Stefano Mazzoli ha offerto un’ottima prestazione nel Black Mountain Championship, dove si è classificato quarto con 268 (67 65 70 66, -20) colpi, miglior suo risultato in assoluto sull’Asian Tour.
Sul percorso del Black Mountain Golf Club (par 72), a Hua Hin in Thailandia, ha vinto con 265 (68 64 68 65, -23) lo statunitense Michael Maguire, che ha concluso la gara alla pari con il connazionale John Catlin (265 - 69 65 65 66) e poi lo ha superato con un par alla seconda buca di playoff. Il vincitore, 31enne di St. Petersburg (Florida), ha firmato il primo successo sul circuito alla 26ª presenza rimontando dal terzo posto, che occupava dopo 54 buche con tre colpi di ritardo dal leader, l’indiano Gaganjeet Bhullar poi settimo con 269 (-19), e uno da Catlin, secondo.
Nel testa a testa finale quest’ultimo (66, -6, sei birdie) era in vantaggio di un colpo alla 17ª, ma il suo avversario (65, -7, un eagle, sei birdie, un bogey) lo ha agganciato con un birdie alla 18ª per poi prevalere nello spareggio. Per lui un assegno di 360.000 dollari su un montepremi di due milioni di dollari. Catlin, leader dell’ordine di merito, in 10 tornei ha ottenuto due titoli, tre secondi posti, un terzo, e un quarto, autentico dominatore in questa annata. Ha ricevuto 220.000 dollari.
Non è riuscito a segnare un birdie in extremis il taiwanese Chieh-po Lee per partecipare al playoff e si è dovuto accontentare della terza posizione con 266 (-22), mentre Mazzoli è stato affiancato dal neozelandese Ben Campbell e dal thailandese Suteepat Prateeptienchai. In settima con Bhullar anche l’altro neozelandese Nick Voke.
Mazzoli ha iniziato al 21° posto, è salito al terzo nel secondo round con un gran 65 (-7, un eagle, cinque birdie) e poi è sceso al sesto e ha concluso al quarto dopo un 66 (-6) frutto di sei birdie, senza bogey. E’ alla seconda top ten, nel suo primo anno sul circuito per il quale ha la ‘carta’ conquistata alla Qualifying School, dopo la quinta piazza nell’International Series Morocco e complessivamente è andato a premio sette volte in undici gare.
LA VIGILIA - Stefano Mazzoli torna sull’Asian Tour, dopo il passaggio sul Challenge Tour, per partecipare al Black Mountain Championship in programma dal 17 al 20 ottobre al Black Mountain Golf Club di Hua Hin, in Thailandia, con l’obiettivo di un buon risultato per mantenersi in una posizione nell’ordine di merito, dove al momento è 48°, che gli garantisca il mantenimento della ‘carta’ per il 2025.
Nell’evento, a cui partecipano undici tra dieci 15 classificati nella money list, il ruolo di favorito spetta allo statunitense John Catlin, numero 1 del ranking, con due successi in stagione, che avrà quali avversari più temibili altri concorrenti a segno nel 2024: il neozelandese Ben Campbell (n. 3), l’altro americano Peter Uihlein (n. 5), che gioca nella LIV Golf, i thailandesi Rattanon Wannasrichan (n. 6), suo il precedente SJM Macao Open, e Suteepat Prateeptienchai (n. 9), il sudafricano Jbe Kruger (n. 12) e l’inglese Steve Lewton (n. 15). Senza titoli nell’anno, ma anche loro in grado di proporsi ai vertici, l’australiano Travis Smyth (n. 7), il coreano Jeunghun Wang (n. 10) e il filippino Miguel Tabuena (n. 11).
Da seguire anche i thailandesi Poom Saksansin e Jazz Janewattananond, gli statunitensi Paul Peterson e Sihwan Kim e gli australiani Wade Ormsby, anche lui nella Superlega araba, e Brendan Jones,. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari dei quali 360.000 gratificheranno il vincitore.
Doppia impresa di Enrico Di Nitto: ha vinto con 136 (71 65, -8) colpi l’Alps Tour Grand Final Presented by DEPOT - The Male Tools & Co e, con il secondo posto nell’ordine di merito, ha ottenuto la ‘carta’ per giocare il prossimo anno sul Challenge Tour.
Sul percorso del Golf Club Monticello (par 72), a Cassina Rizzardi (Como), il torneo è stato ridotto da 54 a 36 buche a causa del maltempo e con i giocatori costretti a più sospensioni. Il successo azzurro è stato completato da Jacopo Vecchi Fossa, secondo con 139 (71 68, -5) alla pari con il francese Damien Perrier, e dalla quinta posizione con 141 (-3) di Andrea Romano ed Edoardo Giletta, che sono stati affiancati dagli olandesi Bob Geurts e Vince Van Veen, dall’inglese Harry Goddard e dal transalpino Aymeric Laussot. Tutti preceduti dall’altro francese Paul Elissalde, quarto con 140 (-4).
Buone prestazioni del neopro Marco Florioli e di Federico Livio, undicesimi con 142 (-2), e poco dietro Edoardo Raffaele Lipparelli, 17° con 144 (par), Filippo Bergamaschi e Davide Buchi, 23.i con 145 (+1), insieme al francese Benjamin Kedochim, che ha mantenuto la leadership nell’ordine di merito.
Di Nitto, 31enne romano, professionista dal 2014, ha firmato il terzo titolo sul circuito con un 65 (-7, nove birdie, due bogey) nel round conclusivo, miglior parziale del turno realizzato in due fasi, dopo lo stop alla buca 12 la sera precedente. Gli altri due successi nell’Open Colli Berici (2015) e nel Nazionale Open (2019) con 20 top ten complessive (sette volte runner up). Per l’exploit ha ricevuto un assegno di 10.000 euro su un montepremi di 50.000 euro.
E’ stata la quarta vittoria stagionale dei giocatori italiani sull’Alps Tour dopo quelle di Lipparelli (New Giza Open), Gianmaria Rean Trinchero (Tunisian Golf Open) e di Mattia Comotti (Memorial Giorgio Bordoni by AON), azzurri che hanno anche ottenuto due titoli sul DP World Tour con Matteo Manassero (Jonsson Workwear Open) e Guido Migliozzi (KLM Open).
Sono stati i primi cinque classificati nella money list a ricevere le ‘carte’ per il Challenge Tour 2025, categoria 12b. Nell’ordine: Kedochim, primo senza aver mai vinto, ma grande regolarista, Di Nitto, che era quinto alla vigilia, lo statunitense Brandon Kewalramani, Perrier, che grazie alla seconda piazza nel torneo è risalito dalla settima, mettendo fuori gioco il connazionale Theo Boulet che era quarto, e Vince Van Veen, con discesa senza conseguenze da terzo a quinto posto.
“Una gara difficile - ha detto Di Nitto - in condizioni estreme, ma molto bravo lo staff a metterci in condizioni di giocare. Sono arrivato quarto una settimana fa, poi il successo: vuol dire cuore, ma anche raccogliere il frutto di un lavoro continuo e assiduo. Nell’anno possono capitare poche occasioni di vincere e bisogna essere sempre preparati a coglierle. Dedico il titolo alla mia famiglia e a mio nonno scomparso da poco”.
LA VIGILIA - La stagione dell’Alps Tour si conclude con il 16° evento stagionale, l’Alps Tour Grand Final Presented by DEPOT - The Male Tools & Co, che si disputa dal 16 al 18 ottobre sul percorso del Golf Club Monticello, a Cassina Rizzardi (Como).
Al torneo sono stati ammessi 47 concorrenti, in rappresentanza di undici nazioni che competeranno sulla distanza di 54 buche, senza taglio, con un montepremi di 50.000 euro dei quali 10.000 andranno al vincitore, il quale riceverà anche 9.500 punti per l’ordine di merito. Al termine i primi cinque nel ranking riceveranno una ‘carta’ categoria 12b per il Challenge Tour 2025.
Con i 9.500 punti in palio per il primo classificato in pratica almeno 30 giocatori possono ancora entrare nel quintetto che passerà sul circuito superiore. In gara 14 giocatori italiani tra i quali Enrico Di Nitto, determinato a difendere il quinto posto che ha conquistato la scorsa settimana grazie alla bella prova nel Croara Alps Open (4°). Degli altri hanno chance, con vari gradi di difficoltà dipendenti dalla posizione in graduatoria, Edoardo Raffale Lipparelli (8°), Mattia Comotti (13°) e Gianmaria Rean Trinchero (24°), vincitori stagionali, quindi Flavio Michetti (16°), Manfredi Manica (18°) e Jacopo Vecchi Fossa (23°). Quasi impossibile entrare tra i cinque per qualche altro appena oltre la 30ª piazza.
Sono al sicuro da sorprese, e quindi già promossi, il francese Benjamin Kedochim, numero 1, e lo statunitense Brandon Kewalramani (n. 2), lo è quasi l’olandese Vince Van Veen (n. 3), mentre devono ben difendersi il francese Theo Boulet (n. 4) e lo stesso Di Nitto soprattutto dai quattro che li seguono con distacchi recuperabili: i transalpini Aymeric Laussot (n. 6) e Damien Perrier (n. 7), Lipparelli e lo spagnolo Mario Galiano Aguilar (n. 9).
Oltre ai tre azzurri citati, saranno al via altri otto partecipanti saliti sul gradino più alto del podio: Kewalramani e Boulet, due vittorie ciascuno, e con una Laussot, Perrier, gli iberici Galiano Aguilar, Albert Boneta, José Antonio Sintes Navarro e Alejandro Aguilera, che si è imposto nel precedente Croara Alps Open. Difende il titolo il francese Augustin Hole, il quale con quel successo non è riuscito comunque nel 2023 a raggiungere il Challenge Tour e che ha chance molto limitate in questa occasione essendo 29° nella graduatoria a punti.
Tra luglio e agosto ha vinto tre gare del Korn Ferry Tour, guadagnandosi la possibilità di salire immediatamente sul PGA Tour e giocare al fianco dei migliori giocatori al mondo. Ora, a 26 anni, 10 mesi e 2 giorni, ma soprattutto alla terza gara giocata sul massimo circuito americano maschile, Matt McCarty ha fatto subito centro.
Nato a Scottsdale (Arizona) l'11 dicembre del 1997, ha fatto suo il Black Desert Championship. A Ivins, nella contea di Washington, nello stato dello Utah, si è imposto sul percorso del Black Desert Resort (par 71) con uno score di 261 (62 68 64 67, -23), staccando di tre colpi il tedesco Stephan Jaeger, secondo con 264 (-20) davanti ad altri due americani, Lucas Glover e Kevin Streelman, entrambi terzi con 265 (-19). L'exploit gli ha fruttato 1.350.000 dollari, su un montepremi complessivo di 7.500.000, e permesso di entrare nella Top 50 (ora è 47° del ranking mondiale.
Alla quarta affermazione tra Korn Ferry e PGA Tour nelle ultime dieci gare giocate, sogna in grande. "Sto vivendo un periodo magico. Per me sono stati mesi folli, spero di continuare così", l'auspicio di McCarty. L'americano, grazie a questa impresa, si è inoltre guadagnato la possibilità di partecipare, nel 2025, al The Masters, al PGA Championship e al The Sentry.
Lo spagnolo Alejandro Aguilera ha vinto con 199 (69 68 62, -14) colpi la seconda edizione del Croara Alps Open, terzo evento stagionale dell’Italian Pro Tour 2024, il circuito delle gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’Official Advisor Infront Italy. Sul percorso del Croara Country Club, a Gazzola (PC) in Emilia Romagna, nel torneo inserito anche nel calendario dell’Alps Tour, l’iberico, autore di un 62 (-9, dieci birdie, un bogey), miglior parziale di giornata, ha rimontato dalla 23ª piazza ed è stato a lungo leader in club house, prima di essere raggiunto dal dilettante austriaco Jakob Lotschak (65 66 68) con due birdie alle buche 15 e 16 (in totale 68, -3, con cinque birdie e due bogey). Nel playoff entrambi i contendenti hanno segnato un par alla prima supplementare (la 9, par 5), poi Aguilera ha prevalso con un birdie alla seconda (la 8, par 4) contro il par dell’austriaco.
E’ rimasto fuori dallo spareggio per un colpo lo svizzero Luca Galliano, terzo con 200 (-13), mentre hanno occupato la quarta posizione con 201 (-12) Jacopo Vecchi Fossa (67 67 67) ed Enrico Di Nitto (69 65 67), alla pari con i due iberici Alvaro Hernandez Cabezuela e Asier Aguirre Izcue.
In top ten altri quattro italiani, Marco Florioli, ottavo con 203 (-10), che ha confermato la sua buona condizione dopo essersi imposto la scorsa settimana nel Campionato della PGA Italiana, Federico Livio, nono con 204 (-9), Ludovico Addabbo e Pietro Boeris, quest’ultimo il migliore tra i dilettanti azzurri, decimi con 205 (-8). Al 18° posto con 206 (-7) Elia Dallanegra e al 24° con 207 (-6) Giovanni Manzoni, Mattia Comotti, Flavio Michetti, Manfredi Manica e Luca Cianchetti, che difendeva il titolo.
Aguilera, 24enne di Madrid, ha ottenuto il primo titolo alla quinta gara sull’Alps Tour, dove in precedenza si era classificato settimo nell’Alps de Andalucia. Ha anche partecipato a quattro eventi del Challenge Tour senza molta fortuna, ma con il terzo posto allo Stage 1- Donnington Grove Golf Club è stato ammesso allo Stage 2 della Qualifying School del DP World Tour in Spagna (31 ottobre-2 novembre). Ha studiato alla Texas Christian University in USA facendo parte del team golfistico. Per il successo è stato gratificato con un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro. Lo avrebbe avuto lo stesso anche se non avesse vinto perché a Lotschak, per il suo status, sarebbe spettato solo il trofeo.
Prossimo evento dell’Italian Pro Tour il Sergio Melpignano Senior Italian Open, in calendario anche nel Legends Tour, in programma dal San Domenico Golf di Savelletri (BR) dal 24 al 26 ottobre.
Le interviste - Alejandro Aguilera: “Francamente non mi aspettavo uno score di questo tipo, ma credo di non aver mai puttato così bene in tutta la mia vita golfistica. Ho atteso un paio d’ore che finisse la gara e non è stato facile poi ripartire per lo spareggio. Comunque è andata bene e spero di offrire un’altra bella prova in Italia la prossima settimana al Grand Final”.
Jacopo Vecchi Fossa: “Sono soddisfatto della mia prestazione, forse avrei potuto fare qualcosa in più, ma va bene così. Non ho migliorato di molto la mia posizione nell’ordine di merito, ma ora ho la grande opportunità del Grand Final”. Ha ricevuto il premio quale miglior italiano per aver realizzato uno score più basso di Di Nitto sulle ultime nove buche.
Il percorso - Il percorso, che ha ricevuto consensi da tutti i partecipanti, è nato nel 1976. Originariamente di 9 buche, disegnate da Raffaele Buratti, e poi ampliato a 18 da Marco Croze, da un lato è costeggiato dal fiume Trebbia, da cui prende il nome la valle, e dall’altro da un bosco secolare di querce. Di rara bellezza gli scorci panoramici, sia di carattere naturalistico che storico-architettonico (per tutti la vista dello splendido Castello di Rivalta). Prima sede dell’Open d’Italia Femminile nel 1987, il campo, nel bel mezzo del quale sorge una villa del ‘600, ricco di insidie naturali e di ostacoli appositamente creati, richiede massima concentrazione ad ogni colpo.
I Partner - L’Italian Pro Tour 2024 ha il supporto di Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner). Official advisor: Infront Italy.
Cambio della guardia in vetta al Croara Alps Open dove è passato a condurre con 131 (65 66, -11) colpi il dilettante austriaco Jakob Lotschak che, con un 66 (-5), nelle ultime battute ha superato un brillante Elia Dallanegra, secondo con 132 (69 63, -10), rimasto a lungo leader in club house dopo aver rimontato dal 24° posto con un 63 (-9, otto birdie) miglior parziale di giornata.
Sul percorso del Croara Country Club, a Gazzola (PC) in Emilia Romagna, nel terzo evento stagionale dell’Italian Pro Tour 2024, il circuito delle gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’Official Advisor Infront Italy, altri otto italiani sono nella top ten e tutti in grado di competere per il titolo.
Nel torneo inserito pure nel calendario dell’Alps Tour, è in terza posizione con 133 (-9) Marco Florioli, la scorsa settimana vincitore del Campionato della PGA Italiana, e sono in quarta con 134 (-8) Enrico Di Nitto, risalito anche lui dalla 24ª piazza, e Jacopo Vecchi Fossa, affiancati dallo svizzero Luca Galliano, dallo statunitense Brandon Kewalramani, due successi in stagione, e dal francese Aymeric Laussot, a segno nella prima gara del calendario.
Occupano il nono posto con 135 (-7) Luca Cianchetti, che difende il titolo, Ludovico Addabbo, secondo lo scorso anno, Federico Livio e i dilettanti Pietro Boeris e Lucas Nicolas Fallotico. Un colpo in più per Flavio Michetti e Mattia Comotti, 19.i con 136 (-6), e subito dietro Giovanni Manzoni, Massimiliano Repele e Alessandro Notaro, 23.i con 137 (-5).
Il taglio, caduto a 139 (-3), ha lasciato in gara 50 concorrenti (22 italiani) compresi sette dilettanti. I professionisti si contenderanno un montepremi di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.
Le interviste - Jakob Lotschak: “Ho giocato bene, praticamente una copia del primo round. Non ho molto da raccontare della mia carriera da amateur, ma sono uno che lavora molto per migliorare giorno per giorno. Domani? Certo, proverò a vincere, ma con pieno rispetto per tutti i professionisti che mi seguono in graduatoria”. Nel suo 66 (-7) sette birdie e due bogey.
Elia Dallanegra, 21enne di Parma cresciuto nel circolo ospitante: “Ho espresso un gioco veramente solido. Ha superato un periodo in ombra e ora le cose vanno nel verso giusto. Forse non ho sfruttato al meglio qualche occasione sui green, ma non ci si può lamentare per uno score di otto sotto il par. Tra l’altro è mio giro record, perché non ero mai andato oltre il meno 7. Pressione? Non è mai facile giocare in casa. Nel primo turno l’ho sentita, ma il mio coach ha saputo dirmi le parole giuste e l’ho superata. Oggi no. Ho iniziato subito bene e non ho avuto particolari problemi”.
Il percorso - Il percorso è nato nel 1976. Originariamente di 9 buche, disegnate da Raffaele Buratti, e poi ampliato a 18 da Marco Croze, da un lato è costeggiato dal fiume Trebbia, da cui prende il nome la valle, e dall’altro da un bosco secolare di querce. Di rara bellezza gli scorci panoramici, sia di carattere naturalistico che storico-architettonico (per tutti la vista dello splendido Castello di Rivalta). Prima sede dell’Open d’Italia Femminile nel 1987, il campo, nel bel mezzo del quale sorge una villa del ‘600, ricco di insidie naturali e di ostacoli appositamente creati, richiede massima concentrazione ad ogni colpo.
I Partner - L’Italian Pro Tour 2024 ha il supporto di Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner). Official advisor: Infront Italy.
L’inglese Dan Bradbury ha vinto una combattuta 106ª edizione del FedEx Open de France, sul percorso de Le Golf National (par 71) a Saint-Quentin-en-Yvelines nei pressi Parigi, in Francia, dove nel 2018 si è svolta la Ryder Cup. Con un parziale di 66 (-5) nato da cinque birdie, di cui tre consecutivi tra le buche 14 e 16 decisivi, e lo score di 268 (67 66 69 66, -16) ha superato di un colpo il tedesco Yannik Paul, l’inglese Sam Bairstow e i danesi Jeff Winther e Thorbjorn Olesen, secondi con 269 (-15).
Autore di un’ottima prova Francesco Laporta, anche lui tra la decina di giocatori che sono stati in corsa per il titolo sino alle ultime battute, il quale con il sesto posto (270 - 73 64 66 67, -14), condiviso con l’inglese Matthew Jordan, ha siglato il suo miglior risultato stagionale. Ha concluso con un 67 (-4, due bogey in avvio e sei birdie successivi). Dopo una partenza molto difficile (97° con 73, +2 e con un +6 sulle prime nove) il pugliese ha decisamente cambiato passo salendo al 17° posto nel secondo round e al sesto nel terzo che poi ha mantenuto. Hanno provato a dire la loro anche gli statunitensi Gunner Wiebe e Johannes Veerman, ottavi con 271 (-13), che hanno ceduto nel finale.
Degli altri azzurri Guido Migliozzi si è classificato 18° con 275 (68 73 67 67, -9) grazie a un doppio 67 (-4). Con il primo nel terzo round è salito dal 64° al 39° posto e con il secondo (sei birdie, due bogey) ha recuperato altre ventuno posizioni. Ha ceduto, invece, Matteo Manassero, 49° con 279 (71 67 67 74, -5), che aveva effettuato due buoni giri centrali.
Dan Bradbury, 25enne di Wakefield, ha ottenuto il secondo titolo dopo il primo nel 2022 (Joburg Open) alla 55ª presenza sul circuito. In una stagione tutto sommato fino ad ora deludente, con soli dieci tagli superati nei primi 25 tornei (due top ten e piazzamenti soprattutto in media classifica), in una sola gara ha ricevuto un assegno 552.500 dollari su un montepremi di 3.250.000 dollari, praticamente circa il doppio di quanto aveva guadagnato fino a oggi nel 2024.
Sono usciti al taglio Francesco Molinari, 72° con 142 (par), Andrea Pavan, 79° con 143 (+1), Edoardo Molinari, 96° con 146 (+4), e Lorenzo Scalise, 123° con 153 (+11).
TERZO GIRO - Francesco Laporta ha guadagnato undici posizioni ed ora è sesto con 203 (73 64 66, -10) colpi a un giro dal termine del FedEx Open de France, dove è risalito di dieci Matteo Manassero, 15° con 205 (71 67 67, -8), e di 24 Guido Migliozzi, 39° con 208 (68 73 67, -5).
E’ da solo al comando lo svedese Jesper Svensson con 200 (65 68 67, -13) che precede di misura il danese Thorbjorn Olesen e l’inglese Sam Bairstow, secondi con 201 (-12). Al quarto posto con 202 (-11) altri due inglesi, Joe Dean e Dan Bradbury, quest’ultimo in vetta con Svensson dopo due turni insieme al belga Thomas Detry, sceso al 15° affiancando Manassero. Laporta ha per compagni di viaggio lo statunitense Gunner Wiebe, il tedesco Yannik Paul, l’inglese Matthew Jordan e lo svedese Simon Forsstrom.
Sono usciti al taglio Francesco Molinari, 72° con 142 (par), Andrea Pavan, 79° con 143 (+1), Edoardo Molinari, 96° con 146 (+4), e Lorenzo Scalise, 123° con 153 (+11). Il montepremi è di 3.250.000 con prima moneta di 552.500 dollari.
SECONDO GIRO - Curiosa sospensione, ma sicuramente necessaria per oscurità ,nel FedEx Open de France, con un solo giocatore, lo statunitense Johannes Veerman, fermato alla 17ª buca sul “meno 2” e che non cambierà significativamente la classifica, per ora provvisoria, al termine.
Sono al vertice con 133 (-9) l’inglese Dan Bradbury (67 66), il belga Thomas Detry (70 63) e lo svedese Jesper Svensson (65 68), che precedono di un colpo i danesi Thorbjorn Olesen e Rasmus Hojgaard, l’inglese Paul Waring, lo svedese Simon Forsstrom e il paraguaiano Fabrizio Zanotti, quarti con 134 (-8).
Tra gli azzurri gran recupero di Francesco Laporta, da 97° a 17° con 137 (73 64, -5) dopo un 64 (-7, un eagle, cinque birdie), e di Matteo Manassero, da 58° a 25° con 138 (71 67, -4), grazie a un 67 (-4, cinque birdie, un bogey), e crollo di Guido Migliozzi, da 18° a 64° con 141 (68 73, -1). Usciranno al taglio Francesco Molinari, 72° con 142 (par), Andrea Pavan, 79° con 143 (+1), Edoardo Molinari, da 18° a 96° con 146 (+4), e Lorenzo Scalise, 123° con 153 (+11). Il montepremi è di 3.250.000 con prima moneta di 552.500 dollari.
PRIMO GIRO - Sul percorso de Le Golf National (par 72), a Saint-Quentin-en-Yvelines nei pressi Parigi, in Francia, dove nel 2018 si è svolta la Ryder Cup, è iniziata la 106ª edizione del FedEx Open de France, dove sono al vertice tre giocatori con 65 (-6): il danese Thorbjorn Olesen, l’inglese Joe Dean e lo svedese Jesper Svensson.
Hanno il minimo vantaggio sul tedesco Yannik Paul, sul paraguaiano Fabrizio Zanotti, sul francese Adrien Saddier, sul danese Nicolai Hojgaard e sul dilettante ucraino Lev Grinberg, quarti con 66 (-5).
Tra gli azzurri sono al 18° posto con 68 (-3) Edoardo Molinari e Guido Migliozzi e si trovano prima della linea del taglio Andrea Pavan, 43° con 70 (-1), e Matteo Manassero, 58° con 71 (par), che ha perso colpi preziosi con due bogey sulle ultime due buche. Sono oltre Francesco Molinari, 73° con 72 (+1), e Lorenzo Scalise, che ha lo stesso “+1” alla buca 17, mentre Francesco Laporta è 97° con “+3” anche lui alla buca. Il montepremi è di 3.250.000 con prima moneta di 552.500 dollari.
LA VIGILIA - Matteo Manassero, Guido Migliozzi, Francesco Molinari, Edoardo Molinari, Andrea Pavan, Lorenzo Scalise e Francesco Laporta sono i sette azzurri che partecipano al FedEx Open de France, uno dei tornei più longevi del DP World Tour, nato nel 1906 e giunto alla 106ª edizione. Si disputa dal 10 al 13 ottobre per la 30ª volta a partire dal 1991, la 21ª consecutiva, sul percorso de Le Golf National, a Saint-Quentin-en-Yvelines nei pressi Parigi, in Francia, dove nel 2018 si è svolta la Ryder Cup.
Nel field vi sono quattro giocatori tra i primi 50 del World Ranking: lo statunitense Billy Horschel (n. 17), il francese Matthieu Pavon (n. 26), l’inglese Justin Rose (n. 37) e il sudafricano Thriston Lawrence (n. 46), in un contesto che comprende anche 21 vincitori stagionali e che rende esercizio piuttosto difficile fare previsioni alla vigilia. Tra i 21 vi sono Guido Migliozzi (KLM Open), past winner nel 2022, quando con un 62 (-9) finale si prese il titolo ed eguagliò il record del campo, Matteo Manassero (Jonsson Workwear Open), che è stato in corsa per il successo nei recenti Irish Open (3°) e BMW PGA Championship (4°), quest’ultimo firmato a settembre da Horschel. Degli altri vanno ricordati i transalpini David Ravetto e Frederic Lacroix, che insieme a Victor Perez, Antoine Rozner e Pavon proveranno a riportare in patria un titolo che manca dal 2011 (Thomas Levet), i giapponesi Rikuya Hoshino e Yuto Katsuragawa, il tedesco Marcel Siem, a segno nell’Open d’Italia a Cervia e in questa gara nel 2012, i danesi Thorbjorn Olesen e Rasmus Hojgaard, l’inglese Matt Wallace e l’iberico Angel Hidalgo, che ha battuto Jon Rahm nell’acciona Open de España. Non hanno vinto sul circuito in stagione, ma possono dire la loro l’inglese Danny Willett e Francesco Molinari, due Major Champion, con l’azzurro che su questo percorso fu protagonista assoluto nella Ryder Cup 2018 con cinque successi su altrettanti incontri, record per i giocatori continentali. E ancora il danese Nicolai Hojgaard, il nordirlandese Tom McKibbin, gli inglesi Jordan Smith e Daniel Gavins e il tedesco Yannik Paul.
Il torneo riveste notevole importanza perché è il settimo dei nove eventi “Black 9” che conducono al Genesis Championship (24-27 ottobre), al termine del quale i primi 110 della Race To Dubai avranno la ‘carta’ per il DP World Tour 2025. Pertanto sono rimaste soltanto tre possibilità per coloro che sono al momento fuori dalla lista. Inoltre si competerà anche per entrare tra i primi 70 della Race to Dubai che accederanno alla prima delle due gare finali (Abu Dhabi HSBC Championship, 7-10 novembre). Senza dimenticare i punti in palio per entrare di diritto nel Team Europe alla Ryder Cup 2025 (sei qualificati attraverso la Ryder Cup Points List). Il montepremi è di 3.250.000 con prima moneta di 552.500 dollari.
La storia - II torneo, come detto nato nel 1906 come Open de France, ha iniziato ad avere il nome abbinato a uno sponsor dal 1980 e FedEx è l’ottavo della serie. Quattro soli i past winner: oltre a Migliozzi e a Siem, saranno al via il belga Nicolas Colsaerts (2019) e l’austriaco Bernd Wiesberger (2015).
Migliozzi è stato il terzo azzurro a siglare l’albo d’oro dopo Ugo Grappasonni (1949) e Costantino Rocca (1993). Sei volte gli italiani si sono classificati secondi: una con Aldo Casera (1954), con Massimo Florioli (1998) e con lo stesso Rocca (2001) e tre con Francesco Molinari (2010, 2012, 2016). Il record di vittorie appartiene con cinque all’inglese Aubrey Boomer (tra il 1921 e il 1931). Seguono con quattro lo spagnolo Severiano Ballesteros e il francese Arnaud Massy e con tre l’inglese Nick Faldo, l’argentino Roberto De Vicenzo, il belga Flory Van Donck e il transalpino Marcel Dallemagne (unica tripletta di fila dal 1936 al 1938).
Uno speciale di Sky dedicato a Franco Chimenti - Sky Sport dedica uno speciale a Franco Chimenti, lo storico presidente della Federazione Italiana Golf che ci ha lasciati giovedì scorso. Durante il servizio, curato da Francesca Piantanida, ne verranno ricordate la figura da appassionato innovatore e le tappe principali del suo straordinario percorso alla guida della Federazione Italiana Golf fino alla Ryder Cup italiana del 2023. “Speciale Franco Chimenti” andrà in onda su Sky Sport Golf e NOW e sarà disponibile on demand. Questa la programmazione: giovedì 10 e venerdì 11 ottobre, alle ore 18,30; sabato 12, alle ore 17,30 e alle ore 20,30; domenica 13, alle ore 17,30.
Il torneo su Sky e in streaming su NOW - Il FedEx Open de France sarà trasmesso da Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 10 ottobre e venerdì 11, dalle ore 13,30 alle ore 18,30; sabato 12, dalle ore 13 alle ore 17,30: domenica 13, dalle ore 12,30 alle ore 17,30.
Il francese Paul Elissalde è al comando con 64 (-7) colpi dopo il round iniziale del Croara Alps Open, terzo evento stagionale dell’Italian Pro Tour 2024, il circuito delle gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’Official Advisor Infront Italy. Nel torneo, inserito anche nel calendario dell’Alps Tour, il 28enne transalpino, con un titolo sul circuito, ha realizzato sette birdie prendendo un colpo di vantaggio sul dilettante austriaco Jakob Lotschak e sull’irlandese Robert Moran, secondi con 65 (-6), e due sull’inglese Harry Ellis e sul transalpino Aymeric Laussot, quarti con 66 (-5).
Al sesto posto con 67 (-4) i migliori tra gli azzurri: Marco Florioli, appena passato professionista e già con un successo ottenuto la scorsa settimana nel Campionato della PGA Italiana, Massimiliano Repele, Giovanni Manzoni, Federico Livio, Jacopo Vecchi Fossa e Mattia Comotti, quest’anno a segno nel Memorial Giorgio Bordoni. Condividono la posizione con l’inglese Arron Edwards-Hill e con lo spagnolo Asier Aguirre Izcue
Hanno un colpo in più, 14.i con 68 (-3), Luca Cianchetti, che difende il titolo, Ludovico Addabbo, secondo lo scorso anno, Andrea Rota e Alessandro Notaro.
Primo dei dilettanti italiani Lucas Nicolas Fallotico, 23° con 69 (-2), affiancato tra gli altri dallo statunitense Brandon Kewalramani e dal francese Theo Boulet, entrambi con due vittorie in stagione e tra i favoriti più accreditati della vigilia.
Le interviste - Jakob Lotschak: “Non è la prima volta che effettuo un primo giro così positivo. Non ho commesso errori e nel mio score ci sono solo birdie e par. Sono riuscito anche a recuperare nei momenti di difficoltà su un percorso che richiede molta tecnica attorno ai green. Nei miei programmi c’è un futuro da professionista, ma non immediato. Non penso alla vittoria, ma un bel piazzamento sarebbe un buon segnale per questo mio obiettivo”. Nel suo 65 (-6), sei birdie senza bogey.
Marco Florioli: “Il successo nel PGAI Championship mi ha dato la carica giusta e anche oggi ho giocato bene effettuando un giro senza bogey. Ho sfruttato al meglio con tre birdie le prime nove buche, che mi sembrano le più abbordabili, poi ho segnato un altro birdie alla 10ª e ho terminato con otto par. Il vento crea qualche problema perché si incanala tra gli alberi e fai fatica a capirne la direzione, tuttavia sono riuscito a evitarne le insidie”.
Formula di gara e montepremi – Il Croara Alps Open si disputa sulla distanza di 54 buche, con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.
Il percorso - Il percorso è nato nel 1976. Originariamente di 9 buche, disegnate da Raffaele Buratti, e poi ampliato a 18 da Marco Croze, da un lato è costeggiato dal fiume Trebbia, da cui prende il nome la valle, e dall’altro da un bosco secolare di querce. Di rara bellezza gli scorci panoramici, sia di carattere naturalistico che storico-architettonico (per tutti la vista dello splendido Castello di Rivalta). Prima sede dell’Open d’Italia Femminile nel 1987, il campo, nel bel mezzo del quale sorge una villa del ‘600, ricco di insidie naturali e di ostacoli appositamente creati, richiede massima concentrazione ad ogni colpo.
I Partner - L’Italian Pro Tour 2024 ha il supporto di Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner). Official advisor: Infront Italy.
Sul percorso del Croara Country Club prende il via la seconda edizione del Croara Alps Open. E’ il terzo evento stagionale dell’Italian Pro Tour 2024, il circuito delle gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’Official Advisor Infront Italy, che si svolgerà dal 10 al 12 ottobre a Gazzola (PC), in Emilia Romagna. Il torneo, in calendario anche sull’Alps Tour, è di particolare importanza perché è il penultimo stagionale e assegnerà punti importanti per la money list che avranno il loro peso in occasione dell’Alps Tour Grand Final, dove verranno assegnate le ‘carte’ per il Challenge Tour 2025 ai primi cinque. Di conseguenza nel field ci sono quasi tutti i migliori elementi compresi diciotto tra i primi venti in graduatoria nell’ordine di merito.
La Pro-Am al team di Laussot - Ha fatto da prologo all’evento la Pro-Am del Croara Alps Open, che è stata vinta con “meno 34” dalla squadra del francese Aymeric Laussot con i dilettanti Giacomo Carpaneto, Filippo Forgione e Paolo Pucci, che ha preceduto il team di Luca Cavalli, con Luigi Montini, Daniele Margarita e Giuliano Tagliaferri, secondo con “-32”. In terza posizione con “-29” la compagine di Flavio Michetti con Carlo Masoero, Paolo Bodini e Stefano Cazzetta, in quarta con “-28” quella del transalpino Augustin Hole, con Gionata Barbieri, Astrid Bazzoni ed Elena Prati e in quinta con “-26” la formazione di Manfredi Manica, con Vincenzo Scaletti, Andrea Corda e Francesco Milza. Si è giocato con la formula “Tour Scramble - net aggregate team score in relation to par” and “Use your pro” e per la classifica valevano solamente birdie, eagle ed eventuali albatross.
Prima dell’inizio della Pro-Am è stato osservato un minuto di raccoglimento per la scomparsa del Presidente FIG Franco Chimenti.
Il field - Agonismo, spettacolo e gioco di qualità è quanto si attende dai 120 concorrenti, dei quali 59 italiani, in rappresentanza di 12 nazioni che saliranno sul tee di partenza. Come detto vi saranno 18 tra i primi 20 classificati nella money list, che sono ancora tutti in grado, con due gare a disposizione, di poter aspirare almeno alla quinta posizione, l’ultima che vale il Challenge Tour 2025. Tra i vincitori stagionali, che sono nella top 20, lo statunitense Brandon Kewalramani (n. 2) e il francese Theo Boulet (n. 4), entrambi con due titoli, sembrano avere al momento qualcosa in più da spendere. Nella lista dei favoriti trovano spazio anche gli altri con un successo: Edoardo Raffaele Lipparelli (n. 5), Mattia Comotti (n. 13), Gianmaria Rean Trinchero (n. 18), gli spagnoli Mario Galiano Aguilar (n. 6) e Albert Boneta (n. 17) e i francesi Damien Perrier (n. 8) e Aymeric Laussot (n. 7). Non hanno vinto, ma possono dire la loro l’olandese Vince Van Veen (n. 3), Enrico Di Nitto (n. 9), il transalpino Nathan Legendre (n. 10) e l’irlandese Robert Moran (n. 11). E’ fuori dai 20, e praticamente senza possibilità di accedere alle ‘carte’, l’iberico José Antonio Sintes Navarro, pure lui a segno nell’anno.
Da seguire tra gli azzurri anche Luca Cianchetti, che difende il titolo, Filippo Bergamaschi, Davide Buchi e Federico Livio, i quali recentemente hanno preso parte ad alcuni eventi sul Challenge Tour, Marco Florioli, neo pro che si è appena imposto nel PGAI Championship, Jacopo Vecchi Fossa, Manfredi Manica, Flavio Michetti, Andrea Romano e Ludovico Addabbo, gli ultimi due secondi nel 2023.
Formula di gara e montepremi – Il Croara Alps Open si disputerà sulla distanza di 54 buche, con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.
Il percorso - Il percorso è nato nel 1976. Originariamente di 9 buche, disegnate da Raffaele Buratti, e poi ampliato a 18 da Marco Croze, da un lato è costeggiato dal fiume Trebbia, da cui prende il nome la valle, e dall’altro da un bosco secolare di querce. Di rara bellezza gli scorci panoramici, sia di carattere naturalistico che storico-architettonico (per tutti la vista dello splendido Castello di Rivalta). Prima sede dell’Open d’Italia Femminile nel 1987, il campo, nel bel mezzo del quale sorge una villa del ‘600, ricco di insidie naturali e di ostacoli appositamente creati, richiede massima concentrazione ad ogni colpo.
I Partner - L’Italian Pro Tour 2024 ha il supporto di Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner). Official advisor: Infront Italy.
Con una bella e tonica prestazione due azzurri si sono classificati in top ten nell’Hainan Open, Gregorio De Leo, sesto con 272 (66 68 71 67, -16) e risalito nel round finale dal decimo posto, e Stefano Mazzoli, ottavo con 274 (68 69 73 64, -14), che ha rimontato dal 32°.
Nel torneo disputato sul percorso del Sanya Luhuitou GC (par 72), a Donghai Bay in Cina, il 25enne danese Hamish Brown ha firmato il secondo titolo stagionale sul Challenge Tour e in carriera con lo score di 269 (66 70 67 66, -19). Alla 40ª presenza sul circuito, nel round conclusivo ha realizzato sei birdie (66, -6) raggiungendo con l’ultimo alla buca 18 il filippino Lloyd Jefferson Go (269 - 64 72 66 67), autore di un 67 (-5, un eagle, quattro birdie, un bogey), e poi lo ha superato con un altro birdie alla prima buca supplementare, la stessa 18 (par 5).
Ha mancato il playoff per un colpo, terzo con 270 (-18), il finlandese Oliver Lindell, che era al vertice dopo tre round, e sono terminati in quarta posizione con 271 (-17) l’inglese Ben Schmidt e il danese Bjorn Akesson. In sesta con De Leo anche il sudafricano JC Ritchie, mentre hanno affiancato Mazzoli lo scozzese Daniel Young e l’inglese Lee Slattery.Al 45° posto con 283 (71 70 70 72, -5) Aron Zemmer e out al taglio Pietro Bovari, 112° con 150 (76 74, +6).
Brown per la prodezza è stato gratificato con un assegno di 80.000 dollari su un montepremi di 500.000 dollari ed è salito dal quarto al terzo posto nella Road To Mallorca (ordine di merito). Importanti passi avanti di De Leo, da 38° a 33°, e di Mazzoli, da 54° a 41°, che con questa posizione nella money list sarebbero qualificati per prendere parte al Rolex Challenge Tour Grand Final (31 ottobre-3 novembre) dove avranno accesso solo i primi 45 che si contenderanno le 20 “carte” per il DP World Tour 2025.
TERZO GIRO - Gregorio De Leo, decimo con 205 (66 68 71, -11) colpi, è rimasto in top ten dopo il terzo round dell’Hainan Open, terz’ultimo torneo del Challenge Tour che si sta svolgendo sul percorso del Sanya Luhuitou GC (par 72), a Donghai Bay in Cina.
E’ rimasto da solo al vertice con 200 (65 67 68, -16) il finlandese Oliver Lindell, che inizierà il giro finale con due colpi di vantaggio sullo svedese Niklas Lemke e sul filippino Lloyd Jefferson Go, secondi con 202 (-14). In quarta posizione con 203 (-13) e anche loro in corsa per il titolo, il danese Hamish Brown, il cinese Zihao Jin e l’inglese Ben Schmidt e in settima con 204 (-12), e con qualche possibilità in meno, lo svedese Bjorn Akesson e i sudafricani Wilco Nienaber e JC Ritchie, quest’ultimo in vetta insieme a Lindell e a Lemke dopo due turni.
Degli altri italiani in gara, Stefano Mazzoli occupa il 32° posto con 210 (68 69 73, -6), e Aron Zemmer il 36° con 211 (71 70 70, -5), dopo essere risalito dal 52°. E’ uscito al taglio Pietro Bovari, 112° con 150 (76 74, +6). Il montepremi è di 500.000 dollari.
SECONDO GIRO - Gregorio De Leo ha guadagnato due posizioni ed è salito dal nono al settimo posto con 134 (66 68, -10) colpi nell’Hainan Open, terz’ultimo torneo del Challenge Tour che si sta svolgendo sul percorso del Sanya Luhuitou GC (par 72), a Donghai Bay in Cina.
Del quintetto al vertice dopo un round sono rimasti al comando con 132 (-12) soltanto lo svedese Niklas Lemke (64 68) e il sudafricano JC Ritchie (64 68), ai quali si è aggiunto il finlandese Oliver Lindell (65 67), in rimonta dalla quinta piazza. Sono al quarto posto con 133 (-11) gli inglesi Ben Schmidt e Jamie Rutherford e l’altro sudafricano Wilco Nienaber, mentre De Leo ha la compagnia dell’irlandese Gary Hurley, dello statunitense Matt Oshrine, del portoghese Tomas Gouveia, dello svedese Bjorn Akesson e del cinese Zihao Jin.
Tre passi avanti per Stefano Mazzoli, da 23° a 20° con 137 (68 69, -7) e taglio evitato da Aron Zemmer, da 63° a 52° con 141 (71 70, -3). E’ uscito di scena Pietro Bovari, 112° con 150 (76 74, +6). Il montepremi è di 500.000 dollari.
PRIMO GIRO - Quintetto al vertice dopo il primo giro dell’Hainan Open, terz’ultimo torneo del Challenge Tour che si sta svolgendo sul percorso del Sanya Luhuitou GC (par 72), a Donghai Bay in Cina. E’ composto dallo svedese Niklas Lemke, dal singaporiano Gregry Foo, dal filippino Lloyd Jefferson Go e dai sudafricani JC Ritchie e Wilco Nienaber. Seguno a un colpo il finlandese Oliver Lindell, l’irlandese Gary Hurley e lo svedese Per Langfors, sesti con 65 (-7).
Bella prestazione di Gregorio De Leo, nono con 66 (-6, sei birdie, senza bogey), e buona anche quella di Stefano Mazzoli, 23° con 68 (-4). Al 63° posto con 71 (-1) Aron Zemmer e al 116° con 76 (+4) Pietro Bovari, a rischio di taglio. Il montepremi è di 500.000 dollari.
LA VIGILIA - Volata finale in tre tappe, le più ricche con 500.000 dollari di montepremi ciascuna, verso le 20 “carte” per il DP World Tour. Si comincia con l’Hainan Open (10-13 ottobre) sul percorso del Sanya Luhuitou GC, a Donghai Bay in Cina, nazione in cui si rimarrà per l’Hangzhou Open (17-20 ottobre) e infine i primi 45 della Road To Mallorca (ordine di merito) andranno in Spagna per il Rolex Challenge Tour Grand Final (31 ottobre-3 novembre) dove i migliori 20 della money list cambieranno circuito.
A Donghai Bay saranno in gara Gregorio De Leo, 38° nella Road To Mallorca, che con l’attuale posizione staccherebbe il biglietto per la Spagna, Stefano Mazzoli (54°), Pietro Bovari (69°) e Aron Zemmer (73°), che sfruttando al meglio le due opportunità cinesi possono ancora entrare tra i 45.
Guardando l’ordine di merito i primi dieci sono sostanzialmente al sicuro, tanto che solo in sei saranno al via, con la defezione dell’inglese John Parry (n. 1), del danese Rasmus Neergaard Petersen (n. 2) che sta già giocando sul tour maggiore essendosi imposto in tre eventi quest’anno, lo svedese Joakim Lagergren (n. 3) e il sudafricano Robin Williams (n. 7). Ci saranno invece il danese Hamish Brown (n. 4), gli spagnoli Joel Moscatel (n. 5) e Angel Ayora (n. 6), i francesi Alexander Levy (n. 8) e Beniamin Hebert (n. 10) e il finlandese Oliver Lindell (n. 9).
Diverso il discorso tra i classificati dall’11° al 30° posto tra i quali ne mancheranno solo due. Uno è l’irlandese Conor Purcell (n. 12) che evidentemente si sente al sicuro. Non lo sono invece il finlandese Tapio Pulkkanen, i transalpini Pierre Pineau e Martin Couvra, l’inglese Sam Hutsby e il tedesco Nicolai Von Dellingshausen che sono gli ultimi tra i 20 e che hanno alle spalle, entro i 30, avversari determinati. Tra costoro gli svedesi Bjorn Akesson e Christofer Blomstrand, lo zimbabwese Benjamin Follett-Smith, lo scozzese Euan Walker, il norvegese Andreas Halvorsen e il danese Jonathan Goth-Rasmussen, tutti a segno in stagione.
Virginia Elena Carta ha confermato il suo ottimo momento di forma classificandosi al quarto posto con 282 (73 70 71 68, -6) colpi nel Wistron Ladies Open, torneo del Ladies European Tour che si è svolto al Sunrise Golf & Country Club (PAR 72) di Taoyuan, in Cina.
Ha dominato la svizzera Chiara Tamburlini che ha concluso la sua corsa di testa con un parziale di 69 (-3, quattro birdie, un bogey) per un totale di 276 (66 73 68 69, -12), lasciando a quattro colpi la taiwanese Yu-Sang Hou, seconda con 280 (-8). In terza posizione con 281 (-7) la francese Perrine Delacour, mentre l’azzurra è stata affiancata dalla spagnola Maria Hernandez, dalla transalpina Nastasia Nadaud e dalla sudafricana Nicole Garcia. In ottava con 283 (-5) la taiwanese Pei-Ying Tsai, la thailandese Trichat Cheenglab, l’austriaca Emma Spitz e l’iberica Marta Martin.
Chiara Tamburlini, 24enne di St. Gallen alla 22ª gara su circuito, ha ottenuto il terzo titolo stagionale. Al comando nel primo giro insieme alla thailandese Chonlada Chayanun, poi 17ª con 285 (-3), è rimasta da sola al vertice nel secondo con quattro colpi di margine che ha conservato sia nel terzo round che al traguardo. Ha rafforzato la sua posizione di leader dell’ordine di merito e ha ricevuto un assegno di 200.000 dollari su un montepremi di un milione di dollari.
Virginia Elena Carta ha effettuato una costante rimonta iniziando al 43° posto, passando poi per l’11° e l’ottavo e arrivando al quarto con un 68 a chiudere (-4, cinque birdie, un bogey). Ha colto la quarta top ten consecutiva dopo quelle nel La Sella Open (7ª), nel Lacoste Open de France (4ª) e nell’Aramco Team Series - Shenzhen (6ª) ed è risalita fino al 29° posto nell’ordine di merito. E’ uscita al taglio Alessandra Fanali, 98ª con 156 (74 82, +12), che nel ranking è 19ª.
LA VIGILIA - Dalla Cina a Taiwan. Il Ladies European Tour resta in Asia per la prima edizione del Wistron Ladies Open (10-13 ottobre) che avrà quale teatro il Sunrise Golf &Country Club, a Taoyuan, dove saranno sul tee di partenza Virginia Elena Carta e Alessandra Fanali.
Nel field sei tra le prime dieci giocatrici dell’ordine di merito: la svizzera Chiara Tamburlini, numero uno con due titoli nel 2024, la belga Manon De Roey (n. 2), l’inglese Bronte Law (n. 4), l’inglese Alice Hewson (n. 7), la singaporiana Shannon Tan (n. 8), un successo ciascuna, e l’australiana Kirsten Rudgeley (n. 10), che ha sprecato l’occasione nel playoff perso con la Tamburlini nell’Open de France.
Tante altre le giocatrici che possono aspirare a un ruolo di primo piano, tra le quali appaiono particolarmente agguerrite le due taiwanesi Juliana Hung e Jessica Peng, protagoniste sull’Epson Tour dove hanno ottenuto entrambe una vittoria. Con loro da seguire le inglesi Gabriella Cowley, Annabell Dimmock (suo l’Irish Open) e Amy Taylor, quest’ultima a segno nel Ladies Italian Open, le spagnole Maria Hernandez, Ana Pelaez Trivino e Nuria Iturrioz, l’olandese Anne Van Dam, la ceca Sara Kouskova, l’austriaca Emma Spitz, la sudafricana Lee-Anne Pace, l’indiana Diksha Dagar, la thailandese Trichat Cheenglab, lo scorso anno numero uno nell’ordine di merito del LET, e la giapponese Ayako Uehara, tre titoli in carriera sul tour di casa. Il montepremi è di un milione di dollari.
Virginia Elena Carta attraversa un momento molto favorevole come testimoniano le ultime tre gare disputate in cui si è classificata settima nel La Sella Open, quarta nel Lacoste Open de France e sesta nell’Aramco Team Series - Shenzhen. Buoni risultati anche per Alessandra Fanali, quinta nell’Irish Open, 18ª nel La Sella Open e 15ª in Cina, dove è rientrata dopo un turno di riposo.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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