Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

L’Italian Pro Tour torna al Croara Country Club per la seconda edizione del Croara Alps Open, terzo evento stagionale dell’Italian Pro Tour 2024, il circuito delle gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’Official Advisor Infront Italy. Sul percorso di Gazzola (PC), in Emilia Romagna, il torneo, che si svolgerà dal 10 al 12 ottobre, riveste particolare importanza perché è anche il penultimo in calendario sull’Alps Tour. Infatti sono in palio punti importanti per la money list in vista dell’Alps Tour Grand Final dove verranno assegnate le ‘carte’ per il Challenge Tour 2025 ai migliori cinque. Nel field figurano 18 giocatori tra i primi 20 dell’ordine di merito, che con due gare a disposizione sono tutti ancora in corsa, anche se con diversi gradi di difficoltà, per accedere a una delle posizioni che contano. Farà da prologo mercoledì 9 ottobre la Pro-Am del Croara Alps Open.

Prima dell’inizio della manifestazione verrà osservato un minuto di raccoglimento per la scomparsa del Presidente FIG Franco Chimenti.

Il field - Scenderanno in campo 120 concorrenti, dei quali 59 italiani, in rappresentanza di dodici nazioni in un Open nel quale saranno prioritarie la qualità del gioco, per la presenza di quasi tutti i migliori elementi del circuito, e l’agonismo perché la posta è alta. Tra i 18 della top 20 vi sono alcuni vincitori stagionali: lo statunitense Brandon Kewalramani (n. 2) e il francese Theo Boulet (n. 4), entrambi con due titoli, e con uno Edoardo Raffaele Lipparelli (n. 5), Mattia Comotti (n. 13), Gianmaria Rean Trinchero (n. 18), gli spagnoli Mario Galiano Aguilar (n. 6) e Albert Boneta (n. 17) e i francesi Aymeric Laussot (n. 7) e Damien Perrier (n. 8), tutti in condizioni di ripetersi. Nella corsa alle ‘carte’ dovrà difendere la posizione, oltre a Kewalramani, Boulet e Lipparelli, anche l’olandese Vince Van Veen (n. 3), mentre sarà assente il transalpino Benjamin Kedochim, in vetta alla money list, ormai già sul Challenge Tour e che ha conquistato la leadership senza mai vincere, ma affidandosi alla sua grandissima regolarità di risultati.

Tra i favoriti pure Enrico Di Nitto (n. 9), che non è lontano dalla zona che favorisce il cambio di circuito, senza trascurare altri buoni giocatori che si trovano poco dietro come il francese Nathan Legendre (n. 10) e l’irlandese Robert Moran (n. 11).

Da seguire tra gli italiani anche Luca Cianchetti, che difende il titolo, Filippo Bergamaschi, Davide Buchi e Federico Livio, che recentemente hanno preso parte ad alcuni eventi sul Challenge Tour, Marco Florioli, neo pro che si è appena imposto nel PGAI Championship, Jacopo Vecchi Fossa, Manfredi Manica, Flavio Michetti e Andrea Romano, per citarne alcuni.

La Pro-Am del Croara Alps Open  Farà da prologo mercoledì 9 ottobre la Pro-Am del Croara Alps Open dove competeranno 15 squadre composte da un professionista e da tre dilettanti. Si giocherà con la formula “Tour Scramble - net aggregate team score in relation to par” and “Use your pro” e per la classifica saranno conteggiati solamente birdie, eagle ed eventuali albatross. Partenza shotgun alle ore 11,30 (ossia tutti insieme dalle varie buche del campo). Tra i professionisti presenti, fra gli altri, Lipparelli, Vecchi Fossa, Cianchetti, Di Nitto, Rean Trinchero, Perrier, Galiano Aguilar e Boneta.

Formula di gara e montepremi – Il Croara Alps Open si disputerà sulla distanza di 54 buche, con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.

Il percorso - Il percorso è nato nel 1976. Originariamente di 9 buche, disegnate da Raffaele Buratti, e poi ampliato a 18 da Marco Croze, da un lato è costeggiato dal fiume Trebbia, da cui prende il nome la valle, e dall’altro da un bosco secolare di querce. Di rara bellezza gli scorci panoramici, sia di carattere naturalistico che storico-architettonico (per tutti la vista dello splendido Castello di Rivalta).Prima sede dell’Open d’Italia Femminile nel 1987, il campo, nel bel mezzo del quale sorge una villa del ‘600, ricco di insidie naturali e di ostacoli appositamente creati, richiede massima concentrazione ad ogni colpo.

I Partner - L’Italian Pro Tour 2024 ha il supporto di Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner). Official advisor: Infront Italy.

 

L’Italia si è classificata al secondo posto nella 45ª edizione del Junior Quadrangular U16 disputato al Golf Club d’Hulencourt, a Genappe in Belgio. Il titolo è stato appannaggio dell’Olanda, al vertice della graduatoria con 4 punti come gli azzurri, ma ha conquistato il trofeo per aver vinto l’incontro diretto nella prima giornata (4,5-3,5). Al terzo posto con 3 punti la Svizzera e al quarto con un punto il Belgio.

Si sono fronteggiate le quattro rappresentative composte da dieci giocatori (quattro ragazze e sei ragazzi) con l’Italia che ha schierato Sofia Facchinetti, Maria Sole Albini, Martina Benazzo, Emanuela Ferruzzi Balbi, Simone Cavaliere, Giampaolo Gagliardi, Paolo Perrino, Matteo Manini, Davide Maltese e Filippo Bonomi.

Gli azzurri, che difendevano il titolo conquistato lo scorso anno al Golf Nazionale di Sutri (VT), dopo il passo falso iniziale hanno battuto nella seconda giornata il Belgio (4,5-3,5) e nella terza la Svizzera (5-3), che era passata in vetta alla classifica con 3 punti dopo due turni avendo sconfitto l’Olanda (4,5-3,5). Il successo sugli elvetici non è bastato perché gli olandesi hanno superato il Belgio (5-3).

Il torneo si è svolto con girone all’italiana, ossia ogni formazione ha incontrato le altre tre, con classifica a punti. In ogni match si sono disputati un foursome Girls, due singoli Girls, un foursome Boys e quattro singoli Boys. Con la squadra azzurra l’allenatore Alessandro Bandini e l’accompagnatore Alessandro Benazzo.

 

LA VIGILIA - Al Golf Club d’Hulencourt, a Genappe in Belgio, si svolge dal 5 al 6 ottobre la 45ª edizione del Junior Quadrangular U16 al quale prendono parte le rappresentative, composte di dieci giocatori (quattro ragazze e sei ragazzi), di Olanda, Belgio, Svizzera e Italia, che difende il titolo conquistato lo scorso anno al Golf Nazionale di Sutri (VT).

Il team azzurro è composto da Sofia Facchinetti, Maria Sole Albini, Martina Benazzo, Emanuela Ferruzzi Balbi, Simone Cavaliere, Giampaolo Gagliardi, Paolo Perrino, Matteo Manini, Davide Maltese e Filippo Bonomi. Con la squadra l’allenatore Alessandro Bandini e l’accompagnatore Alessandro Benazzo.

Si gioca con girone all’italiana, ossia ogni formazione incontrerà le altre tre, e con classifica a punti. Doppio turno nella prima giornata di sabato 5 ottobre con al mattino Svizzera-Belgio e Italia-Olanda e nel pomeriggio Belgio-Italia e Olanda Svizzera. La conclusione domenica 6 con Olanda-Belgio e Svizzera-Italia. In ogni match si disputeranno un foursome Girls, due singoli Girls, un foursome Boys e quattro singoli Boys.

L’Italia si è classificata al secondo posto nella 45ª edizione del Junior Quadrangular U16 disputato al Golf Club d’Hulencourt, a Genappe in Belgio. Il titolo è stato appannaggio dell’Olanda, al vertice della graduatoria con 4 punti come gli azzurri, ma ha conquistato il trofeo per aver vinto l’incontro diretto nella prima giornata (4,5-3,5). Al terzo posto con 3 punti la Svizzera e al quarto con un punto il Belgio.

Si sono fronteggiate le quattro rappresentative composte da dieci giocatori (quattro ragazze e sei ragazzi) con l’Italia che ha schierato Sofia Facchinetti, Maria Sole Albini, Martina Benazzo, Emanuela Ferruzzi Balbi, Simone Cavaliere, Giampaolo Gagliardi, Paolo Perrino, Matteo Manini, Davide Maltese e Filippo Bonomi.

Gli azzurri, che difendevano il titolo conquistato lo scorso anno al Golf Nazionale di Sutri (VT), dopo il passo falso iniziale hanno battuto nella seconda giornata il Belgio (4,5-3,5) e nella terza la Svizzera (5-3), che era passata in vetta alla classifica con 3 punti dopo due turni avendo sconfitto l’Olanda (4,5-3,5). Il successo sugli elvetici non è bastato perché gli olandesi hanno superato il Belgio (5-3).

Il torneo si è svolto con girone all’italiana, ossia ogni formazione ha incontrato le altre tre, con classifica a punti. In ogni match si sono disputati un foursome Girls, due singoli Girls, un foursome Boys e quattro singoli Boys. Con la squadra azzurra l’allenatore Alessandro Bandini e l’accompagnatore Alessandro Benazzo.

 

LA VIGILIA - Al Golf Club d’Hulencourt, a Genappe in Belgio, si svolge dal 5 al 6 ottobre la 45ª edizione del Junior Quadrangular U16 al quale prendono parte le rappresentative, composte di dieci giocatori (quattro ragazze e sei ragazzi), di Olanda, Belgio, Svizzera e Italia, che difende il titolo conquistato lo scorso anno al Golf Nazionale di Sutri (VT).

Il team azzurro è composto da Sofia Facchinetti, Maria Sole Albini, Martina Benazzo, Emanuela Ferruzzi Balbi, Simone Cavaliere, Giampaolo Gagliardi, Paolo Perrino, Matteo Manini, Davide Maltese e Filippo Bonomi. Con la squadra l’allenatore Alessandro Bandini e l’accompagnatore Alessandro Benazzo.

Si gioca con girone all’italiana, ossia ogni formazione incontrerà le altre tre, e con classifica a punti. Doppio turno nella prima giornata di sabato 5 ottobre con al mattino Svizzera-Belgio e Italia-Olanda e nel pomeriggio Belgio-Italia e Olanda Svizzera. La conclusione domenica 6 con Olanda-Belgio e Svizzera-Italia. In ogni match si disputeranno un foursome Girls, due singoli Girls, un foursome Boys e quattro singoli Boys.

Con estremo dolore, la Federazione Italiana Golf annuncia la scomparsa del suo storico Presidente, il Professor Franco Chimenti. Con il solito garbo, in punta di piedi, ci ha lasciati all’età di 85 anni. Punto di riferimento per tutto il movimento, con lungimiranza, visione, sapienza e tenacia ha guidato per 22 anni la Federazione Italiana Golf. Eletto per la prima volta nel 2002, è entrato a far parte del Consiglio Nazionale CONI del quale è diventato membro di Giunta dal 2004 al 2008 prima e dal 2012 al 2021 poi. Il 19 febbraio 2013 è stato nominato Vicepresidente Vicario del CONI, carica da cui s’è dimesso l’11 giugno dello stesso anno per ricoprire il ruolo di Presidente di CONI Servizi S.p.A. Il 20 dicembre 2021 ha ricevuto il Collare d’Oro al merito sportivo – la massima onorificenza conferita dal CONI – a coronamento di una lunga e grande carriera da dirigente al servizio dello sport. Grazie alla sua visione, ha portato per la prima volta la Ryder Cup in Italia. Il 16 settembre scorso, per la settima volta consecutiva, era stato rieletto numero 1 della FIG per il quadriennio 2025-2028.

Nato a Napoli il 7 agosto del 1939, a lungo Professore Ordinario di Chimica Farmaceutica all’Università “La Sapienza” di Roma, dove ha ricoperto poi la carica di Preside, già membro della New York Academy of Scienses, dal 1970 al 2000 è stato Presidente dell’Istituto di Ricerca Dermocosmetica. Accademico delle Scienze Medico Biologiche, Accademico del Nobile Collegio Chimico Farmaceutico, autore di molteplici manoscritti e comunicazioni edite da Riviste Internazionali, dal 1981 al 1985 ha rivestito la carica di Vicepresidente della Società Sportiva Lazio di cui è diventato Presidente nel 1986.

La Federazione Italiana Golf tutta si stringe all’immenso dolore della famiglia e piange la scomparsa di un dirigente imprescindibile e di un uomo di assoluto spessore, dai grandi valori umani, un esempio per tutti.

Domani, venerdì 4 ottobre, a partire dalle ore 12 e fino alle 18, e sabato 5, dalle 9 alle 12, verrà allestita la camera ardente al Salone d'Onore del CONI.

I funerali saranno celebrati sabato alle 14.30 presso la Chiesa di San Roberto Bellarmino

Virginia Elena Carta ha offerto un’altra tonica prova sul Ladies European Tour classificandosi al sesto posto con 207 (68 71 68, -12) colpi nell’Aramco Team Series Presented by PIF - Shenzhen, il quarto dei cinque tornei targati Aramco - con graduatoria individuale e a squadre - disputato al Mission Hills Resort (World Cup Course, par 73) di Shenzhen, in Cina, vinto dalla francese Celine Boutier (200 - 66 68 66, -9). Bella prestazione anche di Alessandra Fanali, 15ª con 210 (70 69 71, -9).

Virginia Elena Carta ha ottenuto il terzo piazzamento consecutivo tra le top ten dopo la settima piazza nel La Sella Open e la quarta nel Lacoste Open de France, mentre Alessandra Fanali nelle due uscite precedenti era terminata quinta nell’Irish Open e 18ª nel La Sella Open, prima di prendersi un turno di riposo saltando la trasferta in Francia.

Celine Boutier ha lasciato a due colpi la cinese Xiyu Lin, seconda con 202 (-17). Al terzo posto con 203 (-16) la svizzera Chiara Tamburlini, leader dell’ordine di merito del LET, e la francese Pauline Roussin-Bouchard, al quinto con 206 (-13) la cinese Wenbo Liu e, insieme alla Carta, la sudafricana Lee-Anne Pace, undici successi sul circuito e uno su LPGA Tour, e la thailandese Kasuma Meechai. Al nono con 208 (-1) la cinese Rouning Yin, numero 4 al mondo.

Celine Boutier, 30enne di Clamart, 12ª nel Rolex Ranking prima di questo evento, gioca di prefernza sul LPGA Tour dove ha ottenuto sei successi con un Major (Evian Championship, 2023). Ha conquistato il quinto titolo sul LET (al netto del Major) per un palmarès che comprende anche due vittorie sul Symetra Tour (ora Epson Tour) e altre tre fuori dai tour.

La francese iniziato il giro finale alla pari con Xiyu Lin (n. 20 mondiale) che inizialmente ha preso vantaggio, poi è stata raggiunta all’ottava buca e sorpassata alla nona quando la transalpina ha realizzato in quinto birdie. Dopo il giro di boa entrambe ha realizzato due birdie, ma a decidere la gara è stato il bogey alla Lin alla 15ª. Per laBoutier, che ha percepito un assegno di 67.970 dollari su un montepremi di 500.000 dollari, un round conclusivo in 66 (-7, sette birdie) e per l’avversaria 68 (-5) colpi con sei birdie e un bogey.

Nella gara a squadre, disputata nelle prime 36 buche, si è imposto con 255 (-37) colpi il team guidato dalla svizzera Chiara Tamburlini, con Lee-Anne Pace, la cinese Qianhui Lin e l’amateur Yanxuan Peng davanti alla compagine di Celine Boutier (256, -36). In quinta posizione con 261 (-31) il Team Fanali con la spagnola Ana Pelaez Trivino, l’inglese Lily May Humphreys e il dilettante Mohammed Al Musbahi, e in 24ª con 274 (-18) la compagine dell’inglese Cara Gainer in cui ha giocato Virginia Elena Carta. Le tre proette vincitrici hanno ricevuto un assegno di 31.719 dollari su un montepremi di 500.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Virginia Elena Carta e Alessandra Fanali sono nel field di 82 concorrenti che si contenderanno il titolo nell’Aramco Team Series Presented by PIF - Shenzhen, il quarto dei cinque tornei targati Aramco. L’evento del Ladies European Tour si svolgerà dal 4 al 6 ottobre al Mission Hills Resort (World Cup Course) di Shenzhen, in Cina, dove si competerà per la gara individuale sulla distanza di 54 buche, e per quella a squadre (team di tre proette e un dilettante) sulle prime 36. Il montepremi complessivo è di un milione di dollari, 500.000 per ciascun evento.

Calamitano l’attenzione le tre proette più in alto nel ranking mondiale: le cinesi Ruoning Yin (n. 4), 22enne di Kunming, tre titoli sul LPGA Tour con un Major, Xiyu Lin (n. 20), che difende il titolo, e la francese Celine Boutier (n. 12). Sono le più gettonate nelle previsioni della vigilia, ma dovranno ricorrere a tutte le loro qualità se vorranno prevalere in un contesto nel quale vi sono quasi tutte le migliori giocatrici del LET a iniziare dalle prime tre dell’ordine di merito, la svizzera Chiara Tamburlini, la belga Manon De Roey e l’inglese Bronte Law, tutte vincitrici in stagione. Con loro altre quattro nella top ten: l’inglese Alice Hewson (n. 7) e la singaporiana Shannon Tan (n. 9), anche loro a segno nell’anno, la francese Pauline Roussin-Bouchard (n. 4, che ha guidato il team che si è imposto nel torneo a squadre dell’Aramco Team - Tampa), e l’australiana Kirsten Rudgeley (n. 10), superata al playoff domenica scorsa in Francia dalla Tamburlini.

Da seguire la spagnola Marta Martin, l’elvetica Morgan Metraux e l’inglese Amy Taylor, anche per loro sul gradino più alto del podio nel 2024 e in particolare la terza ha fatto suo il Ladies Italian Open, e numerose altre concorrenti che hanno dato prova delle loro potenzialità quali, per citarne alcune, le statunitensi Angel Yin e Alison Lee, l’indiana Diksha Dagar, la spagnola Ana Pelaez Trivino, l’olandese Anne Van Dam, l’inglese Gabriella Cowley e la ceca Sara Kouskova.

Alessandra Fanali, che nelle ultime due uscite si è classificata quinta nell’Irish Open e 18ª nel La Sella Open, riprende dopo un turno di riposo. Virginia Elena Carta è reduce da due belle prestazioni con settimo posto nel La Sella Open e con il quarto nel Lacoste Open de France.

 

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LETAS: Alessia Nobilio terza in Spagna

Alessia Nobilio ha offerto una bella prestazione anche nell’ultima gara stagionale del LET Access, il secondo circuito femminile europeo, classificandosi terza con 208 (70 67 71, -8) colpi nell’Iberdrola Calatayud Ladies Open sul percorso del Gambito Golf (par 72), a Calatayud in Spagna. Ha vinto dall’inglese Ellie Gower, 22enne di Londra al primo titolo sul circuito in 38 gare disputate, che ha concluso il torneo con 206 (73 65 68, -10), alla pari con la connazionale Billie-Jo Smith (206 - 73 64 69) e poi l’ha superata alla prima buca di playoff. La vincitrice ha ricevuto un assegno di 7.200 euro su un montepremi di 45.000 euro.

Sconfitta indolore per la Smith, perché con il terzo posto nell’ordine di merito finale ha conquistato una delle sei ‘carte’ per il Ladies European Tour 2025, assegnate alla prime sei. Le altre sono andate alle svedesi Kajsa Arwefjall (n. 1) e Anna Magnusson (n. 6), alla tedesca Helen Briem (n. 2), cinque titoli in stagione, quattro sul LETAS e un sul LET, alla norvegese Tina Mazarino (n. 4) e all’inglese Megan Dennis (n. 5).

Nella gara Alessia Nobilio è stata affiancata in terza posizione dall’iberica Amaia Latorre e dalla Mazarino, quindi in sesta con 210 (-6)  le inglesi Gemma Clews, Esme Hamilton, Ellen Hume, la danese Puk Lyng Thomsen e l’irlandese Sara Byrne. Al 48° posto Erika De Martini con 220 (73 73 74, +4), mentre sono uscite al taglio Emma Lundgren, 71ª con 149 (+5), e Marta Spiazzi, 85ª con 151 (+7).

In sole sei gare disputate Alessia Nobilio è riuscita a classificarsi 12ª nell’ordine di merito grazie a un secondo posto, a due terzi e a un quarto. In tal modo ha ottenuto, come tutte le altre giocatrici terminate tra il 7° e il 20°, l’accesso diretto alla finale della Qualifying School del LET (Al Maaden Golf Marrakech & Royal Golf Marrakech, Marocco, 16-20 dicembre).

 

 

LA VIGILIA - Si conclude in Spagna il LET Access, secondo circuito femminile europeo, con l’Iberdrola Calatayud Ladies Open, torneo al termine del quale saranno assegnate le sei ‘carte’ per il Ladies European Tour 2025 alle prime sei giocatrici classificate dell’ordine di merito.

Sul percorso del Gambito Golf, a Calatayud, saranno in gara quattro italiane, Erika De Martini, Marta Spiazzi, Emma Lundgren e Alessia Nobilio. Quest’ultima, attualmente 14ª nella money list, ha un obiettivo importante. Ha una remota possibilità di accedere quanto meno alla sesta posizione, ma più realisticamente, sia pure con appena cinque gare disputate (con un secondo, un terzo e un quarto posto), ha grandi possibilità di rimanere tra coloro che termineranno tra la settima e la 20ª piazza e che avranno accesso diretto alla finale della Qualifying School del LET (Al Maaden Golf Marrakech & Royal Golf Marrakech, Marocco, 16-20 dicembre).

“E’ vero - ha detto l’azzurra - ho pensato che potrei avere l’accesso al LET, ma non voglio mettermi pressione. Farò il mio solito gioco, cercherò di dare il meglio e proverò a vincere”.

Nel field otto tra le prime dieci dell’ordine di merito con la defezione della tedesca Helen Briem (n. 2) ormai sicura del passaggio sul tour maggiore. Vi salirà insieme alla svedese Kajsa Arwefjall (n. 1) e alla norvegese Tina Mazarino (n. 3). Non rischia neanche l’inglese Billie-Jo Smith (n. 4). Potrebbe infatti essere superata, ma solo in caso di successo (vale 500 punti) o dalla danese Natacha Host Husted (n. 7) o dalla francese Ariane Klotz (n. 8), tuttavia non scenderebbe sotto la quinta piazza. Sostanzialmente sarà una lotta a cinque per due posti, con l’inglese Megan Dennis (n. 5) e la svedese Anna Magnusson (n. 6) impegnate a difendere la posizione contro Host Husted, Klotz e l’inglese Mimi Rhodes (n. 9) all’attacco per il sorpasso. Il montepremi è di 45.000 euro dei quali 7.200 andranno alla vincitrice.

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Epson: le promosse sul LPGA Tour 2025

La taiwanese Heather Lin ha vinto con 268 (67 63 71 67, -16) colpi l’Epson Tour Championship, ultima gara stagionale dell’Epson Tour, superando di misura la malese Ashley Lau, seconda con 269 (-15). Sul percorso dell’Indian Wells Golf Resort (par 71), a Indian Wells in California, ha ottenuto un buon 17° posto con 275 (69 68 67 71, -9) Benedetta Moresco, mentre è uscita al taglio la sorella Angelica (146, +4).

Heather Lin, 24enne di Hsinchu City, grazie al successo è salita dal 54° al 15° posto della Race for the Card e ha conquistato una delle 15 ‘carte’ per il LPGA Tour 25, che spettavano alle prime, raggiungendo l’ultima posizione utile. Nel corso della gara con un 63 (-8, otto birdie) nel secondo round ha realizzato il nuovo record del campo e nel primo giro ha segnato una “hole in one” centrando dal tee la buca 18 (par 3, yard 179) utilizzando un ferro 6. Per il titolo ha ricevuto un assegno di 43.125 dollari su un montepremi di 287.500 dollari.

Al terzo posto con 270 (-14) Crystal Wang, la filippina Clarisse Guce e la cinese Miranda Wang, che con questo piazzamento è riuscita a entrare anche lei tra le elette. Al sesto con 271 (-13) Madison Young e la thailandese Pornanong Phatlum, che erano già sicure della ‘carta’.

Avranno accesso al LPGA Tour 2025 le statunitensi Lauren Stephenson (n. 1 della Race for the Card), Jessica Porvasnik (n. 4), Brooke Matthews (n. 5), Jenny Bae (n. 7), Madison Young (n. 9) e Daniela Iacobelli (n. 13), le cinesi Yahui Zhang (n. 2) e Miranda Wang (n. 14), la spagnola Fatima Fernandez Cano (n. 3), la svedese Ingrid Lindblad (n. 6), la neozelandese Fiona Xu (n. 8), l’australiana Cassie Porter (n. 10), la slovena Ana Belac (n. 11), la thailandese Ponanong Phatlum (n. 12) e Heather Lin (n. 15). Delle due azzurre Benedetta Moresco si è classificata 57ª e Angelica Moresco 103ª.

 

LA VIGILIA - Ultimo impegno stagionale per Angelica e Benedetta Moresco che scenderanno in campo a Indian Wells, in California, dove si conclude ll’Epson Tour con la disputa dal 3 al 6 ottobre dell’Epson Tour Championship, al termine del quale verranno assegnate 15 ‘carte’ per il LPGA Tour 2025 (categoria 9 per le prime dieci classificate nella Race for the Card, l’ordine di merito, e categoria 15 per le altre fino alla 15ª piazza).

Sul percorso dell’Indian Wells Golf Resort saranno nel field tutte le migliori interpreti del circuito, comprese le prime del ranking che sono già promosse, ma che non vogliono fare passi indietro, anche se ininfluenti. Soprattutto sono ben motivate la cinese Yahui Zhang, Jessica Porvasnik, la spagnola Fatima Fernandez Cano e Brooke Matthews. Sono le quattro che inseguono, nell’ordine, la leader Lauren Stephenson e che con un successo o con un secondo posto possono sorpassarla. Ma hanno chance, conquistando il titolo, sia pure con limitazioni legate al piazzamento di chi le precede, coloro che sono tra la sesta e la decima posizione (Fiona Xu, Jenny Bae, Ingrid Lindblad, Ana Belac, Daniela Iacobelli). E imporsi nell’ordine di merito, che dalla nascita del tour ha promosso 192 giocatrici, è un ottimo arricchimento del palmarés.

Nello sprint finale ci sarà grande determinazione in coloro che occupano la zona “calda” che va dall’11° al 20° posto dove che è dentro il 15° non è al sicuro e chi è fuori sa che ha notevoli possibilità di entrarvi.

Al momento cambierebbero circuito l’australiana Cassie Porter (n. 11), Madison Young (n. 12), la thailandese Pornanong Phatlum (n. 13), Kim Kaufman (n. 14) e la colombiana Valery Plata (n. 15). Alle loro spalle concorrentii che sono in grado di ribaltare la situazione quali Amanda Doherty, Mariel Galdiano, la giapponese Saki Baba, la sudafricana Kaleigh Telfer e la taiwanese Juliana Hung, che è sulla 20ª piazza pur avendo vinto un torneo in stagione. Senza contare che tutte coloro che sono almeno entro il 40° posto, con il titolo possono entrare tra le 15.

Per le azzurre l’obiettivo è rimanere nel 2025 sull’Epson Tour. E’ al sicuro Benedetta Moresco (59ª nel ranking) e deve esprimere il meglio Angelica Moresco (102ª). Il montepremi è di 287.500 dollari.

Il sudafricano Jbe Kruger ha firmato il terzo titolo sull’Asian Tour. Ha vinto con 208 (68 71 69, -8) il Mercuries Taiwan Masters, disputato a Taiwan, dove l’autentico protagonista è stato il maltempo che ha impedito il regolare svolgimento del torneo, programmato su 72 buche e ridotto a 36.

Sul percorso del Taiwan Golf & Country Club (par 72) a Tamsui, Kruger, 38enne di Kimberley che oltre ai successi sull’Asian Tour ne vanta anche uno sul DP World Tour, due sul Japan Tour e cinque sul Sunshine Tour, ha lasciato a due colpi il coreano Jeunghun Wang e il thailandese Pavit Tangkamolprasert, secondi con 210 (-6), e a tre altri due thailandesi, Rattanon Wannasrichan e Chonlatit Chuenboonngam, e l’indiano Yuvraj Singh Sandhu, quarti con 211 (-5). In settima posizione con 212 (-4) lo statunitense Michael Maguire, l’australiano Maverick Antcliff e il thailandese Sarit Suwannarut.

Ha preso parte alla gara Stefano Mazzoli, 99° con 153 (80 73, +9), che non ha superato il taglio. Kruger ha ricevuto un assegno di 200.000 dollari su un montepremi di un milione di dollari.

 

LA VIGILIA - L’Asian Tour rimane a Taiwan dove è in programma il Mercuries Taiwan Masters che impegnerà dal 3 al 6 ottobre i 124 concorrenti nel field sul percorso del Taiwan Golf & Country Club a Tamsui. Unico azzurro in gara Stefano Mazzoli, reduce del 28° posto nel precedente Yeangder TPC e che sta disputando una buona prima stagione sul circuito.

Difende il suo unico titolo sull’Asian Tour, in un evento in cui molti big si sono concessi un turno di riposo, il sudafricano Jaco Ahlers, 41enne di Centurion, nel cui palmarès figurano anche 12 successi sul Sunshine Tour. Assenze a parte, comunque vi sono numerosi concorrenti in grado di garantire lo spettacolo tra i quali ricordiamo i thailandesi Suteepat Prateeptienchai, a segno proprio nel Yeangder TPC, Sarit Suwannarut, Poom Saksansin, Jazz Janewattananond e Phachara Khongwatmai, il filippino Miguel Tabuena, terzo la scorsa settimana, lo svedese Kristoffer Broberg, due successi sul DP World Tour e quattro sul Challenge Tour prima di abbracciare la causa asiatica, lo spagnolo Carlos Pigem, una carriera con una vittoria su questo tour, l’australiano Scott Hend, l’indiano Gaganjeet Bhullar e il malese Nicholas Fung. Oltre al Ahlers vi saranno altri quattro past winner, il thailandese Suradit Yongcharoenchai e tre giocatori di casa, Shih-chang Chan, Wei-Hsuan Wang e Wei-chih Lu. Il montepremi è di un milione di dollari con prima moneta di 180.000 dollari.

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World Junior Girls: Italia dodicesima

L’Italia (Guia Vittoria Acutis, Paris Appendino, Matilde Partele) si è classificata al 12° posto con 589 (145 143 150 151, +13) colpi, alla pari con Canada 2, nel World Junior Girls Golf Championship presented by Sargent Farm, il campionato del mondo a squadre della categoria Girls che si è svolto sul percorso del Credit Valley Golf & Country Club (par 72), a Mississauga, in Ontario nel Canada.

Il titolo è stato appannaggio della Corea del Sud con 557 (138 138 139 142, -19) davanti a Canada 1, che difendeva il titolo, seconda con lo stesso score (139 141 133 144), ma terzo punteggio scartato superiore. Al terzo posto gli Stati Uniti con 567 (-9), al quarto Francia e Danimarca con 578 (+2), al sesto Hong Kong e Taiwan con 579 (+3) e all’ottavo Messico e Svezia con 581 (+5).

Le coreane hanno fatto l’en plein grazie al successo nell’individuale di Soomin Oh (274 - 69 68 68 69, -14), che ha nettamente dominato lasciando a otto colpi Aphrodite Den di Canada 1, seconda con 282 (-6), e a dieci Arianna Lau di Hong Kong, terza con 284 (-4). Al quarto posto con 285 (-3) la coreana Seojin Park e la statunitense Scarlett Schremmer e al sesto con 286 (-2) l’altra americana Nikki Oh. Si sono classificate al 26° con 297 (+9) Paris Appendino (70 73 78 76) e Guia Vittoria Acutis (75 75 72 75) e al 54° con 307 (78 70 78 81, +19) Matilde Partele. Hanno accompagnato le azzurre Roberto Zappa, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Femminile, e l’allenatore Alex Senoner.

Il torneo, a cadenza annuale e giunto alla nona edizione, ha avuto inizio nel 2014 e si è sempre disputato in Canada, ma nel 2020 e nel 2021 l’appuntamento è saltato per la pandemia. Le azzurre lo hanno vinto nel 2018 con Caterina Don, Emilie Alba Paltrinieri e Alessia Nobilio e sono salite sul podio anche nel 2019, terze con Carolina Melgrati, Alessia Nobilio e Benedetta Moresco. Nell’individuale i due secondi posti (2017 e 2018) e il terzo (2019) di Alessia Nobilio e il terzo di Caterina Don (2016). La Corea del Sud è stata la prima compagine a conquistare tre titoli seguita nel medagliere dalla Spagna con due e con uno da Italia, Stati Uniti, Filippine e Canada 1.

 

 

LA VIGLIA - Il trio azzurro formato da Guia Vittoria Acutis, Paris Appendino e da Matilde Partele partecipa al World Junior Girls Golf Championship presented by Sargent Farm, il campionato del mondo a squadre della categoria Girls, con graduatorie per team e individuale, che si disputa dal 2 al 5 ottobre sul percorso del Credit Valley Golf & Country Club, a Mississauga, in Ontario nel Canada. Per Matilde Partele è la seconda presenza consecutiva dopo quella dello scorso anno in cui le azzurre si sono classificate none. Con il team Roberto Zappa, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Femminile, e l’allenatore Alex Senoner.

Alla gara vi prendono parte 24 formazioni in rappresentanza di 23 nazioni, perché le padrone di casa, per regolamento, hanno due squadre di cui Canada 1 difende il titolo. Oltre alle italiane e alle canadesi saranno in campo le selezioni di Belgio, Taiwan, Colombia, Repubblica Ceca, Danimarca, Inghilterasra, Finlandia, Francia, Germania, Hong Kong, Islanda, Irlanda, Messico, Marocco, Perù, Polonia, Corea, Spagna, Svezia, Svizzera e Stati Uniti.

Nel field di 72 giocatrici da ricordare la belga Sixtine De Cordes, l’inglese Sadie Adams, la francese Sara Brentcheneff, la tedesca Antonia Steiner e la spagnola Martina Navarro Navarro.

Il torneo, a cadenza annuale e giunto alla nona edizione, ha avuto inizio nel 2014 e si è sempre disputato in Canada, ma nel 2020 e nel 2021 l’appuntamento è saltato per la pandemia. Le azzurre lo hanno vinto nel 2018 con Caterina Don, Emilie Alba Paltrinieri e Alessia Nobilio e sono salite sul podio anche nel 2019, terze con Carolina Melgrati, Alessia Nobilio e Benedetta Moresco. Nell’individuale i due secondi posti (2017 e 2018) e il terzo (2019) di Alessia Nobilio e il terzo di Caterina Don (2016). Complessivamente vi sono stati due successi di Spagna e Corea del Sud e uno di Italia, Stati Uniti, Filippine e Canada 1.

La gara si svolge sulla distanza di 72 buche, 18 al giorno. Per la graduatoria a squadre vengono presi in considerazione i migliori due score su tre giornalieri di ciascuna formazione.

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DP Tour: Dunhill Links a Tyrrell Hatton

L’inglese Tyrrell Hatton ha realizzato un birdie sull’ultima buca e ha vinto con 264 (65 68 61 70, -24) colpi l’Alfred Dunhill Links Championship, evento del DP World Tour disputato con formula pro-am (un pro e un dilettante) sui tre percorsi scozzesi dell’Old Course di St. Andrews, del Carnoustie Golf Links a Carnoustie e del Kingsbarns Golf Links a Kingsbarns, tutti par 72.

Il vincitore, membro della LIV Golf, ha superato di un colpo il belga Nicolas Colsaerts, secondo con 265 (-23), che è stato uno dei vice capitani del Team Europe nella Ryder Cup di Roma, dove Hatton è stato uno dei protagonisti continentali. Al terzo posto con 267 (-21) l’altro inglese Tommy Fleetwood e al quarto con 269 (-19) lo spagnolo David Puig, il sudafricano Robin Williams e il danese Rasmus Neergaard-Petersen, appena salito sul circuito maggiore essendosi imposto in tre tornei sul Challenge Tour.

Al settimo con 270 (-18) il francese Tom Vaillant, il cinese Haotong Li e lo spagnolo Jon Rahm, uno dei più attesi protagonisti insieme al nordirlandese Rory McIlroy e allo scozzese Robert MacIntyre, 25.i con 274 (-14).

Degli azzurri due sono andati a premio Francesco Laporta, 43° con 267 (66 68 72 70, -12), e Lorenzo Scalise, 54° con 277 (69 69 67 72, -11), mentre sono usciti al taglio dopo tre round Guido Migliozzi e Filippo Celli, 72.i con 208 (-8), e Renato Paratore, 111° con 211 (-5).

Tyrrell Hatton, 32enne di High Wycombe, ha firmato il settimo titolo su DP World Tour, imponendosi per la terza volta in questo torneo, per un palmarès che comprende anche una vittoria sulla LIV Golf, una sul PGA Tour, una sul PGA EuroPro Tour e una sul Jamega EuroPro Tour. Dopo essersi espresso con un gran 61 (-11, un eagle, nove birdie) nel terzo turno proprio sull’Old Course, dove si è svolto il quarto (in precedenza i concorrenti si erano alternati sui tre percorsi), Hatton è andato in scioltezza fino alla buca 12, realizzando quattro birdie, ma con un improvviso black out (doppio bogey e bogey alla 13ª e 14ª) ha favorito il recupero di Colsaerts che lo ha agganciato alla 15ª con il quarto e ultimo birdie di giornata (70, -2, quattro birdie, due bogey). Poi nulla ha potuto contro il terzo colpo in bandiera del suo avversario per il birdie vincente. Da ricordare l’albatross ottenuto dal belga nel terzo giro dove ha centrato con il secondo colpo alla buca 15 (par 5, yards 565) del Kingsbarns Golf Links. Nella gara a squadre hanno prevalso il danese Thorbjorn Olesen e Dermont Desmond con 240 (60 63 58 59, -48) colpi.

Hatton è stato gratificato con un assegno di 850.000 dollari su un montepremi di 5.000.000 di dollari.

 

LA VIGILIA - E’ uno degli eventi classici del DP World Tour dove i campioni del golf e di altri sport, insieme a personaggi del mondo dello spettacolo, della musica e della cultura generano uno show unico. E’ l’Alfred Dunhill Links Championship che si disputa dal 3 al 6 ottobre con formula pro-am a coppie (un pro e un dilettante), con classifica individuale e a squadre (Team Championship), sui tre percorsi scozzesi dell’Old Course di St. Andrews, del Carnoustie Golf Links a Carnoustie e del Kingsbarns Golf Links a Kingsbarns. Cinque gli azzurri al via: Guido Migliozzi, Renato Paratore, Lorenzo Scalise, Francesco Laporta e Filippo Celli.

Il field è delle grandi occasioni e propone una sfida a largo raggio, perché comprende concorrenti selezionati da tutti i più importanti circuiti, resa ancor più affascinante dalla presenza di ben 14 giocatori della LIV Golf.

Difende il titolo l’inglese Matt Fitzpatrick, 30enne di Sheffield, nove successi sul DP World Tour, con un Major e, al netto di questo, uno sul PGA Tour. Lo scorso anno si impose battendo avversari e maltempo in un evento ridotto da 72 a 54 buche e concluso di lunedì. Difficile un bis, ma sarà comunque tra i possibili protagonisti in un contesto che comprende, tra gli altri, cinque atleti tra i primi 20 del World Ranking: il nordirlandese Rory McIlroy (n. 3), l’inglese Tommy Fleetwood (n. 11), medaglia d’argento alle Olimpiadi di Parigi, lo spagnolo Jon Rahm (n. 13), lo scozzese Robert MacIntyre (n. 16) e lo statunitense Billy Horschel (n. 17), a segno nel recente BMW PGA Championship.

Rahm, che domenica scorsa è stato superato al playoff dal connazionale Angel Hidalgo (anche lui in gara) nell’acciona Open de España, guiderà il gruppo della Superlega araba dove figurano, tra gli altri, gli statunitensi Brooks Koepka e Patrick Reed, l’iberico David Puig, i sudafricani Louis Oosthuizen e Branden Grace (suo il torneo nel 2012) e l’inglese Tyrrell Hatton (doppietta di fila, 2016, 2017). Da seguire anche l’irlandese Shane Lowry, i gemelli danesi Nicolai e Rasmus Hojgaard, i francesi Antoine Rozner e Matthieu Pavon, l’inglese Matt Wallace, il sudafricano Thriston Lawrence e il cinese Haotong Li.

E’ il sesto dei nove eventi “Black 9” che conducono al Genesis Championship (24-27 ottobre), al termine del quale i primi 110 della Race To Dubai avranno la ‘carta’ per il circuito 2025. E’ anche la sesta gara che assegna punti per entrare di diritto nel Team Europe alla Ryder Cup 2025. Il montepremi è di 5.000.000 di dollari con prima moneta di 850.000 dollari.

I past winner - Il torneo, giunto alla 23ª edizione, è nato nel 2001 e nell’occasione fu vinto dallo scozzese Paul Lawrie, Major Champion. Oltre ai citati Fitzpatrick, Grace e Hatton saranno in gara altri past winner: gli inglesi Danny Willett (2021), Oliver Wilson (2014) e David Howell (2013), il danese Thorbjorn Olesen (2015), lo scozzese Stephen Gallacher (2004) e l’irlandese Padraig Harrington, anche lui autore di una doppietta (2002, 2006), ma non consecutiva come quella di Hatton.

Quanto a David Howell, 49 anni, disputerà la 725ª gara sul DP World Tour, record assoluto, e si porterà due tornei avanti allo spagnolo Miguel Angel Jimenez, che ne ha giocati 723, peraltro frenato dall’età (60 anni). L’inglese è uscito sempre al taglio nelle ultime 20 partecipazioni.

Team Championship con le celebrità - Nel Team Championship molti i campioni dello sport in campo a iniziare dagli ex calciatori Gareth Bale, Ruud Gullit e Jamie Redknapp. Con loro il cinque volte campione olimpico di canottaggio Sir Steve Redgrave, che partecipa consecutivamente dal 2001, gli ex rugbisti Schalk Burger Jnr, Morné du Plessis e Rob Louw, l’ex fantino Sir Anthony Peter McCoy e gli ex giocatori di cricket Jimmy Anderson, Allan Lamb, Mark Nicholas, Kevin Pietersen e Michael Vaughan

Senza dimenticare Kelly Slater, per undici volte campione del mondo di surf con il quale tutti i pro vorrebbero giocare, avendo fatto coppia con due vincitori, Simon Dyson (2009) e Thorbjorn Olesen.

Nel campo dello spettacolo gli attori Bill Murray, Michael Douglas, Andy Garcia, il cantautore Huey Lewis e ancora il cantante dei Keane Tom Chaplin, il batterista dei Bon Jovi Tico Torres e Dave Farrell, bassista dei Linkin Park.

La formula - Si gioca sulla distanza 72 buche, con i concorrenti che si alterneranno sui tre tracciati e con taglio dopo 54. Saranno ammessi al round conclusivo (sull’Old Course) i primi 60 pro della classifica individuale e le prime 20 coppie di quella a squadre, oltre ai pari merito con l’ultimo punteggio utile di qualifica.

Il torneo su Sky e in streaming su NOW - L’Alfred Dunhill Links Championship sarà trasmesso da Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 3 ottobre, venerdì 4 e sabato 5, dalle ore 13 alle ore 18; domenica 6, dalle ore 12,30 alle ore 18. Commento di Michele Gallerani, Fabrizio Redaelli, Claudio Viganò e di Marco Cogliati.

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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