Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

%PM, %06 %841 %2024 %19:%Set

Reply U16: successo di Paolo Perrino

Paolo Perrino ha vinto con pieno merito, dopo una corsa di testa, la 17ª edizione del Reply Italian International Under 16 Championship/Teodoro Soldati Trophy, una delle gare riservate ai giovani della categoria più attese nel panorama internazionale. Sul percorso del  Golf Club Biella Le Betulle (par 73) l’azzurro ha concluso con lo score di 214 (68 73 73, -5) colpi precedendo il ceco Stepan Plasek (215, -4), l’altro ceco Vaclav Svub e l’inglese Charlie Rusbridge (218, -1). In top ten anche Giampaolo Gagliardi, quinto con 219 (par), e Tommaso Rossi, settimo con 221 (+2). Poco dietro Giovanni Bernardi, 12° con 222 (+3), Simone Cavaliere e Carlo Roman, 16.i con 225 (+5), e Paolo De Gennaro, 20° con 225 (+6). Il torneo è stato ridotto da 72 a 54 buche a causa dei ritardi provocati dal maltempo nel secondo round.

Perrino, fratello di Tommaso, pro azzurro paralimpico vincitore di numerosi tornei internazionali compreso l’Open d’Italia disabili, e cugino dell’altro professionista Andrea, per anni sui circuiti continentali, ha firmato la quinta vittoria azzurra stagionale in campo internazionale dopo Giovanni Binaghi (Junior Invitational negli Stati Uniti), Guia Vittoria Acutis (English Girls U16 Open Amateur Stroke Play Championship in Inghilterra), Anna Zanusso (oro nell’individuale del Campionato Mondiale Universitario) e Noa Zocco (Campionato Internazionale d’Italia Femminile Under 18).

“Sono super, super felice, è sicuramente il mio successo più importante” ha detto Perrino. “Momento decisivo della giornata? Tra il green della 15 dove ho fatto 3 putt e il tee della 16 dove Mikulas ha sbagliato il tee shot. Da essere in difficoltà io, in un attimo si è trovato lui sotto pressione, probabilmente si è innervosito e ha finito per commettere un errore anche nella buca successiva”. Fisico imponente e una grande passione per il tennis: “Ci ho giocato fino a 10 anni, poi sono passato al golf dove me la cavo decisamente meglio”

Dominio azzurro anche nel Nations’ Trophy con il successo di  Italia 2 (Simone Cavaliere, Paolo Perrino, Matteo Manini) con 291 (-1) e il secondo posto di Italia 1 (Giovanni Bernardi, Giampaolo Gagliardi, Carlo Roman) con 292 (par). Alle loro spalle con 294 (+2) Olanda 1 e Repubblica Ceca 1 e con 296 (+4) Inghilterra 1, Sudafrica e Repubblica Ceca 2. I sei italiani citati hanno composto la compagine ufficiale azzurra che è stata assistita dagli allenatori Marco Soffietti e Carlo Basciu.

Partner dell'evento è stato Reply, multinazionale leader sui nuovi canali di comunicazione e i media digitali.

%PM, %08 %853 %2024 %19:%Set

Epson Tour: B. Moresco quinta

Benedetta Moresco ha offerto una tonica prestazione nel Guardian Championship, quart’ultima gara stagionale dell’Epson Tour, dove si è classificata al quinto posto con 207 (65 70 72, -9) colpi, dopo una gara tutta in alta classifica e al vertice nel round d’apertura.

Sul percorso del Capitol Hill Golf Club (par 72), a Prattville in Alabama, ha conseguito il terzo successo sul circuito con 203 (69 66 67, -14) la spagnola Fatima Fernandez Cano, che ha rimontato dalla terza piazza con un 67 (-5, sei birdie, un bogey) superando di misura la svedese Ingrid Lindblad, seconda con 203 (-13). Al terzo posto con 205 (-11) la canadese John Leah, al quarto con 206 (-10) Cydney Clanton, che era in vetta dopo due round insieme alla Lindblad, e al quinto, alla pari con la Moresco, anche Amanda Doherty, Amy Lee e le cinesi Miranda Wang e Yahui Zhang, leader dell’ordine di merito.

La vincitrice, 28enne di Santiago de Compostela, proette dal 2018, che recentemente ha fatto alcuni passaggi in Europa partecipando anche al Ladies Italian Open, aveva vinto in precedenza lo IOA Championship nel 2020 e il Carlisle Arizona Women’ Classic nel 2022. Ha ricevuto un assegno di 39.375 dollari su un montepremi di 262.500 dollari.

Benedetta Moresco, che ha ottenuto il miglior risultato stagionale, ha concluso la gara con un 72 (par) dovuto a due birdie e a due bogey. Non ha superato il taglio la sorella Angelica, 73ª con 145 (71 74, +1) e out per in colpo.

 

LA VIGILIA - Volata finale verso le 15 “carte” per il LPGA Tour 2025 che a fine stagione saranno assegnate alle prime classificate nella Race For The Card (ordine di merito) dell’Epson Tour. Mancano quattro gare al termine e rivestono tutte grande importanza a iniziare dal Guardian Championship in programma dal 6 all’8 settembre sul percorso del Capitol Hill Golf Club, a Prattville in Alabama. E lo saranno anche per le due azzurre in campo, Benedetta e Angelica Moresco, che debbono guardare all’ordine di merito in chiave di conferma della “carta” dove occupano rispettivamente l’81° e il 90° posto.

Nel field vi sono 19 tra le prime 20 del ranking e quindi si prevede un torneo molto combattuto tra chi cercherà di consolidare la posizione e chi proverà di entrare nella top 15. Sono al sicuro almeno le prime 8 della graduatoria, nell’ordine la cinese Yahui Zhang, che ha vinto il precedente Four Winds Invitational, Lauren Stephenson, Jessica Porvasnik, la neozelandese Fiona Xu, Daniela Iacobelli, Kim Kauffman, Brooke Matthews e Madison Young, mentre le altre che seguono dovranno fare saggia gestione o affidarsi all’esperienza come, ad esempio, la thailandese Pornanong Phatlum (n. 9). Perderà quasi sicuramente la 15ª posizione la cinese Ruixin Liu, che sarà assente, e prima ad approfittarne potrebbe essere Briana Chacon che, malgrado abbia ottenuto un successo, è scivolata fino alla 16ª. Appaiono in buona condizione Mariel Galdiano (n. 11), la spagnola Fatima Fernandez Cano (n. 12), Savannah Vilaubi (n. 14) e la giapponese Saki Baba (n. 19). Il montepremi è di 262.500 dollari con prima moneta di 39.375 dollari.

%PM, %05 %834 %2024 %19:%Set

Reply U16: giro sospeso, Perrino tiene

Pioggia forte e temporali hanno fortemente condizionato la seconda giornata del 17° Reply Italian International Under 16 Championship Teodoro Soldati Trophy. Alla fine dopo vari rinvii il Direttore di torneo Gianluca Curati ha fissato le prime partenze alle 12.30, sui tee delle buche 1 e 10, con 5 ore di ritardo sul programma originale, per sospendere poi definitivamente il gioco dopo l’ultimo acquazzone alle 18,30.

Sui fairway annacquati del Golf Club Biella Le Betulle (par 73), tra uno scroscio e l’altro, si è confermato al comando il toscano Paolo Perrino, tra i pochi a concludere le 18 buche previste (solo in 41 ci sono riusciti). Il portacolori del Royal Park, come il giorno precedente, dopo un inizio difficile (3 bogey nel prime 4 buche) ha iniziato la rimonta con 4 birdies (alle buche 7, 11, 16 e 18 sfruttando al meglio i par 5) di cui 2 nelle ultime 3 buche per chiudere in perfetto par e con un totale di 141 (68 73, -5).

Al 2° posto ad un colpo il ceco Stepan Plasek con 142 (71 71, -4), tra i più bravi a districarsi nel bagnato, con 5 birides e 3 bogey. Bella prova anche del veronese Tommaso Rossi (Verona) che con 143 (70 73, -3) resiste al 3° posto. Risale posizioni l’inglese Charlie Rusbridge con 145 (72 73, -1). Mentre scende il ceco Mikulas Vojtesek con 147 e un 77 (+4) di giornata. Tra i migliori del secondo round da segnalare Giovanni Bernardi (Margara) con lo score di 71 (con 4 birdie e 2 bogey) per un totale di 147 (76 71, +1). In rimonta ma bloccati alla buca 13 (sullo score di -3) lo scozzese Kiron Gribble e Michael Roberto Salotti (Castelfalfi).

Come nel 2018 e 2019 (le sole due volte nell’ormai quasi ventennale storia del torneo dove non si è giocato un giro per maltempo) la manifestazione si giocherà su 3 giri. Domani il programma prevede al mattino dalle 7,40 il completamento del secondo round. Al pomeriggio dalle ore 14 le 18 buche finali e decisive con in campo i primi 42 della classifica (più gli eventuali pari merito) che hanno passato il taglio.

In palio oltre al titolo individuale ci sarà anche il Nations’Trophy (che verrà assegnato tenendo conto dei migliori 2 score su 3 dei primi due giri). Dopo 18 buche è al comando Italia 2 (Perrino, Cavaliere e Manini) con 142 punti, seguita dal Sudafrica (De Ruin, Walters e Weber) con 144 e Rep. Ceca (Vojtesek e Plasek) con 145.

Partner dell'evento è Reply, multinazionale leader sui nuovi canali di comunicazione e i media digitali.

%PM, %07 %857 %2024 %19:%Set

Legends Tour: Rocca e Canonica indietro

Lo scozzese Greig Hutcheon ha firmato il primo titolo sul Legends Tour con uno score di 203 (69 70 64, -13) colpi. Con un gran 64 (-8, nove birdie, un bogey), miglior parziale di giornata, ha sorpassato l’inglese Simon Khan, leader dopo due round e relegato al secondo posto con 205 (-11), che ha dovuto condividere con l’australiano Scott Hend.

A Le Touquet Golf Resort (La Forêt Course, par 72), nella città di Le Touquet-Paris-Plage, nota e lussuosa stazione balneare nel nord della Francia, hanno concluso in bassa classifica Emanuele Canonica, 40° con 217 (78 70 69, +1), reduce dal quinto posto nel HSBC India Legends Championship in India, e Costantino Rocca, 50° con 222 (77 73 72, +6), in una delle sue rare apparizioni sul circuito.

Sono terminati al quarto posto con 206 (-10) gli svedesi Patrick Sjoland e Joakim Haeggman, che in India è andato a segno, lo scozzese Scott Drummond e gli inglesi Simon Griffiiths e Robert Coles e al nono con 207 (-9) l’altro inglese Phillip Archer e lo scozzese Euan McIntrosh.

Hutcheon, 51enne di Aberdeen, ha giocato per anni sui due circuiti europei raccogliendo solamente tre successi sul Challenge Tour.

 

LA VIGILIA - Il Legends Tour fa tappa in Francia per il Legends Open de France presented by CLA (5-7 settembre) che si disputa al Le Touquet Golf Resort (La Forêt Course), nella città di Le Touquet-Paris-Plage, nota e lussuosa stazione balneare nel nord del Paese.

Due gli italiani in gara: Costantino Rocca, che l’Open de France l’ha vinto nel 1993 sull’European Tour (ora DP World Tour), ed Emanuele Canonica, reduce dal quinto posto nell’HSBC India Legends Championship, suo miglior risultato stagionale.

Nel field otto dei primi dieci classificati nell’ordine di merito, tra i quali attraversano un buon momento lo svedese Joakim Haeggman (n. 5), vincitore in India, e il brasiliano Adilson Da Silva (n. 2), lo statunitense Clark Dennis (n. 8) e l’inglese Andrew Marshall (n. 10), terminati in alta classifica.

Naturalmente non si possono escludere dai favoriti gli altri in top ten, l’australiano Scott Hend (n. 3), gli inglesi Peter Baker (n. 4) e Robert Coles (n. 6) e il sudafricano Keith Horne (n. 9). Assenti l’australiano Richard Green (n. 1) e l’argentino Angel Cabrera (n. 7) i quali giocano sul PGA Tour Champions statunitense. Numerosi gli altri possibili protagonisti, tra i quali citiamo il gallese Phillip Price, il tedesco Thomas Gogele, gli svedesi Jarmo Sandelin, Patrik Sjoland e Michael Jonzon, lo scozzese Greig Hutcheon, lo spagnolo Carl Sunesson e lo stesso Canonica.

%PM, %09 %853 %2024 %19:%Set

LETAS: Briem, quarto titolo

PROSSIMO SERVIZIO AL TERMINE DEL TORNEO

PER SEGUIRE LA GARA CLICCARE QUI

 

Il LET Access è alle battute finale. Mancano quattro tornei alla chiusura della stagione, al temine dei quali verranno assegnate alle prime sei classificate nell’ordine di merito la ‘carta’ per il Ladies European Tour 2025, mentre le altre in graduatoria dal 7° al 20° posto avranno la possibilità di accedere direttamente alla finale della Qualifying School.

Sotto questo aspetto è importante il Rose Ladies Open (6-8 settembre), sia per i punti che assegnerà, sia per il montepremi di 70.000 euro, il secondo più alto del circuito. Sul percorso del The Melbourne Club at Brocket Hall, a Welwyn Garden City in Inghilterra, saranno in campo quattro giocatrici italiane: Erika De Martini, Marta Spiazzi, Emma Lundgren e la dilettante Alessia Nobilio.

Il field è delle grandi occasioni con tutte le migliori in gara, a iniziare dalle giocatrici in top ten nella money list tra le quali saranno ben determinate a difendere la posizione le prime sei, nell’ordine, la svedese Kajsa Arwefjall, la tedesca Helen Briem, la norvegese Tina Mazarino, la danese Natacha Host Husted, l’inglese Megan Dennis e l’altra svedese Anna Magnusson, tutte vincitrici stagionali delle quali la Briem è andata a segno tre volte di fila a inizio anno. Proveranno a salire le altre quattro che seguono, con tre che hanno un distacco non proibitivo dalla sesta, l’inglese Billie-Jo Smith (n. 7), la francese Ariane Klotz (n. 8) e la svedese Andrea Lignell (n. 9), mentre il compito è più difficile per l’olandese Nikki Hofstede, che dista quasi 360 punti dell’ultima di quelle che al momento sarebbero le elette.

E non hanno certo mollato le altre dietro, soprattutto la tedesca Helen Tamy Kreuzer (n. 11), l’olandese Lauren Holmey (n. 12), la svizzera Tiffany Arafi (n. 13), Ana Dawson (n. 14) dell’Isola di Man e l’inglese Gemma Clews (n. 15), la settima a segno nel 2024. E può anche provarci Alessia Nobilio (n. 17), che ha acquisito la posizione in sole tre presenze in cui ha ottenuto un secondo e un terzo posto.

%PM, %07 %846 %2024 %19:%Set

Alps: Vecchi Fossa e Memeo quarti

Il francese Damien Perrier ha rimontato dal 17° posto con un 63 (-9, un eagle, otto birdie, un bogey) e ha vinto con 202 (69 70 63, -14) colpi l’edizione inaugurale del Longwy Alps Open, disputato sul percorso dell’UGolf Longwy International (par 72), nella città francese da cui il torneo prende il nome. In un finale a sorpresa è salito dalla 31ª alla seconda posizione con 203 (-13) l’olandese Vince Van Veen, grazie a un 62 (-10, due eagle, sette birdie, un bogey), miglior parziale del turno, che ha agganciato il francese Benjamin Kedochim, leader dell’ordine di merito che però non riesce proprio a vincere e che, sostanzialmente, ha perso una grossa occasione per farlo.

Tre azzurri in top ten: Jacopo Vecchi Fossa e il dilettante Luca Memeo, quarti con 205 (-11), e Manfredi Manica, sesto con 206 (-10). Memeo è stato tra i protagonisti e dopo 12 buche era leader con due colpi di vantaggio. Poi ha ceduto e con due bogey e un triplo bogey nelle tre buche successive ha dovuto lasciare strada agli avversari. Resta comunque una bella prova e sicuramente un’importante esperienza utile per il futuro.

Manica è stato affiancato dal francese Victor Riu, dallo spagnolo Asier Aguirre Izcue, dallo statunitense Brandon Kewalramani (due successi in stagione), e dagli irlandesi Robert Moran e Paul McBride.

In alta classifica Andrea Romano, 12° con 207 (-9), a metà Luca Cavalli e Federico Livio, 22.i con 210 (-6), e Mattia Comotti e Luca Cianchetti, 25.i con 211 (-5). A premio anche Elia Dallanegra, 36° con 214 (-2), e Gianmaria Rean Trinchero, 45° con 217 (+1).

Damien Perrier, 35enne di Rennes, è al secondo titolo sull’Alps Tour nell’arco di otto stagioni, dopo il primo nell’Open International de Normandie datato 2009. Nel suo scarso palmarès un successo sul Challenge Tour, uno sull’EPD Tour e uno sul French Tour. Per lui un assegno di 6.525 euro su un montepremi di 45.000 euro.

 

 

LA VIGILIA - Torna l’Alps Tour dopo quasi due mesi di pausa con l’edizione inaugurale del Longwy Alps Open, 13° evento stagionale del circuito che si svolgerà dal 5 al 7 settembre sul percorso dell’UGolf Longwy International, nella città francese da cui il torneo prende il nome, con la partecipazione di 30 giocatori italiani.

Nel field quasi tutti i migliori elementi del tour tra i quali nove dei primi dieci nella top ten dell’ordine di merito, che comprendono quattro dei sette vincitori stagionali: lo statunitense Brandon Kewalramani (n. 2 del ranking con due successi), Edoardo Raffaele Lipparelli (n. 3) e i francesi Theo Boulet (n. 4) e Aymeric Laussot (n. 5). Con loro i transalpini Benjamin Kedochim ( n. 1), che non è ancora salito sul gradino più alto del podio, ma è molto regolare nei risultati, e Nathan Legendre (n. 10), insieme a Enrico Di Nitto (n. 6), a Flavio Michetti (n. 9) e all’olandese Vince Van Veen (n. 7). Da seguire anche gli altri tre a segno nel 2024, Mattia Comotti, Gianmaria Rean Trinchero e lo spagnolo Albert Boneta, senza dimenticare l’irlandese Robert Moran, il francese Paul Elissalde, gli inglesi Harry Goddard e Arron Edwards-Hill e lo svizzero Luca Galliano.

Tra gli italiani, oltre ai citati, molti altri possono recitare ruoli da protagonisti tra i quali ricordiamo Jacopo Vecchi Fossa, Manfredi Manica, Andrea Romano, Cristiano Terragni e Luca Cianchetti, che ha appena vinto, ex aequo con l’americano Scott Stevens, lo Stage 1 della Qualifying School dell’European Tour al Golf Nazionale.

Al via 125 concorrenti in rappresentanza di 18 nazioni: Italia, Andorra, Austria, Belgio, Brasile, Camerun, Inghilterra, Spagna, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda, Paesi Bassi, Svizzera, Stati Uniti e Venezuela. Il montepremi è di 45.000 euro con prima moneta di 6.525 euro.

Prodezza di Rasmus Neergaard-Petersen e ottime prestazioni di Pietro Bovari e Gregorio De Leo nel Big Green Egg German Challenge powered by VcG. Sul percorso del Wittelsbacher Golfclub (par 72), a Neuburg an der Donau in Germania, il danese ha siglato con 273 (69 73 67 64, -15) colpi il terzo titolo stagionale e in tal modo è salito immediatamente sul DP World Tour, mentre Bovari si è classificato quarto con 275 (-13), miglior prestazione stagionale, e De Leo quinto con 276 (-12), come aveva fatto la settimana precedente nel Rosa Challenge Tour.

Neergaard-Petersen, 25enne di Nivå, professionista da poco più di un anno, laureato alla Oklahoma State University, in precedenza si era imposto nel Kolkata Challenge a marzo e nell’UAE Challenge ad aprile. Con un giro finale in 64 (-8, nove birdie, un bogey), score più basso di giornata, ha rimontato nove posizioni, ma per imporsi ha avuto bisogno dell’aiuto dello scozzese Daniel Young, che lo affiancava dopo 17 buche e che gli ha lasciato strada con un bogey a chiudere. E’ terminato secondo con 274 (-14) alla pari con l’altro danese John Axelsen, che è stato messo fuori gioco per il successo da un bogey alla 17ª. Al vincitore è andato un assegno di 43.200 euro su un montepremi di 270.000 euro.

Hanno affiancato De Leo il tedesco Jonas Baumgartner, il francese Mathieu Decottignies-Lafon e l’inglese Tom Shadbolt e si sono classificati noni con 277 (-11) il sudafricano Deon Germishuys e l’altro inglese Jamie Rutherford.

Bovari (73 69 65 68) ha girato in 68 (-4) colpi iniziando con un eagle e proseguendo con quattro birdie e due bogey. E’ la quinta volta che va a premio nelle ultime sette uscite compresa l’ottava piazza nel Finnish Challenge. De Leo (67 70 69 70) ha segnato un 70 (-2) con quattro birdie e due bogey. Sono usciti al taglio Davide Buchi, 106° con 148 (74 74, +4), e Filippo Bergamaschi, 140° con 155 (75 80, +11).

 

LA VIGILIA - Gregorio De Leo, Pietro Bovari, Filippo Bergamaschi e Davide Buchi sono i quattro italiani che partecipano al Big Green Egg German Challenge powered by VcG, il 22° evento stagionale del Challenge Tour, in programma dal 5 all’8 settembre e che ha quale teatro il Wittelsbacher Golfclub, a Neuburg an der Donau in Germania.

Nel field vi sono solamente sei dei primi 20 della Race to Mallorca (ordine di merito), sebbene manchino soltanto otto tornei alla fine della stagione quando verranno assegnate le ‘carte’ per il DP World Tour 2025 appunto ai migliori 20. Proveranno a cogliere il terzo successo stagionale, per accedere immediatamente sul circuito maggiore, dove peraltro sono già sicuri di approdare, il danese Rasmus Neergaard-Petersen, leader della money list, e lo svedese Joakim Lagergren (n. 3), mentre mireranno a rafforzare la posizione l’altro svedese Mikael Lindberg (n. 6, un titolo nel 2024), i sudafricani Robin Williams (n. 8) e Deon Germishuys (n. 14) e il francese Pierre Pineau (n. 15).

Occasione invece da non perdere per coloro che sono a ridosso della top 20 e che possono entrarvi o, quantomeno, avvicinarvisi ulteriormente: il sudafricano Wilco Nienaber,  i danesi Lucas Bjerregaard e Jonathan Goth-Rasmussen (un successo), gli inglesi David Horsey e Jamie Rutherford, il nordirlandese Dermot McElroy e il francese Robin Sciot-Siegrist.

Tra gli italiani attraversa un buon momento Gregorio De Leo, reduce dal quinto posto nel Rosa Challenge Tour e che nelle precedenti quindici gare è uscito tre sole volte il taglio. Pietro Bovari è andato quattro volte a premio nelle ultime sei presenze con l’ottava piazza nel Finnish Challenge, mentre sono alla quarta gara Filippo Bergamaschi e alla quinta Davide Buchi. Il montepremi è di 270.000 euro dei quali 43.200 gratificheranno il vincitore.

Matt Wallace ha vinto la 90ª edizione dell’Omega European Masters, uno degli eventi più longevi del DP World Tour disputato sul percorso del Crans-sur-Sierre GC (par 70), a Crans Montana in Svizzera. L’inglese ha concluso la gara con lo score di 269 (64 62 73 70, -11) alla pari con lo spagnolo Alfredo Garcia-Heredia (269 - 63 69 71 66) e poi lo ha superato con birdie alla prima buca supplementare.

Con un ottimo giro finale è entrato in top ten Guido Migliozzi, ottavo con 274 (-6), che ha preceduto di un colpo Edoardo Molinari, 12° con 275 (-5). In buona posizione anche Andrea Pavan, 22° con 277 (-3), e Francesco Laporta, 27° con 278 (-2).

Wallace, leader nei due round centrali, ha iniziato quello conclusivo con quattro colpi di margine su Garcia-Heredia, ma non è riuscito a trovare il ritmo giusto (70, par, due birdie, due bogey). L’iberico è partito male (due bogey), ma poi ha rimontato pazientemente con sei birdie (66, -4)  e con l’ultimo alla buca 18 ha forzato l’inglese al playoff. Poi però il 42enne di Gijon non è riuscito a contrare il birdie dell’avversario, mancando l’occasione di ottenere il primo successo sul circuito. E’ stato l’ottavo playoff giocato nelle ultime undici edizioni dell’evento.

Matt Wallace, 34enne di Hillingdon alla 139ª presenza sul tour, si è fatto conoscere nel 2016 imponendosi in sei tornei sull’Alps Tour, record per il circuito in una stagione. Salito sul Challenge Tour nel 2017, si è imposto nell’Open de Portugal, valido anche per il DP World Tour per il quale ha ricevuto subito la ‘carta’ e dove ha firmato altre tre vittorie nel 2018. Successivamente è andato a segno anche sul PGA Tour (Corales Puntacana Championship, 2023). Per l’exploit è stato gratificato con un assegno di 552.500 dollari su un montepremi di 3.250.000 dollari.

Migliozzi (68 66 75 65) è risalito dalla 21ª posizione e ha ottenuto la terza top ten stagionale (oltre al titolo nel KLM Open) con un round conclusivo in 65 (-5, un doppio bogey in avvio, poi sette birdie) e qualche rimpianto per il 75 (+5) del terzo turno che gli ha precluso quanto meno un piazzamento migliore.

Hanno recuperato anche Andrea Pavan (68 68 76 65), dal 48° posto, che ha girato anche lui in 65 (-5) mettendo insieme, come Migliozzi, sette birdie e un doppio bogey, e Francesco Laporta (67 70 77 64), dal 65°, che ha fatto meglio con un 64 (-6, sei birdie senza bogey). Edoardo Molinari ha condotto l’ultimo round nel 70 del par (due birdie, due bogey) e ha perso un po’ di terreno nel contesto di una buona prestazione.

Out al taglio Matteo Manassero e Renato Paratore, 94.i con 141 (+1), Francesco Molinari, 108° con 142 (+2), Filippo Celli, 122° con 143 (+3), e Lorenzo Scalise, 138° con 145 (+5). Stessa sorte per lo spagnolo Miguel Angel Jimenez (60 anni), che ha partecipato per la 34ª volta al torneo portando a 723 le presenze sul tour, una sola in meno del primatista, l’inglese David Howell (49 anni), con 724.

 

TERZO GIRO - Edoardo Molinari ha operato un ottimo recupero con un parziale di 69 (-1, un eagle, due birdie, tre bogey) e con il totale di 205 (69 67 69, -5) colpi si è portato dal 20° al quinto posto nel Omega European Masters, uno degli eventi più longevi del DP World Tour che termina con la disputa del quarto giro sul percorso del Crans-sur-Sierre GC (par 70), a Crans Montana in Svizzera.

E’ rimasto al comando con 199 (64 62 73, -11) l’inglese Matt Wallace che malgrado il round in 73 (+3) è riuscito a mantenere i quattro colpi di vantaggio sul secondo classificato, lo spagnolo Alfredo Garcia-Heredia (203, -7).In terza posizione con 204 (-6) lo svedese Henrik Norlander e l’inglese Andrew Johnston e, insieme a Molinari, lo svizzero Cedric Gugler, l’australiano Jason Scrivener e l’inglese Alex Fitzpatrick, fratello minore di Matt.

Ha disceso la classifica di undici gradini Guido Migliozzi, 21° con 209 (-1), e hanno perso terreno anche Andrea Pavan, da 25° a 48° con 212 (+2), e Francesco Laporta, da 32° a 65° con 214 (+4).

Out al taglio Matteo Manassero e Renato Paratore (per la 15ª volta nelle ultime 16 uscite), 94.i con 141 (+1), Francesco Molinari, 108° con 142 (+2), Filippo Celli, per la quinta consecutiva, 122° con 143 (+3), e Lorenzo Scalise, 138° con 145 (+5). ll montepremi è di 3.250.000 dollari di cui 552.500 andranno al vincitore.

 

SECONDO GIRO - L’inglese Matto Wallace è il nuovo leader con 126 (64 62, -14) colpi dell’Omega European Masters, uno degli eventi di più lunga tradizione del DP World Tour che si sta svolgendo sul percorso del Crans-sur-Sierre GC (par 70), a Crans Montana in Svizzera.

Lo seguono due connazionali: Alex Fitzpatrick, fratello di Matt vincitore di un Major, secondo con 130 (-10), e Jordam Smith, terzo con 131 (-9) insieme allo svedese Henrik Norlander. In quinta posizione con 132 (-8) ancora un inglese, Andrew Johnston, lo spagnolo Alfredo Garcia Heredia, in vetta con Fitzpatrick dopo un round, e il tedesco Nicolai Dellingshausen.

Gran recupero di Guido Migliozzi, da 38° a decimo con 134 (68 66, -6), grazie a un 66 (-4, cinque birdie, un bogey), e in risalita anche Andrea Pavan ed Edoardo Molinari, 25.i con 136 (-4). E’ rimasto in gara Francesco Laporta, 32° con 137 (-3), e sono usciti al taglio Matteo Manassero e Renato Paratore (per la 15ª volta nelle ultime 16 uscite), 94.i con 141 (+1), Francesco Molinari, 108° con 142 (+2), Filippo Celli, per la quinta consecutiva, 122° con 143 (+3), e Lorenzo Scalise, 138° con 145 (+5). ll montepremi è di 3.250.000 dollari di cui 552.500 andranno al vincitore.

 

PRIMO GIRO - Lo spagnolo Alfredo Garcia Heredia e l’inglese Alex Fitzpatrick, fratello minore di Matt, vincitore di un major, sono al comando con 63 (-7) colpi nell’Omega European Masters, uno degli eventi di più lunga tradizione del DP World Tour che si sta svolgendo sul percorso del Crans-sur-Sierre GC (par 70), a Crans Montana in Svizzera. Hanno un colpo di ritardo l’inglese Matt Wallace, l’olandese Daan Huizing, l’australiano Jason Scrivener e lo svedese Henrik Norlander, terzi con 64 (-6).

Sei azzurri sono nella parte buona della classifica: Francesco Laporta, 20° con 67 (-3), Guido Migliozzi, Matteo Manassero, Andrea Pavan e Renato Paratore, 38.i con 68 (-2), ed Edoardo Molinari, 58° con 69 (-1). A forte rischio di taglio Francesco Molinari, 112° con 72 (+2), Filippo Celli, 137° con 74 (+4), e Lorenzo Scalise, 156° con 79 (+9). ll montepremi è di 3.250.000 dollari di cui 552.500 andranno al vincitore.

 

LA VIGILIA - Guido Migliozzi, Francesco ed Edoardo Molinari, Matteo Manassero, Lorenzo Scalise, Andrea Pavan, Francesco Laporta, Renato Paratore e Filippo Celli, ossia tutti gli italiani con “carta” piena per il DP World Tour, saranno sul tee di partenza dell’Omega European Masters, uno degli eventi di più lunga tradizione del circuito in programma dal 5 all’8 settembre sul percorso del Crans-sur-Sierre GC, a Crans Montana in Svizzera.

Di qualità il field con tanti ottimi giocatori tra i quali Matt Fitzpatrick, a segno in questa gara per due anni di fila (2017, 2018), che proverà a confezionare la tripletta riuscita in passato solamente a sei atleti. E’ uno dei due Major Champion in campo (l’altro è Francesco Molinari) e, tornei del Grande Slam a parte, è solo alla seconda presenza stagionale sul tour. Sarà tra i concorrenti più attesi insieme al sudafricano Thriston Lawrence, altro past winner (2022), e a numerosi vincitori stagionali. Oltre a Manassero e a Migliozzi, vi saranno lo svedese Jesper Svensson, l’olandese Darius Van Driel, lo spagnolo Nacho Elvira, l’inglese Laurie Canter, il tedesco Marcel Siem (suo l’Open d’Italia a Cervia), lo scozzese Ewen Ferguson, il francese David Ravetto, il sudafricano Dylan Frittelli, lo statunitense Jordan Gumberg e i giapponesi Yuto Katsuragawa e Rikuya Hoshino.

Da seguire anche i gemelli danesi Nicolai e Rasmus Hojgaard, i francesi Antoine Rozner e Romain Langasque, l’inglese Matt Wallace, l’austriaco Bernd Wiesberger, il malese Gavin Green e l’emergente spagnolo Angel Ayora, 19 anni, che domenica scorsa ha conquistato da rookie il suo primo successo nel Rosa Challenge Tour, sul secondo circuito continentale. Presente anche Alex Fitzpatrick, fratello minore di Matt. Il montepremi è di 3.250.000 dollari di cui 552.500 andranno al vincitore.

L’Omega European Masters è il secondo dei tornei di qualificazione, che termineranno il 24 agosto 2025, per entrare nel Team Europe alla prossima Ryder Cup (Farmingdale, Usa, 26-28 settembre 2025). In palio 1.500 punti per la Ryder Cup Points List, classifica che assegnerà sei posti di diritto, mentre il capitano Luke Donald avrà a disposizione sei wild card. E’ anche il secondo dei nove eventi delle “Back 9”, ciclo che si concluderà con il Genesis Championship (24-27 ottobre) al termine del quale i primi 110 della Race To Dubai (ordine di merito) avranno la ‘carta’ per il DP World Tour 2025.

La storia - La competizione è giunta alla 90ª edizione, con la prima disputata come Swiss Open nel 1905 e la seconda nel 1923 quando è poi proseguita con una certa continuità. Il nome è stato preceduto da European Masters nel 1983, poi nel 1992 è stato tolto Swiss Open. La gara, che dal 2009 al 2017 è stata organizzata in collaborazione con l’Asian Tour, si svolge dal 1939 al Golf Club Crans-sur-Sierre dove nel 1971 Baldovino Dassù è stato il primo a segnare un 60 su 18 buche.

Oltre ai past winner citati ci saranno anche lo svedese Sebastian Soderberg (2019), lo scozzese Richie Ramsay (2012) e l’iberico Miguel Angel Jimenez (2010). Quest’ultimo (60 anni), per la 34ª volta al via, sarà alla 723ª presenza sul tour, una sola in meno del primatista, l’inglese David Howell (49 anni), con 724. Otto i successi italiani firmati da Ugo Grappasonni (1948, 1952), Aldo Casera (1950), Alfonso Angelini (1957, 1966), Roberto Bernardini (1968, 1969) e Costantino Rocca (1997). Sono stati runner up lo stesso Rocca, Lorenzo Gagli, Edoardo e Francesco Molinari, Delio Lovato e Alfonso Angelini. Il record di vittorie, come detto, è di tre e appartiene a sei giocatori: lo spagnolo Severiano Ballesteros, il sudafricano Harold Henning, il gallese Dai Rees, i francesi Auguste Boyer e Marcel Dallemagne e lo scozzese Alec Ross.

Il torneo su Sky e in streaming su NOW - L’Omega European Masters sarà trasmesso da Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 5 settembre e venerdì 6, dalle ore 13,30 alle ore 18,30; sabato 7 e domenica 8, dalle ore 12,30 alle ore 17,30. Commento di Fabrizio Redaelli, Silvio Grappasonni, Massimo Scarpa e di Marco Cogliati.

%AM, %04 %461 %2024 %10:%Set

Primo film italiano sul golf

Il primo film italiano sul golf, “Il Tempo è ancora nostro”, è stato presentato in anteprima mercoledì 4 settembre alla Biennale di Venezia nell’ambito dello spazio “Confronti” delle Giornate degli Autori. Prodotto da Father&Son e Aurumovie, con il patrocinio di Federgolf e PGAI, diretto e sceneggiato da Maurizio Matteo Merli (figlio d’arte, il papà, Maurizio, negli anni Settanta si è distinto come uno degli attori più noti del genere poliziesco), vede come attore protagonista Ascanio Pacelli. Consigliere federale, Presidente della PGAI, è al debutto assoluto al cinema.

Il film racconta la storia di un’amicizia d’infanzia, quella tra Tancredi (Ascanio Pacelli) e Stefano (Mirko Frezza), che al golf si incontrano da grandi, ritrovando entrambi la strada che sembravano aver perso. Il primo è un uomo ricco borghese, affascinante e apparentemente felice, preso infatti da frivolezze che lo stanno allontanando dai tesori più preziosi, la famiglia e la figlia. Il secondo è invece povero e trasandato, gli ultimi venti anni li ha passati tra crisi d’astinenza e comunità di recupero. Entrambi hanno voglia di riscattarsi e cambiare vita, ritrovando quella felicità tanto cercata ma mai trovata. A fare da filo conduttore alla storia c’è Costantino (Andrea Roncato), padre di Stefano (ma anche un po’ di Tancredi) che farà loro da “mentore”. Ed è con il bastone da golf in mano che, Tancredi e Stefano, riescono a tornare se stessi. E’ il “potere” dello sport, e in questo caso del golf, strumento d’inclusione che rompe le barriere e celebra le diversità, diventando fonte essenziale di vita.

Il Golf Nazionale di Sutri, la casa del golf italiano, e il Golf Club Terre dei Consoli, sempre in provincia di Viterbo, hanno fatto da teatro a un lungometraggio interpretato inoltre da Miguel Gobbo Diaz, Simone Sabani, Viktorie Ignoto, con le partecipazioni di Antonello Fasari e, appunto, Andrea Roncato.

 

 

 

 

Le dichiarazioni

Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf – “Grazie a ‘Il Tempo è ancora nostro’, il golf italiano, per la prima volta, arriva al cinema e alla Biennale di Venezia, evento straordinario che incontra e ispira artisti, critici d’arte e appassionati da tutto il mondo, distinguendosi come una delle più prestigiose esposizioni artistiche globali. Sarà una grande opportunità per entrare nuovamente nelle case degli italiani, dimostrando la bellezza e l’inclusività del golf e dello sport, strumento importante di coesione sociale. Nell’ambito di una disciplina che abbatte le differenze e permette di gareggiare alla pari con tutti. I miei complimenti al regista Merli, ad Ascanio Pacelli e a tutti i protagonisti di questo bellissimo film. E’ un orgoglio, per la Federazione Italiana Golf, che ho l’onore di presiedere, poter patrocinare un film che porterà ulteriori benefici alla crescita del golf”.

Ascanio Pacelli – “Il film rappresenta un assist formidabile per incuriosire e avvicinare un mondo nuovo a questo sport, per farsi capire nelle sue tante sfumature scegliendo un linguaggio meno tradizionale, e forte soprattutto della sua capacità di emozionare. Spero che questo lavoro aiuti a far capire quanto questo sport sia accessibile a tutti. Qui poi ha il potere di unire amicizia e contesti sociali diversi, di unire un padre e una figlia, di salvare le persone come lo sport sa fare”.

%PM, %05 %847 %2024 %19:%Set

Maestri PGAI: vince Federica Piovano

Per la prima volta nelle 26 edizioni del torneo il “The Teachers”, il Campionato dei Maestri della PGA Italiana, è stato vinto da una proette, Federica Piovano, che ha concluso la gara con 102 (68 34, -7) colpi.

Sul percorso del Golf del Ducato-La Rocca (par 72), a Sala Baganza (Parma), a causa del maltempo l’evento è stato ridotto dal 36 a 27 buche. Nella seconda giornata il gioco è stato sospeso e non è stato possibile riprenderlo, così poiché tutti i concorrenti avevano completate le prime nove buche (par 37) il computo dei colpi è stato fatto su 27 buche.

Federica Piovano ha superato di tre lunghezze Alessandro Notaro, Lorenzo Scotto, Emmanuele Lattanzi e Claudio Viganò, secondi con 105 (-4). Al sesto posto con 106 (-3) Lorenzo Magini, Massimo Florioli, leader dopo un turno, e Mauro Bianco, che difendeva il titolo, e al nono con 107 (-2) Michele Reale, Federico Elli, Andrea Signor, Filippo Bernabè, Andrea Maestroni e Gregori Molteni.

“Avevo zero aspettative. Eppure sono state 27 buche impeccabili” ha detto Federica Piovano, 42enne romana. “Ho eseguito dei bei colpi, non ne ho sbagliato uno. Nel primo round ho preso tutti i green e ho fatto 32 putt, chissà se avessi imbucato di più. In questa vittoria metto certamente tanti anni di allenamento e di esperienza, ma anche grande serenità, il piacere di giocare senza porsi obiettivi”. Dopo una carriera da dilettante in cui ha conquistato sette titoli italiani e, con il team azzurro, l’argento ai mondiali a squadre nel 1998 (11ª individuale) e l’oro negli Europei Juniores a squadre del 2000, ha giocato per alcuni anni nel Ladies European Tour dove è entrata nel 2004, imponendosi un anno dopo nell’Austrian Ladies Open. Nel 2011 ha lasciato il circuito e il golf rimanendone fuori per un decennio, ma è tornata ad apprezzarlo da insegnante proprio al Golf del Ducato di Parma, dove oltre al titolo ha vinto anche la pro am con Caterina Quintarelli, direttore sportivo del club.

 

LA VIGILIA - Mauro Bianco difende il titolo nella 26ª edizione del “The Teachers” il Campionato Maestri della PGA Italiana che si svolge sul percorso del Golf del Ducato-La Rocca a Sala Baganza (Parma). Saranno in gara 76 iscritti all’associazione, la cui attività prevalente è l’insegnamento, che competeranno nei giorni 4 e 5 settembre sulla distanza di 36 buche (formula pro am con un dilettante), con due classifiche di cui l’individuale designerà il vincitore.

La storia dell’evento è iniziata a Is Molas (Cagliari) nel 1998 e quello di Pietro Molteni è stato il primo nome a essere inciso sul trofeo. Cinque edizioni sullo stesso tracciato e poi, negli anni, quattro a Bogogno, tre al San Domenico Golf, due al Des Iles Borromées, a Grado, al Pevero e al Molinetto. Una volta si è giocato a Sanremo, Margara, Udine, Rapallo e a Salsomaggiore Terme. Tra i plurivincitori hanno ottenuto tre titoli Zeke Martinez e Mauro Bianco e si sono imposti due volte Giuseppe Calì, Federico Elli, Emanuele Bolognesi e Michele Reale. Nell’albo d’oro, tra gli altri, figurano Costantino Rocca ed Emanuele Canonica. Il montepremi è di 22.000 euro dei quali 3.100 andranno al vincitore.

Pagina 21 di 291

Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Viaggi

Attualità

Cerca