Nuova bella prestazione di Alessia Nobilio, appena passata professionista, che si è classificata al quarto posto con 205 (68 67 70, -11) colpi nel Lavaux Ladies Open, penultimo torneo stagionale del LET Access, il secondo circuito femminile europeo, disputato al Golf de Lavaux (par 72) di Puidoux, in Svizzera.
Ha vinto con 200 (-16) colpi l’inglese Mimi Rhodes (68 69 64) che ha concluso la gara alla pari con la connazionale Billie-Jo Smith (69 68 63) e poi l’ha superata nello spareggio. Entrambe le protagoniste hanno operato una decisa rimonta, con un ritmo molto elevato, sorpassando l’azzurra e la slovacca Katarina Drocarova, che guidavano il gruppo dopo due round.
La Rhodes è risalita dal terzo posto con un 64 (-8, otto birdie) e la sua avversaria dal quinto posto con un 63 (-9, un eagle, sette birdie), miglior parziale del turno. La vincitrice, 22enne di Taunton, ha centrato il primo titolo alla nona presenza sul tour (sei nell’anno con altre due top 5) e ha ricevuto un assegno di 7.200 euro su un montepremi di 45.000 euro. Con i 500 punti guadagnati è salita al nono posto della money list e nell’ultimo evento (Iberdrola Calatayud Ladies Open, 3-5 ottobre, Spagna) può sperare ancora di entrare tra le prime sei del ranking che avranno la ‘carta’ per il Ladies European Tour 2025.
Al terzo posto con 204 (-12) la norvegese Tina Mazarino, al quarto con la Nobilio anche l’islandese Gudrun Bjorgvinsdottir, al sesto con 207 (-9) la svedese Kajsa Arwefjall e al settimo con 208 (-8) Katarina Drocarova.
Alessia Nobilio, 23enne milanese, è alla quinta gara stagionale sul circuito e alla settima in totale. Nel 2021 si è classificata terza nel Roma Alps Letas Open. Entrata sul tour ad agosto ha subito ottenuto la seconda piazza nell’Ahlsell Trophy e la terza nel Destination Gotland Ladies Open. Ora una nuova top 4 dopo una tonica prestazione in cui, come detto, è stata al vertice nel giro di mezzo, dopo aver recuperato dall’ottava posizione iniziale con un 67 (-5, sette birdie, due bogey), miglior score della seconda giornata. Ha concluso con un 70 (-2, quattro birdie, due bogey). Sono uscite al taglio: Marta Spiazzi, 65ª con 148 (74 74, +4), Caterina Tatti (76 74) ed Erika De Martini (73 77), 77.e con 150 (+6), ed Emma Lundgren, 90ª con 152 (78 74, +8).
LA VIGILIA - Erika De Martini, Marta Spiazzi, Emma Lundgren, Caterina Tatti e Alessia Nobilio, appena passata professionista, partecipano al Lavaux Ladies Open, penultimo torneo stagionale del LET Access, il secondo circuito femminile europeo che si svolge dal 18 al 20 settembre al Golf de Lavaux di Puidoux, in Svizzera.
E la prima delle due occasioni che restano a chi sta competendo per ottenere una delle sei “carte” per il Ladies European Tour 2025, che saranno assegnate al termine della stagione alle prime dell’ordine di merito, mentre le altre che termineranno tra la settima e la ventesima posizione avranno l’accesso diretto alla finale della Qualifying School.
Saranno in gara, ma con la certezza della promozione, la svedese Kajsa Arwefjall, numero uno, e la norvegese Tina Mazarino, numero tre. Con loro salirà anche la tedesca Helen Briem (n. 2), quattro titoli nel 2024 da debuttante, che però sarà assente. Qualche rischio per l’inglese Billie-Jo Smith (n. 4), mentre dovranno difendersi con decisone la svedese Anna Magnusson (n. 5) e la danese Natacha Host Husted (n. 6), che sono insidiate in particolare dall’inglese Megan Dennis (n. 7) e dalla francese Ariane Klotz (n. 8).
Nel field, con buone possibilità di rendersi protagoniste, le scozzesi Hannah McCook e Gabrielle Macdonald, vincitrice del torneo nel 2021, le francesi Cloe Salort e Lucie Andrè, le olandesi Nikki Hofstede e Lauren Holmey, la svedese Andrea Lignell e la svizzera Tiffany Arafy. Il montepremi è di 45.000 euro dei quali 7.200 andranno alla vincitrice.
Prove di Open d’Italia all’Argentario Golf Club dove, dal 19 al 22 settembre, andrà in scena l’Italian Challenge Open, secondo evento dell’Italian Pro Tour 2024, il circuito di gare nazionali e internazionali della Federazione Italiana Golf, organizzate con la collaborazione del suo Official Advisor, Infront Italy. A Monte Argentario, in provincia di Grosseto, sarà sfida show. L’evento, inserito anche nel calendario del Challenge Tour e arrivato alla 16esima edizione, metterà in palio 350.000 euro di cui 56.000 andranno al vincitore. Ad anticipare la competizione, la Pro-Am. In un evento vinto nel 2023, al Golf Nazionale di Sutri (Viterbo), da Matteo Manassero, oggi miglior azzurro nel world ranking. Per l’Argentario Golf Club, che vanta un campo all’avanguardia, sarà un vero e proprio test in vista dell’Open d’Italia 2025.
In gara 16 tra i migliori 20 giocatori del Challenge Tour – Saranno 156 i protagonisti dell’Italian Challenge Open. Tra questi anche 16 tra i migliori 20 attuali giocatori del secondo circuito europeo maschile. Dagli inglesi John Parry (secondo), Jack Senior (dodicesimo) e Brandon Robinson Thompson (quattordicesimo), agli svedesi Joakim Lagergren (terzo), Mikael Lindberg (settimo), Bjorn Akesson (diciottesimo) e Christofer Blomstrand (diciannovesimo). Dal danese Hamish Brown (quarto) agli spagnoli Joel Moscatel (quinto), Angel Ayora (decimo), passando per i francesi Alexander Levy (ottavo), Benjamin Hebert (undicesimo) e Martin Couvra (diciassettesimo). Senza dimenticare l’irlandese Conor Purcell (tredicesimo) e i finlandesi Tapio Pulkkanen (quindicesimo) e Oliver Lindell (ventesimo). All’appello, per quel che riguarda i top player del Challenge Tour, mancano solo il danese Ramsus Neergaard-Petersen (numero 1), che grazie ai tre successi stagionali si è già guadagnato l’accesso per il DP World Tour, i sudafricani Robin Williams (sesto) e Dean Germishuys (nono), il francese Pierre Pineau (sedicesimo). Saranno invece quattordici i vincitori stagionali in campo, tra questi Parry, Lagergren e Moscatel. Tutti già con due affermazioni, sognano il tris per emulare Neergaard-Petersen e raggiungerlo sul massimo circuito continentale. In un field di alto livello spicca Levy, 34enne nato in California, che vanta cinque successi sul DP World Tour dove spera di tornare a giocare nel 2025.
Gli azzurri - Sedici gli azzurri che inseguiranno il quarto successo italiano nella storia della competizione dopo quelli di Manassero (2023), Matteo Delpodio (2015) ed Edoardo Molinari (2009). Tra i più attesi, ecco Gregorio De Leo (trentacinquesimo nell’ordine di merito del Challenge Tour), Pietro Bovari e Aron Zemmer. Con loro spazio pure a Jacopo Vecchi Fossa, Luca Cianchetti, Giovanni Manzoni, Flavio Michetti, Filippo Bergamaschi, Federico Livio, Davide Buchi, Edoardo Raffaele Lipparelli, Enrico Di Nitto, Manfredi Manica, Lorenzo Gagli, Marco Florioli (alla prima gara da professionista) e Mattia Comotti.
Formula e montepremi - L’Italian Challenge Open si disputerà sulla distanza di 72 buche, con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. ll montepremi è di 350.000 euro con prima moneta di 56.000 euro.
La Pro-Am - Ad aprire lo spettacolo sarà, mercoledì 18 settembre, la Pro-Am. Ventiquattro le squadre che si affronteranno, ognuna composta da un professionista e tre dilettanti. Si giocherà con formula Tour Scramble – net aggregate team score in relation to par” and “Use your pro”, per la classifica saranno conteggiati solamente birdie, eagle ed eventuali albatross. Partenza shotgun (tutti insieme dalle varie buche del campo) alle ore 12:00. Sarà l’occasione per vedere in anteprima alcuni dei migliori professionisti che poi disputeranno l’Italian Challenge Open.
L’Argentario Golf Club – L’Argentario Golf Club vanta 18 buche panoramiche per un totale di 6.218 metri. Il campo si trova in un’area naturale protetta a cinque minuti dalla Riserva Naturale Duna Feniglia. La Laguna di Orbetello, il mare e i pendii di Monte Argentario offrono un panorama di straordinaria bellezza e creano un microclima che consente di giocare a golf in qualsiasi periodo dell’anno. Il percorso è certificato “Agri Cert” bio eco-compatibile e tutti i prodotti usati per la sua manutenzione sono totalmente naturali. L’82esima edizione dell’Open d’Italia si svolgerà proprio su questo percorso.
I Partner - L’Italian Pro Tour 2024 ha il supporto di Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner); Università Commerciale Luigi Bocconi (Partner). Official advisor: Infront Italy.
Franco Chimenti è stato rieletto Presidente della Federazione Italiana Golf per il quadriennio 2025-2028, ottenendo il 71,29% (1.952 voti) dei consensi a fronte del 21,61% (594 voti) dello sfidante Ivan Rota. Sono state invece 192 le schede bianche, pari al 7,01%. Presidente dell’Assemblea Carlo Mornati, Segretario Generale del CONI, che ne ha proclamato l’ufficialità al fianco dell’Avvocato Michele Signorini, Vicepresidente. L’elezione è avvenuta a Roma, presso il Palazzo delle Federazioni, dov’è stata grande l’affluenza e la partecipazione con il 91,29% del quorum costitutivo.
Le dichiarazioni di Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf - “Sono felice ed emozionato. Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in me. Sento di poter dare ancora molto al golf italiano, ho entusiasmo e voglia. L’obiettivo, per il prossimo quadriennio, è quello di far emergere sempre di più questo sport. Per questo, avrò bisogno del sostegno di tutti. Sono sicuro che ci leveremo grandi soddisfazioni, anche verso i Giochi Olimpici di Los Angeles. Voglio continuare ad essere al fianco dei Circoli, dei Professionisti, di tutte le figure professionali che lavorano e si distinguono con impegno e passione. Un ringraziamento particolare a tutto il team federale, questa vittoria è anche per loro”.
Nato a Napoli il 7 agosto del 1939, Franco Chimenti, a lungo Professore Ordinario di Chimica Farmaceutica all’Università “La Sapienza” di Roma, dove ha ricoperto poi la carica di Preside, è membro della New York Academy of Scienses. Accademico delle Scienze Medico Biologiche, Accademico del Nobile Collegio Chimico Farmaceutico, autore di molteplici manoscritti e comunicazioni edite da Riviste Internazionali, dal 1970 al 2000 è stato Presidente dell’Istituto di Ricerca Dermocosmetica. Dal 1981 al 1985 ha ricoperto la carica di Vicepresidente della Società Sportiva Lazio di cui è diventato Presidente nel 1986. Nel 1996 diventa Consigliere della Federazione Italiana Golf della quale viene nominato anche Vicepresidente. Poi, nel 2002, viene eletto per la prima volta Presidente della Federazione Italiana Golf ed entra a far parte del Consiglio Nazionale CONI. Del quale diventa membro di Giunta dal 2004 al 2008 e dal 2012 al 2021. Il 19 febbraio 2013 è stato nominato Vicepresidente Vicario del CONI, carica da cui s’è dimesso l’11 giugno 2013 per ricoprire il ruolo di Presidente di CONI Servizi S.p.A. Il 20 dicembre 2021 ha ricevuto il Collare d’Oro al merito sportivo - la massima onorificenza conferita dal CONI - a coronamento di una lunga e grande carriera da dirigente al servizio dello sport. Grazie alla sua visione, ha portato per la prima volta la Ryder Cup in Italia.
Di seguito i componenti del nuovo Consiglio Federale: Maria Amelia Lolli Ghetti (1.176 voti); Marco Francia (1.176); Stefano Frigeri (1.064); Manola Neri (1.043); Roberto Berger (945); Enrico Lulli (917); Stefano Mazzi (812).In rappresentanza degli Atleti Dilettanti, Stella Coppi (41). In rappresentanza degli Atleti Professionisti, Vittorio Andrea Vaccaro (201). In rappresentanza dei Tecnici, Stefano Betti (241). Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, Andrea Scapuzzi (1.552).
Ingrid Lindblad, 24enne di Halmstad, ex numero uno al mondo da dilettante e professionista da questa stagione, ha ottenuto il primo titolo sull’Epson Tour e in carriera, imponendosi con uno score di 200 (67 66 67, -16) colpi nel Tuscaloosa Toyota Classic, sul percorso dell’Ol' Colony Golf Course (par 72) a Tuscaloosa, in Alabama.
Con un giro finale in 67 (-5) colpi, frutto di sei birdie, dei quali cinque di fila, e di un bogey, ha superato la slovena Ana Belac, seconda con 202 (-14). In terza posizione con 204 (-12) Jessica Porvasnik, in quarta con 205 (-11) Brooke Matthews e Riley Smyth e in sesta con 206 (-10) Mariel Galdiano, Jenny Bae e la colombiana Valery Plata.
Si è classificata al 53° posto con 215 74 67 74, (-1) Benedetta Moresco, che è riuscita a mantenere praticamente la stessa posizione nella Race for The Card (ordine di merito), da 57ª a 59ª, mentre è uscita al taglio, caduto a 143 (-1), Angelica Moresco (145 - 73 72, +1). La vincitrice ha percepito un assegno di 35.625 dollari su un montepremi di 237.500.
LA VIGILIA - In Alabama si svolge il terz’ultimo torneo stagionale dell’Epson Tour e diventa sempre più serrata la competizione per acquisire una delle 15 “carte” per il LPGA Tour 2025, che andranno alle prime della Race For The Card (ordine di merito), ma anche per averne comunque una per giocare nuovamente sul circuito il prossimo anno. Nel Tuscaloosa Toyota Classic, in programma dal 13 al 15 settembre all’Ol' Colony Golf Course di Tuscaloosa, in Alabama, scenderanno in campo Benedetta e Angelica Moresco, che mirano al secondo traguardo e che sono attualmente al 57° e al 96° posto della money list.
Il field rispecchia il momento: infatti sono presenti tutte le prime quindici del ranking e ne mancano pochissime anche tra quelle che seguono. In realtà per alcune i giochi sono già fatti. Sono ormai praticamente sicure di partecipare al LPGA Tour 2025 le prime otto, nell’ordine la cinese Yahui Zhang, Lauren Stephenson, la spagnola Fatima Fernandez Cano, Jessica Porvasnik, la neozelandese Fiona Xu, Daniela Iacobelli, Brooke Matthews e l’australiana Cassie Porter. Dovranno rimanere ben concentrate le due che seguono, Kim Kaufman e Madison Young, che sembrano abbastanza al riparo da sorprese, mentre saranno in piena bagarre le cinque che sono tra la 11ª e la 15ª posizione: la thailandese Pornanong Phatlum, abituata ad andare in ascensore tra i due tour, Amanda Doherty, la taiwanese Juliana Hung, la slovena Ana Belac e la colombiana Valery Plata.
Hanno tutte le carte in regola per puntare al titolo, ma qualcuna probabilmente preferirà adottare una tattica difensiva per mantenere la posizione. Sicuramente attaccheranno invece la cinese Miranda Wang, la coreana Soo Bin Joo, la sudafricana Kaleigh Telfer, Diana Fall e Briana Chacon alle quali mancano pochi punti per raggiungere l’ambita meta e in palio per la vincitrice ve ne sono ben 500. Il montepremi è di 237.500 dollari con prima moneta di 35.625 dollari.
Il brasiliano Adilson Da Silva ha vinto con 207 (71 68 68, -9) colpi l’European Legends Cup, il torneo del Legends Tour che si è disputato sul percorso del Golf Almerimar (par 72), a El Ejido nelle vicinanze di Almeria in Spagna. Ha concluso la gara alla pari con l’inglese Peter Baker (74 68 65) e poi lo ha superato con un birdie alla prima buca di playoff.
Al terzo posto, con due colpi di ritardo, il sudafricano Keith Horne e gli inglesi Phillip Archer e Andrew Raitt (209, -7), al sesto con 210 (-6) lo scozzese Paul Lawrie e il gallese Phillip Price e all’ottavo con 211 (-5) l’australiano Scott Hend, lo scozzese Euan McIntosh e l’inglese Greg Owen.
Ha preso parte al torneo Emanuele Canonica che si è classificato 35° con 218 (72 74 72, +2).
LA VIGILIA - Emanuele Canonica disputa la dodicesima gara stagionale partecipando all’European Legends Cup, che si disputa dal 13 al 15 settembre sul percorso del Golf Almerimar, a El Ejido nelle vicinanze di Almeria in Spagna.
I fan iberici potranno ammirare José Maria Olazabal in una delle sue rare apparizione sul circuito “over 50” continentale, ma nel field vi sono tanti giocatori che garantiscono lo spettacolo come gli inglesi Peter Baker e Robert Coles, lo statunitense Clark Dennis, il brasiliano Adilson Da Silva, gli svedesi Jarmo Sandelin e Joakim Haeggman, il sudafricano Keith Horne e lo scozzese Greig Hutcheon ,a segno nel precedente Legends Open de France, tutti vincitori stagionali.
Al via, oltre a Olazabal, altri due Major Champion, lo scozzese Peter Lawrie e il neozelandese Michael Campbell, insieme ad altri concorrenti in grado di proporsi ai vertici, tra cui ricordiamo il sudafricano James Kingston, lo svedese Patrick Sjoland, lo scozzese Euan McIntosh e il gallese Phillip Price.
I migliori risultati di Canonica nell’anno sono stati il quinto posto nell’HSBC India Legends Championship, l’11° nello Swiss Seniors Open e il 13° nel Costa Navarino Legends Tour Trophy.
Per la prima volta dal 2017 il team Usa torna a vincere la Solheim Cup superando, con il punteggio di 15,5 a 12,5, il team Europe. Al Robert Trent Jones Golf Club di Gainesville, in Virginia (Stati Uniti), la compagine guidata da Stacy Lewis ha condotto fin dall'inizio il confronto. A segnare il punto decisivo, quello della vittoria, è stata Lilia Vu.
"E' stata una grande vittoria, arrivata dopo una settimana incredibile. Siamo al settimo cielo", la gioia della Lewis. Da 7 anni a questa parte, e quindi dall'ultimo trionfo americano, questo è il gap più ampio con cui una compagine ha superato l'altra. E adesso il bilancio è di 11 vittorie per gli Usa, contro le 7 dell'Europa. Un solo pareggio, nel 2023, quando il trofeo è rimasto nelle mani del team Europe in qualità di 'defender'.
LA VIGILIA - Il Team USA è in cerca di rivincite contro il Team Europe nella 19ª edizione della Solheim Cup che si svolge dal 13 al 15 settembre al Robert Trent Jones Golf Club di Gainesville, in Virginia, negli Stati Uniti. Le americane non riportano il trofeo dal 2017, la loro decima e ultima vittoria, poi sono arrivati i rovesci nel 2019 (14,5-13,5 in Scozia) e nel 2021 (15-13 in Ohio) e il pareggio (14-14) in Spagna che ha premiato le continentali quali detentrici.
Stacy Lewis e la norvegese Suzann Pettersen, capitane in quella occasione, si ritroveranno di nuovo di fronte.
La Lewis, tra le dodici statunitensi, avrà la numero uno mondiale Nelly Korda che sarà affiancata da Lilia Vu, Lauren Coughlin, Ally Ewing, Allisen Corpuz, Megan Khang, Andrea Lee, Rose Zhang e Alison Lee che si sono qualificate automaticamente. Le wild card sono state concesse a Jennifer Kupcho, Sarah Schmelzel e a Lexi Thompson, che disputerà la sua ultima gara prima del ritiro dalle scene agonistiche.
Suzann Pettersen si affiderà alla francese Céline Boutier, alle svedesi Maja Stark, Linn Grant e Madalene Sagstrom, all'inglese Charley Hull, alla tedesca Esther Henseleit, all'irlandese Leona Maguire e alla spagnola Carlota Ciganda. Wild card (quattro in questo caso) per l'inglese Georgia Hall, la svedese Anna Nordqvist, la svizzera Albane Valenzuela e per la danese Emily Kristine Pedersen. Quattro le debuttanti sui due fronti: le americane Coughlin e Schmelzel e le continentali Valenzuela e Henseleit, quest’ultima medaglia d’argento ai Giochi di Parigi, una delle 13 giocatrici in campo che hanno disputato le Olimpiadi.
In ciascuna delle prime due giornate si svolgeranno quattro incontri di forusome e altrettanti di fouball, poi i dodici singoli nella terza.
Primo titolo sull’Alps Tour per lo spagnolo Mario Galiano Aguilar, 29 anni, che ha vinto con 138 (70 68, -4) colpi l’Hauts de France-Pas de Calais Golf Open, torneo organizzato in combinata con il LET Access al quale hanno preso parte 132 concorrenti (66 per ciascun circuito) con classifiche separate.
Sul percorso dell’Aa Saint Omer GC (par 71), a Lumbres in Francia, nel torneo ridotto da 54 a 36 buche, come quello femminile, per il maltempo che ha costretto alla sospensione nella seconda giornata con ritardi non recuperabili, Galiano Aguilar ha superato - secondi con 140 (-2) - il connazionale Alvaro Hernandez Cabezuela, lo statunitense Brandon Kewalramani e i francesi Nicolas Aparicio, Aaron Van Hauwe (am) e Benjamin Kedochim, leader dell’ordine di merito, gran regolarista, ma al quale ancora una volta è sfuggita la vittoria.
I migliori tra gli italiani sono stati Jacopo Vecchi Fossa e Manfredi Manica, 13.i con 143 (+1), che hanno preceduto Davide Buchi e Gianmaria Rean Trinchero, 16.i con 144. Un colpo in più per Luca Cavalli e il dilettante Luca Memeo, 21.i con 145 (+3) e al 31° posto con 147 (+5) Andrea Romano e Mattia Comotti. con 147 (+5).
Nella gara femminile ha avuto la meglio la 24enne australiana Kelsey Bennett (140 - 67 73, -4), che dopo aver terminato la gara alla pari con la svizzera Anais Maggetti (70 70) e con l’inglese Billie-Jo Smith (68 72) le ha superate con un birdie alla prima buca di spareggio ottenuto con un putt di oltre dieci metri. Al quarto posto con 141 (-3) l’islandese Gudrun Bjorgvinsdottir e la spagnola Elena Hualde. Alla gara non hanno preso parte giocatrici italiane.
Ogni torneo aveva un montepremi di 40.000 euro e sia Mario Galiano Aguilar che Kelsey Bennett sono stati gratificati con un assegno di 6.400 euro per ciascuno.
LA VIGILIA - Alps Tour e LET Access si uniscono per la disputa dell’Hauts de France-Pas de Calais Golf Open (12-14 settembre) al quale prenderanno parte 132 concorrenti, 66 del circuito maschile e altrettanti di quello femminile.
Sul percorso dell’Aa Saint Omer GC, a Lumbres in Francia, non sarà in gara nessuna delle atlete che frequentano il secondo tour femminile europeo, mentre parteciperanno 19 azzurri che giocano sull’Alps Tour. Tra di loro i sei che sono nella top 20 della money list, Edoardo Raffaele Lipparelli (n. 4), Enrico Di Nitto (n. 8), Flavio Michetti (n. 12), Mattia Comotti (n. 13), Manfredi Manica (n. 15) e Gianmaria Rean Trinchero (n. 19). In campo nove tra i primi dieci del ranking con il numero uno, il francese Benjamin Kedochim, gran regolarista, ma ancora in cerca della prima vittoria, e con il francese Theo Boulet (n. 5) e lo statunitense Brandon Kewalramani (n. 2), due successi stagionali ciascuno, che mirano al terzo per salire direttamente sul Challenge Tour. Tra i favoriti anche l’olandese Vince Van Veen (n. 3), il francese Damien Perrier (n. 7), che si è imposto la scorsa settimana nella prima edizione del Longwy Alps Open, lo spagnolo Albert Boneta e l’irlandese Robert Moran (n. 9).
Tra le proette vi saranno cinque tra le prime sei dell’ordine di merito: le svedesi Kajsa Arwefjall (n. 1) e Anna Magnusson (n. 5), la norvegese Tina Mazarino (n. 3), la danese Natacha Host Husted (n. 4) e l’inglese Megan Dennis (n. 6). Assente la tedesca Helen Briem, che si è imposta quattro volte in stagione, record assoluto per il tour. A fine anno coloro che occuperanno le prime sei posizioni accederanno al circuito maggiore. Il montepremi è di 40.000 euro.
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Alps Tour e LET Access si uniscono per la disputa dell’Hauts de France-Pas de Calais Golf Open (12-14 settembre) al quale prenderanno parte 132 concorrenti, 66 del circuito maschile e altrettanti di quello femminile.
Sul percorso dell’Aa Saint Omer GC, a Lumbres in Francia, non sarà in gara nessuna delle atlete che frequentano il secondo tour femminile europeo, mentre parteciperanno 19 azzurri che giocano sull’Alps Tour. Tra di loro i sei che sono nella top 20 della money list, Edoardo Raffaele Lipparelli (n. 4), Enrico Di Nitto (n. 8), Flavio Michetti (n. 12), Mattia Comotti (n. 13), Manfredi Manica (n. 15) e Gianmaria Rean Trinchero (n. 19). In campo nove tra i primi dieci del ranking con il numero uno, il francese Benjamin Kedochim, gran regolarista, ma ancora in cerca della prima vittoria, e con il francese Theo Boulet (n. 5) e lo statunitense Brandon Kewalramani (n. 2), due successi stagionali ciascuno, che mirano al terzo per salire direttamente sul Challenge Tour. Tra i favoriti anche l’olandese Vince Van Veen (n. 3), il francese Damien Perrier (n. 7), che si è imposto la scorsa settimana nella prima edizione del Longwy Alps Open, lo spagnolo Albert Boneta e l’irlandese Robert Moran (n. 9).
Tra le proette vi saranno cinque tra le prime sei dell’ordine di merito: le svedesi Kajsa Arwefjall (n. 1) e Anna Magnusson (n. 5), la norvegese Tina Mazarino (n. 3), la danese Natacha Host Husted (n. 4) e l’inglese Megan Dennis (n. 6). Assente la tedesca Helen Briem, che si è imposta quattro volte in stagione, record assoluto per il tour. A fine anno coloro che occuperanno le prime sei posizioni accederanno al circuito maggiore. Il montepremi è di 40.000 euro.
Stefano Mazzoli, con un’ottima prova, si è classificato al secondo posto con 274 (72 64 67 71, -10) colpi nell’Open de Portugal at Royal Óbidos, 23° evento stagionale dei 29 in programma sul Challenge Tour, disputato al Royal Óbidos Spa & Golf Resort (par 71), a Vau Óbidos in Portogallo. E’ stato superato con 273 (70 65 69 69, -11) praticamente sul filo di lana dal 29enne statunitense Matt Oshrine. L’azzurro, leader dopo tre round, ha segnato un birdie sulle prime nove buche e poi è stato praticamente in vetta, solo o in compagnia, fino alla buca 17, dove con l’unico bogey di giornata (71, par) ha permesso il sorpasso all’americano che, giunto alla 13ª con cinque birdie e tre bogey, ha poi proseguito in par per il parziale vincente di 69 (-2). Oshrine è stato gratificato con un assegno di 43.200 euro su un montepremi di 270.000 euro.
Mazzoli, 27enne di Segrate (MI), ha conseguito il suo miglior risultato sul Challenge Tour in 43 presenze. In stagione sta giocando anche sull’Asian Tour, dove ha preso la ‘carta’ alla Qualifying School.
Alle spalle dei due protagonisti il finlandese Tapio Pulkkanen, il sudafricano Deon Germishuys e lo svedese Niklas Lemke, terzi con 275 (-9), e in sesta posizione con 276 (-8) l’inglese John Parry, il ceco Jiri Zuska, il sudafricano Robin Williams e il finlandese Oliver Lindell.
Un bel giro conclusivo in 67 (-4) con sei birdie e un doppio bogey ha fatto guadagnare a Gregorio De Leo, 16° con 279 (71 70 71 67, -5), ventisei posizioni. Aron Zemmer è rimasto al 25° posto con 280 (66 72 72 70, -4) dopo un 70 (-1, quattro birdie, tre bogey), mentre è scivolato al 67° con 290 (70 69 73 78, +7) dopo un round da dimenticare, Pietro Bovari. Sono usciti al taglio Filippo Bergamaschi, 109° con 146 (+4), e Luca Cianchetti, 127° con 148 (+6).
LA VIGILIA - Gregorio De Leo, Pietro Bovari, Aron Zemmer, Filippo Bergamaschi, Luca Cianchetti e Stefano Mazzoli saranno sul tee di partenza del Royal Óbidos Spa & Golf Resort, a Vau Óbidos in Portogallo, dove dal 12 al 15 settembre si svolge l’Open de Portugal at Royal Óbidos, 23° evento stagionale dei 29 in programma sul Challenge Tour.
Nel buon field vi sono sette tra i primi dieci della Road To Mallorca (ordine di merito), che a fine anno promuoverà i migliori 20 sul DP World Tour 2025, tra i quali sono particolarmente motivati l’inglese John Parry (n. 2) e lo spagnolo Joel Moscatel (n. 5). Hanno due titoli a testa nel 2024 e con un terzo salirebbero subito sul tour maggiore, come ha fatto il danese Rasmus Neergaard-Petersen, che centrato la tripletta nel precedente Big Green Egg German Challenge powered by VcG. Naturalmente dovranno pensare a migliorare, o quanto meno a mantenere, la posizione di privilegio acquisita il danese Hamish Brown (n. 4), lo svedese Mikael Lindberg (n. 6), il sudafricano Robin Williams (n. 7), l’inglese Jack Senior (n. 10) e il francese Alexander Levy (n. 8). Quest’ultimo, cinque successi sul DP World Tour dal quale è uscito lo scorso anno dopo anni di militanza, ha perso terreno nelle ultime settimane e pertanto dovrà cambiar rapidamente marcia se non vorrà rimanere deluso.
I citati non saranno i soli a puntare in alto, ma vi sono tanti altri concorrenti tra i quali, per citarne alcuni, ricordiamo i francesi Pierre Pineau, a segno nel 2022, Benjamin Hebert e Martin Couvra, gli svedesi Bjorn Akesson e Christofer Blomstrand, il sudafricano Deon Germishuys e il finlandese Tapio Pulkkanen. In campo un altro runner up, il transalpino Gregory Bourdy (2008), che da tempo non ha più il passo dei momenti migliori.
Tra gli azzurri sono attesi a una conferma Pietro Bovari e Gregorio De Leo, rispettivamente quarto e quinto la scorsa settimana in Germania.
Il torneo, nato nel 1953 e giunto alla 62ª edizione, è entrato a far parte dell’European Tour (ora DP World Tour) nel 1973 dove è rimasto fino a 2010. Dopo uno stop di sei anni è ripreso nel 2017 in calendario sia nel circuito maggiore che nel Challenge Tour, dove è rimasto da solo dal 2018 (salvo un nuovo abbinamento nel 2020).
Soltanto un italiano nell’albo d’oro, Alfonso Angelini, che ha fatto doppietta (1962, 1996). Con l’azzurro lo hanno vinto due volte anche gli inglesi Ken Bousfield e Paul Broadhurst, il gallese Phillip Price e lo scozzese Sam Torrance, mentre il record di tre successi appartiene allo spagnolo Angel Miguel e all’argentino Ramon Sota. Il montepremi è di 270.000 euro con prima moneta di 43.200 euro.
Grande prova di Matteo Manassero, terzo con 277 (70 66 72 69, -7) colpi che, in un appassionante giro finale, è stato in corsa per il titolo fino alle ultime battute dell’Amgen Irish Open, torneo del DP World Tour vinto con 275 (71 68 71 65, -9) dal danese Rasmus Hojgaard.
Sul percorso del Royal County Down GC (par 71), a Newcastle nell’Irlanda del Nord, Hojgaard, 23enne di Billund, fratello gemello di Nicolai, ha iniziato la sua progressione dalla nona buca (dopo un birdie e un bogey) e con sette birdie, di cui tre a chiudere, contro un bogey (65, -6), ha operato la rimonta superando in extremis il nordirlandese Rory McIlroy, che si era portato in vetta nel terzo round, con Manassero a un colpo. Il numero tre mondiale, che sembrava avviato al successo, ha commesso due errori decisivi (bogey alla 15ª e alla 17ª) lasciando strada al suo avversario con un parziale di 69 (-2, cinque birdie, tre bogey) per un totale di 276 (-8) valido solo per la seconda piazza.
Rasmus Hojgaard ha firmato il quinto titolo sul circuito, dove non vinceva dallo scorso anno (Made in HimmerLand ad agosto), alla 105ª gara sul tour e ha ricevuto un assegno di 1.020.000 dollari su un montepremi di 6.000.000 di dollari.
Matteo Manassero ha realizzato un parziale di 69 (-2). Dopo una partenza difficoltosa (un birdie e due bogey in quattro buche) ha poi recuperato con tre birdie di cui l’ultimo alla 18ª gli ha permesso di rimanere da solo in terza posizione. Nella Race To Dubai (ordine di merito) è tornato a essere il primo degli italiani (9°) e può decisamente puntare alla ‘carta’ per il prossimo PGA Tour che sarà assegnata ai primi 15 del ranking.
Si sono classificati al quarto posto con 278 (-6) l’inglese Daniel Brown, al quinto con 280 (-4) gli scozzesi Robert MacIntyre e Grant Forrest, al settimo con 281 (-3) l’inglese Jordan Smith e lo statunitense Jimmy Walker e al nono con 282 (-2) il canadese Aaron Cockerill e il finlandese Sami Valimaki.
Degli altri azzurri Filippo Celli è terminato 30° con 286 (68 72 72 74, +2), perdendo terreno nel finale dopo tre buoni round. Più indietro Andrea Pavan, 42° con 288 (73 70 72 73, +4), e Renato Paratore, 45° con 289 (71 73 72 73, +5). Sono usciti al taglio Francesco Laporta, 69° con 145 (+3), Lorenzo Scalise, 81° con 146 (+4), ed Edoardo Molinari, 137° con 151 (+9).
Prossimo appuntamento il prestigioso BMW PGA Championship, evento delle Rolex Series in programma dal 19 al 22 settembre al Wentworth Club di Virginia Water in Inghilterra.
TERZO GIRO - Sarà sfida tra Rory McIlroy, numero tre mondiale, leader con 207 (68 70 69, -6) colpi, e Matteo Manassero, secondo con 208 (70 66 72, -5), e sorpassato dal nordirlandese nel “moving day” dell’Amgen Irish Open, torneo del DP World Tour che si conclude con la disputa del quarto giro sul percorso del Royal County Down GC (par 71), a Newcastle nell’Irlanda del Nord.
La coppia di testa ha preso un leggero, ma significativo vantaggio sul danese Rasmus Hojgaard, sul sudafricano Erik Van Rooyen, sullo scozzese Robert McIntyre e sull’inglese Jordan Smith, terzicon 210 (-3), e sullo spagnolo Adrian Otaegui, sull’inglese Laurie Canter, sullo scozzese Calum Hill e sul canadese Aaron Cockerill, settimi con 211 (-2).
Continua il bel torneo di Filippo Celli, undicesimo con 212 (-1), e sono a metà classifica Andrea Pavan, 30° con 215 (+2), e Renato Paratore, 36° con 216 (+3).
Non hanno superato il taglio Francesco Laporta, 69° con 145 (73 72, +3), Lorenzo Scalise, 81° con 146 (76 70, +4) ed Edoardo Molinari, 137° con 151 (75 76, +9). Il montepremi è di 6.000.000 di dollari con primo premio di 1.020.000 dollari.
SECONDO GIRO - Impresa di Matteo Manassero. L’azzurro con un ottimo secondo giro in 66 (-5, due eagle, tre birdie, due bogey) colpi, secondo miglior parziale di giornata, e il totale di 136 (70 66, -6) è balzato dal 20° al primo posto nell’Amgen Irish Open, torneo del DP World Tour che si sta svolgendo sul percorso del Royal County Down GC (par 71), a Newcastle nell’Irlanda del Nord.
L’azzurro ha un colpo di vantaggio sugli inglesi Clements Todd e Laurie Canter, secondi con 137 (-5), e due sul nordirlandese Rory McIlroy, numero tre mondiale, sullo scozzese Ewen Ferguson e sullo spagnolo Alejandro Del Rey. In settima posizione con 139 (-3), il sudafricano Erik Van Rooyen, il danese Rasmus Hojgaard, l’inglese Daniel Brown e gli scozzesi Calum Hill e Connor Sime.
Ha perso terreno, ma è rimasto in alta classifica Filippo Celli, da quarto a 13° con 140 (-2), dove è affiancato tra gli altri dall’indiano Shubhankar Sharma, che è risalito dal 108° posto grazie a un 65 (-6, nove birdie, tre bogey) punteggio sul giro più basso di giornata.
Hanno superato il taglio Andrea Pavan, 47° con 143 (73 70, +1), e Renato Paratore, 61° con 144 (71 73, +23), per la seconda volta rimasto in corsa dopo 36 buche nelle ultime 17 presenze. Sono usciti Francesco Laporta, 69° con 145 (73 72, +3), Lorenzo Scalise, 81° con 146 (76 70, +4) ed Edoardo Molinari, 137° con 151 (75 76, +9). Il montepremi è di 6.000.000 di dollari con primo premio di 1.020.000 dollari.
PRIMO GIRO - Buona partenza di Filippo Celli, quarto con 68 (-3, tre birdie) colpi, dopo il primo giro dell’Amgen Irish Open, uno dei tornei più longevi e attesi nel calendario del DP World Tour, che si sta svolgendo sul percorso del Royal County Down GC (par 71), a Newcastle nell’Irlanda del Nord.
Ha preso il comando con 66 (-5) l’inglese Todd Clements seguito a un colpo dal finlandese Sami Valimaki e dallo spagnolo Alejandro Del Rey, secondi con 67 (-4). In quarta posizione Celli ha la compagnia del nordirlandese Rory McIlroy, numero 3 mondiale, degli inglesi Will Enefer e Marcus Armitage e del sudafricano Thriston Lawrence.
Nella parte alta della classifica Matteo Manassero, 20° con 70 (-1), e Renato Paratore, 33° con 71 (par). A metà Andrea Pavan e Francesco Laporta, 66.i con 73 (+2), e in bassa Edoardo Molinari, 120° con 75 (+4), e Lorenzo Scalise, 138° con 76 (+5). Non ha potuto partecipare Guido Migliozzi, che era iscritto. Il montepremi è di 6.000.000 di dollari con primo premio di 1.020.000 dollari.
LA VIGILIA - Otto giocatori azzurri parteciperanno all’Amgen Irish Open, uno dei tornei più longevi e attesi nel calendario del DP World Tour. Nella terza delle nove gare delle “Back 9” che avrà luogo dal 12 al 15 settembre saranno al via, sul percorso del Royal County Down GC, a Newcastle nell’Irlanda del Nord, Guido Migliozzi, reduce dall’ottavo posto nel precedente Omega European Masters con cui è tornato ad essere il primo italiano nella Race To Dubai (13°), ossia l’ordine di merito, Matteo Manassero (secondo, 14°), Andrea Pavan, Francesco Laporta, Filippo Celli, Renato Paratore, Lorenzo Scalise ed Edoardo Molinari, secondo in questo evento nel 2014 e miglior risultato degli azzurri.
Calamitano l’attenzione il nordirlandese Rory McIlroy, numero tre mondiale e vincitore nel 2016, lo scozzese Robert MacIntyre (n. 16), l’inglese Aaron Rai (n. 22) e l’irlandese Shane Lowry (n. 32), che ha fatto sua la gara nel 2009 quando era ancora dilettante. Sono i più in alto nel world ranking in un contesto che comprende, tra gli altri e tutti con le credenziali per un ruolo da protagonisti, il sudafricano Thriston Lawrence, l’irlandese Seamus Power, il nordirlandese Tom McKibbin, il neozelandese Ryan Fox, i gemelli danesi Nicolai e Rasmus Hojgaard, lo svedese Sebastian Soderberg, il giapponese Rikuya Hoshino e lo statunitense John Catlin, a segno nel 2020, che attualmente gioca sull’Asian Tour dove ha conquistato due titoli in stagione ed è leader della money list.
Hanno chance di ben figurare anche lo scozzese Ewen Ferguson, lo spagnolo Adrian Otaegui, il finlandese Sami Valimaki, il thailandese Kiradech Aphibarnrat, il nipponico Yuto Katsuragawa e il neozelandese Daniel Hillier, per citarne alcuni.
Difende il titolo conseguito a settembre dello scorso anno lo svedese Vincent Norrman, 26enne di Stoccolma, che due mesi prima si era imposto in USA nel Barbasol Championship, torneo organizzato in combinata tra tour europeo e PGA Tour, che ai fini del palmarès gli vale su entrambi i circuiti. Ha doppia ‘carta’ e di preferenza gioca negli States, ma in realtà non ha fatto molto dopo i due exploit e le possibilità di un suo bis sono piuttosto ridotte. Il montepremi è di 6.000.000 di dollari con primo premio di 1.020.000 dollari.
La storia - L’evento, nato nel 1927 come Irish Open e giunto alla 69ª edizione, non ha cambiato mai nome, ma in sei occasioni è stato abbinato a uno sponsor. E’ stato sospeso per cinque anni durante la seconda guerra mondiale e poi ha subito una lunga interruzione dal 1951 al 1974 in cui si è giocato una sola volta, per riprendere continuità dal 1975. Dal 2017 al 2019 ha fatto parte delle Rolex Series del DP World Tour.
Oltre ai quattro citati, saranno in campo altri tre past winner, senza grandi ambizioni: il danese Soren Kjeldsen, l’inglese Ross Fisher e l’irlandese Padraig Harrington. E’ la quinta volta che il torneo si svolge al Royal County Down GC, mentre lo ha ospitato in 19 occasioni il Portmarnock Golf Club. Nell’albo d’oro le firme di famosi campioni e, in particolare, di Seve Ballesteros, Nick Faldo, Bernhard Langer e Colin Montgomerie, che detengono con tre il record di vittorie.
Il torneo su Sky e in streaming su NOW - L’Amgen Irish Open sarà trasmesso di Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 12 settembre, dalle ore 14 alle ore 19; venerdì 13, dalle ore 9 alle ore 14 e dalle ore 17 alle ore 19; sabato 14 e domenica 15, dalle ore 13,30 alle ore 18,30. Commento di Claudio Viganò ,Silvio Grappasonni, Marco Cogliati e di Roberto Zappa.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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