Con un ritmo finale insostenibile per tutte, sottolineato da un 64 (-8), la thailandese Pornanong Phatlum non ha concesso chance alle avversarie e ha vinto con 195 (65 66 64, -21) colpi il Wildhorse Ladies Golf Classic, precedendo Amy Lee, seconda con 197 (-19), e la taiwanese Cynthia Lu, terza con 198 (-18) con la quale condivideva la leadership dopo due round.
Nell’evento dell’Epson Tour, il secondo circuito femminile statunitense, che ha avuto quale palcoscenico il Wildhorse Resort & Casino (par 72) di Pendleton, in Oregon, hanno offerto una buona prestazione, 17.e con 203 (-13), le sorelle Angelica (68 66 69) e Benedetta Moresco (66 68 69).
Pornanong Phatlum, 34enne di Khon Kaen, è scesa sull’Epson Tour dopo 15 anni trascorsi sul LPGA Tour. Persa la ‘carta’ non è riuscita a riprenderla alla Qualifying School (34ª) e ora punta a tornarci attraverso la Race For The Card (ordine di merito) del circuito dove è approdata al settimo posto, grazie anche a due top ten nelle precedenti cinque gare disputate. In carriera si è imposta nella Brazil Cup (2012, evento non ufficiale del LPGA Tour), e ha conquistato due titoli sul Ladies European Tour, nove sul Ladies Asian Tour, cinque sull’All Thailand Golf Tour e cinque sul Thai LPGA Tour. Nel giro finale ha realizzato in miglior parziale di giornata con sei birdie sulle prime nove buche e altri tre nel prosieguo insieme a un bogey. Per l’exploit ha ricevuto un assegno di 39.375 dollari su un montepremi di 262.500 dollari.
Al quarto posto con 199 (-17) Kate Smith-Stroh e al quinto con 201 (-15) Hailee Cooper, Riley Smith, Samantha Wagner, la spagnola Teresa Toscano, la taiwanese Yu-Sang Hou e la neozelandese Fiona Xu.
Angelica Moresco è andata a premio per la quarta volta di fila, realizzando il secondo miglior risultato stagionale dopo il 14° posto nell’Hartford HealthCare Women’s Championship, a metà luglio. Benedetta, anche per lei quattro tagli consecutivi superati, ha ottenuto il piazzamento più in alto nel 2024. Si alterna anche sul LPGA Tour, dove di prima di questa gara vi aveva fatto due passaggi con la 19ª piazza nel CPKC Women’s Open.
LA VIGILIA - Al Wildhorse Resort & Casino di Pendleton, in Oregon, l’Epson Tour, secondo circuito femminile statunitense, propone dal 16 al 18 agosto la terza edizione del Wildhorse Ladies Golf Classic dove saranno sul tee di partenza le sorelle Angelica e Benedetta Moresco.
Atteso un evento ad alto livello per la presenza nel field di nove delle prime dieci giocatrici della Race For The Card (ordine di merito) e di molte altre che sono alle loro spalle, classifica dove, a sei tornei dal termine della stagione, si sgomita per assicurarsi uno dei primi quindici posti (cinque in più rispetto al 2023) che conducono, a fine anno, sul LPGA Tour.
Al momento sono in top ten nell’ordine Jessica Porvasnik, Daniela Iacobelli, past winner della gara nel 2022, la neozelandese Fiona Xu, Lauren Stephenson, Kim Kaufman, la cinese Yahui Zhang (unica assente delle dieci nell’occasione), Madison Young, l’australiana Cassie Porter, Brianna Chacon e l’altra cinese Ruixin Liu. Tutte tese a consolidare o a migliorare la posizione (a parte la Zhang, destinata a perdere qualcosa) così come ne cercheranno una più stabile le altre che sono dall’11° al 15° posto, Dana Fall, la coreana Soo Bin Joo, Brooke Matthews, Mariel Galdiano e la sudafricana Kaleigh Telfer. In sostanza non sono più ammesse disattenzioni soprattutto perché è anche forte la concorrenza di atlete al momento fuori dalle 15, ma potenzialmente in grado di recuperare, tra le quali ricordiamo Savannah Vilaubi, Kathleen Scavo, la colombiana Valery Plata e le taiwanesi Janice Peng e Juliana Hung, tutte a segno nel 2024.
Angelica Moresco è andata a premio nelle ultime tre presenze con un 14° posto nell’Hartford HealthCare Women's Championship. Stesso cammino per Benedetta Moresco, che poi ha disputato anche due gare sul LPGA Tour, dove si alterna avendo la doppia ‘carta, con la 19ª piazza nel CPKC Women's Open. Il montepremi è di 262.500 dollari dei quali 39.375 destinati alla vincitrice.
Il francese David Ravetto, con un gran giro in 64 (-8) colpi e lo score di 265 (68 63 70 64, -23), ha conquistato il primo titolo sul DP World Tour e il secondo stagionale e in carriera essendosi imposto anche sul Challenge Tour a febbraio (Dimension Data Pro Am). Una combinazione abbastanza insolita quella di far centro su entrambi i circuiti nello stesso anno. Il 27enne di Parigi, realizzando il parziale più basso di giornata (nove birdie, un bogey), ha sorpassato e poi distaccato nettamente lo svedese Jesper Svensson, leader dopo tre turni e secondo al termine con 269 (-19), che ha alzato bandiera bianca con un doppio bogey alla buca 16 (69, -3).
Sul percorso del PGA National OAKS Prague (par 72), a Praga nella Repubblica Ceca, hanno condotto una bella gara, 12.i con 274 (-14), Francesco Laporta (69 66 68 71), anche se nel round conclusivo non è riuscito a inserirsi nella corsa al titolo, e Andrea Pavan (68 70 69 67) che ha recuperato 22 posizioni con un 67 (-5, cinque birdie), il quale ha un particolare feeling con questa nazione dove ha vinto il torneo nel 2018 e il D+D Real Czech Challenge, sul Challenge Tour, nel 2023. In risalita anche Edoardo Molinari, da 34° a 23° con 275 (69 70 68 68, -13), e più indietro Francesco Molinari, 62° con 281 (71 68 70 72, -7), alla quarta gara stagionale sul circuito, Major esclusi.
Alle spalle dei due protagonisti, terzi con 270 (-18), i transalpini Adrien Saddier e Frederic Lacroix e lo scozzese Richie Ramsay e sesti con 272 (-16) l’austriaco Bernd Wiesberger e gli inglesi Paul Waring, Alex Fitzpatrick e Brandon Robinson Thompson.
In 12ª posizione anche lo spagnolo Adri Arnaus, l’altro autore di un 64 (-8, otto birdie), e lo statunitense Brandt Snedeker, uno dei giocatori più attesi insieme all’inglese Danny Willett e all’americano Jason Dufner, entrambi vincitori di Major e out a metà gara. Solo 28° con 276 (-12) l’inglese Todd Clements, che difendeva il titolo.
Sono usciti al taglio Lorenzo Scalise, 76° con 141 (-3), Renato Paratore, 104° con 143 (-1), e Filippo Celli, 149° con 152 (+8). A Ravetto è andato un assegno di 425.000 dollari su un montepremi di 2.500.000 dollari.
TERZO GIRO - Francesco Laporta si è portato dal decimo al settimo posto con 203 (69 66 68, -13) nel terzo giro del D+D REAL Czech Masters e inizierà il round conclusivo con tre colpi di ritardo dal leader, lo svedese Jesper Svensson, al comando con 200 (65 67 68, -16).
Sul percorso del PGA National OAKS Prague (par 72), nel torneo del DP World Tour che si sta svolgendo a Praga nella Repubblica Ceca, saranno in corsa per il titolo anche il francese David Ravetto, secondo con 201 (-15), l’altro transalpino Adrien Saddier e gli inglesi Andrew Johnston, Brandon Robinson Thompson e Ross Fisher, terzi con 202 (-14), e coloro che affiancano l’azzurro, lo scozzese Richie Ramsay, il sudafricano Robin Williams e l’inglese Andy Sullivan.
Fuori gioco Edoardo Molinari (69 70 68) e Andrea Pavan (68 70 69), 34.i con 207 (-9), e Francesco Molinari, 50° con 209 (71 68 70, -7). Sono usciti al taglio Lorenzo Scalise, 76° con 141 (-3), Renato Paratore, 104° con 143 (-1), per la dodicesima volta negli ultimi 13 eventi a cui ha preso parte, e Filippo Celli, 149° con 152 (+8). Il montepremi è di 2.500.000 dollari con prima moneta di 425.000 dollari.
SECONDO GIRO - Francesco Laporta ha scalato 31 posizioni in classifica e si è portato al decimo posto con 135 (69 66, -9) colpi nel D+D REAL Czech Masters, evento del DP World Tour in svolgimento sul percorso del PGA National OAKS Prague (par 72), a Praga nella Repubblica Ceca.
Ha fatto di meglio il francese David Ravetto, che ha risalito la graduatoria di 25 gradini portandosi al vertice con 131 (68 63, -13), grazie a un 63 (-9, un eagle, sette birdie), miglior score di giornata realizzato anche dall’inglese Andrew Johnston (10 birdie, un bogey), balzato dalla 41ª alla seconda piazza con 132 (-12), dove è in compagnia dello svedese Jesper Svensson e dello scozzese Richie Ramsay. In quinta con 133 (-11) l’inglese Brandon Robinson Thompson e il norvegese Espen Kofstad.
A metà classifica Andrea Pavan, che ha vinto il torneo nel 2018, 34° con 138 (68 70, -6), e un colpo in più per i fratelli Edoardo (69 70) e Francesco (71 68) Molinari, 51.i con 139 (+5). Sono usciti al taglio Lorenzo Scalise, 76° con 141 (-3), Renato Paratore, 104° con 143 (-1), per la dodicesima volta negli ultimi 13 eventi a cui ha preso parte, e Filippo Celli, 149° con 152 (+8). Il montepremi è di 2.500.000 dollari con prima moneta di 425.000 dollari.
PRIMO GIRO - Il sudafricano Pieter Moolman si è portato al comando con 64 colpi (-8, dieci birdie, di cui sette consecutivi, e due bogey) nel D+D REAL Czech Masters, evento del DP World Tour in svolgimento sul percorso del PGA National OAKS Prague (par 72), a Praga nella Repubblica Ceca.
Il leader precede di un colpo l’inglese Brandon Robinson Thompson, lo svedese Jesper Svensson, i tedeschi Maximilian Kieffer e Maximilian Rottluff e lo scozzese Richie Ramsay, secondi con 65 (-7).
Andrea Pavan, vincitore della gara nel 2018 e del D+D Real Czech Challenge, sul Challenge Tour, nel 2023, occupa il 26° posto con 68 (-4). Un colpo in più per Edoardo Molinari e per Francesco Laporta, 41.i con 69 (-3), e 56° con 70 (-2) Lorenzo Scalise. Sono oltre la linea del taglio Francesco Molinari e l’inglese Todd Clements, che difende il titolo, 74.i con 71 (-1), Renato Paratore, 116° con 73 (+1), e Filippo Celli, 154° con 83 (+11). Il montepremi è di 2.500.000 dollari con prima moneta di 425.000 dollari.
LA VIGILIA - Il DP World Tour, dopo oltre tre settimane di pausa, riparte dalla Repubblica Ceca con il D+D REAL Czech Masters, che avrà luogo dal 15 al 18 agosto al PGA National OAKS Prague, a Praga. In campo sette giocatori azzurri: Francesco Molinari, Edoardo Molinari, Lorenzo Scalise, Francesco Laporta, Renato Paratore, Filippo Celli e Andrea Pavan, che ha un particolare feeling con questa nazione dove ha vinto il torneo nel 2018 e il D+D Real Czech Challenge, sul Challenge Tour, nel 2023.
Difende l’unico titolo sul circuito l’inglese Todd Clements, 27enne di Colchester, che ha poche possibilità di concedere il bis in una stagione per ora deficitaria, mentre calamitano l’attenzione quattro giocatori dal buon passato, anche se con un futuro incerto. Due Major Champions, l’inglese Danny Willett (Masters, 2016), otto titoli sul DP World Tour, e lo statunitense Jason Dufner (PGA Championship, 2013), cinque successi sul PGA Tour. Con loro l’altro americano Brandt Snedeker, nove titoli e una FedEx Cup (2012), e Rory Sabbatini (sei allori sul PGA Tour oltre alla World Cup nel 2003), nato a Durban in Sudafrica da famiglia di origini italiane, scozzesi e irlandesi. Naturalizzato slovacco, ha poi conquistato la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo.
Nel field sei vincitori stagionali, l’olandese Darius Van Driel, lo svedese Jesper Svensson (in più in alto nella Race To Dubai, nono), gli spagnoli Adrian Otaegui e Nacho Elvira, lo statunitense Jordan Gumberg e lo scozzese Ewen Ferguson, tutti con la possibilità di ripetersi. E altri in grado vivacizzare l’evento come il finlandese Sami Valimaki, il tedesco Yannik Paul, il nordirlandese Tom McKibbin, il francese Romain Langasque, gli inglesi Dale Whitnell e Daniel Brown, i sudafricani Robin Williams e Thomas Aiken, il giapponese Ryo Hisatsune e il cinese Ashun Wu.
Francesco Molinari, altro Major Champion in campo, ritorna sul tour dopo aver preso parte allo Scottish Open e al The Open (suo nel 2018). Per lui un quinto posto a gennaio nel Dubai Invitational. Non hanno avuto buon esito le ultime uscite di Edoardo Molinari e di Lorenzo Scalise (tre tagli subiti di fila da entrambi), ha rallentato Francesco Laporta, dopo una buona metà di stagione, ed è andato una sola volta a premio Renato Paratore negli ultimi dodici eventi a cui ha preso parte. Note positive da Filippo Celli, di fila decimo nel KLM Open e nell’Open d’Italia e nono nel BMW International Open, e da Andrea Pavan, quarto nel KLM Open e quinto nell’Open nazionale a Cervia. Il montepremi è di 2.500.000 dollari con prima moneta di 425.000 dollari.
La storia del torneo - Il torneo, nato nel 2014, è giunto alla decima edizione. Oltre a Clements e a Pavan, sarà in gara un terzo past winner, il tedesco Maximilian Kieffer (2022) e un runner up, lo spagnolo Adri Arnaus (2019). In precedenza si è disputato tra i 1990 e il 2011, con varie interruzioni, il Czech Open. Dalla terza edizione, nel 1994, alla decima e ultima nel 2011 (poi cancellato per mancanza di fondi), salvo un passaggio sull’Alps Tour nel 2008, ha fatto parte del calendario del DP World Tour, quando si chiamava European Tour, ed è stato il primo evento organizzato nei Paesi dell’Est dopo la caduta del Muro di Berlino. Ancor prima si è svolto, dal 1935 al 1938, il Czechoslovak Open firmato per due volte dal grande campione inglese Henry Cotton, che in quel periodo si impose anche in un Open d’Italia (1936, GC Sestriere).
Il torneo su Sky - Il D+D REAL Czech Masters sarà trasmesso da Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 15 agosto e venerdì 16, dalle ore 13 alle ore 18; sabato 17, dalle ore 12,30 alle ore 17,30; domenica 18, dalle ore 12 alle ore 17. Commento di Alessandro Lupi, Silvio Grappasonni e di Marco Cogliati.
Secondo successo in carriera nell’arco di tre eventi per la statunitense Lauren Coughlin, che si è imposta con 273 (69 69 66 69, -15) colpi nell’ISPS HANDA Women's Scottish Open, il torneo organizzato in collaborazione tra LPGA Tour e Ladies European Tour e andato in scena sul percorso del Dundonald Links (par 72), a Gailes in Scozia. Il tal mondo si è proposta tra le favorite dell’AIG Women's Open, il quinto e ultimo Major femminile stagionale che avrà luogo la prossima settimana (22-25 agosto) sull’Old Course di St. Andrews con un montepremi di nove milioni di dollari.
Hanno preso parte alla gara Virginia Elena Carta, 48ª con 295 (75 73 72 75, +7), e Alessandra Fanali, reduce dalle Olimpiadi di Parigi, 70ª con 149 (75 74, +5) e fuori al taglio per un colpo.
Lauren Coughlin, 31enne di Minneapolis (Minnesota), che a fine luglio aveva fatto suo il CPKC Women’s Open, ha preso il comando nel terzo round e poi ha regolato le avversarie con un parziale di 69 (-3), rischiando di vanificare tutto con due bogey in apertura, e poi rimediando brillantemente con cinque birdie. Ha lasciato a quattro colpi la tedesca Esther Henseleit, seconda con 277 (-11), medaglia d’argento a Parigi, e a sei Megan Khang e la giapponese Ayaka Furue, terze con 279 (-9). In quinta posizione con 280 (-8) l’inglese Charley Hull e in sesta con 281 (-7) l’australiana Gabriela Ruffels e la coreana Jin Young Ko. Lauren Coughlin ha percepito un assegno di 300.000 dollari su un montepremi di 2.000.000 di dollari.
LA VIGILIA - Alessandra Fanali e Virginia Elena Carta saranno sul tee di partenza dell’ISPS HANDA Women's Scottish Open, il torneo organizzato in collaborazione tra LPGA Tour e Ladies European Tour in programma dal 15 al 18 agosto sul percorso del Dundonald Links, a Gailes in Scozia. L’evento anticipa di una settimana l’AIG Women's Open, il quinto e ultimo Major femminile stagionale che avrà luogo dal 22 al 25 agosto sull’Old Course di St. Andrews con un montepremi di nove milioni di dollari.
Tanta qualità nel field che comprende cinque giocatrici nella top ten mondiale: le statunitensi Lilia Vu (n. 2) e Rose Zhang (n. 9), la coreana Jin Young Ko (n. 4), la giapponese Ayaka Furue (n. 8) e la francese Celine Boutier (n. 7), che difenderà il titolo. Fari puntati, però, sulla neozelandese Lydia Ko, numero 12 del ranking, che è appena entrata nella storia per aver conquistato la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi, dopo essersi assicurata in precedenza quelle d’argento (Ryo 2016) e di bronzo (Tokyo). Tra le altre giocatrici del LPGA Tour al via ricordiamo la tedesca Esther Henseleit, medaglia d’argento in Francia, la canadese Brooke M. Henderson, la thailandese Patty Tavatanakit, la nipponica Nasa Hataoka e l’australiana Minjee Lee.
Nel gruppo delle concorrenti europee vi sono nove tra le prime dieci dell’ordine di merito: le inglesi Bronte Law (n. 1) e Alice Hewson (n. 5), la belga Manon De Roey (n. 2), la svizzera Chiara Tamburlini (n. 3), la singaporiana Shannon Tan (n. 6), la spagnola Maria Hernandez (n. 7) e la danese Nicole Broch Estrup (n. 8). Le altre due sono l’inglese Charley Hull (n. 8), e la svedese Linn Grant (n. 10), che frequentano entrambi i tour. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.
Primo titolo sul Challenge Tour, un po’ a sorpresa, per lo svedese Christofer Blomstrand che ha fatto suo con 268 (66 69 68 65, -20) colpi il Vierumäki Finnish Challenge supported by Finnish Golf Union sul tracciato del Vierumäki Resort (par 72), nella città da cui il circolo prende il nome in Finlandia, dove al termine di una bella prova Pietro Bovari si è classificato ottavo con 272 (67 67 71 67, -16), suo miglior risultato stagionale.
Blomstrand, 32enne di Hoor, appassionato di hockey su ghiaccio, pesca e shopping, non era tra i favoriti della vigilia perché reduce da due tagli consecutivi e con soli sei tornei finiti a premio, su 15 disputati, anche se in due occasioni aveva concluso in top ten. Ha iniziato con un bogey, poi ha messo insieme otto birdie e con il 65 (-7) non ha lasciato spazio alla concorrenza, sebbene abbastanza agguerrita. Infatti ha sorpassato il francese Alexander Levy, cinque titoli sul DP World Tour con una lunga militanza e determinato a tornarvi essendo uscito alla fine del 2023, leader dopo tre turni e secondo con 269 (-19), insieme allo svedese Mikael Lundberg, uno titolo in stagione. E ancora l’emergente neopro spagnolo Angel Ayora e l’esperto transalpino Benjamin Hebert, quarti con 270 (-18), e l’iberico Quim Vidal e l’inglese Jack Senior, sesti con 271 (-17).
Pietro Bovari è stato sempre in alta classifica e in particolare si è portato al secondo posto dopo due giri. Ha avuto un calo nel terzo, ma poi ha recuperato sette posizioni con l’ultimo round in 67 (-5, cinque birdie senza bogey). Al 40° posto con 278 (69 70 68 71, -10) Filippo Bergamaschi e al 63° con 284 (70 69 72 73, -4) Enrico Di Nitto. Sono usciti al taglio Stefano Mazzoli, 69° con 140 (70 70, -4), e Federico Livio, 127° con 145 (71 74, +1). Blomstrand è stato gratificato con un assegno di 43.200 euro su un montepremi di 270.000 euro.
LA VIGILIA - Stefano Mazzoli, Pietro Bovari, Enrico Di Nitto, Filippo Bergamaschi e Federico Livio prendono parte al Vierumäki Finnish Challenge supported by Finnish Golf Union, torneo del Challenge Tour in programma dal 15 al 18 agosto sul tracciato del Vierumäki Resort, nella città da cui il circolo prende il nome in Finlandia.
Azzurri dal rendimento altalenante e in cerca di un cambio di passo in un torneo in cui il danese Rasmus Neergaard-Petersen, numero 1 della Road To Mallorca (ordine di merito), e l’inglese John Parry (n. 2), due volte a segno in stagione, cercheranno il terzo successo che farebbe anticipare i tempi del loro passaggio sul Challenge Tour, scontato a fine anno, che avverrebbe immediatamente. Tuttavia a un passo da questo traguardo, sembrano aver perduto un po’ di brillantezza.
Nel field altri tre nella top ten, lo svedese Joakim Lagergren (n. 7), il sudafricano Deon Germishuys (n. 10) e il francese Alexander Levy (n. 8), cinque titoli e una lunga militanza sul DP World Tour dove ha l’obiettivo di rientrare. Nella lista dei favoriti, oltre ai citati, anche gli svedesi Mikael Lindberg e Bjorn Akesson, il finlandese Tapio Pulkkanen, molto atteso dai fan di casa, il norvegese Andreas Halvorsen, il sudafricano Wilco Nienaber, l’inglese Jack Senior e i francesi Pierre Pineau e Benjamin Hebert, tutti nella top 20 della money list.
Tre i past winner al via dell’evento giunto alla 15ª edizione: i tedeschi Velten Meyer (2022) e Dominic Foos (2015) e il finlandese Kim Koivu (2018). Assente l’altro finlandese Lauri Ruuska, campione in carica, che lo scorso anno realizzò un 59 (-12) nel primo giro, terzo giocatore nella storia del Challenge Tour, dopo il francese Adrien Mork (Tikida Hotels Agadir Moroccan Classic, 2006, vincitore) e l’azzurro Nicolò Ravano (Fred Olsen Challenge de España, 2016, secondo) anche loro su par 71, a compiere tale prodezza. Da ricordare, però, che meglio di tutti ha fatto lo spagnolo Alejandro Del Rey, il quale ha segnato un 58 (-14, tre eagle, otto birdie) nello Swiss Challenge (2021, decimo al termine), score che nessuno ha eguagliato sia sul Challenge Tour che sul DP World Tour. Il montepremi è di 270.000 euro con prima moneta di 43.200 euro.
Seconda ottima prestazione consecutiva della dilettante Alessia Nobilio sul LET Access, che si è classificata al terzo posto con 210 (69 70 71, par) colpi nel Destination Gotland Ladies Open, disputato al Gumbalde Resort (par 70) di Stånga, in Svezia. L’azzurra, alla quarta gara in assoluto sul circuito, ha collezionato tre “top 3” dopo la terza piazza nel Roma Alps Letas Open (2021) e la seconda nel precedente Ahlsell Trophy by Destination Jonkoping.
Con un recupero nel finale ha conseguito il secondo titolo in carriera e sul LET Access la 24enne neoprofessionista svedese di Saby, Kajsa Arwefjall, che per due volte è stata profeta in patria. Infatti ha conquistato nella sua nazione anche il primo (MoreGolf Mastercard Open) a fine giugno. Con uno score di 207 (67 67 73, -3), dopo un giro sopra par in 73, peraltro non esaltante (+3, due birdie, di cui uno sulla buca finale, un bogey, due doppi bogey), ha superato di due colpi la 22enne californiana di San Diego Brianna Navarrosa, seconda con 209 (-1), che ha dato un notevole contributo al successo della nordica. Infatti era in vantaggio a due buche dal termine, ma le ha lasciato strada con un doppio bogey e un bogey (74, +4).
Alessia Nobilio, che ha condotto il round conclusivo in 71 (+1, tre birdie, quattro bogey), è stata affiancata dalla norvegese Tina Mazarino, dall’olandese Romy Meekers e dalla francese Ariane Klotz. In settima posizione con 211 (+1) le danesi Natacha Host Husted e Lauren Holmey e le svedesi Andrea Lignell e Nathalie Borg (am).
A premio altre due italiane, Emma Lundgren, 19ª con 214 (70 74 79, +4), e Marta Spiazzi, 42ª con 219 (69 73 77, +9), mentre è uscita al taglio la dilettante Carolina Caminoli, 84ª con 153 (+13). La vincitrice ha percepito un assegno di 6.400 euro su un montepremi di 40.000 euro.
LA VIGILIA - Quarta e ultima gara stagionale in Svezia per il LET Access, che propone il Destination Gotland Ladies Open in programma dal 14 al 16 agosto al Gumbalde Resort di Stånga. Dopo l’ottima prova con il secondo posto nel precedente Ahlsell Trophy by Destination Jonkoping torna subito il campo la dilettante Alessia Nobilio, che ha disputato in tutto tre gare sul circuito ottenendo anche un terzo posto nel Roma Alps Letas Open (2021). Con lei in campo pure Marta Spiazzi, Emma Lundgren e l’altra amateur Carolina Caminoli.
Nel field sette tra le prime dieci dell’ordine di merito comprese tre vincitrici stagionali, le svedesi Kajsa Arwefjall (n. 2) e Anna Magnusson (n. 3) e la danese Natacha Host Husted (n. 4). Saranno tra le favorite insieme alle quattro atlete che le seguono nel ranking: l’inglese Billie-Jo Smith (n. 5), la svedese Andrea Lignell (n. 6), la francese Ariane Klotz (n. 7) e la tedesca Helen Tamy Kreuzer (n. 9). Tante altre, tra le 110 partenti, le giocatrici decise a recitare un ruolo da protagoniste come le danesi Puk Lyng Thomsen e Fie Olsen, l’inglese Lianne Bailey, Ana Dawson dell’Isola di Man e le olandesi Lauren Holmey e Romy Meekers, per ricordarne alcune. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 6.400 euro.
Lydia Ko nella storia. La neozelandese ha conquistato la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Parigi, salendo sul podio per la terza volta consecutiva dopo aver ottenuto l’argento a Rio 2016 e il bronzo a Tokyo. A Le Golf National (par 72) ha concluso con 278 (72 67 68 71, -10), lasciando a due colpi la tedesca Esther Henseleit, seconda con 280 (-8) e medaglia d’argento, e a tre la cinese Xiyu Lin, terza con 281 (-7), medaglia di bronzo. Al 53° posto con 304 (75 76 77 76, +16) Alessandra Fanali, al debutto olimpico.
Non è stato un finale facile per Lydia Ko che, dopo aver preso un buon vantaggio, ha dovuto gestire con molta accortezza le ultime buche, a causa di un doppio bogey alla 13 che le ha complicato la vita. E’ stata molto attenta dopo quell’infortunio, affidandosi alla sua grande esperienza e proseguendo prudentemente sul filo del par, lasciando i rischi a chi doveva recuperare. Poi ha segnato l’ultimo birdie alla buca 18, con il titolo in tasca, per il 71 (quattro birdie, un bogey, un doppio bogey).
Ha gestito soprattutto la rimonta della Henseleit, la quale con un 66 (-6, sette birdie, di cui due a chiudere, e un bogey) è risalita di 12 posizioni ed è stata l’unica che sia riuscita a mettere a rischio il suo successo. Infatti Xiyu Lin non si è mai avvicinata troppo, mentre si è subito defilata la svizzera Morgane Metraux, con cui condivideva la leadership nel terzo round, fino a scendere al 18° posto (286, -2) dopo un pesante 79 (+7).
Un birdie sull’ultima buca ha portato sul podio Xiyu Lin, che in tal modo ha evitato un possibile spareggio con la filippina Bianca Pagdanganan, l’australiana Hannah Green, la giapponese Miyu Yamashita e con la coreana Amy Yang, relegate al quarto posto con 282 (-6). In ottava posizione con 283 (-5) Rose Zhang e la taiwanese Wei-Ling Hsu e tra le concorrenti in decima con 284 (-4) la cinese Ruoning Yin, che per qualche buca è stata in zona medaglia per poi cedere nel rientro. Solo delusione per Nelly Korda, numero uno mondiale, 22ª con 287 (-1), che è praticamente andata fuori gioco nel secondo giro quando alla buca 17, dopo essersi portata a ridosso delle prime, ha segnato un devastante quadruplo bogey dal quale non si è più ripresa.
Bo-Gyung "Lydia" Ko, 27enne neozelandese (è nata però a Seul), nel febbraio del 2015, all’età di 17 anni, 9 mesi e 8 giorni, è divenuta la più giovane golfista di sempre (uomo o donna) a raggiungere la vetta del ranking mondiale. Alternandosi con la coreana Inbee Park, è stata leader per 104 settimane fino a giugno 2017, tornando poi numero 1 per altre 21 nel 2022 (in totale 125). L’oro di Parigi, insieme alle altre due medaglie, impreziosisce ulteriormente un palmarès che comprende 20 successi sul LPGA Tour con due Major, sei sul Ladies European Tour, uno sul circuito australiano (al netto dei quattro in combinata con il LET) e uno sul Korean LPGA Tour. Con questa vittoria ha ottenuto i 27 punti che le erano necessari per accedere alla LPGA Hall of Fame. Tra i suoi record anche quello di essere stata la vincitrice più giovane sul circuito americano a 15 anni, quattro mesi e due giorni.
Le dichiarazioni di Alessandra Fanali: “Un giro finale un po’ particolare in cui ho pensato a quanto ho vissuto in questi giorni e a quello che è stata l’Olimpiade in una atmosfera unica. Mi hanno colpito anche le tante persone che sono venute dall’Italia per seguire la gara e incoraggiarmi. Sinceramente non me l’aspettavo. L’esperienza olimpica, nell’ambito del golf, è stata bella, ma non è finita perché la cerimonia di chiusura regalerà sicuramente altri momenti emozionanti. Los Angeles 2028? E’ già nei miei pensieri. La prima Olimpiade è sempre difficile e per me, che l’ho affrontata senza aver partecipato ad altri eventi impegnativi come i Major, ad esempio, lo è stata ancora di più. Sono sicura che negli Stati Uniti, in caso di qualificazione, sarebbe tutta un’altra cosa”. L’azzurra ha terminato la sua prestazione con un 76 (+4).
Ai Giochi di Parigi, dopo il “moving day” della gara individuale femminile, Alessandra Fanali è 52/a con 228 (75 76 77, +12) colpi. Al debutto alle Olimpiadi, al Le Golf National (par 72), ha chiuso il terzo e penultimo round con un parziale di 77 (+5). Due birdie (di cui uno alla buca 1), cinque bogey e un doppio bogey per l’azzurra.
Lydia Ko nuova leader. Dopo un argento e un bronzo, vuole l’oro alle Olimpiadi – Ha conquistato l’argento a Rio de Janeiro 2016 e il bronzo a Tokyo, ma adesso Lydia Ko vuole la medaglia d’oro. La neozelandese (di origine sudcoreana, è nata infatti a Seul), con un totale di 207 (72 67 68, -9), è risalita dal 3/o posto con un giro in 68 (-4) e ha agganciato in vetta la svizzera Morgane Metraux (70 66 71), protagonista con un eagle alla 18 che gli ha permesso di rimanere in testa. Campionessa Major, ora numero 22 al mondo (nel 2015, all’età di 17 anni, 9 mesi e 8 giorni si è distinta quale più giovane golfista a salire sul trono del ranking), la proette kiwi ha la possibilità di sferrare il colpo del… Ko. Dietro le due leader, in 3/a posizione con 209 (-7), ecco l’americana Rose Zhang e la giapponese Miyu Yamashita. Mentre è 5/a con 210 (-6) la thailandese Atthaya Thitikul, tallonata dalla colombiana Mariajo Uribe, 6/a con 211 (-5).
A Nelly Korda serve l’impresa – Sul gradino più alto del podio alle Olimpiadi di Tokyo, a Nelly Korda, numero 1 del golf femminile, in Francia serve l’impresa. La statunitense è infatti 7/a con 212 (-4). Stesso score anche per la francese Cèline Boutier e le cinesi Ruoning Yin e Xiyu Lin. Appena fuori dalla Top 10, 11/e con 213 (-3), l’australiana Hannah Green (suo il miglior giro del “moving day”, 66, -6) e la sudcoreana Amy Yang.
Soltanto 20 le proette con uno score complessivo sotto il par - Il Le Golf National, che nel 2018 ha ospitato la Ryder Cup, sta mettendo a dura prova le 60 concorrenti in gara. Tra queste, sono 20 quelle che, finora, hanno fatto registrare un punteggio complessivo sotto il par.
Le dichiarazioni di Alessandra Fanali – “Ho giocato molto bene e mi sono anche divertita. Nelle ultime buche, specialmente, non mi è entrato un putt. Ho provato in tutti i modi a studiare al meglio le pendenze, ma niente, la pallina sembrava proprio non volesse entrare. Credo che lo score, in questo momento, non rifletta il mio gioco. Spero davvero di chiudere la gara al meglio”.
Katie Ledecky ospite d’eccezione: “Amo guardare il golf” - Katie Ledecky, regina dello stile libero e tra le nuotatrici più forti di sempre, è stata la guest star del terzo round. Nominata dagli Usa come portabandiera per la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi, la nuotatrice più decorata di sempre, che a Parigi ha vinto quattro medaglie (due d’oro, una d’argento e una di bronzo), ha tifato da vicino le sue connazionali Korda, Vu e Zhang, nonché la compagna di college alla Stanford University, l’elvetica Albane Valenzuela. “Amo guardare il golf e prima o poi vorrei imparare a giocare, per questo dovrò affidarmi alla mia amica Valenzuela”, le dichiarazioni della Ledecky.
Il torneo in diretta su Discovery Plus. Sui canali Rai, collegamenti live e approfondimenti - Anche l’ultimo round della competizione verrà trasmesso in diretta, dalle ore 9:00 alle 18:00, su Discovery Plus. Collegamenti live e approfondimenti nelle rubriche “Qui Parigi” e “Notti Olimpiche”, su Rai 2 e Rai Sport.
La formula della competizione – La gara si disputa sulla distanza di 72 buche (18 al giorno), con formula stroke play.
L’irlandese John Moran (71 68 69, +4)) ha vinto con 208 colpi il The English Boys' Under 14 Open Amateur Stroke Play Championship, noto come Reid Trophy, che si è disputato sul percorso del West Sussex Golf Club (par 68), a Pulborough in Inghilterra. In un maxi spareggio a cinque ha battuto il connazionale Ollie McEvoy, lo scozzese Fraser Walters, il gallese Caster Van Rensburg e il francese Louis Le Sager con i quali aveva chiuso alla pari le 54 buche del torneo.
Tra gli italiani buon 13° posto di Riccardo Romano con 212 (72 71 69, +8). In una giornata dalle condizioni meteo molto difficili sono terminati più indietro Luca Di Mauro e Leonardo Girardi, 31.i con 218 (+14), Gabriele Dossi, 38° con 219 (+ 15), Leonardo Zanardi, 46° con 221 (+17), e Tommaso Regoli, 59° con 224 (+20)
Sono usciti al taglio dopo 36 buche, caduto a 150 (+14) e che ha lasciato in gara per il round conclusivo 76 concorrenti: Ludovico Rossi (151, +15), Mattia Pagani (153, +17), Giorgio Regoli (154, +18), Rino Giolo (159 (+23) e Luigi Gherardi (162, +26). Hanno assistito gli azzurri l’allenatore Carlo Basciu e l’accompagnatore Ettore Ghinelli.
LA VIGILIA - Gabriele Dossi, Leonardo Zanardi, Luca Di Mauro, Mattia Pagani, Ludovico Rossi, Riccardo Romano e Tommaso Regoli difendono i colori azzurri nel The English Boys' Under 14 Open Amateur Stroke Play Championship, noto come Reid Trophy, in programma dal 6 all’8 agosto sul percorso del West Sussex Golf Club, a Pulborough in Inghilterra. Nel field anche Leonardo Girardi. Giorgio Regoli, Luigi Gherardi e Rino Giolo.
Il torneo, giunto alla 29ª edizione e che non è mai stato vinto dagli italiani, si svolgerà sulla distanza di 54 buche, 18 al giorno. Dopo 36 il taglio lascerà in gara i primi 70 classificati e i pari merito al 70° posto che accederanno all’ultimo round. Assistono gli azzurri l’allenatore Carlo Basciu e l’accompagnatore Ettore Ghinelli.
Alessandra Fanali ai Giochi di Parigi è 47/a con 151 (75 76, +7) colpi dopo il secondo round della gara individuale femminile. Giro in 76 (+4) per l’azzurra, che ha realizzato quattro birdie, con altrettanti bogey e due doppi bogey.
Dall’exploit nel Ladies Italian Open 2022 allo show alle Olimpiadi, la favola di Morgane Metraux – E’ Morgane Metraux la grande sorpresa della competizione. La 27enne di Losanna, con origini italiane (il nonno materno è infatti nato a Borgomanero, in provincia di Novara), al Le Golf National (par 72) guida la classifica con uno score di 136 (70 66, -8) colpi. Secondo giro in 66 (-6) per l’elvetica, che nella prime 9 buche ha firmato due eagle e quattro birdie, mentre nelle seconde ha perso colpi con tre bogey (nel mezzo un altro birdie), di cui uno alla 18. Risalita dalla 3/a posizione, numero 137 al mondo, nel 2022 al Golf Club Margara di Fubine Monferrato, in Piemonte, ha vinto il Ladies Italian Open. Nel suo palmares due successi sul Ladies European Tour e uno nell’Epson Tour.
Da Lydia Ko a Ruoning Yin, la risalita delle campionesse più attese. Un quadruplo bogey ferma la rimonta della Korda, in lacrime - La Metraux precede di un colpo Ruoning Yin, 2/a con 137 (-7) e capace di rimontare dalla 13/a posizione con un 65 (-7) bogey free, miglior score di giornata. Dietro la cinese, numero 5 al mondo, c’è la neozelandese Lydia Ko, 3/a con 139 (-5) e medaglia d’argento ai Giochi di Rio de Janerio nel 2016 e di bronzo a Tokyo. Mentre in 4/a posizione con 140 (-4) ecco la colombiana Mariajo Uribe e la slovena Pia Babnik, tra le outsider del torneo. Nella Top 10, 6/e con 141 (-3), sei concorrenti: tra queste la francese Céline Boutier, che ha perso la leadership per via di un parziale in 76 (+4), e la thailandese Atthaya Thitikul. Grande rammarico per Nelly Korda. L’americana, oro in Giappone, è 12/a con 142 (-2) insieme alla sua connazionale Rose Zhang. Rimpianti e lacrime di dispiacere per la regina del golf femminile. Dopo le prime 15 buche giocate alla perfezione, con sei birdie, alla buca 16 (par 3) è inciampata in un quadruplo bogey. Come se non bastasse, alla 17 è arrivato un bogey, prima del birdie, a chiudere, alla 18.
Le dichiarazioni di Alessandra Fanali - “Nelle prime dodici buche, nonostante qualche piccolo errore, ho giocato bene. Poi, quel doppio bogey alla 13 mi ha sfiduciata. All’ultimo ci ho creduto poco e questo è il mio rammarico. Il campo non ammette sbavature, sono stata punita diverse volte nonostante dei colpi che, credevo, fossero buoni. Adesso c’è il ‘moving day’, spero di interpretarlo al meglio”.
Il “moving day” dell’azzurra - Il terzo e penultimo round di Alessandra Fanali comincerà alle ore 9:33. Giocherà con la giapponese Yuka Saso e la spagnola Carlota Ciganda.
Il torneo in diretta su Discovery Plus. Sui canali Rai, collegamenti live e approfondimenti - Il torneo verrà trasmesso in diretta, per tutti i giorni di gara, dalle ore 9:00 alle 18:00 su Discovery Plus. Collegamenti live e approfondimenti nelle rubriche “Qui Parigi” e “Notti Olimpiche”, su Rai 2 e Rai Sport.
La formula della competizione - La gara si disputa sulla distanza di 72 buche (18 al giorno), con formula stroke play, senza taglio.
Ai Giochi di Parigi, Alessandra Fanali ha chiuso il primo round della gara individuale femminile al 36/o posto con uno score di 75 (+3) colpi. Al Le Golf National (par 72), al debutto alle Olimpiadi, l’azzurra, che ha pagato un po’ di emozione nelle prime nove buche giocate, nelle seconde ha cambiato marcia.
Avvio super per la francese Céline Boutier, Nelly Korda e Lydia Ko sono 13/e – In Francia, davanti al ‘suo’ pubblico, Céline Boutier si è presa la scena e la leadership. La transalpina, campionessa Major (ha fatto suo l’Evian Championship nel 2023) e numero 7 del Rolex Rankings, con una prova in 65 (-7), sottolineata da otto birdie, con un bogey, guida il leaderboard con tre colpi di vantaggio nei confronti della sudafricana Ashleigh Buhai, 2/a con 68 (-4) davanti all’americana Lilia Vu (seconda al mondo), alla messicana Gaby Lopez, alla colombiana Mariajo Uribe e alla svizzera Morgane Metraux (vincitrice del Ladies Italian Open nel 2022), tutte 3/e con 70 (-2). Nella Top 10, 7/e con 71 (-1), anche la norvegese Celine Borge, la cinese Xiyu Lin, l’indiana Diksha Dagar, l’australiana Minjee Lee, la canadese Alena Sharp e la giapponese Miyu Yamashita.
Avvio in sordina, invece, per Nelly Korda. L’americana, regina del golf femminile, medaglia d’oro ai Giochi di Tokyo, è 13/a con 72 (par) al fianco, tra le altre, della sua connazionale Rose Zhang, della cinese Ruoning Yin, numero 5 al mondo, della neozelandese Lydia Ko, argento ai Giochi di Rio de Janerio nel 2016 e bronzo in Giappone. E’ stata invece la taiwanese Wei-Ling Hsu, 30/a con 74 (+2), a realizzare il primo birdie del torneo (alla buca 2, par 3). Quanto alla Fanali, la 25enne nata ad Alatri e cresciuta a Fiuggi, nella prima parte di round ha dovuto fare i conti con un triplo bogey e tre bogey. Nel mezzo anche un birdie alla 3. Mentre nella seconda parte ha realizzato tre birdie (in quattro buche, tra la 12 e la 15), con un altro bogey alla 16.
Le dichiarazioni di Alessandra Fanali - “Sono scesa in campo con un po’ di tensione. Non ho dormito benissimo, l’ansia inizialmente ha prevalso, ma credo sia normale. Peccato per quell’avvio un po’ contratto e quel triplo bogey alla 1. Poi, a metà gara, è arrivata la svolta. Dentro di me ho trovato la giusta carica e le seconde nove buche del percorso, peraltro, mi sembrano molto più abbordabili delle prime. Mi sono divertita molto e sono convinta di poter fare bene. Il campo si addice al mio modo di giocare. Il primo obiettivo, nel secondo round, è quello di prendere più fairway. Sono certa che, così facendo, potrei fare un bel giro”.
La partenza dell’azzurra nel secondo round - Il secondo giro di Alessandra Fanali, in terna con la malese Ashley Lau e la finlandese Ursula Wikstrom, prenderà il via alle ore 12:28.
Il torneo in diretta su Discovery Plus. Sui canali Rai, collegamenti live e approfondimenti - Il torneo verrà trasmesso in diretta, per tutti i giorni di gara, dalle ore 9:00 alle 18:00 su Discovery Plus. Collegamenti live e approfondimenti nelle rubriche “Qui Parigi” e “Notti Olimpiche”, su Rai 2 e Rai Sport.
La formula della competizione - La gara si disputa sulla distanza di 72 buche (18 al giorno), con formula stroke play, senza taglio.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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