Paris Appendino farà parte del Team Europe, nella prossima edizione della Ping Junior Solheim Cup, la sfida a livello di under 18 con il Team USA (12 giocatrici per compagine), che si disputerà sul percorso dell’Army Navy Country Club di Arlington, in Virginia nei giorni 9 e 10 settembre. L’azzurra è stata una delle sei atlete scelte dalla capitana, la francese Gwladys Nocera, che sarà affiancata dalla vice capitana Dewi Claire Schreefel.
Hanno avuto accesso di diritto alla formazione europea la spagnola Andrea Revuelta, le francesi Louise Landgraf, Sara Brentcheneff, Alice Kong e Lily Reitter e la danese Victoria Kristensen, mentre, insieme alla Appendino, sono state chiamate dalla Nocera la danese Benedicte Brent Buchholz, le svedesi Molly Rålin e Havanna Torstensson, l’altra iberica Martina Navarro Navarro e l'islandese Perla Sol Sigurbrandsdottir.
L’evento è giunto alla 13ª edizione con le statunitensi che sono in notevole vantaggio con i successi (7 e un pari da detentrici contro 4 sconfitte), ma le ultime due sfide sono state appannaggio della squadra continentale (13-11 nel 2021 in Ohio, con capitana Annika Sorenstam, e 15-9 nel 2023 in Spagna con guida della stessa Nocera) dove in entrambe le occasioni ha giocato Francesca Fiorellini.
Appuntamento con la storia per Guido Migliozzi e Matteo Manassero. Dall’1 al 4 agosto prossimi, al Le Golf National, saranno tra i 60 protagonisti ai Giochi di Parigi nella gara individuale di golf maschile. E’ tutto pronto nella casa della Ryder Cup 2018 dove, a contendersi le medaglie, ci saranno anche 8 tra gli attuali 10 migliori giocatori al mondo. Gli Stati Uniti vanteranno in campo 4 atleti: Scottie Scheffler, numero 1 del world ranking e vincitore quest’anno del The Masters, Xander Schauffele (n.2), che proverà a bissare l’oro conquistato a Tokyo e che nel 2024 ha fatto suoi due Major, il PGA Championship e il The Open, Wyndham Clark (n.5) e Collin Morikawa (n.6). Tra i big ecco pure Rory McIlroy (n.3), che gareggerà per l’Irlanda insieme a Shane Lowry (n.28), lo svedese Ludvig Aberg (n.4), il norvegese Viktor Hovland (n.7) e lo spagnolo Jon Rahm (n.10).
Field delle grandi occasioni in Francia, per Manassero e Migliozzi è la seconda volta ai Giochi – Nessun campionissimo della disciplina, a differenza di quanto accaduto nelle passate edizioni, ha voluto perdersi il grande appuntamento a cinque cerchi. Per Manassero e Migliozzi, entrambi veneti, si tratterà della seconda apparizione ai Giochi. Manassero, 31enne nato a Negrar di Valpolicella (Verona), ha fatto il debutto nel 2016 a Rio de Janeiro, quando il golf tornò alle Olimpiadi dopo 112 anni, chiudendo il torneo al 27/o posto. Mentre Migliozzi, 27enne di Vicenza, ha esordito ai Giochi di Tokyo classificandosi 32/o. I primi 7 mesi del 2024, per i due azzurri, sono stati da ricordare. Manassero, lo scorso marzo, dieci anni e dieci mesi dopo l’ultima volta, è tornato al successo sul DP World Tour grazie all’exploit in Sudafrica nel Jonsson Workwear Open. Mentre Migliozzi ha vinto a giugno, in Olanda, il KLM Open ed è attualmente al 10/o posto nella “Race to Dubai”, l’ordine di merito del massimo circuito continentale, proprio davanti a Manassero che invece è 16/o.
I tee times dei primi due round - Nei primi due giri Guido Migliozzi sarà in gara insieme al belga Adrien Dumont de Chassart e al neozelandese Daniel Hillier (partenze ore 10:22 e ore 12:17). Matteo Manassero giocherà con il colombiano Camilo Villegas e con il cinese Yuan Yechun (ore 10:55 e ore 9:00).
Schauffele e Pan Cheng-tsung, a Parigi per un’altra medaglia – Nel 2021 a Tokyo, dopo 121 anni (Charles Sands nel 1900), Schauffele ha riportato gli Stati Uniti sul gradino più alto del podio nella gara individuale di golf maschile alle Olimpiadi. Reduce dal trionfo al The Open, ora il 30enne di San Diego sogna uno storico bis. Con lui, tra i medagliati, anche il taiwanese Pan Cheng-Tsung, bronzo in Giappone quando superò, tra gli altri, in un play-off a sette giocatori, anche due big come McIlroy e Morikawa.
Sessanta concorrenti in rappresentanza di 32 Paesi, gli Usa con quattro atleti – Saranno appunto 60 i concorrenti in rappresentanza di 32 diversi Paesi. Gli Stati Uniti schiereranno in campo quattro atleti, il massimo consentito. Mentre sono 25 i Paesi, tra cui l’Italia, con due giocatori contro i sei (Austria, Svizzera, Polonia, Paraguay, Malesia e Portorico) che potranno contare su un solo rappresentante.
La formula – Il torneo si disputerà sulla distanza di 72 buche (18 al giorno), con formula stroke play, senza taglio.
La gara maschile, così come quella femminile, su Discovery Plus con 9 ore di diretta televisiva al giorno – La gara individuale maschile, così come quella femminile, dove l’Italia sarà rappresentata da Alessandra Fanali, vanterà una diretta televisiva di 9 ore al giorno. Dall’1 al 4 e dal 7 al 10 agosto, sarà possibile seguire live gli eventi dalle ore 9:00 alle 18:00. Il commento tecnico verrà affidato a Nicola Pomponi, Alessandro Bellicini, Maurizio Trezzi, Federico Colombo e Isabella Calogero.
Sui canali Rai collegamenti e approfondimenti – Anche la Rai darà voce all’evento con collegamenti e approfondimenti nelle rubriche “Qui Parigi” e “Notti Olimpiche”.
Le dichiarazioni
Guido Migliozzi – “Ci siamo preparati al meglio e abbiamo voglia di cominciare. L’obiettivo è quello di dare il massimo, dal primo all’ultimo giro. Essere alle Olimpiadi, per la seconda volta, è qualcosa di bellissimo ed emozionante. Su questo campo ho vinto, nel 2022, l’Open de France. Ho dei ricordi meravigliosi. Qui si respira clima olimpico, l’atmosfera è stupenda e ci sono tantissimi tra i migliori giocatori al mondo. Ormai manca poco, sono carico e determinato. Forza Italia”.
Matteo Manassero – “La voglia di scendere in campo, giorno dopo giorno, cresce. Non vedo l’ora di iniziare, arrivo da un periodo di gare sì molto intenso, ma caratterizzato da belle soddisfazioni. Sono ottimista, con Migliozzi formiamo una bella coppia. Credo di avere tutte le carte in regola per godermi al massimo la mia seconda Olimpiade, spero che questo entusiasmo si tramuti poi in una importante prestazione. Conosco bene il campo, è selettivo, complesso, richiede il meglio da ogni giocatore. Per ottenere risultati, occorre dunque dare il tutto per tutto. Sono pronto”.
Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf - “Sono felice e orgoglioso del percorso fatto dai nostri atleti. A Parigi ci presentiamo con tre grandi giocatori: Guido Migliozzi, Matteo Manassero e Alessandra Fanali. Sono sicuro che daranno il massimo per ottenere il miglior risultato possibile. In campo maschile come in quello femminile, in gara ci saranno tutti i più grandi campioni al mondo della disciplina. Impossibile fare delle previsioni, ma ci faremo valere. Le Olimpiadi, simbolo di pace e inclusione, rappresentano il punto più alto per lo sport e l’unità dei popoli. Auguro ai nostri atleti di godersi ogni attimo di una esperienza unica al mondo. Ovviamente sarò al loro fianco, a seguirli, incoraggiarli. Al Le Golf National negli ultimi anni l’Italia ha scritto pagine indelebili della storia del golf, che sia di buon auspicio”.
L’Italia (Giulietta Bertero, Anita Marrone, Giampaolo Gagliardi, Carlo Roman) si è classificata al settimo posto con 633 (213 204 216, -15) colpi nell’European Young Masters, torneo giovanile giunto alla 29ª edizione e disputato al Penati Golf Resort (par 72) di Šajdíkove Humence nel distretto di Senica, nella regione di Trnava in Slovacchia.
Il titolo è stato appannaggio della Francia con 610 (207 200 203, -38), che ha lasciato a otto colpi Spagna e Inghilterra (618, -30). Al quarto posto con 625 (-23) la Scozia, al quinto con 628 (-20) l’Olanda e al sesto con 630 (-18) la Repubblica Ceca.
Nella graduatoria individuale maschile lo scozzese Aidan Lawson (201 - 68 63 70, -15) ha superato allo spareggio il francese Tom De Herrypon (201 - 69 65 67) con il quale aveva terminato alla pari il torneo. Al terzo posto con 204 (-12) l’altro transalpino Callixte Alzas e al quarto con 208 (-8) l’olandese Youp Orsel, lo spagnolo Raul Gomez Montalva e il ceco Vaclav Svub. Al 12° con 212 (74 67 71, -4) Carlo Roman e al 36° con 221 (73 75 73, +5) Giampaolo Gagliardi.
Tra le ragazze dominio dell’inglese Annabel Peaford, vincitrice con 196 (66 65 65, -20) colpi, sette di vantaggio sulla spagnola Martina Navarro Navarro (203, -13). In terza posizione con 206 (-10) la francese Celeste Bobo Lloret, in quarta con 207 (-9) la ceca Anna Lodvova e la spagnola Angela Revuelta Goicoechea e in sesta con 210 (-6) l’olandese Sofie Nooij. Bel settimo posto con 212 (-4) per Anna Marrone (70 70 72) e per Giulietta Bertero (70 67 75). La formazione italiana è stata accompagnata dal Team Advisor Giovanni Magni e dal capitano Giovanni Bartoli.
Lo scorso anno il torneo è stato vinto da Natalia Aparicio, con l’Italia al secondo posto nella Nation’s Cup. E’ stata la quarta azzurra a imporsi nell’individuale femminile, venticinque anni dopo Diana Luna che aveva firmato la gara nel 1998 preceduta da Barbara Paruscio, nell’evento inaugurale del 1995, e da Giulia Sergas (1997).
Oltre ai successi nell’individuale femminile, l’Italia ha conquistato quattro volte la Nation’s Cup (1997, 1998, 2007, 2012) e ha ottenuto tre titoli individuali maschili con Roberto Paolillo (1997), Matteo Manassero (2007) e Renato Paratore (2012). Nelle vittorie per nazioni gli azzurri sono al quarto posto. In questa speciale graduatoria al vertice la Spagna con otto successi, l’ultimo nel 2013, seguita dalla Germania con sette, di cui sei nelle precedenti undici edizioni, e dalla Francia con cinque. Dopo l’Italia vi sono la Repubblica Ceca con tre e la Finlandia e la Svezia con uno.
LA VIGILIA - Il quartetto composto da Giulietta Bertero, Anita Marrone, Giampaolo Gagliardi e Carlo Roman difende i colori azzurri nell’European Young Masters, giunto alla 29ª edizione, torneo giovanile che si svolge dal 25 al 27 luglio al Penati Golf Resort di Šajdíkove Humence nel distretto di Senica, nella regione di Trnava in Slovacchia. La formazione è accompagnata dal Team Advisor Giovanni Magni e dal capitano Giovanni Bartoli.
La gara si disputa sulla distanza di 54 buche, 18 al giorno, con classifiche individuali maschile e femminile e a squadre (Nation’s Cup). Per quest’ultima la graduatoria che si compilerà tenendo conto dei migliori tre score su quattro giornalieri delle compagini nazionali, composte da due ragazzi e da due ragazze.
Sul tee di partenza le rappresentative di 31 nazioni
Lo scorso anno il torneo è stato vinto da Natalia Aparicio, con l’Italia al secondo posto nella Nation’s Cup. E’ stata la quarta azzurra a imporsi nell’individuale femminile, venticinque anni dopo Diana Luna che aveva firmato la gara nel 1998 preceduta da Barbara Paruscio, nell’evento inaugurale del 1995, e da Giulia Sergas (1997).
Oltre ai successi nell’individuale femminile, l’Italia ha conquistato quattro volte la Nation’s Cup (1997, 1998, 2007, 2012) e ha ottenuto tre titoli individuali maschili con Roberto Paolillo (1997), Matteo Manassero (2007) e Renato Paratore (2012). Nelle vittorie per nazioni gli azzurri sono al terzo posto insieme alla Francia, che difenderà il titolo. In questa speciale graduatoria al vertice la Spagna con otto successi, l’ultimo nel 2013, seguita dalla Germania con sette, di cui sei nelle precedenti undici edizioni, quindi Repubblica Ceca con tre, Finlandia e Svezia con uno.
La svedese Louise Rydqvist, con un ottimo giro finale in 68 (-4) colpi, miglior parziale di giornata, e lo score di 274 (73 66 67 68, -14), ha vinto l’European Ladies' Amateur Championship, ossia campionato continentale della categoria sul percorso del Messilä Golf (par 72), a Messilä in Finlandia, dove hanno concluso tra le top ten Anna Zanusso e Carolina Melgrati, none con 285 (-3).
La vincitrice ha iniziato l’ultimo round con due colpi di vantaggio sulla connazionale Meja Ortengren e sulla spagnola Andrea Revuelta, che erano tra le più accreditate candidate al titolo, negando loro ogni possibilità di recupero con cinque birdie, contro un bogey, e allungando il vantaggio a tre colpi sull’iberica, seconda con 277 (-11), e a cinque sulla Ortengren, terza con 279 (-9).
Al quarto posto con 281 (-7) la filippina Rianne Mikhaela Malixi, al quinto con 282 (-6) la francese Alice Kong e al sesto con 283 (-5) la spagnola Carla Tejedo, la danese Marie Elie Madsen e la transalpina Sara Brentcheneff. Al 15° con 287 (-1) la tedesca Paula Schulz-Hanssen, l’altra autrice di un 68 (-4, sei birdie, due bogey), 38ª dopo tre turni.
Anna Zanusso (71 71 71 72) ha guadagnato cinque posizioni nel round conclusivo e Carolina Melgrati (69 68 75 73), che era stata al vertice dopo due giri, ne ha recuperate due. Ha concluso al 14° posto con 286 (72 72 68 74, -2) Francesca Fiorellini (lo scorso anno quarta), quindi al 20° con 289 (71 73 75 70, +1) Alessia Nobilio e al 36° con 292 (75 69 74 74, +4) Matilde Partele.
Dopo il primo taglio a 36 buche sono uscite Paris Appendino (153 - 76 77, +9) e Ginevra Coppa (154, - 74 80, +10), e non ha superato il secondo a 54 Maria Vittoria Corbi (223 - 73 75 75, +7). Le italiane sono state assistite da Roberto Zappa, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Femminile, e dall’accompagnatore Stefano Sardi.
Nell’evento nato nel 1986 e giunto alla 38ª edizione, fu la tedesca Martina Koch a inaugurare l’albo d’oro, che poi concesse il bis (1990). Le azzurre lo hanno vinto quattro volte in uno straordinario quadriennio in cui si imposero di seguito Silvia Cavalleri (1996-1997), Giulia Sergas (1998) e Sophie Sandolo (1999), che l’anno precedente era giunta seconda conquistando l’unico argento italiano. Hanno fatto doppietta anche la spagnola Carlota Ciganda (2004-2008) e la svedese Caroline Hedwall (2007-2009) e si sono fregiate del titolo, tra le altre, la tedesca Sophia Popov (2010), vincitrice di un Major (AIG Women’s Open, 2020), la belga Florence Descampe (1998), a segno in un Ladies Italian Open (1990), la francese Celine Boutier (2012) anche per lei un Major (Evian Championship, 2023) e numero sette mondiale, l’inglese Bronte Law (2016), attuale leader dell’ordine di merito del Ladies European Tour, e la svedese Maria Hjorth (1995).
LA VIGILIA - A Messilä, ib Finlandia la squadra nazionale azzurra partecipa all’European Ladies' Amateur Championship, il campionato continentale della categoria in programma dal 24 a 27 luglio sul percorso del Messilä Golf. Nel team Carolina Melgrati, Alessia Nobilio, Francesca Fiorellini, Ginevra Coppa, Paris Appendino, Matilde Partele e Anna Zanusso. Le italiane sono assistite da Roberto Zappa, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Femminile, e dall’accompagnatore Stefano Sardi. Tra le partecipanti anche Maria Vittoria Corbi.
ll torneo si svolge sulla distanza di 72 buche. Dopo 36 il primo taglio lascerà in gara le prime 96 concorrenti e le pari merito al 96° posto e dopo 54 un secondo taglio promuoverà al giro finale le prime 60 in graduatoria e le pari merito al 60° posto.
Difende il titolo la spagnola Julia Lopez Ramirez, che lo scorso anno superò la connazionale Carla Bernat, nell’occasione assente. In un fied di 144 concorrenti, con quasi tutte le migliori giocatrici europee, sono numerose le candidate al successo, comprese le azzurre tutte in grado di competere ad alto livello, tra le quali Francesca Fiorellini, che si è classificata quarta nel 2023. Altre due le past winner in campo e in cerca di un possibile bis, la belga Savannah De Bock (2022) e la tedesca Paula Schulz-Hanssen (2020). Nell’ampio il novero delle favorite ricordiamo, per citarne alcune, le altre iberiche Cloe Amion Villarino, Paula Martin Sampedro, Andrea Revuelta, Cayetana Fernandez Garcia-Poggio e Rocio Tejedo, la svedese Meja Ortengren, la svizzera Yana Beeli, l’inglese Rosie Belsham, l’irlandese Beth Coulter, le francesi Maylis Lamoure, Constance Fouillet e Vairana Heck, belga Louise Cuyvers e la tedesca Sophie Bingel.
Nell’evento nato nel 1986 e giunto alla 38ª edizione, fu la tedesca Martina Koch a inaugurare l’albo d’oro, che poi concesse il bis (1990). Le azzurre lo hanno vinto quattro volte in uno straordinario quadriennio in cui si imposero di seguito Silvia Cavalleri (1996-1997), Giulia Sergas (1998) e Sophie Sandolo (1999), che l’anno precedente era giunta seconda conquistando l’unico argento italiano. Hanno fatto doppietta anche la spagnola Carlota Ciganda (2004-2008) e la svedese Caroline Hedwall (2007-2009) e si sono fregiate del titolo, tra le altre, la tedesca Sophia Popov (2010), vincitrice di un Major (AIG Women’s Open, 2020), la belga Florence Descampe (1998), a segno in un Ladies Italian Open (1990), la francese Celine Boutier (2012) anche per lei un Major (Evian Championship, 2023) e numero sette mondiale, l’inglese Bronte Law (2016), attuale leader dell’ordine di merito del Ladies European Tour, e la svedese Maria Hjorth (1995).
Il torneo si svolge sulla distanza di 72 buche. Dopo 36 il primo tagliolascerà in gara le prime 96 concorrenti e le pari merito al 96° posto e dopo 54 un secondo taglio promuoverà al giro finale le prime 60 in graduatoria e le pari merito al 60° posto.
Dominio inglese e buon decimo posto di Lapo Francesco Bisazza nell’English Boys U18 Open Amateur Stroke Play Championship, evento più noto come “Carris Trophy”, che si è disputato all’Ormskirk Golf Club (par 71), un circolo di lunga tradizione fondato nel 1899, a Lathom in Inghilterra.
Ha vinto con 268 (66 67 68 67, -16) Daniel Hayes che con un giro finale in 67 (-4, cinque birdie, un bogey) ha distaccato di due colpi il francese Arthur Carlier, secondo con 270 (-14), con il quale condivideva la leadership dopo tre giri. Altri tre inglesi subito dietro: Monty Holcombe, terzo con 273 (-11), Thomas Hartshorne, quarto con 274 (-10), e Lewy Hayward, quinto con 275 (-9) insieme all’olandese Scott Voltering.
Bisazza, ha concluso con 277 (67 67 71 72, -7) colpi accusando un leggero cedimento negli ultimi due round, dopo essere stato secondo e terzo nei primi due, ma questo non cancella nulla della sua bella prestazione.
Degli altri azzurri sono terminati a metà classifica Biagio Andrea Gagliardi, 24° con 283 (-1), Luca Rimauro e Lorenzo Palmieri, 36.i con 286 (+2). Subito dietro Giorgio Celani e Mattia D’Errico, 44.i con 287 (+3). Sono usciti al taglio, caduto a 145 (+3): Giovanni Bernardi e Giovanni Manassero (146, +4), Carlo Melgrati e Paolo Perrino (147, +5), Filippo Marchi (151, +9), Simone Cavaliere (152, +10) e Francesco Petrangeli (154, +12). La gara si è svolta sulla distanza di 72 buche, 18 al giorno, con taglio dopo 36 che ha ammesso ai due giri finali i primi 60 classificati.
Il torneo, nato nel 1935 e giunto alla 84ª edizione, si è svolto fino al 1987, per 47 edizioni, al Moor Park Golf Club di Rickmansworth, prima di divenire itinerante. Un solo giocatore italiano, Andrea Romano nel 2017, ha iscritto il proprio nome in un albo d’oro che comprende, tra gli altri, quelli di Justin Rose, Sandy Lyle, Peter Baker, David Gilford e Ken Brown. La squadra italiana è stata accompagnata dagli allenatori Marco Soffietti e Giorgio Grillo.
LA VIGILIA - Il team azzurro partecipa all’English Boys U18 Open Amateur Stroke Play Championship, evento più noto come “Carris Trophy”, giunto alla 84ª edizione, che si disputa dal 23 al 26 luglio sul percorso dell’Ormskirk Golf Club, un circolo di lunga tradizione fondato nel 1899, a Lathom in Inghilterra.
Saranno in gara Biagio Andrea Gagliardi, Carlo Melgrati, Francesco Petrangeli, Giovanni Bernardi, Giovanni Manassero, Lapo Francesco Bisazza, Lorenzo Palmieri, Luca Rimauro, Mattia D’Errico, Simone Cavaliere e Giorgio Celani, secondo lo scorso anno. Vi prendono parte a titolo personale anche Filippo Marchi e Paolo Perrino.
L’evento, con 144 concorrenti, si disputa sulla distanza di 72 buche, 18 al giorno, con taglio dopo 36 che promuoverà agli ultimi due giri i primi 60 in graduatoria e i pari merito al 60° posto. Oltre a quella italiana competeranno le rappresentative di altre 19 nazioni: Australia, Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Inghilterra, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Giappone. Lituania, Olanda, Scozia, Spagna, Svezia, Svizzera, Galles ed Emirati Arabi Uniti.
Il torneo, nato nel 1935, si è svolto fino al 1987, per 47 edizioni, al Moor Park Golf Club di Rickmansworth, prima di divenire itinerante. Un solo giocatore italiano, Andrea Romano nel 2017, ha iscritto il proprio nome in un albo d’oro che comprende, tra gli altri, quelli di Justin Rose, Sandy Lyle, Peter Baker, David Gilford e Ken Brown. La squadra italiana è accompagnata dagli allenatori Marco Soffietti e Giorgio Grillo.
Il coreano K.J. Choi, dopo gli ultimi tre round al comando, ha vinto con 278 (69 69 70 70, -10) il The Senior Open presented by Rolex, uno dei Major per giocatori “over 50” in calendario sia nel PGA Tour Champions che nel Legends Tour. Al torneo, sul prestigioso percorso del Carnoustie Golf Links (par 72), a Carnoustie in Scozia, ha preso parte Emanuele Canonica, che si è classificato 64° con 304 (71 78 72 83, +16).
Kyung-Ju Choi,, 54enne di Wando, ha ottenuto in carriera otto successi sul PGA Tour, uno sul DP World Tour, due sul Japan Tour, sei sull’Asian Tour, 17 sul Korean Tour e il secondo tra i seniores. Iniziato da leader il quarto turno, ha mantenuto la posizione con un 70 (-2). Pur essendo partito male con tre bogey in sei buche, ha poi rimediato con quattro birdie e un eagle permettendosi un bogey a chiudere.
Ha lasciato a due colpi l’australiano Richard Green, secondo con 280 (-8), e a quattro l’inglese Paul Broadhurst, terzo con 282 (-6). In quarta posizione con 285 (-3) il canadese Stephen Ames, che è stato in vetta nel primo giro, e in quinta con 286 (-2) l’indiano Arjun Atwal, l’argentino Angel Cabrera, l’irlandese Padraig Harrington, il neozelandese Steven Alker, lo spagnolo Miguel Angel Martin, il danese Thomas Bjorn e il sempreverde grande campione tedesco Bernhard Langer. Al 15° posto con 290 (+2) l’altro tedesco Alex Cejka, che difendeva il titolo. Per il successo Choi ha ricevuto un assegno di 412.400 euro.
LA VIGILIA - Sul prestigioso percorso del Carnoustie Golf Links si disputa dal 25 al 28 luglio il The Senior Open presented by Rolex, un Major per giocatori “over 50” al quale partecipa Emanuele Canonica.
A Carnoustie, in Scozia, difende il titolo il tedesco Alex Cejka, ma i fari saranno puntati sul suo connazionale Bernhard Langer, recordman di successi del torneo con quattro e a 66 anni ancora dominatore nel Champions Tour statunitense, dove detiene il primato di vittorie del circuito con 46. Totalmente in carriera è andato a segno 123 volte (42 sul DP World Tour).
In campo altri cinque past winner, quattro con possibilità di inserirsi tra i protagonisti, il nordirlandese Darren Clarke (2022), il gallese Stephen Dodd (2021), lo spagnolo Miguel Angel Jimenez (2018) e l’inglese Paul Broadhurst, e con meno chance lo statunitense Russ Cochran (2011). Da seguire anche l’irlandese Padraig Harrington, secondo negli ultimi due anni,
l’argentino Angel Cabrera, il canadese Stephen Ames, l’inglese Peter Baker, l’iberico José Maria Olazabal, il sudafricano Retief Goosen, lo scozzese Paul Lawrie, lo statunitense John Daly e il gallese Ian Woosnam, per citare solo alcuni dei tanti campioni al via.
Nella graduatoria dei plurivincitori Langer è seguito da Gary Player e da Tom Watson con tre titoli e da Bob Charles, Brian Barnes, Christy O’Connor jr e Loren Roberts con due. Hanno fatto l’accoppiata con il The Open Player, Charles, Watson e Clarke.
La statunitense Lauren Coughlin ha conquistato il primo titolo sul LPGA Tour concludendo con 275 (68 70 66 71, -13) colpi il CPKC Women's Open, due di vantaggio sulla giapponese Mao Saigo, seconda con 277 (-11).
Sul percorso dell’Earl Grey Golf Club (par 72), a Calgary in Canada, ha offerto una buona prova Benedetta Moresco, 19ª con 285 (75 73 68 69, -3). Tutta in rimonta la gara dell’azzurra che, partita dalla 87ª posizione e poi risalita alla finale passando per la 57ª e la 30ª. Un cambio di passo di buon auspicio per la 23enne vicentina, che si alterna anche sull’Epson Tour, considerando che era rimasta fuori dopo 36 buche, nelle prime cinque presenze stagionali.
Lauren Coughlin, 31enne di Minneapolis (Minnesota), nel cui palmarés prima di questo evento figurava soltanto un successo sull’Epson Tour, con un giro in 71 (-1, tre birdie, due bogey) si è riportata in vetta, che aveva occupato nei primi due round. Era stata sorpassata nel terzo dalla coreana Haeran Ryu, avanti di un colpo, che però ha ceduto con un 75 (+3), scendendo al terzo posto con 278 (-10). Con lei anche la connazionale Jenny Shin. Al quinto con 280 (-8) Jennifer Kupcho e al sesto con 281 (-7) Rose Zhang e la russa Nataliya Guseva.
E’ uscita al taglio Roberta Liti, 115ª con 153 (75 78, +9). Lauren Coughlin è stata gratificata con un assegno di 390.000 dollari su un montepremi di 2.600.000 dollari.
LA VIGILIA - Roberta Liti e Benedetta Moresco saranno tra le 156 concorrenti che prendono parte al CPKC Women's Open (25-28 luglio) sul percorso dell’Earl Grey Golf Club, a Calgary in Canada.
Difende l’unico titolo conquistato sul LPGA Tour Megan Khang, 26enne di Brockton (Massachusetts), in un field di buon livello, anche se saranno tre sole le proette tra le prime dieci classificate nel Rolex Ranking: Lilia Vu (numero 2), l’australiana Hannah Green (n. 6) e Rose Zhang (n. 9), tutte nel ruolo di favorite.
Al via altre cinque past winner: la neozelandese Lydia Ko (unica con tre successi, 2012, 2013, 2015), la thailandese Ariya Jutanugarn (2016), la sudafricana Paula Reto (2022), Brittany Lincicome (2011) e la canadese Brooke M. Henderson (2018), che i fan di casa attendono a un bis. Da seguire anche Lexi Thompson, che ha annunciato il ritiro dalle scende agonistiche a fine anno, Angel Yin, Jennifer Kupcho, Sarah Schmelzel, Lucy Li, le australiane Minjee Lee e Grace Kim, l’irlandese Leona Maguire, le thailandesi Pajaree Anannarukarn e Chanettee Wannasaen (suo il Dana Open), la cinese Xiyu Lin e la coreana Haeran Ryu.
Non è un momento molto favorevole per le due azzurre entrambe out al taglio la scorsa settimana in Ohio. Per Roberta Liti è la terza uscita di fila dopo 36 buche, mentre Benedetta Moresco, che si alterna anche sull’Epson Tour, non è mai andata a premio nei cinque tornei a cui ha preso parte sul circuito maggiore. Il montepremi è di 2.600.000 dollari.
L’irlandese Conor Purcell ha firmato il primo titolo sul Challenge Tour concludendo con 267 (66 65 65 71, -13) colpi il Black Desert NI Open presented by Tom McKibbin, evento del Challenge Tour che si è disputato al Galgorm Castle Golf Club (par 70) di Ballymena, in Irlanda del Nord. Nel round conclusivo Gregorio De Leo, il migliore tra gli italiani, ha recuperato 27 posizioni con un 66 (-4, sette birdie, tre bogey), classificandosi 25° con 279 (70 71 72 66, -1).
La gara è vissuta nel duello tra il vincitore e lo svedese Joakim Lagergren, secondo con 268 (-12), con sorpassi e controsorpassi e un finale sicuramente insolito. Lo svedese è stato in vetta nel primo e nel terzo round e Purcell nel secondo. Nel quarto giro sono partiti con colpo di differenza e con il terzo in graduatoria, il francese Robin Sciot-Siegrist, a sei colpi dalla vetta. I due protagonisti hanno giocato piuttosto male, entrambi segnando uno score sopra par, ma sono comunque riusciti ad evitare di essere agganciati dall’inglese Jack Senior, terzo con 269 (-11). Purcell ha avuto la meglio con un 71 (+1, un eagle, tre birdie, sei bogey) e Lagergren gli ha lasciato strada con un 73 (+3, un birdie, quattro bogey).
Sciot-Siegrist è terminato al quarto posto con 271 (-9), quindi al quinto con 272 (-8) il danese Hamish Brown e il sudafricano Robin Williams e al settimo con 273 (-7) il transalpino Pierre Pineau, lo spagnolo Alvaro Quiros e il danese Lucas Bjerregaard.
Degli altri azzurri Stefano Mazzoli (67 70 70 75) e Pietro Bovari (74 66 71 71) si sono classificati 38.i con 282 (+2) e Aron Zemmer 58° con 287 (68 72 73 74, +7). Non ha superato il taglio Enrico Di Nitto, 83° con 144 (71 73, +4). A Purcell è andato un assegno di 47.387 euro su un montepremi di circa 300.000 euro (250.000 sterline la cifra ufficiale).
TERZO GIRO - Lo svedese Joakim Lagergren, dopo essere stato leader nel primo giro, è tornato in vetta con 195 (63 71 61, -15) colpi alla fine del terzo, grazie a un ottimo 61 (-9, un eagle, sette birdie), nel Black Desert NI Open presented by Tom McKibbin, gara del Challenge Tour che si conclude al Galgorm Castle Golf Club (par 70) di Ballymena, in Irlanda del Nord.
Lagergren, 32enne di Stoccolma, cercherà a conquistare il secondo titolo sul circuito (ha vinto lo stesso torneo nel 2014 e ha anche ottenuto un successo sul DP World Tour) contando su un colpo di vantaggio sull’irlandese Conor Purcell, al comando dopo due round e ora secondo con 196 (-14). Probabile un testa a testa tra i due, perché il francese Robin Sciot-Siegrist, terzo con 201 (-9), accusa un ritardo di sei colpi. A sette con 202 (-8) l’altro transalpino Pierre Pineau e l’inglese Jack Senior.
Hanno tutti perso posizioni gli italiani: Stefano Mazzoli da 12° a 17° con 207 (67 70 70, -3), Pietro Bovari, da 33° a 37° con 211 (+1), e sono scesi al 52° posto con 213 (+3) Aron Zemmer, da 33°, e Gregorio De Leo, da 50°. Non ha superato il taglio Enrico Di Nitto, 83° con 144 (71 73, +3). Il montepremi è di 250.000 sterline (circa 300.000 euro).
SECONDO GIRO - L’irlandese Conor Purcell è il nuovo leader con 131 (66 65, -9) del Black Desert NI Open presented by Tom McKibbin, gara del Challenge Tour che si sta svolgendo al Galgorm Castle Golf Club (par 70) di Ballymena, in Irlanda del Nord. Precede di tre colpi, secondi con 134 (-6), l’olandese Wil Besseling, il danese Jeppe Kristian Andersen e lo svedese Joakim Lagergren, in vetta dopo un round. Al quinto posto con 135 (-5) il francese Pierre Pineau e al sesto con 136 (-4) sei concorrenti tra i quali il danese Lucas Bjerregaard e il transalpino Robin Sciot-Siegrist.
E’ rimasto in alta classifica Stefano Mazzoli, 12° con 137 (67 70, -3), ha perso 16 posizioni Aron Zemmer, 33° con 140 (68 72, par), e ne ha guadagnate 90 Pietro Bovari, che ha lo stesso score (74 66), risalito dalla 123ª piazza con un 66 (-4, quattro birdie). In 50ª con 141 (70 71, +1) Gregorio De Leo, mentre non ha superato il taglio Enrico Di Nitto, 83° con 144 (71 73, +3). Il montepremi è di 250.000 sterline (circa 300.000 euro).
PRIMO GIRO - Lo svedese Joakim Lagergren in vetta con 63 (-7, un eagle, cinque birdie) e Stefano Mazzoli ottavo con 67 (-3, quattro birdie, un bogey) dopo il primo giro del Black Desert NI Open presented by Tom McKibbin, evento del Challenge Tour che si sta svolgendo al Galgorm Castle Golf Club (par 70) di Ballymena, in Irlanda del Nord.
Il leader è seguito con 65 (-5) dal connazionale Per Langford, dal danese Jeppe Kristian Andersen e dal francese Robin Sciot-Siegrist. In quinta posizione con 66 (-4) l’irlandese Conor Purcell, il ceco Jiri Zuska e l’inglese Sam Hutsby.
Il primo giro, sospeso per oscurità, è stato completato nella mattina della seconda giornata. In campo altri quattro italiani: Aron Zemmer, 17° con 68 (-2), Gregorio De Leo, 40° con 70 (par), Enrico Di Nitto, 61° con 71 (+1), e Pietro Bovari, 123° con 74 (+4). Il montepremi è di 250.000 sterline (circa 300.000 euro).
LA VIGILIA - Dall’Austria all’Irlanda del Nord. Il Challenge Tour propone il Black Desert NI Open presented by Tom McKibbin in programma dal 25 al 28 luglio al Galgorm Castle Golf Club, di Ballymena, dove scenderanno in campo Stefano Mazzoli, Pietro Bovari, Aron Zemmer, Enrico Di Nitto e Gregorio De Leo.
Nel field di qualità vi sono 17 tra i primi venti giocatori della Road To Mallorca (ordine di merito), compresi nove tra i primi dieci, con il danese Rasmus Neergaard-Petersen, l’inglese John Parry e lo spagnolo Joel Moscatel, che guidano nell’ordine la graduatoria, particolarmente motivati. Infatti hanno ottenuto due successi stagionali e con il terzo salirebbero immediatamente sul DP World Tour. Con loro in gara altri sette andati a segno nel 2024: i danesi Hamish Brown (n. 5) e Jonathan Gøth-Rasmussen, gli svedesi Mikael Lindberg (n. 10) e Bjorn Akesson, il norvegese Andreas Halvorsen, il gallese Rhys Enoch, e l’inglese Frank Kennedy, che si è imposto la scorsa settimana nell’Euram Bank Open.
Il torneo, nato nel 2010 con il nome di Galgorm Castle Northern Ireland Open, è stato nei primi tre anni in calendario nell’Euro Pro Tour, poi è entrato per sei edizioni, dal 2013 al 2020 (stop nel 2019 per la pandemia) in quello del Challenge Tour dove è tornato dopo le tre edizioni, dal 2021 al 2023, svoltesi sotto l’egida del Clutch Pro Tour. L’ultimo vincitore è stato l’inglese Brandon Robinson-Thompson che, sostanzialmente, difenderà il titolo su un altro circuito.
Altri possibili protagonisti a Ballymena i francesi Alexander Levy e Martin Couvra, i sudafricani Robin Williams e Wilco Nienaber e gli inglesi Sam Hutsby, Jamie Rutherford e David Horsey.
Quattro degli azzurri sono reduci da una buona prova in Austria, e quindi attesi a una riconferma: Mazzoli, ottavo, Zemmer e Bovari, 18.i, quest’ultimo dopo essere stato al secondo posto, e De Leo, 24°, che ha effettuato un gran recupero nel finale. Per Di Nitto, di solito impegnato sull’Alps Tour, è un’occasione da sfruttare. Il montepremi è di 250.000 sterline (circa 300.000 euro).
Marco Florioli ha vinto con 276 (66 69 70 71, -12), dopo una corsa di testa, il Campionato Nazionale Maschile Medal/Trofeo Franco Bevione, dedicato alla memoria di un giocatore indimenticabile, il quale, insieme alla sorella Isa Goldschmid, ha dato grande lustro al golf italiano in campo nazionale e internazionale.
Sul percorso del Golf Nazionale (par 72) di Sutri (VT), la casa del golf italiano, il 19enne bergamasco, figlio d’arte (suo padre è il pro Massimo Florioli), ha lasciato a tre colpi Lorenzo Lombardozzi (279, -9) e a sei Neri Checcucci e Carlo Melgrati (282, -6). In quinta posizione con 283 (-5) Filippo Ponzano, Filippo Marchi e Sebastiano Moro, in ottava con 284 (-4) Lapo Francesco Bisazza e subito dietro con 285 (-3) Tommaso Zorzetto e Luca Memeo, che difendeva il titolo.
E’ la seconda volta che Florioli si impone in questo campionato, quasi in una specie di ricorso storico: infatti nel 2021, sempre sullo stesso campo, ha fatto identica corsa di testa, iniziando come in questo caso con un 66 (-6) e superando di sei colpi Filippo Celli.
Tra le altre vittorie del portacolori del Golf Club Bergamo L’Albenza, il fiore all’occhiello di aver portato l’Italia, insieme a Celli e a Pietro Bovari, al trionfo nel World Amateur Team Championship, il campionato mondiale a squadre (2022), quindi i titoli nel tricolore Ragazzi/Trofeo Marazza (2021, 2022), negli assoluti Match Play/Trofeo Giuseppe Silva (2022) e nel Campionato Pulcini (2019). E ancora i successi nel Belgian International Golf Championship Boys U14 (2019), contribuendo anche alla vittoria a squadre dell’Italia, e nel Jacques Léglise Trophy con il team del Continent of Europe (2022). Tra i tanti piazzamenti, il secondo posto nell’Orange Bowl (2023).
LA VIGILIA - Sul percorso del Golf Nazionale, a Sutri (Viterbo), si svolge il Campionato Nazionale Maschile Medal/Trofeo Franco Bevione (17-20 luglio), dedicato a un giocatore che ha dato tanto lustro e vittorie al golf italiano.
Difende il titolo Luca Memeo, in field di qualità che comprende molti azzurri, tra i quali due past winner, Lucas Nicolas Fallotico (2022) e Marco Florioli (2021), Michele Ferrero, runner up lo scorso anno, Carlo Roman, Tommaso Zorzetto, Bruno Frontero e Alessio Scaramastra. E altri candidati al titolo come Biagio Andrea Gagliardi, Mattia D’Errico, Alessandro Nardini, Lapo Francesco Bisazza, Federico Randazzo e Luca Rimauro, per citarne alcuni in un gruppo molto più ampio.
Nella “casa del golf italiano” il torneo, con 128 concorrenti, si disputa sulla distanza di 72 buche. Dopo 54 il taglio promuoverà al turno conclusivo i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto.
L’Italia (Giulia Marabotti, Riccardo Bianciardi, Davide Fasci, Mario Gazzetta) ha trionfato nell’European Nations' Cup For Golfers With Disability, che si è disputato sul percorso del Golfclub Hösel, a Heiligenhaus in Germania. La compagine paralimpica azzurra, al comando sin dalle prime battute, ha concluso la sua corsa di testa con 253 (78 82 93, +37) punti stableford distaccando nettamente l’Inghilterra, seconda con 233 (+17), e l’Irlanda, terza con 232 (+16). Al quarto posto con 205 (-11) la Repubblica Ceca, al quinto con 203 (-13) il Belgio e al sesto con 188 (-28) la Svizzera.
Il successo degli azzurri premia la lungimiranza della Federazione Italiana Golf che, nel quadro di uno sport inclusivo e veramente aperto a tutti, ha creato da tempo un settore paralimpico, con l’obiettivo di sostenere e agevolare la pratica e il gioco del maggior numero di golfisti diversamente abili in Italia.
Il torneo si è svolto sulla distanza di 54 buche con formula foursome nel primo giro, greensome nel secondo e fourball nel terzo. Per la classifica sono stati presi in considerazione i due migliori score giornalieri per compagine. L’Italia ha schierato stabilmente nelle tre giornate le coppie Fasci-Gazzetta e Marabotti-Bianciardi. Il team è stato accompagnato dal tecnico federale Stefano Bertola.
LA VIGILIA - La squadra paralimpica italiana partecipa all’European Nations' Cup For Golfers With Disability in programma dal 18 al 20 luglio sul percorso del Golfclub Hösel, a Heiligenhaus in Germania. In quartetto è composto da Riccardo Bianciardi, Giulia Marabotti, Davide Fasci e da Mario Gazzetta e sarà accompagnato dal tecnico federale Stefano Bertola.
Oltre all’Italia, al torneo prendono parte le rappresentative di altre cinque nazioni: Belgio, Repubblica Ceca, Inghilterra, Irlanda e Svizzera. Si gioca sulla distanza di 54 buche, 18 al giorno, con formula foursome nel primo giro, greensome nel secondo e fourball nel terzo. Per la classifica saranno validi i due migliori score giornalieri per compagine.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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