Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

Lauren Stephenson, pur non avendo brillato nel round finale concluso con uno score sopra par (72, +1, un birdie, due bogey), ha vinto con 204 (66 66 72, -9) colpi la 40ª edizione del Twin Bridges Championship. Sul percorso del Pinehaven Country Club (par 71), a Guilderland nello stato di New York, la 27enne di Greenville (South Carolina), ha siglato il primo titolo in carriera superando di due colpi Jessica Porvasnik, seconda con 206 (-7).

Al terzo posto con 207 (-6) la spagnola Fatima Fernandez Cano, tornata sul circuito dopo un’escursione in Europa, al quarto con 209 (-4) Dana Fall, al quinto con 210 (-3) Jenny Bae e al sesto con con 211 (-2) Kate Smith-Stroh e la thailandese Ou Olankitkunchai.

In bassa classifica l’unica italiana in gara, Angelica Moresco, 67ª con 223 (75 71 77, +10), che comunque è andata a premio per la quarta volta consecutiva. Per la vincitrice un assegno di 35.625 dollari su un montepremi di 237.500 dollari.

 

LA VIGILIA - Angelica Moresco sarà l’unica italiana in gara nel Twin Bridges Championship (19-21 luglio), evento dell’Epson Tour, il secondo circuito femminile statunitense, dove saranno nel buon field le prime cinque classificate nella Race For The Card (money list), che a fine stagione concederà alle prime dieci la ‘carta’ per il LPGA Tour.

Sul percorso del Pinehaven Country Club, a Guilderland nello stato di New York, favorita d’obbligo Daniela Iacobelli, vincitrice la scorsa settimana dell’Hartford HealthCare Women's Championship e seconda nel precedente Dream First Bank Charity Classic. Piazzamenti che hanno portato in prima posizione nel ranking la 36enne di Detroit (Michigan), cinque successi sul circuito e 35 volte tra le top ten. Avrà quali avversarie più accreditate la neozelandese Fiona Xu, Kim Kaufman, la cinese Yahui Zhang e Madison Young, che la seguono nell’ordine di merito.

Per la seconda settimana consecutiva è chiamata a difende il titolo la 22enne Jenny Bay. Domenica scorsa a Milford è terminata 43ª e sembra difficile che possa farcela in questa occasione. Infatti dopo due top ten iniziali ha notevolmente rallentato. Pur avendo mancato il taglio una sola volta ha navigato in posizioni di media graduatoria nelle altre nove gare a cui ha preso parte.

Da seguire anche Briana Chacon, Savannah Vilaubi, Kathleen Scavo, la colombiana Valery Plata e le taiwanesi Juliana Hung e Jessica Peng, tutte a segno nel 2024 come Iacobelli, Xu e Young. E ancora Jessica Porvasnik, Alana Uriel, Mariel Galdiano, la cinese Miranda Wang, la tedesca Sophie Hausmann e la svedese Beatrice Wallin.

Angelica Moresco, reduce dal 14° posto nel Hartford HealthCare Women's Championship, terza gara consecutiva in cui è andata a premio, ha comunque necessità di aumentare il ritmo per salire nella money list (attualmente 102ª). Il montepremi è di 237.500 dollari.

Buone prove di Giampaolo Gagliardi, ottavo con 281 (76 70 66 69, -3) colpi, e di Simone Cavaliere, 12° con 284 (71 73 68 72, par), all’English Boys Under 16 Open Amateur Stroke-Play Championship, più noto come McGregor Trophy, prestigioso torneo giovanile che si è svolto sul percorso del West Essex Golf Club (par 71), a nord a Londra.

Ha vinto con 271 (70 72 64 65, -13) lo spagnolo Yago Homo che ha iniziato il round conclusivo al terzo posto, dopo aver rimontato dal decimo nel secondo con un 64 (-7, sette birdie), con cinque colpi di ritardo dal leader, l’australiano Ollie Marsh, e lo ha sorpassato con un 65 (-6, sei birdie), dopo una volata di 36 buche senza bogey, relegandolo in seconda posizione (272, -12). Al terzo posto con 275 (-9) il danese Noah Lundskaer, quindi a completare il trionfo iberico, Alvaro Trujillano Cardenas, quarto con 277 (-7), e Samuel Love, quinto con 278 (-6) insieme all’inglese Charlie Rusbridge.

Non hanno superato il taglio a metà gara Emanuele Galeppini, 57° con 149 (74 75, +7), e Paolo Perrino, 72° con 151 (79 72, +9). L’evento si è svolto sulla distanza di 72 buche. Dopo 36 i primi 44 sono stati ammessi ai due giri finali che si sono svolti nella terza e ultima giornata.

Nella classifica a squadre l’Italia (Cavaliere, Gagliardi, Perrino) si è classificata al quinto posto con 289 (147 142, +5). Ha vinto la Danimarca con 277 (-7) davanti all’Inghilterra A, seconda con 280 (-4), e alla Spagna B, terza con 284 (par).

Il torneo, nato nel 1982 e giunto alla 42ª edizione, è stato vinto per due volte dagli italiani: nel 1996 da Edoardo Molinari e nel 1997 da Roberto Paolillo. Nell’albo d’oro i nomi degli inglesi Justin Rose (1995), Steve Webster (1992) e Jim Payne (1986, 1987), gli ultimi due a segno nell’Open d’Italia rispettivamente nel 2005 e nel 1996.

 

LA VIGILIA - Quartetto azzurro all’English Boys Under 16 Open Amateur Stroke-Play Championship, più noto come McGregor Trophy, che si svolgerà dal 16 al 18 luglio sul percorso del West Essex Golf Club, a nord a Londra. Scenderanno in campo Emanuele Galeppini, Giampaolo Gagliardi, Simone Cavaliere e Paolo Perrino, che saranno assistiti dagli allenatori Giovanni Magni e Carlo Basciu.

Il torneo, riservato a giocatori under 16, si dipana sulla distanza di 72 buche, con taglio dopo 36 che ammetterà ai due round conclusivi, in programma entrambi nell’ultima giornata, i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. Il campo è un parkland con prime nove buche abbordabili e seconde strette e lunghe.

L’evento, nato nel 1982 e giunto alla 42ª edizione, è stato vinto due volte dagli italiani: nel 1996 da Edoardo Molinari e nel 1997 da Roberto Paolillo. Nell’albo d’oro i nomi degli inglesi Justin Rose (1995), Steve Webster (1992) e di Jim Payne (1986, 1987), gli ultimi due a segno nell’Open d’Italia rispettivamente nel 2005 e nel 1996.

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LET: Jana Melichova show, 18ª Fanali

Prodezza della ceca Jana Melichova che si è imposta nel Dutch Ladies Open con 205 (70 68 67, -11), rimontando dal quarto posto con un 67(-5) e sorpassando la svizzera Kim Metraux, leader nei primi due giri, alla quale rendeva sei colpi all’inizio del terzo, e seconda al traguardo con 206 (-10), dopo un pesante 74 (+2).

Sul percorso dell’Hilversumsche Golf Club (par 72), nella città da cui il circolo prende il nome, in Olanda, si classificata al 18° posto con 212 (74 67 71, -4) Alessandra Fanali nell’ultima gara prima di prendere parte alle Olimpiadi di Parigi (7-10 agosto, Le Golf National). L’azzurra non è partita bene (89ª con 74, +2), ma nel secondo round è risalita fino alla 14ª piazza con un 67 (-5) rimanendo poi in alta classifica con un 71 (-1) a chiudere, frutto di tre birdie e due bogey. Si è ritirata dopo un turno Virginia Elena Carta.

Jana Melichova, 26enne di Praga, 48 gare da proette sul circuito dove da dilettante ha vinto il Tipsport Czech Ladies Open (2022), che ufficialmente non le viene riconosciuto nel curriculum perché all’epoca non ancora membro del LET, ha affrontato il giro finale con molta decisione concludendolo con sei birdie contro un bogey. Subito in affanno Kim Metraux (sorella di Morgane, a segno in un Open d’Italia, 2022) che, dopo tre bogey e un birdie sulle prime otto buche, ha segnato un triplo bogey alla 12ª praticamente decisivo. Ha provato a metterci rimedio, ma tre birdie non sono bastati. Alla vincitrice è andato un assegno di 45.000 euro su un montepremi di 300.000 euro.

Al terzo posto con 208 (-8) l’inglese Liz Young e la thailandese April Angurasaranee, al quinto con 209 (-7) la norvegese Dorthea Forbrigd e la francese Perrine Delacour e tra le sei concorrenti al settimo con 210 (-6) la singaporiana Shannon Tan e la sudafricana Lee-Anne Pace, undici titoli sul LET, uno sul PGA Tour e undici sul Sunshine Tour al netto di quelli in combinata con il circuito europeo.

 

LA VIGILIA - Unica trasferta in Olanda per il Ladies European Tour dove è in programma dal 19 al 21 luglio il Dutch Ladies Open al quale partecipano Virginia Elena Carta e Alessandra Fanali. Per la giocatrice laziale è l’ultima gara per affinare la condizione prima di recarsi a Parigi per difendere i colori azzurri nella prova di golf olimpica a Le Golf National, dal 7 al 10 agosto.

Sul percorso dell’Hilversumsche Golf Club, nella città da cui il circolo prende il nome, saranno nel field sette vincitrici stagionali: la belga Manon De Roey, numero tre dell’ordine di merito, l’inglese Alice Hewson (n. 5), la singaporiana Shannon Tan (n. 7),  la danese Nicole Broch Larson (n. 10), prima insieme ad altre due concorrenti nell’Australian Women’s Classic di cui si è disputato solo un giro, l’inglese Amy Taylor, a segno nel Ladies Italian Open, la spagnola Marta Martin e la francese Perrine Delacour. In campo, anche lei nella top ten del ranking, l’iberica Maria Hernandez (n. 6).

In un evento disertato da molte big vi sono numerose proette capaci di puntare in alto tra le quali l’olandese Anne Van Dam, la ceca Klara Davidson Spilkova, la sudafricana Lee-Anne Pace, l’iberica Nuria Iturrioz, l’inglese Cara Gainer, la gallese Chloe Williams, la neozelandese Momoka Kobori e le svizzere Kim Metraux ed Elena Moosmann, prt ricordarne alcune.

Alessandra Fanali, 24 anni, alla 31ª presenza sul circuito, dopo un ottimo inizio di stagione con il secondo posto nel Magical Kenya Ladies Open, ha avuto qualche passaggio a vuoto, poi ha offerto una bella prova nel Ladies Italian Open (sesta), ma non ha superato il taglio nelle due uscite successive. Comunque non le mancano le qualità per ben figurare in Francia.

Virginia Elena Carta, 27 anni, 57 tornei disputati, è stata piuttosto altalenante, tuttavia nelle ultime tre gare è andata sempre a premio. Il montepremi è di 300.000 euro con prima moneta di 45.000 euro.

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The Open: show di Xander Schauffele

Show a Troon di Xander Schauffele. Con un round finale in 65 (-6) colpi, miglior score di giornata, e il totale di 275 (69 72 69 65, -9) ha vinto il 152° The Open e firmato il secondo successo stagionale e in carriera in un Major, dopo aver fatto suo a maggio il PGA Championship.

Sul percorso del Royal Troon, in Scozia, il 30enne di San Diego (California) ha imposto un ritmo troppo alto per tutti e ha portato a nove i successi complessivi sul PGA Tour, tra i quali figura anche un WGC. Un round senza sbavature, con due birdie in uscita e con altri quattro nel rientro, che gli hanno permesso di superare Billy Horschel, in vetta dopo 54 buche, e secondo con 277 (-7) insieme all’inglese Justin Rose.

Si sono classificati 31.i con 290 (+6) Guido Migliozzi (73 75 71 71), che è risalito dalla 51ª posizione con un 71 (par, quattro birdie, due bogey, un doppio bogey), e Matteo Manassero (73 73 70 74, +6) rimasto praticamente stabile con un 74 (+3, tre birdie, sei bogey).

Era dal 2018 che un giocatore non vinceva due Major nella stessa stagione (Brooks Koepka, US Open e PGA Championship), e dal 2014 che non si verificava l’accoppiata PGA Championship-The Open (Rory McIlroy). Il successo ha portato Schauffele al secondo posto nel World Ranking e lo pone ora tra i favoriti alle prossime Olimpiadi di Parigi (Le Golf National, 1-4 agosto), dove spera di concedere il bis dopo la medaglia d’oro conquistata a Tokyo. Per il titolo ha ricevuto un assegno di 3.100.00 dollari, su un montepremi di 17 milioni di dollari e potrà giocare il The Open fino all’età di 55 anni.

In quarta posizione con 278 (-6) il sudafricano Thriston Lawrence, al suo miglior risultato in un Major, in quinta con 279 (-5) Russell Henley, in sesta con 280 (-4) l’irlandese Shane Lowry, al vertice dopo due turni, e solo in settima con 283 (-1) Scottie Scheffler, numero uno mondiale, affiancato dallo spagnolo Jon Rahm, ora membro alla LIV Golf, e dal coreano Sungjae Im. Subito dietro l’australiano Adam Scott, decimo con 284 (par), che ha disputato il 93° Major consecutivo.

Note di merito per lo scozzese Calun Scott, 43° con 292 (+8), che ha conquistato la “Silver Medal”, riservata al primo dei dilettanti (nel 2022 appannaggio di Filippo Celli), e per il coreano Si Woo Kim, anche lui 43°, autore di una “hole in one” nella terza giornata quando ha centrato direttamente dal tee la buca 17, par 3 di 238 yards, utilizzando un legno 3. E’ stata la sesta “buca in uno” nella storia del torneo su questo campo, che ha ospitato l’evento per la decima volta.

Delusione, invece per tre attesi protagonisti usciti al taglio: Francesco Molinari, 100° con 151 (73 78, +9), Rory McIlroy, 125° con 153 (+11) e Tiger Woods, 143° con 156 (77 79, +14).

 

TERZO GIRO - Volata finale per il titolo nel 152° The Open con una situazione piuttosto fluida e una classifica molto corta. Il nuovo leader con 209 (72 68 69, -4) colpi è lo statunitense Billy Horschel seguito da ben sei concorrenti con 210 (-3): i connazionali Sam Burns, Russell Henley e Xander Scauffele, gli inglesi Daniel Brown e Justin Rose e il sudafricano Thriston Lawrence. All’ottavo posto con 211 (-2) Scottie Scheffler, numero uno mondiale, e al nono con 212 (-1) l’irlandese Shane Lowry, in vetta dopo due round e crollato con un 77 (+6).

Dei due italiani rimasti in gara Matteo Manassero è risalito dal 38° al 25° posto con 216 (73 73 70, +3), dopo un 70 (-1, quattro birdie, tre bogey), e ha fatto passi avanti, lasciando la coda della classifica, Guido Migliozzi, da 69° a 51° con 219 (73 75 71, +6) con un 71 (par, tre birdie, tre bogey).

Nella giornata la “hole in one” di Si Woo Kim (40° con 218, +5), che ha centrato direttamente dal tee la buca 17, par 3 di 238 yards, utilizzando un legno 3. E’ la sesta “buca in uno” su questo campo nella storia del torneo.

Sono usciti al taglio, Francesco Molinari, 100° con 151 (73 78, +9), Rory McIlroy, numero due mondiale, 125° con 153 (+11) e Tiger Woods, 143° con 156 (77 79, +14). l montepremi è di 17.000.000 di dollari con prima moneta di 3.100.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - L’irlandese Shane Lowry è passato a condurre con 135 (66 69, -7) nel secondo giro del The Open, quarto e ultimo Major maschile del 2024. A Troon, nella regione dell’Ayrshire, sul percorso del Royal Troon Golf Club (par 71), precede di due colpi gli inglesi Justin Rose e Daniel Brown, quest’ultimo in vetta dopo un round. In quarta posizione con 140 (-2) Scottie Scheffler, numro uno mondiale, Billy Horschel e il sudafricano Dean Burmester, un membro della LIV Golf, e in settima con 141 (-1) Xander Schauffele, Patrick Cantlay, l’australiano Jason Day e il canadese Corey Conner.

Sono rimasti in gara due azzurri: Matteo Manassero 38° con 146 (73 73, +4), e Guido Migliozzi, 69° con 148 (73 75, +6), ultimo punteggio utile per accedere ai due round conclusivi. Sono usciti al taglio, Francesco Molinari, 100° con 151 (73 78, +9), Rory McIlroy, numero due mondiale, 125° con 153 (+11) e Tiger Woods, 143° con 156 (77 79, +14). l montepremi è di 17.000.000 di dollari con prima moneta di 3.100.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - In Scozia, dopo il primo giro del The Open, quarto e ultimo Major maschile del 2024, in testa alla classifica, a sorpresa, c'è Daniel Brown. L'inglese, con uno score di 65 (-6), guida il leaderboard con un colpo di vantaggio sull'irlandese Shane Lowry, secondo con 66 (-5) e vincitore del torneo nel 2019.

A Troon, nella regione dell’Ayrshire, sul percorso del Royal Troon Golf Club (par 71), che ha messo a dura prova i concorrenti in campo, sono solamente 17 i giocatori che hanno chiuso le 18 buche di apertura con un punteggio sotto il par. Tra questi anche gli americani Justin Thomas, terzo con 68 (-3), Xander Schauffele, quarto con 69 (-2) insieme ad altri sei giocatori, Brooks Koepka e Scottie Scheffler (numero 1 al mondo), entrambi 11.i con 70 (-1).

Per quel che riguarda i tre azzurri, Francesco Molinari (campione nel 2018), Matteo Manassero e Guido Migliozzi, condividono la 42/a piazza con 73 (+1). Stesso score, tra gli altri, per lo spagnolo Jon Rahm. Avvio da dimenticare per Tiger Woods. Il californiano, 138° con 79 (+8), rischia l'eliminazione come il nordirlandese Rory McIlroy (numero 2 al mondo), solo 129° con 78 (+7). 

 

LA VIGILIA - Francesco Molinari, che ha vinto il torneo nel 2018, Matteo Manassero e Guido Migliozzi saranno i tre azzurri nel field stellare del 152° The Open, il Major più antico del mondo, nato nel 1860 e con tanta storia e tradizione che hanno attraversato tre secoli.

Si gioca per la 98ª volta in Scozia e per la 10ª sul percorso del Royal Troon, a Troon (18-21 luglio), dove tornerà in gara Tiger Woods e, in un contesto che comprende 49 tra i primi 50 classificati nel World Ranking, difenderà il titolo Brian Harman, il quale ha poche possibilità di ripetersi dopo un anno in cui non ha più vinto. Scottie Scheffler, numero uno mondiale con quasi il doppio dei punti sul secondo, Rory McIlroy (Open Champion nel 2014 e ultimo dei sette concorrenti capaci del wire to wire), è il favorito d’obbligo, sia per il netto dominio esercitato, sia alla luce dei sei successi stagionali, compreso quello nel Masters, che ha fatto suo per la seconda volta. Naturalmente sulla carta, perché ha per avversari grandi campioni, anche loro capaci di tutto, a iniziare proprio da McIlroy, che di titoli nel 2024 ne ha conquistati tre, due sul PGA Tour e uno sul DP World Tour. E continuando con gli altri due vincitori dei precedenti Major, Xander Schauffele (PGA Championship) e Bryson DeChambeau (US Open), uno dei 18 membri della LIV Golf al via, compresi Cameron Smith, entrato nell’albo d’oro nel 2022, Laurie Canter e John Catlin, che sono riserve nella Superlega araba.

Attraversano un buon momento Wyndham Clark, reduce da due top ten, Collin Morikawa (past winner 2021), un secondo e tre quarti posti nelle ultime sei prestazioni, e Ludvig Aberg, sempre pronto a rendersi protagonista, ma al quale manca ancora qualcosa per tenere nel round decisivo (sette piazzamenti tra i dieci nel 2024). Vantano giuste pretese tanti altri tra i quali ricordiamo Viktor Hovland, Patrick Cantlay, Hideki Matsuyama, Max Homa, Matt Fitzpatrick e l’indecifrabile Jon Rahm, che nel suo primo anno nella Superlega Araba non sta brillando. Tra gli outsider, Sahith Theegala, Matthieu Pavon, Jordan Spieth (a segno nel 2017), Tyrrell Hatton e Adam Scott, secondo nello Scottish Open e al 93° Major consecutivo. In ottica scozzese, e non solo, è molto atteso Robert MacIntyre, in grande crescita e vincitore domenica davanti a Scott. Era dal 1999 (Colin Montgomerie) che i giocatori locali non si imponevano nell’Open di casa e una curiosa coincidenza lascia una porta aperta: l’ultimo scozzese a conquistare il The Open, è stato Paul Lawrie proprio nel 1999. Chissà che non possa esserci un bis. Il montepremi è di 17.000.000 di dollari con prima moneta di 3.100.000 dollari.

Dopo il The Open, le Olimpiadi - Il The Open è l’ultima gara prima delle Olimpiadi di Parigi con il torneo di golf maschile in programma dal 1° al 4 agosto a Le Golf National. Tanti i giocatori nel field, tra i quali otto della top ten mondiale, che si trasferiranno in Francia.  Difenderanno i colori azzurri Manassero e Migliozzi.  Per la competizione femminile appuntamento dal 7 al 10 agosto.

Tiger Woods - Quando c’è Tiger Woods si crea sempre una certa attesa, oltre a dare un valore aggiunto a qualsiasi torneo. Dopo le ultime prestazioni (un ritiro, un 60° posto e due tagli) e i problemi fisici che accusa non sembrano esserci più margini per un miracolo, tuttavia sarà per tutti un piacere vederlo sul tee di partenza dell’evento in cui ha trionfato tre volte (2000, 2005, 2006).

Gli azzurri - Francesco Molinari disputerà il 56° Major e il 16° The Open dove, oltre al successo, si è classificato nono nel 2013 e un 13° nel 2009. Matteo Manassero (18 Major giocati) è alla settima partecipazione, l’ultima nel 2016, e ha quale miglior piazzamento la 13ª posizione nel 2009. Migliozzi è al quarto The Open consecutivo in un totale di sette presenze ai tornei del Grande Slam (una al Masters e due all’US Open con un quarto e un 14° posto).

I past winner e i record - Saranno 19 i past winner, che hanno l’esenzione fino a 60 anni. Oltre a Molinari, Harman, Smith, Spieth, Morikawa, Woods e McIlroy, parteciperanno anche Shane Lowry, Henrik Stenson, Zach Johnson, Phil Mickelson, Ernie Els, Darren Clarke, Louis Oosthuizen, Stewart Cink, Padraig Harrington, Todd Hamilton, Justin Leonard e John Daly.

Nella storia del torneo sono stati 27 i plurivincitori. Il record di vittorie è di Harry Vardon con sei, seguito con cinque da James Braid, John Henry Taylor, Peter Thomson e Tom Watson. Quest’ultimo nel 2009 sbagliò un putt di poco più di un metro con cui sarebbe divenuto a 60 anni il più vecchio vincitore dell’evento (record ancora di Tom Morris Sr, 46 anni, 102 giorni, 1867) e che lo avrebbe affiancato ad Harry Vardon. Nello spareggio perse contro Stewart Cink. Nel 1995 John Daly superò al playoff Costantino Rocca, secondo, che è stato il miglior risultato degli azzurri fino all’exploit di Molinari.

Tom Morris Jr è stato il più giovane a prevalere (17 anni, 156 giorni, 1868), l’unico ad aver conseguito quattro titoli consecutivi e il margine più alto sul secondo (13 colpi su Tom Morris Sr, 1862), ancora primato del torneo. Lo è stato anche di tutti i Major, superato nel 2000 da Tiger Woods, quando lasciò a 15 lunghezze Miguel Angel Jimenez ed Ernie Els nell’US Open. Lo score record sul giro, e per gli altri Major, è il 62 (-8) di Branden Grace (2017), realizzato poi due volte da Xander Schauffele, nel PGA Championship (2024, -9) e nell’US Open (2023, -8). Per quanto riguarda l’evento, Cameron Smith nel 2022 con “meno 20” (268 colpi su par 72) ha eguagliato il più punteggio basso in relazione al par di Henrik Stenson (264, -20, par 71, 2016), che però è recordman rispetto ai colpi.

Claret Jug - Originariamente i primi classificati nel The Open ricevettero il Challenge Belt, una cintura che però fu assegnata definitivamente a Tom Morris Jr quando si impose per la terza volta nel 1870 nel corso della sua quaterna. Nel 1871 non si giocò in attesa che il Prestwick Golf Club, il Royal and Ancient Golf Club di St Andrews e la Honorable Company of Edinburgh Golfer si mettessero d’accordo per far ruotare la manifestazione. Riprese nel 1872 con l’intesa che il vincitore sarebbe stato premiato con la Claret Jug, costata 10 sterline ciascuno ai tre circoli. Tuttavia ci fu un ritardo nella consegna e a Morris, che aveva vinto nuovamente, venne assegnata una medaglia d’oro. Nel Major, che nelle prime 29 edizioni fu appannaggio esclusivo degli scozzesi, il primo ad alzare effettivamente la Claret Jug fu Tom Kidd nel 1873, ma il nome di Tom Morris Jr è comunque il primo inciso nel trofeo. L'originale Claret Jug è esposta dal 1928 in permanenza presso la club house del Royal and Ancient, dove si trova anche l'originale Challenge Belt, donato nel 1908 dalla famiglia Morris.

Le partenze - Nei primi due round questi alcuni orari locali di partenza: ore 7,41 (12,42 secondo giro) Francesco Molinari, Justin Rose, Jasper Stubbs; ore 8,14 (13,15) Matteo Manassero, Sebastian Soderberg, Shubhankar Sharma; ore 10,42 (15,43) Guido Migliozzi, Sean Crocker, Tommy Morrison; ore 15,10 (9,58) Scottie Scheffler, Jordan Spieth, Cameron Young; ore 10,09 (15,10) Rory McIlroy, Max Homa, Tyrrell Hatton; ore 14,37 (9,25) Tiger Woods, Xander Schauffele, Patrick Cantlay.

Il torneo su Sky - Il 152° The Open sarà trasmesso in diretta da Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW, ai seguenti orari: giovedì 18 luglio e venerdì 19, dalle ore 7,30 alle ore 22,30; sabato 20, dalle ore 11 alle ore 21; domenica 21, dalle ore 10 alle ore 20. Commento di Marco Cogliati, Giovanni Dassù, Silvio Grappasonni, Alessandro Lupi, Massimo Scarpa, Fabrizio Redaelli e di Roberto Zappa.

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LPGA: secondo titolo per Wannasaen

La thailandese Chanettee Wannasaen ha ottenuto il secondo titolo sul LPGA Tour imponendosi con 264 (66 65 66 67, -20) colpi nel Dana Open, torneo del LPGA Tour disputato sul percorso dell’Highland Meadows Golf Club (par 71), a Sylvania in Ohio. La 20enne di Chiang Mai, leader dopo tre giri, ha contenuto con un 67 (-4, sei birdie, due bogey) il tentativo di rimonta della coreana Haeran Ryu, autrice di un 65 (-6, sette birdie, un bogey), che non le è bastato per andare almeno al playoff, terminando seconda con 265 (-19). La Wannasaen, vincitrice nel 2023 del Portland Classic e che vanta anche un successo sul LET Access e due sul Thai LPGA Tour, ha ricevuto un assegno di 262.500 dollari su un montepremi di 1.750.000 dollari.

Al terzo posto con 270 (-1-) la svedese Linn Grant e la taiwanese Ssu-Chia Cheng, al quinto con 272 (-12) le cinesi Mary Liu e Xiyu Lin e, tra le sei concorrenti al settimo con 274 (-1), Stacy Lewis e l’australiana Sarah Kemp.

Sono uscite al taglio dopo 36 buche Benedetta Moresco (72 72) e Roberta Liti (69 75), entrambe 95.e con 144 (+2) colpi.

 

TERZO GIRO - La thailandese Chanettee Wannasaen, leader con 197 (66 65 66, -16) colpi, ha allungato il passo e la classifica nel moving day del Dana Open, torneo del LPGA Tour in svolgimento sul percorso dell’Highland Meadows Golf Club (par 71), a Sylvania in Ohio.

La seguono con 200 (-13) la coreana Haeran Ryu e con 202 (-11) la taiwanese Ssu-Chia Cheng, la svedese Linn Grant e la cinese Xiyu Lin. Al sesto posto con 203 (-10) Luci Li, la cinese Mary Liu e la coreana Hyo Joon Jang. Sono uscite al taglio dopo 36 buche Benedetta Moresco (72 72) e Roberta Liti (69 75), entrambe 95.e con 144 (+2) colpi. Il montepremi è di 1.750.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Benedetta Moresco (72 72) e Roberta Liti (69 75), entrambe 95.e con 144 (+2) colpi, sono uscite al taglio nel Dana Open, torneo del LPGA Tour in svolgimento sul percorso dell’Highland Meadows Golf Club (par 71), a Sylvania in Ohio.

Cambio al vertice dove si è portata con 131 (66 65, -11) la thailandese Chanettee Wannasaen, che ha un colpo di vantaggio sulla svedese Linn Grant e sulla cinese Xiyu Lin, seconde con 132 (-10). Al quarto posto con 133 (-9) l’altra cinese Mary Liu, al quinto con 135 (--7) l’australiana Sarah Kemp, la sudafricana Paula Reto, la giapponese Mao Saigo e le coreane Haeran Ryu e Hye-Jin Choi, quest’ultima in vetta dopo un turno. Il montepremi è di 1.750.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Roberta Liti è al 27° posto con 69 (-2, quattro birdie, due bogey) colpi e Benedetta Moresco all’82° con 72 (+1, quattro birdie, tre bogey, un doppio bogey) dopo il giro iniziale del Dana Open, evento del LPGA Tour in svolgimento sul percorso dell’Highland Meadows Golf Club (par 71), a Sylvania in Ohio.

Con una prestazione in 64 (-7, sette birdie) colpi ha preso il comando la coreana Hye-Jin Choi con una lunghezza di margine sull’indiana Aditi Ashok e sulla cinese Xiyu Lin, seconde con 65 (-6). In quarta posizione con 66 (-5) la sudafricana Paula Reto e le thailandesi Natthakritta Vongtaveelap e Chanettee Wannasaen e in settima con 67 (-4) Allie White, Stacy Lewis, Sarah Schmelzel e l’altra thailandese Pajaree Anannarukarn. Il montepremi è di 1.750.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Dopo il Major in Francia, il LPGA Tour ritorna negli Stati Uniti per la disputa del Dana Open (18-21 luglio) sul percorso dell’Highland Meadows Golf Club, a Sylvania in Ohio, dove saranno in campo Roberta Liti e Benedetta Moresco.

Difende il suo unico titolo la svedese Linn Grant, 25enne di Helsingborg, nel cui palmares figurano sei successi sul Ladies European Tour, due sul Sunshine Tour, uno sul LET Access e due nel Nordic Golf Tour. Due vittorie nel LET le ha ottenute in un torneo misto, il Volvo Car Scandinavian Mixed, in cui ha battuto gli uomini del DP World Tour nel 2022 e nel 2024. Sebbene buona parte delle big abbiano deciso di prendersi un turno di riposo, il field è di buon livello per la presenza delle statunitensi Lizette Salas, Lexi Thompson, Stacy Lewis, Marina Alex e Luci Li, dell’australiana Stephanie Kyriacou, seconda la scorsa settimana nell’Amundi Evian Championship, il Major vinto dalla giapponese Ayaka Furue, della messicana Gaby Lopez (sua la gara nel 2022) e delle cinesi Xiyu Lin, Xiaowen Yin e Ruixin Liu.

A rendere ancora più interessante lo spettacolo la svedese Maja Stark, l’australiana Grace Kim, la thailandese Jasmine Suwannapura e vincitrici sul Ladies European Tour quali l’indiana Aditi Ashok (cinque successi), la svizzera Morgane Metraux, a segno in un Ladies Italian Open (2022), e la tedesca Alexandra Forsterling (quattro allori tra settembre 2023 e maggio 2024).

Sta andando in altalena Roberta Liti, al primo anno sul circuito con ‘carta’ piena. Ha preso parte a dodici tornei con sette terminati a premio, ma negli ultimi due è uscita dopo 36 buche. Benedetta Moresco, che gioca in prevalenze sull’Epson Tour, è alla quinta apparizione sul tour maggiore dove nelle prime quattro non ha superato il taglio.

Secondo successo in carriera sul PGA Tour, il primo da professionista, per Nick Dunlap. A Truckee, in California, l'americano ha vinto, con uno score di "+49" (+12 +7 +11 +19), il Barracuda Championship, unico torneo del circuito, organizzato in collaborazione con il DP World Tour, che si è giocato con formula stableford modificata. Per la classifica venivano assegnati 8 punti per l’albatross, cinque per l’eagle e due per il birdie. Non se ne prendevano per il par e se ne perdevano uno per il bogey e tre dal doppio bogey in poi.

Con una grande rimonta nel round finale, ha superato i suoi connazionali Vince Whaley, secondo con "+47", e Patrick Fishburn, terzo con "+46". Torneo da dimenticare per gli azzurri, tutti fuori al taglio: Andrea Pavan, 67° con +12 (+5 +7). Lorenzo Scalise, da sesto a 94° con +9 (+13 -4), Francesco Laporta, 111° con +6 (+4 +2) ed Edoardo Molinari, 127° con +3 (+10 -7).

Alla sua 21ª partenza, e all'età di 20 anni, 6 mesi e 28 giorni, Nicholas Dunlap ha dunque calato il bis di successi sul PGA Tour. La prima affermazione lo scorso gennaio, al The American Express, quand'era ancora un giocatore dilettante. Ora lo statunitense si è distinto come primo golfista, dopo Tom Kim, a vincere due volte sul circuito prima di compiere 21 anni. Dunlap è stato anche il secondo dilettante a fare l’accoppiata US Junior Amateur (2019)-US Amateur (2023) dopo Tiger Woods. Da 71° a 41° nel world ranking, l'exploit ha fruttato allo statunitense 720.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 4.000.000.

 

TERZO GIRO - Lo statunitense Mac Meissner ha mantenuto il comando anche nel terzo giro del Barracuda Championship, unico torneo stagionale che si disputa con una formula stableford modificata, giunto alla 26ª edizione e organizzato per il terzo anno consecutivo in combinata da PGA Tour e DP World Tour.

Sul percorso del Tahoe Mountain Club (par 71), a Truckee in California, lo statunitense conduce con +39 punti (+10 +16 +13) e affronterà il round conclusivo con il minimo vantaggio sul connazionale Vince Whaley, secondo con +38. In terza posizione con +36 il filippino Rico Hoey, in quarta con +34 Patrick Fishburn e Max Greyserman e in sesta con +33 Chad Ramey, Chan Kim, l’inglese Marcus Harmitage e i sudafricani Casey Jarvis e Jayden Schaper.

Sono usciti al taglio Andrea Pavan, 67° con +12 (+5 +7). Lorenzo Scalise, da sesto a 94° con +9 (+13 -4), Francesco Laporta, 111° con +6 (+4 +2) ed Edoardo Molinari, 127° con +3 (+10 -7).

Per la classifica vengono assegnati 8 punti per l’albatross, cinque per l’eagle e due per il birdie. Non se ne prendono per il par e se ne perdono un per il bogey e tre dal doppio bogey in poi.

Il montepremi è di 4.000.000 di dollari con prima moneta di 720.000 dollari. Il vincitore riceve l’esenzione su entrambi i circuiti fino al 2026 (al 2025 sul PGA TOUR per i non membri).

 

SECONDO GIRO - Lo statunitense Mac Meissner è il nuovo leader con +26 (+10 +16) punti del Barracuda Championship, unico torneo stagionale che si disputa con una formula stableford modificata, giunto alla 26ª edizione e organizzato per il terzo anno consecutivo in combinata da PGA Tour e DP World Tour. Sul percorso del Tahoe Mountain Club (par 71), a Truckee in California, débâcle azzurra con l’uscita al taglio dei quattro italiani in gara: Andrea Pavan, 67° con +12 (+5 +7). Lorenzo Scalise, da sesto a 94° con +9 (+13 -4), Francesco Laporta, 111° con +6 (+4 +2) ed Edoardo Molinari, 127° con +3 (+10 -7).

Seguono in classifica Maissner, il connazionale J.J. Spaun, secondo con +25, Sean O’Hair, Chan Kim e il canadese Taylor Pendrith, terzi con + 24, Max Greyserman e il coreano S.H. Kim, sesti con +23.

Per la classifica vengono assegnati 8 punti per l’albatross, cinque per l’eagle e due per il birdie. Non se ne prendono per il par e se ne perdono uno per il bogey e tre dal doppio bogey in poi. Il montepremi è di 4.000.000 di dollari con prima moneta di 720.000 dollari. Il vincitore riceve l’esenzione su entrambi i circuiti fino al 2026 (al 2025 sul PGA TOUR per i non membri).

 

PRIMO GIRO - Il canadese Bel Silverman è al comando con +19 punti nel Barracuda Championship, unico torneo stagionale che si disputa con una formula stableford modificata, giunto alla 26ª edizione e organizzato per il terzo anno consecutivo in combinata da PGA Tour e DP World Tour. Sul percorso del Tahoe Mountain Club (par 71), a Truckee in California, il leader ha due punti di vantaggio su Kelly Kraft, secondo con +17, e quattro su Nate Lashley, terzo con +15.

Buona partenza di Lorenzo Scalise, sesto con +13, preceduto da Sam Ryder e dal coreano S. H. Kim, quarti con 14+, e affiancato da Patrick Fishburn e Vince Whaley. Al 23° posto con +10 Edoardo Molinari, al 75° con +5 Andrea Pavan e al 90° con +4 Francesco Laporta.

Nato come Reno-Tahoe Open nel 1999, l’evento ha cambiato nome nell’attuale a partire del 2014. Dal 2012 la formula è variata da medal alla citata stableford modificata. Per la classifica vengono assegnati 8 punti per l’albatross, cinque per l’eagle e due per il birdie. Non se ne prendono per il par e se ne perdono uno per il bogey e tre dal doppio bogey in poi. Silverman ha segnato dieci birdie e un bogey e Scalise sette birdie e un bogey.

Il montepremi è di 4.000.000 di dollari con prima moneta di 720.000 dollari. Il vincitore riceve l’esenzione su entrambi i circuiti fino al 2026 (al 2025 sul PGA TOUR per i non membri).

 

PROLOGO - Il Tahoe Mountain Club, a Truckee in California, ospita dal 18 al 21 luglio, in concomitanza con il The Open, il Barracuda Championship, unico torneo stagionale che si disputa con una formula stableford modificata, giunto alla 26ª edizione e organizzato per il terzo anno consecutivo in combinata da PGA Tour e DP World Tour. In campo quattro azzurri, Edoardo Molinari, Lorenzo Scalise, Andrea Pavan e Francesco Laporta, che negli Stati Uniti hanno già preso parte al precedente ISCO Championship.

Nel field gli statunitensi Daniel Berger, Lanto Griffin, Luke List, Nick Watney, Charley Hoffman e Joel Dahmen, insieme a Bill Haas e a Brandt Snedeker, vincitori di una FedEx Cup nel 2011 e nel 2012. In gara anche lo scozzese Martin Laird, gli inglesi Andy Sullivan e Oliver Wilson, i sudafricani Garrick Higgo e Dylan Frittelli, lo svedese Marcus Kinhult e lo spagnolo Adri Arnaus. Tre i past winner, Chez Reavie (2022), Andrew Putnam (2018) e Scott Piercy (2011), tutti con discrete possibilità di ripetersi in una competizione in cui solo due giocatori sono stati capaci del bis, J.J. Henry (2012, 2015) e Vaughn Taylor (2004, 2005).

Il torneo è stato per alcuni un trampolino di lancio, come per Akshay Bhatia, campione in carica impegnato nel The Open, e per Collin Morikawa, che rispettivamente nel 2023 e nel 2019 hanno firmato il loro primo titolo sul PGA Tour. Ad altri ha dato l’opportunità del canto del cigno tra i quali l’australiano Geoff Ogilvy, che vi ha colto l’ultima delle sue otto vittorie, comprensive di un Major e di tre WGC, nel 2014.

Tra gli italiani Pavan e Laporta proveranno a migliorare il piazzamento a metà classifica nel Kentucky, mentre Molinari e Scalise dovranno riscattare l’uscita al taglio.

Nato come Reno-Tahoe Open nel 1999, l’evento ha cambiato nome nell’attuale a partire del 2014. Dal 2012 la formula è cambiata da medal alla citata stableford modificata. Per la classifica vengono assegnati 8 punti per l’albatross, cinque per l’eagle e due per il birdie. Non se ne prendono per il par e se ne perdono uno per il bogey e tre dal doppio bogey in poi.

La prima edizione fu vinta da Notah Begay III, discendente di Nativi Americani, quattro vittorie sul circuito, che è stato per tre anni nella squadra di golf della Stanford University insieme a Tiger Woods. Il montepremi è di 4.000.000 di dollari con prima moneta di 720.000 dollari. Il vincitore riceve l’esenzione su entrambi i circuiti fino al 2026 (al 2025 sul PGA TOUR per i non membri).

ll torneo in diretta su Discovery Plus e su Eurosport 2 - Il Barracuda Championship sarà teletrasmesso in diretta su Discovery Plus e su Eurosport 2 ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 18 luglio, venerdì 19 e domenica 20, dalle ore 23 alle ore 2; domenica 21, dalle ore 24 alle ore 3. Commento di Nicola Pomponi e Federico Colombo.

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Challenge: vince Kennedy, 8° Mazzoli

Il 18enne inglese Frank Kennedy ha vinto con 267 (65 66 65 71, -13) colpi l’Euram Bank Open, torneo del Challenge Tour disputato sul percorso del GC Adamstal (par 70), a Ramsau in Austria, dove con una bella progressione Stefano Mazzoli è salito dal 21° all’ottavo posto con 271 (71 65 68 67, -9), dopo un 67 (-3, quattro birdie, un bogey).

Kennedy, professionista dal 2023, alla 12ª gara sul circuito e leader nel terzo round, è riuscito a mantenere la leadership, pur realizzando un 71, un colpo sopra par (un birdie, due bogey), favorito anche dai propri avversari, che non hanno saputo approfittare del suo rallentamento. Ha occupato la seconda posizione con 268 (-12) il tedesco Nicolai Dellingshausen, che non è mai stato in corsa per il successo, ma ha sfruttato due birdie nel finale per superare il francese Martin Couvra e l’austriaco Maximilian Steinlechner (vincitore quest’anno del Gosser Open sull’Alps Tour), terzi con 269 (-11), dopo aver insidiato a lungo, e a tratti anche agganciato, Kennedy. In quinta posizione con 270 (-10) il tedesco Velten Meyer, il norvegese Herman Sekne e il finlandese Oliver Lindnell.

Ha ceduto nettamente Pietro Bovari, secondo dopo 54 buche, che a un birdie iniziale ha fatto seguire sei bogey (75, +5) per il 18° posto con 273 (-7) occupato insieme ad Aron Zemmer e a Lorenzo Gagli. Gran rimonta di Gregorio De Leo, da 62° a 24° con 274 (-6), grazie a un 64 (-6, otto birdie, di cui cinque consecutivi, e due bogey), miglior score di giornata ottenuto anche dallo svedese Christofer Blomstrand, ottavo alla pari con Mazzoli, e 60ª piazza con 281 (+1) per Davide Buchi in un evento in cui tutti gli italiani in gara sono andati a premio. A Kennedy è andato un assegno di 43.200 euro su un montepremi di 270.000 euro.

 

TERZO GIRO - Pietro Bovari, secondo con 198 (67 64 67, -12) colpi, sarà in corsa per il titolo nel giro finale dell’Euram Bank Open, torneo del Challenge Tour che si conclude sul percorso del GC Adamstal (par 70), a Ramsau in Austria.

L’azzurro, che è alla pari con l’austriaco Maximilian Steinlechner, vincitore quest’anno di una gara dell’Alps Tour (Gosser Open), rende due colpi all’inglese Frank Kennedy, leader con 196 (65 66 65, -14).

E’ in top ten anche Aron Zemmer, decimo con 202 (-8), e sono in buona classifica Lorenzo Gagli e Stefano Mazzoli, 21.i con 204 (-6). In bassa Gregorio De Leo, 62° con 210 (par), e Davide Buchi, 63° con 211 (+1).

Hanno possibilità di competere per il successo il tedesco Velten Meyer e il francese Martin Couvra, quarti con 199 (-11), e la matematica non esclude neanche gli altri due tedeschi Nicolai Von Dellingshausen e Marc Hammer, il transalpino Felix Mory e l’inglese Piers Berrington, sesti con 201 (-9). Il montepremi è di 270.000 euro con prima moneta di 43.200 euro.

 

SECONDO GIRO - Pietro Bovari, con un’ottima prestazione sottolineata da un 64 (-6, sei birdie), per uno score di 131 (67 64, -9) colpi, è salito dal 13° al primo posto, che occupa insieme agli inglesi Jamie Rutherford e Frank Kennedy, dell’Euram Bank Open, evento del Challenge Tour che si sta svolgendo sul percorso del GC Adamstal (par 70), a Ramsau in Austria.

In top ten anche Aron Zemmer settimo con 133 (-7), preceduto in quarta posizione con 132 (-8) dal francese Martin Couvra, dal tedesco Marc Hammer e dall’irlandese Ronan Mullarney. Alla pari con Zemmer, il norvegese Herman Sekne. il transalpino Julien Sale, l’inglese Alfie Plant e l’austriaco Maximilian Steinlechner, vincitore quest’anno di un torneo dell’Alps Tour (Gosser Open).

Buona prova complessiva degli italiani che hanno tutti superato il taglio: Davide Buchi, 16° con 135 (-5), Stefano Mazzoli, 23° con 136 (-4), e Lorenzo Gagli, 33° con 137 (-3), e Gregorio De Leo, 59° con 139 (-1). Il montepremi è di 270.000 euro con prima moneta di 43.200 euro.

 

PRIMO GIRO - Ottima prova di Davide Buchi che ha concluso al secondo posto con 65 (-5) colpi il primo giro dell’Euram Bank Open, evento del Challenge Tour che si sta svolgendo sul percorso del GC Adamstal (par 70), a Ramsau in Austria.

E’ al comando il portoghese Tomas Gouveia con 64 (-6), mentre Buchi ha la compagnia dei tedeschi Michael Hirmer e Marc Hammer, del finlandese Juuso Kahlos, del sudafricano Justin Walters, dello slovacco Tadeas Tetak e dell’inglese Frank Kennedy.

Buona prestazione anche di Pietro Bovari, 12° con 67 (-3), e di Aron Zemmer, 22° con 68 (-2). Più indietro Gregorio De Leo, 40° con 69 (-1), e Lorenzo Gagli, 55° con 70 (par), e oltre la linea del taglio Stefano Mazzoli, 75° con 71 (+1). Il montepremi è di 270.000 euro con prima moneta di 43.200 euro.

 

LA VIGILIA - Sei giocatori azzurri saranno impegnati nell’Euram Bank Open, evento del Challenge Tour in programma dal 18 al 21 luglio sul percorso del GC Adamstal, a Ramsau in Austria: Lorenzo Gagli, Gregorio De Leo, Aron Zemmer, Pietro Bovari, Davide Buchi e Stefano Mazzoli.

Nel field tre fra i primi dieci della Road to Mallorca (ordine di merito): il francese Alexander Levy (n. 4), quasi sempre tra i protagonisti anche se non ha ancora vinto, sostenuto dal suo bagaglio di cinque successi sul DP World Tour dove ha l’obiettivo di tornare, il sudafricano Robin Williams (n. 6) e lo svedese Mikael Lindberg (n. 9), vincitore stagionale. Senza dimenticare gli altri tre andati a segno nel 2024: lo svedese Bjorn Akesson, l’inglese Garrick Porteous e il danese Jonathan Goth-Rasmussen.

Da seguire anche l’inglese Brandon Robinson Thompson, l’emergente spagnolo Angel Ayora e il suo connazionale dilettante Albert Boneta, che la scorsa settimana ha battuto i pro nell’Alps de Las Castillas (Alps Tour), lo scozzese Euan Walker, i transalpini Martin Couvra e Romain Wattel e il sudafricano Justin Walters. Sul tee di partenza due past winner, il tedesco Marc Hammer (2022) e il francese Joel Stalter (2020), unico anno in cui la gara, giunta alla settima edizione, è stata in calendario anche sul tour maggiore. E ancora giocatori che hanno attraversato momenti migliori in carriera come l’iberico Alejandro Cañizares (due successi sul DP World Tour), lo scozzese Marc Warren (quattro titoli sul circuito continentale, tre su Challenge Tour e una World Cup nel 2007 con Colin Montgomerie) e tre vincitori dell’Open d’Italia quali l’inglese Ross McGowan (2020), lo svedese Rikard Kalberg (2015) e il transalpino Julien Quesne (2013).

Tra gli italiani effettua la seconda gara Lorenzo Gagli, che dopo un lungo stop ha ripreso a fine giugno nell’Open d’Italia, dove è uscito al taglio per un colpo di troppo. E’ in buona condizione Stefano Mazzoli, reduce dall’ottimo quinto posto nell’International Series Morocco sull’Asian Tour dove esercita parte della sua attività. Rient\ra Gregorio De Leo dopo due tornei sul DP World Tour con decima piazza a Cervia. Ha comunque necessità di rendere il proprio rendimento meno altalenante così come Aron Zemmer, Pietro Bovari e Davide Buchi (alle prime apparizioni). Il montepremi è di 270.000 euro con prima moneta di 43.200 euro.

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LIV Golf: Sergio Garcia, primo titolo

Sergio Garcia vince in casa il LIV Golf Andalucia e festeggia la prima impresa in carriera nella Superlega araba. Lo spagnolo, al Real Club di Sotogrande (Cadice), sul campo che nel 1997 ha ospitato la Ryder Cup, ha sconfitto anche la cabala. Per la terza volta in stagione, per la quarta da quando gioca nel circuito separatista del green, si è ritrovato a contendersi il titolo allo spareggio.

Dopo tre sconfitte, è arrivata la gioia grazie a un par alla seconda buca del play-off che gli ha permesso di superare l'indiano Anirban Lahiri. Entrambi hanno chiuso le 54 buche regolamentari con uno score di 208 (-5) colpi (parziali di 69 73 66 per l’iberico), ma a far la differenza, alla fine, è stata la maggiore precisione del 44enne di Borriol. Al terzo posto con 209 (-4) l’inglese Tyrrell Hatton e al quarto con 210 (-3) lo statunitense Patrick Reed e il sudafricano Louis Oosthuizen.

Bottino pieno per "El Nino", che nella competizione a squadre ha condotto il suo team, il "Fireballs GC", composto pure da Abraham Ancer, David Puig ed Eugenio Lopez-Chacarra, all'impresa. La compagine capitanata da Garcia ha sconfitto allo spareggio i "Crushers GC" di Bryson DeChambeau, Paul Casey, Charles Howell III e da Lahiri. Giornata nera per l'indiano, che avrebbe potuto conseguire un doppio trionfo ed è rimasto, invece, a bocca asciutta.

"Amo questo posto e questo campo. Sono davvero grato a tutte le persone a me vicine per questa affermazione. Sono molto fortunato, vincere in casa è qualcosa di incredibile", la soddisfazione di Garcia. Mentre è rimasto ancora deluso il suo connazionale Jon Rahm. L'ex numero 1 al mondo, nella gara individuale, non è andato oltre il 10° posto (par). Il basco, ormai dallo scorso gennaio, insegue la prima gioia in Superlega araba. 

Jarmo Sandelin, con un finale ad alto ritmo, ha vinto con 200 (69 64 67, -10) colpi lo Swiss Seniors Open, evento del Legends Tour, precedendo di un colpo il gallese Bradley Dredge, secondo con 201 (-9), e di due l’inglese Peter Baker, terzo con 202 (-8).

Al Golf Club Bad Ragaz (par 70), nella città svizzera da cui il circolo prende il nome, ha offerto una buona prestazione Emanuele Canonica, 11° con 206 (67 68 71, -4), e Costantino Rocca si è classificato 40° con 212 (70 70 72, +2).

Sandelin, svedese nato a Imatra in Finlandia, ha realizzato un parziale di 67 (-3) prendendo vantaggio con cinque birdie e poi mettendosi a rischio con due bogey nelle ultime tre buche, errori di cui gli avversari non hanno saputo approfittare. Il vincitore ha ottenuto il secondo titolo sul circuito per un palmarès che comprende cinque successi sull’European Tour (oggi DP World Tour) e due sul Challenge Tour.

Al quarto posto sono terminati con 203 (-7) il sudafricano James Kingston, lo scozzese Euan McIntosh e l’inglese Andrew Marshall e al settimo con 204 (-6) lo statunitense Clark Dennis, il tedesco Thomas Gogele e l’indiano Jyoti Randhawa. Al decimo con 205 (-5) il brasiliano Adilson Da Silva, leader dopo due turni insieme a Marshall.

 

LA VIGILIA - Il Legends Tour fa tappa in Svizzera dove al Golf Club Bad Ragaz, nella città da cui il circolo prende il nome, si disputa lo Swiss Seniors Open (12-14 luglio) con la partecipazione di Costantino Rocca e di Emanuele Canonica.

Difende il titolo il brasiliano Adilson Da Silva, 52enne di Santa Cruz do Sul, numero quattro nell’ordine di merito, sei titoli sul circuito di cui l’ultimo a giugno (OFX Irish Legends), per un palmarès che comprende anche 12 vittorie sul Sunshine Tour, dove ho svolto la carriera, e una sull’Asian Tour.

E’ in ottima condizione così come il suo rivale più agguerrito, l’inglese Peter Baker, 56enne di Shifnal, numero 3 del ranking, anche lui con sei successi sul Legends Tour (uno quest’anno a marzo, Barbados Legends), insieme a tre sull’European Tour (ora DP World Tour) e altrettanti sul Challenge Tour.

Tanti altri giocatori, però, sono in grado di evitare che la gara si trasormi in un match a due, tra i quali ricordiamo il sudafricano James Kingston (n. 6), lo statunitense Clark Dennis (n. 7), vincitore di due Senior Italian Open (2017, 2018), e lo svedese Joakim Haeggman (n. 9). Senza dimenticare l’altro svedese Patrik Sjoland (suo un Open d’Italia, 1998), lo scozzese Greig Hutcheon, il neozelandese Michael Long, il sudafricano Keith Horne e l’indiano Jyoti Randhawa.

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Campionati Pulcini/e e a squadre U 14

Regoli e Albini vincono i Campionati Pulcini e Pulcine

Tommaso Regoli e Maria Sole Albini hanno vinto i Campionati Nazionali Pulcini e Pulcine che si sono disputati sul percorso del Golf Club Cavaglià (par 68), nella città da cui il circolo prende il nome in provincia di Biella.

Regoli (197 - 69 60 68, -7), portacolori del Parco di Roma Golf Club, ha iniziato il torneo al 10° posto con un parziale di 69 (+1), con quattro lunghezze di ritardo da Riccardo Romano e da Rino Riccardo Giolo, entrambi leader con 65 (-3). Nel secondo ha effettuato una gran rimonta con uno spettacolare 60 (-8), miglior punteggio sul giro in assoluto dell’evento, e si è portato al vertice precedendo di due colpi Federico Masè. Infine nel terzo round ha viaggiato con il 68 del par, sufficiente per respingere il tentativo di recupero di Masè, autore di un 67 (-1) e secondo con 198 (-6). In terza posizione con 201 (-3) Leonardo Zanardi, quindi con 203 (-1) Nicola Fanali, Ludovico Rossi e Romano e con 204 (par) Leonardo Bianchi e Giolo.
Nella gara femminile Maria Sole Albini (199 - 69 65 65, -5), del Royal Park I Roveri, inizialmente ha reso anche lei quattro colpi alla leader, Anita Marone. Nel secondo ha poi preso il comando con un 65 (-3), recuperando dalla quarta piazza, score che ha replicato nel terzo negando ogni chance alle avversarie.

Marrone si è classificata seconda con 203 (-1) e Martina Benazzo terza con 209 (-5). Alle spalle del trio Laetitia Bona Fedeli e Camilla Pecori con 213 (+9), Ginevra Tassoni Teg e Vittoria Alberta Piccoli con 215 (+11).

La gara si è disputata sulla distanza di 54 buche con la partecipazione di 145 giovanissimi under 14, 97 ragazzi e 48 ragazze, il massimo della capienza.

Nazionale U14/Trofeo Sabini: vince il Parco di Roma

La compagine del Parco di Roma Golf Club ha vinto con 133 (-3) colpi il Campionato Nazionale Under 14 a Squadre/Trofeo Giuseppe Sabini che si è disputato sul percorso del Golf Club Cavaglià, a Cavaglià in provincia di Biella. Il maltempo ha impedito lo svolgimento del secondo giro e pertanto il titolo è stato assegnato in base alla classifica del primo.

Il Parco di Roma (Martina Benazzo 66, Tommaso Regoli (68), Ludovico Rossi 67) ha superato il team di Villa Condulmer (Laetitia Bona Fedeli 64, Pietro Quattrone (76), Rino Riccardo Giolo 69), che ha ottenuto lo stesso score, ma al secondo posto per il punteggio scartato maggiore. Al terzo con 134 (-2) Madonna di Campiglio, al quarto con 135 (-1) Padova, quindi con 136 (par) Torino, che difendeva il titolo, e Verona.

Le squadre partecipanti, di tre elementi, dovevano essere obbligatoriamente composte da ragazzi e ragazze. Per la classifica sono stati presi in in considerazione i migliori due score giornalieri su tre.

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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