Il LIV Golf Team Championship va al Ripper GC guidato dall'australiano Cameron Smith, con i suoi connazionali Lucas Herbert, Matt Jones e Marc Leishman. Con un totale di 277 (-11) colpi, la compagine "aussie" ha vinto l'ultimo atto della competizione a squadre conquistando un montepremi di 14 milioni di dollari e superando, in finale, l'Aces GC degli americani Dustin Johnson, Patrick Reed, Pat Perez e Harold Varner III, secondi con 280 (-11).
"E' una gioia grandissima, da condividere con altri campioni del golf australiano. Siamo al settimo cielo", la soddisfazione di Cameron Smith, capitano dei Ripper e campione Major (ha fatto suo il The Open nel 2022).
E' un 2024 non solo da ricordare, ma da incorniciare, per Lydia Ko. La neozelandese, medaglia d'oro quest'anno ai Giochi di Parigi (dopo aver conquistato l'argento a Rio de Janeiro 2016 e il bronzo a Tokyo), negli Stati Uniti ha celebrato il 22° successo (cifra comprensiva di tre Major) in carriera sul LPGA Tour grazie all'impresa nel Kroger Queen City Championship. Sul percorso del TPC River's Bend (par 72) di Maineville in Ohio, la 27enne di origini sudcoreane (è nata a Seul) si è imposta con uno score di 265 (67 66 69 63, -23) colpi, staccando nettamente la thailandese Jeeno Thitikul, seconda con 270 (-18), che ora preferisce farsi chiamare Jeeno invece di Atthaya. L'exploit le ha fruttato 300.000 dollari (su un montepremi di 2.000.000 di dollari), a fronte dei 2.569.317 incassati quest'anno, per un totale di 19.512.009 guadagnati in carriera.
Al terzo posto con 271 (-17) la coreana Haeran Ryu, al quarto con 272 (-16) la filippina naturalizzata giapponese Yuka Saso e al quinto con 274 (-14) Nelly Korda, numero uno mondiale, e la coreana Hyo Joo Jang.
Lydia Ko, pronta a entrare nella Hall of Fame del LPGA Tour, ha fatto registrare tre successi con altri cinque piazzamenti nella Top 10. E’ stata per 125 settimane leader mondiale, l’ultima ad aprile 2023, e ora prova a riprendersi il trono, impresa però al momento difficilissima, perché Nelly Korda ha 12,27 punti contro il suoi 6,25. Più abbordabile la seconda Lilia Vu (7,91).
LA VIGILIA - Dopo la sosta per la Solheim Cup riprende il LPGA Tour con il Kroger Queen City Championship (19-22 settembre) al TPC River's Bend di Maineville in Ohio dove l’unica azzurra in gara sarà Roberta Liti.
Fari puntati su Nelly Korda, numero uno mondiale, sulla neozelandese Lydia Ko, numero tre e medaglia d’oro ai Giochi di di Parigi, e sull’australiana Minjee Lee, 28enne di Perth, che difende uno dei suoi undici titoli sul circuito, comprensivi di due Major.
Sono le favorite di un torneo che, sia pure con molte defezioni, presenta comunque un buon field per la presenza di Rose Zhang (n. 9 del Rolex Ranking), Angel Yin e Lexi Thompson, a una delle ultime gare della sua carriera, delle coreane Amy Yang (n. 6) e Haeran Ryu, della thailandese Thitikul che ora invece di farsi chiamare Atthaya ha preferito Jeeno, dell’inglese Charlie Hull e della filippina, naturalizzata giapponese, Yuka Saso. E ancora Marina Alex, l’irlandese Leona Maguire, la svedese Linn Grant, l’inglese Georgia Hall, la tedesca Esther Henseleit, medaglia d’argento alle Olimpiadi, e la svizzera Morgane Metraux. Al via 144 concorrenti.
Ha necessita di cambiare passo Roberta Liri, uscita al taglio negli ultimi cinque tornei disputati. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari con prima moneta di 300.000 dollari.
Doppia vittoria per l’inglese John Parry nell’Italian Challenge Open. Ha vinto il torneo con 266 (66 67 65 68, -18) colpi e con il terzo successo stagionale è salito immediatamente sul DP World Tour. Sul percorso dell’Argentario Golf Club (par 71), a Monte Argentario (GR), nel secondo evento dell’Italian Pro Tour 2024, il circuito di gare nazionali e internazionali della Federazione Italiana Golf, organizzate con la collaborazione del suo Official Advisor, Infront Italy, e inserito anche nel calendario del Challenge Tour, ha offerto una buona prestazione Lorenzo Gagli, settimo con 273 (73 66 65 69, -11).
Parry, leader dopo tre giri con due colpi di margine sui primi inseguitori, ha contenuto il tentativo di rimonta del sudafricano Justin Walters, secondo con 267 (-17), del tedesco Nicolai Von Dellingshausen, terzo con 268 (-16), e dello spagnolo Angel Ayora, quarto con 269 (-15), tutti autori di un 65 (-6). In quinta posizione con 270 (-14) l’irlandese Conor Purcell, in sesta con 272 (-12) il finlandese Oliver Lindell e, insieme a Gagli, l’australiano Hayden Hopewell, l’inglese Jamie Rutherford, lo scozzese Jack McDonald e lo svizzero Jeremy Freiburghaus.
Degli altri italiani si è classificato al 33° posto con 279 (-5) Jacopo Vecchi Fossa, seguito da Flavio Michetti, 42° con 280 (-4), Enrico Di Nitto, 44° con 281 (-3), Edoardo Raffaele Lipparelli, 48° con 282 (-2), che ha realizzato una “hole in one” nel primo round (buca 14, par 3, metri 115, wedge), e da Mattia Comotti, 67° con 290 (+6).
John Parry, 37enne di Harrogate, pro dal 2007 e alla 106ª gara, ha portato a quattro i successi sul Challenge Tour dopo quelli nell’Allianz Golf Open Grand Toulouse (2009), nel Delhi Challenge e nel Blot Open de Bretagne (2024), oltre a un titolo sul DP World Tour nel lontano 2010 (Vivendi Cup). Quest’anno al suo attivo anche quattro piazzamenti tra i 10 compreso un secondo posto nel Danish Golf Open e un sesto nel precedente Open de Portugal. Ha concluso la sua corsa vincente con un parziale di 68 (-3) con tre birdie senza bogey e, in totale, di birdie ne ha segnati 20 con un solo doppio bogey nel terzo round. E’ stato gratificato con un assegno di 56.000 euro su un montepremi di 350.000 euro.
Una corsa tutta in salita, ma efficace, di Lorenzo Gagli, 38enne di Bagno a Ripoli (FI), che ha rimontato 81 posizioni nel secondo giro, altre 20 nel terzo e infine tre nel quarto con un parziale di 69 (-2, tre birdie, un bogey.) In carriera ha ottenuto un titolo sul Challenge Tour (Kenya Open, 2018), tre sull’Alps Tour e si è imposto in un Campionato Nazionale Open e in un Campionato della PGA Italiana. Ha giocato per molti anni sul DP World Tour.
L’Argentario Golf Club – L’Argentario Golf Club, molto apprezzato da tutti i concorrenti, vanta 18 buche panoramiche per un totale di 6.218 metri. Il campo si trova in un’area naturale protetta a cinque minuti dalla Riserva Naturale Duna Feniglia. La Laguna di Orbetello, il mare e i pendii di Monte Argentario offrono un panorama di straordinaria bellezza e creano un microclima che consente di giocare a golf in qualsiasi periodo dell’anno. Il percorso è certificato “Agri Cert” bio eco-compatibile e tutti i prodotti usati per la sua manutenzione sono totalmente naturali. L’82ª edizione dell’Open d’Italia nel 2025 si svolgerà proprio su questo percorso.
I Partner - L’Italian Pro Tour 2024 ha il supporto di Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner). Official advisor: Infront Italy.
L’inglese John Parry ha decisamente attaccato e con un parziale di 65 (-6) e lo score di 198 (66 67 65, -15) colpi si è portato al comando nell’Italian Challenge Open, sul percorso dell’Argentario Golf Club (par 71), a Monte Argentario (GR), dove il miglior azzurro è Lorenzo Gagli, decimo con 204 (73 66 65, -9).
Nel secondo torneo dell’Italian Pro Tour 2024, il circuito di gare nazionali e internazionali della Federazione Italiana Golf, organizzate con la collaborazione del suo Official Advisor, Infront Italy, in calendario anche sul Challenge Tour, il leader (otto birdie nel 65, di cui cinque di fila iniziali, e un doppio bogey), due titoli in stagione e che con un terzo salirebbe immediatamente sul DP World Tour, precede di due colpi l’irlandese Conor Purcell (200, -13). In terza posizione con 201 (-12) e in corsa per il titolo l’altro inglese Sam Hutsby, in vetta dopo due turni, e il finlandese Oliver Lindell, autore di un 62 (-9, dieci birdie, un bogey) miglior score di giornata con il quale è risalito dal 30° posto. Al quinto con 202 (-11), e con buone chance di recuperare, il sudafricano Justin Walters e l’inglese Josh Hilleard e al settimo con 203 (-10) il tedesco Nicolai Von Dellingshausen, lo svizzero Ronan Kleu e lo spagnolo Joel Moscatel, che come Parry potrebbe accedere al circuito maggiore con un terzo successo stagionale.
Degli altri italiani occupano la 28ª posizione con 207 (-6) Jacopo Vecchi Fossa e Flavio Michetti seguiti da Enrico Di Nitto ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 36.i con 208 (-5), e Mattia Comotti, 61° con 213 (par).
Dopo la conclusione in mattinata del secondo round, sospeso per oscurità, il taglio ha lasciato in gara 72 concorrenti che si contenderanno un montepremi di 350.000 euro con prima moneta di 56.000 euro.
Le interviste - John Parry: “Sono al secondo posto nell’ordine di merito e non nego che questa potrebbe essere la settimana decisiva per cambiare circuito, anche se già sono abbastanza sicuro del passaggio. Oggi è andato tutto bene su un campo molto interessante. Spero di vincere domani e poi tornare qui l’anno prossimo per disputare l’Open d’Italia”. Il leader, 37enne di Harrogate, pro dal 2007, ha vinto un torneo sul DP World Tour nel lontano 2010 e ha al suo attivo tre vittorie sul Challenge Tour dove sta disputando la 106ª gara.
Lorenzo Gagli: “Ho finito stamane le ultime due buche del round precedente ed ero molto nervoso. Alla ripresa, però, avevo le idee abbastanza chiare. Ho iniziato dalla buca 10 e e ho segnato un bogey alla 14, molto difficile per il vento, ma da qual momento tutto è andato benissimo, anzi ho avuto anche qualche buona chance da birdie in più che non ho sfruttato. Obiettivi? Cerco solo di esprimermi nel miglior modo possibile, ma il risultato non lo posso controllare”. Gagli ha recuperato 81 posizioni nel secondo round (66, -5, un eagle, tre birdie) e altre 20 nel terzo con un 65 (-6, sette birdie, un bogey). Il 38enne di Bagno a Ripoli (FI) ha conquistato un titolo sul Challenge Tour (Kenya Open, 2018), tre sull’Alps Tour e si è imposto in un Campionato Nazionale Open e un Campionato della PGA Italiana. Ha giocato per molti anni sul DP World Tour.
L’Argentario Golf Club – L’Argentario Golf Club vanta 18 buche panoramiche per un totale di 6.218 metri. Il campo si trova in un’area naturale protetta a cinque minuti dalla Riserva Naturale Duna Feniglia. La Laguna di Orbetello, il mare e i pendii di Monte Argentario offrono un panorama di straordinaria bellezza e creano un microclima che consente di giocare a golf in qualsiasi periodo dell’anno. Il percorso è certificato “Agri Cert” bio eco-compatibile e tutti i prodotti usati per la sua manutenzione sono totalmente naturali. L’82ª edizione dell’Open d’Italia nel 2025 si svolgerà proprio su questo percorso.
I Partner - L’Italian Pro Tour 2024 ha il supporto di Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner). Official advisor: Infront Italy.
L’inglese Sam Hutsby è il nuovo leader con 131 (64 67, -11) colpi dell’Italian Challenge Open, seconda gara dell’Italian Pro Tour 2024, il circuito di gare nazionali e internazionali della Federazione Italiana Golf, organizzate con la collaborazione del suo Official Advisor, Infront Italy. Sul percorso dell’Argentario Golf Club (par 71), a Monte Argentario (GR), nell’evento inserito anche nel calendario del Challenge Tour, non è stato completato il secondo round a causa dei ritardi nel primo per il maltempo.
Nella classifica provvisoria Hutsby precede di due colpi lo spagnolo Joel Moscatel, secondo con 133 (-9) insieme all’inglese John Parry. Entrambi hanno ottenuto due titoli in stagione e puntano al terzo per accedere direttamente sul DP World Tour. Con loro il francese Oihan Guillamoundeguy, stesso “meno 9” alla buca 14. Al quinto posto con 134 (-8) il portoghese Ricardo Santos, l’iberico Borja Virto e l’irlandese Conor Purcell, all’ottavo con 135 (-7) il sudafricano Justin Walters e tra i concorrenti al nono con 136 (-6) il promettente neopro spagnolo Angel Ayora.
Il migliore tra gli azzurri è Jacopo Vecchi Fossa, 19° con 138 (70 68, -4), che ha guadagnato 27 posizioni, e ne ha recuperate al momento 82 Lorenzo Gagli (29°), che è stato fermato alla buca 15 sul “meno 3”. Seguono Mattia Comotti (ha risalito 72 gradini della classifica), Flavio Michetti ed Enrico Di Nitto, 39.i con 140 (-2), alla pari con Edoardo Raffaele Lipparelli, medesimo “meno 2” dopo 14 buche (la quinta del percorso essendo partito dalla 10), il quale nel round d’apertura ha realizzato una “hole in one” (buca 14, par 3, 115 metri, wedge).
Sam Hutsby, 35enne di Portsmouth, con trascorsi anche sul DP World Tour, ha ottenuto due successi sul Challenge Tour (Kazakhstan Open, 2014, e Andalucia Challenge de Cadiz, 2023) e uno sul Clutch Pro Tour (Stoneham Classic, 2022). Ha iniziato dalla buca 10 segnando quattro birdie in uscita, poi un bogey e un quinto birdie nel rientro per il 67 (-4).
L’intervista - Sam Hutsby: “Sono in piena corsa quanto meno per partecipare al Gran Final dove si competerà per salire sul tour maggiore. Sono partito molto concentrato, deciso a dare il meglio, pensando che poi le condizioni meteo avrebbero potuto creare difficoltà a chi sarebbe sceso in campo più tardi. Quando ho capito che poteva essere una giornata positiva ho cercato soprattutto di rimanere calmo. Sono 27° nell’ordine di merito e non dico che questa settimana per me sia fondamentale, ma sicuramente molto importante. Il campo è delicato e richiede massima attenzione nei tee shot”.
Formula e montepremi - L’Italian Challenge Open si disputa sulla distanza di 72 buche. Al completamento del secondo giro il taglio lascerà in gara i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. ll montepremi è di 350.000 euro con prima moneta di 56.000 euro.
L’Argentario Golf Club – L’Argentario Golf Club vanta 18 buche panoramiche per un totale di 6.218 metri. Il campo si trova in un’area naturale protetta a cinque minuti dalla Riserva Naturale Duna Feniglia. La Laguna di Orbetello, il mare e i pendii di Monte Argentario offrono un panorama di straordinaria bellezza e creano un microclima che consente di giocare a golf in qualsiasi periodo dell’anno. Il percorso è certificato “Agri Cert” bio eco-compatibile e tutti i prodotti usati per la sua manutenzione sono totalmente naturali. L’82esima edizione dell’Open d’Italia si svolgerà proprio su questo percorso. L’82ª edizione dell’Open d’Italia nel 2025 si svolgerà proprio su questo percorso.
I Partner - L’Italian Pro Tour 2024 ha il supporto di Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner). Official advisor: Infront Italy.
L’olandese Wil Besseling è in vetta con 63 (-8) colpi nella classifica provvisoria dell’Italian Challenge Open, dove il primo round è stato sospeso per oscurità, dopo una interruzione per la pioggia.
Sul percorso dell’Argentario Golf Club (par 71), a Monte Argentario (GR), nel secondo evento dell’Italian Pro Tour 2024, il circuito di gare nazionali e internazionali della Federazione Italiana Golf, organizzate con la collaborazione del suo Official Advisor, Infront Italy, il leader precede un colpo l’inglese Sam Hutsby, secondo con 64 (-7), e di due il sudafricano Justin Walters, il portoghese Ricardo Santos e il danese Hamish Brown, terzi con 65 (-6).
Nel torneo inserito anche nel calendario del Challenge Tour, tra gli italiani bella prova di Marco Florioli, al debutto tra i pro, decimo con 67 (-4), insieme a Enrico Di Nitto, fermato alla buca 15 con lo stesso “ meno 4”. Subito dietro Edoardo Raffaele Lipparelli, 19° con 68 (-3), che si è reso autore di una “hole in one” centrando dal tee con un wedge la buca 14 (par 3, 115 metri). Al 45° posto con 70 (-1) Jacopo Vecchi Fossa, Aron Zemmer e Filippo Bergamaschi.
Sono in sesta posizione con 66 (-5) il francese Robin Sciot-Siegrist, l’inglese OJ Farrell, lo spagnolo Joel Moscatel e l’inglese John Parry. Gli ultimi due hanno ottenuto due vittorie in stagione e cercano la terza per salire immediatamente sul DP World Tour. Stesso obiettivo per lo svedese Joakim Lagergren, che ha il medesimo score di Florioli e Di Nitto, anche lui con tre buche a disposizione per migliorarsi.
Le interviste - Will Besseling: “Ho eseguito un giro molto pulito costruito essenzialmente con il putter e sono riuscito a leggere bene le pendenze dei green sicuramente impegnative. La location è stupenda, ci sono delle viste panoramiche straordinarie, in particolare quella che offre il tee della buca 15”. Nel suo score otto birdie di cui quattro consecutivi. Il 38enne di Schellinkhout, con un titolo sul circuito datato 2008 (Club Colombia Masters), 39° nella Race To Mallorca (ordine di merito), punta decisamente a rimanere tra i primi 45 che saranno ammessi al Rolex Challenge Tour Grand Final (Mallorca, 31 ottobre-3 novembre) dove si assegneranno le venti ‘carte’ per il DP World Tour 2025.
Edoardo Raffaele Lipparelli, autore della “hole in one”: “Sono partito male con un colpo fuori campo e un bogey, ma non ho perso fiducia e poi c’è stata la buca in uno. Ho eseguito il tiro con il vento contro. La palla ha superato l’asta di un paio di metri poi è tornata indietro nella buca. Complessivamente ho giocato bene e lo score numericamente è giusto in tal senso. Lascia una bella sensazione disputare questo torneo. Il livello del Challenge Tour negli ultimi anni si è molto alzato e ci si sente più vicini al DP World Tour”. Oltre all’ace, ha segnato tre birdie e due bogey per il parziale di 68 (-3)
Massimo Florioli: “Sono molto contento di quanto ho fatto nella mia prima gara da professionista con un round bogey free. Non mi sembra sia cambiato molto, è sempre golf, però confrontarmi con i giocatori del Challenge Tour mi ha trasmesso una certa emozione. Ho espresso un buon gioco dove il feeling con il putter è stato fondamentale. Forse potevo ottenere qualcosa di di più, ma come primo giro del primo giorno da pro sono più che soddisfatto”. Nel suo punteggio di 67 (-4) un eagle e due birdie.
Formula e montepremi - L’Italian Challenge Open si disputa sulla distanza di 72 buche, con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. ll montepremi è di 350.000 euro con prima moneta di 56.000 euro.
L’Argentario Golf Club – L’Argentario Golf Club vanta 18 buche panoramiche per un totale di 6.218 metri. Il campo si trova in un’area naturale protetta a cinque minuti dalla Riserva Naturale Duna Feniglia. La Laguna di Orbetello, il mare e i pendii di Monte Argentario offrono un panorama di straordinaria bellezza e creano un microclima che consente di giocare a golf in qualsiasi periodo dell’anno. Il percorso è certificato “Agri Cert” bio eco-compatibile e tutti i prodotti usati per la sua manutenzione sono totalmente naturali. L’82esima edizione dell’Open d’Italia si svolgerà proprio su questo percorso. L’82esima edizione dell’Open d’Italia nel 2025 si svolgerà proprio su questo percorso.
I Partner - L’Italian Pro Tour 2024 ha il supporto di Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner). Official advisor: Infront Italy.
All’Argentario Golf Club inizia l’Italian Challenge Open, secondo torneo dell’Italian Pro Tour, il circuito di gare nazionali e internazionali della Federazione Italiana Golf, organizzate con la collaborazione del suo Official Advisor, Infront Italy. E’ la 16ª edizione del torneo, che fa parte anche del calendario del Challenge Tour e che si disputa dal 19 al 22 settembre sullo spettacolare percorso che ospiterà l’Open d’Italia 2025.
Sul tee di partenza un field di qualità per la presenza di 16 dei primi 20 in graduatoria (sette tra i dieci) nella Road To Mallorca (ordine di merito), che a fine stagione assegnerà 20 “carte” per il DP World Tour ai migliori. Mancano sei gare al termine e in questa ottica l’evento al Monte Argentario (GR) riveste molta importanza in termini di punti per la money list (ne saranno in palio 2000 con 320 al primo) in un momento chiave dell’anno.
La Pro-Am - La manifestazione è stata anticipata dalla Pro-Am vinta con “meno 40” dalla squadra del danese Hamish Brown con i dilettanti Kristóf Károlyi, Florin Maxim e Cristian Mariotti, seguita con “meno 37” dal team del connazionale Jonathan Goth-Rasmussen con Andrea Perrone, Roberto Padova e Fabrizio La Rosa. In terza posizione con “meno 36” la compagine dello svedese Christofer Blomstrand con Michela Ambrosi Grappelli, Susanna Papini e Aisalkyn Dairbekova, in quarta con “meno 35” quella dell’irlandese Conor Purcell con Maurizio Della Camera, Fabrizio Ferrari e Samuel Ferrari e in quinta con “meno 31” la formazione dell’inglese John Parry con Claudio Locatelli, Leonardo Gherardi e Francesco Nisio. Si è giocato con formula Tour Scramble – net aggregate team score in relation to par” and “Use your pro”, per la classifica erano validi solamente birdie, eagle ed albatross.
Il field promette spettacolo - La presenza di quasi tutti i migliori elementi del circuito, compresi 14 vincitori stagionali, è una garanzia per lo spettacolo e per il livello del gioco. Saranno particolarmente motivati l’inglese John Parry (n. 2 del ranking), lo svedese Joakim Lagergren (n. 3) e lo spagnolo Joel Moscatel (n. 5), che avendo ottenuto due successi in stagione, mirano a cogliere il terzo che li farebbe salire immediatamente sul DP World Tour. Impresa già riuscita al danese Rasmus Neergaard-Petersen (n. 1), che ha centrato la terza vittoria a inizio settembre in Germania. Per il trio sarebbe, comunque, un anticipare i tempi, perché ormai sono sicuri della promozione. Non dovranno distrarsi, ma possono affrontare la fase finale del circuito con una certa serenità, perché anche loro praticamente sul tour maggiore, il danese Hamish Brown (n. 4), lo svedese Michael Lindberg (n. 7), il francese Alexander Levy (n. 8) e lo spagnolo Angel Ayora (n. 10), neopro, un titolo e rivelazione dell’anno.
In chiave azzurra sono attesi alla prova Gregorio De Leo (35° nella Road To Mallorca) che appare in buona condizione testimoniata da due quinti posti e da un 16° nelle ultime tre uscite, Pietro Bovari, al primo anno di tour, un po’ altalenante, ma con due top ten nelle ultime quattro presenze, e Aron Zemmer, anche lui con qualche pausa, ma quinto nel recente Rosa Challenge. Completano il quadro dei sedici italiani in campo: Jacopo Vecchi Fossa, Luca Cianchetti, Giovanni Manzoni, Flavio Michetti, Filippo Bergamaschi, Federico Livio, Davide Buchi, Edoardo Raffaele Lipparelli, Enrico Di Nitto, Manfredi Manica, Lorenzo Gagli, Mattia Comotti e Marco Florioli, al debutto da professionista. Tre le vittorie italiane in passato firmate da Matteo Manassero (2023), Matteo Delpodio (2015) e da Edoardo Molinari (2009).
Formula e montepremi - L’Italian Challenge Open si disputerà sulla distanza di 72 buche, con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. ll montepremi è di 350.000 euro con prima moneta di 56.000 euro.
L’Argentario Golf Club – L’Argentario Golf Club vanta 18 buche panoramiche per un totale di 6.218 metri. Il campo si trova in un’area naturale protetta a cinque minuti dalla Riserva Naturale Duna Feniglia. La Laguna di Orbetello, il mare e i pendii di Monte Argentario offrono un panorama di straordinaria bellezza e creano un microclima che consente di giocare a golf in qualsiasi periodo dell’anno. Il percorso è certificato “Agri Cert” bio eco-compatibile e tutti i prodotti usati per la sua manutenzione sono totalmente naturali.
I Partner - L’Italian Pro Tour 2024 ha il supporto di Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner). Official advisor: Infront Italy.
All’Argentario Golf Club inizia l’Italian Challenge Open, secondo torneo dell’Italian Pro Tour, il circuito di gare nazionali e internazionali della Federazione Italiana Golf, organizzate con la collaborazione del suo Official Advisor, Infront Italy. E’ la 16ª edizione del torneo, che fa parte anche del calendario del Challenge Tour e che si disputa dal 19 al 22 settembre sullo spettacolare percorso che ospiterà l’Open d’Italia 2025.
Sul tee di partenza un field di qualità per la presenza di 16 dei primi 20 in graduatoria (sette tra i dieci) nella Road To Mallorca (ordine di merito), che a fine stagione assegnerà 20 “carte” per il DP World Tour ai migliori. Mancano sei gare al termine e in questa ottica l’evento al Monte Argentario (GR) riveste molta importanza in termini di punti per la money list (ne saranno in palio 2000 con 320 al primo) in un momento chiave dell’anno.
La Pro-Am - La manifestazione è stata anticipata dalla Pro-Am vinta con “meno 40” dalla squadra del danese Hamish Brown con i dilettanti Kristóf Károlyi, Florin Maxim e Cristian Mariotti, seguita con “meno 37” dal team del connazionale Jonathan Goth-Rasmussen con Andrea Perrone, Roberto Padova e Fabrizio La Rosa. In terza posizione con “meno 36” la compagine dello svedese Christofer Blomstrand con Michela Ambrosi Grappelli, Susanna Papini e Aisalkyn Dairbekova, in quarta con “meno 35” quella dell’irlandese Conor Purcell con Maurizio Della Camera, Fabrizio Ferrari e Samuel Ferrari e in quinta con “meno 31” la formazione dell’inglese John Parry con Claudio Locatelli, Leonardo Gherardi e Francesco Nisio. Si è giocato con formula Tour Scramble – net aggregate team score in relation to par” and “Use your pro”, per la classifica erano validi solamente birdie, eagle ed albatross.
Il field promette spettacolo - La presenza di quasi tutti i migliori elementi del circuito, compresi 14 vincitori stagionali, è una garanzia per lo spettacolo e per il livello del gioco. Saranno particolarmente motivati l’inglese John Parry (n. 2 del ranking), lo svedese Joakim Lagergren (n. 3) e lo spagnolo Joel Moscatel (n. 5), che avendo ottenuto due successi in stagione, mirano a cogliere il terzo che li farebbe salire immediatamente sul DP World Tour. Impresa già riuscita al danese Rasmus Neergaard-Petersen (n. 1), che ha centrato la terza vittoria a inizio settembre in Germania. Per il trio sarebbe, comunque, un anticipare i tempi, perché ormai sono sicuri della promozione. Non dovranno distrarsi, ma possono affrontare la fase finale del circuito con una certa serenità, perché anche loro praticamente sul tour maggiore, il danese Hamish Brown (n. 4), lo svedese Michael Lindberg (n. 7), il francese Alexander Levy (n. 8) e lo spagnolo Angel Ayora (n. 10), neopro, un titolo e rivelazione dell’anno.
In chiave azzurra sono attesi alla prova Gregorio De Leo (35° nella Road To Mallorca) che appare in buona condizione testimoniata da due quinti posti e da un 16° nelle ultime tre uscite, Pietro Bovari, al primo anno di tour, un po’ altalenante, ma con due top ten nelle ultime quattro presenze, e Aron Zemmer, anche lui con qualche pausa, ma quinto nel recente Rosa Challenge. Completano il quadro dei sedici italiani in campo: Jacopo Vecchi Fossa, Luca Cianchetti, Giovanni Manzoni, Flavio Michetti, Filippo Bergamaschi, Federico Livio, Davide Buchi, Edoardo Raffaele Lipparelli, Enrico Di Nitto, Manfredi Manica, Lorenzo Gagli, Mattia Comotti e Marco Florioli, al debutto da professionista. Tre le vittorie italiane in passato firmate da Matteo Manassero (2023), Matteo Delpodio (2015) e da Edoardo Molinari (2009).
Formula e montepremi - L’Italian Challenge Open si disputerà sulla distanza di 72 buche, con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. ll montepremi è di 350.000 euro con prima moneta di 56.000 euro.
L’Argentario Golf Club – L’Argentario Golf Club vanta 18 buche panoramiche per un totale di 6.218 metri. Il campo si trova in un’area naturale protetta a cinque minuti dalla Riserva Naturale Duna Feniglia. La Laguna di Orbetello, il mare e i pendii di Monte Argentario offrono un panorama di straordinaria bellezza e creano un microclima che consente di giocare a golf in qualsiasi periodo dell’anno. Il percorso è certificato “Agri Cert” bio eco-compatibile e tutti i prodotti usati per la sua manutenzione sono totalmente naturali.
I Partner - L’Italian Pro Tour 2024 ha il supporto di Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner). Official advisor: Infront Italy.
Ancora Helen Briem. La tedesca ha colto il quinto successo stagionale, il primo sul Ladies European Tour dopo i quattro sul LET Access, il secondo circuito femminile continentale. Si è imposta con 270 (67 71 66 66, -18) colpi nel La Sella Open sul percorso del La Sella Golf Resort (par 72), a Denia, nei pressi di Alicante in Spagna, dove ha superato la francese Pauline Roussin-Bouchard, seconda con 272 (-16), e la ceca Sara Kouskova, terza con 275 (-13).
Protagonista del torneo anche Virginia Elena Carta, al comando nei primi due giri, poi seconda nel terzo superata dalla stessa Briem, e non inficia certo la sua prestazione il risultato finale, settima con 280 (67 70 68 75, -8), che non rispecchia quanto l’azzurra ha fatto vedere di buono. Al 18° posto con 283 (71 70 70 72, -5) Alessandra Fanali, l’altra italiana in gara.
Helen Briem, 19enne di Nuertingen con un ottimo passato tra le amateur, è entrata come un ciclone nel LET Access e ha vinto le prime tre gare a cui ha partecipato ancora dilettante: il Montauban Ladies Open, l’Amundi Czech Ladies Challenge e il Santander Golf Tour - AVILA,. Poi alla prima da professionista ad agosto è giunta quarta nel Ladies Slovak Golf Open e nella successiva, il Rose Ladies Open, ha fatto il quarto centro. Quindi il LET dove l’affermazione è nata da due round conclusivi in 66 (-6), il secondo con sei birdie senza bogey.
In quarta posizione con 277 (-11) l’iberica Ana Pelaez Trivino, in quinta con 278 (-10) la svedese Sofie Bringner e in sesta con 279 (-9) la finlandese Ursula Wikstrom. Per la vincitrice un assegno di 150.000 euro su un montepremi di un milione di euro, uno dei più ricchi del circuito.
LA VIGILIA - Il Ladies European Tour torna dopo due settimane con una trasferta in Spagna dove è in programma dal 19 al 22 settembre il La Sella Open sul percorso del La Sella Golf Resort, a Denia, nei pressi di Alicante, in cui saranno impegnate Virginia Elena Carta e Alessandra Fanali.
In campo sei delle prime dieci dell’ordine di merito, delle quali cinque a segno in stagione: la svizzera Chiara Tamburlini (n. 1), le inglesi Bronte Law (n. 2), a lungo leader e ora sorpassata, e Alice Hewson (n. 6), la belga Manon De Roey (n. 3) e la singaporiana Shannon Tan (n. 8). La sesta è Maria Hernandez (n. 9), gran regolarista, ma solo un alloro nel lontano 2010. In gara altre quattro vincitrici nel 2024: le inglesi Amy Taylor (suo il Ladies Italian Open) e Annabel Dimmock, la spagnola Marta Martin e la ceca Jana Melichova.
Difende il titolo la spagnola Nuria Iturrioz, 28enne di Son Servera, nell’Isola di Maiorca, quattro successi sul LET, uno sul Symetra Tour (oggi Epson Tour) nel 2019 e tre sul Santander Golf Tour dove ha ottenuto la sua ultima vittoria il 1° dicembre 2023 a Malaga nel Campionato di Spagna.
Tutte le giocatrici citate saranno tra le favorite, ma tante altre hanno le carte in regola per contrastarle tra le quali citiamo le iberiche Ana Pelaez Trivino e Luna Sobron Galmes, la thailandese Trichat Cheenglab, leader dell’ordine di merito 2023, le svedesi Johanna Gustavsson e Caroline Hedwall, la tedesca Gabriella Cowley, la gallese Chloe Williams, la francese Pauline Roussin-Bouchard e la sudafricana Lee-Anne Pace, 43 anni, ma sempre in grado di farsi valere con i suoi undici titoli sul circuito e uno sul LPGA Tour
Virginia Elena Carta, alla 61ª presenza, è stata piuttosto irregolare nel suo cammino e non è entrata mai in top ten a parte un sesto posto in un evento a squadre (ATS London). E’ 89ª nell’ordine di merito.
Alessandra Fanali, alla 34ª gara, ha iniziato l’anno con il secondo posto nel Magical Kenya Open, poi è giunta sesta nel Ladies Italian Open e quinta nell’ultimo torneo disputato, l’Irish Open. E’ 17ª nell’ordine di merito. Il montepremi è di un milione di euro, uno dei più alti del circuito.
Finale spettacolare nel BMW PGA Championship vinto dallo statunitense Billy Horschel con 268 (67 69 65 67, -20) colpi, superando con un eagle alla seconda buca supplementare il nordirlandese Rory McIlroy (67 68 66 67) e il sudafricano Thriston Lawrence (68 70 65 65), sfortunato alla buca 18 quando il putt del possibile successo si è fermato sull’orlo del bersaglio.
Sul percorso del Wentworth Club, a Virginia Water in Inghilterra, nel torneo delle Rolex Series che molti considerano alla stregua di un Major, grande protagonista anche Matteo Manassero, in corsa per il titolo nel round conclusivo, che aveva iniziato al comando, e quarto con 271 (67 68 63 73, -17) insieme agli inglesi Aaron Rai e Matthew Baldwin. In settima posizione con 272 (-16) i francesi Antoine Rozner e Ugo Coussaud e il danese Niklas Norgaard e in decima con 275 (-13) l’inglese Marcus Armitage e il nordirlandese Tom McKibbin.
Nel playoff è subito uscito Lawrence dopo una palla in acqua e hanno proseguito i suoi avversari con un birdie. Poi centro green con il secondo colpo alla successiva di entrambi per un putt da lontano. La palla di McIlroy si è fermata a pochi centimetri dalla buca, mentre quella di Horschel, più distante, ha prodotto l’eagle che gli ha consentito di firmare per la seconda volta il torneo dopo la prima nel 2021. Giro finale in 67 (-5, un eagle, cinque birdie, due bogey) con un birdie a chiudere che gli ha permesso di agganciare McIlroy (a segno nel 2024) e Lawrence per lo spareggio. Lo statunitense, 37enne di Grant, vanta otto titoli sul PGA Tour, con un WGC, e i due in Europa. Inoltre ha conquistato nel 2014 la FedEx Cup e vinto con la squadra USA una Presidents Cup (2022). Per l’exploit ha ricevuto un assegno di 1.530.000 dollari su un montepremi di 9.000.000 di dollari.
Matteo Manassero, sua la gara nel 2013, non è riuscito a mantenere il ritmo del terzo round, ma resta la sua nuova prestazione di rilievo sotto l’aspetto tecnico e agonistico in una stagione dove a marzo si è imposto nel Jonsson Workwear Open, in Sudafrica. Reduce dal precedente terzo posto nell’Irish Open, ha collezionato sette top ten e ha preso parte ai Giochi di Parigi. Con questo risultato è entrato tra i primi 100 del ranking mondiale (da 101°a 86°), dove non era più stato dal 2014, e ha messo una seria ipoteca sulla ‘carta’ per il PGA Tour 2025, che sarà assegnata ai primi 15 della Race To Dubai (ordine di merito) non altrimenti esenti dove è salito dal nono al quinto posto. Inoltre ha recuperato una posizione (quinto) nella Ryder Cup Points List, la classifica che concede sei posti di diritto nel Team Europe per la sfida contro gli Stati Uniti nel 2025 (Bethpage Black Course, 26-28 settembre, Farmingdale USA).
Sono usciti al taglio Edoardo Molinari e Andrea Pavan, 66.i con 143 (+1) e out per un colpo, e Guido Migliozzi, 120° con 150 (+6), e si è ritirato Francesco Molinari.
TERZO GIRO - L'Italia del golf sogna con Matteo Manassero. In Inghilterra, dopo il terzo e penultimo round del BMW PGA Championship, uno dei tornei più importanti del DP World Tour, paragonato da molti a un Major, l'azzurro è da solo al comando della classifica.
A Virginia Water, nel Surrey, con uno score di 198 (67 68 63, -18), guida il leaderboard con tre colpi di vantaggio nei confronti del nordirlandese Rory McIlroy, numero 3 al mondo, e dell'americano Billy Horschel, entrambi 2/i con 201 (-15). Al Wentworth Golf Club (par 72), con un giro bogey free in 63 (-9), avvalorato da un eagle e sette birdie, il 31enne di Negrar Valpolicella (Verona) è risalito dalla 4/a posizione e si è preso la vetta. E se con l'affermazione del 2013 si è distinto, all'epoca, come più giovane campione della rassegna, ora Manassero punta a uno storico bis di successi nel BMW PGA Championship.
Attualmente 9/o nella Race to Dubai, l'ordine di merito del DP World Tour, 6/o nell'European Team Rankings verso la Ryder Cup 2025 di Bethpage (New York), Manassero è attualmente 101/o nel world ranking. Con un trionfo in Inghilterra tornerebbe definitivamente nell'élite, incasserebbe 1.500.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 9.000.000 messi in palio dall'evento delle Rolex Series, e si distinguerebbe come primo e unico italiano ad aver conquistato per due volte il BMW PGA Championship. Finora, oltre al suo exploit, l'Italia può vantare quelli di Costantino Rocca (1996) e Francesco Molinari (2018). Come se già non bastasse, l'impresa permetterebbe a Manassero di avvicinare la "carta" per giocare, nel 2025, sul PGA Tour.
Reduce dal 3/o posto all'Irish Open, in una stagione già importante caratterizzata da una vittoria (in Sudafrica nel Jonsson Workwear Open), sei Top 10 e la partecipazione ai Giochi di Parigi, Manassero in Inghilterra vuole 'segnare' il suo ritorno definitivo tra i grandi del golf. Dopo il "moving day", il suo 198 (-18), rappresenta lo score più basso nella storia della competizione dopo 54 buche. "E' stato uno dei sabati più belli della mia vita. So che sarà difficile completare l'opera, ma ce la metterò tutta", la soddisfazione di Manassero.
SECONDO GIRO - Matteo Manassero ha mantenuto il ritmo e il quarto posto con 135 (67 68, -9) colpi nel BMW PGA Championship, che si sta svolgendo al Wentworth Golf Club (par 72) di Virginia Water in Inghilterra.
Il secondo giro è stato sospeso e la classifica è provvisoria. Ha mantenuto la leadership l’inglese Matthew Baldwin con 131 (65 66, -13) seguito dal danese Niklas Nordgaard, secondo con 133 (-11), e dal francese Antoine Rozner, terzo con 134 (-10). Manassero ha la compagnia di Rory McIlroy e lo statunitense Billy Horschel vincitore del torneo nel 2021, è sesto con 136 (-8).
Manassero , a segno in questa gara nel 2013, ha girato in 68 (-4) colpi con cinque birdie e un bogey, Sono al limite del taglio Edoardo Molinari (71 72) e Andrea Pavan (72 71), 66.i con 143 (-1), e uscirà Guido Migliozzi, 120° con 150 (74 76, +6). Si è ritirato Francesco Molinari. Il montepremi è di nove milioni di dollari con prima moneta di 1.530.000 dollari.
PRIMO GIRO - Dall'Irlanda all'Inghilterra, ancora un'ottima prova per Matteo Manassero. Il golfista azzurro, a Virginia Water, nel Surrey, ha chiuso il primo round del BMW PGA Championship al quarto posto con uno score di 67 (-5) colpi al fianco, tra gli altri, di campioni Major come Rory McIlroy e Shane Lowry. Il veneto, che questo evento lo ha fatto suo nel 2013, affermandosi all'epoca come più giovane vincitore della competizione, ha realizzato cinque birdie e due bogey, con un eagle show in chiusura, alla buca 18 (par 5) del Wentworth Golf Club (par 72).
In vetta alla classifica, nel torneo delle Rolex Series del DP World Tour c'è, a sorpresa, Matthew Baldwin. Con un giro bogey free in 65 (-7, sette birdie), l'inglese precede il danese Niklas Norgaard e il belga Thomas Detry, entrambi secondi con 66 (-6). Reduce dal terzo posto all'Irish Open, Manassero nel BMW PGA Championship insegue un altro risultato di prestigio per rientrare nella Top 100 mondiale e avvicinare la "carta" per giocare, nel 2025, sul PGA Tour.
Oltre a McIlroy e a Lowry, affiancano l’azzurro i francesi Ugo Coussaud Jeong weon Ko e Victor Perez, gli inglesi Marcus Armitage, Dan Bradbury e Andy Sullivan, lo scozzese Robert MacIntyre, e lo statunitense Billy Horschel, a segno in questa gara nel 2021.
Tra media e bassa classifica gli altri italiani: Edoardo Molinari, 54° con 71 (-1), Guido Migliozzi, 101° con 74 (+2), e Francesco Molinari, 125° con 79 (+7). Il montepremi è di nove milioni di dollari con prima moneta di 1.530.000 dollari.
LA VIGILIA - Tante stelle al BMW PGA Championship, uno dei tornei simbolo del DP World Tour, da molti equiparato a un Major, terzo evento dei cinque delle Rolex Series in programma dal 19 al 22 settembre con un montepremi di nove milioni di dollari e prima moneta di 1.530.000 dollari.
Sul percorso del Wentworth Club, a Virginia Water in Inghilterra, saranno nel field di qualità Matteo Manassero e Francesco Molinari, che hanno vinto la gara rispettivamente nel 2013 e nel 2018 (oltre a Rocca nel 1996), Guido Migliozzi, Edoardo Molinari e Andrea Pavan in un contesto che comprende nove giocatori tra i primi 30 della classifica mondiale e complessivamente 15 tra i top 50.
Tra i tanti concorrenti in grado di dare spettacolo, calamitano l’attenzione i tre protagonisti del precedente Irish Open: il danese Rasmus Hojgaard, vincitore, il nordirlandese Rory McIlroy, numero tre mondiale (suo il BMW PGA Championship nel 2014), secondo, e Matteo Manassero, miglior italiano (9°) nella Race To Dubai (ordine di merito), terzo, che hanno dato vita a un ultimo giro di grande intensità e classe. Saranno tra i favoriti insieme agli inglesi Tommy Fleetwood (n. 12 del World Ranking), Aaron Rai (n. 22) e Matt Fitzpatrick (n. 28), allo scozzese Robert MacIntyre (n. 16), all’australiano Adam Scott (n. 17), al francese Matthieu Pavon (n. 26) oltre allo statunitense Billy Horschel (n. 24) e all’irlandese Shane Lowry (n. 29), quest’ultimi a segno rispettivamente nel 2021 e nel 2022.
Senza dimenticare gli altri sei tra i cinquanta: l’austriaco Sepp Straka, l’inglese Justin Rose, il danese Nicolai Hojgaard, gemello di Rasmus, i coreani Byeong Hun An e Si Woo Kim e lo svedese Alex Noren, gli ultimi due past winner nel 2015 e 2017. Da seguire anche gli americani Peter Malnati e Mark Hubbard, il belga Thomas Detry, l’austriaco Bernd Wiesberger, lo scozzese Ewen Ferguson, il francese Victor Perez, l’inglese Matt Wallace, il sudafricano Thriston Lawrence e il giapponese Rikuya Hoshino.
Difende l’ultimo dei quattro titoli conquistati sul circuito il neozelandese Ryan Fox, 37enne di Auckland, con un palmarès nel quale figurano anche tre successi su PGA Tour of Australasia, due sul Challenge Tour, tre su Charles Tour, il circuito di casa, e altri sei in giro per il mondo. Nel 2024 ha giocato sul PGA Tour con tre top ten in ventuno gare, ma con gli altri piazzamenti in media e bassa classifica e con sette tagli subiti.
Degli italiani ritorna Migliozzi, secondo azzurro nel ranking europeo (14°) e ottavo nell’European Masters prima della rinuncia all’Irish Open. Pavan va a premio da cinque uscite con la 12ª piazza nel Czech Masters. Altalenante Edoardo Molinari, vice capitano continentale alla prossima Ryder Cup.
E’ il quarto evento “Back 9” dei nove che condurranno al Genesis Championship (24-27 ottobre), al termine del quale i primi 110 della Race To Dubai avranno la ‘carta’ per il DP World Tour 2025. Poi la conclusione con i due Play-Off, entrambi inseriti nelle Rolex Series, l’Abu Dhabi HSBC Championship (7-10 novembre) al quale saranno ammessi i primi 70 della Race To Dubai, che si ridurranno a 50 nel successivo DP World Tour Championship (14-17 novembre). E’ anche il quarto torneo di qualificazione per entrare di diritto (sei posti nella Ryder Cup Points List) nel Team Europe per la sfida contro gli Stati Uniti nel 2025 (Bethpage Black Course, 26-28 settembre, Farmingdale USA).
Record - Il BMW Championship, giunto alla 70ª edizione, è nato nel 1955 e porta la firma di tanti campioni a iniziare da Nick Faldo, unico con quattro successi (anche tre secondi posti). Lo seguono con tre Peter Alliss, Bernhard Langer e Colin Montgomerie (tripletta di fila, 1998-2000) e con due Seve Ballesteros, Tony Jacklin, Ian Woosnam, Anders Hansen e Luke Donald, confermato capitano europeo alla Ryder Cup 2025, che si è imposto in sequenza (2011, 2012) e che sarà al via.
Oltre ai past winner citati, parteciperà al torneo anche l’inglese Danny Willett (2019). Per gli azzurri, insieme alle tre vittorie, i secondi posti di Baldovino Dassù (1979) e dello stesso Francesco Molinari (2017).
Le partenze - Tutte le partenze avverranno dal tee della buca 1. Ore 8,45 locali, Rory McIlroy con Justin Rose e Ryan Fox; ore 9,15, Matteo Manassero con lo svedese Alexander Bjork e il giapponese Ryo Hisatsune; ore 12,15, Francesco Molinari con Si Woo Kim e Thriston Lawrence; ore 12,55, Guido Migliozzi con il finlandese Sami Valimaki e con Rikuya Hoshino.
Il torneo su SKY e in streaming su NOW - Il BMW PGA Championship sarà trasmesso in diretta da Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 19 settembre e venerdì 20, dalle ore 13 alle ore 19; sabato 21 e domenica 22, dalle ore 13 alle ore 18,30.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
(Cliccare sul titolo per continuare a leggere)
Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
(Cliccare sul titolo per continuare a leggere)