Lo ZOZO Championship va a Nico Echavarria. A Chiba, in Giappone, il colombiano con uno score di 260 (64 64 65 67, -20) colpi ha festeggiato il secondo titolo (alla 58ª presenza) in carriera sul PGA Tour prendendosi il lusso di battere, al fotofinish, l'ex numero 1 al mondo del green, l'americano Justin Thomas, secondo con 261 (-19) al fianco del suo connazionale Max Greyserman. Nella Top 5 altri due statunitensi: Rickie Fowler, quarto con 263 (-17), e Kurt Kitayama, quinto con 265 (-15).
Sul percorso dell'Accordia Golf Narashino Country Club (par 70), decisivo è stato, alla 72ª e ultima buca, un birdie di Echavarria. Dopo l'exploit arrivato nel marzo 2023 al Puerto Rico Open, il 30enne di Medellin ha firmato il bis in un evento, arrivato quest'anno alla sesta edizione, vinto nel 2019 da Tiger Woods. L'affermazione ha fruttato a Echavarria 1.530.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 8.500.000.
Niente da fare per Thomas, runner up come nel 2020, che si appresta a diventare papà. Hanno invece deluso le attese gli altri big. Il californiano Xander Schauffele, numero 2 al mondo e medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo, non è andato oltre la 41ª piazza con 275 (-5). Dietro di lui il giapponese Hideki Matsuyama, vincitore nel 2022 e quest'anno solo 46° con 276 (-4). Al di sotto delle attese anche la prova di Collin Morikawa (campione nel 2023), 54° con 277 (-3).
LA VIGILIA - Il PGA Tour fa tappa in Giappone dove, dal 24 al 27 ottobre, andrà in scena la sesta edizione dello ZOZO Championship. A Chiba (città a sud-est di Tokyo), scenderanno sul green anche tre tra i migliori dieci giocatori al mondo. Tra questi gli americani Xander Schauffele (numero 2 e medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo) e Collin Morikawa (quarto), che difenderà il titolo conquistato nel 2023, oltre al giapponese Hideki Matsuyama (settimo), che sogna un'altra impresa davanti al pubblico di casa dopo quella firmata nel 2021.
La prima edizione dell'evento, nel 2019, fu vinta da Tiger Woods che, nell'occasione, firmò il record di punteggio su 72 buche e il suo 82esimo titolo sul circuito eguagliando il record (primato che resiste ancora oggi) di Sam Snead. In palio, quest'anno, 8.500.000 dollari complessivi con prima moneta di 1.530.000. In gara ci saranno in tutto 78 concorrenti, di cui 13 nella Top 50 del world ranking. Questo è l'unico appuntamento della FedEx Cup Fall che non prevede il taglio dopo 36 buche.
Sul percorso dell'Accordia Golf Narashino Country Club, tra i più accreditati nella corsa al titolo anche Sahith Theegala, Sungjae Im, Max Homa, Justin Thomas, Min Woo Lee, Max Greyserman e Si Woo Kim.
Il torneo su Discovery Plus e su Eurosport 2 - Il Zozo Championship sarà teletrasmesso da Discovery Plus e da Eurosport 2 ai seguenti orari: giovedì 24 ottobre, venerdì 25 e sabato 26 dalle ore 5 alle ore 9; domenica 27, dalle ore 4 alle ore 8.
Il coreano Byeong Hun An ha vinto il Genesis Championship, torneo organizzato in collaborazione tra DP World Tour e Korean Tour, dove due azzurri sono terminati in top ten e sono state assegnate 114 ‘carte’ per il circuito continentale 2025.
Sul percorso del Jack Nicklaus Golf Club Korea (par 72), a Incheon nella Corea del Sud, Byeong Hun An ha concluso la gara con 271 (67 66 71 67, -17) colpi alla pari con il connazionale Tom Kim (68 69 67 67) e poi lo ha superato con un birdie alla prima buca di spareggio. Ottimo finale di Guido Migliozzi, salito dal 18° al quinto posto con 274 (72 71 66 65, -14), grazie a un 65 (-7, sette birdie, senza bogey), miglior parziale del turno, e bella prestazione di Francesco Laporta, sesto con 276 (70 65 70 71, -12).
E’ rimasto fuori dal playoff per un colpo il portoghese Ricardo Gouveia, terzo con 272 (-16), ha occupato la quarta posizione con 273 (-15) il francese Antoine Rozner e hanno affiancato Laporta, il sudafricano Casey Jarvis e lo spagnolo Ivan Cantero.
Kim, in vantaggio sull’ultima buca, ha mancato il putt per il birdie vincente (67, -5, sei birdie, un bogey) con palla che ha sbordato, mentre An lo ha segnato (67, -5, sette birdie, due bogey) agganciandolo in vetta. Poi il 33enne di Seoul ha conquistato la seconda vittoria sul DP World Tour (che gli vale anche per il Korean Tour) dove aveva già fatto suo il BMW PGA Championship (2015). Si è imposto per la prima volta in un playoff su quattro disputati e ha ricevuto un assegno di 680.000 dollari su un montepremi di 4.000.000 di dollari.
Grande rimonta di Guido Migliozzi nei due round conclusivi, da 55° a 18° nel terzo con un 66 (-6, otto birdie, due bogey) e poi quinto con il 65 (-7). In tal modo è risalito dal 20° al 14° posto nella Race to Dubai (ordine di merito) e, al momento, avrebbe una delle ‘carte’ per il PGA Tour 2025 assegnate a fine stagione ai primi dieci non altrimenti esenti. Un’altra ha la seria ipoteca di Matteo Manassero (sesto), assente nell’occasione.
Francesco Laporta, a sua volta, ha realizzato il miglior parziale nel secondo giro (65, -7, otto birdie, un bogey) portandosi dalla 29ª alla seconda posizione. E’ rimasto in alta classifica nel “moving day” e fino alla decima buca del quarto turno (quattro birdie) è stato in corsa per il titolo. Poi ha ceduto nelle otto finali con tre bogey (71, -1). Rimane la sua ottima prova che gli ha permesso di salire dall’84ª alla 60ª piazza ranking e di partecipare, insieme a Manassero e a Migliozzi, alla prima delle due gare dei PlayOffs che chiuderanno la stagione, riservata ai migliori 70 (Abu Dhabi HSBC Championship, 7-10 novembre) che si ridurranno a 50 nel successivo DP World Tour Championship (14-17 novembre), dove verrà incoronato il miglior giocatore del 2024.
Degli altri italiani in gara, Filippo Celli si è classificato 34° con 282 (-6) ed Edoardo Molinari 54° con 287 (-1), mentre sono usciti al taglio Renato Paratore e Andrea Pavan, 69.i con 144 (par), e Lorenzo Scalise, 78° con 145 (+1). I primi 114 della Race To Dubai hanno conservato la ‘carta’ per il DP World Tour 2025. Tra gli azzurri Celli, Paratore, E. Molinari e Scalise, che l’hanno persa, dovranno prendere parte alla Qualifying School.
TERZO GIRO - Qualificarsi per il primo evento dei play-off e centrare la prima vittoria in carriera sul DP World Tour. In Corea del Sud, a Incheon, è questo il doppio obiettivo di Francesco Laporta. Al termine del "moving day" del Genesis Championship, l'azzurro, con uno score di 205 (70 65 70, -11) colpi è terzo a un solo colpo dalla vetta occupata, con 204 (-12), dai due sudcoreani Byeong-Hun An, numero 36 al mondo e Tom Kim, 25° nel world ranking, tra i grandi favoriti della vigilia. Al fianco di Laporta ecco anche il francese Antoine Rozner e il portoghese Ricardo Gouveia.
Attualmente 84° nell'ordine di merito del circuito, il pugliese Laporta punta a entrare tra i migliori 70 per giocare, dal 7 al 10 novembre prossimi, l'Abu Dhabi HSBC Championship e concedersi una chance per entrare tra i top 50 della Race to Dubai per partecipare poi, dal 14 al 17 novembre, al DP World Tour Championship, ultimo atto stagionale che incoronerà il "best player" del DP World Tour 2024. Sul percorso del Jack Nicklaus Golf Club (par 72), nel terzo e penultimo giro con un 70 (-2), Laporta ha realizzato sette birdie, con tre bogey e un doppio bogey.
Per quel che riguarda gli altri azzurri, bella rimonta di Guido Migliozzi. Il vicentino, con un round in 66 (-6), avvalorato da otto birdie, con due bogey, ha recuperato 37 posizioni e ora, con un totale di 209 (72 71 66, -7), é 18°. E se Migliozzi insegue una "carta" per confrontarsi, nel 2025, con i top al mondo sul PGA Tour, Filippo Celli ed Edoardo Molinari, entrambi 39.i con 213 (-3), nell'ultimo round dovranno risalire posizioni per evitare di ritrovarsi poi a partecipare alle Qualifying School del DP World Tour.
SECODO GIRO - In Corea del Sud, nel secondo round del Genesis Championship, ultimo atto della regular season del DP World Tour 2024, rimonta show di Francesco Laporta. A Incheon, il pugliese ha firmato il miglior score della giornata e, con un giro in 65 (-7) su un totale di 135 (70 65, -9), è risalito dalla 29ª alla seconda posizione. A metà gara è distante due colpi dal sudcoreano Byeong-Hun An, numero 36 al mondo e favorito della vigilia, da solo in testa con uno score di 133 (67 66, -11) colpi.
Sul percorso del Jack Nicklaus Golf Club (par 72), Laporta, che ha realizzato otto birdie, con un bogey, può ora sperare di conquistarsi un posto per il primo evento dei play-off del massimo circuito europeo maschile in programma ad Abu Dhabi dal 7 al 10 novembre con in campo i migliori 70 giocatori della Race to Dubai, l'ordine di merito. Al suo fianco, in seconda posizione, c'è anche il sudafricano Casey Jarvis. Sono invece quarti con 136 (-8), lo spagnolo Ivan Cantero, leader al termine delle 18 buche di apertura, il portoghese Ricardo Gouveia, vecchia conoscenza del golf italiano visti i suoi due successi (rispettivamente nel 2014 e nel 2021) nell'Italian Challenge sul Challenge Tour, l'americano Johannes Veerman e il giapponese Rikuya Hoshino.
Tra gli azzurri, hanno superato il taglio, inoltre, Edoardo Molinari, 41° con 142 (-2), Guido Migliozzi e Filippo Celli, entrambi 55.i con 143 (-1). Sono stati invece eliminati Renato Paratore e Andrea Pavan, 69.i con 144 (par), e Lorenzo Scalise, 78° con 145 (+1). Se Pavan ha conquistato comunque la "carta" per il 2025, Paratore e Scalise per provare a confermarla dovranno ora passare per le Qualifying School.
E adesso in Corea del Sud è tutto pronto per il "moving day" (prima dovranno ultimare il secondo giro tre giocatori fermati, per oscurità, alla 17ª e penultima buca) che precederà il quarto e ultimo round. In palio 4.000.000 di dollari, di cui 680.000 andranno al vincitore. Ma anche le 114 "carte", riservate ai migliori della Race to Dubai, per giocare sul DP World Tour il prossimo anno
PRIMO GIRO - Buon inizio di Renato Paratore in Corea del Sud. A Incheon, dopo il primo round del Genesis Championship - ultimo atto della regular season del DP World Tour, che assegnerà le "carte" per il 2025 ai migliori 114 classificati nella Race to Dubai, l'ordine di merito del circuito - il romano è nono con uno score di 68 (-4), distante due colpi dalla vetta occupata dallo spagnolo Ivan Cantero, leader con 66 (-6). Sul percorso del Jack Nicklaus Golf Club (par 72) la classifica è provvisoria visto che il giro d'apertura è stato sospeso anzitempo per oscurità. A tallonare Cantero, tutti secondi con 67 (-5), sette inseguitori. Tra questi i sudcoreani Byeong-Hun An e Hongtaek Kim, l'inglese Richard Mansell, il sudafricano Casey Jarvis, il thailandese Kiradech Aphibarnrat, lo scozzese Scotti Jamieson. Sul "-5", con ancora due buche da completare, anche lo svedese Jonas Blixt.
Paratore, fin qui migliore tra gli azzurri, ha realizzato cinque birdie, con un bogey. Attualmente 128° nell'ordine di merito, insegue un risultato di prestigio per continuare a giocare sul DP World Tour anche il prossimo anno. Dietro di lui, in Corea, 19° con 69 (-3), c'è invece Edoardo Molinari che è 143° nella Race to Dubai. A Incheon, condividono invece la 29ª piazza con 70 (-2), Francesco Laporta e Lorenzo Scalise. Più distanti Filippo Celli, 43° con 71 (-1), Guido Migliozzi, 61° con 72 (par) e Andrea Pavan, 79° con 73 (+1).
L'evento mette in palio un montepremi di 4.000.000 di dollari, di cui 680.000 andranno al vincitore. Il Genesis Championship precede l'Abu Dhabi HSBC Championship (7-10 novembre) e il DP World Tour Championship (a Dubai dal 14 al 17 novembre), rispettivamente primo e secondo atto dei play-off che incoroneranno il migliore giocatore 2024 del circuito europeo.
LA VIGILIA - Volata finale verso le ‘carte’ per la prossima stagione del DP World Tour nel Genesis Championship, in programma dal 24 al 27 ottobre al Jack Nicklaus Golf Club Korea di Incheon, nella Corea del Sud. E’ l’ultimo evento delle “Back 9” dove si assegneranno ai primi 114 della Race To Dubai (ordine di merito) i pass per il 2025. Si definiranno anche i migliori 70 ammessi all’Abu Dhabi HSBC Championship (7-10 novembre) il primo dei due ricchi PlayOffs che concluderanno la stagione. Si ridurranno a 50 nel successivo DP World Tour Championship (14-17 novembre), che incoronerà il miglior giocatore del 2024.
A Incheon saranno in gara sette azzurri, tutti ben motivati per raggiungere vari obiettivi: Guido Migliozzi, Andrea Pavan, Francesco Laporta, Renato Paratore, Filippo Celli, Edoardo Molinari e Lorenzo Scalise.
Il torneo è nato nel 2017 e per sette edizioni, fino allo scorso anno, è stato nel calendario del Korean Tour. Ora, dopo un accordo triennale, viene organizzato congiuntamente dal circuito asiatico, con 30 rappresentanti, e dal DP World Tour, con 90 partenti.
La gara avrà insolitamente due campioni in carica. Infatti nel 2023 Genesis è stato sponsor del Korea Championship che poi, per strategie di mercato, si è fuso nell’occasione con il Genesis Championship. Così saranno chiamati a difendere il titolo lo spagnolo Pablo Larrazabal, a segno nel primo, e il coreano Sang-hyun Park, vincitore del secondo.
Nel field calamitano l’attenzione due coreani, Tom Kim, numero 25 del World Ranking, e Byeong Hun An, numero 36, in un contesto che comprende, tra gli altri, i giapponesi Rikuya Hoshino e Keita Nakajima, vincitori stagionali come Migliozzi, il danese Nicolai Hojgaard, il francese Antoine Rozner, lo svedese Sebastian Soderberg, il malese Gavin Green, il thailandese Kiradech Aphibarnrat e lo statunitense Johannes Veerman.
Quanto agli azzurri l’assenza nel precedente torneo è costata a Migliozzi la perdita di quattro posizioni nell’ordine di merito, da 16° a 20°, e l’uscita dalla lista dei primi dieci, non altrimenti qualificati, che riceveranno la ‘carta’ per il PGA Tour 2025. Nelle ultime tre gare dovrà riconquistare la posizione, mentre è praticamente al sicuro Matteo Manassero, che si è concesso un turno di riposo, sesto nella Race To Dubai e terzo tra i possibili fruitori del lasciapassare americano. Pavan (72° nel ranking) e Laporta (84°) hanno entrambi chance di andare ad Abu Dhabi, con il primo, distante solo 11 punti dalla 70ª piazza, che potrà anche approfittare dell’assenza degli statunitensi Tony Finau (n. 71) e Sean Crocker (n. 69). Ultima chiamata, invece, per Paratore, Celli, Molinari e Scalise al momento fuori dai 114. Il montepremi è di 4.000.000 di dollari dei quali 680.000 andranno al vincitore.
Il torneo su Sky e in streaming su NOW - Il Genesis Championship verrà trasmesso da Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW con collegamenti ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 24 e venerdì 25 ottobre, dalle ore 5 alle ore 10; sabato 26, dalle ore 5,30 alle ore 10; domenica 27, dalle ore 3,30 alle ore 8,30. Commento di Silvio Grappasonni, Michele Gallerani e di Claudio Viganò.
Il taiwanese Chieh-po Lee ha avuto la meglio con 259 (64 65 67 63, -21) colpi, in un combattuto finale, nell’International Series Thailand sul percorso del Thai Country Club (par 70), a Chachoengsao in Thailandia, dove Stefano Mazzoli si è classificato 39° con 269 (69 67 67 66, -11).
Il vincitore ha concluso con un 63 (-7, otto birdie, un bogey) e, grazie a un birdie sull’ultima buca, ha superato di un colpo, secondi con 260 (-20), Peter Uihlein, giocatore della LIV Golf e leader dopo tre turni, che ha mancato il playoff con un bogey a chiudere, e il canadese Richard T. Lee, che ha realizzato un 62 (-8, dieci birdie, due bogey), ma che dopo aver segnato sei birdie dalla 12ª alla 17ª ha mancato l’aggancio con un par alla 18ª. A Chieh-po Lee è andato un assegno di 360.000 dollari su un montepremi di 2.000.000 di dollari.
In quarta posizione con 262 (-18) M. J. Maguire, Paul Peterson e Christian Banke e in settima con 264 (-16) gli svedesi Bjorn Hellgren e Charlie Lindh, l’australiano Maverick Antcliff e il neozelandese Nick Voke.
Mazzoli è risalito di cinque posizioni nel round conclusivo con un 66 (-4) frutto di cinque birdie e di un bogey e ne ha guadagnata una nell’ordine di merito (31°).
LA VIGILIA - Stefano Mazzoli, dopo l’ottimo quarto posto ottenuto la scorsa settimana nel Black Mountain Championship, torna subito in campo per prendere parte all’International Series Thailand (24-27 ottobre). Si gioca sul percorso del Thai Country Club, a Chachoengsao in Thailandia, con un montepremi di due milioni di dollari e prima moneta di 360.000 dollari.
Come di consueto agli eventi della serie “International” prendono parte anche alcuni giocatori della LIV Golf. Tra costoro saranno al via gli statunitensi John Catlin, numero uno dell’ordine di merito e dominatore della stagione, e Peter Uihlein (n. 7), i neozelandesi Ben Campbell (n. 2) e Danny Lee, il sudafricano Branden Grace, l’inglese Sam Horsfield, gli zimbabwesi Scott e Kieran Vincent, il giapponese Jinichiro Kozuma e l’australiano Wade Ormsby, che difende il titolo.
In gara anche altri quattro concorrenti che sono nella top 10 della money list, l’americano Michael Maguire (n. 4), vincitore del Black Mountain Championship, i thailandesi Suteepat Prateeptienchai (n. 5) e Rattanon Wannasrichan (n. 8) e l’australiano Travis Smyth (n. 9). Tra i favoriti, oltre ai citati, anche il coreano Jeunghun Wang, il filippino Miguel Tabuena, il sudafricano Jbe Kruger e il canadese Richard T. Lee, che sono entro i 15.
Mazzoli, che a Hua Hin ha ottenuto il miglior risultato sul circuito e che in stagione si è anche classificato quinto nell’International Series Morocco, ha disputato undici tornei andando a premio in sette occasioni. E’ al 32° posto nell’ordine di merito.
Roberta Liti, sesta con 277 (66 69 70 72, -11), e Angelica Moresco, 31ª con 284 (73 69 70 72, -4), hanno superato, con una tonica prestazione, lo Stage 2 (72 buche) e sono state ammesse alla “LPGA Q-Series: Final Qualifying Stage”, ossia il torneo conclusivo delle qualificazioni nel quale saranno assegnate le ‘carte’ per il LPGA Tour 2025.
Al Plantation Golf & Country Club, di Venice in Florida, dove le 195 concorrenti si sono alternate sui percorsi del Bobcat Course e sul Panther Course, entrambi par 72, hanno concluso al vertice con 274 (-14) l’inglese Mimi Rhodes (70 71 68 65) e la dilettante francese Adela Cernousek (72 66 66 70). Hanno superato di un colpo Melanie Green e l’altra amateur Zoe Antoinette Campos, terze con 275 (-13), e di due la coreana Bi Shin, quinta con 276 (-12), mentre la Liti è stata affiancata da Karen Chung, dall’irlandese Sara Byrne e dalla tedesca Isi Gabsa.
Roberta Liti ha iniziato il torneo al vertice dove è rimasta anche nel secondo giro, poi ha continuato con accortezza badando soprattutto alla qualificazione e ha chiuso con un 72 (par, tre birdie, tre bogey) sul Bobcat Course. Angelica Moresco, 72ª con un 73 (+1) dopo il primo round, ha recuperato nel secondo con un parziale di 69 (-3) portandosi al 33° posto. Ha risalito la classifica nel terzo di altri otto gradini (25ª) per poi difendere la posizione terminando anche lei con un 72 (par, due birdie, due bogey) sul Bobcat Course.
In totale sono state promosse 43 concorrenti tra le quali Becca Huffer, Brianna Do, la canadese Maddie Szeryk e le spagnole Carla Tejedo Mulet e Blanca Fernandez Garcia Poggio.
La finale della Qualifying School si terrà dal 5 al 9 dicembre al Magnolia Grove Golf Club (Crossings & Falls Courses) di Mobile in Alabama, dove si assegneranno 25 ‘carte’ categoria 14 per il LPGA Tour 2025 alle prime classificate. Le altre che termineranno entro il 45° posto avranno una categoria con meno possibilità di gioco e la ‘carta’ piena per l’Epson Tour.
LA VIGILIA - Roberta Liti e Angelica Moresco prendono parte allo Stage 2 della LPGA Q-Series in programma dal 22 al 25 ottobre, sulla distanza di 72 buche al Plantation Golf & Country Club, di Venice in Florida, dove le 195 concorrenti si alterneranno sul Bobcat Course e sul Panther Course. Obiettivo per tutte qualificarsi per la finale della Qualifying School che si terrà dal 5 al 9 dicembre, al Magnolia Grove Golf Club (Crossings & Falls courses) di Mobile in Alabama, dove si assegneranno 25 ‘carte’ categoria 14 per il LPGA Tour 2025 alle prime classificate. Le altre che termineranno entro il 45° posto avranno una categoria con meno possibilità di gioco e la ‘carta’ piena per l’Epson Tour.
Saranno sul tee di partenza sia giocatrici che hanno avuto un periodo difficile, sia altre che aspirano a cimentarsi sul più prestigioso dei circuiti femminili tra le quali ricordiamo le statunitensi Christina Kim, tre successi sul LPGA Tour, Becca Huffer, Laura Wearn, Jillian Hollis, l’australiana Su Oh, la thailandese Pavarisa Yoktuan, la finlandese Matilda Castren, un titolo sul circuito e una Solheim Cup disputata con il Team Europe (2021, vinta), l’israeliana Laetitia Beck, la svizzera Kim Metraux, la svedese Beatrice Wallin, le tedesche Chiara Noja, Sophie Hausmann e Laura Fuenfstueck, la portoricana Maria Torres e la 18enne indiana Avani Prashanth, un successo sul LET Access da dilettante nel 2023.
Nel primo round Roberta Liti sarà impegnata sul Bobcat Course e Angelica Moresco sul Panther Course.
Il terzetto del Croara Country Club, composto da Riccardo Tosi, capitano e giocatore, Gianluca Perna e Andrea Gallini, si è classificato al 18° posto con 307 (150 157, +23) colpi nell’European Men's Club Trophy, il campionato europeo per compagini di circolo disputato sul percorso del Cabot Bordeaux Golf (par 71), a Le Pian Médoc in Francia. Il torneo è stato ridotto da 54 a 36 buche poiché per il maltempo non è stato possibile disputare il terzo round.
Ha vinto con 279 (138 141, -5) il circolo francese del Golf de St. Nom La Breteche, già a segno in altre occasioni, che ha superato di due lunghezze i danesi dello Smorun Golf Club (281, -3), che difendevano il titolo. Al terzo posto con 283 (-1) il Koninklijke Haagsche G&CC (Olanda), al quarto con 284 (par) il GC St. Leon-Rot (Germania) e il Niitvälja Golfiklubi (Estonia) e al sesto con 286 (+2) il Real Club de Golf El Prat (Spagna).
Oltre a quella italiana hanno preso il via altre 23 rappresentative di club vincitrici dei campionati nazionali in Austria, Belgio, Bornia & Herzegovina, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Inghilterra, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera e in Galles. Due i successi degli italiani: con Rapallo (1983) e Parco di Roma (2014).
LA VIGILIA - Il terzetto del Croara Country Club, composto da Riccardo Tosi, capitano e giocatore, Gianluca Perna e Andrea Gallini, prende parte all’European Men's Club Trophy, il campionato europeo per compagini di circolo che si svolge dal 24 al 26 ottobre sul percorso del Cabot Bordeaux Golf, a Le Pian Médoc in Francia.
Oltre a quella italiana saranno al via altre 23 rappresentative di club vincitrici dei campionati nazionali in Austria, Belgio, Bornia & Herzegovina, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Inghilterra, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera e in Galles.
Il torneo, con squadre di tre giocatori, si disputa sulla distanza di 54 buche con due score su tre giornalieri validi per la classifica. Al termine in caso di parità in vetta il trofeo andrà alla compagine che avrà realizzato lo score più basso con i tre punteggi scartati.
Difende il titolo il team danese dello Smørum Golf Club in contesto dove il Croara CC proverà a dire la sua e che comprende, tra le altre formazioni, quelle del Golf Club St. Leon-Rot (Germania), del Golf de St Nom La Breteche (Francia) e del Clube de Golfe de Vilamoura (Portogallo), vincitrici in passato, del Real Club de Golf El Prat (Spagna), del Golfclub Murhof (Austria) e del Castle Royle Golf Club (Inghilterra), per citarne alcune. Due i successi degli italiani: con Rapallo (1983) e Parco di Roma (2014).
L’inglese Liz Young, 42enne di Southampton, ha conquistato il secondo titolo alla 248ª gara sul Ladies European Tour, imponendosi con 286 (74 73 67 72, -2) colpi nell’Hero Women's Indian Open. Con un round finale in 72 (par, un birdie e un bogey) ha superato di un colpo, seconde con 287 (-1), la singaporiana Shannon Tan, la francese Agathe Sauzon, la neozelandese Momoka Kobori e la belga Manon De Roey, la quale ha gettato al vento un titolo che sembrava già suo con due bogey a chiudere.
Sul percorso del DLF Golf & Country Club, a Gurgaon in India, Virginia Elena Carta, con un parziale di 70 (-2, quattro birdie, due bogey) ha concluso al 38° posto con 300 (75 78 77 70, +12) recuperando 17 posizioni.
Hanno occupato la sesta piazza con 288 (par) la transalpina Perrine Delacour, la marocchina Maha Haddioui e l’inglese Hannah Burke, in nona con 289 (+1) l’austriaca Emma Spitz e in decima con 291 (+3) l’australiana Kirsten Rudgeley.
Liz Young è stata gratificata con 60.000 dollari su un montepremi di 400.000 dollari.
LA VIGILIA - Da Taiwan in India. Il Ladies European Tour rimane in Asia dove dal 24 al 27 ottobre si disputa l’Hero Women's Indian Open al quale prende parte Virginia Elena Carta.
Sul percorso del DLF Golf & Country Club, a Gurgaon, tra le 114 concorrenti, spiccano i nomi della svizzera Chiara Tamburlini, numero uno dell’ordine di merito con tre successi in stagione, e della belga Manon De Roey, numero due con un titolo, ma saranno sicuramente molto seguite le indiane Diksha Dagar e Pravani Urs.
Nel buon field anche l’inglese Alice Hewson (n. 6), la singaporiana Sannon Tan (n. 9), la francese Perrin Delacour e l’altra inglese Amy Taylor, a segno nel Ladies Italian Open, anche loro sul gradino più alto del podio quest’anno e con le qualità per concedere un bis. Il novero delle favorite è comunque ampio e, tra costoro, citiamo le spagnole Ana Pelaez Trivino, Maria Hernandez e Nuria Iturrioz, la thailandese Trichat Cheenglab, al vertice dell’ordine di merito nel 2023, la sudafricana Lee-Anne Pace, undici vittorie sul LET e una sul LPGA Tour, la messicana Maria Fassi, l’australiana Kirsten Rudgeley, le inglesi Meghan MacLaren e Liz Young e la ceca Sara Kouskova.
Virginia Elena Carta, alla 65ª presenza sul circuito, viene da ottimi risultati nelle ultime quattro gare in cui si è classificata settima nel La Sella Open, quarta nell’Open de France, sesta nell’Aramco Team Series - Shenzhen e ancora quarta nel precedente Wistron Ladies Open - Taiwan. Il montepremi è di 400.000 dollari.
Il San Domenico Golf di Savelletri di Fasano (Brindisi) ospita il Sergio Melpignano Senior Italian Open, quarto evento stagionale dell’Italian Pro Tour, il circuito delle gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’Official Advisor Infront Italy. Il torneo, giunto alla 13ª edizione e che si disputa dal 24 al 26 ottobre, fa anche parte del calendario del Legends Tour riservato ai campioni “over 50”. Saranno in campo quasi tutti i migliori giocatori tra i quali sedici dei primi venti dell’ordine di merito, che comprendono anche nove vincitori stagionali. Insieme ai professionisti, competeranno per una classifica separata anche 15 amateur, fra i quali gli ex calciatori Roberto Donadoni, Mauro Tassotti e Michele Paramatti. È la terza volta, dopo quelle del 2021 e 2023, che la gara si svolge nel nome e in memoria di Sergio Melpignano, fondatore di San Domenico Golf, che, inaugurato nel 2003, ha dato ulteriore impulso allo sviluppo della regione e si è subito affermato come scenario di importanti tornei nazionali e internazionali. La manifestazione si concluderà domenica 27 ottobre con la tradizionale Pro-Am.
Kingston e Dennis cercano il tris - Saranno al via 60 concorrenti, di cui cinque italiani, per un field ricco di qualità, che promette divertimento e spettacolo. Difende il titolo il sudafricano James Kingston, numero 13 del ranking, a segno anche nel 2021 e secondo nel 2022, che punta a realizzare la prima tripletta in un evento in cui solo un altro giocatore si è imposto due volte, lo statunitense Clark Dennis, che ha siglato la doppietta consecutiva al GC Udine (2017, 2018) e che sarà l’altro past winner in campo.
Dennis (n. 9) è anche uno dei nove che sono saliti sul gradino più alto del podio nel 2024. Sarà tra i favoriti, ma i più gettonati alla vigilia sono il brasiliano Adilson Da Silva, numero 1 dell’ordine di merito, e l’inglese Peter Baker, numero 4. Il primo, 52enne di Santa Cruz do Sul, ha firmato due titoli quest’anno e complessivamente ne vanta sette sul circuito. Ha svolto la sua carriera sul Sunshine Tour con 12 vittorie oltre a una conquistata sull’Asian Tour. Baker, 57enne di Shifnal, sette allori pure per lui (uno in stagione), nel 2023 è stato money winner proprio davanti a Da Silva. Vanta tre vittorie sull’European Tour (ora DP World Tour) e altrettante sul Challenge Tour.
In molti comunque, possono puntare in alto compresi gli altri sei vincitori: gli svedesi Joakim Haeggman (n. 5) e Jarmo Sandelin (n. 18), gli inglesi Robert Coles (n. 6) e Van Phillips (n. 19), suo il precedente WINSTONgolf Senior Open, lo scozzese Greig Hutcheon (n. 7) e il sudafricano Keith Horne (n. 8). Senza dimenticare partecipanti quali gli inglesi Andrew Marshall, Phillip Archer e Simon Khan, lo scozzese Euan McIntosh e gli svedesi Mikael Lundberg e Patrick Sjoland, tutti nella lista dei venti.
Cinque gli italiani in gara - Costantino Rocca, Emanuele Canonica, Michele Reale, Alessandro Tadini e Mauro Bianco saranno gli azzurri in campo. L’unico che gioca con continuità è Emanuele Canonica. Nel 2024 ha ottenuto quali migliori piazzamenti un bel quinto posto nell’HSBC India Legends Championship, un 11° nello Swiss Seniors Open e un 13° nel Costa Navarino Legends Tour Trophy, ma ha offerto altre buone prestazioni. Costantino Rocca ha frequentato il circuito, all’epoca si chiamava European Senior Tour, con due successi. Tra le imprese del grande campione bergamasco cinque titoli sul DP World Tour e tre Ryder Cup disputate con due vinte nel Team Europe. Tanti anni sui tour continentali per Reale, Bianco e Tadini, che quest’anno ha partecipato a due gare tra gli “over 50” con un 19° e un 28° posto.
Formula e montepremi – Il torneo si svolge sulla distanza di 54 buche, 18 al giorno, senza taglio. Il montepremi è di 400.000 euro con prima moneta di 60.000 euro. In gara anche 15 amateur che saranno in sfida in una graduatoria separata.
Dal calcio al golf: sul green anche Donadoni, Tassotti e Paramatti – Dalle partite negli stadi alle sfide sul green. Anche grandi protagonisti del calcio come Roberto Donadoni, Mauro Tassotti e Michele Paramatti – tutti appassionati di golf da moltissimi anni - prenderanno parte al Sergio Melpignano Senior Open per una speciale classifica riservata ai 15 amateur che affiancheranno i campioni del Legends Tour. Roberto Donadoni, ex ct della Nazionale italiana e Mauro Tassotti hanno scritto pagine indimenticabili del Milan e con la maglia azzurra sono stati vicecampioni del mondo nel 1994 negli Stati Uniti. Michele Paramatti, capitano e leader del Bologna, ha vinto uno scudetto con la Juventus nel 2002.
La Pro Am – Gran finale dell’evento domenica prossima con la Pro Am del Sergio Melpignano Senior Italian Open alla quale prenderanno parte 30 squadre composte da due professionisti (in gara tutti i 60 che daranno vita all’Open) e da tre dilettanti. Si svolgerà con formula Texas Scramble sulla distanza di 18 buche.
In campo nel ricordo di Sergio Melpignano –Si gioca per onorare la memoria di Sergio Melpignano, fondatore e promotore dello sviluppo del golf e del turismo in Puglia. La sua lungimiranza e la sua determinazione hanno permesso di portare il golf di alto livello in Puglia, contribuendo alla valorizzazione del territorio.
Il percorso – San Domenico Golf, situato tra gli ulivi secolari e il mare Adriatico della Puglia, è il prestigioso percorso disegnato dall’European Golf Design di Londra. Fondato dall’avvocato Sergio Melpignano, offre un'esperienza di gioco unica grazie al suo design da links mediterraneo e alla vista sul mare da ogni buca, con scorci sull’antica città di Egnathia. Sede del Grand Final del Challenge Tour dal 2005 al 2012, il San Domenico Golf è certificato GEO per il suo impegno nella sostenibilità ambientale.
I Partner - L’Italian Pro Tour 2024 ha il supporto di Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner). Official advisor: Infront Italy.
L’irlandese Conor Purcell ha vinto con 266 (63 69 67 67, -18) colpi l’Hangzhou Open, penultimo evento stagionale del Challenge Tour, disputato all’Hangzhou West Lake Golf Club (par 71) nella città da cui il circolo prende nome, e salendo dal 12° al quarto posto nella Road to Mallorca (ordine di merito) si è assicurato una delle ‘carte’ per il DP World Tour 2025. Non dovrà dunque attendere il verdetto definitivo dell’ultimo torneo, il Rolex Challenge Tour Grand Final (31 ottobre-3 novembre, Mallorca, Spagna), dove saranno ammessi i primi 45 della money list e che concederà ai migliori venti in pass per il circuito maggiore.
Infatti Purcell è inattaccabile come lo sono i tre giocatori che si sono classificati alle sue spalle, secondi con 270 (-14): lo spagnolo Angel Ayora, (6° nel ranking), il finlandese Oliver Lindell (5°) e l’inglese Jack Senior (8°). In quinta posizione con 271 (-13) il francese Felix Mory, il cinese Yanhan Zhou e lo svedese Niklas Lemke e in ottava con 272 (-12) l’inglese Ben Schmidt, che era in vetta con Purcell dopo tre round.
Ha staccato il biglietto per la Spagna Gregorio De Leo, che si è classificato 34° con 280 (64 72 73 71, -4) e che parteciperà al Grand Final partendo dal 33° posto nella Road to Mallorca. Non ci sarà Aron Zemmer, che nella gara si è classificato 16° con 275 (72 68 68 67, -9), ma è 64° nel ranking. E’ uscito al taglio Pietro Bovari, 70° con 142 (68 74, par). Al vincitore à andato un assegno di 80.000 dollari su un montepremi di 500.000 dollari.
TERZO GIRO - L’inglese Ben Schmidt è rimasto al comando con 199 (65 66 68, -14) colpi nell’Hangzhou Open, ma è cambiato il suo compagno di viaggio che ora è l’irlandese Conor Purcell (63 69 67), mentre ha ceduto il 19enne cinese Wenyi Ding, al debutto da pro, sceso dal primo al quinto posto con 202 (-11).
La coppia al comando inizierà il round finale con due colpi di vantaggio sullo svedese Niklas Lemke e sullo spagnolo Angel Ayora, terzi con 201 (-12), e con tre su Ding, affiancato dall’inglese Jack Senior e dal finlandese Oliver Lindell. In ottava posizione con 204 (-9), e anche loro con possibilità di recuperare, il danese Lucas Bjerregaard, il tedesco Jan Schneider, il francese Felix Mory, il norvegese Kristoffer Reitan e Matthew Cheung di Hong Kong.
A metà classifica Aron Zemmer, 30° con 208 (72 68 68, -5), in rimonta dalla 55ª piazza, e Gregorio De Leo, 35° con 209 (64 72 73, -4). Non ha superato il taglio Pietro Bovari, 70° con 142 (68 74, par). Il montepremi è di 500.000 dollari con prima moneta di 80.000 dollari.
SECONDO GIRO - Scivolone di Gregorio De Leo, da secondo a 21° con 136 (64 72, -6) colpi, nell’Hangzhou Open, sul percorso dell’Hangzhou West Lake Golf Club (par 71) nella città da cui il circolo prende nome in Cina. Sono passati a condurre con 131 (-11) l’inglese Ben Schmidt (65 66) e il 19enne cinese Wenyi Ding (66 65) al debutto tra i pro e primo della sua nazione ad aver vinto l’US Junior Amateur (2022). In terza posizione il norvegese Kristoffer Reitan e l’irlandese Conor Purcell, che era in vetta dopo il primo round insieme allo svedese Mikael Lindberg ora 13° con 135 (-7). In quinta con 133 (-9) il ceco Gordon Brixi e gli spagnoli Joel Moscatel, due successi in stagione, e il 20enne Angel Ayora, uno per lui e sempre più convincente.
E’ rimasto in gara con l’ultimo punteggio utile Aron Zemmer, 55° con 140 (72 68, -2), mentre non ha superato il taglio Pietro Bovari, 70° con 142 (68 74, par). Il montepremi è di 500.000 dollari con prima moneta di 80.000 dollari.
PRIMO GIRO - Con un ottimo giro in 64 (-7, sette birdie) colpi Gregorio De Leo è al secondo posto, alla pari con lo svedese Mikael Lindberg, dopo il round iniziale dell’Hangzhou Open, sul percorso dell’Hangzhou West Lake Golf Club (par 71) nella città da cui il circolo prende nome in Cina. La coppia ha un colpo di ritardo dal leader, l’irlandese Conor Purcell, che ha realizzato un 63 (-8) con otto birdie e anche lui senza bogey come De Leo. Al quarto posto con 65 (-6) il sudafricano Justin Walters, lo spagnolo Angel Ayora, lo svedese Niklas Lemke e l’inglese Ben Schmidt.
In buona posizione Pietro Bovari, 20° con 68 (-3), mentre è a rischio di taglio Aron Zemmer, 84° con 72 (+1). Il montepremi è di 500.000 dollari con prima moneta di 80.000 dollari.
LA VIGILIA - Seconda tappa consecutiva in Cina del Challenge Tour, dove si svolge la prima edizione dell’Hangzhou Open (17-20 ottobre) all’Hangzhou West Lake Golf Club nella città da cui il circolo prende nome. Gara molto importante per molti concorrenti, perché è l’ultima chiamata per poter partecipare al prossimo Rolex Challenge Tour Grand Final (31 ottobre-3 novembre, Mallorca, Spagna). E’ l’evento finale del circuito al quale potranno accedere solamente coloro che occuperanno i primi 45 posti della Road To Mallorca (ordine di merito), destinati a contendersi le “carte” per il DP World Tour 2025, che spetteranno ai migliori venti.
In campo tre azzurri: Gregorio De Leo, Aron Zemmer e Pietro Bovari. Il primo con il sesto posto nel precedente Hainan Open è salito dal 38° al 33° nella money list e ha già in tasca il biglietto per la Spagna, ma dovrà cercare di salire ancora per avere maggiori possibilità nel torneo conclusivo. Pietro Bovari (72°) e Aron Zemmer (74°) hanno chances di entrare tra i 45 solo vincendo o classificandosi al secondo posto. Dal terzo dovranno intervenire anche altri fattori favorevoli. Assente Stefano Mazzoli, 41° nel ranking, impegnato nell’Asian Tour dove deve difendere la ‘carta’. In tal modo gli sarà praticamente impossibile, salvo miracoli. recarsi a Mallorca, sia perché ha solo 6,97 punti di margine sul 46°, sia perché le defezioni sono state molto poche.
Tra i primi 60 della Roard To Mallorca, sono infatti assenti solo sette giocatori. Nei venti mancano il leader, l’inglese John Parry, a riparo da sorprese, e il danese Rasmus Neergaard-Petersen (n. 2) che con tre titoli stagionali già sta giocando sul circuito maggiore, e il sudafricano Robin Williams (n. 7), anche lui al sicuro quanto a ‘carta’. Andranno comunque in Spagna il norvegese Andreas Halvorsen (n. 29) e il nordirlandese Dermot McElroy, pure se perderanno terreno, poi dal 36° al 60° ci saranno tutti ad esclusione del belga Jannik DeBryun (57°), testimonianza che attorno alla 45ª piazza occorrerà dare il massimo.
Sono fuori dalla mischia i numerosi giocatori cinesi al via, ma uno sarà atteso con particolare interesse: è il 19enne Wenyi Ding che debutta tra i pro dopo aver vinto due settimane fa l'Asia-Pacific Amateur Championship. Nella sua ottima carriera da dilettante il fiore all’occhiello di essere stato il primo cinese a imposi nell’US Junior Amateur (2022). Il montepremi è di 500.000 dollari con prima moneta di 80.000 dollari.
J.T. Poston, con lo score di 262 (64 65 66 67, -22) colpi, ha fatto suo lo Shriners Children's Open superando di misura Doug Ghim, secondo con 263 (-21). Sul percorso del TPC Summerlin (par 71), a Las Vegas in Nevada, ha debuttato nella nuova stagione del PGA Tour Francesco Molinari, che si è classificato 59° con 281 (66 70 75 70, -3). L’azzurro ha iniziato bene, poi ha pagato soprattutto un terzo round terminato di quattro colpi sopra il par.
James Tyree Poston, 31enne di Hickory (North Carolina), ha firmato il terzo titolo sul circuito a distanza di due anni e tre mesi dal secondo. Ha realizzato un 67 (-4) finale con cinque birdie e un bogey ininfluente alla buca 17, perché la rimonta di Ghim (65, -6, un eagle, quattro birdie) è rimasta corta di un colpo.
Per il successo Poston ha ricevuto un assegno di 1.260.000 dollari, su un montepremi di 7.000.000 di dollari, ed è salito nel World Ranking dal 64° al 40° posto.
In terza posizione con 265 (-19) il filippino Rico Hoey e il tedesco Matti Schmid, in quinta con 266 (-18) Michael Kim, Davis Thompson e il coreano K.H. Lee, e in ottava con 267 (-17) il canadese Taylor Pendrith. E’ finito al taglio, caduto a 140 (-2), il tentativo del coreano Tom Kim (141, -1) di vincere il torneo per la terza volta consecutiva.
LA VIGILIA - Francesco Molinari debutta nella nuova stagione del PGA Tour, iniziata a metà settembre, partecipando al quarto evento, lo Shriners Children's Open, in programma dal 17 al 20 ottobre sul percorso del TPC Summerlin, a Las Vegas in Nevada. L’azzurro torna così in USA dove ha disputato l’ultima gara a fine giugno.
Il torneo, che ha un montepremi di sette milioni di dollari, uno dei più bassi rispetto alla media, non ha richiamato i big così che il più in alto nel World Ranking è il coreano Tom Kim, numero 25, campione in carica con doppietta negli ultimi due anni. Il 22enne di Seoul, con tre successi sul circuito (l’altro nel Wyndham Championship, 2022), professionista dal 2018, ha un palmarès in cui figurano anche due vittorie sull’Asian Tour, tre sull’Asian Development Tour, due sul Korean Tour e altrettante sul Philippine Golf Tour.
Nel field altri cinque tra i primi 50 della classifica mondiale, ma tutti nella parte bassa: Davis Thompson, Matt McCarty, che si è appena imposto nel Black Desert Championship, il tedesco Stephan Jaeger, classificato alle sue spalle, l’australiano Cameron Davis e il canadese Taylor Pendrith. Malgrado le defezioni, come sempre accade nel PGA Tour, al via vi saranno giocatori che sono comunque il grado di offrire un buon contributo allo spettacolo tra i quali ricordiamo Gary Woodland, Harris English, Rickie Fowler, Kurt Kitayama, Matt Kuchar, J.T. Poston, Andrew Putnam, il neozelandese Ryan Fox, il sudafricano Erik Van Rooyen, l’inglese Danny Willett, l’irlandese Seamus Power, i canadesi Nick Taylor e Adam Hadwin, secondo lo scorso anno, e Matthew NeSmith, runner up nel 2022. Oltre naturalmente a Molinari. Al vincitore andranno 1.260.000 dollari e gli inviti nel 2025 per The Masters, PGA Championship, The Sentry e The Players Championship.
Il torneo, giunto alla 42ª edizione, è iniziato nel 1983 e fino al 2003 si è disputato sulla distanza di 90 buche. Nato come Panasonic Las Vegas Pro-Celebryty Classic, l’anno dopo è divenuto Panasonic Las Vegas Invitational e poi ha cambiato nome sette volte fino a giungere all’attuale. Con Kim in campo altri tre past winner, lo scozzese Martin Laird (2009, 2020), Webb Simpson (2013) e Ryan Moore (2012). Oltre a Kim e a Laird vi sono soltanto altri due plurivincitori: Kevin Na, con due successi, e Jim Furyk, recordman con tre, l’altro giocatore che insieme a Kim ha realizzato la doppietta consecutiva nel corso del trittico. Dal 2004, ossia sulla distanza di 72 buche, il punteggio record è di 260 (-24) colpi firmato da Ryan Moore, Webb Simpson, Sungjae Im (2021) e Kim (2022), ma Marc Turnesa ha il primato rispetto al par con un “-25” ottenuto nel 2008 (score di 263). Tra i vincitori anche Tiger Woods nel 1996 con un 332 (-27) sulle 90 buche.
Il torneo su Discovery Plus e su Eurosport 2 - Lo Shriners Children's Open verrà teletrasmesso da Discovery Plus e da Eurosport 2 con collegamenti su entrambe le piattaforme da giovedì 17 a domenica 20 ottobre, dalle ore 23 alle ore 2. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandra Bellicini.
l francese Julien Guerrier ha vinto con 267 (62 72 63 70, -21) colpi l’Estrella Damm N.A. Andalucía Masters, sul tracciato del Real Club de Golf Sotogrande (par 72), a San Roque in Spagna. Ha concluso la gara alla pari con lo spagnolo Jorge Campillo (267 - 64 65 68 70) e poi ha conquistato il primo titolo sul DP World Tour con un par alla nona buca di playoff, record eguagliato del circuito per quanto riguarda le buche supplementari giocate in un evento.
Con una tonica rimonta finale sono terminati in buona classifica Matteo Manassero, da 40° a 17° con 277 (72 69 70 66, -11), e Francesco Laporta, da 36° a 20° con 278 (69 69 72 68, -10).
Alle spalle dei due protagonisti l’inglese Daniel Brown, terzo con 269 (-19), al quarto posto con 270 (-18) l’altro inglese Jordan Smith e il danese Rasmus Hojgaard e solo al sesto con 271 (-17) lo spagnolo Jon Rahm, ‘stella’ della LIV Golf, che era il più gettonato nelle previsioni della vigilia.
Campillo, 38enne di Caceres, tre successi in carriera, era in vantaggio dopo la buca 13 dove Guerrier ha trovato un doppio bogey (70, -2, aggiungendo cinque birdie e un bogey precedenti), ma l’iberico non è riuscito a mantenerlo. Con un birdie e due bogey, l’ultimo alla 18, ha favorito lo spareggio. Julien Guerrier, 39enne di Evreux, fino a ora con due vittorie sul Challenge Tour e altrettante sull’Alps Tour e sul French Tour, ha poi avuto partita vinta con il nono par consecutivo nelle buche supplementari, contro il bogey finale dell’avversario. Al transalpino è andato un assegno di 552.500 dollari su un montepremi di 3.250.000 dollari.
Manassero ha realizzato un 66 (-6), con un eagle, cinque birdie e un bogey, ed è salito dall’ottava alla sesta posizione nella Race to Dubai (ordine di merito). Ora è sempre più vicino alla “carta” per il PGA Tour che spetterà ai primi dieci classificati non altrimenti esenti.
Laporta, che ha segnato un 68 (-4) con cinque birdie e un bogey, è 84° nel ranking e ha ancora un’opportunità (il prossimo Genesis Championship, 24-27 ottobre, Corea del Sud) così come Andrea Pavan (72°), uscito al taglio, per entrare tra i 70 ammessi alla prima delle due ricche gare dei PlayOffs (Abu Dhabi HSBC Championship, 7-10 novembre) che concluderanno la stagione. Sono usciti dopo 36 buche Lorenzo Scalise, 71° con 143 (-1), Renato Paratore, 88° con 144 (par), il citato Pavan, 96° con 145 (+1), Edoardo Molinari, 116° con 149 (+5), e Filippo Celli, 121° con 152 (+8).
TERZO GIRO - Lo spagnolo Jorge Campillo (197 - 64 65 68, -19) è stato raggiunto dal francese Julien Guerrier (197 - 62 72 63) in vetta alla classifica dell’Estrella Damm N.A. Andalucía Masters, sul tracciato del Real Club de Golf Sotogrande (par 72), a San Roque in Spagna.
La coppia di testa precede, dopo il terzo giro, due inglesi, Daniel Brown, terzo con 200 (-16) colpi, e Jordan Smith, quarto con 201 (-15). Al quinto posto con 203 (-13) il danese Rasmus Hojgaard e al sesto con 204 (-12) l’inglese Andy Sullivan e lo spagnolo Jon Rahm, gran favorito della gara, al quale non sarà certo facile recuperare sette colpi.
A metà graduatoria Francesco Laporta, 36° con 210 (69 69 72, -6), e Matteo Manassero, 40° con 211 (72 69 70, -5). Sono usciti al taglio Lorenzo Scalise, 71° con 143 (-1), Renato Paratore, 88° con 144 (par), Andrea Pavan, 96° con 145 (+1), Edoardo Molinari, 116° con 149 (+5), e Filippo Celli, 121° con 152 (+8). Il montepremi è di 3.250.000 dollari dei quali 552.500 di prima moneta.
SECONDO GIRO - Lo spagnolo Jorge Campillo, leader con 129 (6 65, -15) colpi, ha fatto il vuoto nel secondo giro dell’Estrella Damm N.A. Andalucía Masters sul tracciato del Real Club de Golf Sotogrande (par 72), a San Roque in Spagna. Ha preso quattro colpi di vantaggio sull’inglese Daniel Brown, secondo con 133 (-11), e cinque sullo scozzese Scott Jamieson, sull’altro inglese Jordan Smith e sul francese Julien Guerrier, in vetta dopo un round, terzi con 134 (-10).
Ha recuperato lo spagnolo Jon Rahm, che gioca nella LIV Golf e favorito del torneo, il quale è risalito dal 39° al sesto posto con 136 (-8) dove ha la compagnia del connazionale Angel Hidalgo, che lo ha sconfitto al playoff nell’Open di Spagna, del paraguaiano Fabrizio Zanotti, del sudafricano Jayden Schaper e dell’austriaco Bernd Wiesberger.
Sono rimasti in gara solo due azzurri: Francesco Laporta, 18° con 138 (69 69, -6), che sta confermando il suo buon momento, e Matteo Manassero, che ha rimontato dalla 71ª alla 45ª posizione con 141 (72 69, -3). Non hanno superato il taglio Lorenzo Scalise, 71° con 143 (-1), Renato Paratore, 88° con 144 (par), Andrea Pavan, 96° con 145 (+1), Edoardo Molinari, 116° con 149 (+5), e Filippo Celli, 121° con 152 (+8). Il montepremi è di 3.250.000 dollari dei quali 552.500 di prima moneta.
PRIMO GIRO - Il francese Julien Guerrier guida la graduatoria con 62 (-10, dieci birdie, senza boge)) colpi dopo il primo giro dell’Estrella Damm N.A. Andalucía Masters sul tracciato del Real Club de Golf Sotogrande (par 72), a San Roque in Spagna.
Il transalpino precede di misura l’inglese Daniel Brown, secondo con 63 (-9), di due colpi lo spagnolo Jorge Campillo, terzo con 64 (-8), e di tre lo statunitense Johannes Veerman, quarto con 65 (-7). In quinta posizione con 66 (-6) il danese Niklas Norgaard e il transalpino Romain langasque e solo in 39ª con 70 (-2) l’iberico Jon Rahm, “stella” della LIV Golf e grande favorito del torneo.
Il migliore tra gli azzurri è Francesco Laporta, 24° con 69 (-3), e sono a metà graduatoria Matteo Manassero e Renato Paratore, 71.i con 72 (par). Si trovano oltre Andrea Pavan, 91° con 73 (+1), Filippo Celli, 107° con 74 (+2), Lorenzo Scalise, 122° con 76 (+4), ed Edoardo Molinari, 124° con 77 (+5). Il montepremi è di 3.250.000 dollari dei quali 552.500 di prima moneta.
LA VIGILIA - Lo spagnolo Jon Rahm, 14° nel ranking mondiale, numerosi vincitori stagionali e sette azzurri nel field di qualità dell’Estrella Damm N.A. Andalucía Masters in programma dal 17 al 20 ottobre. Sul percorso del Real Club de Golf Sotogrande, a San Roque in Spagna, saranno sul tee di partenza Matteo Manassero, Edoardo Molinari, Lorenzo Scalise, Andrea Pavan, Francesco Laporta, Renato Paratore e Filippo Celli, tutti con un buon motivo per offrire una prestazione di livello.
Il DP World Tour, infatti, entra nella fase decisiva con le ultime due gare delle “Back 9” determinanti per l’assegnazione delle ‘carte’ per la prossima stagione ai primi 110 della Race To Dubai (ordine di merito) e per definire i 70 che saranno ammessi al primo dei due eventi dei PlayOffs. Dalla Spagna si andrà in Corea del Sud dove il Genesis Championship (24-27 ottobre) metterà la parola fine alla corsa per le ‘carte’, mentre i citati 70 potranno prendere parte al primo dei due ricchi tornei conclusivi, l’Abu Dhabi HSBC Championship (7-10 novembre) per poi ridursi a 50 nell’ultimo, il DP World Tour Championship (14-17 novembre).
A San Roque Jon Rahm, una delle stelle della LIV Golf, runner up nel 2019, sarà tra i più accreditati favoriti sia per la sua caratura, ma anche per la probabile voglia di rivincita dopo aver perso al playoff l’Open di Spagna a fine settembre superato dal connazionale Angel Hidalgo, che sarà uno dei 18 giocatori a segno in stagione sulla sua strada. Tra gli altri possono puntare in alto Matteo Manassero, i danesi Thorbjorn Olesen e Rasmus Hojgaard, il giapponese Rikuya Hoshino, lo svedese Jesper Svensson, gli iberici Nacho Elvira e Adrian Otaegui, unico past winner (2022) in campo, il francese Victor Perez, il tedesco Marcel Siem, suo l’Open d’Italia a Cervia, lo scozzese Ewen Ferguson e gli inglesi Laurie Canter, altro membro della Superlega araba, Matt Wallace e Dan Bradbury, reduce dal successo nel precedente FedEx Open de France.
Degli azzurri Manassero, ottavo nella Race to Dubai, ha l’obiettivo, oltre che di migliorarsi, anche di conquistare una ‘carta’ per il PGA Tour che spetterà ai primi dieci non altrimenti qualificati (al momento è dentro anche Guido Migliozzi, 16° e che si è concesso un turno di riposo). Pavan, 70° nel ranking, punta ad andare ad Abu Dhabi, stesso proposito di Laporta (84°), che dopo la brillante prova in Francia (sesto), con uno stato di forma più che buono e con due tornei a disposizione può farcela. Per gli altri la necessità, invece, di entrare tra i 110. Il montepremi è di 3.250.000 dollari dei quali 552.500 di prima moneta.
La gara, nata nel 2010 come Andalucia Valderrama Masters, è soltanto alla decima edizione. Infatti ha avuto un avvio difficile, sebbene vinta da giocatori di peso come il nordirlandese Graeme McDowell (2010) e lo spagnolo Sergio Garcia (2011). Nel 2012 è stata cancellata per mancanza di fondi ed è ripresa nel 2017 con un nuovo exploit di Garcia, che ha fatto la tripletta nel 2018, unico plurivincitore nell’albo d’oro.
Oltre a Rahm saranno al via altri quattro runner up, ma con scarse possibilità di emergere: lo svedese Sebastian Soderberg (2021), l’iberico Alvaro Quiros (2019), l’olandese Joost Luiten (2017) e il danese Soren Kjeldsen (2010). Nell’occasione è assente il polacco Adrian Meronk, campione in carica, anche lui nella LIV Golf.
Il torneo su Sky e in streaming su NOW - L’Estrella Damm N.A. Andalucía Masters andrà in onda su Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 17 e venerdì 18 ottobre, dalle ore 14 alle ore 19; sabato 19, dalle ore 13,30 alle ore 18; domenica 20, dalle ore 11 alle ore 16. Commento di Silvio Grappasonni, Roberto Zappa e di Giovanni Dassù.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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