Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

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Team Cup: la GB&I vince facile (17-8)

 

La Gran Bretagna & Irlanda, diretta dall’inglese Justin Rose, ha battuto per 17-8 il Continental Europe, condotto da Francesco Molinari e con in squadra anche Matteo Manassero, nella seconda edizione della Team Cup disputata sul percorso dell’Abu Dhabi GC ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti.

Il torneo, con squadre di dieci elementi, è stato una sorta di prova tecnica in vista della Ryder Cup 2025 (26-28 settembre, Bethpage Black Course, Farmingdale, USA) voluta dall’inglese Luke Donald, capitano del Team Europe, sull’onda di quanto accaduto a gennaio 2023 quando si è disputata la prima edizione. Vinse la formazione continentale (14,5-10,5 con F. Molinari capitano anche in quell’occasione) e successivamente sei partecipanti all’evento  furono tra i protagonisti europei nella vittoriosa Ryder Cup di Roma.

La gara, con formula simile a quella della sfida con gli Stati Uniti, si è dipanata in tre giornate: cinque fourball nella prima, due sessioni di cinque foursome nella seconda e dieci singoli nell’ultima.

La superiorità dei britannici si è palesata sin dal primo turno con un parziale a loro favore di 3,5 a 1,5, poi divenuto un 11-4 dopo i dieci foursome. Anche i singoli favorevoli ai vincitori con il 6-4 che ha definito il risultato.

Nei match individuali Matteo Manassero ha superato di misura (1 up) il giovane nordirlandese Tom McKibbin e Francesco Molinari ha pareggiato con l’inglese Jordan Smith. McKibbin, che sta per accedere alla LIV Golf, era in vantaggio per 1 up dopo undici buche, poi il veronese ha pareggiato con un birdie alla 12ª che ha replicato alla 15ª per imporsi. Molinari, avanti 2 up alla 3ª, ha poi subito la rimonta di Smith che ha operato il sorpasso alla 7ª per andare 2 up alla 10ª. L’azzurro ha reagito accorciando le distanze con un birdie alla 12ª buca e poi alla 16ª ha sfruttato al meglio un bogey dell’avversario per impattare.

Nei doppi gli azzurri non hanno realizzato punti. Hanno giocato insieme il fourball cedendo contro Tommy Fleetwood/Aaron Rai (4&2), poi Molinari ha fatto coppia con il francese Julien Guerrier nei due foursome persi rispettivamente per mano di Rose/Fleetwood (2 up) e Smith/Fleetwood (3&2). Manassero e il transalpino Antoine Rozner hanno invece lasciato strada a Paul Waring/Matthew Jordan (5&3) e a Waring/Laurie Canter (6&4), anche quest’ultimo nella LIV Golf.

Tre giocatori sono rimasti imbattuti: gli inglesi Tommy Fleetwood, il migliore in assoluto con quattro vittorie su altrettanti match (4 punti), Tyrrell Hatton, altro membro della Superlega Araba, e Paul Waring con tre successi e un pari (3,5 p.). Hanno portato alla causa britannica 3 punti (3 vittorie, una sconfitta) Canter e McKibbin. Tra i continentali ha ben funzionato la coppia francese formata da Matthieu Pavon e Romain Langasque che si sono imposti nei tre doppi giocati insieme, cedendo poi nei singoli. Buona prova anche del danese Nicklas Norgaard (due match vinti, uno pari, uno perso).

 

LA VIGILIA - Prove tecniche di Ryder Cup in vista della prossima sfida tra i pro europei e statunitensi in programma dal 26 al 28 settembre al Bethpage Black Course, di Farmingdale, nello stato di New York, in USA. Si ripete il confronto tra le squadre dell’Europa Continentale e della Gran Bretagna & Irlanda, composte da dieci elementi, questa volta con il nome di Team Cup dopo la prima edizione datata 2023 come Hero Cup, match che si svolgerà nuovamente sul percorso dell’Abu Dhabi GC ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, dal 10 al 12 gennaio. L’evento, voluto dal capitano del Team Europe Luke Donald, si è rivelato una scelta felice perché dei venti partecipanti nella prima occasione ben sei, la metà dei componenti della squadra, hanno poi preso parte alla trionfale Ryder Cup di Roma.

Il Continental Europe Team è stato nuovamente affidato a Francesco Molinari, capitano vittorioso nel 2023 (14,5-10.5) dove fu anche uno dei protagonisti insieme a Guido Migliozzi, mentre la GB&I sarà guidata dall’inglese Justin Rose.

La gara rappresenta per Matteo Manassero, l’altro azzurro in campo, un’ottima opportunità per mettere in mostra le sue notevoli qualità davanti a Luke Donald, che seguirà tutti con particolare attenzione soprattutto in chiave wild card, ma il veneto ha sicuramente anche le carte in regola per puntare alla qualificazione diretta attraverso l’apposita classifica (sei posti).

Nel frattempo si è preso di diritto l’accesso al torneo (in base alla posizione nella Race To Dubai 2024) insieme ad altri tre partecipanti, i danesi Rasmus Hojgaard, Niklas Norgaard e Thorbjorn Olesen tutti che, come lui, hanno acquisito anche la ‘carta’ per il PGA Tour 2025. A completare la formazione un altro due danesi, Rasmus Neergaard-Petersen, dominatore del Challenge Tour 2024 (tre successi e leader della Road To Mallorca, l’ordine di merito), e i francesi Antoine Rozner, Romain Langasque, Julien Guerrier, che ha sostituito Nicolai Hojgaard infortunato, e Matthieu Pavon, primo transalpino a imporsi nel circuito americano.

Rose avrà a disposizione i connazionali Tommy Fleetwood, capitano nel 2023, Paul Waring, Matt Wallace, Matthew Jordan, Aaron Rai, Jordan Smith, Tyrrell Hatton e Laurie Canter, gli ultimi due membri della LIV Golf, e il nordirlandese Tom McKibbin, che sta per entrarvi. Langasque e Jordan sono stati convocati in extremis, grazie al secondo posto nel Nedbank Golf Challenge del mese scorso.

Dei partecipanti alla prima Team Cup, come detto, sono stati sei quelli che poi hanno contribuito al trionfo europeo di Roma: l’austriaco Sepp Straka, Nicolai Hojgaard, Tommy Fleetwood, Tyrrell Hatton, l’irlandese Shane Lowry e lo scozzese Robert MacIntyre. In gara anche Rose, assente ad Abu Dhabi, che ha ricevuto una wild card.

La formula - La formula si ispira naturalmente alla Ryder Cup. Un turno di cinque match fourballs venerdì 10 gennaio, due di cinque incontri foursomes sabato 11 e infine i dieci singoli domenica 12. In totale saranno in palio 25 punti, con uno per la vittoria, 0,5 per il pari e nessuno per la sconfitta. Ogni atleta parteciperà a tutte e cinque le sessioni. Nel fourball della prima giornata Molinari e Manassero giocheranno in coppia contro Fleetwood e Rai.

Tritico negli Emirati Arabi Uniti - La Team Cup è il primo evento del DP World Tour nel 2025 e sarà seguito da altri due tornei negli Emirati Arabi Uniti: l’Hero Dubai Desert Classic (Emirates GC, Dubai, 16-19 gennaio), che fa parte delle Rolex Series e avrà un montepremi di nove milioni di dollari, e il Ras Al Khaimah Championship (Al Hamra GC, Ras Al Khaimah, 23-26 gennaio) con un palio 2.500.000 dollari.

Il torneo su Sky e in streaming su NOW - La Team Cup sarà trasmessa in diretta da Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW, ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: venerdì 10 gennaio, dalle ore 8 alle ore 11; sabato 11, dalle ore 4,30 alle ore 9,30; domenica 12, dalle ore 7,30 alle ore 10,30. Commento di Silvio Grappasonni, Claudio Viganò, Alessandro Lupi e di Marco Cogliati.

La selezione dell’Asia Pacific ha sconfitto per 21-11 quella della Team Europe, in cui hanno giocato Carolina Melgrati e Francesca Fiorellini, nella quarta edizione del Patsy Hankins Trophy, l’equivalente al femminile del Bonallack Trophy, che si è disputato nell’Emirato di Ras Al Khaimah, sul percorso dell’Al Hamra Golf Club negli Emirati Arabi Uniti.

Nel confronto biennale, iniziato nel 2016 e dedicato alla neozelandese Patsy Hankins (1945–2015), una delle amministratrici di golf più rispettate al mondo, il bilancio è ora di tre vittorie a una in favore delle orientali che hanno manifestato la loro superiorità sin dalla prima giornata con un 7-3 (cinque incontri di foursome e cinque di fourball). Nella seconda, stesso format, le europee hanno ridotto il distacco di un punto (11,5-8,5), ma nei singoli le orientali hanno preso il largo con un parziale di 9,5 a 2,5.

Carolina Melgrati, tenuta a riposo nel turno iniziale, ha poi disputato quattro match con due successi. Nella giornata d’apertura, in coppia con Carolina Lopez-Chacarra Coto (Spa), ha superato nel fourball per 1 up Eila Galitsky (Thai)/Vivian Lu (NZ) e nella seconda, insieme alla danese Marie Madsens, ha sconfitto nel foursome per 5&4 Arianna Lau (Hong Kong)/Min-Seo Jeong (Cor). Ha perso il secondo fourball con Francesca Fiorellini (2&1 da Min-Seo Jeong/Eila Galitsky) e il singolo (5&4 da Arianna Lau).

Francesca Fiorellini ha disputato tutti i cinque i confronti. Nei foursome, insieme all’iberica Rocio Tejedo, ha pareggiato con Huai-Chien Hsu (Twn)/Vivian Lu (NZ) e ceduto contro Mamika  Shinichi/Aira Nagasawa (Gia) per 3&2. Nei fourball, con la svedese Nora Sundberg, ha perso per 1 up contro Huai-Chien Hsu/Zhou-Shi Yuan (Cina) e il già citato match insieme alla Melgrati. Poi nel singolo è stata superata da Mamika Shinichi (2&1).

Tra le europee, dirette dall’olandese Myrte Eikenaar, nessuna è rimasta imbattuta. Buona prova dell’iberica Lopez-Chacarra Coto, che ha raccolto 3,5 punti (3 vittorie, un pari, una sconfitta). Hanno ottenuto, 2,5 punti l’inglese Lottie Woad, numero uno mondiale, Marie Madsens e l’irlandese Beth Coulter. Con due Melgrati e con 1,5 Fiorellini e la danese Emma Kaisa Dalgaard Bunch.

Tra le asiatiche, condotte da Joanne McKee di Hong Kong che aveva portato al successo il team anche nel 2018, la migliore è stata la giapponese Mamika Shinichi (4,5 punti con quattro vittorie e un pari). Ben cinque hanno ottenuto 3,5 punti. Altre tre le imbattute: la taiwanese Huai-Chien Hsu, detta Cindy (2 v, 3 pari), la cinese Zhou Shi Yuan (3 v, 1 p) e la malese Mirabel Ting (3 v, 1 p) e con una sconfitta su cinque match, insieme a 3 successi e a un pari, la giapponese Aira Nagasawa e la coreana Min-seo Jeong.

Tra le attuali proette che hanno partecipato all’evento da amateur, ricordiamo tra le altre, l’australiana Hannah Green, le giapponesi Yuka Saso e Nasa Hataoka, le thailandesi Patty Tavatanakit e Atthaya (ora Jeeno) Thitikul, la singaporiana Shannon Tan, la tedesca Helen Briem e l’austriaca Emma Spitz.

Altre due azzurre hanno disputato la gara: Lucrezia Colombotto Rosso (2016) e Bianca Maria Fabrizio (2016, 2018), mentre la Fiorellini ha fatto parte del Team Europe anche nell’unico successo datato 2023 (19-13).

 

SECONDA GIORNATA -  Dopo la seconda giornata l’Asia Pacific conduce per 11,5-8,5 sul Team Europe dove giocano Fiorellini e Melgrati. Nel foursome Melgrati e Madsens (Dan) hanno battuto Lau (Hong Kong)/Jeong (Cor) per 5&4, mentre Fiorellini/Tejedo (Spa) hanno ceduto contro Shinichi/Nagasawa (Gia) per 3&2. Nel fourball le due azzurre in coppia sono state sconfitte per 2&1da Jeong (Cor)/Galitsky (Thai).

 

PRIMA GIORNATA - Dopo la prima giornata la selezione dell’Asia Pacific è in vantaggio per 7-3 sul Team Europe, dove giocano Fiorellini e Melgrati. Nel foursome Fiorellini insieme a Rocio Tejedo (Spa) ha pareggiato con Hsu (Twn)/Lu (NZ) e nel fourball, con Sundberg (Sve), ha perso per 1 up contro H.C. Hsu (Twn)/Yuan (Cina). Solo fourball per Melgrati che, in coppia con Lopez-Chacarra Coto (Spa) ha superato Galitsky (Thai)/Lu (NZ) per 1 up.

 

LA VIGILIA - Francesca Fiorellini e Carolina Melgrati faranno parte del Team Europe che affronterà la selezione dell’Asia Pacific nella quarta edizione del Patsy Hankins Trophy che si disputerà dall’8 al 10 gennaio sul percorso dell’Al Hamra Golf Club nell’Emirato di Ras Al Khaimah, negli Emirati Arabi Uniti. E’ la versione al femminile del Bonallack Trophy, che si svolgerà in contemporanea, dove saranno di fronte due compagini di 12 giocatrici che si affronteranno con una formula che ricorda il modello Ryder Cup: cinque match di foursome e altrettanti di fourball nelle prime due giornate e 12 singoli nella terza. In palio 32 punti (1 per la vittoria, mezzo per il pari e zero per la sconfitta).

Oltre alle due azzurre, faranno parte della compagine continentale, diretta dall’olandese Myrte Eikenaar, le danesi Emma Bunch e Marie Eline Madsen, le irlandesi Beth Coulter e Aine Donegan, le inglesi Patience Rhodes e Lottie Woad, numero uno al mondo, le svedesi Louise Rydqvist, campionessa europea, e Nora Sundberg e le spagnole Rocio Tejedo e Carolina Lopez-Chacarra.

La formazione dell’Asia Pacific, affidata a Joanne McKee di Hong Kong, è composta da Mirabel Ting (Malesia), Eila Galitsky e Suvichaya Vinichaitham (Thailandia), Soo-min Oh e Min-seo Jeong (Corea), Mamika Shinichi e Aira Nagasawa (Giappone), Arianna Lau e Sophie Han (Hong Kong), Cindy Hsu Huai-chien (Taiwan), Vivian Lu (Nuova Zelanda) e Ren Yijia (Cina).

Nel confronto biennale, iniziato nel 2016 e dedicato alla neozelandese Patsy Hankins (1945–2015), una delle amministratrici di golf più rispettate al mondo, il bilancio è favorevole alle asiatiche che conducono per due vittorie a una (non si è giocato nel 2020 per la pandemia). Campionesse in carica le europee che si sono imposte nel 2023 a La Manga, in Spagna, per 19 a 13, con in squadra Francesca Fiorellini, guidate dalla riconfermata Eikenaar, che è stata anche capitana del Continent of Europe Junior Vagliano Trophy negli ultimi cinque anni. Nelle prime due edizioni successi orientali: nel 2016 (17-15 in Portogallo) con capitana la neozelandese Libby Steele e nel 2018 (23,5-8,5) in Qatar con la guida della stessa McKee, richiamata dopo la sconfitta subita nel 2023 dal team diretto da Liz McKinnon, anche lei neozelandese.

Tra le attuali proette, che hanno partecipato all’evento da amateur, l’australiana Hannah Green, le giapponesi Yuka Saso e Nasa Hataoka, le thailandesi Patty Tavatanakit e Atthaya (ora Jeeno) Thitikul, la singaporiana Shannon Tan, la tedesca Helen Briem e l’austriaca Emma Spitz.

Altre due azzurre hanno disputato la gara: Lucrezia Colombotto Rosso (2016) e Bianca Maria Fabrizio (2016, 2018).

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TGL League: il golf sposa la tecnologia

L'idea farà storcere il naso ai "puristi" ma negli Stati Uniti sono convinti: il futuro del golf è al chiuso, in uno stadio con spettatori-tifosi ed un simulatore video. Si tratta della TGL Golf League (Lega tecnologica) che - lungi dall'essere l'annuncio di una boutade - prende il via il 7 gennaio a Palm Beach (con un anno di ritardo sulla tabella di marcia a causa di un problema organizzativo) e vede tra i suoi "padrini" il leggendario Tiger Woods.

Agli occhi di un europeo che nel golf - oltre a cambi mazze, par e buche - intravede tranquillità, paesaggi bucolici e contatto con la natura sembra una "americanata". Ma non la pensano così i loro ideatori e finanziatori che hanno investito milioni di dollari nel progetto. Il torneo è stato creato da Mike McCarley, ex presidente del canale tv Golf Channel, che ha dato vita alla nuova Lega insieme a Tiger Woods e ad un altro campionissimo come Rory Mcllroy. A loro si è poi unito Ryan Dotters, il ceo di una società che crea i simulatori di golf "Full Swing" ovvero le apparecchiature che con telecamere, sensori e schermi video permettono a professionisti e praticanti di allenarsi e migliorarsi al chiuso.

Il campo di gioco è ricavato all'interno di uno stadio ed ha la grandezza di quattro campi da pallacanestro: al centro della cupola c'è una piazzola dove permettere ai giocatori di colpire la palla con la mazza e dare l'input ai sensori del computer mentre sullo sfondo un enorme schermo proietta le immagini del colpo. Ovviamente le buche possono essere di ogni tipo: da richiami a campi storici a scenari più fantasiosi come vulcani, templi o canyon.

Insomma, un enorme videogioco dove il giocatore può colpire fisicamente la pallina ed il pubblico può guardare la gara comodamente sullo schermo allo stadio o a casa. "Come una partita di Nba", spiegano gli organizzatori. L'idea di business è infatti solleticare l'interesse del pubblico che non ha alcuna intenzione di raggiungere un campo di golf all'aperto e magari preferisce seguire i propri campioni sedendo in tribuna con una confezione di popcorn tra le mani.
Della nuova Lega fanno parte sei squadre: Atlanta Drive, Boston Common, Jupiter Links, Los Angeles, New York e The Bay Club. Si gioca tre-contro-tre sulle sei buche nelle competizioni a squadre oppure uno-contro-uno sulle nove buche.
La proposta con una forte connotazione commerciale va incontro all'aumento dell'età media dei potenziali spettatori e al cambio di attitudine dei giovani, sempre meno attratti dallo sport giocato e più vicini al mondo dei videogames. Non si tratta del primo esperimento di "modernizzazione" di uno sport.

Il successo del padel fa scuola: grande diffusione senza togliere praticanti al tennis. Ancora più simile l'esperienza della King's League che unisce videogiochi e calcio. Il futuro dirà chi ha ragione. Il golf è arrivato alle Olimpiadi ma la propria diffusione risulta comunque relegate a pochi stati. Chissà che la nuova "versione" non apra nuovi scenari.

La nuova Lega comunque non intende andare in competizione con il PGA Tour. Il progetto ha raccolto tantissimi investitori made in Usa, e non solo. Gli organizzatori hanno lasciato trapelare i nomi di "vip" come i campioni Nba Stephen Curry, Andre Iguodala, Shaquille O'Neal, Dwyane Wade, Kevin Durant o la stella della Formula 1 Lewis Hamilton. Tra i finanziatori ci sarebbero anche i giocatori di baseball Shohei Ohtani e Mike Trout e l'ex tennista Serena Williams. Anche il cantante Justin Timberlake sarebbe impegnato nel progetto. Il 7 gennaio, come detto, la prima partita. L'esperimento è partito.

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JOB: G. V. Acutis si classifica nona

Guia Vittoria Acutis, con una buona prestazione, si è classificata al nono posto con 291 (70 74 72 75, +7) colpi nel torneo femminile del Junior Orange Bowl International Golf Championship disputato sul percorso del Biltmore Golf Course (par 71), a Coral Gables, nei pressi di Miami in Florida, dove Alice Alexandra Negroni è terminata 19ª con 296 (71 76 78 71, +12).

Ha dominato la canadese Shuana Liu che si è imposta con 296 (64 74 72 66, -8), dopo una corsa di testa, lasciandosi alle spalle tre statunitensi: Alexa Takai, seconda con 282 (-2), Zoe Cusack, terza con 285 (+1), e Sahana Chokshi, quarta con 286 (+2). In quinta posizione con 298 (+3) l’islandese Perla Sigurbrandsdottir e in sesta con 289 (+5), altre due americane, Samantha Chiou e Kyala Bryant, che difendeva il titolo.

Nella gara maschile vittoria allo sprint dello statunitense Lorenzo Rodriguez con 277 (67 69 65 76, -7), leader negli ultimi tre giri, il quale in quello finale ha faticato parecchio, tuttavia pur con un 76 (+5) è riuscito a contenere il tentativo di rimonta dello svizzero Joshua Hess (278, -6), che comunque ha anche lui avuto i suoi problemi con un 75 (+4). Più convincente il colombiano Tomas Restrepo con un 70 (-1), che gli è valso la terza piazza con 279 (-5). Più distanziati lo zimbabwese Keegan Shutt, l’inglese Harry Cox e l’americano Joey Iaciofano, quarti con 282 (-2). Al 17° posto Giovanni Binaghi con 288 (72 71 73 72, +4) e al 23° Giovanni Bernardi con 292 (74 70 74 74, +8). Ha accompagnato gli azzurri Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile.

Tre gli italiani vincitori del torneo: Marco Durante, a segno nel 1979, Renato Paratore (2013) e Andrea Romano (2019), mentre Marco Florioli si è classificato secondo nel 2023. Nell’albo d’oro figurano i nomi di tanti giocatori che hanno scritto pagine importanti nel mondo professionistico tra i quali ricordiamo gli statunitensi Tiger Woods, Andy North, Craig Stadler, Hal Sutton, Mark Calcavecchia, Bob Tway, Billy Mayfair, Willie Wood e lo spagnolo José Maria Olazabal.

 

TERZO GIRO - Guia Vittoria Acutis e ottava con 216 (70 74 72, +3) colpi a un giro del termine del Junior Orange Bowl International Golf Championship che si sta disputando sul percorso del Biltmore Golf Course (par 71), a Coral Gables, nei pressi di Miami in Florida, mentre è scesa al 23° posto con 225 (71 76 78, +12) Alice Alexandra Negroni.

E’ rimasta al comando la canadese Shauna Liu con 210 (64 74 72, -3), ma il suo vantaggio si è ridotto da quattro a due colpi sulle seconda classificate, le statunitensi Zoe Cusack e Alexa Takai (212, -1). Al quarto posto con 213 (par) la loro connazionale Kayla Bryant, che difende il titolo, e al quinto con 214 (+1) l’altra americana Sahana Chokshi e l’islandese Perla Sigurbrandsdottir.

Nel torneo maschile ha mantenuto il comando lo statunitense Lorenzo Rodriguez (201 - 67 69 65, -12) davanti allo svizzero Joshua Hess (203, -10). Al terzo posto con 208 (-5) lo spagnolo Fernando Cobo, al quarto con 209 (-4) il colombiano Tomas Restrepo e al quinto con 212 (-1) Oliver Betschart delle Isole Bermuda. Hanno perso qualche posizione Giovanni Binaghi, 16° con 216 (72 71 73, +3), e Giovanni Bernardi, 21° con 218 (74 70 74, +5).

 

SECONDO GIRO - Guia Vittoria Acutis, sesta con 144 (70 74, +2), è rimasta in top ten dopo il secondo giro della gara femminile del Junior Orange Bowl International Golf Championship che si sta disputando sul percorso del Biltmore Golf Course (par 71), a Coral Gables, nei pressi di Miami in Florida. E’ al 14° posto Alice Alexandra Negroni con 147 (71 76, +5). Ha allungato il passo la canadese Shauna Liu, leader con 138 (64 74, -4) colpi, quattro di vantaggio sulle statunitensi Zoe Cusack e Alexa Takai e sull’islandese Perla Sigurbrandsdottir.

Nel torneo maschile in rimonta i due azzurri: Giovanni Binaghi, da 19° a 11° con 143 (72 71, +1), e Giovanni Bernardi, da 34° a 15° con 144 (74 70, +2). E’ passato a condurre l’americano Lorenzo Rodriguez (136 - 67 69, -6), che precede di misura lo zimbabwese Keegan Shutt e lo svizzero Joshua Hess, secondi con 137 (-5).

 

PRIMO GIRO - Sul percorso del Biltmore Golf Course (par 71), a Coral Gables, nei pressi di Miami in Florida, dopo il primo giro del Junior Orange Bowl International Golf Championship nel torneo maschile è in vetta il colombiano Samuel Gonzalez con 66 (-5), seguito a un colpo dallo statunitense Lorenzo Rodriguez, dallo spagnolo Fernando Cobo e dallo zimbabwese Keegan Shutt (67, -4). Al 19° posto con 72 (+1) Giovanni Binaghi e al 34° con 74 (+3) Giovanni Bernardi.

Nella gara femminile bella partenza di Guia Vittoria Acutis, terza con 70 (-1), e di Alice Alexandra Negroni, quinta con 71 (par). Al comando con 64 (-7) la canadese Shauna Liu e in seconda posizione con 67 (-4) l’americana Alexa Takai.

 

LA VIGILIA - Giovanni Bernardi e Giovanni Binaghi difendono i colori azzurri nel Junior Orange Bowl International Golf Championship, il prestigioso evento giovanile, giunto alla 61ª edizione, in programma dal 3 al 6 gennaio sul percorso del Biltmore Golf Course a Coral Gables, nei pressi di Miami in Florida. Al via 87 concorrenti, 48 ragazzi e 39 ragazze. Alla gara femminile parteciperanno, a titolo personale, Guia Vittoria Acutis e Alice Alexandra Negroni.

Nel torneo maschile difende il titolo lo statunitense Darren Zhou in un contesto che comprende altri quattro elementi in top ten lo scorso anno, i connazionali Bryson Hughes (terzo), Tristan Wieland e Lorenzo Rodriguez (settimi) e il canadese Eric Zhao (sesto), ma saranno da seguire anche lo spagnolo Fernando Cobo e l’inglese Harry Cox.

In campo femminile l’americana Kayla Bryant, campionessa in carica. avrà tra le concorrenti più agguerrite, che cercheranno di impedirle il bis, l’islandese Perla Sigurbrandsdottir (quarta nel 2024), la ceca Annika Kohoutek (sesta) e la canadese Eileen Park (ottava) oltre all’altra statunitense Amber Lee, alla tedesca Sophie Renner e alla giapponese Ayana Hiranaka, per citare alcune nel novero molto ampio di possibili protagoniste. Quanto ai quattro italiani hanno tutti ottime chance di competere ad alto livello. Con il team Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile.

Tre i vincitori azzurri: Marco Durante, a segno nel 1979, Renato Paratore (2013) e Andrea Romano (2019), mentre Marco Florioli si è classificato secondo nel 2023. Nell’albo d’oro figurano i nomi di tanti giocatori che hanno scritto pagine importanti nel mondo professionistico tra i quali ricordiamo gli statunitensi Tiger Woods, Andy North, Craig Stadler, Hal Sutton, Mark Calcavecchia, Bob Tway, Billy Mayfair, Willie Wood e lo spagnolo José Maria Olazabal.

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PGA Tour: Matsuyama, successo con record

Il primo torneo del 2025 va a Hideki Matsuyama. Il giapponese, medaglia di bronzo ai Giochi di Parigi, ha conquistato alle Hawaii, con un totale di 257 (65 65 62 65, -35) colpi, il The Sentry. Nell'evento del PGA Tour, riservato ai vincitori del 2024 e ai migliori 50 della FedEx Cup, ha superato l'americano Collin Morikawa, secondo con 260 (-32) davanti al sudcoreano Sungjae Im, terzo con 263 (-29). In quarta posizione con 267 (-25) il venezuelano Jhonattan Vegas, in quinta con 268 (-24) Sam Burns, lo svedese Ludvig Aberg, il canadese Corey Conners e il belga Thomas Detry e in 44ª Chris Kirk con 279 (-13), che difendeva il titolo.

A Kapalua, nell’isola di Maui, il nipponico ha festeggiato l'undicesima impresa (cifra comprensiva di un Major, il The Masters 2021) sul massimo circuito statunitense maschile. L'exploit gli ha fruttato 3.600.000 dollari a fronte di un montepremi di 20.000.000 e permesso di salire al primo posto nella FedEx Cup e al quinto nel ranking mondiale.

Un successo da primato. Alla 265ª gara sul tour, e all'età di 32 anni, 10 mesi e 11 giorni, Matsuyama ha stabilito, al Plantation Course (par 73), non solo il punteggio più basso della competizione, ma anche il miglior score di sempre per un appuntamento del PGA Tour sulla distanza di 72 buche. Un errore alla buca 7 (par 4), nel quarto round, ha interrotto una striscia di 47 buche consecutive senza bogey. "Sono davvero felice, non ho mollato nemmeno per un secondo e ora mi godo questo exploit. L'ultimo putt mi ha permesso anche di stabilire un record a cui tengo moltissimo", la soddisfazione di Matsuyama. Per il giapponese è la terza affermazione negli ultimi 11 mesi sul circuito.

 

TERZO GIRO - Situazione invariata ai primi due posti della classifica dopo il “moving day” del The Sentry, il torneo del PGA Tour, che si sta svolgendo al The Plantation Course (par 73) di Kapalua, nell’isola hawaiana di Maui. Infatti il giapponese Hideki Matsuyama ha mantenuto il comando con 192 (65 65 62, -27) e Collin Morikawa è rimasto in seconda posizione con 193 (-26). E’ stata una sfida ad altissimo livello perché entrambi hanno realizzato un 62 (-11) con undici birdie il nipponico e con un eagle e nove birdie lo statunitense.

In tal modo hanno scavato un bel solco con gli inseguitori dei quali il belga Thomas Detry, terzo con 197 (-22), accusa cinque colpi di ritardo dalla vetta. Al quarto posto con 198 (-21) il corano Sungjae Im e al quinto con 199 (-20) l’inglese Harry Hall. Nessuna speranza per Chris Kirk, 36° con 209 (-10) di confermare il titolo. Il montepremi è di 20 milioni di dollari, di cui 3.600.000 andranno al vincitore.

 

SECONDO GIRO - Il giapponese Hideki Matsuyama è il nuovo leader con 130 (65 65, -16) colpi del The Sentry, il torneo del PGA Tour, che si sta svolgendo al The Plantation Course (par 73) di Kapalua, nell’isola hawaiana di Maui.

Lo seguono a un colpo Collin Morikawa, secondo con 131 (-15), e a due Maverick McNealy, Tom Hoge, in vetta dopo un turno, il belga Thomas Detry e il canadese Corey Conners, terzi con 132 (-14). In settima posizione con 133 (-13) Keegan Bradley, Wyndham Clark, Cameron Young e l’inglese Harry Hall e solo in 39ª con 141 (-5) Chris Kirk, che difende il titolo. Il montepremi è di 20 milioni di dollari, di cui 3.600.000 andranno al vincitore.

 

PRIMO GIRO - Alle Hawaii, dopo il primo round del The Sentry, torneo del PGA Tour, Tom Hoge con uno score di 64 (-9) colpi guida la classifica. A tallonare l'americano il suo connazionale Will Zalatoris e il giapponese Hideki Matsuyama, entrambi secondi con 65 (-5).

A Kapalua, nella contea di Maui, il 2025 del massimo circuito statunitense si è aperto all'insegna dello spettacolo. Al The Plantation Course (par 73), hanno cominciato la gara con il piede giusto anche Cameron Young e Collin Morikawa, quarti con 66 (-7) insieme al canadese Corey Conners. Mentre Chris Kirk, che difende il titolo conquistato nel 2024, è solo 48° con 74 (+1).

Ventinovesimo, lo scorso anno, nella FedEx Cup, Hoge, 35enne di Statesville (North Carolina), ha realizzato dieci birdie, con un bogey. In carriera, Hoge vanta quattro titoli, di cui uno sul PGA Tour (AT&T Pebble Beach Pro-Am nel 2022). L'evento mette in palio 20 milioni di dollari, di cui 3.600.000 andranno al vincitore.

 

LA VIGILIA - Il 2025 del PGA Tour parte dalle Hawaii. A Kapalua, nella contea di Maui, dal 2 al 5 gennaio i big del green si sfideranno nel The Sentry. A contendersi il titolo e un montepremi di 20 milioni di dollari (di cui 3.600.000 andranno al vincitore) saranno 60 giocatori, tra questi anche sei tra i migliori dieci al mondo.

All'appello, mancherà però l'uomo più atteso: Scottie Scheffler. L'americano, numero 1 al mondo, è stato costretto a dare forfait per una piccola operazione alla mano dovuta a un incidente domestico. Tra i protagonisti, ecco quindi gli statunitensi Xander Schauffele (secondo nel world ranking e a segno in questo evento nel 2019), Collin Morikawa (quarto) e Wyndham Clark (settimo), lo svedese Ludvig Aberg (quinto), il giapponese Hideki Matsuyama (sesto) e il norvegese Viktor Hovland (ottavo), la cui presenza è a forte rischio per una frattura all'alluce del piede destro.

A difendere il titolo conquistato nel gennaio 2024 sarà l'americano Chris Kirk. Al primo evento dell'"Opening Drive" vi partecipano i vincitori di almeno un torneo nel 2024 e molti tra i Top 50 della FedEx Cup dello scorso anno. Tra i past winner, con Kirk e Schauffele, anche Justin Thomas (2017 e 2020).

Anna Zanusso e Alessia Nobilio giocheranno nel 2025 sul Ladies European Tour, affiancando Virginia Elena Carta e Alessandra Fanali. Le due azzurre con una brillante prestazione hanno ottenuto la ‘carta’ a tempo pieno classificandosi rispettivamente al 14° posto con 350 (-13) colpi e al 16° con 352 (-11) nella finale della Lalla Aicha Qualifying School, disputata sulla distanza di 90 buche, che si è svolta sui due percorsi del Royal Golf Marrakech (par 72) e del Al Maaden Golf (par 73), a Marrakech in Marocco.

Il torneo è stato vinto dall’ecuadoriana Daniela Darquea, 29enne di Quito con la carriera fino ad ora svolta negli Stati Uniti dove ha conseguito un successo sul Symetra Tour (ora Epson Tour) nel 2017. Leader nei primi due round e poi nel quarto, ha concluso la gara con un parziale di 68 (-5, otto birdie, tre bogey) per un totale di 339 (-24), superando di un colpo la gallese Darcey Harry, seconda con 340 (-23).

In terza posizione con 342 (-21) la tedesca Polly Mack, in quarta con 343 (-20) la neozelandese Amelia Garvey, quindi le due spagnole Teresa Toscano, quinta con 344 (-19), e Blanca Fernandez, sesta con 346 (-17) insieme all’irlandese Anna Foster. Tra le 24 promosse l’argentina Magdalena Simmermacher e l’indiana Avani Prashanth, stesso score della Nobilio.

Anna Zanusso (67 75 71 69 68) ha iniziato al secondo posto, è scesa al 23°, ma ha subito reagito raggiungendo poi l’obiettivo con un 68 (-5) a chiudere fatto di cinque birdie, senza bogey. Tutto in rimonta il cammino di Alessia Nobilio che, partita lentamente (56ª), è poi arrivata alla 16ª piazza, passando per la 51ª, la 26ª e la 18ª, con un parziale finale di 69 (-4, cinque birdie, un bogey).

Le concorrenti si sono alternate nei primi quattro giri sui due campi, poi le 70 che hanno superato il taglio dopo 72 buche hanno terminato la gara sull’Al Maaden Golf. Out le dilettanti Maria Vittoria Corbi, 78ª con 293 (+3), e Carolina Caminoli, 138ª con 302 (+12). A Daniela Darquea è andato un assegno di 5.000 euro sul un montepremi di 10.000 euro.

Gli azzurri sui circuiti mondiali - Numerosi i giocatori azzurri che nel 2025 saranno impegnati nei maggiori circuiti mondiali. In campo femminile, oltre alle quattro italiane sul LET, giocheranno negli USA Benedetta Moresco (LPGA Tour), Roberta Liti e Angelica Moresco (Epson Tour). Nel settore maschile parteciperanno al PGA Tour Matteo Manassero e Francesco Molinari, che potranno anche disputare tornei sul DP World Tour insieme a Guido Migliozzi, Edoardo Molinari, Francesco Laporta, Andrea Pavan e a Gregorio De Leo. In campo sul Challenge Tour Filippo Celli, Lorenzo Scalise, Renato Paratore (che hanno la possibilità di accedere in alcune occasioni sul tour maggiore), Aron Zemmer, Pietro Bovari e Stefano Mazzoli. Quest’ultimo sarà per la seconda stagione consecutiva anche sull’Asian Tour, mentre Emanuele Canonica e Alessandro Tadini competeranno sul Legends Tour.

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DP Tour: vince John Parry, Pavan 19°

L’inglese John Parry con una gran rimonta finale sottolineata a un 64 (-8), miglior parziale di giornata, per un totale di 274 (70 69 71 64, -14), ha vinto l’AfrAsia Bank Mauritius Open, organizzato in collaborazione da DP World Tour e Sunshine Tour sul percorso del Mont Choisy Le Golf (par 72), nel villaggio turistico Grand Baie nelle Isole Mauritius, dove Andrea Pavan si è classificato 19° con 282 (-6) seguito da Renato Paratore 22° con 283 (-5).

Parry ha realizzato un eagle, sette birdie e un bogey, risalendo la classifica di otto gradini e sorpassando il sudafricano Dylan Naidoo, leader dopo tre turni e poi secondo con 276 (-12), raggiunto dal connazionale Christo Lamprecht, vincitore nel 2023 del prestigioso The Amateur Championship.

Giocatori di casa al proscenio, ma non sul gradino più alto del podio, malgrado la quarta posizione con 277 (-11) di Jovan Rebula e la quinta con 278 (-10) di Christiaan Burne e Richard Sterne, altro autore di un 64 (-8, un eagle, sei birdie), affiancati dal norvegese Andreas Halvorsen e dal tedesco Freddy Schott. Il terzo a segnare un 68 è stato lo scozzese Scott Jamieson (anche per lui un eagle e sei birdie), nono con 279 (-9) insieme al danese Jacob Skov Olesen, allo statunitense Corey Shaun e all’inglese Eddie Pepperell, che era in vetta dopo 54 buche insieme a Naidoo.

John Parry, 37enne di Harrogate, pro dal 2007, è al secondo titolo sul DP World Tour, che gli vale anche per il Sunshine Tour, dopo essersi imposto nella Vivendi Cup nel lontano 2010. E’ tornato sul circuito maggiore grazie alla terza vittoria stagionale sul Challenge Tour, siglata nel Italian Challenge Open lo scorso settembre all’Argentario GC. Per il successo ha ricevuto un assegno di 245.764 euro su un montepremi di circa 1.438.000 euro (1.500.000 dollari la cifra ufficiale).

Andrea Pavan (69 72 72 69), alla seconda gara nella nuova stagione, ha concluso la sua prestazione con un parziale di 69 (-3, un eagle, tre birdie, due bogey), migliorandosi dopo il 24° posto nel precedente Alfred Dunhill Championship. Paratore (68 73 72 70) ha chiuso con un 70 (-2, cinque birdie, tre bogey) andando a premio dopo le due precedenti uscite poco fortunate in Australia. Non ha superato il taglio dopo 36 buche Gregorio De Leo, 150° con 155 (75 80), al debutto dopo aver conquistato la ‘carta’ per il circuito continentale alla Qualifying School.

 

TERZO GIRO - Renato Paratore (213 - 68 73 72, -3) e Andrea Pavan (213 - 69 72 72) sono appaiati al 22° posto dopo il terzo giro dell’AfrAsia Bank Mauritius Open, organizzato in collaborazione da DP World Tour e Sunshine Tour sul percorso del Mont Choisy Le Golf (par 72), nel villaggio turistico Grand Baie nelle Isole Mauritius.

Sono al comando con 205 (-11) colpi l’inglese Eddie Pepperell (66 70 69) e il sudafricano Dylan Naidoo (70 69 66) seguiti con 206 (-10) dal danese Jacob Skov Olesen. In quarta posizione con 207 (-9) il sudafricano Jovan Rebula e in quinta con 208 (-8) il suo connazionale Jayden Schaper e lo statunitense Corey Shaun.

Non ha superato il taglio dopo 36 buche Gregorio De Leo, 150° con 155 (75 80), al debutto nella nuova stagione dopo aver conquistato la ‘carta’ per il circuito continentale alla Qualifying School. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Renato Paratore e Andrea Pavan hanno perso terreno nel secondo giro dell’AfrAsia Bank Mauritius Open, organizzato in collaborazione da DP World Tour e Sunshine Tour sul percorso del Mont Choisy Le Golf (par 72), nel villaggio turistico Grand Baie nelle Isole Mauritius. Sono entrambi al 18° posto con 141 (-3) e parziali di 68 73 per il primo e di 69 72 per Pavan.

In vetta alla classifica il danese Hamish Brown (136 - 66 68, -8) ha raggiunto l’inglese Eddie Pepperell (136 - 66 70), che era al comando dopo un round. Al terzo posto con 137 (-7) il sudafricano Christo Lamprecht e il danese Jacob Skov Olesen e al quinto con 138 (-6) l’altro sudafricano Louis De Jager e il norvegese Andreas Halvorsen.

Non ha superato il taglio Gregorio De Leo, 150° con 155 (75 80), al debutto nella nuova stagione dopo aver conquistato la ‘carta’ per il circuito continentale alla Qualifying School. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Renato Paratore al terzo posto con 68 (-4) colpi e Andrea Pavan al nono con 69 (-3) dopo il primo giro dell’AfrAsia Bank Mauritius Open, terzo torneo consecutivo organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour e quinto della nuova stagione, che si sta svolgendo sul percorso del Mont Choisy Le Golf (par 72), nel villaggio turistico Grand Baie nelle Isole Mauritius.

E’ al comando con 66 (-6) l’inglese Eddie Pepperell seguito a un colpo dal danese Jacob Skov Olesen, secondo con 67 (-5). Affiancano Paratore in terza posizione il norvegese Andreas Halvorsen, il danese Hamish Brown e i sudafricani Jayden Schaper, Wilco Nienaber e Jacques Blaauw, mentre Pavan ha la compagnia di altri sette concorrenti. Al 109° posto con 75 (+3) Gregorio De Leo. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Il DP World Tour ritorna alle Isole Mauritius per l’ottava edizione dell’AfrAsia Bank Mauritius Open, terzo torneo consecutivo organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour e quinto della nuova stagione che chiude la prima fase denominata “Opening Swing”. In campo tre italiani: Gregorio De Leo, Andrea Pavan e Renato Paratore.

Sul percorso del Mont Choisy Le Golf, nel villaggio turistico Grand Baie, il field presenta numerosi giocatori che si sono messi in mostra nel precedente Alfred Dunhill Championship come il sudafricano Ryan Van Velzen, che ha gettato al vento il successo con un bogey sull’ultima buca, lo svedese Marcus Kinhult e l’inglese John Parry, tutti secondi, il sempre più convincente spagnolo Angel Ayora, quinto, il francese Martin Couvra e l’altro sudafricano Keenan Davidse, settimi.

Tra i più gettonati della vigilia il tedesco Marcel Siem, vincitore quest’anno dell’Open d’Italia a Cervia, e il francese Antoine Rozner, unico past winner in gara (2022) e secondo nel 2019 insieme a Paratore, superati entrambi dall’olandese Rasmus Hojgaard, assente. Da seguire anche i sudafricani Daniel Van Tonder, Neil Schietekat, Robin Williams e Thomas Aiken, il danese Hamish Brown, i transalpini David Ravetto e Alexander Levy, ritornato sul DP World Tour dopo un anno sul Challenge Tour, il giovane cinese Venyi Ding, il malese Gavin Green e gli zimbabwesi Kieran Vincent, membro della LIV Golf, e Benjamin Follett-Smith. Al via anche il sudafricano Christo Lamprecht, vincitore del The Amateur Championship nel 2023.

Pavan, 24° a Malelane domenica scorsa, è alla seconda presenza nella nuova stagione, mentre Paratore torna dopo le due prime uscite poco fortunate in Australia. E’ al debutto Gregorio De Leo, che ha conquistato la ‘carta’ per il DP World Tour con il 12° posto nella finale della Qualifying School in Spagna. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.

“Opening Swing” - Il torneo, come detto, è l’ultimo della serie di cinque denominati “Opening Swing”. Seguiranno altri cinque gruppi simili che caratterizzano il circuito continentale, per poi arrivare ai due ricchi eventi di Playoffs che chiuderanno l’annata 2025. Ogni sezione prevede una classifica a punti che concede al vincitore un bonus e alcuni privilegi. Nell’occasione il primo classificato riceverà il premio di 200.000 dollari e l’esenzione per l’Hero Dubai Desert Classic (Emirates GC, 16-19 gennaio), gara inaugurale delle cinque Rolex Series. Leader dell’attuale classifica è lo statunitense Johannes Veerman che, però, ha dato forfait lasciando la possibilità del sorpasso ai più immediati inseguitori, nell’ordine Parry, Van Velzen, Ayora e Kinhult.

Il torneo in diretta su Sky e in streaming su NOW - L’AfrAsia Bank Mauritius Open andrà in onda in diretta su Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW con collegamenti ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 19 e venerdì 20 dicembre, dalle ore 9,30 alle ore 14,30; sabato 21, dalle ore 10 alle ore 14,30; domenica 21, dalle ore 7 alle ore 12.

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QS Asian: Ortolani ammesso alla finale

Michele Ortolani, ottavo con 279 (68 71 70 70, -9) colpi nello Stage 1 - Section G dell’Asian Tour Qualifying School, è stato ammesso alla finale e potrà competere per ottenere una ‘carta’ per il circuito 2025 insieme a Luca Cianchetti, che ha ottenuto il pass nella precedente Section D.

Allo Springfield Royal Country Club (Courses A & B, entrambi par 72) di Cha-Am, in Thailandia, si è imposto il giapponese Yoshida Taiki con 271 (67 68 66 70, -17), che ha preceduto di misura il tedesco Dominic Foos, secondo con 273 (-15). Subito dietro due coreani, Changwoo Lee, terzo con 274 (-14), e Junsub Park, quarto con 275 (-13). Non sono entrati tra i 20 promossi Andrea Saracino, 26° con 211 (-5), ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 32° con 213 (-3). Ortolani, che recentemente ha vinto il Campionato Nazionale Open/Trofeo Franco Chimenti, ha confermato il suo buon momento con una gara tutta nelle prime posizioni e conclusa con un 70 (-2, quattro birdie, due bogey).

Sul percorso del Grand Prix Golf Club a Kanchanaburi (par 71), nella Section F (17 ammessi) vinta dal colombiano Ivan Ramirez con 267 (-17), sono rimasti fuori Giovanni Manzoni, 58° con 287 (+3), e Davide Buchi, 64° con 215 (+2), che non superato il taglio dopo 54 buche.

La finale è in programma dal 17 al 21 dicembre (90 buche) a Hua Hin, sempre in Thailandia, sui percorsi del Lake View Resort & Golf Club, dove i primi 35 classificati riceveranno la ‘carta’ per l’Asian Tour 2025. Lo scorso anno la ottenne Stefano Mazzoli con l’ottava piazza.

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QS Asian: Ortolani ammesso alla finale

Michele Ortolani, ottavo con 279 (68 71 70 70, -9) colpi nello Stage 1 - Section G dell’Asian Tour Qualifying School, è stato ammesso alla finale e potrà competere per ottenere una ‘carta’ per il circuito 2025 insieme a Luca Cianchetti, che ha ottenuto il pass nella precedente Section D.

Allo Springfield Royal Country Club (Courses A & B, entrambi par 72) di Cha-Am, in Thailandia, si è imposto il giapponese Yoshida Taiki con 271 (67 68 66 70, -17), che ha preceduto di misura il tedesco Dominic Foos, secondo con 273 (-15). Subito dietro due coreani, Changwoo Lee, terzo con 274 (-14), e Junsub Park, quarto con 275 (-13). Non sono entrati tra i 20 promossi Andrea Saracino, 26° con 211 (-5), ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 32° con 213 (-3). Ortolani, che recentemente ha vinto il Campionato Nazionale Open/Trofeo Franco Chimenti, ha confermato il suo buon momento con una gara tutta nelle prime posizioni e conclusa con un 70 (-2, quattro birdie, due bogey).

Sul percorso del Grand Prix Golf Club a Kanchanaburi (par 71), nella Section F (17 ammessi) vinta dal colombiano Ivan Ramirez con 267 (-17), sono rimasti fuori Giovanni Manzoni, 58° con 287 (+3), e Davide Buchi, 64° con 215 (+2), che non superato il taglio dopo 54 buche.

La finale è in programma dal 17 al 21 dicembre (90 buche) a Hua Hin, sempre in Thailandia, sui percorsi del Lake View Resort & Golf Club, dove i primi 35 classificati riceveranno la ‘carta’ per l’Asian Tour 2025. Lo scorso anno la ottenne Stefano Mazzoli con l’ottava piazza.

Stefano Mazzoli ha ricevuto il “Rookie of the Year Award” quale miglior debuttante sull’Asian Tour. Classificatosi 25° nell’ordine di merito e conservata la ‘carta’ per il 2025, ha superato la concorrenza del giapponese Tatsunori Shogenji. E’ il primo italiano a ottenere tale riconoscimento quanto mai meritato e sottolineato da una stagione in cui è andato a premio in undici occasioni, su 16 presenze, con tre top ten: quarto nel Black Mountain Championship, quinto nell’International Series Morocco e sesto nel Link Hong Kong Open. Tra i primi a complimentarsi con il 27enne di Segrate, Matteo Manassero. "Grande primero" ha scritto su Instagram il numero 1 del golf italiano.

Ora Mazzoli ha anche l’opportunità di partecipare alla LIV Golf Promotions (12-14 dicembre, Riyadh, Arabia Saudita) dove è in palio un posto nella Superlega araba 2025. La gara, in cui vi sarà anche Renato Paratore, si svolgerà sulla distanza di 72 buche, di cui 36 nell’ultima giornata, con una formula particolare. Dopo il primo round i punteggi saranno azzerati e disputeranno il secondo i primi 20 classificati e i pari merito al 20° posto, insieme ad altri ammessi di diritto. Al termine, nuovamente score azzerati e tutto in gioco tra i migliori 20 nel rush finale. Il vincitore giocherà sulla LIV Golf e intascherà anche un assegno di 200.000 dollari (su un montepremi di 1.500.000 dollari). I primi dieci potranno disputare gli eventi dell’International Series 2025, in calendario sull’Asian Tour, che hanno un montepremi di almeno 2.000.000 di dollari.

Mazzoli da dilettante ha fatto parte della compagine azzurra campione d’Europa Boys (2014) e si è imposto nel Campionato Europeo individuale (2015). Ha studiato negli USA laureandosi nel 2019 presso la Texas Christian University, dove ha giocato nel team di golf con tre successi nelle gare individuali di College. Passato professionista nel 2019 ha ottenuto tre titoli sull’Alps Tour (Red Sea Venice Open, 2020; Antognolla Alps Open, 2021; Ein Bay Open, 2022) e ha fatto suo il PGAI Championship (2021). Nello scorso gennaio con l’ottavo posto nella finale della Qualifying School ha preso la ‘carta’ per l’Asian Tour.

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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