Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

Trentatré anni dopo l'ultima volta (Phil Mickelson nel 1991), un dilettante torna a vincere un torneo del PGA Tour. A La Quinta, in California, l'americano Nick Dunlap con un totale di 259 (64 65 60 70, -29) colpi (nuovo record della gara) ha conquistato il 'The American Express' superando in volata il sudafricano Christiaan Bezuidenhout, secondo con 260 (-28) davanti a due big statunitensi, Xander Schauffele e Justin Thomas, terzi con 261 (-27) al fianco di Kevin Yu.

"Ci ho messo molto a tirare l'ultimo putt, è vero. Ma ho voluto godermi il momento, perché nello sport come nella vita nulla è scontato. Potrei non avere più questa possibilità, quindi ho voluto vivermi al massimo quell'istante", le prime dichiarazioni del 20enne americano. Talento in erba, la scorsa estate ha emulato Tiger Woods affermandosi come secondo giocatore ad aver vinto sia lo U.S. Junior che lo U.S. Amateur.
Ancora un primato per Dunlap, più giovane dilettante dal 1931 (Charles Kocsis al Michigan Open) a imporsi sul PGA Tour (fondato nel 1929).

Dunlap, che grazie a questo exploit ha conquistato un'esenzione per giocare sul circuito fino al 2026, è ora chiamato a prendere una decisione: passare al professionismo o rimanere ancora un amateur? "Non ne ho idea, in questo momento non voglio pensarci", la risposta dell'americano. La cui affermazione al The American Express, visto lo status di golfista dilettante, non gli ha permesso d'incassare un solo dollaro. E pensare che il secondo posto ne ha fruttati 1.512.000 a Bezuidenhout.

Stefano Mazzoli si è classificato ottavo con 345 (69 67 73 67 69, -13) colpi nella Qualifying School 2024-Finals e ha ottenuto la “carta” per giocare quest’anno sull’Asian Tour. Il torneo, che si è disputato sui due percorsi dello Springfield Royal Country Club (par 72) e del Lake View Resort & Golf Club (par 71), a Cha-Am in Thailandia, sulla distanza di 90 buche, è stato vinto con 340 (71 69 68 66 66, -18) dallo svedese Kristoffer Broberg.

Il 36enne di Stoccolma, con due titoli sul DP World Tour e quattro sul Challenge Tour, ha preceduto il giapponese Shogenji Tatsunori, secondo con 342 (-16), l’australiano Justin Warren, il filippino Justin Quiban e lo spagnolo Carlos Pigem, nell’ordine con lo stesso score di 344 (-14). Con il medesimo punteggio dell’azzurro, lo svedese Charlie Lindh, il nipponico Ryosuke Kinoshita, il coreano Hanmil Jung, il thailandese Danthai Boonma e l’altro coreano Junggon Hwang.

Mazzoli è stato sempre in zona qualifica sin dal primo round che ha concluso al 18° posto. Nel secondo è salito al terzo, poi è sceso al 14° e nel quarto si è portato all’ottavo, posizione che poi ha mantenuto con un parziale di 69 (-3 nel turno conclusivo, che si è tenuto allo Springfield Royal Country Club, dopo che i concorrenti si erano alternati anche sul Lake View Resort & Golf Club.

Hanno partecipato alla gara altri due italiani, che sono usciti al taglio dopo 36 buche: Michele Ortolani, 157° con 149 (75 74, +6), e Andrea Saracino, 171° con 150 (74 76, +7), che era stato ammesso alla finale avendo superato lo Stage 1, a Kanchanaburi sempre in Thailandia, dove si era classificato al 16° posto.

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DP Tour: vince McIlroy, Migliozzi 25°

Il nordirlandese Rory McIlroy ha vinto per il secondo anno consecutivo l’Hero Dubai Desert Classic, giunto alla 35ª edizione, primo dei cinque tornei stagionali delle Rolex Series del DP World Tour disputato all’Emirates Golf Club (par 72) di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Il numero due mondiale ha concluso con 274 (71 70 63 70, -14) colpi superando il polacco Adrian Meronk, secondo con 275 (-13), che ha appena ricevuto il Seve Ballesteros Award, assegnato al Player of the Year del circuito 2023, e lo statunitense Cameron Young, terzo con 276 (-12), dopo essere stato leader nei primi tre round. Nel giro finale Guido Migliozzi, unico azzurro rimasto in gara, ha recuperato 26 posizioni classificandosi 25° con 285 (73 68 75 69, -3).

McIlroy, 34enne di Holywood, secondo la scorsa settimana nel Dubai Invitational, nel cui palmarès figurano 24 successi sul PGA Tour, comprensivi di quattro Major e tre WGC, ha firmato il decimo titolo di DP World Tour (al netto di Major e WGC) e il terzo nelle Rolex Series, che gli ha fruttato un assegno di 1.530.000 dollari su un montepremi di nove milioni di dollari. Inoltre è divenuto recordman di vittorie in questo evento con quattro (2009, 2015, 2023, 2024), distaccando il sudafricano Ernie Els che lo affiancava con tre alla vigilia. e realizzando la doppietta consecutiva che era prerogativa del solo scozzese Stephen Gallacher (2013, 2014). Ha eguagliato pure il primato sul giro con 63 (-9), stabilito dall’inglese Dan Bradbury lo scorso anno, impresa riuscita anche al giapponese Masahiro Kawamura nel secondo round. Il 63 nel terzo (un eagle, sette birdie) è stato fondamentale per l’exploit di McIlrloy, perché gli ha permesso di salire dal 24° al secondo posto. Poi, per conquistare il titolo, gli è bastato un 70 (-2, tre birdie, un bogey). Meronk, che lo affiancava in seconda posizione, ha commesso troppi errori (71, -1, cinque birdie, due bogey, un doppio bogey) che ha pagato con il colpo di ritardo, mentre Young, che aveva già alzato lo score nel turno precedente, ha ceduto con uno 74 (+2, tre birdie, cinque bogey).

Alle spalle dei tre protagonisti, quarti con 278 (-10), il canadese Aaron Cockerill, lo spagnolo Pablo Larrazabal e il cileno Joaquin Niemann, membro della LIV Golf a segno a dicembre nell’Australian Open. Al settimo posto con 279 (-9) il danese Nicolai Hojgaard, Masahiro Kawamura, il cinese Haotong Li e l’australiano Adam Scott. Deludenti e mai in partita l’inglese Tyrrell Hatton, 31° con 286 (-2), e lo statunitense Brian Harman, campione in carica del The Open 2023, 70° con 294 (+6).

Guido Migliozzi è stato piuttosto altalenante. Ha iniziato in 62ª posizione, è salito in 24ª e poi sceso in 51ª per rimontare con il parziale di 69 (-3, quattro birdie, un bogey) a chiudere. Sono usciti al taglio: Francesco Molinari (72 73) e Andrea Pavan (74 71), 75.i con 145 (+1) e out per un colpo, Edoardo Molinari, 86° con 146 (72 74, +2), Matteo Manassero, 100° con 148 (76 72, +4), e Lorenzo Scalise, 109° con 150 (76 74, +6).

 

TERZO GIRO - La grande rimonta del nordirlandese Rory McIlroy, numero due mondiale e campione in carica, da 24° a secondo con 204 (71 70 63, -12), ha caratterizzato il “moving day” del 35° Hero Dubai Desert Classic, primo dei cinque tornei stagionali delle Rolex Series del DP World Tour che si sta disputando all’Emirates Golf Club (par 72) di Dubai negli Emirati Arabi Uniti.

Ha continuato la sua corsa di testa lo statunitense Cameron Young, leader con 202 (67 64 71, -14), che però ha rallentato con un 71 (quattro birdie, un bogey, un doppio bogey). Ha perso 27 posizioni Guido Migliozzi, unico italiano rimasto in gara, 51° con 216 (73 68 75, par).

McIlroy, che ha realizzato un 63 (-9, un eagle, sette birdie), miglior parziale di giornata, condivide la seconda piazza con il polacco Adrian Meronk, mentre, anche se al quarto posto con 207 (-9), hanno un ritardo difficile da colmare l’olandese Rasmus Hojgaard e il cinese Haotong Li, soprattutto per la qualità di chi li precede.

Al sesto con 208 (-8) il cileno Joaquin Niemann, giocatore della LIV Golf, al settimo con 209 (-7) il danese Thorbjorn Olesen e gli inglesi Alex Fitzpatrick, fratello minore di Matt, e Tommy Fleetwood, vincitore del precedente Dubai Invitational, e al decimo con 210 (-6) l’altro danese Nicolai Hojgaard, fratello gemello di Rasmus. Non hanno risposto alle attese l’inglese Tyrrell Hatton, 30° con 213 (-3), e lo statunitense Brian Harman, a segno nel The Open 2023, 67° con 218 (+2).

Sono usciti al taglio: Francesco Molinari (72 73) e Andrea Pavan (74 71), 75,i con 145 (+1) e out per un colpo, Edoardo Molinari, 86° con 146 (72 74, +2), Matteo Manassero, 100° con 148 (76 72, +4), e Lorenzo Scalise, 109° con 150 (76 74, +6). Il montepremi di nove milioni di dollari con prima moneta di 1.530.000 dollari.

 

 

SECONDO GIRO - Lo statunitense Cameron Young è rimasto solitario al comando con 131 (67 64, -13) colpi nell’Hero Dubai Desert Classic, giunto alla 35ª edizione, primo dei cinque tornei stagionali delle Rolex Series del DP World Tour che si sta svolgendo all’Emirates Golf Club (par 72) di Dubai negli Emirati Arabi Uniti. E’ rimasto in gara un solo italiano, Guido Migliozzi, 24° con 141 (73 68, -3), stesso score del nordirlandese Rory McIlroy, numero due mondiale, che difende il titolo.

Young con un parziale di 64 (-8, nove birdie, un bogey) ha allungato decisamente la classifica, lasciando a tre colpi, secondi con 134 (-10), il polacco Adrian Meronk e l’inglese Andy Sullivan, che faceva parte con il leader del quartetto di testa dopo un round. Più indietro gli altri due, il danese Rasmus Hojgaard, quarto con 137 (-7) insieme al fratello gemello Nicolai e allo scozzese Richie Ramsay, e il cinese Haotong Li, ora settimo con 138 (-6) insieme ad altri sette concorrenti tra i quali il danese Thorbjorn Olesen e il giapponese Masahiro Kawamura, autore di un 63 (-9, un eagle, otto birdie, un bogey), miglior score di giornata che gli ha permesso di recuperare 89 posizioni.

Migliozzi ha realizzato un 68 (-4, cinque birdie, un bogey) con cui ha rimontato dal 62° posto. Sono usciti al taglio: Francesco Molinari (72 73) e Andrea Pavan (74 71), 75,i con 145 (+1) e out per un colpo, Edoardo Molinari, 86° con 146 (72 74, +2), Matteo Manassero, 100° con 148 (76 72, +4), e Lorenzo Scalise, 109° con 150 (76 74, +6). Il montepremi di nove milioni di dollari con prima moneta di 1.530.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Negli Emirati Arabi Uniti, il primo giro dell'Hero Dubai Desert Classic, torneo Rolex Series del DP World Tour, è stato sospeso anzitempo per l'arrivo dell'oscurità con ancora nove giocatori chiamati ad ultimarlo.

All'Emirates Golf Club (par 72) di Dubai, bagarre in vetta alla classifica dove, con uno score di 67 (-5) colpi, guidano il leaderboard l'americano Cameron Young, il danese Rasmus Hojgaard, l'inglese Andy Sullivan e il cinese Haotong Li. A tallonarli, un gruppetto di sette inseguitori, tutti 5/i con 68 (-4), composto, tra gli altri, dal polacco Adrian Meronk, appena nominato miglior golfista del 2023 sul massimo circuito continentale, e Nicolai Hojgaard, fratello di Rasmus.

Tra gli azzurri, Francesco ed Edoardo Molinari condividono la 42/a posizione con uno totale di 72 (par), mentre Guido Migliozzi è 61/o con 73 (+1). Sul +1, ma dopo 16 buche giocate, c'è anche Andrea Pavan. Più indietro Matteo Manassero e Lorenzo Scalise, 112/i con 76 (+4).

Per quel che riguarda i big più attesi della competizione, l'inglese Tommy Fleetwood, reduce dall'exploit nel Dubai Invitational, è 12/o con 69 (-3). Mentre il nordirlandese Rory McIlroy, numero due mondiale, e l'americano Brian Harman, nono nel world ranking, sono 27/i con 71 (-1). Inizio brillante per McIlroy, con quattro birdie nelle prime nove buche giocate.

Finale però da dimenticare per lui, con tre bogey nelle ultime quattro giocate. Nel mezzo, un altro birdie e un bogey. Discorso simile per Harman. Partito anche lui dalla 10, dopo tre birdie nella prima parte di gara, con un bogey, nella seconda ha trovato altri due birdie, con un bogey alla 7 e un doppio bogey alla 9.

Prima, di cinque Rolex Series del 2024, l'Hero Dubai Desert Classic mette in palio 9.000.000 di dollari, di cui 1.530.000 andranno al vincitore.

 

LA VIGILIA - Francesco Molinari e Guido Migliozzi, dopo la bella prestazione della scorsa settimana (quinto e 13° nel Dubai Invitational), tornano in campo per partecipare all’Hero Dubai Desert Classic (18-21 gennaio), giunto alla 35ª edizione, primo dei cinque tornei stagionali delle Rolex Series del DP World Tour in programma all’Emirates Golf Club di Dubai con un montepremi di nove milioni di dollari (prima moneta di 1.530.000). Altri quattro gli azzurri in gara: Edoardo Molinari, Matteo Manassero, Andrea Pavan e Lorenzo Scalise.

Difende il titolo il nordirlandese Rory McIlroy, numero due mondiale, vincitore per la quinta volta lo scorso anno della Race To Dubai (ordine di merito), recordman di successi dell’evento con tre (insieme al sudafricano Ernie Els), che sarà affiancato da altri tre protagonisti del Team Europe dominatore del Team Usa nella Ryder Cup di Roma, la prima svoltasi in Italia e che ha avuto un successo mondiale. Proveranno infatti a impedirgli di puntare alla quaterna il danese Nicolai Hojgaard e gli inglesi Tyrrell Hatton e Tommy Fleetwood, quest’ultimo reduce dalla vittoria nel Dubai Invitational dove ha superato sull’ultima buca proprio McIlroy e il sudafricano Thriston Lawrence. Al via anche il capitano della formazione continentale, riconfermato per la Ryder Cup 2025, l’inglese Luke Donald, e tre vice capitani, i citati due Molinari e il danese Thomas Bjorn, a segno in questa gara nel 2001.

Nel qualificato field anche il polacco Adrian Meronk, che ha appena ricevuto il Seve Ballesteros Award, assegnato al Player of the Year del circuito 2023, il danese Rasmus Hojgaard, gemello di Nicolai, e il neozelandese Ryan Fox, già salito sul gradino più alto del podio in un torneo Rolex Series, gli statunitensi Brian Harman, campione in carica del The Open, e Cameron Young, l’australiano Adam Scott e il cileno Joaquin Niemann, in forza alla LIV Golf e vincitore a dicembre dell’Australian Open.

Tanti anche i giocatori che hanno qualità e caratteristiche per entrare nel novero dei favoriti tra i quali ricordiamo gli spagnoli Pablo Larrazabal, Adrian Otaegui e Jorge Campillo, l’inglese Dan Bradbury, che detiene il primato del campo (63, -9), il danese Thorbjorn Olesen, il tedesco Yannik Paul, il francese Antoine Rozner e il sudafricano Ockie Strydom, oltre a Lawrence.

Insieme a McIlroy (2009, 2015, 2023) e a Bjorn, vi saranno soltanto altri tre past winner: il cinese Haotong Li (2018), lo spagnolo Rafa Cabrera Bello (2012) e lo scozzese Stephen Gallacher, unico autore di una doppietta consecutiva (2013, 2014). L’altro con due successi è Tiger Woods (2006, 2008). Els (1994, 2002, 2005) vanta pure tre secondi posti.

In chiave azzurra si attendono conferme da Francesco Molinari, che non si classificava tra i top ten da un anno, e da Guido Migliozzi, dopo la tonica prestazione precedente. Gli altri sono al debutto nel 2024, ma hanno già preso parte ad alcuni degli eventi che hanno aperto il DP World Tour iniziato a fine novembre. Sono al quinto impegno Manassero, un po’ altalenante ma con un ottimo quinto posto nel South African Open, e Pavan, che nelle ultime tre uscite è terminato tra il 14° e il 18°. Edoardo Molinari è alla terza presenza dopo la 20ª piazza nell’Alfred Dunhill Championship, mentre Scalise, alla quarta, ha necessità di alzare i ritmi.

Il torneo su Sky e in streaming su NOW - L’Hero Dubai Desert Classic sarà trasmesso da Sky, canali Sky Sport Golf e Sky Sport Uno, e in streaming su NOW, con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 18 gennaio e venerdì 19, dalle ore 8,30 alle ore 14,30; sabato 20 e domenica 21, dalle ore 8 alle ore 14. Commento di Silvio Grappasonni, Michele Gallerani, Massimo Scarpa e di Andrea Sillitti.

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PGA Tour: Murray batte Bradley e An

A distanza di quasi sette anni dall'ultima volta, Grayson Murray (69 63 64 67) torna al successo sul PGA Tour grazie all'impresa firmata al play-off nel Sony Open. L'americano, che ha sconfitto l'alcolismo, a Honolulu ha superato alla prima buca di spareggio, il suo connazionale Keegan Bradley (67 66 63 67) e il sudcoreano Byeong Hun An (67 64 68 64).

Alle Hawaii, tutti e tre i giocatori hanno chiuso le 72 buche regolamentari con un totale di 263 (-17) colpi, ma a far la differenza è stato poi un birdie del 30enne di Raleigh (North Carolina). E pensare che tre anni fa, proprio durante il Sony Open, Murray fu coinvolto in un incidente nel bar di un hotel dove alloggiavano molti campioni del PGA Tour.

 "Ero un alcolizzato che odiava la vita del PGA Tour e il mio antidoto era l'alcool", la rivelazione dello statunitense. "Pensavo di non riuscire a uscirne e invece ce l'ho fatta. Sono sobrio da otto mesi e in questo momento non voglio cambiare nulla di ciò che sto facendo", ha spiegato ancora Murray. Bravo a riconquistare la carta per il PGA Tour dopo due exploit arrivati nel 2023 sul Korn Ferry Tour, alle Hawaii è tornato a imporsi nel circuito che più conta. La vittoria gli ha fruttato 1.494.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 8.300.000 dollari.

Francesco Molinari, quinto con 269 (68 70 68 63, -15) colpi, dopo aver realizzato il miglior parziale di giornata con un 63 (-8), e Guido Migliozzi, 13° con 275 (70 70 68 67, -9), hanno offerto entrambi un’ottima prestazione nel Dubai Invitational, settimo evento della nuova stagione del DP World Tour e primo nel 2024. Sul percorso del Dubai Creek Resort (par 71) a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, ha vinto con 265 (66 69 63 67, -19) l’inglese Tommy Fleetwood che ha battuto con un birdie sull’ultima buca, dopo un avvincente finale ricco di grandi giocate ed emozioni, il sudafricano Thriston Lawrence e il nordirlandese Rory McIlroy, numero due mondiale e numero uno del circuito 2023 (suo quinto successo nell’ordine di merito), secondi con 266 (-18). In quarta posizione con 268 (-16) l’inglese Jordan Smith e in sesta con 270 (-14) lo statunitense Sean Crocker e il sudafricano Zander Lombard, messo fuori gioco nella corsa al titolo da un palla in acqua alla buca 14.

McIlroy, leader nei primi due round, e Fleetwood, che lo ha sorpassato nel terzo, sono stati i grandi protagonisti dell’evento, dopo essere stati tra i trascinatori del Team Europe vincitore sul Team Usa nella Ryder Cup di Roma, la prima disputata in Italia e che ha avuto un successo planetario.

Fleetwood ha subito allungato per le incertezze iniziali di McIIroy, poi ha subito la rimonta del nordirlandese e il ritorno di Lawrence (quarto al via con quattro colpi di ritardo) e il trio si è trovato alla pari. Sull’ultima buca la decisione: il sudafricano è arrivato per primo al traguardo con il “-18” dopo un 64 (-7, sette birdie e par finale), poi McIlroy ha mancato il putt del par (67, -4, sette birdie, tre bogey) e Fleetwood ha messo a segno il quinto birdie di giornata (67, -4, cinque birdie, un bogey) per il sorpasso e il titolo.

L’inglese, 32enne di Southport, ha firmato il settimo successo sul circuito per un palmarès che comprende tre presenze in Ryder Cup, di cui anche la prima da ricordare nel 2018 a Parigi quando fece coppia imbattibile con Francesco Molinari, poi autore di una cinquina di successi storica. Per il titolo ha ricevuto un assegno di 425.000 dollari su un montepremi di 2.500.000 dollari.

Francesco Molinari ha effettuato un gran giro in 63 (-8), come detto miglior score del turno, con quattro birdie in avvio, tre in chiusura e in mezzo altri due birdie e un bogey. Si è espresso con ottime giocate, tra le quali lunghi putt per dei birdie e una “hole in one” alla buca 16 sfiorata per questione di centimetri. Ha iniziato la gara al decimo posto, è passato per il 15° e l’11° prima delle sei posizioni guadagnate a chiudere. Non si classificava tra i top ten sul tour da gennaio dello scorso anno (quinto nell’Abu Dhabi HSBC Championship, dopo aver vinto la settimana prima con il team dell’Europa continentale, e da capitano, l’Hero Cup).

Guido Migliozzi, alla terza uscita, ha tenuto un passo regolare per tre round, mantenendosi sulla 20ª piazza, quindi ha alzato i ritmi terminando con un 67 (-4, sei birdie, due bogey).

Ora i due azzurri sono chiamati a dare conferme, nuovamente a Dubai, nel primo torneo delle Rolex Series del DP World Tour, l’Hero Dubai Desert Classic (18-21 gennaio). Insieme a loro, all’Emirates GC, saranno in gara anche Edoardo Molinari, Lorenzo Scalise, Andrea Pavan e Matteo Manassero. Al momento è seconda riserva Francesco Laporta.

Le prime 54 buche si sono svolte con formula pro am e tra gli amateur ha prevalso Ali Fatourechi con 189 (-24) colpi seguito da Abdulla Al Naboodah, stesso score. Il primo affiancato da Fleetwood e il secondo da McIlroy.

 

TERZO GIRO - Negli Emirati Arabi Uniti è testa a testa tra due grandi protagonisti della Ryder Cup di Roma, Tommy Fleetwood e Rory McIlroy. Al termine del "moving day" del Dubai Invitational, l'inglese con un giro bogey free in 63 (-8), avvalorato da otto birdie, e un totale di 198 (66 69 63, -15), ha superato il nordirlandese, già leader a metà gara e ora 2/o con 199 (-14). Mentre in 3/a posizione con 201 (-12) ecco il danese Thorbjorn Olesen.

Nel torneo del DP World Tour, al Dubai Creek Resort (par 71), ha guadagnato invece quattro posizioni Francesco Molinari, da 15/o a 11/o con 206 (68 70 68, -7) dopo un terzo round in 68 (-3), con quattro birdie e un bogey. Dietro di lui, 21/o con 208 (70 70 68, -5), ecco il vicentino Guido Migliozzi, protagonista con tre birdie, senza bogey.

Da una parte Fleetwood, 32enne di Southport che lo scorso ottobre a Roma ha realizzato il punto che ha certificato il successo del team Europe nella 44esima edizione della Ryder Cup.

Dall'altra McIlroy, 34enne di Holywood, numero 2 mondiale, cinque volte miglior giocatore d'Europa ed emblema del golf continentale. A Dubai è sfida show tra due big del green.

 

SECONDO GIRO - Negli Emirati Arabi Uniti, anche dopo il secondo giro, è ancora Rory McIlroy il leader del Dubai Invitational. Nel torneo del DP World Tour, nonostante un passaggio a vuoto (quadruplo bogey alla buca 8, par 3, con due volte la pallina finita in acqua), il numero 2 mondiale guida la classifica con uno score di 132 (62 70, -10) colpi. Sul percorso del Dubai Creek Resort (par 71), giro in 70 (-1), con cinque birdie e, appunto, un quadruplo bogey per il nordirlandese che, a metà gara, ha due colpi di vantaggio sul tedesco Yannik Paul e sul danese Jeff Winther, entrambi 2/i con 134 (-8).

Tra gli azzurri, ha invece perso cinque posizioni Francesco Molinari, da 10/o a 15/o con 138 (68 70, -4). Round in 70 (-1) per il torinese. Partito dalla buca 10, ha realizzato tre birdie nelle prime quattro buche giocate. Poi, sono arrivati tre bogey, con un birdie importante alla buca 9, l'ultima della sua giornata. Ancora miglior italiano del torneo, precede in classifica Guido Migliozzi, sempre 20/o con 140 (70 70, -2).

Nuovo giro in 70 (-1) per il vicentino che, come Molinari, è partito dalla 10 siglando tre birdie nella prima parte di gara, con due bogey arrivati nelle ultime due buche giocate.

L'evento, che mette in palio 2.500.000 dollari, di cui 425.000 andranno al vincitore, nei primi tre giri si gioca con formula pro-am (un professionista e un dilettante). Mentre l'ultimo round sarà riservato solamente ai 60 big della competizione.

 

PRIMO GIRO - Il 2024 sul green di Rory McIlroy comincia nel migliore dei modi. Il nordirlandese negli Emirati Arabi Uniti ha chiuso il primo round del Dubai Invitational al comando della classifica. Il nordirlandese, numero 2 mondiale, con uno score di 62 (-9), grazie a una prova bogey free con nove birdie, guida il leaderboard con due colpi di vantaggio sul tedesco Yannik Paul, secondo con 64 (-7) davanti al sudafricano Thriston Lawrence, terzo con 65 (-6).

Nel torneo del DP World Tour, buon avvio per Francesco Molinari. L'azzurro, dopo le 18 buche (su un totale di 72) di apertura è decimo con 68 (-3). Per il torinese, sei birdie, un bogey e un doppio bogey. Sul percorso del Dubai Creek Resort (par 71), rimpianti per Guido Migliozzi. Il vicentino, 20° con 70 (-1), ha pagato a caro prezzo due bogey nel finale (rispettivamente alle buche 17 e 18, dove il suo terzo colpo è finito in acqua). Per lui, un eagle, quattro birdie e cinque bogey, di cui tre arrivati nella seconda parte di gara.

Sorride Tommy Fleetwood. L'inglese, con una prova in 66 (-5) avvalorata da cinque birdie, senza errori, è quarto al fianco del danese Thorbjorn Olesen.
L'evento, che mette in palio 2.500.000 dollari, di cui 425.000 andranno al vincitore, nei primi tre giri si gioca con formula pro-am (un professionista e un dilettante). Mentre l'ultimo round sarà riservato solamente ai 60 big della competizione.

 

LA VIGILIA - Il DP World Tour, dopo quasi un mese di pausa, riprende da Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, con la prima edizione del Dubai Invitational in programma dall’11 al 14 gennaio sul percorso del Dubai Creek Resort, dove saranno sul tee di partenza Francesco Molinari e Guido Migliozzi.

Il torneo si svolge sulla distanza di 72 buche con la partecipazione di 60 selezionati professionisti e di altrettanti amateur. La fase pro am durerà tre round, mentre nel quarto scenderanno in campo solo i pro che competeranno per un montepremi di 2.500.000 dollari con prima moneta di 425.000 dollari. L’evento si replicherà nel 2026 e nel 2028.

Nel field di qualità spiccano i nomi del nordirlandese Rory McIlroy, numero due mondiale e numero uno del circuito nel 2023 (quinto suo successo nella money list), dell’inglese Tommy Fleetwood e del danese Nicolai Hojgaard, tra i trascinatori del Team Europe alla Ryder Cup di Roma, che ha avuto un successo mondiale, e il polacco Adrian Meronk, per buona parte della scorsa stagione in corsa per entrare nella squadra affidata all’inglese Luke Donald, confermato alla guida dei continentali nella sfida con gli USA nel 2025. Anche lui sarà in campo insieme a due vice capitani, il danese Thomas Bjorn e, naturalmente a Molinari.

Tanti i giocatori in grado di contribuire allo spettacolo tra i quali ricordiamo alcuni vincitori nella precedente annata: gli spagnoli Pablo Larrazabal e Jorge Campillo, i danesi Thorbjorn Olesen e Rasmus Hojgaard (gemello di Nicolai), gli inglesi Dale Whitnell, Dan Bradbury e Daniel Gavins, il francese Antoine Rozner, i sudafricani Thriston Lawrence e Ockie Strydom e i neozelandesi Ryan Fox e Daniel Hillier. Da seguire anche il tedesco Yannik Paul, l’altro iberico Adrian Otaegui, lo scozzese Ewen Ferguson e i cinesi Haotong Li e Ashun Wu. Assenti coloro che si sono imposti nelle sei gare d’apertura, di cui tre, i sudafricani Dean Burmester e Louis Oosthuizen (una doppietta ciascuno) e il cileno Joaquin Niemann appartenenti alla LIV Golf.

Francesco Molinari inizia il cammino nel 2024 sul tour continentale dove l’ultima volta ha disputato il Nedbank Golf Challenge (metà novembre, 60°), mentre Guido Migliozzi è alla terza partecipazione dopo il taglio subito nell’Alfred Dunhill Championship e la 40ª posizione nel Mauritius Open. Per entrambi un impegnativo test in vista del prossimo Hero Dubai Desert Classic (18-21 gennaio), il primo impegno delle Rolex Series, dove saranno presenti altri azzurri.

Il torneo su SKY e in streaming su NOW - Il Dubai Invitational sarà trasmesso in diretta su Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW con collegamenti, nelle quattro giornate di gara, dalle ore 8,30 alle ore 13,30. Commento di Silvio Grappasonni, Roberto Zappa, Claudio Viganò, Alessandro Lupi, Michele Gallerani e di Andrea Sillitti.

Giovanni Binaghi, 12° con 289 (72 73 70 74, +5), e Michele Ferrero, 15° con 290 (72 73 74 71, +6), si sono classificati a ridosso della top ten nella 60ª edizione del Junior Orange Bowl International Golf Champioship disputata sul percorso del Biltmore Golf Course (par71), a Coral Gables nei pressi di Miami in Florida. Ha firmato l’albo d’oro del prestigioso torneo con 279 (69 71 72 67, -5) colpi il 13enne statunitense Darren Zhou, originario di Hong Kong, che con un 67 (-4, sette birdie, un bogey, un doppio bogey), in una giornata in cui il vento, che ha accompagnato tutta la gara, ha raggiuto raffiche di 30 miglia orarie, ha sorpassato il sudafricano Jack Buchanan, leader dopo tre turni e secondo con 281 (-3). Altri due americani al terzo posto con 283 (-1) Bryson Hughes e Zachary Pelzar, al quinto con 284 (par) l’ucruaino Mykhailo Golod, al sesto con 285 (+1) il canadese Eric Zhao e al settimo con 286 (+2) il bulgaro Hristo Yanakiev e gli statunitensi Carson Baez, Tristan Wieland e Lorenzo Rodriguez. Nella gara femminile, che si è disputata in contemporanea, ha dominato con 278 (68 73 68 69, -6) la statunitense Kyala Bryant. A cinque colpi la francese Sara Brentcheneff e la canadese Vanessa Borovilos (283, -1). Con gli italiani Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile.

Zhou, che frequenta l'IMG Academy di Bradenton in Florida, ha dichiarato: "È sicuramente la mia più grande vittoria. È semplicemente bello imporsi in questo torneo e spero sia di buon auspicio, perché nella scorsa stagione non mi ero espresso al meglio negli eventi più importanti.". Soddisfatto anche Buchanan, che tra poco passerà di categoria: "E’ la prima volta in cui arrivo secondo negli Stati Uniti e torno a casa portandomi dietro una grande esperienza che sarà utilissima per il futuro”.

In passato tre azzurri sono saliti sul gradino più alto del podio: nel 1979 Marco Durante, attuale Consigliere Federale, nel 2013 Renato Paratore e nel 2019 Andrea Romano. Lo scorso anno è terminato al secondo posto Marco Florioli. Nell’albo d’oro figurano i nomi di tanti giocatori che hanno scritto pagine importanti nel mondo professionistico tra i quali ricordiamo gli statunitensi Tiger Woods, Andy North, Craig Stadler, Hal Sutton, Mark Calcavecchia, Bob Tway, Billy Mayfair, Willie Wood e lo spagnolo José Maria Olazabal, per citarne alcuni.

 

LA VIGILIA - Giovanni Binaghi e Michele Ferrero prendono parte al Junior Orange Bowl International Golf Champioship, il prestigioso torneo giovanile giunto alla 60ª edizione che avrà luogo dal 3 al 6 gennaio sul percorso del Biltmore Golf Course, a Coral Gables nei pressi di Miami in Florida.

Alla gara, programmata sulla distanza di 72 buche con formula stroke play, partecipano 57 selezionati concorrenti con gli italiani che possono far valere le loro qualità in un contesto che comprende, tra gli altri, lo statunitense Kris Kim, l’inglese Ben Bolton, il sudafricano Jack Buchanan, l’ucraino Mykhailo Golod, lo spagnolo Francisco Gavilan e il giapponese Ko Shibukawa. Con gli italiani Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile

In passato tre azzurri sono saliti sul gradino più alto del podio: nel 1979 Marco Durante, attuale Consigliere Federale, nel 2013 Renato Paratore e nel 2019 Andrea Romano. Lo scorso anno è terminato al secondo posto Marco Florioli. Nell’albo d’oro figurano i nomi di tanti giocatori che hanno scritto pagine importanti nel mondo professionistico tra i quali ricordiamo gli statunitensi Tiger Woods, Andy North, Craig Stadler, Hal Sutton, Mark Calcavecchia, Bob Tway, Billy Mayfair, Willie Wood e lo spagnolo José Maria Olazabal.

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PGA Tour: alle Hawaii vince Chris Kirk

Il primo torneo del 2024 va a Chris Kirk. Alle Hawaii, ha vinto a sorpresa il The Sentry, torneo del PGA Tour con in palio 20.000.000 di dollari di cui 3.600.000 sono andati all'americano. A Kapalua, nell'isola di Maui, con un totale di 263 (67 65 66 65, -29) ha superato di un colpo il suo connazionale Sahith Theegala, 2/o con 264 (-28) davanti a un altro statunitense, Jordan Spieth, 3/o con 265 (-27). Mentre Scottie Scheffler, numero 1 mondiale e in testa a metà gara, ha chiuso la competizione al 5/o posto con 267 (-25), dietro pure al sudcoreano Byeong Hun An, 4/o con 266 (-26).

Per Kirk, 38enne di Knoxville (Tennessee), è il sesto successo in carriera sul PGA Tour, il primo dallo scorso febbraio quando festeggiò il ritorno al successo sul circuito (grazie all'impresa nell'Honda Classic) otto anni dopo l'ultima volta.
Dopo un lungo calvario, che lo ha visto sconfiggere alcol e depressione, Kirk è tornato a vincere e a sorridere. "Per molto tempo ho perso la gioia di vivere, ma finalmente sono tornato. E' stato difficile, ma ora sono nuovamente innamorato della vita", le parole dello statunitense.

 

LA VIGILIA - Il 2024 del PGA Tour parte dalle Hawaii dove, dal 4 al 7 gennaio, si giocherà la 72esima edizione del The Sentry. A Kapalua, nella contea di Maui, per la prima volta nella storia della competizione si sfideranno 59 giocatori, tra vincitori di almeno un torneo del massimo circuito americano maschile del 2023 e i migliori 50 classificati della FedEx Cup. In campo anche il numero 1 al mondo, l'americano Scottie Scheffler. All'appello mancherà però uno dei big più attesi: Jon Rahm. Lo spagnolo, che ha fatto sua la competizione lo scorso anno, ha scelto la Superlega araba per oltre 550 milioni di dollari ed è stato sospeso dal PGA Tour.

Spettacolo comunque assicurato al Plantation Course dove l'evento si disputerà sulla distanza di 72 buche (18 al giorno), senza taglio. In palio, un montepremi complessivo di 20.000.000 di dollari, di cui 3.600.000 andranno al vincitore (che riceverà anche 700 punti per la corsa alla FedEx Cup). Tra i favoriti della vigilia, insieme a Scheffler, ecco Viktor Hovland. La stella norvegese, che ha deciso di rifiutare la LIV, nel 2023 ha vinto la FedEx Cup e si è messo in grande evidenza alla Ryder Cup di Roma. Con lui chance pure per gli statunitensi Collin Morikawa, Max Homa, Xander Schauffele (medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo, a segno in questo evento nel 2019), Patrick Cantlay, l'inglese Matt Fitzpatrick e lo svedese Ludvig Aberg, talento in erba del golf mondiale.

Nel field ci saranno 21 tra i migliori 25 al mondo. In quello che rappresenta l'appuntamento d'apertura dell' 'Opening Drive', che precede il Sony Open in calendario dall'11 al 14 gennaio sempre all'Hawaii, ma a Honolulu.

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South Beach in USA: Zorzetto 23°

Dominio statunitense nel South Beach International Amateur, disputato a Miami in Florida. Infatti ha vinto con 271 (70 67 66 68, -12) Benjamin James, che ha superato di due colpi i connazionali Michael La Sasso e Miles Russell, secondi con 273 (-10). Al quarto posto con 275 (-8) l’olandese Loran Appel e il portoghese Kiko Coelho e al sesto con 276 (-7) il francese Quentin Debove, il norvegese Mats Ege e l’americano Ben Warian.

L’unico italiano che ha superato il taglio è stato Tommaso Zorzetto, 23° con 281 (68 69 73 71, -2), mentre sono usciti dopo 36 buche Giovanni Binaghi e Lucas Nicolas Fallotico, 126.i con 145 (+4), Tommaso Rossin, 141° con 146 (+5), Eugenio Bernardi, 155° con 147 (+6), Marco Florioli e Alessandro Nardini, 167.i con 149 (+7), Luca Memeo, 191° con 152 (+11), e Pietro Guido Fenoglio, 205° con 163 (+22).

Il torneo, nato nel 2011 e giunto alla 13ª edizione, si è svolto sulla distanza di 72 buche stroke play. Nel field 208 giocatori che nei primi due giri si sono alternati sui percorsi del Miami Beach Golf Club (par 71) e del Normandy Shores Golf Course (par 70). Dopo 36 buche hanno avuto accesso agli ultimi due round 87 concorrenti che hanno completato il torneo sul Miami Beach Golf Club. Hanno accompagnato gli azzurri Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, e Alain Vergari, Vice Commissario Tecnico.

 

LA VIGILIA - A Miami Beach, in Florida, si disputa dal 19 al 22 dicembre il South Beach International Amateur, nato nel 2011 e giunto alla 13ª edizione. Vi prendono parte nove giocatori italiani: Lucas Nicolas Fallotico, Marco Florioli, Giovanni Daniele Binaghi, Pietro Guido Fenoglio, Tommaso Zorzetto, Luca Memeo, Alessandro Nardini, Eugenio Bernardi e Tommaso Rossin. Lo staff è composto da Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, e da Alain Vergari, Vice Commissario Tecnico.

La gara si svolgerà sulla distanza di 72 buche stroke play. Nel field 208 giocatori che nei primi due giri si alterneranno sui percorsi del Miami Beach Golf Club e del Normandy Shores Golf Course. Dopo 36 buche accederanno agli ultimi due round i migliori 72 e i pari merito al 72° posto che competeranno sul Miami Beach Golf Club. Oltre agli italiani vi saranno numerosi altri giocatori europei tra i quali ricordiamo il gallese Tom Bostow, i francesi Quentin Debove e Hugo LeGoff, l’ucraino Lev Grinberg e l’olandese Jerry Ji.

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QS Asian: Saracino va in finale

Andrea Saracino ha avuto accesso alla fase finale della Qualifying School per l’Asian Tour. Sul percorso del Grand Prix Golf Club (par 71) a Kanchanaburi in Thailandia, l’azzurro è stato protagonista di un gran giro conclusivo in 63 colpi (-8), che gli ha permesso di concludere 16° con 275 ( 70 71 71  63, -9) ottenendo così uno dei 18 pass disponibili per la finale. Ha vinto con 269 (69 67 65 68, -15) il thailandese Weerawish Narkprachar che ha preceduto lo statunitense Blake Wagoner, secondo con 270 (-14) e lo svedese Christofer Rahm, terzo con 271( -13). Al quarto posto con 272 (-12) il thailandese Thitipat Lem e l’australiano Shae Wools-Cobb. Non hanno avuto accesso all’atto conclusivo gli altri due italiani in gara: Federico Zucchetti, 28° con 277 (-7) e Gianmarco Federici, eliminato dopo il terzo giro, 93° con 228 (+15).

La finale si svolgerà dal 16 al 20 gennaio sulla distanza di 90 buche sui percorsi dello Springfield Royal Country Club e del Lake View Resort & Golf Club a Cha-Am in Thailandia. Dopo 36 buche rimarranno in gara 140 giocatori e i pari merito con l’ultimo punteggio di qualifica. Un secondo taglio dopo 72 ne promuoverà all’ultimo round 70 e i pari merito al 70° posto. Al termie i migliori 35 in graduatoria riceveranno la ‘carta’ per l’Asian Tour 2024.

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Finale QS LET: le italiane restano fuori

Lucrezia Colombotto Rosso e la dilettante Emma Lundgren non sono riuscite a prendere la ‘carta’ per il Ladies European Tour 2024 nella finale della Lalla Aicha Q-School che si è disputata sui percorsi del Royal Golf (par 72) e dell’Al Maaden Golf (par 73), a Marrakech in Marocco. Infatti sono entrambe uscite al taglio dopo 72 delle 90 buche in cui si articolava il torneo: la prima si è classificata al 130° posto con 304 (73 78 77 76. +14) e Lundgren al 147° con 312 (79 74 78 81, +22).

Il torneo è stato vinto dalla russa Nataliya Guseva con 340 (67 67 67 70 69, -23), che ha superato di quattro colpi la sudafricana Cara Gorlei, seconda con 344 (-19), e di cinque la thailandese Aunchisa Utama, terza con 345 (-18). Al quarto posto con 346 (-17) la spagnola Luna Sobron Galmes e al quinto con 347 (-16) la francese Agathe Laisne, la messicana Fernanda Lira e l’amateur inglese Annabell Fuller.

La vincitrice ha ricevuto un assegno di 5.000 euro, su un montepremi di 10.000 dollari riservato alle prime cinque in graduatoria, e la ‘carta’ categoria 12 a tempo pieno per il LET 2024 insieme alle altre 21 che l’hanno seguita in classifica. Coloro che sono terminate tra la 23ª e la 52ª piazza avranno una ‘carta’ categoria 16, con meno possibilità di gioco. Le altre saranno nella categoria 19.

 

LA VIGILIA - Lucrezia Colombotto Rosso e la dilettante Emma Lundgren provano a prendere la ‘carta’ per il Ladies European Tour 2024 nella finale della Lalla Aicha Q-School che si disputa dal 16 al 20 dicembre sui percorsi del Royal Golf e dell’Al Maaden Golf, a Marrakech in Marocco. Le due azzurre hanno avuto accesso all’atto conclusivo superando la Stage 1, disputato su tre campi, sempre a Marrakech: Colombotto Rosso con il quarto posto al Golf Club Rotana e Lundgren con il 23° al Noria Golf Club.

La gara avrà luogo sulla distanza di 90 buche, 18 al giorno. Nelle prime 72 le 151 atlete al via, in rappresentanza di 41 nazioni, si alterneranno sui due tracciati, poi le migliori 65 in graduatoria e le pari merito al 65° posto accederanno al round conclusivo che si svolgerà all’Al Maaden Golf. Al termine le prime 20 classificate e le pari merito in 20ª posizione otterranno una ‘carta’ categoria 12, a tempo pieno, mentre coloro che termineranno tra la 21ª e la 50ª piazza avranno una ‘carta’ categoria 16, con meno possibilità di gioco. Le altre saranno nella categoria 19. In palio anche un montepremi di 10.000 euro (5.000 euro alla vincitrice).

Nel field vi sono parecchie concorrenti con un passato sul tour tra cui la sudafricana Stacy Lee Bregman, la marocchina Maha Haddioui, l’indiana Tvesa Malik, che si è imposta nella QS Stage 1-Asia, la nordirlandese Olivia Mehaffey e la scozzese Michele Thomson. Con loro tre atlete con una lunga militanza sul LET quali l’inglese Florentyna Parker, 259 tornei disputati con tre successi (uno nel Ladies Italian Open, 2014), la svedese Linda Wessberg, 294 gare e quattro titoli, e la gallese Becky Brewerton, 315 presenze e tre vittorie. Cercheranno di entrare sul circuito continentale la spagnola Fatima Fernandez Cano, che ha avuto buoni spunti sull’Epson Tour, e l’amateur indiana Avani Prashanth che si è imposta quest’anno sul LET Access (Ahlsell Final) e in precedenza in tre eventi dell’Hero Women’s Pro Golf Tour (2021 e 2022).

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Primo piano

  • Open d’Italia Disabili supported by Regione Marche: al Conero Golf Club vince Tommaso Perrino
    Open d’Italia Disabili supported by Regione Marche: al Conero Golf Club vince Tommaso Perrino 14/04/2024

    Si è imposto per la quarta volta il torneo, firmando anche il suo quarto successo nel Campionato Italiano. Nella strokeplay pareggiata successo del tedesco Reinhard Berer e nella stableford titolo a Mario Gazzetta

    Tommaso Perrino ha vinto con 143 (70 73, +1) colpi l’Open d’Italia Disabili supported by Regione Marche, torneo internazionale dell’European Disabled Golf Association disputato al Conero Golf Club (par 71) di Sirolo (AN). Un trionfo per il livornese che ha fatto l’en plein conquistando anche il Campionato Italiano. Nel round conclusivo dell’evento, giunto alla 24ª edizione, il vincitore, leader dopo un giro, ha contenuto con un 73 (+2) il ritorno del camerunense Issa A Amang Nlareb, che ha provato a rimontare dalla terza piazza, ma che si è dovuto accontentare della seconda con 145 (73 72, +3). In terza posizione con 146 (+4) Nicola Maestroni, in quarta con 147 (+5) il tedesco René Schwenk e in ottava con 165 (+23) Vittorio Cascino e Davide Palestro. Perrino ha conquistato il titolo per la quarta volta, dopo essersi imposto nel 2019, 2021 e 2022.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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