Lo statunitense Ollie Schniederjans è stato il protagonista della seconda gara stagionale dell’Asian Tour, l’International Series India, che ha vinto con 278 (71 69 69 69, -10) colpi sul percorso del DLF Golf & Country Club (par 72), a Gurgaon in India. Nel giro finale ha respinto il tentativo di recupero del connazionale Bryson DeChambeau, membro della LIV Golf e secondo con 282 (-6), dopo un 65 (-7, un eagle, cinque birdie), miglior score di giornata, contro il parziale di 69 (-3, sei birdie, tre bogey) del vincitore.
Ha ottenuto un buon 16° posto Stefano Mazzoli con 291 (78 72 71 70, +3), che ha effettuato una corsa tutta in salita, ma efficace. Infatti è partito dal 66ª piazza per risalire passando per la 42ª e per la 25ª. Ha concluso con un 70 (-2, cinque birdie, un bogey, un doppio bogey).
In terza posizione con 286 (-2) altri due giocatori della Superlega araba, il cileno Joaquin Nieman e il messicano Abraham Ancer, e in quinta con 288 (par) il giapponese Kazuki Higa, il colombiano Sebastian Muñoz e lo spagnolo Eugenio Chacarra, anche quest’ultimo in LIV Golf.
Il torneo, a causa dei ritardi causati dalla nebbia, si è svolto in maniera insolita. Infatti gli ultimi due giri sono stati disputati con partenza shotgun per accorciare i tempi. E’ la seconda volta in assoluto che accade sull’Asian Tour: infatti lo scorso anno si giocarono in tal modo i due round finali del Mercuries Taiwan Masters a causa del tifone Krathon. A Schniederjans è andato un assegno di 350.000 dollari su un montepremi di 2.000.000 di dollari.
TERZO GIRO - E’ continuata la corsa di testa del sudafricano Daniel Van Tonder, rimasto in vetta con 194 (62 66 66, -22) colpi nel MyGolfLife Open, secondo torneo stagionale del Challenge Tour organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour, che si conclude sul percorso del Pecanwood Golf & Country Club (par 72), a Hartbeespoort in Sudafrica.
Il leader, vincitore la scorsa settimana dello SDC Open, punta al bis contando su un ritmo molto alto (66, -6 di giornata con sette birdie e un bogey) e sui tre colpi di margine che vanta sull’australiano Danny List, secondo con 197 (-19), che comunque ha siglato il miglior score del turno con un 62 (-10, dieci birdie, senza bogey).
Al terzo posto con 198 (-18) il sudafricano Martin Vorster, al quarto con 199 (-17) il norvegese Andreas Halvorsen, al quinto con 200 (-16) un altro giocatore di casa, Kyle Barker, e tra i nove concorrenti al sesto con 201 (-15), il danese Sebastian Friedrichsen, l’emergente spagnolo Albert Boneta e lo scozzese David Law.
Sono usciti al taglio i tre italiani in gara: Aron Zemmer 80° con 140 (71 69, -4), Renato Paratore 94° con 141 (70 71, 3) e Filippo Celli 108° con 142 (69 73, -2). Il montepremi è di 375.000 dollari con prima moneta di 55.000 dollari.
SECONDO GIRO - Anche il secondo giro dell’International Series India è stato sospeso per oscurità, dopo i ritardi per nebbia accumulati nel primo. Sul percorso del DLF Golf & Country Club (par 72), a Gurgaon in India, nella classifica provvisoria il nuovo leader è il cileno Joaquin Niemann, membro della LIV Golf, con 138 (70 68, -6) colpi, autore di un 68 (-4, un eagle, due birdie senza bogey), che precede di due lunghezze lo statunitense Ollie Schniederjans e il giapponese Kazuki Higa, secondi con 140 (-4).
In quarta posizione l’argentino José Toledo con 141 (-3), ma possono dare un volto diverso alla classifica alla ripresa del gioco tre concorrenti che hanno lo stesso “meno 3”: il filippino Justin Quiban, fermato alla settima buca, il messicano Abraham Ancer (8ª) e lo spagnolo Eugenio Chacarra (6ª), anche gli ultimi due nella Superlega araba.
Supererà il taglio Stefano Mazzoli, 51° con 150 (78 72, +6) che ha operato un buon recupero con un 72 (par, cinque birdie, tre bogey, un doppio bogey). ll montepremi è di 2.000.000 di dollari con prima moneta di 360.000 dollari.
PRIMO GIRO - La nebbia calata al mattino sul percorso del DLF Golf & Country Club (par 72), a Gurgaon in India, ha fatto ritardare di un’ora le partenze del primo giro dell’International Series India, secondo torneo stagionale dell’Asian Tour e, di conseguenza, l’oscurità ha poi impedito la conclusione del round.
Ha completato le 18 buche lo spagnolo Eugenio Chacarra, membro della LIV Golf, in vetta con 68 (-4) colpi, ma il giapponese Kazuki Higa, che ha lo stesso “meno 4” con tre buche da giocare e ha la possibilità di relegarlo in seconda posizione. Segue i due leader l’australiano Aaron Wilkin con “meno 3” alla 12ª e sono al quarto posto il thailandese Danthai Boonma e il filippino Justin Quiban, che hanno girato in 70 (-2), insieme al cileno Joaquin Neumann e allo statunitense Bryson DeChambeau, anche loro nella Supelega araba, con il medesimo “meno 2” alla buca 16, e all’altro americano George Kneiser, fermato alla 11ª.
A metà classifica Stefano Mazzoli, 60° con “+5” alla 15ª. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari con prima moneta di 360.000 dollari.
LA VIGILIA - Stefano Mazzoli sarà in campo nella seconda gara stagionale dell’Asian Tour, l’International Series India che avrà luogo dal 30 gennaio al 2 febbraio sul percorso del DLF Golf & Country Club, a Gurgaon in India. E’ uno dei tornei delle “International Series” che hanno un montepremi di 2.000.000 di dollari, con prima moneta di 360.000 dollari, e che richiamano numerosi giocatori della LIV Golf.
Sul tee di partenza, infatti, vi saranno, tra gli altri, gli statunitensi Bryson DeChambeau, Caleb Surratt, Harold Varner III, Cameron Tringale, il cileno Joaquin Niemann, i messicani Carlos Ortiz e Abraham Ancer e il giovane iberico Luis Masaveu, new entry nella Superlega Araba, in un field con tanti altri giocatori di qualità. Ricordiamo gli americani John Catlin, dominatore della scorsa stagione (due titoli e leader dell’ordine di merito), e Sihwan Kim, il colombiano Sebastian Muñoz, il filippino Miguel Tabuena, il coreano Bio Kim, il sudafricano Ian Snyman, l’indiano Gaganjeet Bhullar, i thailandesi Suteepat Prateeptienchai e Poom Saksansin e gli australiani Kevin Yuan, Travis Smyth e Scott Hend.
Da seguire in particolare il francese Julien Sale, appena entrato nel circuito e a segno nel Philippine Open, prima gara stagionale, il giapponese Tomoyo Ikemura e l’altro thailandese Sadom Kaewkanjana, runner up nell’occasione.
Mazzoli, reduce dal 40° posto a Manila, è al secondo anno sul circuito dopo aver ottenuto buoni risultati nel primo per i quali è stato premiato con la nomina di “Rookie of The Year”, ossia miglior debuttante del 2024.
Il sudafricano Daniel Van Tonder ha vinto lo SDC Open con uno score di 272 (72 65 68 67, -16) superando con un par alla prima buca di spareggio il connazionale Altin Van Der Merwe (272 - 66 67 65 74), con il quale aveva concluso alla pari la gara.
Sul percorso dello Zebula Golf Estate & Spa (par 72), di Limpopo in Sudafrica, nel primo torneo stagionale del Challenge Tour organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour, Van Tonder ha recuperato dalla quarta posizione con un 67 (-5, sei birdie, un bogey), approfittando anche della giornata negativa del suo avversario (74, +2) impeccabile nei primi tre round in cui è stato al vertice. Il 33enne di Sasolbarg, si è imposto per la prima volta nel Challenge Tour e il successo gli conta anche sul Sunshine Tour, dove ha svolto la carriera e ha ottenuto dieci successi, al netto dell’attuale. Nel palmarès anche una vittoria sul DP World Tour nel 2021 (Kenya Savannah Classic).
In classifica al terzo posto con 273 (-15) l’irlandese Liam Nolan, al quarto con 275 (-13) il francese Sébastien Gros e al quinto con 276 (-12) i sudafricani Jason Roets e Wilco Nienaber, il norvegese Baard Skogen e lo scozzese David Law.
Degli azzurri è andato a premio Filippo Celli, 50° con 285 (71 70 73 71, -3), che in precedenza aveva disputato due gare sul DP World Tour con un 21° e un 27° posto. Sono usciti al taglio Lorenzo Scalise, 89° con 145 (70 75, +1), Aron Zemmer, 122° con 148 (71 77, +4), e Renato Paratore, 125° con 149 (77 72, +5). A Van Tonder è andato un assegno di 56.832 euro su un montepremi di circa 357.000 euro (375.000 dollari la cifra ufficiale)
LA VIGILIA - Il Challenge Tour inizia la stagione per il sesto anno consecutivo dal Sudafrica. Allo Zebula Golf Estate & Spa, di Limpopo, è in programma dal 23 al 26 gennaio la quarta edizione dello SDC Open, organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour, al quale prendono parte quattro giocatori azzurri: Renato Paratore, Filippo Celli, Aron Zemmer e Lorenzo Scalise.
Difende il titolo il gallese Rhys Enoch, 36enne di Truro, tre successi sul circuito sudafricano, dove ha svolto buona parte della carriera. Piuttosto altalenante, sarà difficile che possa concedere il bis in un contesto in cui i giocatori di casa, in predominanza, raccolgono alla vigilia i favori del pronostico.
Tanti i possibili candidati alla vittoria tra i quali ricordiamo Wilco Nienaber, Dylan Mostert, Jaco Prinsloo, Daniel Van Tonder, Jaco Van Zyl, Justin Walters, JC Ritchie e Neil Schietekat, per citarne alcuni. Nel field da seguire anche lo zimbabwese Benjamin Follett-Smith, lo spagnolo Adri Arnaus, un titolo sul circuito maggiore, i francesi Robin Sciot-Siegrist e Clément Sordet, l’altro past winner in gara (2022), lo scozzese Euan Walker, lo svedese Christofer Blomstrand, il danese Jonathan Goth-Rasmussen e gli inglesi Frank Kennedy, Lee Slattery e Chris Paisley.
Paratore ha disputato già tre gare sul DP World Tour 2025 con un 22° posto nel Mauritius Open, mentre Filippo Celli ha partecipato a due andando entrambe le volte a premio (21° Australian PGA, 27° Australian Open). Sono al debutto Scalise e Zemmer. Il montepremi è di 375.000 dollari.
L’Italia ha battuto per 6-3 l’Irlanda e si è classificata al quinto posto nell’Octagonal Match disputato sul percorso del Costa Ballena Ocean Golf Club, a Rota nei pressi di Cadice in Spagna. Il titolo è stato appannaggio dell’Inghilterra che nella finale per il primo posto ha pareggiato con la Svizzera (4,5-4,5), ma che si è imposta per maggior numero di punti realizzati nel match. Nella finale per il terzo posto la Spagna ha superato il Portogallo per 6-3 e in quella per il settimo l’Olanda ha sconfitto la Germania per 6-3.
Gli azzurri (Pietro Boeris, Michele Ferrero, Bruno Frontero, Filippo Ponzano, Carlo Roman, Giovanni Binaghi) nell’incontro conclusivo hanno chiuso in vantaggio i tre doppi per 2-1 con i successi di Binaghi/Roman (2&1 su Brian Doran/Rory Gallagher) e di Ponzano/Ferrero (1 up su Paul Caughlan/Adam Fahey) e punto avversario di Luke O’Neil/John Doyle (4&2 su Frontero/Boeris). Nei singoli vittorie italiane di Binaghi (1 up su O’Neil), Roman (5&4 su Gallacher), Ponzano (4&3 su Caughlan) e di Ferrero (4&3 su Fahey). Per gli irlandesi punti di Doran (7&6 su Boeris) e di Doyle (1 up su Frontero). Con la squadra l'allenatore Giorgio Grillo e l'accompagnatore Lucas Nicolas Fallotico.
Nel torneo le otto squadre sono state divise in due gironi con graduatoria a punti: le prime due dei raggruppamenti si sono contese il titolo e le altre, a scendere, le altre posizioni. L’Italia ha superato il Portogallo (7,5-1,5), ha perso con la Svizzera (5,5-3,5) e ha parteggiato 4,5-4,5 con la Germania. Negli altri match del raggruppamento: Svizzera-Germania 7,5-1,5; Portogallo-Germania 5,5-3,5; Portogallo-Svizzera 5-4. Classifica: Svizzera p. 4 (prima per maggiori match vinti); Portogallo p. 4; Italia p. 3; Germania p. 1.
I risultati dell’altro girone: Inghilterra-Irlanda 8-1; Spagna-Olanda 6-3; Spagna-Irlanda 6,5-2,5; Inghilterra-Olanda 6,5-2,5; Inghilterra-Spagna 7-2; Irlanda-Olanda 5-4. Classifica: Inghilterra p. 6; Spagna p. 4; Irlanda p. 2; Olanda p. 0.
Il torneo, nato nel 2001 come “Quadrangolare”, nel 2018 ha raddoppiato il numero delle squadre partecipanti. Nelle sette edizioni con questa formula la Spagna ha ottenuto quattro titoli (2018, 2019, 2022, 2023) contro due dell’Inghilterra (2020 e l’attuale) e uno dell’Italia (2024), mentre nel 2021 non si è giocato per la pandemia. Spagna al proscenio anche nei 16 eventi con quattro formazioni, dove è andata a segno per otto volte, seguita dall’Inghilterra con cinque successi, dalla Germania con due e dell’Italia con uno, ottenuto nel 2017.
LA VIGILIA - L’Italia difende il titolo nell’Octagonal Match in programma dal 22 al 25 gennaio sul percorso del Costa Ballena Ocean Golf Club, a Rota nei pressi di Cadice in Spagna. Gli azzurri, che lo scorso anno superarono in finale l’Irlanda (5,5-3,5), schiereranno Pietro Boeris, Michele Ferrero, Bruno Frontero, Filippo Ponzano, Carlo Roman e Giovanni Binaghi, quest’ultimo unico presente nel 2024. Con la squadra l’allenatore Giorgio Grillo e l’accompagnatore Lucas Nicolas Fallotico.
Insieme agli azzurri parteciperanno all’evento le rappresentative di Inghilterra, Germania, Irlanda, Olanda, Portogallo, Svizzera e Spagna.
La formula - Le otto squadre partecipanti, divise per sorteggio in due gruppi di quattro, nelle prime tre giornate competeranno con girone all’italiana, ossia ognuna affronterà le altre tre. Nella quarta le prime due dei raggruppamenti si contenderanno il titolo e le altre, a scendere, il terzo, il quinto e il settimo posto. I match si svolgeranno con tre doppi al mattino e sei singoli nel pomeriggio e a ogni compagine si assegnerà per ciascuno dei nove incontri un punto per il successo, mezzo per il pari e zero per la sconfitta. Per la classifica i team riceveranno due punti per la vittoria, uno per il pareggio e nessuno se battuti.
I gironi - Del primo girone fanno parte Spagna, Olanda, Inghilterra e Olanda, mentre l’Italia è nel secondo con Svizzera, Germania e Portogallo. Nella prima giornata: Olanda-Spagna; Inghilterra-Irlanda; Germania-Svizzera e Portogallo-Italia.
La storia - Il torneo, nato nel 2001 come “Quadrangolare”, nel 2018 ha raddoppiato il numero delle squadre partecipanti. Nelle sei edizioni precedenti con questa formula la Spagna ha ottenuto quattro titoli (2018, 2019, 2022, 2023) contro uno di Inghilterra (2020) e Italia, mentre nel 2021 non si è giocato per la pandemia. Spagna al proscenio anche nei 16 eventi con quattro formazioni, dove è andata a segno per otto volte, seguita dall’Inghilterra con cinque successi, dalla Germania con due e dell’Italia con uno, ottenuto nel 2017.
Il francese Julien Sale, presa la ‘carta’ per l’Asian Tour a fine 2024, è andato subito a segno nella prima gara stagionale, lo Smart Infinity Philippine Open, disputato al The Manila Southwoods G&CC (Masters Course, par 70), a Manila nelle Filippine, che ha vinto con 269 (69 68 67 65, -11) colpi. Stefano Mazzoli, unico azzurro in campo, è terminato al 40° posto con 280 (70 71 71 68, par).
Sale, 28 anni, le ultime due stagioni disputate sul Challenge Tour, ha rimontato nel giro finale dal terzo posto con un 65 (-5, sette birdie, due bogey) e ha superato il thailandese Sadom Kaewkanjana e il giapponese Tomoyo Ikemura, quest’ultimo leader dopo tre round, secondi con 270 (-10). In quarta posizione con 272 (-8) l’australiano Kevin Yuan e in quinta con 273 (-7) il filippino Miguel Tabuena, il thailandese Poom Saksansin e il sudafricano Ian Snyman.
Stefano Mazzoli affronta la seconda stagione sul circuito dopo la prima in cui ha ottenuto risultati sicuramente apprezzabili, comprensivi di tre top ten, comportamento poi premiato con la nomina di “Rookie of The Year”, ossia miglior debuttante del 2024. Ha rimontato sedici posizioni nel finale con un parziale di 68 (-2, cinque birdie, tre bogey). A Sale è andato un assegno di 90.000 dollari su un montepremi di 500.000 dollari.
TERZO GIRO - Stefano Mazzoli, da 42° a 56° con 212 (70 71 71, +2) colpi, ha perso altro terreno nel terzo giro dello Smart Infinity Philippine Open, il torneo iniziale dell’Asian Tour 2025 che si conclude con la disputa del quarto al The Manila Southwoods G&CC (Masters Course, par 70), a Manila nelle Filippine.
Nuovo leader con 202 (69 66 67, -8) il giapponese Tomoyo Ikemura, che ha sorpassato il thailandese Sadom Kaewkanjana, secondo a un colpo (203, -7). Al terzo posto con 204 (-6), e anche loro in corsa per il titolo, lo svedese Bjorn Hellgren, il francese Julien Sale, il cinese Xiao Bowen, l’australiano Kevin Yuan e il thailandese Danthai Boonma. Il montepremi è di 500.000 dollari, tra i più bassi del circuito.
SECONDO GIRO - Stefano Mazzoli è sceso dal 30° al 42° posto con 141 (70 71, +1) colpi nel secondo giro dello Smart Infinity Philippine Open, il torneo iniziale dell’Asian Tour 2025 che si sta disputando al The Manila Southwoods G&CC (Masters Course, par 70), a Manila nelle Filippine.
Ha mantenuto il comando con 131 (65 66, -9) il thailandese Sadom Kaewkanjana, che ha portato a tre colpi il vantaggio sul primo inseguitore, lo statunitense Micah Shin, secondo con 134 (-6). Al terzo posto con 135 (-5) l’australiano Aaron Wilkin e il giapponese Tomoyo Ikemura e al quinto con 136 (-4) il sudafricano Ian Snyman, gli australiani Travis Smyth e Kevin Yuan, il coreano Jaewoong Eom e il thailandese Charng-Tai Sudsom. Il montepremi è di 500.000 dollari,
PRIMO GIRO - Sul percorso del The Manila Southwoods G&CC (Masters Course, par 70), a Manila nelle Filippine, ha preso il via l’Asian Tour 2025 con lo Smart Infinity Philippine Open dove, dopo il round d’apertura, Stefano Mazzoli, al secondo anno di circuito, è 30° con 70 (par).
Guida la graduatoria con 65 (-5, cinque birdie) il thailandese Sadom Kaewkanjana, che precede i connazionali Danthai Boonma e Pavit Tangkamolprasert e l’australiano Aaron Wilkin, secondi con 66 (-4). In quinta posizione con 67 (-3) il giapponese Yosuke Asaji, l’indiano Ajeetesh Sandhu, lo svedese Bjorn Hellgren e un altro thailandese, Settee Prakongvech. Mazzoli ha realizzato cinque birdie e cinque bogey. Il montepremi è di 500.000 dollari,
LA VIGILIA - L’Asian Tour 2025 prende il via dalle Filippine dove si disputa dal 23 al 26 gennaio lo Smart Infinity Philippine Open. Al The Manila Southwoods G&CC (Masters Course) sarà in campo Stefano Mazzoli, che affronta la seconda stagione sul circuito dopo la prima in cui ha ottenuto risultati sicuramente apprezzabili, comprensivi di tre top ten, comportamento poi premiato con la nomina di “Rookie of The Year”, ossia miglior debuttante del 2024.
Il montepremi di 500.000 dollari, il secondo più basso dei 15 eventi attualmente in calendario, non ha attirato i big e, in particolare, i giocatori della LIV golf. Saranno però sicuramente il via in molti negli eventi “International Series”, che mettono in palio 2.000.000 di dollari.
Il field, comunque, presenta buoni giocatori quali i filippini Miguel Tabuena, in evidenza lo scorso anno, e Angelo Que, lo statunitense Sihwan Kim, i thailandesi Jazz Janewattananond, Suteepat Prateeptienchai, Sarit Suwannarut e Poom Saksansin, il coreano Jeunghun Wang, gli australiani Travis Smyth e Maverick Antcliff, il giapponese Kazuki Higa e l’indiano S.S.P. Chawrasia, per citarne alcuni.
Lo spagnolo Alejandro Del Rey ha dominato nella quarta edizione del Ras Al Khaimah Championship, ottenendo il primo successo sul DP World Tour con 266 (68 66 66 66, -22) colpi sul percorso dell’Al Hamra GC a Ras Al Khaimah (par 72), negli Emirati Arabi Uniti. L’iberico ha lasciato a quattro lunghezze l’inglese Marcus Armitage, in vetta nei primi due round, secondo con 270 (-18), e a sette il connazionale David Puig, membro della LIV Golf, terzo con 273 (-15). In quarta posizione con 274 (-14) l’australiano Jason Scrivener e in quinta con 276 (-12) l’inglese Joe Dean, lo spagnolo Ivan Cantero e lo svedese Sebastian Soderberg. Nel quintetto in ottava con 277 (-11) lo statunitense Patrick Reed, altro giocatore della Superlega araba, e in 27ª con 281 (-7) il danese Thorbjorn Olesen, che difendeva il titolo.
E’ terminato al 50° posto Andrea Pavan con 285 (74 68 69 74, -3), andato a premio per la terza volta nei primi quattro torneo a cui ha partecipato nella nuova stagione.
Alejandro Del Rey Gonzalez, 26enne di Madrid, nel cui palmarès figurano anche un titolo sul Challenge Tour e uno sull’Alps Tour, ha iniziato il round conclusivo con due colpi di margine su Armitage che poi sono andati aumentando grazie a un 66 (-6, sei birdie senza bogey), mentre l’inglese ha girato in 68 (-4, quattro birdie senza bogey). Il madrileno detiene con 58 colpi (Swiss Challenge 2021, Challenge Tour) lo score sul giro più passo ottenuto su uno dei due circuiti continentali, ma la prodezza non gli permise comunque di imporsi in quella occasione. Ha siglato la 209ª vittoria di un iberico sul circuito per la quale è stato gratificato con un assegno di 425.000 dollari su un montepremi di 2.500.000 dollari.
Non hanno superato il taglio gli altri due azzurri in gara, Guido Migliozzi, 74° con 144 (73 71, par), e Francesco Laporta, 88° con 145 (76 69, +1).
TERZO GIRO - Lo spagnolo Alejandro Del Rey si è portato al vertice con 200 (68 66 66, -16) colpi dopo il terzo giro della quarta edizione del Ras Al Khaimah Championship, torneo del DP World Tour che si sta svolgendo sul percorso dell’Al Hamra GC a Ras Al Khaimah. Ha sorpassato l’inglese Marcus Armitage, leader nei primi due round e ora secondo con 202 (-14). Ha recuperato dodici posizioni Andrea Pavan, unico italiano rimasto in gara, 30° con 211 (74 68 69, -5).
E’ probabile che l’evento si risolva in un testa a testa nell’ultimo turno tra i primi due. Infatti sono a sette colpi dalla vetta i terzi classificati con 207 (-9): l’australiano Jason Scrivener, il francese David Ravetto e il sudafricano Shaun Norris. Ancora più lontani, sesti con 208 (-8), gli inglesi Andrew Wilson, Daniel Brown e Joe Dean e gli spagnoli Ivan Cantero e David Puig. Quest’ultimo è membro della LIV Golf, come lo statunitense Patrick Reed 11° con 209 (-7). Stesso score di Pavan anche per il danese Thorbjorn Olesen, che difende il titolo.
Del Rey, che detiene con 58 (Swiss Challenge 2021, Challenge Tour) colpi lo score sul giro più passo ottenuto su uno dei due circuiti continentali, ha realizzato 66 (-6) con sei birdie, senza boey. Pavan ha segnato un parziale di 69 (-3) con un eagle, cinque birdie, quattro bogey. Sono usciti al taglio Guido Migliozzi, 74° con 144 (73 71, par), e per Francesco Laporta, 88° con 145 (76 69, +1). Il montepremi è di 2.500.000 dollari di cui 425.000 andranno al vincitore.
SECONDO GIRO - L’inglese Marcus Armitage è rimasto al comando con 132 (63 69, -12) colpi nel Ras Al Khaimah Championship, torneo del DP World Tour che si sta svolgendo si sta svolgendo sul percorso dell'Al Hamra GC (par 72) nell’Emirato di Ras Al Khaimah. Lo seguono a due colpi il connazionale Daniel Brown e lo spagnolo Alejandro Del Rey, secondi con 134 (-10), e lo statunitense Johannes Veerman, quarto con 136 (-8).
In quinta posizione con 137 (-7) i francesi David Ravetto e Frederic Lacroix, il danese Hamish Brown, lo svedese Alexander Bjork e il cinese Haotong Li. In ventesima con 140 (-4) il danese Thorbjorn Olesen, che difende il titolo, e l’iberico David Puig, membro della LIV Golf come lo statunitense Patrik Reed, 33° con 141 (-3).
Con un giro in 68 colpi (-4, cinque birdie, un bogey) Andrea Pavan, 42° con 142 (74 68, -2) ha risalito la classifica di 52 gradini rimanendo in corsa per i due giri finaie. Torneo da dimenticare per Guido Migliozzi, 74° con 144 (73 71, par), e per Francesco Laporta, 88° con 145 (76 69, +1), entrambi usciti al taglio. Sono in palio 2.500.000 dollari di cui 425.000 andranno al vincitore.
PRIMO GIRO - Falsa partenza degli azzurri negli Emirati Arabi Uniti. Guido Migliozzi, il migliore, ha chiuso il primo round del Ras Al Khaimah Championship, torneo del DP World Tour, al 71° posto con uno score di 73 (+1). Reduce dall'ottava piazza nell'Hero Dubai Desert Classic, prima Rolex Series del 2025, il vicentino (che ha siglato tre birdie, con due bogey) precede in classifica Andrea Pavan, 94° con 74 (+2), e Francesco Laporta, 113° con 76 (+4). Nel secondo giro, per evitare l'uscita al taglio, i tre italiani in gara saranno chiamati a cambiare marcia.
Sul percorso dell'Al Hamra GC (par 72), a guidare la classifica provvisoria (giro sospeso per oscurità) c'è Marcus Armitage. L'inglese, con un totale di 63 (-9, undici birdie e due bogey), vanta quattro colpi di vantaggio su un terzetto d'inseguitori, tutti secondi con 67 (-5), composto, oltre che dal suo connazionale Jack Senior, anche dallo spagnolo Ivan Cantero e dallo svedese Alexander Bjork. Mentre sono quinti con 68 (-4), l'irlandese Padraig Harrington, tre volte campione Major e capitano del team Europe alla Ryder Cup 2020, l'austriaco Bernd Wiesberger, il sudafricano Louis De Jager e l'iberico Alejandro Del Rey.
Nella top ten, noni con 69 (-3), l'americano Patrick Reed e lo spagnolo David Puig, tutti e due della Superlega araba, la LIV Golf. Il danese Thorbjorn Olesen, che difende il titolo conquistato nel 2024, è invece 18° con 70 (-2).
Il Ras Al Khaimah Championship, che si disputa sulla distanza di 72 buche, ha un montepremi di 2.500.000 dollari, di cui 425.000 andranno al vincitore.
LA VIGILIA - Nuovo appuntamento negli Emirati Arabi Uniti per il DP World Tour dove è in programma la quarta edizione del Ras Al Khaimah Championship (23-26 gennaio), sul percorso dell’Al Hamra GC a Ras Al Khaimah, in cui saranno in gara Guido Migliozzi, Francesco Laporta e Andrea Pavan.
Difende l’ultimo dei suoi otto titoli sul circuito il danese Thorbjorn Olesen, 35enne di Hareskovby, vincitore di una World Cup nel 2016 (con Soren Kjeldsen), che cercherà il bis con le credenziali di un quinto posto nel Nedbank Golf Challenge e di tre top ten nelle ultime quattro uscite del 2024.
Il torneo, comunque, si presenta molto equilibrato perché nel field vi sono tanti buoni giocatori in grado di puntare quanto meno in alto quali lo statunitense Patrick Reed e lo spagnolo David Puig, entrambi membri della LIV Golf, l’altro americano Jimmy Walker, Major Champion come Reed, i neozelandesi Ryan Fox e Daniel Hillier, secondo la scorsa settimana a Dubai, gli inglesi Paul Waring, in procinto di trasferirsi sul PGA Tour per il quale ha ottenuto la ‘carta’ con il quinto posto nella Race To Dubai (ordine di merito) del 2024, e Daniel Gavins, past winner nel 2023.
E ancora lo scozzese Ewen Ferguson, l’iberico Nacho Elvira, il tedesco Marcel Siem, a segno nell’Open d’Italia a Cervia, il giapponese Keita Nakajima e il malese Gavin Green. Senza trascurare cinque dei sei vincitori stagionali al via: l’australiano Elvis Smylie, gli statunitensi Ryggs Johnston e Johannes Veerman, il sudafricano Shaun Norris e l’inglese John Parry. Oltre a due giovani emergenti, lo spagnolo Angel Ayora e il cinese Wenyi Ding. Da seguire pure due “over 50”, se non altro per le grandi giocate che ancora sanno offrire, l’irlandese Padraig Harrington, tre Major per lui, e lo svedese Robert Karlsson, 634 presenze sul tour e undici titoli.
Migliozzi alla terza presenza stagionale, appare in buona condizione, confermata dall’ottavo posto nel precedente Dubai Desert Classic, e punterà a migliorarsi. Sono alla quarta Pavan, uscito al taglio a Dubai dopo due top 25, e Laporta, andato invece a premio (31°) e che vanta una top ten nel Nedbank Golf Challenge (6°). Il montepremi è di 2.500.000 dollari con prima moneta di 425.000 dollari.
Il torneo fa parte della serie “International Swing”, una delle sette sezioni in cui è stato suddiviso il calendario. I vincitori di una speciale classifica a punti delle prime cinque riceveranno un bonus di 200.000 dollari e avranno accesso ai dieci eventi “Back 9” che precederanno i due ricchi PlayOffs, ossia le due gare conclusive della stagione (Abu Dhabi Championship e DP World Tour Championship).
Il Ras Al Khaimah Championship in diretta su Sky e in streaming su NOW - Il torneo sarà trasmesso in diretta da Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 23 gennaio e venerdì 24, dalle ore 9,30 alle ore 14,30; sabato 25, dalle ore 9,30 alle ore 14; domenica 26, dalle ore 9 alle ore 14. Commento di Fabrizio Redaelli, Roberto Zappa, Claudio Viganò, Silvio Grappasonni e di Alessandro Lupi.
Lo statunitense Harris English ha firmato il quinto titolo sul PGA Tour nel Farmers Insurance Open, che ha concluso con 280 (68 73 66 73, -8) colpi al Torrey Pines Golf Course (South Course e North Course, entrambi par 72) di San Diego in California, dove i concorrenti si sono alternati nei primi due giri sui due campi, poi hanno effettuato le ultime 36 buche sul South Course. Si è classificato al 25° posto con 288 (par) Matteo Manassero, alla seconda gara consecutiva sul circuito dopo aver preso una delle dieci ‘carte’ riservate ai primi della Race To Dubai (ordine di merito) del DP World Tour 2024 non altrimenti esenti.
Harris non ha brillato nel giro finale, ma è riuscito a prevalere con un colpo di vantaggio su Sam Stevens, secondo con 281 (-7). In terza posizione con 282 (-6) Andrew Novak, in quarta con 283 (-5) il coreano Sungjae Im e il norvegese Kris Ventura, in sesta con 284 (-4) Hayden Springer e in settima con 285 (-3) Will Gordon e il canadese Taylor Pendrith.
English, 35enne di Valdosta (Georgia) alla 340ª partenza sul tour, è tornato al successo dopo 1308 giorni dal precedente nel Travelers Championship (2021) e lo ha fatto in maniera inusuale: infatti è divenuto il terzo giocatore a imporsi sul circuito con un giro finale sopra par (73, +1, un birdie, due bogey) imitando Jack Nicklaus (nel 1969 con un 73) e John Daly (nel 2004 con un 75). Con il successo è salito al quarto posto nella graduatoria della FedEx Cup, si porterà dal 75° al 34° in quella del World Ranking e ha ricevuto un assegno di 1.674.000 dollari su un montepremi di 9.300.000 dollari.
Manassero (70 73 70 75) ha fatto passi avanti rispetto alla precedente prestazione nel The American Express (43°), anche se è stato un poco altalenante. Ha iniziato al 49° posto, poi è passato per il 26° e il 15° e ha avuto una flessione nel round conclusivo.
E’ uscito al taglio Francesco Molinari, 112° con 150 (72 78, +6), l’altro azzurro in gara. Con lui anche il francese Matthieu Pavon, 131° con 153 (+9), che difendeva il titolo.
TERZO GIRO - Harris English è il nuovo leader con 207 (68 73 66, -9) colpi a un giro dal termine del Farmers Insurance Open, torneo del PGA Tour che si sta disputando sui due percorsi del Torrey Pines Golf Course (South Course e North Course entrambi par 72). Ha guadagnato posizioni Matteo Manassero, salito al 15° posto con 213 (70 73 70, -3), che ha girato in 70 (-2, cinque birdie, tre bogey)
Al secondo posto Andrew Novak con 208 (-8), al terzo con 209 (-7) il sudafricano Aldrich Potgieter, al quarto con 211 (-5) Joel Dahmen, Lanto Griffin, il tedesco Matti Schmid e il coreano K.H. Lee e tra i sette giocatori all’ottavo con 212 (-4) Brandt Snedeker, il coreano Sungjae Im e lo svedese Ludvig Aberg, leader dopo due round con Griffin. E’ uscito al taglio Francesco Molinari, 112° con 150 (72 78, +6). Con lui anche il francese Matthieu Pavon, 131° con 153 (+9), che difendeva il titolo. Il montepremi è di 9.300.000 dollari con prima moneta di 1.674.000 dollari.
SECONDO GIRO - Secondo giro sospeso per oscurità, con 29 giocatori ancora in campo, nel Farmers Insurance Open, evento del PGA Tour che si sta svolgendo sui due percorsi del Torrey Pines Golf Course (South Course e North Course entrambi par 72). Nella classifica provvisoria lo svedese Ludvig Aberg ha mantenuto la leadership con 138 (63 75, -6) colpi, ma è stato raggiunto da Lanto Griffin (138 - 66 72).
E’ stato fermato dopo 16 buche Matteo Manassero, 26° con “meno 1” dopo il 70 (-2 iniziale con cui era 49°, mentre uscirà al taglio Francesco Molinari, 112° con 150 (72 78, +6). Con lui anche il francese Matthieu Pavon, 131° con 153 (+9), che difendeva il titolo.
Al terzo posto con 139 (-5) Danny Walker, al quarto con 140 (-4) Chris Gotterup, Hayden Springer e il coreano Sungjae Im e tra i concorrenti al settimo con 141 (-3) Harry English e Joel Dahmen. Il montepremi è di 9.300.000 dollari con prima moneta di 1.674.000 dollari.
PRIMO GIRO - Matteo Manassero è al 49° posto con 70 (-2) colpi e Francesco Molinari all’87° con 72 (par) dopo il primo giro del Farmers Insurance Open, evento del PGA Tour che si sta svolgendo sui due campi del Torrey Pines Golf Course (South Course e North Course entrambi par 72). E’ al comando con 63 (-9) lo svedese Ludvig Aberg seguito con 65 (-7) da Danny Walker e da Hayden Springer. Al quarto posto con 66 (-6) Lanto Griffin, Aldrich Potgieter, Zac Blair e Zach Johnson a all’ottavo con 67 (-5) dieci concorrenti tra i quali il coreano K.H. Lee, il sudafricano Erik van Rooyen e il francese Antoine Rozner. L’altro transalpino Matthieu Pavon, che difende il titolo, è 100° con 73 (+1).
Aberg ha segnato un eagle, otto birdie e un bogey sul North Course, mentre i due azzurri hanno girato sul South Course: Manassero con tre birdie e un bogey e Molinari con tre birdie e altrettanti bogey. Il montepremi è di 9.300.000 dollari con prima moneta di 1.674.000 dollari.
LA VIGILIA - Francesco Molinari e Matteo Manassero tornano subito in campo a San Diego, in California, per prendere parte al Farmers Insurance Open (22-25 gennaio), evento del PGA Tour che avrà quale teatro i due campi del Torrey Pines Golf Course (South Course e North Course).
Difende il titolo Matthieu Pavon, primo francese a imporsi sul circuito dalla seconda guerra mondiale, ma calamitano l’attenzione alla vigilia, in un contesto che comprende 17 tra i primi 50 giocatori del World Ranking, i due che sono tra i top ten: il giapponese Hideki Matsuyama (n. 4), recente vincitore del The Sentry, e lo svedese Ludvig Aberg (n. 6), un titolo e tra i protagonisti del vittorioso Team Europe alla Ryder Cup 2023 di Roma.
Nel field, comunque, vi sono tanti altri concorrenti in grado di contribuire allo spettacolo, come gli statunitensi Max Homa, a segno nel 2023, Sahith Theegala, Tony Finau, Harris English, Will Zalatoris, Akshay Bhatia, Kurt Kitayama e Justin Lower, terzo la scorsa settimana nel The American Express così come l’australiano Jason Day, altro past winner (2015, 2018). E ancora gli inglesi Matt Wallace e Danny Willett, il filippino Rico Hoey e quattro atleti che, come Manassero, hanno conquistato una delle dieci “carte’ per il circuito riservate ai primi non altrimenti esenti nella Race To Dubai (ordine di merito) del DP World Tour 2024: il sudafricano Thriston Lawrence, lo svedese Jesper Svensson, il transalpino Antoine Rozner e il nipponico Rikuya Hoshino. Tra i presenti anche Taylor Moore, che ha concluso il The American Express senza bogey, ma anche senza vincerlo (7°), e i dilettanti Luke Clanton e Jackson Koivun, numeri uno e due della classifica mondiale amateur.
Manassero proverà ad alzare i ritmi dopo il 43° posto ottenuto a La Quinta, alla prima gara con “carta”, ma alla 39ª complessiva comprese quelle comuni a tutti i tour, mentre Molinari dovrà riscattare il taglio subito nel torneo con l’insolita formula pro-am. Il montepremi è di 9.300.000 dollari con prima moneta di 1.674.000 dollari.
La storia - L’evento nato nel 1952 come San Diego Open e giunto alla 73ª edizione, ha cambiato nome più volte fino al 13° attuale. La manifestazione porta la firma indelebile di Tiger Woods che lo vinto per ben sette volte tra il 1999 e il 2013, con una quaterna consecutiva dal 2005 al 2008. Nella graduatoria dei plurivincitori lo seguono con tre titoli Phil Mickelson e con due Tommy Bolt, Arnold Palmer, J.C. Snead, Tom Watson, Steve Pate e Brandt Snedeker, oltre a Day. Un solo atleta si è imposto da dilettante, Gene Littler (1954). Insieme ai past winner già citati saranno al via anche Luke List (2022), l’inglese Justin Rose (2019) e lo stesso Snedeker (2012, 2016).
Il torneo in diretta su Discovery Plus e su Eurosport 2 - Il Farmers Insurance Open sarà teletrasmesso in diretta su Discovery Plus e su Eurosport 2 con collegamenti ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: mercoledì 22 gennaio e giovedì 23, dalle ore 21 alle ore 1; venerdì 24, dalle ore 21 alle ore 2; sabato 25, dalle ore 20 alle ore 2. Commento di Nicola Pomponi, Alessandro Bellicini e di Maurizio Trezzi.
L’inglese Tyrrell Hatton ha vinto con 273 (71 65 68 69, -15) colpi la 36ª edizione dell’Hero Dubai Desert Classic, il primo dei cinque tornei delle Rolex Series del DP World Tour 2025 disputato sul percorso dell'Emirates Golf Club (par 72), a Dubai negli Emirati Arabi Uniti, dove ha offerto una bella prova Guido Migliozzi, ottavo con 278 (-10).
Hatton, membro della LIV Golf, nel giro finale ha sorpassato con un parziale di 69 (-3, cinque birdie, due bogey) il neozelandese Daniel Hillier, leader dopo tre round e secondo con 274 (-14). In terza posizione con 275 (-13) l’inglese Laurie Canter, anche lui nella Superlega Araba, mentre Rory McIlroy, numero tre mondiale, vincitore delle ultime due edizioni del torneo (quattro in totale dopo quelle del 2009 e 2015), non è riuscito a centrare la tripletta di fila anche se ha fatto una corsa in continua rimonta partendo dal 26° posto iniziale e finendola al quarto con 276 (-12) insieme al danese Niklas Norgaard. Al sesto con 277 (-11) il nordirlandese Tom McKibbin e il sudafricano Shaun Norris e al 31° con 285 (-3) Francesco Laporta.
Tyrrell Hatton, 33enne di High Wycombe, ha firmato l’ottavo titolo sul DP World Tour, il quinto nelle Rolex Series dopo quelli nell’Italian Open (2017), nel Turkish Airlines Open (2019), nel BMW PGA Championship (2020) e nell’Abu Dhabi HSBC Championship (2021), raggiungendo in vetta alla graduatoria dei plurivincitori lo spagnolo Jon Rahm. Nel suo palmarès figurano anche un successo sul PGA Tour, uno sulla LIV Golf, uno sull’EuroPro Tour e due sul Jamega Pro Golf Tour. Per il titolo ha ricevuto un assegno di 1.530.000 dollari su un montepremi di 9.000.000 di dollari.
Migliozzi (66 73 70 69), alla seconda gara stagionale dopo il 31° posto nel Nedbank Golf Challenge, ha iniziato in quarta posizione, ha poi perso terreno nel secondo round (16°) per risalire in top ten passando per la decima. Ha concluso con un parziale di 69 (-3), frutto di quattro birdie e un bogey. Nella Race To Dubai (ordine di merito) è salito dalla 82ª alla 19ª piazza. Laporta (72 72 71 70), dopo aver superato il taglio di misura (65°), ha poi recuperato con un 71 (-1) e un 70 (-2, cinque birdie, tre bogey). Non ha superato il taglio Andrea Pavan, 80° con 145 (73 72, +1). Stessa sorte per Jon Rahm, 87° con 146 (+2), e per il norvegese Viktor Hovland, 104° con 148 (+4), che erano tra i favoriti.
TERZO GIRO - Il neozelandese Daniel Hillier è il nuovo leader con 203 (68 65 70, -13) colpi a un giro dal termine del Dubai Desert Classic, il primo torneo Rolex Series del DP World Tour 2025 che si sta svolgendo sul tracciato dell'Emirates Golf Club (par 72), a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Saranno in corsa per il titolo anche l’inglese Tyrrell Hatton, membro della LIV Golf, secondo con 204 (-12), lo scozzese Ewen Ferguson, in vetta dopo due giri e ora terzo con 206 (-10), l’altro neozelandese Ryan Fox e l’inglese Laurie Canter, anche lui nella Superlega araba, quarti con 207 (-9).
Ha recuperato sei posizioni Guido Migliozzi, decimo con 209 (66 73 70, -7), che la matematica non esclude da una possibile rimonta, così come il nordirlandese Rory McIlroy, 12° con 210 (-6) e risalito dal 33° posto. Il numero tre mondiale, campione in carica dopo due titoli conquistati nel 2023 3 2024 e altri due in precedenza, non ha grandi chance, ma è sicuro che le proverà tutte per emulare il grande Arnord Palmer, che è salito cinque volte sul gradino più alto del podio.
L’altro italiano che ha superato il taglio, Francesco Laporta, è 46° con 215 (72 72 71, -1). E’ uscito dopo 36 buche Andrea Pavan, 80° con 145 (73 72, +1), out per un colpo. Il montepremi 9.000.000 di dollari dei quali 1.530.000 andranno al vincitore.
SECONDO GIRO - Sorpassi, eliminazioni eccellenti e colpi di scena a non finire nell'Hero Dubai Desert Classic. Il primo torneo Rolex Series del DP World Tour 2025 ha espresso i primi verdetti. Negli Emirati Arabi Uniti, a metà gara, grazie a un parziale di 65 (-7) su un totale di 132 (67 65, -12), lo scozzese Ewen Ferguson è risalito dalla quinta posizione e ora guida la classifica (grazie a un eagle nel finale) con un colpo di vantaggio nei confronti del nordirlandese Daniel Hillier, secondo con 133 (-11) davanti agli inglesi Tyrrell Hatton e Laurie Canter, entrambi della Superlega araba, terzi con 136 (-8) insieme al sudafricano Shaun Norris e all'australiano Jason Scrivener.
Sul percorso dell'Emirates Golf Club (par 72), Guido Migliozzi è scivolato invece dalla quarta alla 16ª piazza con 139 (66 73, -5).
Partito dalla buca 10, dopo aver realizzato due birdie nelle prime nove giocate, il vicentino nella seconda parte di gara ha pagato a caro prezzo tre bogey (giro in 73, +1). Al suo fianco, con lo stesso score complessivo, tra gli altri, pure il britannico Tommy Fleetwood, l'americano Patrick Reed e il nordirlandese Tom McKibbin. E' invece costretto a inseguire, Rory McIlroy. Il numero 3 mondiale, vincitore delle ultime due edizioni della competizione (sua non solo nel 2024 e nel 2023, ma anche nel 2015 e nel 2009), è 33° con 141 (-3). Tra gli azzurri, con Migliozzi, ha superato il taglio anche Francesco Laporta, 65° con 144 (72 72, par) dopo un round con tre birdie e altrettanti bogey. E' invece uscito di scena Andrea Pavan, 80° con 145 (73 72, +1).
Eliminazione a sorpresa per Jon Rahm. Lo spagnolo, 87° con 146 (+2), asso della Liv e tra gli sportivi più pagati al mondo, è fuori dai giochi. Stesso discorso e stesso punteggio pure per il polacco Adrian Meronk, pure lui della Superlega araba, e il sudafricano Thriston Lawrence.
E' già finito, inoltre, il torneo di Viktor Hovland. Il norvegese, ottavo nel world ranking e vincitore nel 2022, non è andato oltre la 104ª posizione con 148 (+4). E' out anche l'inglese Luke Donald, capitano del team Europe alla Ryder Cup di Roma nel 2023 e a quella del 2025 di Bethpage (New York), 112° con 149 (+5).
L'Hero Dubai Desert Classic mette in palio 9.000.000 di dollari (la prima moneta è di 1.530.000) e precede il Ras Al Khaimah Championship (23-26 gennaio).
PRIMO GIRO - L'Hero Dubai Desert Classic, primo evento delle Rolex Series del DP World Tour 2025, è iniziato alla grande per Guido Migliozzi. Negli Emirati Arabi Uniti, il veneto ha chiuso il round d'apertura della competizione al quarto posto. Protagonista con una prova bogey free in 66 (-6), con sei birdie, il 27enne di Vicenza è distante un solo colpo dalla vetta occupata, con 65 (-7), dal portoghese Ricardo Gouveia, dall'australiano David Micheluzzi e dall'amateur americano David Ford, vera sorpresa di giornata.
I big, invece, sono costretti a rincorrere. Lo spagnolo Jon Rahm, ex numero 1 al mondo, asso della LIV Golf, la Superlega araba, e tra gli sportivi più pagati, è 18° con 69 (-3) al fianco, tra gli altri, dello statunitense Akshay Bhatia, mentre il nordirlandese Rory McIlroy, terzo nel world ranking, vincitore per quattro volte (record) della rassegna, campione uscente (ha peraltro conquistato le ultime due edizioni della gara), è 26° con 70 (-2). Stesso score per Patrick Reed.
In ritardo gli inglesi Tommy Fleetwood e Tyrrell Hatton, certezze del team Europe in Ryder Cup, entrambi 48.i con 71 (-1). All'Emirates Golf Club (par 72), gli altri due azzurri in campo, Francesco Laporta (72, par) e Andrea Pavan (73, +1), occupano rispettivamente la 70ª e la 87ª piazza. Deludente la prova di Viktor Hovland. Il norvegese, a segno nel 2022, è 111° con 75 (+3) e rischia l'uscita al taglio. In difficoltà anche Luke Donald. Capitano del team Europe alla Ryder 2023 di Roma e confermato per quella di Bethpage (New York), il britannico è 123° con 77 (+5). L'Hero Dubai Desert Classic mette in palio 9.000.000 di dollari (la prima moneta è di 1.530.000) e precede il Ras Al Khaimah Championship (23-26 gennaio).
LA VIGILIA - Seconda gara del trittico negli Emirati Arabi Uniti per il DP World Tour, che dopo la Team Cup, sfida tutta europea in ottica Ryder Cup, propone l’Hero Dubai Desert Classic (16-19 gennaio), primo dei cinque eventi stagionali delle Rolex Series con un montepremi di nove milioni di dollari, dove saranno in campo Guido Migliozzi, Francesco Laporta e Andrea Pavan.
Sul percorso dell’Emirates GC, a Dubai, in un field di alto livello il gran favorito è Rory McIlroy, numero tre mondiale, campione in carica con la doppietta nelle ultime due delle 35 edizioni del torneo e leader nella lista dei plurivincitori con quattro successi (gli altri nel 2009 e 2015). Il nordirlandese, che ha appena ricevuto il Seve Ballesteros Trophy quale miglior giocatore del DP World Tour 2024, non avrà comunque vita facile nella sua marcia verso il quinto titolo perché al via vi saranno tanti altri campioni a iniziare dal norvegese Viktor Hovland, numero otto del ranking e a segno nel 2022, per proseguire con l’inglese Tommy Fleetwood, ammirato in grande spolvero nella Team Cup, e con il quintetto della LIV Golf guidato dallo spagnolo Jon Rahm e che comprende gli inglesi Tyrrell Hatton e Laurie Canter, il polacco Adrian Meronk e lo statunitense Patrick Reed. E ancora gli americani Jimmy Walker, vincitore di un Major, e Akshay Bhatia, 22enne di Northridge (California) con due titoli sul PGA Tour, il sudafricano Thriston Lawrence, l’australiano Adam Scott, oltre all’inglese John Parry, leader della Race To Dubai (ordine di merito), agli statunitensi Johannes Veerman e Ryggs Johnston, all’australiano Elvis Smylie e al sudafricano Shaun Norris, ossia i cinque vincitori stagionali.
Sempre ricorrente il tema Ryder Cup (26-28 settembre, Bethpage Black Course, Farmingdale, USA) perché l’inglese Luke Donald, capitano del Team Europe, che sarà al via, oltre a seguire McIlroy, Hatton, Rahm , Hovland e Fleetwood, che non hanno certo bisogno di dimostrare nulla, e altri che sono stati protagonisti a Roma nel 2023, come il danese Nicolai Hojgaard e lo scozzese Robert MacIntyre, potrà comunque osservare nuovamente chi si è messo in evidenza nella Team Cup, come Canter, l’inglese Paul Waring, il nordirlandese Tom McKibbin, in procinto di passare nella Superlega araba, e il francese Romain Langasque, ottimo in doppio con Matthieu Pavon, assente nell’occasione.
Alla vigilia della gara Edoardo Molinari, confermato vice capitano europeo per il match di Farmingdale, ha fatto considerazioni sul campo, definendo le buche 9, 13 e 18 come le più determinanti, indicando tra i più attesi Rory McIlroy, Tommy Fleetwood e Tyrrell Hatton e come outsider Francesco Laporta, insieme all’inglese Sam Bairstow e al danese Rasmus Neergaard -Petersen, dominatore del Challenge Tour 2024 (primo in money list e tre titoli).
Degli azzurri Migliozzi è alla seconda presenza stagionale dopo il 31° posto nel Nedbank Golf Challenge e sono alla terza Laporta, sesto nello stesso evento in Sudafrica, e Pavan, due volte in top 25.
La storia - Il torneo è nato nel 1989 come Karl Litten Desert Classic, poi ha cambiato per altre sei volte il nome dello sponsor, mantenendo sempre inalterata la dizione Desert Classic. Oltre a McIlroy e a Hovland, sarà in campo un altro past winner, il cinese Haotong Li (2018), che comunque non sembra più ai livelli di quel periodo. Pochi i plurivincitori: McIlroy è seguito con tre successi dal sudafricano Ernie Els (1994, 2002, 2005) , che vanta anche tre secondi posti, e con due da Tiger Woods (2006, 2008) e dallo scozzese Stephen Gallacher (2013, 2014), l’altro autore di una doppietta consecutiva insieme al nordirlandese.
Diretta su Sky e in streaming su NOW - L’Hero Dubai Desert Classic sarà teletrasmesso in diretta da Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 16 gennaio e venerdì 17, dalle ore 5 alle ore 14,30 (dalle ore 5 alle ore 8,30 commento in lingua originale); sabato 18 e domenica 19, dalle ore 5 alle ore 14 (dalle ore 5 alle ore 8 commento in lingua originale). Commento di Silvio Grappasonni, Roberto Zappa, Alessandro Lupi, Massimo Scarpa e di Michele Gallerani.
L’austriaco Sepp Straka ha conquistato il terzo titolo sul PGA Tour vincendo con 263 (65 64 64 70, -25) colpi il The American Express, torneo del PGA Tour disputato con formula pro-am e concluso sul percorso del PGA West Pete Dye Stadium Course, dopo che nei primi tre round i concorrenti si sono alternati anche su quelli del La Quinta Country Club e del PGA West Nicklaus Tournament Course, tutti par 72, a La Quinta in California. Dei due azzurri in gara, Matteo Manassero si è classificato al 43° posto con 276 (68 66 72 70, -12), mentre Francesco Molinari, 81° con 209 (67 70 72, -7), è uscito al taglio.
Straka, leader dopo tre turni con quattro colpi di margine sui primi inseguitori, ha marciato con un buon ritmo per 15 buche (quattro birdie), tenendo a distanza gli avversari, poi a risultato acquisito si concesso due bogey nelle ultime tre per un 70 (-2) che, comunque, gli ha permesso di lasciare a due colpi Justin Thomas, secondo con 265 (-23). Al terzo posto con 266 (-22) Justin Lower e l’australiano Jason Day, al quinto con 268 (-20) Patrick Cantlay e Charley Hoffman e al settimo con 269 (-19) Ben Griffin, Taylor Moore, Max Greyserman e il colombiano Camilo Villegas.
Sepp Straka, 31enne di Vienna, pro dal 2017 e uno dei protagonisti del successo del Team Europe nella Ryder Cup 2023 di Roma, ha siglato la terza vittoria sul circuito, alla 169ª presenza, dopo quelle nell’Honda Classic (2022) e nel John Deere Classic (2023), torneo acquisito con un 263, suo score totale più basso che ha replicato nell’occasione. E’ salito al secondo posto nella graduatoria della FedEx Cup, è passato dal 36° al 19° nel World Ranking, ha ricevuto l’esenzione fino al 2027 ed è stato gratificato con un assegno di 1.584.000 dollari su un montepremi di 8.800.000 dollari.
Bassa classifica, 58° con 278 (-10), ma momento da ricordare per il norvegese Kris Ventura, autore di una “hole in one” alla buca 13 (par 3, 208 yards) del Pete Dye Stadium Course, utilizzando un ferro 6. E’ la sua seconda sul tour in 53 partecipazioni.
Manassero, alla sua prima gara sul circuito dopo aver conquistato una delle dieci ‘carte’ assegnate ai primi non altrimenti esenti nell’ordine di merito del DP World Tour 2024, ha chiuso con un 70 (-2, cinque birdie, un bogey, un doppio bogey). Sarà di nuovo in campo insieme a Francesco Molinari nel prossimo Farmers Insurance Open a San Diego, sempre in California (22-25 gennaio).
TERZO GIRO - Matteo Manassero è sceso dal 20° a 44° posto con 206 (68 69 72, -10) colpi, e Francesco Molinari, 81° con 209 (67 70 72, -7), è stato eliminato al taglio nel terzo giro del The American Express, torneo del PGA Tour con formula pro-am che ai conclude con la disputa del quarto sul percorso del PGA West Pete Dye Stadium Course, dopo che nei primi tre round i concorrenti si sono alternati anche su quelli del La Quinta Country Club e del PGA West Nicklaus Tournament Course, tutti par 72, a La Quinta in California.
Ha preso il comando con 193 (65 64 64, -23) l’austriaco Sepp Straka, uno dei componenti del Team Europe nella vittoriosa Ryder Cup del 2023 a Roma, che ha quattro colpi di vantaggio su Charley Hoffman, Justin Lawer e sull’australiano Jason Day, secondi con 197 (-19). In quinta posizione con 198 (-18) Patrick Cantlay e Mark Hubbard. Il montepremi è di 8.800.000 dollari con prima moneta di 1.584.000 dollari.
SECONDO GIRO - Matteo Manassero, 20° con 134 (68 66, -10) colpi, ha guadagnato ventisei posizioni e Francesco Molinari, 47° con 137 (67 70, -7) ne ha perse diciannove nel The American Express, torneo del PGA Tour che si disputa con formula Pro-Am sui tre percorsi del PGA West Pete Dye Stadium Course, del PGA West Nicklaus Tournament Course e del La Quinta Country Club.
Si sono portanti al comando con 128 (-16) Charley Hoffman (65 63) e il portoricano Rico Hoey (65 63), che precedono di misura Mark Hubbard, Justin Lower e l’austriaco Sepp Straka, terzi con 129 (-15). In sesta posizione con 130 (-14) J.J. Spaun, Rickie Fowler, Justin Thomas, il canadese Nick Taylor e l’australiano Jason Day. In ritardo Nick Dunlap, 40° con 136 (-8), che difende il titolo.
Manassero ha realizzato un 66 (-6) sul Nicklaus Tournament con sette birdie e un bogey, mentre Molinari ha segnato un 70 (-2, quattro birdie, due bogey) sullo Stadium Course. Il montepremi è di 8.800.000 dollari con prima moneta di 1.584.000 dollari.
PRIMO GIRO - In California, dopo il primo round del The American Express - torneo del PGA Tour che si disputa con formula Pro-Am con taglio dopo 54 buche - Francesco Molinari (67, -5) e Matteo Manassero (68, -4) occupano rispettivamente la 28ª e la 46ª posizione. A La Quinta, grazie a un giro in 62 (-10), a guidare la classifica c'è l'americano James Tyree Poston. Dietro di lui, il suo connazionale Justin Lower, secondo con 63 (-9) davanti ad altri tre statunitensi, Chris Kirk, John Michael Spaun Jr. e Joel Dahmen, terzi con 64 (-8) insieme all'australiano Jason Day, campione Major, e al tedesco Matti Schmid.
L'evento, che si disputa su tre differenti percorsi (tutti par 72), ha visto Molinari esibirsi sul Nicklaus Tournament e realizzare sei birdie, con un solo bogey.,Mentre Manassero, sul La Quinta Country Club è partito fortissimo firmando cinque birdie (di cui quattro consecutivi) nelle prime dieci buche. Poi, sono arrivati due bogey, prima di un'altra prodezza alla buca 17 (par 4). Con Molinari, al 28° posto, c'è anche Nick Dunlap. Campione uscente, l'americano nel 2024 ha scritto una pagina storica del PGA Tour affermandosi come primo dilettante dal 1991 a imporsi sul circuito. Passato immediatamente al professionismo, ha poi vinto anche il Barracuda Championship.
Non sono mancati i colpi di scena nel round d'apertura dove il finlandese Sami Valimaki, anche lui 28° come pure Justin Thomas, sul percorso del Nicklaus Tournament ha realizzato la sua prima 'hole in one' sul PGA Tour. L'ace è arrivato alla buca 12 (par 3), con un ferro 8 dalla distanza di 165 yard (150 metri). Il The American Express, che si è giocato per la prima volta nel 1960 (quando Arnold Palmer firmò la sua prima vittoria, stabilendo poi il record con cinque), mette in palio 8.800.000 dollari (la prima moneta è pari a 1.584.000 dollari).
LA VIGILIA - Inizia l’avventura statunitense di Matteo Manassero e prosegue quella di Francesco Molinari. I due azzurri prendono parte al The American Express, evento del PGA Tour in programma dal 16 al 19 gennaio a La Quinta, in California.
Difende il titolo Nick Dunlap, 21enne di Huntsville (Alabama) che lo scorso anno è divenuto il solo giocatore capace di imporsi nella gara da dilettante, con la prerogativa di essere l’unico nella categoria, insieme a Tiger Woods, ad aver conquistato l’US Junior Amateur e l’US Amateur. Una differenza: Tiger ha vinto per tre anni di fila entrambi i tornei. Passato quasi subito tra i pro, Dunlap ha poi concesso il bis nel Barracuda Championship (formula stableford modificata), ma successivamente solo in due occasioni è tornato tra i top ten, l’ultima la scorsa settimana nel Sony Open alle Hawaii (decimo).
Nel field 20 giocatori tra i primi 50 della classifica mondiale tra i quali calamita l’attenzione Wyndham Clark (n. 7), ma si attendono buone cose anche da Patrick Cantlay (n. 12), Billy Horschel (n. 16), Sam Burns (n. 20), Justin Thomas (n. 21), terzo lo scorso anno, e dal coreano Sungjae Im (n. 19). Senza dimenticare Brian Harman, i canadesi Adam Hadwin e Nick Taylor, a segno nel Sony Open, il colombiano Nico Echevarria, in crescita e secondo dopo playoff domenica scorsa, il coreano Si-woo Kim, vincitore nel 2021, il sudafricano Christiaan Bezuidenhout, runner up nel 2024, e tre atleti che, come Manassero, hanno ottenuto una delle dieci ‘carte’ per il circuito assegnate ai primi non altrimenti esenti nell’ordine di merito del DP World Tour: lo svedese Jesper Svensson, il francese Antoine Rozner e il giapponese Rikuya Hoshino.
La manifestazione si svolge con formula pro-am e per tre round i concorrenti giocheranno insieme agli amateur alternandosi sui percorsi del PGA West Pete Dye Stadium Course, del PGA West Nicklaus Tournament Course e del La Quinta Country Club. Poi i primi 65 pro in graduatoria e i pari merito al 65° posto termineranno il torneo sullo Stadium Course.
Non è un debutto per Manassero, che ha già disputato alcune gare specifiche del circuito fino al 2014 (oltre a quelle comuni a tutti i tour anche successivamente, per un totale complessivo di 38 presenze), con la differenza che ora avrà la possibilità di programmare organicamente la stagione, non affidandosi solo a partecipazioni random. Molinari riparte per la nuova annata con l’obiettivo di riprendere il passo che più gli compete. Per entrambi, poi, l’impegno massimo di entrare nel Team Europe alla prossima Ryder Cup. Il montepremi è di 8.800.000 dollari con prima moneta di 1.584.000 dollari.
La storia - Nato nel 1960 come Palm Springs Desert Golf Classic, sulla distanza di 90 buche e vinto da Arnold Palmer, che detiene il record di successi con cinque, l’evento ha poi cambiato denominazione per nove volte. Dal 1965 al 2011 è stato associato al nome dell’attore Bob Hope (con l’aggiunta di Desert Classic, Classic e Chrysler Classic). Dal 2012, con formula variata a 72 buche, è divenuto Humana Challenge, arrivando alla dizione attuale (dal 2020) dopo quelle di CareerBuilder Challenge e Desert Cassic. Tra i tanti vip partecipanti, gli attori Bing Crosby, Burt Lancaster e Kirk Douglas.
Come detto, il grande Arnold Palmer lo ha fatto suo per cinque volte, mentre tutti gli altri plurivincitori si sono limitati alla doppietta: Billy Casper, John Mahaffey, Corey Pavin, John Cook, Phil Mickleson, Bill Haas, Hudson Swafford, lo spagnolo Jon Rahm e Johnny Miller, il solo a realizzarla consecutiva, cosa non riuscita nemmeno a Palmer. Oltre a Dunlap e a Im saranno al via altri quattro past winner con scarse possibilità di ripetersi: Jason Dufner (2016), il citato Bill Haas (2010, 2015), il venezuelano Jhonattan Vegas (2011), e Charley Hoffman (2007).
Il torneo su Discovery Plus e su Eurosport 2 - Il The American Express sarà trasmesso in diretta su Discovery Plus e su Eurosport 2 con collegamenti dal giovedì 16 gennaio a domenica 19, dalle ore 22 alle ore 1 su entrambe le piattaforme. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini
Il Sony Open va a Nick Taylor. Alle Hawaii ha superato, con un birdie alla seconda buca del playoff, il colombiano Nico Echavarria. Entrambi, a Honolulu, hanno chiuso le 72 buche regolamentari con uno score di 264 (-16), ma a far la differenza, allo spareggio, è stata una prodezza del canadese. Alla 284ª gara sul PGA Tour, Taylor, 36enne di Winnipeg, ha festeggiato la quinta vittoria in carriera sul massimo circuito statunitense tornando al successo undici mesi dopo l'ultima volta (Phoenix Open nel febbraio 2024). Per la 16ª a volta nella storia della competizione, la sesta nelle ultime dieci edizioni, l'evento si è deciso con uno spareggio
Ora al secondo posto nella FedEx Cup, da 73° a 29° nel ranking mondiale, l'exploit ha fruttato a Taylor 1.566.000 dollari a fronte di un montepremi di 8.700.000 dollari. Al Waialae Country Club (par 70), terzo posto ex aequo con 265 (-15) per l'americano John Michael Spaun Jr., leader al termine del "moving day", e il tedesco Stephan Jaeger. Dietro di loro, quinto con 266 (-14), Eric Cole.
Il PGA Tour tornerà protagonista dal 16 al 19 gennaio prossimi con il The American Express. A La Quinta, in California, ci saranno anche due azzurri: Francesco Molinari e Matteo Manassero.
La stagione della Superlega araba 2025 prenderà il via dal 6 all'8 febbraio in Arabia Saudita con il Liv Golf Riad e si chiuderà il 24 agosto con il Team Championship in programma in Michigan, negli Usa. Saranno in totale 14 gli eventi, in quattro diversi Continenti con nove differenti paesi coinvolti.
Dopo Riad ecco Australia (Adelaide, 14-16 febbraio), Hong Kong (7-9 marzo), Singapore (14-16 marzo), Miami (4-6 aprile), Messico (25-27 aprile), Korea (2-4 maggio), Washington (6-8 giugno), Dallas (27-29 giugno), Spagna (11-13 luglio), Gran Bretagna (25-27 luglio), Chicago (8-10 agosto) e Indianapolis (15-17 agosto), prima del gran finale.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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