Gregorio De Leo, con una bella prestazione, si è classificato al quinto posto con 273 (-11) colpi nel Magical Kenya Open, vinto con 266 (69 66 64 67, - 18) dal sudafricano Jacques Kruyswijk. Sul percorso del Muthaiga GC (par 71), a Nairobi in Kenya, il 32enne di Pretoria ha firmato il primo titolo sul DP World Tour superando l’inglese John Parry, secondo con 268 (-16). Il trionfo sudafricano è stato completato da Deon Germishuys, terzo con 271 (-13), e da Jayden Schaper, quarto con 272 (-12). De Leo è stato affiancato dall’inglese Jamie Rutherford e subito dietro, settimi con 274 (-10), il francese Adrien Saddier, il cinese Zihao Jin, il tedesco Freddy Schott e l’inglese Joshua Berry.
Poco oltre metà classifica Flippo Celli, 41° con 280 (73 69 68 70, -4), che si alterna sui due circuiti continentali, per la quarta volta a premio su sei presenze stagionali complessive, e Renato Paratore, 46° con 281 (67 70 77 67, -3), anche lui in gara su entrambi i fronti, che ha raccolto moneta e punti per la Race To Dubai (ordine di merito) per la seconda volta nei quattro eventi a cui ha preso parte.
Sulla 46ª piazza anche l’inglese Eddie Pepperell, che forse sperava in qualcosa di meglio dopo la “hole in one” nel round d’apertura (buca 11, par 3, metri 200, ferro 7). E’ andata peggio all’olandese Darius Va Driel, che difendeva il titolo e out dopo 36 buche.
Kruyswijk, nei cui palmarés figurano anche tre successi sul Sunshine Tour, uno sul Challenge Tour (ora HotelPlanner Tour), uno sul Big Easy Tour e sei sull’IGT Pro Tour, gli ultimi due circuiti minori di casa, ha sorpassato Parry, che in stagione si è imposto nel Mauritius Open, nel terzo round e poi lo ha mantenuto a distanza in quello conclusivo con un parziale di 67 (-4, quattro birdie, senza bogey). Grazie all’exploit ha ricevuto un assegno di 425.000 dollari su un montepremi di 2.500.000 dollari.
Gregorio De Leo (68 71 66 68), che ha preso la ‘carta’ per il DP World Tour alla Qualifying School di novembre (13°), è terminato per la seconda volta in top ten (10° nell’Open d’Italia 2024), su nove partecipazioni, e ha dato seguito alla buona prova della settimana precedente nella NTT Data Pro Am (HotelPlanner Tour) in Sudafrica (12°). Ha iniziato al 20° posto, è sceso al 30° nel secondo turno, poi si è portato al quinto nel terzo che ha mantenuto con un 68 (-3, sei birdie, tre bogey) a chiudere.
Sono usciti al taglio Andrea Pavan (72 71) e Guido Migliozzi (71 72), 68.i con 143 (+1), che aveva vinto la gara nel 2019. A segno in precedenza anche Edoardo Molinari (2007) e Lorenzo Gagli (2018).
TERZO GIRO - Il sudafricano Jacques Kruyswijk ha rimontato dal quinto posto con un parziale di 64 (-7) e con lo score di 199 (69 66 64, -14) ha sorpassato, nel Magical Kenya Open, l’inglese John Parry, secondo con 200 (-13), e in vetta dopo due round, e il il sudafricano Deon Germishuys, terzo con 203 (-10).
Nel torneo del DP World Tour che termina con la disputa del quarto giro sul percorso del Muthaiga GC (par 71), a Nairobi in Kenya, ottima prestazione di Gregorio De Leo che con un 66 (-5, due eagle, quattro birdie e un doppio bogey alla 18) è risalito dalla 30ª alla quinta piazza con 205 (68 71 66, -8). E’ a metà classifica Filippo Celli, 34° con 210 (73 69 68, -3), e in bassa Renato Paratore, da 14° a 60° con 214 (67 70 77, +1).
E’ al quarto posto con 204 (-9) il francese Benjamin Hebert e hanno lo stesso punteggio di De Leo anche il transalpino Adrien Saddier, il danese Jacob Skov Olesen, il tedesco Marcel Schneider e lo slovacco Tadeas Tetak. Sono usciti al taglio Andrea Pavan (72 71) e Guido Migliozzi (71 72), 68.i con 143 (+1). Il montepremi è di 2.500.000 dollari con prima moneta di 425.000 dollari.
SECONDO GIRO - Renato Paratore è sceso dal decimo al 14° posto con 137 (67 70, -5) colpi, ma è rimasto in alta classifica nel Magical Kenya Open, il torneo del DP World Tour che si sta svolgendo sul percorso del Muthaiga GC (par 71), a Nairobi in Kenya.
E’ rimasto solitario al comando l’inglese John Parry con 128 (63 65, -14), che ha distaccato di un colpo il francese Benjamin Hebert, secondo con 129 (-13), con il quale condivideva la leadership dopo un round. Al terzo posto con 133 (-9) il sudafricano Jayden Schaper, al quarto con 134 (-8) lo svedese Christofer Blomstrand e al quinto con 135 (-7) il transalpino Adrien Saddier, il portoghese Ricardo Gouveia, lo scozzese Connor Syme, il danese Jacob Skov Olesen e il sudafricano Jacques Kruyswijk.
Sono rimasti in gara, tra gli azzurri, anche Gregorio De Leo, 30° con 139 (68 71, -3), e al 59° Filippo Celli, 59° con 142 (73 69, par). Out Andrea Pavan (72 71) e Guido Migliozzi (71 72), 68.i con 143 (+1). Quest’ultimo, che ha vinto il torneo nel 2019, è uscito al taglio per la quarta volta consecutiva. Il montepremi è di 2.500.000 dollari, di cui 425.000 andranno al vincitore.
PRIMO GIRO - Buona partenza di Renato Paratore nel Magical Kenya Open. A Nairobi, il romano ha chiuso il primo round del torneo del DP World Tour al decimo posto con uno score di 67 (-4) ed è distante quattro colpi dalla vetta condivisa, con 63 (-8), dall’inglese John Parry e dal francese Benjamin Hebert.
Sul percorso del Muthaiga GC (par 71), Paratore si è reso protagonista con una prova bogey free sottolineata da un eagle e due birdie. Il migliore tra i cinque azzurri in gara precede in classifica Gregorio De Leo, 20° con 68 (-3), e Guido Migliozzi, 65° con 71 (par). Più indietro Andrea Pavan, 84° con 72 (+1), e Filippo Celli, 101° con 73 (+2).
Sorprese e spettacolo in Kenya dove il britannico Eddie Pepperell, 45° con 70 (-1), ha realizzato una “hole in one” alla buca 11 (par 3), utilizzando un ferro 7 da 200 metri. E’ invece 33° con 69 (-2), l’olandese Darius Van Driel che difende il titolo conquistato lo scorso anno. Tra i past winner della competizione c’è anche Migliozzi. A segno nel 2019, il vicentino a Nairobi deve riscattare le ultime tre uscite al taglio consecutive.
Nell’albo d’oro dell’evento, arrivato alla 56ª edizione, spiccano anche i successi di altri due italiani: Edoardo Molinari (2007) e Lorenzo Gagli (2018), che hanno fatto però loro la competizione quando ancora faceva parte del Challenge Tour (ora HotelPlanner Tour). Il torneo, quest’anno, mette in palio 2.500.000 dollari, di cui 425.000 andranno al vincitore.
LA VIGILIA - Il DP World Tour, dopo cinque gare in Arabia e una settimana di pausa, approda in Kenya per il Magical Kenya Open (20-23 febbraio), undicesimo evento stagionale e sesto del ciclo di otto denominati “International Swing” che daranno al vincitore di una speciale classifica a punti un premio di 200.000 dollari e alcune agevolazioni.
Sul percorso del Muthaiga Golf Club, a Nairobi, saranno sul tee di partenza cinque giocatori azzurri: Guido Migliozzi, che ha vinto il torneo nel 2019, Andrea Pavan, Gregorio De Leo, Renato Paratore e Filippo Celli.
Difende il suo unico titolo sul tour l’olandese Darius Van Driel, 35enne di Leidschendam, nel cui palmarès figurano anche due successi sull’HotelPlanner Tour (ex Challenge Tour) e uno sull’Alps Tour, dove ha iniziato la carriera. Gli sarà difficile ripetersi perché il suo gioco è molto altalenante e si presenta dopo due uscite al taglio.
Nel field vi sono molto concorrenti che possono proporsi quali protagonisti, anche se non esiste un vero favorito. Citiamo gli altri quattro past winner in campo, insieme a Van Driel e a Migliozzi: lo spagnolo Jorge Campillo (2023), il cinese Ashun Wu (2022), il sudafricano Justin Harding (2021) e lo svedese Sebastian Soderberg (2016), oltre ai tre andati a segno in stagione, lo statunitense Ryggs Johnston, l’inglese John Parry e il cinese Haotong Li, che si è imposto nel precedente Qatar Masters.
Da seguire anche gli iberici Nacho Elvira, Angel Ayora ed Eugenio Chacarra, quest’ultimo con partecipazioni alla LIV Golf, gli inglesi Daniel Gavins e Marcus Armitage, lo scozzese Grant Forrest, il sudafricano Wilco Nienaber, vincitore domenica scorsa della NTT Data Pro Am (HotelPlanner Tour), il canadese Aaron Cockerill, il malese Gavin Green, il promettente cinese Wenyi Ding e gli statunitensi Brandon Wu e Troy Merritt, entrambi membri del PGA Tour.
Tra gli azzurri è in cerca di riscatto Migliozzi, che ha subito tre tagli di fila dopo essersi classificato ottavo nel Dubai Desert Classic. Piuttosto regolare Pavan, a premio per cinque volte in sei presenze, mentre De Leo è reduce dal 12° posto nel NTT Data Pro Am, dopo le prime due gare poco fortunate sul circuito maggiore, per il quale ha la ‘carta’ conquistata attraverso la Qualifying School. Celli e Paratore hanno, invece, un’occasione da sfruttare sul tour dove non possono giocare con continuità.
Il torneo, nato nel 1967, è giunto alla 56ª edizione, ma solo la sesta inserita nel calendario del DP World Tour dal 2019 (nel 2020 non si è giocato per la pandemia). Inizialmente nel Far East Circuit, è poi entrato nel Safari Circuit. Dal 1991 al 2018 ha fatto parte del Challenge Tour e in questo periodo sono giunti gli altri due successi azzurri con Edoardo Molinari (2007) e Lorenzo Gagli (2018). Due i plurivincitori: l’inglese Maurice Brembridge (1968, 1969, 1979) e l’olandese Jan Dorrestein (1970, 1973). Nell’albo d’oro tre Major Champion: lo spagnolo Severiano Ballesteros (1978), il gallese Ian Woosnam (1986) e il sudafricano Trevor Immelman (2000). Il montepremi è di 2.500.000 dollari con prima moneta di 425.000 dollari.
Il torneo su Sky e in streaming su NOW - Il Magical Kenya Open sarà trasmesso in diretta da Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 20 febbraio e venerdì 21, dalle ore 11 alle ore 16; sabato 22, dalle ore 10,30 alle ore 15; domenica 23, dalle ore 10 alle ore 15. Commento di Massimo Scarpa, Marco Cogliati e di Alessandro Lupi.
Brian Campbell, dopo un finale molto accesso e due buche di playoff, ha vinto con 264 (65 65 64 70, -20) colpi il Mexico Open, siglando il primo titolo sul PGA Tour. Ha superato con un birdie alla seconda buca di spareggio il 20enne sudafricano Aldrich Potgieter (264 - 65 61 67 71), con il quale ha finito alla pari l’evento e che era stato al vertice nei due round centrali.
Sul percorso del Golf at VidantaWorld (par 71), a Nuevo Vallarta in Messico, sono andati a premio, tra media e bassa classifica, Francesco Molinari, 49° con 277 (66 68 72 71, -7), e Matteo Manassero, 68° con 282 (72 67 68 75, -2).
Ha mancato il playoff per un colpo, malgrado un bel 65 (-6, sei birdie) e miglior score di giornata realizzato da altri quattro concorrenti, Isaiah Salinda, terzo con 265 (-19). Al quarto posto con 266 (-18) Ben Griffin e l’inglese Aaron Rai e al sesto con 267 (-17) Joel Dahmen e il tedesco Stephan Jaeger. Solo 25° con 273 (-11) Jake Knapp, campione uscente.
Campbell ha iniziato il giro finale con un colpo di ritardo da Potgieter, il più giovane concorrente nel circuito di quest’anno e alla decima presenza, e lo ha raggiunto con un 70 (-1, quattro birdie, tre bogey) contro un 71 (par, quattro birdie, quattro bogey), poi dopo il par di entrambi alla prima buca supplementare ha realizzato il birdie vincente. Campbell, nativo di Orange County (California), è andato a segno all’età di 31 anni, 11 mesi e 17 giorni e alla 28ª partecipazione. Fino ad ora aveva ottenuto come miglior risultato la 12ª piazza nel John Deere Classic (2017). Con il successo ha fatto un gran salto nel World Ranking, da 222° a 97°, è salito al 12° posto nella graduatoria della FedEx Cup, ha ricevuto l’esenzione fino al 2027 ed è stato gratificato con un assegno di 1.260.000 dollari su un montepremi di 7.000.000 di dollari. Inoltre potrà partecipare ai rimanenti cinque eventi “Signature” di questa annata e a due Major, il Masters e il PGA Championship. Quanto a Potgieter, che ha avuto 763.000 dollari, nel secondo turno ha eguagliato il record del percorso con 61 (-10), stabilito nel 2023 dallo spagnolo Jon Rahm, e ha realizzato il punteggio più basso della gara sulle 36 buche con 126 (-16), battendo il 129 di Tony Finau (2023), e sulle 54 con 193 (-20) colpi.
Da giovedì 27 febbraio a domenica 2 marzo Francesco Molinari e Matteo Manassero parteciperanno al prossimo torneo del PGA Tour, il Cognizant Classic, al PGA National Resort (The Champion Course) di Palm Beach Gardens in Florida.
TERZO GIRO - Francesco Molinari, 35° con 206 (66 68 72, -7) colpi, ha perso 24 posizioni e Matteo Manassero, 45° con 207 (72 67 68, -6), ne ha guadagnate venti nel terzo giro del Mexico Open, evento del PGA Tour che si conclude con la disputa del quarto al Golf at Vidanta World (par 71), a Nuevo Vallarta in Messico.
E’ rimasto al comando il 20enne sudafricano Aldrich Potgieter con 193 (65 61 67, -20), il più giovane giocatore tra i membri del circuito quest’anno e alla decima presenza, che ha stabilito il nuovo record della gara dopo 54 buche. Ha un colpo di vantaggio su Brian Campbell, secondo con 194 (-19), e tre sul tedesco Stephan Jaeger, terzo con 196 (-17). In quarta posizione con 198 (-15) Alex Smalley e in quinta con 199 (-14) Ben Griffin e l’inglese Aaron Rai, il più in alto in campo nel World Ranking (29°). Non potrà difende il titolo Jake Knapp, 45° insieme a Manassero.
Molinari ha girato in 72 (+1) con cinque birdie, quattro bogey e un doppio bogey. Il veneto in 68 (-3) con sei birdie e tre bogey. Il montepremi è di 7.000.000 di dollari, dei quali 1.260.000 andranno al vincitore.
SECONDO GIRO - Francesco Molinari, 11° con 134 (66 68, -8) colpi, si è mantenuto in alta classifica nel Mexico Open, evento del PGA Tour che si sta svolgendo al Golf at Vidanta World (par 71), a Nuevo Vallarta in Messico, dove Matteo Manassero ha recuperato dal 103° al 65° posto, superando il taglio con 139 (72 67, -3).
Nuovo leader il 20enne sudafricano Aldrich Potgieter con 126 (65 61, -16), il più giovane giocatore tra i membri del circuito quest’anno e alla decima presenza, il quale ha realizzato un 61 (-10, dieci birdie), eguagliando il record del percorso stabilito nel 2023 dallo spagnolo Jon Rahm, e stabilendo il punteggio più basso della gara sulle 36 buche (battuto il 129 di Tony Finau, 2023).
Al secondo posto con con 130 (-12) e ben quattro lunghezze di ritardo, Brian Campbell e il tedesco Stephan Jaeger. In quarta posizione con 131 (-11) l’inglese Aaron Rai, il più in alto in campo nel World Ranking (29°), e in quinta con 132 (-10) Ben Griffin, Akshay Bhatia, 30° nella graduatoria mondiale, e Isaiah Salinda. In 65ª anche Jake Knapp, che difende il titolo.
Molinari ha realizzato un 68 (-3) con cinque birdie e due bogey e Manassero un 67 (-4) con sette birdie e tre bogey. Il montepremi è di 7.000.000 di dollari, dei quali 1.260.000 andranno al vincitore.
PRIMO GIRO - Buon avvio di Francesco Molinari nel Mexico Open. A Nuevo Vallarta, il torinese ha chiuso il primo round del torneo del PGA Tour in nona posizione. Con una prova in 66 (-5, un eagle, cinque birdie, un doppio bogey), è distante due soli colpi dalla vetta occupata, con 64 (-7), dall'inglese Harry Hall, dal tedesco Jeremy Paul e dal norvegese Kris Ventura.
Chicco Molinari, che è reduce da due uscite al taglio e la cui gara, nel 2024 al Mexico Open, è terminata dopo 36 buche, cerca il riscatto sul percorso del Golf at Vidanta World (par 71), dove Matteo Manassero è 103° con 72 (+1). Dopo le prime nove buche con tre birdie e un bogey, il veneto nella seconda parte di gara ha pagato dazio con un doppio bogey, due bogey e un solo birdie.
Per quel che riguarda le posizioni di alta classifica, gli americani Isaiah Salinda, Brian Campbell, Patrick Fishburn, il sudafricano Aldrich Potgieter e l'argentino Alejandro Tosti, condividono la quarta piazza con 65 (-6). Al fianco di Molinari c'è, tra gli altri, lo statunitense Akshay Bhatia, tra i favoriti della vigilia e 30° nel world ranking. Megio, 18° con 67 (-4), il californiano Jake Knapp, campione uscente. Il Mexico Open ha un montepremi di 7.000.000 di dollari, di cui 1.260.000 andranno al vincitore.
LA VIGILIA - Matteo Manassero e Francesco Molinari, dopo tre settimane di pausa, riprendono dal Messico il loro cammino sul PGA Tour partecipando al Mexico Open at VidantaWorld, in programma dal 20 al 23 febbraio al Golf at VidantaWorld di Nuevo Vallarta.
Proverà a concedere il bis il campione in carica Jake Knapp, 30enne di Costa Mesa (California), un solo titolo sul circuito e tre sul PGA Tour Canada, il quale ha anche vinto il Grant Thornton Invitational lo scorso dicembre in coppia con la proette thailandese Patty Tavatanakit. A riposo i big, saranno l’inglese Aaron Rai (n. 29) e lo statunitense Akshay Bhatia (n. 30), nono nel precedente Genesis Invitational, i più in alto nel World Ranking, che hanno buone possibilità di emergere. Nel field di 132 giocatori (in rappresentanza di 25 nazioni) ve ne sono comunque tanti in grado di assicurare spettacolo, compresi alcuni che arrivano dal tour europeo. Tra gli americani ricordiamo Charley Hoffman, Luke List, Scott Piercy, Andrew Putnam, Taylor Moore e Patrick Rodgers, terzo domenica scorsa a La Jolla, mentre saranno sul tee di partenza nove dei dieci atleti che hanno conquistato la ‘carta’ come i primi della Race To Dubai (ordine di merito) del DP World Tour 2024, non altrimenti esenti, compreso Manassero. Con lui, in campo pure i danesi Rasmus Hojgaard, Thorbjorn Olesen e Niklas Norgaard, l’inglese Paul Waring, il sudafricano Thriston Lawrence, lo svedese Jesper Svensson, il francese Antoine Rozner e il giapponese Rikuya Hoshino. Unico assente il nordirlandese Tom McKibbin, approdato alla LIV Golf.
Da seguire anche il messicano Alvaro Ortiz, l’altro past winner in gara (2021), due runner up, il finlandese Sami Valimaki (2024) e lo statunitense Kurt Kitayama (2022), l’inglese Matt Wallace, il tedesco Stephan Jaeger, il neozelandese Ryan Fox e il filippino Rico Hoey.
I due azzurri sono alla terza presenza sul tour nel 2025. Manassero dopo il 43° posto nell’American Express e il 25° nel Farmers Insurance Open proverà a migliorarsi ancora, mentre Molinari dovrà riscattare i due tagli subiti. Il montepremi è di 7.000.000 di dollari con prima moneta di 1.260.000.
Il torneo, nato nel 1944 come Mexican Open e giunto alla 65ª edizione dopo cambi di nome e alcuni stop, solo dal 2022 è nel calendario del PGA Tour. Fino al 2003 ha fatto parte del Tour de Las Americas, poi dal 2004 al 2006, è stato organizzato in combinata con il Challenge Tour come Abierto Mexicano. Dopo una delle tante pause, dal 2008 al 2012 è entrato nel Nationwide Tour (ora Korn Ferry Tour) divenendo Mexico Open per poi proseguire dal 2013 al 2021 nel PGA Tour Latinoamerica, alternando i nomi di Abierto Mexicano de Golf e Mexico Open, quest’ultimo poi stabile dal 2022 sul circuito maggiore. Recordman di successi lo statunitense Al Espinosa che si è imposto nelle prime quattro edizioni. Lo seguono con tre vittorie l’argentino Roberto De Vicenzo e con due gli americani Stewart Cink, Lee Trevino, Tony Lema e Tony Holguin e il messicano Ernesto Perez Acosta.
Diretta TV su Discovery Plus e su Eurosport 2 – Il Mexico Open at VidantaWorld sarà teletrasmesso in diretta su Discovery Plus e su Eurosport 2 con collegamenti ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 20 febbraio e venerdì 21, dalle ore 22 alle ore 1; sabato 22 e domenica 23, dalle ore 19 alle ore 24. Commento di Isabella Calogero e di Federico Colombo.
Lo svizzero Luca Galliano ha ottenuto il primo successo sull’Alps Tour imponendosi con 203 (65 68 70, -13) colpi nell’Ein Bay Open, gara inaugurale del circuito 2025. Sul percorso del Sokhna Golf Club (Course B&C, par 72) di Suez, in Egitto, nella 13ª edizione dell’evento, il 39enne elvetico con un round conclusivo in 70 (-2, cinque birdie, un bogey, un doppio bogey), ha rimontato dal secondo posto lasciando a un colpo l’irlandese Ronan Mullarney, risalito dall’11ª piazza, e lo spagnolo Mario Galiano Aguilar, secondi con 204 (-12).
In quarta posizione con 205 (64 68 73, -11) Giovanni Manzoni che ha ceduto nelle battute finali con un 73 (+1, due birdie, un bogey, un doppio bogey), dopo essere stato in vetta nei primi due giri. Resta comunque la sua buona prestazione, come lo è stata anche quella di Filippo Bergamaschi, quinto con 206 (67 72 67, -10), affiancato dagli iberici Ignacio Gomez Osuna e Alvaro Hernandez Cabezuela, dal francese Maxime Legros e dall’inglese Michael Hay.
Tra i cinque concorrenti al decimo posto con 207 (-9) il transalpino Aymeric Laussot, che difendeva il titolo, Al 15° con 208 (-8) Manfredi Manica, al 17° con 209 (-7) Davide Buchi, e al 20° con 210 (-6) Luca Memeo e Gianmaria Rean Trinchero. Sono andati a premio anche Filippo Grossi, 30° con 212 (-4), Jacopo Vecchi Fossa, 32° con 213 (-3), Alessandro Nardini, 34° con 215 (-1), e Flavio Michetti, 39° con 216 (par). Al Luca Galliano è andato un assegno di 6.200 euro su un montepremi di 42.500 euro.
Il torneo, che in passato è stato appannaggio di Michele Cea (2018) e di Stefano Mazzoli (2022), è stato il primo del trittico che apre la stagione in Egitto. Seguiranno il Red Sea Little Venice Open (24-26 febbraio), sempre sul tracciato del Sokhna Golf Club, ma sui Course A&B dove saranno in campo 29 giocatori italiani, e il New Giza Open (1-3 marzo) a Il Cairo.
SECONDO GIRO - Giovanni Manzoni è rimasto da solo al comando con 132 (64 68, -12) colpi nel nell’Ein Bay Open, il torneo d’apertura dell’Alps Tour 2025 in svolgimento al Sokhna Golf Club (Course B&C, par 72) di Suez, in Egitto. Precede di un colpo lo svizzero Luca Galliano, secondo con 133 (-11) e terzo lo scorso anno, e di due il francese Theo Brizard e gli spagnoli Alvaro Hernandez Cabezuela e Mario Galiano Aguilar, terzi son 134 (-10).
Al sesto posto con 135 (-9) il monegasco Sandro Piaget e il transalpino Aymeric Laussot, campione in carica, e all’ottavo con 138 (-8) Manfredi Manica e Filippo Grossi. Al 20° con 139 (-5) Gianmaria Rean Trinchero, Luca Memeo, Filippo Bergamaschi e Davide Buchi. Il taglio caduto a 141 (-3) ha lasciato in gara 43 concorrenti tra i quali Flavio Michetti, 27° con 140 (-4), Jacopo Vecchi Fossa e Alessandro Nardini, 36.i con 141 (-3). Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.
PRIMO GIRO - Giovanni Manzoni è in vetta con 64 (-8) colpi, insieme allo spagnolo Rocco Repetto, nell’Ein Bay Open, il torneo d’apertura dell’Alps Tour 2025 che si sta svolgendo al Sokhna Golf Club (Course B&C, par 72) di Suez, in Egitto.
Sono seguiti a un colpo dagli iberici Mario Galiano Aguilar e José Luis Adarraga Gomez, dall’inglese Michael Hay e dallo svizzero Luca Galliano, terzi con 65 (-7). In topo ten anche Manfredi Manica, Filippo Bergamaschi, Davide Buchi e Filippo Grossi, ottavi con 67 (-5), preceduti dal francese Theo Brizard, settimo con 66 (-6).
Al 17° posto con 68 (-4) Federico Livio, Flavio Michetti e Jacopo Vecchi Fossa. Si gioca sulla distanza di 54 buche con un montepremi di 40.000 euro e prima moneta di 5.800.
LA VIGILIA - L’Alps Tour inizia per il quarto anno consecutivo dall’Egitto con due tornei ormai entrati nella tradizione del circuito e che si svolgono ininterrottamente dal 2013, l’Ein Bay Open (19-21 febbraio) e il Red Sea Little Venice Open (24-26 febbraio), giunti alla 13ª edizione. Si svolgeranno entrambi al Sokhna Golf Club di Suez, che sarà presentato in due differenti versioni. Il trittico egiziano si concluderà con il 4° New Giza Open (1-3 marzo).
All’Ein Bay Open, sui percorsi B&C del Sokhna GC, prenderanno parte 120 giocatori dei quali 29 italiani, in rappresentanza di 20 nazioni. Si gioca sulla distanza di 54 buche con un montepremi di 40.000 euro e prima moneta di 5.800. Nel field alcuni vincitori dello scorso anno, tra i quali i due azzurri Gianmaria Rean Trinchero (Tunisian Golf Open) e Mattia Comotti (Memorial Giorgio Bordoni). Saranno affiancati dai francesi Aymeric Laussot, che difenderà il titolo, Theo Boulet e Antoine Auboin e dagli spagnoli José Antonio Sintes Navarro e Mario Galiano Aguilar. Da seguire anche gli altri iberici Asier Aguirre Izcue e Manuel Morugan, i transalpini Paul Elissalde, Augustin Hole e Paul Margolis, l’irlandese Ronan Mullarney e lo svizzero Luca Galliano, terzo lo scorso anno.
Tra gli italiani in molti sono in grado di dire la loro tra i quali ricordiamo Jacopo Vecchi Fossa, Andrea Romano, Davide Buchi, Marco Florioli, Federico Livio, Manfredi Manica, Giovanni Manzoni e Flavio Michetti. Il torneo è stato vinto in passato da due azzurri, Stefano Mazzoli (2022) e Michele Cea (2018).
La 44° edizione della Ryder CUP, che si è svolta a Roma nel 2023, ha acceso i fari del golf mondiale sul nostro Paese.
Per valorizzare gli aspetti promozionali di detto evento, soprattutto nei confronti del pubblico Americano e di lingua anglofona, la Federazione Italiana Golf, tramite il Comitato Regionale Toscana, intende sottoscrivere un importante protocollo di collaborazione tra i circoli di golf della Toscana e la AACUPI (Association of American College and University Programs in Italy – www.aacupi.org) che vede associate oltre 140 università e college statunitensi e di altri paesi di lingua anglofona che hanno sede in Italia, principalmente a Roma e Firenze.
Detto protocollo favorirà la frequentazione dei circoli di golf della nostra regione da parte delle molte migliaia di studenti stranieri che ogni anno giungono in Italia (circa 50.000) per seguire i corsi delle università associate AACUPI.
La firma di tale importante documento avverrà martedì 18 febbraio alle ore 17 presso il circolo di golf Ugolino di Firenze alla presenza dei vertici della AACUPI, del Comitato Regionale e del Consigliere della FIG Vittorio Andrea Vaccaro, oltre che dei presidenti di numerosi circoli di golf e direttori delle università associate AACUPI.
Farà gli onori di casa la Presidente del Golf Ugolino Camilla Tolomei di Lippa.
“Questa iniziativa - dichiarano il Presidente del Comitato Regionale Toscana Nicola Risaliti ed il Presidente della AACUPI Fabrizio Ricciardelli - acquisisce il valore di importante momento di scambio culturale e sociale tra la Toscana, gli Stati Uniti e gli altri Paesi che, con le loro sedi universitarie sul nostro territorio, credono in ciò che la nostra cultura può offrire per la formazione e l'arricchimento culturale, oltre che sportivo, dei loro ragazzi”.
L’inglese Simon Griffiths è stato il protagonista dello Staysure Marbella Legends, gara inaugurale del Legends Tour per over 50, che ha vinto con 201 (63 68 68, -15) colpi, sul percorso dell’Aloha Golf Club (par 72), a Marbella sulla Costa del Sol spagnola. Si è classificato al 41° posto con 219 (71 76 72, +3) Emanuele Canonica, unico italiano in campo.
Griffiths ha preso il comando nel round iniziale in compagnia di altri quattro concorrenti, poi nel secondo è rimasto da solo e ha mantenuto la leadership nel terzo con un parziale di 68 (-4, cinque birdie, un bogey).
Al secondo posto con 203 (-13) l’australiano Scott Hend, al terzo con 205 (-11) lo svedese Mikael Lundberg e al quarto con 206 (-10) gli inglesi Peter Baker e Matthew Cort, il francese Lionel Alexandre e lo spagnolo Miguel Angel Jimenez, secondo per presenze sul DP World Tour con 723 (contro le 726 dell’inglese David Howell).
Al nono con 208 (-8) due grandi campioni, l’iberico José Maria Olazabal, Major Champion, e lo scozzese Colin Montgomerie, vincitore per sette volte consecutive dell’ordine di merito del DP World Tour, record difficilmente eguagliabile, e otto in totale.
LA VIGILIA - Inizia a Marbella, sulla Costa del Sol spagnola, il Legends Tour 2025 con lo Staysure Marbella Legends (14-16 febbraio), prima delle quindici gare in calendario a cui prende parte Emanuele Canonica.
Sul percorso dell’Aloha Golf Club il field è di ottima qualità con la presenza di tre Major Champion, lo spagnolo José Maria Olazabal, lo scozzese Paul Lawrie e il neozelandese Michael Campbell, dell’autore di un record difficilmente eguagliabile, lo scozzese Colin Montgomerie vincitore per
sette volte consecutive dell’ordine di merito del DP World Tour e otto in totale, e dell’altro iberico Miguel Angel Jimenez, secondo per presenze sul circuito continentale con 723 (contro le 726 dell’inglese David Howell).
A completare uno schieramento che promette agonismo e brani di classe i primi dieci della money list 2024 con numero 1, il brasiliano Adilson Da Silva e con gli altri nove che lo hanno seguito: gli inglesi Peter Baker (n. 2), Simon Griffiths (n. 4) e Robert Coles (n. 9), l’australiano Scott Hend (n. 3), lo svedese Joakim Haeggman (n. 5), i sudafricani Keith Horne (n. 6) e James Kingston (n. 7), lo scozzese Greig Hutcheon (n. 8) e il tedesco Thomas Gogele (n. 10), a segno lo scorso anno del Sergio Melpignano Senior Italian Open.
Emanuele Canonica riparte dopo la buona stagione precedente (24° nel ranking) in cui ha ottenuto quattro top ten e in altrettante occasioni ha concluso tra i primi venti.
Realizza la sua prima "hole in one" sul circuito e vince il The Genesis Invitational festeggiando, all'età di 25 anni, 3 mesi e 17 giorni, il secondo titolo in carriera sul PGA Tour in 40 gare giocate. Settimana speciale per Ludvig Aberg. Lo svedese, con un totale di 276 (74 66 70 66, -12) colpi, si è imposto, a La Jolla (San Diego), nel torneo elevato del massimo circuito statunitense.
Nonostante una falsa partenza nel primo round, il talento di Eslov è riuscito a far sua la competizione grazie a un birdie decisivo alla 72ª e ultima buca, che gli ha permesso di superare al fotofinish Maverick McNealy. All'americano, secondo con 277 (-11), non è bastato, con un 64 (-8), realizzare il miglior giro della settimana. Così come al suo connazionale, Scottie Scheffler, non è servito giocare un torneo da protagonista. Il numero 1 mondiale si è classificato terzo con 279 (-9) al pari di Patrick Rodgers. Quinta piazza con 280 (-8) per Danny McCarthy, Tony Finau e altri big come Tommy Fleetwood e Patrick Cantlay.
Premiato da Tiger Woods, ambasciatore della rassegna e grande assente della competizione, Aberg è ora salito al quarto posto nel world ranking. "Sono felice ed emozionato, adoro la California e credo che il Torrey Pines Golf Club sia uno dei posti più belli in cui si possa giocare", la soddisfazione dello svedese. L'exploit gli ha fruttato 4.000.000 di dollari a fronte di un montepremi complessivo di 20.000.000.
Nel "moving day" la scossa decisiva, con una "hole in one" realizzata alla buca 3 (par 3), da 140 yards (128 metri), con un pitching wedge. Dal 1983, mai nessun vincitore del Genesis Invitational aveva aperto l'evento con un parziale di 74 (+2) colpi. Nelle battute finali, McNealy ha cercato di beffare tutti realizzando 9 birdie (di cui 5 consecutivi), prima di inciampare in un bogey alla 14ª.
E ora il PGA Tour si prepara a tornare subito protagonista.Dal 20 al 23 febbraio a Vallarta andrà in scena il Mexico Open.In campo ci saranno anche due azzurri: Matteo Manassero e Francesco Molinari.
LA VIGILIA - Le stelle del golf mondiale si affrontano a La Jolla (San Diego), in California, nel Genesis Invitational. Da domani a domenica, al Torrey Pines GC (South Course) in gara, nel torneo elevato del PGA Tour, che vede come ambasciatore Tiger Woods (il 15 volte campione Major non sarà della sfida dopo la morte della mamma Kultida), ci saranno anche 46 tra i migliori 50 giocatori del world ranking.
Dal numero 1, l'americano Scottie Scheffler, al nordirlandese Rory McIlroy (terzo), dallo statunitense Collin Morikawa (quarto) al giapponese Hideki Matsuyama (quinto), a segno nel 2024. Questi e molti altri i big che si contenderanno il titolo e un montepremi complessivo di 20.000.000 di dollari, di cui 3.600.000 andranno al vincitore.
Tra i past winner, con Matsuyama, ecco pure Max Homa (2021) e Adam Scott (2020 e 2005). Sul green ci saranno in totale 63 vincitori di almeno un evento del PGA Tour e 8 campioni della FedEx Cup, tra questi Scheffler e McIlroy, ancora a bocca asciutta in questo torneo. Per la prima volta dal 1998, la gara, per via degli incendi che hanno messo a dura prova Los Angeles, non si disputerà al Riviera Country Club (teatro delle gare di golf alle Olimpiadi del 2028). Il PGA Tour, lo sponsor Genesis e la TGR Live, hanno deciso di destinare 8 milioni di dollari per sostenere i soccorsi e le comunità colpite.
Il torneo su Discovery Plus e su Eurosport 2 - Il Genesis Invitational sarà trasmesso da Discovery Plus e da Eurosport 2 con collegamenti ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 13 febbraio e martedì 14, dalle ore 22 alle ore 2; sabato 15, dalle ore 19 alle ore 1; domenica 16, dalle ore 19 alle ore 0,30. Commento di Nicola Pomponi, Alessandro Bellicini e Maurizio Trezzi.
Il secondo torneo della Superlega araba 2025 va a Joaquin Niemann. Il cileno, con un totale di 203 (67 71 65, -13) colpi e una rimonta nel round finale, ha conquistato in Australia la gara individuale del LIV Golf Adelaide dove ha superato i messicani Carlos Ortiz e Abraham Ancer, entrambi secondi con 206 (-10). "E' un successo speciale, sono questi i momenti che mi fanno crescere come persona e come giocatore. Da questo evento devo trarre grandi insegnamenti, è una vittoria emozionante", la soddisfazione di Niemann.
Per il 26enne di Santiago questo è il terzo exploit nella LIV dopo quelli firmati nel 2024 rispettivamente in Messico e in Arabia Saudita. Nel suo palmares anche due affermazioni sul PGA Tour, una sul DP World Tour, una sull'Asian Tour e nove nel Chilean Tour. L'impresa gli ha fruttato, peraltro, 4 milioni di dollari.
La competizione a squadre è stata invece vinta, con un totale di "-21", dai Faireballs GC di Sergio Garcia (capitano), Ancer, Luis Masaveu e David Puig. Seconda piazza con "-15" per la Legion XIII guidata da Jon Rahm (solo sesto nella gara individuale) con Tyrrell Hatton, Tom McKibbin e Caleb Surratt.
LA VIGILIA - LIV Golf Adelaide quale risposta, della Superlega araba, al Genesis Invitational del PGA Tour. Dopo aver debuttato nel 2025 a Riad, in Arabia Saudita, la lega separatista del green si sposta in Australia dove, dal 14 al 16 febbraio, si disputerà il secondo torneo dell'anno. Nel primo, a trionfare nella gara individuale, è stato il polacco Adrian Meronk, abile a superare Jon Rahm, asso della LIV e tra gli sportivi più pagati al mondo.
Proprio la compagine dello spagnolo, la Legion XIII, composta pure da Tyrrell Hatton, Tom McKibbin (nuovo acquisto) e Caleb Surratt, si è imposta però nella competizione a squadre. Al Grange Golf Club, Rahm e compagni cercheranno di migliorare il quarto posto ottenuto nel 2024 quando a vincere furono i Ripper capitanati da Cameron Smith secondi, la scorsa settimana, a Riad.
Tra i past winner ci saranno Talor Gooch e Brendan Steele, vincitori dell'evento rispettivamente nel 2023 e nel 2024. Oltre a Rahm e Meronk, partiranno con i favori del pronostico anche Hatton, Bryson DeChambeau, Joaquin Niemann, Brooks Koepka, Smith e Sergio Garcia. In palio 20 milioni di dollari per la gara individuale (di cui 4.000.000 andranno al vincitore) a cui se ne dovranno aggiungere altri 5.000.000 per coloro che si assicureranno la competizione a squadre.
In attesa di un accordo di pace (nei giorni scorsi Tiger Woods, insieme al figlio Charlie, ha giocato 18 buche con Donald Trump, con il presidente americano che potrebbe facilitare i negoziati), continua la sfida a distanza tra il PGA Tour e la LIV.
Bruno Frontero si è classificato al decimo posto con 281 (72 68 70 71, -11) colpi nel 95° Portuguese International Amateur Championship vinto con 273 (72 66 66 69, -19) dall’inglese Eliot Baker.
Sul percorso del Penina Hotel & Golf Resort (par 73), a Portimão in Portogallo, il vincitore ha distaccato di due colpi il ceco Louis Klein, secondo con 276 (-16), e di tre il connazionale Daniel Hayes, terzo con 277 (-15). In quarta posizione con 278 (-14) l’olandese Scott Woltering e il francese Oscar Coilleau e in sesta con 279 (-13) il gallese Tomi Bowen e il transalpino Alexis Leray. In 16ª con 284 (72 67 74 71, -8) Sebastiano Moro, in 23ª con 287 (68 71 74 74, -5) Giovanni Bernardi e in 36ª con 291 (71 76 71 73, -1) Giovanni Binaghi. Sono usciti al taglio, dopo tre round, Michele Ferrero, 59° con 221 (+2), Pietro Boeris, 67° con 223 (+4), Federico Randazzo, 77° con 225 (+6), ed Eugenio Bernardi, 87° con 227 (+8).
Nella Nations Cup, disputata su 54 buche, l’Italia 2 (G. Bernardi, Frontero, Boeris) è terminata al secondo posto con 421 (140 139 142, -17) colpi, preceduta dall’Inghilterra con 416 (135 137 144, -22). Alle loro spalle con 423 (-15) la Repubblica Ceca, l’Olanda e il Galles. In settima posizione Italia 1 (Ferrero, Binaghi, Moro) con 425 (143 143 139, -13). Hanno assistito gli azzurri Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, e l’allenatore Alessandro Bandini.
LA VIGILIA - La squadra azzurra partecipa al 95° Portuguese International Amateur Championship in programma dal 12 al 15 febbraio sul percorso del Penina Hotel & Golf Resort, a Portimão in Portogallo. Compongono il team Giovanni Bernardi, Giovanni Binaghi, Pietro Boeris, Michele Ferrero, Bruno Frontero, Sebastiano Moro, Federico Randazzo e Carlo Roman, che sono assistiti da Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, e dall’allenatore Alessandro Bandini.
Il torneo si svolge sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 54 che lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. Dopo tre round si assegnerà la Nations Cup. La gara è la prima delle dieci valide per la qualificazione dei ragazzi nel Team Europe alla prossima Junior Ryder Cup (23-25 settembre in USA).
Nel field di 120 concorrenti saranno presenti, tra gli altri, l’ucraino Lev Grinberg, i francesi Hugo Le Goff e Oscar Couilleau, lo spagnolo Alberto Dominguez, gli inglesi Tom Osborne, Kris Kim e Ben Bolton e il coreano Jeongwoo Lee. Assente il vincitore dello scorso anno, l’iberico Luis Masaveu che, passato professionista, è subito entrato nella LIV Golf.
I giocatori italiani non vincono il torneo dal 2016, quando si impose Guido Migliozzi, terzo titolo conquistato di fila dopo quelli di Paolo Ferraris (2015) e di Renato Paratore (2014).
Dominio del sudafricano Wilco Nienaber nel NTT Data Pro Am, che ha vinto con 262 (60 66 66 70, -27) lasciando a ben sette colpi il connazionale Jean-Paul Strydom, secondo con 269 (-20).
Laquarta gara stagionale consecutiva in Sudafrica, organizzata anche questa in collaborazione da HotelPlanner Tour (ex Challenge Tour) e da Sunshine Tour, si è disputata con formula pro am (un pro, un amateur) al Fancourt Golf Estate di George, dove i concorrenti si sono alternati nei primi tre round sui percorsi del Montagu Course (par 72), dell’Outeniqua Course (par 72) e del The Links Course (par 73), disegnati dal grande campione Gary Player, poi i 71 che hanno superato il taglio hanno concluso la gara sul Montagu Course.
Buona prova complessiva dei cinque azzurri, che sono andati tutti a premio, dei quali il migliore è stato Gregorio De Leo, 12° con 274 (67 69 69 69, -15), alla prima presenza dell’anno sul Challenge Tour, dopo aver partecipato a due eventi del DP World Tour, per il quale ha preso la ‘carta’ alla Qualifying School (13°). A metà classifica Stefano Mazzoli, 30° con 278 (-11), e Filippo Celli, 32° con 279 (-10), e più indietro Aron Zemmer, 50° con 281 (-8), e Renato Paratore, 58° con 282 (-7).
Nienaber, 24enne di Bloemfontein, ha firmato il secondo titolo che gli vale per entrambi i circuiti. Il precedente, datato 2021, lo ha ottenuto nello stesso torneo, che allora si chiamava Dimension Data Pro Am, ma in realtà lo sponsor era lo stesso attuale che nel 2024 ha cambiato nome in NTT Data. Ha fatto corsa di testa e ha condotto il quarto round in assoluta tranquillità con un 70 (-2, due birdie senza bogey) lasciando agli altri solo la possibilità di contendersi la seconda piazza conquistata in extremis da Strydom.
Al terzo posto con 271 (-18) l’altro giocatore di casa Jacques Blaauw, il neozelandese Sam Jones e lo svedese Per Langfors e al sesto con 272 (-17) gli inglesi Eddie Pepperell e Jamie Rutherford e il sudafricano JC Ritchie. Al vincitore è andato un assegno di 57.473 euro su un montepremi di circa 365.000 euro (7.000.000 di rand la cifra ufficiale).
De Leo, che ha terminato con il terzo parziale consecutivo di 69 (-3, quattro birdie, un bogey), la prossima settimana tornerà sul DP World Tour dove è in programma il Magical Kenya Open (20-23 febbraio, Muthaiga CC, Nairobi) al quale prenderanno parte anche Guido Migliozzi (che lo ha vinto nel 2019), Andrea Pavan e Renato Paratore.
LA VIGILIA - Stefano Mazzoli, Filippo Celli, Renato Paratore, Gregorio De Leo e Aron Zemmer partecipano alla NTT Data Pro Am, quarto torneo stagionale consecutivo in Sudafrica, organizzato anche questo in collaborazione da HotelPlanner Tour (ex Challenge Tour) e da Sunshine Tour, che si svolgerà al Fancourt Golf Estate di George dal 13 al 16 febbraio. Si gioca con formula pro am (un pro e un dilettante), sulla distanza di 72 buche, sui tre percorsi del Montagu Course, dell’Outeniqua Course e del The Links Course, disegnati dal grande campione Gary Player. I concorrenti si alterneranno per tre round sui tre tracciati, poi il taglio lascerà in gara i primi 60 pro, e i pari merito al 60° posto, e le prime 26 coppie che concluderanno la gara sul Montagu Course.
Nel field, dove sarà assente il francese David Ravetto, campione in carica, salito sul DP World Tour, riscuotono credito il sudafricano Daniel Van Tonder, leader della Road To Mallorca (ordine di merito), vincitore dei precedenti SDC Open e MyGolfLife Open, e l’inglese Jamie Rutherford, a segno la scorsa settimana nel Cape Town Open.
Tanti, comunque, i favoriti tra i quali ricordiamo i sudafricani Oliver Bekker, due titoli nel torneo (2023, 2012), Zander Lombard, Keenan Davidse, Jovan Rebula, JJ Senekal e Jean Hugo, gli inglesi Eddie Pepperell e Sam Hutsby, gli spagnoli Adri Arnaus e Lucas Vacarisas, gli scozzesi Euan Walker e David Law e lo statunitense Matt Oshrine. Con loro anche gli azzurri Stefano Mazzoli e Filippo Celli, protagonisti a Città del Capo e in corsa per il titolo fino al giro finale. Il montepremi è di 7.000.000 di rand (circa 365.000 euro).
La storia - Il torneo, nato nel 1996 come Dimension Data Pro-Am e giunto alla 30ª edizione, nelle prime due si è svolto in combinata con European Tour (oggi DP World Tour), poi fino al 2019 ha fatto parte solo del circuito sudafricano. Dal 2020 è in abbinamento con l’HotelPlanner Tour. Quest’anno ha cambiato nome, ma non sponsor perché NTT Data è solo la nuova denominazione che la società di tecnologia informatica Dimension Data ha assunto da aprile 2024. Oltre a Bekker, che è uno dei tre autori di una doppietta, saranno in campo altri sette past winner, di cui sei concorrenti di casa tra i quali alcuni in grado di ripetersi come Wilco Nienaber (2021), Jaco Ahlers (2018), e Jaco Van Zyl (2013). Meno chance, invece, per George Coetzee (2016), Hennie Otto (2011), suo per due volte l’Open d’Italia (2008, 2014), James Kamte (2008) e per lo scozzese Alan McLean (2006). Gli altri atleti con due successi sono lo zimbabwese Nick Price (unico con prodezza consecutiva, 1997, 1998) e Darren Fichardt (2004, 2010).
Nell’albo d’oro di prestigio figurano sei vincitori di Major, il citato Price, il nordirlandese Darren Clarke, lo scozzese Paul Lawrie e i sudafricani Retief Goosen, Trevor Immelman e Louis Oosthuizen.
Quinto titolo sul Ladies European Tour per la thailandese Jeeno Thitikul, numero 4 mondiale, che si è imposta con 200 (67 64 69, -16) colpi nella gara individuale del PIF Saudi Ladies International disputato sul percorso del Riyadh Golf Club (par 72), a Riyadh in Arabia Saudita, mentre l’evento a squadre è stato appannaggio del Team di Somi Lee con 254 (-34).
Jeeno Thitikul ha superato la stessa Lee, seconda con 204 (-12), e l’inglese Annabell Fuller, terza con 205 (-11). Al quarto posto con 206 (-10) la giapponese Chisato Iwai, la coreana Ina Yoon, la danese Nanna Koerst Madsen e la thailandese Ariya Jutanugarn. Tra le cinque concorrenti all’ottavo con 207 (-9) l’inglese Charley Hull, numero 11 del Rolex Ranking, e la svizzera Chiara Tamburlini, regina del LET 2024, e al 21° con 211 (-5) la thailandese Patty Tavatanakit, che difendeva il titolo. Deludente la cinese Ruoning Yin, la più alta nella classifica mondiale (n. 3), uscita al taglio (62ª con 143, -1).
Alessandra Fanali, unica italiana in gara, è terminata 33ª con 213 (72 70 71, -3) colpi dopo aver recuperato 16 posizioni nel round conclusivo con un 71 (-1, quattro birdie, tre bogey).
La Thitikul, 21enne del distretto di Ban Pong, vincitrice dell’ordine di merito europeo nel 2021 quando si faceva chiamare Atthaya e non Jeeno, svolge la sua carriera sul LPGA Tour, dove ha ottenuto quattro successi per un palmarès che comprende anche cinque vittorie nel Thai LPGA Tour e altre due fuori dai circuiti. Ha iniziato al quarto posto, poi ha preso il comando nel secondo giro con tre colpi di margine su Lee e Fuller, che ha portato a quattro sulla prima con un parziale di 69 (-3, cinque birdie, due bogey). Nel torneo più ricco del circuito continentale, Major esclusi, ha ricevuto un assegno di 647.493 euro su un montepremi di circa 4.290.000 euro (4,5 milioni di dollari la cifra ufficiale).
Nella gara a squadre, disputata sulle prime 36 buche, come detto successo con 254 (127 127, -34) del Team di Somi Lee con l’inglese Amy Taylor, vincitrice dell’Open d’Italia lo scorso anno, la francese Nastasia Nadaud e la coreana Minsun Kim, davanti alla compagine dell’australiana Stephanie Kyriacou (256, -32) con l’inglese Liz Young, la tedesca Olivia Cowan e la ceca Sara Kouskova,
Al 19° posto con 266 (-22) la formazione della thailandese Moriya Jutanugarn con la connazionale April Angurasaranee, la tedesca Alice Krauter e Alessandra Fanali. Le prime classificate hanno ricevuto ciascuna 33.573 euro su un montepremi di circa 477.000 euro (500.000 dollari la cifra ufficiale).
LA VIGILIA - Il Ladies European Tour fa tappa in Arabia Saudita per il torneo più ricco della stagione 2025, Major esclusi, il PIF Saudi Ladies International (13-15 febbraio) con doppia gara, individuale e a squadre, e un montepremi complessivo di cinque milioni di dollari (4,5 per la prima e 500.000 per la seconda). Sul percorso del Riyadh Golf Club, a Riyadh, vi sarà una sola azzurra, Alessandra Fanali.
In un field di grande qualità (112 partenti) difenderà l’unico suo titolo sul circuito la thailandese Paphangkorn Tavatanakit, detta Patty, 25enne di Bangkok, che gioca negli Stati Uniti dove ha ottenuto due vittorie sul LPGA Tour, comprensive di un Major (ANA Inspitation, 2021), e tre sul Symetra Tour (ora Epson Tour).
Nell’evento, giunto alla sesta edizione, le attenzioni della vigilia sono focalizzate su tre proette tra le prime undici della classifica mondiale, la cinese Ruoning Yin, numero 3, la thailandese Jeeno Thitikul, numero 4, (vincitrice dell’ordine di merito europeo nel 2021 quando si faceva chiamare Atthaya e non Jeeno) e l’inglese Charley Hull, numero 11. Agguerrita la concorrenza con, in particolare, quella di altre cinque “regine” del tour; la svizzera Chiara Tamburlini, prima lo scorso anno, la thailandese Trichat Cheenglab (2023), la svedese Linn Grant (2022), la tedesca Esther Henseleit (2019) e la danese Emily Kristine Pedersen nel 2020, anno in cui si è imposta nella prima edizione del torneo.
Nel novero delle favorite anche la belga Manon De Roey, la singaporiana Shannon Tan, le tedesche Alexandra Forsterling ed Helen Briem (un successo sul LET e quattro sul LET Access lo scorso anno), le inglesi Bronte Law, Cara Gainer, a segno la scorsa settimana nella Lalla Meriem Cup, e Georgia Hall, la terza past winner in campo (2022), e l’indiana Diksha Dagar, seconda dopo playoff in Marocco. A completare lo schieramento altre atlete del LPGA Tour: la cinese Weiwei Zhang, l’indiana Aditi Ashok e quattro thailandesi, le sorelle Ariya e Moriya Jutanugarn, Wichanee Meechai, e Pornanong Phatlum.
Alessandra Fanali, alla 41ª presenza sul circuito con otto top ten, è attesa al riscatto dopo il debutto in Marocco terminato al taglio.
Il PIF Saudi Ladies International si disputa sulla distanza di 54 buche. Nelle prime 36 si svolgerà anche la gara a squadre con team di quattro elementi (tre proette e un amateur). E’ il secondo evento dei trenta nel calendario LET 2025 che distribuiranno complessivamente 39 milioni di dollari, il primo sotto l’egida PIF, che poi tornerà con altre quattro gare targate Aramco, dove il montepremi è salito da un milione di dollari a due milioni ciascuna.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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