L’inglese Richard Mansell ha concluso con 200 (68 66 66, -16) colpi il Porsche Singapore Classic e ha firmato il primo titolo sul DP World Tour. Sul percorso del Laguna National Golf Resort Club (par 72), a Singapore, nel torneo ridotto da 72 a 54 buche per il maltempo, ha superato di misura il giapponese Keita Nakajima, secondo con 201 (-15), e di due colpi il francese Adrien Saddier e il nordirlandese Tom McKibbin, membro della LIV Golf, terzi con 202 (-14). Al quinto posto con 203 (-13) l’altro inglese Marcus Armitage.
Tra gli azzurri Francesco Laporta è terminato 28° con 208 (71 68 69, -8), seguito da Edoardo Molinari, 43° con 210 (75 66 69, -6), e da Guido Migliozzi, 49° con 211 (70 68 73, -5).
Mansell, 29enne di Lichfield nel cui palmarès figura anche un successo nel PGA EuroPro Tour, datato 2019, ha rimontato dalla seconda piazza con un 66 (-6) fatto di sette birdie, di cui cinque di fila, e di un bogey, ma ha anche approfittato del cedimento dello statunitense Dan Erickson, leader dopo tre round e sesto al traguardo con 201 (-12), dopo un 71(-1), alla pari con l’inglese Matthew Jordan e con il nipponico Yuto Katsuragawa. In nona posizione con 205 (-11) lo scozzese Robert MacIntyre, tra i favoriti alla vigilia, che ha pagato una partenza troppo lenta. Per l’exploit Mansell ha ricevuto un assegno di 425.000 dollari su un montepremi di 2.500.000 dollari.
Hanno guadagnato nel round conclusivo tre posizioni Francesco Laporta e Edoardo Molinari, che ha debuttato sul circuito nel 2025 dopo un infortunio alla mano. Entrambi hanno realizzato un parziale di 69 (-3), il primo con tre birdie, senza bogey, e il secondo con cinque birdie e due bogey. Ha perso terreno Guido Migliozzi, al rientro dopo un mese di riposo, che ha segnato un 73 (+1, due birdie, tre bogey). E’ uscito al taglio Andrea Pavan, 101° con 146 (73 73, +2).
SECONDO GIRO - Lo statunitense Dan Erickson è il leader a sorpresa con 133 (69 64, -11) colpi del Porsche Singapore Classic, torneo del DP World Tour che, sul percorso del Laguna National Golf Resort Club (par 72), a Singapore, è stato ridotto da 72 a 54 buche a causa del maltempo. Il 26enne di Atlanta, professionista dal 2021, ha realizzato un 64 (-8, nove birdie, un bogey), score più basso di giornata ottenuto anche dallo scozzese Robert MacIntyre (otto birdie), uno dei favoriti, che in tal modo ha rimontato dall’83° al 15° posto con 137 (-7).
Nel giro finale Erickson potrà contare su un colpo di vantaggio sul francese Adrian Saddier, sugli inglesi Jordan Matthew e Richard Mansell, sul paraguaiano Fabrizio Zanotti e sul nordirlandese Tom McKibbin, membro della LIV Golf, secondi con 134 (-10). In settima posizione con 135 (-9) e anche loro candidati al titolo, lo spagnolo Manuel Elvira e gli altri due inglesi Marcus Armitage e Jordan Smith.
In risalita gli azzurri Guido Migliozzi, da 36° a 25° con 138 (70 68, -6), Francesco Laporta, da 53° a 31° con 139 (71 68, -5), ed Edoardo Molinari, da 110 a 46° con 141 (75 66, -3). E’ uscito al taglio Andrea Pavan, 101° con 146 (73 73, +2). Il montepremi è di 2.500.000 dollari con prima moneta di 425.000 dollari.
PRIMO GIRO - Programma variato per il Porsche Singapore Classic. Dopo l’impossibilità di giocare nella prima giornata è stato deciso di far disputare la gara su 54 buche anziché sulle 72 previste. Sul percorso del Laguna National Golf Resort Club, a Singapore, nel torneo del DP World Tour dopo il round iniziale sono al comando con 65 (-7) colpi gli inglesi Marcus Armitage e Matthew Jordan, che precedono di misura i loro connazionali Callum Shinkwin e Jordan Smith, lo spagnolo Manuel Elvira, il francese Adrien Saddier e il cinese Haotong Li, terzi con 66 (-6). Tra i sette concorrenti in ottava posizione con 67 (-5) il malese Gavin Green, il giapponese Keita Nakajima e il portoghese Ricardo Gouveia. In ritardo l’atteso scozzese Robert MacIntyre, 83° con 73 (+1).
Il migliore tra i quattro azzurri in campo è stato Guido Migliozzi, al rientro dopo un mese di riposo, 36° con 70 (-2) colpi. Lo seguono Francesco Laporta, 53° con 71 (-1), Andrea Pavan, 83° insieme a MacIntyre, ed Edoardo Molinari, 110° con 73 (+3). Il montepremi è di 2.500.000 dollari con prima moneta di 425.000 dollari.
PRIMO GIRO POSTICIPATO DI UN GIORNO PER MALTEMPO - A causa del maltempo la prima giornata del Porsche Singapore Classic, torneo del DP World Tour, è stata annullata. Sul percorso del Laguna National Golf Resort Club, a Singapore, il giro iniziale verrà effettuato venerdì 21 marzo
LA VIGILIA - Dal Sudafrica a Singapore. Il DP World Tour riparte con il Porsche Singapore Classic (20-23 marzo) al Laguna National Golf Resort Club, dove saranno in gara quattro azzurri: Edoardo Molinari, Guido Migliozzi, Francesco Laporta e Andrea Pavan.
In un field di qualità spiccano i nomi dello scozzese Robert MacIntyre e di cinque vincitori stagionali, il suo connazionale Calum Hill, l’inglese John Parry, lo spagnolo Alejandro Del Rey, l’australiano Ryggs Johnston e il cinese Haotong Li. Torna sul circuito continentale MacIntyre, uno dei protagonisti del Team Europe nella vittoriosa Ryder Cup 2023 a Roma, a segno in un Open d’Italia (2022) e che lo scorso anno ha offerto ottime prestazioni con un successo sul PGA Tour e uno in Europa.
Assente lo svedese Jesper Svensson, campione in carica e impegnato nel Valspar Championship in USA, proverà a prendersi la rivincita il thailandese Kiradech Aphibarnrat, superato nel 2024 al playoff, e cercherà di concedere il bis, nella terza edizione del torneo, il sudafricano Ockie Strydom, past winner nel 2023.
Tanti altri i possibili protagonisti tra i quali ricordiamo il nordirlandese Tom McKibbin e l’inglese Paul Casey, attualmente sulla LIV Golf, lo statunitense Jimmy Walker, suo un Major (PGA Championship, 2016), il giapponese Keita Nakajima, l’inglese Daniel Gavins e gli iberici Pablo Larrazabal e Jorge Campillo.
Tra gli azzurri sono alla nona presenza stagionale Andrea Pavan e Francesco Laporta. Il primo è stato piuttosto regolare con cinque piazzamenti tra i top 25 compreso un 7° posto nel South African Open, l’ultima gara a cui ha preso parte a inizio di marzo. Il pugliese, miglior italiano nella Race To Dubai (ordine di merito, 36°), ha dalla sua la 6ª posizione nel Nedbank Golf Challenge, la 13ª nel Bahrain Championship e la 19ª nel precedente Joburg Open. Migliozzi rientra dopo un periodo di riposo di un mese seguito a quattro tagli consecutivi subiti, ma aveva iniziato bene con l’ottava piazza nell’Hero Dubai Desert Classic, mentre Edoardo Molinari debutta nel 2025 dopo un infortunio alla mano e prove convincenti in due manifestazioni dell’ECCO Tour. Il montepremi è di 2.500.000 dollari con prima moneta di 425.000 dollari.
Asian Swing - Con il Porsche Singapore Classic inizia il terzo dei cinque Global Swing, denominato Asian Swing. E’ composto da quattro eventi che partono dal Laguna National e proseguiranno con l’Indian Open e con i due appuntamenti in Cina (Volvo China Open e Hainan Classic). Il vincitore di una speciale classifica a punti riceverà un premio di 200.000 dollari e potrà partecipare alle nove gare del “Black 9”, preludio agli ultimi due ricchi tornei stagionali, l’Abu Dhabi Championship (6-9 novembre) e il DP World Tour Championship (13-16 novembre). Inoltre i primi tre in graduatoria entreranno nei field di un Major, il PGA Championship (15-18 maggio), e il primo non altrimenti esente potrà partecipare al Genesis Scottish Open (10-13 luglio), che fa parte delle Rolex Series. Assente nell’occasione lo svedese Sebastian Soderberg, il quale si è imposto nell’Asian Swing 2024, mentre i due precedenti Global Swing sono stati appannaggio degli inglesi John Parry (Opening Swing) e Laurie Canter (International Swing).
Il torneo su Sky e in streaming su NOW - Il Porsche Singapore Classic sarà trasmesso da Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 20 marzo e venerdì 21, dalle ore 6 alle ore 11; sabato 22, dalle ore 3,30 alle ore 8; domenica 23, dalle ore 3 alle ore 8. Commento di Silvio Grappasonni, Massimo Scarpa e di Roberto Zappa.
Nel Delhi Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, organizzato in collaborazione con il Professional Golf Tour of India, lo spagnolo Quim Vidal ha concluso la gara con 270 (65 68 66 71, -18) colpi alla pari con l’inglese Joshua Berry (270 - 69 66 67 68), che si era imposto nel precedente Kolkata Challenge, e poi lo ha superato con un birdie alla terza buca di playoff, conquistando il primo titolo sul secondo circuito europeo.
Ha ottenuto un bel quarto posto con 272 (69 69 69 65, -16), a testimonianza di una tonica prestazione caratterizzata anche da una certa regolarità di gioco, Filippo Celli, che ha rimontato dal 15° con un gran giro in 65 (-7, otto birdie, un bogey), miglior parziale del turno conclusivo. Sono risaliti anche Gregorio De Leo, da 39° a 19° con 277 (67 73 70 67, -11), e Aron Zemmer, da 39° a 33° con 279 (67 73 70 69, -9).
Vidal, 25enne di Barcellona, è approdato sull’ex Challenge Tour con il secondo posto nell’ordine di merito dell’Alps Tour 2023, dove ha vinto anche il Red Sea Little Venice Open. Ha iniziato il round finale con tre colpi di margine su Berry, ma non ha trovato il ritmo giusto ed è stato sorpassato dell’avversario autore di un 68 (-4, sei birdie, due bogey). L’iberico, dietro di un colpo alla 17ª, dopo un cammino con 16 par e un bogey, è riuscito a forzare l’inglese al playoff con un eagle sull’ultimo green. Nelle prime due buche supplementari entrambi hanno segnato il birdie, poi Vidal ha messo a segno anche il terzo e Berry si è arreso con un par. Per lo spagnolo un assegno di 44.306 euro su un montepremi di circa 277.000 euro (300.000 dollari la cifra ufficiale).
Si è classificato al terzo posto con 271 (-17) l’olandese Lars Van Meijel, che ha mancato lo spareggio per un colpo tradito da un bogey alla 17ª buca, mentre Celli è stato affiancato dall’austriaco Maximilian Steinlechner. In sesta posizione con 273 (-15) lo statunitense Davis Bryant, il peruviano Julian Perico, il portoghese Pedro Figueiredo, l’indiano Arjun Prasad e il danese Victor Sidal Svendsen.
Sono usciti al taglio Lorenzo Scalise (73 70) e Renato Paratore (71 72), 88.i con 143 (-1), ed Enrico Di Nitto, 121° con 147 (70 77, +3).
TERZO GIRO - Lo spagnolo Quim Vidal, leader con 199 (65 68 66, -17), ha fatto il vuoto nel terzo giro del Delhi Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, organizzato in collaborazione con il Professional Golf Tour of India, dove ha preso tre colpi di vantaggio sull’inglese Joshua Berry, secondo con 202 (-14).
Sul percorso del Classic Golf & Country Club (par 72), a Gurugram in India, ha guadagnato sette posizioni il regolarissimo Filippo Celli, da 22° a 15° con 207 (69 69 69, -9), mentre sono rimasti stabili Aron Zemmer (67 73 70) e Gregorio De Leo (67 73 70), 39.i con 210 (-6) e che procedono di pari passo sin dall’inizio.
Proveranno a inserirsi nella corsa al titolo anche gli austriaci Maximilian Steinlechner e Lukas Nemecz e lo statunitense Davis Bryant, terzi con 203 (-13), l’inglese Will Hopkins e l’indiano Kshitij Naveed Kaul, sesti con 204 (-12). Più difficile che possano competere per la vittoria l’olandese Lars Van Meijel e il francese Robin-Sciot-Siegrist, ottavi con 205 (-11).
Sono usciti al taglio Lorenzo Scalise (73 70) e Renato Paratore (71 72), 88.i con 143 (-1), ed Enrico Di Nitto, 121° con 147 (70 77, +3). Il montepremi è di 300.000 dollari con prima moneta di 48.000 dollari.
SECONDO GIRO - Filippo Celli, 22° con 138 (69 69, -6) colpi è l’italiano meglio classificato dopo il secondo giro del Delhi Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, organizzato in collaborazione con il Professional Golf Tour of India, dove al comando vi sono quattro concorrenti con 133 (-11): il francese Robin Sciot-Siegrist (67 66), lo svedese Jesper Sandborg (65 68), l’austriaco Lucas Nemecz (69 64) e lo spagnolo Quim Vidal (65 68).
Sul percorso del Classic Golf & Country Club (par 72), a Gurugram in India, hanno un colpo in più, quinti con 134 (-10), l’inglese Will Hopkins e lo statunitense Davis Bryant e sono al settimo posto con 135 (-9) l’indiano Kshitij Naveed Kaul, il gallese James Ashfield, l’inglese Joshua Berry, il tedesco Tiger Christensen e il belga Matthis Besard.
Hanno perso trentuno posizioni Aron Zemmer (67 73) Gregorio De Leo (67 73), da ottavi a 39.e con 140 (-4). Sono usciti al taglio Lorenzo Scalise (73 70) e Renato Paratore (71 72), 88.i con 143 (-1), ed Enrico Di Nitto, 121° con 147 (70 77, +3). Il montepremi è di 300.000 dollari con prima moneta di 48.000 dollari.
PRIMO GIRO - Gregorio De Leo e Aron Zemmer sono ottavi con 67 (-5) colpi nel Delhi Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, organizzato in collaborazione con il Professional Golf Tour of India. Dopo il primo giro, sul percorso del Classic Golf & Country Club (par 72), a Gurugram in India, in vetta si è formato un quintetto con 65 (-7) composto dallo svedese Jesper Sandborg, dall’inglese Jamie Rutherford, dallo spagnolo Quim Vidal e dagli indiani Udayan Mane e Angad Cheema.
Li seguono lo statunitense Davis Bryant e il francese Oihan Guillamoundeguy, sesti con 66 (-6). Tra i sei giocatori che affiancano i due azzurri vi sono, tra gli altri, lo spagnolo Albert Boneta e il transalpino Robin Sciot-Siegrist.
Degli altri italiani sono a metà classifica Filipp Celli, 33° con 69 (-3), ed Enrico Di Nitto, 49° con 70 (-2). Sono oltre la linea del taglio Renato Paratore, 74° con 71 (-1), e Lorenzo Scalise, 116° con 73 (+1). Zemmer ha segnato sette birdie e due bogey e De Leo cinque birdie senza bogey. Il montepremi è di 300.000 dollari con prima moneta di 48.000 dollari.
LA VIGILIA - Seconda tappa consecutiva in India dell’HotelPlanner Tour, dove è in programma dal 20 al 23 marzo il Delhi Challenge, organizzato in collaborazione con il Professional Golf Tour of India. Sul percorso del Classic Golf & Country Club, a Gurugram, saranno in gara Gregorio De Leo, Renato Paratore, Filippo Celli, Enrico Di Nitto, Lorenzo Scalise e Aron Zemmer.
Nel field due vincitori stagionali, gli inglesi Jamie Rutherford, a segno del Cape Town Open, e il 19enne Joshua Berry, che ha ottenuto il suo primo titolo sull’ex Challenge Tour nel precedente Kolkata Challenge, dopo un playoff a quattro. In un contesto che promette agonismo e bel gioco saranno tanti i pretendenti al titolo tra i quali cercheranno spazio in particolare l’indiano Om Prokash Chouhan e l’austriaco Lukas Nemecz, superati la scorsa settimana da Berry, l’altro austriaco Maximilian Steinlechner, il portoghese Tomas Gouveia, l’inglese Eddie Pepperell, l’olandese Daan Huizing e l’australiano Hayden Hopewell, tutti in top ten nello stesso evento.
Da seguire anche gli scozzesi Euan Walker e Craig Howie, i francesi Clément Sordet e Robin Sciot-Siegrist, gli spagnoli Adri Arnaus e Albert Boneta, l’albanese Ilirian Zalli e lo statunitense Matt Oshrine.
Degli azzurri De Leo, che ha ‘carta’ per il DP World Tour dove si è classificato quinto nel Magical Kenya Open, è alla seconda gara sul circuito dopo il 12° posto nella NTT Data Pro Am. In ripresa Paratore, a premio nelle ultime tre presenze (una sul tour maggiore), e buon andamento di Celli nelle sette partecipazioni stagionali (tre sul DP World Tour) con una sola uscita al taglio. In cerca della condizione migliore Scalise, Zemmer e Di Nitto. Il montepremi è di 300.000 dollari con prima moneta di 48.000 dollari.
Lo statunitense Miles Russell ha vinto con 279 (69 70 70 70, -9) colpi la 14ª edizione del Junior Invitational, prestigioso torneo giovanile riservato a 36 concorrenti selezionati tra i migliori elementi al mondo della categoria, che si è disputato al Sage Valley Golf Club (par 72), di Graniteville nel South Carolina, dove Giovanni Binaghi, che difendeva il titolo, si è classificato 17° con 293 (73 73 71 76, +5).
Su un campo difficile, e con sbalzi di temperatura che hanno infastidito notevolmente, Russell, sesto lo scorso anno, ha tenuto una condotta molto regolare e ha rimontato due posizioni con il terzo 70 di fila (-2, tre birdie, un bogey), superando il suo connazionale Jackson Byrd, secondo con 281 (-2) e anche lui sesto nel 2024. Al terzo posto con 282 (-6) il neozelandese Joshua Bai, in vetta dopo 54 buche che ha confermato il piazzamento già occupato nell’edizione precedente. Quarto con 283 (-5) l’altro neozelandese Robby Turnbull e quinto con 285 (-3) l’americano Carson Bertagnole.
Nel torneo femminile, senza giocatrici azzurre, ha dominato con 281 (70 72 66 73, -7) la canadese Aphrodite Deng, che ha lasciato a sei colpi la cinese Yujie Liu (287, -1). Ha partecipato al torneo Kai Trump, nipote del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha concluso in 24ª posizione (340, +52). La sua presenza ha comportato un dispiegamento importante di guardie e corpi speciali.
Il percorso ha una storia particolare. Infatti è praticamente identico a quello dell’Augusta National. E’ nato per volere di un miliardario americano che, non accettato come socio nel club che ospita il Masters, ha acquistato un vasto terreno e ha fatto costruire il tracciato gemello.
Nell’albo d’oro dell’evento, nato nel 2011, spiccano i nomi del numero uno mondiale Scottie Scheffler (2014) e del cileno Joaquin Niemann (2017), una delle stelle della LIV Golf. Lo hanno vinto anche il nordirlandese Tom McKibbin (2019) e lo statunitense Caleb Surratt (2022), anche loro nella Superlega Araba, Austin Eckroat (2016) e Akshay Bhatia (2018), a segno entrambi per due volte sul PGA Tour, e il ventenne sudafricano Aldrich Potgieter (2023), che sta cercando di farsi strada nel circuito americano.
TERZO GIRO - Il neozelandese Joshua Bai, con 205 (67 71 67, -11) colpi, è tornato da solo al comando, come lo era stato nel primo round, nel Junior Invitational, il prestigioso torneo giovanile che si sta svolgendo sul percorso del Sage Valley Golf Club (par 72), a Graniteville nel South Carolina. A un giro dal termine ha guadagnato due posizioni, da 17° a 15° con 217 (73 73 71, +1), Giovanni Binaghi, che non ha più possibilità di difendere il titolo conquistato lo scorso anno.
Bai, che nel 2024 si è classificato terzo, precede di due colpi Jackson Byrd, secondo con 207 (-9), e di quattro Miles Russell, terzo con 209 (-7). In quarta posizione con 210 (-6) il francese Hugo Le Goff e in quinta con 212 (-4) Mason Howell e Luke Colton, che era in vetta dopo due round con Bai.
SECONDO GIRO - Lo statunitense Luke Colton (138 - 69 69, -6) ha raggiunto in vetta alla classifica il neozelandese Joshua Bai (138 - 67 71), terzo lo scorso anno, nel Junior Invitational, che si sta svolgendo sul percorso del Sage Valley Golf Club (par 72), a Graniteville nel South Carolina dove Giovanni Binaghi, campione in carica, è sceso dal 14° al 17° posto con 146 (73 73, +2) dopo il secondo 73 (+1) di fila con due birdie, un bogey e un doppio bogey.
La coppia di testa è seguita da Miles Russell, terzo con 139 (-5) e da Jackson Byrd, Mason Howell e dall’ucraino Lev Grinberg, quarti con 140 (-4). Al settimo posto con 143 (-1) Logan Reilly e il francese Hugo Le Goff. I 36 selezionati concorrenti in gara competono sulla distanza di 72 buche.
PRIMO GIRO - Giovanni Binaghi, che difende il titolo conquistato lo scorso anno, ha iniziato al 14° posto con 73 (+1) colpi il Junior Invitational, torneo giovanile riservato a 36 concorrenti selezionati tra i migliori elementi al mondo della categoria.
Sul percorso statunitense del Sage Valley Golf Club (par 72), a Graniteville nel South Carolina, è al comando con 67 (-5) il neozelandese Joshua Bai, terzo nel 2024, che precede lo statunitense Mason Howell, secondo con 68 (-3). In terza posizione con 69 (-3), altri due giocatori di casa, Luke Colton e Miles Russell e il francese Hugo Le Goff e in sesta con 70 (-2) un altro americano, Tyler Watts, il vietnamita Anh Minh Nguyen e l’ucraino Lev Grinberg. Il torneo si svolge sulla distanza di 72 buche.
LA VIGILIA - Giovanni Binaghi difende il titolo nel prestigioso Junior Invitational, torneo giovanile riservato a 36 concorrenti selezionati tra i migliori elementi al mondo della categoria. La gara si svolge dal 19 al 22 marzo sul percorso statunitense del Sage Valley Golf Club (par 72), a Graniteville nel South Carolina, sulla distanza di 72 buche.
Binaghi, che sarà assistito dal padre Alberto, Commissario Tecnico della squadra nazionale dilettanti maschile, lo scorso anno si impose con una gran rimonta finale dal sesto posto propiziata da un 64 (-6). Superò il ceco Louis Klein (2°), che ritroverà insieme ad altri terminati in top ten, il neozelandese Joshua Bai (3°) e gli statunitensi Jackson Byrd, Miles Russell e Bowen Mauss (6.i). Peraltro Byrd e Russell sono stati due dei sei ragazzi della compagine americana di Junior Ryder Cup sconfitta a Roma nel 2023 dal Team Europe (20,5 a 9,5) di cui ha fatto parte Binaghi insieme a Francesca Fiorellini. Nel field anche l’inglese Ben Bolton, i francesi Oscar Couilleau e Hugo Le Goff, l’ucraino Lev Grinberg e Charlie Woods, figlio di Tiger Woods. Nel torneo femminile gareggerà Kai Trump, nipote del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Il percorso ha una storia particolare. Infatti è praticamente identico a quello dell’Augusta National. E’ nato per volere di un miliardario americano che, non accettato come socio nel club che ospita il Masters, ha acquistato un vasto terreno e ha fatto costruire il tracciato gemello.
Il torneo è giunto alla 14ª edizione con la prima disputata nel 2011. Nell’albo d’oro spiccano i nomi del numero uno mondiale Scottie Scheffler (2014) e del cileno Joaquin Niemann (2017), una delle stelle della LIV Golf. Lo hanno vinto anche il nordirlandese Tom McKibbin (2019) e lo statunitense Caleb Surratt (2022), anche loro nella Superlega Araba, Austin Eckroat (2016) e Akshay Bhatia (2018), a segno entrambi per due volte sul PGA Tour, e il ventenne sudafricano Aldrich Potgieter (2023), che sta cercando di farsi strada nel circuito americano.
Secondo successo stagionale e sull’Alps Tour per lo spagnolo Alvaro Hernandez Cabezuela che con un giro finale in 62 (-10), miglior parziale di giornata, e lo score di 131 (69 62, -13) colpi ha rimontato dal quarto posto e ha vinto il Tunisian Open Golf, sul percorso del The Residence Golf Course (par 72) a Tunisi.
Nel torneo ridotto da 54 a 36 buche per maltempo, ha superato di due lunghezze Jacopo Vecchi Fossa, secondo con 133 (68 65, -11) alla pari con l’altro iberico Rocco Repetto, e di cinque Manfredi Manica, quarto con 136 (-8). In quinta posizione con 137 (-7) il francese Theo Boulet, l’inglese Harry Goddard e lo spagnolo Mario Galiano Aguilar e in top ten altri due azzurri, Lucas Nicolas Fallotico e Alessandro Nodari, che era al vertice dopo un round, ottavi con 138 (-6).
Al 16° posto con 140 (-4) Ludovico Addabbo, Federico Livio, Davide Buchi e Luca Memeo, al 24° con 141 (-3) Filippo Bergamaschi, al 28° con 142 (-2) Giovanni Manzoni, Flavio Michetti, Mattia Comotti e Gianmaria Rean Trinchero, che difendeva il titolo, e al 42° con 145 (+1) Elia Dallanegra.
Alvaro Hernandez Cabezuela, 28 anni, è andato a segno dopo aver fatto suo il Red Sea Little Venice Open e ha firmato in terzo successo spagnolo in quattro gare (a Javier Barcos il precedente New Giza Open). L’iberico ha imposto un ritmo molto alto, concludendo il giro con dieci birdie, senza bogey, ma Vecchi Fossa, autore di un’ottima prova, è stato in corsa per il titolo fino alla buca 17, quando un bogey lo ha fermato (in totale 65, -7, con dieci birdie e tre bogey). Al vincitore è andato un assegno di 6.900 euro su un montepremi di 47.500 euro.
E’ stato il primo evento dei due denominati “Tunisian Swing”. Prossimo appuntamento con il La Cigale Golf Open, al La Cigale Tabarka Golf di Tabarka (25-27 marzo), al quale sono iscritti 27 giocatori italiani. Montepremi e prima moneta sono gli stessi del Tunisian Golf Open.
PRIMO GIRO - In due giornate si è disputato un solo giro del Tunisian Open Golf, sul percorso del The Residence Golf Course (par 72) di Tunisi e di conseguenza il torneo si concluderà dopo 36 buche invece che dopo le programmate 54.
E’ al comando con 67 (-5) Alessandro Notari, che ha tratto il meglio da un giro piuttosto articolato con un eagle, sette birdie e quattro bogey. Ha un colpo di vantaggio su Jacopo Vecchi Fossa e sullo spagnolo Rocco Repetto, secondi con 68 (-4), e due su altri due iberici, Mario Galiano Aguilar e Alvaro Hernandez Cabezuela e sul dilettante francese Paul Franquet, quarti con 69 (-3).
Saranno in corsa per il titolo altri tre azzurri: Lucas Nicolas Fallotico, Mattia Comotti e Manfredi Manica, settimi con 70 (-2) insieme al transalpino Xavier Poncelet, all’inglese Harry Goddard e all’iberico Javier Barcos. Più indietro Davide Buchi e Federico Livio, 13.i con 71 (-1), Flavio Michetti, 20° con 72 (par), Giovanni Manzoni e Ludovico Addabbo, 22.i con 73 (+1). Non ha chance di difendere il titolo Gianmaria Rean Trinchero, 34° con 74 (+2). Il montepremi è di 47.500 euro.
LA VIGILIA - L’Alps Tour riparte dalla Tunisia con la prima di due gare denominate “Tunisian Swing” dopo il trittico di eventi egiziani che ha aperto l’annata 2025. Al The Residence Golf Course di Tunisi è in programma, dal 20 al 22 marzo, il Tunisian Golf Open dove difende il titolo Gianmaria Rean Trinchero, che sarà uno dei 26 italiani in gara in un contesto di 120 giocatori in rappresentanza di 20 nazioni.
Nel field tutti i migliori elementi del momento con i primi dieci dell’ordine di merito, tra i quali i tre vincitori stagionali e, complessivamente, 19 tra venti.
In grande spolvero gli spagnoli con due che sono andati già a segno, Javier Barcos (n. 2) nel precedente New Giza Open, e Alvaro Hernandez Cabezuela (n. 3) nel Red Sea Little Venice Open, ma si sono ben comportati anche Mario Galiano Aguilar (n. 6) e Rocco Repetto (n. 7). Tra favoriti pure gli altri tra i dieci: i francesi Quentin Debove (n. 1) e Maxime Legros (n. 8), lo svizzero Luca Galliano (n. 4), che si è imposto del torneo d’apertura, l’Ein Bay Open, gli irlandesi Ronan Mullarney (n. 5) e Hugh Foley (n. 9) e Jacopo Vecchi Fossa (n. 10). Da seguire, perché hanno offerto buoni spunti, gli iberici Juan Salama Monsalve e Manuel Morugan, l’argentino Gato Bertinotti, l’inglese Michael Hay e il transalpino Tom Gueant. Al via anche l’altro francese Benjamin Kedochim che nel 2024 ha primeggiato nell’ordine di merito pur senza successi.
Tra gli azzurri da seguire, oltre a Rean Trinchero, Manfredi Manica, Giovanni Manzoni e Ludovico Addabbo, che sono tra i top 20, insieme ad altri che hanno le qualità per mettersi in evidenza come Mattia Comotti, Marco Florioli, Federico Livio, Andrea Romano e Flavio Michetti, per citarne alcuni.
E’ la quarta edizione del torneo in calendario sull’Alps Tour (l’ottava in totale), dopo quella dello scorso anno e le due nel 2015 e nel 2016 vinte da due inglesi. La prima da Josh Loughrey, che non ha lasciato poi tracce, e la seconda da Matt Wallace, che sta facendo una buona carriera sul circuito continentale e sul PGA Tour. In quella stagione ha stabilito il record di vittorie con sei, di cui quattro di fila.
In precedenza il Tunisian Open si è giocato per quattro anni, dal 1982 al 1985, come evento dell’European Tour (ora DP World Tour), vinto in tre occasioni da ottimi giocatori quali l’inglese Mark James, lo scozzese Sam Torrance e lo spagnolo Antonio Garrido. Il “Tunisian Swing” si concluderà con il La Cigale Golf Open, al La Cigale Tabarka Golf di Tabarka (25-27 marzo). Per entrambe le gare il montepremi è di 47.500 euro.
Quarta vittoria nella Superlega araba per Joaquin Niemann. Il cileno bissa l'impresa dello scorso febbraio in Australia e conquista anche la gara individuale del LIV Golf Singapore. Dopo i due exploit del 2024, quest'anno il 26enne di Santiago del Cile ha già servito un'altra doppietta nella lega separatista del green.
Al Sentosa Golf Club (Serapong Course, par 71), con uno score di 196 (67 64 65, -17), ha dominato la scena staccando di cinque colpi l'americano Brooks Koepka, secondo con 201 (-12) e di sei l'australiano Ben Campbell, terzo con 202 (-11). Lo spagnolo David Puig si è classificato quarto con 203 (-10) davanti, tra gli altri, al suo connazionale Jon Rahm (golfista più pagato al mondo) e all'americano Dustin Johnson, entrambi quinti con 204 (-9).
Seconda impresa consecutiva, nella competizione a squadre, per i "Fireballs GC" guidati dall'iberico Sergio Garcia, con i suoi connazionali Puig e Luis Masaveu e il messicano Abraham Ancer. Con un totale di "-22" hanno avuto la meglio sulla "Legion XIII" di Rahm, Tyrrell Hatton, Caleb Surratt e Tom McKibbin, runner up con "-19".
Ancora un successo italiano nelle gare di College USA. L’ha firmato Tommaso Zorzetto, studente della Grand Canyon University, che ha vinto con 204 (69 69 66, -9) colpi, insieme a Tegan Andrews (204 - 66 72 66), il GCU Men’s Invitational 2025 disputato sul percorso del GCU Golf Course (par 71) a Phoenix in Arizona. I due hanno disputato sei buche di spareggio senza che uno prevalesse e a quel punto è stata decretata la parità.
Al terzo posto con 205 (-8) Carlos Astiazaran (Univerisy of The Pacific) e al quarto con 209 (-4) Aidan Thomas (New Mexico State) e Josh McCabe, compagno di studi dell’azzurro.
E’ stata una doppia vittoria per Zorzetto, che ha dato un notevole contributo anche a quella della sua università nella classifica per team con 840 (280 281 279, -12). Al secondo posto con tredici colpi di ritardo New Mexico State (853, +1), al terzo con 854 (+2) University of the Pacific, al quarto con 855 (+3) Drake University e al quinto con 861 (+9) California State Fullerton.
E’ stata la terza affermazione degli azzurri in tornei di College in meno di un mese dopo quelle di Francesca Fiorellini (Bruin Wave Invitational, California) e di Francesca Pompa (Tulane Classic Presented by Chad Brownstein, Louisiana).
Lo sport italiano rende omaggio a Franco Chimenti con un gesto per l’eternità. A Roma, al Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti”, il CONI ha intitolato una strada, “Viale Franco Chimenti, un grande uomo di sport”, allo storico presidente della Federazione Italiana Golf scomparso lo scorso 3 ottobre all’età di 85 anni. Alla cerimonia, aperta dalle commosse parole di Giovanni Malagò, Presidente del CONI, hanno assistito, tra gli altri: la famiglia Chimenti, Franco Carraro e Manuela Di Centa, membri CIO, le Vice Presidenti del CONI, Silvia Salis e Claudia Giordani, il Segretario Generale del CONI Carlo Mornati, i membri della Giunta Nazionale del CONI, il numero 1 del CIP Luca Pancalli e numerosi Presidenti federali, a partire da quello della Federgolf Cristiano Cerchiai.
“Non ci vogliamo sostituire a chi ha responsabilità toponomastiche in questo Paese, ma almeno a casa nostra ci è concesso fare ciò che desideriamo – ha spiegato il Presidente del CONI Giovanni Malagò –. Il nostro desiderio era quello di lasciare un segno per l’eternità a Franco. Conosceva benissimo questo luogo, cuore dello sport italiano. Davanti a questo viale c’è l’aula magna dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI, che Franco stimava moltissimo. È la perfetta sintesi della sua vita: passione sportiva, ruoli dirigenziali ma anche parte accademica e scientifica. C’è tutta la nostra famiglia, il mondo dello sport. Ringrazio il presidente della Federgolf Cristiano Cerchiai e tutta la famiglia di Franco. È un gesto che trasmette il nostro amore infinito e la nostra riconoscenza nei suoi confronti”.
L’evento è stato chiuso dalle parole di Ugo Chimenti. “Essere qui in questa occasione speciale e in questo posto speciale è motivo di grande orgoglio, emozione e gratitudine verso il Presidente Malagò e tutti coloro che lo hanno sostenuto. Papà è stato un grande uomo di sport. Con lui la Federazione ha conseguito oltre 50 successi in campo internazionale. Questo viale unisce la sua passione sportiva con il suo impegno in campo scientifico per cui ha ricevuto tanti riconoscimenti. Aveva la fama di essere particolarmente severo e parco nei giudizi, ma le sue lezioni all’Università erano le più seguite. Riusciva a trasmettere qualcosa in più rispetto agli altri, instaurava uno splendido rapporto con i ragazzi. È stato un grande uomo. Quello che ci ha trasmesso e insegnato resterà per sempre nei nostri cuori”.
La belga Manon De Roey ha vinto con 201 (69 63 69, -9) colpi l’Australian Women’s Classic, torneo del Ladies European Tour, organizzato in collaborazione con il WPGA Tour of Australasia, sul percorso del Coffs Harbour Golf Club (par 70), nella città da cui il circolo prende il nome in Australia, dove si sono classificate al 44° posto con 213 (+3) Alessia Nobilio (71 71 71) e Alessandra Fanali (70 72 71).
Manon De Roey, 33enne di Schilde, ha firmato il terzo titolo sul Ladies European Tour, rimontato nel round conclusivo dal secondo posto con un parziale di 69 (-1, tre birdie, due bogey) e superando di misura l’inglese Cara Gainer, seconda con 202 (-8), vincitrice della prima gara stagionale (Lalla Meryem Cup) e che con tale piazzamento ha consolidato la sua leadership nell’ordine di merito.
Al terzo posto con 203 (-7) la thailandese Cholcheva Wongras, al quarto con 204 (-6) l’australiana Sarah Kemp, in vetta dopo 36 buche, e la svedese Kajsa Arwefjall, numero uno della money list 2024 del LET Access, il secondo tour femminile continentale. Al sesto con 205 (-5) la gallese Darcey Harry, l’austriaca Emma Spitz, la ceca Sara Kouskova e l’australiana Grace Kim. E’ uscita al taglio dopo due giri la terza italiana in gara, Anna Zanusso, 119ª con 151 (72 79, +11).
Manon De Roey, per il successo che le vale anche sul circuito australiano, ha ricevuto un assegno di 45.000 euro su un montepremi di 300.000 euro. Nel suo palmares figurano anche tre vittorie sul LET Access e una sul WPGA Tour of Australasia, al netto dell’attuale.
SECONDO GIRO - L’australiana Sarah Kemp con un gran giro in 62 (-8, nove birdie, un bogey) colpi e lo score di 130 (68 62, -10), si è portata al vertice dell’Australian Women’s Classic, torneo del Ladies European Tour, organizzato in collaborazione con il WPGA Tour of Australasia, sul percorso del Coffs Harbour Golf Club (par 70), nella città da cui il circolo ospitante prende il nome in Australia. La gara, programmata originariamente su 72 buche, è stata poi ridotta a 54 per i problemi causati dal ciclone Alfred.
Tre le azzurre in gara delle quali sono 40.e con 142 (+2), Alessia Nobilio (71 71) e Alessandra Fanali (70 72), mentre non ha superato il taglio Anna Zanusso, 119ª con 151 (72 79, +11).
La Kemp, 39enne di Sydney, 12 titoli sul circuito di casa, proverà a cogliere il primo sul LET contando su due colpi d vantaggio nei riguardi della belga Manon De Roey e della gallese Darcey Harry, seconde con 132 (-8). Sono a tre lunghezze la thailandese Cholcheva Wongras e la svedese Moa Folke, quarte con 133 (-7), e hanno possibilità di inserirsi nella corsa al successo anche l’austriaca Emma Spitz, l’irlandese Lauren Walsh e l’inglese Cara Gainer, leader della money list e vincitrice di un torneo in stagione (Lalla Meryem Cup), seste con 134 (-6). Alessia Nobilio ha girato in 71 (+1) con un bogey e 17 par, Alessandra Fanali in 72 (+2) con tre birdie e cinque bogey, Il montepremi è di 300.000 euro.
PRIMO GIRO - Terzetto al comando con 64 (-6) colpi, dopo il giro iniziale dell’Australian Women’s Classic, formato dalla gallese Darcey Harry, dalla svedese Moa Folke e dall’austriaca Emma Spitz. Nel torneo del Ladies European Tour, organizzato in collaborazione con il WPGA Tour of Australasia sul percorso del Coffs Harbour Golf Club (par 70), nella città da cui il circolo ospitante prende il nome in Australia, sono in media classifica le tre azzurre in campo: Alessandra Fanali, 31ª con 70 (par), Alessia Nobilio, 42ª con 71 (+1), e Anna Zanusso, 55ª con 72 (+2).
Il trio di testa è seguito da due giocatrici di casa, Grace Kim e Kelsey Bennett, quarte con 66 (-4), e dalle inglesi Hannah Screen e Cara Gainer, leader della money list e vincitrice di un torneo in stagione (Lalla Meryem Cup), dalla francese Nastasia Nadaud e dalla giapponese Ibeha Hinata, seste con 67 (-3).
La Harry e la Spitz hanno realizzato sette birdie e un bogey e la Folke ha fatto percorso netto con sei birdie. Per la Fanali tre birdie, un bogey e un doppio bogey, per la Nobilio tre birdie e quattro bogey e per la Zanusso due birdie e quattro bogey. Il montepremi è di 300.000 euro.
LA VIGILIA - Il Ladies European Tour riprende con l’Australian Women’s Classic in Australia, organizzato in collaborazione con il WPGA Tour of Australasia, dopo la settimana di sosta forzata a causa dell’annullamento dell’Australian WPGA Championship per i problemi causati dal ciclone Alfred. Il torneo, che risentirà tuttavia della situazione poiché è stato ridotto da 72 a 54 buche, si disputerà da venerdì 14 marzo a domenica 16 ospitato dal Coffs Harbour Golf Club con la partecipazione di tre azzurre: Alessandra Fanali, Alessia Nobilio e Anna Zanusso.
La gara anche lo scorso anno ha subito conseguenze per il maltempo: infatti fu possibile disputare un solo giro al termine del quale risultarono in vetta la danese Nicole Broch Estrup, la taiwanese Pei-Ying Tsai e l’australiana Jess Whitting, delle quali solo l’ultima al via.
A Coffs Harbour giocheranno otto tra le prime dieci dell’ordine di merito guidate dall’inglese Cara Gainer, numero uno e vincitrice della Lalla Meryem Cup in Marocco. Sarà tra le favorite insieme alle altre che la seguono nell’ordine in graduatoria: la connazionale Annabell Fuller, l’indiana Diksha Dagar, la singaporiana Shannon Tan, la spagnola Nuria Iturrioz, l’irlandese Lauren Walsh, l’austriaca Emma Spitz e la francese Nastasia Nadaud. Assenti la thailandese Jeeno Thitikul (n. 2) e la danese Nanna Koerstz Madsen (n. 8).
Nel field anche la belga Manon De Roey, la francese Pauline Roussin-Bouchard, le inglesi Alice Hewson e Liz Young, le spagnole Maria Hernadez e Ana Pelaez Trivino, la thailandese Trichat Cheenglab e, tra le giocatrici di casa, Sarah Kemp, Grace Kim e Kirsten Rudgeley.
Alessandra Fanali, alla terza presenza stagionale, è reduce dal 33° posto nel ricco PIF Saudi Ladies International, Alessia Nobilio e Anna Zanusso, che hanno conseguito la ‘carta’ nella Qualifying School a dicembre, sono alla seconda. Il montepremi è di 300.000 euro.
IL PLAYOFF - La 51ª edizione del The Players Championship va a Rory McIlroy. In Florida, il 35enne nordirlandese ha superato al play-off, che si è disputato sulla distanza di tre buche, l'americano John Michael Spaun Jr con cui aveva chiuso alla pari, con uno score di 276 (-12) colpi, il torneo.
A Ponte Vedra Beach, il numero 2 mondiale ha festeggiato la seconda impresa nell'evento del PGA Tour dopo averlo già fatto suo nel 2019. Alla 28ª vittoria in carriera sul massimo circuito statunitense, l'exploit gli ha fruttato 4.500.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 25.000.000.
Dopo l'exploit nell'AT&T Pebble Beach Pro-Am, McIlroy ora si è distinto anche come primo plurivincitore sul PGA Tour 2025. Al 20° post all-time in quanto a successi sul PGA Tour, McIlroy sogna adesso di tornare a conquistare un Major (non accade dal 2014) e di completare il Grande Slam al The Masters (10-13 aprile ad Augusta, Usa), torneo finora a lui stregato.
QUARTO GIRO - In Florida si deciderà al play-off la 51ª edizione del The Players Championship. A Ponte Vedra Beach, a contendersi il titolo nel torneo più ricco (il montepremi è di 25.000.000 di dollari) del PGA Tour 2025 saranno Rory McIlroy, numero 2 mondiale e vincitore della competizione nel 2019, e John Michael Spaun Jr.
Il nordirlandese e l'americano al TPC Sawgrass (Stadium Course, par 72) hanno chiuso alla pari, entrambi con uno score di 276 (-12) colpi, le 72 buche regolamentari. Ma il ritardo per maltempo accumulato nei giorni precedenti e l'arrivo dell'oscurità hanno portato gli organizzatori a rinviare a oggi lo spareggio, che si disputerà almeno su tre buche (la 16, 17 e 18), così come previsto dal regolamento della gara.
Nell'ultimo round McIlroy ha rimontato quattro posizioni e, a sei buche dalla fine sembrava a un passo dall'impresa. Un bogey alla 14 e due birdie di Spaun Jr hanno rimesso tutto in gioco. In Florida, hanno condiviso la terza posizione con 278 (-10) gli statunitensi Tom Hoge, Akshay Bhatia e Lucas Glover, mentre Scottie Scheffler, leader del world ranking e campione del The Players nel 2024 come nel 2022, stavolta non è andato invece oltre la 20ª piazza con 284 (-4).
TERZO GIRO - Nuovo cambio al vertice di un combattuto The Players Championship, il più ricco torneo del PGA Tour con un montepremi di 25 milioni di dollari. Al TPC Sawgrass (Stadium Course, par 72) di Ponte Vedra Beach, in Florida, conduce con 204 (66 68 70, -12) J.J. Spaun, 34enne di Los Angeles, con un titolo sul circuito, uno sul Web.com Tour (ora Korn Ferry Tour), e uno sul PGA Tour Canada. Affronterà l’ultimo giro con un colpo di vantaggio su Bud Cauley, secondo con 205 (-11), e tre su Lucas Glover e su Alex Smalley, terzi con 207 (-9).
Ha possibilità di rinverdire il successo del 2019 il nordirlandese Rory McIlroy, numero 2 mondiale, quinto con 208 (-8) insieme a Akshay Bhatia e al canadese Corey Conners, e la matematica non esclude i sei concorrenti in ottava posizione con 209 (-7): Danny Walker, Patrick Cantlay, Max McGreevy, Jake Knapp, il tedesco Stephan Jaeger e l’austriaco Sepp Straka. Fuori gioco, invece, il campione in carica e numero uno mondiale Scottie Scheffler, 16° con 211 (-5), che ha vinto la gara anche nel 2022.
SECONDO GIRO - Min Woo Lee e Akshay Bhatia sono i nuovi leader, a sorpresa, del The Players Championship. A Ponte Vedra Beach, in Florida, l'australiano e l'americano, risaliti entrambi dalla quarta posizione, al termine del secondo round del torneo più ricco del PGA Tour (il montepremi è di 25.000.000 di dollari) guidano la classifica con uno score di 133 (-11) colpi.
Al TPC Sawgrass (Stadium Course, par 72) li tallona un altro statunitense, John Michael Spaun Jr, terzo con 134 (-10), e in vetta nel giro d'apertura della rassegna. Tra i big, condividono la quarta piazza con 135 (-9) il nordirlandese Rory McIlroy, numero 2 mondiale e vincitore della competizione nel 2019, e gli americani Collin Morikawa e Alex Smalley, mentre Scottie Scheffler, leader del world ranking e campione del The Players nel 2024 e nel 2022, è risalito dalla 20ª alla 16ª posizione con 139 (-5). Medaglia d'oro ai Giochi di Parigi, Scheffler punta a eguagliare il record di tre successi nell'evento di Jack Nicklaus, a segno nel 1974, 1976 e 1978.
PRIMO GIRO - In Florida il primo round del The Players, torneo più ricco del PGA Tour (il montepremi è di 25 milioni di dollari), è stato sospeso per l'arrivo dell'oscurità con ancora cinque giocatori chiamati ad ultimarlo. Al TPC Sawgrass (Stadium Course, par 72) di Ponte Vedra Beach, gli americani Lucas Glover e John Michael Spaun Jr con uno score di 66 (-6) guidano la classifica provvisoria insieme al colombiano Camilo Villegas. I tre leader hanno un solo colpo di vantaggio sul nordirlandese Rory McIlroy (numero 2 mondiale e vincitore della competizione nel 2019), sull'australiano Min Woo Lee e sugli statunitensi Billy Horschel e Akshay Bhatia, tutti quarti con 67 (-5). Sul "-5", ma con ancora due buche del round d'apertura da completare, c'è pure Max McGreevy, 29enne di Edmond (Oklahoma), mentre Scottie Scheffler, leader del world ranking e campione del The Players sia nel 2024 che nel 2022, è 20° con 69 (-3).
LA VIGILIA - E' tutto pronto in Florida per lo show del The Players Championship. Torneo più ricco del PGA Tour, metterà in palio 25 milioni di dollari (4.500.000 andranno al vincitore) e andrà in scena, da domani a domenica 16 marzo, a Ponte Vedra Beach. Al TPC Sawgrass scenderanno in campo 144 giocatori, tra questi anche 48 tra i migliori 50 al mondo, con le sole defezioni, forzate, di due big della Superlega araba: Tyrrell Hatton e Bryson DeChambeau. Per il resto ci saranno tutti i migliori, a partire da Scottie Scheffler.
L'americano, leader del world ranking, ha fatto sue le ultime due edizioni dell'evento. Così facendo, si è distinto come colui che ha incassato più soldi in questo appuntamento (9.046.200) nonostante lo abbia giocato solamente quattro volte. E ora lo statunitense punta a emulare Jack Nicklaus, l'unico ad aver conquistato per tre volte la gara affermandosi nel 1974 (anno della prima edizione), 1976 e 1978. Medaglia d'oro ai Giochi di Parigi, Scheffler nei primi due round giocherà al fianco di Rory McIlroy (campione nel 2019) e Xander Schauffele (runner up nel 2018 e nel 2024), rispettivamente al secondo e al terzo posto nell'ordine di merito mondiale.
Considerato da molti come una sorta di "quinto" Major del golf maschile, il The Players è diventato, negli anni, un appuntamento iconico del PGA Tour. Arrivato alla 51esima edizione, nel 2020 'segnò' lo stop al golf mondiale per via dell'emergenza epidemiologica da Covid-19. Teatro della gara sarà appunto il TPC Sawgrass, che presenta buche caratteristiche e complicatissime. La '17' merita una menzione particolare visto e considerato che dal 2003 sono finite in acqua, complessivamente, 1.029 palline. Nel 2007, durante il primo round, ci fu un record di 50 contro le 97 complessive al termine del quarto giro. Su quella buca, il tedesco Bernhard Langer ha realizzati 26 birdie in carriera.
Da Collin Morikawa a Ludvig Aberg, da Hideki Matsuyama a Russell Henley (reduce dall'exploit nell'Arnold Palmer Invitational), da Wyndham Clark a Justin Thomas e Tommy Fleetwood. Questi e molti altri i protagonisti annunciati. Tra i past winner, con Scheffler e McIlroy, anche Justin Thomas (2021), Si Woo Kim (2017), Jason Day (2016), Rickie Fowler (2015), Matt Kuchar (2012) e Adam Scott (2004).
Ma non Tiger Woods. Vincitore nel 2001 e nel 2013, il californiano è stato sottoposto, in queste ore, ad un altro intervento chirurgico, per la rottura del tendine d'Achille sinistro.
IL TORNEO SU DISCOLVERY PLUS E SU EUROSPORT 2 - Il The Players Championship sarà teletrasmesso da Discovery Plus e da Eurosport 2 con collegamenti ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 13 marzo e venerdì 14, dalle ore 18 alle ore 24; sabato 15, dalle ore 19 alle ore 24; domenica 16, dalle ore 18 alle ore 23. Commento di Nicola Pomponi, Alessandro Bellicini e di Matteo Delpodio.
Ancora un infortunio, l'ennesimo, per Tiger Woods. Il golfista californiano, sui propri profili social, ha annunciato la rottura del tendine d'Achille. "Quando ho iniziato ad aumentare i carichi d'allenamento, ho sentito un forte dolore al tendine d'Achille sinistro. Questa mattina, il dott. Charlton Stucken dell'Hospital for Special Surgery di West Palm Beach, in Florida, ha eseguito un intervento minimamente invasivo. Ora sono tornato a casa e ho intenzione di concentrarmi sulla mia convalescenza e riabilitazione. Grazie a tutti per il supporto", le dichiarazioni di Woods.
Non c'è pace per il 15 volte campione Major che, lo scorso settembre, si è sottoposto a un nuovo intervento alla schiena.
Poi, il rientro in campo a Orlando, a dicembre, in coppia con il figlio Charlie nel PNC Championship. Quindi, la morte improvvisa della mamma Kultida. L'ennesimo duro colpo per Woods, costretto a saltare il The Masters, primo Major maschile del 2025 in programma dal 10 al 13 aprile prossimi ad Augusta, in Georgia.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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