Primo successo in carriera sul PGA Tour per Maverick McNealy. Alla 14 ª gara giocata sul circuito, l'americano ha conquistato a Saint Simons Island (nello Stato federato della Georgia, USA), con un totale di 266 (62 70 66 68, -16) colpi, il The RSM Classic. Nell'ultimo appuntamento della FedEx Cup Fall, serie di otto tornei dopo il Tour Championship, ha superato in volata i suoi connazionali Daniel Berger e Luke Clanton, secondi con 267 (-15) come il colombiano Nico Echavarria. E' invece uscito al taglio, con uno score di 144 (72 72, +2), Francesco Molinari.
All'età di 29 anni e 17 giorni, al Sea Island Golf Club, McNealy, grande protagonista nel primo round (parziale di 62, -9), nell'ultimo ha realizzato un birdie decisivo alla buca 18 (la 72ª e ultima della competizione) e festeggiato l'impresa. L'exploit gli ha fruttato 1.368.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 7.600.000.
L'RSM Classic ha assegnato le "carte" piene per il PGA Tour 2025 ai migliori 125 classificati nella FedEx Cup. Grazie al secondo posto nell'evento, Berger è riuscito a confermare il suo status. Molinari 192°.
LA VIGILIA - Francesco Molinari scende in campo per la seconda settimana consecutiva, dopo il 17° posto alle Bermuda, per partecipare al The RSM Classic (21-24 novembre), ultimo evento della FedExCup Fall, serie di otto tornei in programma dopo il TOUR Championship, che riveste notevole importanza. Infatti sui percorsi del Seaside Course (par 70) e del Plantation Course (par 72), al Sea Island Golf Club di St. Simons Island in Georgia, al termine della gara verranno assegnate le ‘carte’ per il PGA Tour 2025. I primi 125 giocatori della graduatoria FedEx Cup riceveranno la ‘carta’ piena, mentre quelli che termineranno dal 126° al 150° avranno lo status completo per il Korn Ferry Tour e una conditional card per il circuito maggiore.
Fari puntati sullo svedese Ludvig Aberg, numero 5 mondiale, e su Brian Harman (n. 24),i più gettonati nelle previsioni della vigilia e i soli tra i primi 25 del ranking in campo. Il primo, 25enne di Eslöv, difende l’unico titolo siglato in USA per un palmarès in cui ne figurano un altro sul DP World Tour e due sullo Swedish Golf Tour. Sebbene siano assenti quasi tutti i big, il field comunque è buono. Saliranno sul tee di partenza il portoricano Rafael Campos, a segno nel precedente Butterfield Bermuda Championship, gli statunitensi Austin Eckroat, due successi quest’anno, l’ultimo nel World Wide Technology Championship a ottobre, Lucas Glover, Ryan Moore, Andrew Novak, secondo alle Bermuda, Webb Simpson, Brandt Snedeker e Sam Ryder, l’irlandese Seamus Power, l’inglese Matt Wallace, il canadese Adam Hadwin, il filippino Rico Hoey e il colombiano Nico Echevarria.
Nel torneo, nato nel 2010 e giunto alla 15ª edizione, vi saranno nove past winner tutti in grado di rendersi protagonisti. Oltre ad Aberg prenderanno il via i canadesi Adam Svensson e Mackenzie Hughes, secondo nel 2023, e gli americani Tyler Duncan, Austin Cook, Kevin Kisner, Chris Kirk, Tommy Gainey e Robert Streb, unico ad aver realizzato la doppietta (2014, 2020). Il montepremi è di 7.600.000 dollari dei quali 1.368.000 gratificheranno il vincitore.
Il torneo in diretta su Discovery Plus e su Eurosport 2 - Il The RSM Classic sarà teletrasmesso in diretta da Discovery Plus e da Eurosport 2 ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 21 e venerdì 22 novembre, dalle ore 18 alle ore 21; sabato 23 e domenica 24, dalle ore 19 alle ore 22. Commento di Nicola Pomponi e di Isabella Calogero.
Nelly Korda si conferma la regina del golf femminile. L'americana, numero 1 al mondo, ha dominato in Florida il "The Annika driven by Gainbridge at Pelican" e centrato la 15ª vittoria in carriera sul LPGA Tour, la settima del 2024. Dal 1970, tra le statunitensi, solo Kathy Whitworth (1973), Nancy Lopez (1978, 1979) e Beth Daniel (1990) erano riuscite prima a conquistare sette o più tornei in una sola stagione. E più in generale, era dal 2011 (Yani Tseng) che una proette non riusciva in una impresa simile.
Inarrestabile, la 26enne di Bradenton ha trionfato a Belleair con uno score di 266 (-14), staccando di tre colpi la cinese Weiwei Zhang, la sudcoreana Jin Hee Im e l'inglese Charley Hull, tutte seconde con 269 (-11).
Come se non bastasse, la Korda si è distinta come prima giocatrice da Jin Young Ko (che ha fatto sua la Founders Cup nel 2019, 2021 e 2023) a imporsi per tre volte in un evento conquistato pure nel 2021 e nel 2022. Inoltre, grazie all'ennesima gemma, si è affermata come la 28ª statunitense ad aver vinto almeno 15 gare sul LPGA Tour. Oltretutto, l'exploit le ha fruttato 487.500 dollari (a fronte di un montepremi complessivo di 3.250.000) e permesso di portare i suoi guadagni stagionali a quota 4.164.430, sfondando il muro dei 13.000.000 incassati in carriera.
L’Italian Pro Tour 2024 si conclude con un evento di prestigio: il Campionato Nazionale Open/Trofeo Franco Chimenti dedicato allo storico Presidente della Federazione Italiana Golf recentemente scomparso.
Inserito nel circuito delle gare nazionali e internazionali organizzato dalla FIG, con il supporto dell’Official Advisor Infront Italy, l’84ª edizione del torneo più longevo nel panorama italiano si svolgerà sul percorso del Golf Nazionale di Sutri (VT) dal 20 al 23 novembre con la partecipazione di 78 concorrenti, 62 professionisti e 16 dilettanti.
Farà da prologo alla manifestazione domani, martedì 19 novembre, la tradizionale Pro-Am.
Il field - In un field che comprende numerosi giocatori in grado di proporsi ai vertici difenderà il titolo Enrico Di Nitto, che ha appena avuto accesso sul Challenge Tour 2025, il quale lo scorso anno siglò il secondo alloro, dopo quello del 2017, superando Luca Cianchetti. Tra i concorrenti più attesi Gregorio De Leo che ha ottenuto la ‘carta’ per il DP World Tour e potrà continuare il suo percorso di crescita sulla grande ribalta internazionale.
Sanno già come si vince questa competizione anche Jacopo Vecchi Fossa (2018, 2021), Giulio Castagnara (2020), Filippo Bergamaschi (2016) e Lorenzo Gagli (2010), pure loro tra i favoriti insieme a tanti altri atleti tra i quali citiamo Edoardo Raffaele Lipparelli, Andrea Romano, Manfredi Manica, Gianmaria Rean Trinchero, Mattia Comotti e Marco Florioli. Quest’ultimo, da poco tra i professionisti, potrebbe divenire il quinto figlio d’arte a salire sul gradino più alto del podio dopo il padre Massimo, a segno nel 1997, al via anche lui. Peraltro lo ha già imitato nel Campionato PGAI dove si è imposto a ottobre trent’anni dopo il genitore.
Tra i dilettanti la presenza di Matteo Cristoni, Pietro Boeris, Lucas Nicolas Fallotico e Alessandro Nardini, che hanno conquistato la ‘carta’ piena per il prossimo Alps Tour.
Formula e montepremi - Il torneo si disputa sulla distanza di 72 buche, 18 al giorno, con taglio dopo 36 che promuoverà ai due giri finali i primi 40 classificati, i pari merito al 40° posto e i dilettanti entro il punteggio di qualifica. Il montepremi è di 50.000 euro con prima moneta di 7.250 euro.
La Pro-Am – Show d’apertura con la Pro-Am del Campionato Nazionale Open/Trofeo Franco Chimenti. In campo 17 squadre formate da un professionista e da tre dilettanti. Tra i pro vi saranno Gagli, Di Nitto, De Leo, Bergamaschi, Cianchetti e Vecchi Fossa e tra gli amateur gli ex calciatori Christian Panucci, Michele Paramatti, Mauro Tassotti, Stefano Desideri, Giuseppe Incocciati e Lorenzo Marronaro e l’ex sciatore Much Mair.
Si competerà sulla distanza di 18 buche con formula “Tour Scramble & Use your pro” e si conteranno solamente birdie, eagle ed eventuali albatross. Partenza shotgun, ossia tutte le compagini al via insieme dalle varie buche del campo, alle ore 10.
Ingresso libero per il pubblico – Nei giorni di gara e in occasione della Pro-Am l’ingresso per il pubblico sarà gratuito.
La storia - Il torneo ha un albo d’oro firmato praticamente da tutti i giocatori che hanno scritto pagine di rilievo nella storia del golf italiano. Fra costoro spicca il nome di Alfonso Angelini, uno dei mitici “tre moschettieri” con Ugo Grappasonni e con Aldo Casera, che con dieci vittorie tra il 1947 e il 1969 ha stabilito un record probabilmente destinato a rimanere imbattuto. Gli altri plurivincitori hanno firmato al massimo una quaterna.
Quattro i figli d’arte vincitori dopo i padri: Andrea Canessa (1988), Emanuele Bolognesi (1990-1995), Silvio Grappasonni (1991-1992) e Marco Bernardini (2008) che hanno emulato rispettivamente Emanuele Canessa (1970-1971), Ovilio Bolognesi (1963), Ugo Grappasonni e Roberto Bernardini, gli ultimi due con quattro titoli. Infine la gara, che inizialmente si chiamava Omnium e che è aperta agli amateur, è stata vinta una sola volta da un dilettante, Andrea Pavan nel 2006.
Il Golf Nazionale - Il tracciato del Golf Nazionale, disegnato dagli architetti George e Jim Fazio e David Mezzacane, si dipana in un suggestivo scenario naturale, tra boschi e querce secolari. Di eccellente caratura tecnica e qualitativa, ha ospitato tante manifestazioni di prestigio tra le quali la World Cup nel 1991, il Campionato Europeo Dilettanti nel 1992 e nel settembre 2023 la Junior Ryder Cup, prologo alla Ryder Cup di Roma.
Il Golf Nazionale, la casa del golf italiano, è anche la sede del Centro Tecnico Federale, base operativa per tutte le figure professionali legate alla disciplina. Il circolo ha sposato i principi dell’ecosostenibilità con il manto erboso costituito da una Bermuda Grass di nuova generazione che si adatta bene al clima del bacino del Mediterraneo e consente di superare nel modo migliore inverni molto rigidi.
I Partner - L’Italian Pro Tour 2024 ha il supporto di Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Rinascente (Official Sponsor); Poste Assicura (Official Supplier); Chronogolf by Lightspeed (Official Supplier); Corriere dello Sport e Tuttosport (Media Partner). Official advisor: Infront Italy.
Francesco Molinari si è classificato al 17° posto con 274 (68 66 70 70, -10) colpi nel Butterfield Championship, che si è svolto sul percorso del Port Royal Golf Course (par 71), a Southampton nelle isole Bermuda.
Ha firmato il primo titolo sul PGA Tour in 80 partenze il portoricano Rafael Campos che con un giro finale in 68 (-3, un eagle, quattro birdie, tre bogey), per uno score di 265 (70 65 62 68, -19), ha superato Andrew Novak, con il quale condivideva la leadership dopo 54 buche e poi secondo con 268 (-16). In terza posizione con 269 (-15) Mark Hubbard e il belga Adrien Dumont de Chassart e in quinta con 270 (-14) Vince Whaley, Sam Ryder e Justin Lower. Solo 47° con 279 (-5) il colombiano Camilo Villegas, campione uscente.
Campos, 36enne di San Juan, è il secondo portoricano dopo Chi Chi Rodriguez (otto successi tra il 1963 e il 1979) a imporsi sul PGA Tour dove è tornato per essersi piazzato tra i top 30 della money list nel Korn Ferry Tour del 2023. Un successo a sorpresa il suo, perché veniva da 13 tagli subiti nelle ultime 15 partecipazioni, che gli ha fruttato un assegno di 1.242.000 dollari su un montepremi di 6.900.000 dollari.
Francesco Molinari ha recuperato sei posizioni nell’ultimo round con un 70 (-1, quattro birdie, tre bogey) e la prossima settimana parteciperà al The RSM Classic (21-24 novembre, St. Simons Island, Georgia). E’ l’ultimo evento della FedExCup Fall, serie di otto tornei programmati dopo il TOUR Championship, e sarà della massima importanza perché al termine i primi 125 giocatori della graduatoria FedEx Cup riceveranno la ‘carta’ per 2025, mentre quelli che termineranno dal 126° al 150° avranno lo status completo per il Korn Ferry Tour e una conditional card per il circuito maggiore.
TERZO GIRO - Francesco Molinari è sceso dal sesto al 23° posto con 204 (68 66 70, -9) colpi nel terzo giro del Butterfield Championship, torneo del PGA Tour che si conclude con la disputa del quarto sul percorso del Port Royal Golf Course (par 71), a Southampton nelle isole Bermuda.
Conducono con 197 (-16) Andrew Novak (67 68 62) e il portoricano Rafael Campos (70 65 62), unico non statunitense in top ten, che precedono di misura Justin Lower, terzo con 198 (-15). In quarta posizione con 200 (-13) Wesley Bryan e in quinta con 201 (-12) Troy Merritt, Sam Ryder e Lucas Glover.
Molinari ha girato in 70 (-1) con sei birdie, tre bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 6.900.000 dollari con 1.242.000 di prima moneta.
SECONDO GIRO - Alle Bermuda, ancora una buona prova di Francesco Molinari. Dopo il secondo round del Butterfield Championship, torneo del PGA Tour, il torinese è risalito dalla 15ª alla 6ª posizione con uno score di 134 (68 66, -8). A metà gara, l'azzurro è distante quattro colpi dall'americano Justin Lower, da solo in testa con 130 (65 65, -12) davanti ai suoi connazionali Robby Shelton e Ryan Moore, entrambi secondi con 132 (-10). In un leaderboard tutto a stelle e strisce, con Sam Ryder e Kevin Kisner al quarto posto con 133 (-9), sorride il piemontese.
Chicco Molinari con un giro in 66 (-5) frutto si sei birdie e un bogey, ha rimontato nove posizioni. L'evento, arrivato alla sesta edizione, mette in palio 6.900.000 dollari (1.242.000 è la prima moneta). Per molti protagonisti in campo questa rappresenta una competizione cruciale per provare a confermare la "carta" per giocare sul massimo circuito americano maschile anche nel 2025.
Al termine del The RSM Classic (21-24 novembre a St. Simons Island, in Georgia), infatti, i migliori 125 della FedEx Cup se ne assicureranno una piena, mentre quelli fino alla 150ª posizione ne conquisteranno una con meno possibilità di giocare.
PRIMO GIRO - Alle Bermuda buon inizio di Francesco Molinari nel Butterfield Championship. Il piemontese a Southampton Parish ha chiuso il primo round (sospeso anzitempo per l'arrivo dell'oscurità con ancora 21 giocatori chiamati ad ultimarlo) del torneo del PGA Tour al 15° posto con uno score di 68 (-3) colpi. Al Port Royal Golf Course (par 71), l'azzurro, che ha realizzato sei birdie, con tre bogey, è distante tre colpi dai due leader, gli americani Justin Lower e Hayden Springer, entrambi in testa con 65 (-6). Dietro di loro, a tallonarli, i connazionali Patrick Rodgers e Joseph Bramlett, terzi con 66 (-5) al fianco pure di Kevin Dougherty, fermato alla buca 17.
Partenza non esaltante, invece, per Camilo Villegas. Il colombiano, vincitore dell'evento nel 2023, è solo 66° con 72 (+1).
L'evento, arrivato alla sesta edizione, vede in gara 120 concorrenti e mette in palio 6.900.000 dollari (1.242.000 è la prima moneta). Per molti protagonisti in campo questa rappresenta una competizione cruciale per provare a confermare la "carta" per giocare sul massimo circuito americano maschile anche nel 2025. Al termine del The RSM Classic (21-24 novembre a St. Simons Island, in Georgia), infatti, i migliori 125 della FedEx Cup se ne assicureranno una piena, mentre quelli fino alla 150ª posizione ne conquisteranno una con meno possibilità di giocare.
LA VIGILIA - Francesco Molinari ritorna sul PGA Tour che propone il Butterfield Bermuda Championship (14-17 novembre) sul percorso del Port Royal Golf Course, a Southampton nelle isole Bermuda. E’ il settimo e penultimo evento della FedExCup Fall, serie di otto tornei in programma dopo il TOUR Championship atti a definire il gruppo dei primi 125 giocatori della graduatoria FedEx Cup. Costoro, al termine dell’ultima gara (The RSM Classic, 21-24 novembre, St. Simons Island, Georgia), riceveranno la ‘carta’ per 2025, mentre quelli che termineranno dal 126° al 150° avranno lo status completo per il Korn Ferry Tour e una conditional card per il circuito maggiore.
Difende il suo quinto titolo, arrivato nove anni dopo il quarto (Wyndham Championship, 2014), il colombiano Camilo Villegas, 42enne di Medellin, nel cui palmarès figurano altri sei successi di cui uno sul Japan Tour, e comunque rimasto una promessa mancata dopo un inizio di carriera che lasciava presagire ben altri esiti. Nel field vi sono 49 vincitori sul tour dei quali cinque a segno in nel 2024: Nico Echavarria, Kevin Yu, Jhonattan Vegas, Nick Taylor e Peter Malnati oltre ad altri due past winner della gara, Brendon Todd (2019) e Seamus Power (2022). Insieme ai citati, possono recitare ruoli da protagonisti anche Daniel Berger, Andrew Putnam, Lucas Glover, Chez Reavie, Nick Watney, Rico Hoey e Mackenzie Hughes.
Nel torneo, giunto alla sesta edizione, nessuno ha mai realizzato una “hole in one”, ma sarà al via il rookie Joe Highsmith, primo golfista dal 1983 ad averne siglate tre in stagione (The American Express, Rocket Classic e Wyndham Championship). Il montepremi è di 6.900.000 dollari di cui 1.242.000 andranno al vincitore.
Il torneo in diretta su Discovery Plus e su Eurosport 2 - Il Butterfield Bermuda Championship andrà in onda in diretta su Discovery Plus e su Eurosport 2 con collegamento ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 14 e venerdì 15 novembre, dalle ore 19 alle ore 22; sabato 16, dalle ore 17,30 alle ore 20,30; domenica 17, dalle ore 17 alle ore 20. Commento di Alessandro Bellicini e Nicola Pomponi.
Rory McIlroy protagonista assoluto, vincitore con 273 (-15) colpi del DP World Tour Championship e per la terza volta consecutiva sul trono d’Europa, la sesta in carriera, e Matteo Manassero, che ha conquistato la ‘carta’ per il PGA Tour, nel torneo che ha chiuso la stagione agonistica del circuito 2024 sull’Earth Course (par 72), disegnato da Greg Norman, al Jumeirah Golf Estates di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.
In un finale molto combattuto e spettacolare il nordirlandese, che si era già imposto in questo evento nel 2012 e nel 2015, ha superato di due colpi il danese Rasmus Hojgaard, secondo con 275 (-13) e anche lui autore di ottime giocate. Al terzo posto con 277 (-11) il francese Antoine Rozner, l’australiano Adam Scott e l’irlandese Shane Lowry e al sesto con 278 (-10) l’inglese Tyrrell Hatton, membro della LIV Golf. Solo 30° con 287 (-1) Thriston Lawrence, l’unico che poteva contendere a McIlroy il successo nella Race to Dubai (ordine di merito).
Matteo Manassero (70 77 69 71) ha chiuso alla pari con Lawrence e con il 12° posto nel ranking ha ottenuto, come detto, una delle “carte” per il PGA Tour riservate ai primi dieci non altrimenti esenti. Guido Migliozzi è terminato 19° con 284 (72 70 71 71, -4) e, 21° nella money list, ha sfiorato l’impresa di varcare anche lui l’Oceano. Più indietro Francesco Laporta 45° con 295 (72 75 70 78, +7).
Rory McIlroy (67 69 68 69), 35enne di Holywood, ha nel palmarès 26 titoli sul PGA Tour, comprensivi di quattro Major e tre WGC e, al netto di questi, undici sul DP World Tour, oltre a tre FedEx Cup. Nella quinta e ultima gara delle Rolex Series ha condotto il round finale in 69 (-3) colpi con sei birdie, decisivi quelli alla 16 e alla 18, e tre bogey. Per il successo ha ricevuto un assegno di 3.000.000 di dollari su un montepremi di 10.000.000 milioni di dollari, oltre a un bonus di 2.000.000 su un totale di sei milioni da dividere tra i primi dieci dell’ordine di merito. Con il sesto titolo nella Race to Dubai ha raggiunto Severiano Ballesteros al secondo posto nella classifica dei plurivincitori avvicinando il leader, lo scozzese Colin Montgomerie con otto. Ha il tempo per raggiungerlo o superarlo, ma non potrà mai togliergli un primato destinato probabilmente a rimanere imbattuto: i sette successi di fila dal 1993 al 1999.
Manassero e Migliozzi hanno fatto corsa parallela con un 71 (-1) iniziato per entrambi con due bogey e poi proseguito con quattro birdie e un altro bogey. Per il secondo il rammarico di aver perso la ‘carta’ americana, ma tutti e due hanno condotto una bella stagione con una vittoria ciascuno.
“E’ stata una stagione incredibile, penso che il golf - ha detto Manassero - mi abbia dato molto di più di quanto mi potessi aspettare. Ho vissuto momenti bellissimi e credo di essere migliorato tantissimo. Per il prossimo anno cambieranno gli scenari, ma non gli obiettivi. Non mi interessa dove e con chi giocherò, ma essere costruttivo nel percorso che sto facendo”.
Laporta forse è arrivato un po' scarico all’appuntamento finale, però nei due precedenti tornei ha effettuato un gran recupero dall’84° posto nella money list, salendo prima al 60° per entrare nel primo dei due PlayOffs conclusivi (Abu Dhabi HSBC Championship, 13°) e poi al 52° per partecipare al secondo.
Nella Race to Dubai McIlroy ha preceduto Hojgaard che, grazie alla sua bella prova, ha superato sul filo di lana Lawrence, sceso in terza posizione. In 52ª Laporta e in 79ª Pavan.
Il DP World Tour non si concede soste. La prossima settimana inizia la nuova stagione, in anticipo sull’anno solare, con la disputa del BMW Australian PGA Championship al Royal Queensland GC di Brisbane (21-24 novembre) al quale parteciperanno Renato Paratore e Filippo Celli.
TERZO GIRO - A Dubai, dopo il "moving day" del DP World Tour Championship, ultimo atto dei play-off del massimo circuito continentale, con uno score di 204 (-12) colpi, il nordirlandese Rory McIlroy (67 69 68) e il danese Rasmus Hojgaard (71 67 66) hanno agganciato in vetta alla classifica il francese Antoine Rozner (70 65 69).
Sul percorso del Jumeriah Golf Estates (par 72) i tre leader hanno due colpi di vantaggio nei confronti del cileno Joaquin Niemann, tra i big della Superlega araba, quarto con 206 (-10) affiancato dallo svedese Jesper Svensson.
Tra gli azzurri, Guido Migliozzi ha rimontato una posizione e ora è 20° con 213 (72 70 71, -3). Il vicentino, nel quarto e decisivo round, sarà chiamato all'impresa per provare a conquistare una "carta" per giocare, nel 2025, sul PGA Tour. Al termine della competizione, infatti, i migliori dieci (non altrimenti esenti) dell'ordine di merito staccheranno il pass per il più importante circuito al mondo. E' quasi certo di riuscirci, Matteo Manassero, che a Dubai è 35° con 216 (70 77 69, par) davanti a Francesco Laporta, 38° con 217 (72 75 70, +1). Ma domani a far festa sarà anche e soprattutto McIlroy. Il numero 3 al mondo, per la sesta volta in carriera (proprio come Severiano Ballesteros), la terza consecutiva, sarà incoronato come miglior giocatore del massimo circuito continentale. Il montepremi è di dieci milioni di dollari con prima moneta di tre milioni.
SECONDO GIRO - A Dubai parla francese il secondo round del DP World Tour Championship, ultimo atto dei play-off del massimo circuito continentale maschile di golf. Sul percorso del Jumeriah Golf Estates (par 72), grazie a un giro in 65 (-7) colpi su un totale di 135 (70 65, -9), Antoine Rozner è volato in testa alla classifica. Il 31enne di Parigi, a metà gara, ha un colpo di vantaggio sul nordirlandese Rory McIlroy (numero 3 mondiale, si prepara per la sesta volta in carriera, la terza consecutiva, a essere incoronato quale miglior giocatore d'Europa) e sull'inglese Tyrrell Hatton, entrambi secondi con 136 (-8) dopo aver chiuso in vetta le 18 buche di apertura della competizione.
Dietro di loro, in quarta posizione con 137 (-7), il cileno Joaquin Niemann, anche lui come Hatton tra i big della Superlega araba. Per quel che riguarda gli azzurri, ha recuperato terreno Guido Migliozzi, da 31° a 21° con 142 (72 70, -2) dopo una prova bogey free con due birdie. Il vicentino, per sperare di conquistare una "carta" per giocare, sul PGA Tour, nel 2025 (verranno assegnate ai migliori dieci giocatori, non altrimenti esenti, nell'ordine di merito), è chiamato alla rimonta. Prova complicata per Francesco Laporta (72 75) e Matteo Manassero (70 77), entrambi 41.i con 147 (+3).
In particolar modo Manassero, che è quasi certo di confrontarsi il prossimo anno negli Stati Uniti sul più importante circuito al mondo, con un 77 (+5, due birdie, tre bogey, due doppi bogey) di giornata, ha perso 30 posizioni. E ora il "moving day" prima del gran finale. A Dubai la posta in palio, per i big del green europeo, è altissima.
PRIMO GIRO - Per la sesta volta in carriera, la terza consecutiva, Rory McIlroy è pronto a salire sul trono del golf europeo. A Dubai, nell'ultimo atto dei play-off del massimo circuito continentale, il nordirlandese ha chiuso il primo round del DP World Tour Championship al comando della classifica con uno score di 67 (-5) colpi, lo stesso fatto registrare dall'inglese Tyrrell Hatton, suo compagno di squadra in Ryder Cup e asso della Superlega araba. Dietro i due leader, in terza posizione con 68 (-4), c'è invece il britannico Paul Waring che è reduce dall'exploit nell'Abu Dhabi HSBC Championship.
Sul percorso del Jumeriah Golf Estates (par 72) è cominciata bene la gara di Matteo Manassero. Undicesimo con 70 (-2), ha realizzato quattro birdie, con due bogey, avvicinando sempre di più la "carta" per giocare, nel 2025, sul PGA Tour. Al termine della competizione i migliori 10 classificati (non altrimenti esenti) dell'ordine di merito staccheranno il pass per l'America. Più indietro Guido Migliozzi, 31° con 72 (par) come Francesco Laporta, e anche lui a caccia del biglietto per confrontarsi, il prossimo anno, con i migliori al mondo.
McIlroy, che questa gara peraltro l'ha fatta sua sia nel 2012 che nel 2015, ha siglato sei birdie, con un bogey, mentre Hatton di birdie ne ha fatti registrare sette, con due bogey.
Partenza da dimenticare, invece, per Thriston Lawrence. Il sudafricano, l'unico che può spodestare dal trono McIlroy (deve vincere e sperare che il nordirlandese finisca oltre l'11/a posizione), è solo 37° con 73 (+1).
LA VIGILIA - Il DP World Tour è alla volata finale con l’ultima gara stagionale e la seconda dei PlayOffs, il DP World Tour Championship (14-17 novembre), quinto evento delle Rolex Series, dove Rory McIlroy punta a divenire il “re” del circuito per la terza volta consecutiva e la sesta in carriera e in cui Matteo Manassero e Guido Migliozzi mirano a una “carta” per giocare sul PGA Tour nel 2025.
Allo Jumeirah Golf Estates di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, sull’Earth Course disegnato da Greg Norman, saranno tre gli azzurri al via in questo torneo, cosa che non si verificava dal 2019. Infatti, con Manassero e Migliozzi, scenderà in campo anche Francesco Laporta, che è entrato tra i 50 ammessi con la bella prestazione della scorsa settimana ad Abu Dhabi e che attraversa un buon momento di forma.
Per il primato nella Race to Dubai (ordine di merito) sarà un duello tra McIlroy, in vetta con 4.997 punti, e il sudafricano Thriston Lawrence, secondo con 3.212, che però, per avere chance, deve soltanto vincere. Infatti è distaccato di 1.785 punti e la sua unica possibilità di sorpassarlo consiste nell’assicurarsi i 2.000 che spetteranno al primo classificato. Ma non basta, poiché deve anche sperare che il nordirlandese raccolga meno di 215 punti, ossia termini poco oltre la top ten. Per coloro che seguono ci sono, comunque due obiettivi: entrare o rimanere tra i primi dieci ai quali verrà elargito un bonus complessivo di 6.000.000 di dollari (2.000.000 al vincitore) e cercare di ottenere una delle citate ‘carte’ per il PGA Tour 2025 che spettano ai migliori dieci non altrimenti esenti. E’ praticamente al sicuro Manassero, quinto in questa lista, Migliozzi, al momento dodicesimo, dovrà dare il meglio per recuperare, mentre Laporta con un successo o un secondo posto potrebbe conquistare il pass per l’America. Un ulteriore incentivo è il montepremi di dieci milioni di dollari con prima moneta di tre milioni.
Tra i tanti possibili protagonisti, in un field di gran qualità, ricordiamo lo statunitense Billy Horschel, otto titoli sul PGA Tour, due sul DP World Tour, una FedEx Cup (2014) e una Rolex Series quest’anno (BMW PGA Championship), i danesi Rasmun Hojgaard e Niklas Norgaard, due inglesi già a segno nella Race to Dubai, Tommy Fleetwood (2017) e Justin Rose (2007), i loro connazionali Tyrrell Hatton, tra le star della LIV Golf, e Matt Wallace, l’australiano Adam Scott, lo svedese Jesper Svensson e l’irlandese Shane Lowry. E ancora, oltre a McIlroy (suo il Dubai Desert Classic), gli altri due vincitori di Rolex Series, lo scozzese Robert MacIntyre (Genesis Scottish Open) e l’inglese Paul Waring, che si è imposto nel precedente Abu Dhabi Championship. Una gara nella gara la disputeranno il danese Thorbjorn Olesen, il giapponese Rikuya Hoshino, lo svedese Sebastian Soderberg e l’altro inglese Jordan Smith, ossia gli ultimi quattro in graduatoria nella corsa verso il PGA Tour, e il nordirlandese Tom McKibbin e Migliozzi, i primi due inseguitori tesi al sorpasso.
Past winner e record - McIlroy sarà l’unico past winner al via (2012, 2015) con obiettivi un nuovo alloro e il triplete sul trono d’Europa per agganciare il secondo nella classifica dei plurivincitori, lo spagnolo Severiano Ballesteros, sei volte “re” tra il 1976 e il 1991. In nordirlandese, che ha vinto anche nel 2012, 2014 e 2015, avvicinerebbe pure il leader, lo scozzese Colin Montgomerie, con otto successi. Ha il tempo per raggiungerlo o superarlo, ma non potrà mai toglierli un primato destinato probabilmente a rimanere imbattuto: i sette titoli di fila dal 1993 al 1999. Un grande campione, sicuramente, che però non ha saputo fregiarsi di un Major. Unico azzurro a imporsi nella Race to Dubai Francesco Molinari nel 2018.
Il torneo su Sky e in streaming su NOW - Il DP World Tour Championship sarà trasmesso da Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 14, venerdì 15 e sabato 16 novembre, dalle ore 8 alle ore 14; domenica 17, dalle ore 7,30 alle ore 13,30. Commento di Silvio Grappasonni, Marco Cogliati, Giovanni Dassù e Alessandro Lupi.
L’Inghilterra ha vinto con 388 (-44) colpi il The Spirit International Amateur Golf Championship, la prestigiosa manifestazione disputata sul percorso del Whispering Pines Golf Club di Trinity (par 72), in Texas, dove l’Italia (Francesca Carola Pompa, Matilde Innocenti Angelini, Michele Ferrero, Tommaso Zorzetto) si è classificata 20ª con 427 (-5). Gli inglesi, che si sono imposti per la terza volta in questo torneo, hanno superato di cinque colpi Corea e Spagna (393, -39) e di otto Danimarca e Canada (396, -36). In sesta posizione con 398 (-34) il Messico, in settima con 399 (-33) l’Australia e in ottava con 400 (-32) la formazione degli Stati Uniti che detiene il record di vittorie nell’evento con sei in undici edizioni (una per Francia e Messico).
Nella classifica a squadre maschile hanno concluso con 188 (-28) Messico e Inghilterra, seguite dall’Australia con 191 (-25). Italia 16ª con 206 (-10). In quella femminile al vertice la Danimarca con 193 (-23) davanti a Spagna (195, -21) e Canada (196, -20). Italia 20ª con 221 (+5).
Infine le graduatorie individuali basate sul conteggio di birdie ed eagle. L’australiano Josiah Gilbert si è imposto con 21 nella maschile superando due messicani, Omar Morales, secondo con 19, e Gerardo Gomez, terzo con 18 insieme all’inglese Dominic Clemons. Ferrero 25° con 9 e Zorzetto 40° con 6. Tra le ragazze al primo posto con 21 la spagnola Carla Bernat Escuder che ha preceduto la coreana Soomin Oh (20) e la danese Marie Madsen (17). Pompa 31ª con 5 e Innocenti Angelini 40ª con 2.
LA VIGILIA - Francesca Carola Pompa, Matilde Innocenti Angelini, Michele Ferrero e Tommaso Zorzetto formano il quartetto azzurro che partecipa all’undicesima edizione del The Spirit International Amateur Golf Championship, la prestigiosa manifestazione in programma dal 14 al 16 novembre sul percorso del Whispering Pines Golf Club di Trinity, in Texas.
Il torneo si svolge sulla distanza di 54 buche con cinque classifiche: per squadre (con tre punteggi su quattro giornalieri validi per la graduatoria), per coppie maschili, per coppie femminili e le due individuali.
La gara, seppure a cadenza biennale, torna a distanza di tre anni perché dopo quella precedente nel 2021 è stata spostata negli anni pari. Difende il titolo il team degli Stati Uniti, che fu trascinato da una spettacolare Rose Zhang, la quale oltre ad aver dato un determinante contributo al successo di squadra si è anche imposta tra le coppie femminili e nell’individuale.
Al via venti rappresentative nazionali con gli americani che saranno i favoriti, ma con Francia, Svezia, Corea, Giappone, Spagna e Inghilterra in grado di insidiarli e con l’Italia che ha buone possibilità di ben figurare.
Tanta qualità nel field che comprende, tra gli altri, il francese Hugo Le Goff, lo statunitense Tommy Morrison, l’irlandese Joshua Hill, il giapponese Kaito Sato, la svedese Meja Ortengren, la transalpina Adela Cernousek, la coreana Soomin Oh, l’inglese Patience Rhodes e la spagnola Carla Bernat Escuder.
Il record di vittorie con sei appartiene agli Stati Uniti, contro le due dell’Inghilterra e una di Francia e Messico, che si è imposto nell’edizione inaugurale del 2001. Un solo successo azzurro: lo hanno ottenuto Lorenzo Scotto e Filippo Zucchetti nella competizione a coppie maschile del 2009. In passato hanno preso parte alla gara giocatori che poi si sono espressi a grande livello da professionisti come Lorena Ochoa, Paula Creamer, Lexi Thompson, Brandt Snedeker, Martin Kaymer e Jordan Spieth, per citarne alcuni.
Sette giocatori italiani hanno ottenuto la ‘carta’ piena per l’Alps Tour 2025 nel Final Stage della Qualifying School che si è svolta sui due percorsi del Golf Nazionale (par 72), a Sutri (VT), e del Terre dei Consoli Golf Club & Resort, (par 72) a Monterosi (VT).
Il torneo è stato vinto con 206 (71 65 70, -10) colpi dallo spagnolo José Luis Adarraga Gomez, che ha preceduto il connazionale Victor Garcia Broto, secondo con 207 (-9), il gallese David Boote e l’irlandese Liam Nolan, terzi con 208 (-8). Sono terminati in top ten Alessandro Nodari, sua al Golf Club Le Fonti una delle tre gare dello Stage 1, e il dilettante Matteo Cristoni. Con loro hanno avuto la categoria 6 anche Jacopo Albertoni, 12° con 214 (-2), Pietro Boeris (am), 16° con 215 (-1), Lucas Nicolas Fallotico (am), 18° con 216 (par), Alessandro Nardini (am), 26° con 217 (+1), e Francesco Santoni, 30° con 218 (+2).
All’evento, sulla distanza di 54 buche, hanno preso parte 156 giocatori che nei primi due round si sono alternati sui due tracciati, poi i migliori 78 hanno disputato il giro conclusivo al Golf Nazionale. I 43 concorrenti che sono terminati tra il 36° e il 78° posto riceveranno la categoria 8, con meno possibilità di giocare. Tra costoro nove italiani (tre dilettanti) compreso Giovanni Manzoni, a segno in questa gara lo scorso anno. Chi non ha superato il taglio avrà la categoria 9.
LA VIGILIA - Sui percorsi del Golf Nazionale, a Sutri (VT), e del Terre dei Consoli Golf Club & Resort, a Monterosi (VT), si disputa dal 13 al 15 novembre l’Alps Tour Qualifying School 2024-Final Stage, il torneo che assegna le ‘carte’ per la stagione 2025 dell’Alps Tour. In gara 156 giocatori - 75 ammessi di diritto e 81 provenienti dallo Stage 1 - dei quali 41 italiani (19 professionisti e 22 dilettanti), in rappresentanza di 23 nazioni che competeranno sulla distanza di 54 buche. Nei primi due turni i concorrenti si alterneranno su entrambi i tracciati, poi i primi 65 classificati e i pari merito in 65ª posizione accederanno al round conclusivo sul percorso del Golf Nazionale. Al termine i primi 35 e i pari merito al 35° posto avranno una ‘carta’ categoria 6, ossia a tempo pieno, sull’Alps Tour 2025. Gli altri una ‘carta’ categoria 8, con minori possibilità di gioco, mentre coloro che non supereranno il taglio riceveranno la categoria 9.
Tra gli italiani saranno sul tee di partenza Giovanni Manzoni, vincitore dell’evento lo scorso anno, Alessandro Nodari, a segno al Golf Club Le Fonti, uno dei tre percorsi in cui si è svolto lo Stage 1, Riccardo Bregoli, Jacopo Albertoni e numerosi dilettanti tra i quali ricordiamo Matteo Cristoni, Elia Dallanegra, Lucas Nicolas Fallotico, Alessandro Nardini, Pietro Boeris e Alessio Battista, per citarne alcuni. In campo anche i francesi Victor Veyret e Tom Colombel, che si sono imposti nelle altre due gare dello Stage 1, rispettivamente al Conero Golf Club e al Golf del Ducato-La Rocca, e Xavier Poncelet, gli spagnoli Manuel Ballesteros e Victor Garcia Broto, il monegasco Sandro Piaget e i forte amateur olandese Jerry Ji.
Ventisette giocatori italiani (9 professionisti e 18 dilettanti) sono tra gli 85 concorrenti che hanno superato lo Stage 1 della Qualfying School dell’Alps Tour 2024, giunta alla 20ª edizione, e sono stati ammessi alla finale. Si è giocato sulla distanza di 36 buche su tre diversi circoli italiani con la partecipazione di 202 atleti.
Al Golf Club Le Fonti di Castel San Pietro Terme (BO, par 71, 30 promossi, 14 italiani) ha vinto con 136 (66 70, -6) Alessandro Nodari con un colpo di margine sul dilettante Pietro Gavazzi e sullo statunitense Adrian Soriano, secondi con 137 (-5). In top ten Francesco Tinelli (am), sesto con 140 (-2), Mattia Vetricini, ottavo con 142 (par), e Lorenzo Rigoldi (am), decimo con 143 (+1).
Al Conero Golf Club di Coppo (AN, par 142, 27 promossi, sei italiani) si è imposto con 135 (70 65, -7) il francese Victor Veyret davanti al connazionale Mathieu François-Mir, secondo con 137 (-5). Al terzo posto con 141 (-1) Jacopo Albertoni, Giovanni Pittarello (am) e Lorenzo Bruzzone (am).
Al Golf del Ducato-La Rocca a Sala Baganza (PR, par 72, 28 promossi, 7 italiani), dove la gara si è conclusa con un giorno di riardo per il maltempo, successo del transalpino Tom Colombel con 138 (68 70, -6), che ha preceduto lo svizzero Gregori Baumann (140, -4). In terza posizione con 141 (-3) lo spagnolo Rocco Repetto, in quarta con 142 (-2) Tommaso Ajolfi (am) e in ottava con 146 (+2) Mattia Bergamaschi e Pietro Bonamin (am).
La finale si svolgerà dal 13 al 15 novembre sulla distanza di 54 buche sui campi del Golf Nazionale, a Sutri (VT), e del Terre dei Consoli Golf Club & Resort, a Monterosi (VT) con la partecipazione di 156 giocatori (75 ammessi direttamente) che nei primi due turni si alterneranno sui due tracciati, poi i primi 65 classificati e i pari merito al 65° posto accederanno al giro conclusivo sul percorso del Golf Nazionale. Al termine i primi 35 e i pari merito al 35° posto avranno una ‘carta’ categoria 6, ossia a tempo pieno, sull’Alps Tour 2025. Gli altri una ‘carta’ categoria 8, con minori possibilità di gioco, mentre coloro che non supereranno il taglio riceveranno la categoria 9.
LA VIGILIA - Inizia la Qualfying School dell’Alps Tour 2024, giunta alla 20ª edizione, con lo Stage 1 che si disputa nei giorni 7 e 8 novembre sui tre percorsi del Conero Golf Club, a Coppo (AN), del Golf Club Le Fonti, a Castel San Pietro Terme (BO), e del Golf del Ducato-La Rocca, a Sala Baganza (PR). Vi prendono parte 203 concorrenti, dei quali 66 italiani, provenienti anche da nazioni extra europee tra le quali Argentina, Sudafrica, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Marocco e Hong Kong, che si confronteranno sulla distanza di 36 buche. Il numero dei promossi su ciascun campo verrà comunicato in corso d’opera.
La finale si svolgerà dal 13 al 15 novembre sulla distanza di 54 buche sui campi del Golf Nazionale, a Sutri (VT), e del Terre dei Consoli Golf Club & Resort, a Monterosi (VT) con la partecipazione di 156 giocatori (75 ammessi direttamente) che nei primi due turni si alterneranno sui due tracciati, poi i primi 65 classificati e i pari merito al 65° posto accederanno al giro conclusivo sul percorso del Golf Nazionale. Al termine i primi 35 e i pari merito al 35° posto avranno una ‘carta’ categoria 6, ossia a tempo pieno, sull’Alps Tour 2025. Gli altri una ‘carta’ categoria 8, con minori possibilità di gioco, mentre coloro che non supereranno il taglio riceveranno la categoria 9.
La coreana A Lim Kim ha colto con 270 (66 69 67 68, -18) colpi il secondo titolo sul LPGA Tour nel LOTTE Championship presented by Hoakalei, disputato sul percorso dell’Hoakalei Country Club (par 72) a Ewa Beach, nell’isola di Oahu alle Hawaii. Con un giro finale in 68 (-4, sei birdie, due bogey) ha lasciato a due colpi la russa Nataliya Guseva (272, -16) e a tre Auston Kim (273, -15).
In quarta posizione con 274 (-14) la giapponese Nasa Hataoka, in quinta con 275 (-13) Ryann O’Toole e l’altra nipponica Yuri Yoshida, in settima con 276 (-12) la coreana Jin Young Ko, ex leader mondiale, e in ottava con 277 (-11) Lindy Duncan. Sono uscite al taglio, caduto a 144 (par), Roberta Liti (146 - 73 73, +2) e Benedetta Moresco (152 – 78 74, +8).
A Lim Kim, 29 anni, non vinceva da quattro anni, ossia dal 2020 quando si era imposta in un Major (U.S. Womens Open) per un palmarès che comprende anche tre successi sul LPGA of Korea Tour. Ha impreziosito la sua prestazione con una “hole in one” nel terzo round centrando la buca 9 (par 3, yards 140) direttamente dal tee con un ferro 9. Per il titolo è stata gratificata con un assegno di 450.000 dollari su un montepremi di 3.000.000 di dollari.
LA VIGILIA - Tornano in campo sul LPGA Tour Roberta Liti e Benedetta Moresco impegnate dal 6 al 9 novembre nel LOTTE Championship presented by Hoakalei, sul percorso dell’Hoakalei Country Club a Ewa Beach, nell’isola di Oahu alle Hawaii.
Nel field due tra le prime dieci del Rolex Women’s World Golf Rankings, la giapponese Ayaka Furue (n. 9) e la coreana Jim Young Ko (n. 10), ex numero uno mondiale, che calamitano le attenzioni della vigilia in un field che comunque presenta numerose giocatrici che possono contribuire allo spettacolo. Tra costoro ricordiamo la thailandese Jasmine Suwannapura, vincitrice stagionale come la Furue, le statunitensi Marina Alex, Angel Yin e Danielle Kang, la canadese Brooke M. Henderson, la russa Nataliya Guseva, la nipponica Nasa Hataoka, la coreana Hyo Joo Kim, la messicana Gaby Lopez, la svizzera Morgane Metraux, la tedesca Alexandra Forsterling. la sudafricana Ashleigh Buhai e l’inglese Georgia Hall, le ultime due Major Champions.
Difende il suo unico titolo sul LPGA Tour Grace Kim, 23enne australiana di Sydney, tre top ten in stagione, che ha al suo attivo anche due successi sul circuito di casa, uno sull’Epson Tour e due sul Women’s All-Pro Tour.
Benedetta Moresco, che si è alternata anche sull’Epson Tour, nell’ultima apparizione si è classificata 27ª nel Walmart NW Arkansas Championship a fine settembre. Roberta Liti, che ha avuto una stagione difficoltosa, nel frattempo ha superato lo Stage 2 della Qualifying School e disputerà la finale a dicembre. Il montepremi è di 3.000.000 di dollari con prima moneta di 450.000 dollari.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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