Con un gran finale la svedese Julia Engstrom (274 - 69 69 68 68, -14) ha sorpassato la belga Manon De Roey (276, -12), che aveva un vantaggio di ben cinque colpi, e ha ottenuto il primo titolo sul Ladies European Tour imponendosi nel NSW Open, secondo torneo stagionale del circuito disputato al Dubbo Golf Club (par 72) di Dubbo, nel New South Wales in Australia, dove Lucrezia Colombotto Rosso, 118ª con 155 (75 80, -11), è uscita al taglio.
La Engstrom, 18enne di Halmstad, ha realizzato cinque birdie e un bogey per il 68 (-4) vincente, agevolata anche dal crollo verticale di Manon De Roey, che dopo aver tenuto per dodici buche (tre birdie, due bogey) ha ceduto di schianto nelle ultime sei con quattro bogey (75, +3).
Al terzo posto con 277 (-11) l’altra svedese Camlla Lennarth, al quarto con 278 (-10) l’indiana Aditi Ashok e la thailandese Atthaya Thitikul, 17enne al debutto da pro sul circuito dove ha già vinto da dilettante (Thailand Championship, 2017). Subito dietro tre giovanissime: la slovena Katja Pogacar, sesta con 280 (-8), la sua connazionale Pia Babnik e l’indiana Diksha Dagar, settime con 282 (-6). Alla vincitrice è andato un assegno di 31.500 euro su un montepremi di 210.000 euro.
TERZO GIRO - La belga Manon De Roey ha allungato il passo, grazie a un parziale di 66 (-6) per un totale di 201 (71 64 66, -15) colpi nel NSW Open, secondo torneo stagionale del Ladies European Tour che si sta svolgendo al Dubbo Golf Club (par 72) di Dubbo, nel New South Wales in Australia, dove Lucrezia Colombotto Rosso, 118ª con 155 (75 80, -11), è uscita al taglio.
Manon De Roey, 28enne di Anversa, tre successi sul LET Access, il secondo circuito femminile continentale, con sette birdie e un bogey ha portato a un giro dal termine della gara il suo vantaggio a cinque colpi sulla svedese Julia Engstrom (206, -10) e a sei sull’altra svedese Camilla Lennarth (207, -9).
Due giovani in cerca di spazio al quarto posto con 208 (-8), la slovena Katja Pogacar e l’indiana Diksha Dagar, già a segno nel tour, e al sesto con 209 (-7) due giovanissime appena passate di categoria, la slovena Pia Babnik e la thailandese Atthaya Thitikul, 17enne al debutto da pro sul circ uito dove ha già vinto da dilettante (Thailand Championship, 2017). E la galleria delle emergenti continua con la 22enne indiana Aditi Ashok, ottava con 211 (-5) insieme alla scozzese Michele Thomson. Il montepremi è di 210.000 euro.
SECONDO GIRO - Lucrezia Colombotto Rosso, 118ª con 155 (75 80, -11), è uscita al taglio, penalizzata da un giro in 80 (+8) colpi, nel NSW Open, secondo torneo stagionale del Ladies European Tour che si sta svolgendo al Dubbo Golf Club (par 72) di Dubbo, nel New South Wales in Australia.
Cambio della guardia al vertice dove si è portata con 135 (71 64, -9) la belga Manon De Roey, grazie a un parziale di 64 (-8, due eagle, cinque birdie, un bogey) che le ha permesso di lasciare a due lunghezze la francese Agathe Sauzon, l’indiana Diksha Dagar e la svedese Camilla Lennarth (137, -7).
Al quinto posto con 138 (-6) la scozzese Michele Thomson e la svedese Julia Engstrom, al settimo con 139 (-5) la tedesca Olivia Cowan e la 17enne thailandese Atthaya Thitikul, al debutto da pro sul circuito dove ha già vinto da dilettante (Thailand Championship, 2017), e al nono con 140 (-4) la slovena Katja Pogacar e la scozzese Gemma Dryburgh, in vetta con la Thomson dopo un turno. Il montepremi è di 210.000 euro.
PRIMO GIRO - Lucrezia Colombotto Rosso ha iniziato al 68° posto con 75 (+3) colpi il NSW Open, secondo torneo stagionale del Ladies European Tour che si sta svolgendo al Dubbo Golf Club (par 72) di Dubbo, nel New South Wales in Australia.
Hanno preso il comando con 67 (-5) le scozzesi Michele Thomson e Gemma Dryburgh, che precedono di un colpo la svedese Camilla Lennarth e la tedesca Olivia Cowan (68, -4). Al quinto posto con 69 (-3) la giovanissima indiana Diksha Dagar, la svedese Julia Engstrom e l’australiana Breanna Gill e all’ottavo con 70 (-2) l’inglese Holly Clyburn, la francese Agathe Sauzon, la tedesca Esther Henseleit, la statunitense Beth Allen e la thailandese Atthaya Thitikul, 17 anni, alla prima gara da professionista sul circuito dove detiene il record di essere la giocatrice più giovane a vincervi. Infatti all’età di 14 anni, quattro mesi e 19 giorni, ancora nello status di dilettante, si impose nel Thailand Championship (19 luglio 2017).
Michele Thomson ha realizzato sei birdie e un bogey e Gemma Dryburgh ha tenuto lo stesso passo con sette birdie e due bogey. Per Lucrezia Colombotto Rosso un birdie e quattro bogey. Il montepremi è di 210.000 euro.
LA VIGILIA - Lucrezia Colombotto Rosso torna subito in campo nel NSW Open, secondo torneo stagionale del Ladies European Tour che si svolge al Dubbo Golf Club di Dubbo, nel New South Wales in Australia.
Attesa con curiosità l’australiana Stephanie Kyriacou, che domenica scorsa da dilettante ha vinto l’Australian Ladies Classic dove Lucrezia Colombotto Rosso è terminata 44ª. Tra le altre possibili protagoniste ricordiamo le tedesche Esther Henseleit e Olivia Cowan, l’austriaca Christine Wolf, le indiane Aditi Ashok e Diksha Dagar, le inglesi Meghan MacLaren e Charlotte Thompson, la norvegese Marianne Skarpnord, la belga Manon De Roey, la svedese Julia Engstrom e l’australiana Sarah Kemp.
Giocherà il primo torneo da proette nel LET Atthaya Thitikul, che ha da poco compiuto 17 anni e che ha debuttato da professionista due settimane addietro nel Singha-SAT Thai LPGA Championship, terminando quarta. La thailandese detiene il record di essere stata la più giovane giocatrice a imporsi nel circuito femminile continentale quando all’età di 14 anni, quattro mesi e 19 giorni, ancora nello status di dilettante, vinse il Thailand Championship (19 luglio 2017). Il montepremi è di 210.000 euro
Ottime prestazione di Guido Migliozzi, quarto con 277 (-11) colpi, e di Lorenzo Gagli, decimo con 280 (-8), nell’Oman Open (European Tour) disputato sul percorso dell’Al Mouj Golf (par 72), a Muscat in Oman.
Ha ottenuto il primo titolo sul circuito il 21enne finlandese di Nokia Sami Valimaki, che dopo aver concluso il torneo con 275 (74 67 64 70, -13) colpi alla pari con il sudafricano Brandon Stone (67 71 67 70), 26enne di Rustenberg con tre successi sul tour, lo ha poi superato con un par alla terza buca di playoff. Entrambi avevano distaccato sull’ultimo green con un birdie quasi simile, ottenuto con un putt di circa sei metri, il francese Adrien Saddier, terzo con 276 (-12), che era giunto in club house molto prima di loro.
Migliozzi è stato affiancato dall’altro finlandese Mikko Korhonen e hanno concluso al sesto posto con 279 (-9) il sudafricano George Coetzee, lo spagnolo Alejandro Cañizares, l’inglese Jordan Smith e il quasi 19enne danese Rasmus Hojgaard, vincitore del recente Mauritius Open, che è stato anche al vertice prima di cedere. Sono terminati in 50ª posizione Edoardo Molinari (286 - 70 72 72 72, -2) e in 73ª Andrea Pavan (294 - 71 72 70 81, +6).
Guido Migliozzi (parziali di 66 72 68 71) ha subito attaccato scendendo di due colpi otto par con tre birdie e un bogey sulle prime quattro buche per portarsi nel gruppo dei primi, poi ha perso terreno nella fase centrale (due bogey) e il birdie alla 16ª per il 71 (-1) non è stato sufficiente per un possibile aggancio in vetta. Lorenzo Gagli (69 70 73 68) è risalito di diciassette posizioni con un 68 (-4), frutto di un eagle, quattro birdie e di due bogey. Sono usciti al taglio dopo due giri Francesco Laporta, 86° con 146 (73 73, +2), e Nino Bertasio, 110° con 148 (72 76), e dopo il terzo Renato Paratore, 74° con 218 (71 73 74, +2).
TERZO GIRO - Guido Migliozzi, settimo con 206 (66 72 68, -10), sarà in corsa per il titolo nel giro finale dell’Oman Open (European Tour) che si sta disputando sul percorso dell’Al Mouj Golf (par 72), a Muscat in Oman. In una classifica molto corta, infatti, il 23enne vicentino, ha un solo colpo di distacco dal sestetto al comando con 205 (-11) composto dal sudafricano Brandon Stone, dai finlandesi Sami Valimaki e Mikko Korhonen, dall’inglese Callum Shinkwin, dal quasi 19enne danese Rasmus Hojgaard, a caccia del secondo successo stagionale, e dall’olandese Joost Luiten, vincitore del torneo nel 2018. Ha perso terreno Lorenzo Gagli, 27° con 212 (69 70 73, -4), e sono poco dietro Andrea Pavan, 36° con 213 (71 72 70, -3), ed Edoardo Molinari, 44° con 214 (70 72 72, -2). E’ uscito al secondo taglio Renato Paratore, 74° con 218 (71 73 74, +2).
Hanno possibilità di competere per la vittoria anche l’inglese Jordan Smith e i francesi Clément Sordet e Adrien Saddier, ottavi con 207 (-9), e l’altro finlandese Kalle Samooja, 11° con 208 (-6). Qualche chance anche per il tedesco Martin Kaymer, da 29° a 12° con 209 (-7) e autore nel secondo turno di una “hole in one” (buca 13, par 3, yards 162, wedge), e praticamente nulle per il cinese Haotong Li, 16° con 210 (-6).
Migliozzi è partito molto forte con quattro birdie in cinque buche, ma successivamente ha rallentato mantenendo i quattro colpi sotto par con un quinto birdie e un bogey (68). Gagli è retrocesso di 17 posizioni con un 73 (+1, tre birdie, quattro bogey), Pavan ha realizzato un 70 (-2) con tre birdie e un bogey e Molinari il 72 del par con tre birdie e tre bogey. Per Paratore 74 (+2) colpi con due birdie, due bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 1.750.000 dollari (circa 1.610.000 euro).
SECONDO GIRO - Guido Migliozzi, quinto con 138 (66 72, -6) colpi, ha perso la leadership, ma è rimasto nelle prime posizioni nell’Oman Open (European Tour) che si sta disputando sul percorso dell’Al Mouj Golf (par 72) a Muscat, dove ora sono al vertice con 135 (-9) l’esperto scozzese Stephen Gallacher (68 67) e il giovanissimo danese Rasmus Hojgaard (67 68).
E’ nella top ten, risalito di tre posizioni, anche Lorenzo Gagli, decimo con 139 (69 70, -5), sono in media classifica Edoardo Molinari, 29° con 142 (70 72, -2), e Andrea Pavan, 42° con 143 (71 72, -1), ed è rimasto in gara con l’ultimo punteggio utile Renato Paratore, 62° con 144 (71 73, par). Sono fuori Francesco Laporta, 86° con 146 (73 73, +2), e Nino Bertasio, 110° con 148 (72 76).
Stephen Gallacher, 45enne di Dechmont, quattro successi in carriera, ha girato in 67 (-5, cinque birdie) e Rasmus Hojgaard, 19 anni nel prossimo marzo, primo titolo a dicembre (Mauritius Open), ha tenuto il passo con un 68 (-4, un eagle, cinque birdie, tre bogey). I due precedono di misura il finlandese Kalle Samooja e il belga Nicolas Colsaerts (136, -8), mentre affiancano Migliozzi gli inglesi Robert Rock e Richard McEvoy, il sudafricano Brandon Stone e l’olandese Joost Luiten. Hanno lo stesso score di Molinari anche il tedesco Martin Kaymer e il cinese Haotong Li.
Migliozzi ha avuto una partenza piuttosto difficile perdendo due colpi sulle prime undici buche (due bogey), che ha recuperato nel finale (tre birdie, un bogey) per il 72 del par. Gagli ha iniziato dalla 10ª guadagnando due colpi sulle prime quattro buche (tre birdie, un bogey), che poi ha mantenuto sul resto del tracciato (due birdie e due bogey per il 70, -2). Molinari e Pavan, che ha superato per la prima volta il taglio in stagione, hanno segnato un 72, il primo con un birdie e un bogey e il secondo con quattro birdie e altrettanti bogey. Per Paratore 73 (+1) colpi con due birdie e tre bogey. Il montepremi è di 1.750.000 dollari (circa 1.610.000 euro).
PRIMO GIRO - Guido Migliozzi, leader con 66 (-6) colpi, è stato il protagonista nella prima giornata dell’Oman Open (European Tour) che si sta disputando sul percorso dell’Al Mouj Golf (par 72) a Muscat. In buona posizione anche Lorenzo Gagli, 13° con “-3”, ed Edoardo Molinari, 25° con “-2”, entrambi con una buca da giocare, poiché il giro è stato sospeso per sopravvenuta oscurità con soli cinque atleti in campo. I due azzurri hanno dunque preso parte regolarmente al torneo dopo che il test per il coronavirus a cui si è sottoposto Gagli ha dato esito negativo.
Sono poco dietro Renato Paratore e Andrea Pavan, 38.i con 71 (-1), e sono a metà classifica Nino Bertasio, 53° con 72 (par), e Francesco Laporta, 72° con 73 (+1).
Guido Migliozzi, 23enne di Vicenza, al secondo anno di circuito e nel 2019 vincitore di due tornei (Kenya Open e Belgian Knockout), dopo un inizio di stagione difficile ha espresso tutta la sua potenzialità con una prestazione sopra le righe, sottolineata da sei birdie.
“È bello cominciare in questo modo - ha detto il veneto - con un giro senza bogey ottenuto su un percorso difficile, con green duri, con tante particolarità, soprattutto il vento, che richiedono massima attenzione e dove a ogni buca serve diversa strategia. Cercherò di dare il massimo per tutta la settimana. Ho già ottenuto due titoli e spero che arrivi presto il terzo, perché a me piace vincere”.
L’azzurro ha un colpo di vantaggio sul sudafricano Brandon Stone, sul 19enne danese Rasmus Hojgaard (suo il recente Mauritius Open) e sul coreano Taehee Lee (67, -5). In quinta posizione con 68 (-4) otto concorrenti tra i quali lo spagnolo Adrian Otaegui, il sudafricano Zander Lombard e l’inglese Andy Sullivan, in 25ª con 70 (-2) il cinese Ashun Wu e con lo score di Laporta anche il tedesco Martin Kaymer e l’altro cinese Haotong Li.
Gagli ha realizzato quattro birdie e un bogey e Molinari quattro birdie e due bogey sulle 17 buche. Giro completo per gli altri italiani con due birdie e un bogey per Paratore, cinque birdie, due bogey e un doppio bogey per Pavan, quattro birdie, due bogey e un doppio bogey per Bertasio e un birdie e due bogey per Laporta. Il montepremi è di 1.750.000 dollari (circa 1.610.000 euro).
LA VIGILIA - L’European Tour riparte dall’Oman con la disputa dell’Oman Open (27 febbraio-1 marzo) sul percorso dell’Al Mouj Golf a Muscat. In campo cinque giocatori azzurri: Renato Paratore, Guido Migliozzi, Francesco Laporta, Andrea Pavan e Nino Bertasio.
Richiama attenzione il tedesco Martin Kaymer, anche se non ha più il passo dei suoi tempi migliori, in un field che comprende l’emergente 19enne danese Rasmus Hojgaard (suo il Mauritius Open), i belgi Thomas Pieters e Thomas Detry, gli inglesi Andy Sullivan e Aaron Rai, i sudafricani Brandon Stone, Zander Lombard e Justin Harding, gli australiani Min Woo Lee, fratello di Minjee Lee, la numero otto mondiale, e vincitore del recente Vic Open, e Scott Hend, l’indiano Shubhankar Sharma e i cinesi Ashun Wu e Haotong Li.
Tra gli azzurri Paratore (un secondo posto in stagione), Bertasio e Laporta sono avviati verso la migliore condizione, mentre debbono cambiare passo Migliozzi e Pavan, usciti sempre al taglio nelle loro apparizioni. Il montepremi è di 1.750.000 dollari (circa 1.610.000 euro).
Il torneo su GOLFTV – L’Oman Open viene trasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 27 febbraio e venerdì 28, dalle ore 7,30 alle ore 9,30 e dalle ore 11,30 alle ore 14,30; sabato 29 febbraio e domenica 1 marco, dalle ore 9 alle ore 13,30. Europort 2: giovedì 27 e venerdì 28, diretta stessi orari GOLF TV; sabato 29, differita dalle ore 23,25 alle ore 1,25; domenica 1 marzo, differita dalle ore 23 alle ore 1,30. Commento di Alessandro Bellicini e Marco Durante.
Splende ancora l’azzurro sulle gare di College USA con Anna Zanusso, studentessa alla University of Denver, che ha dominato nel Westbrook Invitational, sul percorso del Westbrook Village Golf Course (par 72) a Peoria in Arizona, dove si è imposta con 200 (69 61 70, -16) colpi, tre di vantaggio su Ellen Secor (Oklahoma), Kate Smith (Nebraska) e Ashley Gilliam (Mississippi State University) e in cui con un 61 (-11) ha eguagliato il record su un round nella Division I della NCAA in precedenza realizzato da quattro giocatrici.
E’ stato il secondo successo nelle gare di College della 19enne di Castelfranco Veneto, dopo quello nel Golfweek Conference Challenge (2019), e il settimo in campo internazionale delle giocatrici italiane in questo grande inizio di stagione. Sono infatti andate a segno in precedenza in eventi individuali Benedetta Moresco (Annika Invitational), Alessia Nobilio (Portuguese International), e nei College Alessandra Fanali (Tri Match in the Desert) e Clara Manzalini (Allstate Sugar Bowl) e in competizioni a squadre la stessa Manzalini con la Unversity of Florida e Virginia Bossi con l’Univerity of Virginia. Testimonianza di un golf femminile azzurro ricco di talenti nel contesto della Federazione Italiana Golf impegnata in uno sviluppo ulteriore del settore con il progetto “Golf è donna”.
Anna Zanusso ha offerto una prova ben sopra le righe non solo per il 61 (undici birdie) con cui ha affiancato il suo nome a quello delle atlete che l’avevano preceduta nella prodezza, Mariah Stockhouse (2013, su par 71), Esther Lee (2016, par 72), Bianca Pagdanganan (2017, par 72) e Julia Johnson (2019, par 72). Infatti, oltre a questo, ha giocato ben 46 buche di fila senza bogey, con un giro finale vincente in 70 (-4, quattro birdie, due bogey) e con un totale di 18 birdie e due bogey.
Anna Zanusso sarà impegnata nell’Augusta National Women's Amateur Championship (1-4 aprile, 54 buche), definito il Masters in rosa poiché il turno conclusivo si svolgerà sul percorso dell’Augusta National, sede del Masters il primo major stagionale maschile (9-12 aprile), insieme ad altre quattro azzurre: Caterina Don, Alessia Nobilio, Benedetta Moresco ed Emilie Alba Paltrinieri.
Trionfo italiano in Egitto con Stefano Mazzoli che ha ottenuto la sua prima vittoria da professionista con 201 (66 67 68, -15) colpi nel Red Sea Little Venice Open, secondo torneo stagionale dell’Alps Tour, e con altri tre azzurri tra i top ten. Una vittoria che arriva a poche ore di distanza da quella di Anna Zanusso nel Westbrook Invitational (College USA) e che porta a
otto i titoli in campo internazionale in questo splendido inizio d’anno dei quali sette delle dilettanti azzurre (cinque individuali, due a squadre). Dopo la stagione record del 2019 con ben 41 successi in ogni parte del mondo, il gruppo continua a crescere forte e compatto facendosi valere nelle competizioni di ogni livello e in ogni fascia d’età.
Al Sokhna GC sui Course B&C (par 72) a Suez, Mazzoli, 23enne di Segrate (MI), ha battuto nel playoff l’irlandese Jonathan Yates e l’inglese Sam Robinson, quest’ultimo in vetta dopo due giri, con i quali aveva terminato alla pari la gara. L’azzurro, terzo dopo due round, ha iniziato molto male con un doppio bogey, ma con sette birdie è passato a condurre alla buca 17. Ha però segnato un bogey sul green della 18 (68, -4 di giornata) e si è fatto raggiungere da Robinson (birdie) e da Yates (par). Nello spareggio Mazzoli ha poi avuto ragione con un birdie alla prima buca ricevendo, insieme al trofeo. anche un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro.
“Sono molto felice per questo successo - ha detto al termine - che premia il lavoro svolto da quando a novembre ho cambiato categoria. Nel giro conclusivo il vento mi ha condizionato all’inizio, poi però ho trovato il ritmo giusto e un ottimo feeling con il putter. Non sono stato impeccabile sull’ultima buca, ma il bogey mi è stato di insegnamento per adottare la giusta strategia nello spareggio”.
Belle le prestazioni di Giulio Castagnara, quarto con 202 (-14), dopo essere stato leader nel primo turno, di Michele Ortolani, quinto con 203 (-13) e di Andrea Saracino, nono con 204 (-12), ma meriti anche per Jacopo Vecchi Fossa, 11° con 205 (-11), e per Giacomo Fortini, 15° con 206 (-10).
Stefano Mazzoli ha avuto una bella carriera da dilettante in cui ha vinto un titolo europeo con la squadra azzurra Boys (2014) e uno individuale (2015). Nel 2016 si è trasferito negli Stati Uniti per compiere gli studi presso la Texas Christian University, conclusi lo scorso anno. Ha fatto parte della compagine universitaria e ha siglato tre successi nelle Gare di College (USF Olympic Intercollegiate 2016, Wexford Plantation Intercollegiate 2018, Missouri Tiger Invitational 2019). Nello scorso dicembre ha conquistato la ‘carta’ per l’Alps Tour con il 13° posto alla Qualifying School disputata in Spagna.
SECONDO GIRO - L’inglese Sam Robinson ha raddoppiato il 65 (-7) iniziale e con lo score di 130 (65 65, -14) colpi ha preso il comando a un giro dal termine del Red Sea Little Venice Open, secondo torneo stagionale e in Egitto dell’Alps Tour, che si svolge anche questo al Sokhna GC, ma sui Course B&C (par 72), a Suez.
Robinson, 39 anni, la ‘carta’ conquistata all’ultima Qualifying School e secondo nel precedente Ein Bay Open, con otto birdie e un bogey ha lasciato a un colpo lo spagnolo Jordi Garcia Del Moral. Sarà in corsa per il titolo nel round finale Stefano Mazzoli, risalito dal quinto posto con 133 (66 67, -11) e terzo insieme al francese Nicolas Platret e allo svizzero Mathias Eggenberger. Hanno chances di competere per il successo, anche se un poco inferiori, anche Giacomo Fortini, Andrea Saracino, Michele Ortolani e Jacopo Vecchi Fossa, noni con 135 (-9), mentre ne hanno qualcuna in più l’irlandese Jonathan Yates e i transalpini Thomas Le Berre e Theo Brizard, quest’ultimo dilettante, sesti con 134 (-10).
Ha superato il taglio Giulio Castagnara, 20° con 137 (-7) e sono usciti Alessandro Grammatica, Takayuki Matsui e Carlo Casalegno, 48.i con 141 (-3), Federico Zucchetti, 60° con 142 (-2), Alessandro Aloi, Guglielmo Bravetti ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 71.i con 143 (-1), Luca Cianchetti, 85° con 144 (par), Michele Cea, 92° con 145 (+1), e Ludovico Addabbo, 99° con 146 (-2). Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.
PRIMO GIRO - Italiani protagonisti nella prima giornata del Red Sea Little Venice Open, secondo torneo stagionale e in Egitto dell’Alps Tour, che si svolge anche questo al Sokhna GC, ma sui Course B&C (par 72), a Suez in Egitto.
Infatti è al comando Giulio Castagnara con 64 colpi (-8, otto birdie), è al secondo posto con 65 (-7, sette birdie) Michele Ortolani, alla pari con l’inglese Sam Robinson e con lo spagnolo Jordi Garcia Del Moral, si trovano al quinto con 66 (-6) Andrea Saracino e Stefano Mazzoli ed è al 13° con 67 (-5) Jacopo Vecchi Fossa.
Altri undici i giocatori di casa nostra in campo. Takayuki Matsui è 31° con 69 (-3), sono sulla linea del taglio Alessandro Grammatica e Giacomo Fortini. 54.i con 70 (-2), e sono poco oltre Guglielmo Bravetti ed Edoardo Raffaele Lipparelli, lo scorso anno numero uno della money list, 59.i con 71 (-1). Più indietro Luca Cianchetti e Alessandro Aloi, 78.i con 72 (par), Carlo Casalegno, 91° con 73 (+1), Federico Zucchetti, 100° con 74 (+2), Michele Cea, 107° con 75 (+3), e Ludovico Addabbo, 111° con 76 (+4). In gara 120 concorrenti, provenienti da 19 nazioni, comprese Stati Uniti e Nuova Zelanda, che si contendono un montepremi di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.
LA VIGILIA - L’Alps Tour rimane in Egitto per la seconda gara stagionale, il Red Sea Little Venice Open (23-25 febbraio), che avrà luogo anche questa al Sokhna GC, ma sui Course B&C, a Suez in Egitto.
Tra i 120 concorrenti, provenienti da 19 nazioni comprese Stati Uniti e Nuova Zelanda, saranno sedici gli italiani in campo: Ludovico Addabbo, Alessandro Aloi, Guglielmo Bravetti, Carlo Casalegno, Michele Cea, Luca Cianchetti, Giacomo Fortini, Alessandro Grammatica, Takayuki Matsui, Stefano Mazzoli, Andrea Saracino, Jacopo Vecchi Fossa, Federico Zucchetti, Guido Castagnara, il migliore nel precedente Ein Bay Open (nono), Edoardo Raffaele Lipparelli, lo scorso anno numero uno della money list, e Michele Ortolani, 13.i nello stesso evento.
Tra i possibili protagonisti, oltre ad alcuni giocatori italiani, l’olandese Lars Keunen, vincitore dell’Ein Bay Open, l’inglese Sam Robinson e il portoghese Tomas Santos Silva, secondi alle sue spalle, gli spagnoli Javier Ballesteros e Daniel Berna, i francesi Pierre Pineau ed Edgar Catherine e l’irlandese David Carey, che detiene con 57 (-11) il record dello score piu basso sul circuito in un giro ottenuto lo scorso anno nel Cervino Open, dove ha prevalso. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.
Azzurre sempre più protagoniste nelle gare di College USA dove Clara Manzalini si è imposta nella gara individuale e ha portato al successo la University of Florida in quella a squadre nell’Allstate Sugar Bowl Intercollegiate e dove Virginia Bossi è salita sul gradino pià alto del podio, insieme alle compagne della University of Virginia, nell’IJGA Collegiate Invitational. Vittorie che si aggiungono a quella, sempre nei College, di Alessandra Fanali nel Tri Match in the Desert di fine gennaio. Inoltre, ancora in questo inizio del 2020, Benedetta Moresco e Alessia Nobilio sono andate a segno rispettivamente nell’Annika Invitational USA e nel Portuguese International, a testimonianza di un golf femminile azzurro ricco di talenti, che primeggia in campo internazionale, nel contesto della Federazione Italiana Golf impegnata in uno sviluppo ulteriore del settore con il progetto “Golf è donna”.
Sul percorso dell’English Turn Golf & Country Club (par 73), a New Orleans in Louisiana, Clara Manzalini (212 - 71 74 67, -7) ha ottenuto la sua prima vittoria da studentessa di College con un giro finale in 67 (-6, sei birdie senza bogey) colpi che le ha permesso di rimontare 14 posizioni e di battere Anna Backman (Miami), stesso score. In campo anche Anna Zanusso (University of Denver) 26ª con 222 /77 72 73, +3).
Determinanti per la vittoria di squadra, oltre all’exploit dell’azzurra, anche i piazzamenti delle altre quattro componenti del team, tutte in alta classifica: Addison Baggarly, terza con 214 (-5), Marina Escobar Domingo, ottava con 215 (-4), Marta Perez SanMartin, decima con 216 (-3), e Annabell Fuller, 14ª con 217 (-2). Per la University of Florida 853 (-23) colpi, ben sedici di vantaggio sul Miami (869, -7) e ventidue su Michigan State (875, -1).
"Clara è stata fantastica - ha detto la coach Emily Glaser - questa settimana. Negli ultimi sei mesi ha seguito scrupolosamente il programma che abbiamo preparato per lei, ha lavorato a fondo sugli aspetti meno efficaci del suo gioco e ha ricevuto il giusto premio ai suoi sacrifici”.
Così l’azzurra: “Sono veramente felice per aver visto ripagato tutto il lavoro che ho svolto. Ho espresso un gioco molto solido durante l’intero torneo e sono stata anche molto paziente, attenta e sempre concentrata su quanto dovevo fare. Ed è stato anche motivo di orgoglio appartenere a una compagine che non ha mai mollato e che ha creduto sempre nelle sue possibilità”.
Virginia Bossi ha fatto parte del sestetto della University of Virginia che ha vinto con 856 (-8) colpi la classifica a squadre dell’IJGA Collegiate Invitational che si è disputato al Guadalajara Country Club di Guadalajara in Messico. Al secondo posto LSU (858, -6), quindi University Of South Carolina (863, -1) e Arizona State 869 (+5). Nella formazione vincente, oltre all’azzurra anche Riley Smith, Julia Ford, Beth Lillie, Haeley Wotnosky e Celesta Valinho.
Nel torneo individuale, appannaggio con 206 (70 68 68. -10) colpi di Amanda Doherty (Florida State), Virginia Bossi è terminata 15ª con 216 (71 74 71, par). Al 52° posto con 228 (79 74 75, +12) Elena Verticchio (Maryland).
La dilettante australiana Stephanie Kyriacou ha dominato nel Geoff King Motors Australian Ladies Classic, gara inaugurale del Ladies European Tour 2020 organizzata in collaborazione con l’ALPG Tour australiano, vinta con 266 (69 63 69 65, -22) colpi.
Sul percorso del Bonville Golf Resort (par 72), a Bonville in Australia, si è classificata 44ª con 289 (74 71 72 72, +1) Lucrezia Colombotto Rosso, unica italiana in campo che ha risalito sette posiizoni con un 72 (par, tre birdie, tre bogey) nel giro finale.
Stephanie Kyriacou, 19enne di Sydney e leader dopo tre turni, è stata un autentico rullo compressore nelle prime otto buche dove con sei birdie ha messo un punto fermo sul successo conseguito poi con un parziale di 65 (-7, otto birdie, un bogey) miglior score di giornata che le ha permesso di lasciare a ben otto colpi la coreana Ayean Cho (244, -14), già in evidenza sui primi tornei del LPGA Tour. Quest’ultima, comunque, non è poi rimasta tanto delusa poiché è toccata a lei la prima moneta di 36.000 euro (montepremi 240.000 euro), in quanto alla Kyriacou, per il suo status, è andato solo il trofeo.
Al terzo posto con 275 (-13) la svedese Linnea Strom, al quarto con 277 (-11) la scozzese Gemma Dryburgh e al quinto con 278 (-10) l’olandese Anne Van Dam e la statunitense Lauren Stephenson, che era stata al vertice per due giri.
“Non mi vengono le parole - ha detto la vincitrice - per esprimere quel che sento, sono al settimo cielo. Dopo i sei birdie in otto buche mi sono posta un poco sulla difensiva visto il vantaggio accumulato. Lo so, con questa vittoria posso avere la ‘carta’ per giocare sia sul LET che sul circuito australiano, ma prima di prendere una decisione parlerò con mio padre Nick”.
TERZO GIRO - La dilettante australiana Stephanie Kyriacou (201 - 69 63 69, -15) ha superato la statunitense Lauren Stephenson (203, -13) in vetta alla classifica nel Geoff King Motors Australian Ladies Classic, gara inaugurale del Ladies European Tour 2020 che si sta disputando sul percorso del Bonville Golf Resort (par 72), a Bonville in Australia. E’ rimasta praticamente stabile Lucrezia Colombotto Rosso, 51ª con 217 (74 71 72, +1).
In una graduatoria che si è accorciata saranno in corsa per il titolo nel turno finale anche la coreana Ayean Cho (204, -12), in evidenza sui primi tornei del LPGA Tour, la scozzese Germma Dryburgh (205, -11) e l’olandese Anne Van Dam (206, -10). Qualche chance anche per la giovane slovena Pia Babnik e per la svedese Lina Boqvist, seste con 207 (-9).
Stephanie Kyriacou ha girato in 69 (-3) colpi con sei birdie, un bogey, un doppio bogey e Lucrezia Colombotto Rosso in 72 (par) con quattro birdie, due bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 240.000 euro.
SECONDO GIRO - La statunitense Lauren Stephenson (130 - 66 64, -14) ha continuato la sua corsa di testa nel Geoff King Motors Australian Ladies Classic, gara inaugurale del Ladies European Tour 2020 che si sta disputando sul percorso del Bonville Golf Resort (par 72), a Bonville in Australia. Ha superato il taglio Lucrezia Colombotto Rosso, 50ª con 145 (74 71, +1).
Lauren Stephenson, 21enne di Lexington (South Carolina) approdata lo scorso anno sul LPGA Tour dove ha ottenuto una top ten in 20 gare a cui ha preso parte, ha girato in 64 (-8) con un eagle, otto birdie e un doppio bogey, ma la prodezza le è valsa un solo colpo di vantaggio sulla coreana Ayean Cho (131, -13), in grande spolvero sui primi tornei del circuito americano, e due sulla dilettante australiana Stephanie Kyriacou (132, -12). Sono già piuttosto lontane, sebbene quarte, la finlandese Noora Komulainen, l’inglese Charlotte Thomas e la svedese Linnea Strom (137, -8).
Lucrezia Colombotto è risalita dalla 73ª posizione con tre birdie e due bogey per il 71 (-1). Il montepremi è di 240.000 euro.
PRIMO GIRO - La stagione 2020 del Ladies European Tour è iniziata in Austrialia con il Geoff King Motors Australian Ladies Classic in cui è al vertice con 66 (-6) colpi la statunitense Lauren Stephenson e dove Lucrezia Colombotto Rosso, unica italiana in gara, è 73ª con 74 (+2).
Sul percorso del Bonville Golf Resort (par 72), a Bonville, la Stephenson, 21enne di Lexington (South Carolina) che gioca sul LPGA Tour dove ha esordito lo scorso anno disputando 20 tornei con una top ten, ha realizzato sette birdie e un bogey, distanziando di un colpo, in una classifica molto corta, le coreane Min Yoon, Hye Ji Lee e Ayean Cho, la scozzese Gemma Dryburgh, la finlandese Noora Komulainen e l’australiana Breanna Gill (67, -5). Tra le concorrenti all’ottavo posto con 68 (-4) la belga Manon De Roey, l’irlandese Leona Maguire e l’indiana Aditi Ashok.
Lucrezia Colombotto Rosso ha segnato un birdie e tre bogey lasciando due colpi al campo nel finale. Il montepremi è di 240.000 euro.
LA VIGILIA - Inizia la nuova stagione del Ladies European Tour, che prevede 25 eventi, con il Geoff King Motors Australian Ladies Classic (20-23 febbraio) in programma sul percorso del Bonville Golf Resort, a Bonville in Australia. L’unica italiana in gara sarà Lucrezia Colombotto Rosso, approdata nel circuito dopo un’ottima stagione, con terzo posto nella money list, sul LET Access, il secondo circuito femminile europeo, dove ha ottenuto otto top ten e in cui le è mancata solo una vittoria, che avrebbe ampiamente meritato e sfuggita di un soffio.
Nel field l’olandese Anne Van Dam, l’austriaca Christine Wolf, le giovani indiane Diksha Dagar e Aditi Ashok, la norvegese Marianne Skarpnord, le tedesche Esther Henseleit e Olivia Cowan e la promettente slovena Katja Pogacar. Da rilevare la presenza della veterana Laura Davies, una icona della disciplina, grande campionessa con oltre ottanta titoli raccolti sui campi LA VIGILIA -
La stagione 2020 del Ladies European Tour è iniziata in Austrialia con il Geoff King Motors Australian Ladies Classic in cui è al vertice con 66 (-6) colpi la statunitense Lauren Stephenson e dove Lucrezia Colombotto Rosso, unica italiana in gara, è 73ª con 74 (+2).
Sul percorso del Bonville Golf Resort (par 72), a Bonville, la Stephenson, 21enne di Lexington (South Carolina) che gioca sul LPGA Tour dove ha esordito lo scorso anno disputando 20 tornei con una top ten, ha realizzato sette birdie e un bogey, distanziando di un colpo, in una classifica molto corta, le coreane Min Yoon, Hye Ji Lee e Ayean Cho, la scozzese Gemma Dryburgh, la finlandese Noora Komulainen e l’australiana Breanna Gill (67, -5). Tra le concorrenti all’ottavo posto con 68 (-4) la belga Manon De Roey, l’irlandese Leona Maguire e l’indiana Aditi Ashok.
Lucrezia Colombotto Rosso ha segnato un birdie e tre bogey lasciando due colpi al campo nel finale. Il montepremi è di 240.000 euro.
di tutto il mondo. Il montepremi è di 240.000 euro.
Viktor Hovland ha vinto con 268 (68 66 64 70, -20) il Puerto Rico Open svoltosi al Coco Beach Golf & CC (par 72) di Rio Grande a Portorico, dove ha superato Josh Teater, secondo con 269 (-19), Kyle Stanley, Sam Ryder e l’argentino Emiliano Grillo, terzi con 273 (-15).
Hovland, nativo di Oslo, è il primo norvegese a cogliere un titolo sul PGA Tour e lo ha fatto all’età di 22 anni, cinque mesi e cinque giorni, al 17° torneo disputato. Ha concluso la sua corsa in 70 (-2) colpi, con un momento di grossa difficoltà per un triplo bogey alla buca 11 (par 3) che ha superato con un eagle e tre birdie, l’ultimo alla 18 che gli ha permesso di distaccare Teater. Ha ricevuto un assegno di 540.000 dollari su un montepremi di tre milioni di dollari, l’esenzione per due anni sul circuito, l’accesso ad alcuni eventi importanti, tra i quali il The Players Championship e il PGA Championship (major), e ha fatto un salto dal 102° al 60° posto nel world ranking. Hanno preso parte alla gara due italiani che sono usciti al taglio Domenico Geminiani, 70° con 143 (72 71, -1), e Andrea Pavan, 104° con 148 (74 74, +4).
TERZO GIRO - Il norvegese Viktor Hovland è passato a condurre con 198 (68 66 64, -18) colpi nel Puerto Rico Open che si sta svolgendo al Coco Beach Golf & CC (par 72) di Rio Grande a Portorico. Il torneo, in concomitanza con il WGC Mexico Championship, permette ai giocatori del PGA Tour esclusi da quella gara di poter comunque svolgere attività in un evento che, di diverso dagli altri, ha solo il montepremi notevolmente più basso rispetto alla media, tre milioni di dollari.
Hovland, 22enne di Oslo e grande promessa del circuito, ha realizzato un 64 (-8) con otto birdie senza bogey e per la prima volta si trova al vertice dopo tre giri con la possibilità di cogliere la sua prima vittoria. Lo seguono con 199 (-17) lo scozzese Martin Laird e con 200 (-16) Josh Teater. Poche chances di competere per il successo per l’argentino Emiliano Grillo, quarto con 203 (-13), e per Patrick Rodgers e Sam Ryder, quinti con 204 (-12). Sono usciti al taglio Domenico Geminiani, 70° con 143 (72 71, -1), e Andrea Pavan, 104° con 148 (74 74, +4).
SECONDO GIRO - Domenico Geminiani, 70° con 143 (72 71, -1) colpi, e Andrea Pavan, 104° con 148 (74 74, +4), sono usciti al taglio nel Puerto Rico Open, che si sta svolgendo al Coco Beach Golf & CC (par 72) di Rio Grande a Portorico. Il torneo, in concomitanza con il WGC Mexico Championship, permette ai giocatori del PGA Tour esclusi da quella gara di poter comunque svolgere attività in un evento che, di diverso dagli altri, ha solo il montepremi notevolmente più basso rispetto alla media, tre milioni di dollari.
Kyle Stanley (134 - 64 70, -10), due titoli sul circuito, è stato raggiunto in vetta alla graduatoria da Josh Teater (66 68), dall’argentino Emiliano Grillo (66 68) e dall’emergente norvegese Viktor Hovland (68 66), tutti a caccia della prima vittoria sul tour. Il quartetto è seguito con 135 (-9) da Sam Ryder e con 136 (-8) da Ben Martin, dallo svedese David Lingmerth, dall’australiano Rhein Gibson e dallo scozzese Martin Laird. Fuori gioco anche Martin Trainer, 99° con 147 (+3), che difendeva il titolo.
Domenico Geminiani, 23enne nato a Fort de France (Martinica), da dilettante vincitore di alcuni titoli italiani, con primo successo da pro conquistato a 16 anni (Ritz-Carlton Series) e con inizio carriera in Europa, ha provato a rimontare con un 71 (-1, sei birdie, tre bogey, un doppio bogey), ma è rimasto corto di un colpo e anche la terza esperienza sul circuito è terminata come le due precedenti.
Andrea Pavan tornato sul PGA Tour dopo il 25° posto nel Barracuda Championship (2019), ha praticamente avuto il destino segnato da un “9” alla buca 2 (par 5). Due birdie sul resto del tracciato hanno fatto 74 (+2).
PRIMO GIRO - Domenico Geminiani al 67° posto con 72 (par) colpi e Andrea Pavan al 93° con 74 (+2) dopo il primo giro del Puerto Rico Open, che si sta svolgendo al Coco Beach Golf & CC di Rio Grande a Portorico. Il torneo, in concomitanza con il WGC Mexico Championship, permette ai giocatori del PGA Tour esclusi da quella gara di poter comunque svolgere attività in un evento che, di diverso dagli altri, ha solo il montepremi notevolmente più basso rispetto alla media, tre milioni di dollari.
E’ al vertice con 64 (-8) colpi Kyle Stanley, 32enne di Gig Harbor (Washington) con due titoli sul circuito, l’ultimo nel 2017, che ha eguagliato il proprio primato di birdie (nove contro un bogey) e di 18 green in regulation realizzati in un round. Nutrito il gruppo che lo insegue a due colpi composto da Peter Uihlein, Josh Teater, Chris Couch, dall’australiano Rhein Gibson, dall’argentino Emiliano Grillo e dallo svedese Henrik Norlander (66, -6). In 14ª posizione la promessa norvegese Viktor Hovland e difesa del titolo molto difficile per Martin Trainer, stesso score di Pavan.
Geminiani, 23enne nato a Fort de France (Martinica), da dilettante vincitore di alcuni titoli italiani, con primo successo da pro conquistato a 16 anni (Ritz-Carlton Series) e con inizio carriera in Europa, ha viaggiato in par con tre birdie e tre bogey. Andrea Pavan tornato sul circuito dopo il 25° posto nel Barracuda Championship (2019), ha ceduto due colpi al campo con tre birdie, tre bogey e un doppio bogey.
LA VIGILIA - Andrea Pavan torna a giocare sul PGA Tour, così come Domenico Geminiani, entrambi nel field del Puerto Rico Open (20-23 febbraio), che si svolgerà al Coco Beach Golf & CC di Rio Grande a Portorico. Il torneo, in concomitanza con il WGC Mexico Championship, permette ai giocatori del circuito esclusi da quella gara di poter comunque svolgere attività in un evento che, di diverso dagli altri, ha solo il montepremi notevolmente più basso rispetto alla media, tre milioni di dollari, ma sicuramente appetibile.
Difende il suo unico titolo Martin Trainer, 29enne statunitense nato a Marsiglia in Francia, che ha ottenuto anche due titoli nel Web.com Tour (attuale Korn Ferry Tour) e uno nel PGA Tour Latinoamerica. Nel field Roberto Castro, Chase Seiffert, la promessa norvegese Viktor Hovland, l’australiano Cameron Davis, il venezuelano Jhonattan Vegas e l’inglese Tom Lewis.
Pavan prova a cambiare il corso di un inizio di stagione un po’ difficile e torna sul circuito dopo il 25° posto nel Barracuda Championship (2019). Geminiani, 23enne nato a Fort de France (Martinica), da dilettante vincitore di alcuni titoli italiani, con primo successo da pro conquistato a 16 anni (Ritz-Carlton Series) e con inizio carriera in Europa, è alla terza presenza sul PGA Tour, dopo le precedenti finite al taglio (Mayakoba Classic 2016 e Barbasol Championship 2018).
Patrick Reed si è imposto con 266 (69 63 67 67, -18) colpi nel WGC Mexico Championship, prima delle quattro gare del World Golf Championships, dopo una volata finale ricca di emozioni e di alti contenuti tecnici.
Sul percorso del Club de Golf Chapultepec (par 71), a Città del Messico, dove Francesco Molinari è terminato 53° con 287 (72 74 71 70, +3), Patrick Nathaniel Reed ha firmato il secondo titolo WGC, dopo il primo nel Cadillac Championship (2014), portando a otto i successi sul PGA Tour, comprensivi anche di un major, recuperando con cinque birdie e concedendosi il lusso di un bogey a chiudere per il 67 (-4) vincente che gli ha regalato anche un congruo assegno di 1.820.000 dollari su un montepremi di 10.500.000 dollari e un salto dal 14° all’ottavo posto nel World Ranking.
Ha superato di misura Bryson DeChambeau (267, -17) e di tre colpi il sudafricano Erik Van Rooyen e lo spagnolo Jon Rahm, che ha provato ad attaccare la leadership mondiale di Rory McIlroy, quinto con 270 (-14), ricorrendo a una partenza sprint con quattro birdie in cinque buche. Successivamente si è fermato (due birdie, due bogey per 67), ma è passato dalla terza alla seconda posizione nel World Ranking, mentre McIlroy ha portato a 97 le sue settimane complessive di regno raggiungendo l’inglese Nick Faldo, terzo tra coloro rimasti più a lungo al vertice, alle spalle di Tiger Woods (683 settimane) e dell’australiano Greg Norman (331).
Ha ceduto Justin Thomas, sesto con 271 (-13), in vetta dopo tre turni e messo fuori gioco da due bogey e da un doppio bogey nella fase centrale. Stesso score per l’inglese Tyrrell Hatton e per il giapponese Hideki Matsuyama, e bassa graduatoria per Dustin Johnson, campione uscente, 48° con 284 (par), e per Jordan Spieth, 58° con 288 (+4).
Francesco Molinari ha espresso il suo miglior giro in 70 (-1) colpi sia pure con un’andatura altalenante fatta di cinque birdie e di quattro bogey.
TERZO GIRO - L’attacco di Justin Thomas, leader con 198 (67 66 65, -15), il record sul giro di Jon Rahm (61, -10) e due “hole in one” hanno caratterizzato il terzo giro del WGC Mexico Championship, prima delle quattro gare del World Golf Championships che per importanza sono seconde solo ai major, dove è rimasto stabile Francesco Molinari, 55° con 217 (72 74 71, +1).
Justin Thomas, 26enne di Louisville (Kentucky) con dodici titoli sul circuito comprensivi di un major e di un WGC, ha realizzato otto birdie e due bogey per il 65 (-6) con cui ha preso un colpo di margine su Patrick Reed e sul sudafricano Erik Van Rooyen (199, -14). Prodezze dello spagnolo Jon Rahm, numero tre mondiale, salito dal 22° al quarto posto con 202 (-11) che ha realizzato il nuovo primato sul giro scendendo dieci colpi sotto par grazie a nove birdie e al contributo di una “buca in uno” (contro un bogey), che ha ottenuto andando a segno direttamente dal tee alla buca 17 (par 3, yards 157), utilizzando un wedge per il suo secondo “ace” sul tour. In tal modo l’iberico ha agganciato Rory McIlroy, numero uno del World ranking, al quale sta contendendo il trono dove potrebbe sedersi con una vittoria. Stesso score per Bryson DeChambeau in vetta dopo due turni. Hanno qualche possibilità di correre per il titolo anche gli inglesi Tyrrell Hatton e Paul Casey, settimi con 203 (-10), Gary Woodland, Kevin Na e il giapponese Hideki Matsuyama, noni con 204 (-9).
E’ 30° con 211 (-2) Chez Reavie, l’altro autore di una “hole in one”. La prodezza alla terza buca (par 3, yards 167) centrata dal tee con un ferro 9. E’ il suo quinto ace sul circuito a cui ha aggiunto cinque birdie e tre bogey per il 67 (-4). Non può più difendere il titolo Dustin Johnson, 41° con 214 (+1).
Francesco Molinari, partito dalla buca 10, ha girato in par con un birdie e un bogey nella prima parte e con due birdie e altrettanti bogey nella seconda. Il montepremi è di 10.500.000 dollari.
SECONDO GIRO - Francesco Molinari, 54° con 146 (72 74, +4), ha perso posizioni nel secondo giro del WGC Mexico Championship, prima delle quattro gare del World Golf Championships che per importanza sono seconde solo ai major. Sul percorso del Club de Golf Chapultepec (par 71), a Città del Messico, la classifica è cambiata grazie agli score molto bassi di cui si sono resi autori Bryson DeChambeau, nuovo leader con 131 (68 63, -11) dopo un 63 (-8), e Patrick Reed, stesso parziale, e il sudafricano Erik van Rooyen, che ha festeggiato il 30° compleanno eguagliando il record del campo, con un 62 (-9), entrambi secondi con 132 (-10). In rimonta Justin Thomas e il giapponese Hideki Matsuyama, quarti con 133 (-9), mentre è scivolato dal primo al sesto posto con 134 (-8) Rory McIlroy, in vetta dopo un turno e la cui leadership mondiale comunque non corre rischi.
Il nordirlandese ha quasi la certezza di raggiungere al terzo posto, tra coloro che sono rimasti più a lungo al vertice del World Ranking, l’inglese Nick Faldo, il quale si fermò a 97 settimane, dietro Tiger Woods (683) e Greg Norman (331). Infatti l’unico avversario che avrebbe potuto farlo scendere dal trono con una vittoria, lo spagnolo Jon Rahm, numero tre al mondo, è 22° con 141 (-1), e non marcia a grandi ritmi. A metà classifica l’australiano Adam Scott, 28° con 142 (par), vincitore domenica scorsa del Genesis Invitational, e in bassa l’iberico Sergio Garcia, che affianca Molinari, e i deludenti Jordan Spieth e Dustin Johnson, campione in carica, 60.i con 147 (+5).
Nove birdie per i tre che sono ai vertici. Hanno aggiunto un bogey Bryson DeChambeau e Patrick Reed, mentre Erik Van Rooyen non ha commesso errori. Francesco Molinari, arretrato dalla 29ª piazza, ha mantenuto il par per sette buche (un bogey, un birdie) poi ha gradatamente perso terreno con quattro bogey, contro un solo birdie, per il 74 (+3). Il montepremi è di 10.500.000 dollari.
PRIMO GIRO - Rory McIlroy, numero uno mondiale e leader con 65 (-6) colpi, è stato il protagonista nel primo turno del WGC Mexico Championship, che sul percorso del Club de Golf Chapultepec (par 71), a Città del Messico, ha aperto la serie delle quattro gare del World Golf Championships. Alti e bassi per Francesco Molinari, al 29° posto con 72 (+1), e giornata difficile per Dustin Johnson, numero cinque del World ranking, e campione in carica, 62° con 76 (+5).
McIlroy, che si è espresso con un eagle, cinque birdie e un bogey, conservando il primato nella classifica mondiale al termine del torneo raggiungerebbe al terzo posto, tra coloro che sono rimasti più a lungo al vertice, l’inglese Nick Faldo, il quale si fermò a 97 settimane, dietro Tiger Woods (683) e Greg Norman (331). Il nordirlandese ha preso due colpi di margine su Justin Thomas e su Bubba Watson (67, -4) e tre su Billy Horschel, Bryson DeChambeau, sul canadese Corey Conners e sul sudafricano Louis Oosthuizen (68, -3). Ha lo stesso score di Molinari anche lo spagnolo Jon Rahm, che con un successo potrebbe far scendere McIlroy da trono, ma che ha iniziato piuttosto male con tre bogey in otto buche, rimediando parzialmente con due birdie in extremis. Accusano un ritardo già importante, 49.i con 74 (+3) Jordan Spieth, l’iberico Sergio Garcia e l’australiano Adam Scott, vincitore domenica scorsa del Genesis Invitational.
Francesco Molinari, che viene da tre tagli consecutivi, è partito dalla buca 10 e ha segnato in successione subito un birdie e un bogey, poi sul 15° green ha realizzato il secondo birdie per scendere sotto par, però due bogey a chiudere lo hanno mandato sopra di un colpo.
Manassero ospite in studio di GOLFTV - Matteo Manassero sarà ospite in studio di GOLFTV nel corso della telecronaca della seconda giornata del WGC Mexico Championship.
LA VIGILIA - Dustin Johnson, numero cinque mondiale, difende il titolo nel WGC Mexico Championship (20-23 febbraio), che sul percorso del Club de Golf Chapultepec, a Città del Messico, apre la serie delle quattro gare del World Golf Championships, il mini circuito i cui eventi sono secondi solo ai major. Tra i 72 concorrenti al via ci sarà Francesco Molinari, ben deciso a cambiare passo dopo un inizio d’anno piuttosto difficile e inconsueto per lui con tre tagli subiti di fila.
In campo buona parte dei migliori giocatori del mondo con Rory McIlroy, leader del World ranking, teso a prendere ancor più vantaggio sugli inseguitori, approfittando dell’assenza di Brooks Koepka, numero 2, e della condizione ancora approssimativa di Jon Rahm, numero 3. Motivazione in più per il nordirlandese la possibilità di raggiungere un mito come Nick Faldo, al terzo posto con 97 settimane tra coloro che sono rimasti più a lungo al vertice del ranking, alle spalle di Greg Norman (331) e di Tiger Woods (683).
E’ su di tono e di morale Adam Scott, vincitore domenica scorsa del Genesis Invitational e tra i più gettonati alla vigilia, insieme a McIlroy, in un contesto che comprende altri tre giocatori nella top ten mondiale. Justin Thomas, Webb Simpson e Xander Schauffele. Tra i primi dieci, saranno assenti, oltre a Koepka, anche Tiger Woods (recordman di titoli WGC con 18, davanti a D. Johnson con sei) e Patrick Cantlay e a riposo anche Justin Rose (12°).
In un momento in cui i big tendono soprattutto a entrare gradualmente in forma per arrivare al massimo in occasione del Masters (9-12 aprile), il primo dei quattro major, è difficile fare previsioni, anche se Scott e McIlroy sembrano un gradino più avanti agli altri. Merita fiducia Matt Kuchar, secondo nel Genesis, mentre è lecito attendersi una maggior continuità di rendimento da parte di Bryson DeChambeau, Tommy Fleetwood, Sergio Garcia, Shane Lowry, Hideki Matsuyama e Patrick Reed e anche un ritorno ai suoi livelli di Jordan Spieth. Occasione da non sprecare per gli emergenti Collin Morikawa e Sungjae Im.
Francesco Molinari ha tutto il tempo per ritrovare il ritmo giusto e nell’occasione potrà anche giocare con una maggiore serenità non essendoci taglio e quindi nessuna pressione più forte sulle prime 36 buche. Il montepremi è di 10.500.000 dollari, tra i più alti in assoluto.
Il torneo su GOLFTV – Il Genesis Invitational viene trasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 20 febbraio e venerdì 21, dalle ore 20 alle ore 1; sabato 22, dalle ore 18 alle ore 24; domenica 23, dalle ore 19 alle ore 1. Eurosport2: giovedì 20, diretta stessi orari GOLF TV, venerdì 21, alle ore 20,50 alle ore 0,50; sabato 22, dalle ore 21,20 alle ore 24. Quarta giornata: differita lunedì 24, dalle ore 20,45 alle ore 22,45. Commento di Alessandro Bellicini, Nicola Pomponi e di Maurizio Trezzi.
L’olandese Lars Keunen ha ottenuto il primo titolo sull’Alps Tour imponendosi con 204 (66 70 68, -12) colpi nell’Ein Bay Open, gara inaugurale dell’Alps Tour 2020 che si è svolta al Sokhna GC (Course A&B, par 72) di Suez in Egitto. Il migliore degli italiani è stato Giulio Castagnara, nono con 213 (70 70 73, -3).
Keunen, 22 anni, ha rimontato dalla seconda piazza con un 68 (-4), frutto di quattro birdie senza bogey, lasciando a ben quattro lunghezze l’inglesa Sam Robinson e il portoghese Tomas Santos Silva (208, -8) Al quarto posto con 209 (-7) il francese Jeong Weon Ko, al quinto con 210 (-6) il portoghese Vitor Londot Lopes e solo al sesto con 211 (-5) l’iberico Victor Pastor Rufian, leader dopo due turni. Stesso score per il connazionale Angel Hidalgo Portillo.
Buona prova di Edoardo Raffaele Lipparelli, leader lo scorso anno della money list, e di Michele Ortolani, 13.i con 214 (-2), e più indietro Jacopo Vecchi Fossa e Stefano Mazzoli, 20.i con 215 (-1), Andrea Saracino, 27° con 216 (par), e Luca Cianchetti, 43° con 225 (+9).
Sono usciti al taglio: Federico Zucchetti, 45° con 147 (+3), Guglielmo Bravetti, Giacomo Fortini e Takayuki Matsui, 65.i con 150 (+6), Carlo Casalegno, Ludovico Addabbo e Alessandro Grammatica, 88.i con 153 (+9), Lorenzo Castelli, 94° con 154 (+10), Alessandro Aloi, 101° con 155 (+11), e Michele Cea, a segno in questo evento nel 2018, 116° con 161 (+17). Al vincitore è andato un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro.
SECONDO GIRO - Lo spagnolo Victor Pastor Rufian guida con 135 (68 67, -9) colpi la classifica a un giro dal termine dell’Ein Bay Open, gara inaugurale dell’Alps Tour 2020 che si sta svolgendo al Sokhna GC (Course A&B, par 72) di Suez in Egitto. Hanno chances di potersi inserire nella lotta per il titolo quattro italiani: Giulio Castagnara, da 14° a sesto con 140 (70 70, -4), Stefano Mazzoli, Jacopo Vecchi Fossa e Michele Ortolani, ottavi con 141 (-3).
Il leader è seguito a un colpo dall’olandese Lars Keunen e dal portoghese Tomas Santos Silva (136, -8) e a due dai francesi Arthur Ameil-Planchin e Jeong Weon Ko (137, -7), entrambi in vetta dopo il turno d’apertura. E’ in buona posizione Edoardo Raffaele Lipparelli, lo scorso anno primo nella money list, 18° con 143 (-1), e hanno superato il taglio con l’ultimo punteggio utile Luca Cianchetti e Andrea Saracino, 40.i con 146 (+2).
Sono out: Federico Zucchetti, 45° con 147 (+3), Guglielmo Bravetti, Giacomo Fortini e Takayuki Matsui, 65.i con 150 (+6), Carlo Casalegno, Ludovico Addabbo e Alessandro Grammatica, 88.i con 153 (+9), Lorenzo Castelli, 94° con 154 (+10), Alessandro Aloi, 101° con 155 (+11), e Michele Cea, a segno in questo evento nel 2018, 116° con 161 (+17). Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.
PRIMO GIRO - Edoardo Raffaele Lipparelli, numero uno della money list nel 2019, ha iniziato al decimo posto con 69 (-3) colpi l’Ein Bay Open, gara inaugurale dell’Alps Tour 2020 che si sta svolgendo al Sokhna GC (Course A&B, par 72) di Suez in Egitto.
Al vertice con 65 (-7) due francesi, Arthur Ameil-Planchin e Jeong Weon Ko, che precedono di misura l’olandese Lars Keunen (66, -6) e di due colpi l’irlandese Gary Hurley e il portoghese Tomas Santos Silva (67, -5).
Sono in gara altri sedici giocatori italiani dei quali in buona posizione Giulio Castagnara e Michele Ortolani 14.i con 70 (-2), e Jacopo Vecchi Fossa 22° con 71 (-1). Anticipano la linea del taglio Stefano Mazzoli, Luca Cianchetti, Giacomo Fortini, Alessandro Grammatica e Andrea Saracino 35.i con 72 (par) e sono oltre Takayuki Matsui e Carlo Casalegno 66.i con 74 (+2), Guglielmo Bravetti 75° con 75 (+3), Federico Zucchetti 87° con 76 (+4), Ludovico Addabbo e Lorenzo Castelli 103.i con 77 (+5), Alessandro Aloi 109° con 79 (+7) e Michele Cea 115° con 81, vincitore di questo evento nel 2018. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.
LA VIGILIA - Inizia come di consueto dall’Egitto la stagione dell’Alps Tour che al momento prevede diciotto tornei di cui cinque in Italia.
Si disputa l’Ein Bay Open (18-20 febbraio) al Sokhna GC (Course A&B) di Suez dove saranno di scena diciassette giocatori italiani: Ludovico Addabbo, Alessandro Aloi, Guglielmo Bravetti, Carlo Casalegno, Guido Castagnara, Lorenzo Castelli, Luca Cianchetti, Giacomo Fortini, Alessandro Grammatica, Edoardo Raffaele Lipparelli, lo scorso anno numero uno della money list, Takayuki Matsui, Stefano Mazzoli, Michele Ortolani, Andrea Saracino, Jacopo Vecchi Fossa, Federico Zucchetti e Michele Cea, che ha vinto la gara nel 2018.
Tra i possibili protagonisti, oltre a numerosi azzurri, l’austriaco Uli Weinhandl, l’inglese James Sharp, lo spagnolo Alvaro Velasco, che ha avuto giorni migliori sui due circuiti continentali, i francesi Thomas Elissalde e Xavier Poncelet e l’irlandese David Carey, che detiene lo score record sul giro del tour con un 57 (-11) ottenuto nel vittorioso Cervino Open 2019. Sul tee di partenza 120 atleti provenienti da 19 nazioni, comprese Nuova Zelanda e Stati Uniti. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.
Lucas Nicolas Fallotico e Gregorio De Leo si sono classificati all’undicesimo posto con 277 (-11) colpi nel 90° Portuguese International Amateur Championship disputato sul percorso del Montado Golf Resort (par 72) a Palmela in Portogallo.
Si è imposto con 269 (71 65 67 66, -19) l’inglese Harry Goddard che in un acceso finale ha superato di un colpo il francese Eduard Rousaud e il portoghese Pedro Lencart Silva (270, -18). Al quarto posto con 271 (-17) l’olandese Stan Kraai e al quinto con 274 (-14) l’inglese Joshua Bristow.
Hanno concluso in buona posizione Gregorio Albrandi e Alessio Battista, 16.i con 279 (-9), e sono terminati più indietro Andrea Romano, 28° con 283 (-5), Filippo Celli, 31° con 284 (-4), e Massimiliano Campigli, 38° con 287 (-1). Sono usciti al taglio dopo 54 buche Jacopo Albertoni, 51° con 214 (-2), Sebastiano Frau e Tommaso Zorzetto, 57.i con 215 (-1), Matteo Cristoni, 65° con 216 (par), e Leonardo Novella, 79° con 219 (+3).
Out dopo 36 buche: Davide Buchi e Dylan De Prosperis, 88.i con 148 (+4), Riccardo Bregoli, 94° con 149 (+5), Carlo Edoardo Lasi, 96° con 150 (+6), Adalberto Montini, 101° con 151 (+7), e Alessandro Gambetti, 109° con 155 (+11).
La Nations Cup, assegnata dopo due giri, è stata appannaggio con 273 (-15) colpi della Norvegia, seguita da Inghilterra 2 (274, -14), Spagna 1 e Spagna 2 (275, -13). Al 10° posto con 280 (-8) Italia 4 (Montini, Alibrandi, Albertoni), all’11° con 281 (-7) Italia 2 (Campigli, De Leo, Bechi) e al 12° con 282 (-6) Italia 3 (B
TERZO GIRO - La nebbia mattutina ha costretto a un cambio di programma nel 90° Portuguese International Amateur Championship che si sta svolgendo sul percorso del Montado Golf Resort (par 72). Essendoci a disposizione meno tempo, dopo circa tre ore di ritardo sulle partenze, è stato deciso di far giocare solo i primi 87 (su 120) concorrenti della classifica e di ritenere definitiva la graduatoria maturata dopo il secondo turno, anziché dopo il terzo, per l’assegnazione della Nations Cup. E’ rimasto invariato il taglio al termine del terzo giro che ha promosso i primi 40 e i pari merito al 40° posto per un totale di 43 concorrenti tra i quali sette italiani.
Sono al comando con 202 (-14) il portoghese Pedro Lencart Silva (68 69 65) e lo spagnolo Eduard Rousaud (68 68 66) tallonati a un colpo dall’inglese Harry Goddard, dall’olandese Stan Kraai e dal norvegese Herman Wibe Sekne (203, -13).
Sono al 16° posto con 209 (-7) Massimiliano Campigli (69 70 70) e Lucas Nicolas Fallotico (71 70 68) e sono rimasti in corsa anche Gregorio Alibrandi e Gregorio De Leo, 19.i con 210 (-6), Alessio Battista, 29° con 211 (-5), Andrea Romano e Filippo Celli, 37.i con 212 (-4). Sono usciti dopo 54 buche Jacopo Albertoni, 51° con 214 (-2), Sebastiano Frau e Tommaso Zorzetto, 57.i con 215 (-1), Matteo Cristoni, 65° con 216 (par), e Leonardo Novella, 79° con 219 (+3).
Out dopo 36 buche: Davide Buchi e Dylan De Prosperis, 88.i con 148 (+4), Riccardo Bregoli, 94° con 149 (+5), Carlo Edoardo Lasi, 96° con 150 (+6), Adalberto Montini, 101° con 151 (+7), e Alessandro Gambetti, 109° con 155 (+11).
La Nations Cup è stata appannaggio con 273 (-15) colpi della Norvegia, seguita da Inghilterra 2 (274, -14), Spagna 1 e Spagna 2 (275, -13). Al 10° posto con 280 (-8) Italia 4 (Montini, Alibrandi, Albertoni), all’11° con 281 (-7) Italia 2 (Campigli, De Leo, Bechi) e al 12° con 282 (-6) Italia 3 (Battista, Frau, Cristoni). Gli azzurri sono assistiti dai tecnici Alberto Binaghi e Alessandro Bandini.
SECONDO GIRO - Gregorio Alibrandi, risalito dal 49° al 13° posto con 138 (70 68, -6) colpi, dopo un 68 (-4), è il migliore tra gli italiani impegnati nel 90° Portuguese International Amateur Championship iniziato sul percorso del Montado Golf Resort (par 72), dove il 1° febbraio ha trionfato Alessia Nobilio nel torneo femminile. Sono passati a condurre con 134 (-10) lo spagnolo Alvaro Hernandez Cabezuela (68 66) e il norvegese Herman Wibe Sekne (68 66), che precedono di misura il tedesco Luc Breuer (135, -9).
Sono nella parte buona della classifica Massimiliano Campigli, 19° con 139 (-5), Lucas Nicolas Fallotico e Filippo Celli, 34.i con 141 (-3), e sono appena oltre la linea del taglio, che dopo tre giri lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto, Gregorio De Leo, Sebastiano Frau, Tommaso Zorzetto e Alessio Battista, 46.i con 142 (-2), e ha un colpo in più Jacopo Albertoni, 52° con 143 (-1). Più attardati Andrea Romano, 67° con 145 (+1), Matteo Cristoni e Leonardo Novella, 73.i con 146 (+2), Davide Buchi e Dylan De Prosperis, 88.i con 148 (+4), Riccardo Bregoli, 94° con 149 (+5), Carlo Edoardo Lasi, 96° con 150 (+6), Adalberto Montini, 101° con 151 (+7), e Alessandro Gambetti, 109° con 155 (+11).
Nella Nations Cup, che verrà assegnata dopo 54 buche, è al vertice con 273 (-15) colpi la Norvegia, seguita da Inghilterra 2 (274, -14), Spagna 1 e Spagna 2 /275, -13). Al 10° posto con 280 (-8) Italia 4 (Montini, Alibrandi, Albertoni), all’11° con 281 (-7) Italia 2 (Campigli, De Leo, Bechi) e al 12° con 282 (-6) Italia 3 (Battista, Frau, Cristoni). Gli azzurri sono assistiti dai tecnici Alberto Binaghi e Alessandro Bandini.
PRIMO GIRO - Sebastiano Frau e Alessio Battista sono nel gruppo di 17 concorrenti al sesto posto con 68 (-4) colpi nel 90° Portuguese International Amateur Championship iniziato sul percorso del Montado Golf Resort (par 72), dove il 1° febbraio ha trionfato Alessia Nobilio nel torneo femminile.
In una classifica cortissima i due azzurri hanno un colpo di ritardo dal quintetto di testa con 67 (-5) composto dal portoghese Lucas Lopes Azinheiro, dagli inglesi Sam Broadhurst e Thomas Plumb, dal finlandese Jaapo Jamsa e dal tedesco Luc Breuer.
Così gli altri italiani: 23.i con 69 (-3) Massimiliano Campigli e Filippo Celli, 31.i con 70 (-2) Gregorio Alibrandi e Gregorio De Leo, 49° con 71 (-) Lucas Nicolas Fallotico, 64.i con 72 (par) Jacopo Albertoni e Dylan De Prosperis, 71.i con 73 (+1) Andrea Romano e Riccardo Bregoli, 84.i con 74 (+2) Leonardo Novella, Matteo Cristoni e Tommaso Zorzetto, 93.i con 75 (+3) Davide Buchi e Carlo Edoardo Lasi, 111° con 78 (+6) Alessandro Gambetti e 117° con 81 (+9) Adalberto Montini.
Nella Nations Cup, che verrà assegnata dopo 54 buche, sono in vetta con 136 (-8) Italia 3 (Battista, Frau, Cristoni), Spagna 2 e Inghilterra, seguite da Germania e Spagna 1 (138, -6). Al sesto posto con 139 (-5) Italia 2 (Campigli, De Leo, Bechi) e al 15° con 142 (-2) Italia 4 (Montini, Alibrandi, Albertoni) e Italia 1 (Romano, Celli, Bregoli).
Il torneo si svolge sulla distanza di 72 buche, con taglio dopo 54 che lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. Dopo tre giri sarà assegnata la Nations Cup. Gli azzurri sono assistiti dai tecnici Alberto Binaghi e Alessandro Bandini.
LA VIGILIA - Gli azzurri tornano con la squadra maschile al Montado Golf Resort, dove il 1° febbraio ha trionfato Alessia Nobilio nel torneo femminile, e in cui avrà luogo il 90° Portuguese International Amateur Championship dal 12 al 15 febbraio.
Ben sedici i componenti del team: Jacopo Albertoni, Gregorio Alibrandi, Alessio Battista, Riccardo Bregoli, Davide Buchi, Massimiliano Campigli, Filippo Celli, Matteo Cristoni, Gregorio De Leo, Dylan De Prosperis, Lucas Nicolas Fallotico. Sebastiano Frau, Alessandro Gambetti, Carlo Edoardo Lasi, Adalberto Montini e Andrea Romano. Saranno assistiti dai tecnici Alberto Binaghi e Alessandro Bandini.
Il torneo si svolge sulla distanza di 72 buche, con taglio dopo 54 che lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. Dopo tre giri sarà assegnata la Nations Cup.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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