I giocatori sudafricani hanno dominato nel Limpopo Championship, torneo organizzato in collaborazione da Challenge Tour e Sunshine Tour e disputato sui due percorsi dell’Euphoria GC e del Koro Creek GC, entrambi par 72, a Modimolle in Sudafrica. E non poteva, probabilmente, essere altrimenti essendo in numero superiore a tutti gli altri concorrenti.
Si è imposto JC Ritchie con 269 (66 69 67 67, -19), che ha superato i connazionali Wilco Nienaber, secondo con 271 (-17), Hennie Du Plessis e Jacques Kruyswijk, in vetta dopo tre turni, terzi con 274 (-14), e Louis De Jager, quinto con 275 (-13). Primo degli “stranieri” l’inglese Ross McGowan, sesto con 276 (-12).
Il migliore tra gli italiani è stato Aron Zemmer, terminato 35° con 284 (68 70 77 69, -4) dopo aver rimontato 25 posizioni nel finale con un parziale di 69 (-3, quattro birdie, un bogey) ottenuto sull’ Euphoria GC dove si sono svolti gli ultimi due giri, quindi 42° con 285 (67 72 75 71, -3) Lorenzo Scalise e 63° con 288 (68 68 73 79, par) Federico Maccario.
JC Ritchie, dove JC sta per Juan Carlo, 26enne di Standerton, ha avuto ragione degli avversari con un turno conclusivo in 67 (-5) colpi, frutto di cinque birdie senza bogey, e ha ottenuto il settimo titolo sul Sunshine Tour che gli vale anche come primo sul Challenge Tour. Ha ricevuto un assegno di 35.957 euro su un montepremi di 225.000 euro.
TERZO GIRO - Il sudafricano Jacques Kruyswijk (200 - 67 64 69, -16) è rimasto da solo al comando del Limpopo Championship, organizzato in collaborazione da Challenge Tour e Sunshine Tour, che si sta disputando sui due percorsi dell’Euphoria GC e del Koro Creek GC, entrambi par 72,a Modimolle in Sudafrica.
Nel terzo turno disputato sull’Euphoria GC Federico Maccario è sceso dal settimo al 16° posto con 209 (68 68 73, -7), mentre sono in retrovia Lorenzo Scalise, 51° con 214 (67 72 75, -2), e Aron Zemmer, 60° con 215 (68 70 77, -1).
Dominio dei giocatori di casa, che peraltro sono in superiorità numerica, con ben nove di loro tra i primi dodici. Kruyswijk precede di due colpi JC Ritchie e Louis De Jager (202, -14) e di quattro Hennie Du Plessis e Wilco Nienaber (204, -12). Al sesto posto con 206 (-10) Daniel Van Tonder e tra i sette concorrenti al settimo con 207 (-7) i primi “stranieri”: il francese Clement Sordet, lo svedese Jens Dantorp e l’inglese Ross McGowan. Il montepremi è di 250.000 dollari (circa 225.000 euro).
SECONDO GIRO - Federico Maccario ha raddoppiato il 68 (-4) iniziale e con il punteggio di 136 (68 68, -8) colpi è salito dal 28° al settimo posto nel Limpopo Championship, organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour, che si sta disputando sui due percorsi dell’Euphoria GC e del Koro Creek GC, entrambi par 72,a Modimolle. Sono rimasti in gara anche Aron Zemmer, 21° con 138 (68 70, -5), e Lorenzo Scalise, 30° con 139 (67 72, -5), mentre sono usciti al taglio nel torneo con 204 concorrenti Enrico Di Nitto, 135° con 146 (72 74, +2), e Philip Geerts, 181° con 152 (75 77, +8).
Continuano a tenere banco i giocatori di casa, che sono in superiorità numerica. Nuovi leader con 131 (-13) Louis De Jager (67 64) e Jacques Kruyswijk (67 64) che precedono altri quattro connazionali: Wilco Nienaber, terzo con 133 (-11), Hennie Du Plessis, quarto con 134 (-10), JC Ritchie e Daniel Van Tonder, in vetta dopo un giro, quinti con 135 (-9). il montepremi è di 250.000 dollari (circa 225.000 euro).
PRIMO GIRO - Il Challenge Tour 2020 è iniziato con il Limpopo Championship, organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour, che si sta disputando sui due percorsi dell’Euphoria GC e del Koro Creek GC, a Modimolle, al quale partecipano 204 concorrenti e dove guida la graduatoria con un ottimo 63 (-9) il sudafricano Daniel Van Tonder, ottenuto sul Koro Creek GC.
Ha effettuato un bel giro Lorenzo Scalise, 12° con 67 (-5), e sono in buona posizione anche Federico Maccario e Aron Zemmer, 28.i con 68 (-4), mentre dovranno cambiare passo per evitare l’uscita anticipata dal torneo Enrico D Nitto, 105° con 72 (par), e Philip Geerts, 168° con 75 (+3). I cinque italiani hanno girato tutti sul Koro Creek GC.
Giocatori di casa protagonisti nel primo turno, ma era abbastanza prevedibile essendo in gran numero. Van Tonder è seguito con 65 (-7) dai connazionali Wilco Nienaber, Hennie Du Plessis, MJ Viljoen e dal greco Peter Karmis, anch’egli come Geerts con ‘carta’ per Sunshine Tour.
Al sesto posto con 66 (-6) altri due sudafricani, Anton Haig e JC Ritchie, i tedeschi Jonas Kolbing e Bernd Ritthammer, l’inglese Todd Clements e lo svedese Philip Eriksson. il montepremi è di 250.000 dollari (circa 225.000 euro)
LA VIGILIA - Inizia il Challenge Tour con un trittico di gare in Sudafrica organizzate in collaborazione con il Sunshine Tour. Si comincia con il Limpopo Championship (30 gennaio-2 febbraio) che avrà luogo sul percorso dell’Euphoria GC, a Modimolle, dove scenderanno in campo Lorenzo Scalise, Federico Maccario, Aron Zemmer, Enrico Di Nitto e Philip Geerts, quest’ultimo con ‘carta’ per il circuito sudafricano dove esercita in prevalenza la sua attività.
Sono ovviamente in maggioranza i sudafricani che schiereranno elementi di buon valore quali Jaco Ahlers, Daniel Van Tonder, Rourke Van der Spuy, Hennie Otto, vincitore di due Open d’Italia, Garth Mulroy, Ibe Kruger e Keith Horne, per citarne alcuni, insieme ad altri “stranieri” che giocano nel circuito come il greco Peter Karmis e lo scozzese Doug McGuigan.
Altri possibili protagonisti lo spagnolo Emilio Cuartero Blanco, l’inglese Steven Tiley, il gallese Rhys Enoch, il norvegese Eirik-Tage Johansen, l’olandese Daan Huizing e l’inglese Ross McGowan, tutti naturalmente con l’incognita del rendimento alla prima stagionale, così come gli azzurri, Geerts a parte che ha partecipato agli eventi del Sunshine Tour.
Al Limpopo Championship seguiranno il RAM Cape Town Open (6-9 febbraio, Città del Capo) e la Dimension Data Pro.Am (13-16 febbraio, George). A Modimolle il montepremi sarà di 250.000 dollari (circa 225.000 euro)
Il nordirlandese Graeme McDowell è tornato al successo dopo quasi sei anni sull’European Tour imponendosi con 268 (64 68 66 70, -12) colpi nel Saudi International (European Tour), sul percorso del Royal Greens G&CC (par 70), a King Abdullah Economic City in Arabia Saudita, dove nel giro finale ha ceduto Renato Paratore, 27° con 278 (68 65 70 75, -2). Oltre metà graduatoria Francesco Laporta, 44° con 280 (par), Edoardo Molinari e Lorenzo Gagli, 56.i con 282 (+2), e Nino Bertasio, 70° con 285 (+5)
Graeme McDowell, 40enne di Portrush, un major nel palmarés (US Open, 2010), ha portato a dieci i titoli sul circuito (al netto del major stesso), comprensivi di un Open d’Italia (2004), dove non vinceva dal 2014, per l’esattezza da 2037 giorni (Open de France), ma comunque tornato al successo lo scorso anno nel PGA Tour (Corales Puntacana), in cui ha colto tre allori. Nel giro finale ha dato la decisiva svolta con due birdie alle buche 14 e 15 che uniti al birdie e ai tre bogey precedenti hanno fatto il 70 (par) vincente.
Lo statunitense Dustin Johnson (270, -10), numero cinque mondiale, ha guadagnato in extremis la seconda posizione con un eagle sull’ultima buca che gli ha permesso di sorpassare il connazionale Phil Mickelson, il belga Thomas Pieters e il malese Gavin Green, terzi con 271 (-9). Tardivo recupero dello spagnolo Sergio Garcia, da 21° a sesto con 273 (-7), e oltre i top ten l’irlandese Shane Lowry e il tedesco Martin Kaymer, 13.i con 275 (-5), e l’americano Brooks Koepka, 17° con 276 (-4), ancora bisognoso di recuperare il ritmo, ma che non dovrebbe perdere la leadership mondiale a vantaggio dello spagnolo Jon Rahm, che non sembra in grado di cogliere il successo necessario nel Phoenix Open (PGA Tour) dove sta giocando.
Paratore è scivolato dal quarto posto, penalizzato da un 75 (+5) dovuto a tre birdie, sei bogey e a un doppio bogey. Laporta (parziali di 67 68 72 73) ha segnato un 73 (+3) con quattro birdie e sette bogey, Molinari (71 69 72 70) ha girato in 70 (par) colpi con tre birdie e tre bogey, Gagli (73 66 72 71) si è espresso con un 71 (+1, tre birdie, quattro bogey) e Bertasio (72 68 72 72) con un 72 (+2, tre birdie, tre bogey, un doppio bogey). Sono usciti al taglio Guido Migliozzi, 88° con 143 (70 73, +3), e Andrea Pavan, 101° con 144 (71 73, +4).
TERZO GIRO - Renato Paratore è rimasto al quarto posto con 203 (68 65 70, -7) colpi, affiancato dallo statunitense Dustin Johnson, numero cinque mondiale, e dal francese Victor Perez, e sarà in corsa per il titolo nel giro finale del Saudi International (European Tour), sul percorso del Royal Greens G&CC (par 70), a King Abdullah Economic City in Arabia Saudita, dove è tornato al comando il nordirlandese Graeme McDowell (198 - 64 68 66, -12), già leader dopo un turno. Ha perso terreno Francesco Laporta, 21° con 207 (67 68 72, -3), e sono più indietro Lorenzo Gagli, 58° con 211 (73 66 72, +1), Edoardo Molinari, 68° con 212 (71 69 72, +2), e Nino Bertasio, 73° con 213 (72 69 72, +3).
Graeme McDowell, 40enne di Portrush con nel palmarés un major (US Open, 2010), nove successi nell’European Tour, compreso un Open d’Italia (2004), e tre nel PGA Tour, ha realizzato cinque birdie e un bogey per il 66 (-4), che gli ha concesso un colpo di vantaggio sul transalpino Victor Dubuisson (199, -11). In terza posizione con 201 (-9) il malese Gavin Green e si è portato dalla 38ª alla settima con 204 (-6), grazie a un 65 (-5), l’americano Brooks Koepka numero uno mondiale, impegnato nel duello a distanza con l’iberico Jon Rahm, numero tre, che sta disputando il Phoenix Open sul PGA Tour e che con un successo lo farebbe scendere dal trono. se lo statunitense non sarà in grado di opporre una buona difesa. Stesso score anche per il connazionale Phil Mickelson e per il belga Thomas Detry. Fuori gioco per il successo lo svedese Henrik Stenson, decimo con 205 (-5), l’irlandese Shane Lowry, 16° con 206 (-4), e lo spagnolo Sergio Garcia, 21° come Laporta. Continua ad andare su e giù per la classifica il tedesco Martin Kaymer, da 18° a 47° con 210 (par).
Renato Paratore dopo due birdie in sette buche ha avuto qualche pausa e nel resto del cammino è tornato in par (70) con altri due birdie e due doppi bogey. Hanno segnato un 72 (+2) gli altri quattro azzurri: Laporta con quattro birdie e sei bogey, Gagli e Molinari con un birdie e tre bogey e Bertasio con tre birdie, altrettanti bogey e un doppio bogey. Sono usciti al taglio Guido Migliozzi, 88° con 143 (70 73, +3), e Andrea Pavan, 101° con 144 (71 73, +4). Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 3.175.000 euro).
SECONDO GIRO - Azzurri al proscenio nel secondo giro del Saudi International (European Tour) con Renato Paratore, da 21° a quarto con 133 (68 65, -7) colpi, e con Francesco Laporta, da 14° a ottavo con 135 (67 68, -5),
Sul percorso del Royal Greens G&CC (par 70), a King Abdullah Economic City in Arabia Saudita, dove ha preso il comando il francese Victor Perez con 130 (65 65, -10), sono rimasti in gara Lorenzo Gagli, 38° con 139 (73 66, -1), Edoardo Molinari, 52° con 140 (71 69, par), e Nino Bertasio, 65° con 141 (72 69, +1).
Victor Perez, 27enne di Tarbes, un titolo sul circuito e due sul Challenge Tour, spesso in evidenza negli ultimi mesi e secondo ad Abu Dhabi, con un 65 (-5, sette birdie, due bogey) ha sorpassato il malese Gavin Green (131, -9) e il nordirlandese Graeme McDowell (132, -8), entrambi in vetta dopo de turni. Lo statunitense Dustin Johnson, numero 5 del world ranking, ha guadagnato qualcosa e, insieme allo svedese Henrik Stenson, affianca Laporta, mentre ha fatto quattro passi indietro il suo connazionale Phil Mickelson, 12° con 136 (-4) insieme all’irlandese Shane Lowry. Con un parziale di 64 (-6, sei birdie), miglior punteggio di giornata, il tedesco Martin Kaymer, 18° con 137 (-3), ha rimontato 76 posizioni, mentre lo spagnolo Sergio Garcia, stesso score, ne ha risalite quindici.
L’americano Brooks Koepka, numero uno mondiale e 38° come Gagli, stenta a decollare proprio mentre è impegnato nel duello a distanza con l’iberico Jon Rahm, numero tre, che sta disputando il Phoenix Open sul PGA Tour e che con un successo lo farebbe scendere dal trono. Sono usciti al taglio Guido Migliozzi (70 73), lo statunitense Patrick Reed e l’inglese Lee Westwood, 88.i con 143 (+3), Andrea Pavan (71 73) e l’americano Akshay Bhatia, di cui si dice un gran ben e che oggi compie 18 anni, 101.i con 144 (+4).
Renato Paratore ha girato in 65 (-5) colpi con sei birdie e un bogey e Francesco Laporta ha realizzato un 68 (-2) con tre birdie e un bogey. Per Lorenzo Gagli 66 (-4) colpi con sei birdie e due bogey, per Edoardo Molinari 69 (-1) con quattro birdie e tre bogey e anche per Nino Bertasio 69 con due birdie e un bogey.Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 3.175.000 euro).
PRIMO GIRO - Il nordirlandese Graeme McDowell e il malese Gavin Green sono i leader con 64 (-6) colpi del Saudi International (European Tour) sul percorso del Royal Greens G&CC (par 70), a King Abdullah Economic City in Arabia Saudita, dove Francesco Laporta è 14° con 67 (-3). In alta classifica anche Renato Paratore, 21° con 68 (-2), in media Guido Migliozzi, 48° con 70 (par), Andrea Pavan ed Edoardo Molinari, 64.i con 71 (+1), e più indietro Nino Bertasio, 81° con 72 (+2), e Lorenzo Gagli, 94° con 73 (+3).
La coppia di testa precede di misura lo spagnolo Adri Arnaus, il francese Victor Perez, il venezuelano Jhonattan Vegas, frequentatore del PGA Tour, e gli svedesi Henrik Stenson, e Sebastian Soderberg (65, -5), che la scorsa settimana a Dubai ha effettuato un round in soli 97 minuti, tempo record assoluto per il circuito. Lo statunitense Brooks Koepka, numero uno mondiale e molto atteso alla prova, si è collocato con un giro in par al 48° posto occupato anche da Migliozzi, e hanno fatto meglio i connazionali Phil Mickelson, ottavo con 66 (-4), e Dustin Johnson, numero cinque del world ranking, 14° come Laporta, mentre l’altro americano Patrick Reed ha lo stesso score di Gagli, così come il tedesco Martin Kaymer. Meglio sicuramente l’irlandese Shane Lowry e lo spagnolo Sergio Garcia, 33.i con 69 (-1), con quest’ultimo teso a riscattare la pessima figura dello scorso anno quando si prese una squalifica per aver devastato due green in un eccesso d’ira.
Graeme McDowell, 40enne di Portrush con nel palmarés un major (US Open, 2010), nove successi nell’European Tour, compreso un Open d’Italia (2004), e tre nel PGA Tour, ha realizzato otto bridie e un doppio bogey, mentre Gavin Green, 26enne di Kuala Lumpur con un titolo sull’Asian Tour, ha tenuto il medesimo passo con otto birdie e due bogey. Laporta, partito dalla buca 10, ha segnato tre birdie, ha poi rallentato con due bogey nella fase centrale a cui ha rimediato nel finale con altri due birdie. Per Paratore quattro birdie e due bogey, per Migliozzi un eagle e due bogey, per Pavan tre birdie, due bogey e un doppio bogey, per Molinari un birdie e due bogey, per Bertasio due birdie e quattro bogey e per Gagli tre birdie e sei bogey. Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 3.175.000 euro).
LA VIGILIA Gli statunitensi Brooks Koepka, leader mondiale, e Dustin Johnson, numero cinque e campione in carica, calamitano l’attenzione alla vigilia del Saudi International (European Tour) in programma dal 30 gennaio al 2 febbraio sul percorso del Royal Greens G&CC, a King Abdullah Economic City in Arabia Saudita, dove saranno sette gli azzurri in gara: Edoardo Molinari, Andrea Pavan, Renato Paratore, Lorenzo Gagli, Guido Migliozzi, Francesco Laporta e Nino Bertasio.
Oltre che sul campo, contro avversari di ottima qualità, Koepka, che ha ripreso da poco dopo un infortuno al ginocchio, sarà impegnato anche in un duello a distanza con lo spagnolo Jon Rahm, di scena nel Phoenix Open (PGA Tour), che con un successo potrebbe farlo scendere dal trono mondiale. Koepka può evitarlo con una prova alla sua altezza, ma le sue condizioni di forma non sono completamente rassicuranti, anche se sarà sorretto da grande grinta poiché vorrebbe dedicare il successo allo scomparso Kobe Bryant, che era suo grande amico.
Nel field altri due americani di peso quali Phil Mickelson e Patrick Reed insieme al messicano Abraham Ancer, all’irlandese Shane Lowry, allo svedese Henrik Stenson, al tedesco Martin Kaymer e allo spagnolo Sergio Garcia, che dovrà riscattare la pessima figura dello scorso anno quando si prese una squalifica per aver devastato due green in un eccesso d’ira. E ancora gli inglesi Lee Westwood, Ian Poulter e Matt Wallace, l’australiano Lucas Herbert, vincitore domenica scorsa del Dubai Desert Classic, e i sudafricani Christiaan Bezuidenhout, secondo nello stesso evento dopo playoff, Brandon Stone ed Erik Van Rooyen. Dall’Asia il thailandese Jazz Janewattananond e i cinesi Haotong Li e Ashun Wu, mentre per chi ama seguire i campioni, che restano tali anche a dispetto dell’età, ecco il sudafricano Ernie Els e il danese Thomas Bjorn.
Tra gli italiani da seguire Francesco Laporta, che ritorna dopo l’ottima prova ad Abu Dhabi dove è stato in corsa per il titolo prima di cedere nelle ultime battute, Lorenzo Gagli e Nino Bertasio, andati a premio a Dubai, anche se ancora non hanno trovato il ritmo giusto come gli altri azzurri che saranno al via. Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 3.175.000 euro).
Il torneo su GOLFTV – Il Saudi International viene trasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 30 gennaio e venerdì 31, dalle ore 9 alle ore 11 e dalle ore 12,30 alle ore 15,30; sabato 1 febbraio e domenica 2, dalle ore 10,30 alle ore 15. Eurosport 2: giovedì 30 gennaio e venerdì 31, diretta stessi orari GOLFTV; sabato 1 febbraio, differita dalle ore 23,40 alle ore 1,40; domenica 2, differita dalle ore 23 alle ore 1. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini
Stefania Avanzo si è classificata 25ª con 367 (73 75 74 71 74, +6) colpi nella Final Ladies European Tour Qualifying School e ha ottenuto una ‘carta’ categoria 9b per il Ladies European Tour 2020.
La gara, disputata sulla distanza di 90 buche al Real Golf La Manga Club, sui due tracciati del North Course (par 71) e del South Course (par 73), a Cartagena in Spagna, con ultimo giro sul secondo campo, è stata vinta dalla gallese Amy Boulden (351 - 75 67 74 67 68, -10) che ha preceduto l’argentina Magdalena Summermacher e la scozzese Alison Muirhead (354, -7), la svizzera Kim Metraux (355, -6) e l’inglese Alice Hewson (356, -5). Questo quintetto ha ricevuto la ‘carta’ categoria 5c, che concede tempo pieno sul tour, e le altre classificate fino al 20° posto quella di categoria 8a. Nel turno conclusivo Stefania Avanzo ha girato in 74 (+1) colpi con 17 par e un bogey.
QUARTO GIRO - Nel quarto giro della Final Ladies European Tour Qualifying School che si sta svolgendo al Real Golf La Manga Club, sui due tracciati del North Course (par 71) e del South Course (par 73), a Cartagena, in Spagna, è continuata la rimonta di Stefania Avanzo, unica azzurra in gara, salita dal 39° al 27° posto con 293 (73 75 74 71, +5).
Al torneo, sulla distanza di 90 buche, hanno preso il via 120 giocatrici provenienti da 29 nazioni. Il taglio dopo 72 buche, ne ha lasciate in gara per l’ultimo turno 65. Al termine le prime 20 saranno ammesse al Ladies European Tour 2020, cinque con la categoria 5c e le altre 15 con la categoria 8a. Chi non ha superato il taglio avrà la categoria 12a.
Stefania Avanzo ha ottime possibilità di entrare tra le promosse, essendo a un solo colpo dalla zona ‘carta’.
Sono al vertice della classifica con 283 (-5) colpi la gallese Amy Boulden (75 67 74 67) e la scozzese Alison Muirhead (69 67 77 70), che precedono di misura l’inglese Charlotte Thomas (284, -4). Al quarto posto con 284 (-4) la finlandese Tiia Koivisto, la svizzera Kim Metraux, l’argentina Magdalena Simmermacher e la svedese Josefine Nyqvist,
TERZO GIRO - E’ risalita di sette posizioni Stefania Avanzo, da 46ª a 39ª con “+5”, nel terzo giro della Final Ladies European Tour Qualifying School che si sta svolgendo sulla distanza di 90 buche al Real Golf La Manga Club, sui due tracciati del North Course (par 71) e del South Course (par 73), a Cartagena, in Spagna. La classifica fa riferimento al par perché diversi quelli dei due campi.
In vetta con “meno 3” l’inglese Alice Hewson, che ha girato in 70 (-3) colpi con un eagle, quattro birdie e tre bogey sul South Course, la quale precede di un colpo la svedese Josefine Nyqvist e la scozzese Alison Muirhead (meno 2), vincitrice della prequalifica e leader dopo due turni. Al quarto posto con “meno 1” la tedesca Sophie Hausmann, la coreana Eun Jung Ji e la gallese Amy Boulden, che ha conosciuto giorni migliori sul LET.
Stefania Avanzo si è espressa con un birdie e due bogey per il 74 (+1) sul South Course. Al torneo, sulla distanza di 90 buche, prendono parte 120 giocatrici provenienti da 29 nazioni. Il taglio dopo 72 buche lascerà in gara le prime 60 classificate e le parti merito al 60° posto. Al termine le prime 20 saranno ammesse al Ladies European Tour 2020, cinque con la categoria 5c e le altre 15 con la categoria 8a. Chi non avrà superato il taglio avrà la categoria 12a.
SECONDO GIRO - Stefania Avanzo è scesa dal 15° al 46° posto con 148 (73 75, +4) colpi nel secondo giro della Final Ladies European Tour Qualifying School che si sta svolgendo sulla distanza di 90 buche al Real Golf La Manga Club, sui due tracciati del North Course (par 71) e del South Course (par 73), a Cartagena, in Spagna.
La scozzese Alison Muirhead, vincitrice della prequalifica, ha girato in 67 (-6) colpi sul South Course con sette birdie e un bogey e ha preso il largo sorpassando di cinque colpi la svizzera Morgane Metraux (141, -3), leader dopo un turno e raggiunta al secondo posto dalla forte dilettante slovena Pia Babnik. Al quarto con 142 (-2) la coreana Eun-Jung Ji, l’islandese Gudrun Bjorvinsdottir, la gallese Amy Boulden e Nobuhle Dlamini dello Swaziland. Stefania Avanzo ha segnato 75 (+4) colpi sul North Course con un birdie e cinque bogey.
Al torneo, sulla distanza di 90 buche, prendono parte 120 giocatrici provenienti da 29 nazioni. Il taglio dopo 72 buche lascerà in gara le prime 60 classificate e le parti merito al 60° posto. Al termine le prime 20 saranno ammesse al Ladies European Tour 2020, cinque con la categoria 5c e le altre 15 con la categoria 8a. Chi non avrà superato il taglio avrà la categoria 12a.
PRIMO GIRO - Stefania Avanzo è al 15° posto con il par dopo il primo giro della Final Ladies European Tour Qualifying School che si sta disputando sulla distanza di 90 buche al Real Golf La Manga Club, sui due tracciati del North Course (par 71) e del South Course (par 73), a Cartagena, in Spagna. La classifica fa riferimento al par essendo differente quello dei due campi.
Guida la graduatoria con “meno 3” (68 NC) la svizzera Morgane Metraux che precede sette concorrenti a “meno 2”: le svedesi Frida Gustafsson Spano e My Leander, la scozzese Alison Muirhead, la spagnola Marta Martin e la dilettante tedesca Leonie Harm (tutte 69 NC), la francese Emilie Piquot e Nobulhe Dlamini dello Swaziland (entrambe 71 SC). Tra le concorrenti al nono posto con “meno 1” la forte dilettante slovena Pia Babnik (70 NC).
Stefania Avanzo ha realizzato due birdie e altrettanti bogey per il 73 sul South Course. l torneo, sulla distanza di 90 buche, prendono parte 120 giocatrici provenienti da 29 nazioni. Il taglio dopo 72 buche lascerà in gara le prime 60 classificate e le parti merito al 60° posto. Al termine le prime 20 saranno ammesse al Ladies European Tour 2020, cinque con la categoria 5c e le altre 15 con la categoria 8a. Chi non avrà superato il taglio avrà la categoria 12a.
JC Ritchie/Jaco Prinsloo hanno vinto con 191 (61 68 62, -25) colpi il Gauteng Team Championship (Sunshine Tour), gara a coppie disputata sul tracciato del Dainfern Country Club (par 72), nella città da cui il circolo prende il nome in Sudafrica.
Hanno battuto di due colpi Jaco Ahlers/Vaughn Groenewald (193, -23) e di tre Dean Germishuys/Ulrich van den Berg, Kyle Barker/David McIntyre e Heinrich Bruiners/Andrè Nel (194, -22). Al sesto posto con 195 (-21) CJ du Plessis/Stefan Wears-Taylor e Ockie Strydom/Doug McGuigan.
Non hanno superato il taglio dopo 36 buche Philip Geerts e l’inglese Chris Cannon, 40.i con 140 (68 72, -4). I vincitori hanno percepito 210.000 rand (quasi 13.300 euro) su un montepremi è di 1.500.000 rand (circa 93.000 euro).
SECONDO GIRO - Philip Geerts e l’inglese Chris Cannon, 40.i con 140 (68 72, -4), colpi, sono usciti al taglio nel Gauteng Team Championship (Sunshine Tour), gara a coppie che si sta svolgendo sul tracciato del Dainfern Country Club (par 72), nella città da cui il circolo prende il nome in Sudafrica.
Conducono con 129 (61 68, -15) JC Ritchie/Jaco Prinsloo che nella volata finale, per conqtare il titolo, dovranno guardarsi da Jake Roos/Christiaan Basson, Heinrich Bruiners/Andrè Nel e da Jaco Ahlers/Vaughn Groenewald, secondi con 130 (-14), da Jaco Van Zyl/Darren Fichardt, quinti con 131 (-13), e da Lyle Rowe e l’inglese Steve Surry e da Kyle Barker/David McIntyre, sesti con 132 (-12). Il montepremi è di 1.500.000 rand (circa 93.000 euro).
PRIMO GIRO - Philip Geerts e l’inglese Chris Cannon sono al 40° posto con 68 (-4) colpi nel Gauteng Team Championship (Sunshine Tour), gara a coppie che si sta svolgendo sul tracciato del Dainfern Country Club (par 72), nella città da cui il circolo prende il nome in Sudafrica.
Al vertice con 59 (-13) Heinrich Bruiners/Andrè Nel, autori di due eagle e nove birdie, che hanno due colpi di vantaggio su Jake Ross/Christiaan Basson e su JC Ritchie/Jaco Prinsloo (61, -11). Al quarto posto con 62 (-10) Jaco Ahlers/Vaughn Groenewald, CJ du Plessis/Stefan Wears-Taylor, Hennie Du Plessi/Jean Hugo, Anthony Michael/Ryan Tipping, Jaco Van Zyl/Darren Fichardt e Trevor Fisher Jr/Neil Schietekat. Per Geerts/Cannon sei birdie e due bogey. Il montepremi è di 1.500.000 rand (circa 93.000 euro).
LA VIGILIA - Philip Geerts torna nuovamente in campo nel Sunshine Tour per partecipare al Gauteng Team Championship (23-25 gennaio), gara a coppie che avrà luogo sul tracciato del Dainfern Country Club, nella città da cui il circolo prende il nome in Sudafrica.
Nel field, tra gli altri, i sudafricani Darren Fichardt, vincitore domenica scorsa dell’Eye of Africa PGA Championship, Jaco Ahlers, JC Ritchie, Daniel Van Tonder, Louis De Jager, Thriston Lawrence, Jaco Van Zyl, Tyrone Ferreira, Jean Hugo e Hennie Otto, a segno in due Open d’Italia, e lo svedese Philip Eriksson, lo scozzese Doug McGuigan e gli inglesi Steve Surry e Ross McGowan. L’azzurro Philip Geerts giocherà insieme all’inglese Chris Cannon. Il montepremi è di 1.500.000 rand (circa 93.000 euro).
La svedese Madelene Sagstrom ha vinto con 271 (72 62 67 70, -17) colpi il Gainbridge LPGA at Boca Rio, secondo torneo nel calendario del LPGA Tour svoltosi sul percorso del Boca Rio Golf Club (par 72), a Boca Raton in Florida, dove è uscita al taglio Giulia Molinaro, all’esordio stagionale, 96ª con 150 (78 72, +6).
La Sagstrom, 27enne di Uppsala con tre successi sul Symetra Tour nel 2016 anno in cui è stata la dominatrice del secondo circuito USA, ha siglato il primo titolo sul LPGA Tour al 69° torneo disputato realizzando quattro birdie e due bogey per il 70 (-2) finale con il quale ha contenuto il tentativo di rimonta della giapponese Nasa Hataoka, numero cinque mondiale, seconda con 272 (-16). Ha avuto, però, anchel’ai uto involontario della stessa nipponica che ha perso l’opportunità di un playoff con un bogey sull’ultima buca.
In terza posizione con 273 (-15) Danielle Kang, in quarta con 275 (-13) la francese Celine Boutier e in quinta con 277 (-11) la coreana Sei Young Kim. Buon sesto posto con 278 (-10) per la thailandese Moriya Jutanugarn, sorella maggiore di Ariya che invece ha navigato in bassa classifica terminando 67ª con 295 (+7) e che non riesce a ritrovare i ritmi con cui era arrivata al vertice del Rolex Ranking. Senza guizzi le prestazioni di Lexi Thompson e della canadese Brooke M. Henderson, 15.e con 281 (-7). A Madelene Sagstrom è andato un assegno di 300.000 dollari su un montepremi di 2.000.000 di dollari.
TERZO GIRO - La svedese Madelene Sagstrom ha mantenuto il comando con 201 (72 62 67, -15) colpi a un giro dal termine del Gainbridge LPGA at Boca Rio, secondo torneo nel calendario del LPGA Tour che si sta svolgendo sul tracciato del Boca Rio Golf Club (par 72), a Boca Raton in Florida, dove è uscita al taglio Giulia Molinaro, all’esordio stagionale, 96ª con 150 (78 72, +6).
La Sagstrom, 27enne di Uppsala con tre titoli sul Symetra Tour nel 2016 anno in cui è stata la dominatrice del secondo circuito USA, ha girato in 67 (-5) con cinque birdie senza bogey propiziandosi l’occasione per siglare il primo successo nel LPGA Tour, ma per raggiungere l’obiettivo dovrà ben gestire i due colpi di vantaggio sulla giapponese Nasa Hataoka (203, -13), numero cinque mondiale e una delle migliori giocatrici del momento.
In corsa anche Danielle Kang e la coreana Sei Young Kim, terze con 204 (-12), Cydney Clanton e la francese Celine Boutier, quinte con 205 (-11), e la thailandese Moriya Jutanugarn,, settima con 206 (-10), sorella di Ariya, ex leader mondiale che ha smarrito da tempo la migliore condizione e naviga in retrovia, 68ª con 221 (+5). Proverà a ritagliarsi una posizione tra le top ten Lexi Thompson, numero dieci del Rolex Ranking, 16ª con 210 (-6). Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.
SECONDO GIRO - La svedese Madelene Sagstrom ha realizzato con 62 (-10) colpi il miglior punteggio di giornata e con il totale di 134 (72 62, -10) guida la graduatoria del Gainbridge LPGA at Boca Rio, secondo torneo nel calendario del LPGA Tour che si sta svolgendo sul tracciato del Boca Rio Golf Club (par 72), a Boca Raton in Florida, dove non ha superato il taglio Giulia Molinaro, all’esordio stagionale, 96ª con 150 (78 72, +6).
La Sagstrom, 27enne di Uppsala con tre titoli sul Symetra Tour nel 2016 anno in cui è stata la dominatrice del secondo circuito USA, ha messo a segno undici birdie contro un bogey per risalire di 26 posizioni e lasciare a un colpo la spagnola Carlota Ciganda (135, -9).
In terza posizione con 136 (-8) Jennifer Song, Cydney Clanton e la giapponese Nasa Hataoka ed è scesa all’ottava con 139 (-5) Jessica Korda, leader dopo un turno, che ha ceduto con un 73 (+1). Un colpo in più per la canadese Brooke M. Henderson, 13ª con 140 (-4), e subito dietro Lexi Thompson, 19ª con 141 (-3), mentre non decolla la thailandese Ariya Jutanugarn, 47ª con 144 (par).
Giulia Molinaro ha effettuato il secondo giro in 72 (par) colpi con tre birdie e tre bogey. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.
PRIMO GIRO - Giulia Molinaro, all’esordio stagionale, è 96ª con 78 (+6) colpi nel Gainbridge LPGA at Boca Rio, secondo torneo nel calendario del LPGA Tour che si sta svolgendo sul tracciato del Boca Rio Golf Club (par 72), a Boca Raton in Florida.
Con un ottimo 66 (-6) guida il gruppo Jessica Korda, 26enne di Bradenton (Florida), figlia dei tennisti Petr Korda e Regina Rajchrtová, sorella dell’altra apprezzata proette Nelly e con cinque titoli nel circuito, che ha realizzato otto birdie e due bogey e precede di due colpi la giapponese Yui Kawamoto, la coreana Sei Young Kim e la thailandese Patty Tavatanakit, rivelazione lo scorso anno del Symetra Tour.
Al quinto posto con 69 (-3) Lindsey Weaver, la spagnola Carlota Ciganda e la cinese Xi Yu Lin e tra le otto concorrenti all’ottavo con 70 (-2) l’inglese Georgia Hall e la coreana Chella Choi. Ha un colpo in più la thailandese Ariya Jutanugarn, 16ª con 71 (-1), navigano in par la nipponica Nasa Hataoka e la canadese Brooke M. Henderson, 27.e con 72, che precedono Lexi Thompson, 39ª con 73 (+1).
Non ha probabilmente ancora smaltito l’adrenalina accumulata nel lungo playoff la messicana Gaby Lopez, vincitrice domenica scorsa del Tournament of Champions, che affianca la Molinaro. L’azzurra ha segnato tre birdie, sette bogey e un doppio bogey. Il giro non è stato completato, ma le poche giocatrici che debbono terminarlo non apporteranno variazioni significative alla graduatoria. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.
LA VIGILIA - Giulia Molinaro inizia la nuova stagione partecipando al Gainbridge LPGA at Boca Rio (23-26 gennaio), secondo torneo nel calendario del LPGA Tour in programma al Boca Rio Golf Club, di Boca Raton in Florida.
Buono il field con le statunitensi Lexi Thompson, Marina Alex, le sorelle Jessica e Nelly Korda, Stacy Lewis e l’emergente Jennifer Kupcho, quindi la giapponese Nasa Hataoka, la canadese Brooke M. Henderson, la thailandese Ariya Jutanugarn, che attraversa un momento di scarsa forma, e la francese Celine Boutier.
E ancora Gaby Lopez, vincitrice domenica scorsa del Tournament of Champions, e la coreana Inbee Park, che la messicana ha sconfitto nel playoff della stessa gara. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.
L’australiano Lucas Herbert ha conquistato il primo titolo sull’European Tour imponendosi con 279 (69 71 71 68, -9) colpi nell’Omega Dubai Desert Classic disputato sul percorso dell’Emirates GC (par 72), a Dubai negli Emirati Arabi Uniti, dove ha superato con un birdie alla seconda buca di playoff il sudafricano Christiaan Bezuidenhout (279 - 73 66 72 68), con il quale aveva terminato alla pari la gara. Si sono classificati al 43° posto con 291 (75 70 73 73, +3) Lorenzo Gagli e al 66° con 296 (74 70 70 82, +8) Nino Bertasio.
Il playoff si è materializzato sull’ultima buca quando Bezuidenhout ha sprecato due colpi di vantaggio con l’unico bogey di giornata, dopo cinque birdie per il 68 (-4), che si è combinato con il birdie di Herbert, anche lui autore di un 68 (sei birdie, due bogey). Nello spareggio decisivi i colpi al green del 24enne australiano di Bendigo. Nella prima buca supplementare ha messo una palla in bandiera per salvare il par e proseguire la gara e nella seconda ha piazzato il secondo colpo a quattro metri dall’asta raccogliendo il birdie vincente con due putt. Per lui un assegno di 490,323 euro su un montepremi di 3.150.000 euro.
In un finale in cui i possibili vincitori hanno tutti mancato l’occasione o hanno ceduto nettamente, hanno occupato il terzo posto con 281 (-7) l’iberico Adri Arnaus, il sudafricano Dean Burmester e l’inglese Tom Lewis, hanno concluso al sesto con 282 (-6) lo statunitense Kurt Kitayama e il cinese Ashun Wu, in vetta dopo tre giri e crollato con un 77 (+5), e al nono con 283 (-5) lo statunitense Bryson DeChambeau che difendeva il titolo e che si è defilato sul più bello con quattro bogey a chiudere (76, +4). In buona classifica l’inglese Tommy Fleetwood e l’irlandese Shane Lowry, 11.i con 284 (-4), il tedesco Martin Kaymer e il sempreverde “over 50” spagnolo Miguel Angel Jimenez, 16.i con 285 (-3), e a metà lo svedese Henrik Stenson, 37° con 290 (+2).
Lorenzo Gagli ha guadagnato dieci posizioni con tre birdie e quattro bogey per il 73 (+1) e giro da dimenticare in fretta per Nino Bertasio che ha segnato un 82 (+10) con un birdie, cinque bogey e tre doppi bogey. Sono usciti al taglio Renato Paratore, 91° con 149 (73 76, +5), Edoardo Molinari (76 74) e Guido Migliozzi (75 75), 99.i con 150 (+6), e Andrea Pavan, 126° con 158 (76 82, +14).
Soderberg, giro più veloce di sempre sull’Eurotour - Lo svedese Sebastian Soderberg, 29enne di Eksjo con un titolo sul circuito e due sul Challenge Tour, ha compiuto il suo quarto giro in soli 97 minuti, stabilendo il nuovo record in materia sull’European Tour. Partito per primo da solo insieme al marcatore e con il fratello minore Jasper a fargli da caddie, ha effettuato una sorta di lotta contro il tempo alla media di cinque minuti e 23 secondi a buca, correndo lungo i fairway, quasi volesse mettere in pratica nel modo migliore le recenti norme contro il gioco lento emanate dall’European Tour. Ha realizzato 75 (+3) colpi con un birdie e quattro bogey per un totale di 298 (+10) con 70ª piazza ed è riuscito ad evitare l’ultima posizione lasciata all’inglese Aaron Rai (299, +11).
TERZO GIRO - Il cinese Ashun Wu prova a conquistare il quarto successo sull’European Tour dopo la leadership conseguita con 205 (69 69 67, -11) colpi nel terzo giro dell’Omega Dubai Desert Classic sul percorso dell’Emirates GC (par 72), a Dubai negli Emirati Arabi Uniti. Nella parte centrale della classifica Nino Bertasio, 30° con 214 (74 70 70, -2), e Lorenzo Gagli, 53° con 218 (75 70 73, +2).
Ashun Wu, 34enne di Xiamen, ha girato in 67 (-5. un eagle, quattro birdie, un bogey) e avrà parecchi quotati avversari nella corsa al titolo a iniziare dal francese Victor Perez, secondo con 206 (-10) e in un momento di ottima forma. Non saranno meno pericolosi gli statunitensi Bryson DeChambeau, che difende il titolo, e Kurt Kitayama e l’inglese Tom Lewis, terzi con 207 (-9), e hanno discrete chances anche l’inglese Eddie Pepperell, sebbene sia disceso dal primo al sesto posto con 208 (-8), il suo connazionale Tommy Fleetwood, il sudafricano Dean Burmester e lo spagnolo Nacho Elvira, settimi con 209 (-7). Difficile un rientro dell’irlandese Shane Lowry, decimo con 210 (-6), e fuori gioco il giovane norvegese Victor Hovland, 19° con 212 (-4), lo spagnolo Sergio Garcia, 23° con 213 (-3), dal quale si attendeva qualcosa di meglio, lo svedese Henrik Stenson, stesso punteggio di Bertasio, e il tedesco Martin Kaymer, 45° con 216 (par).
Cammino tortuoso di Nino Bertasio che ha impiegato sette birdie e cinque bogey per arrivare al 70 (-2). Per Lorenzo Gagli 73 (+1) colpi con tre birdie e quattro bogey. Sono usciti al taglio Renato Paratore, 91° con 149 (73 76, +5), Edoardo Molinari (76 74) e Guido Migliozzi (75 75), 99.i con 150 (+6), e Andrea Pavan, 126° con 158 (76 82, +14). Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 3.150.000 euro).
SECONDO GIRO - L’inglese Eddie Pepperell al comando con 136 (69 67, -8) colpi e lo statunitense Bryson DeChambeau, campione in carica, balzato dal 15° al secondo posto con 137 (-7), i fatti più significativi della seconda giornata dell’Omega Dubai Desert Classic (European Tour) dove tra gli azzurri sono rimasti in gara Nino Bertasio, 32° con 144 (74 70, par), e Lorenzo Gagli, 42° con 145 (75 70, +1).
Sul percorso dell’Emirates GC (par 72), a Dubai negli Emirati Abi Uniti, DeChambeau è affiancato dal sudafricano Dean Burmester e dallo svedese Robert Karlsson e occupano la quinta piazza con 138 (-6) il cinese Ashun Wu e il francese Romain Langasque. In rimonta l’inglese Tommy Fleetwood, da 74° a 11° con 140 (-4) dopo un 65 (-7) miglior score di giornata, e poco dietro l’irlandese Shane Lowy e l’emergente norvegese Viktor Hovland, 15.i con 141 (-3), lo svedese Henrik Stenson, 18° con 142 (-2), il sudafricano Louis Oosthuizen, lo spagnolo Sergio Garcia e il tedesco Martin Kaymer, 25.i con 143 (-1).
Crollo del belga Thomas Pieters, da leader a 32° con 144 (par), penalizzato da un 77 (+5), e buon recupero di Lee Westwood, vincitore domenica scorsa dell’Abu Dhabi Championship, da 113° a 54° con 146 (+2), punteggio con cui ha evitato il taglio, cosa non riuscita a Renato Paratore, 91° con 149 (73 76, +5), a Edoardo Molinari (76 74) e a Guido Migliozzi (75 75), 99.i con 150 (+6), e ad Andrea Pavan, 126° con 158 (76 82, +14).
Eddie Pepperell, 29enne di Oxford, due titoli sull’European Tour e uno sul Challenge Tour, è salito al vertice con un 67 (-5) frutto di sette birdie e di due bogey. Nino Bertasio e Lorenzo Gagli hanno girato entrambi in 70 (-2) colpi, il primo con cinque birdie, un bogey e un doppio bogey e il toscano con quattro birdie e due bogey. Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 3.150.000 euro).
PRIMO GIRO - Il belga Thomas Pieters, leader con 67 (-5), si è preso la scena nella prima giornata dell’Omega Dubai Desert Classic (European Tour) sul percorso dell’Emirates GC (par 72), a Dubai negli Emirati Abi Uniti. Hanno chiuso con un punteggio sopra par i sei italiani in campo: il migliore è stato Renato Paratore, 45° con 73 (+1, un birdie, due bogey), con alle sue spalle Nino Bertasio, 61° con 74 (+2), Guido Migliozzi e Lorenzo Gagli, 74.i con 75 (+3), Edoardo Molinari e Andrea Pavan, 89.i con 76 (+4).
Thomas Pieters, 27enne di Geel, quattro titoli sul circuito e un quarto posto alle Olimpiadi di Rio 2016, ha realizzato otto birdie con qualche intoppo (un bogey e un doppio bogey) che però non gli ha impedito di lasciare a un colpo lo statunitense David Lipsky (68, -4). Classifica comunque molto corta e con ben dodici concorrenti in terza posizione con 69 (-3) tra i quali l’inglese Eddie Pepperell, l’altro americano Kurt Kitayama, il cinese Ashun Wu e il sudafricano Shaun Norris, che ha perso il primato per un triplo bogey sull’ultima buca dopo sei birdie.
E’ a tre colpi dalla vetta lo statunitense Bryson DeChambeau, 15° con 70 (-2), campione in carica e che sembra più tonico della scorsa settimana quando è uscito a taglio ad Abu Dhabi. Subito dietro lo spagnolo Sergio Garcia, il sudafricano Louis Oosthuizen e il giovane norvegese Viktor Hovland, 19.i con 71 (-1), lo svedese Henrik Stenson, il tedesco Martin Kaymer e l’irlandese Shane Lowry, vincitore dell’Open Championship 2019, 30.i con 72 (par). In difficoltà gli inglesi Tommy Fleetwood, anche lui 74°, e Lee Westwood, a segno domenica scorsa nell’Abu Dhabi Championship, 113° con 78 (+6). Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 3.150.000 euro).
LA VIGILIA - L’European Tour resta negli Emirati Arabi Uniti per la disputa dell’Omega Dubai Desert Classic (23-26 gennaio) sul percorso dell’Emirates GC, a Dubai, dove saranno in campo sei italiani: Edoardo Molinari, Andrea Pavan, Renato Paratore, Guido Migliozzi, Lorenzo Gagli e Nino Bertasio.
Difende il titolo lo statunitense Bryson DeChambeau, che non sembra in condizioni di forma ottimali dopo l’uscita al taglio della scorsa settimana nell’Abu Dhabi Championship, ma il numero 17 mondiale ha comunque la classe necessaria per poter in qualche modo sopperire. Certo non avrà comunque vita facile con un field di alta qualità che comprende, tra gli altri, gli inglesi Lee Westwood, vincitore domenica scorsa ad Abu Dhabi, Tommy Fleetwood, Danny Willett, Ian Poulter e Matthew Fitzpatrick, lo spagnolo Sergio Garcia, lo svedese Henrik Stenson, argento a Rio 2016, e il tedesco Martin Kaymer. E ancora l’irlandese Shane Lowry, suo l’ultimo Open Championship, l’austriaco Bernd Wiesberger, i sudafricani Louis Oosthuizen ed Erik Van Rooyen, il thailandese Jazz Janewattananond e i cinesi Ashun Wu e Haotong Li. Da seguire inoltre due giovani di talento, il 18enne danese Rasmus Hojgaard e il 22enne norvegese Viktor Hovland, e il sempreverde Miguel Angel Jimenez. “over 50” beniamino del pubblico.
I sei azzurri sono tutti in cerca della continuità, che dopo lo stop invernale non manca solo a loro. Da Edoardo Molinari e Renato Paratore è attesa comunque una conferma dopo il 21° posto di entrambi ad Abu Dhabi, mentre gli altri dovranno far dimenticare la prestazione terminata dopo sole 36 buche. Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 3.150.000 euro).
Diretta su GOLFTV – L’Omega Dubai Desert Classic viene trasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 23 gennaio, dalle ore 5 alle ore 10 e dalle ore 12,30 alle ore 14,30; venerdì 24, dalle ore 8,30 alle ore 14; sabato 25 e domenica 26, dalle ore 9,30 alle ore 14. Commento di Nicola Pomponi, Maurizio Trezzi, Marco Durante e di Federico Colombo.
L’australiano Marc Leishman, con una volata finale in 65 (-7) colpi e lo score di 273 (68 72 68 65, -15), è risalito dal settimo posto e ha vinto il Farmers Insurance Open (PGA Tour) disputato sui due percorsi del Torrey Pines GC (North Course e South Course, entrambi par 72) a La Jolla, nei pressi di San Diego in California, dove Francesco Molinari è uscito al taglio dopo 36 buche (108° con 146 - 79 67, +2).
Hanno mancato gli obiettivi lo spagnolo Jon Rahm, alle spalle del vincitore con 274 (-14), che puntava al secondo titolo nella gara e che ha confermato la tendenza a non trasformare in successo la leadership dopo 54 buche, e il nordirlandese Rory McIlroy, terzo con 276 (-12) alla pari con Brandt Snedeker, che non è riuscito a ritornare sul trono mondiale, dove sarebbe approdato vincendo. E anche Tiger Woods, nono con 279 (69 71 69 70, -9), ha dovuto rimandare ad altra occasione l’attacco a Sam Snead (82 titoli a testa nel PGA Tour) per divenire recordman assoluto.
Buona classifica per Tom Hoge, quinto con 277 (-11), e per Bubba Watson, Tony Finau e per Patrick Reed, sesti con 278 (-10), e ancora deludente Jordan Spieth, 55° con 287 (-1).
Marc Leishman, 36enne di Warrnambool, ha realizzato otto birdie e un bogey raccogliendo il quinto titolo sul circuito al 276° torneo disputato, segnando lo score più basso nei 44 round complessivi giocati in 12 Farmers Insurance. Ha percepito un assegno di 1.350.000 dollari su un montepremi di 7.500.000 dollari.
TERZO GIRO - Il deciso attacco dello spagnolo Jon Rahm, leader con 204 colpi (68 71 65, -12), e la risposta del nordirlandese Rory McIlroy, terzo con 207 (-9) e teso a conquistare titolo e primo posto nel world ranking, hanno caratterizzato il terzo turno del Farmers Insurance Open (PGA Tour) che si sta svolgendo sui due percorsi del Torrey Pines GC (North Course e South Course, entrambi par 72) a La Jolla, nei pressi di San Diego in California, dove Francesco Molinari è uscito al taglio dopo 36 buche (108° con 146 - 79 67, +2). E anche Tiger Woods, 14° con 209 (69 71 69, -7) non ha perso le speranze di conquistare l’83° successo e divenire il recordman assoluto di vittorie sul circuito distaccando Sam Snead.
In un giro finale, che annuncia tecnica e spettacolo e che si disputerà come il terzo sul South Course, Rahm, 25enne di Barrika con tre titoli sul circuito proverà a concedere il bis in un torneo già suo nel 2017, sostenuto da un’ottima condizione (un eagle, cinque birdie, nessun bogey nel 65, -7), ma anche con un precedente che lo lascia poco tranquillo: nell’unica occasione in cui è stato in vetta dopo 54 buche nei 75 eventi giocati sul tour non è andato a segno.
In corsa per salire sul gradino più alto del podio anche Ryan Palmer, secondo con 205 (-11), Harry Higgs, Cameron Champ e il coreano Sung Kang, che affiancano McIlroy, e i sette concorrenti in settima posizione con 208 (-8) tra i quali si trovano Tony Finau e Patrick Reed. Ancora in difficoltà Jordan Spieth, 42° con 213 (-3), che non riesce a ritrovare i ritmi che l’avevano portato in cima al mondo.
Rory McIlroy è risalito di 14 posizioni con un 67 (-5) dovuto a sei birdie e a un bogey e Tiger Woods ne ha recuperate tre con un parziale 69 (-3). Ha realizzato quattro birdie sulle prime nove buche, ma ha frenato nel rientro con un bogey. Il montepremi è di 7.500.000 dollari.
SECONDO GIRO - Ryan Palmer si è preso la scena con un gran 62 (-10) ed è passato al comando con 134 (72 62, -10) colpi nel Farmers Insurance Open (PGA Tour) che si sta svolgendo sui due percorsi del Torrey Pines GC (North Course e South Course, entrambi par 72) a La Jolla, nei pressi di San Diego in California.
Non è riuscito ad evitare il taglio Francesco Molinari, 108° con 146 (79 67, +2), malgrado un generoso tentativo di rimonta - con un bel giro in 67 (-5) - mancata per soli due colpi, ma l’impresa era francamente molto difficile dopo un turno iniziale problematico.
Palmer, 43enne di Amarillo (Texas) con quattro titoli sul circuito, ha realizzato undici birdie e un bogey sul North Course prendendo due colpi di margine su Brandt Snedeker (136, -8). E’ rimasto stabile lo spagnolo Jon Rahm, 12° con 139 (-5), e sono al 17° posto con 140 (-4) Tiger Woods (69 71), che ha guadagnato quattro posizioni, e il nordirlandese Rory McIlroy, che ne ha perse 14 e che ha visto allontanarsi al momento la possibilità di tornare leader mondiale con un successo. Stesso score per Jordan Spieth, Tony Finau, per il giapponese Hideki Matsuyama e per l’australiano Jason Day. Hanno lasciato la gara anche Rickie Fowler, 80° con 144 (par), Phil Mickelson e l’inglese Justin Rose, che difendeva il titolo, 93.i con 145 (+1).
Tiger Woods ha iniziato il giro sul South Course con un doppio bogey prendendo quattro putt, evento piuttosto insolito per lui, il 13° in carriera. Successivamente ha portato il bilancio in attivo (71, -1) con cinque birdie e due bogey. Rory McIlroy, anch’egli sul South Course, ha lasciato un colpo al campo (73, -1) con due birdie e tre bogey. Francesco Molinari ha subito attaccato il North Course con grande grinta e determinazione realizzando sei birdie in tredici buche, ma le possibilità di un recupero sono svanite con un bogey alla 17ª. Il terzo giro si effettuerà sul South Course. Il montepremi è di 7.500.000 dollari.
PRIMO GIRO - Keegan Bradley e il danese Sebastian Cappelen sono al vertice con 66 (-6) colpi nel Farmers Insurance Open (PGA Tour) dove Francesco Molinari è 152° con 79 (+7). Sui due percorsi del Torrey Pines GC (North Course e South Course, entrambi par 72)) a La Jolla, nei pressi di San Diego in California, dove i concorrenti si alternano, ha iniziato bene Rory McIlroy, che ha l’opportunità con un successo di tornare al vertice mondiale, rilevando Brooks Koepka, assente nell’occasione: il nordirlandese è terzo con 67 (-5) insieme ad altri sette giocatori tra i quali Bubba Watson e il coreano Sung-Jae Im.
Non ha perso molto terreno Tiger Woods, 21° con 69 (-3), vincitore dell’evento per ben sette volte, ha fatto meglio lo spagnolo Jon Rahm, 11° con 68 (-4), e hanno tenuto Tony Finau e Jordan Spieth, 34.i con 70 (-2). Rivedibile Phil Mickelson, 71° con 72 (par), e in affanno Rickie Fowler e l’inglese Justin Rose, che difende il titolo, 119.i con 75 (+3).
Keegan Bradley, 33enne di Woodstock (Vermont) con quattro titoli nel PGA Tour comprensivi di un major, ha realizzato un eagle e quattro birdie, senza bogey sul North Course, e Sebastian Cappelen, 29enne di Odense, laureato alla University of Arkansas e approdato quest’anno sul circuito proveniente dal Korn Ferry Tour, ha tenuto lo stesso passo sul South Course con otto birdie e due bogey.
Sul North Course Rory McIlroy si è espresso con sette birdie e due bogey e Tiger Woods (partito dalla 10) dopo nove buche piuttosto incerte con due birdie e due bogey si è disteso nel rientro con tre birdie, mantenendo intatte le sue speranze di ottenere il titolo n. 83 per distaccare Sam Snead e divenire recordman assoluto per vittorie sul PGA Tour. Subito tutto difficile sul South Course per Francesco Molinari, al via anch’egli dalla 10, giunto al giro di boa gravato di un “+5” (tre bogey, un doppio bogey) con altri due colpi lasciati al campo nel ritorno con tre bogey a fronte dell’unico birdie sull’ultimo green. Il montepremi è di 7.500.000 dollari.
LA VIGILIA - Tiger Woods, Rory McIlroy e Francesco Molinari, tre campioni con differenti obiettivi, proveranno a prendersi la scena nel Farmers Insurance Open (23-26 gennaio), torneo del PGA Tour che si svolge sui due percorsi del Torrey Pines GC (North Course, South Course) a La Jolla, nei pressi di San Diego in California. Woods, al debutto nel 2020 dopo la trionfale Presidents Cup vissuta da protagonista sia come capitano che giocatore, nell’evento che ha già vinto per sette volte punta al titolo numero 83, per sorpassare Sam Snead con cui condivide il primato dei successi sul circuito. McIlroy, anch’egli alla prima gara del nuovo anno, mirerà diritto al successo che lo riporterebbe dopo 52 mesi sul trono mondiale, da cui scese a settembre 2015, a scapito di Brooks Koepka, attuale leader del World Ranking a riposo nell’occasione e comunque ancora in difficoltà per i problemi al ginocchio sinistro. Francesco Molinari, invece, dopo l’uscita al taglio della scorsa settimana nell’American Express, è ben deciso a ripartire con l’obiettivo di tornare rapidamente ai livelli del 2018.
Spettacolo assicurato, comunque, non solo per la presenza dei tre citati, ma anche per tanti altri concorrenti di primo piano tra i quali l’inglese Justin Rose, campione in carica, lo spagnolo Jon Rahm, a segno nel 2017, l’australiano Jason Day (due titoli al Torrey Pines per lui, l’ultimo nel 2018), senza dimenticare Phil Mickelson, originario di San Diego e che il trofeo lo ha portato a casa tre volte. E ancora Patrick Reed, Tony Finau, Rickie Fowler, Jordan Spieth, Xander Schauffele, nato e cresciuto golfisticamente proprio a La Jolla, e il giapponese Hideki Matsuyama. E a continuare il loro cammino per laurearsi big, gli emergenti Collin Morikawa, Matthew Wolff, il cileno Joaquin Niemann, il coreano Sung-Jae Im e il colombiano Sebastian Muñoz. Su tutti gli americani lo sguardo di Steve Stricker, capitano statunitense alla prossima Ryder Cup (Whistling Straits GC, Sheboygan, Wisconsin, 25-27 settembre). Il montepremi è di 7.500.000 dollari.
Il torneo su GOLFTV – Il Farmers Insurance Open viene trasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 23 gennaio e venerdì 24, dalle ore 21 alle ore 1; sabato 25, dalle ore 19 alle ore 24; domenica 26, dalle ore 19 alle ore 0,30. Commento di Isabella Calogero e di Matteo Delpodio.
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Benedetta Moresco ha vinto con 212 (71 70 71, -4) colpi l’Annika Invitational USA, il prestigioso torneo giovanile disputato al World Golf Village (Slammer & Squire Course, par 72) di St. Augustin in Florida. E’ iniziato così sotto i migliori auspici anche il 2020 degli azzurri dopo il 2019 nel quale è stato registrato il record di vittorie complessive in campo internazionale con ben 41 (22 dei pro e 19 degli amateur) superando il primato precedente di 34 del 2018. Numeri eloquenti che dimostrano le grandi qualità di un gruppo capace di vincere in tutti i tour e negli eventi più importanti del mondo.
In un giro finale molto combattuto la Moresco, leader dopo due giri, è stata raggiunta alla buca 15 da Sadie Englemann, ma alla buca 16 con un birdie ha preso il vantaggio determinante relegando la texana al secondo posto con 214 (-2). L’azzurra ha girato in 71 (-1) colpi con un’andatura altalenante, ma molto efficace fatta di cinque birdie e di quattro bogey.
In terza posizione con 217 (+1) le altre americane Rose Zhangh, Paris Hilinski e Megha Ganne e in 25ª con 225 (71 74 80, +9) Carolina Melgrati, la seconda azzurra in gara. Le due italiane sono state accompagnate da Stefano Sardi.
Benedetta Moresco, diciottenne tesserata per il Golf Club Padova, studentessa alla University of Alabama e che è stata invitata a partecipare all’Augusta National Women’s Amateur Championship (1-4 aprile), si è imposta lo scorso anno negli Internazionali d’Italia Under 18 e nel 2018 ha fatto suo il titolo nazionale Ragazze. Ha fatto parte della compagine Girls azzurra che ha conquistato l’oro ai Campionati Europei a squadre di categoria nel 2018, con argento nel 2017 e bronzo nel 2019.
L’Annika Invitational USA è il primo dei sette eventi organizzati in varie parti del mondo dalla Annika Foundation (i prossimi a marzo in Cina e a giugno in Svezia) di cui è promotrice la grande campionessa svedese Annika Sorenstam, ritiratasi dalle scene agonistiche nel 2008 dopo essere stata ai vertici mondiali per oltre un decennio e aver vinto 72 gare nel LPGA Tour (con dieci major), 14 nel LET, quattro nel circuito australiano, due in quello giapponese e tre eventi a squadre, compresa la World Cup (2006).
La messicana Gaby Lopez ha vinto con 271 (65 69 71 68, -13)) colpi il Diamond Resorts Tournament of Champions, gara d’apertura del LPGA Tour 2020 svoltasi con 26 concorrenti sul percorso del Four Season Golf & Sports Club Orlando,(par 71) a Lake Buena Vista in Florida.
Dopo aver concluso il torneo alla pari con la giapponese Nasa Hataoka (271 - 66 69 68 68) e con la coreana Inbee Park (271 - 65 68 67 71), raggiungendole con un birdie sull’ultimo green, la Lopez ha poi avuto ragione con un altro birdie alla settima buca di spareggio. Le aveva tenuto testa fino a quel punto la Hataoka, mentre la Park, campionessa olimpia a Rio 2016 e leader dopo tre turni, era uscita alla terza buca supplementare.
Maria Gabriela Lopez Butron, 26enne di Città del Messico, ha firmato in tal modo il secondo titolo sul circuito dopo quello ottenuto nel Blue Bay LPGA (2018). Ha concluso la sua corsa con un 66 (-5) con cinque birdie senza bogey e ha domato praticamente la buca più difficile del campo, la 18, un par 3 in cui in tutto l’evento sono stati realizzati sei birdie dei quali tre li ha segnati lei, compreso l’ultimo con un putt in discesa di oltre sette metri per successo che le è valso un assegno di 180.000 dollari quale prima moneta su un montepremi di 1.200.000 dollari.
Al quarto posto con 272 (-12), e fuori per un colpo dallo spareggio, la canadese Brooke M. Henderson e la coreana Mi Jung Hur, al sesto con 273 (-11) Annie Park, al settimo con 274 (-10) Lexi Thompson e la coreana Sei Young Kim e al nono con 275 (-9) la francese Celine Boutier. Hanno pienamente deluso la coreana Eun-Hee Ji, che difendeva il titolo, 24ª con 287 (+3), e la thailandese Ariya Jutanugarn, 26ª e ultima con 292 (+8).
TERZO GIRO - La coreana Inbee Park è rimasta da sola in vetta con 200 (65 68 67, -13) colpi dopo il terzo giro del Diamond Resorts Tournament of Champions, gara d’apertura del LPGA Tour 2020 che si sta svolgendo con 26 concorrenti sul percorso del Four Season Golf & Sports Club Orlando,(par 71) a Lake Buena Vista in Florida.
La campionessa olimpica a Rio 2016 (cinque birdie e un bogey per il 67, -4) ha due colpi di vantaggio sulla connazionale Sei Young Kim (202, -11) e tre sulla giapponese Nasa Hataoka (203, -10). Hanno possibilità di competere per il titolo anche la francese Celine Boutier, quarta con 204 (-9), la canadese Brooke M. Henderson, leader con la Park dopo due turni, e la messicana Gaby Lopez , quinte con 205 (-8), e Lexi Thompson, settima con 206 (-7). Molto deludenti e in coda alla graduatoria la coreana Eun-Hee Ji, campionessa in carica, 25ª con 271 (+4), e la thailandese Ariya Jutanugarn, 26ª e ultima con 224 (+11). . Il montepremi è di 1.200.000 dollari.
SECONDO GIRO - Nel Diamond Resorts Tournament of Champions, gara d’apertura del LPGA Tour 2020 che si sta svolgendo con 26 concorrenti sul percorso del Four Season Golf & Sports Club Orlando,(par 71) a Lake Buena Vista in Florida, si sono portate in vetta alla graduatoria con 133 (-9) colpi la canadese Brooke M. Herderson (67 66) e la coreana Inbee Park (65 68), campionessa olimpica a Rio 2016,
Occupa da sola la terza piazza con 134 (-8) la messicana Gaby Lopez e sono sulla quarta ccn 135 (-7) la francese Celine Boutier, la coreana Sei Young Kim e la giapponese Nasa Hataoka. E’ scivolata al settimo posto con 136 (-6) Danielle Kang, leader dopo un turno e penalizzata da un 73 (+2), e ha perso tre posizioni Lexi Thompson, ottava con 137 (-5), che è affiancata da Angela Stanford e dalla coreana Amy Yang,
Ha recuperato qualcosa la coreana Eun-Hee Ji, campionessa in carica, 17ª con 141 (-1), la cui difesa del titolo appare problematica, ed è rimasta all’ultimo posto la thailandese Ariya Jutanugarn, 26ª con 151 (+9).
Brooke M. Henderson ha girato in 66 (-5) colpi con un eagle, quattro birdie e un bogey e Inbee Park in 68 (-3) con tre birdie senza bogey. Il montepremi è di 1.200.000 dollari.
PRIMO GIRO - Danielle Kang è al vertice con 63 (-8, nove birdie, un bogey) colpi nel Diamond Resorts Tournament of Champions, gara d’apertura del LPGA Tour 2020 che si sta svolgendo con 26 concorrenti sul percorso del Four Season Golf & Sports Club Orlando,(par 71) a Lake Buena Vista in Florida.
La seguono a due lunghezze Angela Stanford, la messicana Gaby Lopez e la coreana Inbee Park (65, -6) e sono al quinto posto con 66 (-5) Lexi Thompson, Marina Alex, la giapponese Nasa Hataoka, la coreana Sei Young Kim e la francese Celine Boutier. Al decimo con 67 (-4) la canadese Brooke M. Henderson e, piuttosto a sorpresa, sono in penultima e ultima posizione la coreana Heu-Hee Ji, che difende il titolo, 25ª con 74 (+3), e la thailandese Ariya Jutanugarn, 26ª con 75 (+4). Il montepremi è di 1.200.000 dollari.
LA VIGILIA - Inizia la nuova stagione del LPGA Tour con la disputa del Diamond Resorts Tournament of Champions (16-19 gennaio) sul percorso del Four Season Golf & Sports Club Orlando, a Lake Buena Vista in Florida. Difende il titolo, tra le 26 partecipanti, la coreana Eun-Hee Ji che avrà, tra le concorrenti più accreditare per impedirle il bis, le connazionali In Gee Chun e Inbee Park, le sorelle statunitensi Jessica e Nelly Korda, Lexi Thompson, Brittany Lincicome e le sorelle thailandesi Ariya e Moriya Jutanugarn. Il montepremi è di 1.200.000 dollari.
Darren Fichardt, protagonista sin dalle prime battute, ha vinto con 268 (65 70 65 68, -20) l’Eye of Africa PGA Championship (Sunshine Tour), disputato sul percorso dell’Eye of Africa Signature Golf Estate (par 72), a Eikenhof, nei pressi di Johannesburg in Sudafrica.
Ha superato nello spareggio il cileno Matias Calderon (268 - 70 67 67 64), con il quale aveva terminato alla pari la gara.
Darren Fichardt, 44enne di Pretoria, ha siglato il quindicesimo titolo sul circuito di casa per un palmarès che comprende anche cinque successi sull’European Tour. Ha mancato il playoff per un colpo Jacques Kruyswijk, leader insieme al vincitore dopo tre giri, terzo con 269 (-19), quindi a seguire Thriston Lawrence (271, -17), Daniel Van Tonder (272, -16) e Jaco Ahlers (273, -15). Non ha superato il taglio dopo due turni Philip Geerts, 87° con 145 (73 72, +1).
A Fichardt è andato un assegno di 317.000 rand (quasi 19.800 euro) su un montepremi è di due milioni di rand (circa 125.000 euro).
TERZO GIRO - Classifica di nuovo cambiata nell’Eye of Africa PGA Championship (Sunshine Tour), che ora è condotta con 200 (-16) colpi da Jacques Kruyswijk (67 69 64) e da Darren Fichardt (65 70 65).
Sul percorso dell’Eye of Africa Signature Golf Estate (par 72), a Eikenhof, nei pressi di Johannesburg in Sudafrica, saranno in lotta per il successo nel giro finale anche Thriston Lawrence, terzo con 201 (-15), in vetta dopo 36 buche, Daniel van Tonder, quarto con 202 (-14), e Jaco Ahlers, Louis De Jager, Jake Redman, Bryce Easton e il cileno Matias Calderon, quinti con 204 (-12).
Qualche possibilità anche per Jaco Van Zyl, Wilco Nienaber e per lo svedese Philip Eriksson, decimi con 205 (-11). Non ha superato il taglio dopo due turni Philip Geerts, 87° con 145 (73 72, +1). Il montepremi è di due milioni di rand (circa 125.000 euro).
SECONDO GIRO - Philip Geerts, 87° con 145 (73 72, +1), non ha superato il taglio nell’Eye of Africa PGA Championship (Sunshine Tour), che si sta svolgendo sul percorso dell’Eye of Africa Signature Golf Estate (par 72), a Eikenhof, nei pressi di Johannesburg in Sudafrica.
E’ passato a condurre con 132 (66 66, -12) Thriston Lawrence, 23enne con un titolo sul circuito, che ha realizzato il secondo 66 (-6) consecutivo con otto birdie e due bogey e ha raccolto un vantaggio di due colpi su Estiaan Conradie, Bryce Easton e su Hennie O’Kennedy (134, -10).
E’ sceso dalla prima alla quinta posizione Darren Fichardt con 135 (-9) e si è formato in sesta un gruppo di undici concorrenti con 136 (-8) che comprende, tra gli altri, Jacques Kruyswijk, Jaco Van Zyl, Louis De Jager, lo svedese Philip Eriksson e l’irlandese Gavin Moynihan.
Philip Geerts ha concluso la sua gara con quattro birdie, due bogey e un doppio bogey per il 72 (par). Il montepremi è di due milioni di rand (circa 125.000 euro).
PRIMO GIRO - Partenza in salita per Philip Geerts, 96° con 73 (+1) colpi, nell’Eye of Africa PGA Championship (Sunshine Tour), che si sta svolgendo sul percorso dell’Eye of Africa Signature Golf Estate (par 72), a Eikenhof, nei pressi di Johannesburg in Sudafrica.
E’ al vertice con 65 (-7) Darren Fichardt, 44enne di Pretoria, nel cui palmarès figurano cinque successi sull’European Tour e 14 sul Sunshine Tour, il quale ha realizzato sette birdie senza bogey, ma la prodezza gli ha fruttato un solo colpo di vantaggio sui connazionali sudafricani Thanda Mayundla, Garrick Higgo, Thriston Lawrence e sullo svedese Philip Eriksson (66, -6). In sesta posizione con 67 (-5) Combrinck Smit, Callum Mowat, Daniel van Tonder, Jacques Kruyswijk, Chris Swanepoel, François van Vuuren, Trevor Fisher Jr, Tyrone Ferreira e l’irlandese Gavin Moynihan.
Philip Geerts ha realizzato due birdie, un bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di due milioni di rand (circa 125.000 euro).
LA VIGILIA - Riprende il cammino di Philip Geerts nel Sunshine Tour, il quale prende parte all’Eye of Africa PGA Championship (16-19 gennaio) in programma sul percorso dell’Eye of Africa Signature Golf Estate a Eikenhof, nei pressi di Johannesburg in Sudafrica.
Nel field sono ovviamente in maggioranza i giocatori di casa tra i quali ricordiamo Jaco Ahlers, reduce da una buona prova nel South African Open (quarto), Garth Mulroy, Darren Fichardt, Thriston Lawrence, JC Ritchie, Jacques Blaauw, Daniel van Tonder, Jean-Paul Strydom, Rurke van der Spuy, Jean Hugo e Hennie Otto, vincitore di due Open d’Italia e ora nella fase declinante della carriera. Tra gli ‘stranieri’ l’irlandese Gavin Moynihan, l’inglese Ross McGowan, il gallese Rhys Enoch, lo scozzese Doug McGuigan e il greco Peter Karmis. Il montepremi è di due milioni di rand (circa 125.000 euro).
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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