Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

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Eurotour: Adam Scott dopo quasi 4 anni

Adam Scott è tornato al successo dopo quasi quattro anni imponendosi con 275 (70 67 69 69, -13) colpi nell’Australian PGA Championship (European Tour), disputato sul percorso del RACV Royal Pines Resort (par 72), a Benowa, nel Queensland in Australia, dove Aron Zemmer, 110° con 149 (74 75, +5), unico italiano in campo, è uscito al taglio.

Scott, 39enne australiano di Adelaide, si è imposto per la seconda volta in questa gara, dopo il titolo del 2013, e ha arricchito ulteriormente il suo ottimo palmarès che comprende un major (Masters, 2013), due WGC e, al netto di queste tre gare, dieci titoli sul PGA Tour, otto sull’European Tour, due sull’Asian Tour e quattro sul PGA Tour of Australasia. L’ultimo successo lo aveva siglato a marzo 2016 nel WGC Cadillac Championship. Decisiva nella sua volata finale la sequenza birdie-eagle alle buche 14 e 15 che, insieme a due birdie e due bogey, ha fatto il parziale vincente di 69 (-3).

Scott ha lasciato a due colpi il neozelandese Michael Hendry (277, -11), che gli ha tolto ogni pressione con due bogey a chiudere, e a tre gli australiani Cameron Davis, Min Woo Lee (fratello della proette Minjee Lee, numero 9 mondiale), Nick Flanagan e Wade Ormsby, terzi con 278 (-10) insieme al cinese Yechun Yuan, leader dopo due turni. Non è riuscito a fare il tris l’australiano Cameron Smith, a segno nelle due edizioni precedenti del torneo, 10° con 281 (-7) dopo una falsa partenza e un tentativo di rimonta che era comunque piuttosto difficile a realizzarsi. A metà classifica i due statunitensi Stewart Cink, 22° con 284 (-4), e Cameron Champ, 27° con 285 (-3).

TERZO GIRO - Australiani di nuovo al proscenio nell’Australian PGA Championship (European Tour) dove in cinque sono nelle prime sei posizioni della classifica. Si è portato al vertice Adam Scott con 206 (70 67 69, -10) colpi, il giocatore più atteso dai fans di casa e tra i più gettonati alla viglia, che nella volata finale dovrà difendere un colpo di vantaggio su Wade Orsmby (207, -9) e due su Nick Flanagan, Min Woo Lee e sul neozelandese Michael Hendry (208, -8), affiancati dal cinese Yechun Yuan, leader dopo due turni.

Sul percorso del RACV Royal Pines Resort (par 72), a Benowa, nel Queensland in Australia, hanno comunque chances di titolo anche lo spagnolo Alejandro Cañizares e l’australiano Nick Cullen, settimi con 209 (-7), e il francese Romain Wattel, il canadese Aaron Cockerill e il sudafricano Bryce Easton, noni con 210 (-6). Ha perso terreno l’altro australiano Cameron Smith, da settimo a 12° con 211 (-5), le cui possibilità di vincere il torneo per la terza volta consecutiva sono molto scarse. Fuori gioco gli statunitensi Cameron Champ, 18° con 212 (-4), e Stewart Cink, 23° con 213 (-3).

Adam Scott, 39enne di Adelaide, ha un ottimo palmarès che comprende un major (Masters, 2013), due WGC e, al netto di queste tre gare, dieci titoli sul PGA Tour, sette sull’European Tour, due sull’Asian Tour e quattro sul PGA Tour of Australasia (uno nell’Australian PGA Championship, 2013). Si è concesso la chance di tornare al successo dopo tre anni con quattro birdie e un bogey per il parziale di 69 (-3). E’ uscito al taglio Aron Zemmer, 110° con 149 (74 75, +5), unico italiano in gara. Il montepremi è di 1.500.000 dollari australiani (circa 925.000 euro).

 

SECONDO GIRO - Il cinese Yechun Yuan ha preso il comando con 135 (70 65, -9) colpi nell’Australian PGA Championship e ha di fatto messo un freno a quella che sembrava dopo le prime battute un’egemonia dei giocatori di casa. Sul percorso del RACV Royal Pines Resort (par 72), a Benowa, nel Queensland in Australia, dove non ha superato il taglio Aron Zemmer, 110° con 149 (74 75, +5), Yuan, pur autore di un 65 (-7) ottenuto con un cammino altalenante, ma efficace (un eagle, otto birdie, tre bogey), non è riuscito tuttavia a fare selezione e a liberarsi di alcuni tra i migliori australiani.

Infatti ha un solo colpo di ritardo Anthony Quayle (136, -8), mentre sono rinvenuti i due giocatori più attesi e gettonati alla vigilia, Adam Scott, da 15° a terzo con 137 (-7), stesso score di Wade Ormsby, e Cameron Smith, vincitore delle ultime due edizioni della gara e ben deciso a calare il tris, risalito dall’89° al settimo posto con 139 (-5), dopo aver realizzato anch’egli, come Yuan, un 65 (sette birdie), miglior punteggio di giornata. Smith è affiancato dal sudafricano Bryce Easton, mentre sono quinti con 138 (-6) l’australiano Tom Power Horan e il neozelandese Michael Hendry. In buona posizione gli statunitensi Cameron Champ, 17° con 141 (-3), e Stewart Cink, 26° con 142 (-2), entrambi membri del PGA Tour.

Aron Zemmer, 29enne di Bolzano, ha trascorso la stagione 2019 in massima parte sui due tour della Cina con buoni profitti. Ha provato la via del vecchio continente, ma dopo aver vinto una delle quattro gare dello Stage 2 della Qualifying School del’European Tour non è poi riuscito ad ottenere la ‘carta’ nella finale. All’ottava presenza sul circuito maggiore, ha concluso con un 75 (+3) dovuto a due birdie e a cinque bogey. Il montepremi è di 1.500.000 dollari australiani (circa 925.000 euro).

 

PRIMO GIRO - È subito derby all’Australian PGA Championship, terzo torneo 2020 dell’European Tour, dove i giocatori di casa e quelli neozelandesi occupano le prime 14 posizioni della classifica. A Benowa, nel Queensland, Aron Zemmer - unico azzurro in gara - ha iniziato il torneo all’89° posto (74, +2) al fianco, tra gli altri, di Cameron Smith, 26enne di Brisbane vincitore delle ultime due edizioni della competizione. In testa, con uno score di 67 (-5) colpi, ci sono gli australiani Lucas Herbert e Brett Rankin. Mentre in terza posizione (68, -4) ecco un quintetto d’inseguitori composto da Nick Cullen, Wade Ormsby, Min Woo Lee, Travis Smyth e Ryan Chisnall.

Sul percorso del RACV Royal Pines Resort (par 72) gli “aussie” e i “kiwi” hanno dominato il primo round. Sono ottavi (69, -3) Ryan Fox, Nick Voke, David Smail, Andrew Dodt, Michael Wright, Harry Bateman e Jason Norris. Mentre l’americano Cameron Champ (spesso in azione sul PGA Tour) è 31° (71, -1) davanti, tra gli altri, al danese Nicolai Hojgaard – fratello di Rasmus, reduce dal successo nel Mauritius Open –, 43° con 72 (par).

Zemmer, 29 enne di Bolzano e vincitore di una delle quattro gare dello Stage 2 della Qualifying School del’European Tour, ha totalizzato 3 birdie, 3 bogey e 1 doppio bogey. Score identico per Smith il cui sogno tripletta è iniziato in salita. Il montepremi è di 1.500.000 dollari australiani (circa 925.000 euro).

LA VIGILIA - Aron Zemmer sarà l’unico italiano in gara nell’Australian PGA Championship (19-22 dicembre), terza tappa dell’European Tour 2020, come di consueto iniziato con anticipo sull’anno solare. Sul percorso del RACV Royal Pines Resort, a Benowa, nel Queensland in Australia, saranno in campo soprattutto giocatori di casa che avranno le loro punte in Cameron Smith, vincitore delle ultime due edizioni del torneo, ed Adam Scott, il campione al momento più popolare. Sono entrambi reduci dalla bruciante sconfitta nella Presidents Cup e sicuramente motivati a cancellarla rapidamente con un successo personale. Merita particolare attenzione Smith, 26enne di Brisbane che oltre ai due titoli sull’European Tour e alla voglia di infilare un clamoroso tris, ne vanta anche uno sul PGA Tour, il suo circuito di competenza.

Ci sono tuttavia anche altri australiani in grado di emergere quali Wade Ormsby, Jason Scrivener, Marcus Fraser, Brett Rumford, Rod Pampling, Richard Green e Maverick Antcliff, dominatore del China Tour 2019, con il primo posto nell’ordine di merito, tre vittorie stagionali e altre sei top ten in dodici gare disputate e mai andato oltre il 17° posto.

Nel field pure gli statunitensi Stewart Cink e Cameron Champ, il neozelandese Ryan Fox e pochi frequentatori del tour continentale tra i quali ricordiamo gli inglesi David Howell, Ross McGowan e Jack Senior, lo scozzese Calum Hill, lo spagnolo Alejandro Cañizares, il sudafricano Louis De Jager e il danese Nicolai Hojgaard, fratello di Rasmus a segno nel recente Mauritius Open.

Aron Zemmer, 29enne di Bolzano, ha trascorso la stagione 2019 in massima parte sui due tour della Cina con buoni profitti. Ha provato la via del vecchio continente, ma dopo aver vinto una delle quattro gare dello Stage 2 della Qualifying School del’European Tour non è poi riuscito ad ottenere la ‘carta’ nella finale. Il montepremi è di 1.500.000 dollari australiani (circa 925.000 euro).

 

Il torneo su GOLFTV - L’Australian PGA Championship viene trasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 19 dicembre e venerdì 20, dalle ore 2 alle ore 7; sabato 21 e domenica 22, dalle ore 2,30 alle ore 7,30. Commento di Maurizio Trezzi e di Matteo Delpodio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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QS Alps Tour: sette italiani promossi

Sette giocatori italiani hanno superato lo Stage 1 della Qualifying School dell’Alps Tour, disputato sui tre percorsi del La Cala Resort (America Course, Asia Course, Europa Course), a Mijas Costa, nei pressi di Malaga in Spagna, e hanno avuto accesso alla finale. Sono i pro Lorenzo Castelli, Alessandro Stucchi e Vittorio Andrea Vaccaro, e i dilettanti Michele Bosco, Ludovico Addabbo, Edoardo Giletta e Alessandro Notaro.

La finale, alla quale sono già stati ammessi di diritto 13 giocatori di casa nostra, si giocherà sullo stesso Resort dal 19 al 21 dicembre con in campo 144 concorrenti. L’evento si svolgerà sulla distanza di 54 buche. Dopo 36 il taglio lascerà in gara i primi 65 classificati e i pari merito al 65 posto e, alla conclusione, i primi 35 avranno una ‘carta’ categoria 6, ossia a tempo pieno, e gli altri la ‘carta’ categoria 8. Coloro che usciranno al taglio saranno comunque nella categoria 9.

Sul tracciato dell’Asia Course (par 72) sono terminati al nono posto con 144 (par) colpi Ludovico Addabbo (am, 72 72) ed Edoardo Giletta (am, 71 73), e hanno ottenuto il pass anche Lorenzo Castelli, 15° con 146 (70 76, +2), e Alessandro Stucchi, 23° con 149 (74 75, +5). Ha prevalso con 137 67 70, (-7) il francese Theo Brizard.

All’America Course (par 71) promozione per Alessandro Notaro (am), 23° con 145 (74 71, +3), nella gara vinta dal tedesco Constantin Schwierz con 134 (72 62, -8).

Infine all’Europa Course (par 71) disco verde per Vittorio Andrea Vaccaro (72 77) e per Michele Bosco (am, 71 78), 13.i con 149 (+7). Primo in graduatoria il dilettante austriaco Daniel Hebenstreit con 135 (69 66, -7) colpi.

 

PRIMO GIRO - E’ iniziato sui tre percorsi del La Cala Resort (America Course, Asia Course, Europa Course), a Mijas Costa, nei pressi di Malaga in Spagna, lo Stage 1 della Qualifying School dell’Alps Tour al quale prendono parte 181 giocatori dei quali 34 italiani. Si gioca sulla distanza di 36 buche e al termine saranno promossi 75 concorrenti che disputeranno la finale, insieme ai 69 (13 italiani) già ammessi di diritto, sullo stesso Resort dal 19 al 21 dicembre.

L’evento si svolgerà sulla distanza di 54 buche. Dopo 36 il taglio lascerà in gara i primi 65 classificati e i pari merito al 65 posto e, alla conclusione, i primi 35 avranno una ‘carta’ categoria 6, ossia a tempo pieno, e gli altri la ‘carta’ categoria 8. Coloro che usciranno al taglio saranno comunque nella categoria 9.

Sull’Asia Course (par 72) sono in buona classifica Lorenzo Castelli sesto con 70 (-2), Edoardo Giletta (am) nono con 71 (-1) e Ludovico Addabbo (am) 11° con 72 (par). Sono tra i primi 31, che saranno promossi, Alessandro Stucchi e Simone Cabianca 20.i con 74 (+2), Mosè Tavecchio (am) e Matteo Fucini 26.i con 75 (+3), In vetta il dilettante francese Theo Brizard con 67 (-5).

Sull’America Course (par 71) sono in vetta con 67 (-4) due amateur, lo spagnolo Inigo Carmona Ybarra e l’inglese Thomas Thurloway. Sono al limite del passaggio del turno, che faranno in 29, Riccardo Quercia, Marco Chiarenza e Alessandro Notaro (am) 28.i con 74 (+3). Può rientrare Odin Antonino Urso (am) 35° con 75 (+4).

Infine all’Europa Course (par 71) Michele Bosco è sesto con 71 (par), Vittorio Andrea Vaccaro nono con 72 (+1), Federico Livio (am) 14° con 74 (+3) e Nicholas Capitano 18° con 75 (+4). Passano i primi 15.

 

LA VIGILIA - Sui tre percorsi del La Cala Resort (America Course, Asia Course, Europa Course), a Mijas Costa, nei pressi di Malaga in Spagna, si disputa lo Stage 1 della Qualifying School dell’Alps Tour (15-16 dicembre, 36 buche) al quale prendono parte 181 giocatori dei quali 34 italiani. Alla finale, che avrà luogo nello stesso Resort dal 19 al 21 dicembre, parteciperanno 144 giocatori, 69 ammessi di diritto (13 italiani) e 75 promossi dallo Stage 1. L’evento conclusivo si svolgerà sulla distanza di 54 buche. Dopo 36 il taglio lascerà in gara i primi 65 classificati e i pari merito al 65 posto e, al termine, i primi 35 avranno una ‘carta’ categoria 6, ossia a tempo pieno, e gli altri la ‘carta’ categoria 8. Coloro che usciranno al taglio saranno comunque nella categoria 9.

All’America Course scenderanno in campo Ruggero Brandoli, Marco Chiarenza, Umberto Cuomo, Emanuele Danzi, Tianyi Hu, Alessandro Notaro, Cristiano Palidoro, Riccardo Quercia, Massimiliano Repele, Edoardo Schiantarelli, Odin A. Urso e Federico Zuckermann.

Giocheranno all’Asia Course Ludovico Addabbo, Carlo Edoardo Arneri, Simone Cabianca, Lorenzo Castelli, Giacomo Fortini, Matteo Fucini, Riccardo Furlan, Richard Gai, Edoardo Giletta, Andrea Gobbato, Gianluca Proietti, Pierluigi Severa, Alessandro Stucchi, Mosè Tavecchio e Mattia Vetricini.

Infine saranno all’Europa Course Michele Bosco, Nicholas Capitanio, Luca D’Andreamatteo, Federico Livio, Edoardo Migliorati, Riccardo Rovatti e Vittorio Andrea Vaccaro

 

 

 

 

 

 

 

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QBE Shootout a Tway e Sabbatini

Kevin Tway e lo slovacco Rory Sabbatini hanno vinto con 185 (58 67 60, -31) colpi, dopo un convulsa volata finale tra ben nove delle dodici coppie in gara, il QBE Shootout disputato per la 19ª volta consecutiva, in 31 edizioni, sul percorso del Tiburón GC (par 72), a Naples in Florida.

Nel turno disputato con formula fourball, dopo i primi due rispettivamente scramble e foursome, grazie a una progressione condotta con un eagle, undici birdie e un bogey per il 60 (-12) il duo vincitore ha lasciato a due colpi Jason Kokrak/J.T. Poston (187, -29) e a tre Ryan Palmer/Harold Varner III e Billy Horschel/Brendon Todd (188, -28). In quinta posizione con 189 (-27) Ian Poulter/Graeme McDowell e in sesta con 190 (-26) Corey Conners/Andrew Putnam e i giovani emergenti Viktor Hovland/Matthew Wolff.

Tanto spettacolo e anche una “hole in one”. L’ha realizzata Chez Reavie alla buca 8 (par 3, yards 148) utilizzando un ferro 9, prodezza che però non ha risollevato lo sorti del team (giocava con Kevin Chappell) finito decimo con 195 (-21). E’ stata la seconda del torneo. L’altra l’ha ottenuta Charley Hoffman, che nel primo giro ha centrato direttamente dal tee la buca 12, par 3 di 207 yards, utilizzando un ferro 6, ma anche in questo caso sia lui che il suo compagno in campo Kevin Kisner non se ne sono giovati molto (ottavi con 192, -24 insieme a Bubba Watson/Charles Howell III).

Nelle ultime due posizioni Patton Kizzire/Brian Harman, 11.i con 196  (-20), che difendevano il titolo, e Sean O’Hair e la proette Lexi Thompson, 12.i con 208 (-8). Per la Thompson, 24enne di Coral Springs (Florida) con undici titoli sul LPGA Tour, comprensivi di un major, uno nel LET e uno nel Japan Tour, è stata la quinta presenza nell’evento, la quarta consecutiva. E’ la seconda donna a partecipare alla manifestazione dopo la svedese Annika Sorenstam, che aveva disputato la gara nel 2006 insieme a Fred Couples. La coppia vincitrice si è divisa un assegno di 870.000 dollari su un montepremi di 3.500.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Gran volata finale con estrema incertezza nel terzo giro del QBE Shootout, che si svolgerà con formula fourball, dove nove squadre sulle dodici in campo sono in lotta per il titolo, raccolte nello spazio di due colpi.

Nel torneo non ufficiale del PGA Tour che si sta disputando sul percorso del Tiburón GC (par 72), a Naples in Florida, dopo il secondo giro effettuato con una formula foursome modificata, si è formato al comando un quintetto con 125 (-19) colpi composto da Rory Sabbatini/Kevin Tway (58 67), Ryan Palmer/Harold Varner III (55 70), Jason Kokrak/J.T. Poston (57 68), Billy Horschel/Brendon Todd (59 66), e da Bubba Watson/Charles Howell III (59 66).

Saranno in corsa anche Ian Poulter/Graeme McDowell, sesti con 126 (-18), e Kevin Chappell/Chez Revie, Corey Conners/Andrew Putnam e Charley Hoffman/Kevin Kisner, settimi con 127 (-17). E probabilmente ci proveranno anche Viktor Hovland/Matthew Wolff, due tra i più interessanti giovani del circuito, anche se decimi con 130 (-14) e un po’ lontani dalla vetta. Fuori gioco le ultime due coppie, Patton Kizzire/Brian Harman, campioni in carica, 11.i con 134 (-10), e Sean O’Hair e la proette Lexi Thompson, 12.i con 138 (-6). Quest’ultima è alla quinta presenza, la quarta consecutiva. E’ la seconda donna a partecipare all’evento dopo la svedese Annika Sorenstam, che aveva disputato la gara nel 2006 insieme a Fred Couples.

Nella seconda giornata QBE ha donato a scopo benefico alla Wounded Warrior 5.000 dollari per ogni birdie e 10.000 per ogni eagle e sono stati raccolti 140.000 dollari. E’ il 19° anno di fila che il torneo si svolge al Tiburon GC in 31 edizioni. Il montepremi è di 3.500.000 dollari.

PRIMO GIRO - Soprattutto spettacolo nel QBE Shootout, torneo non ufficiale del PGA Tour che si sta disputando sul percorso del Tiburón GC (par 72), a Naples in Florida.

Nel primo turno, giocato con formula scramble, hanno preso il comando con 55 (-17 colpi) Harold Varner III e Ryan Palmer che hanno realizzato quindici birdie e un eagle. Seguono a due colpi Jason Kokrak/J.T. Poston (57, -15), anche loro con quindici birdie, ma con tre par. E non è mancata neanche la “hole in one”. L’ha realizzata Charley Hoffman, che ha centrato direttamente dal tee la buca 12, par 3 di 207 yards, utilizzando un ferro 6, dando un bel contributo al terzo posto, ottenuto con un 58 (-14) colpi insieme al compagno di gioco Kevin Kisner. Stesso score per Kevin Tway/Rory Sabbatini e quinta piazza con 59 (-13) per Billy Horschel/Brendon Todd e per Bubba Watson/Charles Howell III. Inizio difficile per i campioni in carica Patton Kizzire/Brian Harman solo decimi, su dodici coppie, con 62 (-10), e per il duo composto da Sean O’Hair e dalla proette Lexi Thompson,11,i con 64 (-8).

Il torneo si disputa sulla distanza di 54 buche. Nel secondo giro si adotterà una formula foursome modificata e il terzo si svolgerà con formula fourball. Il montepremi di 3.500.000 dollari.

LA VIGILIA - Dodici coppie, 24 giocatori e un montepremi di 3.500.000 dollari per il QBE Shootout (13-15 dicembre), torneo non ufficiale del PGA Tour che si disputa al Tiburón GC, di Naples in Florida. Difendono il titolo Patton Kizzire e Brian Harman in un contesto in cui praticamente tutti possono avere la meglio.

Tra le varie squadre sembrano poter dare qualcosa in più, a parte i due elementi citati, Bubba Watson/Charles Howell III, Kevin Tway/Rory Sabbatini, Harold Varner III/Ryan Palmer, Chez Reavie/Kevin Chappell, Ian Poulter/Graeme McDowell e i giovani emergenti Matthew Wolff/Viktor Hovland. Parteciperà all’evento per la quinta volta, la quarta consecutiva, la proette Lexi Thompson, che sarà insieme a Sean O’Hair.

Il torneo si disputa sulla distanza di 54 buche. Primo giro formula scramble, secondo foursome modificata e terzo fourball.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Staysure: Phillip Price n. 1 in Europa

 

Jarmo Sandelin con un gran 65 (-7) conclusivo e lo score di 204 (69 70 65, -12) colpi ha rimontato cinque posizioni e ha vinto il MCB Tour Championship, ultima gara stagionale dello Staysure Tour disputata sul percorso del Constance Belle Mare Plage (par 72), a Poste de Flacq nell’isola di Mautitius, dove Costantino Rocca è  terminato 47° con 231 (77 79, 75 +15).

Classificandosi al terzo posto con 208 (-8), alla pari con lo statunitense Clark Dennis e con il francese Jean-François Remesy, il gallese Phillip Price si è imposto nella money list, numero uno in Europa tra gli “over 50” nel 2019.

Sandelin, 52 anni, nazionalità svedese ma nato a Imatra in Finlandia, ha ottenuto il primo titolo nel circuito, dopo aver conquistato in carriera cinque successi sull’Europan Tour e uno sul Challenge Tour. Dieci birdie, a fronte di un bogey e di un doppio bogey, gli hanno permesso di lasciare a tre colpi il sudafricano James Kingston (207, -9), che secondo alla vigilia nell’ordine di merito, ha provato a sorpassare Price, impresa peraltro molto difficile poiché a quest’ultimo bastava arrivare tra i top ten per non correre rischi. Al sesto posto con 209 (-7) lo spagnolo Carl Suneson e al settimo con 210 (-6) lo scozzese Paul Lawrie, il danese Steen Tinning, l’iberico Miguel Angel Martin e l’inglese David Shacklady.

Per il successo nel torneo a Sandelin è andato un assegno di 61.400 euro su un montepremi di 400.000 euro.

 

SECONDO GIRO - Il sudafricano James Kingston (135 - 68 67, -9) ha raggiunto il francese Jean-François Remesy (135 - 66 69) in vetta alla classifica del MCB Tour Championship, ultima gara stagionale dello Staysure Tour che si sta disputando sul percorso del Constance Belle Mare Plage (par 72), a Poste de Flacq nell’isola di Mautitius, dove Costantino Rocca è  47° con 156 (77 79, +12).

La coppia di testa precede di tre colpi il danese Steen Tinning, lo spagnolo Miguel Angel Martin e l’inglese David Shacklady (138, -6) e di quattro lo statunitense Dennis Clark, lo svedese Jarmo Sandelin e il gallese Phillip Price (139, -5).

Quest’ultimo, leader dell’ordine di merito, ha risposto all’attacco di Kingston, uno dei cinque giocatori che può toglierli la leadership in extremis, portandosi dal 19° al sesto posto, dove è al sicuro: infatti nessuno potrà superarlo se termina tra i top ten.

Nel giro finale hanno qualche chance di competere per il titolo anche l’australiano Peter Fowler, l’argentino José Coceres e per statunitensi Tim Thelen e Dan Olsen, noni con 140 (-4). Il montepremi è di 400.000 euro.

 

PRIMO GIRO - Il francese Jean-François Remesy è al comando con 66 (-6) colpi nel MCB Tour Championship, ultima gara stagionale dello Staysure Tour che si sta disputando sul percorso del Constance Belle Mare Plage (par 72), a Poste de Flacq nell’isola di Mautitius. E’ in bassa classifica Costantino Rocca, 45° con 77 (+5).

Remesy precede di due lunghezze lo statunitense Clark Dennis, lo scozzese Paul Lawrie, lo spagnolo Miguel Angel Martin e il sudafricano James Kingston (68, -4), secondo nella money list, uno dei cinque giocatori che possono superare nell’ordine di merito l’attuale leader, il gallese Phillip Price, che al momento è 19° con 71 (-1) e che sta rischiando. Infatti per essere sicuro di divenire l’over 50 numero uno in Europa dovrà classificarsi tra i top ten.

Altro concorrente che può superarlo è l’inglese David Shacklady (n. 4 del ranking) sesto con 69 (-3) insieme ad altri otto concorrenti tra i quali il connazionale Peter Baker, il gallese Stephen Dodd e il sudafricano Chris Williams. Il montepremi è di 400.000 euro.

LA VIGILIA - Ultima tappa stagionale dello Staysure Tour sul percorso del Constance Belle Mare Plage, a Poste de Flacq nell’isola di Mautitius, dove è in programma il MCB Tour Championship (13-15 dicembre). In campo Costantino Rocca, che ha preso parte anche alle due precedenti gare del trittico targato MCB, in Madagascar e alle Isole Seychelles.

Passerella finale per il gallese Phillip Price, leader della money list, che naturalmente è tra i favoriti insieme agli ultimi due vincitori, Barry Lane (Madagascar) e l’australiano Peter Fowler (Seychelles), agli altri inglesi David Shacklady e Philip Golding, agli spagnoli Miguel Angel Martin e Josè Manuel Carriles, al sudafricano Chris Williams, allo statunitense Clark Dennis e agli argentini Josè Coceres e Mauricio Molina. Il montepremi è di 400.000 euro.

 

 

 

 

 

 

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Presidents Cup agli Stati Uniti

 

Gli Stati Uniti hanno rimontato nei singoli della giornata finale e hanno vinto, con il punteggio di 16-14, la 13ª edizione della Presidents Cup disputata sul percorso del Royal Melbourne GC, a Melbourne in Australia. La squadra affidata a Tiger Woods, nell’insolita veste di capitano e giocatore, con un parziale di 8-4 nei singoli ha ribaltato il risultato di 8-10 maturato in favore della compagine guidata dal sudafricano Ernie Els dopo le quattro sessioni di doppio.

Grande protagonista Tiger Woods che si è messo per primo nella lista americana delle partenze e ha dato il via alla rimonta battendo il messicano Abraham Ancer (3/2), che è stato il migliore degli “Internazionali” insieme al coreano Sungjae Im. Woods, dopo un avvio di gara equilibrato, è passato 2 up alla decima buca e non ha avuto più problemi. In tal modo ha stabilito il nuovo record di vittorie personali nella competizione con 27, superando Phil Mickelson (26). Inoltre ha ottenuto tre successi (due in doppio con Justin Thomas) su tre incontri realizzando punteggio pieno e replicando quanto aveva fatto nel 2009, quando però giocò cinque match tutti vinti.

Sulla spinta del punto di Woods gli americani hanno cambiato il volto alla gara nelle successive tre partite, quando dopo il pari tra Hideki Matsuyama (Int) e Tony Finau, sono passati a condurre con Patrick Reed (4/2 su C.T. Pan), svegliatosi dopo aver perso i tre doppi giocati con Webb Simpson, e con Dustin Johnson, che ha sconfitto per 4/3 un Haotong Li sotto tono e unico rimasto a zero punti tra i suoi. Sul 11,5-10,5 e dopo il pareggio tra Adam Hadwin e Bryson DeChambeau, piuttosto in ombra e in campo una sola volta (con sconfitta) nei doppi, ha rimesso tutto in equilibrio Sungjae Im (4/3 su Gary Woodland), ma Patrick Cantlay (3/2 su Joaquin Niemann), Xander Schauffele (2/1 su Adam Scott) e Webb Simpson (2/1 su Byeong Hun An) hanno fatto 15-12. Ha provato a ridare speranze al team di Els Cameron Smith (2/1 su Justin Thomas), ma Matt Kuchar si è preso l’onore di conquistare il mezzo punto della vittoria contro Louis Oosthuizen, che dopo essere andato uno down alla buca 17 per un birdie del suo avversario, e quindi con il trofeo già in mano americana, ha trovato la forza di pareggiare sul green conclusivo. E, a chiudere, hanno impattato anche Marc Leishman (Int) e Rickie Fowler.

Bilancio sempre più favorevole agli USA con 11 vittorie, un pari e una sconfitta. Realizzando otto punti nei singoli gli americani hanno eguagliato quanto avevano già fatto nel 1994. Sommando solo i punti nelle gare individuali il punteggio è di 83,5 a 72,5 per la squadra a stelle e strisce. I migliori in campo sono stati in casa americana Justin Thomas, con 3,5 punti in cinque gare, Tiger Woods con tre così come Xander Schauffele e Patrick Cantlay, che però hanno assommato anche due sconfitte su cinque match, e Rickie Fowler con 2,5, anch’egli imbattuto con una vittoria e tre pari. Tra gli “Internazionali” come detto ottimi Abraham Ancer e Sungjae Im con 3,5 punti su 5 incontri (una sconfitta), e bene anche Louis Oosthuizen e Hideki Matsuyama con 2,5 su quattro. Due punti per Byeong Hun An (5 gare) e per C.T. Pan (3 gare).

 

TERZA GIORNATA - L’International Team ha mantenuto il vantaggio (10-8) sugli Stati Uniti, che però si è ridotto di un punto, nella terza giornata della 13ª edizione della Presidents Cup, che si sta svolgendo sul percorso del Royal Melbourne GC, a Melbourne in Australia. E’ stato un turno a due facce con gli americani, diretti da Tiger Woods, che hanno rischiato il tracollo dopo i quattro fourball del mattino, quando gli “Internazionali” guidati da Ernie Els con un parziale di 2,5-1,5 si sono portati sul 9 a 5, e che poi nei foursome con un parziale in loro favore di 3-1 hanno ridotto lo svantaggio a due punti rimettendosi pienamente in partita in vista dei 12 singoli che caratterizzeranno la giornata finale.

E’ rimasto a riposo Tiger Woods, che partecipa nella insolita veste di capitano e giocatore, il quale ha chiarito che la sua rinuncia che non è dipesa da affaticamento o altri problemi. “In queste occasioni devi fare le scelte migliori per la squadra e ora mi preparerò al meglio per il singolo”. In sostanza una decisione tecnica.

Così Justin Thomas, dopo aver vinto i primi due doppi con Tiger Woods, è stato affiancato da Rickie Fowler e i due hanno trovato subito l’amalgama. Nel fourball hanno portato l’unico punto pieno alla causa (3/2 su Marc Leishman/Haotong Li) poi nel foursome hanno pareggiato con lo stesso Leishman e Abraham Ancer. Quest’ultimo, primo messicano a disputare la Presidents Cup, è la vera sorpresa dell’evento avendo ottenuto un pari e tre vittorie nei quattro match disputati, una al mattino con Sungjae Im (3/2 su Xander Schaeffele/Patrick Cantlay). Ancer nel singolo incontrerà Woods.

Sempre al mattino Adam Scott/Byeong Hun An (Int) hanno impattato con Matt Kuchar/Tony Finau e Hideki Matsuyama/C.T. Pan (Int) hanno sconfitto Patrick Reed/Webb Simpson (5/3). Quanto a Reed, autentica delusione insieme al compagno di gioco Simpson con tre sconfitte, si è visto squalificare anche il caddie Kessler Karain venuto a diverbio con uno spettatore.

La rimonta americana del pomeriggio ha preso corpo con Gary Woodland/Dustin Johnson, quest’ultimo al primo punto conquistato dopo due sconfitte (2/1 su Louis Oosthuizen/Adam Scott) e con Xander Schauffele/Patrick Cantlay (2/1 su Cameron SmithSungjae Im). Pari tra Matt Kuchar/Tony Finau e Byeong Hun An/Joaquin Niemann.

Ora, come detto, il gran finale con i 12 singoli e con l’International Team alla caccia della seconda vittoria in un bilancio molto sfavorevole con dieci sconfitte e un pari. L’unico successo lo ottenne proprio al Royal Melbourne nel 1998 (20,5-11,5). Al contrario della Ryder Cup, a cui la gara si ispira e dove nell’International Team non possono comparire giocatori europei, in caso di pareggio il trofeo viene assegnato a entrambe le compagini e non al defender.

 

SECONDA GIORNATA - L’International Team ha mantenuto il vantaggio di tre punti (6,5-3,5) sugli Stati Uniti dopo la seconda giornata della 13ª edizione della Presidents Cup, che si sta svolgendo sul percorso del Royal Melbourne GC, a Melbourne in Australia. I cinque match di foursome sono terminati in parità (2,5-2,5) con gli americani, guidati da Tiger Woods, nell’insolita veste di capitano e giocatore, che hanno rimediato nelle buche finali a una situazione che stava diventando difficile. Lo stesso Tiger e Justin Thomas hanno battuto sull’ultima buca Byeong Hun An/Hideki Matsuyama (1 up) con una prodezza di Thomas che ha infilato un lunghissimo putt per il birdie. E’ stata la seconda vittoria del duo a stelle strisce in altrettanti match e Woods ha uguagliato il record di successi personali nella competizione con 26, che era stato stabilito da Phil Mickelson, giustificando pienamente la scelta di essersi concesso una wild card. L’altro punto pieno è arrivato da Xander Schauffele/Patrick Cantlay (1 up su Adam Hadwin/Joaquin Niemann) che hanno rimontato nelle ultime tre buche da 1 down e con Cantlay autore del birdie conclusivo.

Soddisfazione anche per l’australiano Adam Scott che, affiancato da Louis Oosthuizen, ha battuto senza tanti problemi Dustin Johnson/Matt Kuchar (3/2) e ora con sedici successi globali ha affiancato Vijay Singh al secondo posto della graduatoria del plurivincitori dell’International Team, che è guidata con 20 da Ernie Els, attuale capitano della squadra.

Sta comportandosi molto bene Abraham Ancer, il primo messicano a giocare il torneo, che ha ben supportato Marc Leishman contro Webb Simpson/Patrick Reed (3/2) portando un altro punto prezioso alla causa dopo quello ottenuto nella prima giornata insieme a Louis Oosthuizen (4/3 su Dustin Johnson/Gary Woodland). Infine il pari tra gli americani Gary Woodland/Rickie Fowler e Sungjae/Cameron Smith, con miracolo dei primi che hanno recuperato da un 2 down nelle ultime tre buche.

Doppio impegno nella terza giornata di gara in cui si svolgeranno quattro fourball al mattino e quattro foursome nel pomeriggio, quindi il turno finale con dodici singoli. Il bilancio è favorevole agli USA con dieci successi, una sconfitta e un pari. Al contrario della Ryder Cup, a cui la gara si ispira e dove nell’International Team non possono comparire giocatori europei, in caso di pareggio il trofeo viene assegnato a entrambe le compagini e non al defender.

 

PRIMA GIORNATA - La 13/a edizione della Presidents Cup, sfida biennale modello Ryder, in Australia è cominciata con l’International Team (giocatori europei esclusi) di Ernie Els in vantaggio per 4-1 sugli Stati Uniti di Tiger Woods (capitano e giocatore).

E’ la prima volta dal 1994 (anno del debutto della competizione) che il Resto del Mondo, nella manche d’apertura, riesce a infliggere un passivo così pesante agli Usa. Nel 1998, sempre al Royal Melbourne GC (che per la terza volta ospita la kermesse), gli Usa avevano chiuso il round inaugurale sotto per 3 ½- a 1 ½ . Fu l’unica occasione in cui l’International Team riuscì poi a portare a casa il successo.

Agli Stati Uniti non è bastato un Woods in grande spolvero. Il californiano nel primo dei cinque incontri di doppio fourball, in coppia con Justin Thomas, grazie a sei birdie realizzati – di cui tre nelle prime cinque buche giocate – era riuscito a trascinare i suoi con il punteggio di 4&3 inflitto al duo avversario composto da Marc Leishman/Joaquin Niemann.

Ma poi il Team Internazionale si è rifatto sotto e con Sungjae Im/Adam Hadwin ha avuto la meglio (1 up) su Patrick Cantlay/Xander Schauffele.  Con lo stesso punteggio Hideki Matsuyama/Pan Cheng-tsung hanno superato Patrick Reed/Webb Simpson. Mentre Byeong Hun An/Adam Scott si sono imposti (2&1) su Tony Finau/Bryson DeChambeau. A calare il poker ci hanno pensato Louis Oosthuizen/Abraham Ancer, capaci di arginare (4&3) la concorrenza di Gary Woodland/Dustin Johnson.

Gli Stati Uniti rivedono gli incubi della Ryder Cup 2018. A Parigi il Team Europe fu trascinato dalle giocate e dalle vittorie (cinque in altrettanti incontri, record europeo) di Francesco Molinari, oltre che da un gruppo che si dimostrò più unito di quello americano. Eppure Woods alla vigilia della Presidents Cup era stato chiaro: “Prima il gruppo e poi il talento”. Trascinatore da giocatore, il californiano dovrà ora trovare la chiave giusta anche da allenatore per spingere gli Stati Uniti alla rimonta.

La seconda giornata - Nella seconda giornata di gare, che prevede cinque incontri foursome, Woods giocherà ancora con Thomas. I due americani dovranno vedersela con Matsuyama/Byeong Hun An. Gli altri match metteranno di fronte il duo Matt Kuchar/Johnson e quello caratterizzato da Scott/Oosthuizen. Seconda chance per Cantlay/Schauffele e Reed/Simpson che fronteggeranno rispettivamente Niemann/Hadwin e Ancer/Leishman. A completare il tabellone l’incontro tra Rickie Fowler/Woodland che daranno battaglia contro Cameron Smith/Sungjae Im.

Bilancio – Il bilancio fin qui è di 10 vittorie degli Stati Uniti, 1 pareggio (nel 2003) e 1 successo dell’International Team che, a Melbourne, insegue il bis.

La formula – Il torneo si divide in quattro giornate. Nella seconda si giocheranno cinque match foursome. Nella terza, in programma sabato 14 dicembre, quattro fourball e nel pomeriggio quattro foursome, quindi domenica dodici singoli. Sarà assegnato un punto per la vittoria e mezzo per il pareggio. In palio 30 punti. Prima dei singoli tutti i giocatori dovranno aver disputato almeno un incontro, una novità poiché in precedenza i match di doppio da fare erano due.

 

 

LA VIGILIA - La compagine statunitense, guidata da Tiger Woods, e l’International Team, condotto dal sudafricano Ernie Els, danno vita alla 13ª edizione della Presidents Cup (12-15 dicembre), in programma sul percorso del Royal Melbourne GC, a Melbourne in Australia, evento sul modello Ryder Cup dove però gli americani sfidano la selezione del Resto del Mondo, in cui non possono entrare giocatori europei.

La presenza di Tiger Woods è da sempre un valore aggiunto ad ogni manifestazione, ma l’ex numero uno non è mai banale e anche in questa occasione ci ha messo del suo, facendo da un lato discutere e dall’altro rendendo felici i suoi fans. Infatti si è auto concessa una wild card e così avrà l’insolita veste di capitano-giocatore. A conti fatti, dopo essersi imposto nello Zozo Championship e con il quarto posto della scorsa settimana nel World Challenge, la decisione appare pienamente giustificata.

Con lui saranno in squadra Justin Thomas, Dustin Johnson, Patrick Cantlay, Xander Schauffele, Webb Simpson, Matt Kuchar e Bryson DeChambeau, ammessi di diritto dall’apposita classifica, quindi Tony Finau, Gary Woodland e Patrick Reed, le altre tre wild card, e Rickie Fowler, chiamato a sostituire Brooks Koepka, attualmente infortunato.

Sull’altro fronte si sono guadagnati la convocazione sul campo gli australiani Marc Leishman, Adam Scott e Cameron Smith, il giapponese Hideki Matsuyama, il sudafricano Louis Oosthuizen, il messicano Abraham Ancer, il cinese Haotong Li e il taiwanese C. T. Pan, mentre Els ha concesso le wild card al coreano Sungjae Im, al canadese Adam Hadwin, al cileno Joaquin Niemann e all’australiano Jason Day, che però è stato bloccato da un infortunio e sostituito dall’altro coreano Byeong Hun An. Numerosi i debuttanti in entrambi i team: cinque tra gli americani (Cantlay, DeChambeau, Finau, Schauffele e Woodland) e sette tra i loro avversari (An, Ancer, Im, Li, Niemann, Pan e Smith).

Bilancio - Il bilancio è nettamente favorevole agli statunitensi che hanno vinto dieci volte, contro una sconfitta e un pari datato 2003. In quell’occasione dopo il 17-17 finale si effettuò uno spareggio per assegnare il trofeo, protagonisti proprio Woods ed Els, che però fu sospeso per oscurità. Poiché i giocatori non potevano rimanere un giorno in più fu deciso per l’ex-aequo. Subito dopo fu cambiato il regolamento e abolito il playoff. Se il match finirà in parità la vittoria sarà nuovamente assegnata a entrambe le squadre.

Terza volta al Royal Melbourne GC - Il Royal Melbourne ospiterà la Presidents Cup per la terza volta ed è legato alla prima l’unico successo dell’International Team nel 1998 che fece molto rumore perché il grande Jack Nicklaus passò alla storia come il capitano a stelle e strisce sconfitto con il punteggio più pesante in una gara a squadre (20.5-11.5). Autore dell’impresa il capitano degli “Internazionali” Peter Thomson che però due anni dopo subì la rivincita degli americani, diretti da Ken Venturi, con tanto di interessi (21,5-10,5). Dopo la valanga di critiche Jack Nicklaus ebbe modo di rifarsi come capitano con due vittorie e il pari ricordato.

Formula - Il torneo si dipana su quattro giornate. Nella prima si svolgeranno cinque match fourball, nella seconda altrettanti foursome. Nella mattinata di sabato 14 dicembre quattro fourball e nel pomeriggio quattro foursome, quindi domenica 15 dodici singoli. Sarà assegnato un punto per la vittoria e mezzo per il pareggio. In palio 30 punti. Prima dei singoli tutti i giocatori dovranno aver disputato almeno un incontro, una novità poiché in precedenza i match di doppio da fare erano due.

Il torneo su GOLFTV - La Presidents Cup sarà trasmessa in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: prima giornata: notte tra mercoledì 11 dicembre e giovedì 12, dalle ore 23,30 alle ore 6; seconda giornata: notte tra giovedì 12 e venerdì 13, dalle ore 1 alle ore 6; terza giornata, notte tra venerdì 13 e sabato 14, dalle ore 21 alle ore 7: quarta giornata, notte tra sabato 14 e domenica 15, dalle ore 0 alle ore 6. Commento di Nicola Pomponi, Isabella Calogero, Federico Colombo, Alessandro Bellicini, Maurizio Trezzi e di Giovanni Magni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Staysure: s'impone Fowler, 43° Rocca

L’australiano Peter Fowler, sessantenne di Sydney, ha siglato il settimo titolo nello Staysure Tour imponendosi con 206 (70 69 67, -4) colpi nel MCB Tour Championship, penultimo torneo stagionale dello Staysure Tour che si è svolto sul percorso del Constance Lemuria (par 70), nell’isola di Praslin, e che ha anticipato l’evento conclusivo del 2019 ancora targato MCB  e in programma nell’isola di Mauritius (13-15 dicembre). Ha concluso al 43° posto Costantino Rocca con 232 (78 78 76, +22).

Fowler ha rimontato cinque posizioni nel turno conclusivo superando il sudafricano James Kingston (207, -3), 54enne di Ottosdal, senza titoli tra gli “over 50”, che era al vertice dopo 36 buche. In terza posizione con 208 (-2) il gallese Phillip Price, leader della money list, l’inglese Paul Eales e l’argentino Mauricio Molina e in sesta con 209 (-1) gli inglesi Simon P. Brown e Peter Baker, lo spagnolo Miguel Angel Martin e lo svedese Joakim Haeggman. A Fowler è andato un assegno di 48.370 euro su un montepremi di 315.000 euro.

SECONDO GIRO - Costatino Rocca, 46° con 156 (78 78, +16), è rimasto in bassa classifica nel MCB Tour Championship, penultimo torneo stagionale dello Staysure Tour che si sta svolgendo sul percorso del Constance Lemuria (par 70), nell’isola di Praslin, e che anticipa l’evento conclusivo del 2019 ancora targato MCB  e in programma nell’isola di Mauritius (13-15 dicembre).

Nuovo leader con 135 (69 66, -5) è il sudafricano James Kingston, 54enne di Ottosdal, senza titoli tra gli “over 50”, ma con due nella sua carriera sull’European Tour, che precede di misura l’inglese Peter Wilson (136, -4). Saranno in corsa per il titolo nel terzo turno anche l’argentino Mauricio Molina, il gallese Stephen Dodd e lo spagnolo Miguel Angel Martin, terzi con 138 (-2), gli inglesi Paul Eales e Peter Baker, lo svedese Magnus P. Atlevi, l’australiano Peter Fowler e il gallese Phillip Price, leader dell’ordine di merito, sesti con 139 (-1). Il montepremi è di 350.000 dollari (circa 315.000 euro).

 

PRIMO GIRO - Partenza in salita per Costantino Rocca, 44° con 78 (+8) colpi nel MCB Tour Championship, penultimo torneo stagionale dello Staysure Tour che si sta svolgendo sul percorso del Constance Lemuria (par 70), nell’isola di Praslin, e che anticipa l’evento conclusivo del 2019 ancora targato MCB  e in programma nell’isola di Mautitius (13-15 dicembre).

Guida la graduatoria con 64 (-6) lo scozzese Gary Orr che precede di ben quattro colpi un quartetto formato dall’argentino Rafael Gomez, dal gallese Stephen Dodd, dal sudafricano David Frost e dallo svedese Joakim Haeggman. In sesta posizione con 69 (-1) l’inglese Peter Wilson, il sudafricano James Kingston, lo statunitense Dan Olsen, il gallese Mark Mouland e lo svedese Magnus P. Atlevi. Il montepremi è di 350.000 dollari (circa 315.000 euro).

LA VIGILIA- Dal Madagascar alle Seychelles e poi a Mauritius. Per la conclusione del circuito lo Staysure Tour ha scelto tre luoghi di vacanza suggestivi, perché dopo la tappa in Madagascar si sposta alle Seychelles per il MCB Tour Championship (5-7 dicembre), sul percorso del Constance Lemuria, nell’isola di Praslin, e poi si andrà a Mauritius per un altro evento targato MCB (13-15 dicembre).

Al Constance Lemuria sarà in gara Costantino Rocca - che oggi 4 dicembre festeggia il 63° compleanno - la scorsa settimana 37° in Madagascar dove ha vinto l’inglese Barry Lane, uno dei favoriti anche in questa occasione.

Altri possibili protagonisti i connazionali David Shacklady e Paul Streeter, lo statunitense Clark Dennis, i gallesi Phillip Price, leader dell’ordine di merito, e Stephen Dodd, il sudafricano David Frost, gli spagnoli Juan Quiros e Santiago Luna, l’argentino Mauricio Molina e l’australiano Peter Fowler. Il montepremi è di 350.000 dollari (circa 315.000 euro).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LET: Esther Henseleit regina d'Europa

Con una grande rimonta finale la tedesca Esther Henseleit ha vinto con 274 (69 70 71 64, -14) colpi il Magical Kenya Ladies Open, ultimo torneo nel calendario del Ladies European Tour, ed è divenuta la numero uno in Europa imponendosi nell’ordine di merito.

La 20ernne di Varel, al primo anno tra le proettes, ha concluso con il doppio successo una stagione che l’ha vista tra le protagoniste assolute e dove, oltre al titolo, ha ottenuto anche nove top ten comprensive di quattro secondi posti. Sul percorso del Vipingo Ridge (par 72)  a Kilifi, in Kenya, con lo score conclusivo di 64 (-8, otto birdie senza bogey) ha superato altre due giovanissime, la 21enne indiana Aditi Ashok, seconda con 275 (-13), e la 18enne svedese Julia Engstrom, terza con 277 (-11), che ha ceduto con un 74 (+2) dopo i primi tre giri al vertice.

Al quarto posto con 282 (-6) la statunitense Cheyenne Woods, nipote di Tiger Wodds, al quinto con 283 (-5) la francese Astrid Vayson De Pradenne e al sesto con 284 (-4) l’austriaca Christine Wolf. Solo 34ª con 294 (+6) la norvegese Marianne Skarpnord, leader dell’ordine di merito alla vigilia.

Esther Henseleit è divenuta la regina continentale con 74mnnnnnnnnnn3,5 punti. Alle sue spalle Marianne Skarpnord (p. 694,44) e Christine Wolf (p. 536,65). Per la vittoria nel torneo ha percepito un assegno di 45.000 euro su un montepremi di 300.000 euro.

 

TERZO GIRO - La svedese Julia Engstrom ha continuato la sua corsa di testa e con lo score di 203 (67 68 70, -13) ha portato a sette i colpi di vantaggio nel Magical Kenya Ladies Open, torneo che conclude la stagione del Ladies European Tour sul percorso del Vipingo Ridge (par 72)  a Kilifi, in Kenya, dove non sono in gara giocatrici italiane.

La 18enne di Biarred, a caccia del primo titolo nel circuito, si è lasciata alle spalle l’austriaca Christine Wolf, l’indiana Aditi Ashok, la francese Astrid Vayson De Pradenne e la tedesca Esther Henseleit (210, -6), seconda nell’ordine di merito.  Al sesto posto con 211 (-5) la finlandese Sanna Nuutinen e al settimo con 214 (-2) le scozzesi Kylie Henry e Kelsey MacDonald, la statunitense Cheyenne Woods, nipote di Tiger Woods, e la finlandese Ursula Wikstrom. Solo al 46° con 222 (+6) la norvegese Marianne Skarpnord, leader della money list. Il montepremi è di 300.000 euro.

 

SECONDO GIRO - La svedese Julia Engstrom ha preso decisamente il largo con lo score di 133 (67 66, -11) colpi nel secondo giro del Magical Kenya Ladies Open, torneo che conclude la stagione del Ladies European Tour sul percorso del Vipingo Ridge (par 72)  a Kilifi, in Kenya, dove non sono in gara giocatrici italiane.

La 18enne di Biarred, a caccia del primo titolo nel circuito, dopo aver preso il comando nel turno d’apertura ha realizzato nel secondo un parziale di 66 (-6, sette birdie, un bogey), miglior score di giornata, e ora ha un vantaggio di ben sei colpi sulla scozzese Kelsey MacDonald, sulla finlandese Ursula Wikstrom e sulla tedesca Esther Henseleit (139, -5), seconda nell’ordine di merito.

Al quinto posto con 140 (-4) l’altra scozzese Michele Thomson, la finlandese Sanna Nuutinen e la statunitense Cheyenne Woods, nipote di Tiger Woods, e all’ottavo con un ritardo di dieci colpi dalla vetta la francese Astrid Vayson De Pradenne e le indiane Aditi Ashok e Tvesa Malik (143, -1). Ha recuperato trentuno posizioni la norvegese Marianne Skarpnord, leader dell

 

PRIMO GIRO - Julia Engstrom, 18enne svedese di Biarred a caccia del primo titolo nel circuito, è al comando con 67 (-5) colpi nel Magical Kenya Ladies Open, torneo che conclude la stagione del Ladies European Tour sul percorso del Vipingo Ridge (par 72)  a Kilifi, in Kenya, dove non sono in gara giocatrici italiane.

La Engstrom con sei birdie e un bogey ha preso un colpo di vantaggio sull’inglese Liz Young (68, -4) e due sulla tedesca Esther Henseleit, numero due nell’ordine di merito, e sulla francese Astrid Vayson De Pradenne (69, -3). Al quinto posto con 70 (-2) la statunitense Cheyenne Woods, nipote di Tiger Woods, e al sesto con 71 (-1) le svedesi Johanna Gustavsson, Isabella Deilert e Sarah Nilsson, l’australiana Amy Walsh, la scozzese Kelsey MacDonald, la finlandese Ursula Wikstrom e la dilettante tedesca Sarina Schmidt. In ritardo la norvegese Marianne Skarpnord, 48ª con 75 (+3), leader della money list. Il montepremi è di 300.000 euro.

LA VIGILIA- Si conclude in Kenya il Ladies European Tour con la disputa del Magical Kenya Ladies Open (5-8 dicembre) sul percorso del Vipingo Ridge a Kilifi, dove non saranno in gara giocatrici italiane. Tra le favorite la norvegese Marianne Skarpnord, che si appresta a divenire ufficialmente la numero uno della stagione 2019, essendosi ormai praticamente imposta nella money list, e che non farà certamente solo passerella.

Numerose le altre candidate al titolo in Kenya tra le quali ricordiamo le tedesche Esther Henseleit, seconda nell’ordine di merito, Olivia Cowan e Karolin Lampert, le inglesi Meghan MacLaren e Florentyna Parker, l’austriaca Christine Wolf, la svedese Linda Wessberg, le spagnole Noemi Jimenez e Marta Sans Barrio, le statunitensi Beth Allen e Cheyenne Woods, nipote di Tiger Woods, e le emergenti indiane Diksha Dakar e Aditi Ashok. Il montepremi è di 300.000 euro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Jon Rahm è stato nominato “Hilton European Tour Golfer of the Year” ossia miglior giocatore del circuito continentale 2019 da una giuria composta da addetti ai lavori del settore media golfistico. Il giocatore spagnolo, che succede a Francesco Molinari, ha ricevuto il premio nel corso di una cerimonia svoltasi al The Biltmore Mayfair Hotel di Londra. Rahm è il terzo iberico ad ottenere l’ambito riconoscimento dopo Severiano Ballesteros (1986, 1988 e 1991) e Sergio Garcia (2017).

La sua è stata una stagione da incorniciare culminata con il successo nel DP World Tour Championship, evento conclusivo del circuito, che gli è valso anche il primo posto nella Race To Dubai (ordine di merito) e il ritorno sul terzo gradino del ranking mondiale. A Dubai ha centrato il quarto titolo stagionale (uno sul PGA Tour, per un totale di tre, e tre sull’European Tour arrivando a sei), e il quarto in un torneo delle Rolex Series, per ora unico a riuscirci.

 

 

 

 

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World Challenge: vince Stenson, 4° Woods

 

 

 

Henrik Stenson è tornato al successo dopo oltre due anni imponendosi con 270 (69 67 68 66, -18) colpi nell’Hero World Challenge, torneo non ufficiale del PGA Tour che si è svolto sul percorso dell’Albany Golf Course (par 72), a New Providence nelle Isole Bahamas. Lo svedese ha superato nel finale lo spagnolo Jon Rahm (271, -17), che si era portato al vertice nelle ultime battute e che ha visto naufragare le sue speranze di confermare il titolo conquistato lo scorso anno quando Stenson, con il secondo colpo, ha stampato la palla in bandiera alla buca 15 per l’eagle determinante nel suo parziale di 66 (-6). Al terzo posto Patrick Reed (272, -16), che rimpiangerà a lungo i due colpi di penalità subiti nel terzo turno per una disattenzione, e segnalata dalla TV, con i quali avrebbe potuto quanto meno andare allo spareggio.

Grande protagonista anche Tiger Woods, organizzatore dell’evento tramite la sua Fondazione, quarto con 274 (72 66 67 69, -14), per alcune buche in vetta al torneo e che ha pienamente giustificato la scelta di concedersi una wild card per la Presidents Cup della prossima settimana (Australia, 12-15 dicembre), dove avrà l’insolito ruolo di capitano-giocatore della compagine USA nella sfida contro l’International Team.

In quinta posizione con 275 (-13) Justin Thomas e l’inglese Justin Rose e in settima con 276 (-12) Kevin Kisner e Gary Woodland, in vetta dopo 54 buche. In coda alla classifica, tra i 18 ammessi al torneo, Patrick Cantlay, 17° con 288 (par), e Bubba Watson, 18° con 289 (+1).

Henrik Stenson, 43enne di Gothenburg, ha concluso la sua volata finale con un eagle, cinque birdie e un bogey tornando al successo, sia pure in una gara non in calendario nel circuito, come detto dopo oltre due anni. Vice campione olimpico a Rio 2016, nel suo palmarès figurano un major (Open Championship, 2016), un WGC (Accenture Match Play, 2007) e, al netto delle due gare, nove titoli sull’European Tour e quattro sul PGA Tour.

 

 

TERZO GIRO - Gary Woodland è tornato con 203 (66 69 68, -13) colpi in vetta, dove era già stato dopo il giro iniziale, nell’Hero World Challenge, torneo non ufficiale del PGA Tour che si sta svolgendo sul percorso dell’Albany Golf Course (par 72), a New Providence nelle Isole Bahamas.

Si preannuncia un finale dalle grandi emozioni, poiché saranno in corsa per il titolo sei giocatori compreso Tiger Woods, che ha guadagnato altre due posizioni portandosi al terzo posto (205, -11), insieme a Justin Thomas e allo spagnolo Jon Rahm, campione in carica. Il trio è a due colpi dal leader e a uno dello svedese Henrik Stenson, secondo con 204 (-12). Chance di successo anche per Patrick Reed, sebbene sia scivolato dal primo al sesto posto con 206 (-10) con la complicità di due colpi di penalità (un 72, par, divenuto 74, +2) per una infrazione colta dalle telecamere, avendo inavvertitamente, oscillando il bastone prima di un colpo, tolto sabbia da dietro la palla migliorando il lie.

Sono fuori gioco Chez Reavie, Rickie Fowler e l’inglese Justin Rose, settimi con 210 (-6), e sono rimasti in bassa classifica Jordan Spieth, 14° con 214 (-2), Tony Finau, 15° con 216 (par), e Bryson DeChambeau, 17° con 217 (+1) insieme a Patrick Cantlay, entrambi in coda alla classifica. Gli ultimi tre saranno nella compagine americana che disputerà la Presidents Cup (12-15 dicembre) la prossima settimana a Melbourne, in Australia, contro l’International Team e chissà che non diano qualche preoccupazione a Tiger Woods, che nell’occasione assumerà l’insolito incarico di capitano e giocatore della squadra a stelle e strisce.

Gary Woodland, 35enne di Topeka (Kansas) con quattro titoli sul circuito comprensivi di un major (US Open, 2019), ha realizzato un 68 (-4) con un bogey e cinque birdie, dei quali due a chiudere che gli hanno permesso di sorpassare in extremis Stenson.

Qualche difficoltà per Tiger Woods sulle prime otto buche (due birdie, un bogey), poi, come aveva fatto nel giro precedente, ha accelerato notevolmente nel rientro aggiungendo allo score altri quattro birdie per il 67 (-5), punteggio più basso del turno realizzato anche da Justin Thomas.

L’Hero World Challenge, che si sta disputando dal mercoledì al sabato in modo da concedere un giorno di più alla formazione statunitense per il viaggio in Australia, ha un risvolto benefico. I protagonisti, infatti, devolvono in favore delle Bahamas, devastate nei mesi scorsi dall'uragano Dorian, 500 dollari per ogni birdie effettuato, 1.000 per ogni eagle e 2.500 per una “hole in one”. Sono stati raccolti dopo 54 buche 132.500 dollari (245 birdie e 10 eagle). Il montepremi di 3.500.000 dollari.

SECONDO GIRO - Patrick Reed è rimasto da solo al comando con 132 (66 66, -12) colpi nell’Hero World Challenge, torneo non ufficiale del PGA Tour che si sta svolgendo sul percorso dell’Albany Golf Course (par 72), a New Providence nelle Isole Bahamas. E’ stato anche il giorno di Tiger Woods risalito prepotentemente dall’11° al quinto posto con 138 (72 66, -6) dopo aver realizzato un 66 (-6).

Il leader, 29enne di San Antonio con sette titoli sul circuito comprensivi di un major (Masters, 2018), ha realizzato sette birdie e un bogey e ha distaccato di tre colpi Gary Woodland (135, -9) con il quale era in vetta dopo un giro. Ha recuperato cinque posizioni lo spagnolo Jon Rahm, campione in carica, da ottavo a terzo con 136 (-8), che come Reed e Woods ha realizzato un 66 (-6) miglior punteggio di giornata. Stessa posizione anche per lo svedese Henrik Stenson. Woods ha la compagnia di Justin Thomas e di Rickie Fowler, mentre ha ceduto l’inglese Justin Rose, da quarto a ottavo con 139 (-5). Sono rimasti in bassa classifica Jordan Spieth, 14° con 145 (+1), Bryson DeChambeau e Tony Finau, 17.i e ultimi con 147 (+3). Entrambi saranno nella compagine americana che disputerà la Presidents Cup (12-15 dicembre) la prossima settimana a Melbourne, in Australia, contro l’International Team.

Tiger Woods ha segnato un eagle e quattro birdie, senza bogey. “All’inizio - ha detto - non colpivo la palla come avrei voluto e ho mancato qualche green, poi le cose sono cambiate e nelle buche di rientro mi è riuscito quello che avrei voluto fare anche prima. Oggi, comunque, abbiamo avuto condizioni meteo migliori, con meno vento e questo ha aiutato”. Poi la Presidents Cup, dove ricoprirà l’insolito ruolo di capitano e giocatore. “Giocherò un minimo di due partite, come tutti. Poi vedremo giorno per giorno in base anche alle condizioni di ciascuno”.

L’Hero World Challenge, che si sta disputando dal mercoledì al sabato in modo da concedere un giorno di più alla formazione statunitense per il viaggio in Australia, ha un risvolto benefico. I protagonisti, infatti, devolveranno in favore delle Bahamas, devastate nei mesi scorsi dall'uragano Dorian, 500 dollari per ogni birdie effettuato, 1.000 per ogni eagle e 2.500 per una “hole in one”. Al momento sono stati raccolti 89.000 dollari (164 birdie e sette eagle). Il montepremi di 3.500.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Gary Woodland e Patrick Reed guidano la classifica con 66 (-6) colpi dopo il primo giro dell’Hero World Challenge, torneo non ufficiale del PGA Tour che si sta svolgendo sul percorso dell’Albany Golf Course (par 72), a New Providence nelle Isole Bahamas. Costellata di alti e bassi la prestazione di Tiger Woods, organizzatore dell’evento attraverso la sua Fondazione, il quale tra i 18 concorrenti ammessi occupa l’undicesima piazza con 72 (par) insieme a Bubba Watson.

E’ in terza con 68 (-4) Chez Reavie, che ha sostituito all’ultimo momento Dustin Johnson, numero quattro mondiale, il quale, fermo da settembre dopo un intervento in artroscopia al ginocchio, non ha voluto correre rischi in vista della Presidents Cup della prossima settimana (12-15 dicembre). Infatti sarà impegnato in Australia nella squadra USA, guidata proprio da Woods nell’insolito ruolo di capitano e giocatore, che affronterà l’International Team.

Buon ritmo anche di Justin Thomas, Rickie Fowler, dello svedese Henrik Stenson e dell’inglese Justin Rose, quarti con 69 (-3), e ritardo recuperabile per lo spagnolo Jon Rahm, campione in carica, ottavo con 70 (-2). Deludenti e agli ultimi tre posti in graduatoria Jordan Spieth, 16° con 75 (+3), Bryson DeChambeau, 17° con 76 (+4), e Tony Finau, 18° con 79 (+7), gli ultimi due nella compagine americana a Melbourne.

Gary Woodland ha realizzato otto bridie e due bogey e, quando era già in clubhouse, Patrick Reed lo ha raggiunto con sette birdie e un bogey. Tiger Woods ha iniziato piuttosto male con un birdie e tre bogey sulle prime nove buche. Si è ripreso nelle successive sette con un eagle e tre birdie, ma nelle ultime due con un bogey e un doppio bogey ha abbandonato il potenziale quarto posto.

L’Hero World Challenge, che si gioca dal mercoledì al sabato in modo da concedere un giorno di più alla formazione statunitense per il viaggio in Australia, un risvolto benefico. I protagonisti, infatti, devolveranno in favore delle Bahamas, devastate nei mesi scorsi dall'uragano Dorian, 500 dollari per ogni birdie effettuato, 1.000 per ogni eagle e 2.000 per ogni albatross. Il montepremi di 3.500.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Diciotto campioni si contendono alle Isole Bahamas il successo nell’Hero World Challenge (4-7 dicembre), torneo non ufficiale del PGA Tour organizzato da Tiger Woods, attraverso la sua Fondazione, dove si è imposto per cinque volte su 20 edizioni, e in cui l’ex numero uno mondiale sarà il protagonista più atteso. Infatti l’ultima volta che ha giocato a fine ottobre ha vinto (Zozo Championship) e inoltre interessano le sue condizioni di forma in vista della prossima Presidents Cup (12-15 dicembre) dove avrà l’insolito ruolo di capitano-giocatore, essendosi auto riservata una wild card nella sfida tra USA e International Team (dal quale sono esclusi i giocatori europei).

Sul percorso dell’Albany Golf Course, a New Providence, difende il titolo lo spagnolo Jon Rahm in una gara che sembra una prova generale per la compagine americana in vista della citata Presidents Cup, poiché saranno in campo ben undici dei dodici componenti il team: Justin Thomas, Matt Kuchar, Xander Schauffele, Webb Simpson, Patrick Cantlay, Bryson DeChambeau, Gary Woodland, Tony Finau, Patrick Reed e Rickie Fowler, oltre a Woods.

Unico assente Dustin Johnson, che ha dato forfait alla vigilia (al suo posto Chez Reavie) e che non gioca da settembre dopo un intervento in artroscopia al ginocchio. Ha preferito rinunciare, d’accordo con capitan Woods, in modo da non rischiare nulla in vista della sfida di Melbourne, alla quale hanno dovuto già rinunciare per infortuni in casa USA il numero uno mondiale Brooks Koepka (in sua vece Fowler) e sull’altro fronte l’australiano Jason Day, sostituito dal coreano Byeong Hun An.

L’Hero World Challenge, che si gioca dal mercoledì al sabato in modo da poter dare un giorno di più alla squadra americana per il viaggio in Australia, ha un montepremi di 3.500.000 dollari.

Il torneo su GOLFTV - L’Hero World Challenge viene trasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: mercoledì 4 dicembre e giovedì 5, dalle ore 19 alle ore 22; venerdì 6, dalle ore 17 alle ore 22; sabato 7, dalle ore 16 alle ore 21. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Eurotour: Paratore (2°), playoff amaro

 

Ottima prestazione di Renato Paratore, secondo con 269 (69 67 66 67, -19) colpi nell’Afrasia Bank Mauritius Open, secondo evento dell’European Tour 2020 disputato sul tracciato dell’Heritage GC (par 72), a Heritage Bel Ombre nell’isola di Mauritius. Il romano, dopo aver rimontato dal sesto posto portandosi per alcune buche al comando, ha concluso il torneo alla pari con il francese Antoine Rozner (269 - 67 67 66 69) e con il danese Rasmus Hojgaard (269 - 66 69 66 68), poi quest’ultimo ha prevalso con un eagle alla terza buca supplementare, dove è arrivato anche Rozner, mentre Paratore è uscito alla prima.

In una combattuta volata conclusiva sono rimasti fuori dallo spareggio per un colpo il sudafricano Louis De Jager, il transalpino Benjamin Hebert, lo scozzese Grant Forrest e il belga Thomas Detry, quarti con 270 (-18). In ottava posizione con 271 (-17) il francese Robin Sciot-Siegrist e in 26ª con 277 (71 67 70 69, -11) Lorenzo Gagli. È uscito al taglio dopo due giri Edoardo Molinari, 120° con 146 (73 73, +2).

Rasmus Hojgaard, 18 anni, è divenuto il più giovane danese a vincere sul circuito e anche il più precoce, poiché ci è riuscito dopo appena cinque tornei disputati, battendo il connazionale Thomas Bjorn, andato a segno al 24°. Ha girato in 68 (-4, un eagle, quattro birdie, due bogey) agganciando a “-19” con un birdie sul green finale Paratore, già in club house, e Rozner, che invece è arrivato alla 18 dopo di lui e ha mancato il birdie vincente (69, -3, cinque birdie, due bogey). Poi la freddezza di un veterano nello spareggio con la sequenza vincente birdie-birdie-eagle alla buca 18 (par 5) contro i tre birdie del francese.

Sopra le righe la performance di Renato Paratore, che ha comunque iniziato nel migliore dei modi la stagione 2020. E’ stata una gara in rimonta partendo dal 22° posto e passando per il 12° e per il sesto. Nell’ultimo giro è partito molto forte salendo in vetta con cinque birdie in nove buche. Frenata con due bogey alla 10 e alla 13 e il recupero con altri due birdie, l’ultimo alla 18 per mettere pressione ai suoi avversari. La buca finale, dove ha segnato quattro birdie in altrettanti passaggi, non gli è stata amica nel playoff. Palla nel rough e poi in acqua con il secondo colpo. Lo spareggio è sempre una lotteria e non averlo vinto non ha cambiato nulla alla prova del romano, 23 anni il prossimo 14 dicembre, che ha messo in evidenza ancora una volta la sua grinta, la sua determinazione e soprattutto la sua gran classe. Si è ben difeso Lorenzo Gagli, mantenutosi in media classifica con un parziale di 69 (-3) a chiudere, frutto di sei birie e di tre bogey.

 

TERZO GIRO - Renato Paratore, sesto con 202 (69 67 66, -14), è salito ancora e competerà per il titolo nel giro finale dell’Afrasia Bank Mauritius Open, secondo evento dell’European Tour 2020 in svolgimento sul tracciato dell’Heritage GC (par 72), a Heritage Bel Ombre nell’isola di Mauritius. Si è mantenuto in buona classifica Lorenzo Gagli, 24° con 208 (71 67 70, -8).

Paratore rende due colpi ai tre leader con 200 (-16), il francese Antoine Rozner (67 67 66), il belga Thomas Detry (67 66 67) e lo scozzese Calum Hill (68 64 68), e uno allo statunitense Sihwan Kim e al 18enne danese Rasmus Hojgaard, quarti con 201 (-15).

Hanno possibilità di lottare per il successo, oltre al sudafricano Brandon Stone che affianca il romano, anche l’altro sudafricano Christiaan Bezuidenhout e lo scozzese Connor Syme, ottavi con 203 (-13), il cinese Ashun Wu, il danese Soren Kjeldsen, il transalpino Benjamin Hebert e lo scozzese Grant Forrest, decimi con 204 (-12).

Antoine Rozner ha girato in 66 (-6) colpi con un eagle, cinque birdie e un bogey, Thomas Detry in 67 (-5) con sette birdie e due bogey e Calum Hill - appena approdato sul circuito maggiore con il secondo posto nella money list del Challenge Tour 2019 (tre titoli in carriera), sorpassato nell’evento conclusivo da Francesco Laporta - in 68 (-4) con sei birdie e due bogey. Anche per Renato Paratore 66 colpi, ma con sei birdie senza bogey, che gli hanno permesso di risalire la graduatoria di sei gradini, mentre Gagli si è ben difeso con un 70 (-2) frutto di quattro birdie e di due bogey. È uscito al taglio Edoardo Molinari, 120° con 146 (73 73, +2). Il montepremi è di un milione di euro.

 

SECONDO GIRO - Renato Paratore, da 22° a 12° con 136 (69 67, -8) colpi, si è portato in alta classifica nell’Afrasia Bank Mauritius Open, secondo evento dell’European Tour 2020 in svolgimento sul tracciato dell’Heritage GC (par 72), a Heritage Bel Ombre nell’isola di Mauritius. Gran recupero anche di Lorenzo Gagli, da 59° a 23° con 138 (71 67, -6), mentre è uscito al taglio Edoardo Molinari, 120° con 146 (73 73, +2).

Ha mostrato tutte le sue qualità lo scozzese Calum Hill salito al vertice con 132 (68 64, -12) colpi dopo una volata in 64 (-8). Approdato sul circuito maggiore con il secondo posto nella money list del Challenge Tour (tre titoli in carriera), sorpassato nell’evento conclusivo da Francesco Laporta, il 25enne di Kirkcaldy con nove birdie e un bogey ha rimontato 14 posizioni e ha preso un colpo di vantaggio sul sudafricano Brandon Stone, sul belga Thomas Detry e sul francese Matthieu Pavon (133, -11).

Al quinto posto con 134 (-10) lo statunitense Sihwan Kim, lo scozzese Connor Syme e i francesi Antoine Rozner e Benjamin Hebert e al nono con 135 (-9) il sempre più convincente danese Rasmus Hojgaard, il suo connazionale Soren Kjeldsen e il sudafricano Christiaan Bezuidenhout. E’ rimasto in gara con l’ultimo punteggio utile l’altro sudafricano George Coetzee, 56° con 141 (-3), unico past winner in campo a segno nel 2015.

Stesso 67 (-5) per Renato Paratore, con sei birdie e un bogey, e per Lorenzo Gagli, con sette birdie e due bogey, e 73 (+1) colpi per Edoardo Molinari con un eagle, due birdie e cinque bogey. Il montepremi è di un milione di euro.

PRIMO GIRO - Renato Paratore 22° con 69 (-3) colpi, Lorenzo Gagli 59° con 71 (-1) ed Edoardo Molinari 105° con 73 (+1) dopo il giro iniziale dell’Afrasia Bank Mauritius Open, secondo evento dell’European Tour 2020 in svolgimento sul tracciato dell’Heritage GC (par 72), a Heritage Bel Ombre nell’isola di Mauritius.

Partenza all’insegna di grande equilibrio con quattordici giocatori raccolti nell’arco di un colpo. Sono al vertice con 66 (-6) cinque concorrenti: i francesi Romain Langasque e Benjamin Hebert, il sudafricano Brandon Stone, lo scozzese Grant Forrest e il diciottenne danese Rasmus Hojgaard. Nove inseguono con 67 (-5): i sudafricani (che nel field sono in maggioranza) Jaco Ahlers, Keith Horne, Zander Lombard e Christiaan Bezuidenhout, i transalpini Antoine Rozner e Matthieu Pavon, il portoghese Ricardo Santos, il belga Thomas Detry e lo statunitense Sihwan Kim. Sul filo del taglio l’altro sudafricano George Coetzee, unico past winner in campo a segno nel 2015, stesso score di Gagli.

Renato Paratore ha messo insieme un eagle, tre birdie e due bogey. Lorenzo Gagli si è mantenuto un colpo sotto par con quattro birdie e tre bogey ed Edoardo Molinari è andato un colpo sopra con tre birdie e quattro bogey. Il montepremi è di un milione di euro.

 

LA VIGILIA - Edoardo Molinari, Renato Paratore e Lorenzo Gagli prendono parte alla quinta edizione dell’Afrasia Bank Mauritius Open (5-8 dicembre), secondo evento dell’European Tour 2020 in programma sul tracciato dell’Heritage GC, a Heritage Bel Ombre nell’isola di Mauritius.

Sono in maggioranza, e ben motivati, i giocatori sudafricani tra i quali ricordiamo Christiaan Bezuidenhout, Justin Harding, George Coetzee, unico past winner in campo a segno nel 2015, Brandon Stone, Dean Burmester, Daniel Van Tonder, Hennie Otto, vincitore di due Open d’Italia (2008-2014) e per la verità un po’ in declino, Garth Mulroy e Justin Walters.

Nel field anche l’inglese Aaron Rai, i belgi Nicolas Colsaerts, Thomas Pieters e Thomas Detry, gli indiani Shubhankar Sharma e S.S.P. Chawrasia e il cinese Ashun Wu. Da seguire alcuni elementi appena promossi dal Challenge Tour quali lo scozzese Calum Hill, gli inglesi Jack Senior e Matthew Jordan, i francesi Antoine Rozner e Robin Roussel insieme ad Adrian Merock, primo polacco a giocare sull’European Tour.

I tre azzurri, tutti a premio nel precedente Alfred Dunhill Championship, hanno sicuramente possibilità di competere per posizioni di rilievo. Il montepremi è di un milione di euro.

Diretta su GOLFTV - L’Afrasia Bank Mauritius Open viene trasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 5 dicembre e venerdì 6, dalle ore 9,30 alle ore 14,30; sabato 7 e domenica 8, dalle ore 8,30 alle ore 13,30. Commento di Maurizio Trezzi, Marco Durante e di Federico Colombo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Primo piano

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    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

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