L’inglese Lee Westwood ha ottenuto il 25° titolo sull’European Tour, e il secondo nelle Rolex Series, imponendosi con 269 (69 68 65 67, -19) colpi nell’Abu Dhabi HSBC Championship disputato sul percorso dell’Abu Dhabi GC (par 72), negli Emirati Arabi Uniti, dove è stato tra i protagonisti anche Francesco Laporta, 17° con 277 (71 63 69 74, -11), leader dopo due giri, alla cui bella prestazione nulla toglie il cedimento nel turno conclusivo. Appena dietro, 21.i con 278 (-10), Renato Paratore (64 72 76 66), che ha recuperato 29 posizioni con un 66 (-6), ed Edoardo Molinari (68 73 68 69), che ne ha guadagnate tre.
Westwood, in vetta dopo 54 buche, ha tenuto alto il ritmo con un 67 (-5) senza mai farsi raggiungere dagli avversari e prevalendo per due colpi sui connazionali Matthew Fitzpatrick e Tommy Fleetwood e sul francese Victor Perez (271, -17), gli ultimi due rinvenuti dal 14° posto. Al quinto con 273 (-15) il sudafricano Louis Oosthuizen, al sesto con 274 (-14) il suo connazionale Shaun Norris e l’inglese Ross Fisher e all’ottavo con 275 (-13) lo spagnolo Sergio Garcia, il tedesco Martin Kaymer, lo scozzese Scott Jamieson e l’austriaco Bernd Wiesberger. A metà graduatoria gli statunitensi Brooks Koepka, numero uno mondiale, e Patrick Cantlay, 34.i con 280 (-8). Il primo, rientrante dopo i problemi al ginocchio sinistro, ha bisogno di ritrovare il passo giusto, ma era inevitabile che fosse così.
Lee Westwood, 46enne di Worksop che non vinceva sul circuito dal novembre 2018 (Nedbank Challenge), oltre ai 25 titoli sull’European Tour vanta nel palmarès anche due successi sul PGA Tour, quattro nel Japan Tour, sei nell’Asian Tour e uno nell’Australasia Tour, ma non è riuscito ancora a conquistare un major. Ha messo fuori gioco gli avversari con sei birdie e un bogey.
Laporta, secondo dopo tre giri, ha avuto problemi in partenza con due bogey in sei buche. Con orgoglio li ha annullati con due birdie, ma tre bogey consecutivi nel rientro, solo parzialmente compensati con un birdie per il 74 (+2), lo hanno fatto scendere in una posizione di classifica non confacente ai suoi meriti. Renato Paratore ha realizzato un eagle, cinque birdie e un bogey per un ottimo 66 (-6), dopo due turni centrali difficoltosi, ed Edoardo Molinari ha terminato con un eagle, tre birdie e due bogey per il parziale di 69 (-3). Sono usciti al taglio Guido Migliozzi (71 73) e Lorenzo Gagli (73 71), 74.i con 144 (par), Nino Bertasio, 105° con 147 (74 73, +3), e Andrea Pavan, 111° con 148 (74 74, +4).
TERZO GIRO - Francesco Laporta, secondo con 203 (71 63 69, -13) colpi, sarà in corsa per il titolo nel giro finale dell’Abu Dhabi HSBC Championship, primo degli otto eventi delle Rolex Series dell’European Tour, che si conclude all’Abu Dhabi GC (par 72), negli Emirati Arabi Uniti.
L’azzurro, affiancato dall’austriaco Bernd Wiesberger, rende un colpo al nuovo leader, l’inglese Lee Westwood, che conduce con 202 (69 68 65, -14) dopo aver rimontato dal settimo posto. Degli altri due italiani rimasti in gara, in risalita Edoardo Molinari, da 35° a 24° con 209 (68 73 68, -7), mentre è scivolato in retrovia Renato Paratore, 50° con 212 (64 72 76, -4).
Hanno chances di competere per il successo anche l’inglese Matthew Fitzpatrick, quarto con 204 (-12), lo spagnolo Sergio Garcia e lo statunitense Kurt Kitayama, quinti con 205 (-11), e il belga Thomas Detry e l’iberico Rafa Cabrera Bello, settimi con 206 (-10). Difficile che possano rientrare i concorrenti al nono posto con 207 (-9), tra i quali il sudafricano Louis Oosthuizen. Sono out l’inglese Tommy Fleetwood, 14° con 208 (-8) e in risveglio tardivo, lo statunitense Patrick Cantlay, 24° come Molinari, e il tedesco Martin Kaymer, 37° con 210 (-6). Ha ancora bisogno di lavorare l’americano Brooks Koepka, numero uno mondiale, 48° con 211 (-5), al rientro dopo lo stop per problemi al ginocchio sinistro.
Lee Westwood, per la 28ª volta in carriera in vetta dopo 54 buche, ha segnato un eagle, sei birdie e un bogey per il 65 (-7), miglior punteggio di giornata realizzato anche da Bernd Wiesberger con sette birdie senza sbavature.
Francesco Laporta, al comando dopo due giri, ha avuto qualche difficoltà in partenza, ma dopo un bogey ha infilato quattro birdie per il parziale di 69 (-3), a conferma di un ottimo momento di condizione fisica e morale. Edoardo Molinari ha girato in 68 (-4) con quattro birdie senza bogey e Renato Paratore ha condizionato il suo score perdendo quattro colpi sulle prime sei buche (due bogey, un doppio bogey) e poi ha terminato in 76 (+4) dopo i successivi due birdie e due bogey. Sono usciti al taglio Guido Migliozzi (71 73) e Lorenzo Gagli (73 71), 74.i con 144 (par), Nino Bertasio, 105° con 147 (74 73, +3), e Andrea Pavan, 111° con 148 (74 74, +4). Il montepremi è di sette milioni di dollari.
SECONDO GIRO - Azzurri sempre più protagonisti nell’Abu Dhabi HSBC Championship dove Francesco Laporta, con una grande prestazione sottolineata da un 63 (-9) per uno score di 134 (71 63, -10) colpi, ha preso il comando, risalendo dal 50° posto e rilevando Renato Paratore, in vetta dopo un giro e comunque rimasto in alta classifica, quarto con 136 (64 72, -8) alla pari con lo spagnolo Sergio Garcia e con il cinese Haotong Li. A metà graduatoria Edoardo Molinari, 35° con 141 (68 73, -3) e out al taglio Guido Migliozzi (71 73) e Lorenzo Gagli (73 71), 74.i con 144 (par), Nino Bertasio, 105° con 147 (74 73, +3), e Andrea Pavan, 111° con 148 (74 74, +4).
Nel primo degli otto eventi delle Rolex Series dell’European Tour, che si sta svolgendo all’Abu Dhabi GC (par 72), negli Emirati Arabi Uniti, sono in seconda posizione con 135 (-9) l’inglese Matthew Fitzpatrick e lo spagnolo Rafa Cabrera Bello e si è portato in settima con 137 (-5), risalendo anch’egli dalla 50ª, lo statunitense Patrick Cantlay affiancato dal sudafricano Louis Oosthuizen. Ha ceduto nettamente l’americano Brooks Koepka, numero uno mondiale, da terzo a 35°, (stesso punteggio di Molinari), penalizzato da un 75 (+3), e sono con lui l’inglese Tommy Fleetwood, il tedesco Martin Kaymer e il sudafricano Shaun Norris, leader con Paratore dopo 18 buche. Fuori gioco al taglio, insieme ai quattro azzurri, anche l’irlandese Shane Lowry (74°), che difendeva il titolo, e lo statunitense Bryson DeChambeau, 114° con 149 (+5).
Francesco Laporta, che nella scorsa stagione si è imposto in due eventi del Challenge Tour e nell’ordine di merito guadagnandosi la ‘carta’ per il circuito maggiore, ha realizzato nove birdie senza bogey. Dopo due in avvio e due a metà tracciato ha offerto un finale spettacolo mettendo a segno gli altri birdie sulle ultime cinque buche. Renato Paratore si è espresso con un 72 (par) frutto di tre birdie e di altrettanti bogey ed Edoardo Molinari ha segnato 73 (+1) colpi con due birdie e tre bogey. Il montepremi è di sette milioni di dollari.
PRIMO GIRO - Renato Paratore e il sudafricano Shaun Norris, leader con 64 (-8) colpi, sono stati i protagonisti nella giornata iniziale dell’Abu Dhabi HSBC Championship, primo degli otto eventi delle Rolex Series dell’European Tour che si sta svolgendo all’Abu Dhabi GC (par 72), negli Emirati Arabi Uniti, con un montepremi di sette milioni di dollari. La coppia di testa precede di due colpi lo statunitense Brooks Koepka, numero uno mondiale, e l’australiano Jason Scrivener (66, -6). Degli altri sei italiani in gara bella prestazione anche di Edoardo Molinari, 11° con 68 (-4) insieme al tedesco Martin Kaymer e al sudafricano Branden Grace, a segno domenica scorsa nel South African Open. A metà classifica Francesco Laporta e Guido Migliozzi, 50.i con 71 (-1), e poco oltre Lorenzo Gagli, 81° con 73 (+1), Nino Bertasio e Andrea Pavan, 97.i con 74 (+2).
Buon giro degli spagnoli Sergio Garcia e Rafa Cabrera Bello, quinti con 67 (-5) insieme all’americano Kurt Kitayama, al sudafricano Zander Lombard, al cinese Haotong Li e all’australiano Zach Murray. Probabilmente si attendevano di meglio l’inglese Tommy Fleetwood e lo statunitense Patrick Cantlay, anche loro 50.i, e l’altro americano Bryson DeChambeau, 72° con 72 (par).
Paratore, che a dicembre ha sfiorato il successo nel Mauritius Open, superato nel playoff dal danese Rasmus Hojgaard, è partito ben deciso con quattro birdie sulle prime sei buche, poi ha frenato con un bogey, lo ha annullato con un birdie alla buca 10 e ha infilato altri quattro birdie a chiudere. “Sono particolarmente felice - ha detto - per la posizione in graduatoria, per il gioco espresso e per la progressione sulle ultime quattro buche”. Quasi in fotocopia lo score di Shaun Norris, 37enne di Pretoria, anch’egli autore di nove birdie e di un bogey, distribuiti nello stesso modo, quattro birdie e il bogey in uscita e cinque birdie nelle buche di rientro.
Molinari ha segnato cinque birdie e un bogey, Laporta un eagle, un birdie e due bogey e Migliozzi tre birdie e due bogey Per Gagli quattro birdie, tre bogey e un doppio bogey, per Bertasio due birdie, due bogey e un doppio bogey e per Pavan due birdie e quattro bogey.
LA VIGILIA - Sette italiani e numerosi campioni ad Abu Dhabi per la prima delle otto gare delle Rolex Series dell’European Tour, l’Abu Dhabi HSBC Championship (16-19 gennaio), in programma all’Abu Dhabi GC negli Emirati Arabi Uniti con un montepremi di sette milioni di dollari. In campo Andrea Pavan, Edoardo Molinari, Nino Bertasio, Renato Paratore, Francesco Laporta, Guido Migliozzi e Lorenzo Gagli, tutti con buona prospettive in una gara dal field delle grandi occasioni.
Fari puntati, in particolare, sullo statunitense Brooks Koepka, numero uno al mondo, che rientra dopo lo stop per problemi al ginocchio sinistro e che, probabilmente, non sarà al top, anche se non lo si può escludere dal novero dei favoriti dove entrano di diritto anche i suoi connazionali Patrick Cantlay e Bryson DeChambeau insieme all’irlandese Shane Lowry, che difende il titolo, all’inglese Tommy Fleetwood, allo spagnolo Sergio Garcia, e ai sudafricani Branden Grace e Louis Oosthuizen, primo e secondo domenica scorsa nel South African Open.
Tanti altri, però, i giocatori da seguire, dagli inglesi Danny Willett, Matt Wallace, Ian Poulter e Lee Westwood, all’iberico Rafa Cabrera Bello e al tedesco Martin Kaymer. E ancora, il belga Thomas Pieters, i sudafricani Charl Schwartzel, Erik Van Rooyen e Christiaan Bezuidenhout e, dall’Oriente, l’indiano Shubhankar Sharma, il thailandese Thongchai Jaidee e i cinesi Haotong Li e Ashun Wu. Da ricordare anche il giovane norvegese Viktor Hovland, una delle rivelazioni del PGA Tour 2019, che si è imposto nell’Hero Challenge, l’esibizione-spettacolo d’apertura dell’evento. Si parte con la stretta al gioco lento voluta dall’European Tour: chi non rispetterà i tempi stabiliti nell’effettuare i colpi incorrerà in penalità.
Diretta su GOLFTV – L’Abu Dhabi HSBC Championship viene trasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 16 gennaio, dalle ore 4.30 alle ore 9,30 e dalle ore 12 alle ore 14; venerdì 17, dalle ore 8 alle ore 14; sabato 18, dalle ore 9 alle ore 14; domenica 19, dalle ore 8 alle ore 14. Eurosport 2: giovedì 16, diretta dalle ore 4.30 alle ore 9,30 e dalle ore 12 alle ore 14; venerdì 17, differita dalle ore 21,05 alle ore 23,05; sabato 18, differita dalle ore 23,30 alle ore 1,30; domenica 19, differita dalle ore 19,05 alle ore 21,05. Commento di Maurizio Trezzi, Isabella Calogero e di Federico Colombo.
Lo statunitense Andrew Landry si è imposto con 262 (66 64 65 67, -26) colpi nel “The American Express”, torneo del PGA Tour disputato con formula pro-am (un pro e un dilettante) sui tre percorsi dello Stadium Course, del La Quinta CC e del Nicklaus Tournament Course (tutti par 72), a La Quinta in California, dove Francesco Molinari, 138° con 216 (73 71 72, par) colpi, alla sua prima gara del 2020, è uscito al taglio.
In un concitato finale, disputato sullo Stadium Course, Andrew Landry, 32enne di Port Neches (Texas), ha firmato il secondo titolo sul circuito (il primo nel Valero Texas Open, 2018) grazie a due birdie a chiudere per il 67 (-5, otto birdie, tre bogey) con cui ha vanificato il tentativo di rimonta del messicano Abraham Ancer (264, -24), rinvenuto con un 63 (-9, nove birdie), miglior score del turno. Al terzo posto con 265 (-23) Scottie Scheffler. in vetta con Landry dopo tre giri, al quarto con 268 (-20) Bud Cauley e l’austriaco Sepp Straka e al sesto con 269 (-19) Sam Burns, l’altro autore di un 63, Tom Hoge, Ryan Moore e il danese Sebastian Cappelen. Al decimo con 270 (-18) Rickie Fowler e il coreano Sung-Jae Im, al 14° con 271 (-17) Tony Finau e al 21° con 273 (-15) l’inglese Paul Casey. A Landry è andato un assegno di 1.206.000 dollari su un montepremi di 6.700.000 dollari.
Cinque “buche in uno” - Nel giro finale il messicano Carlos Ortiz, 48° con 277 (-11), ha realizzato una “hole in one” centrando direttamente dal tee la buca 13 dello Stadium Course (par 3, yards 192) utilizzando un ferro 5. Nel suo score di 70 (-2) colpi anche quattro birdie, due bogey e un doppio bogey. E’ stata la quinta “buca” in uno nel torneo dopo quelle ottenute dallo scozzese Martin Laird nel primo giro (Stadium Course, buca 6, par 3, yards 207, ferro 5), da John Huh nel terzo (La Quinta CC, buca 12, par 3, yards 202, ferro 5) e due dai dilettanti di cui una dal giocatore disabile Laurent Hurtubise.
TERZO GIRO - Francesco Molinari, 138° con 216 (73 71 72, par) colpi, è uscito al taglio nel “The American Express”, dove a un giro dal termine hanno preso il largo con 195 (-21) Scottie Scheffler (65 64 66) e Andrew Landry (66 64 65). Nel torneo del PGA Tour, che si svolge con formula pro-am (un pro e un dilettante) sui tre percorsi dello Stadium Course, del La Quinta CC e del Nicklaus Tournament Course (tutti par 72), a La Quinta in California, la coppia di testa ha lasciato a quattro colpi Rickie Fowler (199, -17), che condivideva la leadership con Scheffler dopo due turni. In quarta posizione con 200 (-16) Ryan Moore e Chase Seiffert e in sesta con 201 (-15) Andrew Putnam, il messicano Abraham Ancer e il danese Sebastian Cappelen. Hanno poche possibilità di competere per il titolo gli undici concorrenti in nona con 202 (-14) tra i quali si trovano Tony Finau, l’inglese Paul Casey e il coreano Sung-jae Im. Fuori dalla gara anche Adam Long (210, -6), che difendeva il titolo, e Phil Mickelson (213, -3), ambasciatore dell’evento, secondo lo scorso anno e vincitore nel 2002 e nel 2004.
Scottie Scheffler, 23enne di Dallas (Texas) senza titoli sul circuito, ha infilato sei birdie senza bogey per il 66 (-6) sullo Stadium Course e Andrew Landry, 32enne di Port Neches (Texas), con un successo datato 2018 (Valero Texas Open), lo ha agganciato con un 65 (-7, otto birdie, un bogey) sul Nicklaus TC. Francesco Molinari, alla prima gara nel 2020, ha concluso con il 72 del par, frutto di quattro birdie e altrettanti bogey sullo Stadium Course.
“Buca in uno” di John Huh - John Huh, 33° con 205 (-11), ha realizzato una “hole in one” centrando direttamente dal tee la buca 12 (par 3, yards 202) del La Quinta CC, utilizzando un ferro 5. Ha aggiunto all’ace quattro birdie e tre bogey per il parziale di 69 (-3). E’ la seconda “buca in uno” che ottiene sul PGA Tour dopo l’altra siglata nel Mayakoba Golf Classic (2014) e la terza che viene segnata in questo torneo dopo quelle nel primo giro, entrambe allo Stadium Course, dello scozzese Martin Laird (buca 6, par 3, yards 207) e del dilettante disabile Laurent Hurtubise (buca 4, par 3, yards 151). Il montepremi è di 6.700.000 dollari.
SECONDO GIRO - Cambio della guardia in vetta al “The American Express” con Rickie Fowler e Scottie Scheffler nuovi leader con 129 (-15) colpi e gli stessi parziali (65 64) e dove Francesco Molinari è 134° con 144 (73 71, par).
Nel torneo del PGA Tour, che si svolge con formula pro-am (un pro e un dilettante) sui tre percorsi dello Stadium Course, del La Quinta CC e del Nicklaus Tournament Course (tutti par 72), a La Quinta in California, il duo di testa precede di misura Andrew Landry (130, -14), di due colpi Tony Finau (131, -13) e di tre Bud Cauley (132, -12). Seguono in sesta posizione con 133 (-11) Ted Potter Jr, Ryan Moore, Wes Roach, Chase Seiffert, il coreano Sung-jae Im e l’australiano Cameron Davis. Non ha più possibilità di confermare il titolo Adam Long, 68° con 139 (-5), e viaggia in retrovia Phil Mickelson, 110° con 142 (-2), ambasciatore dell’evento, secondo lo scorso anno e vincitore nel 2002 e nel 2004.
Sul tracciato del Nicklaus TC Rickie Fowler, 31enne di Murrieta (California) con cinque successi sul circuito, ha realizzato il 64 (-8) con un eagle e sei birdie e Scottie Scheffler, 23enne di Dallas (Texas) con due successi sul Korn Ferry Tour, ha tenuto lo stesso ritmo con un eagle, otto birdie e un doppio bogey. Tony Finau ha realizzato il miglior score di giornata con un 62 (-10), eguagliando il suo punteggio più basso in carriera e rimontando 45 posizioni con dieci birdie senza bogey. Sullo stesso percorso ha giocato anche Francesco Molinari, che ha iniziato dalla buca 10 realizzando subito un birdie. Prima del giro di boa ha frenato con un bogey e nel rientro è sceso di un colpo sotto par (71) con un altro birdie.
Montepremi di 6.700.000 dollari per una gara dove il taglio si effettuerà dopo 54 buche quando tutti i concorrenti si saranno alternati sui tre campi.
PRIMO GIRO - Francesco Molinari ha avuto una partenza difficile nel “The American Express”, dove occupa il 131° posto con 73 (+1) colpi. Nel torneo del PGA Tour, che si svolge con formula pro-am (un pro e un dilettante) sui tre percorsi dello Stadium Course, del La Quinta CC e del Nicklaus Tournament Course (tutti par 72) a La Quinta in California, sono al comando con 64 (-8) Zac Blair e Grayson Murray. Hanno un colpo di margine su Rickie Fowler, Hank Lebiola e Scottie Scheffler, terzi con 65 (-7), e due su un gruppo di otto concorrenti tra i quali Andrew Landry, lo scozzese Russell Knox e l’australiano Cameron Davis (66, -6). Al 37° posto con 68 (-4) l’inglese Paul Casey, al 49° con 69 (-3) Adam Long, campione in carica e Tony Finau e al 74° con 70 (-2) Phil Mickelson ambasciatore dell’evento, secondo lo scorso anno e a segno nel 2002 e nel 2004.
Zac Blair, 29enne di Salt Lake City (Utah), senza titoli nel circuito, ha realizzato otto birdie senza bogey al La Quinta Course, e Grayson Murray, 26enne di Raleigh (North Carolina), anch’egli a caccia del primo successo, ha messo insieme nove birdie e un bogey sul percorso dello Stadium Course.
Francesco Molinari, sul tracciato del La Quinta, ha iniziato con un birdie alla seconda buca che ha raddoppiato alla 13ª, ma un doppio bogey e un bogey sulle due successive hanno vanificato il buon lavoro effettuato fino a quale momento. Montepremi di 6.700.000 dollari per una gara dove il taglio si effettuerà dopo 54 buche quando tutti i concorrenti si saranno alternati sui tre campi.
L’altra prodezza l’ha compiuta lo scozzese Martin Laird, 49° come Finau e Long, che ha realizzato l’ace alla buca 6, sempre dello Stadium Course (par 3, yards 207), utilizzando un ferro 5. Ha completato il parziale di 69 con tre birdie e due bogey. E’ la sua seconda “buca in uno” sul circuito dopo quella nello Houston Open (2019).
LA VIGILIA - Francesco Molinari inizia il 2020 dal “The American Express” (16-19 gennaio), torneo del PGA Tour che si svolge con formula pro-am (un pro e un dilettante) sui tre percorsi dello Stadium Course, del La Quinta CC e del Nicklaus Tournament Course a La Quinta in California, con taglio dopo 54 buche quando tutti i concorrenti si saranno alternati sui tre campi.
Molinari, 37enne torinese. è rimasto a riposo per circa due mesi, con ultima apparizione nel DP World Tour Championship, evento finale dell’European Tour svoltosi a fine novembre, e appare ben deciso a ritornare ai livelli del 2018 e a risalire nel world ranking (attualmente 20°), dopo la stagione scorsa con alti e bassi e un solo successo (Arnold Palmer Invitational, PGA Tour).
Difende l’unico titolo in carriera, ottenuto quando l’evento aveva il nome di Desert Classic, Adam Long, 32enne di New Orleans (Louisiana), che ha scarse possibilità di ripetersi in un field che comprende, tra gli altri, Tony Finau, Rickie Fowler, Kevin Kisner, Zach Johnson, Cameron Champ, Brendan Steele, beffato domenica scorsa al playoff nel Sony Open dall’australiano Cameron Smith, assente nell’occasione, Brendon Todd, due successi in stagione, l’emergente Matthew Wolff e Phil Mickelson, ambasciatore dell’evento, secondo lo scorso anno e a segno nel 2002 e nel 2004. Da seguire anche il messicano Abraham Ancer, l’inglese Paul Casey e il coreano SungJae Im. Il montepremi è di 6.700.000 dollari.
Il torneo su GOLFTV – Il “The American Express” viene trasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: da giovedì 16 gennaio a domenica 19, dalle ore 21 alle ore 1. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini,
Anna Zanusso ha ricevuto l’invito per partecipare all’Augusta National Women's Amateur Championship (1-4 aprile, 54 buche), la manifestazione che si concluderà sul percorso dell’Augusta National, ad Augusta in Georgia, sede istituzionale del Masters e che nella prima edizione dello scorso anno è stata subito indicata come la versione in rosa del major maschile.
Nell’evento, che è stato un notevole spot per il golf femminile, saranno così cinque le azzurre in gara, essendo già nel field Caterina Don, Alessia Nobilio, Benedetta Moresco ed Emilie Alba Paltrinieri, la rappresentativa più numerosa seconda solo a quella statunitense. Un grande onore e riconoscimento per il golf italiano, che già aveva avuto quattro concorrenti nel 2019, e per la Federazione Italiana Golf impegnata nello sviluppo del movimento femminile attraverso il progetto “Golf è donna”. E anche una conferma di una grande e costante crescita degli azzurri che nella passata stagione hanno ottenuto ben 41 successi in campo internazionale (22 con i professionisti e 19 con i dilettanti), demolendo il record precedente di 34 nel 2018.
E, a ulteriore testimonianza della qualità del gruppo che scenderà in campo, va rilevato come quattro delle ragazze sono tra le prime 24 del ranking mondiale, di cui due tra le top ten, Nobilio quarta e Don ottava, con Moresco 13ª e Paltrinieri 24ª.
Il torneo si disputerà in due fasi. Le prime 36 buche avranno luogo al Champions Retreat Golf Club di Evans in Georgia, un circolo privato di 27 buche firmate da Jack Nicklaus, Arnold Palmer e Gary Player, poi dopo un giorno di pausa le prime 30 concorrenti classificate accederanno all’Augusta National per il giro finale. Nel 2019 si impose la statunitense Jennifer Kupcho, all’epoca numero uno del ranking, davanti alla messicana Maria Fassi. Entrambe sono passate subito dopo di categoria ed hanno effettuato una buona stagione sul LPGA Tour. Migliore italiana Caterina Don (12ª).
Le cinque azzurre invitate sono tutte in College statunitensi. Caterina Don studia alla University of Georgia e ha già ottenuto un successo vincendo al suo debutto nei tornei di College (Minnesota Invitational, 2019). Quest’anno Alessia Nobilio ed Emilie Alba Paltrinieri hanno avuto una borsa di studio per la UCLA (University of California, Los Angeles) e Benedetta Moresco raggiungerà la sorella Angelica alla University of Alabama. Anna Zanusso è alla University of Denver
Pat Hurst sarà la capitana della formazione statunitense di Solheim Cup (la versione al femminile della Ryder Cup) che nel 2021 incontrerà all’Inverness Club di Toledo in Ohio il Team Europe, affidato nuovamente alla scozzese Catriona Matthew, che l’ha condotto al successo (14,5-13.5) a Gleneagles, in Scozia, lo scorso anno.
Pat Hurst, 50enne di San Leandro (California), sei titoli sul LPGA Tour comprensivi di un major (Ana Inspiration, 1998) e cinque presenze nella Solheim Cup (dal 1997 al 2007), è subentrata a Juli Inkster, prima golfista nella storia americana ad aver diretto per tre volte (2015, 2017 e 2019) la formazione a stelle e strisce. In tutte e tre le occasioni la Hurst è stata vice capitana.
"Speravo con tutta me stessa - ha dichiarato - di ricevere questo incarico che rappresenta un onore oltre che un privilegio. Nessun evento di golf femminile è paragonabile alla Solheim Cup. Il mio è un sogno trasformatosi in realtà".
Secondo titolo sul PGA Tour per l’australiano Cameron Smith, che si è imposto con 269 (70 65 66 68, -11) nel Sony Open in Hawaii, dopo un combattuto ultimo turno disputato anche questo, come i precedenti, in condizioni climatiche difficili con pioggia e vento tra 15 e 20 miglia orarie.
Smith, 26enne di Brisbane, ha raggiunto con un birdie sull’ultima buca Brendan Steele (269 - 68 66 64 71), leader dopo tre turni con un vantaggio di tre colpi nei suoi riguardi, e poi lo ha superato con un par alla prima buca supplementare, tornando al successo dopo tre anni (suo lo Zurich Cassic, 2017), ricevendo un assegno di 1.188.000 dollari, su un montepremi di 6.600.000 dollari, e l’esenzione fino alla stagione 2021-2022.
Ha mancato lo spareggio per un colpo Webb Simpson, terzo con 270 (-10), al quarto posto con 271 (-9) Kevin Kisner, Ryan Palmer e il nordirlandese Graeme McDowell e al settimo con 272 (-8) Lanto Griffin, Ted Potter Jr, Bo Hoag, lo svedese Henrik Norlander e l’australiano Cameron Davis. È risalito dalle retrovie il giapponese Hideki Matsuyama, 12° con 274 (-6), grazie a un 66 (-4).
Sono usciti di scena dopo 36 buche i tre giocatori più attesi: Matt Kuchar, campione in carica, 67° con 142 (+2), Justin Thomas, vincitore del precedente Sentry Tournament of Champions, e Patrick Reed, 82.i con 143 (+3)
TERZO GIRO - Brendan Steele ha realizzato un 64 (-6) e con lo score di 198 (68 66 64, -12) colpi ha fatto il vuoto nel terzo giro del Sony Open in Hawaii, anche questo turno disputato in condizioni climatiche difficili con pioggia e vento tra 15 e 25 miglia orarie.
Sul percorso del Waialae CC (par 70), a Honolulu nell’isola hawaiana di Oahu, Steele, 37enne di Idyllwild (California), si è procurato con un eagle, sei birdie e due bogey l’occasione per portare a quattro i suoi titoli sul circuito (dove non si impone da 27 mesi con precedente vittoria nel Safeway Open, ottobre 2017) dall’alto dei tre colpi di vantaggio maturati sull’australiano Cameron Smith (201, -9), 26enne di Brisbane con un successo nel tour.
Hanno qualche possibilità di competere per il titolo Kevin Kisner, terzo con 202 (-8), Webb Simpson, Collin Morikawa e Ryan Palmer, quarti con 203 (-7), mentre sono quasi nulle per Mark D. Anderson, Bo Hoag, Keegan Bradley e per il coreano Sung-jae In, settimi con 204 (-6).
Sono usciti di scena dopo 36 buche i tre giocatori più attesi: Matt Kuchar, campione in carica, 67° con 142 (+2), Justin Thomas, vincitore la scorsa settimana del Sentry Tournament of Champions, e Patrick Reed, 82.i con 143 (+3). Il montepremi è di 6.600.000 dollari.
SECONDO GIRO - Nel secondo giro del Sony Open in Hawaii, disputato tra scrosci di pioggia e vento con raffiche fino a 40 miglia orarie, sono saliti al vertice con 134 (-6) colpi, Brendan Steele (68 66) e l’australiano Cameron Davis (68 66).
Sul percorso del Waialae CC (par 70), a Honolulu nell’isola hawaiana di Oahu, in una classifica molto corta, sono al terzo posto con 135 (-5) nove concorrenti: Ryan Palmer, il redivivo Keegan Bradley, Sam Ryder, Bo Hoag, Rob Oppenheim, Collin Morikawa, leader dopo un turno, l’australiano Cameron Smith, lo scozzese Russell Knox e il sudafricano Rory Sabbatini, che ha qualche tempo ha preso la cittadinanza slovacca.
Scarse le possibilità di assicurarsi ii terzo titolo in stagione per Brendon Todd, 24° con 138 (-2), già a segno nel Bermuda Championship e nel Mayakoba Classic, e bassa graduatoria per il giapponese Hideki Matsuyama e per l’emergente 21enne cileno di Santiago Joaquin Niemann, 57.i con 141 (-1), ultimo punteggio utile per superare il taglio.
Sono usciti di scena i tre giocatori più attesi: Matt Kuchar, campione in carica, 67° con 142 (+2), Justin Thomas, vincitore la scorsa settimana del Sentry Tournament of Champions, e Patrick Reed, 82.i con 143 (+3)
Brendan Steele, 37enne di Idyllwild (California) con tre vittorie sul circuito, ha realizzato un 66 (-4) con un cammino molto altalenante fatto di un eagle, sei birdie, due bogey e un doppio bogey. Più lineare Cameron Davis, 25enne di Sydney a caccia del primo alloro, che ha siglato lo stesso score con cinque birdie e un bogey. Il montepremi è di 6.600.000 dollari.
Il torneo su GOLFTV – Il Sony Open in Hawaii viene trasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: domenica 12 gennaio, dalle ore 1 alle ore 4,30; nella notte tra domenica 12 e lunedì 13 dalle ore 24 alle ore 4. Commento di Maurizio Trezzi e di Isabella Calogero.
PRIMO GIRO - Collin Morikawa, uno dei giovani emergenti del PGA Tour, è al comando con 65 (-5) colpi nel Sony Open in Hawaii, che si sta svolgendo sul percorso del Waialae CC (par 70), a Honolulu nell’isola hawaiana di Oahu.
Il 22enne di Los Angeles (California), sedici gare sul circuito e un titolo (Barracuda Championship, 2019), ha realizzato cinque birdie senza bogey e ha lasciato a due colpi Ted Potter Jr, Ryan Palmer, Sam Ryder e l’australiano Matt Jones (67, -3). Al sesto posto con 68 (-2) dieci concorrenti tra i quali Brendon Todd (già due successi in stagione, Bermuda Championship e Mayakoba Classic), Brian Harman e l’australiano Marc Leishman, al 16° con 69 (-1) Matt Kuchar, campione in carica, e Patrick Reed e al 48° con 7 (+1) il cileno Joaquin Niemann, altro giovane in ascesa, e il fijano Vijay Singh, grande carriera, avanti con gli anni, ma tuttavia sempre autore di colpi pregevoli.
In ritardo Justin Thomas, 63° con 72 (+2), vincitore domenica scorsa del Sentry Tournament of Champions e per il quale ora diventa difficile rifare l’accoppiata riuscitagli nel 2017. In bassa classifica il giapponese Hideki Matsuyama, 102° con 74 (+4). In una giornata molto ventosa il turno è stato sospeso per oscurità, ma i 14 concorrenti fermati lungo il percorso non apporteranno variazioni sostanziali alla graduatoria. Il montepremi è di 6.600.000 dollari.
LA VIGILIA - Matt Kuchar difende il titolo nel Sony Open in Hawaii (9-12 gennaio) in programma sul percorso del Waialae CC, a Honolulu nelle Isole Hawaii, ma i fari saranno puntati sopattutto su Justin Thomas.
Il 26enne di Louisville (Kentucky), vincitore domenica scorsa del Sentry Tournament of Champions, proverà a rifare l’accoppiata riuscitagli nel 2017 che gli varrebbe anche il terzo posto nel World Ranking, dove attualmente è quarto.
Tra gli altri possibili protagonisti, oltre ai due giocatori citati, anche Patrick Reed, Webb Simpson, Jimmy Walker, Brendon Todd (già due titoli nella nuova stagione, Bermuda Championship e Mayakoba Classic), il coreano Sungjae Im, il giapponese Hideki Matsuyama, il canadese David Hearn e il nordirlandese Graeme McDowell, oltre ai tre emergenti, Collin Morikawa, il colombiano Sebastian Muñoz e il cileno Joaquin Niemann.
Della partita gli australiani Marc Leishman e Cameron Smith, che hanno promosso una raccolta fondi in favore della propria nazione devastata dagli incendi. Nel field anche il fijiano Vijay Singh, che non sarà sicuramente tra i favoriti, ma le cui giocate meritano sempre grande attenzione. Il montepremi è di 6.600.000 dollari.
Il torneo su GOLFTV – Il Sony Open in Hawaii viene trasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: venerdì 10 gennaio, sabato 11 e domenica 12, dalle ore 1 alle ore 4,30; nella notte tra domenica 12 e lunedì 13 dalle ore 24 alle ore 4. Commento di Maurizio Trezzi e di Isabella Calogero.
Andrea Pavan ha recuperato nove posizioni nel giro finale e si è classificato 30° con 277 (69 59 70 69, -3) colpi nell’Hong Kong Open, sua prima gara del 2020.
Il torneo dell’Asian Tour, disputato sul percorso dell’Hong Kong Golf Club (par 70) a Fanling con qualche mese di ritardo sul programma previsto, essendo stato rinviato a suo tempo per i disordini sociali nel Paese, è stato vinto dall’australiano Wade Ormsby con 263 (65 66 66 66, -17), 39enne di Adelaide, che in tal modo ha ottenuto il secondo successo sull’Asian Tour e in questo evento, già suo nel 2017. Non è bastato un gran giro in 64 (-6) colpi all’irlandese Shane Lowry, vincitore dell’ultimo Open Championship, per operare la rimonta e si è dovuto accontentare del secondo posto con 267 (-13). Dietro di lui due thailandesi, Gunn Charoenkul, terzo con 268 (-12), e Jazz Janewattananond, leader dell’ordine di merito, quarto con 269 (-11). In quinta posizione con 270 (-10) lo statunitense Tony Finau, che insieme a Lowry e a Pavan, era tra i concorrenti più gettonati della vigilia, e in sesta con 271 (-9) l’indiano Rashid Khan. A Wade Ormsby è andato un assegno di 180.000 dollari su un montepremi di un milione di dollari.
TERZO GIRO - L’australiano Wade Ormsby ha continuato la sua corsa di testa con 197 (65 66 66, -13) colpi nell’Hong Kong Open, torneo dell’Asian Tour che si sta svolgendo sul percorso dell’Hong Kong Golf Club (par 70) a Fanling con qualche mese di ritardo sul programma previsto, essendo stato rinviato a suo tempo per i disordini sociali nel Paese. È arretrato Andrea Pavan, 39° con 208 (69 69 70, -2) alla pari con Siddikur Rahman del Bangladesh, due vittorie nel circuito.
Ormsby, 39enne di Adelaide con un successo nell’European Tour, in questo evento edizione 2017, e uno nell’Asian Tour, ha realizzato il secondo 66 (-4) di fila con un eagle, tre birdie e un bogey e inizierà il giro finale con una dote di due colpi sul thailandese Gunn Charoenkul (199, -11). A quattro lunghezze, ma anche loro in corsa per il titolo, l’indiano Rashid Khan, l’australiano Terry Pilkadaris, il coreano Taewoo Kim e il thailandese Jazz Janewattananond (201, -9), leader dell’ordine di merito del tour.
Qualche chance anche per l’indiano S.S.P. Chawrasia, sceso dalla seconda piazza, e per il taiwanese Shih-Chang Chan, settimi con 202 (-8), e per lo statunitense Tony Finau e per l’irlandese Shane Lowry, noni con 203 (-7), i giocatori più gettonati alla vigilia insieme a Pavan. Il romano, 24° dopo due turni, ha girato in 70 (par) colpi con tre birdie e tre bogey. Il montepremi è di un milione di dollari.
SECONDO GIRO - Andrea Pavan è al 24° posto con 138 (69 69, -2) colpi, alla pari con lo statunitense Tony Finau, dopo il secondo turno dell’Hong Kong Open, torneo dell’Asian Tour che si sta svolgendo sul percorso dell’Hong Kong Golf Club (par 70) a Fanling, con qualche mese di ritardo sul programma previsto, essendo stato rinviato a suo tempo per i disordini sociali nel Paese.
È rimasto da solo al comando con 131 (65 66, -9) l’australiano Wade Ormsby, 39enne di Adelaide con un successo nell’European Tour, in questo evento edizione 2017, e uno nell’Asian Tour, il quale ha girato in 66 (-4) con sei birdie e due bogey, ma il protagonista della giornata è stato l’indiano S.S.P. Chawrasia, dove S.S.P. sta per Shiv Shankar Prasad. Il 41enne di Kolkata, quattro titoli sull’European Tour, due sull’Asian Tour e undici sull’Indian Golf Tour, ha realizzato un 63 (-7, sette birdie), miglior score del turno, risalendo dal 31° al secondo posto con 133 (-7). Al terzo con 134 (-6) l’australiano Travis Smyth, l’indiano Shiv Kapur e i thailandesi Gunn Charoenkul e Jazz Janewattananond, leader dell’ordine di merito del circuito.
Ha rimontato dal 20° al settimo con 135 (-5) l’irlandese Shane Lowry, tra i più attesi alla vigilia insieme a Pavan e a Finau, è sceso al 15° con 136 (-4) il giapponese Tomoharu Otsuki, in vetta con Ormsby dopo un giro, ed è rimasto praticamente stabile Siddikur Rahman del Bangladesh, due vittorie sull’Asian Tour, 34° con 139 (-1).
Andrea Pavan ha raddoppiato il parziale di 69 (.1) iniziale con tre birdie e un doppio bogey. Il montepremi è di un milione di dollari.
PRIMO GIRO - Andrea Pavan, l’irlandese Shane Lowry e lo statunitense Tony Finau, ossia tre dei giocatori più gettonati alla vigilia, hanno iniziato al 20° posto con 69 (-1) colpi l’Hong Kong Open, il torneo dell’Asian Tour che si svolge sul percorso dell’Hong Kong Golf Club (par 70) a Fanling, con qualche mese di ritardo sul programma previsto, essendo stato rinviato a suo tempo per i disordini sociali nel Paese.
Sono al vertice con 65 (-5) l’australiano Wade Ormsby, spesso in alta classifica ma poco vincente, e il giapponese Tomoharu Otsuki con il minimo margine sul coreano Yikeun Chang e sugli australiani Travis Smyth e David Gleeson (66, -4). Tra i sei concorrenti in sesta posizione con 67 (-3) il filippino Angelo Que e il thailandese Prom Meesawat, mentre l’altro thailandese Jazz Janewattananond, leader dell’ordine di merito del circuito, è 12° con 68 (-2), In 31ª con 70 (par) l’indiano S.S.P. Chawrasia, quattro titoli sull’European Tour, e Siddikur Rahman del Bangladesh, due successi nell’Asian Tour.
Tomoharu Otsuki ha fatto percorso netto con cinque birdie senza bogey e Wade Orsmby di birdie ne ha segnati sei, ma con un errore. Andrea Pavan si è complicato la vita con un “7” alla buca 11 (par 4), però è sceso di un colpo sotto il par con cinque birdie e un bogey nel resto del tracciato. Il montepremi è di un milione di dollari.
LA VIGILIA - Andrea Pavan sarà l’unico italiano in campo nell’Hong Kong Open (9-12 gennaio), il torneo dell’Asian Tour che si svolge sul percorso dell’Hong Kong Golf Club a Fanling, con qualche mese di ritardo sul programma previsto, essendo stato rinviato a suo tempo per i disordini sociali nel Paese.
Il 30enne romano inizia il 2020 con l’obiettivo dichiarato di partecipare ai Giochi Olimpici di Tokyo, ma per arrivarci dovrà dar seguito a quanto di buono e di ottimo ha fatto nella passata stagione e non è un caso se viene indicato tra i favoriti del torneo insieme all’irlandese Shane Lowry, vincitore dell’Open Championship 2019, allo statunitense Tony Finau, numero 16 del world ranking, e al thailandese Jazz Janewattananond, leader dell’ordine di merito dell’Asian Tour.
Sarano comunque numerosi i possibili protagonisti tra i quali ricordiamo gli australiani Wade Ormsby e Scott Hend, il coreano Charlie Wi, i cinesi Lianwei Zhang e Huilin Zhang, il filippino Miguel Tabuena, gli altri due thailandesi Prom Meesawat e Prayad Marksaeng, il malese Nicholas Fung insieme a Siddikur Rahman del Bangladesh e a Mardan Mamat di Singapore. Non ci saranno Francesco Molinari e l’americano Patrick Reed, che invece erano nel field prima del rinvio. Il montepremi è di un milione di dollari.
Il sudafricano Branden Grace ha vinto con 263 (64 70 67 62, -21) colpi il South African Open, torneo gestito in collaborazione tra European Tour e Sunshine Tour disputato sui due percorsi dei Randpark GC (Firethorn Course e Bushwillow Course, entrambi par 71), a Johannesburg in Sudafrica. Hanno ottenuto un bel 15° posto con 274 (-10) Lorenzo Scalise (68 69 69 68), rinvenuto dal 32°, e Nino Bertasio (63 71 69 71), rimasto praticamente stabile, mentre ha recuperato qualcosa anche Philip Geerts, 51° con 280 (66 70 75 69, -4).
Nell’evento di lunga tradizione, nato nel 1893 ed entrato nell’European Tour dal 1997, Branden Grace, 31enne di Pretoria, ha siglato la nona vittoria, a due anni dall’ottava (Nedbank Golf Challenge, 2017), in un palmarès che comprende anche un titolo sul PGA Tour e quattro nel Sunshine Tour (al netto dei combinati con il circuito continentale). E’ la prima volta che si impone nella gara più ambita dai giocatori di casa, nel cui albo d’oro figurano tutti più celebrati campioni della nazione, e lo ha fatto con una rimonta finale sottolineata da un 62 (-9, un eagle, otto birdie, un bogey) nuovo record del Firethorn Course, dove si sono effettuati gli ultimi due turni dopo che i 240 concorrenti al via si sono alternati per 36 buche anche sul Bushwillow Course.
Grace ha piegato la resistenza del connazionale Louis Oosthuizen, leader dopo tre turni e ben deciso a bissare il successo dello scorso anno, tanto da ricorrere anche agli effetti speciali con una “hole in one” (buca 8, par 3, metri 190), la sua seconda stagionale, ma alla fine è stato secondo posto con 266 (-18). Al terzo con 268 (-16) l’inglese Marcus Armitage il quale con un birdie sull’ultimo green si è anche assicurato l’entrata nel field del prossimo Open Championship (così come Grace), e al quarto con 269 (-15) l’altro inglese Jack Senior e il sudafricano Jaco Ahlers. Da segnalare che nelle prime undici posizioni si sono piazzati otto concorrenti di casa e tre inglesi.
Lorenzo Scalise ha rimontato con un 68 (-3) frutto di cinque birdie e di due bogey, Nino Bertasio ha viaggiato nel 71 del par con tre birdie, un bogey e un doppio bogey, e Philip Geerts ha messo insieme quattro birdie e due bogey per il parziale di 69 (-2). Non hanno superato il taglio, caduto a 138 (-4), Francesco Laporta, 159° con 144 (71 73, +2), e Aron Zemmer, 192° con 146 (73 73, +4). Il titolo ha fruttato a Branden Grace un assegno di 175.296 euro su un montepremi di 1.100.000 euro.
TERZO GIRO - Deciso attacco dei sudafricani, ben determinati a imporsi nell’Open di casa, con sei tra i primi otto classificati nel South African Open torneo gestito in collaborazione tra European Tour e Sunshine Tour in svolgimento sui due percorsi dei Randpark GC (Firethorn Course e Bushwillow Course, entrambi par 71), a Johannesburg in Sudafrica. Nel terzo turno, svoltosi al Firethorn Course, ha rotto gli indugi Louis Oosthuizen, campione in carica, che con un parziale di 64 (-7, sette birdie) e lo score di 198 (65 69 64, -15), si è proposto per il bis. E’ rimasto in buona classifica Nino Bertasio, 14° con 203 (63 71 69, -10), è risalito dal 44° al 32° posto Lorenzo Scalise con 206 (68 69 69, -7), mentre ha perso terreno Philip Geerts, 69° con 211 (66 70 75, -2).
Oosthuizen, 37enne di Mossel Bay con nove titoli sull’European Tour comprensivi di un major, precede di un colpo l’inglese Marcus Armitage (199, -14) e di due il connazionale Jaco Ahlers (200, -13). In quarta posizione con 201 (-12) ancora quattro sudafricani, Martin Rohwer, Jacques Blaauw, Branden Grace e Jayden Trey Schaper (am), insieme all’inglese Andy Sullivan, e ci possono provare anche altri tre elementi locali, JC Ritchie, George Coetzee e Thriston Lawrence. noni con 202 (-11) alla pari con l’inglese Jack Senior e con l’australiano Min Woo Lee, fratello di Minjee Lee, numero nove del ranking mondiale femminile.
Nino Bertasio ha segnato 69 (-2) colpi con quattro birdie e due bogey e stesso score per Scalise con tre birdie e un bogey. Per Geerts 75 (+4) colpi con tre birdie, cinque bogey e un doppio bogey. Non hanno superato il taglio, caduto a 138 (-4), Francesco Laporta, 159° con 144 (71 73, +2), e Aron Zemmer, 192° con 146 (73 73, +4). Il montepremi è di 17.500.000 rand (circa 1.100.000 euro).
SECONDO GIRO - Nino Bertasio, 11° con 134 (63 71, -8) colpi, ha rallentato, ma è rimasto in alta classifica nel South African Open, che ha espresso un nuovo leader nel finlandese Tapio Pullkanen (131 - 65 66, -11). Nel torneo gestito in collaborazione tra European Tour e Sunshine Tour che si sta disputando con la partecipazione di 240 concorrenti sui due percorsi dei Randpark GC (Firethorn Course e Bushwillow Course, entrambi par 71), a Johannesburg in Sudafrica, sono rimasti in gara Philip Geerts, 30° con 136 (66 70, -6), e Lorenzo Scalise, 44° con 137 (68 69, -5), mentre non hanno superato il taglio, caduto a 138 (-4), Francesco Laporta, 159° con 144 (71 73, +2), e Aron Zemmer, 192° con 146 (73 73, +4).
Pulkkanen è seguito a un colpo dall’inglese Sam Horsfield e da quattro sudafricani, Thriston Lawrence, Jaco Ahlers, Trevor Fisher Jr e Jayden Trey Schaper (132, -10), quest’ultimo dilettante. Bertasio è affiancato da undici concorrenti tra i quali i sudafricani Louis Oosthuizen, campione in carica, George Coetzee e Branden Grace, e l’australiano Maverick Antcliff, dominatore del China Tour 2019 (tre successi e numero 1 della money list).
Tapio Pulkkanen, 29enne di Kotka con un titolo sul Challenge Tour, è risalito dal decimo posto segnando cinque birdie senza bogey per il 66 (-5) sul Firethorn Course e Nino Bertasio, sullo stesso tracciato, ha realizzato un 71 (par) con quattro birdie e altrettanti bogey. Hanno giocato sul Bushwillow Course Philip Geerts (70, -1, tre birdie, due bogey) e Lorenzo Scalise (69, -2, sei birdie, quattro bogey). Il montepremi è di 17.500.000 rand (circa 1.100.000 euro).
PRIMO GIRO - Ottimo avvio di Nino Bertasio, secondo con 63 (-8) colpi alla pari con il sudafricano JC Ritchie, nel South African Open, torneo in collaborazione tra European Tour e Sunshine Tour che si sta disputando con la partecipazione di 240 concorrenti sui due percorsi dei Randpark GC (Firethorn Course e Bushwillow Course, entrambi par 71), a Johannesburg in Sudafrica, e dove è al comando con 62 (-9) il 27enne statunitense Johannes Veerman. In buona classifica Philip Geerts, 21° con 66 (-5), e Lorenzo Scalise, 47° con 68 (-3), mentre dovranno cambiar marcia, per non uscire di scena, Francesco Laporta, 138° con 71 (par), e Aron Zemmer, 187° con 73 (+2).
In quarta posizione con 64 (-7) i sudafricani Toto Thimba Jr, Rourke Van der Spuy e Branden Grace, l’inglese Sam Horsfield, il cileno Matias Calderon e il greco Peter Karmis e in decima con 65 (-6) l’altro sudafricano Louis Ooshuizen, campione in carica, affiancato, tra gli altri, dal connazionale George Coetzee, dall’emergente 18enne danese Rasmus Hojgaard e dal finlandese Tapio Pulkkanen.
Veerman, approdato sull’European Tour con la 19ª piazza alla Qualifying School, ha realizzato nove birdie senza bogey sul Bushwillow Course e sul medesimo campo Bertasio ha messo insieme un eagle, sette birdie e un bogey. Al Firethorn Course sette birdie e due bogey per Geerts, cinque birdie e due bogey per Scalise e due birdie e altrettanti bogey per Laporta. Infine due birdie e quattro bogey per Zemmer al Bushwillow Course. Il montepremi è di 17.500.000 rand (circa 1.100.000 euro).
LA VIGILIA - L’European Tour riparte dal Sudafrica con il South African Open (9-12 gennaio) al quale partecipano di 240 concorrenti che si alterneranno sui due percorsi dei Randpark GC (Firethorn Course, Bushwillow Course) a Johannesburg in Sudafrica. In gara cinque azzurri: Nino Bertasio, Aron Zemmer. Lorenzo Scalise, Francesco Laporta, che ha svolto parte della sua attività iniziale in questa nazione, e Philip Geerts, che invece ha la ‘carta’ per il Sunshine Tour.
E’ il secondo torneo più longevo dell’European Tour dopo l’Open Championship, organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour, nato nel 1893, ma entrato nel circuito nel 1997, il cui titolo è il più ambito dai giocatori di casa, come testimonia un albo d’oro ricco dei loro campioni più famosi. L’ultimo a imporsi è stato Louis Oosthuizen che, per puntare al bis, dovrà soprattutto guardarsi dai suoi connazionali, ovviamente in gran numero, tra i quali vanno ricordati Branden Grace, Erik Van Rooyen, Justin Harding, Zander Lombard, Brandon Stone, Hennie Otto, vincitore di due Open d’Italia, Justin Walters, Christiaan Bezuidenhout e Charl Schwartzel. Assente Ernie Els, che sarebbe stato sicuramente il più seguito dai fans di casa, ma costoro potranno vedere all’opera il nipote Jovan Rebula.
Proveranno a guastare la festa ai sudafricani gli inglesi Chris Wood, Eddie Pepperell, Lee Slattery, Andy Sullivan e Chris Paisley, a segno nel 2018, il belga Thomas Detry, il finlandese Tapio Pulkkanen, il francese Adrien Saddier e il malese Gavin Green. Meritano attenzione anche l’australiano Maverick Antcliff, dominatore del China Tour 2019 (tre successi e numero 1 della money list), e i gemelli danesi Rasmus (già a segno nel Mauritius Open a dicembre) e Nicolai Hojgaard.
Rendimento sempre imprevedibile nelle gare d’inizio stagione, ma è certo che i cinque azzurri non saranno privi di grinta e determinazione. Il montepremi è di 17.500.000 rand (circa 1.100.000 euro).
Il torneo su GOLFTV – Il South African Open viene trasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 9 gennaio e venerdì 10, dalle ore 11 alle ore 16; sabato 11 e domenica 12, dalle ore 10 alle ore 15. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini.
Matteo Cristoni si è classificato al 15° posto con 296 (73 72 75 76, +12) colpi nel Junior Orange Bowl Championship, disputato sul percorso del Biltmore Golf Course (par 71), a Coral Gables in Florida, dove Lucas Nicolas Fallotico, l’altro italiano in campo, è terminato 46° con 309 (75 79 77 78, +25).
Ha vinto con 280 (70 70 69 71, -4) Andrey Borges, primo brasiliano a imporsi nel prestigioso torneo, il quale nel giro finale con il 71 del par (tre birdie, tre bogey) ha annullato per un solo colpo il tentativo di rimonta dello spagnolo José Luis Ballester (281, -3), autore di un 66 (-5, sette birdie, due bogey) miglior score del turno.
In terza posizione con 283 (-1) il colombiano Juan Vesga Solano, in quarta con 284 (par) il giapponese Yuki Moriyama, in quinta con 285 (+1) Justin Hastings, delle Isole Cayman, e in sesta con 289 (+5) l’argentino Abel Caputo, leader dopo due turni. Nella gara femminile si è imposta con 283 (-1) colpi la giapponese Mizuki Hashimoto davanti alla francese Lucie Malchirand (285, +1).
I nomi di tre giocatori italiani, quelli di Marco Durante, ora Consigliere Federale, che si impose nel 1979, di Renato Paratore, a segno nel 2013, e di Andrea Romano, vincitore nel 2019, in un albo d’oro maschile che comprende tanti atleti di peso tra i quali Tiger Woods, Mark Calcavecchia, il colombiano Camilo Villegas e il giapponese Ryuji Imada.
TERZO GIRO - Matteo Cristoni, undicesimo con 220 (73 72 75, +7) colpi, si è mantenuto in buona classifica nel terzo giro del Junior Orange Bowl Championship, che termina con la disputa del quarto sul percorso del Biltmore Golf Course (par 71), a Coral Gables in Florida. Ha risalito otto posizioni l’altro azzurro in campo, Lucas Nicolas Fallotico, 40° con 231 (75 79 77, +18).
Nuovo cambio al vertice dove si è riportato con 209 (70 70 69, -4) il brasiliano Andrey Borges, già leader dopo un turno, che precede di misura l’argentino Abel Caputo (210, -3). In corsa per il titolo anche Justin Hastings, delle Isole Cayman, terzo con 211 (-2), mentre appare più difficile un rientro del colombiano Juan Vesga Solano, quarto con 213 (par), e dello spagnolo Josè Luis Ballester, quinto con 215 (+2).
Andrey Borges ha girato in 69 (-2) colpi con cinque birdie e tre bogey, Matteo Cristoni in 75 (+4) con due birdie e sei bogey e Lucas Nicolas Fallotico in 77 (+6) con due birdie, sei bogey e un doppio bogey.
I nomi di tre giocatori italiani, quelli di Marco Durante, ora Consigliere Federale, che si impose nel 1979, di Renato Paratore, a segno nel 2013, e di Andrea Romano, vincitore nel 2019, in un albo d’oro che comprende tanti atleti di peso tra i quali Tiger Woods, Mark Calcavecchia, il colombiano Camilo Villegas e il giapponese Ryuji Imada.
SECONDO GIRO - Matteo Cristoni, decimo con 145 (73 72, +3) colpi, ha perso tre posizioni, ma è rimasto in alta classifica nel Junior Orange Bowl Championship, il prestigioso torneo giovanile che si sta svolgendo, sulla distanza di 72 buche, sul percorso del Biltmore Golf Course (par 71), a Coral Gables in Florida, e dove l’altro azzurro in campo, Lucas Nicolas Fallotico, è 48° con 154 (75 79, +12).
E’ passato a condurre con 139 (73 66, -3) l’argentino Abel Caputo, che ha sorpassato il brasiliano Andrey Borges e Justin Hastings delle Isole Cayman, entrambi leader dopo un turno e ora secondi con 140 (-2). In quarta posizione con 142 (par) il colombiano Juan Vesga Solano e in quinta con 143 (+1) il canadese Jeevan Sihota.
Abel Caputo ha realizzato lo score migliore del turno con un 66 (-5) frutto di cinque birdie senza bogey. Matteo Cristoni ha girato in 72 (+1) con un eagle, due birdie, tre bogey e un doppio bogey e Luca Nicolas Fallotico in 79 (+8) con un birdie, sette bogey e un doppio bogey.
I nomi di tre giocatori italiani, quelli di Marco Durante, ora Consigliere Federale, che si impose nel 1979, di Renato Paratore, a segno nel 2013, e di Andrea Romano, vincitore nel 2019, in un albo d’oro che comprende tanti atleti di peso tra i quali Tiger Woods, Mark Calcavecchia, il colombiano Camilo Villegas e il giapponese Ryuji Imada.
PRIMO GIRO - Matteo Cristoni al settimo posto con 73 (+2) colpi e Lucas Nicolas Fallotico al 23° con 75 (+4) dopo il primo giro del Junior Orange Bowl Championship, il prestigioso torneo giovanile che si sta svolgendo, sulla distanza di 72 buche, sul percorso del Biltmore Golf Course, a Coral Gables in Florida.
Sono al vertice con 70 (-1) il brasiliano Andrey Borges e Justin Hastings delle Isole Cayman, seguiti a un colpo dagli statunitensi Tommy Morrison e Jay Books e da Julio Rios Brache (71, par), della Repubblica Dominicana, e a due dal russo Egor Eroshenko (72, +1).
Andatura piuttosto altalenante di Justin Hastings con otto birdie, tre bogey e due doppi bogey e anche Andrey Borges non è stato da meno con un eagle, tre birdie e quattro bogey. Per Matteo Cristoni tre birdie e cinque bogey e per Lucas Nicolas Fallotico due birdie e sei bogey.
I nomi di due giocatori italiani, quelli di Marco Durante, ora Consigliere Federale, che si impose nel 1979, e di Renato Paratore, a segno nel 2013, in un albo d’oro che comprende tanti atleti di peso tra i quali Tiger Woods, Mark Calcavecchia, il colombiano Camilo Villegas e il giapponese Ryuji Imada.
LA VIGILIA - Matteo Cristoni e Lucas Nicolas Fallotico prendono parte al Junior Orange Bowl Championship, il prestigioso torneo giovanile che si disputa, sulla distanza di 72 buche, dal 3 al 6 gennaio sul percorso del Biltmore Golf Course, a Coral Gables in Florida.
I due azzurri hanno ampie possibilità di ben figurare in un contesto che comprende, tra gli altri, lo spagnolo José Luis Ballester, lo svedese Kevin Dahlberg, lo svizzero Loic Ettlin, il francese Charles Larcelet, il nordirlandese Joshua Hill, il giapponese Ryou Hisatsune e gli statunitensi Tommy Morrison, Ian Davis e Jude Kim.
I nomi di due giocatori italiani, quelli di Marco Durante, ora Consigliere Federale, che si impose nel 1979, e di Renato Paratore, a segno nel 2013, in un albo d’oro che comprende tanti atleti di peso tra i quali Tiger Woods, Mark Calcavecchia, il colombiano Camilo Villegas e il giapponese Ryuji Imada.
Justin Thomas ha vinto con 278 (67 73 69 69, -14) colpi il Sentry Tournament of Champions (PGA Tour) sul percorso del Plantation Course (par 73) a Kapalua, nell’isola hawaiana di Maui. Concluso il torneo alla pari con Patrick Reed (278 – 72 66 74 66) e Xander Schauffele (278 – 69 68 71 70), campione uscente, ha poi prevalso con un birdie alla terza buca supplementare. A debita distanza Patrick Cantlay, quarto con 281 (-11), Rickie Fowler e l’emergente cileno Joaquin Niemann, quinti con 282 (-10), Dustin Johnson, che ha recuperato otto posizioni, Collin Morikawa e Gary Woodland, settimi con 283 (-9), e lo spagnolo Jon Rahm, decimo con 284 (-8).
In un finale molto acceso Thomas (parziale di 69, -4, con sette birdie e tre bogey) ha commesso un errore sul green conclusivo e si è fatto raggiungere da Reed (66, -7, sette birdie) e da Schauffele (70, -3, quattro birdie, un bogey). Il sogno di un bis di Schauffele è sfumato alla prima buca supplementare, messo fuori gioco da un par, contro due birdie avversari, poi alla terza par fatale anche per Reed.
Con questo titolo, il secondo nella gara dopo quello del 2017, Justin Thomas, 26enne di Louisville (Kentucky), ha portato a dodici i successi sul PGA Tour, il terzo a raggiungere questa quota, o superiore, prima dei 27 anni dopo Tiger Woods (34) e Jack Nicklaus (20) negli ultimi 60 anni. Ha ricevuto un assegno di 1.340.000 dollari su un montepremi di 6.700.000 dollari, mentre è rimasto al quarto posto nel world ranking, ma ha avvicinato al terzo Jon Rahm. Sempre al vertice Brooks Koepka, anche se fermo ai box per un infortuno al ginocchio sinistro, che precede di oltre un punto il nordirlandese Rory McIlroy. Da sesto a settimo Tiger Woods e in 18ª posizione Francesco Molinari.
TERZO GIRO - Xander Schauffele ha mantenuto il comando con 208 (69 68 71, -11) colpi e si è concesso l’opportunità di confermare il titolo conseguito lo scorso anno nel Sentry Tournament of Champions (PGA Tour), che si sta effettuando sul percorso del Plantation Course (par 73) a Kapalua, nell’isola hawaiana di Maui.
Schauffele, 26enne di La Jolla (California), all’80ª gara sul circuito dove ha ottenuto quattro titoli, ha girato in 71 (-2) colpi con quattro birdie e i primi due bogey della sua prestazione, pagando sul green (33 putt) quanto di buono ha fatto con il gioco lungo (12 fairway colti di 15 e 16 green presi su 18). Ha un colpo di margine su Justin Thomas (209, -10), 26enne di Louisville (Kentucky) con undici successi in carriera e vincitore del torneo nel 2017, che ha recuperato con un parziale di 69 (-4), lasciandogli però la leadership solitaria con il secondo dei due bogey di giornata alla buca 17, dopo sei birdie.
Più defilato, ma anche lui in corsa per il titolo, Gary Woodland, terzo con 211 (-8), e buone chances per i sette concorrenti al quarto posto con 212 (-7): Patrick Reed, Kevin Kisner, J.T. Poston, lo spagnolo Jon Rahm, numero tre mondiale, e i tre giovani emergenti che hanno firmato la prima vittoria sul tour lo scorso anno, i californiani Collin Morikawa, 22enne di Los Angeles, e Matthew Wolff, 20enne di Simi Valley, e il cileno Joaquin Niemann, 21enne di Santiago. Quasi impossibile un recupero di Rickie Fowler, 11° con 213 (-6), e di Dustin Johnson, 15° con 214 (-5). Il montepremi è di 6.700.000 dollari.
SECONDO GIRO - Xander Schauffele ha sferrato il suo attacco è si è portato con 137 (69 68, -9) colpi al vertice del Sentry Tournament of Champions (PGA Tour), che si sta effettuando sul percorso del Plantation Course (par 73) a Kapalua, nell’isola hawaiana di Maui.
In una giornata avversata da pioggia e vento, che spirava fino a 35 miglia orarie, Schauffele, 26enne di La Jolla (California) con quattro titoli sul circuito, ha girato in 68 (-5) colpi, realizzando cinque birdie, unico giocatore a non aver segnato bogey sulle prime 36 buche (quattro birdie nel parziale di 69, -4 nel turno d’avvio).
Lo seguono a un colpo il cileno Joaquin Niemann, in vetta dopo un giro, e Patrick Reed (138, -8), risalito dal 16° posto con un 66 (-7, otto birdie, un bogey), miglior score di giornata, In quarta posizione con 139 (-7) Rickie Fowler, in quinta con 140 (-6) Patrick Cantlay e Justin Thomas e in settima con 141 (-5) J.T. Poston e Matthew Wolff, 20enne di Simi Valley (California), altro giovane emergente come Niemann, 21enne di Santiago del Cile. Ha perso terreno Jon Rahm, numero tre mondiale, nono con 142 (-4), e non appare in grado di proporsi per il successo Dustin Johnson, 15° con 143 (-3).
Sono in gara i vincitori della passata stagione (34 al via) con le defezioni, tra gli aventi diritto, di Francesco Molinari, Tiger Woods, del nordirlandese Rory McIlroy e di Brooks Koepka, leader del world ranking, ancora alle prese con problemi al ginocchio sinistro. Il montepremi è di 6.700.000 dollari.
PRIMO GIRO - Il cileno Joaquin Niemann, leader con 66 (-7) colpi, è stato il protagonista nel primo giro del Sentry Tournament of Champions (PGA Tour), che si sta effettuando sul percorso del Plantation Course (par 73) a Kapalua, nell’isola hawaiana di Maui.
Il 21enne di Santiago del Cile, che ha siglato lo scorso anno il primo titolo sul circuito (A Military Tribute), ha realizzato sette birdie senza bogey cogliendo undici fairway su 15, diciassette green su 18 ed eseguendo 29 putt. Lo segue a un colpo Justin Thomas (67, -6), numero 4 mondiale, e sono a due Rickie Fowler e Matt Kuchar (68, -5). In quinta posizione con 69 (-4) Xander Schauffele, che difende il titolo, Patrick Cantlay, Tyler Duncan, l’altro emergente - come Niemann - Matthew Wolff, 20enne di Simi Valley (California), e lo spagnolo Jon Rahm, numero tre del world ranking,
Accusano già un buon ritardo Patrick Reed e Dustin Johnson, 16.i con 72 (-1), con quest’ultimo che ha guadagnato un colpo sul par dopo un cammino piuttosto complicato fatto di un eagle, cinque birdie, quattro bogey e un doppio bogey.
Sono in gara i vincitori della passata stagione (34 al via) con le defezioni, tra gli aventi diritto, di Francesco Molinari, Tiger Woods, del nordirlandese Rory McIlroy e di Brooks Koepka, leader mondiale, ancora alle prese con problemi al ginocchio sinistro. Il montepremi è di 6.700.000 dollari.
LA VIGILIA - Xander Schauffele difende il titolo nel Sentry Tournament of Champions (2-5 gennaio) il torneo del PGA Tour che tradizionalmente apre il nuovo anno. Si gioca sul percorso del Plantation Course a Kapalua, nell’isola hawaiana di Maui, dove saranno in gara i vincitori del 2019 per un field di qualità, anche se con alcune defezioni eccellenti quali quelle di Francesco Molinari, Tiger Woods, del nordirlandese Rory McIlroy e di Brooks Koepka, numero uno mondiale e ancora alle prese con problemi al ginocchio sinistro.
Praticamente tutti i 34 concorrenti sono in grado di impedire il bis a Schauffele e, in particolare, lo spagnolo Jon Rahm, numero tre del Worl Ranking, Justin Thomas, numero quattro, Dustin Johnson, numero cinque, e Patrick Cantlay, numero sette, senza dimenticare Rickie Fowler, Patrick Reed e Gary Woodland. Da seguire tre giovani emergenti, che hanno firmato il primo successo sul circuito lo scorso anno, i californiani Collin Morikawa, 22enne di Los Angeles, e Matthew Wolff, 20enne di Simi Valley, e il cileno Joaquin Niemann, 21enne di Santiago. Il montepremi è di 6.700.000 dollari.
Il torneo su GOLFTV – Il Sentry Tournament of Champions viene trasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: notte tra giovedì 2 gennaio e venerdì 3, dalle ore 24 alle ore 4; notte tra venerdì 3 e sabato 4, dalle ore 24 alle ore 4; notte tra sabato 4 e domenica 5, dalle ore 22 alle ore 2; notte tra domenica 5 e lunedì 6, dalle ore 24 alle ore 4. Commento di Nicola Pomponi e di Isabella Calogero
Cinque giocatori italiani hanno ottenuto la “carta” categoria 6, ossia a tempo pieno, per l’Alps Tour nella finale della Qualifying School, disputata su due dei tre percorsi del La Cala Resort (America Course par 71, Asia Course par 72), a Mijas Costa, nei pressi di Malaga in Spagna, e vinta dall’inglese Bradley Bawden con 134 (63 71, -9) colpi, che ha superato di misura il portoghese Tomas Bessa Guimaraes (135, -8).
Giocheranno sull’Alps Tour 2020 Stefano Mazzoli (70 69) e Jacopo Vecchi Fossa (68 71), 13.i con 139 (-4), Carlo Casalegno, 20° con 141 (70 71, -2), Michele Cea (72 71) e il dilettante Alessandro Notaro (71 72), 32.i con 143 (par).
In un torneo avversato dal maltempo, dipanatosi su quattro giorni invece che sui tre programmati e ridotto da 54 a 36 buche, hanno ottenuto la categoria 6 i primi 41 classificati, mentre i successivi 27 hanno ricevuto la categoria 8, che non consente la partecipazione a tutte le gare. Tra costoro Alessandro Aloi e gli amateur Takayuki Matsui, Ludovico Addabbo ed Edoardo Giletta, 54.i con 145 (+2).
Infine i finalisti che non hanno superato il taglio saranno in categoria 9 con chances piuttosto limitate di partecipazione agli eventi del 2020. In questo gruppo Alessandro Stucchi e Giovanni Craviolo, 85.i con 148 (+5), Guglielmo Bravetti, 90° con 149 (+6), Lorenzo Castelli e Stefano Ciapparelli, 112.i con 153 (+10), Salvatore Caruso e Andrea D’Agostino (am), 123.i con 157 (+14), Michele Bosco (am), 130° con 162 (+19), e Nicola Usai (am), 133° con 165 (+22). Si sono ritirati Andrea Cavallaro e Vittorio Andrea Vaccaro.
TERZA GIORNATA - Ancora gioco fermo per le intemperie e la finale della Qualifying School dell’Alps Tour, che si sta svolgendo su due dei tre percorsi del La Cala Resort (America Course par 71, Asia Course par 72), a Mijas Costa, nei pressi di Malaga in Spagna, è stata ridotta da 54 a 36 buche. Dopo le poche buche effettuate nella seconda giornata, anche nella terza la pioggia notturna ha costretto a iniziare il gioco con ritardo, poi ancora un temporale dopo circa un’ora che i giocatori erano in campo, ha costretto a una sospensione definitiva, con i due campi impraticabili, e quindi all’accorciamento della gara.
SECONDA GIORNATA - A causa del maltempo è stato sospeso il secondo giro della finale della Qualifying School dell’Alps Tour, che si sta svolgendo su due dei tre percorsi del La Cala Resort (America Course par 71, Asia Course par 72), a Mijas Costa, nei pressi di Malaga in Spagna.
Malgrado la pioggia battente della notte il gioco è comunque iniziato all’orario previsto. Dopo meno di due ore, però, c’è stata la prima sospensione a causa nuovamente della pioggia. Si è tornati in campo alle 14,45 ma con la precipitazione sempre più intensa alle 16,05 si è deciso per lo stop definitivo.
PRIMA GIORNATA - Jacopo Vecchi Fossa, 13° con “meno 4”, è l’italiano meglio classificato dopo la prima giornata della finale della Qualifying School dell’Alps Tour, che si sta svolgendo su due dei tre percorsi del La Cala Resort (America Course par 71, Asia Course par 72), a Mijas Costa, nei pressi di Malaga in Spagna. La classifica fa riferimento al par essendo differente quello dei due campii.
Sono in gara 144 concorrenti provenienti da 26 nazioni comprese Argentina, Cile, Pakistan e Indonesia. L’evento si disputa sulla distanza di 54 buche. Dopo 36 il taglio lascerà in gara i primi 65 classificati e i pari merito al 65 posto e, alla conclusione, i primi 35 avranno una ‘carta’ categoria 6, ossia a tempo pieno, e gli altri la ‘carta’ categoria 8. Coloro che usciranno al taglio saranno comunque nella categoria 9.
Sono al vertice quattro concorrenti con “meno 8”: il portoghese Tiago Cruz (64, Asia), gli inglesi Bradley Bawden e Harrison Woan e lo spagnolo Victor Pastor Rufian (63, America), seguiti dall’altro portoghese Tomas Bessa Guimaraes, quinto con “meno 7” (65, As).
Tra gli italiani Jacopo Vecchi Fossa (68, As) precede Carlo Casalegno, 30° con “meno 2” (70, As), Alessandro Aloi (71, As) e Stefano Mazzoli (70, Am), 40.i con “meno 1”, Guglielmo Bravetti (71, Am), Alessandro Stucchi (71, Am), e i dilettanti Alessandro Notaro (71, Am), Ludovico Addabbo e Takayuki Matsui (72, As), 59.i con il par e sulla linea del taglio.
LA VIGILIA - Venti giocatori italiani prendono parte alla finale della Qualifying School dell’Alps Tour (19-21 dicembre) in programma su due dei tre percorsi del La Cala Resort (America Course, Asia Course), a Mijas Costa, nei pressi di Malaga in Spagna.
Sono stati ammessi di diritto Alessandro Aloi, Guglielmo Bravetti, Salvatore Caruso, Carlo Casalegno, Andrea Cavallaro, Michele Cea, Stefano Ciapparelli, Giovanni Craviolo, Stefano Mazzoli, Jacopo Vecchi Fossa e gli amateur Andrea D’Agostino, Takayuki Matsui e Nicola Usai. Sono stati promossi, superando lo Stage 1 della Qualifying School, Lorenzo Castelli, Alessandro Stucchi, Vittorio Andrea Vaccaro e i dilettanti Michele Bosco, Ludovico Addabbo, Edoardo Giletta e Alessandro Notaro.
In gara 144 concorrenti provenienti da 26 nazioni comprese Argentina, Cile, Pakistan e Indonesia. L’evento si svolgerà sulla distanza di 54 buche. Dopo 36 il taglio lascerà in gara i primi 65 classificati e i pari merito al 65 posto e, alla conclusione, i primi 35 avranno una ‘carta’ categoria 6, ossia a tempo pieno, e gli altri la ‘carta’ categoria 8. Coloro che usciranno al taglio saranno comunque nella categoria 9.
Nel field lo spagnolo Daniel Berna, i francesi Edouard España, Leo Lespinasse e Nicolas Peyrichou, l’olandese Philip Bootsma, l’inglese Arrun Singh Brar e il neozelandese Shaun Jones.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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