La coreana Eun-Hee Ji ha vinto con 272 (70 68 67 67, -16) colpi il Kia Classic (LPGA Tour), disputato sul percorso dell’Aviara Golf Club (par 72), a Carlsbad in California, dove è uscita al taglio Giulia Molinaro, 119ª con 149 (72 77, +5).
La vincitrice ha avuto la meglio su Cristie Kerr e Lizette Salas, seconde con 274 (-14), e su Jane Park, Kris Tamulis e sulla coreana In-Kyung Kim, quarte con 275 (-13). Al settimo posto con 276 (-12) la svedese Anna Nordqvist, al 22° con 280 (-8) la canadese Brooke M. Henderson e al 26° con 281 (-7) la cinese Shanshan Feng, leader mondiale. Più indietro la neozelandese Lydia Ko le coreane So Yeon Ryu e Mirim Lee, che difendeva il titolo, 33.e con 282 (-6), la thailandese Ariya Jutanugarn, 39ª con 283 (-5), e Lexi Thompson, 58ª con 286 (-2).
Successo e "hole in one" con auto - Eun-Hee Jo, 31enne di Gapyeong, ha portato a quattro i titoli nel circuito, comprensivi di un major, e ha ricevuto un assegno di 270.000 dollari su un montepremi di 1.800.000 dollari insieme a un graditissimo bonus. Infatti nel turno conclusivo ha realizzato una "hole in one" (buca 14, par 3, yards 166), utilizzando un ferro 7, e ha avuto quale premio un’auto Kia Sorrento. Ha completato il 67 (-5) vincente con cinque birdie e due bogey.
TERZO GIRO - Al vertice del Kia Classic (LPGA Tour), in svolgimento sul percorso dell’Aviara Golf Club (par 72), a Carlsbad in California, si è formato un terzetto con 205 (-11) colpi composto da Lizette Salas (69 67 69) e dalle coreane Eun-Hee Ji (70 68 67) e In-Kyung Kim (67 69 69). E’ scesa al quarto posto con 206 (-10) Cristie Kerr, leader dopo due turni e penalizzata da un 75 (+3), che è affiancata da Cindy LaCrosse, dalla svedese Caroline Hedwall e dalla taiwanese Wei-Ling Hsu.
All’ottavo con 207 (-9) la svedese Anna Nordqvist, al 17° con 209 (-7) la cinese Shanshan Feng, leader mondiale, e la neozelandese Lydia Ko, al 28° con 211 (-5) la coreana Mirim Lee, che ormai non potrà più difendere il titolo, al 35° con 212 (-4) la canadese Brooke M. Henderson, al 40° con 213 (-3) la coreana So Yeon Ruy e la thailandese Ariya Jutanugarn e al 54° con 214 (-2) Lexi Thompson, numero due del Rolex ranking. E’ uscita al taglio Giulia Molinaro, 119ª con 149 (72 77, +5). Il montepremi è di 1.800.000 dollari.
SECONDO GIRO - Giulia Molinaro, 119ª con 149 (72 77, +5) colpi, non ha superato il taglio nel Kia Classic (LPGA Tour) in svolgimento sul percorso dell’Aviara Golf Club (par 72), a Carlsbad in California.
Guida la graduatoria con 131 (67 64, -13) Cristie Kerr, che ha preso un margine di cinque colpi su Lizette Salas, sulla svedese Caroline Hedwall e sulle coreane In-Kyung Kim e Hee Young Park (136, -8) e di sei sull’altra coreana Jeong Eun Lee (137, -7). Tra le otto concorrenti al settimo posto con 138 (-6) la coreana So Yeon Ryu, numero tre mondiale, e con un colpo in più la canadese Brooke M. Henderson, la neozelandese Lydia Ko e per la thailandese Ariya Jutanugarn, 15.e con 139 (-5).
Passo più lento della cinese Shanshan Feng, leader del Rolex ranking, 21ª con 140 (-4) e della coreana Mirim Lee, 43ª con 142 (-2), campionessa in carica, e piuttosto deludente Lexi Thompson, numero due al mondo, 69ª con 144 (par).
Cristie Kerr, 40enne di Miami, con venti titoli nel circuito, gli ultimi due lo scorso anno, comprensivi di due major e uno nel LET, ha rimontato 32 posizioni con otto birdie senza bogey per il 64 (-8) di giornata. Giulia Molinari, dopo il primo turno in par (72), ha nettamente ceduto con un 77 (+5) dovuto a un birdie e a sei bogey. Il montepremi è di 1.800.000 dollari.
PRIMO GIRO - Giulia Molinaro è al 59° posto con 72 (par) colpi dopo il giro iniziale del Kia Classic (LPGA Tour) in svolgimento sul percorso dell’Aviara Golf Club (par 72), a Carlsbad in California. Sono al vertice con 66 (-6) Jackie Stoelting, la coreana Hee Young Park e la svedese Caroline Hedwall, che precedono di una lunghezza Cristie Kerr, la thailandese Ariya Jutanugarn, la danese Nicole Broch Larsen e la coreana In-Kyung Kim (67, -5). In ottava posizione con 68 (-4) la neozelandese Lydia Ko e la coreana So Yeon Ryu, numero tre mondiale, in 12ª la canadese Brooke M. Henderson, e in 22ª con 70 (-2) Lexi Thompson, numero due del Rolex ranking. Più indietro la svedese Anna Nordqvist e la coreana Inbee Park, 39.e con 71 (-1), quindi la cinese Shanshan Feng, leader mondiale, e la coreana Sung Hyun Park, numero quattro, che hanno lo stesso score della Molinaro. Ha perso già ogni possibilità di difendere il titolo la coreana Mirim Lee, 100ª con 74 (+1).
Hee Young Park e Caroline Hedwall hanno segnato sei birdie senza bogey e Jackie Stoelting ha mantenuto lo stesso passo con sette birdie e un bogey. Per Giulia Molinaro quattro birdie e quattro bogey. Il montepremi è di 1.800.000 dollari.
LA VIGILIA - Giulia Molinaro sarà al via nel Kia Classic (22-25 marzo), torneo del LPGA Tour in programma sul percorso dell’Aviara Golf Club, a Carlsbad in California.
Ottimo il field con otto delle prime dieci giocatrici del Rolex Ranking: la cinese Shanshan Feng, leader, le altre sei che la seguono nell’ordine, Lexi Thompson, le coreane So Yeon Ryu e Sung Hyun Park, la thailandese Ariya Jutanugarn, la svedese Anna Nordqvist e la coreana In-Kyung Kim insieme all’altra coreana Inbee Park, numero nove, tornata al successo la scorsa settimana nella Founders Cup.
Atre possibili protagoniste Michelle Wie, Paula Creamer, la spagnola Carlota Ciganda, la canadese Brooke M. Henderson, la neozelandese Lydia Ko e l’australiana Minjee Lee. Difende il titolo la coreana Mirim Lee.
Giulia Molinaro è alla terza gara nel circuito dopo essere giunta 54ª nel Bahamas Classic ed essere uscita al taglio nella Founders Cup. Il montepremi è di 1.800.000 dollari.
Lorenzo Gagli ha vinto con 273 (68 68 69 68, -11) colpi il Barclays Kenya Open, torneo che ha aperto la stagione del Challenge Tour sul percorso del Muthaiga GC (par 71), a Nairobi in Kenya. Il toscano. con una grande prestazione fatta di ottimo gioco e di regolarità negli score, ha prevalso con un par alla terza buca di spareggio contro lo svedese Jens Fahrbring (273 - 72 70 64 67) con il quale aveva terminato alla pari la gara.
I due, dopo un giro finale emozionante e combattuto, hanno segnato un birdie sull’ultima buca escludendo dal playoff il finlandese Kalle Samooja, il cileno Nico Geyger e il tedesco Philipp Mejow, terzi con 274 (-10) e con cui condividevano la prima posizione dopo 17 buche. Al sesto posto con 275 (-9) il sudafricano Oliver Bekker e lo svedese Sebastian Soderberg e al 38° con 282 (70 73 70 69, -2) Alessandro Tadini. Sono usciti al taglio Francesco Laporta, 74° con 144 (69 75, +2), e Federico Maccario, 97° con 146 (73 73, +4).
Sesto titolo per Gagli - Lorenzo Gagli, 32enne di Bagno a Ripoli, ha ottenuto il primo successo nel Challenge Tour e il sesto in carriera, dopo tre titoli nell’Alps Tour (2007), uno nel Campionato PGAI e uno nel Campionato Nazionale Open, entrambi nel 2010. Ha siglato la quarta vittoria stagionale all’estero dei professionisti italiani dopo quelle di Philip Geerts (RTQS #16 Killarney in Sudafrica), di Michele Cea (Ein Bay Open, Egitto, Alps Tour) e di Filippo Bergamaschi (French Tour).
L’azzurro ha iniziato la gara al 15° posto poi è salito al quinto e quindi al quarto da cui è partita la rimonta decisiva. Ha realizzato due birdie in uscita, poi nel rientro dopo un terzo birdie ha frenato con un bogey, ma come detto ha rimesso le cose a posto con il birdie a chiudere (68, -3). Nel playoff, giocato su un par 3 (buca 13, metri 175), dopo la parità nei due primi passaggi, Gagli ha posto la palla a mezzo metro dalla buca con il primo putt e poi ha imbucato per il birdie, mentre Fahrbring ha segnato un bogey. Per lui un assegno di 80.000 euro su un montepremi di 500.000 euro.
Le dichiarazioni - "Non ho parole - ha detto Gagli al termine - per esternare la mia gioia. Non ho apportato correzioni al mio gioco, ma mi sono espresso in tutte le parte del campo come al mio solito, cercando di fare tutto nel modo giusto, rimanendo molto calmo e paziente. Il playoff è stato davvero difficile. Non è il massimo vincere su un errore dell’avversario, ma il golf è anche questo. Tengo comunque a fare i complimenti a Fahrbring, che ha disputato un grande torneo. La vittoria mi dà molta fiducia per affrontare la stagione".
Secondo azzurro a vincere in Kenya - Un lungo applauso ha salutato il successo di Gagli da parte di un pubblico molto numeroso, poi alla premiazione, oltre a ricevere il trofeo, il toscano ha indossato anche la "red jacket" che distingue il vincitore di un torneo nato nel 1991 e appannaggio in passato solo da un altro azzurro, Edoardo Molinari (2007).
TERZO GIRO - Lorenzo Gagli si è portato dal quinto al quarto posto con 205 (68 68 69, -8) colpi procurandosi una chance per poter competere per il titolo nel Barclays Kenya Open, il torneo che ha aperto la stagione del Challenge Tour sul percorso del Muthaiga GC (par 71), a Nairobi in Kenya.
Il toscano è a quattro colpi dal leader, lo svedese Sebastian Soderberg (201 - 70 65 66, -12), che precede i tedeschi Philipp Mejow e Max Schmitt (203, -10). Gagli è affiancato dallo svedese Simon Forsstrom, dal cileno Nico Geyger e dall’inglese Max Orrin. E’ rimasto in retrovia Alessandro Tadini, 55° con 213 (70 73 70, par).
Sebastian Soderberg, 28enne di Eksjo, ha preso il comando con un eagle, quattro birdie e un bogey per il 66 (-5) e ora ha l’opportunità di conquistare il secondo titolo nel circuito dopo essersi imposto in questo evento nel 2016.
Lorenzo Gagli è alla settima gara stagionale dopo le prime sei disputate sull’European Tour (per il quale ha la ‘carta’) con due tagli superati nelle ultime due apparizioni (29° Tshwane Open, 34° Qatar Masters). Si è espresso con quattro birdie e due bogey per il parziale di 69 (-2). Alessandro Tadini ha girato in 70 (-1) colpi con tre birdie e due bogey. Sono usciti al taglio Francesco Laporta, 74° con 144 (69 75, +2), e Federico Maccario, 97° con 146 (73 73, +4).
Consistente il montepremi di 500.000 euro con prima (80.000 euro) e seconda moneta (55.000 euro) che possono far subito indirizzare l’annata nel verso giusto.
SECONDO GIRO - Lorenzo Gagli, replicando il 68 (-3) del primo giro, è salito con 136 (-6) colpi dal 15° al quinto posto nel Barclays Kenya Open, il torneo che ha aperto la stagione del Challenge Tour sul percorso del Muthaiga GC (par 71), a Nairobi in Kenya. E’ rimasto in gara con l’ultimo punteggio utile Alessandro Tadini, 60° con 143 (70 73, +1), mentre sono usciti Francesco Laporta, 74° con 144 (69 75, +2), e Federico Maccario, 97° con 146 (73 73, +4).
E’ salito in vetta con 132 (67 65, -10) il tedesco Max Schmitt che ha lasciato a due colpi il norvegese Kristian Krogh Johannessen. In terza posizione con 135 (-7) gli svedesi Sebastian Soderberg e Simon Forsstrom e in quinta, insieme a Gagli, anche il sudafricano Justin Walters, lo svedese Anton Karlsson e gli inglesi Ben Evans e Max Orrin, quest’ultimo leader dopo un turno insieme allo scozzese Ross Kellett, sceso sulla 15ª piazza con 138 (-4) dopo un 73 (+2).
Max Schmitt, 20 anni e alla prima stagione nel circuito, ha infilato sette birdie contro un bogey per il 65 (-6). Lorenzo Gagli ha girato con un eagle, due birdie e un bogey e Alessandro Tadini con un birdie e tre bogey per il 73. Per Francesco Laporta 75 (+4) colpi con quattro birdie, due bogey e tre doppi bogey e per Federico Maccario 73 con tre birdie, tre bogey e un doppio bogey. Consistente il montepremi di 500.000 euro con prima (80.000 euro) e seconda moneta (55.000 euro) che possono far subito indirizzare l’annata nel verso giusto.
PRIMO GIRO - Buon inizio di tre dei quattro giocatori italiani impegnati nel Barclays Kenya Open, il torneo che ha aperto la stagione del Challenge Tour sul percorso del Muthaiga GC (par 71), a Nairobi in Kenya. Infatti Lorenzo Gagli è al 15° posto con 68 (-3) colpi, Francesco Laporta al 21° con 69 (-2) e Alessandro Tadini al 34° con 70 (-1), mentre è rimasto un po’ attardato Federico Maccario, 94° con 73 (+2), che ha comunque ampie possibilità di recuperare.
Hanno preso il comando con 65 (-6) lo scozzese Ross Kellett e l’inglese Max Orrin, che hanno a ridosso il nordirlandese Michael Hoey, lo svedese Simon Forsstrom e il sudafricano Jaco Ahlers (66, -5). Tra i nove concorrenti in sesta posizione con 67 (-4) il tedesco Phillip Mejow, lo svedese Joel Sjoholm, il francese Joel Stalter e l’inglese Matthew Baldwin.
Entrambi i leader non hanno titoli nel palmarés. Ross Kellett, 29enne di Bellshill, ha segnato due eagle, quattro birdie e due bogey e Max Orrin, 24enne di Margate, ha risposto con sette birdie e un bogey.
Lorenzo Gagli, alla settima gara stagionale dopo le prime sei disputate sull’European Tour, per il quale ha la ‘carta’, con due tagli superati nelle ultime due apparizioni (29° Tshwane Open, 34° Qatar Masters), ha girato con quattro birdie e un bogey, Francesco Laporta con tre birdie e un bogey, Alessandro Tadini con un eagle, tre birdie, due bogey e un doppio bogey e Federico Maccario con un birdie e tre bogey.
Consistente il montepremi di 500.000 euro con prima (80.000 euro) e seconda moneta (55.000 euro) per possono far subito indirizzare l’annata nel verso giusto.
LA VIGILIA - Il Barclays Kenya Open (22-25 marzo) apre la stagione del Challenge Tour che ha in calendario 34 eventi. Sul percorso del Muthaiga GC, a Nairobi in Kenya, saranno in gara Lorenzo Gagli, Alessandro Tadini, Federico Maccario e Francesco Laporta in field in cui figurano molti giocatori di primo piano del circuito attratti da un bel montepremi di 500.000 euro con prima (80.000 euro) e seconda moneta (55.000 euro) per possono far subito indirizzare l’annata nel verso giusto.
Al via gli inglesi Garrick Porteous e Richard McEvoy, l’argentino Estanislao Goya, gli svedesi Oscar Lengden e Oscar Stark, i francesi Victor Perez e Robin Sciot-Siegrist e l’islandese Birgir Hafthorsson, tutti vincitori di almeno una gara nelle ultime due annate. Da seguire anche il sudafricano Jaco Ahlers, il tedesco Sebastian Heisele, il transalpino Joel Stalter, il danese Morten Orum Madsen e lo spagnolo Adria Arnaus, che ora preferisce il diminutivo di Adri per il nome.
Lorenzo Gagli è alla settima gara stagionale dopo le prime sei disputate sull’European Tour (per il quale ha la ‘carta’) con due tagli superati nelle ultime due apparizioni (29° Tshwane Open, 34° Qatar Masters). Francesco Laporta ha partecipato a due tornei del Sunshine Tour con un bel quarto posto nella Dimension Data Pro Am e il 53° nel Cape Town Open. Alessandro Tadini e Federico Maccario sono al debutto.
Bubba Watson ha battuto in finale con un secco 7/6 Kevin Kisner e ha vinto il WGC Dell Technologies Match Play, uno dei quattro eventi stagionali del World Golf Championships, il minicircuito mondiale, le cui gare sono di livello successivo solo ai major. Nella finale per il terzo posto lo svedese Alex Noren ha prevalso per 5/3 su Justin Thomas al quale non è riuscito l’attacco alla leadership mondiale. Infatti gli sarebbe bastato accedere alla finale per centrare l’obiettivo, ma le sue ambizioni sono state spente in semifinale da Watson, che lo ha sconfitto per 3/2 dopo aver messo un punto fermo sul match con un 3 up in sei buche. Thomas ha avuto una buona reazione nelle successive tre buche rimettendosi in partita (1 down), ma l’avversario ha ripreso la sua marcia e ha rapidamente chiuso il conto. Il tal modo Dustin Johnson è rimasto in cima al world ranking per soli 39 centesimi di punto. Nell’altra semifinale Kevin Kisner ha avuto ragione di Alex Noren alla prima buca di spareggio.
In finale non c’è stata storia. Watson ha dato spettacolo e dopo cinque buche, tutte vinte (5 up), il titolo era praticamente già suo. Non contento ha insistito e Kisner ha alzato bandiera bianca appena alla 12ª. Watson si è imposto in sei dei sette incontri disputati, pareggiandone solo uno nel girone eliminatorio con Julian Suri, dove ha prevalso sul sudafricano Branden Grace (5/3) e sull’australiano Marc Leishman (3/2). Poi è arrivato alla giornata finale superando Brian Harman (2/1) e il thailandese Kiradech Aphibarnrat (5/3). Il 39enne di Bagdad (Florida), ha portato a undici i titoli nel PGA Tour, comprensivi di due major e di due WGC, e ha ricevuto un assegno di 1.700.000 dollari su un montepremi di 10 milioni di dollari.
Al torneo ha partecipato anche Francesco Molinari, uscito nel turno eliminatorio dove si è classificato secondo sconfitto nella gara decisiva da Justin Thomas (7/5). Il torinese aveva vinto i primi due match (3/1 su Patton Kizzire, 3/2 su Luke List) e complessivamente ha offerto una buona prova dimostrandosi in crescita di condizione.
QUARTO TURNO MATCH PLAY - Justin Thomas-Bubba Watson e Kevin Kisner-Alex Noren (Sve) i match di semifinale del WGC Dell Technologies Match Play, uno dei quattro eventi stagionali del World Golf Championships, il minicircuito mondiale, le cui gare sono di livello successivo solo ai major. Sul percorso dell’Austin CC, ad Austin nel Texas, non ha superato il turno eliminatorio Francesco Molinari che dopo aver vinti i primi due incontri del Gruppo 2 (3/1 su Patton Kizzire; 3/2 su Luke List), è stato battuto in quello decisivo da Justin Thomas (7/5) terminando secondo in graduatoria e quindi out poiché passavano agli ottavi solo i primi dei 16 raggruppamenti. Resta comunque la bella prova del torinese, sicuramente in crescita di condizione.
Negli ottavi Justin Thomas ha travolto il coreano Si Woo Kim (6/5), poi ha portato a cinque i successi in altrettanti match superando il tenace Kyle Stanley (2/1). Imbattuto anche Alex Noren che, dopo aver fatto l’en-plein nel suo gruppo, ha messo fuori gioco con un secco 5/3 Patrick Reed, che aveva eliminato Jordan Spieth (2/1) nel suo girone, e poi si è liberato dell’australiano Cameron Smith (4/2). Neanche Bubba Watson ha perso, però con un pareggio nel suo gruppo. Ha avuto qualche problema con Brian Harman (2/1) e vita facile con il thailandese Kiradech Aphibarnarat (5/3) fino a quel momento sempre vincente. Unica vera sorpresa la sconfitta negli ottavi dello spagnolo Sergio Garcia (3/1 da Kyle Stanley). Il montepremi è di 10.000.000 di dollari.
TERZO TURNO MATCH PLAY - Francesco Molinari è stato sconfitto per 7/5 da Justin Thomas, numero due mondiale, nel terzo incontro del turno eliminatorio e non ha avuto accesso agli ottavi di finale del WGC Dell Technologies Match Play, uno dei quattro eventi stagionali del World Golf Championships, il minicircuito mondiale, le cui gare sono di livello successivo solo ai major.
Sul percorso dell’Austin CC, ad Austin nel Texas, il torinese, secondo nel suo raggruppamento e autore comunque di una bella prova con due match vinti (3/1 su Patton Kizzire; 3/2 su Luke List), nulla ha potuto contro un avversario determinato soprattutto a raggiungere la finale, nel qual caso diventerà il nuovo leader del World ranking. Thomas è andato subito 2 up, Molinari ha reagito alla terza buca riducendo lo svantaggio, ma sulle due successive lo statunitense ha messo un punto fermo sull’incontro con due birdie (3 up), poi il suo vantaggio è andato progressivamente aumentando fino alla conclusione sulla 13ª.
Tra le sorprese del torneo le tre sconfitte subite da Dustin Johnson, leader mondiale e campione uscente, estromesso insieme allo spagnolo Jon Rahm, secondo lo scorso anno, a Phil Mickelson e al nordirlandese Rory McIlroy. Hanno invece concluso il proprio girone a punteggio pieno, oltre a Thomas, l’iberico Sergio Garcia, il thailandese Kiradech Aphibarnrat, Charles Howell III, lo svedese Alex Noren, l’inglese Ian Poulter e Patrick Reed che nell’incontro decisivo ha messo fuori gioco Jordan Spieth (2/1). Sono passati dopo playoff, avendo terminato loro girone a pari punti, Kyle Stanley (2ª sull’inglese Paul Casey), il sudafricano Louis Oosthuizen (1ª su Jason Dufner) e l’inglese Tyrrell Hatton (1ª su Brendan Steele).
Questi i match degli ottavi: Brian Harman-Bubba Watson; Kiradech Aphibarnrat-Charles Howell III; Sergio Garcia-Kyle Stanley; Justin Thomas-Si Woo Kim; Cameron Smith-Tyrrell Hatton; Patrick Reed-Alex Noren; Louis Oosthuizen-Ian Poulter; Kevin Kisner-Matt Kuchar. Dopo gli ottavi si svolgeranno subito i quarti, poi nell’ultima giornata semifinali e finale primo e terzo posto. Il montepremi è di 10.000.000 di dollari.
SECONDO TURNO MATCH PLAY - Francesco Molinari ha superato per 3/2 Luke List nella seconda giornata dei turni eliminatori del WGC Dell Technologies Match Play, uno dei quattro eventi stagionali del World Golf Championships, il minicircuito mondiale, le cui gare sono di livello successivo solo ai major. Per accedere agli ottavi di finale l’azzurro dovrà vedersela con Justin Thomas (3/1 su Patton Kizzire) con il quale guida la classifica del Gruppo 2 a punteggio pieno. Peraltro Thomas, numero due mondiale, in caso di successo nella gara diventerebbe il nuovo numero 1.
Sul percorso dell’Austin CC, ad Austin nel Texas sono continuate le sorprese con l’eliminazione anticipata dei due finalisti dello scorso anno, Dustin Johnson (4/3 dal canadese Adam Hadwin), leader del World Ranking e campione uscente, e lo spagnolo Jon Rahm (1 up da Chez Reavie), e con le sconfitte di giornata che hanno complicato il cammino dell’australiano Jason Day (3/1 da Jason Dufner) e del giapponese Hideki Matsuyama (1 up dall’australiano Cameron Smith). Si sono riscattati il nordirlandese Rory McIlroy (2/1 sul venezuelano Jhonattan Vegas) e Phil Mickelson (1 up sul giapponese Sathoshi Kodaira), la cui qualificazione non dipenderà però solo da loro, e non ha avuto problemi lo spagnolo Sergio Garcia (2 up sul sudafricano Dylan Frittelli).
Nella giornata finale da seguire altri scontri diretti per il passaggio del turno tra concorrenti in vetta ai rispettivi gironi: Alex Noren (Sve)-Tony Finau: Jordan Spieth-Patrick Reed; Sergio Garcia-Xander Schauffele
Francesco Molinari ha subito attaccato Luke List, che sulle prime dodici buche ha annullato tre vantaggi dell’azzurro, poi dalla 13ª alla 16ª il torinese ha cambiato marcia e ha chiuso il conto approfittando di un errore dell’avversario e poi con due birdie. Molinari è all’ottava presenza nel torneo dove, con i due successi attuali (il primo su Kizzire 3/1) ha portato il suo score a 4 vittorie e dieci sconfitte nel match play disputati. Nei primi due turni è stato il giocatore che ha effettuato più birdie, ben 13, contro i 12 di Alex Noren e Zach Johnson e gli 11 di Sergio Garcia, Yusaku Miyazato e del thailandese Kiradech Aphibarnrat.
Dopo la conclusione della fase a gironi i 16 vincitori di ciascun raggruppamento saranno ammessi agli ottavi che si svolgeranno insieme ai quarti sabato 24 marzo, con semifinali e finali per primo e terzo posto domenica 25 marzo. Tutti i match play si disputano su 18 buche. Il montepremi è di 10.000.000 di dollari.
PRIMO TURNO MATCH PLAY - Francesco Molinari ha battuto per 3/1 Patton Kizzire nella prima delle tre gare del turno eliminatorio del WGC Dell Technologies Match Play, il secondo dei quattro eventi stagionali del World Golf Championships, il minicircuito mondiale, le cui gare sono di livello successivo solo ai major.
Sul percorso dell’Austin CC, ad Austin nel Texas, il torinese è in vetta alla classifica del Gruppo 2 insieme a Justin Thomas, che su superato Luke List (2 up). In gara i primi 64 del world ranking, a scalare oltre per compensare le defezioni, divisi in 16 gruppi di quattro che si affrontano in un girone all’italiana, ossia ognuno incontra gli altri tre, con classifica a punti. Al termine i 16 vincitori di ciascun raggruppamento saranno ammessi agli ottavi che si svolgeranno insieme ai quarti sabato 24 marzo, con semifinali e finali per primo e terzo posto domenica 25 marzo. Tutti i match play si disputano su 18 buche.
Non sono mancate le sorprese con le sconfitte inattese di Dustin Johnson, numero uno mondiale e campione uscente (3/1 dall’austriaco Bernd Wiesberger), del nordirlandese Rory McIlroy (2/1 da Peter Uihlein) e di Phil Mickelson (3/2 da Charles Howell III). Secondo le previsioni i successi dell’australiano Jason Day (4/2 su James Hahn), del sudafricano Louis Oosthuizen (1 up su Jason Dufner), di Jordan Spieth (2/1 sul sudafricano Charl Schwartzel), di Patrick Reed (3/2 sul cinese Haotong Li), di Bubba Watson (5/3 sul sudafricano Branden Grace) e dello spagnolo Sergio Garcia (1 up sull’indiano Shubhankar Sharma, numero 1 della money list europea).
Il match tra Francesco Molinari e Patton Kizzire, vincitore quest’anno di due tornei sul PGA Tour (OHL Classic e Sony Open), è stato in equilibrio per otto buche (vantaggio dell’azzurro, due buche per lo statunitense e parità alla 6ª) poi il torinese è andato 2 up (8ª e 9ª) e per l’avversario è rimasto solo un vano inseguimento. Ha accorciato due volte le distanze, ma c’è stata sempre la pronta replica dell’azzurro che ha chiuso in conto alla 16ª e 17ª. Nel prossimo turno Molinari affronterà List e Kizzire se la vedrà con Thomas. Il montepremi è di 10.000.000 di dollari.
LA VIGILIA - Francesco Molinari sarà tra i 64 selezionati concorrenti che prendono parte al WGC Dell Technologies Match Play (21-25 marzo), il secondo dei quattro eventi stagionali del World Golf Championships, il minicircuito mondiale, le cui gare sono di livello successivo solo ai major. Sono ammessi i primi 64 del world ranking, a scalare oltre per compensare le defezioni, che competeranno a eliminazione diretta sul percorso dell’Austin CC, ad Austin nel Texas.
Da tre anni è stata adottata una nuova formula che garantisce a tutti i partecipanti almeno tre match. Infatti i 64 concorrenti sono stati divisi in 16 gruppi di quattro e si affronteranno in un girone all’italiana, ossia ognuno incontrerà gli altri tre, con classifica a punti. Al termine i 16 vincitori di ciascun raggruppamento saranno ammessi agli ottavi che si svolgeranno insieme ai quarti sabato 24 marzo, con semifinali e finali per primo e terzo posto domenica 25 marzo. Tutti i match play si svolgeranno su 18 buche.
Difende il titolo Dustin Johnson, leader mondiale, in un field di valore assoluto che comprende, tra gli altri, Justin Thomas (n. 2), lo spagnolo Jon Rahm (n. 3), Jordan Spieth (n.4), il giapponese Hideki Matsuyama (n. 6), il nordirlandese Rory McIlroy (n. 7), l’iberico Sergio Garcia (n. 10), l’australiano Jason Day (n. 11) e gli inglesi Tommy Fleetwood (n. 12) e Paul Casey (n. 13). Tra i primi 20 del ranking mancheranno solo l’inglese Justin Rose (n. 5), Rickie Fowler (n. 8), Brooks Koepka (n. 9) e lo svedese Henrik Stenson (n. 14). Non sarà in gara Tiger Woods essendo al momento solo 105° nella graduatoria mondiale.
Francesco Molinari, che lo scorso anno fu costretto al ritiro nel secondo incontro per un incidente al polso, è stato inserito nel gruppo 2 insieme a Justin Thomas, Patton Kizzire e a Luke List. Affronterà nell’ordine Kizzire, List e Thomas.
Tra i match del primo turno: Dustin Johnson-Bernd Wiesberger (Aut); Jon Rahm-Keegan Bradley e Sergio Garcia-Shubhankar Sharma (Ind). Il montepremi è di 10.000.000 di dollari.
Questi i raggruppamenti:
Gruppo 1: Dustin Johnson, Kevin Kisner, Adam Hadwin, Bernd Wiesberger
Gruppo 2: Justin Thomas, Francesco Molinari, Patton Kizzire, Luke List
Gruppo 3: Jon Rahm, Kiradech Aphibarnrat, Chez Reavie, Keegan Bradley
Gruppo 4: Jordan Spieth, Patrick Reed, Haotong Li, Charl Schwartzel
Gruppo 5: Hideki Matsuyama, Patrick Cantlay, Cameron Smith, Yusaku Miyazato
Gruppo 6: Rory McIlroy, Brian Harman, Jhonattan Vegas, Peter Uihlein
Gruppo 7: Sergio Garcia, Xander Schauffele, Dylan Frittelli, Shubhankar Sharma
Gruppo 8: Jason Day, Louis Oosthuizen, Jason Dufner, James Hahn
Gruppo 9: Tommy Fleetwood, Daniel Berger, Kevin Chappell, Ian Poulter
Gruppo 10: Paul Casey, Matthew Fitzpatrick, Kyle Stanley, Russell Henley
Gruppo 11: Marc Leishman , Branden Grace, Bubba Watson, Julian Suri
Gruppo 12: Tyrrell Hatton, Charley Hoffman, Brendan Steele, Alexander Levy
Gruppo 13: Alex Noren, Tony Finau, Thomas Pieters, Kevin Na
Gruppo 14: Phil Mickelson, Rafa Cabrera Bello, Satoshi Kodaira, Charles Howell III
Gruppo 15: Pat Perez, Gary Woodland, Webb Simpson, Si Woo Kim
Gruppo 16: Matt Kuchar, Ross Fisher, Yuta Ikeda, Zach Johnson
Diretta su Sky - Il torneo su Sky - Il WGC Dell Technologies Match Play viene teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: mercoledì 21 marzo, dalle ore 20,30 alle ore 1 (Sky Sport 3 HD); giovedì 22 e venerdì 23, dalle ore 19 alle ore 1 (Sky Sport 3 HD); sabato 24, dalle ore 15 alle ore 23 (Sky Sport Plus HD); domenica 25, dalle ore 17 alle ore 1,30 (Sky Sport Plus HD). Commento di Silvio Grappasonni, Nicola Pomponi, Massimo Scarpa e di Roberto Zappa
Filippo Bergamaschi ha vinto con 205 (68 68 69, -11) colpi la finale della French Tour Qualifying School Final che si è disputata sul percorso del Golf de Montpellier Massane (par 72), a Baillargues in Francia. E’ il terzo successo stagionale all’estero dei professionisti italiani dopo quelli di Philip Geerts (RTQS #16 Killarney in Sudafrica) e di Michele Cea (Ein Bay Open, Egitto, Alps Tour).
Il torneo era valido per accedere alle gare del circuito francese e i primi cinque classificati potranno partecipare ai quattro eventi transalpini del Challenge Tour, mentre gli altri 36 concorrenti che hanno superato il taglio avranno diritto a prendere parte oltr’Alpe quelle dell’Alps Tour.
Bergamaschi ha dominato dopo una corsa di testa lasciando a tre colpi lo spagnolo Santiago Tarrio (208, -11), ma gli italiani sono stati protagonisti con altri tre classificati tra i top ten. Michele Cea, terzo con 211 (68 72 71, -5), insieme ai due dilettanti francesi Paul Margolis e Gabriel Naveau, ha acquisito gli stessi diritti del vincitore, mentre Edoardo Raffaele Lipparelli, sesto con 212 (68 72 72, -4) alla pari con il transalpino Baptiste Chapellan, ed Enrico Di Nitto, ottavo con 213 (71 74 68, -3), ci sono andati molto vicini.
Saranno sui tornei francesi dell’Alps Tour anche Jacopo Vecchi Fossa, 18° con 219 (+3), Guido Migliozzi, 21° con 220 (+4), e Rocco Sanjust, 26° con 221 (+5). Sono usciti al taglio Luca Cianchetti, 42° con 151 (+7) e fuori per un colpo, Alessandro Grammatica, 63° con 156 (+12), e Paolo Cuomo, 72° con 158 (+14).
Filippo Bergamaschi, 27enne di Treviglio nel 2016 vincitore del Campionato Nazionale Open, è stato in testa sin dal primo giro. Dopo 18 buche ha avuto la compagnia di Michele Cea e di Edoardo Raffaele Lipparelli (68, -4) e nel secondo è rimasto al vertice da solo (136. -8). Nel turno finale ha mantenuto la leadership con un parziale di 69 (-5) frutto di cinque birdie e di due bogey.
Philip Geerts si è classificato al 28° posto con 361 (73 70 72 78 68, +1) colpi nella finale della Qualifying School del Sunshine Tour e ha ottenuto una delle 32 ‘carte’ per il circuito sudafricano 2018.
Sul percorso del Randpark Golf Club (par 72), a Randburg in Sudafrica, il 24enne azzurro ha rimontato dalla 50ª posizione con un 68 (-4) entrando in zona qualifica con un birdie sull’ultima buca, dopo cinque birdie e due bogey in precedenza.
Philip Geerts è arrivato alla finale attraverso il minitour IGT Race to QSchool che concedeva la partecipazione a questo evento ai primi dieci dell’ordine di merito dove è terminato terzo dopo essersi imposto a febbraio nel RTQS #16 Killarney, disputato al Killarney Country Club, e aver collezionato alcuni ottimi piazzamenti.
La gara è stata vinta con 344 (71 66 70 72 65, -16) colpi dal sudafricano Thriston Lawrence, che ha preceduto due dilettanti, l’inglese Todd Clements, secondo con 348 (-12), e l’altro giocatore di casa Louis Albertse, terzo con 349 (-11). Al quarto posto con 350 (-10) Jason Smith, al quinto con 351 (-9) l’amateur Theunis Bezuidenhout e al sesto con 353 (-7) Anton Haig.
L’evento, avversato dal maltempo, si è concluso con un giorno di ritardo a causa dei ritardi accumulati per le interruzioni del gioco. Si è svolto sulla distanza di 90 buche con taglio dopo 72 che ha lasciato in gara 60 concorrenti per la volata verso la ‘carta’.
QUARTO GIRO CONCLUSO- Terminerà con un giorno di ritardo a causa delle interruzioni per il maltempo la Qualifying School del Sunshine Tour, in svolgimento sul percorso del Randpark Golf Club (par 72), a Randburg in Sudafrica.
Nella quinta giornata di gara si è potuto concludere solo il quarto giro con taglio che ha lasciato in gara 60 concorrenti. Costoro competeranno per le ‘carte’ che saranno assegnati ai primi 30 in graduatoria e ai pari merito al 30° posto.
Philip Geerts, unico italiano in campo, ha perso terreno nel quarto turno con un 78 (+6) ed è scivolato dalla ‘zona carta’ al 50° posto con 293 (73 70 72 78, +5) e ora dovrà scendere ben sotto par nel turno finale per accedere al Sunshine Tour. Sono rimasti leader con 273 (-15) colpi, anche bloccati tutto il giorno in club house poiché avevano terminato il giro nella giornata precedente prima della sospensione, i due dilettanti Louis Albertse (69 65 70 69), sudafricano, e Todd Clements (273 - 67 64 68 74), inglese. Seguono Anton Haig (278, -10), Thriston Lawrence (279, -9) e Jason Smith (280, -8). In sesta posizione con 282 (-6) Victor Lange e l’amateur Theunis Bezuidenhout e in ottava con 283 (-5) Heinrich Bruiners e l’altro dilettante Gideon van der Vyver
Philip Geerts (un birdie e sette bogey per lui) si è qualificato attraverso il minitour IGT Race to QSchool che concedeva la partecipazione a questa finale ai primi dieci dell’ordine di merito. Geerts ha ottenuto il terzo posto dopo essersi imposto a febbraio nel RTQS #16 Killarney, disputato al Killarney Country Club, e aver collezionato alcuni ottimi piazzamenti.
QUARTO GIRO SOSPESO - Quarto giro sospeso per maltempo nella Qualifying School del Sunshine Tour, in svolgimento sul percorso del Randpark Golf Club (par 72), a Randburg in Sudafrica, e classifica provvisoria suscettibile di cambiamenti anche importanti. Philip Geerts, unico italiano in gara, ha giocato solo tre buche, con un bogey (73 70 72, -1 nei primi tre turni) e si trova al 25° posto con il par.
In vetta il dilettante sudafricano Louis Albertse (273 - 69 65 70 69, -15) ha raggiunto l’altro amateur inglese Todd Clements (273 - 67 64 68 74), ma entrambi, almeno in teoria, potrebbero essere raggiunti da Jason Smith, fermato dopo sei buche sul "meno 10". Al quarto posto con "meno 8" Thriston Lawrence (6
ª buca) e al quinto con "meno 6" il dilettante Theunis Bezuidenhout, che ha concluso con 282 colpi, Anton Haig e Victor Lange, stoppati anche loro dopo sei buche.
Il torneo si svolge sulla distanza di 90 buche. Dopo 72 il taglio promuoverà al giro finale i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. Al termine i primi 30 in graduatoria e i pari merito al 30° posto riceveranno una ‘carta’ categoria 9 per il circuito 2018.
Philip Geerts si è qualificato attraverso il minitour IGT Race to QSchool che concedeva la partecipazione a questa finale ai primi dieci dell’ordine di merito. Geerts ha ottenuto il terzo posto dopo essersi imposto a febbraio nel RTQS #16 Killarney, disputato al Killarney Country Club, e aver collezionato alcuni ottimi piazzamenti.
TERZO GIRO - Philip Geerts, 23° con 215 (73 70 72, -1) colpi, ha recuperato altre tre posizioni nel terzo giro della Qualifying School del Sunshine Tour, in svolgimento sul percorso del Randpark Golf Club (par 72), a Randburg in Sudafrica.
Il dilettante inglese Todd Clements ha mantenuto il comando con 199 (67 64 68, -17) colpi, cinque di vantaggio sull’amateur sudafricano Louis Albertse (204, -12). Al terzo posto con 206 (-10) Jason Smith, al quarto con 207 (-9) Thriston Lawrence e al quinto con 208 (-8) Victor Lange.
Todd Clements ha segnato sei birdie e due bogey per il 68 (-4) di giornata e Philip Geerts, che si trova in zona ‘carta’, ha girato nel 72 del par con tre birdie e altrettanti bogey.
Il torneo si svolge sulla distanza di 90 buche. Dopo 72 il taglio promuoverà al giro finale i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. Al termine i primi 30 in graduatoria e i pari merito al 30° posto riceveranno una ‘carta’ categoria 9 per il circuito 2018.
SECONDO GIRO - Philip Geerts è salito dal 46° al 26° posto con 143 (73 70, -1) colpi nella Qualifying School del Sunshine Tour, ma la classifica è provvisoria poiché il secondo giro non è stato portato a compimento per l’oscurità, tuttavia al termine del turno non sono previste variazioni rilevanti.
Sul percorso del Randpark Golf Club (par 72), a Randburg in Sudafrica, sono al proscenio tre dilettanti: l’inglese Todd Clements, che ha preso il largo con 131 (67 64, -13) colpi, grazie a un 64 (-8), e i sudafricani Louis Albertse, secondo con 134 (-10), e Theunis Bezuidenhout, terzo con 138 (-6). Al quarto posto con 139 Duane Keun, ma hanno lo stesso "meno 5" anche Thriston Lawrence, fermato dopo 15 buche, e Jason Smith, stoppato alla 12ª, che possono sorpassarlo.
Todd Clements è salito in vetta con nove birdie e un bogey e Philip Geerts, che si è portato in zona ‘carta’, ha girato in 70 (-2) con tre birdie e un bogey.
Il torneo si svolge sulla distanza di 90 buche. Dopo 72 il taglio promuoverà al giro finale i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. Al termine i primi 30 in graduatoria e i pari merito al 30° posto riceveranno una ‘carta’ categoria 9 per il circuito 2018.
Philip Geerts si è qualificato attraverso il minitour IGT Race to QSchool che concedeva la partecipazione a questa finale ai primi dieci dell’ordine di merito. Geerts ha ottenuto il terzo posto dopo essersi imposto a febbraio nel RTQS #16 Killarney, disputato al Killarney Country Club, e aver collezionato alcuni ottimi piazzamenti.
PRIMO GIRO - Philip Geerts ha iniziato al 46° posto con 73 (+1) colpi la finale della Qualifying School del Sunshine Tour, che si sta svolgendo sul percorso del Randpark Golf Club, a Randburg in Sudafrica. Guida la graduatoria con 66 (-6) il dilettante sudafricano Erhard Lambrechts che precede l’inglese Todd Clements (67, -5). Al quarto posto con 68 (-4) Wayne Stroebel e l’altro inglese Ben Robinson e al quinto con 69 (-3) Jason Viljoen, i due amateur Ruhan van Dijk e Louis Albertse e lo svedese Philip Eriksson.
Erhard Lambrechts ha segnato sei birdie senza bogey e Philip Geerts tre birdie e quattro bogey. Il torneo si svolge sulla distanza di 90 buche. Dopo 72 il taglio promuoverà al giro finale i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. Al termine i primi 30 in graduatoria e i pari merito al 30° posto riceveranno una ‘carta’ categoria 9 per il circuito 2018.
Philip Geerts si è qualificato attraverso il minitour IGT Race to QSchool che concedeva la partecipazione a questa finale ai primi dieci dell’ordine di merito. Geerts ha ottenuto il terzo posto dopo essersi imposto a febbraio nel RTQS #16 Killarney, disputato al Killarney Country Club, e aver collezionato alcuni ottimi piazzamenti.
LA VIGILIA -Philip Geerts partecipa alla finale della Qualifying School del Sunshine Tour (19-23 marzo), che avrà luogo sul percorso del Randpark Golf Club, a Randburg in Sudafrica. Il torneo si svolge sulla distanza di 90 buche. Dopo 72 il taglio promuoverà al giro finale i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. Al termine i primi 30 in graduatoria e i pari merito al 30° posto riceveranno una ‘carta’ categoria 9’ per il circuito 2018
Philip Geerts si è qualificato attraverso il minitour IGT Race to QSchool che concedeva la partecipazione a questa finale ai primi dieci dell’ordine di merito. Geerts ha ottenuto il terzo posto dopo essersi imposto a febbraio nel RTQS #16 Killarney, disputato al Killarney Country Club, e aver collezionato alcuni ottimi piazzamenti.
Andrea Romano e l’austriaca Emma Spitz hanno vinto i Campionati Internazionali d’Italia che si sono svolti sui percorsi dell’Acaya Golf Resort & SPA (par 71), a Vernole (LE), e del Donnafugata Golf Resort & Spa (par 72), a Ragusa. I giocatori italiani sono stati i grandi protagonisti con il secondo posto di Alessandra Fanali, numerosi piazzamenti tra i top ten e la vittoria nella Nations Cup in entrambi i tornei
La rimonta di Romano - All’Acaya GR è stato duello azzurro fino alle ultime battute con Andrea Romano, autore di una grande rimonta iniziata dalla quarta posizione, che si è imposto con 280 (69 70 72 69, -4) recuperando i cinque colpi di ritardo che aveva da Gianmarco Manfredi, leader dopo tre turni, e poi superandolo di uno (281, -3). A completare il trionfo azzurro la terza piazza di Stefano Ciapparelli (284, par) insieme all’inglese Jake Bolton, e la decima di Dylan De Prosperis (286, +2). In buona classifica anche Jacopo Albertoni, 12° con 288 (+4) e Riccardo Leo, 16° con 289 (+5).
"Questa mattina - ha detto il vincitore - pensavamo che non si giocasse per il vento. Io però ero molto convinto e avevo una voglia di scendere in campo come mai mi era capitato in condizioni simili. Ritenevo che con il vento cinque colpi di ritardo fossero recuperabili. Poi non avrei potuto esprimermi meglio, ma francamente non mi aspettavo un score di ‘-2’. Si è deciso tutto all’ultima buca quando io ho recuperato un difficile par dopo essere finito fuori pista, mentre Manfredi ha sbagliato da quattro metri per andare al playoff. Oggi ho avuto un ottimo feeling con il putter a differenza dei giorni precedenti. Ho messo a segno alcuni putt importanti che mi hanno dato la carica giusta".
Andrea Romano, diciotto anni a giugno prossimo e portacolori del Country Club Castelgandolfo, è stato colto dalla passione del golf sin da bambino pur non avendo in famiglia parenti golfisti. Ha ottenuto la seconda vittoria stagionale italiana all’estero dopo quella di Stefano Mazzoli negli Stati Uniti (Wexford Plantation Intercollegiate). Fa parte della squadra azzurra, con cui lo scorso anno ha conquistato il bronzo agli Europei Boys, e tra i suoi successi spicca quello nel prestigioso English Boys' Under 18 Open Amateur/Carris Trophy (2017).
Otto italiane tra le top 11- Le italiane hanno tenuto banco nel torneo femminile al Donnafugata GR dove in otto hanno occupato le prime undici posizioni, ma il successo è andato all’austriaca Emma Spitz (280 - 69 74 74 71, par), che dopo aver raggiunto nel finale una brillante Alessandra Fanali (288 - 70 72 75 71) l’ha poi superata con un par alla prima buca di spareggio. L’azzurra era in vantaggio dopo nove buche, che aveva condotto con un parziale di 31 (-5), ma nel rientro ha avuto qualche problema con il vento, dove invece la Spitz si è trovata meglio e ha potuto recuperare (71, -1 per entrambe, seconde dopo il terzo turno). Nel playoff la Fanali ha mandato la palla lunga al green e non ha potuto evitare il bogey.
Al terzo posto con 292 (+4) Clara Manzalini e al quarto con 293 (+5) Alessia Nobilio. Al quinto con 294 (+6) la danese Karen Fredgaard e l’olandese Zhen Bontan, leader dopo 54 buche, quindi Caterina Don e Virginia Bossi (295, +7), Federica Torre (297, +9), Amber Lee Svendsen (298, +10) ed Emilie Alba Paltrinieri (299, +11).
"Ci ho creduto fino all’ultimo colpo - ha scritto la Fanali, tesserata per il Marco Simone G&CC, sul profilo Instagram - e pensavo che fosse finalmente arrivato il momento buono. Purtroppo non è stato così, ma sono felice per la grande settimana e per il gioco che continua a consolidarsi e a migliorare".
Nations Trophy tutto azzurro - Doppio successo azzurro nel Nations Trophy. Nel torneo maschile si è imposta Italia 2 (Gianmarco Manfredi, Riccardo Bregoli, Julien Paltrinieri) con 418 (139 135 144, -8) colpi davanti a Italia 1 (Giacomo Fortini, Andrea Romano, Giovanni Manzoni) con 423 (-3). In quello femminile ha dominato Italia 1 (Alessandra Fanali Clara Manzalini, Alessia Nobilio) con 426 (145 140 141, -6) e largo margine su Danimarca e Austria (440, +8). Quarta con 445 (+13) Italia 2 (Letizia Bagnoli, Caterina Don, Emilie Alba Paltrinieri).
TERZO GIRO - Sui percorsi dell’Acaya Golf Resort & SPA (par 71), a Vernole (LE), e del Donnafugata Golf Resort & Spa (par 72), a Ragusa, si concludono i Campionati Internazionali d’Italia rispettivamente maschili e femminili.
Nel torneo maschile all’Acaya GR Gianmarco Manfredi, nuovo leader con 206 (70 65 71, -7) colpi, ha fatto il vuoto. Il 17enne nato a Massa e tesserato per il Country Club Castelgandolfo ha preso quattro colpi di vantaggio su Jacopo Albertoni (210 - 65 70 75, -3), al secondo posto per il terzo giro di fila, e sullo spagnolo David Puig.
In quarta posizione con 211 (-2) Andrea Romano, risalito dall’ottava, insieme all’iberico Jorge Maicas, all’olandese Philip Bootsma e all’inglese Charlie Thornton, in vetta per due turni. In buona classifica anche Riccardo Leo, Dylan De Prosperis e Julien Paltrinieri, ottavi con 212 (-1), e Stefano Ciapparelli, 16° con 213 (par). Poco dietro Massimiliano Campigli, 18° con 214 (+1), Francesco Donaggio e Giacomo Fortini, 26.i con 216 (+3). Il taglio dopo 54 buche ha lasciato in gara 62 concorrenti tra i quali 24 italiani. E’ uscito Mirko Vucinic, ex attaccante di Lecce, Roma e Juventus, 130° con 248 (+35).
Italia 2 (Gianmarco Manfredi, Riccardo Bregoli, Julien Paltrinieri) ha vinto con 418 (139 135 144, -8) colpi il Nations Trophy davanti a Italia 1 (Giacomo Fortini, Andrea Romano, Giovanni Manzoni) con 423 (138 140 145, -3) e all’Austria, terza con 433 (+7).
Nel torneo femminile al Donnafugata GR è passata a condurre con 216 (77 70 69, par) l’olandese Zhen Bontan, ma saranno in corsa per il titolo le sei concorrenti che la seguono a un solo colpo comprese quattro azzurre, Alessia Nobilio (217 - 75 72 70, +1), Clara Manzalini (78 68 71), Virginia Bossi (71 73 73) e Alessandra Fanali (70 72 75) affiancate dall’austriaca Emma Spitz e dalla danese Karen Fredgaard, al comando dopo due turni.
Sembrano fuori gioco tutte le altre anche se la svizzera Elena Moosmann e la tedesca Miriam Emmert, ottave con 211 (+5), hanno la potenzialità per recuperare. Stanno conducendo una buona gara Emilie Alba Paltrinieri e Amber Lee Svendsen, decime con 222 (+6), Caterina Don e Federica Torre, 14.e con 224 (+8), Anna Zanusso, 17ª con 225 (+9) e Benedetta Moresco, 19ª con 227 (+11). Il taglio ha promosso al turno finale 60 giocatrici tra le quali 26 italiane.
SECONDO GIRO - Sui percorsi dell’Acaya Golf Resort & SPA (par 71) a Vernole (LE), e del Donnafugata Golf Resort & Spa (par 72), a Ragusa, si è svolta la seconda giornata dei Campionati Internazionali d’Italia rispettivamente maschili e femminili.
Nella gara maschile, all’Acaya GR, l’inglese Charlie Thornton è rimasto al comando con 134 (63 71, -8) e ha mantenuto il secondo posto con 137 (65 70, -7) Jacopo Albertoni affiancato dall’altro azzurro Gianmarco Manfredi (137 - 70 65), risalito dal 17° con un ottimo 65 (-6), e dagli olandesi Kiet Van der Weele, e Robin Van Deutekom.
Al sesto con 138 (-4) lo spagnolo Victor Pastor e il francese Pierre Pineau e all’ottavo con 139 (-3) e buone possibilità di rimonta Julien Paltrinieri, Andrea Romano, Giacomo Fortini, Riccardo Leo e Stefano Ciapparelli. Poco dietro Massimiliano Campigli, 15° con 140 (-2), e Pietro Bovari 20° con 141 (-1). E’ rimasto in bassa classifica Mirko Vucinic, ex attaccante di Lecce, Roma e Juventus, 105° con 155 (77 78, +13).
Nel Nations Trophy, che sarà assegnato al termine del terzo giro, è passata a condurre con 274 (139 135, -10) Italia 2 (Gianmarco Manfredi, Riccardo Bregoli, Julien Paltrinieri) davanti a Italia 1 (Giacomo Fortini, Andrea Romano, Giovanni Manzoni) con 278 (138 140, -6) e all’Austria (283, -1).
Nel torneo femminile al Donnafugata GR nuova leader la danese Karen Fredgaard con 140 (71 69, -4) colpi, due di margine su Alessandra Fanali (142 - 70 72, -2). Nella classifica che si è allungata è scesa al terzo posto con 143 (-1) l’austriaca Emma Spitz, in vetta dopo un turno, al quarto con 144 (71 73, par) Virginia Bossi, al quinto con 145 (+1) Federica Torre e al sesto con 146 (+2) Amber Lee Svendsen e Clara Manzalini. Ha rimontato Alessia Nobilio, da 17ª a ottava con 147 (+3), con un colpo in più Anna Zanusso, 11ª con 148 (+1), quindi Greta Minetto, 14 ª con 150 (+6).
Entrambi i tornei si svolgono sulla distanza di 72 buche (18 al giorno). Il taglio, dopo il terzo giro, lascerà in gara per quello finale i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. Dopo 54 buche sarà assegnato il Nations Trophy, gara in cui si confrontano le rappresentative nazionali formate da tre elementi.
PRIMO GIRO - Sono iniziati sui percorsi dell’Acaya Golf Resort & SPA (par 71) a Vernole (LE), e del Donnafugata Golf Resort & Spa (par 72), a Ragusa, i Campionati Internazionali d’Italia rispettivamente maschili e femminili.
All’Acaya GR, nel campionato maschile, si è portato al comando con un ottimo giro in 63 (-8) colpi l’inglese Charlie Thornton. Ha tenuto un buon passo Jacopo Albertoni, secondo con 65 (-6), che precede il francese Pierre Pineau (66, -5) e l’austriaco Lukas Lipold (67, -4).
In quinta posizione con 68 (-3) Stefano Ciapparelli, insieme agli olandesi Philip Bootsma e Kiet Van der Weele, e in ottava con 69 (-2) Andrea Romano, Riccardo Leo, Giacomo Fortini, Alessandro Bianco e Julien Paltrinieri. Poco dietro, ma in grado di recuperare, Massimiliano Campigli e Gianmarco Manfredi, 17.i con 70 (-1), Francesco De Col e Lorenzo Bruzzone, 24.i con 71 (par). Molto atteso alla prova Mirko Vucinic, ex attaccante di Lecce, Roma e Juventus, che ha concluso al 97° posto con 77 (+6) colpi.
Nel torneo femminile al Donnafugata GR è al vertice con 69 (-3) la forte austriaca Emma Spitz, ma le sono a ridosso Alessandra Fanali, seconda con 70 (-2), Federica Torre e Virginia Bossi, terze con 71 (-1) affiancate dalla danese Karen Fredgaard. Al sesto posto con 72 (par) l’altra danese Louise Markvardsen, al settimo con 73 (+1) Maeve Rossi, al 10° con 74 (+2) Ginevra Maria Zavagli Ricciardelli e al 18° con 75 (+3) Alessia Nobilio e Aurora Grassetto.
Entrambi i tornei si svolgono sulla distanza di 72 buche (18 al giorno). Il taglio, dopo il terzo giro, lascerà in gara per quello finale i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. Dopo 54 buche sarà assegnato il Nations Trophy, gara in cui si confrontano le rappresentative nazionali formate da tre elementi.
LA VIGILIA - Sui percorsi dell’Acaya Golf Resort & SPA, a Vernole (LE), e del Donnafugata Golf Resort & Spa, a Ragusa, si svolgono i Campionati Internazionali d’Italia (14-17 marzo) rispettivamente maschili e femminili.
Il torneo maschile - All’Acaya Golf Resort & Spa saranno in campo 132 giocatori, tra i migliori d’Europa, compresi numerosi azzurri tra i quali ricordiamo Andrea Romano (Castelgandolfo), Jacopo Albertoni (Marco Simone), Giacomo Fortini (Cus Ferrara), Pietro Bovari (Ambrosiano), Massimiliano Campigli (Torino) e Julien Paltrinieri (Verona), per citarne alcuni. Tra gli stranieri meritano attenzione l’olandese Pierre Verlaar jr, il tedesco Claudio Consul, il francese Pierre Pineau e lo spagnolo Angel Hidalgo. Tra i partenti anche Mirko Vucinic, ex attaccante di Lecce, Roma e Juventus.
La gara femminile - Al Donnafugata Golf Resort & Spa, tra le 102 iscritte vi sono, tra le altre azzurre, Alessia Nobilio e Clara Manzalini (Ambrosiano), Alessandra Fanali (Marco Simone), Letizia Bagnoli (Ugolino), Caterina Don (La Margherita), Emilie Alba Paltrinieri e Tasa Torbica (Villa Condulmer). Tra le continentali più in vista le olandesi Zhen Bontan e Romy Meekers, l’austriaca Emma Spitz e la svizzera Elena Moosmann.
Entrambi i tornei si svolgono sulla distanza di 72 buche (18 al giorno). Il taglio, dopo il terzo giro, lascerà in gara per quello finale i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. Dopo 54 buche sarà assegnato il Nations Trophy, gara in cui si confronteranno le rappresentative nazionali formate da tre elementi.
La coreana Inbee Park è tornata al successo dopo un anno imponendosi con 269 (68 71 63 67, -19) colpi nella Bank of Hope Founders Cup disputata sul percorso del Wildfire Golf Club (par 72) al JW Marriott Phoenix Desert Ridge Resort & Spa di Phoenix in Arizona, dove è uscita al taglio Giulia Molinaro, 91ª con 146 (73 73, +2).
La vincitrice ha lasciato a ben cinque colpi Marina Alex, la thailandese Ariya Jutanugarn e la gloria del golf femminile inglese Laura Davies, oltre ottanta titoli collezionati nel mondo (274, -14). Al quinto posto con 275 (-13) Megan Khang e la coreana In Gee Chun, al settimo con 276 (-12) Ally McDonald, Erynne Lee, la colombiana MariaJo Uribe e la coreana Chella Choi e all’11° con 277 (-11) l’altra coreana Amy Yang. Poco dietro Brittany Lincicome, 16ª con 278 (-10), e molto defilate la svedese Anna Nordqvist, numero cinque mondiale e campionessa uscente, 39ª con 282 (-6), e la coreana Sung Hyun Park, numero quattro, 49ª con 284 (-4).
Out dopo 36 buche la canadese Brooke M. Henderson e la sudafricana Ashleigh Buhai, vincitrice due settimane addietro dell’Investec South African Women's Open (Ladies European Tour). 73.e con 144 (par), out per un colpo, e la neozelandese Lydia Ko, 91ª con 147 (+3), che non riesce più a trovare la condizione che l’aveva portata fino allo scorso anno al vertice del Rolex ranking.
Inbee Park, 30 anni, 19 titoli nel LPGA Tour con sette major, quattro nel Japan Tour e uno nel LET, campionessa olimpica nel 2016 ed ex numero uno mondiale, trono che ha perso per una serie di infortuni prima delle Olimpiadi di Rio de Janeiro, ha tenuto alto il ritmo anche nel giro finale con cinque birdie senza bogey per il 67 (-5). Per il successo ha ricevuto un assegno di 225.000 dollari su un montepremi di 1.500.000 dollari.
TERZO GIRO - La coreana Inbee Park ha decisamente attaccato con un 63 (-9) e ha preso il comando con 202 (68 71 63, -14) colpi nella Bank of Hope Founders Cup sul percorso del Wildfire Golf Club (par 72) al JW Marriott Phoenix Desert Ridge Resort & Spa di Phoenix in Arizona, dove è uscita al taglio Giulia Molinaro, 91ª con 146 (73 73, +2).
Seguono la Park con 203 (-13) la colombiana MariaJo Uribe e con 204 (-12) la thailandese Ariya Jutanugarn. Al quarto posto con 205 (-11) la coreana Chella Choi e la veterana inglese Laura Davies, oltre ottanta successi nel mondo, e al sesto con 206 (-10) Tiffany Joh, Brittany Lincicome e Marina Alex. Al 13° con 208 (-8) le coreane Amy Yang e Sung Hyun Park, numero 4 mondiale, e al 62° con 215 (-1) la svedese Anna Nordqvist, numero 5, che non più alcuna possibilità di difendere il titolo.
Non hanno superato il taglio la canadese Brooke M. Henderson e la sudafricana Ashleigh Buhai, vincitrice la scorsa settimana dell’Investec South African Women's Open (Ladies European Tour). 73.e con 144 (par), out per un colpo, e la neozelandese Lydia Ko, 91ª con 147 (+3), che non riesce più a trovare la condizione che l’aveva portata fino allo scorso annoal vertice del Rolex ranking.
Inbee Park, 30 anni, 18 titoli nel LPGA Tour con sette major, quattro nel Japan Tour e uno nel LET, campionessa olimpica nel 2016 ed ex numero uno mondiale, trono che ha perso per una serie di infortuni prima delle Olimpiadi di Rio de Janeiro dai quali non si è mai completamente ripresa, ha segnato un eagle e sette birdie per il suo ottimo 63. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
SECONDO GIRO - Giulia Molinaro, 91ª con 146 (73 73, +2) colpi, è uscita al taglio nella Bank of Hope Founders Cup sul percorso del Wildfire Golf Club (par 72) al JW Marriott Phoenix Desert Ridge Resort & Spa di Phoenix in Arizona.
Nuova leader con 135 (68 67, -9) è Cydney Clanton, 29 anni e nessun titolo nel circuito, salita al vertice con un eagle, quattro birdie e un bogey per il 67 (-5) che le ha dato un colpo di margine su Marina Alex, sulla thailandese Ariya Jutanugarn, sulla colombiana MariaJo Uribe e sulla francese Karine Icher, un vetta dopo un turno con la coreana Chella Choi, scivolata al 13° posto con 139 (-5).
Al sesto con 137 (-7) Mo Martin e Jessica Korda e all’ottavo con 138 (-6) Michelle Wie insieme ad altre quattro concorrenti. Non hanno più chances di competere per il titolo la svedese Anna Nordqvist, campionessa uscente, e la coreana Amy Yang, 39.e con 142 (-2), e sono andate fuori gioco la canadese Brooke M. Henderson e la sudafricana Ashleigh Buhai, vincitrice la scorsa settimana dell’Investec South African Women's Open (Ladies European Tour). 73.e con 144 (par), out per un colpo, e la neozelandese Lydia Ko, 91ª con 147 (+3), che non riesce più a trovare la condizione che l’aveva portata fino allo scorso anno sul trono mondiale.
Giulia Molinaro ha realizzato il secondo 73 (+1) consecutivo con due birdie, un bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
PRIMO GIRO - Guidano la graduatoria con 67 (-5) colpi la francese Karine Icher e la coreana Chella Choi che precedono di misura Lizette Salas, Cydney Clanton, la colombiana MariaJo Uribe, la thailandese Ariya Jutanugarn e le coreane Inbee Park e Hee Young Park (68, -4). Al nono posto con 69 (-3) Jessica Korda e la svedese Anna Nordqvist, campionessa uscente, e al 31° con 71 (-1) le coreane In Gee Chun, Na Yeon Choi e Amy Yang e la sudafricana Ashleigh Buhai, vincitrice la scorsa settimana dell’Investec South African Women's Open (Ladies European Tour). In ritardo la canadese Brooke M. Henderson, 61ª con 72 (par), e la neozelandese Lydia Ko, 102ª con 74 (+2).
Karine Icher ha segnato sette birdie e due bogey e Chella Choi sei birdie e n bogey. Giulia Molinaro, alla seconda gara stagionale nel circuito dopo il Bahamas Classic a gennaio in cui si è classificata 54ª, messo insieme due birdie e tre bogey. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
LA VIGILIA - Secondo impegno stagionale nel LPGA Tour per Giulia Molinaro che prende parte alla Bank of Hope Founders Cup sul percorso del Wildfire Golf Club al JW Marriott Phoenix Desert Ridge Resort & Spa di Phoenix in Arizona. Nella prima gara, il Bahamas Classic a gennaio, si è classificata 54ª.
Difende il titolo la svedese Anna Nordqvist in un contesto che comprende Paula Creamer, Cristie Kerr, Jessica Korda e Michelle Wie, le coreane In Gee Chun, Inbee Park e Amy Yang, la neozelandese Lydia Ko, la canadese Brooke M. Henderson, le sorelle thailandesi Ariya e Moriya Jutanugarn e la sudafricana Ashleigh Buhai, vincitrice la scorsa settimana dell’Investec South African Women's Open (Ladies European Tour). Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
Lauren Kim, californiana di Los Altos al secondo anno nel Symetra Tour, ha siglato il primo titolo in carriera con 206 (69 74 63, -10) colpi imponendosi nel Florida's Natural Charity Classic, svoltosi sul percorso del Country Club of Winter Haven (par 72), a Winter Haven in Florida. E’ uscita al taglio dopo 36 buche Silvia Cavalleri, 69ª con 151 (76 75, +7).
Lauren Kim ha effettuato il giro finale in 63 (-9 colpi) con un eagle e sette birdie e ha sorpassato Daniela Iacobelli (207, -7), leader dopo due turni insieme alla coreana Hyemin Kim, terminata settima con 213 (-3). Al terzo posto con 209 (-7) la canadese Brittany Marchand, al quarto con 210 (-6) Jaclyn Jansen, al quinto con 211 (-5) Annie Park e al sesto con 212 (-4) la nordirlandese Stephanie Meadows. Alla vincitrice è andato un assegno di 18.750 dollari su un montepremi di 125.000 dollari.
"Buca in uno" di Becca Huffer - Nel corso del giro finale Becca Huffer ha realizzato una "hole in one" centrando dal tee la buca 17 (par 3, yards 183) utilizzando un ferro 4. E’ terminata 14ª con 215 (-1) girando in 66 (-6), aggiungendo all’ace cinque birdie e un bogey.
SECONDO GIRO - Silvia Cavalleri, 69ª con 151 (76 75, +7) colpi, è uscita al taglio nel Florida's Natural Charity Classic, torneo del Symetra Tour in svolgimento sul percorso del Country Club of Winter Haven (par 72), a Winter Haven in Florida.
E’ rimasta al comando con 139 (67 72, -5) la coreana Hyemin Kim, ma è cambiata la sua compagna di viaggio, che ora è Daniela Iacobelli (139 - 69 70), mentre è scivolata al 20° posto con 145 (+1), penalizzata da un rovinoso 78 (+6), la svedese Louise Ridderstrom che l’affiancava nel turno iniziale. In terza posizione con 140 (-4) la canadese Brittany Marchand e la dilettante Ina Kim-Schaad e in quinta con 141 (-3) Natalie Sheary, la svedese Linnea Strom e la canadese Samantha Richdale,
Daniela Iacobelli ha girato in 70 (-2) con quattro birdie e due bogey e Hyemin Kim in 72 (par) con cinque birdie e altrettanti bogey. Per Silvia Cavalleri 75 (+3) colpi con tre birdie e sei bogey. Il montepremi è di 125.000 dollari.
PRIMO GIRO - La coreana Hyemin Kim e la svedese Louise Ridderstrom guidano con 67 (-5) colpi la classifica del Florida's Natural Charity Classic, torneo del Symetra Tour che Silvia Cavalleri ha iniziato all’81° posto con 76 (+4).
Sul percorso del Country Club of Winter Haven (par 72), a Winter Haven in Florida, la coppia di testa precede di due colpi Daniela Iacobelli, Sara Banke, Lauren Kim e la spagnola Patricia Sanz Barrio (69, -3). In settima posizione con 70 (-2) Natalie Sheary, Karen Chung, la thailandese Chorphaka Jaengkit e le canadesi Samantha Richdale e Brittany Marchard.
Hyemin Kim e la svedese Louise Ridderstrom sono andate di pari passo con sette birdie e due bogey. Silvia Cavalleri ha messo insieme tre birdie, quattro bogey e un triplo bogey. Il montepremi è di 125.000 dollari.
LA VIGILIA - Silvia Cavalleri disputa il terzo torneo stagionale nel Symetra Tour partecipando al Florida's Natural Charity Classic (16-18 marzo) in programma sul percorso del Country Club of Winter Haven, a Winter Haven in Florida.
Difende il titolo Olivia Jordan-Higgins, del Baliato di Jersey, in una gara in cui mancheranno le prime dell’ordine di merito, ma vi sono comunque giocatrici in grado di fare cose interessanti quali Daniela Iacobelli, Annie Park, Erica Popson, le canadesi Lorie Kane e Augusta James, la svedese Minea Blomqvist, la francese Isabelle Boineau, la filippina Dottie Ardina, la venezuelana Veronica Felibert, la messicana Alejandra Llaneza e la brasiliana Veronica Lovelady.
Silvia Cavalleri nelle due precedenti occasioni è andata una volta a premio con il 57° posto nel IOA Golf Classic. Il montepremi è di 125.000 dollari.
Aron Zemmer è terminato al 15° posto con 277 (68 71 68 70,-11) colpi nel Chengdu Championship, torneo inaugurale del PGA Tour-China disputato sul percorso del Luxehills International Country Club (par 72), a Chengdu in Cina. E’ uscito al taglio dopo 36 buche Cristiano Terragni, 94° con 148 (75 73, +4).
Gran rimonta dello statunitense Jeffrey Kang, 26enne di Los Angeles, che si è imposto con lo score di 268 (74 64 66 64, -20), dopo essere risalito dalla terza piazza con un parziale di 64 (-8, un eagle, sette birdie e un bogey) , staccando di cinque colpi i secondi classificati: il connazionale Sejun Yoon e gli inglesi William Harrold e Callum Tarren (273, -15). In quinta posizione con 274 (-14) il giapponese Kenta Konishi, il cinese Daxing Jin e Shunyat Hak di Hong Kong, leader nei primi tre giri e che aveva un vantaggio di tre lunghezze sul vincitore. Aron Zemmer, rimasto sempre nelle prime posizioni, ha girato in 70 (-2) colpi con tre birdie e un bogey.
Il PGA Tour-China ha da poco diramato il calendario per i primi otto dei 14 eventi previsti in stagione. Prossimo appuntamento a Chongqing per il Chongqing Championship al Poly Golf Club (22-25 marzo).
TERZO GIRO - Aron Zemmer è risalito dal 20° al 12° posto con 207 (68 71 68, -9) colpi nel Chengdu Championship, torneo inaugurale del PGA Tour-China che si sta svolgendo sul percorso del Luxehills International Country Club (par 72), a Chengdu in Cina.
Ha proseguito la sua corsa di testa con 201 (64 68 69, -15) Shunyat Hak di Hong Kong, il quale nel giro finale dovrà gestire due colpi di vantaggio sull’inglese James Maw, secondo con 203 (-13), e tre sul cinese Yanwei Liu, sullo statunitense Jeffrey Kang e sull’inglese Callum Tarren, terzi con 204 (-12). Possono aspirare al titolo anche il cinese Daxing Jin, l’americano Sejun Yoon, l’indonesiano Rory Hie e il giapponese Kenta Konishi, sesti con 205 (-11).
Shunyat Hak ha girato in 69 (-3) colpi con quattro birdie e un bogey e Aron Zemmer in 68 (-4) con un eagle, tre birdie e un bogey. E’ uscito al taglio l’altro italiano in gara, Cristiano Terragni, 94° con 148 (75 73, +4). Il montepremi è di 1.500.000 renmimbi (circa 192.000 euro).
Il PGA Tour-China ha da poco diramato il calendario per i primi otto dei 14 eventi previsti in stagione. Prossimo appuntamento a Chongqing per il Chongqing Championship al Poly Golf Club (22-25 marzo)
SECONDO GIRO - Aron Zemmer è sceso dal decimo al 20° posto con 139 (68 71, -5) colpi mantenendo una buona classifica nel Chengdu Championship, torneo inaugurale del PGA Tour-China che si sta svolgendo, sulla distanza di 72 buche, sul percorso del Luxehills International Country Club (par 72), a Chengdu in Cina. E’ uscito al taglio l’altro italiano in gara, Cristiano Terragni, 94° con 148 (75 73, +4).
Ha mantenuto il comando con 132 (64 68, -12) Shunyat Hak di Hong Kong, seguito dall’inglese Stephen Lewton (134, -10), distanziato di due colpi. Seguono altri due inglesi, James Maw, terzo con 135 (-9), e Callum Tarren, quarto con 136 (-8) insieme al giapponese Kenta Konishi e a Chiehpo Lee di Taiwan
IL PGA Tour-China ha da poco diramato il calendario per i primi otto dei 14 eventi previsti in stagione. Prossimo appuntamento a Chongqing per il Chongqing Championship al Poly Golf Club (22-25 marzo)
PRIMO GIRO - Aron Zemmer ha iniziato al decimo posto con 68 (-4) colpi il Chengdu Championship, torneo inaugurale del PGA Tour-China che si sta svolgendo, sulla distanza di 72 buche, sul percorso del Luxehills International Country Club (par 72), a Chengdu in Cina. E’ in bassa classifica l’altro italiano in gara, Cristiano Terragni, 93° con 75 (+3).
Guida la graduatoria con 64 (-8) Shunyat Hak di Hong Kong, che precede di due colpi l’inglese James Maw e lo statunitense Ryann Ree (66, -6). Al quarto posto con 67 (-3) il cinese Bowen Xiao, l’americano Paul Imondi, l’australiano DJ Loypur, gli inglesi Callum Tarren e William Harrold e Chiehpo Lee di Taiwan. Zemmer è affiancato da altri cinque concorrenti.
IL PGA Tour-China ha intanto diramato il calendario per i primi otto dei 14 eventi previsti in stagione. Prossimo appuntamento a Chongqing per il Chongqing Championship al Poly Golf Club (22-25 marzo)
Il nordirlandese Rory McIlroy ha vinto con 270 (69 70 67 64, -18) l’Arnold Palmer Invitational (PGA Tour) dove Tiger Woods, quinto con 278 (68 72 69 69, -10), è stato in corsa per il titolo fino alle ultime buche, e Francesco Molinari, 26° con 284 (72 71 69 72, -4) ha recuperato due posizioni nel turno conclusivo.
McIlroy e tornato al successo dopo un anno e mezzo ed è sembrato quasi un segno del destino poiché l’ultimo titolo lo aveva ottenuto il 25 settembre del 2016, giorno in cui è scomparso Arnold Palmer. Ha avuto partita vinta con un 64 (-8) e cinque birdie, degli otto complessivi. li ha segnati nelle ultime sei buche facendo la differenza. Al secondo posto con 273 (-15) Bryson DeChambeau, al terzo con 274 (-14) Justin Rose, al quarto con 275 (-13) lo svedese Henrik Stenson, leader per tre turni, e al quinto Ryan Moore, insieme a Woods. E’ risalito l’australiano Marc Leishman, campione uscente, da 35° a ottavo con 280 (-8), affiancato da Patrick Reed, hanno ceduto Rickie Fowler, 14° con 282 (-6), e l’australiano Jason Day, 22° con 283 (-5), e sono rimasti nell’anonimato l’australiano Adam Scott, 41° con 286 (-2), e il giapponese Hideki Matsuyama, 49° con 287 (-1).
McIlroy, 29enne di Holywood, vanta nel palmarés quattro major, due WGC, otto titoli nel PGA Tour, sette nell’European Tour e uno nell’Australasia Tour. Per tutta la settimana è stato assistito dal putter, che lo aveva un po’ abbandonato recentemente, tenendo la media di 25 putt a giro, con 24 in quello finale. Ha ricevuto un assegno di 1.602.000 dollari su un montepremi di 8.900.000 dollari ed è salito dal 13° al settimo posto nel World Ranking
Francesco Molinari, 25° nella graduatoria mondiale, è apparso in progresso di forma. Ha concluso con il 72 del par. Dopo un birdie e un bogey su nove buche, è andato due colpi sopra par per un doppio bogey (11ª), ma è tornato a livello con tre birdie e un bogey sulle sei finali.
Woods spettacolo per 15 buche - Tiger Woods, pur se decimo dopo tre giri a cinque colpi dalla vetta, ha provato a vincere e ha dato spettacolo alla sua maniera per quindici buche con sei birdie e un bogey, portandosi con "-12" a ridosso di McIlroy e Stenson in quel momento a "-13". Alla buca 16 il driver lo ha tradito e la palla è volata a sinistra fuori limite. Ha perso un colpo, poi è seguito un altro bogey ed è stato parziale di 69 (-3 con sei birdie e tre bogey) e quinta posizione. "Sapevo - ha spiegato - che dovevo continuare a segnare birdie, poiché i miei avversari avevano ancora parecchie buche avanti. Così ho forzato il gioco. Con il senno di poi forse potevo usare un bastone diverso, ma l’importante è aver proseguito il mio percorso di crescita". Dopo questa prova è a un passo dai top 100 (105°) nella classifica mondiale. Un secondo e un quinto posto in due settimane sono un bel segnale per lui e per tutto il mondo golfistico.
TERZO GIRO - Francesco Molinari, da 38° a 28° con 212 (72 71 69, -4), e Tiger Woods, da 17° a 10° con 209 (68 72 69, -7), sono risaliti in classifica nell’Arnold Palmer Invitational (PGA Tour) che si conclude sul percorso del Bay Hill Club & Lodge (par 72), a Orlando in Florida. Lo svedese Henrik Stenson (204 - 64 69 71, -12) ha distaccato di un colpo Bryson DeChambeau (205, -11), rimanendo solitario in vetta, mentre si è portato al terzo posto e in piena corsa per il titolo il nordirlandese Rory McIlroy (206, -10). Hanno possibilità anche Ryan Moore e l’inglese Justin Rose, quarti con 207 (-9), Rickie Fowler, Charley Hoffman, Talor Gooch e il coreano Byeong Hun An, sesti con 208 (-8), e non è tagliato fuori nemmeno Woods, anche se superare nove concorrenti avanti non è facile pure per uno con la sua classe. In tardiva rimonta l’australiano Jason Day, da 53° a 18° con 211 (-5), e prestazione anonima del giapponese Hideki Matsuyama e dell’australiano Marc Leishman, campione uscente, 35.i con 213 (-3), e dell’altro australiano Adam Scott, 51" con 215 (-1).
Henrik Stenson, con quattro birdie e tre bogey, ha segnato il suo score più alto sui tre giri (71, -1), mentre Francesco Molinari con il parziale di 69 (-3) il suo più basso. Il torinese ha iniziato con un bogey alla terza buca, ma ha subito preso il ritmo giusto con due birdie nelle successive tre e ha fissato il punteggio con altri due nel rientro senza ulteriori sbavature.
Woods, numeri eloquenti - Tiger Woods delle otto vittorie nelle precedenti 17 partecipazioni ne ha ottenuta una sola recuperando cinque colpi di distacco dal leader (Sean O’Hair, 2009). Con il parziale di 69 (-3 con sei birdie e tre bogey) ha portato a nove i round consecutivi giocati sotto par (7) o in par (2) dopo il suo rientro (ultimi due Honda Classic, i quattro del Valspar e i tre attuali). Non avveniva dal 2013. In questo turno è aumentata la sua precisione con nove fairway colti su 14 e con 13 green su 18, mentre ha utilizzato il putter una volta in più rispetto al secondo giro (28 contro 27), bastone con cui ha fatto però meglio di Stenson (29 putt), il quale ha centrato più fairway (11) e meno green (11). Infine nelle 54 buche ha ottenuto nove birdie sui par cinque, uno in meno di Jason Day (10). "Dovrò realizzare - ha detto Tiger - uno score molto basso per sperare nel successo, ma non dipenderà tutto solamente da me". Il montepremi è di 8.900.000 dollari.
SECONDO GIRO - Tiger Woods è sceso dal settimo al 17° posto con 140 (68 72, -4) colpi e Francesco Molinari è salito dal 48° al 38° con 143 (72 71, -1) nel secondo giro dell’Arnold Palmer Invitational (PGA Tour) che si sta svolgendo sul percorso del Bay Hill Club & Lodge (par 72), a Orlando in Florida.
Bryson DeChambeau (133 - 67 66, -11), autore con 66 (-6) del miglior score di giornata, ha raggiunto in vetta alla graduatoria lo svedese Henrik Stenson (133 - 64 69) e i due precedono Talor Gooch (135, -9), il coreano Byeong Hun An (136, -8) e Charley Hoffman (137, -7). In sesta posizione con 138 (-6) Rickie Fowler e Patrick Reed, in 11ª con 139 (-5) il nordirlandese Rory McIlroy e affiancano Woods l’inglese Justin Rose, l’australiano Marc Leishman, campione uscente, Zach Johnson e Bubba Watson. In risalita il giapponese Hideki Matsuyama, 31° con 142 (-2), e l’australiano Adam Scott, stesso punteggio di Molinari, e bassa classifica per l’altro australiano Jason Day, 53° con 144 (par).
Henrik Stenson ha rallentato con tre birdie senza bogey per il parziale di 69 (-3) e Bryson DeChambeau lo ha agganciato con un eagle sei bridie e due bogey.
Francesco Molinari ha nuovamente tenuto un’andatura altalenante. Ha iniziato dalla buca 10 con un bogey e ha recuperato con due birdie prima del giro di boa. Nel rientro ancora due bogey, quindi la decisa reazione con tre birdie in quattro buche e un bogey a chiudere per il 71 (-1).
Tiger Woods ha girato in 72 con due bogey sulle prime nove e due birdie sulle seconde. Qualche errore e alcune prodezze in un turno in cui il putting lo ha sorretto al punto che sui green con 27 putt ha fatto meglio di DeChambeau (28 putt) e di Stenson (29). Con il 72 ha interrotto la serie di nove giri di fila sotto par nel torneo, ma può ancora far appello a una statistica che gli è favorevole anche se lontano dalla vetta: infatti ha iniziato la gara con uno score sotto par e nelle altre tredici volte in cui ha aperto così l’Arnold Palmer ha vinto in sette occasioni. Nelle 17 presenze da professionista non ha mai mancato il taglio che ha fallito solo nell’unica da dilettante (1994). Il montepremi è di 8.900.000 dollari.
PRIMO GIRO - Tiger Woods è settimo con 68 (-4) colpi e Francesco Molinari 48° con 72 (par) dopo il primo giro dell’Arnold Palmer Invitational (PGA Tour) che si sta svolgendo sul percorso del Bay Hill Club & Lodge (par 72), a Orlando in Florida, E’ in vetta con 64 (-8) lo svedese Henrik Stenson seguito da Aaron Wise e da Talor Gooch (65, -7). Sono praticamente tutti in alta classifica i big. Rickie Fowler è quarto con 67 (-5) insieme a Jimmy Walker e a Bryson DeChambeau e Patrick Reed affianca Woods. Al 13° posto con 69 (-3) gli inglesi Justin Rose e Tommy Fleetwood e i nordirlandesi Rory McIlroy e Graeme McDowell e al 22° con 70 (-2) Bubba Watson, il giapponese Hideki Matsuyama e l’australiano Marc Leishman, campione uscente. Fuori dal coro solo gli altri due australiani Jason Day e Adam Scott, 69.i con 73 (+1).
Henrik Stenson, 41enne di Gothenburg con cinque titoli nel circuito al netto di un major (Open Championship, 2016) e dieci nell’European Tour, ha realizzato tre birdie sulle prime nove buche, poi è stato show dalla 10ª alla 16ª con sei birdie e un bogey. Alti e bassi di Francesco Molinari con due colpi ceduti al campo in uscita (bogey, birdie e doppio bogey). Alla 14ª è salito a "+3" dopo altri due bogey e un birdie, quindi il gran finale con un eagle e un birdie per recuperare il par, rimontando una quarantina di posizioni. Il montepremi è di 8.900.000 dollari.
Woods, che numeri! - Tiger Woods si è messo subito in corsa per il titolo. Partito dalla buca 10, è arrivato con tre birdie sul tee della 12ª (la terza del percorso) dove ha spedito la palla fuori limite. E’ arrivato un doppio bogey, ma la reazione è stata alla sua maniera. Nelle successive quattro buche ha messo a segno tre birdie compreso l’ultimo con un putt da circa 20 metri. "Finalmente - ha detto - sono tornato competitivo. Sono stato fuori troppo tempo e avevo bisogno di ritrovarmi. Ora sento un buon feeling con il percorso e con il gioco". Prima del doppio bogey Woods veniva da 25 buche senza errori, comprese le ultime 14 del Valspar. Alla 18ª apparizione nel torneo, che ha vinto per otto volte, Tiger nei 67 giri effettuati ha uno score complessivo di 112 colpi sotto par. Dopo di lui il fijiano Vijay Singh con "meno 78".
LA VIGILIA - Tiger Woods torna subito in campo, dopo la grande prestazione nel Valspar Championship con cui ha suscitato vecchi entusiasmi in tutto il mondo golfistico, dagli spettatori a Palm Harbor ai tecnici. Prenderà parte all’Arnold Palmer Invitational (15-18 marzo), sul percorso del Bay Hill Club & Lodge, a Orlando in Florida, dove sarà al via anche Francesco Molinari, dopo una settimana di riposo. Difende il titolo l’australiano Marc Leishman in un field molto qualificato che comprende Rickie Fowler, Patrick Reed, Bubba Watson, il nordirlandese Rory McIlroy, gli inglesi Justin Rose, Tommy Fleetwood e Danny Willett, lo svedese Henrik Stenson, l’australiano Jason Day, il giapponese Hideki Matsuyama e il sudafricano Louis Oosthuizen. Consistente il montepremi: 8.900.000 dollari.
Tutti concordi: Woods può tornare a vincere - Dopo il secondo posto nel Valspar Championship non c’è stata disparità di giudizi nel ritenere Tiger Woods completamente recuperato, dopo gli interventi alla schiena, e nel concordare che l’80ª vittoria in carriera sia stata solamente rinviata. Magari proprio all’Arnold Palmer. Certamente nessuno si attendeva che Woods raggiungesse un risultato globalmente così importante, sia nel gioco che nei numeri, solo al quinto torneo disputato dal suo rientro.
F. Molinari in ottica Masters - Francesco Molinari cercherà di affinare la forma in vista del Masters (5-8 aprile) primo major stagionale. E’ l’ultima gara stroke play che ha davanti, perché poi parteciperà solo al WGC - Dell Match Play con le incertezze di un evento a eliminazione diretta. Nelle prime quattro gare del 2018 ha subito un taglio e ha ottenuto tre piazzamenti tra il 25° e il 45° posto con prestazioni molto alterne. In sostanza un’occasione da non perdere per potersi presentare ad Augusta nelle condizioni migliori. "Spero in una settimana di progressi" ha scritto in un tweet il torinese.
Diretta su Sky - L’Arnold Palmer Invitational sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 15 marzo, dalle ore 20 alle ore 23 (Sky Sport Plus HD); venerdì 16, dalle ore 20 alle ore 23 (Sky Sport 3 HD); sabato 17, dalle ore 20,30 alle ore 23 (Sky Sport 3 HD); domenica 18, dalle ore 20,30 alle ore 23,30 (Sky Sport 3 HD). Commento di Silvio Grappasonni e di Marco Cogliati.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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