Francesco Molinari ha concluso al 45° posto con 288 (68 73 73 74, par) colpi il Farmers Insurance Open (PGA Tour) dove Tiger Woods, alla seconda gara dopo lo stop per gli interventi alla schiena, è terminato 23° con 285 (72 71 70 72, -3). La gara non ha ancora un vincitore, poiché è stato sospeso dopo cinque buche il playoff tra i primi tre classificati con 278 (-10): lo svedese Alex Noren (70 67 69 73), l’australiano Jason Day (73 64 71 70) e Ryan Palmer (66 67 73 72), con quest’ultimo però out perché eliminato alla prima buca.
Al Torrey Pines GC (South Course e North Course, entrambi par 72) a San Diego in California, J.B. Holmes (279, -9) ha mancato lo spareggio per un colpo, quindi quinto con 280 (-8) Keegan Bradley, sesti con 281 (-7) Charles Howell III e Tony Finau, ottavo con 282 (-6) l’inglese Justin Rose e 12° con 283 (-5) il giapponese Hideki Matsuyama. Ha perso l’occasione di divenire numero uno mondiale lo spagnolo Jon Rahm, 29° con 286 (-2), apparso piuttosto deconcentrato nel giro finale (77, +5) forse deluso dall’esito del terzo turno quando un doppio bogey alla 18ª lo ha allontanato notevolmente dal secondo posto in graduatoria e dal trono del world ranking. In calando Phil Mickelson, stesso score dell’azzurro.
Francesco Molinari, al rientro dopo il riposo invernale, è partito bene con un quarto posto, ma successivamente il suo rendimento è sceso. Un birdie e tre bogey hanno fissato il 74 (+2) a chiudere.
Tiger Woods, ben determinato e motivato, è stato in aspra competizione con il suo driver, tanto da aver preso solo nove fairways nelle ultime 54 buche, tre per giro. All’altezza sicuramente il gioco corto, che gli ha permesso recuperi anche difficili. Molto buono l’aspetto fisico, perché ha sottoposto senza problemi la schiena a un superlavoro essendosi trovato spesso alle prese con un difficile rough. Quattro birdie e quattro bogey per il 72 (par), in un turno che ha giocato insieme a Molinari e a Matsuyama, e impressioni sicuramente positive per il suo futuro.
TERZO GIRO - Francesco Molinari, 44° con 214 (69 73 73, -2), ha perso undici posizioni e Tiger Woods, 39° con 213 (72 71 70, -3) ne ha guadagnate 26 nel terzo giro del Farmers Insurance Open, torneo del PGA Tour che termina con la disputa del quarto sul South Course (par 72) del Torrey Pines GC a San Diego in California.
E’ passato a condurre con 205 (70 66 69, -11) lo svedese Alex Noren, per la prima volta in vetta in un evento del circuito, che ha sorpassato Ryan Palmer (206, -10). Al terzo posto con 207 (-9) J.B. Holmes e Michael Kim e in corsa per il titolo anche l’inglese Justin Rose, l’australiano Jason Day, il cinese C.T. Pan, Gary Woodland, Beau Hossler, Tony Finay e Luke List, quinti con 208 (-8). Un doppio bogey sull’ultima buca ha forse annullato la corsa verso il successo nella gara, che gli darebbe la leadership mondiale, dello spagnolo Jon Rahm, da secondo a 12° con 209 (-7) dopo un 75 (+3), ma la grande classe gli lascia ancora qualche speranza. Passi indietro di Phil Mickelson e del giapponese Hideki Matsuyama, stesso score di Molinari.
Alex Noren, 35enne di Stoccolma con nove titoli sull’European Tour, dopo un eagle e un doppio bogey in dodici buche ha cambiato marcia con tre birdie per il parziale di 69 (-3) sul South Course (nei primi due turni i concorrenti si sono alternati anche sul North Course, par 72).
Francesco Molinari ha iniziato dalla buca 10 andando subito in sofferenza e perdendo due colpi (un birdie e tre bogey), ma ne ha recuperato uno nel rientro (due birdie, un bogey) ripetendo il 73 (+1) del turno precedente. Tiger Woods, anche lui partito dalla 10ª, ha trovato subito un bogey rimediando prontamente con due birdie di fila, poi ancora due birdie e un bogey per il 70 (-2). Per il secondo giro consecutivo ha colto solo tre fayrway su 14 e nove green su 18, ma è riuscito a rimediare con un ottimo gioco corto. "Ho provato - ha detto - a fare il possibile. Mi sono battuto come potevo e alla fine, grazie anche a qualche bel putt, lo score è stato accettabile". Il montepremi è di 6.900.000 dollari.
SECONDO GIRO - Francesco Molinari è scivolato dal quarto al 33° posto con 141 (68 73, -3) e Tiger Woods, 65° con 143 (72 71, -1), ha superato il taglio con l’ultimo punteggio utile nel secondo giro del Farmers Insurance Open, torneo del PGA Tour che si sta svolgendo sui due percorsi del Torrey Pines GC (North Course e South Course, entrambi par 72) a San Diego in California.
Leader con 133 (66 67, -11) è Ryan Palmer inseguito a un colpo dallo spagnolo Jon Rahm (134, -10), campione uscente, reduce dal successo della scorsa settimana nel CareerBuilder Challenge e quanto mai motivato, poiché con un successo diverrebbe il nuovo numero uno mondiale, In terza posizione con 135 (-9) Luke List e Tony Finau, in quinta con 136 (-8) lo svedese Alex Noren e in sesta con 137 (-7) Michael Kim, Martin Flores e l’australiano Jason Day, rinvenuto dalla 113ª con un 64 (-8) miglior score di giornata. Phil Mickelson è nono con 138 (-6), l’inglese Justin Rose 14° con 139 (-5) e il giapponese Hideki Matsuyama affianca Molinari. É uscito al taglio per un colpo Rickie Fowler, 78° con 144 (par).
Ryan Palmer, 41enne di Amarillo (Texas) con tre titoli nel circuito, ha girato sul North Course con due eagle, quattro birdie e tre bogey per il 67 (-5). Sullo stesso tracciato anche Francesco Molinari e Tiger Woods. L’azzurro non si è ripetuto a livello del turno iniziale e ha veleggiato attorno al par. Lo ha mantenuto sulle prime nove buche (due birdie e due bogey), poi ha lasciato un colpo sulle seconde con un birdie e due bogey (73, +1).
Tiger Woods, partito dalla 10ª, ha avuto problemi con il driver, andando fuori pista, però ha recuperato con un bel gioco corto. Gravato di un doppio bogey in uscita, ha lottato con i denti per evitare il taglio e ci è riuscito con quattro birdie e un bogey nel ritorno (71, -1). E’ rimasto in corsa con un birdie sull’ultima buca (par 5) dopo un drive sbilenco, un gran colpo al green dal rough e un putt chilometrico di rara fattura con palla a mezzo metro dal bersaglio. Il montepremi è di 6.900.000 dollari.
PRIMO GIRO - Ottima partenza di Francesco Molinari, quarto con 68 (-4) colpi, nel Farmers Insurance Open, torneo del PGA Tour che si sta svolgendo sui due percorsi del Torrey Pines GC (North Course e South Course, entrambi par 72) a San Diego in California. Piuttosto alterno, invece, Tiger Woods, 84° con 72 (par), alla seconda gara dopo quasi un anno di stop per due interventi chirurgici alla schiena.
In una classifica molto corta ha preso il comando con 65 (-7) Tony Finau, che precede di misura Ted Potter Jr e Ryan Palmer (66, -6). Molinari è affiancato da altri dieci concorrenti tra i quali Patrick Reed, lo spagnolo Jon Rahm, campione uscente, e Hunter Mahan. Tra i 20 al 15° posto con 69 (-3) l’inglese Justin Rose, quindi al 35° con 70 (-2) Phil Mickelson, che gioca in casa, e Keegan Bradley, mentre il giapponese Hideki Matsuyama e Rickie Fowler sono insieme a Woods e ha un colpo in più l’australiano Jason Day, 113° con 73 (+1).
Tony Finau, 28enne di Salt Lake City (Utah) con un titolo nel tour (Puerto Rico Open, 2016), ha realizzato nove birdie e due bogey al North Course. Sul South Course sia Francesco Molinari che Tiger Woods. Il torinese, al via dalla buca 10, ha segnato tre birdie e un bogey in uscita, e ha completato lo score con altri due birdie nel rientro. Ha messo in mostra un gioco preciso, con pochissime sbavature e, soprattutto, è apparso molto concentrato.
Tiger Woods si è trovato due colpi sopra par (due bogey) in appena cinque buche, poi le cose sono sensibilmente migliorate e ha recuperato il par con tre birdie e un bogey, lasciando l’impressione di poter comunque superare il taglio, sebbene al momento sia oltre il punteggio utile. Ha alternato ottimi colpi ed errori nel gioco lungo, mentre con un bel gioco corto ha recuperato situazioni a volte molto difficili. "Evidentemente sono ancora un po’ arrugginito" ha commentato e di sicuro ha bisogno di riprendere il ritmo di gara. Il montepremi è di 6.900.000 dollari.
LA VIGILIA - Torna in campo Tiger Woods, dopo il rientro a dicembre, e Francesco Molinari debutta nel 2018 al Farmers Insurance Open, torneo del PGA Tour in programma al Torrey Pines Golf Club, a San Diego in California. Difende il titolo lo spagnolo Jon Rahm, appena vincitore del CareerBuilder Challenge e nuovo numero 2 mondiale, in un contesto che comprende Rickie Fowler, Phil Mickelson, che gioca in casa, Patrick Reed, Keegan Bradley, il giapponese Hideki Matsuyama, gli australiani Jason Day e Marc Leishman, gli inglesi Justin Rose e Luke Donald e l’irlandese Padraig Harrington.
Naturalmente fari puntati su Tiger Woods che, dopo il lungo stop seguito agli ultimi due interventi alla schiena, ha ripreso l’attività agonistica ai primi di dicembre nell’Hero World Challenge e la sua prova (9°) ha lasciato molte speranze di poterlo rivedere a grandi livelli. Deciso a gestirsi molto attentamente, Woods, che successivamente disputerà il Genesis Open (15-18 febbraio), ha fatto molta attenzione alla scelta dei percorsi puntando su due che gli sono molto congeniali, appunto il South Course di Torrey Pines, dove vinse l’ultimo dei suoi 14 major (US Open, 2008), e il Riviera CC, a Pacific Palisades sempre in California, dove debuttò nel PGA Tour quando aveva 16 anni. Il Farmers Insurance Open è lo stesso evento dal quale Tiger aveva ricominciato nella scorsa stagione, uscendo al taglio, prima di fermarsi definitivamente a Dubai, dove si ritirò dopo un giro per i dolori alla schiena e costretto poi a ricorrere ai chirurghi.
Difficile stabilire le condizioni di forma di Francesco Molinari al termine della pausa invernale. Ha chiuso comunque il suo ottimo 2017 con il 17° posto nel Tour Championship a Dubai (European Tour) e con il 17° nel BMW Campionship e l’ottavo nell’Hero World Challenge nel PGA Tour. Il montepremi è di 6.900.000 dollari.
Il torneo su Sky – Il Farmers Insurance Open sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky, con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 25 gennaio, venerdì 26 e sabato 27 dalle ore 21 alle ore 1 (Sky Sport 2 HD); domenica 28, dalle ore 21 alle ore 0,30 (Sky Sport 3 HD). Commento Alessandro Lupi e di Massimo Scarpa.
Il cinese Haotong Li ha vinto con 265 (66 66 64 69, -23) colpi l’Omega Dubai Desert Classic (European Tour) disputando all’Emirates GC (par 72) di Dubai negli Emirati Arabi Uniti, dove si sono classificati 45.i con 278 (-10) Edoardo Molinari (67 69 69 73) e Nino Bertasio (70 69 69 70).
Haotong Li, 22enne di Shanghai, ha siglato il secondo titolo (il primo nel China Open, 2016) al 61° torneo giocato nel circuito, superando di misura in un avvincente finale il nordirlandese Rory McIlroy (266, -22), tornato comunque a grandi livelli dopo i problemi fisici del 2017. Al terzo posto con 268 (-20) l’inglese Tyrrell Hatton, al quarto con 269 (-19) il francese Alexander Levy, al quinto con 271 (-17) il sempre più convincente inglese Chris Paisley e tra i 13 concorrenti al sesto con 272 (-16) lo spagnolo Rafa Cabrera Bello, lo svedese Henrik Stenson, gli inglesi Tommy Fleetwood e Ian Poulter e il sudafricano Dylan Frittelli. Più indietro il tedesco Martin Kaymer, 19° con 273 (-15), e l’iberico Sergio Garcia, 32° con 276 (-12), che difendeva il titolo.
La svolta del torneo alle buche 15 e 16. Prima Haotong Li ha agganciato il rivale, che era avanti di un colpo, imbucando per il birdie da bordo green (in totale 69, -3 colpi con sei birdie e tre bogey) e poi Rory McIlroy gli ha lasciato strada con un bogey dopo un drive sbilenco (69 colpi anche per lui con cinque birdie e due bogey).
Nino Bertasio, molto regolare negli score, ha concluso con quattro birdie e due bogey per il 70 (-2) ed Edoardo Molinari, meno brillante che nei primi tre turni, ha segnato tre birdie, due bogey e un doppio bogey per il 73 (+1). Sono usciti al taglio, caduto a 139 (-5), Renato Paratore, 87° con 141 (69 72, -3), e Matteo Manassero, 99° con 142 (69 73, -2). Da ricordare le due "hole in one" dell’inglese Matthew Southgate (buca 7, par 3, 170 metri, ferro 9, secondo giro) e del francese Alexander Levy (buca 4, par tre, metri 165, ferro 9, terzo turno).
TERZO GIRO - Il cinese Haotong Li, con 196 (66 66 64, -20) colpi, è al vertice dopo il terzo giro dell’Omega Dubai Desert Classic (European Tour), che si sta disputando all’Emirates GC (par 72) di Dubai negli Emirati Arabi Uniti, dove Edoardo Molinari è 27° con 205 (67 69 69, -11) e Nino Bertasio 49° con 208 (70 69 69, -8).
Haotong Li ha superato il nordirlandese Rory McIlroy (197, -19), leader a metà gara, e ha tre colpi di vantaggio sul sudafricano Haydn Porteous e sul francese Alexander Levy (199, -17), autore di una "hole in one". In quinta posizione con 200 (-16) l’inglese Andy Sullivan, in sesta con 201 (-15) il connazionale David Horsey e, tra i giocatori in settima con 202 (-14), lo spagnolo Rafa Cabrera Bello e i sudafricani Branden Grace e Dylan Frittelli. Al 21° posto con 204 (-12) il tedesco Martin Kaymer, lo svedese Henrik Stenson e l’inglese Tommy Fleetwood e al 27°, insieme a Molinari, lo spagnolo Sergio Garcia, che non ha alcuna possibilità di confermare il titolo.
Buche in uno - Alexander Levy ha centrato con un colpo la buca 7 (par tre, metri 165) utilizzando un ferro 9. E’ la terza "hole in one" stagionale sul tour e la seconda in questo evento dopo quella dell’inglese Matthew Southgate (42° con 207, -9), andato a segno direttamente dal tee alla buca 7 (par 3, 170 metri, ferro 9) nel secondo turno, disputato in parte nella mattinata dopo la sospensione nella serata precedente per nebbia.
Gli azzurri - Haotong Li, 22enne di Shanghai con un titolo nel circuito conquistato in patria (China Open, 2016) è stato impeccabile arrivando in vetta con otto bridie senza bogey (64, -8). Edoardo Molinari ha cominciato male con tre bogey in sei buche, quindi il cambio di passo con sei birdie nelle rimanenti dodici per il parziale di 69 (-3). Ottimo, invece, l’inizio di Nino Bertasio (dalla 10ª) con quattro birdie e un bogey in uscita, poi nove par nel rientro (69). Sono usciti al taglio, caduto a 139 (-5), Renato Paratore, 87° con 141 (69 72, -3), e Matteo Manassero, 99° con 142 (69 73, -2). Il montepremi è di 2.450.000 euro.
SECONDO GIRO - Il gallese Jamie Donaldson è rimasto al comando con 131 (62 69, -13) colpi nella classifica provvisoria dell’Omega Dubai Desert Classic (European Tour), che si sta disputando all’Emirates GC (par 72) di Dubai negli Emirati Arabi Uniti.
Il secondo giro non si è concluso a causa dei ritardi provocati dalla nebbia. Sono stati fermati lungo il tracciato Nino Bertasio, 14° con "meno 8" dopo 10 buche, Edoardo Molinari, 37° con "meno 6" all’ottava, Matteo Manassero, 82° con "meno 3" alla decima, e Renato Paratore, 95° con "meno 2" alla 14ª.
Donaldson precede il cinese Haotong Li, secondo con 132 (-12), e il sudafricano Branden Grace, terzo con 133 (-11), ma ha lo stesso "-11" lo svedese Alexander Bjork, che ha la possibilità di superare tutti nelle sei buche che gli restano da giocare, Ha margini di recupero anche il nordirlandese Rory McIlroy, quinto con "-10" all’11ª buca. Ha terminato il tedesco Martin Kaymer, 29° con 137 (-7), sono più attardati, ma possono risalire lo spagnolo Sergio Garcia, campione uscente, 37° con "-6" (11ª), e l’inglese Tommy Fleetwood, 55° con "-5" (10ª).
Jamie Donaldson, 42enne di Pontypridd con due titoli nel circuito, ha notevolmente rallentato, dopo il 62 (-10) iniziale, con quattro birdie e un bogey per il parziale di 69 (-3). Sei birdie per Nino Bertasio, uno per Edoardo Molinari, dieci buche in par per Matteo Manassero e due birdie e tre bogey per Renato Paratore. Il montepremi è di 2.450.000 euro.
PRIMO GIRO - Su un tracciato che ha concesso molto ha preso il comando con 62 (-10) il gallese Jamie Donaldson, ma gli sono rimasti a ruota gli inglesi David Horsey e Anthony Wall, secondi con 63 (-9), e Tyrrell Hatton, quarto con 64 (-8). Al quinto posto con 65 (-7) il nordirlandese Rory McIlroy, che ha confermato di essere in crescita dopo i problemi della scorsa stagione, insieme al belga Thomas Pieters, al danese Lasse Jensen, all’inglese Chris Pasley e allo svedese Alexander Bjork. Lo spagnolo Sergio Garcia, campione uscente, ha lo stesso score di Molinari, poco dietro il tedesco Martin Kaymer, 26° con 68 (-4), e in 42ª posizione anche il sudafricano Louis Oosthuizen e l’inglese Tommy Fleetwood, reduce dal successo di Abu Dhabi. Alla pari con Bertasio, lo svedese Henrik Stenson e il thailandese Thongchai Jaidee.
Partito dalla buca 10, Jamie Donaldson, 42enne di Pontypridd con due titoli nel circuito, ha realizzato un eagle e nove birdie, poi ha chiuso con un bogey sull’ultimo green. Ha iniziato dalla stessa buca anche Renato Paratore con quattro birdie e un bogey in uscita e due birdie e due bogey nel rientro. Avvio dalla buca 1 per gli altri azzurri. Per Edoardo Molinari quattro birdie e un bogey sulle prime 9, poi due altri birdie a terminare. In altalena Matteo Manassero con tre birdie e tre bogey, quindi cambio di passo con tre birdie sulle seconde nove e metà percorso in par per Nino Bertasio (due birdie e due bogey) e ancora due birdie per il 70. Il montepremi è di 2.450.000 euro.
LA VIGILIA - L’European Tour rimane negli Emirati Arabi Uniti per la disputa dell’Omega Dubai Desert Classic, all’Emirates GC di Dubai dove saranno in gara Edoardo Molinari, Matteo Manasssero, Renato Paratore e Nino Bertasio. Ottimo il field in cui figurano lo spagnolo Sergio Garcia, campione in carica, i nordirlandesi Rory McIlroy, apparso in buona condizione la scorsa settimana ad Abu Dhabi, e Graeme McDowell, lo svedese Henrik Stenson, il tedesco Martin Kaymer, gli inglesi Tommy Fleetwood, che ad Abu Dhabi ha vinto, Tyrrell Hatton, Matthew Fitzpatrick, Ian Poulter e Danny Willett.
Contribuiranno allo spettacolo anche i sudafricani Louis Oosthuizen, Branden Grace e Dylan Frittell, l’iberico Rafa Cabrera Bello, il belga Thomas Pieters, il cinese Haotong Li e i thailandesi Kiradech Aphibarnrat e Thongchai Jaidee. Da seguire quattro grandi campioni capaci di offrire giocate di qualità, anche se non candidati al titolo: il sudafricano Ernie Els, lo scozzese Colin Montgomerie, lo spagnolo Miguel Angel Jimenez e il danese Thomas Bjorn, capitano europeo alla prossima Ryder Cup (Francia, 28-30 settembre).
I quattro azzurri sono reduci dal torneo di Abu Dhabi. Matteo Manassero e Nino Bertasio sono in cerca di continuità sui quattro giri, dopo una prova altalenante, comunque finita a premio. Per Edoardo Molinari e Renato Paratore la necessità di dimenticare in fretta il taglio subito. Il montepremi è di 2.450.000 euro.
Il torneo su Sky - L’Omega Dubai Desert Classic sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky, sul canale Sky Sport 2 HD, con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 25 gennaio, dalle ore 7 alle ore 10 e dalle ore 12,30 alle ore 14,30; venerdì 26 gennaio, dalle ore 8,30 alle ore 14,30; sabato 27 e domenica 28, dalle ore 9,30 alle ore 14. Commento di Silvio Grappasonni e di Nicola Pomponi
Lo spagnolo Jon Rahm ha conseguito il secondo titolo nel PGA Tour imponendosi con 266 (62 67 70 67, -22) colpi nelCareerBuilder Challenge disputato sui tre percorsi dello Stadium Course, del Nicklaus Tournament e del La Quinta Country Club, tutti par 72, a La Quinta in California. dove si è giocato con formula Pro Am, un professionista e un dilettante.
Il 23enne spagnolo di Barrika ha superato con un birdie alla quarta buca di playoff Andrew Landry (266 - 63 65 70 68), con il quale aveva terminato alla pari la gara. Con questo successo Rahm (punti 9,59) è salito al secondo posto nella classifica mondiale, superando Jordan Spieth (p. 8,77) e portandosi a meno di un punto e mezzo dal leader Dustin Johnson (p. 10,93).
Sono terminati al terzo posto con 268 (-20) Jon Huh, Martin Piller e il canadese Adam Hadwin e al sesto con 269 (-19) Kevin Chappell e Scott Piercy. Più indietro Zach Johnson, 20° con 274 (-14), Hudson Swafford, campione uscente, 29° con 275 (-13), e Patton Kizzire, vincitore del precedente Sony Open, 42° con 277 (-11). Dopo 54 buche sono usciti al taglio, caduto a 208, -8), Patrick Reed (211, -5), Phil Mickelson (212, -4) e Bubba Watson (213, -3).
Jon Rahm Rodriguez, che lo scorso anno ha ottenuto anche due successi nell’European Tour, è risalito dal quarto posto con cinque birdie in 14 buche per il 67 (-5), ma è stato portato allo spareggio da Andrew Landry con un birdie sull’ultimo green (68, -4 con cinque birdie e un bogey). Il playoff si è svolto alla buca 18. Dopo tre passaggi con il "4" del par, Rahm ha realizzato il birdie decisivo con un putt di circa quattro metri ed è stato gratificato con un assegno di 1.062.000 dollari su un montepremi di 5.900.000 dollari. Da dilettante lo spagnolo è stato per 60 settimane numero uno nel ranking mondiale amateur, record assoluto.
Da giovedì 25 gennaio a domenica 28 Jon Rahm difenderà il titolo nel Farmers Insurance Open, dove saranno in campo anche Tiger Woods e Francesco Molinari.
TERZO GIRO - Lo spagnolo Jon Rahm, numero tre mondiale, è sceso dal secondo al quarto posto con 199 (62 67 70, -17) colpi a un giro dal termine del
CareerBuilder Challenge (PGA Tour) che si sta svolgendo sui tre percorsi dello Stadium Course, del Nicklaus Tournament e del La Quinta Country Club, tutti par 72, a La Quinta in California. dove si gioca con formula Pro Am, un professionista e un dilettante.
Si è portato in vetta con 197 (63 70 64, -19) Austin Cook, 27enne di Little Rock (Arkansas) vincitore a novembre del RMS Classic, che ha girato in 64 (-8) colpi sul La Quinta CC con un eagle, sette birdie e un bogey. Nella corsa al secondo titolo può contare sul trend favorevole in questa stagione 2018, iniziata lo scorso ottobre, per chi conduce dopo tre giri: sei di loro su dieci hanno poi conseguito il successo.
Saranno in corsa anche Martin Piller e Andrew Landry, leader dopo due turni, secondi con 198 (-18), naturalmente Jon Rahm, insieme a Scott Piercy che lo affianca, e il canadese Adam Hadwin, Grayson Murray e Brandon Harkins, sesti con 200 (-16).
Non ha possibilità di confermare il titolo Hudson Swafford, 21° con 204 (-12) insieme a Zach Johnson. ed è fuori anche Patton Kizzire, reduce dal successo della scorsa settimana nel Sony Open, 33° con 205 (-11). Sono usciti al taglio, caduto a 208 (-8), Patrick Reed (211, -5), Phil Mickelson (212, -4) e Bubba Watson (213, -3). Il montepremi è di 5.900.000 dollari.
SECONDO GIRO - Andrew Landry (128 - 63 65, -16) ha superato a sorpresa lo spagnolo Jon Rahm (129 - 62 67, -15), numero tre mondiale, in vetta al
CareerBuilder Challenge (PGA Tour) che si sta svolgendo sui tre percorsi dello Stadium Course, del Nicklaus Tournament e del La Quinta Country Club, tutti par 72, a La Quinta in California. dove si gioca con formula Pro Am, un professionista e un dilettante.
Seguono con 130 (-14) Jason Kokrak, con 131 (-13) Zach Johnson, Michael Kim e Martin Piller e con 132 (-12) Nick Watney, Brandon Harkins e Brian Gay. Al 19° posto con 134 (-10) Hudson Swafford, campione uscente, al 36° con 136 (-8) Patton Kizzire, reduce dal successo della scorsa settimana nel Sony Open, e accusano un buon ritardo Phil Mickelson, 67° con 138 (-6), Bubba Watson, 108° con 141 (-3), e Patrick Reed, 137° con 144 (par).
Andrew Landry, 30enne texano di Nederland con due titoli nel Web.com Tour, ha segnato sette birdie senza bogey sul Nicklaus Tournament. Il montepremi è di 5.900.000 dollari.
PRIMO GIRO - Jon Rahm, numero tre mondiale, è al comando con 62 (-10) colpi nel CareerBuilder Challenge (PGA Tour) che si sta svolgendo sui tre percorsi dello Stadium Course, del Nicklaus Tournament e del La Quinta Country Club, tutti par 72, a La Quinta in California. Si gioca con formula Pro Am, un professionista e un dilettante.
Punteggi bassi, per dei campi che hanno concesso abbastanza, e classifica piuttosto corta. Jon Rahm, che ha girato al La Quinta CC con un eagle e otto birdie, precede di un colpo Austin Cook (NT), Jason Kokrak (LQ) e Andrew Landry (LQ), secondi con 63 (-9). In quinta posizione con 64 (-8) Brandon Hawkins (LQ), Martin Piller (NT), Beau Hossler (LQ) e Aaron Wise (LQ).
Poco dietro Hudson Swafford, campione uscente, 15° con 66, -6 LQ), Zach Johnson, 23° con 67 (-5, LQ), e in ritardo già considerevole Phil Mickelson (LQ), al debutto nel 2018, Bubba Watson (LQ) e Patton Kizzire (SC), reduce dal successo della scorsa settimana nel Sony Open, 88.i con 70 (-2), e Patrick Reed. 141° con 74 (+4, LQ). Il montepremi è di 5.900.000 dollari.
LA VIGILIA - Il PGA Tour propone il CareerBuilder Challenge (18-21 gennaio) in programma allo Stadium Course di La Quinta in California.
Debutta nel 2018 Phil Mickelson, uno dei pochi big in un contesto che comprende Bubba Watson, Jimmy Walker, Jason Dufner, Zach Johnson, Chris Kirk, Kevin Kisner, Patton Kizzire, reduce dal successo della scorsa settimana nel Sony Open, Patrick Reed, Webb Simpson e Brandt Snedeker, Difende i titolo, con scorse probabilità di successo, Hudson Swafford. Il montepremi è di 5.900.000 dollari.
L’inglese Tommy Fleetwood (266 - 66 68 67 65, -22) ha vinto per il secondo anno consecutivo l’Abu Dhabi HSBC Championship (European Tour), disputato all’Abu Dhabi GC, negli Emirati Arabi Uniti, dove Matteo Manassero si è classificato 30° con 280 (70 71 70 69, -8) e Nino Bertasio 53° con 284 (70 71 69 74, -4).
Fleetwood è risalito dal quarto posto con un gran 65 (-7), miglior score di giornata, sorpassando il connazionale Ross Fisher (268, -20), in vetta dopo tre giri con il belga Thomas Pieters, quinto con 271 (-17) insieme all’altro inglese Chris Paisley.
Ha dato significativi segni di ripresa il nordirlandese Rory McIlroy, al rientro dopo una serie di problemi fisici, terzo con 270 (-18) alla pari con l’inglese Matthew Fitzpatrick, in una classifica dominata dai britannici, In buona posizione, ma mai protagonisti, lo svedese Henrik Stenson, ottavo con 273 (-15) e anch’egli autore di un 65, e lo statunitense Dustin Johnson, leader mondiale, nono con 274 (-14). Prova in grigio dell’inglese Justin Rose e del thailandese Kiradech Aphibarnrat, 22.i con 278 (-10), del tedesco Martin Kaymer, 27° con 279 (-9), e dell’americano Matt Kuchar, 32° con 281 (-7)
Tommy Fleetwood, 27enne di Southport, numero uno della money list dell’European Tour 2017, ha siglato il quarto titolo con otto birdie e un bogey e ha ricevuto un assegno di 408.597 euro su un montepremi di 2.500.000 euro.
Matteo Manassero ha risalito la classifica di 14 gradini con cinque birdie e due bogey e per il parziale di 69 (-3) nel contesto di una gara molto regolare. Nino Bertasio i 14 gradini li ha discesi con quattro birdie, quattro bogey e un doppio bogey per il 74 (+2). Non hanno superato il taglio Renato Paratore, 72° con 143 (76 67, -1), fuori per un colpo, ed Edoardo Molinari, 89° con 144 (74 70, par).
TERZO GIRO - Nino Bertasio è salito al 39° posto con 210 (70 71 69, -6) colpi, guadagnando cinque posizioni, e Matteo Manassero è rimasto al 44° con 211 (70 71 70, -5) nell’Abu Dhabi HSBC Championship (European Tour), che termina con la disputa del quarto giro all’Abu Dhabi GC, negli Emirati Arabi Uniti.
In vetta alla graduatoria l’inglese Ross Fisher (199 - 67 67 65, -17) ha raggiunto il belga Thomas Pieters (199 - 67 65 67), ma i due hanno a ridosso il nordirlandese Rory McIlroy (200, -16), al rientro dopo una serie di problemi fisici e ben deciso a riconquistare il tempo e il terreno in world ranking (11°) perduti. Saranno in corsa per il titolo anche gli inglesi Tommy Fleetwood, campione in carica, e Matthew Fitzpatrick, quarti con 201 (-15), i loro due connazionali Chris Paisley e Andrew Johnston e il belga Thomas Detry, sesti con 202 (-14). Sembra fuori gioco lo statunitense Dustin Johnson, numero uno mondiale, 12° con 204 (-12).
Ross Fisher, 37enne di Ascot con cinque titoli nel circuito, ha operato l’aggancio con otto birdie e un bogey per il 65 (-7) e Thomas Pieters, 26enne di Geel con tre successi sul tour, ha difeso la leadership con cinque birdie senza bogey per il 67 (-5). Percorso netto anche per Nino Bertasio con tre birdie senza errori (69, -3) e tre birdie e un bogey per Matteo Manassero che ha concluso in 70 (-2). Non hanno superato il taglio Renato Paratore, 72° con 143 (76 67, -1), fuori per un colpo, ed Edoardo Molinari, 89° con 144 (74 70, par). Il montepremi è di 2.500.000 eu
SECONDO GIRO - Matteo Manassero e Nino Bertasio, entrambi al 44° posto con 141 (-3) colpi e gli stessi parziali (70 71) sono rimasti in gara nell’Abu Dhabi HSBC Championship (European Tour), che si sta svolgendo all’Abu Dhabi GC, negli Emirati Arabi Uniti. Non hanno superato il taglio Renato Paratore, 72° con 143 (76 67, -1), fuori per un colpo, ed Edoardo Molinari, 89° con 144 (74 70, par).
Nuovo leader con 132 (67 65, -12) colpi è il belga Thomas Pieters, tallonato dallo spagnolo Jorge Campillo (133, -11). In terza posizione con 134 (-10) il francese Alexander Levy e gli inglesi Tommy Fleetwood, campione uscente, e Ross Fisher, in sesta con 135 (-9) il nordirlandese Rory McIlroy, al rientro dopo una serie di problemi e risalito dalla 17ª, l’inglese Paul Casey, l’australiano Sam Brazel e l’austriaco Bernd Wiesberger e in 11ª lo statunitense Dustin Johnson, leader mondiale in rimonta dalla 69ª. Al 18° posto con 137 (-7) il tedesco Martin Kaymer, al 21° con 138 (-6) lo svedese Henrik Stenson e il giapponese Hideto Tanihara, quest’ultimo in vetta dopo un turno insieme a Fleetwood, al 37° con 140 (-4) il thailandese Kiradech Aphibarnrat e al 57° con 142 (-2) l’americano Matt Kuchar e l’inglese Justin Rose.
Thomas Pieters, 26enne di Geel con tre titoli sul tour, ha realizzato sette birdie senza bogey. Per Nino Bertasio 71 (-1) colpi con sette birdie, quattro bogey e un doppio bogey e stesso score per Matteo Manassero con due birdie e un bogey. Renato Paratore ha tentato la rimonta dalla 120ª posizione che gli era riuscita dopo 17 buche con un "-6" (sette birdie e un bogey), ma un bogey alla 18ª ha vanificato la bellissima prova. Cinque birdie e tre bogey per il 70 (-2) di Edoardo Molinari. Il montepremi è di 2.500.000 euro.
PRIMO GIRO - Matteo Manassero e Nino Bertasio sono al 37° posto con 70 (-2) colpi dopo il primo giro dell’Abu Dhabi HSBC Championship (European Tour), che si sta svolgendo all’Abu Dhabi GC, negli Emirati Arabi Uniti. Più indietro Edoardo Molinari, 102° con 74 (+2), e Renato Paratore, 120° con 76 (+4).
Guidano la classifica con 66 (-6) colpi il giapponese Hideto Tanihara e l’inglese Tommy Fleetwood, campione uscente, seguiti con 67 (-5) dal belga Thomas Pieters, dall’austriaco Bernd Wiesberger, dall’australiano Sam Brazel, dall’inglese Ross Fisher e dal paraguaiano Fabrizio Zanotti. Buon avvio del nordirlandese Rory McIlroy, al rientro una serie di problemi, e del tedesco Martin Kaymer, 17.i con 69 (-3), occupano la 37ª posizione anche l’altro nordirlandese Graeme McDowell, lo svedese Henrik Stenson e il thailandese Kiradech Aphibarnrat. Passo più lento dell’inglese Justin Rose, 55° con 71 (1), e degli statunitensi Dustin Johnson, numero uno mondiale, e Matt Kuchar, 69.i con 72 (par).
Tommy Fleetwood, leader della money list continentale 2017, e Hideto Tanihara hanno realizzato entrambi sei birdie, senza bogey, Nino Bertasio tre birdie e un bogey e Matteo Manassero sei birdie, due bogey e un doppio bogey. Per Edoardo Molinari tre birdie, altrettanti bogey e un doppio bogey e per Renato Paratore tre birdie, tre bogey e due doppi bogey. Il montepremi è di 2.500.000 euro.
LA VIGILIA - Renato Paratore, Matteo Manassero, Edoardo Molinari e Nino Bertasio prendono parte all’Abu Dhabi HSBC Championship (18-21 gennaio), torneo dell’European Tour che si svolgerà all’Abu Dhabi GC, negli Emirati Arabi Uniti.
Field delle grandissime occasioni in cui spiccano, in particolare, i nomi dello statunitense Dustin Johnson, leader mondiale, dell’inglese Justin Rose, numero sei, dello svedese HenrikStenson, numero nove, e del nordirlandese Rory McIlroy, sceso in undicesima posizione soprattutto per l’inattività degli ultimi tempi e ora al debutto nel 2018.
Sul tee di partenza ci saranno tanti altri giocatori di peso: il tedesco Martin Kaymer, gli inglesi Paul Casey, Ian Poulter, Tommy Fleetwood, numero uno d’Europa e campione uscente, Tyrrell Hatton, Matthew Fitzpatrick e Danny Willett, l’americano Matt Kuchar, lo spagnolo Rafa Cabrera Bello, il belga Thomas Pieters, i sudafricani Ernie Els, Branden Grace e Dylan Frittelli, il cinese Haotong Li e i thailandesi Kiradech Aphibarnrat e Thongchai Jaidee.
Renato Paratore, sarà ben motivato per dare un seguito alla bella prova con settimo posto nel South African Open. Seconda presenza stagionale per Nino Bertasio e per Matteo Manassero, che nella prima a Hong Kong sono terminati rispettivamente 23° e 48ª e taglio in Sudafrica da cancellare subito per Edoardo Molinari. Il montepremi è di 2.500.000 euro.
Il torneo su Sky - L’Abu Dhabi Championship sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky, sul canale Sky Sport 2 HD, con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 18 gennaio, dalle ore 7.30 alle ore 9.30 e dalle ore 12 alle ore 14; venerdì 19, sabato 20 e domenica 21, dalle ore 9,30 alle ore 14.
Alessia Nobilio si è classificata 20ª con 225 (76 74 75, +9) colpi ed Emilie Alba Paltrinieri 48ª con 233 (80 80 73, +17) nell’Annika Invitational, il torneo giovanile svoltosi sul percorso del World Golf Village (par 72), a St. Augustine in Florida.
Ha vinto con un buon recupero la statunitense di origine cinese Lei Ye con (214 - 73 70 71, -2) che ha superato di due colpi la connazionale Lucy Li (216, pea), ma che ha approfittato soprattutto del crollo della francese Mathilde Claisse (217, +1), leader per due turni e poi scesa in terza posizione penalizzata da un 77 (+5). In quarta con 218 (+2) le svedesi Frida Kinhult e Linn Grant. Ha accompagnato le azzurre Stefano Sardi.
L’Annika Invitational è uno dei tornei organizzati in vari continenti dalla Annika Foundation di cui è promotrice la grande campionessa svedese Annika Sorenstam, ritiratasi dalle scene agonistiche nel 2008 dopo essere stata ai vertici mondiali per oltre un decennio e aver vinto 72 gare nel LPGA Tour (con dieci major), 14 nel LET, quattro nel circuito australiano, due in quello giapponese e tre eventi a squadre, compresa la World Cup (2006).
Prossimi appuntamenti: Annika Invitational at Mission Hills (24-27 aprile) al Mission Hills Resort di Dongguan in Cina e Annika Cup (17-19 giugno) al Royal Drottningholm Golf Club di Stoccolma in Svezia
SECONDO GIRO - Alessia Nobilio, 22ª con 150 (76 74, +6) colpi, ha recuperato sette posizioni nel secondo giro dell’Annika Invitational, il torneo giovanile che termina con la disputa del terzo sul percorso del World Golf Village (par 72), a St. Augustine in Florida. E’ rimasta in bassa classifica Emilie Alba Paltrinieri, 60ª con 160 (80 80, +16).
Ha mantenuto la testa con 140 (69 71, -4) la francese Mathilde Claisse, ma nel turno conclusivo dovrà guardarsi dalla svedese Frida Kinhult, seconda con 142 (-2), dalla statunitense Lei Ye e dall’altra svedese Maja Stark, terze con 143 (-1). Qualche chance anche per Lucy Li, tra le più forti giocatrici americane, quinta con 144 (par). Accompagna le azzurre Stefano Sardi.
L’Annika Invitational è uno dei tornei organizzati in vari continenti dalla Annika Foundation di cui è promotrice la grande campionessa svedese Annika Sorenstam, ritiratasi dalle scene agonistiche nel 2008 dopo essere stata ai vertici mondiali per oltre un decennio e aver vinto 72 gare nel LPGA Tour (con dieci major), 14 nel LET, quattro nel circuito australiano, due in quello giapponese e tre eventi a squadre, compresa la World Cup (2006).
Prossimi appuntamenti: Annika Invitational at Mission Hills (24-27 aprile) al Mission Hills Resort di Dongguan in Cina e Annika Cup (17-19 giugno) al Royal Drottningholm Golf Club di Stoccolma in Svezia.
PRIMO GIRO - Alessia Nobilio è al 29° posto con 76 (+4) colpi ed Emilie Alba Paltrinieri al 57° con 80 (+8) dopo il primo dei tre giri di 18 buche in cui si articola l’Annika Invitational, il torneo giovanile in svolgimento sul percorso del World Golf Village (par 72), a St. Augustine in Florida.
Al comando 69 (-3) colpi una delle favorite, la francese Mathilde Claisse, tallonata con 70 (-2) dalla statunitense Gina Kim. In terza posizione con 71 (-1) la svedese Frida Kinhult e in quarta con 72 (par) Sabrina Iqbal, Yealimi Noh, le coreane Yujeong Son e Bohyun Park, la thailandese Kanyanat Saithip e la svedese Linn Grant. Accompagna le azzurre Stefano Sardi.
L’Annika Invitational è uno dei tornei organizzati in vari continenti dalla Annika Foundation di cui è promotrice la grande campionessa svedese Annika Sorenstam, ritiratasi dalle scene agonistiche nel 2008 dopo essere stata ai vertici mondiali per oltre un decennio e aver vinto 72 gare nel LPGA Tour (con dieci major), 14 nel LET, quattro nel circuito australiano, due in quello giapponese e tre tornei a squadre, compresa la World Cup (2006).
Prossimi appuntamenti: Annika Invitational at Mission Hills (24-27 aprile) al Mission Hills Resort di Dongguan in Cina e Annika Cup (17-19 giugno) al Royal Drottningholm Golf Club di Stoccolma in Svezia.
LA VIGILIA - Alessia Nobilio ed Emilie Alba Paltrinieri prendono parte all’Annika Invitational (13-15 gennaio, 54 buche) in programma al World Golf Village, a St. Augustine in Florida. E’ la prima uscita stagionale delle giocatrici azzurre che nell’anno passato sono state tra le protagoniste in campo internazionale con tre successi e una serie di piazzamenti di prestigio.Tra le 72 concorrenti spiccano nel field, oltre alle due italiane, anche le statunitensi Luci Li, Taylor Roberts e Makenzie Niblett, la messicana Cory Lopez, la francese Mathilde Claisse e le svedesi Linn Grant e Frida Kinhult. Accompagna le azzurre Stefano Sardi.
L’Annika Invitational è uno dei tornei organizzati in vari continenti dalla Annika Foundation di cui è promotrice la grande campionessa svedese Annika Sorenstam, ritiratasi dalle scene agonistiche nel 2008 dopo essere stata ai vertici mondiali per oltre un decennio e aver vinto 72 gare nel LPGA Tour (con dieci major), 14 nel LET, quattro nel circuito australiano, due in quello giapponese e tre tornei a squadre, compresa la World Cup (2006).
Prossimi appuntamenti: Annika Invitational at Mission Hills (24-27 aprile) al Mission Hills Resort di Dongguan in Cina e Annika Cup (17-19 giugno) al Royal Drottningholm Golf Club di Stoccolma in Svezia.
Patton Kizzire ha ottenuto il secondo titolo nel PGA Tour e in carriera, nell’arco di due mesi, imponendosi con 263 (67 64 64 68, -17) colpi nel Sony Open svoltosi sul percorso del
Waialae CC (par 70) ad Honolulu, nelle Isole Hawaii. Ha superato con un par alla sesta buca di spareggio James Hahn (263 - 67 69 65 62) rinvenuto dal 14° posto con un 62 (-8, con nove birdie e un bogey) miglior score del torneo.
Hanno concluso in terza posizione con 264 (-16) Tom Hoge, leader dopo tre turni, in quarta con 265 (-15) Webb Simpson, Brian Stuart e Brian Harman e in settima con 266 (-14) Gary Woodland, Ben Martin e Ollie Schniederjand. Al 14° posto con 268 (-12) Zach Johnson e Justin Thomas, numero quattro mondiale e campione uscente, e recupero di Jordan Spieth, numero due, da 28° a 18° con 269 (-11).
Patton Kizzire, 32enne di Montgomery (Alabama), ha vinto a novembre l’OHLClassic. Ha evitato il sorpasso di Hahn con un eagle, un birdie e un bogey per il 68 (-2). Ha ricevuto un assegno di 1.116.000 dollari su un montepremi di 6.200.000.
TERZO GIRO - Tom Hoge (194 - 65 65 64, -16) è passato a condurre nel Sony Open (PGA Tour), che termina sul percorso del Waialae CC (par 70) ad Honolulu, nelle Isole Hawaii.
Il 29enne di Statesville (North Carolina), al quarto anno nel circuito, senza titoli e con un successo in carriera nel tour canadese, ha girato un 64 (-6, con sei birdie) e ha sopravanzato di un colpo Brian Harman, vetta dopo due turni, e Patton Kizzire, secondi con 195 (-15). Al quarto posto con 196 (-14) Kyle Stanley, al quinto con 197 (-13) Chris Kirk e all’ottavo con 200 (-10) Justin Thomas, numero quattro mondiale e campione uscente, che è risalito di sette posizioni, ma che ha limitatissime chances di confermare la vittoria dello scorso anno. A metà classifica Jordan Spieth, numero due del world ranking, 28° con 203 (-7). Il montepremi è di 6.200.000 dollari.
SECONDO GIRO - Brian Harman (127 - 64 63, -13) è il nuovo leader del Sony Open (PGA Tour), che si sta disputando sul percorso del Waialae CC (par 70) ad Honolulu, nelle Isole Hawaii. Con un giro in 63 (-7, un eagle, sei birdie, un bogey), miglior score del turno, il pro di Savannah (Georgia), 31 anni il prossimo 19 gennaio e due titoli nel circuito, ha lasciato a tre colpi John Peterson, Tom Hoge, Talor Gooch, Zach Johnson e Chris Kirk (130, -10), gli ultimi due in vetta dopo un giro. Al settimo posto con 131 (-9) Patton Kizzire, Ollie Schniederjans e Kyle Stanley.
Ha recuperato tre posizioni Justin Thomas, numero quattro mondiale e campione uscente, 17° con 134 (-6), mentre non decolla Jordan Spieth, numero due, 48° con 137 (-3). Entrambi, grandi favoriti alla vigilia, non appaiono in grado di dar corpo alle attese, frenati da una condizione non ancora ottimale. Il montepremi è di 6.200.000 dollari.
PRIMO GIRO - Chris Kirk e Zach Johnson guidano con 63 (-7) colpi la classifica del Sony Open (PGA Tour), che si sta disputando sul percorso del Waialae CC (par 70) ad Honolulu, nelle Isole Hawaii. La coppia precede di un colpo Vaughn Taylor, Kyle Stanley, Talor Gooch e Brian Harman (64, -6) e di due Peter Malnati, Matt Every, Tom Hoge e il giapponese Daisuke Kataoka (65, -5).
Ha un ritardo recuperabile Justin Thomas, numero quattro mondiale e campione uscente, 20° con 67 (-3), mentre Jordan Spieth, numero due, 65° con 69 (-1), è al limite del taglio. Chris Kirk e Zach Johnson hanno viaggiato di pari passo con sette birdie senza bogey. Il montepremi è di 6.200.000 dollari.
LA VIGILIA - Il PGA Tour rimane nelle Isole Hawaii per la disputa del Sony Open (11-14 gennaio), che avrà luogo sul percorso del Waialae CC ad Honolulu. Pochi i big in campo, ma danno lustro al torneo Jordan Spieth, numero due mondiale, e Justin Thomas, numero quattro e campione uscente. Saranno i favoriti in un field che comprende, tra gli altri, Keegan Bradley, Zach Johnson, Kevin Kisner, Webb Simpson. Jimmy Walker, l’inglese Luke Donald, l’australiano Marc Leishman, il coreano Si Woo Kim e il fijiano Vijay Singh. Il montepremi è di 6.200.000 dollari.
Renato Paratore, al debutto stagionale, ha ottenuto un bel settimo posto con 275 (71 67 69 68, -13) colpi, nel BMW South African Open, torneo organizzato in combinata tra European Tour e Sunshine Tour e svoltosi sul tracciato del Glendower GC (par 72), a City of Ekurhuleni in Sudafrica.
Ha siglato il primo titolo nel circuito con 267 (66 65 70 66, -21) l’inglese Chris Paisley, che ha avuto ragione con un ottimo giro finale in 66 (-6) del più quotato sudafricano Branden Grace (270, -18), otto successi nell’European Tour e numero 30 del world ranking. Subito dietro altri tre sudafricani, J.C. Ritchie, terzo con 272 (-16), Jacques Kruyswijk e Jacques Blaauw, quarti con 274 (-14) insieme a Scott Vincent dello Zimbabwe.
Paratore ha avuto la compagnia dello statunitense Chase Koepka, fratello minore di Brooks numero otto mondiale, del francese Adrien Saddier e del sudafricano Darren Fichardt. Il pubblico di casa si attendeva certamente di meglio dai giocatori locali più rappresentativi: Charl Schwartzel, 15° con 278 (-10), Retief Goosen, 20° con 279 (-9), ed Ernie Els, 31° con 280 (-8).
Chris Paisley, 32enne di Hexham nel cui palmares figuravano fino ad ora una vittoria nel Challenge Tour e tre nell’Alps Tour, non ha avuto tentennamenti nel giro conclusivo con sei birdie senza bogey. Ha avuto un notevole supporto dalla moglie Keri, che le ha fatto da caddie per la prima volta, e complessivamente ha segnato 24 birdie e tre bogey ed è andato a segno al 122° torneo disputato sul tour maggiore percependo un assegno di 159.665 euro su un montepremi di 1.050.000 euro. Renato Paratore, dopo una partenza al 47° posto, si è portato tra i top ten nel secondo turno (9°) e poi ha mantenuto con autorità la posizione. Finale in 68 (-4) colpi con un eagle, quattro birdie e due bogey.
TERZO GIRO - Renato Paratore, decimo con 207 (71 67 69, -9), ha tenuto un buon passo ed è rimasto in alta classifica nel BMW South African Open, torneo organizzato in combinata tra European Tour e Sunshine Tour che termina sul percorso del Glendower GC (par 72), a City of Ekurhuleni in Sudafrica.
E’ da solo al comando l’inglese Chris Paisley (201 - 66 65 70, -15), ma ha recuperato il sudafricano Branden Grace (202, -14), secondo a un colpo. Saranno in corsa per il titolo anche lo statunitense Chase Koepka, fratello minore di Brooks numero otto mondiale, il sudafricano Jacques Blaauw e il francese Adrien Saddier, che affiancava Paisley dopo due turni, terzi con 204 (-12), e l’altro giocatore di casa Darren Fichardt, sesto con 205 (-11). Difficile che possano inserirsi il danese Jeff Winther e i sudafricani Jacques Kruyswijk e Trevor Fisher jr, settimi con 206 (-10). Sono invece fuori i tre beniamini del pubblico: Charl Schwartzel, 17° con 208 (-8), Retief Goosen, 20° con 209 (-7), ed Ernie Els, 33° con 211 (-5).
Chris Paisley, 32enne di Hexham con un titolo nel Challenge Tour, ha rallentato con tre bridie e un bogey per il 70 (-2). Renato Paratore ha girato in 69 (-3) colpi con cinque birdie e due bogey. Sono usciti al taglio Edoardo Molinari, 76° con 145 (76 69, +1), fuori per un colpo, e Andrea Pavan, 122° con 149 (77 72, +5). Il montepremi è di 1.050.000 euro.
SECONDO GIRO - Renato Paratore è risalito dal 47° al nono posto, con un parziale di 67 (-5) e il totale di 138 (71 67, -6) colpi nel BMW South African Open, torneo organizzato in combinata tra European Tour e Sunshine Tour sul percorso del Glendower GC (par 72), a City of Ekurhuleni in Sudafrica. Non hanno superato il taglio Edoardo Molinari, 76° con 145 (76 69, +1), fuori per un colpo, e Andrea Pavan, 122° con 149 (77 72, +5).
Sono in vetta con 131 (-13) l’inglese Chris Paisley (66 65) e il francese Adrien Saddier (68 63), che precedono con largo margine il sudafricano Jacques Kruyswijk (135, -9). In quarta posizione con 136 (-8) i sudafricani Retief Goosen e Branden Grace, lo statunitense Chase Koepka e Scott Vincent dello Zimbabwe e in ottava con 137 (-7) lo spagnolo Nacho Elvira. In recupero anche i due sudafricani più attesi, Charl Schwartzel, 14° con 139 (-5), ed Ernie Els, 26° con 141 (-3). Out l’inglese Graeme Storm. campione in carica, stesso score di Molinari.
Chris Paisley ha girato in 65 (-7) colpi con otto birdie e un bogey, ma ha fatto meglio Adrien Saddier con un eagle e sette birdie, senza bogey, per il 63 (-9) miglior punteggio del turno. Per Renato Paratore, al debutto stagionale, 67 (-5) colpi con un eagle, cinque birdie e due bogey; per Edoardo Molinari 69 (-3) con sette birdie, due bogey e un doppio bogey; per Andrea Pavan 72 (par) con un eagle, tre birdie, tre bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 1.050.000 euro.
Il torneo su Sky - Il BMW South African Open va in onda in diretta su Sky. Terza giornata: sabato 13 gennaio dalle ore 11 alle ore 15,30 (Sky Sport 2 HD).
PRIMO GIRO - Renato Paratore, al debutto stagionale, è al 47° posto con 71 (-1) colpi nel BMW South African Open, torneo in combinazione tra European Tour e Sunshine Tour, iniziato sul percorso del Glendower GC (par 72), a City of Ekurhuleni in Sudafrica. In difficoltà gli altri due azzurri in gara, Edoardo Molinari, 134° con 76 (+4), e Andrea Pavan, 137° con 77 (+5).
Sono al vertice con 65 (-7) lo statunitense Chase Koepka e il sudafricano Branden Grace, che precedono di misura l’inglese Chris Paisley (66, -6). In quarta posizione con 67 (-5) lo scozzese Bradley Neil, lo spagnolo Nacho Elvira e i sudafricani Erik Van Rooyen e Richard Sterne. Buon giro degli attesi sudafricani Charl Schwartzel e Retief Goosen, 17.i con 69 (-3), quindi al 31° posto l’inglese Andy Sullivan e al 47°, insieme a Paratore, l’altro campione di casa Ernie Els. Ha già perso ogni chance di riconfermare il titolo l’inglese Graeme Storm, 112° con 75 (+3).
Chase Koepka, fratello minore di Brooks numero otto mondiale, 25 anni appena compiuti e promosso dal Challenge Tour, ha segnato un eagle, sette birdie e due bogey. Branden Grace, trentenne di Pretoria con otto titoli nel circuito, ha realizzato ben tre eagle, insieme a tre birdie e a due bogey, Per Renato Paratore cinque birdie, due bogey e un doppio bogey, per Edoardo Molinari due birdie, quattro bogey e un doppio bogey e per Andrea Pavan quattro birdie, sei bogey e un triplo bogey. Il montepremi è di 1.050.000 euro.
LA VIGILIA - Con la disputa del BMW South African Open (11-14 gennaio) riprende l’European Tour, ripartendo dal Sudafrica, dove si era fermato un mese addietro (Joburg Open). Sul percorso del Glendower GC, a City of Ekurhuleni, nel torneo organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour, saranno in gara Edoardo Molinari, Renato Paratore e Andrea Pavan in un contesto che vede grandi favoriti i giocatori sudafricani, i quali tengono particolarmente al più prestigioso Open di casa.
Nell’occasione saranno sul tee di partenza Ernie Els e Retief Goosen, due grandissimi che calamiteranno l’attenzione del pubblico anche se non possono più essere considerati tra i favoriti, così come Trevor Immelman, altro vincitore di major come i due connazionali, mentre nel novero dei candidati al titolo trovano posto Charl Schwartzel (suo il Masters 2011), Dylan Frittelli, Richard Sterne, Brandon Stone, Darren Fichardt, Haydn Porteous, Justin Walters e Thomas Aiken. Da seguire, inoltre, gli inglesi Graeme Storm, campione uscente, Andy Sullivan, James Morrison, Chris Wood, il gallese Jamie Donaldson e il danese Soren Kjeldsen.
Renato Paratore è al debutto stagionale, mentre Edoardo Molinari disputa la seconda gara dopo l’Hong Kong Open (31°). E’ alla terza Andrea Pavan, che ha ripreso la ‘carta’ dopo qualche anno e che è andato a premio nel Mauritius Open (27°) e nel Joburg Open (42°). Il montepremi è di 1.050.000 euro.
Manifestando una netta superiorità nei singoli, con un parziale di 8,5-3.5 sui dodici incontri, la selezione dell’Europa ha battuto per 14-10 quella dell’Asia nella terza edizione dell’Eurasia Cup, sfida biennale sul modello Ryder Cup tra formazioni di dodici giocatori, disputata come le due precedenti sul percorso del Glenmarie G&CC, a Kuala Lumpur in Malesia.
Il team orientale, affidato all’indiano Arjun Atwal, aveva terminato in vantaggio per 6,5-5,5 le due sessioni di singolo (3,5-2.5 nei fourballs e 3-3 nei foursomes), ma non è poi riuscito a contenere gli avversari, guidati dal danese Thomas Bjorn, che sarà anche il capitano della squadra europea alla prossima Ryder Cup nel 2018 in Francia.
Gli otto punti pieni dei continentali sono stati ottenuti dagli svedese Alex Noren (4-2 su Nicholas Fung-Mal) ed Henrik Stenson (2/1 su Hideto Tanihara-Gia), dagli inglesi Tommy Fleetwood (2/1 su S.S.P. Chawrasia-Ind) e Tyrrell Hatton (2/1 su Anirban Lahiri-Ind), dallo spagnolo Rafa Cabrera Bello (4/3 su Gavin Green-Mal), dall’austriaco Bernd Wiesberger (2/1 su Phachara Khongwatmai-Tha), dal francese Alexander Levy (3/1 su Kiradech Aphibarnrat-Tha), e dal belga Thomas Pieters (1 up su Byeong Hun An-Cor). Pari tra l’inglese Matthew Fitzpatrick e il coreano Sunghoon Kang e successi degli orientali con il thailandese Poom Saksansin (1 up su Paul Casey-Ing), con il nipponico Yuta Ikeda (1 up su Ross Fisher-Ing) e con il cinese Haotong Li (3/1 su Paul Dunne-Irl).
L’Europa ha ottenuto la seconda vittoria consecutiva, dopo essersi già imposta nel 2016 per 18,5 a 5,5, mentre il primo match nel 2014 era terminato in parità (10-10)
SECONDA GIORNATA - Sul percorso del Glenmarie G&CC, a Kuala Lumpur in Malesia, la selezione dell’Asia ha mantenuto l’esiguo vantaggio di un punto su quella dell’Europa nella terza edizione dell’Eurasia Cup, sfida biennale sul modello Ryder Cup tra formazioni di dodici giocatori. Dopo aver concluso avanti la sessione di fourballs (3,5-2,5), gli orientali hanno pareggiato nei foursomes (3-3) e ora proveranno a vincere per la prima volta il torneo nei dodici singoli finali.
I punti per la compagine condotta dall’indiano Arjun Atwal sono stati ottenuti da Gavin Green-Mal/Yuta Ikeda-Gia (1 up su Rafa Cabrera Bello-Spa/Alexander Levy-Fra), da Hideto Tanihara-Gia/
Phachara Khongwatmai-Tha (2/1 su Paul Dunne-Irl/Alex Noren-Sve) e da Haotong Li-Cin/Nicholas Fung-Mal (3/1 su Ross Fisher-Ing/Bernd Wiesberger-Aut). Per la squadra continentale, affidata al danese Thomas Bjorn, che sarà anche il capitano della squadra europea alla prossima Ryder Cup nel 2018 in Francia, sono andati a segno gli inglesi Paul Casey/Tyrrell Hatton (2/1 su Kiradech Aphibarnrat-Byeong Hun An-Cor), Tommy Fleetwood-Ing/Henrik Stenson-Sve (3/2 sugli indiani S.S.P. Chawrasia/Anirban Lahiri) e Matthew Fitzpatrick-Ing/Thomas Pieters-Bel (3/2 su Sunghoon Kang-Cor/Poom Saksansin-Tha).
L’Europa detiene il titolo, avendo vinto nel 2016 per 18,5 a 5,5, mentre il primo match nel 2014 è terminato in parità (10-10)
PRIMA GIORNATA - E’ iniziata sul percorso del Glenmarie G&CC, a Kuala Lumpur in Malesia, che ha già ospitato le due precedenti, la terza edizione dell’Eurasia Cup, sfida biennale sul modello Ryder Cup tra le selezioni di dodici giocatori dell’Europa e dell’Asia. Dopo i sei fourballs della prima giornata gli orientali sono in vantaggio sui continentali per 3,5-2,5.
Il team dell’Europa, affidato al danese Thomas Bjorn, che sarà anche il capitano della squadra europea alla prossima Ryder Cup nel 2018 in Francia, ha ottenuto due punti con gli inglesi Tommy Fleetwood/Paul Casey (4/3 su Byeong Hun An-Cor/Kiradech Aphibarnrat-Tha) e con gli altri due inglesi Ross Fisher/Tyrrell Hatton (5/4 sugli indiani Anirban Lahiri-S.S.P. Chawrasia). Gli asiatici, diretti dall’indiano Arjun Atwal, hanno preso vantaggio con Yuta Ikeda-Gia/Gavin Green-Mal (2/1 su Thomas Pieters-Bel/Matthew Fitzpatrick-Ing), con Hideto Tanihara-Gia/
Phachara Khongwatmai-Tha (2 up su Alex Noren-Sve/Paul Dunne-Irl) e con Sunghoon Kang-Cor/Poom Saksansin-Tha (5/4 su Henrik Stenson-Sve/Alexander Levy-Fra). Pari tra Bernd Wiesberger (Aut)/Rafa Cabrera Bello (Spa) e Nicholas Fung (Mal)/Haotong Li (Cin).
L’evento proseguirà con la disputa di sei foursomes nella seconda giornata e con 12 singoli nella terza. L’Europa detiene il titolo, avendo vinto nel 2016 per 18,5 a 5,5, mentre il primo match nel 2014 è terminato in parità (10-10)
LA VIGILIA - Sul percorso del Glenmarie G&CC, a Kuala Lumpur in Malesia, che ha già ospitato le due precedenti, si svolge la terza edizione dell’Eurasia Cup, sfida biennale sul modello Ryder Cup tra le selezioni di dodici giocatori dell’Europa e dell’Asia.
La compagine continentale è composta dagli inglesi Tommy Fleetwood, Tyrrell Hatton, Paul Casey, Ross Fisher, Matthew Fitzpatrick, dallo spagnolo Rafa Cabfera Bello, dall’austriaco Bernd Wiesberger, dall’irlandese Paul Dunne, dal belga Thomas Pieters, dal francese Alexander Levy e dagli svedesi Alex Noren ed Henrik Stenson. Il team è affidato al danese Thomas Bjorn, che sarà anche il capitano della squadra europea alla prossima Ryder Cup nel 2018 in Francia.
La formazione orientale. condotta dall’indiano Arjun Atwal, è composta
dai thailandesi Kiradech Aphibarnrat, Phachara Khongwatmai e Poom Saksansin, dagli indiani Anibarn Lahiri e SSP Chawrasia, dai malesi Nicholas Fung e Gavin Green, dai coreani Sunghoon Kang e Byeong Hun An, dai giapponesi Yuta Ikeda e Hideto Tanihara e dal cinese Haotong Li.
Nella prima delle tre giornate si disputeranno sei fourballs ai quali seguiranno nella seconda sei foursomes e nella terza 12 singoli. L’Europa detiene il titolo, avendo vinto nel 2016 per 18,5 a 5,5, mentre il primo match nel 2014 è terminato in parità (10-10)
Aron Zemmer, 57° con 356 colpi (71 69 69 75 72, +1), non è riuscito a ottenere la ‘carta’ per l’Asian Tour 2018 nella finale della Qualifying School che si è svolta sulla distanza di 90 buche sui due percorsi del Rayong Green Valley Country Club (par 71) e del St. Andrews 2000 (par 71), a Rayong in Thailandia.
E’ uscito al primo taglio, dopo 36 buche, l’altro italiano in campo, Edoardo Raffaele Lipparelli, 196° con 149 (75 74, +7).
Il torneo è stato vinto con 341 (69 69 69 67 67, -14) colpi dal 22enne coreano Seungtaek Lee, che ha superato nel finale il thailandese Sorachut Hansapiban (342, -13) in vetta dopo quattro turni. In terza posizione con 344 (-11) lo statunitense Kurt Kitayama, il thailandese Jakraphan Premsirigorn e gli australiani Travis Smyth e Steven Jeffress. Hanno ricevuto la ‘carta’ i primi 44 classificati.
Hanno partecipato al torneo 243 giocatori in rappresentanza di 30 nazioni: 111 provenienti allo Stage 1 (compresi Zemmer e Lipparelli) e gli altri ammessi di diritto. Dopo due giri il primo taglio ne ha lasciati in gara 153, che sono diventati 78 dopo il secondo avvenuto al termine del quarto giro. Nei primi quattro turni i concorrenti si sono alterarti sui due campi, poi nel quinto hanno giocato sul Rayong Green Valley Country Club.
TERZO E QUARTO GIRO - La finale della Qualifying School dell’Asian Tour, dopo i rallentamenti dovuti al maltempo, è tornata nei tempi previsti con il completamento del terzo giro e la conclusione del quarto. Sui due percorsi del Rayong Green Valley Country Club (par 71) e del St. Andrews 2000 (par 71), a Rayong in Thailandia. Aron Zemmer, rimasto in gara dopo il primo taglio effettuato al termine di 36 buche, è salito dal 26° al 17° posto nel terzo turno con 209 (-4), ma nel quarto è scivolato al 50° con 284 (71 69 69 75, par), causa un 75 (+4). Ha, comunque, superato il secondo taglio, fissato dopo 72 buche, e disputerà al Rayong GVCC il giro conclusivo alla fine del quale verranno assegnate le ‘carte’ per il circuito 2018, che spetteranno ai primi 35 in graduatoria e ai pari merito al 35° posto.
Al passaggio sulle 54 buche era al comando con 202 (-11) il thailandese Sorachut Hansapiban, che nel quarto turno ha rallentato ed è stato agganciato a quota 274 (67 71 64 72, -10) dal coreano Seungtaek Lee (69 69 69 67) e dagli australiani Maverick Antcliff (70 70 66 68) e Steven Jeffress (66 70 69 69). Al quinto posto con 275 (-9) il giapponese Shohei Hasegawa. Out al primo taglio l’altro italiano in campo, Edoardo Raffaele Lipparelli, 196° con 149 (75 74, +7).
SECONDO GIRO COMPLETATO - Aron Zemmer è salito dal 69° al 26° posto con 140 (71 69, -2) colpi dopo il secondo giro della Qualifying School dell’Asian Tour, terminato per il maltempo nella terza giornata di gara. Nel torneo, che si sta svolgendo sui due percorsi del Rayong Green Valley Country Club (par 71) e del St. Andrews 2000 (par 71), a Rayong in Thailandia, è uscito nel primo taglio, che ha lasciato in corsa 153 dei 243 concorrenti, Edoardo Raffaele Lipparelli, 196° con 149 (75 74, +7).
Sono in vetta alla classifica il coreano Minkyu Kim (136 - 70 66, -6) e l’australiano Steven Jeffress (136 - 66 70), che precedono lo statunitense Kurt Kitayama, il coreano Sangpil Yoon, il thailandese Thammanoon Sriroj e lo spagnolo Javier Gallegos (137, -5)
Il torneo si svolge sulla distanza di 90 buche. Nei primi quattro giri i concorrenti si alternano sui due percorsi. Al primo taglio già effettuato, ne seguirà un secondo un dopo 72 buche che promuoverà al giro finale 70 giocatori e i pari merito in 70ª posizione. Costoro al Rayong GVCC si contenderanno le ‘carte’ per il circuito 2018, che spetteranno ai primi 35 in graduatoria e ai pari merito al 35° posto.
SECONDO GIRO - Il maltempo continua a condizionare la finale della Qualifying School dell’Asian Tour, che si sta svolgendo sui due percorsi del Rayong Green Valley Country Club (par 71) e del St. Andrews 2000 (par 71), a Rayong in Thailandia.
Anche il secondo giro è stato sospeso e 118 giocatori, dei 243 in gara, debbono iniziarlo o completarlo. Tra costoro i due italiani in campo, che hanno disputato solo 18 buche: nella classifica provvisoria Aron Zemmer è 69° con 71 (par) colpi ed Edoardo Raffaele Lipparelli è 163° con 75 (+4).
E’ al comando il coreano Minkyu Kim con 136 (70 66) colpi, ma ha lo stesso "-6" anche l’indiano Rahul Bajaj con il 65 realizzato nel turno iniziale. Al terzo posto con 137 (-5) lo statunitense Kurt Kitayama, il coreano Sangpil Yoon, il thailandese Thammanoon Sriroj e lo spagnolo Javier Gallegos, che però possono essere superati dall’australiano Steven Jeffress e dal thailandese Atthaphon Sriboonkaew, che hanno ancora 18 buche per migliorare il medesimo "-5".
Il torneo si svolge sulla distanza di 90 buche. Nei primi quattro giri i concorrenti si alternano sui due percorsi. Dopo 36 buche proseguiranno la gara i primi 140 classificati e i pari merito al 140° posto, poi un secondo taglio dopo 72 buche promuoverà al giro finale 70 giocatori e i pari merito in 70ª posizione i quali al Rayong GVCC si contenderanno le ‘carte’ per il circuito 2018, che spetteranno ai primi 35 in graduatoria e ai pari merito al 35° posto.
PRIMO GIRO - Aron Zemmer è al 37° posto con 71 (par) colpi ed Edoardo Raffaele Lipparelli al 93° con 75 (+4) nella classifica provvisoria della Qualifying School dell’Asian Tour, che si sta svolgendo sui due percorsi del Rayong Green Valley Country Club (par 71) e del St. Andrews 2000 (par 71), a Rayong in Thailandia. A causa del maltempo il primo giro è stato sospeso e lo hanno completato solo 118 dei 243 giocatori in gara, in rappresentanza di 30 nazioni.
E’ al comando con 65 (-6) l’indiano Rahul Bajaj, seguito a un colpo dal thailandese Atthaphon Sriboonkaew e dall’australiano Steven Jeffress (66, -5). In quarta posizione con 67 (-4) il giapponese Shohei Hasegawa, il finlandese Janne Kaske e il thailandese Thepbodin Amaranan.
Il torneo si svolge sulla distanza di 90 buche. Nei primi quattro giri i concorrenti si alternano sui due percorsi. Dopo 36 buche proseguiranno la gara i primi 140 classificati e i pari merito al 140° posto, poi un secondo taglio dopo 72 buche promuoverà al giro finale 70 giocatori e i pari merito in 70ª posizione i quali al Rayong GVCC si contenderanno le ‘carte’ per il circuito 2018, che spetteranno ai primi 35 in graduatoria e ai pari merito al 35° posto.
LA VIGILIA - Edoardo Raffaele Lipparelli e Aron Zemmer prendono parte alla finale della Qualifying School dell’Asian Tour (10-14 gennaio) che si svolge sui due percorsi del Rayong Green Valley Country Club e del St. Andrews 2000, a Rayong in Thailandia. I due italiani sono approdati alla finale superando lo Stage 1: Lipparelli si è classificato quarto al Silky Oak CC di Rayong e Zemmer 31° al St. Andrews 2000.
Partecipano alla finale 243 giocatori in rappresentanza di 30 nazioni: 111 provenienti allo Stage 1 e gli altri ammessi di diritto. Il torneo si svolge sulla distanza di 90 buche. Nei primi quattro giri i concorrenti si alterneranno sui due percorsi. Dopo 36 buche proseguiranno la gara i primi 140 classificati e i pari merito al 140° posto, poi un secondo taglio dopo 72 buche promuoverà al giro finale 70 giocatori e i pari merito in 70ª posizione i quali al Rayong GVCC si contenderanno le ‘carte’ per il circuito 2018, che spetteranno ai primi 35 in graduatoria e ai pari merito al 35° posto.
Il China Tour e il PGA TOUR Series China sono stati inclusi tra i circuiti in cui si ricevono punti per il World Golf Ranking. La decisione è stata presa nell’ultima riunione del Consiglio Direttivo dell’OWGR. Sia nel China Tour che nel PGA Tour Series China, che si svolge in partnership tra PGA Tour e China Golf Association, verranno assegnati punti ai primi sei classificati per le gare a 72 buche e ai primi quattro in quelle a 54.
Il PGA Tour Series China offre, inoltre, ai primi cinque della money list una ‘carta’ per il Web.com Tour, il secondo circuito statunitense. Coloro, invece, che termineranno dal sesto al 20° posto potranno disputare la Qualifying School.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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