Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

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LET: a Dubai vince Angel Yin, 61ª Luna

 

Diana Luna si è classificata  61ª  con 291 (73 72 73 73, +3) colpi nell’Omega Dubai Ladies Classic, ultimo torneo stagionale del Ladies European Tour disputato sul percorso dell’Emirates Golf Club (par 72) negli Emirati Arabi Uniti. Ha ottenuto il primo titolo nel circuito la 19enne statunitense di Monterey Park Angel Yin (273 - 70 71 65 67, -15) che ha superato con un birdie alla seconda buca di spareggio la coreana In-Kyung Kim (273 - 73 69 66 65) e la francese Celine Herbin (273 - 70 70 69 64). Al quarto posto con 275 (-13)  l’olandese Anne Van Dam, leader nei due giri centrali, al quinto con 276 (-12) l’inglese Charley Hull, la svedese Pernilla Lindberg e l’indiana Aditi Ashok, e al 15° con 280 (-8) l’americana Brittany Lincicome, grande favorita della vigilia insieme a In-Kyung Kim.

Angel Yin ha segnato cinque birdie senza bogey per il 67 (-5) che l’ha portata in vetta. E’ stata raggiunta nel finale da In-Kyung Kim, che l’ha agganciata con due degli otto birdie (contro un bogey per il 65, -7) realizzati alle buche 16 e 17 e da Celine Herbin, che ha chiuso con la sequenza eagle-birdie (in totale 64, -8, con un eagle, sette birdie e un bogey). Nello spareggio la Herbin è uscita con un doppio bogey alla prima buca, poi alla seconda il par non è bastato a In-Kyung Kim per prolungarlo. Alla vincitrice è andato un assegno di 63.610 euro su un montepremi di 426.000 euro.

Sono uscite al taglio: Margherita Rigon, 76ª con 147 (75 72, +3), Stefania Avanzo, 92ª con 150 (77 73, +6), Stefania Croce, 104ª con 152 (74 78, +8), e Veronica Zorzi, 105ª con 153 (77 76, +9).

Nell’ordine di merito ha prevalso l’inglese Georgia Hall (E 368.934) con largo margine sulle spagnole Carlota Ciganda (E 160.797) e Azahara Muñoz (E 111.749). Miglior italiana Diana Luna, 85ª con E 12.463, quindi 110ª Margherita Rigon (E 3.892), 118ª Sophie Sandolo (E 2.460), 124ª Giulia Sergas (E 1.650), 131ª Veronica Zorzi (E 1.065) e 135ª Stefania Avanzo (E 720).

TERZO GIRO - Diana Luna è rimasta in 60ª  posizione con  218 (73 72 73, +2) colpi nell’Omega Dubai Ladies Classic, ultimo torneo stagionale del Ladies European Tour che si sta disputando sul percorso dell’Emirates Golf Club (par 72) nel Emirati Arabi Uniti.

L’olandese Anne Van Dam ha mantenuto con 204 (69 65 70, -12) la leadership e i due colpi di vantaggio sulle prime inseguitrici che ora sono la statunitense Angel Yin e la svedese Pernilla Lindberg (206, -10). Al quarto posto con 207 (-9) l’inglese Charley Hull e l’indiana Aditi Ashok e, tra le concorrenti al sesto con 208 (-8), la coreana In-Kyung Kim, una delle due stelle del torneo, che ha ancora chances di poter competere per il successo. E’ invece fuori gioco l’altra grande favorita, l’americana Brittany Lincicome, 23ª con 212 (-4).

Anne Van Dam, 22enne di Arnhem con un titolo nel circuito, ha girato in 70 (-2) colpi con tre birdie e un bogey. Per Diana Luna 73 (+1) colpi con un birdie e due bogey. Il montepremi è di 426.000 euro.

SECONDO GIRO - Diana Luna, 60ª con  145 (73 72, +1) colpi, è l’unica italiana che ha superato il taglio nell’Omega Dubai Ladies Classic, ultimo torneo stagionale del Ladies European Tour che si sta disputando sul percorso dell’Emirates Golf Club (par 72) nel Emirati Arabi Uniti e dove conduce con 134 (69 65, -10) l’emergente olandese Anne Van Dam.

Sono out: Margherita Rigon, 76ª con 147 (75 72, +3), Stefania Avanzo, 92ª con 150 (77 73, +6), Stefania Croce, 104ª con 152 (74 78, +8), e Veronica Zorzi, 105ª con 153 (77 76, +9).

La leader è seguita dalla scozzese Kelsey MacDonald, seconda con 136 (-8), e dalla thailandese Thipada Suwannapura, dall’inglese Georgia Hall e dall’australiana Celina Yuan, terze con 137 (-7). In sesta posizione con 138 (-6) la thailandese Supamas Sangchan, in vetta dopo un turno, la danese Nicole Broch Larsen, la scozzese Michele Thomson e l’austriaca Sarah Schober.

Anne Van Dam, 22enne di Arnhem con un titolo nel circuito, ha realizzato sette birdie senza bogey per il 65 (-7). Diana Luna ha segnato tre birdie, un bogey e un doppio bogey per il 72 (par). Il montepremi è di 426.000 euro.

PRIMO GIRO -  Inizio in sordina per le cinque azzurre impegnate nell’Omega Dubai Ladies Classic, ultimo torneo stagionale del Ladies European Tour che si sta disputando sul percorso dell’Emirates Golf Club (par 72) nel Emirati Arabi Uniti. Infatti sono tutte da metà classifica in poi: Diana Luna 57ª con 73 (+1) colpi, Stefania Croce 76ª con 74 (+2), Margherita Rigon 82ª con 75 (+3), Veronica Zorzi e Stefania Avanzo, 100.e con 77 (+5).

Ha preso il comando la 21enne thailandese di Bangkok Supamas Sangchan con 67 colpi (-5 con cinque birdie senza bogey), che ha un minimo vantaggio sulla scozzese Kelsey MacDonald, sulle finlandesi Minea Blomqvist e Noora Tamminen, sull’australiana Celina Yuan e sulla danese Nanna Koerstz Madsen (68, -4). Tra le sette concorrenti al settimo posto con 69 (-3) la veterana inglese Laura Davies e la svedese Pernilla Lindberg.

Diana Luna ha segnato tre birdie e quattro bogey, Stefania Croce due bogey e sedici par, Margherita Rigon tre birdie, quattro bogey e un doppio bogey, Veronica Zorzi due birdie e sette bogey e Stefania Avanzo tre birdie, quattro bogey e due doppi bogey. Il montepremi è di 426.000 euro.

LA VIGILIA - A Dubai ultimo appuntamento stagionale per il Ladies European Tour con la disputa dell’Omega Dubai Ladies Classic (6-9 dicembre), sul percorso dell’Emirates Golf Club, dove saranno in gara cinque azzurre: Diana Luna, Margherita Rigon, Veronica Zorzi, Stefania Croce e Stefania Avanzo.

 

Calamitano l’attenzione la statunitense Brittany Lincicome e la coreana In-Kyung Kim, che avranno per avversarie più attendibili alcune proette le quali, partite dal circuito europeo, stanno ora svolgendo attività negli USA: le inglesi Charley Hull e Jodi Ewart Shadoff, la scozzese Catriona Matthew, la sudafricana Lee-Anne Pace, l’indiana Aditi Ashok e l’americana Beth Allen. Vi saranno anche l’inglese Georgia Hall, la francese Celine Herbin e l’australiana Rebecca Artis che hanno appena preso la ‘carta’ per il LPGA Tour 2018 alla Qualifying School. Il montepremi è di 426.000 euro.

 

 

 

 

 

 

 

 

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The Queens: le giapponesi a sorpresa

La selezione della LPGA of Japan (JLPGA), diretta da Misuzu Narita, ha superato in finale per 7-1 la compagine della Korean LPGA (KLPGA), affidata a Ha-Neul Kim, e ha vinto la terza edizione del "The Queens", evento a squadre disputato al Miyoshi Country Club, nella città da cui il circolo prende il nome in Giappone e al quale hanno preso parte le formazioni di quattro tour mondiali femminili formate da nove proettes.

Nella finale per il terzo posto il team dell’Australian Ladies Professional Golf (ALPG), guidato da Karrie Webb, ha avuto la meglio per 5-3 su quello del Ladies European Tour (LET), con capitana Gwladys Nocera. Dopo due edizioni in cui le finali erano state le stesse e dove si erano imposte in entrambe le occasioni KLPGA e LET, i risultati si sono ribaltati e soprattutto ha destato sorpresa il successo del JLPGA, perché la KLPGA aveva nettamente dominato nella fase di qualificazione, svoltasi nelle due giornate iniziati in cui avevano perso un solo singolo su 13 match disputati di cui quattro fourballs. Questa la classifica della qualifica: KLPGA p. 24, JLPGA p. 12, ALPG p. 9, LET p. 7, che ha determinato le due finali.

Nell’atto conclusivo, le favoritissime coreane hanno evitato di misura il cappotto, non trovandosi a proprio agio con la formula foursome. Piuttosto deludente il LET che, contro le australiane, hanno vinto un solo match con Florentina Parker/Lee-Anne Pace.

I risultati (finale 1° posto): Ai Suzuki/Momoko Ueda (JLPGA) b Seon-Woo Bae/Jeong-Eun Lee (KLPGA) 3/2; Misuzu Narita/Mamiko Higa (JLPGA) b  Ji-Hyun Kim 2/Hae-Rym Kim (KLPGA) 2/1; Kotone Hori/Ritsuko Ryu (JLPGA) pari con Jin-Young Ko/Char-Young Kim (KLPGA); Fumika Kawagishi/Y Nishiyama (JLPGA) b Ji-Hyun Oh/Ji-Hyun Kim (KLPGA) 1 up

I risultati (finali terzo posto): Stacey Peters/Katherine Kirk (ALPG) b Gwladys Nocera/Carly Booth (LET) 3/1;Hannah Green/Whitney Hillier (ALPG) pari con Annabel Dimmock/Olafia Kristinsdottir (LET); Florentyna Parker/Lee-Anne Pace (LET) b Rachel Hetherington/Karrie Webb (ALPG) 5/4; Sarah Jane Smith/Sarah Kemp (ALPG) b Felicity Johnson/Holly Clyburn (LET) 5/4

 

SECONDA GIORNATA - Al Miyoshi Country Club, nella città da cui il circolo prende il nome in Giappone, si conclude il  "The Queens", torneo in cui si confrontano le selezioni di quattro tour femminili mondiali composte da nove giocatrici: Australian Ladies Professional Golf (ALPG), capitana Karrie Webb; Ladies European Tour (LET), capitana Gwladys Nocera; Korean LPGA, capitana Ha-Neul Kim; LPGA of Japan (JLPGA), capitana Misuzu Narita.

L’evento si dipana in tre giornate. Le prime due sono state di qualificazione: nella prima si sono disputati otto fourballs, in cui tre delle quattro coppie di ogni selezione hanno affrontato una delle altre, mentre la quarta è stata abbinata per sorteggio. Nella seconda giornata sono svolti 18 match singoli. Per la classifica sono stati assegnati due punti per la vittoria, uno per il pari e zero per la sconfitta per questo responso: KLPGA p. 24, JLPGA p. 12, ALPG p. 9, LET p. 7.

Nel terzo turno le prime due compagini in graduatoria si affronteranno per il titolo, mentre le altre due si contenderanno la terza piazza. In entrambi i casi si svolgeranno quattro foursomes,

Addirittura imbarazzante la superiorità delle coreane che dopo aver fatto l’en-plein nei quattro doppi, hanno vinto ben 8 dei nove singoli. Proveranno a conquistare il terzo titolo in altrettante edizioni e come nelle due precedenti avranno di fronte le giapponesi. Nulla di nuovo per la terza posizione ancora una volta questione tra LET e ALPG. 

PRIMA GIORNATA - Al Miyoshi Country Club, nella città da cui il circolo prende il nome in Giappone, la selezione della Korean LPGA è al comando con 8 punti dopo la prima giornata del  "The Queens", torneo in cui si confrontano le selezioni di quattro tour femminili mondiali composte da nove giocatrici: Australian Ladies Professional Golf (ALPG), Ladies European Tour (LET), LPGA of Japan (JLPGA) e appunto Korean LPGA. Seguono in classifica con 5 punti la JLPGA, con 2 il LET e con 1 l’ALPG.

L’evento si dipana in tre giornate. Due sono di qualificazione: nella prima si sono disputati otto fourballs, in cui tre delle quattro coppie di ogni selezione hanno affrontato una delle altre, mentre la quarta è stata abbinata per sorteggio. Nella seconda giornata si disputeranno 18 match singoli. Vengono assegnati due punti per la vittoria, uno per il pari e zero per la sconfitta. Nell’ultimo turno le prime compagini classificate si affronteranno per il titolo (quattro foursomes) e le altre per il terzo posto (quattro foursomes).

Le coreane, campionesse uscenti, hanno nettamente dominato vincendo i quattro match e si profila la finale contro le giapponesi, a segno nel 2015, secondo un copione ripetitivo nelle due edizioni precedenti.

Questi i risultati: Ritsuko Ryu/Lala Anai (KLPGA) b Holly Clyburn/Mel Reid (LET) 2/1; Ji-Hyun Oh/Jin-Young Ko (KLPGA) b Karrie Webb/Hannah Green (ALPG) 4/3; Felicity Johnson/Lee-Anne Pace (LET) b Stacey Peters/Cathryn Bristow (ALPG) 2/1; Ha-Neul Kim/Ji Hyun Kim (KLPGA) b Misuzu Narita/Mamiko Higo (JLPGA) 1 up; Yukari Nishiyama/Momoko Ueda (JLPGA) b Sarah Jane Smith/Sarah Kemp (ALPG) 1 up; Seon-Woo Bae/Jeong-Eun Lee (KLPGA) b Carly Booth/Olafia Kristinsdottir (LET) 4/3; Hae-Rym Kim/Ji-Hyun Kim (KLPGA) b Mel Reid/Annabel Dimmock (LET) 3/1; Katherine Kirk/Whitney Hillier (ALPG) e Ai Suzuki/Fumika Kawagishi (JLPGA) pari.

LA VIGILIA - Al Miyoshi Country Club, nella città da cui il circolo prende il nome in Giappone, si disputa "The Queens" (1-3 dicembre), torneo in cui si confrontano le selezioni di quattro tour femminili mondiali composte da nove giocatrici: Australian Ladies Professional Golf (ALPG), capitana Karrie Webb; Ladies European Tour (LET), capitana Gwladys Nocera; Korean LPGA, capitana Ha-Neul Kim; LPGA of Japan (JLPGA), capitana Misuzu Narita.

L’evento si dipana in tre giornate. Le prime due sono di qualificazione: nella prima si disputano otto fourballs, in cui tre delle quattro coppie di ogni selezione ne affrontano una delle altre, mentre la quarta viene abbinata per sorteggio. Nella seconda giornata si disputano 18 match singoli. Vengono assegnati due punti per la vittoria, uno per il pari e zero per la sconfitta. Le prime compagini classificate si affrontano per il titolo nell’ultima giornata (quattro foursomes) e le altre per il terzo posto (quattro foursome).

Nel primo iniziale questi i match: Ritsuko Ryu/Lala Anai (KLPGA) vs Holly Clyburn/Mel Reid (LET); Karrie Webb/Hannah Green (ALPG) vs Ji-Hyun Oh/Jin-Young Ko (KLPGA); Felicity Johnson/Lee-Anne Pace (LET) vs Stacey Peters/Cathryn Bristow (ALPG); Ha-Neul Kim/Ji Hyun Kim (KLPA) vs Misuzu Narita/Mamiko Higo (JLPGA); Yukari Nishiyama/Momoko Ueda (JLPGA) vs Sarah Jane Smith/Sarah Kemp (ALPG); Carly Booth/Olafia Kristinsdottir (LET) vs Seon-Woo Bae/Jeong-Eun Lee (KLPGA); Hae-Rym Kim/Ji-Hyun Kim (KLPGA) vs Mel Reid/Annabel Dimmock (LET); Katherine Kirk/Whitney Hillier (ALPG) vs Ai Suzuki/Fumika Kawagishi (JLPGA).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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QS LPGA: assegnate le 'carte' per il 2018

La giapponese Nasa Hataoka ha vinto con 348 (68 71 69 69 71, -12) colpi la finale della Qualifying School del LPGA Tour disputa sulla distanza di 90 buche al LPGA International (Hills Course, Jones Course, entrambi par 72) di Daytona Beach in Florida. La nipponica ha preceduto Tiffany Chan (349, -11) di Hong Kong, la sudafricana Paula Reto (351, -9), l’australiana Redecca Artis (352, -8), la spagnola Luna Sobron e la dilettante statunitense Robynn Ree (353, -7). Complessivamente sono state distribuite 20 “full card” per il circuito 2018.

Tra le europee, oltre alla Sobron, hanno conquistato il pass anche l’inglese Georgia Hall, settima con 354 (-6), la scozzese Gemma Dryburgh, 13ª con 356 (-4), la francese Celina Herbin e la svedese Daniela Holmqvist, 16.e con 357 (-3). Altre 29 concorrenti, classificate dal 21° posto in poi, hanno ottenuto una “conditional card”.

Non hanno superato il taglio dopo 72 buche Giulia Molinaro, 81ª con 294 (76 72 73 73, +6) colpi, e Silvia Cavalleri, 118ª con 299 (81 70 78 70, +11). Giulia Molinaro disputerà comunque la nuova stagione sul LPGA Tour con la categoria conseguita attraverso l’ordine di merito del tour 2017, che le permetterà di disputare numerose gare.

QUARTO GIRO - Giulia Molinaro,  81ª con 294 (76 72 73 73, +6) colpi, e Silvia Cavalleri, 118ª con 299 (81 70 78 70, +11), sono uscite al taglio dopo il quarto giro della Qualifying School del LPGA Tour dove si assegnano le ‘carte’ per il circuito 2018. Il torneo si disputa sulla distanza di 90 buche al LPGA International (Hills Course, Jones Course, entrambi par 72) di Daytona Beach in Florida. Dopo 72 buche hanno avuto accesso al giro finale le prime 71 classificate che si contenderanno  20 ‘carte’ a tempo pieno assegnate alle prime 20 in graduatoria (spareggio in caso di parità sulla 20ª piazza) e altre 25 "conditional card" per coloro che seguiranno, comprese le pari merito al 45° posto.

Ha mantenuto il comando la giapponese Nasa Hataoka con 277 (68 71 69 69, -11), che ha portato a tre i colpi di vantaggio sulle prime inseguitrici, la sudafricana Paula Reto e Tiffany Chan di Hong Kong (280, -8). Al quarto posto con 281 (-7) l’australiana Rebecca Artis e al quinto con 282 (-6) la statunitense Marissa Steen, l’israeliana Laetitia Beck e l’inglese Georgia Hall.

Giulia Molinaro, che aveva provato a conquistare una "full card", disputerà comunque la nuova stagione sul LPGA Tour con la categoria conseguita attraverso l’ordine di merito del tour 2017, che le permetterà di disputare numerose gare.

TERZO GIRO - Giulia Molinaro, da 70ª a 85ª con 221 (76 72 73, +5) colpi, e Silvia Cavalleri, da 110ª a 143ª con 229 (81 70 78, +13), hanno perso terreno nel terzo giro della Qualifying School del LPGA Tour dove si assegnano le ‘carte’ per il circuito 2018. Il torneo si disputa sulla distanza di 90 buche al LPGA International (Hills Course, Jones Course, entrambi par 72) di Daytona Beach in Florida. Dopo 72 buche accederanno al giro finale le prime 70 classificate e le pari merito al 70° posto e, al termine della gara, verranno assegnate 20 ‘carte’ a tempo pieno alle prime 20 in graduatoria (spareggio in caso di parità sulla 20ª piazza) e altre 25 "conditional card" a coloro che seguiranno, comprese le pari merito al 45° posto.

Ha preso il comando la giapponese Nasa Hataoka con 208 (68 71 69, -8) colpi, uno in meno della statunitense Marissa Steen e di Tiffany Chan di Hong Kong (209, -7). Al quarto posto con 210 (-6) l’australiana Rebecca Artis e al quinto con 211 (-5) la svedese Camilla Lennarth, l’israeliana Laetitia Beck e la sudafricana Paula Reto.

Le due azzurre hanno giocato sul Jones Course. Giulia Molinaro ha girato in 73 (+1) colpi con quattro birdie e cinque bogey e Silvia Cavalleri in 78 (+6) con tre bogey e un triplo bogey.

SECONDO GIRO - Giulia Molinaro, da 117ª a 70ª con 148 (76 72, +4) colpi, e Silvia Cavalleri, da 161ª a 110ª con 151 (81 70, +7), hanno effettuato un buon recupero nel secondo giro della Qualifying School del LPGA Tour dove si assegnano le ‘carte’ per il circuito 2018.

Il torneo si disputa sulla distanza di 90 buche al LPGA International (Hills Course, Jones Course, entrambi par 72) di Daytona Beach in Florida. Dopo 72 buche accederanno al giro finale le prime 70 classificate e le pari merito al 70° posto e, al termine della gara, verranno assegnate 20 ‘carte’ a tempo pieno alle prime 20 in graduatoria (spareggio in caso di parità sulla 20ª piazza) e altre 25 "conditional card" a coloro che seguiranno, comprese le pari merito al 45° posto.

E’ salita in vetta con 138 (71 67, -6) colpi la statunitense Marissa Steen con un colpo di vantaggio sulla giapponese Nasa Hataoka (139, -5). Al terzo posto con 140 (-4) la tedesca Leticia Ras-Anderica e al quarto con 141 (-3) la coreana Heymin Kim, la sudafricana Paula Reto, l’australiana Rebecca Artis e la canadese Maude-Aimee Leblanc.

Marissa Steen ha girato sul Jones Course con cinque birdie senza bogey per il 67 (-5). Le due italiane  hanno giocato sul Jones Course dove Giulia Molinaro ha realizzato due birdie e altrettanti bogey per il 72 del par e Silvia Cavalleri tre birdie e un bogey per il 70 (-2).

Hanno preso il via 165 concorrenti (otto dilettanti) - in rappresentanza di 31 nazioni - delle quali 73 provenienti dal LPGA Tour.

PRIMO GIRO - Inizio il salita per Giulia Molinaro, 117ª con 76 (+4) colpi, e per Silvia Cavalleri, 161ª con 81 (+9), nella Finale della Qualifying School del LPGA Tour dove si assegnano le ‘carte’ per il circuito 2018. Il torneo si disputa sulla distanza di 90 buche al LPGA International (Hills Course, Jones Course, entrambi par 72) di Daytoma Beach in Florida. Dopo 72 buche accederanno al giro finale le prime 70 classificate e le pari merito al 70° posto e, al termine del torneo, verranno assegnate 20 ‘carte’ a tempo pieno alle prime 20 in graduatoria (spareggio in caso di parità sulla 20ª piazza) e altre 25 "conditional card" a coloro che seguiranno, comprese le pari merito al 45° posto.

Sono in vetta cinque concorrenti con 68 (-4) colpi: la statunitense Gabriella Then, la thailandese Sherman Santiwiwatthanaphong, la giapponese Nasa Hataoka, la coreana Hyemin Kim e l’olandese Anne Van Dam che precedono di una lunghezza l’americana Lauren Kim, l’australiana Rebecca Artis e la sudafricana Paula Retro (69, -3).

Entrambe le italiane hanno giocato sul Jones Course. Giulia Molinaro ha segnato due birdie e sei bogey e Silvia Cavalleri due birdie, quattro bogey, due doppi bogey e un triplo bogey. Hanno preso il via 165 concorrenti (otto dilettanti) - in rappresentanza di 31 nazioni - delle quali 73 provenienti dal LPGA Tour.

LA VIGILIA - Giulia Molinaro e Silvia Cavalleri partecipano alla Finale della Qualifying School del LPGA Tour (29 novembre-3 dicembre) dove si assegnano le ‘carte’ per il circuito 2018. Il torneo si disputa sulla distanza di 90 buche al LPGA International (Hills Course, Jones Course) di Daytoma Beach in Florida.

Dopo 72 buche accederanno al giro finale le prime 70 classificate e le pari merito al 70° posto e, al termine del torneo, verranno assegnate 20 ‘carte’ a tempo pieno alle prime 20 in graduatoria (spareggio in caso di parità sulla 20ª piazza) e alte 25 "conditional card" a coloro che seguiranno, comprese le pari merito al 45° posto.

Silvia Cavalleri e Giulia Molinaro sono le uniche due proette italiane che sono state capaci di vincere oltre Oceano. La prima, 45enne milanese, si è imposta nel LPGA Tour (Corona Championship, 2007) e Giulia Molinaro, 27enne di Camposampiero (PD) che prova a migliorare la propria categoria, avendo comunque una ‘carta’ non "full", ha vinto nel Symetra Tour (Friend of Mission Charity Classic, 2013).

Scenderanno in campo, tra le altre, la canadese Lorie Kane, 52 anni e la più anziana in gara,

 

la paraguaiana Julieta Granada, la messicana Alejandra Llaneza, l’israeliana Laetitia Beck, le francesi Celine Herbin e Justine Dreher, l’inglese Georgia Hall e la ceca Klara Spilkova. Al via 166 concorrenti (otto dilettanti) - in rappresentanza di 31 nazioni - delle quali 73 provenienti dal LPGA Tour.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’australiano Cameron Smith si è imposto con 270 (68 67 67 68, -18) colpi nell’Australian PGA Championship, torneo organizzato in combinata tra European Tour e PGA Tour of Australasia, disputato sul percorso del RACV Royal Pines Resort (par 72), a Benowa nel Queensland in Australia, senza la partecipazione di giocatori italiani.

Il 24enne di Brisbane ha superato con un par alla seconda buca di spareggio il connazionale Jordan Zunic (270 - 66 69 64 71), al quale aveva concesso le buche supplementari con un bogey sull’ultima buca. E’ il secondo successo stagionale e in carriera per Smith, che a maggio aveva colto la vittoria sul PGA Tour (Zurich Classic), anche in questo caso dopo playoff.

Dietro ai due protagonisti altri tre australiani: Adam Bland, terzo con 271 (-17), David Bransdon e Marc Leishman, quarti con 274 (-14). Al sesto posto con 276 (-12) lo statunitense Harold Varner III, che difendeva il titolo, e solo al 24° con 282 (-6) lo spagnolo Sergio Garcia, che ha ceduto nel giro finale con un 74 (+2). A Cameron Smith è andato un assegno di 159.033 euro su un montepremi di montepremi è di 965.000 euro.

 

TERZO GIRO Lo spagnolo Sergio Garcia, settimo con 208 (67 71 70, -8) colpi, ha recuperato tre posizioni, ma molto probabilmente non sarà in corsa per il titolo nel giro finale dell’Australian PGA Championship, torneo organizzato in combinata tra European Tour e PGA Tour of Australasia, che si sta disputando sul percorso del RACV Royal Pines Resort (par 72), a Benowa nel Queensland in Australia, senza la partecipazione di giocatori italiani.

Per il successo sarà una questione esclusiva tra giocatori di casa, ma i candidati sembrano ridotti a tre; sono Jordan Zunic, leader con 199 (66 69 64, -17), Cameron Smith, secondo con 202 (-14), e Adam Bland, terzo con 203 (-13). Così come Garcia, anche se hanno un distacco inferiore appaiono, infatti, troppo lontani David Brandson e Marc Leishman, quarti con 206 (-10), e Greg Chalmers, sesto con 207 (-9). Nessuna possibilità per lo statunitense Harold Varner III, 10° con 210 (-6), di difendere il titolo conquistato lo scorso anno. Il montepremi è di 965.000 dollari con prima moneta di 191.660 euro.

SECONDO GIRO - Lo spagnolo Sergio Garcia è sceso dal terzo al decimo posto con 138 (67 71, -6) colpi e lo statunitense Harold Varner III, campione uscente, è salito dal 41° al settimo con 137 (71 66, -7) nell’Australian PGA Championship, torneo organizzato in combinata tra European Tour e PGA Tour of Australasia, che si sta disputando sul percorso del RACV Royal Pines Resort (par 72), a Benowa nel Queensland in Australia, senza la partecipazione di giocatori italiani.

Tra i primi tredici classificati vi sono dieci concorrenti australiani. Guidano la graduatoria con 132 (-12) Adam Bland (66 66) e Marc Leishman (67 65), seguiti dai connazionali Greg Chalmers, terzo con 134 (-10), Rhein Gibson, Cameron Smith e Jordan Zunic, quarti con 135 (-9). E’ uscito inattesamente al taglio, caduto a 143 (-1), l’australiano Adam Scott, 92° con 145 (+1), uno dei due grandi favoriti insieme a Garcia, Il montepremi è di 965.000 dollari con prima moneta di 191.660 euro.

PRIMO GIRO - Australiani al proscenio, e non poteva essere altrimenti visto che sono in grande maggioranza, nell’Australian PGA Championship, torneo organizzato in combinata tra European Tour e PGA Tour of Australasia, che si sta disputando sul percorso del RACV Royal Pines Resort (par 72), a Benowa nel Queensland in Australia, senza la partecipazione di giocatori italiani.

Sono in vetta con 66 (-6) colpi Jordan Zunic e Adam Bland, in un contesto di tredici australiani nei primi 14 posti. Il solo a inserirsi tra costoro è stato lo spagnolo Sergio Garcia, uno dei due grandi favoriti insieme ad Adam Scott: l’iberico è terzo con 67 (-5) alla pari con Marc Leishman, Peter Senior, Daniel Nisbet e Michael Wright. I tifosi di casa si attendevano sicuramente di più da Adam Scott, 41° con 71 (-1) alla pari con Wade Ormsby, vincitore domenica scorsa dell’Hong Kong Open, e con lo statunitense Harold Varner III, che difende il titolo. Il montepremi è di 965.000 dollari con prima moneta di 191.660 euro.

LA VIGILIA- L’European Tour propone questa settimana due tornei. Oltre all’AfrAsia Bank Mauritius Open, infatti, si disputa anche Australian PGA Championship (30 novembre - 3 dicembre) sul percorso del RACV Royal Pines Resort, a Benowa nel Queensland in Australia.

Nell’evento, allestito in collaborazione con la PGA Tour of Australasia e al quale non partecipano giocatori italiani, le ‘stelle’ saranno l’australiano Adam Scott e lo spagnolo Sergio Garcia, che avranno il ruolo di grandi favoriti, ma sicuramente il oro compito non sarà facile.

Numerosi, infatti, i concorrenti in grado di potersi imporre tra i quali citiamo i giocatori di casa Wade Ormsby, vincitore domenica scorsa dell’Hong Kong Open, Robert Allenby, Richard Green, Marcus Fraser, Sam Brazel, Nathan Holman e Brett Rumford, gli svedesi Jonas Blixt e Robert Karlsson e il belga Thomas Detry. Difende il titolo lo statunitense Harold Varner III, che non appare in grandi condizioni di forma. Il montepremi è di 965.000 dollari con prima moneta di 191.660 euro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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PGA Tour: gran ritorno di Tiger Woods

Vittoria di Rickie Fowler (270 - 67 70 72 61, -18) dopo uno straordinario giro finale in 61 (-11), gran ritorno alle gare di Tiger Woods, nono con 280 (69 68 75 68, -8) colpi e bella prova di Francesco Molinari, ottavo con 278 (69 68 71 70, -10), nell’Hero World Challenge, evento del PGA Tour giunto alla 19ª edizione, organizzato dallo stesso Woods attraverso la sua Fondazione e riservato a 18 selezionati campioni compresi otto tra i primi dieci del world ranking.

Sul percorso dell’Albany Golf Course (par 72), nel distretto di New Providence alle Isole Bahamas, Fowler ha infilato otto birdie in nove buche, di cui sette di fila dalla partenza, e in tal modo ha sorpassato Charley Hoffman (274, - 14), leader dopo tre turni, per poi allungare progressivamente con altri tre birdie nel rientro, lasciando l’avversario a quattro colpi. Gran movimento nel resto della classifica che si è assestata solo nelle battute conclusive con Jordan Spieth, numero due mondiale, e l’inglese Tommy Fleetwood, miglior giocatore dell’European Tour 2017, terzi con 276 (-12), Patrick Reed, l’inglese Justin Rose e il giapponese Hideki Matsuyama, campione uscente, quinti con 277 (-11). Piuttosto deludenti Dustin Johnson, numero uno del world ranking, 14° con 288 (par), e lo svedese Henrik Stenson, 17° con 289 (+1).

Il ritorno di Tiger Woods, motivo di maggior interesse del torneo, è stato altamente positivo. Ha messo in mostra un ottimo gioco in ogni parte del campo e, in pratica, è stato in difficoltà solo per dieci buche nel terzo giro, in cui un po’ tutti hanno sofferto per il vento, dove però ha commesso errori più di strategia che tecnici. E’ naturalmente presto per fare previsioni su come si evolverà d’ora in avanti la sua carriera, ma se non altro con questa prestazione ha suscitato grande entusiasmo non solo tra i suoi sostenitori. Nel giro finale si è espresso alla grande sulle prime nove buche con un eagle e tre birdie, poi ha frenato con un doppio bogey alla buca 10, ha segnato altri tre birdie e ha chiuso con due bogey (68, -4), forse un po’ appannato dalla fatica di 72 buche che non aveva più giocato da oltre 300 giorni.

Al termine Woods è apparso molto soddisfatto: "Sono giunto qui al buio, non sapevo quale score avrei potuto fare o come mi sarei comportato, insomma c’erano tante incognite. In realtà ho tirato tanti bei drive, ho giocato bene con i ferri, ho effettuato ottimi colpi in ogni parte del campo e imbucato un gran numero di putt. E soprattutto non ho accusato alcun dolore. Quali gare farò prossimamente? Lo deciderò con il mio team e sceglieremo i tornei anche in base ai percorsi dove si svolgeranno".

Rickie Fowler, 29 anni il prossimo 13 dicembre, ha arricchito il suo palmares, che comprende quattro titoli sul PGA Tour e due sull’European Tour, battendo praticamente i migliori della classe e stabilendo il nuovo record del percorso. Per il successo ha  ricevuto un assegno di un milione di dollari su un montepremi di 3.500.000 dollari.

Francesco Molinari ha tenuto bene il campo, mettendosi in evidenza nel terzo giro in cui è stato uno dei soli quattro giocatori scesi sotto par. Nel turno conclusivo è stato a lungo in terza posizione che ha perso per due bogey, dopo quattro birdie realizzati nelle prime undici buche (70, -2).

 

TERZO GIRO - Francesco Molinari è salito dal quinto al quarto posto con 208 (69 68 71, -8) colpi e Tiger Woods è sceso dal quinto al decimo con 212 (69 68 75, -4) nel terzo giro dell’Hero World Challenge, evento del PGA Tour giunto alla 19ª edizione, organizzato dallo stesso Woods attraverso la sua Fondazione e riservato a 18 selezionati campioni compresi otto tra i primi dieci del world ranking.

Sul percorso dell’Albany Golf Course (par 72), nel distretto di New Providence alle Isole Bahamas, ha consolidato la leadership Charley Hoffman (202 - 69 63 70, -14), portando a cinque i colpi di vantaggio sugli inseguitori grazie a un 70 (-2) miglior score in una giornata ventosa che ha messo a dura prova i concorrenti. Solo altri tre sono scesi sotto par con un 71 (-1): Francesco Molinari, autore ancora di una tonica prova, quindi Justin Rose, approdato in seconda posizione con 207 (-9), dove è affiancato da Jordan Spieth, numero due mondiale, e Patrick Reed, quinto con 209 (-7) alla pari con Matt Kuchar, Rickie Fowler, con l’inglese Tommy Fleetwood e con il giapponese Hideki Matuyama, che non ha più possibilità di difendere il titolo.

Sono rimasti in bassa classifica Justin Thomas, numero tre del world ranking, 12° con 213 (-3), Dustin Johnson, numero uno, 13° con 216 (par), e lo svedese Henrik Stenson, 16° con 218 (+2).

Francesco Molinari, come quasi tutti i concorrenti, ha accusato problemi alla buca 10, che ha pagato con un doppio bogey, ma nel resto del tracciato ha espresso un gioco molto solido con un birdie in uscita e due nel rientro.

Tiger Woods è statoin difficoltà per dieci buche dove ha segnato cinque bogey. Ha commesso soprattutto errori di strategia, più che di gioco, che l’hanno portato a dover eseguire colpi di recupero parecchio difficoltosi e quindi soggetti a errore. Probabilmente ha pesato anche la lunga lontananza dai campi. Successivamente ha ripreso il controllo e ha realizzato due birdie per un totale di 75 (+3).

Charley Hoffman, 41enne di San Diego (California) con quattro titoli nel circuito, notoriamente a suo agio nel vento, ha realizzato sei birdie, due bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 3.500.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Un Tiger Woods molto convincente e un tonico Francesco Molinari sono saliti di pari passo dall’ottavo al quinto posto con 137 (-7) colpi e gli stessi parziali (69 68) nel secondo giro dell'Hero World Challenge, evento del PGA Tour giunto alla 19ª edizione, organizzato dallo stesso Woods attraverso la sua Fondazione e riservato a 18 selezionati campioni compresi otto tra i primi dieci del world ranking

Sul percorso dell’Albany Golf Course (par 72), nel distretto di New Providence alle Isole Bahamas, assoluto protagonista Charley Hoffman, che ha preso il comando con 132 (69 63, -12) dopo un gran 63 (-9) maturato in una giornata ventosa, lasciando a tre lunghezze Jordan Spieth, numero due mondiale, e l’inglese Tommy Fleetwood (135, -9), leader della money list europea 2017. E’ rimasto al quarto posto con 136 (-8) l’inglese Justin Rose, mentre hanno lo score di Woods e Molinari anche Matt Kuchar, Rickie Fowler e il giapponese Hideki Matsuyama, campione in carica, risalito di nove posizioni. Sono piuttosto defilati Justin Thomas, 12° con 139 (-5), Dustin Johnson, numero uno del world ranking, 13° con 140 (-4), e lo svedese Henrik Stenson, 14° con 141 (-3).

Tiger Woods ha effettuato un ottimo giro, per nulla vanificato dai due bogey finali. E’ partito forte con un parziale di 31 (-5) su nove buche e complessivamente ha ottenuto un eagle e quattro birdie sulle prime 11 che l’hanno portato anche in vetta. Oltre ad aver confermato la bontà del gioco lungo e del putting, ha fugato anche i dubbi lasciati nel turno iniziale sugli approcci. "Dopo il 31 a metà giro - ha detto -  speravo in qualcosa in più. Pur non potendomi assolutamente lamentare di quanto fatto sul green, ho comunque avuto in due o tre occasioni difficoltà a controllare la velocita dei colpi con il putter. Ho effettuato due giri molto soddisfacenti, sono certo che continuerò la gara esprimendo un buon golf, ma è presto per capire a quali livelli potrò tornare".

Francesco Molinari ha avuto un cammino altalenante per nove buche in cui ha segnato tre bogey che ha compensato con un birdie e con un eagle, realizzato con un preciso terzo colpo a bersaglio dalla distanza alla buca 6 (par 5). Cambio di passo nel rientro in cui ha messo a segno cinque birdie consecutivi a partire dalla 11ª, poi tre putt per il bogey a chiudere. Charley Hoffman, 41enne di San Diego (California) con quattro titoli nel circuito, ha segnato ben dodici birdie a fronte di tre bogey e di tre buche in par. Il montepremi è di 3.500.000 dollari.

PRIMO GIRO - Positivo rientro di Tiger Woods, ottavo con 69 (-3) colpi insieme a Francesco Molinari, nell’Hero World Challenge, evento del PGA Tour giunto alla 19ª edizione, organizzato dallo stesso Woods attraverso la sua Fondazione e riservato a 18 selezionati campioni tra i quali otto tra i primi dieci del world ranking.

Sul percorso dell’Albany Golf Course (par 72), nel distretto di New Providence alle Isole Bahamas, è al vertice con 66 (-6) colpi l’inglese Tommy Fleetwood, numero uno dell’European Tour 2017, con il minimo margine su Rickie Fowler e su Matt Kuchar (67, -5). Al quarto posto con 68 (-4) Dustin Johnson, leader del world ranking, Jordan Spieth, numero due mondiale, l’inglese Justin Rose e Kevin Chappell. Insieme a Woods e a Molinari anche Justin Thomas e Charley Hoffman, subito dietro lo svedese Henrik Stenson, 12° con 70 (-2), e un po’ in ritardo, peraltro recuperabile, il giapponese Hideki Matsuyama, campione uscente, 14° con 71 (-1).

Diciotto buche disputate dopo 301 giorni dal suo ultimo giro in una competizione non sono certo sufficienti per dare un giudizio, tuttavia la prova di Tiger Woods è stata positiva e giudicata con favore dagli addetti ai lavori. Si è fatto apprezzare dal tee, pur con qualche sbavatura, e sul green (28 putt), mentre ha accusato incertezze sul gioco attorno al green. "Penso di aver fatto buone cose - ha detto - ed è stato bello poter concludere con uno score e un gioco competitivi". Ha realizzato due birdie e un bogey in uscita e tre birdie e un bogey nel rientro. Di rilievo alcuni colpi di ottima fattura al green e due lunghi putt imbucati per il birdie.

Francesco Molinari ha trovato un bogey in partenza, ma apparso molto concentrato e preciso ha recuperato alla settima buca, poi ha dato corpo al punteggio con tre birdie consecutivi dalla 13ª alla 15ª. Giornata di grazia per Tommy Fleetwood autore di sei birdie, senza bogey. Il montepremi è di 3.500.000 dollari. 

LA VIGILIA - Torna in campo Tiger Woods, fermo dallo scorso febbraio dopo il quarto intervento chirurgico alla schiena. L’ex numero uno mondiale partecipa all’Hero World Challenge (30 novembre-3 dicembre), evento giunto alla 19ª edizione e organizzato dallo stesso Woods attraverso la sua Fondazione, dove giocheranno solo 18 campioni selezionati, compreso Francesco Molinari, di cui 17 tra i primi 32 della classifica mondiale. E’ fuori proprio Tiger, ma con soli 19 tornei disputati dal 2013 non poteva che terminare ben oltre il 1000° posto (1199°), lui che è stato leader della graduatoria per ben 683 settimane, record che sarà difficile superare..

Sul percorso dell’Albany Golf Course,  nel distretto di New Providence alle Isole Bahamas, difende il titolo il giapponese Hideki Matsuyama, uno degli otto concorrenti tra i primi dieci del world ranking in gara: oltre al nipponico, numero 5, ci saranno Dustin Johnson, numero 1, Jordan Spieth (2), Justin Thomas (3), l’inglese Justin Rose (6), Brooks Koepka (7), lo svedese Henrik Stenson (8) e Rickie Fowler (9). Da seguire anche l’inglese Tommy Fleetwood (n. 18), vincitore dell’ordine di merito europeo 2017, e lo svedese Alex Noren (17).

In un simile field ha sicuramente le sue carte da giocare Francesco Molinari (numero 21 WR), il quale anche se nelle ultime prestazioni è stato un po’ altalenante, è ormai stabilmente nell’élite mondiale e in grado di competere a qualsiasi livello e contro ogni avversario. Del resto il secondo posto in un major (PGA Championship, 2017) non è stato certo un caso.

Tiger Woods, 41enne di Cypress (California), vincitore di 79 tornei nel PGA Tour comprensivi di 14 major (l’ultimo nel 2008), è apparso molto fiducioso: "Nei giri di prova - ha detto - non ho avuto alcun problema alla schiena e la notizia è degna di nota se confrontata con quello che ho vissuto in questi anni. Finalmente adesso mi sento davvero bene. L'anno scorso ero in grado di colpire una pallina, ma poi avvertivo dolore, ora invece non ho più alcun fastidio anche se noto una certa rigidità. Lasciatemi giocare questo evento e dopo saprò dirvi cosa sarò in grado di fare".

Patrick Reed, che ha effettuato con lui alcune buche, ha dato un giudizio estremamente lusinghiero: "Tiger mi è sembrato non solo padrone dei bastoni, ma anche del suo corpo. Non era così quando rientrò lo scorso anno". Il montepremi è di 3.500.000 dollari.

Diretta su Sky - L’Hero World Challenge sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky sul canale Sky Sport 2 HD con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 30 novembre e venerdì 1 dicembre, dalle ore 18,30 alle ore 22,30; sabato 2 dicembre, dalle ore 19 alle ore 23; domenica 3, dalle ore 18 alle ore 2. Commento di Silvio Grappasonni e di Massimo Scarpa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Andrea Pavan si è classificato al 27° posto con 279 (68 69 73 69, -5) colpi  nell’AfrAsia Bank Mauritius Open, gara organizzata dall’European Tour in collaborazione con il Sunshine Tour e svoltasi sul tracciato dell’Heritage GC (par 71), a Domaine de Bel Ombre nell’Isola di Mauritius.

E’ stato il primo torneo nell’European Tour 2018, iniziato con anticipo come di consueto sull’anno solare, disputato da Pavan dopo aver conquistato  la ‘carta’ alla Qualifying School, così come per Lorenzo Gagli, che però è uscito al taglio (109° con 145 - 74 71, +3).

Ha vinto il sudafricano Dylan Frittelli (268 - 67 66 68 67, -16), che ha superato con un birdie alla prima buca di spareggio l’indiano Arjun Atwal (268 - 62 70 68 68), al vertice sin dal turno iniziale. Al terzo posto con 270 (-14) l’emergente francese Romain Langasque, al quarto con 271 (-13) il sudafricano Louis De Jager, leader con Atwal dopo tre turni, al quinto con 272 (-12) il transalpino Matthieu Pavon e il filippino Miguel Tabuena e al settimo con 273 (-11) l’altro sudafricano Louis Oosthuizen, uno dei favoriti della vigilia, e il portoghese José-Filipe Lima.

Dylan Frittelli, 27enne di Johannesburg, ha siglato il secondo successo in carriera, il primo a giugno (Lyoness Open) in calendario nella stagione 2017 del tour continentale. Frittelli ha segnato cinque birdie e un bogey per il 67 (-4) sorpassando a metà turno Arjun Atwal, 44enne di Asansol, primo indiano ad aver vinto sull’European Tour (3 titoli) e unico ad essersi imposto nel PGA Tour (un successo), ma questi lo ha costretto al playoff con il sesto birdie di giornata sull’ultima buca (in totale 68, -3 anche con tre bogey). Poi Frittelli è stato più preciso nello spareggio e ha intascato l’assegno di 191.660 euro su un montepremi di un milione di euro.

Andrea Pavan ha avuto un calo nel terzo turno, dopo una buona partenza, e ha effettuato il quarto giro in 69 (-2) colpi con quattro birdie e due bogey.

TERZO GIRO - Andrea Pavan, 35° con 210 (68 69 73, -3) colpi, ha perso terreno nel terzo giro dell’AfrAsia Bank Mauritius Open, gara organizzata dall’European Tour in collaborazione con il Sunshine Tour che si sta svolgendo sul tracciato dell’Heritage GC (par 71), a Domaine de Bel Ombre nell’Isola di Mauritius.

In vetta alla graduatoria l’indiano Arjun Atwal (200 - 62 70 68, -13) è stato raggiunto dal sudafricano Louis De Jager (200 - 66 67 67). La coppia precede di un colpo il filippino Miguel Tabuena e il sudafricano Dylan Frittelli (201, -12) e saranno in corsa per il titolo nel turno conclusivo anche il portoghese José-Filipe Lima, il francese Romain Langasque e il sudafricano Justin Walters, quinti con 203 (-10), l’altro lusitano Ricardo Gouveia, ottavo con 204 (-9), l’inglese Laurie Canter, il sudafricano Oliver Bekker e il transalpino Joel Stalter, noni con 205 (-8). Non sembra colmabile il ritardo dei sudafricani George Coetzee e Louis Oosthuizen, 12.i con 206 (-7), mentre è fuori gioco l’indiano S.S.P. Chawrasia, 28° con 209 (-4).

Arjun Atwal, 44enne di Asansol, primo indiano ad aver vinto sull’European Tour (3 titoli) e unico ad essersi imposto nel PGA Tour (un successo), ha girato in 68 (-3) colpi frutto di cinque birdie e di due bogey. Louis De Jager, 30enne di Duiwelskoof con tre vittorie nel Sunshine Tour, ha recuperato con quattro birdie senza bogey per un 67 (-4). Andrea Pavan ha condotto le prime dieci buche con tre birdie, ma alla 11ª (par 4) ha segnato un quadruplo bogey e poi ha concluso con un cammino accidentato fatto di tre birdie, due bogey e un doppio bogey per il 73 (+2). E’ uscito al taglio, caduto a 141 (-1), Lorenzo Gagli, 109° con 145 (74 71, +3). Il montepremi è di 1.000.000 di euro dei quali 191.660 euro andranno al vincitore.

SECONDO GIRO - Andrea Pavan, 18° con 137 (68 69, -5) colpi, ha guadagnato due posizioni nel secondo giro dell’AfrAsia Bank Mauritius Open, gara organizzata dall’European Tour in collaborazione con il Sunshine Tour che si sta svolgendo sul tracciato dell’Heritage GC (par 71), a Domaine de Bel Ombre nell’Isola di Mauritius. E’ uscito al taglio, caduto a 141 (-1), Lorenzo Gagli, 109° con 145 (74 71, +3).

Ha mantenuto la leadership con 132 (62 70, -10) l’indiano Arjun Atwal, ma il suo margine si è ridotto da quattro colpi a uno sull’inglese Laurie Canter e sui sudafricani Dylan Frittelli e Louis De Jager (133, -9). Al quinto posto con 134 (-8) il filippino Miguel Tabuena, il portoghese José-Filipe Lima e i sudafricani Ockie Strydom, Justin Walters e Oliver Bekker e al decimo con 135 (-7) l’altro sudafricano Louis Oosthuizen. Ha recuperato l’indiano S.S.P. Chawrasia, da 32° a 13° con 136 (-6), e ha ceduto il sudafricano George Coetzee, da settimo a 25° con 138 (-4).

Arjun Atwal, 44enne di Asansol, primo indiano ad aver vinto sull’European Tour (3 titoli) e unico ad essersi imposto nel PGA Tour (un successo), ha realizzato tre birdie e due bogey per il 70 (-1). Andrea Pavan ha guadagnato due colpi sul par con quattro birdie e due bogey (69, -2) e a Lorenzo Gagli non è bastato il 71 (par) con cinque birdie e altrettanti bogey per evitare l’uscita anticipata. Il montepremi è di 1.000.000 di euro dei quali 191.660 euro andranno al vincitore.

PRIMO GIRO - Buona partenza di Andrea Pavan, 20° con 68 (-3) colpi, e qualche problema per Lorenzo Gagli, 120° con 74 (+3), nel primo giro dell’AfrAsia Bank Mauritius Open, gara organizzata dall’European Tour in collaborazione con il Sunshine Tour che si sta svolgendo sul tracciato dell’Heritage GC (par 71), a Domaine de Bel Ombre nell’Isola di Mauritius.

Ha preso il largo con un ottimo 62 (-9) l’indiano Arjun Atwal, che ha lasciato a quattro colpi i sudafricani Ockie Strydom e Louis De Jager, il filippino Miguel Tabuena, il brasiliano Adilson Da Silva e il tedesco Sebastian Heisele (66, -5). Fra i tredici concorrenti al settimo posto con 67 (-4) vi sono quattro sudafricani indicati tra i favoriti, Louis Oosthuizen, George Coetzee, Dylan Frittelli e Jbe Kruger. Stesso score anche per i francesi Romain Langasque e Joel Stalter e per il danese Anders Hansen e un po’ in ritardo l’indiano S.S.P. Chawrasia, 32° con 69 (-2), e il sudafricano Darren Fichardt, 46° con 70 (-1).

Arjun Atwal, 44enne di Asansol, primo indiano ad aver vinto sull’European Tour (3 titoli) e unico ad essersi imposto nel PGA Tour (un successo), ha segnato un eagle e sette birdie, senza bogey. Per Andrea Pavan quattro birdie e un bogey e per Lorenzo Gagli tre bogey senza birdie. Il montepremi è di 1.000.000 di euro dei quali 191.660 euro andranno al vincitore.

LA VIGILIA - Andrea Pavan e Lorenzo Gagli, riconquistata la ‘carta’ alla Qualifying School, debuttano nell’European Tour 2018 partecipando all’AfrAsia Bank Mauritius Open (30 novembre-3 dicembre) gara organizzata in collaborazione con il Sunshine Tour e in programma sul tracciato dell’Heritage GC, a Domaine de Bel Ombre nell’Isola di Mauritius.

Favoriti i giocatori sudafricani, che sono in predominanza, tra i quali ricordiamo  Louis Oosthuizen, Dylan Frittelli, Dean Bormester, Zander Lombard, Haydn Porteous, Darren Fichardt e George Coetzee. Tra i continentali proveranno a contrastarli il belga Nicolas Colsaerts, il gallese Jamie Donaldson, lo svedese Alexander Bjork e gli inglesi James Morrison e Matt Wallace. Da tenere in considerazione anche l’indiano S.S.P. Chawrasia e il cinese Ashun Wu.

L’evento, inoltre, offre una buona opportunità ad alcuni promossi attraverso la money list del Challenge Tour: i francesi Clément Sordet e Adrien Saddier, gli svedesi Marcus Kinhult e Jens Dantorp, lo spagnolo Pedro Oriol e l’inglese Steven Brown, per citarne alcuni. Il montepremi è di 1.000.000 di euro dei quali 191.660 euro andranno al vincitore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Eurotour: Wade Ormsby a sorpresa

L’australiano Wade Ormsby ha vinto con 269 (68 68 65 68, -11) colpi l’UBS Hong Kong Open disputato sul percorso dell’Hong Kong GC (par 70) a Fanling, nell’isola di Hong Kong, primo torneo dell’European Tour 2018 organizzato in combinata con l’Asian Tour.  Dopo una tonica rimonta Nino Bertasio si è classificato 23° con 276 (73 69 67 67, -4) e sono andati a premio anche Edoardo Molinari, 31° con 278 (71 67 72 68, -2),  e Matteo Manassero, 48° con 281 (72 69 69 71, +1).

Ormsby, 37enne di Adelaide, ha ottenuto il primo titolo nel circuito in un finale piuttosto singolare in cui i quattro inseguitori, tutti secondi con 270 (-10), gli hanno perdonato un bogey sull’ultima buca: lo spagnolo Rafa Cabrera Bello e lo svedese Alexander Bjork commettendo lo stesso errore alla 18ª, lo statunitense Julian Suri defilandosi alla 17ª e il suo connazionale Paul Peterson, impossibilitato a segnare alla 18ª il birdie del playoff.

Wade Ormsby, nei cui palmarés figura anche un successo nell’Asian Tour, ha girato in 68 (-2) colpi con quattro birdie e due bogey e ha ricevuto un assegno di 281.786 euro su un montepremi di 1.700.000 euro. Nino Bertasio, che ha iniziato il torneo all’89° posto, passando poi per il 56° e il 35°, è partito male con un bogey, ma ha brillantemente recuperato con quattro birdie nel rientro (67, -3). Per Edoardo Molinari 68 colpi con sei birdie, di cui quattro nelle ultime sei buche, e quattro bogey, e per Matteo Manassero 71 (+1) con due birdie, tre bogey e un doppio bogey.

 

TERZO GIRO - Nino Bertasio, 35° con 209 (73 69 67, -1), Edoardo Molinari (71 67 72) e Matteo Manassero (72 69 69), 42.i con 210 (par), sono a metà classifica nell’UBS Hong Kong Open in svolgimento sul percorso dell’Hong Kong GC (par 70) a Fanling, nell’isola di Hong Kong, primo torneo dell’European Tour 2018, organizzato in combinata con l’Asian Tour. 

E’ continuata la corsa di testa dell’indiano S.S.P. Chawrasia (200 - 65 66 69, -10) che nel giro finale dovrà guardarsi da molti agguerriti concorrenti tra i quali hanno maggiori chances lo spagnolo Rafa Cabrera Bello e l’australiano Wade Ormsby, secondi con 201 (-9), lo svedese Alexander Bjork, il belga Thomas Detry e l’inglese Tommy Fleetwood, primo nella money list continentale 2017, quarti con 202 (-8). Sono comunque in corsa anche lo statunitense Paul Peterson, settimo con 203 (-7), gli altri due americani Julian Suri e Micah Lauren Shin, lo svedese Marcus Kinhult, il sudafricano Dylan Frittelli e l’inglese Chris Hanson, ottavi con 204 (-6). Difficile, invece, un recupero del thailandese Thongchai Jaidee e dell’inglese Justin Rose, 13.i con 205 (-5), e sono fuori gioco l’iberico Sergio Garcia, l’australiano Sam Brazel, campione in carica, e il thailandese Kiradech Aphibarnrat, 19.i con 206 (-4)

S.S.P. (Shiv Shankar Prasad) Chawrasia, 39enne di Calcutta con quattro titoli nell’European Tour tutti conquistati nel suo paese, due nell’Asian Tour e dieci nel circuito di casa, ha rallentato con due birdie e un bogey per un parziale di 69 (-1) lasciando l’impressione di una condotta piuttosto prudente. Nino Bertasio ha recuperato altre 21 posizioni con un 67 (-3) frutto di sette birdie, due bogey e di un doppio bogey, Edoardo Molinari ha girato in 72 (+2) colpi con tre birdie, altrettanti bogey e un doppio bogey e Matteo Manassero in 69 con tre birdie e due bogey, Il montepremi è di 1.700.000 euro con prima moneta di 333.330 euro.

 

SECONDO GIRO - Edoardo Molinari , da 47° a 22° con 138 (71 67, -2) colpi, Matteo Manassero, da 70° a 46° con 141 (72 69, +1), e Nino Bertasio, da 89° a 56° con 142 (73 69, +2), hanno fatto passi avanti in classifica nel secondo giro dell’UBS Hong Kong Open, in svolgimento sul percorso dell’Hong Kong GC (par 70) a Fanling, nell’isola di Hong Kong, primo torneo dell’European Tour 2018, organizzato in combinata con l’Asian Tour.

L’indiano S.S.P. Chawrasia ha mantenuto la leadership con 131 (65 66, -9) colpi, due di margine sul sudafricano Thomas Aiken (133, -7), risalito dalla 19ª piazza. In terza con 135 (-5) gli svedesi Alexander Bjork e Joakim Lagergren, il thailandese Poom Saksansin e lo statunitense Julien Suri e tra gli otto concorrenti in settima con 136 (-4) il gallese Jamie Donaldson, il sudafricano Dylan Frittelli e l’inglese Tommy Fleetwood, numero uno del circuito continentale 2017.

Al 15° posto con 137 (-3) il suo connazionale Justin Rose, numero due, il cinese Haotong Li e lo spagnolo Rafa Cabrera Bello, al 26° con 139 (-1) il thailandese Thongchai Jaidee e l’iberico Miguel Angel Jimenez, "over 50" ancora altamente competitivo e vincitore per quatto volte della gara, l’ultima nel 2014, e al 38° con 140 (par) l’altro iberico Sergio Garcia, e l’australiano Sam  Brazel, campione uscente.

S.S.P. (che sta per Shiv Shankar Prasad) Chawrasia, 39enne di Calcutta con quattro titoli nell’European Tour tutti conquistati nel suo paese, due nell’Asian Tour e dieci nel circuito di casa, ha tenuto alto il ritmo con un 66 (-4) dovuto a cinque birdie e a un bogey. Edoardo Molinari è sceso tre colpi sotto par con un eagle, cinque birdie e quattro bogey per il 67, mentre Matteo Manassero e Nino Bertasio hanno tenuto lo stesso passo con tre birdie e due bogey per il parziale di 69 (-1). Il montepremi è di 1.700.000 euro con prima moneta di 333.330 euro.

 

PRIMO GIRO - Edoardo Molinari è al 47° posto con 71 (+1) colpi dopo il giro iniziale dell’UBS Hong Kong Open, primo torneo dell’European Tour 2018, organizzato in combinata con l’Asian Tour, che sta svolgendo all’Hong Kong GC (par 70) di Fanling, nell’isola di Hong Kong. Sono più indietro Matteo Manassero, 70° con 72 (+2), e Nino Bertasio, 89° con 73 (+3).

Al vertice con 65 (-5) colpi  l’indiano S.S.P. Chawrasia, che ha un minimo margine sul connazionale Shubhankar  Sharma e sull’inglese Matthew Fitzpatrick (66, -4). Al quarto posto con 67 (-3) il belga Thomas Detry, il sudafricano Keith Horne, il filippino Angelo Que, lo statunitense Micah Lauren Shin, il gallese Jamie Donaldson, il thailandese Poom Saksansin e lo svedese Marcus Kinhult. Seguono all’11° con 68 (-2) gli inglesi Tommy Fleetwood, numero uno continentale 2017, e Justin Rose, numero due, e il thailandese Thongchai Jaidee, al 19° con 69 (-1) gli spagnoli Sergio Garcia e Rafa Cabrera Bello e l’australiano Sam Brazel, campione uscente, e al 35° con 70 (par) il thailandese Kiradech Aphibarnrat e l’iberico Miguel Angel Jimenez, "over 50" ancora altamente competitivo e vincitore per quatto volte della gara, l’ultima nel 2014.

S.S.P. (che sta per Shiv Shankar Prasad) Chawrasia, 39enne di Calcutta con quattro titoli nell’European Tour tutti conquistati nel suo paese, due nell’Asian Tour e dieci nel circuito di casa, ha realizzato sei birdie e un bogey. Edoardo Molinari ha segnato tre birdie, due bogey e un doppio bogey, Matteo Manassero tre birdie e cinque bogey e Nino Bertasio un eagle e cinque bogey. Il montepremi è di 1.700.000 euro con prima moneta di 333.330 euro.

LA VIGILIA - L’European Tour apre la stagione 2018, ad appena quattro giorni dalla chiusura della precedente, con l’UBS Hong Kong Open (23-26 novembre), torneo in combinata con l’Asian Tour e in programma a Fanling, nell’isola di Hong Kong, dove saranno in campo Edoardo Molinari, Matteo Manassero e Nino Bertasio.

In un field di qualità calamitano l’attenzione gli inglesi Tommy Fleetwood, numero uno europeo 2017, e Justin Rose, che ha preso la possibilità di diventarlo nelle ultime buche del DP World Tour, domenica scorsa a Dubai, quando ha fallito un sorpasso che appariva cosa fatta con tre inattesi errori.

Non saranno i soli possibili protagonisti per la presenza di tanti altri ottimi giocatori come gli spagnoli Sergio Garcia (gran finale a Dubai), per la prima volta presente in tale evento, Rafa Cabrera Bello e Miguel Angel Jimenez, "over 50" ancora altamente competitivo e vincitore per quatto volte della gara, l’ultima nel 2014, l’inglese Matthew Fitzpatrick, i sudafricani Dylan Frittelli e Thomas Aiken, lo statunitense Julian Suri, gli australiani Sam Brazel, campione uscente, e Scott Hend. Numerosi e agguerriti anche i concorrenti asiatici tra i quali ricordiamo gli indiani Arjun Atwal, unico del suo Paese ad aver vinto sul PGA Tour, Jyoti Randhawa e Jeev Milkha Singh, i thailandesi Kiradech Aphibarnrat e Thongchai Jaidee, il filippino Angelo Que, il cinese Hatong Li e Mardan Mamat di Singapore.

Nino Bertasio riparte dopo le ottime prestazione di ottobre con, di seguito, il 15° posto nell’Alfred Dunhill Championship,, il 10° nell’Open d’Italia e l’ottavo nel Valderrama Masters, con cui ha mantenuto la ‘carta’. E’ andato a premio nelle ultime tre gare anche Edoardo Molinari, ma in bassa classifica, mentre Matteo Manassero ha concluso il tour superando solo tre tagli nelle ultime nove partecipazioni. Il montepremi è di 1.700.000 euro con prima moneta di 333.330 euro.

Il torneo su Sky -L’UBS Hong Kong Open sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 23 novembre, dalle ore 7 alle ore 10 (Sky Sport 2 HD);

venerdì 24, dalle ore 7 alle ore 10  (Sky Sport 3 HD); sabato 25, dalle ore 7 alle ore 10  (Sky Sport 2 HD); domenica 26, dalle ore 6,30 alle ore 9,30  (Sky Sport 2 HD). Commento di Roberto Zappa e di Nicola Pomponi.

 

 

 

 

 

 

L’European Tour ha ufficializzato nel calendario 2018 il Rocco Forte Open - Verdura, Sicily, torneo in programma dal 10 al 13 maggio sul percorso del Verdura Resort di Sciacca (Agrigento).

L’Italia, che ospiterà per il secondo anno consecutivo due tappe dell’European Tour, vivrà dunque a maggio un mese di grande golf internazionale. Il ritorno per il secondo anno consecutivo del massimo circuito europeo in Sicilia, infatti, farà da preludio al 75° Open d’Italia (31 maggio - 3 giugno). Due eventi di prestigio che daranno visibilità mondiale al nostro Paese e contribuiranno ad aumentare la diffusione del golf verso la Ryder Cup 2022.

Il Rocco Forte Open - Verdura, Sicily si giocherà al Verdura Resort, struttura del gruppo Rocco Forte Hotels inserita fra i golf club "European Tour Destination". Il complesso si estende su due chilometri di costa e da ogni buca si può godere di splendide vedute del Mar Mediterraneo.

Nell’edizione 2017 del Rocco Forte Open - Verdura, Sicily è stato lo spagnolo Alvaro Quiros a trionfare, aggiudicandosi il suo settimo titolo sull’European Tour dopo aver superato al playoff il sudafricano Zander Lombard. Nel 2012 il circolo di Sciacca aveva ospitato un’altra tappa dell’European Tour: il Sicilian Open vinto dal danese Thorbjorn Olesen.

Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf, ha dichiarato: "Ringrazio Keith Pelley e Rocco Forte per aver reso possibile lo svolgimento in Italia di un altro torneo di grande spessore. Il prossimo maggio avremo l’opportunità di assistere a due eventi di assoluto prestigio che porteranno sui nostri campi i più forti giocatori del panorama mondiale. In vista della Ryder Cup 2022, l’Italia si conferma così una nazione che porta avanti fattivamente un percorso di crescita ambizioso del golf".

Sir Rocco Forte, proprietario del Verdura Resort e Presidente di Rocco Forte Hotels, ha commentato: "Il Rocco Forte Open è stato un grande successo quest’anno e siamo onorati di poter ospitare di nuovo una tappa dell’European Tour. Crediamo che il Verdura Resort sia una delle destinazioni golfistiche d’élite in Europa con i suoi due percorsi progettati da Kyle Phillips che si stagliano verso il magnifico sfondo del paesaggio siciliano e siamo lieti dell’opportunità di dare visibilità al Resort il prossimo maggio".

Keith Pelley, CEO dell’European Tour, ha affermato: "Dopo il successo della prima edizione del Rocco Forte Open, siamo felici di annunciare il nostro ritorno in Sicilia nel 2018. Il Verdura Resort è una location spettacolare, apprezzata da tutti i giocatori che hanno preso parte al torneo lo scorso maggio. L’European Tour lavora costantemente per offrire opportunità di gioco a tutti i nostri membri e in quest’ottica il Rocco Forte Open sarà un evento molto importante".

 

 

 

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Feng, prima cinese sul trono mondiale

Shanshan Feng è la prima professionista cinese, tra uomini e donne, a salire sul tetto mondiale. Con due vittorie di fila (Japan Classic e Blu Bay) ha superato la coreana Sung Hyun Park occupando il primo posto nel Rolex Ranking in una stagione in cui il trono ha ospitato ben cinque regine, un record in materia. Infatti nel 2017 si sono alternate la neozelandese Lydia Ko, la thailandese Ariya Jutanugarn e le coreane So Yeon Ryu e appunto la sua connazionale Sung Hyun Park, che ha regnato solo nella prima settimana di novembre. In precedenza nel 2010 le  leader erano state quattro: la messicana Lorena Ochoa, la coreana Jiyai Shin, la giapponese Ai Miyazato e la statunitense Cristie Kerr.

Shanshan Feng, 28enne di Guangzhou, che ha un palmarès nel quale figurano un major, otto titoli nel LPGA Tour, cinque vittorie nel Japan LPGA, al netto delle gare in combinata con il circuito americano, e sette nel Ladies European Tour, ha dichiarato: "Ho passato il giorno più lungo della mia vita in attesa di conoscere l’aggiornamento della classifica mondiale. Quando finalmente ho visto la bandiera cinese in cima al ranking mi sono sentita ripagata di tutti i sacrifici fatti nei 18 anni dedicati al golf. Mi auguro che il risultato raggiunto sia di stimolo e incoraggi i giovani in Cina a praticare questo sport".

Da quando è stato istituito il Rolex Ranking nel 2006 è stata la messicana Lorena Ochoa a mantenere lo scettro per il maggior numero di settimane, 158 dal 23 aprile 2007 al 2 maggio 2010, data del suo ritiro dalle scene agonistiche. La seguono in graduatoria la taiwanese Yani Tseng con 109, Lydia Ko con 85 e la svedese Annika Sorenstam con 61. Quest’ultima, in realtà, se la classifica mondiale femminile fosse stata creata prima, avrebbe potuto stabilire, alla pari di quanto ha fatto Tiger Woods in campo maschile (682 settimane), un record difficilmente eguagliabile avendo dominato il settore per oltre un decennio.

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PGA: RSM Classic ad Austin Cook

Austin Cook ha ottenuto il primo titolo nel PGA Tour imponendosi con 281 (66 62 66 67, -21) colpi nel RSM Classic disputato sui due percorsi del Plantation Course (par 72) e del Seaside Course (par 70) al Sea Island Resort, di Sea Island in Georgia.

Cook, 26enne di Little Rock (Arkansas) approdato quest’anno nel circuito attraverso il Web.com Tour, ha concluso con un 67 (-3) sul Seaside Course, frutto di quattro birdie e di un bogey, e in tal modo ha contrato il tentativo di rimonta di J.J. Spaun, autore di un 66 (-4) e secondo con 265 (-17).

Al terzo posto con 266 (-16) Brian Gay, al quarto con 268 (-14) Kevin Kisner, Andrew Landry, Chris Kirk e Brian Harman e all’ottavo con 269 (-13) Zach Johnson, Vaughn Taylor, William McGirt, Bud Cauley e il canadese Ben Silverman. Gara senza guizzi di Matt Kuchar e del sudafricano Retief Goosen, 29.i con 274 (-8), e piuttosto deludente dell’irlandese Padraig Harrington, 54° con 278 (-4), e di Bubba Watson, 67° con 280 (-2). Ad Austin Cook è andato un assegno di 1.116.000 dollari su un montepremi di 6.200.000 dollari.

 

TERZO GIRO - Austin Cook (194 - 66 62 66, -18) ha allungato il passo a un giro dal termine del RSM Classic (PGA Tour) che si sta svolgendo sui due percorsi del Plantation Course (par 72) e del Seaside Course (par 70) al Sea Island Resort, di Sea Island in Georgia.

Ha tre colpi di margine su Chris Kirk (197, -15), risalito dalla seconda piazza, e un vantaggio maggiore su Brian Gay, terzo con 198 (-14), e su J.J. Spaun, quarto con 199 (-13). I tre hanno comunque possibilità di contendere il titolo al leader, mentre è più difficile un recupero di Kevin Kisner, quinto con 200 (-12), di Andrew Landry e di Vaughn Taylor, sesti con 201 (-11).

Ha rimontato 43 posizioni Zach Johnson, ottavo con 202 (-10), e non hanno più nulla da chiedere al torneo Matt Kuchar, 33° con 205 (-7), e il sudafricano Retief Goosen, 43° con 206 (-6). Crollo verticale di Bubba Watson, da 12° a 70° con 211 (-1), e dell’irlandese Padraig Harrington, 72° con 212 (par). Il terzo giro si è svolto al Seaside Course dove Austin Cook ha segnato cinque birdie e un bogey per il 66 (-4). Il montepremi è di 6.200.000 dollari.

SECONDO GIRO - Austin Cook è il nuovo leader con 128 (66 62, -14) colpi del RSM Classic (PGA Tour) che si sta svolgendo sui due percorsi del Plantation Course (par 72) e del Seaside Course (par 70) al Sea Island Resort, di Sea Island in Georgia. Al secondo posto con 129 (-13) Brian Gay e al terzo con 133 (-9) Chris Kirk, in vetta dopo un giro, Vaughn Taylor e il taiwanese C.T. Pan. Gran rimonta di Bubba Watson, da 73° a 12° con 135 (-7), e tra metà e bassa classifica Matt Kuchar e il sudafricano Retief Goosen, 33.i con 137 (+5), Zach Johnson e l’irlandese Padraig Harrington, 50.i con 138 (-4). Sono usciti al taglio, caduto a 139 (-3), il nordirlandese Graeme McDowell (141, -1) e il canadese MacKenzie Hughes (142, par), che difendeva il titolo. I concorrenti si sono altternati due due tracciati del club.

Austin Cook, 26enne di Little Rock (Arkansas) approdato quest’anno nel circuito attraverso il Web.com Tour ha girato in 62 (-8) colpi sul Seaside Course con otto birdie, senza bogey. Il montepremi è di 6.200.000 dollari.

PRIMO GIRO - Chris Kirk è al comando con "meno 9" dopo il primo giro del RSM Classic (PGA Tour) che si sta svolgendo sui due percorsi del Plantation Course (par 72) e del Seaside Course (par 70) al Sea Island Resort, di Sea Island in Georgia. La classifica fa riferimento al par essendo differenti quelli dei due tracciati.

Kirk ha girato sul Plantation Course come i sei concorrenti che lo seguono: Joel Dahmen, secondo con "meno 8", Jason Kokrak, Hudson Swafford e Brian Gay, terzi con "meno 7", ed Austin Cook e il coreano Sung Kang, sesti con "meno 6". Al 28° posto con "meno 3" Brandt Snedeker e, più indietro, Zach Johnson, 50° con "meno 2", Bubba Watson e Matt Kuchar, 73.i con "meno 1". In netto ritardo il nordirlandese Graeme McDowell, 118° con "+1".

Chris Kirk, 32enne di Knoxville (Tennessee) con quattro titoli nel circuito, ha realizzato un eagle e sette birdie, senza bogey. Il montepremi è di 6.200.000 dollari.

LA VIGILIA - Big ancora a riposo nel PGA Tour, che questa settimana propone il RSM Classic (16-19 novembre) sul Seaside Course del Sea Island Resort, a Sea Island in Georgia.

Difende la sua unica vittoria nel circuito il 26enne canadese di Hamilton Mac Hughes, che non sembra in gran forma essendo uscito al taglio nei due primi impegni del tour 2018. Nel field Matt Kuchar, Bubba Watson, Zach Johnson, Brandt Snedeker, Heath Slocum, Patton Kizzire, reduce dal suo primo successo in carriera ottenuto domenica scorsa nel OHL Classic at Mayakoba, l’inglese Luke Donald, il nordirlandese Graeme McDowell, lo scozzese Russell Knox e i sudafricani Ernie Els e Retief Goosen. Il montepremi è di 6.200.000 dollari.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

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