Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

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LPGA: domina Henderson, 43ª Molinaro

Giulia Molinaro si è classificata al 43° posto con 288 (74 69 69 76, par) colpi nel New Zealand Women's Open (LPGA Tour), torneo che per le sospensioni causate dal maltempo si è concluso di lunedì sul percorso  del Windross Farm Golf Course (par 72), ad Auckland in Nuova Zelanda.

Non ha smentito le previsioni della viglia, che la volevano come una delle maggiori candidate al titolo, la canadese Brooke M. Henderson, la quale si è imposta con 271 (65 70 67 69, -17), lasciando a cinque colpi la coreana Jing Yan (276, -12) e a sei l’altra coreana Hee Young Park (277, -11), Al quarto posto con 278 (-10) Jennifer Song e al quinto con 279 (-9) l’australiana Su Oh e le spagnole Beatriz Recari e Belen Mozo, quest’ultima leader nei due giri centrali. Solo al 22° con 283 (-5) la neozelandese Lydia Ko, l’altra proette su cui si concentrava l’attenzione degli addetti ai lavori e che sperava in un rilancio sui green di casa, dopo un periodo in cui una infezione a un occhio le ha fatto perdere il passo abituale e la leadership mondiale.

Brooke M. Henderson, nativa di Smiths Falls, vent’anni appena compiuti, ha portato a cinque i successi nel circuito, comprensivi di un major, ai quasi si aggiungono un titolo sul Symetra Tour e altri quattro in tour minori. Nel giro finale ha preso vantaggio con tre birdie sulle sei buche giocate la domenica e poi ha completato il parziale di 69 (-3) con due birdie e due bogey.

Giulia Molinaro aveva iniziato con un birdie sulle prime nove buche, poi ha accusato quattro bogey su cinque buche prima di uscire dal campo per lo stop, Un bogey alla ripresa ha fissato il 76 (+4). A Brooke M. Henderson è andato un assegno di 195.000 dollari su un montepremi di 1.300.000 dollari.

 

QUARTO GIRO SOSPESO - In Nuova Zelanda è stato sospeso il quarto giro del New Zealand Women's Open (LPGA Tour)  e la gara si concluderà di lunedì.

Sul percorso del Windross Farm Golf Course (par 72), ad Auckland in Nuova Zelanda, Giulia Molinaro è stata fermata dopo 16 buche sul punteggio totale di "meno 1" dopo un parziale di "+3" con un birdie e quattro bogey.

In sole sei buche giocate la canadese Brooke M. Henderson (-17) ha preso quattro colpi di vantaggio su Brittany Lincicome e sulla spagnola Belen Mozo, leader alla partenza, entrambe con "-13", anche loro alla buca 6. Al quarto posto con "-12" la danese Nicole Broch Larsen (9ª) e la cinese Jing Yan (7ª) e al sesto con "-11" l’australiana Su Oh. Il montepremi è di 1.300.000 dollari.

 TERZO GIRO - Giulia Molinaro. 31ª con 212 (74 69 69, -4), ha recuperato altre 23 posizioni nel terzo giro del New Zealand Women's Open (LPGA Tour) che termina con la disputa del quarto sul tracciato del Windross Farm Golf Course (par 72) ad Auckland in Nuova Zelanda.

E’ rimasta al comando la spagnola Belen Mozo con 201 (66 64 71, -15), ma il suo vantaggio si è ridotto da cinque colpi a uno solo sulla canadese Brooke M. Henderson (202, -14). Probabilmente sarà corsa a due per il titolo, poiché appaiono troppo lontane Brittany Lincicome e la cinese Jing Yan, terze con 205 (-11), la thailandese Thidapa Suwannapura, la colombiana MariaJo Uribe e la gallese Amy Boulden, quinte con 206 (-10): Fuori gioco la danese Nicole Broch Larsen, l’iberica Beatriz Recari e la svedese Madelene Sagstrom, dominatrice lo scorso anno del Symetra Tour, il secondo circuito statunitense. ottave con 207 (-9), e la neozelandese Lydia Ko, 11ª con 208 (-8), che probabilmente si attendeva molto di più dall’Open di casa.

Belen Mozo, 29enne di Cadice senza titoli nel tour, che nel secondo turno ha realizzato una "hole in one" centrando direttamente dal tee la buca 13 (par 3, yards 150), utilizzando un ferro 7, ha notevolmente rallentato con un 71 (-1) frutto di tre birdie e due bogey. Giulia Molinaro, che ha necessità di un buon piazzamento per risalire nella money list fino alla zona che riconferma la ‘carta’ per il 2018, ha siglato il secondo parziale consecutivo di 69 (-3) con quattro birdie e un bogey. Il montepremi è di 1.300.000 dollari.

SECONDO GIRO - Giulia Molinaro è risalita dall’82° al 54° posto con 143 (74 69, -1) colpi e ha superato il taglio nel New Zealand Women's Open (LPGA Tour) in svolgimento sul tracciato del Windross Farm Golf Course (par 72) ad Auckland in Nuova Zelanda.

E’ passata a condurre la spagnola Belen Mozo con 130 (66 64, -14), la quale grazie a un 64 (-8) favorito anche da una "buca in uno" ha sorpassato, lasciandola a cinque colpi, la canadese Brooke M. Henderson, ora seconda con 135 (-9) insieme a Emily Tubert e alla svedese Madelene Sagstrom, dominatrice lo scorso anno del Symetra Tour, il secondo circuito statunitense.

Al quinto posto con 136 (-8) la thailandese Thidapa Suwannapura, la cinese Jing Yan, la colombiana MariaJo Uribe e la gallese Amy Boulden e al nono con 137 (-7) la svedese Pernilla Lindberg, la coreana Na Yeon Choi e l’iberica Beatriz Recari. Ha recuperato otto posizioni con un 68 (-4) la neozelandese Lydia Ko, 12ª con 138 (-6), che sui green di casa prova a ritrovare lo smalto perduto, insieme alla leadership mondiale, dopo il periodo opaco dovuto a l’infezione a un occhio. Stesso score per l’inglese Jodi Ewart Shadoff, in vetta con la Henderson dopo un turno.

Belen Mozo, 29enne di Cadice senza titoli nel tour, ha realizzato una "hole in one" centrando direttamente dal tee la buca 13 (par 3, yards 150), utilizzando un ferro 7. All’ace ha unito otto birdie e un doppio bogey. Giulia Molinaro, che ha necessità di un buon piazzamento per risalire nella money list fino alla zona che riconferma la ‘carta’ per il 2018, ha rimontato con un parziale di 69 (-3) frutto i quattro birdie e di un bogey. Il montepremi è di 1.300.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Giulia Molinaro è all’82° posto con 74 (+2) colpi nel New Zealand Women's Open (LPGA Tour) in svolgimento sul tracciato del Windross Farm Golf Course (par 72) ad Auckland in Nuova Zelanda. Guidano la classifica con 65 (-7) la canadese Brooke M. Henderson, una delle due giocatrici più gettonate nelle previsioni della vigilia, e l’inglese Jodi Ewart Shadoff che precedono di misura la spagnola Belen Mozo e la gallese Amy Boulden (66, -6). In quinta posizione con 67 (-5) Brittany Lincicome, la coreana Na Yeon Choi e l’iberica Beatriz Recari e in settima con 68 (-4) la francese Perrine Delacour, la colombiana MariaJo Uribe e la svedese Madelene Sagstrom, dominatrice lo scorso anno del Symetra Tour, il secondo circuito statunitense.

In ritardo, comunque recuperabile, l’altra favorita, la neozelandese Lydia Ko, 20ª con 70 (-2), che prova a trovare l’ispirazione giusta sui green di casa dopo il periodo opaco dovuto a l’infezione a un occhio che le ha fatto perdere la leadership mondiale e la buona condizione di forma.

Jodi Ewart Shadoff ha segnato sette birdie senza bogey e Brooke M. Henderson ha tenuto lo stesso passo con otto birdie e un bogey. Giulia Molinaro ha messo insieme due birdie e quattro bogey. Il montepremi è di 1.300.000 dollari.

LA VIGILIA - Giulia Molinaro ha affrontato la lunga trasferta in Nuova Zelanda per prendere parte al New Zealand Women's Open (28 settembre- 1 ottobre) che avrà luogo al Windross Farm Golf Course di Auckland.

In una gara disertata da quasi tutte le big, calamitano l’attenzione Lydia Ko, che cerca il rilancio ripartendo dalla sua terra natale, dopo i problemi dovuti a un’infezione ad un occhio, e la canadese Brooke M. Henderson, che raramente si concede un turno di riposo.

Saranno in campo anche Brittany Lincicome, l’inglese Melissa Reid e la scozzese Catriona Matthew. Da seguire due giovanissime ricche di talento, l’indiana Aditi Ashok e la cinese Xi Yu Lin.

Giulia Molinaro, che è andata a premio nelle ultime due uscite anche se in posizioni di bassa classifica, ha bisogno di un risultato di peso per mantenere la ‘carta’ nella prossima stagione. Il montepremi è di 1.300.000 dollari. La classifica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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PGAI Championship: vince Joon Kim

Joon Kim ha vinto con 205 (67 69 69, -11) colpi, dopo una corsa di testa, il 41° PGAI Championship, ossia il campionato riservato a tutti gli iscritti all’associazione PGAI, italiani e stranieri, disputato sul percorso del Country Club Castelgandolfo (par 72). Il 29enne trevigiano ha superato di due colpi Leonardo Sbarigia, 28enne romano che ha iniziato il 2017 vincendo il Dreamland Professional Classic (Mediterranean Tour), e il californiano Zeke Martinez (208, -8), in Italia da oltre trent’anni e già tre volte campione Maestri PGAI. Al quarto posto con 209 (-7) Nunzio Lombardi, al quinto con 210 (-6) Andrea Rota, che difendeva il titolo, Marco Crespi, Andrea Saracino e Cesare Turchi, che ha appena superato lo Stage 1 della Qualifying School dell’European Tour, al nono con 211 (-5) Pietro Ricci e Andrea Signor e al 17° con 215 (-1) Emanuele Canonica.

Joon Kim è passato di categoria nel 2010, dopo una bella carriera da dilettante in cui ha difeso a lungo i colori azzurri. Ha ottenuto il secondo successo da pro dopo essersi imposto nello Stage 1 della Qualifying School al GC Bogogno (2013). Ha ricevuto un assegno di 11.000 euro su un montepremi di 42.000 euro.

Nei primi due turni i professionisti, per i quali ai fini del titolo è valsa la classifica individuale, hanno giocato insieme a un dilettante con formula quattro palle la migliore. Nel terzo e ultimo giro i 26 che hanno superato il taglio hanno completato il torneo senza l’amateur. Nella gara a coppie si sono imposti Cesare Turchi e la dilettante Margherita Boggio con 128 (-16) colpi nella categoria scratch e Leonardo Sbarigia e l’amateur Federico Ceci con 126 (-18) in quella pareggiata

 

SECONDO GIRO - Joon Kim (136 - 67 69, -8) è rimasto da solo al comando del 41° PGAI Championship, ossia il campionato riservato a tutti gli iscritti all’associazione PGAI, italiani e stranieri, che si sta disputando sul percorso del Country Club Castelgandolfo (par 72).

Nel decimo e penultimo torneo stagionale dell'Italian Pro Tour il 29enne trevigiano inizierà il giro finale con un colpo di vantaggio su Leonardo Sbarigia, 28enne romano che ha iniziato il 2017 vincendo il Dreamland Professional Classic (Mediterranean Tour), Cesare Turchi, 24enne di Modena che ha appena superato lo Stage 1 della Qualifying School dell’European Tour, e Zeke Martinez, pro californiano in Italia da oltre trent’anni e già tre volte campione Maestri.

Saranno in corsa per il titolo anche Nunzio Lombardi, Marco Crespi, Emmanuele Lattanzi e Andrea Saracino, quinti con 138 (-6), Pierluigi Colonna, leader dopo un giro insieme a Kim e ora nono con 139 (-5), e Andrea Signor, decimo con 140 (-4). Più difficile che rientrino Emanuele Canonica, Andrea Rota, campione uscente, e Pietro Ricci, 11.i con 141 (-3).

"Mi sono divertito - ha detto Joon Kim - i green sono belli e difficili, ma ieri ho giocato meglio". Da 2010 frequenta l’Alps Tour, senza riuscire a salire di circuito. "Cosa mi è mancato fino ad ora? Un po’ di fortuna e qualcosa in più a livello mentale, la pressione è tanta".

Nei primi due turni i professionisti, per i quali ai fini del titolo vale la classifica individuale, hanno giocato insieme a un dilettante con formula quattro palle la migliore. Nel terzo e ultimo giro i 25 che hanno superato il taglio completeranno la gara senza l’amateur. Il montepremi è di 42.000 euro con prima moneta di 11.000 euro. Nella gara a coppie si sono imposti Cesare Turchi e l’amateur Margherita Boggio  con 128 (-16) colpi nella categoria scratch e Leonardo Sbarigia e il dilettante Federico Ceci con 126 (-18) in quella pareggiata.

PRIMO GIRO   - Joon Kim e Pierluigi Colonna guidano la graduatoria con 67 (-5) colpi sul percorso del Country Club Castelgandolfo (par 72) dopo la prima giornata del 41° PGAI Championship, ossia il campionato riservato a tutti gli iscritti all’associazione PGAI, italiani e stranieri. E' il decimo e penultimo torneo stagionale dell'Italian Pro Tour. I due leader sono seguiti con 68 (-4) Andrea Saracino e lo statunitense Zeke Martinez e con 69 (-3) Cesare Turchi, Marco Crespi ed Emmanuele Lattanzi.

Andrea Rota, campione uscente, è in ottava posizione con 70 (-2) insieme a Pietro Ricci, Gregory Molteni, tra i protagonisti dell’Abruzzo Open terminato domenica scorsa, e a Craig Owen Williams. In 12ª con 71 (-1) Emanuele Canonica e tra i concorrenti in 15ª con 72 (par) Jacopo Vecchi Fossa, Andrea Perrino e Nunzio Lombardi.

Nei primi due turni i professionisti, per i quali ai fini del titolo varrà la classifica individuale, giocano insieme a un dilettante con formula quattro palle la migliore, poi al termine della seconda giornata si concluderà la fase dei doppi e i primi 25 pro completeranno la gara senza l’amateur. Il montepremi è di 42.000 euro con prima moneta di 11.000 euro.

Nel doppio, categoria scratch, sono in vetta Cesare Turchi/Margherita Boggio con 63 (-9) colpi  che precedono Akim Hassan/Mosé Tavecchio, Andrea Saracino/Daniele Pacini, Pierluigi Colonna /Mauro Biscuoli, tutti con 66 (-6). Anche nella categoria pareggiata i leader sono Turchi/Boggio con 61 (-11), tallonati da Saracino/Pacini (62, -10), e da Leonardo Sbarigia/Federigo Ceci (63, -9).

 

 

 

 

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Eurotour: Paul Dunne beffa Rory McIlroy

L’irlandese Paul Dunne (260 - 66 68 65 61, -20) si è imposto a sorpresa nel British Masters (European Tour) sul percorso del Close House GC (par 70), a Newcastle-upon-Tyne in Inghilterra. Con un parziale di 61 (-9) ha reso vano il tentativo di ritorno alla vittoria del nordirlandese Rory McIlroy (263, -17) in rimonta dalla settima piazza con un 63 (-7). Al terzo posto con 264 (-16) lo svedese Robert Karlsson, in vetta dopo tre turni, e al quarto con 266 (-14) il tedesco Florian Fritsch, lo svedese David Lingmerth e l’inglese Graeme Storm. All’11° con 269 (-11) l’inglese Matthew Fitzpatrick, al 15° con 270 (-10) il suo connazionale Lee Westwood, al 20° con 271 (-9) il tedesco Martin Kaymer e il thailandese Kiradech Aphibarnrat e al 44° con 275 (-5) il deludente nordirlandese Graeme McDowell.

Paul Dunne, 25enne di Dublino, ha firmato il primo titolo nel tour con un eagle e sei birdie. Per Rory McIlroy otto birdie e un bogey. Sono usciti al taglio, caduto a 138 (-2), i quattro italiani in gara: Nino Bertasio, 68° con 139 (69 70, -1), Edoardo Molinari, 82° con 140 (70 70, par), Matteo Manassero, 113° con 144 (73 71, +4), e Renato Paratore, 126° con 146 (74 72, +6).

 

TERZO GIRO - Lo svedese Robert Karlsson (198 - 66 65 67, -12) è il nuovo leader del British Masters (European Tour) in svolgimento sul percorso del Close House GC (par 70), a Newcastle-upon-Tyne in Inghilterra. Ha sorpassato l’inglese Tyrrell Hatton, ora secondo con 199 (-11) insieme ai connazionali Graeme Storm e Ian Poulter, all’irlandese Paul Dunne e allo scozzese Richie Ramsay. Si è rilanciato il nordirlandese Rory McIlroy, da 25° a settimo con 200 (-10), che in una classifica molto corta, sarà tra i candidati al successo insieme ad almeno 24 concorrenti racchiusi nell’arco di cinque colpi. Tra costoro anche gli inglesi Matthew Fitzpatrick e Lee Westwood, 12.i con 201 (-9), il thailandese Kiradech Aphibarnrat, 16° con 202 (-8), e il tedesco Martin Kaymer, 18° con 203 (-7). Scivolone del nordirlandese Graeme McDowell da 10° a 40° con 206 (-4).

Sono usciti al taglio, caduto a 138 (-2), i quattro italiani in gara: Nino Bertasio, 68° con 139 (69 70, -1), Edoardo Molinari, 82° con 140 (70 70, par), Matteo Manassero, 113° con 144 (73 71, +4), e Renato Paratore, 126° con 146 (74 72, +6). Il British Masters assegna un posto nel field del 74° Open d’Italia. ll montepremi è di 3.400.000 euro.

SECONDO GIRO - L’inglese Tyrrell Hatton è rimasto da solo al comando con 128 (63 65, -12) colpi nel British Masters (European Tour) sul percorso del Close House GC (par 70), a Newcastle-upon-Tyne in Inghilterra.

Sono usciti al taglio, caduto a 138 (-2), i quattro italiani in gara: Nino Bertasio, 68° con 139 (69 70, -1), Edoardo Molinari, 82° con 140 (70 70, par), Matteo Manassero, 113° con 144 (73 71, +4), e Renato Paratore, 126° con 146 (74 72, +6).

Tyrrell Hatton, 26enne di High Wycombe, un titolo nel tour e numero 29 mondiale, ha girato in 65 (-5) con sei birdie e un bogey e ha preso tre colpi di vantaggio sui connazionali Lee Westwood, Ian Poulter, Chris Hanson e Ashley Chesters e sullo svedese Robert Karlsson (131, -9). Al settimo posto con 132 (-8) il finlandese Mikko Ilonen e gli inglesi Lee Slattery e Graeme Storm e al decimo con 134 (-6)  il nordirlandese Graeme McDowell. Accusano un distacco già pesante l’inglese Matthew Fitzpatrick, 19° con 135 (-5), il connazionale Danny Willett, il nordirlandese Rory McIlroy e il thailandese Kiradech Aphibarnrat, 25.i con 136 (-4), e il tedesco Martin Kaymer, 35° con 137 (-3). Fuori dal torneo anche lo spagnolo Sergio Garcia e il thailandese Thongchai Jaidee, stesso score di Bertasio. Il British Masters assegna un posto nel field del 74° Open d’Italia. ll montepremi è di 3.400.000 euro.

 

PRIMO GIRO - Nino Bertasio, 52° con 69 (-1) colpi, ha realizzato lo score migliore tra i giocatori azzurri in gara nel British Masters (European Tour) sul percorso del Close House GC (par 70), a Newcastle-upon-Tyne in Inghilterra. Subito dietro Edoardo Molinari, 70° con 70 (par), e più defilati Matteo Manassero, 122° con 73 (+3), e Renato Paratore, 129° con 74 (+4). Sono al vertice con 63 (-7) il sudafricano George Coetzee e l’inglese Tyrrell Hatton, tallonati da un quintetto con 64 (-6) composto dallo spagnolo Alvaro Quiros, dai finlandesi Mikko Korhonen e Mikko Ilonen, dall’inglese Chris Hanson e dallo svedese Rikard Karlberg. Hanno tenuto un buon passo il tedesco Martin Kaymer, il nordirlandese Graeme McDowell, l’inglese Matthew Fitzpatrick e il thailandese Kiradech Aphibarnrat, 13.i con 66 (-4), e l’altro nordirlandese Rory McIlroy, numero sei del world ranking, 24° con 67 (-3). Hanno lo stesso score di Bertasio anche l’inglese Danny Willett e il thailandese Thongchai Jaidee, mentre l’iberico Sergio Garcia affianca Molinari.

George Coetzee, 31enne di Pretoria con tre successi nel circuito, ha realizzato un eagle, sei birdie e un bogey e Tyrrell Hatton, 26enne di High Wycombe, un titolo nel tour e numero 29 mondiale, ha replicato con otto birdie e un bogey. Per Nino Bertasio tre birdie e due bogey, per Edoardo Molinari quattro birdie e altrettanti bogey, per Matteo Manassero due birdie, tre bogey e un doppio bogey, e per Renato Paratore un birdie, tre bogey e un doppio bogey. Il vincitore del torneo avrà un posto nel field del 74° Open d’Italia. ll montepremi è di 3.400.000 euro.

LA VIGILIA - Edoardo Molinari, Matteo Manassero, Renato Paratore e Nino Bertasio saranno impegnati nel British Masters (28 settembre-1 ottobre) sul percorso del Close House GC, a Newcastle-upon-Tyne in Inghilterra.

Ottimo il field dove figurano i nordirlandesi Rory McIlroy e Graeme McDowell, lo spagnolo Sergio Garcia, il tedesco Martin Kaymer, gli inglesi Danny Willett, Ian Poulter, Chris Wood, Matthew Fitzpatrick e Tyrrell Hatton, gli svedesi Alex Noren e Robert Karlsson, lo scozzese Russell Knox, i sudafricani Dean Burmester, George Coetzee e Haydn Porteous, i thailandesi Thongchai Jaidee e Kiradech Aphibarnrat e l’indiano S.S.P. Chawrasia.

Nino Bertasio è atteso a una conferma della bella prestazione nel Portugal Masters (12°), mentre rientrano dopo una pausa Matteo Manassero, ben intenzionato a dare un seguito al 17° posto nel KLM Open, Renato Paratore ed Edoardo Molinari, decisi a riscattare il taglio subito nell’ultima uscita. Il vincitore del torneo avrà un posto nel 74° Open d’Italia (GC Milano, 12-15 ottobre). Il montepremi è di 3.400.000 euro.

Il torneo su Sky - Il British Masters va in onda in diretta, in esclusiva e in alta definizione su Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 28 settembre e venerdì 29, dalle ore 10.30 alle ore 18.30 (Sky Sport 2 HD); sabato 30, dalle ore 14 alle ore 18,30 (Sky Calcio 10); domenica 1 ottobre, dalle ore 12,30 alle ore 17,30 (Sky Sport 2 HD). Commento di Silvio Grappasonni, Donato Di Ponziano, Nicola Pomponi e di Massimo Scarpa. La classifica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Guido Migliozzi, ventenne vicentino, ha ottenuto domenica la sua prima vittoria da professionista, ad appena nove mesi da passaggio di categoria. Si è imposto nell’Abruzzo Open by Lyoness, un torneo dell’Alps Tour, superando dopo tre buche di spareggio due francesi molto esperti quali Julien Foret e Alexandre Daydou. L’emozione del momento, la giusta euforia per un successo difficile e sul filo dei nervi, poi il ritorno alla normalità del giorno dopo.

"L’ho trascorso in casa - racconta -  insieme ai miei famigliari, in relax. Oggi sono tornato al campo e ho ripreso la consueta routine". Pensieri diversi, però. "Il successo mi ha dato la dimensione e la consapevolezza del mio gioco e mi ha lasciato buone sensazioni".

La Ryder Cup

 

- Un bel titolo nel palmarés, nessun cambio di programma, ma traguardi di livello. "Tra pochi giorni parteciperò alla Stage1 della Qualifying School per provare ad arrivare sull’European Tour. Tra gli obiettivi futuri, il top è quello accedere al PGA Tour entro i 25 anni di età. A termini più brevi spero di tornare a competere insieme a Renato Paratore, il quale sono due anni che mi aspetta sul circuito continentale".

- Cinque anni per arrivare al tour americano, nel 2022, l’anno della Ryder Cup a Roma.

"Inutile dire che la Ryder Cup primeggia nella mia agenda, pur se mi rendo conto delle difficoltà per competervi. E’ una manifestazione che ha un alto significato per noi giocatori e per tutto il movimento golfistico nazionale dal quale riceverà un notevole impulso. Un evento di cui il nostro sport aveva sicuramente bisogno".

In gara

 

- La bella carriera da dilettante con numerose vittorie in Italia e all’estero, compreso un campionato europeo a squadre con la nazionale azzurra Boys (2014), è stato un buon viatico per affrontare la nuova realtà. "Lo spirito - dice - è quello di entrare in campo sempre con la voglia di vincere o quanto meno di far bene. Poi nei momenti più duri occorre tirar fuori il coraggio e la determinazione, necessari per venirne a capo. Generalmente sono piuttosto sereno. Certo, qualche volta su un colpo sbagliato perdo un po’ la pazienza, ma dura poco. Mi lascio immediatamente alle spalle l’errore e riparto con calma. L’importante è saper dimenticare tutto rapidamente".

- Qual è stato il cambiamento più significativo nell’affrontare il mondo pro?

"Da dilettante innanzi tutto mi divertivo e giocavo bene perché ero spensierato. Appena cambiata categoria forse l’ho presa un po’ troppo seriamente e di conseguenza è mancata quella componente che mi permetteva di esprimermi al meglio. Ora ho compreso il problema, mi alleno con intensità, ma cerco sempre e comunque di trovare divertimento, perché a mio avviso è fondamentale. Ho avuto anche qualche problema tecnico, che ora ho risolto, e il rendimento è mutato".

- Hai già fatto una breve esperienza sull’European Tour giocando il Rocco Forte Open in Sicilia. Che sensazioni hai avuto affrontando atleti di peso, alcuni dei quali li avevi magari visti solo in TV?

"Sicuramente positive. Ho sempre ambito a giocare ad alti livelli e mi sono trovato a mio agio. Ho cercato di apprendere il più possibile, ho seguito i giocatori più bravi mentre praticavano o quando erano in gara, cogliendo ogni sfumatura per poi metterla in pratica. Certo, quando avrò nuove occasioni un po’ di emozione la proverò ancora".

- I tuoi campioni di riferimento?

"Matteo Manassero, Dustin Johnson e Rickie Fowler. Quest’ultimo mi piace molto per come gioca, per l’atteggiamento in campo e, in generale, per come si propone"

Una vita diversa

 

- - Da dilettante tanti viaggi, ma con pause. Ora la frequenza è quasi settimanale. "La differenza è notevole, perché da amateur si viaggia con la squadra nazionale, accompagnato dai maestri, dove tutto è preordinato e non devi preoccuparti di nulla. Ora devi gestirti da solo, prenotare alberghi, voli e quanto altro e non puoi dimenticare niente. Fortunatamente quest’anno ho avuto un buon aiuto dai compagni che sono da più tempo sul Challenge Tour, come Andrea Pavan, Nicolò Ravano, Lorenzo Gagli, Matteo Delpodio e Francesco Laporta che mi hanno dato i consigli giusti".

E in famiglia? "Io e la mia sorella maggiore, che lavora all’estero, siano poco in casa, dove restano altre due sorelle più piccole che ancora studiano. Le abitudini variano, ma è molto bello, però, quando ci ritroviamo tutti".

- Stai perdendo i contatti con gli amici?

"No, riesco ancora a mantenerli con i più intimi e ci vediamo con una certa frequenza, mentre è fisiologico che si vadano un po’ allentando i legami con i ragazzi che frequentavo nei tornei giovanili".

- La tua giornata standard fuori dai tornei?

"Mi alzo abbastanza presto, faccio un’ora di palestra, poi vado sul percorso ad allenarmi fino attorno alle 19. Non manca qualche uscita serale con gli amici. Io però mi diverto soprattutto a giocare a golf".

Una grande passione

 

- Guido Migliozzi, che è seguito dal maestro Niccolò Bisazza, ha cominciato a giocare a otto anni. La passione gliela ha trasmessa il padre. "Quando ero piccolo mi portava con sé e lo vedevo giocare seduto sulla sacca. Crescendo sono rimasto affascinato da quel competere contro il campo, come sottolineava anche lui. A dieci ho preso l’handicap. A 14 anni ho vinto il campionato pulcini, sono entrato in nazionale e ha avuto inizio la carriera".

- Che cosa ti intriga di più nel golf?

"L’essere continuamente in tensione e in competizione. A partire dalla prova campo fino alle gare. Una continua sfida per arrivare al top".

- Hai praticato altri sport?

"Per la verità sono un tipo un po’ spericolato. Ho fatto sci, calcio, nuoto, tennis e ping pong. Avevo anche una mini moto da cross, ma al momento delle scelte è stato solo golf".

L’invito ai giovani

 

- Che cosa diresti a un ragazzo per invogliarlo a giocare?

"Fidati, che il golf è veramente uno sport bellissimo, divertente e ricco di regole di vita. Regala tante emozioni, sei continuamente con gli amici e sempre all’aria aperta. E se poi lo abbracci come carriera, oltre alle prospettive economiche, ti permette di viaggiare, di imparare lingue diverse e persone diverse. In sostanza di conoscere il mondo".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Abruzzo Open by Lyoness a Guido Migliozzi

Guido Migliozzi ha vinto con 270 colpi (66 68 68 68, -14) l’Abruzzo Open by Lyoness, terz’ultimo torneo nel calendario dell’Alps Tour e in quello dell’Italian Pro Tour, disputato sull’impegnativo percorso del Miglianico Golf & Country Club (par 71). Ha superato con un birdie alla terza buca di spareggio i francesi Alexandre Daydou (270 - 66 72 65 67) e Julien Foret (270 - 71 68 64 67) con i quali aveva concluso alla pari le 72 buche. E’ stato un trionfo azzurro al quale ha contribuito il quarto posto con 271 (-13) di Niccolò Quintarelli e di Gregory Molteni, assoluti protagonisti della gara, insieme al vincitore, che hanno tenuto sempre in pugno sin dalle prime battute. Stesso score per il transalpino Antoine Rozner, per lo scozzese Daniel Young e per gli spagnoli David Borda e Adria Arnaus, premiato quale miglior dilettante.

In buona posizione anche Joon Kim e Lorenzo Magini, 12.i con 275 (-9), e da lodare il buon comportamento degli amateur azzurri con Jacopo Albertoni 16° con 276 (-8) insieme ad Aron Zemmer, quindi Andrea Romano e Giovanni Manzoni, 19.i con 278 (-6), Riccardo Bregoli e Pietro Bovari, in vetta dopo un turno, 24.i con 280 (-4) alla pari con Alberto Fisco e Mattia Miloro, e Kevin Latchayya ed Edoardo Schiavella, 30.i con 281 (-3). Complessivamente tra i 54 concorrenti che hanno superato il taglio dopo due giri vi erano 22 italiani dei quali nove dilettanti.

Italian Pro Tour - L’Abruzzo Open by Lyoness è stato il nono degli undici eventi dell’Italian Pro Tour, il circuito di gare nazionali e internazionali curate dal Comitato Organizzatore Open Professionistici FIG che, nell’ambito del Progetto Ryder Cup 2022, contribuisce allo sviluppo del movimento con manifestazioni che associano l‘aspetto agonistico all’impatto promozionale. In quest’ottica i passaggi in Emilia Romagna, Sicilia, Friuli, Lombardia, Sardegna, Veneto, Valle d’Aosta e ora in Abruzzo dimostrano come il cammino del golf italiano verso la Ryder Cup 2022 coinvolgerà in modo capillare tutta la nazione. L’Italian Pro Tour 2017 è sponsorizzato da BMW e da Lyoness.

Il protagonista - Guido Migliozzi ha agganciato Daydou e Foret con un birdie sull’ultima buca, poi li ha sconfitti con un altro birdie alla terza supplementare. "Ho avuto - ha detto -  un inizio di stagione difficile, poi ho compreso dove avevo sbagliato in inverno, ho trovato i correttivi giusti e nelle ultime gare ho cambiato passo. Ho affrontato il playoff con tranquillità, sapendo che era importante mantenere il par e sfruttare un’eventuale occasione. Mi è capitata alla terza buca e non me la sono lasciata sfuggire. Inutile dire che sono contento, ma soprattutto mi sento molto carico e pronto per affrontare a breve lo Stage1 della Qualifying School dell’European Tour".

Migliozzi, ventenne vicentino cresciuto al Golf della Montecchia, ha avuto un’ottima carriera da dilettante vincendo con la squadra azzurra il campionato europeo Boys a squadre (2014), numerosi titoli italiani e imponendosi in alcune importanti gare internazionali. Passato professionista a inizio anno, è sicuramente uno dei giovani più promettenti delle ultime leve, ricco di talento. Di buon auspicio che sia stato tra i protagonisti de "La Ryder Cup sul Monte Bianco", secondo evento della "Road to Rome 2022", la marcia di avvicinamento al grande appuntamento di Roma nel 2022.

Il veneto, che per il primo titolo da pro ha ricevuto un assegno di 6.525 euro su un montepremi di 45.000 euro, ha siglato la quinta vittoria dei professionisti italiani in stagione dopo quelle nell’European Tour di Edoardo Molinari (Trophée Hassan II) e di Renato Paratore (Nordea Masters), nell’Alps Tour di Marco Crespi (Memorial G. Bordoni) e nel Mediterranean Tour di Leonardo Sbarigia (Dreamland Classic). Da rivelare anche i sette titoli internazionali raccolti dai dilettanti azzurri.

L’intervista - Soddisfatto il presidente del club Mario Dragonetti: "Il bilancio della manifestazione è assolutamente positivo. E’ stata una gara molto interessante sotto l’aspetto tecnico e agonistico in cui i giocatori hanno espresso un ottimo gioco e risultati di rilievo, agevolati anche da belle giornate di sole. Per il circolo ospitare tali eventi internazionali è un arricchimento sotto vari aspetti. Si accresce l’esperienza dello staff, elevandone la qualità, e il circuito ci consente di perfezionarci nella preparazione tecnica del campo. Inoltre i giocatori, che vengono da tutta Europa, ci permettono di farci conoscere all’estero e di sviluppare ulteriormente la parte turistica, sulla quale siamo molto attenti e su cui stiamo lavorando da alcuni anni. Obbiettivi per il futuro? Intendiamo rafforzare sempre più la struttura tecnica che riguarda il golf giovanile. Abbiamo già ottenuto ottimi risultati, ma vogliano richiamare al nostro sport quanti più ragazzi possibile. Inoltre abbiamo il sogno nel cassetto della nuova club house, che mi auguro si possa realizzare in tempi relativamente brevi".

Un percorso selettivo - Il percorso ha risposto pienamente alle aspettative e si è rivelato un severo test per i contendenti, che hanno avuto parole di elogio per la qualità tecnica e per la preparazione. Numerosi bunker e ostacoli d’acqua, insieme a insidiosi fuori limite, hanno richiesto ai giocatori molta precisione e strategie appropriate per ogni buca, con ulteriori accorgimenti quando si è alzato il vento. Opera del noto dal noto architetto americano Ronald Kirby il tracciato si sviluppa tra ulivi tipici abruzzesi e vigneti.

 

 

 

 

 

Gregory Molteni ha mantenuto la leadership con 199 (65 64 70, -14) colpi nell’Abruzzo Open by Lyoness, terz’ultimo torneo nel calendario dell’Alps Tour e in quello dell’Italian Pro Tour, che si conclude sull’impegnativo percorso del Miglianico Golf & Country Club (par 71). I giocatori italiani sono gli assoluti protagonisti e parteciperanno alla volata per il titolo, insieme al lombardo, anche i veneti Niccolò Quintarelli, secondo con 201 (66 66 69, -12) e Guido Migliozzi, terzo con 202 (66 68 68, -11). Al quarto posto con 203 (-10) cinque agguerriti pretendenti al successo quali l’amateur spagnolo Adria Arnaus e i pro francesi Julien Foret, Alexander Daydou, Antoine Rozner e Robin Roussel.

Stanno comportandosi molto bene alcuni dilettanti azzurri: Jacopo Albertoni, 11° con 206 (-7), Giovanni Manzoni e Pietro Bovari, in vetta dopo un turno, 14.i con 207 (-6) insieme ad Aron Zemmer, e Riccardo Bregoli, 17° con 208 (-5), alla pari con Lorenzo Magini. Poco dietro Alberto Fisco 21° con 209 (-4), Joon Kim ed Edoardo Schiavella (am) 24.i con 210 (-3), Kevin Latchayya (am) 30° con 211 (-2), Mattia Miloro e Andrea Romano (am) 32.i con 212 (-1).

Dopo il taglio del secondo giro sono rimasti in gara 54 concorrenti (22 italiani), compresi 13 amateur (9 azzurri). I 41 professionisti si contenderanno il montepremi di 45.000 euro con prima moneta di 6.525 euro. Anche nella giornata finale ingresso libero per il pubblico.

Italian Pro Tour - L’Abruzzo Open by Lyoness è il nono degli undici eventi dell’Italian Pro Tour, il circuito di gare nazionali e internazionali curate dal Comitato Organizzatore Open Professionistici FIG che, nell’ambito del Progetto Ryder Cup 2022, contribuisce allo sviluppo del movimento con manifestazioni che associano l‘aspetto agonistico all’impatto promozionale. In quest’ottica i passaggi in Emilia Romagna, Sicilia, Friuli, Lombardia, Sardegna, Veneto, Valle d’Aosta e ora in Abruzzo dimostrano come il cammino del golf italiano verso la Ryder Cup 2022 coinvolgerà in modo capillare tutta la nazione. L’Italian Pro Tour 2017 è sponsorizzato da BMW e da Lyoness.

I protagonisti - Gregory Molteni, 35enne di Como, ha respinto con un 70 (-1) gli attacchi avversari. "Non sono partito bene - ha detto - perché ho segnato due bogey. Poi mi sono ripreso e ho mantenuto il comando. Oggi il campo era piuttosto difficile soprattutto per il vento che spirava lateralmente, per cui non era facile scegliere i ferri giusti. Inoltre i green erano asciutti e quindi non consentivano un perfetto controllo la palla. E’ stato il turno più complicato dei tre". Dopo i due bogey sono arrivati quattro birdie nella fase centrale e un altro bogey a chiudere.

Guido Migliozzi, 20enne di Vicenza alla prima stagione tra i pro, ha recuperato due colpi al leader con un 68 (-3). "Ho iniziato molto bene - ha spiegato - con tre birdie di fila, poi ho sbagliato un paio di colpi e mi sono un po’ innervosito. Sicuramente mi attendevo qualcosa di più dallo score. E’ stata una giornata difficile per il vento. Occorreva controllare i colpi dal tee ed essere dei cecchini sui green, dove è necessario avere un buon feeling con il putter perché non sono semplici. Tre italiani nelle prime posizioni? Sarà una bella sfida". Per lui sei birdie, un bogey e un doppio bogey.

Il percorso - Il percorso di 18 buche (par 71, metri 6.058) è stato progettato dal noto architetto americano Ronald Kirby e si sviluppa tra ulivi tipici abruzzesi e vigneti. Le buche, tecniche e impegnative, presentano fairway larghi e green di media grandezza abbastanza mossi. Numerosi bunker e ostacoli d’acqua, insieme ad alcuni insidiosi fuori limite, richiedono al giocatore molta precisione e strategie appropriate per ogni buca. I giocatori hanno avuto parole di elogio per la qualità tecnica e per la preparazione di un tracciato che impone accurate strategie specie quando, come nel terzo turno, si è alzato il vento.

Web e social network - News e informazioni sul torneo sono consultabili dal sito www.italianprotour.com. Inoltre, sui profili social Italian Pro Tour e Federazione Italiana Golf di Facebook, Twitter e Instagram sono pubblicati foto e video con interviste, curiosità e highlights, quest’ultimi visibili anche sul canale YouTube Federgolf.

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Abruzzo Open by Lyoness: Molteni in vetta

Gregory Molteni è il nuovo leader con 129 (65 64, -13) colpi dell’Abruzzo Open by Lyoness, terz’ultimo torneo nel calendario dell’Alps Tour e in quello dell’Italian Pro Tour, che si sta svolgendo sull’impegnativo percorso del Miglianico Golf & Country Club (par 71). Gli italiani continuano a essere protagonisti: infatti altri due sono tra i top cinque, Niccolò Quintarelli terzo con 132 (66 66, -10) e Guido Migliozzi quinto con 134 (66 68, -8). Fra i tre azzurri due francesi, Robin Roussel, secondo con 130 (-12), e Leonard Bem, quarto con 133 (-9). Ha perso la leadership il dilettante Pietro Bovari, sedicenne portacolori del GC Ambrosiano, ma è rimasto in alta classifica, nono con 136 (64 72, -6) insieme ad Aron Zemmer (72 64) e a Joon Kim (66 70).

Tra i 22 italiani (9 amateur) che hanno superato il taglio, caduto a 143 (+1), stanno comportandosi molto bene anche altri dilettanti: Riccardo Bregoli e Jacopo Albertoni, 16.i con 138 (-4) insieme a Lorenzo Magini, quindi Giovanni Manzoni, 22° con 139 (-3) alla pari con Alberto Fisco, e Andrea Romano ed Edoardo Schiavella, 29.i con 140 (-2) come Mattia Miloro.

Sono rimasti in gara 54 concorrenti, compresi 13 amateur, I 41 professionisti nei due giri finali si contenderanno il montepremi di 45.000 euro con prima moneta di 6.525 euro. Anche nelle ultime due giornate ingresso libero per il pubblico.

Italian Pro Tour - L’Abruzzo Open by Lyoness è il nono degli undici eventi dell’Italian Pro Tour, il circuito di gare nazionali e internazionali curate dal Comitato Organizzatore Open Professionistici FIG che, nell’ambito del Progetto Ryder Cup 2022, contribuisce allo sviluppo del movimento con manifestazioni che associano l‘aspetto agonistico all’impatto promozionale. In quest’ottica i passaggi in Emilia Romagna, Sicilia, Friuli, Lombardia, Sardegna, Veneto, Valle d’Aosta e ora in Abruzzo dimostrano come il cammino del golf italiano verso la Ryder Cup 2022 coinvolgerà in modo capillare tutta la nazione. L’Italian Pro Tour 2017 è sponsorizzato da BMW e da Lyoness.

I protagonisti - Gregory Molteni, ha giocato con qualche linea di febbre, ma il rendimento è stato ottimale: "Oggi ho sfruttato bene i par tre. Sono partito dalla buca dieci e ho fatto birdie sui primi due che mi hanno dato morale. Sulle seconde nove buche ho avuto occasioni da birdie, ma ne ho sfruttate poche e poi non ho approfittato dei par cinque. Vincere? Vorrei togliermi delle soddisfazioni e, soprattutto, giocare bene mantenendo un ritmo alto attorno e sui green". Nel suo parziale di 64 (-7) otto birdie e un bogey.

Niccolò Quintarelli ha spiegato: "Sono state due belle giornate di golf. Mi sono espresso bene da tee a green, ho avuto modo di imbucare dei putt lunghi, quindi posso dire tutto in ordine. Punteggi bassi? Le condizioni perfette del campo permettono di ottenerli, ma occorre pure affrontarlo nel modo giusto, con le strategie adatte e non distrarsi. Specie sulle prime nove buche è necessario essere molto precisi dai centro metri in giù altrimenti lo score non arriva". Nel secondo 66 (-5) di fila un eagle, cinque birdie e due bogey.

Il percorso - Il percorso di 18 buche (par 71, metri 6.058) è stato progettato dal noto architetto americano Ronald Kirby e si sviluppa tra ulivi tipici abruzzesi e vigneti. Le buche, tecniche e impegnative, presentano fairway larghi e green di media grandezza abbastanza mossi. Numerosi bunker e ostacoli d’acqua, insieme ad alcuni insidiosi fuori limite, richiedono al giocatore molta precisione e strategie appropriate per ogni buca. E’ un tipico tracciato da campionato che tuttavia, grazie anche a diversi tee di partenza, soddisfa le esigenze di qualsiasi golfista.

Web e social network - News e informazioni sul torneo sono consultabili dal sito www.italianprotour.com. Inoltre, sui profili social Italian Pro Tour e Federazione Italiana Golf di Facebook, Twitter e Instagram sono pubblicati foto e video con interviste, curiosità e highlights, quest’ultimi visibili anche sul canale YouTube Federgolf.

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Abruzzo Open by Lyoness: Bovari leader

Italiani al proscenio nella prima giornata dell’Abruzzo Open by Lyoness, terz’ultimo torneo nel calendario dell’Alps Tour e in quello dell’Italian Pro Tour, che si sta svolgendo sull’impegnativo percorso del Miglianico Golf & Country Club (par 71). Infatti è al comando con 64 (-7) colpi il dilettante Pietro Bovari, sedicenne portacolori del GC Ambrosiano, che precede di misura Gregory Molteni e il francese Robin Roussel (65, -6). In quarta posizione con 66 (-5) Joon Kim, Guido Migliozzi e Niccolò Quintarelli, affiancati dai transalpini Alexandre Dayou, Jean-Baptiste Gonnet e Ugo Coussaud, leader dell’ordine i merito. Ha tenuto un buon passo un altro amateur, Giovanni Manzoni (Verona), 14.e con 68 (-3) insieme a Mattia Miloro e a Leonardo Sbarigia, e anticipano la linea del taglio anche Jacopo Albertoni (Marco Simone) e Andrea Romano (Castelgandolfo), 29.i con 70 (-1) alla pari con Alberto Fisco, e Kevin Latchayya (Royal Park I Roveri) e Tianyi Hu (Le Fonti), 39.i con 71 (par), stesso score di Andrea Bolognesi, Michele Cea, Alessandro Grammatica e di Riccardo Bregoli.

Il torneo si svolge sulla distanza di 72 buche, 18 al giorno. Partecipano 112 giocatori (27 amateur) in rappresentanza di 10 nazioni tra le quali il Sudafrica. Il taglio dopo 36 buche lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. Il montepremi è di 45.000 euro con prima moneta di 6.525 euro. Ingresso libero per il pubblico.

Il protagonista - Pietro Bovari, vincitore lo scorso anno in campo internazionale del Croatian International Junior Championship e quest’anno in bella evidenza in maglia azzurra, ha assommato nello score un eagle, sei birdie e un bogey: “E’ stato un giro molto divertente - ha detto - e ho avuto dei compagni parecchio simpatici. Mi rendo conto che non è la stessa cosa giocare da amateur o da pro. Io non ho particolari pressioni, per loro è lavoro, quindi le prospettive sono differenti e anche il piano nervoso è diverso. Lo score? Ho puttato molto bene e questo mi ha reso particolarmente felice, perché da un paio di anni avevo qualche incomprensione con il putter. Passare pro? No, prima devo finire gli studi. Frequento il quarto liceo scientifico e sono un anno avanti. Farò un po’ prima”

Un Convegno di successo - Nel corso della mattinata si è svolto nella club house del circolo il Convegno con tema: “Famiglie e Golf per lo sviluppo della macroregione Sud”. Sono intervenuti Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf, Mario Dragonetti, Presidente del Miglianico G&CC, Massimiliano Di Liborio, psicologo dello sport, Luciano D’Alfonso, Presidente Regione Abruzzo, e Fabio Adezio, Sindaco di Miglianico.

Luciano D’Alfonso e Fabio Adezio hanno sottolineato l’importanza del golf nella Regione e la la necessità di dare ulteriore sviluppo all’iniziativa, possibilmente pensando anche a un ampliamento delle strutture,

Franco Chimenti ha detto: “Ogni volta che vengo al circolo Miglianico trovo ulteriori sorprese e motivi di crescita. E’ una gioia nel vedere in una Regione del Sud come il golf sta producendo dei risultati incredibili. Purtroppo nell’Italia meridionale il nostro sport non ha ancora lo spazio che merita, ma ci sono delle enormi potenzialità e delle bellissime strutture, come in Puglia e in Sicilia, che possono fare da punti fermi. Se ci fosse nel Sud una evoluzione del golf, come c’è stata al Nord, io credo che aiuterebbe a risolvere non solo problemi sportivi, ma anche altri importanti per la nazione. Miglianico ha compreso pienamente queste cose e mi auguro che il suo esempio venga seguito da tutto il Sud”.

Mario Dragonetti ha posto l’accento, tra le varie attività del club, su quanto sta facendo la Golf Academy, divenuto un riferimento per i ragazzi, e Paola Barone, vice presidente del club, ha poi introdotto l’argomento “Golf e Famiglia” che Massimiliano Di Liborio ha illustrato con dovizia di particolari e l’esposizione di attenti studi in materia.

Presenti in sala il Consigliere Federale Celso Lombardini, il Presidente CONI Abruzzo Enzo Imbastaro, Barbara Zonchello, Direttore Comitato Organizzatore FIG, e i Delegati regionali FIG Salvatore Leonardi (Sicilia), Mario Marra (Calabria), Elena Zella (Basilicata), Vincenzo Corvino (Campania) e Antonio Pellegrino (Puglia).

Italian Pro Tour - L’Abruzzo Open by Lyoness è il nono degli undici eventi dell’Italian Pro Tour, il circuito di gare nazionali e internazionali curate dal Comitato Organizzatore Open Professionistici FIG che, nell’ambito del Progetto Ryder Cup 2022, contribuisce allo sviluppo del movimento con manifestazioni che associano l‘aspetto agonistico all’impatto promozionale. In quest’ottica i passaggi in Emilia Romagna, Sicilia, Friuli, Lombardia, Sardegna, Veneto, Valle d’Aosta e ora in Abruzzo dimostrano come il cammino del golf italiano verso la Ryder Cup 2022 coinvolgerà in modo capillare tutta la nazione. L’Italian Pro Tour 2017 è sponsorizzato da BMW e da Lyoness.

Il percorso - Il percorso di 18 buche (par 71, metri 6.058) è stato progettato dal noto architetto americano Ronald Kirby e si sviluppa tra ulivi tipici abruzzesi e vigneti. Le buche, tecniche e impegnative, presentano fairway larghi e green di media grandezza abbastanza mossi. Numerosi bunker e ostacoli d’acqua, insieme ad alcuni insidiosi fuori limite, richiedono al giocatore molta precisione e strategie appropriate per ogni buca. E’ un tipico tracciato da campionato che tuttavia, grazie anche a diversi tee di partenza, soddisfa le esigenze di qualsiasi golfista.

Web e social network - News e informazioni sul torneo sono consultabili dal sito www.italianprotour.com. Inoltre, sui profili social Italian Pro Tour e Federazione Italiana Golf di Facebook, Twitter e Instagram sono pubblicati foto e video con interviste, curiosità e highlights, quest’ultimi visibili anche sul canale YouTube Federgolf.

Scatta sul percorso del Miglianico Golf & Country Club la quarta edizione dell’Abruzzo Open by Lyoness (21-24 settembre), terz’ultimo torneo sia nel calendario nell’Alps Tour che in quello dell’Italian Pro Tour.

L’evento è stato anticipato dalla Pro Am Abruzzo Open by Lyoness vinta con “meno 30” dalla squadra del professionista francese Thomas Elissalde con gli amateur Stefano Di Properzio, Marco Pretaroli e Marco Tuccella davanti al team del connazionale Ugo Coussaud con Jeff Fettig, Jay Darrow Fettig e Drew Anderson Lansdown (-29). In terza posizione con “-28” Luca D’Andreamatteo, maestro del circolo ospitante, con Carmine D’Andreamatteo, Stefano Cioci e Giulia De Luca, in quarta con “-27” Corrado De Stefani con Luciano Cioci, Mario Sperandii e Gabriele D’Emidio e in quinta il team di Niccolò Quintarelli con Mario Dragonetti, Lucio Di Muzio e Livio Di Fabio, stesso “-27”, ma score peggiore sulle ultime tre buche. L’allenatore del Pescara Zdenek Zeman è terminato al 14° posto, inserito nella squadra di Michele Ortolani.

Alla gara hanno preso parte 26 formazioni composte da un professionista e da tre dilettanti che si sono affrontati sulla distanza di 18 buche con formula “Tour Scramble - net aggregate team score in relation to par” and “Use your pro”. A fare classifica solo birdie ed eagles.

Convegno: “Famiglie e Golf” - Domani, nel corso della prima giornata del torneo, alle ore 10, si svolgerà nella club house del circolo il Convegno con tema: “Famiglie e Golf per lo sviluppo della macroregione Sud”. Interverranno Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf, Mario Dragonetti, Presidente del Miglianico G&CC, Massimiliano Di Liborio, psicologo dello sport, Luciano D’Alfonso, Presidente Regione Abruzzo, e Fabio Adezio, Sindaco di Miglianico. Saranno presenti anche il Consigliere Federale Celso Lombardini, il Presidente CONI Abruzzo Enzo Imbastaro, Barbara Zonchello, Direttore Comitato Organizzatore FIG, e i Delegati regionali FIG Salvatore Leonardi (Sicilia), Mario Marra (Calabria), Elena Zella (Basilicata), Vincenzo Corvino (Campania) e Antonio Pellegrino (Puglia).

Significativo l’intervento delle autorità della Regione particolarmente sensibili all’argomento. Interessanti i temi che saranno trattati: avvicinamento delle famiglia al golf; l’importanza del golf nel rapporto tra genitori e figli; l’apporto economico generato da diversi servizi connessi al golf per il superamento delle varie criticità. Moderatore: Paolo Sinibaldi.

Italian Pro Tour - L’Abruzzo Open by Lyoness è il nono degli undici eventi dell’Italian Pro Tour, il circuito di gare nazionali e internazionali curate dal Comitato Organizzatore Open Professionistici FIG che, nell’ambito del Progetto Ryder Cup 2022, contribuisce allo sviluppo del movimento con manifestazioni che associano l‘aspetto agonistico all’impatto promozionale. In quest’ottica i passaggi in Emilia Romagna, Sicilia, Friuli, Lombardia, Sardegna, Veneto, Valle d’Aosta e ora in Abruzzo dimostrano come il cammino del golf italiano verso la Ryder Cup 2022 coinvolgerà in modo capillare tutta la nazione. L’Italian Pro Tour 2017 è sponsorizzato da BMW e da Lyoness.

Il torneo - L’Abruzzo Open by Lyoness si svolgerà sulla distanza di 72 buche, 18 al giorno. Al via 112 giocatori (27 amateur) in rappresentanza di 10 nazioni tra le quali il Sudafrica. Il taglio dopo 36 buche lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. Il montepremi è di 45.000 euro con prima moneta di 6.525 euro. Ingresso libero per il pubblico.

Difende il titolo il reatino Stefano Pitoni in un contesto molto agguerrito che comprende i primi 13 in graduatoria nell’ordine di merito e nove vincitori stagionali. Citiamo tra i favoriti il francese Ugo Coussaud, leader della money list, i connazionali Xavier Poncelet, Thomas Elissalde, Maxime Radureau, Antoine Rozner, Robin Roussel e Jean Baptiste Gonnet, l’austriaco Lukas Nemecz, l’olandese Lars Van Meijel, il dilettante spagnolo Adria Arnaus e l’inglese James Sharp, vincitore del Cervino Open.

Hanno ottime chances anche alcuni tra i 62 italiani in gara. Oltre a Stefano Pitoni possono dire la loro Alessandro Grammatica, Joon Kim, Niccolò Quintarelli, Gregory Molteni, Jacopo Vecchi Fossa, Leonardo Motta, Corrado De Stefani, Michele Cea, Guido Migliozzi, Michele Ortolani e Aron Zemmer. Atteso alla prova Luca D’Andreamatteo, nato golfisticamente nel club ospitante. Numerosi i dilettanti azzurri tra i quali ricordiamo Andrea Romano, Giacomo Fortini, Pietro Bovari, Filippo Celli e Giovanni Manzoni.

Il percorso - Il percorso di 18 buche (par 71, metri 6.058) è stato progettato dal noto architetto americano Ronald Kirby e si sviluppa tra ulivi tipici abruzzesi e vigneti. Le buche, tecniche e impegnative, presentano fairway larghi e green di media grandezza abbastanza mossi. Numerosi bunker e ostacoli d’acqua, insieme ad alcuni insidiosi fuori limite, richiedono al giocatore molta precisione e strategie appropriate per ogni buca. E’ un tipico tracciato da campionato che tuttavia, grazie anche a diversi tee di partenza, soddisfa le esigenze di qualsiasi golfista.

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LET: vince Azahara Muñoz, cede Luna

Diana Luna è terminata al 30° posto con 285 (65 73 70 77, -3), perdendo posizioni nel finale, nell’Andalucia Costa del Sol Open de España Femenino (Ladies European Tour) svoltosi sul percorso del Real Club de Golf Guadalmina (par 72), nei pressi di Marbella in Spagna. Più defilate Veronica Zorzi, 54ª con 290 (72 73 75 70, +2), e Stefania Avanzo, 67ª con 294 (72 71 73 78, +6). Ha vinto con 269 (69 64 67 69, -19) la spagnola Azahara Muñoz che ha superato in un acceso finale altre due proettes che come lei giocano stabilmente nel LPGA Tour, la connazionale Carlota Ciganda, con la quale condivideva la leadership dopo tre turni, e la sudafricana Lee-Anne Pace (271, -17). Al quarto posto con 272 (-16) l’inglese Georgia Hall, al quinto con 275 (-13) l’iberica Natalia Escuriola e al sesto con 278 (-10) l’altra inglese Meghan MacLaren.

Azahara Muñoz, 30enne di Doña Mencia, nei pressi di Cordoba, ha avuto ragione delle avversarie con cinque birdie e due bogey per il parziale di 69 (-3) ed è stata gratificata con un assegno di 45.000 euro su un montepremi di 300.000 euro. Nel suo palmarés cinque successi nel LET e uno del circuito statunitense.

Sono uscite al taglio Margherita Rigon, 84ª con 147 (74 73, +3), e Lucrezia Colombotto Rosso, 93ª con 148 (76 72, +4).

 

TERZO GIRO - Diana Luna, nona con 208 (65 73 70, -8) colpi, è rimasta in alta classifica nell’Andalucia Costa del Sol Open de España Femenino (Ladies European Tour) in svolgimento sul percorso del Real Club de Golf Guadalmina (par 72), nei pressi di Marbella in Spagna. E’ al 47° posto con 216 (72 71 73, par) Stefania Avanzo e si trova al 68° con 220 (72 73 75, +4) Veronica Zorzi.

Hanno preso il comando con 200 (-16) le spagnole Carlota Ciganda (66 67 67) e Azahara Muñoz (69 64 67), entrambe a tempo pieno nel LPGA Tour, che hanno sorpassato l’inglese Georgia Hall (203, -13). In quarta posizione con 204 (-12) la sudafricana Lee-Anne Pace e in quinta con 206 (-10) le svedesi Camilla Lennarth e Frida Kinhult (am) e l’iberica Natalia Escuriola. Sono uscite al taglio Margherita Rigon, 84ª con 147 (74 73, +3), e Lucrezia Colombotto Rosso, 93ª con 148 (76 72, +4). Il montepremi è di 300.000 euro.

SECONDO GIRO - Diana Luna è scesa dal primo all’ottavo posto con 138 (65 73, -6) colpi nell’Andalucia Costa del Sol Open de España Femenino (Ladies European Tour) in svolgimento sul percorso del Real Club de Golf Guadalmina (par 72), nei pressi di Marbella in Spagna.

E’ rimasta solitaria al comando con 132 (65 67, -12) l’inglese Georgia Hall, che precede tre proettes del LPGA Tour, le spagnole Azahara Muñoz e Carlota Cigada (133, -11) e la sudafricana Lee-Anne Pace (134, -10). Al quinto posto con 136 (-8) la francese Valentine Derrey.

Hanno superato il taglio Stefania Avanzo, 40ª con 143 (72 71, -1), e Veronica Zorzi, 59ª con 145 (72 73, +1). Sono uscite Margherita Rigon, 84ª con 147 (74 73, +3), e Lucrezia Colombotto Rosso, 93ª con 148 (76 72, +4).

Georgia Hall ha realizzato cinque birdie senza bogey per il 67 (-5). Per Diana Luna 73 (+1) colpi con un birdie e un doppio bogey, per Stefania Avanzo 71 (-1) con cinque birdie e quattro bgey e per Veronica Zorzi 73  con quattro birdie e cinque bogey. Il montepremi è di 300.000 euro.

PRIMO GIRO - Diana Luna guida la graduatoria con 65 (-7) colpi, insieme all’iberica Natalia Escuriola e all’inglese Georgia Hall, nell’Andalucia Costa del Sol Open de España Femenino (Ladies European Tour) in svolgimento sul percorso del Real Club de Golf Guadalmina (par 72), nei pressi di Marbella in Spagna. Seguono con 66 (-6) la norvegese Suzann Pettersen, la sudafricana Lee-Anne Pace e la spagnola Carlota Ciganda, tutte proette del LPGA Tour, e con 67 (-5) le francesi Marion Ricordeau e Celine Herbin.

Sono a metà classifica Veronica Zorzi e Stefania Avanzo, 52.e con 72 (par), e si trovano oltre la linea del taglio Margherita Rigon, 80ª con 74 (+2), e Lucrezia Colombotto Rosso, 103ª con 76 (+4). Non ha partecipato Francesca Cuturi, che era tra le iscritte.

Diana Luna non ha commesso errori e ha fatto score con sette birdie senza bogey. Per Natalia Escuriola otto birdie  e un bogey e per Georgia Hall un eagle, sette birdie e due bogey. Il montepremi è di 300.000 euro. 

LA VIGILIA - Diana Luna, Margherita Rigon, Veronica Zorzi, Stefania Avanzo, Lucrezia Colombotto Rosso e Francesca Cuturi partecipano all’Andalucia Costadel Sol Open de España Femenino (21-24 settembre) che si svolge sul percorso del Real Club de Golf Guadalmina, nei pressi di Marbella in Spagna.

Attese alla prova la norvegese Suzann Pettersen, la sudafricana Lee-Anne Pace e le spagnole Carlota Ciganda e Azahara Muñoz, tutte proettes che esercitano la loro attività nel LPGA Tour. Nel field anche le francesi Sophie Giquel e Valentine Derrey, le inglesi Florentyna Parker e Georgia Hall, la norvegese Marianne Sharpnord e la sudafricana Stacy Lee Bregman. Il montepremi è di 300.000 euro.

La classifica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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