Il team degli Stati Uniti ha battuto per 16,5-11,5 la compagine dell’Europa e ha vinto la 15ma edizione della Solheim Cup, disputata sul percorso del Des Moines G&CC, a Des Moins, nello stato americano dello Iowa. Il secondo successo consecutivo delle americane, maturato come quello in Germania (14,5-13,5 nel 2015) ancora con Juli Inkster capitana, è stato determinato dal responso dei fourballs nelle prime due giornate di doppi: un parziale di 7-1 con un cappotto (4-0) nella prima e un altrettanto pesante 3-1 nella seconda. Le continentali, guidate dalla svedese Annika Sorentsam, hanno invece esercitato una leggera prevalenza nei foursomes con un 2,5-1,5 nel turno iniziale e un 2-2 nel secondo e hanno chiuso in parità (6-6) i singoli.
Il verdetto, in pratica, era già stato annunciato con il pesante 10,5-5,5 alla vigilia dei singoli, poiché era impossibile per le europee recuperare cinque colpi. Avrebbero dovuto vincere nove incontri su 12, ipotesi al limite del fantagolf. E le statunitensi hanno in pratica chiuso il conto nei primi cinque match conquistando due punti pieni con Paula Creamer (1 up su Georgia Hall-Ing) e con Cristie Kerr (2-1 su Melissa Reid-Ing) e un altro sommando i due mezzi punti ottenuti da Lexi Thompson e da Angela Yin che hanno impattato con Anna Nordqvist (Sve) e con Catriona Matthew (Sco).
Sul 13,5-7,5 e con sette match ancora in corso non era più pensabile a un ribaltone. Alle ragazze di Juli Inkster sarebbe bastato anche mezzo punto, poiché in caso di parità con il 14-14 avrebbero mantenuto il trofeo quali detentrici. Le statunitensi, però. non si sono fermate e hanno perfezionato il successo con Lizette Salas (1 up su Jodi Ewart Shadoff-Ing)), Gerina Piller (4/2 su Florentyna Parker-Ing) e con Danielle Kang (3/1 su Emlily Pedersen-Dan). Le continentali hanno vinto gli altri quattro singoli con la tedesca Caroline Masson (4/2 su Michelle Wie), con l’inglese Charley Hull (1 up su Brittany Lang), con la spagnola Carlota Ciganda (4/3 su Brittany Lincicome) e con la svedese Madelene Sagstrom (3/2 su Austin Ernst), passata dal Symetra Tour, in cui ha spadroneggiato lo scorso anno, alla Solheim Cup in otto mesi.
Anna Nordqvist è stata la migliore e unica imbattuta tra le continentali con tre vittorie e un pari su quattro incontri. Subito dietro Catriona Matthew, subentrata all’ultimo momento all’infortunata norvegese Suzann Pettersen, un "usato sicuro" che ha reso tre punti in quattro match con una sconfitta. Buono il rendimento di Karine Icker, sufficiente quello di Georgia Hall, di Charley Hull e di Madelene Sangstrom, che ha pagato lo sotto del debutto nei doppi (e ha anche avuto poca collaborazione specie da Jodi Ewart Shadoff ) e che ha dato bella dimostrazione quando se l’è dovuta cavare da sola nel singolo. Insufficienti tutte le altre, in particolare Melissa Reid e Carlota Ciganda, che dovevano essere due punti di forza.
Le statunitensi hanno espresso sul campo quello che stanno facendo nel tour americano. Una buona media con la conferma che Lexi Thompson è la migliore e che Cristie Kerr, malgrado l’età, non ha perso smalto nelle occasioni che contano, tanto che ha realizzato 3,5 punti contro i tre della sua compagna, entrambe imbattute. Danielle Kang ha confermato di essere in ascesa, Lizette Salas ha dato quanto doveva e ha forse sorpreso il buon rendimento di Paula Creamer, che da tempo non rende ai livelli passati. Le altre hanno offerto il contributo che tutto sommato si attendeva, a parte Michelle Wie, unica a deludere pienamente.
SECONDA GIORNATA - La selezione degli Stati Uniti, in vantaggio su quella dell’Europa per 10,5-5,5, ha messo una seria ipoteca sul successo nellaSolheim Cup che si conclude con la disputa dei dodici singoli al Des Moines G&CC, a Des Moins, nello stato americano dello Iowa.
Nella definizione del punteggio sono stati decisivi nelle due giornate i fourballs dove le americane, dirette da Juli Inkster, hanno ottenuto un parziale di 7-1, con un cappotto (4-0) nella prima e un parziale altrettanto pesante (3-1) nella seconda. Nei foursomes, invece, leggera prevalenza delle continentali, affidate alla svedese Annika Sorenstam, con un 2,5-1,5 nel turno iniziale e un 2-2 nel secondo.
Il primo round è terminato sul 5,5 a 2,5 per le statunitensi, poi nel secondo le europee sono state costrette al pareggio (2-2) nella fase loro più consona, come detto il foursome. Anna Nordqvist (Sve)/Georgia Hall (Ing) hanno superato Stacy Lewis/Gerina Piller (2/1) e Cariona Matthew (Sco)/Karine Icher (Fra) hanno prevalso contro Michelle Wie/Danielle Kang (2/1), ma hanno riportato la parità Cristie Kerr/Lexi Thompson (5/3 su Jodi Ewart Shadoff-Ing/Caroline Masson-Ger) e Paula Creamer/Austin Ernst (5/3 su Melissa Reid-Ing/Emilie Pedersen-Dan). Nei fourballs seconda vittoria della coppia Brittany Lang/Brittany Lincicome, impiegata solo in questa specialità (2 up su Melissa Reid-Ing/Carlota Ciganda-Spa) e altri due punti da Paula Creamer/Austin Ernst (2/1 su Karin Icher-Fra/Madelene Sagstrom-Sve) e da Cristie Kerr/Lexi Thompson (4/2 su Catriona Matthew-Sco/Georgia Hall-Ing).
Sono in palio 28 punti e, in caso di parità (che fino ad ora non si è mai verificato), il trofeo resta alle americane come detentrici (14,5-13,5 nell’ultimo match in Germania, 2015, con la guida di Juli Inkster). Il bilancio della manifestazione, iniziata nel 1990 a Lake Nona in Florida, è in favore degli Stati Uniti per nove vittorie contro cinque.
PRIMA GIORNATA - La selezione degli Stati Uniti è in ventaggio per 5,5 a 2,5 su quella dell'Europa nella Solheim Cup che si sta svolgendo al Des Moines G&CC, a Des Moins, nello stato americano dello Iowa. I foursomes mattutini sono stati favorevoli alle continentali, guidate dalla svedese Annika Sorenstam, che li hanno chiusi avanti per 2,5-1,5, ma nei fourballs del pomeriggio hanno subito un pesante 0-4 dalle americane, affidate a Juli Inkster, che ha notevolmente sbilanciato il punteggio.
Nei foursomes hanno fatto bottino pieno per l’inglese Georgia Hall e la svedese Anna Nordqvist (3/1 su Paula Creamer/Austin Ernst), la francese Karine Icher e la scozzese Catriona Matthew, che ha sostituito all’ultimo momento l’infortunata norvegese Suzann Pettersen (1 up su Stacy Lewis/Gerina Piller), mentre hanno pareggiato le inglesi Melissa Reid/Charley Hull con Cristie Kerr/Lexi Thompson. Punto statunitense firmato da Danielle Kang/Lizette Salas (1 up su Carlota Ciganda-Spa/Caroline Masson-Ger).
Nei fourballs praticamente non c’è stata partita, come dicono anche i punteggi. Successi di Michelle Wie/Danielle Kang (3/1 su Madelene Sagstrom-Sve/Jodi Ewart Shadoff-Ing), Angel Yin/Lizette Salas (6/5 su Carlota Ciganda-Spa/Emily Pedersen-Dan), Brittany Lincicome/Brittany Lang (3/2 su Florentyna Parker-Ing/Caroline Masson-Ger) e di Stacy Lewis/Gerina Piller (2/1 su Charley Hull-Ing/Georgia Hall-Ing).
Entrambe le capitane hanno schierato le dodici giocatrici a loro disposizione, ma Juli Inkster ha sicuramente tratto maggiori benefici dai quattro cambi effettuati nel pomeriggio. Anche nella seconda giornata si disputeranno quattro foursomes e altrettanti fourballs, poi nella terza conclusione con i 12 singoli.
Sono in palio 28 punti e, in caso di parità (che fino ad ora non si è mai verificato), il trofeo resta alle americane come detentrici (14,5-13,5 nell’ultimo match in Germania, 2015). Il bilancio della manifestazione, iniziata nel 1990 a Lake Nona in Florida, è in favore degli Stati Uniti per nove vittorie contro cinque.
LA VIGILIA - Il team europeo cerca il riscatto nella Solheim Cup - Al Des Moines G&CC, a Des Moins, nello stato americano dello Iowa, inizia la 15ª edizione della Solheim Cup, la versione al femminile della Ryder Cup che vede di fronte la selezione delle proettes europee e quella delle giocatrici statunitensi. La compagine continentale, guidata dalla svedese Annika Sorenstam, proverà a riscattare la sconfitta (14,5-13.5) subita nel 2015 in Germania con il team composto dalle svedesi Anna Nordqvist e Madelene Sagstrom, dalle inglesi Charley Hull, Jodi Ewart Shadoff, Georgia Hall, Melissa Reid e Florentyna Parker, dalla danese Emily Pedersen, dalla francese Karine Icher, dalla tedesca Caroline Masson, dalla spagnola Carlota Ciganda e dalla scozzese Catriona Matthew, che è stata chiamata all’ultimo momento per sostituire l’infortunata norvegese Suzann Pettersen.
Le statunitensi, nuovamente affidate a Juli Inkster, schiereranno Lexi Thompson, Cristie Kerr, Stacy Lewis, Danielle Kang, Gerina Piller, Michelle Wie, Brittany Lang, Lizette Salas, Brittany Lincicome, Angel Yin, Austin Ernst e Paula Creamer.
Sono in palio 28 punti e, in caso di parità (che fino ad ora non si è mai verificato), il trofeo resta alle americane come detentrici. Nella prime due giornate si disputeranno quattro incontri con formula foursome e altrettanti con formula fouball e nell’ultima chiuderanno i 12 singoli. Il bilancio della manifestazione, iniziata nel 1990 a Lake Nona in Florida, è in favore degli Stati Uniti per nove vittorie contro cinque.
Annika Sorenstam sarà per la prima volta capitana del team continentale. La 47enne di Bro si è ritirata dalle scene agonistiche nel 2008 dopo essere stata ai vertici mondiali per oltre un decennio e aver vinto 72 gare nel LPGA Tour (con dieci major), 14 nel Ladies European Tour, quattro nel circuito australiano, due in quello giapponese e tre tornei a squadre, compresa la World Cup (2006).
Ha disputato la Solheim Cup per otto volte con due successi nel 2000 e nel 2003. Ha ricoperto il ruolo di vice capitana in tre occasioni con due vittorie continentali nel 2011 (capitana Alison Nicholas) e nel 2013 (capitana Liselotte Neumann), mentre nel 2015 (capitana Carin Koch) hanno prevalso, come detto, le statunitensi.
Aron Zemmer ha ottenuto un bel decimo posto con 212 (72 67 73, -4) colpi nel Viking Challenge, torneo del Challenge Tour tormentato dal maltempo e ridotto da 72 a 54 buche sul percorso del Miklagard Golf Club (par 72), a Klofta in Norvegia. Si è imposto con 203 (70 66 67, -13) il francese Clément Sordet, che ha lasciato a cinque colpi lo scozzese Jack Doherty, l’olandese Daan Huizing e l’inglese Charley Ford (208, -8). Al quinto posto con 210 (-6) lo spagnolo Carlos Del Moral, lo svedese Alexander Wennstam e lo statunitense Chase Koepka, fratello di Brooks vincitore dell’ultimo US Open.
Clément Sordet, 24enne di St. Martin d’Heres, ha ottenuto il terzo titolo nel circuito, uno l’anno da quando è passato pro nel 2015, con sette birdie e un doppio bogey per il 67 (-5), ed è stato gratificato con un assegno di 32.000 euro su un montepremi di 200.000 euro. Aron Zemmer, 27enne di Bolzano, ha chiuso con quattro birdie e cinque bogey per il 73 (+1).
Sono usciti al taglio gli altri sette italiani in gara: Andrea Maestroni 84° con 148 (73 75, +4), Nicolò Ravano (79 70), Federico Maccario (74 75) ed Enrico Di Nitto (78 71) 99.i con 149 (+5), Filippo Bergamaschi 118° con 151 (77 74, +7), Jacopo Vecchi Fossa 134° con 153 (76 77, +9) e Luca Cianchetti 145° con 156 (77 79, +12).
TERZA GIORNATA - Aron Zemmer è salito dal 32° al quinto posto con 139 (72 67, -5) colpi nel Viking Challenge, torneo del Challenge Tour tormentato dal maltempo sul percorso del Miklagard Golf Club (par 72), a Klofta in Norvegia. Infatti in tre giornate si sono potuti completare solo due giri a causa di temporali e interruzioni. Guidano la graduatoria con 136 (-8) l’olandese Daan Huizing (69 67) e il francese Clément Sordet (70 66), seguiti con 138 (-6) dallo scozzese Jack Doherty e dallo spagnolo Carlos Del Moral, mentre Zemmer, 27enne di Bolzano, è affiancato dall’australiano Ben Eccles, dal finlandese Tapio Pulkkanen e dallo statunitense Chase Koepka, fratello di Brooks, vincitore quest’anno dell’US Open.
Sono usciti al taglio gli altri sette italiani in gara: Andrea Maestroni 84° con 148 (73 75, +4), Nicolò Ravano (79 70), Federico Maccario (74 75) ed Enrico Di Nitto (78 71) 99.i con 149 (+5), Filippo Bergamaschi 118° con 151 (77 74, +7), Jacopo Vecchi Fossa 134° con 153 (76 77, +9) e Luca Cianchetti 145° con 156 (77 79, +12). Il montepremi è di 200.000 euro.
SECONDA GIORNATA - Un ritardo di sei ore per maltempo non ha permesso il regolare svolgimento del secondo giro del Viking Challenge (Challenge Tour) sul percorso del Miklagard Golf Club (par 72), a Klofta in Norvegia. Nella classifica provvisoria sono in vetta con 136 (-8) colpi l’olandese Daan Huizing (69 67) e il francese Clément Sordet (70 66), seguiti con 138 (-6) dallo scozzese Jack Doherty.
Degli italiani Aron Zemmer è al 44° posto con il par dopo cinque buche, Andrea Maestroni al 56° con +1 (3ª buca), Maccario, che non è partito, al 73° con "+2", Filippo Bergamaschi al 95° con "+4" (3ª), Jacopo Vecchi Fossa al 125° con "+6" (5ª) e Luca Cianchetti al 134° con "+7" (5ª). Hanno terminato il secondo giro Enrico Di Nitto (78 71) e Nicolò Ravano (79 70), 114.i con 149 (+5), che usciranno al taglio. Il montepremi è di 200.000 euro.
PRIMA GIORNATA - Partenza lenta dei giocatori italiani nel Viking Challenge (Challenge Tour) dove solo Aron Zemmer, 32° con 72 (par), e Andrea Maestroni, 52° con 73 (+1) anticipano la linea nel taglio.
Sul percorso del Miklagard Golf Club (par 72), a Klofta in Norvegia, guidano la graduatoria con 67 (-5) colpi lo svedese Markus Kinhult e lo statunitense Sihwan Kim, che precedono il sudafricano Thriston Lawrence e l’inglese Jamie Elson (68, -4). In quinta posizione con 69 (-3) l’olandese Dean Huizing, l’austriaco Martin Wiegele, il francese Victor Riu, lo svedese Simon Forsstrom, il gallese Rhys Enoch e l’inglese Tom Murray.
Dovranno cambiare passo per non uscire di gara anzitempo gli altri sei italiani in gara: Federico Maccario, 75° con 74 (+2), Jacopo Vecchi Fossa, 111° con 76 (+4), Filippo Bergamaschi e Lucia Cianchetti, 123.i con 77 (+5), Enrico Di Nitto, 138° con 78 (+6) e Nicolò Ravano, 142° con 79 (+7). Il montepremi è di 200.000 euro.
LA VIGILIA - Luca Cianchetti, Jacopo Vecchi Fossa, Aron Zemmer, Enrico Di Nitto, Andrea Maestroni, Nicolò Ravano, Federico Maccario e Filippo Bergamaschi sono gli azzurri che hanno affrontato la lunga trasferta in Norvegia per prendere parte al Viking Challenge (17-20 agosto), torneo del Challenge Tour che si svolge sul percorso del Miklagard Golf Club a Klofta. Possono recitare ruoli da protagonisti, tra gli altri, gli inglesi Paul Howard, Richard McEvoy e Ryan Evans, gli svedesi Mikael Lundberg e Oscar Stark, i francesi Julien Guerrier, Clément Sordet e Adrien Saddier, l’emergente austriaco Matthias Schwab, il portoghese Ricardo Santos, lo scozzese Ross Kellett e gli argentini Estanislao Goya e Rafa Echenique.
Terza gara da professionista per Luca Cianchetti che in precedenza ha offerto due prove diametralmente opposte. Infatti è terminato ottavo nel Porsche European Open (European Tour) ed è uscito al taglio due settimane dopo nel Northern Ireland Open (Challenge Tour). Il montepremi è di 200.000 euro.
Lo spagnolo Adrian Otaegui ha battuto in finale il tedesco Marcel Siem per 2/1 e ha vinto il Saltire Energy Paul Lawrie Match Play, torneo dell’European Tour a eliminazione diretta disputato al Golf Resort Bad Griesbach, di Bad Griesbach in Germania. Per il terzo posto lo svedese Johan Carlsson ha superato l’altro iberico Alejandro Cañizares (3/2). Quest’ultimo è stato sconfitto in semifinale da Otaegui (6/5), mentre Siem ha messo fuori gioco Carlsson (3/2).
Adrian Otaegui ha avuto ragione dell’avversario con un grandissimo finale. Dopo aver lasciato spazio per nove buche a Siem, che si è portato in vantaggio per 3 up, ha cambiato marcia nel rientro. Con un birdie e un par ha accorciato le distanze e quando il tedesco ha nuovamente allungato alla 13ª con un birdie (2 up), ha messo a segno a sua volta un par e tre birdie di fila vincenti chiudendo il match. Nel cammino verso la finale che gli ha dato il primo titolo, il 24enne di San Sebastian ha eliminato nell’ordine il francese Gary Stal (4/2), Nino Bertasio (3/2), l’inglese Ashley Chesters (6/5), il tedesco Alexander Knappe (2/1) e, appunto, Alejandro Cañizares.
Hanno preso parte alla gara due azzurri, Edoardo Molinari e Nino Bertasio, che sono usciti nel secondo turno. Il primo ha avuto la meglio contro lo svedese Robert Karlsson, dopo 24 interminabili buche, e ha perso contro Chesters (2/1). Bertasio ha battuto l’inglese Chris Hanson (2/1), poi ha ceduto, come già accennato, contro il vincitore.
TERZO TURNO - Johan Carlsson-Marcel Siem e Adrian Otaegui- Alejandro Cañizares le due semifinali del Saltire Energy Paul Lawrie Match Play, torneo dell’European Tour a eliminazione diretta che si conclude al Golf Resort Bad Griesbach, di Bad Griesbach in Germania.
Lo svedese Carlsson ha eliminato nel doppio turno l’australiano Marcus Fraser (4/2) e l’inglese Anthony Wall (1 up), che difendeva il titolo, mentre il tedesco Siem ha estromesso il belga Thomas Detry (3/2) e Robert Rock (19ª). Per arrivare al derby spagnolo Otaegui ha sconfitto l’inglese Ashley Chester (6/5) e il tedesco Alexander Knappe (2/1). Costretto agli straordinari il suo avversario Cañizares, che ha avuto bisogno di 21 buche per mettere fuori gioco l’irlandese Paul Dunne di altre 20 per sconfiggere l’inglese Chris Paisley.
Hanno preso parte alla gara due azzurri, Edoardo Molinari e Nino Bertasio, che sono usciti nel secondo turno. Il primo ha avuto la meglio contro lo svedese Robert Karlsson, dopo 24 interminabili buche, e ha perso contro Chesters (2/1). Bertasio ha battuto l’inglese Chris Hanson (2/1), poi ha ceduto con Otaegui (3/2). Il montepremi è di un milione di euro.
SECONDO TURNO - Edoardo Molinari e Nino Bertasio sono usciti nel secondo turno del Saltire Energy Paul Lawrie Match Play, torneo dell’European Tour che si sta disputando al Golf Resort Bad Griesbach, di Bad Griesbach in Germania con formula a eliminazione diretta. Il torinese è stato superato dall’inglese Ashley Chesters per 2/1 e Bertasio ha lasciato strada allo spagnolo Adrian Otaegui (3/2).
Hanno avuto accesso, tra gli altri, al terzo turno, il cinese Ashun Wu (3/1 sullo svedese Rikard Karlberg, vincitore dell’Open d’Italia 2015), il belga Thomas Detry (3/1 sullo spagnolo Ignacio Elvira), l’inglese Anthony Wall, campione uscente (1 up sul sudafricano Haydn Porteous), il gallese Jamie Donaldson (4/3 sull’iberico Jorge Campillo). A sorpresa, anche per l’entità del punteggio, la sconfitta del francese Victor Dubuisson per mano del tedesco Alexander Knappe (5/4) e out pure lo scozzese Paul Lawrie (2/1 dallo spagnolo Alejandro Cañizares) promotore dell’evento.
Nino Bertasio ha condotto per 11 buche portandosi per tre volte 1 up e per altrettante è stato raggiunto da Adrian Otaegui, che dopo il terzo pareggio ottenuto con un birdie alla 12ª buca ne ha poi messi a segno altri due di fila e ha chiuso il conto con un par alla 16ª. Nel primo turno Bertasio aveva sconfitto l’inglese Chris Hanson (2/1).
Edoardo Molinari, venuto a capo nella giornata iniziale dello svedese Robert Karlsson dopo 24 interminabili buche, è stato subito costretto a rincorrere l’emergente Ashley Chesters, al primo anno di tour e già messosi in evidenza in altre occasioni. Dopo aver annullato due vantaggi dell’avversario, Molinari è andato 2 down al giro di boa per la sequenza eagle-birdie dell’inglese, che poi ha approfittato di un bogey del torinese per portarsi 3 up. L’azzurro ha immediatamente reagito con un birdie, ma Chesters non gli ha poi concesso altre occasioni. Il torneo proseguirà con doppio turno nelle ultime due giornate. Il montepremi è di un milione di euro.
PRIMO TURNO - Edoardo Molinari e Nino Bertasio hanno superato il primo turno nel Saltire Energy Paul Lawrie Match Play, torneo dell’European Tour che si sta disputando al Golf Resort Bad Griesbach, di Bad Griesbach in Germania con formula a eliminazione diretta. Molinari ha battuto dopo una maratona di 24 buche lo svedese Robert Karlsson, uno dei giocatori più forti tra i 64 ammessi alla gara, e Bertasio ha estromesso con un 2/1 l’inglese Chris Hanson.
Di rilievo, negli altri match, i successi dell’inglese Anthony Wall, campione in carica (1 up sul connazionale Sam Walker), del cinese Ashun Wu (4/3 sul belga Nicolas Colsaerts), del gallese Jamie Donaldson (2/1 sullo statunitense Paul Peterson), del francese Victor Dubuisson (3/2 sul gallese Bradley Dredge) e dello scozzese Paul Lawrie (alla 20ª sullo svedese Peter Hanson), promotore dell’evento.
Nino Bertasio è andato due volte in vantaggio nelle prime sette buche, ma è stato ripreso da Chris Hanson che poi nulla ha potuto contro la doppietta dell’azzurro il quale alle buche 8 e 9 si è portato sul 2 up. Il margine è stato decisivo, perché nella seconda parte del tracciato nessuno dei contendenti ha conquistato buche, Da rilevare che Bertasio è stato praticamente impeccabile e ha segnato cinque birdie senza bogey.
Molto combattuto il match tra Edoardo Molinari e Robert Karlsson e non poteva essere diversamente data la caratura dei due protagonisti. Lo svedese è passato alla nona buca avanti per 1 up dopo aver acquisito tre buche con un eagle e due birdie contro le due dell’avversario con un birdie e un par. Molinari ha cambiato le carte in tavola con un birdie e un par vincenti alla 13ª e alla 14ª, ma alla 18ª c’è stato il rocambolesco pareggio di Karlsson che ha avuto ragione con un doppio bogey a fronte di un triplo bogey di Molinari. Nello spareggio entrambi hanno avuto l’occasione per passare, ma alla fine è stato Molinari a sfruttare quella giusta alla sesta buca extra. Nel secondo turno Molinari-Ashley Chesters (Ing) e Bertasio-Adrian Otaegui (Spa). Il montepremi è di un milione di euro
LA VIGILIA - Edoardo Molinari e Nino Bertasio sono tra i 64 concorrenti ammessi al Saltire Energy Paul Lawrie Match Play (17-20 agosto) in programma al Golf Resort Bad Griesbach, di Bad Griesbach in Germania. Il torneo, in calendario nell’European Tour, si disputa a eliminazione diretta (18 buche per ciascun incontro) con i partecipanti che si ridurranno a 32 dopo la prima giornata e a sedici al termine della seconda. Doppio turno sabato 19 agosto con ottavi e quarti di finale e domenica 20 con semifinali e finale.
Sarà in gara lo scozzese Paul Lawrie, promotore dell’evento, che nel 1999 vinse l’Open Championship, major passato alla storia come "perso dal francese Jean Van de Velde". In campo anche lo svedese Robert Karlsson, il gallese Jamie Donaldson, il francese Victor Dubuisson, il belga Nicolas Colsaerts, il sudafricano Zander Lombard, l’australiano Marcus Fraser e il cinese Ashun Wu.
Nel primo turno Edoardo Molinari avrà di fronte Robert Karlsson e Nino Bertasio se la vedrà con l’inglese Chris Hanson. Da seguire Jamie Donaldson-Paul Peterson (Usa), Victor Dubuisson-Bradley Dredge (Gal), Zander Lombard-Sebastien Gros (Fra), Marcus Fraser-Gregory Bourdy (Aus) e Ashun Wu-Nicolas Colsaerts. Il montepremi è di un milione di euro. La classifica
Virginia Elena Carta è stata superata per 2/1 dalla giapponese Karen Miyamoto ed è uscita nel secondo turno di match play all’US Womens Amateur, major femminile per dilettanti che si sta disputando sul tracciato del San Diego Golf Club (par 72), a Chula Vista in California.
La nipponica è andata in vantaggio con un birdie alla prima buca, l’azzurra ha pareggiato con un par alla sesta, poi la Miyamoto ha messo praticamente al sicuro l’incontro con un birdie e due par vincenti nell’arco di cinque buche e la Carta ha potuto solo accorciare le distanze, a sua volta con un par, alla 13ª. Si sono svolti sedicesimi e ottavi di finale nei quali sono uscite la francese Shannon Aubert (1 up da Lucy Li), che prima aveva messo fuori gioco la connazionale Agathe Laisne (2/1), campionessa d’Europa, e la stessa Miyamoto battuta dalla californiana Robynn Ree (1 up).
Virginia Elena Carta, seguita in campo dall’allenatore Roberto Zappa, era giunta 20ª (145 - 76 69, +1) nella qualificazione su 36 buche medal vinta dalla Aubert (135 - 69 66, -9). Lo scorso anno si era classificata seconda superata in finale per 1 up dalla coreana Eun Jeong Seong, sfiorando l’impresa che era riuscita invece a Silvia Cavalleri, vincitrice nel 1996
PRIMO TURNO DI MATCH PLAY - Virginia Elena Carta ha battuto con un secco 4/3 la francese Pauline Roussin-Bouchard e ha avuto accesso al secondo turno di match play nell’US Womens Amateur, major femminile per dilettanti che si sta disputando sul tracciato del San Diego Golf Club (par 72), a Chula Vista in California. Prossima avversaria la giapponese Karen Miyamoto.
Dopo un inizio molto equilibrato l’azzurra, seguita in campo dall’allenatore Roberto Zappa, si è portata in vantaggio alla sesta buca poi ha chiuso il match conquistando tre buche consecutive dalla decima alla 12ª. Sul 4 up la francese ha provato a rientrare in gara, ma alla 15ª ha dovuto alzare bandiera bianca. Nessuna delle due concorrenti ha realizzato birdie e hanno vinto le buche (cinque l’italiana, una la transalpina) con dei par.
La francese Shannon Aubert, vincitrice della qualificazione su 36 buche medal, ha superato agevolmente la californiana Samantha Hutchison (6/4) e nel prossimo match se la vedrà con la connazionale Agathe Laisne (3/2 su Erica Shepherd dell’Indiana), campionessa d’Europa. L’altra californiana Lucy Li ha messo fuori gioco l’hawaiana Mariel Galdiano (4/3) e la svizzera Albane Valenzuela ha avuto ragione con difficoltà della thailandese Wad Phaewchimplee (1 up): A sorpresa l’eliminazione dell’inglese Alice Hewson (alla 20ª dalla californiana Rinko Mitsunaga). La Carta, 20ª in qualifica, come detto, affronterà Karen Miyamoto, 12ª nella fase medal, che non ha avuto problemi contro la texana Julie Houston (4/3).
Virginia Elena Carta lo scorso anno si è classificata seconda superata in finale per 1 up dalla coreana Eun Jeong Seong, sfiorando l’impresa che era riuscita invece a Silvia Cavalleri, vincitrice nel 1996.
SECONDO GIRO DI QUALIFICAZIONE - Nell’US Womens Amateur Virginia Elena Carta, con un ottimo secondo giro in 69 (-3) colpi, è salita dal 78° al 20° posto con 145 (76 69, +1) nella qualificazione su 36 buche medal e ha avuto accesso tra le 64 concorrenti che si contenderanno il titolo nella fase match play del major femminile per dilettanti.Sul percorso del San Diego Golf Club (par 72),a Chula Vista in California, ha ottenuto il numero uno sul tabellone la francese Shannon Aubert (135 - 69 66, -9) con largo margine sulla neozelandese Julianne Alvarez (139, -5). Sulla loro scia le californiane Haley Moore e Stephanie Lau (140, -4), la georgiana Bailey Tardy e l’inglese Alice Hewson (141, -3). All’11° posto con 143 (-1) tre delle giocatrici più gettonate alla vigilia, la svizzera Albane Valenzuela, la texana Kristen Gillman, vincitrice della gara nel 2014, e l’hawaiana Mariel Galdiano, mentre è scivolata dal 18° al 31° con 147 (+3) la transalpina Agathe Laisne, campionessa d’Europa.
Virginia Elena Carta, seguita in campo dall’allenatore Roberto Zappa, è partita molto decisa e ha posto le basi per la rimonta con due birdie sulla prima metà del tracciato. Frenata da un bogey alla buca 11 ha poi completato la rincorsa con altri due birdie nel finale. Nel primo incontro l’azzurra affronterà la francese Pauline Roussin-Bouchard, 44ª in qualifica (148, +4). I match play si svolgeranno sulla distanza di 18 buche con la finale su 36.
Virginia Elena Carta, anche lei tra le favorite, lo scorso anno si è classificata seconda superata in finale per 1 up dalla coreana Eun Jeong Seong, sfiorando l’impresa che era riuscita invece a Silvia Cavalleri, vincitrice nel 1996.
PRIMO GIRO DI QUALIFICAZIONE - Virginia Elena Carta ha concluso al 78° posto con 76 (+4) colpi il primo dei due giri della qualificazione su 36 buche medal nell’US Womens Amateur, major femminile per dilettanti iniziato sul percorso del San Diego Golf Club (par 72),a Chula Vista in California.
L’azzurra nel secondo turno dovrà entrare nel gruppo delle prime 64 in graduatoria che competeranno per il titolo nei match play ad eliminazione diretta. Per farlo dovrà recuperare il colpo che al momento la divide dall’ultimo punteggio utile.
Sono al vertice con 67 (-5) la californiana Haley Moore e la texana Kristen Gillman che precedono la georgiana Bailey Tardy (68, -4), Krystal Quihuis dell’Arizona e la francese Shannon Aubert (69, -3). Al sesto posto con 70 (-2) la svizzera Albane Valenzuela, nel gruppo delle favorite insieme alla californiana Lucy Li e all’inglese Alice Hewson, decime con 71 (par), e alla transalpina Agathe Laisne, campionessa d’Europa, 18ª con 72 (par).
Virginia Elena Carta, seguita nel torneo dall’allenatore Roberto Zappa, ha segnato due bogey sulle prime nove buche e un birdie e tre bogey nel rientro. L’azzurra lo scorso anno si è classificata al secondo posto superata in finale per 1 up dalla coreana Eun Jeong Seong, sfiorando l’impresa che era riuscita invece a Silvia Cavalleri, vincitrice nel 1996.
Al torneo prendono parte 156 concorrenti. Gli incontri di match play si svolgeranno su 18 buche con la finale su 36.
LA VIGILIA - Virginia Elena Carta partecipa all’US Womens Amateur (7-13 agosto), un major femminile per dilettanti, in programma sul tracciato del San Diego Golf Club a Chula Vista in California.
L’azzurra lo scorso anno si è classificata al secondo posto superata in finale per 1 up dalla coreana Eun Jeong Seong, sfiorando l’impresa che era riuscita invece a Silvia Cavalleri, vincitrice nel 1996. Alla gara prendono parte 156 concorrenti che disputeranno la qualificazione su 36 buche medal, poi le prime 64 classificate accederanno ai match play ad eliminazione diretta, tutti su 18 buche, ad eccezione della finale che ne prevede 36. La maggioranza delle partecipanti (108) ha un’età che varia dai 16 a 20 anni, mentre il secondo gruppo più numeroso è quello di età tra i 21 e i 25 anni (28). Rappresentate 21 nazioni e 29 stati americani.
Nel field buona parte delle migliori amateur del mondo tra le quali ricordiamo due past champions, Kristen Gillman (2014) e Hannah O’Sullivan (2015), giocatrici della squadra Usa di Curtis Cup quali Mariel Galdiano, Alice Hewson e Mika Liu e altre autorevoli candidate al titolo che sono tra le top ten del ranking mondiale: Albane Valenzuela, Jennifer Kupcho, Lilia Kha-Tu Vu, Andrea Lee e Cheyenne Knight. Naturalmente, dopo la grande prova dello scorso anno, Virginia Elena Carta è tra le più quotate nelle previsioni della vigilia. Accompagna l’azzurra l’allenatore Roberto Zappa.
Alessandro Tadini ha ottenuto un brillante secondo posto nel Northern Ireland Open (Challenge Tour) disputato sul percorso del Galgorm Castle (par 71) a Galgorm nell’Irlanda del Nord. L’azzurro è stato superato in finale dal francese Robin Sciot-Siegrist (-4 a -3), 23enne al primo successo nel circuito, in un torneo che si è svolto con una formula innovativa già adottata nell’European Tour, ossia con qualificazione su 54 buche medal e finale tra i primi 24 in classifica che si sono affrontati in uno Shootout su sei buche a eliminazione diretta.
Tadini, settimo in qualifica, come gli altri tra i primi otto della graduatoria è stato ammesso di diritto al secondo turno ed è giunto all’atto conclusivo eliminando nell’ordine l’olandese Daan Huizing (0 a +4), l’austriaco Matthias Schwab (-2 a -1), leader dopo tre giri, e in semifinale lo scozzese Bradley Neil (-4 a 0). Un turno in più per Robin Sciot-Siegrist, 11° in qualifica, che ha estromesso il connazionale Thomas Linard (-1 a 0), l’inglese Tom Murray (-1 a 0), l’austriaco Luca Nemecz (-3 a -2) e in semifinale il tedesco Christian Braeunig (-4 a -3).
Nella qualificazione, come detto, Tadini settimo con 205 (71 66 68, -8) colpi e Matthias Schwab, 22enne al primo anno di tour, in vetta con 202 (67 71 64, -11) davanti al connazionale Lukas Nemecz, al francese Victor Riu e allo scozzese Ross Kellett (203, -10)). A metà classifica e fuori dallo Shootout, Lorenzo Gagli (70 70 69, -4) e Andrea Pavan (69 69 71), 28.i con con 209 (-4), e in bassa Nicolò Ravano, 72° con 220 (69 71 80, +7).
Sono usciti al taglio, caduto a 142 (par), Guido Migliozzi 74° con 143 (69 74, +1), Aron Zemmer 104° con 145 (71 74, +3), Michele Ortolani 109° con 146 (75 71, +4), Andrea Maestroni (69 78) e Filippo Bergamaschi (70 77) 121.i con 147 (+5), Matteo Delpodio 134° con 150 (4 76, +6) e Luca Cianchetti 149° con 154 (79 75, +12).
TERZO GIRO - Alessandro Tadini, settimo con 205 (71 66 68, -8) colpi ha guadagnato l’accesso allo Shootout finale al quale sono stati ammessi i primi 24 concorrenti classificati dopo tre giri nel Northern Ireland Open (Challenge Tour) sul percorso del Galgorm Castle (par 71) a Galgorm nell’Irlanda del Nord.
Ha concluso in testa con 202 (67 71 64, -11) il 22enne austriaco Matthias Schwab, al primo anno nel circuito, rinvenuto con un 64 (-7, con sette birdie) che ha preso un colpo di margine sul connazionale Lukas Nemecz, sul francese Victor Riu e sullo scozzese Ross Kellett (203, -10) e due sull’inglese Tom Murray e sullo scozzese Bradley Neil (204, -9). A metà classifica e fuori dallo Shootout, Lorenzo Gagli (70 70 69, -4) e Andrea Pavan (69 69 71), 28.i con con 209 (-4), e in bassa Nicolò Ravano, 72° con 220 (69 71 80, +7).
Sono usciti al taglio, caduto a 142 (par), Guido Migliozzi 74° con 143 (69 74, +1), Aron Zemmer 104° con 145 (71 74, +3), Michele Ortolani 109° con 146 (75 71, +4), Andrea Maestroni (69 78) e Filippo Bergamaschi (70 77) 121.i con 147 (+5), Matteo Delpodio 134° con 150 (4 76, +6) e Luca Cianchetti 149° con 154 (79 75, +12). Il montepremi è di 185.000 euro.
SECONDO GIRO - Alessandro Tadini al nono posto con 137 (71 66, -5) colpi e Andrea Pavan al 12° con 138 (69 69, -4) dopo il secondo giro del Northern Ireland Open (Challenge Tour) in svolgimento al Galgorm Castle (par 71) di Galgorm nell’Irlanda del Nord, dove sono a metà classifica Nicolò Ravano (69 71) e Lorenzo Gagli (70 70), 30.i con 140 (-2).Al comando con 134 (-8) lo scozzese Ross Kellett (68 66) e l’inglese Tom Murray (67 67) seguiti con 135 (-7) dall’austriaco Lukas Nemecz e con 136 (-6) dai francesi Victor Riu e Thomas Linard, dall’olandese Darius Van Driel, dall’inglese Matthew Nixon e dallo spagnolo Emilio Cuartero.
Sono usciti al taglio, caduto a 142 (par), Guido Migliozzi 74° con 143 (69 74, +1), Aron Zemmer 104° con 145 (71 74, +3), Michele Ortolani 109° con 146 (75 71, +4), Andrea Maestroni (69 78) e Filippo Bergamaschi (70 77) 121.i con 147 (+5), Matteo Delpodio 134° con 150 (4 76, +6) e Luca Cianchetti 149° con 154 (79 75, +12). Il montepremi è di 185.000 euro.
PRIMO GIRO - Andrea Maestroni, Andrea Pavan, Nicolò Ravano e Guido Migliozzi, al 24° posto con 69 (-2), hanno realizzato il miglior score tra gli italiani in campo nel Northern Ireland Open (Challenge Tour) in svolgimento al Galgorm Castle (par 71) di Galgorm nell’Irlanda del Nord. Al vertice con 66 (-5) un terzetto composto dal portoghese Ricardo Santos e dagli inglesi Gary King e Nick McCarthy seguito con 67 (-4) da otto concorrenti tra i quali l’olandese Daan Huizing, il francese Victor Riu e l’austriaco Matthias Schwab.
Al 44° posto con 70 (-1) Lorenzo Gagli e Filippo Bergamaschi, quindi al 68° con 71 (par) Aron Zemmer e Alessandro Tadini, al 125° con 74 (+1) Matteo Delpodio e al 132° con 75 (+4) Michele Ortolani. Giro da dimenticare per Luca Cianchetti, 154° con 79 (+8), reduce dall’ottava piazza nel Porsche European Open (European Tour). Il montepremi è di 185.000 euro.
LA VIGILIA - Luca Cianchetti, dopo la splendida prova con l’ottavo posto nel Porsche European Open (European Tour), ha ora l’opportunità di prendere parte a un torneo del Challenge Tour, il Northern Ireland Open (10-13 agosto) che avrà luogo al Galgorm Castle di Galgorm nell’Irlanda del Nord. Insieme al modenese saranno al via anche Lorenzo Gagli, Matteo Delpodio, Alessandro Tadini, Andrea Pavan, Nicolò Ravano, Andrea Maestroni, Guido Migliozzi, Michele Ortolani e Aron Zemmer.
In campo quattro vincitori stagionali: gli inglesi Paul Howard e Garrick Porteous, l’argentino Estanislao Goya e lo svizzero Joel Girrbach. Altri possibili protagonisti lo scozzese Scott Henry, lo svedese Jens Dantorp, i francesi Clément Sordet e Victor Riu, l’inglese Matt Ford, il tedesco Moritz Lampert e i gallesi Rhys Davies e Rhys Enoch. Il montepremi è di 185.000 euro. La classifica
Con una grandissima prestazione Francesco Molinari si è classificato al secondo posto con 278 (73 64 74 67, -6) colpi, alla pari con Patrick Reed e con il sudafricano Louis Oosthuizen, nel 99° PGA Championship, quarto e ultimo major stagionale disputato sul tracciato del Quail Hollow Club (par 71) di Charlotte, nel North Carolina.
Ha vinto con 276 (73 66 69 68, -8) Justin Thomas, al primo titolo in un torneo del grande slam, dopo un ultimo giro in cui è stato espresso, da coloro che hanno lottato per la vittoria, un gioco di eccellente levatura tecnica. Altri protagonisti Rickie Fowler e il giapponese Hideki Matsuyama, quinti con 279 (-5), e Kevin Kisner, settimo con 280 (-4), che ha mancato il secondo posto in solitudine quando ha spedito la palla nel ruscello di fianco all’ultimo green.
Il record di Molinari - Molinari è stato in corsa fino all’ultima buca e ha eguagliato il miglior risultato di un italiano in un major ottenuto da Costantino Rocca nell’Open Championship del 1995, quando fu superato al playoff da John Daly. Inoltre con questa prova ha dimostrato ancora una volta di poter competere con l’élite mondiale e di essere in grado di potersi imporre anche in tale tipo di eventi. In precedenza era giusto nono nell’Open Championship (2013) e decimo in questo major che ha affrontato per la nona volta consecutiva, unico in cui non è mai uscito al taglio.
Ha dato una svolta alla sua gara nel secondo e nel quarto giro segnando in entrambe le occasioni il miglior score di giornata, prima con un 64 (-7) e poi con un 67 (-4) ottenuto anche da altri quattro concorrenti.
"E’ stato un grande giorno" ha commentato. "Ho iniziato molto bene con un birdie e sono andato avanti deciso. Guardavo la classifica, ma l’ho fatto con interesse solo dopo i quattro birdie tra la 11ª e la 15ª. Peccato per il colpo perso alla buca 16, ma è stato veramente fantastico stare a competere con i primi. Dopo la partenza di ieri con un doppio bogey e due bogey era molto difficile recuperare, però a tre buche dalla fine ero con i leader. Mi vien da pensare a cosa sarebbe successo se avessi avuto un paio di colpi in meno nello score, ma sono lo stesso molto felice. Il campo non ha permesso molto. Ho disputato 33 major e credo che questo sia stato il percorso il più impegnativo affrontato sino ad oggi".
Molinari è salito dal 21° al 16° posto nel world ranking, a due sole posizioni dal 14,° il punto più alto che ha raggiunto in carriera. Con i 784.000 dollari guadagnati, la cifra maggiore raccolta in un torneo, è ora 24° (da 40°) nella money list americana ($ 2.700.631) e ha fatto un bel salto anche in FedEx Cup (da 39° 29°) grazie ai 230 punti acquisiti
Undici mesi da incorniciare - A settembre 2016 con il secondo successo nell’Open d’Italia, il quarto nell’European Tour, sono iniziati undici mesi da incorniciare per Molinari culminati al Quail Hollow Club. Il 34enne torinese è stato completamente cambiato dall’esperienza americana, dove ha perfezionato il suo gioco, ha acquisito una maggiore convinzione e, soprattutto, ha espresso al meglio tutte le sue doti tecniche ed agonistiche, in parte perché naturali e in parte probabilmente sollecitato dalla presenza in ogni gara dei migliori giocatori del pianeta. Ha anche selezionato attentamente i suoi obiettivi, dosando le energie e trovandosi quasi sempre pronto nei grandi appuntamenti.
Eloquenti i risultati seguiti all’impresa del Golf Club Milano. Nell’European Tour, dove ha giocato tre volte, è giunto secondo nel BMW PGA Championship e quarto nel World Tour Championship, mentre negli Stati Uniti è stato più volte protagonista. Ottime le performance nello Shriners Open (quarto), nel Players Championship (sesto) considerato, come il BMW PGA continentale, alla stregua di un quinto major e nell’Arnod Palmer Invitational (settimo), altro evento di prestigio. Da aggiungere in sesto posto nel WGC HSBC Champions, (che vinse nel 2010), e una nota significativa: in 18 gare disputate, oltre alle quattro top ten, in altre otto occasioni è terminato tra i primi 24 classificati.
Big in panne - Non hanno brillato i giocatori più attesi. Troppo alti e bassi per l’australiano Jason Day, nono con 283 (-1), mentre l’orgoglio e un 67 hanno portato Dustin Johnson, numero uno mondiale, dal 47° al 13° posto con 284 (par) affiancato da Brooks Koepka, dall’inglese Paul Casey e dallo svedese Henrik Stenson. E’ salito dal 47° al 22° il nordirlandese Rory McIlroy, che questa volta non si è trovato a suo agio, come sperava alla vigilia, su un percorso dove aveva vinto due gare del PGA Tour stabilendo in un’occasione il record del campo (61 nel 2015). L’ambizione di Jordan Spieth, 28° con 286 (+2), di divenire a 24 anni il giocatore più giovane a completare il "grande slam", essendosi già imposto negli altri tre major, è praticamente svanita dopo il secondo giro con due score non alla sua altezza. Molto deludenti lo spagnolo Jon Rahm, 58° con 291 (+7), e l’australiano Adam Scott, 61° con 292 (+8). Hanno fatto peggio, uscendo dal taglio, Bubba Watson, Phil Mickelson, l’inglese Justin Rose, e lo spagnolo Sergio Garcia.
La volata finale di Thomas - Justin Thomas ha iniziato il giro finale a due colpi da Kevin Kisner affrontando le prime buche con molta prudenza e perdendo anche un colpo in avvio. Ha cambiato passo con un birdie alla buca sette ed è passato a condurre quando ha realizzato il quarto, nell’arco di sette green, alla 13ª. Forse il segno di un destino vincente alla 10ª, perché la palla è rimasta in bilico sul bordo, calando quasi al termine dei dieci secondi consentiti per la validità del birdie. Poi alla 13ª ha effettuato un colpo magistrale imbucando l’approccio e alla 17ª ha chiuso il conto con il sesto birdie giocando con tranquillità l’ultima buca in cui si è concesso il lusso del terzo bogey (68, -3).
"Sono stati due - ha detto - i momenti decisivi della giornata. Il primo quando ho evitato il doppio bogey alla prima buca. Un colpo perso non è stato drammatico, due probabilmente si. Il secondo quando ho effettuato il chip-in alla 13ª: quel birdie ha cambiato tutto, anche per i miei avversari. Sono rimasto sempre calmo durante la gara e credo che questa sia stata la chiave del successo".
Justin Thomas, 24enne di Louisville (Kentucky) al quinto successo in carriera, è venuto prepotentemente alla ribalta i con tre titoli conseguiti a inizio stagione. Figlio d’arte è stato proprio il padre Mike, professionista di circolo, il primo ad abbracciarlo dopo il successo per il quale ha ricevuto il Wanamaker Trophy e un assegno di 1.890.000 dollari su un montepremi di 10.500.000 dollari, balzando al sesto posto del world ranking. Secondo nell’ordine di merito e nella FedEx Cup, potrà disputare questo major a vita e gli altri tre nei prossimi cinque anni.
TERZO GIRO - Francesco Molinari, settimo con 211 (73 64 74, -2), è rimasto in alta classifica a un giro dal termine del 99° PGA Championship, quarto e ultimo major stagionale che si sta disputando sul tracciato del Quail Hollow Club (par 71) di Charlotte, nel North Carolina.
L’azzurro è a cinque colpi dal leader Kevin Kisner (206 - 67 67 72, -7), che ha rallentato visibilmente dopo i due 67 (-4) d’apertura. E’ riuscito tuttavia a restare in vetta da solo distaccando di un colpo il giapponese Hideki Matsuyama, che lo affiancava dopo due giri, ora secondo con 207 (-6) insieme a Chris Stroud. In quarta posizione con 208 (-5) Justin Thomas e il sudafricano Louis Oosthuizen, anche loro candidati al titolo, mentre sarà compito arduo per gli altri rimontare, pure se la matematica lascia in corsa sia Grayson Murray, sesto con 210 (-3), che il gruppo di Molinari che comprende Patrick Reed, Scott Browne, Gary Woodland e il canadese Graham DeLaet, autore con un 68 (-3) del miglior score di giornata.
Verdetto negativo probabilmente già emesso per Rickie Fowler, 12° con 212 (-1), e sicuramente per gli altri big che avevano ambizioni ben diverse e ora destinati solo a poter migliorare la classifica. Ha ceduto l’australiano Jason Day, da terzo a 16° con 213 (par), stesso score dell’inglese Paul Casey, e hanno ritardi maggiori lo svedese Henrik Stenson, 18° con 214 (+1), Jordan Spieth, numero due del world ranking, che ha fallito l’obiettivo di diventare a 24 anni il più giovane autore del "grande slam", e lo spagnolo Jon Rahm, 37.i con 216 (+3), Dustin Johnson numero uno mondiale, e il nordirlandese Rory McIlory, numero quattro, 47.i con 217 (+4), e l’australiano Adam Scott, 68° con 221 (+8).
Kevin Kisner, 33enne di Aiken (South Carolina) con due successi nel PGA Tour, per 15 buche ha progressivamente aumentato il vantaggio portandosi a "meno 10" con tre birdie e un bogey, poi ha ridato fiato agli avversari con un doppio bogey e un bogey nelle ultime tre per il 72 (+1). In altalena anche i due giocatori che lo seguono, entrambi vincitori domenica scorsa: Hideki Matsuyama, numero tre al mondo, (un birdie e tre bogey per il 73, +3) a segno nel Bridgestone Invitational e Chris Stroud (quattro birdie e altrettanti bogey per il 71, par) impostosi nel Barracuda Championship. La cabala non assegna loro tante possibilità di successo: infatti solo 11 giocatori nella storia hanno conseguito un major dopo un titolo la settimana precedente, l’ultimo Rory McIlory nel 2014 (WGC Bridgestone e PGA Championship).
Francesco Molinari, che dopo la conclusione al mattino del secondo turno, sospeso la sera precedente, è sceso dal quarto al quinto posto, perché Chris Stroud lo ha sorpassato raggiungendo Jason Day al terzo approfittando delle cinque buche che aveva ancora da giocare, ha iniziato molto male con la sequenza doppio bogey-bogey-bogey. Malgrado la disavventura ha reagito con generosità e alla settima buca ha recuperato un colpo dopo due birdie e un bogey. Nel rientro è rimasto sul "più tre" annullando altri due bogey con due birdie (74). Il montepremi è di 10.500.000 dollari.
SECONDO GIRO - Gran rimonta di Francesco Molinari volato dal 44° al quinto posto con 137 (73 64, -5) colpi, dopo un parziale di 64 (-7) miglior score di giornata, nel 99° PGA Championship, quarto e ultimo major stagionale che si sta disputando sul tracciato del Quail Hollow Club (par 71) di Charlotte, nel North Carolina. L’azzurro è a tre colpi dai due leader con 134 (-8), il giapponese Hideki Matsuyama (70 64), numero tre mondiale e l’altro autore di un 64, e Kevin Kisner (67 67), che sono seguiti dall’australiano Jason Day e da Chris Stroud (136, -6).
E’ al quinto posto anche il sudafricano Louis Oosthuizen e sono al settimo con 139 (-3) Rickie Fowler, Justin Thomas e l’inglese Paul Casey, quindi all’11° con 141 (-1) Brooks Koepka e al 18° con 142 (par) Patrick Reed.
Sono piuttosto labili le speranze di competere per il titolo di Dustin Johnson, leader del world ranking, del nordirlandese Rory McIlroy, numero quattro, e dello svedese Henrik Stenson, 31.i con 144 (+2), mentre è praticamente tramontata per il numero due Jordan Spieth, 46° con 145 (+3), la possibilità di divenire a 24 anni il più giovane giocatore a completare il "grande slam" avendo già vinto gli altri tre major. E’ in bilico sulla linea del taglio l’australiano Adam Scott, 70° con 147 (+5), e lasceranno la gara l’inglese Justin Rose, 78° con 148 (+6), Bubba Watson, il nordirlandese Graeme McDowell e lo spagnolo Rafa Cabrera Bello, 86.i con 149 (+7), l’iberico Sergio Garcia, 97° con 150 (+8), e Phil Mickelson, 120° con 153 (+11).
Hideki Matsuyama, 25enne nato nella città che si chiama proprio Matsuyama nella prefettura di Ehime, vincitore domenica scorsa del WGC Bridgestone Invitational e con nel palmarés un altro WGC, tre titoli nel PGA Tour e otto nel Japan Tour, ha segnato sette birdie senza bogey. Kevin Kisner, 33enne di Aiken (South Carolina) due successi nel PGA Tour, ha giocato di mattina e ha realizzato il secondo 67 (-4) consecutivo con un eagle, tre birdie e un bogey, rimanendo poi leader in club house per il resto della giornata.
Francesco Molinari, partito dalla buca 10, ha iniziato a gran ritmo per rimediare al 73 (+2) del turno iniziale. Ha aperto con due birdie ai quali ne ha aggiunti altri due prima del giro di boa. Dopo due buche nel rientro c’è stata la sospensione per pioggia. Tornato in campo l’azzurro ha ripreso con la stessa intensità ed è sceso di altri tre colpi sotto par con un eagle e un birdie in sequenza. Il montepremi è di 10.500.000 dollari.
PRIMO GIRO - Francesco Molinari ha iniziato al 44° posto con 73 (+2) colpi il 99° PGA Championship, quarto e ultimo major stagionale che si sta disputando sul tracciato del Quail Hollow Club (par 72) di Charlotte, nel North Carolina.
Guidano con 67 (-4) colpi una classifica in cui quasi tutti i big sono in buona posizione Kevin Kisner e il danese Thorbjorn Olesen, seguiti con 68 (-3) da Brooks Koepka, Chris Stroud, D.A. Points, Grayson Murray e Gary Woodland. All’ottavo posto con 69 (-2), Rickie Fowler, Patrick Reed e l’inglese Paul Casey, al 15° con 70 (-1) Dustin Johnson, leader mondiale, il giapponese Hideki Matsuyama, numero tre, l’australiano Jason Day e lo spagnolo Jon Rahm e al 25° con 71 (par) Zach Johnson, Matt Kuchar e l’australiano Adam Scott. Un colpo in più (33.i con 72, +1) per il nordirlandese Rory McIlroy, recordman del percorso con 61 (2015), e per Jordan Spieth, numero due del ranking, che in caso di successo diventerebbe, a 24 anni e 17 giorni, il più giovane autore del "grande slam" avendo vinto già gli altri tre major. Ritardi pesanti per l’iberico Sergio Garcia, 80° con 75 (+4), per l’inglese Justin Rose, 95° con 75 (+5), per Bubba Watson, 108° con 77 (+6), e per Phil Mickelson, 127° con 79 (+8).
Kevin Kisner e Thorbjorn Olesen hanno marciato di pari passo con sei birdie e due bogey. Francesco Molinari, che partecipa per la nona volta consecutiva al torneo dove nel 2009 è terminato decimo, ha perso un colpo in uscita con due bogey (buche 4 e 8) e un birdie (7ª), poi un altro bogey (14ª) ha fissato il 73. Il montepremi è di 10.500.000 dollari.
LA VIGILIA - Scatta al Quail Hollow Club di Charlotte, nel North Carolina, il 99° PGA Championship (10-13 agosto), quarto e ultimo major stagionale, con un field di altissimo profilo che comprende 49 dei primi 50 giocatori del world ranking. Tra costoro Francesco Molinari (numero 21), per la nona volta consecutiva presente al torneo, unico major in cui non ha subito tagli e dove vanta quale miglior risultato un decimo posto nel 2009. Il torinese è atteso a una prova tonica, soprattutto basata sul gioco fatto vedere negli ultimi due giri la scorsa settimana al WGC Bridgestone Invitational ed è molto probabile che non paghi, come in Ohio, lo scotto di una partenza lenta, avendo ritrovato il ritmo di gara.
Jordan Spieth, numero due mondiale, e Hideki Matsuyama, numero tre, si sono divisi le attenzioni della vigilia come candidati più autorevoli al titolo, Il giapponese riceve più consensi per il gioco mostrato ad Akron e per la facilità con cui ha battuto la concorrenza nel giro finale del WGC. Spieth, forse meno brillante in campo, è sicuramente un gradino sopra per le motivazioni: infatti ha l’opportunità a soli 24 anni di completare il "grande slam" avendo già vinto gli altri tre major.
Il torneo a maggio - Insieme alle previsioni, a Charlotte ha tenuto banco un altro argomento ossia la proposta di anticipare a maggio il torneo, in modo da avere un major al mese a iniziare da aprile. Quanto mai favorevole il nordirlandese Rory McIlroy, numero quattro del ranking, che tra i favoriti trova spazio quasi quanto i citati Spieth e Matsuyama.
"Ritengo - ha detto - che sia un’idea fantastica per il calendario golfistico: anticipare tutti i major per poi lasciare spazio e FedEx Cup, Presidents Cup e Ryder Cup, quando si disputa, tra fine agosto e settembre. Sono stato un gran sostenitore di questo cambio sin da quando ne ho sentito parlare e ora sono della mia idea praticamente tutti i giocatori". Il nordirlandese, due volte vincitore del PGA Championship (2012-2014), detiene con 61 colpi (2015) il record del percorso dove si è imposto in due occasioni diverse dal major. "E’ un campo in cui mi sono sempre trovato comodo e credo sarà nuovamente così, sebbene siano state apportate varianti piuttosto significative. Sono molto fiducioso: il gioco è notevolmente migliorato e mi sento in buone condizioni di forma".
Gli altri favoriti - Quando è di scena l’élite mondiale può accadere qualsiasi cosa e quindi, sebbene non siano al top, è un po’ difficile non pensare che gli altri sette giocatori nella top ten del world ranking, oltre ai tre citati sopra, non possano emettere l’acuto anche se non lo fanno da qualche tempo. Ci riferiamo a Dustin Johnson, numero uno, e a coloro che occupano i posti dal quinto al decimo, ossia gli spagnoli Sergio Garcia, che disputerà il prossimo Open d’Italia, e Jon Rahm, l’australiano Jason Day, gli svedesi Henrik Stenson e Alex Noren e l’americano Rickie Fowler. Allargando la lista ecco Matt Kuchar, Brooks Koepka, Zach Johnson, Charley Hoffman, l’australiano Adam Scott, il belga Thomas Pieters e l’inglese Paul Casey. Ha invece scarse possibilità di ripetersi Jimmy Walker, campione uscente, che sorprese tutti lo scorso anno senza poi vincere più nulla sino a oggi. Il montepremi è di 10.500.000 dollari.
Il percorso - Il campo, aperto nel 1959 e disegnato dall’architetto George W. Cobb, è stato rivisitato nel 1986 da Arnold Palmer. Successivamente ci sono stati due interventi di Jim Fazio (1997 e 2003) e poi sono stati effettuati importanti lavori negli ultimi quindici mesi con il totale rifacimento delle prime due buche, con la quinta abbreviata da par 5 a par 4, con la buca 11 a cui sono stati aggiunti dei bunker e con altre modifiche di minore entità.
Il torneo su Sky - Il PGA Championship viene teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 10 agosto, dalle ore 19 alle ore 1 (Sky Sport 3 HD); venerdì 11, dalle ore 19 alle ore 1 (Sky Sport Plus HD); sabato 12, dalle ore 20 alle ore 1 (Sky Sport Plus HD); domenica 13, dalle ore 20 alle ore 1 (Sky Sport 3 HD).
Il campione spagnolo Sergio Garcia, numero cinque mondiale e vincitore ad aprile del Masters, parteciperà per la prima volta all’Open d’Italia, in programma dal 12 al 15 ottobre sul percorso del Golf Club Milano, anticipato mercoledì 11 ottobre dalla tradizionale Pro Am. Per il secondo anno consecutivo la massima competizione golfistica nazionale, giunta alla 74esima edizione, ospiterà il campione Masters: lo scorso anno gareggiò l’inglese Danny Willett che fece onore al titolo contendendo sino all’ultima buca il successo a Francesco Molinari. Con l’ufficializzazione della presenza di Garcia, comincia così a prendere forma il field del torneo dell’European Tour, che si preannuncia di altissimo profilo. Inserito tra gli otto eventi delle Rolex Series e per la prima volta con un montepremi di 7 milioni di dollari, anche quest’anno l’Open d’Italia avrà ingresso gratuito, nell’ottica di una maggiore diffusione del golf, obiettivo centrale del Progetto Ryder Cup 2022.
Sarà l’undicesima e ultima gara dell’Italian Pro Tour 2017, il circuito di gare nazionali e internazionali curate dal Comitato Organizzatore Open Professionistici FIG che contribuisce allo sviluppo del movimento con eventi che associano l‘aspetto agonistico all’impatto promozionale.
Il palmarés - Il 37enne di Castellon, professionista dal 1999, a inizio carriera fu ritenuto un possibile antagonista di Tiger Woods. Il Tiger dei tempi d’oro però era difficilmente avvicinabile, ma lo spagnolo lo ha messo sotto pressione in alcune occasioni e ha trovato comunque il suo spazio, raggiungendo l’apice della sua bella carriera quando, ad aprile scorso, si è imposto nel Masters, superando nello spareggio l’inglese Justin Rose, campione olimpico. Nel suo palmarès, prima di arrivare ad Augusta, nove successi nel PGA Tour, tredici nell’European Tour, quattro nell’Asian Tour e altri cinque in giro per il mondo compresi due Nedbank Golf Challenge. Nella classifica mondiale è stato anche al secondo posto, sulla scia di Woods, a novembre del 2008 dopo aver vinto l’HSBC Champions.
"Non vedo l'ora di partecipare all’Open d’Italia" ha detto l’iberico, che domenica scorsa si è sposato in Texas con l’americana Angela Akins, giornalista sportiva e grande appassionata di golf. "Il torneo è nelle gare d’élite del calendario continentale e ha aumentato il suo prestigio - ha aggiunto Garcia - si giocherà su un campo fantastico e sarà un evento imperdibile per gli appassionati italiani". Tra i protagonisti del Team Europa in otto edizioni di Ryder Cup (con 22,5 punti conquistati), lo spagnolo ha espresso il suo pensiero sulla Ryder Cup 2022 assegnata all’Italia: "E’ un evento straordinario che porta tanto al Paese ospitante e alla sua gente. La sfida tra i migliori giocatori del mondo è qualcosa di veramente speciale: suscita sensazioni indescrivibili e irripetibili e l’Italia avrà la fortuna di vivere in futuro tali emozioni".
Costantino Rocca si è classificato al 52° posto con 225 (75 74 76, +12) colpi nello Scottish Senior Open (Senior Tour) svoltosi sul percorso del Renaissance Club (par 71) a North Berwick in Scozia.
Ha vinto con una corsa di testa il 51enne inglese Paul Broadhurst (200 - 66 67 67, -13), al terzo titolo nel circuito, dopo una lunga carriera nell’European Tour con sei successi. In seconda posizione con 203 (-10) l’australiano Mike Harwood, in terza con 205 (-8) lo scozzese Gary Orr, l’inglese Barry Lane e il sudafricano Chris Williams, in sesta con 206 (-7) lo svedese Magnus P. Atlevi e in settima con 207 (-6) l’inglese Paul Eales, che difendeva il titolo. Al vincitore è andato un assegno di 41.816 euro su un montepremi di 280.000 euro.
SECONDO GIRO - Costantino Rocca, è sceso dal 41° al 47° posto con 149 (75 74, +7) colpi nello Scottish Senior Open (Senior Tour) che si sta disputando sul percorso del Renaissance Club (par 71) a North Berwick in Scozia.
E’ rimasto al comando con 133 (66 67, -9) l’inglese Paul Broadhurst che ha un colpo di vantaggio sullo svedese Magnus P. Atlevi (134, -8). Al terzo posto con 136 (-6) il sudafricano Chris Williams e l’australiano Mike Harwood e al quinto con 137 (-5) il gallese Mark Mouland e l’irlandese Brendan McGovern. Non ha più chances di confermare il titolo l’inglese Paul Eales, ottavo con 139 (-3). Il montepremi è di 280.000 euro.
PRIMO GIRO - Costantino Rocca, 41° con 75 (+4) colpi, è oltre metà classifica nello Scottish Senior Open (Senior Tour) che si sta disputando sul percorso del Renaissance Club (par 71) a North Berwick in Scozia.
E’ al vertice con 66 (-5) l’inglese Paul Broadhurst davanti all’australiano Mike Harwood e allo svedese Magnus P. Atlevi, secondi con 67 (-4). Al quarto posto con 68 (-3) l’inglese Carl Mason, recordman di successi nel circuito con 25, e al quinto con 69 (-2) lo statunitense Tim Thelen e gli inglesi Paul Wesseling e Barry Lane. Al decimo con 71 (par) l’altro inglese Paul Eales, che difende il titolo. Il montepremi è di 280.000 euro.
LA VIGILIA - Costantino Rocca partecipa allo Scottish Senior Open (4-6 agosto) che si disputa sul percorso del Renaissance Club a North Berwick in Scozia.
Saranno nel field il gallese Ian Woosnam, lo scozzese Sam Torrance, gli inglesi Paul Eales, che difende il titolo, Paul Broadhurst, Philip Golding, Paul Wesselingh e Carl Mason, recordman di vittorie sul circuito con 25, lo svizzero André Bossert, il gallese Stephen Dodd vincitore del Senior Italian Open, gli spagnoli Santiago Luna e Miguel Angel Martin e lo statunitense Tim Thelen. Il montepremi è di 280.000 euro.
Vittoria annnunciata della coreana In-Kyung Kim nel Ricoh Womens British Open, il quarto dei cinque major stagionali femminili disputato sul percorso del Kingsbarns Golf Links (par 72) a Fife in Scozia senza la partecipazione di proettes italiane.
In-Kyung Kim ha iniziato il giro finale con sei colpi di vantaggio sulle prime inseguitrici e ha concluso con 270 (65 68 66 71, -18) colpi, badando nel giro finale soltanto a contenere un possibile ritorno delle avversarie. Ci ha provato l’inglese Jodi Ewart Shafford, eguagliando con 64 (-8) il record del campo, ma le sono mancati due colpi per l’aggancio (272, -16).
Al terzo posto con 275 (-13) Michelle Wie, la tedesca Caroline Masson e l’inglese Georgia Hall, al sesto con 276 (-12) la coreana Jenny Shin e al settimo con 277 (-11) Stacy Lewis, la coreana Hyo-Joo Kim, la cinese Shanshan Feng e la svedese Anna Nordqvist, le ultime due autrici di un bel salto dal 22°. Un colpo in più per Lexi Thompson, numero due mondiale, e per la coreana Inbee Park, 11.e con 278 (-10). Non hanno brillato la coreana So Yeon Ryu, leader del Rolex ranking, 43ª con 284 (-4), e la canadese Brooke M. Henderson, 49ª con 285 (-3).
In-Kyung Kim, 29enne di Seoul, ha siglato il primo major in carriera che si aggiunge ai sei titoli nel LPGA Tour, Ha concluso la sua volata con un 71 (-1) frutto di due birdie, un bogey e molta attenzione.
TERZO GIRO - La coreana In-Kyung Kim (199 - 65 68 66, -17) ha fatto il vuoto nel Ricoh Womens British Open, il quarto dei cinque major stagionali femminili, che si sta svolgendo sul percorso del Kingsbarns Golf Links (par 72) a Fife in Scozia e dove non sono presenti proettes italiane.
La 29enne di Seoul, sei titoli nel LPGA Tour, ha messo una seria ipoteca sul possibile suo primo major girando in 66 (-6) colpi, con sei birdie senza bogey, e lasciando a sei colpi l’inglese Georgia Hall e la thailandese Moriya Jutanugarn (205, -11), quest’ultima sorella di Ariya, numero tre mondiale uscita al taglio. Moriya da qualche mese è sempre tra le protagoniste e sembra voler recuperare il tempo perduto dopo che da dilettante era considerata il gioiello di famiglia.
Al quarto posto con 206 (-10) la coreana Inbee Park e la statunitense Ally McDonald e al sesto con 207 (-9) l’altra americana Stacy Lewis.
Hanno perso terreno la statunitense Lexi Thompson, numero due del Rolex ranking, 13ª con 209 (-7), e la cinese Shanshan Feng, 22ª con 210 (-6). E’ risalita dal 65° al 31° posto la coreana So Yeon Ryu, leader mondiale, dove ha la compagnia della canadese Brooke M. Henderson ed è rimasta in coda la neozelandese Lydia Ko, 64ª con 216 (par). Il montepremi è di 3.250.000 dollari.
SECONDO GIRO - La coreana In-Kyung Kim è salita dal secondo al primo posto con 133 (65 68, -11) colpi nel Ricoh Womens British Open, il quarto dei cinque major stagionali femminili, che si sta svolgendo sul percorso del Kingsbarns Golf Links (par 72) a Fife in Scozia e dove non sono presenti proettes italiane.
La seguono a due colpi Lexi Thompson, numero due mondiale, e l’inglese Georgia Hall (135, -9) e a tre Ally McDonald (136, -8). In quinta posizione con 137 (-7) Mo Martin, l’inglese Jodi Ewart Shadoff e le coreane Ha Na Jang e Chella Choi. E’ volata dal 50° a nono posto con 138 (-6) la cinese Shanshan Feng, mentre ha ceduto Michelle Wie, in vetta nel giro iniziale e ora 21ª con 140 (-4), dopo un 76 (+4). Stesso score anche per la canadese Brooke M. Henderson.
Hanno evitato il taglio con l’ultimo punteggio utile la coreana So Yeon Ryu, leader mondiale, e la neozelandese Lydia Ko, numero cinque, 65.e con 143 (-1). E’ uscita la thailandese Ariya Jutanugarn, numero tre del Rolex ranking e campionessa in carica, 116ª con 148 (+4). Il montepremi è di 3.250.000 dollari.
PRIMO GIRO - La statunitense Michelle Wie è al comando con 64 (-8) colpi nel Ricoh Womens British Open, il quarto dei cinque major stagionali femminili, che si sta svolgendo sul percorso del Kingsbarns Golf Links (par 72) a Fife in Scozia e dove non sono presenti proettes italiane. Al secondo posto con 65 (-7) la coreana In-Kyung Kim, al terzo con 66 (-6) Lindy Duncan e al quarto con 67 (-5) Lexi Thompson, numero due mondiale, Marissa Steen, le inglesi Mel Reid e Jodi Ewart Shadoff, l’olandese Anne Van Dam e la coreana Chella Choi.
Sono in netto ritardo le altre favorite, oltre alla Thompson: infatti la canadese Brooke M. Henderson è 33ª con 70 (-2), la coreana So Yeon Ryu, leader del Rolex Ranking, la thailandese Ariya Jutanugarn, numero tre e campionessa uscente, e la cinese Shanshan Feng sono 50.e con 71 (-1). Ancora in panne la neozelandese Lydia Ko, 94ª con 73 (+1).
Michelle Wie, 28enne hawaiana di Honolulu, con quattro titoli nel LPGA Tour comprensivi di un major, ma a digiuno di vittorie da tre anni, ha realizzato nove birdie e un bogey. Il montepremi è di 3.250.000 dollari.
LA VIGILIA - La thailandese Ariya Jutanugarn, numero tre mondiale, difende il titolo nel Ricoh Womens British Open (3-6 agosto) il quarto dei cinque major stagionali femminili, che avrà luogo sul percorso del Kingsbarns Golf Links a Fife in Scozia e dove non saranno presenti proettes italiane.
Difficile prevedere un bis della thailandese, che non attraversa un gran momento tanto da aver perso una posizione nel ranking proprio questa settimana, mentre sono alte le quotazioni della coreana So Yeon Ryu, numero uno, che ha vinto il primo major (Ana Inspiration) e di Lexi Thompson, neo numero due. A segno nell’US Womens Open, l’altra coreana Sung Hyun Park si propone per la doppietta, mentre non sembra avere molte chance Danielle Kang, che ha fatto suo a sorpresa il LPGA Championship, il secondo major della serie, per poi praticamente scomparire.
Tra le prime dieci del Rolex ranking sono abbastanza toniche anche la cinese Shanshan Feng e la canadese Brooke M. Henderson, mentre non vanno affatto bene le cose per la neozelandese Lydia Ko, che continua a discendere i gradini nella scala dei valori mondiali (quinta) e che dopo l’infezione all’occhio e il conseguente stop non ha trovato più i ritmi che l’avevano portata fino a qualche mese addietro sul trono femminile.
Tra le altri possibili protagoniste Cristie Kerr e Stacy Lewis, le coreane In Gee Chun e Inbee Park, la norvegese Suzann Pettersen, la giapponese Haru Nomura e le australiane Minjee Lee e Karrie Webb, quest’ultima seconda domenica scorsa nello Scottish Open. Da temere per tutte l’ondata coreana: le orientali settimanalmente propongono proettes collaudate e ragazze nuove che cercano spazio. Il bilancio della stagione è eloquente: su 21 tornei le coreane ne hanno firmati undici. Il montepremi è di 3.250.000 dollari. La classifica
E’ stato annullato a causa del maltempo il quarto giro del Vierumäki Finnish Challenge (Challenge Tour) e, di conseguenza, la gara è stata considerata chiusa dopo il terzo e resa definitiva la classifica a quel momento.
Vincitore del torneo, sul percorso del Vierumäki Resort (par 72), nella città da cui il circolo prende il nome in Finlandia, è stato dichiarato il 26enne inglese Paul Howard (199 - 68 65 66, -17) che ha ottenuto così il primo titolo nel circuito In stagione aveva disputato undici gare con due undicesimi posti e sette tagli subiti. Al secondo posto lo svedese Simon Forsstrom (201, -15), al terzo il danese Jeff Winther (202, -14) e al quarto con 203 (-13) gli svedesi Christopher Blomstrand e Oscar Lengden, l’argentino Ricardo Gonzalez e il norvegese Christian Aronsen.
Si sono classificati 53.i con 211 (-5) gli unici due italiani che hanno superato il taglio, Matteo Delpodio (71 70 70) e Alessandro Tadini (69 71 71). Sono usciti: Federico Maccario (70 72), Enrico Di Nitto (72 70) e Nicolò Ravano (71 71), 68.i con 142 (-2), Andrea Pavan (71 72) e Lorenzo Gagli (74 69), 83.i con 143 (-1), Michele Ortolani (77 69) e Francesco Laporta (74 72), 118.i con 146 (+2), e Filippo Bergamaschi, 138° con 148 (77 71, +4).
TERZO GIRO - Il Vierumäki Finnish Challenge (Challenge Tour) che si sta svolgendo sul percorso del Vierumäki Resort (par 72), nella città da cui il circolo prende il nome in Finlandia, è tornato nei tempi programmati. Infatti di primo mattino è stato completato il secondo giro, sospeso per oscurità, e poi si è svolto il terzo dopo il quale Matteo Delpodio (71 70 70) e Alessandro Tadini (69 71 71) sono al 53° posto con 211 (-5).
E’ al vertice con 199 (68 65 66, -17) il 26enne inglese Paul Howard che nelle precedenti undici gare è arrivato undicesimo in due occasioni, subendo però sette tagli. Per ottenere il primo titolo nel circuito dovrà gestire due colpi di vantaggio sullo svedese Simon Forsstrom (201, -15) e tre sul danese Jeff Winther (202, -14). In corsa per il successo anche gli svedesi Christopher Blomstrand e Oscar Lengden, l’argentino Ricardo Gonzalez e il norvegese Christian Aronsen, quarti con 203 (-13).
Sono usciti al taglio, caduto a 141 (-2): Federico Maccario (70 72), Enrico Di Nitto (72 70) e Nicolò Ravano (71 71), 68.i con 142 (-2), Andrea Pavan (71 72) e Lorenzo Gagli (74 69), 83.i con 143 (-1), Michele Ortolani (77 69) e Francesco Laporta (74 72), 118.i con 146 (+2), e Filippo Bergamaschi, 138° con 148 (77 71, +4). Il montepremi è di 180.000 euro.
SECONDO GIRO - Matteo Delpodio, 51° con 141 (71 70, -3), e Alessandro Tadini, stesso "meno 3" dopo 9 buche, sono gli unici due italiani che al momento supererebbero il taglio nel Vierumäki Finnish Challenge (Challenge Tour) che si sta svolgendo sul percorso del Vierumäki Resort (par 72), nella città da cui il circolo prende il nome in Finlandia.
Il secondo giro non è giunto a termine a causa di una sospensione nel pomeriggio per maltempo e si trova in vetta alla classifica provvisoria con 133 (68 65, -11) lo svedese Christofer Blomstrand. Alle sue spalle con 134 il connazionale Simon Forsstrom, il dilettante finlandese Sami Valimaki e con il medesimo "meno 10" il gallese Rhys Enoch, che ha ancora sei buche da giocare.
Sono un colpo oltre la linea attuale del taglio, ma il loro destino è nelle mani dei giocatori che dovranno completare il turno, Federico Maccario (70 72), Enrico Di Nitto (72 70) e Nicolò Ravano (71 71), 66.i con 142 (-2), mentre usciranno Andrea Pavan (71 72) e Lorenzo Gagli (74 69), 82.i con 143 (-1), Michele Ortolani (77 69) e Francesco Laporta (74 72), 119.i con 146 (+2) e Filippo Bergamaschi, 134° con 148 (77 71, +4). Il montepremi è di 180.000 euro.
PRIMO GIRO - Alessandro Tadini, 22° con 69 (-3) colpi, ha realizzato il miglior score tra i dieci italiani in campo nel Vierumäki Finnish Challenge (Challenge Tour) che si sta svolgendo sul percorso del Vierumäki Resort (par 72), nella città da cui il circolo prende il nome in Finlandia.
In una insolita classifica sono al comando dieci concorrenti con 67 (-5) colpi: i finlandesi Janne Kaske, Antti Ahokas e Kalle Samooja, i francesi Adrien Bernadet, Clément Sordet e Mathieu Fenasse, gli inglesi Charlie Ford e Matthew Baldwin, il gallese Rhys Enoch e lo scozzese Jamie McLeary. All’undicesimo posto altri undici giocatori con 68 (-4) tra i quali il cileno Nico Geyger, il sudafricano Erik Van Rooyen, il transalpino Victor Riu e l’inglese Paul Howard.
E’ al 41° posto con 70 (-2) Federico Maccario, quindi al 60° con 71 (-1) Andrea Pavan, Matteo Delpodio e Nicolò Ravano, all’86° con 72 (par) Enrico Di Nitto, al 117° con 74 (+2) Francesco Laporta e Lorenzo Gagli e al 146° con 77 (+5) Filippo Bergamaschi e Michele Ortolani. Il montepremi è di 180.000 euro.
LA VIGILIA - Il Challenge Tour si sposta dalla Svezia alla Finlandia per la disputa del Vierumäki Finnish Challenge (3-6 agosto) che avrà luogo sul percorso del Vierumäki Resort, nella città da cui il circolo prende il nome.
Saranno dieci i giocatori italiani sul tee di partenza: Francesco Laporta, Lorenzo Gagli, Matteo Delpodio, Enrico Di Nitto, Alessandro Tadini, Andrea Pavan, Nicolò Ravano, Federico Maccario, Michele Ortolani e Filippo Bergamaschi, tutti in cerca soprattutto di continuità di rendimento, anche se a turno qualcuno termina sempre in buona posizione di classifica.
Pur con qualche defezione il campo dei partenti assicura competitività e buon livello tecnico. Tra i possibili protagonisti gli spagnoli Alvaro Velasco, Jordi Garcia Pinto e Pedro Oriol, gli inglesi Ryan Evans e Garrick Porteous, l’austriaco Martin Wiegele, il finlandese Tapio Pulkkanen, gli statunitensi Sihwan Kim e Chase Koepka, fratello di Brooks vincitore dell’ultimo US Open, e l’argentino Ricardo Gonzalez. Tra gli italiani attesa una conferma da Matteo Delpodio, il migliore in Svezia, e da Andrea Pavan, che sembra aver superato il lungo periodo di crisi. Esperienza e tecnica le qualità su cui possono contare Lorenzo Gagli e Alessandro Tadini. Il montepremi è di 180.000 euro. La classifica
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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