Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

Francesco Molinari ha concluso al 61° posto con 287 (75 70 71 71, +3) colpi il Dell Technologies Championship, seconda delle quattro gare dei PlayOffs del PGA Tour che assegnano i 10.000.000 di dollari della FedEx Cup al primo classificato di una speciale graduatoria a punti.

Ha vinto con 267 (71 67 63 66, -17) Justin Thomas dopo un acceso duello di altissimo livello con Jordan Spieth, secondo con 270 (-14), che ha ceduto nel finale dopo una partenza sprint con cui aveva raggiunto l’amico-rivale alla 13ª buca. Al terzo posto con 271 (-13) l’australiano Marc Leishman, in vetta con Thomas nel terzo turno, al quarto con 272 (-12) lo spagnolo Jon Rahm e l’inglese Paul Casey, al sesto con 273 (-11) Patrick Reed e Phil Mickelson, al 10° con 274 (-10) l’inglese Justin Rose e al 13° con 276 (-8) Rickie Fowler.

Solo al 18° con 277 (-7) Dustin Johnson, leader mondiale che aveva iniziato in vetta la gara e che in tal modo ha perso il primato nella FedEx Cup passato a Spieth. Stesso score per l’iberico Rafa Cabrera Bello il quale invece ha evitato di uscire al taglio nella graduatoria FedEx Cup che ha promosso alla prossima gara (BMW Championship,

14-17 settembre), i primi 70. Costoro si ridurranno a 30 nell’ultima prova, il Tour Championship (21-24 settembre).

Più indietro il giapponese Hideki Matsuyama, 23° con 279 (-5), l’australiano Jason Day, 25° con 280 (-4), lo spagnolo Sergio Garcia, 35° con 282 (+2), Bubba Watson, 69° con 289 (+5), uscito di scena.

Guida come detto la FedEx Jordan Spieth (p. 5.071) seguito da Justin Thomas (p. 5.044), Dustin Johnson (p. 4.650), Hideki Matsuyama (p. 3.021), Jon Rahm (2.894) e Rickie Fowler (p. 2.217). Francesco Molinari è sceso da 36° al 42° posto (p. 1.028) e, per accedere tra i trenta finalisti, nel prossimo BMW Championship dovrà classificarsi entro i top 15, ma più sarà bassa la posizione utile e più dipenderà anche dagli altri.

Prima del Tour Championship i punti saranno resettati e si partirà, per la volata finale con lo stesso ordine di classifica, ma con punteggio diverso studiato appositamente per consentire a buona parte dei contendenti di puntare al titolo. Il primo avrà 2.000 punti e a scendere 1.800, 1.520, 1.296 e 1.280 fino ai 115 del 30°. I primi cinque avranno il vantaggio di acquisire comunque i 10 milioni di dollari se arriveranno primi, mentre per tutti gli altri, anche in caso di successo, non sarà matematico imporsi nella FedEx Cup.

Justin Thomas, 24enne di Louisville, ha segnato un eagle, quattro birdie e un bogey per il 66 (-5) vincente ed è stato gratificato con un assegno di 1.575.000 dollari su un montepremi di 8.750.000 dollari. Ha portato a sei ittoli nel circuito, firmandone cinque in stagione, comprensivi di un major. A partire dal 1960 è il quarto giocatore a compiere una simile impresa prima dei 25 anni, preceduto da Jack Nicklaus, Tiger Woods e Jordan Spieth.

Quanto a Spieth ha messo insieme un eagle e quattro birdie in sette buche, poi nel finale ha lasciato strada a Thomas con un birdie e tre bogey (67, -4).

Francesco Molinari (71, par) è andato in altalena con quattro birdie e altrettanti bogey. La falsa partenza (75, +4) ha condizionato la sua prova. Ha avuto il merito di evitare il taglio, rimontando con un 70 (-1), poi ha condotto gli ultimi due giri in par.

TERZO GIRO - Francesco Molinari, 60° con 216 (75 70 71, +3) colpi, è rimasto in bassa classifica nel Dell Technologies Championship, seconda delle quattro gare dei PlayOffs del PGA Tour che assegnano i 10.000.000 di dollari della FedEx Cup al primo classificato di una speciale graduatoria a punti.

Sul percorso del TPC Boston (par 71), a Norton nel Massachusetts, si sono portati al vertice con 201 (-12) Justin Thomas (71 67 63, -12) e l’australiano Marc Leishman (67 69 65) che precedono di misura l’inglese Paul Casey (202, -11). Al quarto posto con 203 (-10) Jordan Spieth, Grayson Murray e il canadese Adam Hadwin e poco dietro molti aspiranti al jackpot quali Dustin Johnson, leader mondiale e della FedEx Cup, e lo spagnolo Jon Rahm, in vetta dopo due giri, settimi con 204 (-9), Phil Mickelson, nono con 205 (-8), Rickie Fowler e l’inglese Justin Rose, undicesimi con 206 (-7). Sono in ritardo il giapponese Hideki Matsuyama, 36° con 213 (par), l’australiano Jason Day, 44° con 214 (+1), lo spagnolo Sergio Garcia, 53° con 215 (+2), e Bubba Watson, che ha lo stesso score di Molinari.

Alla prossima gara, il BMW Championship (14-17 settembre), verranno ammessi i primi 70 della classifica FedEx Cup che si ridurranno a 30 nell’ultima prova, il Tour Championship (21-24 settembre). Prima di questa gara i punti saranno resettati e si partirà, per la volata finale con lo stesso ordine di classifica, ma con punteggio diverso studiato appositamente per consentire a buona parte dei contendenti di puntare al titolo. Il primo avrà 2.000 punti e a scendere 1.800, 1.520, 1.296 e 1.280 fino ai 115 del 30°. I primi cinque avranno il vantaggio di acquisire comunque i 10 milioni di dollari se arriveranno primi, mentre per tutti gli altri, anche in caso di successo, non sarà matematico imporsi nella FedEx Cup.

Justin Thomas ha realizzato otto birdie senza bogey per il 63 (-8) e Marc Leishman ne ha messi insieme sei, anche  lui senza bogey per il 65 (-6).

Francesco Molinari parteciperà sicuramente al BMW Championship, ma terminando in questa posizione scenderebbe dal 36° al 42° posto in FedEx e dovrebbe poi compiere una vera impresa per agganciarsi ai primi 30 e partecipare alla finale. Ha girato nel 71 del par con quattro birdie, un bogey e un triplo bogey. Il montepremi è di 8.750.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Francesco Molinari, 69° con 145 (75 70, +3) colpi, ha superato di misura il taglio nel Dell Technologies Championship, seconda delle quattro gare dei PlayOffs del PGA Tour che assegnano i 10.000.000 di dollari della FedEx Cup al primo classificato di una speciale classifica a punti.

Sul percorso del TPC Boston (par 71), a Norton nel Massachusetts, è salito al vertice con 133 (67 66, -9) lo spagnolo Jon Rahm, che ha relegato a due colpi Kyle Stanley, Kevin Streelman, l’inglese Paul Casey e il canadese Adam Hadwin (135, -7). E’ risalito Phil Mickelson, sesto con 136 (-6), sono subito dietro Jordan Spieth, numero due mondiale, e l’inglese Justin Rose, decimi con 137 (-5), e ha ceduto nettamente Dustin Johnson, leader del World Ranking e della FedEx Cuo, sceso dal primo al 15° posto con 138 (-4) dopo un 72 (+1). Stesso score per Patrick Reed e Justin Thomas.

Ha perso terreno anche l’iberico Sergio Garcia, da secondo a 28° con 140 (-2) insieme a Rickie Fowler e non decollano Brooks Keopha, 34° con 141 (-1), il giapponese Hideki Matsuyama, 47° con 143 (+1), e l’australiano Jason Day, 57° con 144 (+2). Bubba Watson è alla pari con Molinari e se rimarrà in coda lascerà la scena. come invece ha già fatto l’australiano Adam Scott, uscito al taglio con 146 (+4) insieme a Rory McIlroy, campione FedEx Cup e che difendeva il titolo nella gara. Il nordirlandese parteciperà al prossimo BMW Championship (14-17 settembre), dove saranno ammessi 70 concorrenti, ma dovrà fare miracoli per entrare tra i 30 che andranno a disputare la finale per assicurarsi il jackpot (Tour Championship, 21-24 settembre).

Jon Rahm ha realizzato un eagle, sei birdie, un bogey e un doppio bogey per il 66 (-5), mentre Francesco Molinari ha siglato il 70 (-1) con tre birdie e due bogey. Il montepremi è di 8.750.000 dollari.

PRIMO GIRO - Inizio lento di Francesco Molinari, 75° con 75 (+4) nel Dell Technologies Championship, seconda delle quattro gare dei PlayOffs del PGA Tour che assegnano i 10.000.000 di dollari della FedEx Cup al primo classificato di una speciale classifica a punti.

Sul percorso del TPC Boston (par 71), a Norton nel Massachusetts, subito all’attacco Dustin Johnson, leader mondiale e della FedEx Cup, in vetta con 66 (-5) colpi, ma gli hanno lasciato poco spazio gli spagnoli Sergio Garcia e John Rahm, Kyle Stanley e l’australiano Marc Leishman, secondi con 67 (-4). Sono in gara 96 concorrenti dei quali solo 70 saranno ammessi al successivo BMW Championship (14-17 settembre), che si ridurranno a 30 nel Tour Championship (21-24 settembre). 

Buon ritmo di Rickie Fowler e di Phil Mickelson, 12.i con 69 (-2), e qualche affanno per Justin Thomas (3° in Fedex), Patrick Reed e per l’australiano Adam Scott, 30.i con 71 (par). Quest’ultimo deve classificarsi tra i primi 30 se vuol proseguire il cammino. Non hanno brillato Jordan Spieth (2° FC), il giapponese Hideki Matsuyama (4° FC), l’inglese Justin Rose e il nordirlandese Rory McIlroy (43° FC), campione uscente nella gara e nella FedEx Cup, che continuando così dovrà fornire una prestazione super nel BMW Championship per andare alla finale. Più indietro Brooks Koepka (7° FC), 69° con 74 (+3), e hanno lo steso score di Molinari anche Bubba Watson e l’australiano Jason Day.

Dustin Johnson ha realizzato un eagle, cinque birdie e due bogey, Francesco Molinari tre birdie, cinque bogey e un doppio bogey. L’azzurro, 36° in FedEx Cup, ha la certezza di partecipare al BMW Championship, ma se non raccoglierà punti importanti in questa occasione le sue possibilità di arrivare al Tour Championship si ridurrebbero di molto. Il montepremi è di 8.750.000 dollari.

LA VIGILIA - Francesco Molinari prende parte al Dell Technologies Championship (1-4 settembre), seconda delle quattro gare dei PlayOffs del PGA Tour che assegnano i 10.000.000 di dollari della FedEx Cup al primo classificato di una speciale classifica a punti.

Sul percorso del TPC Boston, a Norton nel Massachusetts, saranno in campo 96 concorrenti dei 100 aventi diritto, che hanno superato il primo dei tre tagli al Northern Trust. Successivamente si ridurranno a 70 prima del BMW Championship (14-17 settembre) e saranno in 30 nel Tour Championship (21-24 settembre).

Con l’inizio dei PlayOffs sono stati cambiati i punteggi e al vincitore di gara vanno ora 2.000 punti (contro i 500/600 dei tornei precedenti), con 1.200 al secondo e con 760 al terzo. Dopo il Northern Trust è al vertice il leader mondiale Dustin Johnson (p. 4.466), che lo ha vinto, seguito da Jordan Spieth (3.871), numero due, sconfitto nell’occasione al playoff. Seguono in graduatoria, e saranno tutti tra i favoriti, Justin Thomas (p. 3.044), il giapponese Hideki Matsuyama (p. 2.869), lo spagnolo Jon Rahm  (p. 2.404), Rickie Fowler (p. 1.996) e Brooks Koepka (p. 1.768).

Verranno assegnati gli stessi punti anche in questa gara e nel BMW Championship, poi ci sarà un reset. Si partirà, infatti, per la volata finale con lo stesso ordine di classifica, ma con punteggio diverso studiato appositamente per consentire a buona parte dei contendenti di vincere il jackpot. Il primo avrà 2.000 punti e a scendere 1.800, 1.520, 1.296 e 1.280 fino ai 115 del 30°. I primi cinque avranno il vantaggio di acquisire comunque i 10 milioni di dollari se arriveranno primi, mentre per tutti gli altri, anche in caso di successo, non sarà matematico imporsi nella FedEx Cup.

Nel torneo difende il titolo il nordirlandese Rory McIlroy, campione uscente in FedEx Cup, ma al momento con il 43° posto ha solo la garanzia di disputare il BMW Championship, mentre dovrebbe classificarsi in questa occasione tra i primi quattro per essere certo di andare alla finale con un turno di anticipo. Stesso discorso per Francesco Molinari, che potrebbe accedere al Tour Championship con un piazzamento tra i top 7 evitando di giocarsi tutto tra due settimane. Sono tra i primi trenta, ma di misura, l’australiano Jason Day (29°) e l’iberico Sergio Garcia (30°), che però sono legati sia alla loro prova che a quanto faranno gli altri, salvo a chiudere il discorso terminando in alta classifica al TPC Boston. Dovranno invece guadagnarsi il BMW Championship Ryan Moore (61°) e il neozelandese Danny Lee (62°), ai quali basterà superare il taglio, l’indiano Anirban Lahiri (66°), che dovrà rientrare tra i primi 40, Bubba Watson (72°), l’australiano Adam Scott (73°) e l’iberico Rafa Cabrera Bello (80°), che non possono scendere oltre il 30° posto. Il montepremi è d 8.750.000 dollari.

Il torneo su Sky - Il Dell Technologies Championship viene teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky, sul canale Sky Sport 3 HD, ai seguenti orari: venerdì 1 settembre e sabato 2, dalle ore 21 alle ore 0,30; domenica 3, dalle ore 22 alle ore 24; lunedì 4, dalle ore 21 alle ore 24. Commento di Silvio Grappasonni e di Nicola Pomponi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LPGA: titolo a Stacy Lewis, Molinaro 66ª

Giulia Molinaro ha concluso al 66° posto con 287 (72 68 73 74, -1) il Cambia Portland Classic (LPGA Tour), svoltosi sul tracciato del Columbia Edgewater Country Club (par 72), a Portland nell’Oregon, dove è uscita al taglio Giulia Sergas, 135ª con 153 (78 75, +9), lontana dai campi da un paio di mesi e chiamata all’ultimo momento per la defezione di una concorrente.

Si è imposta con 268 (70 64 65 69, -20) colpi Stacy Lewis, che ha avuto ragione sul filo di lana della coreana In Gee Chun (269, -19). Al terzo posto con 274 (-14) Brittany Altomare e la thailandese Moriya Jutanugarn, al quinto con 275 (-13) Gerina Piller, la rediviva giapponese Ai Miyazato e le coreane Mirim Lee e Chella Choi, al 15° con 278 (-10) la canadese Brooke M. Henderson e al 21° con 279 (-9) Lexi Thompson, numero due mondiale. Fuori gioco al taglio la coreana So Yeon Ryu, numero uno, 75ª con 144 (par) e out per un colpo.

Stacy Lewis, 32enne di Toledo, ha portato a dodici i successi nel tour, comprensivi di due major, con quattro birdie e un bogey per il parziale vincente di 69 (-3). Ha ricevuto un assegno di 195.000 dollari su un montepremi di 1.300.000 dollari. Giulia Molinaro ha segnato un 74 (+2) con due birdie, due bogey e un doppio bogey.

 

TERZO GIRO - Giulia Molinaro ha perso terreno, scendendo da 24° al 52° posto con 213 (72 68 73, -3) colpi nel Cambia Portland Classic (LPGA Tour), che si sta svolgendo sul tracciato del Columbia Edgewater Country Club (par 72), a Portland nell’Oregon, e dove è uscita al taglio Giulia Sergas, 135ª con 153 (78 75, +9), lontana dai campi da un paio di mesi e chiamata all’ultimo momento per la defezione di una concorrente.

E’ rimasta da sola al comando con 199 (70 64 65, -17) Stacy Lewis, che affronterà il giro finale con tre lunghezze di margine sulla thailandese Moriya Jutanugarn (202, -14), sorella di Ariya, che negli ultimi mesi frequenta sempre più spesso l’alta classifica quasi a voler recuperare il tempo perduto, lei che da dilettante era il gioiello di famiglia. Al terzo posto con 203 (-13) la coreana In Gee Chun e al quarto con 205 (-11) Brittany Altomare. E’ scivolata al 13° con 208 (-8)  la canadese Brooke M. Henderson, in vetta dopo due turni con la Lewis e la Chun, e ha risalito metà classifica Lexi Thompson, numero due mondiale, 32ª con 211 (-5).

Fuori gioco al taglio la coreana So Yeon Ryu, numero uno, 75ª con 144 (par) e out per un colpo.

Stacy Lewis ha messo insieme otto birdie e un bogey per il 65 (-7) e Giulia Molinaro due birdie e tre bogey per il 73 (+1). Il montepremi è di 1.300.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Giulia Molinaro con un bel giro in 68 (-4) colpi e lo score di 140 (72 68, -4) è salita dal 73° al 24° posto nel Cambia Portland Classic (LPGA Tour), che si sta svolgendo sul tracciato del Columbia Edgewater Country Club (par 72), a Portland nell’Oregon.  E’ uscita al taglio Giulia Sergas, 135ª con 153 (78 75, +9), lontana dai campi da un paio di mesi e chiamata all’ultimo momento per la defezione di una concorrente.

La coreana In Gee Chun (134 - 66 68, -10) è stata raggiunta in vetta da Stacy Lewis (70 64) e dalla canadese Brooke M. Henderson (67 67) e il trio ha due colpi di vantaggio sull’inglese Jodi Ewart Shadoff, sulla giapponese Ai Miyazato e sulla thailandese Moriya Jutanugarn (136, -8). Al settimo posto con 137 (-7) Kim Kaufman, la nipponica Nasa Hataoka e la taiwanese Candie Kung. E’ precipitata dall’ottavo al 63° con 143 (-1), dopo un 75 (+3) Lexi Thompson, numero due mondiale, evitando il taglio con l’ultimo punteggio utile, cosa che non è riuscita alla coreana So Yeon Ryu, leader del Rolex Ranking, 75ª con 144 (par) e out per un colpo.

Giulia Molinaro ha girato in 68 (-4) colpi con sei birdie e due bogey, Giulia Sergas in 75 con due birdie e cinque bogey. Il montepremi è di 1.300.000 dollari.

PRIMO GIRO - Giulia Molinaro, 73ª con 72 (par) colpi, è a metà classifica nel Cambia Portland Classic (LPGA Tour), che si sta svolgendo sul tracciato del Columbia Edgewater Country Club (par 72), a Portland nell’Oregon. E’ al 139° posto con 78 (+6) Giulia Sergas, chiama all’ultimo momento per la defezione di una concorrente.

Ha preso il comando con 66 (-6) la coreana In Gee Chun, piuttosto tonica in questo periodo, che ha un colpo di margine su sei concorrenti: Cindy LaCrosse, Cheyenne Woods, nipote di Tiger Woods, la giapponese Nasa Hataoka, la thailandese Moriya Jutanugarn, la danese Nicole Broch Larsen e la canadese Brooke M. Henderson, Tra le concorrenti all’ottavo posto con 68 (-4) Lexi Thompson, numero due mondiale, e la giovanissima indiana Aditi Ashok e al 30° con 70 (-2) Stacy Lewis. Inatteso flop della coreana So Yeon Ryu, leader mondiale, 103ª con 74 (+2), e dell’australiana Karrie Webb, 131ª con 76 (+4).

In Ge Chun, numero sei mondiale, ha segnato sette birdie e un bogey, Giulia Molinaro tre birdie, un bogey e un doppio bogey e Giulia Sergas un birdie, cinque bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 1.300.000 dollari.

LA VIGILIA - Giulia Molinaro prova a riprendere il cammino interrotto da due tagli di fila nel Cambia Portland Classic (31 agosto-3 settembre), torneo del LPGA Tour che si svolge sul tracciato del Columbia Edgewater Country Club, a Portland nell’Oregon. In campo anche Giulia Sergas, entrata all’ultimo momento nel field.

Molte le defezioni tra le big, ma a dare un tono al torneo la presenza della coreana So Yeon Ryu, leader mondiale, e di Lexy Thompson, numero due.

Nel field anche Stacy Lewis, Mo Martin, Gerina Piller, la coreana In Gee Chun, la canadese Brooke M. Henderson e l’australiana Karrie Webb. Da seguire tre giovani che stanno cercando di farsi strada: la danese Emily Pedersen, l’indiana Aditi Ashok e l’israeliana Laetitia Beck. Il montepremi è di 1.300.000 dollari.

La classifica

 

 

 

 

 

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Nel Cervino Open Nunzio Lombardi leader

Giornata di pioggia sul percorso del Golf Club Cervino (par 68) che ha impedito di portare a termine il primo giro, sospeso all’inizio del pomeriggio, del Cervino Open, torneo in calendario  nell’Alps Tour che si svolge sull’insolita distanza di 51 buche per l’indisponibilità della buca 12 gravemente danneggiata nei giorni scorsi da una bomba d’acqua. Per la lettura della classifica va considerato che negli score di tutti i giocatori è stato aggiunto il "3" relativo al par della buca stessa.

Ha effettuato una bella prova Nunzio Lombardi, leader nella classifica provvisoria con 63 (-5) insieme ai francesi Julien Brun e Richard Jouven, all’inglese James Sharp, allo scozzese Daniel Young e al neozelandese Shaun Jones. Tra coloro che hanno terminato il turno sono al settimo posto con 64 (-4) l’austriaco Uli Weinhandl e l’inglese Marcus Mohr e al decimo con 65 (-3) il transalpino Ugo Coussaud, leader della money list. Degli altri italiani giunti in club house Guido Migliozzi e Leonardo Sbarigia occupano la 25ª posizione con 67 (-1), Mattia Miloro e i dilettanti Federico Zuckermann, Stefano Ciapparelli e Alessandro Lorati la 39ª con 68 (par).

Italian Pro Tour - Il Cervino Open è il settimo degli undici tornei dell’Italian Pro Tour, il circuito di gare nazionali e internazionali curate dal Comitato Organizzatore Open Professionistici FIG che, nell’ambito del Progetto Ryder Cup 2022, contribuisce allo sviluppo del movimento con eventi che associano l‘aspetto agonistico all’impatto promozionale. In quest’ottica, dopo i precedenti passaggi in Emilia Romagna, Sicilia, Friuli, Lombardia, Sardegna e Veneto, si è saliti in Valle d’Aosta a dimostrazione che il cammino del golf italiano verso la Ryder Cup 2022 coinvolgerà in modo capillare tutta la nazione. L’Italian Pro Tour 2017 è sponsorizzato da BMW e da Lyoness.

L’intervista - Nunzio Lombardi, 29enne di Latina, ha giocato al mattino con qualche spruzzo di pioggia e comunque in condizioni accettabili. Nel suo score un eagle, quattro birdie e un bogey. "Sono partito bene - ha detto - con un bell’eagle e questo mi ha dato fiducia. Ha mancato alcuni putt dalla corta distanza, che mi avrebbero permesso di realizzare un punteggio migliore, ma sono lo stesso molto soddisfatto. Il campo sta migliorando giorno dopo giorno, ma essendo in montagna per ottenere uno score buono è necessario conoscerlo bene per sapere soprattutto dove far rimbalzare la palla. Cosa farò ora? Con tanti partecipanti, tutti agguerriti, non è facile mantenere la posizione, ma di sicuro ci proverò".

Formula e montepremi - Il Cervino Open, evento che si avvale della collaborazione di Cervino Ski Paradise, si svolge su tre giri del percorso. Il taglio dopo due lascerà in corsa i primi 40 classificati, i pari merito al 40° posto e gli amateur entro il punteggio di qualifica. Hanno preso il  via 125 concorrenti in rappresentanza di 13 nazioni comprese Cameorun e Nuova Zelanda. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.

Ingresso gratuito - Per tutta la durata del torneo l’ingresso per il pubblico sarà gratuito.

Il percorso - Il Golf Club Cervino, che ha festeggiato nel 2005 i cinquant'anni di vita, ha avuto notevole peso nel richiamo del turismo golfistico sul comprensorio, contribuendo inoltre alla promozione e alla diffusione di questo sport. Realizzato dall'architetto Donald Harradine all'inizio degli anni cinquanta, è stato uno dei primi quindici campi in Italia. E’ quello che si trova più in alto nella penisola (m. 2.050) e uno dei più alti d’Europa

Web e social network - News e informazioni sul torneo sono consultabili dal sito www.italianprotour.com. Inoltre, sui profili social Italian Pro Tour e Federazione Italiana Golf di Facebook, Twitter e Instagram sono pubblicati foto e video con interviste, curiosità e highlights, quest’ultimi visibili anche sul canale YouTube Federgolf.

 

 

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Challenge: gran secondo posto di Pavan

Il maltempo ha impedito l’effettuazione del quarto giro del Cordon Golf Open (Challenge Tour) e, di conseguenza, è stata dichiarata definitiva la classifica maturata dopo il terzo giro sul percorso del Golf Blue Green de Pléneuf  Val André (par 70)  nella città balneare francese che da nome al circolo.

Il titolo è andato, comunque meritatamente, all’islandese Birgir Hafthorsson (192 - 63 65 64, -18), che ha letteralmente dominato, mentre Andrea Pavan ha ottenuto un gratificante secondo posto con 199 (67 66 66, -11) colpi, alla pari con l’inglese Matt Ford. In quarta posizione con 200 (-10) il finlandese Oliver Lindell e in quinta con 201 (-9) il cileno Mark Tullo, il tedesco Marcel Schneider e il danese Joachim B. Hansen.

Sono terminati al 28° posto con 208 (-2) Luca Cianchetti (71 69 67), Francesco Laporta (74 67 67) e Federico Maccario (72 68 68) e al 45° con 211 (+1) Alessandro Tadini (71 70 70). Sono usciti al taglio, Edoardo Raffaele Lipparelli, 61° con 142 (+2), out per un colpo, Jacopo Vecchi Fossa, 81° con 144 (+4), Filippo Bergamaschi e Nicolò Ravano, 92.i con 145 (+5), Lorenzo Gagli e Aron Zemmer, 103.i con 146 (+6), Enrico Di Nitto e Matteo Delpodio, 110.i con 148 (+8).

A Birgir Hafthorsson, 41enne di Akranes, per il primo titolo sul circuito ha ricevuto un assegno di 33.600 euro su un montepremi di 210.000 euro.

TERZO GIRO - Andrea Pavan si è portato al secondo posto con 199 (67 66 66, -11) colpi, alla pari con l’inglese Matt Ford, nel Cordon Golf Open, torneo del Challenge Tour in svolgimento al Golf Blue Green de Pléneuf  Val André (par 70)  nella città balneare francese che da nome al circolo.

La coppia rende sette colpi allo scatenato islandese Birgir Hafthorsson (192 - 63 65 64, -18), che ha allungato ulteriormente il passo con un 64 (-6) e sembra aver ipotecato il titolo. In quarta posizione con 200 (-10) il finlandese Oliver Lindell e in quinta con 201 (-9) il cileno Mark Tullo, il tedesco Marcel Schneider e il danese Joachim B. Hansen.

Sono al 28° posto con 208 (-2) Luca Cianchetti (71 69 67), Francesco Laporta (74 67 67) e Federico Maccario (72 68 68) e al 45° con 211 (+1) Alessandro Tadini (71 70 70). Sono usciti al taglio, dopo la conclusione al mattino del secondo giro sospeso per maltempo la sera precedente: Edoardo Raffaele Lipparelli, 61° con 142 (+2), out per un colpo, Jacopo Vecchi Fossa, 81° con 144 (+4), Filippo Bergamaschi e Nicolò Ravano, 92.i con 145 (+5), Lorenzo Gagli e Aron Zemmer, 103.i con 146 (+6), Enrico Di Nitto e Matteo Delpodio, 110.i con 148 (+8). Il montepremi è di 210.000 euro.

 

SECONDO GIRO - I ritardi accumulati nel primo giro non hanno fatto portare a termine anche il secondo nel Cordon Golf Open, torneo del Challenge Tour in svolgimento al Golf Blue Green de Pléneuf  Val André (par 70)  nella città balneare francese che da nome al circolo.

Nella classifica provvisoria Andrea Pavan ha mantenuto il terzo posto con 133 (67 66, -7) a cinque colpi dal leader, l’islandese Birgir Hafthorsson (128 - 63 65, -12). E’ in seconda posizione con 132 (-8) lo svedese Christofer Blomstrand, mentre Pavan è affiancato dal cileno Mark Tullo, dallo scozzese Ross Kellett e dall’inglese Matt Ford.

Sono nella parte buona della graduatoria Alessandro Tadini, 31° con "-1" alla buca 15, Federico Maccario, 38° con 140 (72 68, par), e Francesco Laporta, 49° con 141 (74 67, +1). In bilico sulla linea del taglio Edoardo Raffaele Lipparelli, 64° con 142 (70 72, +2), e sono oltre, 83.i con "+4", Luca Cianchetti (14ª), Aron Zemmer (12ª) e Jacopo Vecchi Fossa (10ª), Filippo Bergamaschi (69 76) e Niccolò Ravano (73 72), 96.i con 145 (+5), Lorenzo Gagli, 108° con 146 (74 72, +6), Enrico Di Nitto (74 74) e Matteo Delpodio (73 75), 115.i con 148 (+8). Il montepremi è di 210.000 euro.

 PRIMO GIRO - Il maltempo non ha permesso il completamento del primo giro nel Cordon Golf Open, torneo del Challenge Tour in svolgimento al Golf Blue Green de Pléneuf  Val André (par 70)  nella città balneare francese che da nome al circolo.

In una classifica provvisoria, che sarà suscettibile di molti cambiamenti, Andrea Pavan è al terzo posto con "meno 4" dopo 12 buche, alle spalle del leader, il cileno Nico Geyger con un "meno 6" alla 10ª, e del secondo classificato, il francese Thomas Perrot con 65 (-5).

Al 51° posto con 70 (par) Aron Zemmer, affiancato da Federico Maccario che ha ancora sei buche davanti. Al 78° con 71 Alessandro Tadini e con lo stesso "+1" Edoardo Raffaele Lipparelli (9ª) e Filippo Bergamaschi (7ª), al 101° Luca Cianchetti e Jacopo Vecchi Fossa con 72  e "+2" anche per Nicolò Ravano (7ª), al 118° con "+3" Matteo Delpodio (10ª), al 125° con "+4" Lorenzo Gagli (9ª), al 135° con "+5" Francesco Laporta (12ª) ed Enrico Di  Nitto (11ª). Il montepremi è di 210.000 euro. 

LA VIGILIA - Nutrita partecipazione italiana con dodici atleti al Cordon Golf Open (31 agosto-3 settembre), torneo del Challenge Tour in programma Golf Blue Green de Pléneuf Val André nella città balneare francese che da nome al circolo. Scenderanno in campo: Lorenzo Gagli, Enrico Di Nitto, Alessandro Tadini, Andrea Pavan, Luca Cianchetti, Francesco Laporta, Edoardo Raffaele Lipparelli, Aron Zemmer, Jacopo Vecchi Fossa, Nicolò Ravano, Federico Maccario e Filippo Bergamaschi.

Tra i possibili protagonisti  gli spagnoli Pedro Oriol, Scott Fernandez e Alvaro Velasco, l’inglese Paul Howard, il tedesco Dominic Foos, lo svedese Oscar Stark, l’irlandese Gavin Moynihan, il francese Adrien Saddier, gli olandesi Daan Huizing e Will Besseling e il cileno Mark Tullo. Il montepremi è di 210.000 euro.

La classifica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Eurotour: Manassero nono, Bertasio 14°

Belle prove nel D+D Real Czech Masters (European Tour)  di Matteo Manassero, che si è classificato al nono posto con 281 (69 73 69 70, -7), e di Nino Bertasio, 14° con 282 (70 73 70 69, -6).

Sul percorso dell’Albatross Golf Resort (par 72) di Praga, nella Repubblica Ceca, il sudafricano Haydn Porteous (275 - 70 69 67 69, -13) ha guastato la festa all’inglese Lee Slattery, che sembrava aver ipotecato il titolo, ma nel finale ha commesso grossolani errori e ha favorito il sorpasso avversario, terminando secondo (277, -11). In terza posizione con 278 (-10) l’inglese Tom Lewis e lo svedese Pontus Widegren e in quinta con 280 (-8) l’australiano Jason Scrivener, lo svedese Oscar Lendgen e gli inglesi Eddie Pepperell e James Morrison.

Haydn Porteous, 23enne di Johannesburg, ha colto il secondo titolo nel circuito dopo la vittoria nel Joburg Open del 2016. Ha concluso in 69 (-3) colpi con sei birdie e tre bogey, in un cammino piuttosto altalenante, ma i due birdie nelle buche finali sono stati determinati perché si sono combinati con due svarioni di Lee Slattery (73, +1 con tre birdie e quattro bogey). Per il sudafricano 166.660 euro su un montepremi di un milione di euro. Porteous si è fatto conoscere in Italia, da dilettante, quando si impose nel 2008 a Biella nei Campionati Internazionali Under 16, che prendono il via martedì per l’undicesima edizione.

Matteo Manassero ha espresso un gioco di ottimo livello, ma si è concesso anche qualche pausa, come nel giro conclusivo quando con tre bogey nelle ultime sei buche, contro cinque birdie (70, -2), ha perso l’opportunità di una posizione ancora migliore. Ha risalito la classifica di otto gradini Nino Bertasio con quattro birdie e un bogey per un parziale di 69 (-3). Sono usciti al taglio Renato Paratore 70° con 146 (71 75, +2), un colpo oltre il limite di qualifica, e Andrea Maestroni, 144° con 157 (76 81, +13).

TERZO GIRO - Matteo Manassero è salito dal 14° all’11° posto con 211 (69 73 69, -5) colpi e Nino Bertasio è al 22° con 213 (70 73 70, -3) nel D+D Real Czech Masters (European Tour) che si conclude all’Albatross Golf Resort (par 72) di Praga, nella Repubblica Ceca.

Ha mantenuto il comando con 204 (72 65 67, -12) l’inglese Lee Slattery, che ha due colpi di vantaggio sul sudafricano Haydn Porteous (206, -10) e quattro sullo svedese Pontus Widegren (208, -8). Al quarto posto con 209 (-7) gli inglesi Chris Hanson e Jonathan Thomson e al sesto con 210 (-6) altri due inglesi, James Morrison e Callum Shinkwin, lo statunitense Julian Suri, il tedesco Martin Wiegele e il danese Jeff Winther.

Lee Slattery ha segnato cinque birdie senza bogey per il 67 (-5), Matteo Manassero quattro birdie e un bogey per il parziale di 69 (-3) e Nino Bertasio ha realizzato un 70 (-2) con tre birdie e un bogey.

Sono usciti al taglio Renato Paratore 70° con 146 (71 75, +2), un colpo oltre il limite di qualifica, e Andrea Maestroni, 144° con 157 (76 81, +13).

 

SECONDO GIRO - E’ stato interrotto per maltempo il secondo giro del D+D Real Czech Masters (European Tour) che si sta disputando all’Albatross Golf Resort di Praga, nella Repubblica Ceca, dove Matteo Manassero, uno dei pochi giocatori che è riuscito a concludere il turno,  è rimasto in alta classifica, al 14° posto, con un score di 142 (69 73, -2) colpi. In bassa Andrea Maestroni, 147° con 157 (76 81, +13), mentre Nino Bertasio ha lo stesso "-2" di Manassero, dopo una sola buca giocata in par, e Renato Paratore è 53° con "+1" dopo aver condotto quattro buche con un doppio bogey, un bogey e un birdie.

E’ in vetta con 137 (72 65, -7) l’inglese Lee Slattery con un minimo margine sul sudafricano Dylan Frittelli (-6), che però ha 14 buche davanti. Al terzo posto con "-5" lo svedese Pontus Widegren e l’inglese Chris Hanson fermati dopo una buca. Non riuscirà probabilmente ad evitare il taglio il tedesco Martin Kaymer, 88° con 147 (+3).

Lee Slattery ha girato in 65 (-7) colpi con otto birdie e un bogey e Matteo Manassero in 73 (+1) con quattro birdie, tre bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di un milione di euro.

PRIMO GIRO - Matteo  Manassero è al 13° posto con 69 (-3) colpi dopo il giro iniziale del D+D Real Czech Masters (European Tour) che si sta disputando all’Albatross Golf Resort di Praga, nella Repubblica Ceca. Sono in buona posizione anche Nino Bertasio, 27° con 70 (-2), e Renato Paratore, 45° con 71 (-1), mentre è in difficoltà Andrea Maestroni, 131° con 76 (+4).

E’ al vertice con 66 (-6) l’inglese Callum Shinkwin, tallonato dal connazionale James Heath, dal sudafricano Dylan Frittelli e dallo svedese Pontus Widegren. Al quinto posto con 68 (-4) lo scozzese Craig Lee, lo statunitense Julian Suri, i sudafricani Jaco Ahlers e Peter Karmis, lo svedese Oscar Lengden, il cileno Felipe Aguilar e gli inglesi James Morrison e Chris Hanson. Lo statunitense Paul Peterson, campione uscente, è alla pari con Manassero e il tedesco Martin Kaymer ha lo stesso score di Paratore. Deludente l’americano John Daly, 101° con 74 (+2).

Callum Shinkwin, 23enne di Watford senza titoli nel circuito, ha realizzato otto birdie e due bogey. Matteo Manassero ha messo insieme  sei birdie e tre bogey, Nino Bertasio quattro birdie e due bogey e Renato Paratore quattro birdie, un bogey e un doppio bogey. Per Andrea Maestroni un birdie e cinque bogey. Il montepremi è di un milione di euro.

LA VIGILIA - Matteo  Manassero, Nino Bertasio, Andrea Maestroni e Renato Paratore, al rientro dopo il lieve infortunio della scorsa settimana che lo ha costretto a dare forfait in Danimarca, prendono parte al D+D Real Czech Masters (31 agosto-3 settembre) che si disputa all’Albatross Golf Resort di Praga, nella Repubblica Ceca.

Nel field il tedesco Martin Kaymer, gli statunitensi John Daly e Paul Peterson, che difende l’unico titolo conquistato sul circuito, lo svedese Robert Karlsson, il nordirlandese Darren Clarke, gli inglesi Matthew Fitzpatrick, Lee Westwood e James Morrison, il belga Thomas Pieters, il gallese Jamie Donaldson, i sudafricani Dean Burmester e Haydn Porteous e il thailandese Kiradech Aphibarnrat.

Riprende dopo un mese Matteo Manassero che nelle ultime cinque gare ha superato solo una volta il taglio dopo una sequenza di nove tornei a premio. Per Renato Paratore soprattutto un test per vedere se l’infortuno alla schiena non ha lasciato strascichi. Nino Bertasio, che ha già disputato 24 gare, ha necessità di rimontare nella money list, poiché al momento è fuori dalla "zona carta", mentre Andrea Maestroni ha una delle rare occasioni di giocare sulla grande ribalta continentale. Il montepremi è di un milione di euro. La classifica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Italian Pro Tour: inizia il Cervino Open

Sul percorso del Golf Club Cervino, uno dei più alti d’Europa a 2.050 metri di altezza nella splendida Cervinia, torna in grande golf internazionale con il Cervino Open, giunto alla terza edizione dopo quelle di successo del 2012 e 2013. La manifestazione prende il via domani, giovedì 31 agosto, e si concluderà sabato 2 settembre. Si svolgerà sull’insolita distanza di 51 buche per l’indisponibilità della buca 12 gravemente danneggiata nei giorni scorsi da una bomba d’acqua.

Sarà il settimo degli undici tornei dell’Italian Pro Tour, il circuito di gare nazionali e internazionali curate dal Comitato Organizzatore Open Professionistici FIG che, nell’ambito del Progetto Ryder Cup 2022, contribuisce allo sviluppo del movimento con eventi che associano l‘aspetto agonistico all’impatto promozionale. In quest’ottica, dopo i precedenti passaggi in Emilia Romagna, Sicilia, Friuli, Lombardia, Sardegna e Veneto, si sale in Valle d’Aosta a dimostrazione che il cammino del golf italiano verso la Ryder Cup 2022 coinvolgerà in modo capillare tutta la nazione. L’Italian Pro Tour 2017 è sponsorizzato da BMW e da Lyoness.

La Pro Am d’apertura al team di Radureau - Ha fatto da prologo all’evento la Pro Am Cervino Open vinta con "meno 37" dal team del francese Maxime Radureau con gli amateur Marco Vierin, Alessandro Pozzi ed Henry Pession. Al secondo posto con "meno 29" la squadra di Andrea Saracino con Valentino Follioley, Dimitri Pregnolato e Lorenzo Cesare e al terzo la compagine del transalpino Antoine Rozner con Sesto Prosdocimo, Paolo Bertagnoli e Paolo Manzo, stesso punteggio, ma peggior score sulle ultime nove buche. Seguono con "meno 28" Alessandro Grammatica con Alberto Goldaniga, Giuliana Pignolo e Virginia Marini e con "meno 27" l’austriaco Clement Gaster con Edi Machet, Marino Vuillermoz ed Ennio Abram. Hanno preso parte alla gara gli ex calciatori Massimo Mauro, Michele Paramatti, Beppe Dossena, Jonathan Binotto, Massimo Storgato e lo showman Valerio Staffelli, terminati con i propri quartetti a metà classifica. Al via 20 formazioni che hanno giocato sulla distanza di 17 buche con formula "Tour Scramble - net aggregate team score in relation to par" and "Use your pro" e per la classifica sono stati conteggiati solamente birdie ed eagles.

Ottimo field - Ottimo il field del Cervino Open, evento che si avvale della collaborazione di Cervino Ski Paradise. Infatti saranno presenti nove dei primi dieci giocatori della money list, altri sette tra i top venti e otto vincitori stagionali, garanzia per uno spettacolo di alta qualità tecnica e agonistica. Tra i favoriti i primi quattro dell’ordine di merito, il francese Ugo Coussaud, il dilettante spagnolo Adria Arnaus, il transalpino Robin Roussell e l’olandese Lars Van Meijel, e gli altri cinque seguono dal sesto posto, l’austriaco Lucas Nemecz, e i francesi Xavier Poncelet, Maxime Raduraeu, Julien Brun e Antoine Rozner.

Guiderà il folto gruppo azzurro di 55 elementi, tra i quali 21 amateur, Marco Crespi, vincitore del Memorial Bordoni a giugno e di diritto anch’egli tra i candidati al titolo  insieme ad Alessandro Grammatica e a Niccolò Quintarelli. Hanno chances di ben figurare giocatori esperti come Gregory Molteni, Andrea Rota e Joon Kim e altri che stanno facendosi strada come Corrado De Stefani, Guido Migliozzi, Michele Ortolani, Michele Cea e Andrea Saracino. Tra i dilettanti da seguire gli azzurri Giacomo Fortini, Philip Geerts, Edoardo Giletta e Stefano Ciapparelli.

Formula e montepremi - Il Cervino Open si dipanerà su tre giri del percorso. Il taglio dopo due lascerà in corsa i primi 40 classificati, i pari merito al 40° posto e gli amateur entro il punteggio di qualifica Al via 125 concorrenti in rappresentanza di 13 nazioni comprese Cameorun e Nuova Zelanda. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro. Nella giornata iniziale prima partenza alle ore 7,30, ultima alle ore 13,59 e conclusione prevista attorno alle ore 19.

Ingresso gratuito - Per tutta la durata del torneo l’ingresso per il pubblico sarà gratuito.

Il percorso - Il Golf Club Cervino, che ha festeggiato nel 2005 i cinquant'anni di vita, ha avuto notevole peso nel richiamo del turismo golfistico sul comprensorio, contribuendo inoltre alla promozione e alla diffusione di questo sport. Realizzato dall'architetto Donald Harradine all'inizio degli anni cinquanta, è stato uno dei primi quindici campi in Italia. Come detto è quello che si trova più in alto nella penisola e uno dei più alti d’Europa. Nel 2008 è stato ultimato l’ampliamento che ha prodotto un percorso di elevata qualità tecnica, ma nel contempo in grado di offrire al giocatore un panorama spettacolare al cospetto del maestoso Cervino, la montagna più fotografata del vecchio continente.

 

 

 

Il Cervino Open, gara in calendario nell’Alps Tour, riporta sul percorso del Golf Club Cervino, a Cervinia, uno dei più alti d’Europa a 2.050 metri di altezza, il grande golf internazionale dopo le felici esperienze dl 2012 e 2013. La manifestazione si svolgerà da giovedì 31 agosto a sabato 2 settembre e sarà anticipata domani, mercoledì 30 agosto, dalla Pro Am Cervino Open.

Sarà il settimo degli undici tornei dell’Italian Pro Tour, il circuito di gare nazionali e internazionali curate dal Comitato Organizzatore Open Professionistici FIG che, nell’ambito del Progetto Ryder Cup 2022, contribuisce allo sviluppo del movimento con eventi che associano l‘aspetto agonistico all’impatto promozionale. In quest’ottica, dopo i precedenti passaggi in Emilia Romagna, Sicilia, Friuli, Lombardia, Sardegna e Veneto si sale in Valle d’Aosta a dimostrazione che il cammino del golf italiano verso la Ryder Cup 2022 coinvolgerà in modo capillare tutta la nazione. L’Italian Pro Tour 2017 è sponsorizzato da BMW e da Lyoness.

Pro Am Cervino Open - Saranno venti le squadre, composte da un professionista e da tre dilettanti, che daranno vita alla Pro Am Cervino Open, interessante prologo all’avvenimento. Si giocherà sulla distanza di 17 buche, per l’indisponibilità della buca 12 gravemente danneggiata nei giorni scorsi da una bomba d’acqua, con formula "Tour Scramble - net aggregate team score in relation to par" and "Use your pro". Per la classifica saranno validi solamente birdie, eagles ed eventuali albatross e, nel corso della gara, ciascun amateur potrà chiedere per una volta al proprio professionista di eseguire un colpo per suo conto. Partenza shotgun (ossia tutte le compagini insieme dai diversi tee del campo) alle ore 12.

La competizione permetterà ai professionisti di prendere maggior confidenza con il campo e di mettere a punto la preparazione e offrirà al pubblico l’occasione per vedere all’opera alcuni tra i più attesi protagonisti del torneo. Scenderanno in campo, tra gli altri, Marco Crespi, Alessandro Grammatica, Gregory Molteni, Corrado De Stefani, il neopro Guido Migliozzi, i francesi Julien Brun, Antoine Rozner e Maxime Radureau. Tra gli amateur gli ex calciatori Massimo Mauro, Michele Paramatti, Beppe Dossena, Jonathan Binotto, Massimo Storgato e lo showman Valerio Staffelli

Garanzia di spettacolo - Il field del Cervino Open, che si avvale della collaborazione di Cervino Ski Paradise, garantisce spettacolo e tecnica per la presenza di nove degli undici vincitori stagionali e di nove giocatori tra i top ten della money list. Calamitano l’attenzione i primi quattro dell’ordine di merito: il francese Ugo Coussaud, leader, lo spagnolo Adria Arnaus, il transalpino Robin Roussell e l’olandese Lars Van Meijel. Nell’ampia rosa dei candidati al titolo anche i vincitori dei tornei già disputati in Italia, Marco Crespi (Memorial Bordoni) e l’austriaco Markus Habeler (Lignano Open) insieme al già citato Arnaus (Villaverde Open).

Crespi guiderà il folto gruppo dei 57 italiani tra i quali molti hanno possibilità di fare gara di alta classifica. Citiamo, tra gli altri, Gregory Molteni, Andrea Rota, Alessandro Grammatica, Niccolò Quintarelli, Joon Kim, Corrado De Stefani, Guido Migliozzi, Michele Ortolani, Michele Cea e Andrea Saracino. Numerosi i dilettanti, compresi gli azzurri Philip Geerts, Edoardo Giletta e Stefano Ciapparelli.

Formula e montepremi - Il Cervino Open si svolgerà sulla distanza di 51 buche, come detto per l’indisponibilità della buca 12. Il taglio dopo 34 lascerà in corsa i primi 40 classificati, i pari merito al 40° posto e gli amateur entro il punteggio di qualifica Al via 132 concorrenti in rappresentanza di 11 nazioni. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.

Ingresso gratuito - Per tutta la durata della manifestazione l’ingresso per il pubblico sarà gratuito.

Il percorso - Cervinia non si identifica solo con gli sport e le vacanze invernali, ma anche d’estate offre validi motivi per un soggiorno con una serie di attrattive sia ambientali, grazie alla splendida paesaggistica, che sportive con una variegata scelta di sport di montagna, incluso lo sci, una delle esclusive di Cervinia, in aggiunta all’alpinismo, ai tanti percorsi di mountain bike e di trekking, oltre al golf.

In tal senso il Golf Club Cervino, che ha festeggiato nel 2005 i cinquant'anni di vita, ha avuto notevole peso nel richiamo del turismo golfistico, contribuendo inoltre alla promozione e alla diffusione di questo sport. Realizzato dall'architetto Donald Harradine all'inizio degli anni cinquanta, è stato uno dei primi quindici campi in Italia. Come detto è quello che si trova più in alto nella penisola e uno dei più alti d’Europa. Nel 2008 è stato ultimato l’ampliamento del percorso che può contare su 18 buche di elevata qualità tecnica, ma nel contempo offre al giocatore un panorama spettacolare al cospetto del maestoso Cervino, la montagna più fotografata del vecchio continente

Lorenzo Gagli ha ottenuto un ottimo terzo posto con 272 colpi (68 67 68 69, -16) nel Rolex Trophy, gara del Challenge Tour disputata sul tracciato del Golf Club de Geneve (par 72), a Ginevra in Svizzera, alla quale sono stati ammessi 42 giocatori, i migliori dell’ordine di merito. In 21ª posizione Francesco Laporta con 280 (73 74 68 65, -8) e in 35ª con 284 (72 69 75 68, -4) Alessandro Tadini.

Il toscano ha mancato per un colpo il playoff nel quale lo spagnolo Pedro Oriol (271 - 70 69 67 65, -17), 31enne di Siviglia al primo titolo nel circuito, ha superato con un par alla prima buca il francese Adrien Saddier (271 - 70 63 69 69), che si è fatto raggiungere segnando un bogey sull’ultimo green quando era a un passo dalla vittoria. Gagli è stato affiancato dall’iberico Scott Fernandez e hanno segnato un colpo in più l’inglese Ryan Evans e lo svedese Mikael Lundberg, quinti con 273 (-15). Al vincitore è andato un assegno di 30.000 euro su un montepremi di 230.000 euro. 

TERZO GIRO - Lorenzo Gagli è sceso dal terzo al quarto posto con 203 (68 67 68, -13) colpi, ma sarà in corsa per il titolo nel giro finale del Rolex Trophy, gara del Challenge Tour in svolgimento sul tracciato del Golf Club de Geneve (par 72), a Ginevra in Svizzera, alla quale sono stati ammessi 42 giocatori, i migliori dell’ordine di merito. Al 30° posto con 215 (73 74 68, -1) Francesco Laporta e al 36° con 216 (72 69 75, par) Alessandro Tadini.

E’ rimasto al comando lo spagnolo Borja Virto con 200 (66 66 68, -16) davanti al francese Adrien Saddier e al tedesco Dominic Foos (202, -14). Gagli ha la compagnia dello svedese Mikael Lundberg e possono competere per la vittoria anche l’irlandese Gavin Moynihan, sesto con 204 (-12), il sudafricano Erik Van Rooyen e il francese Thomas Linard, settimi con 205 (-11).

Borja Virto ha girato in 68 (-4) colpi con cinque birdie e un bogey. Lorenzo Gagli ha ottenuto lo stesso score, ma in maniera più articolata con un eagle, sette birdie, tre bogey e un doppio bogey. Anche per Francesco Laporta 68 colpi con quattro bridie senza bogey e 75 (+3) per Alessandro Tadini con tre birdie, quattro bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 230.000 euro dei quali 30.000 euro andranno al vincitore.

SECONDO GIRO - Lorenzo Gagli ha mantenuto il terzo posto con 135 (68 67, -9) colpi Rolex Trophy, gara del Challenge Tour in svolgimento sul tracciato del Golf Club de Geneve, a Ginevra in Svizzera, alla quale sono stati ammessi 42 giocatori, i migliori dell’ordine di merito. Degli altri due azzurri Alessandro Tadini è 23° con 141 (72 69, -3) e Francesco Laporta 40° con 147 (73 74, +3).

E’ rimasto da solo al comando con 132 (66 66, -12) lo spagnolo Borja Virto, che precede di misura il francese Adrien Saddier (133, -11). Gagli è affiancato dallo svedese Mikael Lundberg e dal tedesco Dominic Foos e hanno due colpi in più il belga Christopher Mivis, il francese Thomas Linard, lo scozzese Jack Doherty e lo spagnolo Scott Fernandez, sesti con 137 (-7). E’ scivolato in 12ª posizione con 139 (-3) il portoghese Ricardo Santos, leader insieme a Virto dopo un giro.

Borja Virto ha realizzato un eagle, sei birdie e due bogey per il 66 (-6). Senza sbavature il 67 (-5) di Lorenzo Gagli con cinque birdie. Per Alessandro Tadini 69 (-3) colpi con sei birdie e tre bogey e per Francesco Laporta 74 (+2) con due birdie e quattro bogey. Il montepremi è di 230.000 euro dei quali 30.000 euro andranno al vincitore.

PRIMO GIRO - Lorenzo Gagli ha iniziato al terzo posto con 68 (-4) colpi il Rolex Trophy, gara del Challenge Tour in svolgimento sul tracciato del Golf Club de Geneve, a Ginevra in Svizzera, alla quale sono stati ammessi 42 giocatori, i migliori dell’ordine di merito. In 25ª posizione con 72 (par) Alessandro Tadini e in 32ª con 73 (+1) Francesco Laporta.

Guidano la graduatoria con 66 (-6) lo spagnolo Borja Virto e il portoghese Ricardo Santos, mentre Gagli è affiancato dal francese Thomas Linard, dall’irlandese Gavin Moynihan e dal tedesco Dominic Foos. Al settimo posto con 69 (-3) i transalpini Clément Sordet e Victor Perez, il sudafricano Erik Van Rooyen, l’inglese James Heath e l’iberico Scott Fernandez.

Ricardo Santos ha fatto percorso netto con sei birdie senza bogey. Stesso approdo, ma con un cammino più articolato per Borja Virto con un eagle, sei birdie e due bogey. Lorenzo Gagli ha segnato sei birdie e un doppio bogey, Alessandro Tadini un birdie e un bogey e Francesco Laporta un birdie e due bogey. Il montepremi è di 230.000 euro dei quali 30.000 euro andranno al vincitore..

LA VIGILIA - Lorenzo Gagli, Alessandro Tadini e Francesco Laporta partecipano al Rolex Trophy (23-26 agosto), gara del Challenge Tour alla quale sono stati ammessi 42 giocatori, i migliori dell’ordine di merito.

Sul percorso del Golf Club de Geneve, a Ginevra in Svizzera, saranno nel field i francesi Julien Guerrier e Adrien Saddier, il finlandese Tapio Pulkkanen, gli inglesi Ryan Evans e Paul Howard, lo spagnolo Pedro Oriol, lo svedese Mikael Lundberg, l’austriaco Martin Wiegele, l’elvetico Joel Girrbach, l’argentino Estanislao Goya e lo statunitense Chase Koepka, che come il fratello Brooks, vincitore dell’ultimo US Open, ha iniziato la carriera nel secondo circuito continentale. Il montepremi è di 230.000 euro.

La classifica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Eurotour: primo titolo per Julian Suri

Lo statunitense Julian Suri, con un gran giro finale in 64 (-7) colpi e lo score di 265 (67 69 65 64, -19) ha vinto il Made in Denmark ottenendo il primo titolo nell’European Tour. Sul percorso dell’Himmerland Golf & Spa Resort (par 71) di Farso in Danimarca, Edoardo Molinari si è classificato 64° con 284 (72 69 70 73, par) e Luca Cianchetti 72° con 295 (69 71 76 79, +11).

Suri ha sorpassato l’inglese David Horsey, leader dopo tre turni e secondo con 269 (-15), che ci ha messo del suo con un triplo bogey sul 18° green, mentre non sono mai stati in corsa per il titolo gli altri tre inglesi Ben Evans, Steve Webster e Chris Paisley, terzi con 271 (-13). Al sesto posto con 272 (-12) il sudafricano Haydn Porteous, il francese Benjamin Hebert, l’australiano Wade Hormsby e l’inglese Matt Wallace.

Julian Suri, 26enne di New York, stava disputando un’ottima stagione nel Challenge Tour, dove aveva anche vinto il D+D Czech Challenge, e ora potrà passare sul circuito maggiore grazie ai sette birdie con cui ha confezionato il 64 vincente. Ha ricevuto un assegno di 300.000 euro su un montepremi di 1.800.000 euro.

Edoardo Molinari ha segnato quattro birdie e sei bogey per il 73 (+2) e Luca Cianchetti, dopo due buoni giri, ha ceduto nei successivi due concludendo con un 79 (+8, con tre birdie, sei bogey, un doppio e un triplo bogey). Sono usciti al taglio Nino Bertasio, 74° con 143 (70 73, +1), e Andrea Maestroni, 145° con 152 (74 78, +10). Non è partito Renato Paratore a causa di un problema alla schiena.

 

TERZO GIRO - Edoardo Molinari 49° con 211 (72 69 70, -2) e Luca Cianchetti 71° con 216 (69 71 76, +3) dopo il terzo giro del Made in Denmark in svolgimento all’Himmerland Golf & Spa Resort (par 71) di Farso in Danimarca.

Nuovo leader è l’inglese David Horsey con 199 (68 67 64, -7) seguito dallo statunitense Julian Suri (201, -12), dall’altro statunitense John Daly, dal francese Gregory Havret e dagli inglesi Chris Paisley e Robert Rock (202, -11). Non sta rendendo come nelle attese il tedesco Martin Kaymer, 26° con 207 (-6), e ha lo stesso score di Molinari anche il danese Thomas Bjorn, capitano europeo alla prossima Ryder Cup in Francia nel 2018, alla 500ma presenza nel circuito.

David Horsey, 32enne di Stockport con quattro titoli nel circuito l’ultimo in questo evento nel 2015, ha segnato sette birdie senza bogey per il 64 (-7). Per Edoardo Molinari 70 (-1) colpi con quattro birdie, un bogey e un doppio bogey e per Luca Cianchetti 76 (+5) con un birdie, quattro bogey e un doppio bogey. Sono usciti al taglio Nino Bertasio, 74° con 143 (70 73, +1), e Andrea Maestroni, 145° con 152 (74 78, +10). Non è partito Renato Paratore a causa di un problema alla schiena. Il montepremi è di 1.800.000 euro con prima moneta di 300.000 euro.

 

SECONDO GIRO - Luca Cianchetti, 37° con 69 (-2) colpi, alla seconda gara nell’European Tour ha realizzato il miglior score tra i quattro azzurri in campo nel Made In Denmark in svolgimento all’Himmerland Golf & Spa Resort (par 71) di Farso in Danimarca. Al 59° posto con 70 (-1) Nino Bertasio, al 93° con 72 (+1) Edoardo Molinari, autore di una "buca in uno" insieme al sudafricano Zander Lombard, e al 127° con 74 (+3) Andrea Maestroni. Non è partito Renato Paratore a causa di un problema alla schiena.

Al comando un terzetto con 64 (-7) composto dall’australiano Wade Ormsby e dagli inglesi Steve Webster e Matt Wallace, tallonati con 65 (-6) dallo svedese Oscar Lendgen, dal francese Benjamin Hebert e dallo svedese Robert Karlsson. Al settimo posto un gruppo di dieci concorrenti con 66 (-5) tra i quali si trovano il francese Victor Dubuisson, il tedesco Marcel Siem e lo statunitense David Lipsky. Il tedesco Martin Kaymer, forse il giocatore più atteso, ha lo stesso score di Cianchetti, mentre hanno deluso il danese Thomas Bjorn, capitano europeo alla prossima Ryder Cup in Francia nel 2018, 114° con 73 (+2) alla 500ma presenza nel circuito, e soprattutto il belga Thomas Pieters, campione uscente, 127° come Maestroni.

Luca Cianchetti, 43° con 140 (69 71, -2), ed Edoardo Molinari, 53° con 141 (72 69, -1), sono rimasti in gara nel Made in Denmark in svolgimento all’Himmerland Golf & Spa Resort (par 71) di Farso in Danimarca. Out al taglio Nino Bertasio, 74° con 143 (70 73, +1), e Andrea Maestroni, 145° con 152 (74 78, +10). Non è partito Renato Paratore a causa di un problema alla schiena.

E’ da solo al comando con 134 (64 70, -8) colpi l’inglese Steve Webster, che ha un vantaggio minimo sull’irlandese Paul Dunne, sull’indiano S.S.P. Chawrasia, sullo scozzese Marc Warren e sull’inglese David Horsey (135, -7). Al sesto posto con 136 (-6) il danese Lasse Jensen, il francese Benjamin Hebert, l’inglese Robert Rock, il cinese Ashun Wu, lo spagnolo Nacho Elvira, l’australiano Wade Ormsby e lo statunitense Julian Suri, al 13° con 137 (-5) il francese Victor Dubuisson, al 43° come Cianchetti anche il tedesco Martin Kaymer, il giocatore più atteso alla prova, e al 53°, insieme a Molinari, il danese Thomas Bjorn, capitano europeo alla prossima Ryder Cup in Francia nel 2018, alla 500ma presenza nel circuito. Fuori il belga Thomas Pieters, 95° con 144 (+2), che difendeva il titolo.

Steve Webster, 43enne di Nuneaton, due titoli nel tour di cui uno nell’Open d’Italia 2005, ha girato in 70 (-1) colpi con tre birdie e due bogey. Luca Cianchetti ha iniziato molto male dalla buca dieci con un doppio bogey e un bogey, ma successivamente ha recuperato i tre colpi persi con quattro birdie e un bogey  (71, par). Per Edoardo Molinari, autore di una "hole in one" nel primo turno, 69 (-2) colpi con quattro birdie e un doppio bogey, per Nino Bertasio 73 (+2) con due birdie, due bogey e un doppio bogey alla buca 18 che gli è costato l’eliminazione, e per Andrea Maestroni 78 (+7) con due birdie, cinque bogey e un quadruplo bogey. Il montepremi è di 1.800.000 euro con prima moneta di 300.000 euro.

PRIMO GIRO - Steve Webster ha realizzato sette birdie senza bogey, Wade Ormsby un eagle, sei birdie e un bogey e Matt Wallace nove birdie e due bogey. Luca Cianchetti ha messo insieme quattro birdie e due bogey, Nino Bertasio quattro birdie e tre bogey e Andrea Maestroni un birdie e quattro bogey. Il montepremi è di 1.800.000 euro con prima moneta di 300.000 euro.

Due "hole in one" - Giornata particolare per Edoardo Molinari, partito dalla buca 10, che non è riuscito a far fruttare la terza "hole in one" in carriera, ottenuta alla 16ª (par 3, metri 117) dove la pallina ha battuto circa tre metri oltre l’asta e poi è tornata indietro a velocità abbastanza sostenuta finendo a bersaglio. Cammino insolito dalla 11ª (la seconda giocata) alla 17ª con in sequenza tre bogey, due birdie, ace, par e un altro birdie per un parziale di "meno 2". Sono seguiti due bogey e due birdie di fila nel rientro e quando sembrava che potesse concludere con il punteggio di Cianchetti è arrivato inatteso un triplo bogey sull’ultimo green.

Zander Lombard, sulla stessa buca, ha eseguito il colpo dal tee con un wegde. Anche lui non è riuscito a salire molto in classifica: è 72° con un 71 (par) avendo aggiunto alla prodezza tre birdie, un bogey e due doppi bogey.

LA VIGILIA - Renato Paratore, Edoardo Molinari, Nino Bertasio, Luca Cianchetti e Andrea Maestroni saranno sul tee di partenza del Made In Denmark (24-27 agosto) in programma all’Himmerland Golf & Spa Resort, a Farso in Danimarca. E’ un torneo che si preannuncia di elevata qualità tecnica e agonistica per la presenza di ottimi giocatori quali il tedesco Martin Kaymer, lo svedese Robert Karlsson, i belgi Thomas Pieters, che difende il titolo, e Nicolas Colsaerts, il francese Victor Dubuisson, lo spagnolo Adrian Otaegui, vincitore del Paul Lawrie Match Play, il tedesco Marcel Siem, sconfitto in finale nella stessa gara, l’inglese Aaron Rai, passato nel circuito maggiore dopo tre vittorie nel Challenge Tour in stagione, il sudafricano Zander Lombard e il cinese Ashun Wu. Festeggerà 500 gare nell’European Tour il danese Thomas Bjorn, capitano della selezione europea di Ryder Cup nella sfida del 2018 in Francia, e sarà seguito con curiosità John Daly, anche se è nella fase finale della carriera.

Degli azzurri Renato Paratore cercherà di riprendere il buon passo che l’aveva portato al successo nel Nordea Master a inizio giugno, mentre Edoardo Molinari ha necessità di buoni risultati proveniendo da nove tornei in cui ha superato solamente due tagli. Nino Bertasio, invece, è andato a premio sei volte nelle ultime otto gare, ma per salvare la ‘carta’ deve puntare a posizioni più alte di classifica. Luca Cianchetti giocherà per la seconda volta nel circuito dopo il passaggio tra i pro con l’obiettivo di replicare la prestazione fornita nell’European Open (ottavo). Per Andrea Maestroni una rara opportunità da sfruttare avendo poche occasioni di frequentare tale ribalta. Il montepremi è di 1.800.000 euro con prima moneta di 300.000 euro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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PGA: Dustin Johnson batte Jordan Spieth

Dustin Johnson, numero uno mondiale, è tornato al successo dopo cinque mesi imponendosi con 267 (65 69 67 66, -13) colpi nel Northern Trust (PGA Tour), prima delle quattro gare dei PlayOffs che assegneranno i dieci milioni di dollari della FedEx Cup al leader di una speciale classifica a punti.

Sul percorso del Glen Oaks Club (par 70), a Old Westbury nello stato di New York, in un finale di alta qualità tecnica e agonistica, ha raggiunto Jordan Spieth (267 - 69 65 64 69), numero due, che lo precedeva di tre colpi, e poi lo ha superato con un birdie alla prima buca supplementare.

Al terzo posto con 271 (-9) lo spagnolo Jon Rahm e il venezuelano Jhonattan Vegas, al quinto con 274 (-6) l’inglese Paul Casey, al sesto con 275 (-5) Webb Simpson, Justin Thomas, Kevin Chappell e l’australiano Jason Day, autore di un buon recupero, e al decimo con 276 (-4) Bubba Watson, Matt Kuchar e l’inglese Justin Rose, Ha rimontato anche lo svedese Henrik Stenson, 17° con 277 (-3), hanno ceduto Patrick Reed, campione uscente, e Rickie Fowler, 20.i con 278 (-2), e non sono mai stati in partita il nordirlandese Rory McIlroy, 34° con 282 (+2), e Phil Mickelson, 54° con 286 (+6). E’ uscito al taglio dopo due giri Francesco Molinari, 82° con 144 (71 73, +4).

Dustin Johnson, 33enne di Columbia (South Carolina), ha portato a 16 i titoli, comprensivi di un major e cinque WGC, sul circuito dove ha disputato 218 gare. Aveva iniziato la stagione con tre successi tra febbraio e marzo, poi era stato fermato da una caduta per le scale alla vigilia del Masters e ha avuto bisogno di tempo per riprendersi. Ha condotto un giro finale impeccabile con quattro birdie senza bogey (66, -4) e poi ha messo a segno il quinto vincente nel playoff che gli ha regalato un assegno di 1.575.000 dollari, su un montepremi su 8.750.000 dollari e la leadership nell’ordine di merito e nella FedEx Cup. Jordan Spieth, dopo due birdie in avvio, ha avuto un black out con un doppio bogey e un bogey prima del giro di boa che hanno rimesso in cosa Johnson e poi con altri due birdie (69, -13) ha quanto meno giocato lo spareggio.

 

TERZO GIRO - Jordan Spieth, in vetta con 198 (69 65 64, -12) colpi e numero tre mondiale, ha fatto il vuoto nel Northern Trust (PGA Tour), gara che anticipa le quattro dei PlayOffs dove si assegneranno i dieci milioni di dollari della FedEx Cup al leader di una speciale classifica a punti. Ha lasciato a tre colpi Dustin Johnson (201, -9), numero uno del world ranking, e a cinque altri quattro pretendenti al titolo, Patrick Reed, campione uscente, Matt Kuchar, lo spagnolo Jon Rahm e l’inglese Paul Casey, terzi con 203 (-7) e con chance molto ridotte nella corsa verso il successo.

Al settimo posto con 204 (-6) Keegan Bradley, all’ottavo con 205 (-5) l’inglese Justin Rose e Kevin Chappell e al decimo con 206 (-4) Justin Thomas e Bubba Watson. Accusano distacchi maggiori Rickie Fowler, che ha ceduto con un 74 (+4), lo svedese Henrik Stenson e l’australiano Jason Day, 22.i con 208 (-2), il nordirlandese Rory McIlroy, 34° con 210 (par), e Phil Mickelson, 39° con 211 (+1). E’ uscito al taglio dopo due giri Francesco Molinari, 82° con 144 (71 73, +4).

Jordan Spieth, 24enne di Dallas con undici titoli nel circuito comprensivi di tre major, ha l’occasione di cogliere la quarta vittoria stagionale. Ha realizzato otto birdie e due bogey per un 64 (-6), miglior score di giornata ottenuto anche da Kevin Chappell. Il montepremi è di 8.750.000 dollari.

SECONDO GIRO - Francesco Molinari, 82° con 144 (71 73, +4) colpi, è uscito al taglio nel Northern Trust (PGA Tour), ultima gara prima delle quattro dei PlayOffs che assegneranno i dieci milioni di dollari della FedEx Cup al leader di una speciale classifica a punti.

Sul percorso del Glen Oaks Club (par 70), a Old Westbury nello stato di New York, big all’attacco nel secondo giro dove sono passati a condurre con 134 (-6)  Dustin Johnson (65 69), numero uno mondiale, Jordan Spieth (69 65), numero tre, e Rickie Fowler (68 66) insieme al venezuelano Jhonattan Vegas (69 65). Subito dietro Matt Kuchar e Bubba Watson, quinti con 135 (-5), e tra i top ten altri pretendenti al titolo: lo spagnolo Jon Rahm e l’inglese Justin Rose, settimi con 136 (-4) affiancati da Russell Henley, in vetta dopo un turno, Patrick Reed, campione in carica, Justin Thomas e l’inglese Paul Casey, decimi con 137 (-3).

Navigano a metà classifica Brooks Koepka, Phil Mickelson e l’australiano Jason Day, 32.i con 140 (par), lo svedese Henrik Stenson e il nordirlandese Rory McIlroy, 47.i con 141 (+1). Out il giapponese Hideki Matsuyama, 71° con 143 (+3).

Jordan Spieth ha girato in 65 (-5) colpi con sette birdie, di cui cinque consecutivi, e due bogey e stesso score per Jhonattan Vegas con cinque birdie senza sbavature. Ha realizzato un 66 (-4) Rickie Fowler, con cinque birdie e un bogey, e Dustin Johnson ha concluso con un parziale di 69 (-1) frutto di tre birdie e di due bogey.

Francesco Molinari ha subito palesato difficolta nelle buche in uscita con due bogey. In quelle di rientro le cose sono andate un po’ meglio, ma un solo birdie, contro altri due bogey, non è stato sufficiente a evitare l’uscita anticipata (73, +3). Il montepremi è di 8.750.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Francesco Molinari, 55° con 71 (+1) colpi, ha iniziato a metà classifica il Northern Trust (PGA Tour), ultima gara prima delle quattro dei PlayOffs che assegneranno i dieci milioni di dollari della FedEx Cup al leader di una speciale classifica a punti.

Sul tracciato del Glen Oaks Club (par 70), a Old Westbury nello stato di New York, guida la graduatoria con 64 (-6) Russell Henley che precede di un colpo Dustin Johnson (65, -5), numero uno mondiale. Seguono con 66 (-4) Scott Brown, Chris Kirk e il colombiano Camilo Villegas e si trovano tra i sei concorrenti al sesto posto con 67 (-3) Bubba Watson e il sudafricano Louis Oosthuizen. Sono in buona classifica quasi tutti gli altri big: Justin Thomas, Rickie Fowler, lo spagnolo Jon Rahm e l’inglese Justin Rose, 12.i con 68 (-2), Jordan Spieth, l’australiano Jason Day e lo svedese Henrik Stenson, 20.i con 69 (-1) Poco dietro Patrick Reed, campione in carica, 39° con 70 (par), e pesante ritardo per Phil Mickelson, 80° con 72 (+2), per il nordirlandese Rory McIlroy, numero quattro del world ranking, 95° con 73 (+3), e per il giapponese Hideki Matsuyama, 102° con 74 (+4).

Russell Henley, 28enne di Macon (Georgia) con tre titoli nel circuito, l’ultimo ad aprile (Houston Open), ha realizzato otto brdie e due bogey.

Francesco Molinari, che ha iniziato il torneo al 14° posto della classifica mondiale, record azzurro di tutti i tempi in merito alla posizione più alta raggiunta da un italiano nel ranking che deteneva lui stesso insieme al fratello Edoardo, ha avuto problemi nelle buche di rientro palesando notevoli alti e bassi. Partito dalla decima, ha chiuso in par metà percorso con un birdie e un bogey. Dopo il giro di boa la sequenza birdie-doppio bogey-eagle gli ha fatto guadagnare un colpo sul campo, ma due bogey nel finale lo hanno mandato a "1". Il montepremi è di 8.750.000 dollari.

LA VIGILIA - Francesco Molinari è salito dal 16° al 14° posto nel world ranking e in tal modo ha eguagliato il record azzurro di tutti i tempi in merito alla posizione più alta raggiunta da un italiano in questa classifica. Lo deteneva lui stesso insieme al fratello Edoardo. Dietro ai due torinesi Costantino Rocca, che si è fermato al 18°, e Matteo Manassero approdato al 25°.

Molinari, dopo la settimana di riposo seguita alla splendida prestazione con la seconda piazza nel PGA Championship, quarto major stagionale, torna in campo nel Northern Trust (24-27 agosto), il torneo del PGA Tour  che avrà luogo sul tracciato del Glen Oaks Club, a Old Westbury nello stato di  New York. L’ottimo stato di forma che sta attraversando gli apre diversi obiettivi tra i quali il più immediato è quello di migliorarsi ancora nella graduatoria della FedEx Cup dove intende arrivare fino all’ultima prova. Con l’attuale 31° posto ha quasi garantita la presenza almeno ai primi due dei quattro PlayOffs, un buon viatico per puntare con decisione agli altri due. Vede anche più vicina la top ten del world ranking, ma 1,39 punti (tanti lo dividono dal decimo posto di Rickie Fowler) sono ancora parecchi da rimontare a questi livelli e non è neanche facile annullare gli 0,69 punti che lo porterebbero al 13° posto da nuovo record, dove attualmente è Matt Kuchar, altro giocatore di peso. Naturalmente tutto cambierebbe se Molinari riuscisse a cogliere quel primo successo nel tour, che a questo punto, sembra alla sua portata e già sfiorato in altre circostante, oltre che nel major, oppure a centrare qualche piazzamento in altissima classifica.

In sostanza gli stimoli non mancano all’azzurro e lo stesso Northern Open gli offre un ottimo assist. Infatti il montepremi piuttosto alto (8.750.000 dollari) ha richiamato il field della grandi occasioni. Saranno al via Dustin Johnson, il giapponese Hideki Matsuyama, Jordan Spieth, il nordirlandese Rory McIlroy, lo svedese Henrik Stenson, vincitore domenica scorsa del Wyndham Championship, Justin Thomas, lo spagnolo Jon Rahm, l’australiano Jason Day e Rickie Fowler, ossia nell’ordine nove dei primi dieci della graduatoria mondiale con la sola defezione dell’iberico Sergio Garcia, numero cinque. E dei successivi dieci, oltre a Molinari, ci saranno anche Brooks Koepka, Matt Kuchar, gli inglesi Justin Rose e Paul Casey, lo spagnolo Rafa Cabrera Bello e il sudafricano Louis Oosthuizen. Non si possono poi dimenticare, anche se fuori da top 20, Patrick Reed, che difende il titolo, Phil Mickelson, Bubba Watson, Zach Johnson, Keegan Bradley, il sudafricano Charl Schwartzel e l’inglese Luke Donald. Tanti campioni e vita difficile per tutti, ma spesso Francesco Molinari a questi livelli si esalta.

Il torneo su Sky - Il Northern Trust sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 24 agosto, venerdì 25 e sabato 26, dalle ore 21 alle ore 24 (Sky Sport 3 HD); domenica 27 agosto, dalle ore 21 alle ore 24 (Sky Sport 2 HD). Commento di Nicola Pomponi e di Donato Di Ponziano

 

 

 

 

 

 

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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