La cinese Shanshan Feng (197 - 66 63 68, -19) ha vinto per il secondo anno consecutivo il Toto Japan Classic, uno dei tornei a invito che concludono la stagione del LPGA Tour disputato al Taiheyo Club (Minori Course, par 72) di Ibaraki in Giappone e al quale hanno preso parte 78 concorrenti di cui nessuna italiana.
Shanshan Feng, 28enne di Guangzhou, ha portato a sette i tioli nel LPGA Tour dopo una tonica corsa di testa. Nel suo palmarés figurano anche un un major, cinque successi nel Japan LPGA, al netto delle gare in combinata con il circuito americano, e sette nel Ladies European Tour. Con un 68 (-4 con sei bridie e due bogey) conclusivo ha annullato il tentativo di rimonta della nipponica Ai Suzuki (199, -17), che ha realizzato lo stesso score e che ha trovato un bogey sull’ultima buca nel forzare il gioco per ottenere un birdie e andare al playoff.
Al terzo posto con 201 (-15) la svedese Anna Nordqvist, al quarto con 203 (-13) Lizette Salas e al quinto con 204 (-12) la thailandese Moriya Jutanugarn, la coreana Mi Hyang Lee, le australiane Sarah Jane Smith e Minjee Lee, la neozelandese Lydia Ko e le giapponesi Mamiko Higa e Ayaka Watanabe. A metà graduatoria Lexi Thompson e la coreana So Yeon Ryu, numero uno mondiale, 33.e con 209 (-7), e la canadese Brooke M. Henderson, 42ª con 210 (-6). Quasi in coda la thailandese Ariya Jutanugarn, sorella minore di Moriya, 70ª con 217 (+1), che ha confermato il suo momento di difficoltà. Shanshan Feng ha ricevuto un assegno di 225.000 dollari su un montepremi di 1.500.000 dollari.
SECONDO GIRO - La cinese Shanshan Feng, campionessa uscente, è rimasta da sola al comando con 129 (66 63, -15) colpi nel Toto Japan Classic, uno dei tornei a invito che concludono la stagione del LPGA Tour in svolgimento al Taiheyo Club (Minori Course, par 72) di Ibaraki in Giappone e al quale prendono parte 78 concorrenti di cui nessuna italiana.
La 28enne di Guangzhou, nel cui palmarès figurano un major, sei titoli nel LPGA Tour, cinque nel Japan LPGA e sette nel Ladies European Tour, grazie a un gran 63 (-9, con un eagle e sette birdie) ha preso due colpi di vantaggio sulla giapponese Ai Suzuki (131, -13) e cinque sull’inglese Charley Hull e sulla coreana Min-Young Lee (134, -10). Al quinto posto con 135 (-9) Stacy Lewis, Lizette Salas, la svedese Anna Nordqvist e le nipponiche Momoko Ueda e Ayako Watanabe, al 10° con 136 (-8) la coreana So Yeon Ryu, leader mondiale, e la neozelandese Lydia Ko, al 42° con 140 (-4) Lexi Thompson e la canadese Brooke M. Henderson e al 61° con 143 (-1) la thailandese Ariya Jutanugarn. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
PRIMO GIRO - La cinese Shanshan Feng, campionessa uscente, è tra le sette concorrenti che con 66 (-6) colpi hanno preso il comando nel Toto Japan Classic, uno dei tornei a invito che concludono la stagione del LPGA Tour in svolgimento al Taiheyo Club (Minori Course, par 72) di Ibaraki in Giappone e al quale prendono parte 78 concorrenti di cui nessuna italiana.
Insieme alla cinese vi sono le statunitensi Lizette Salas e Jane Park, le giapponesi Saiki Fujita, Ai Suzuki e Nasa Hataoka e la coreana Min-Young Lee. Seguono a un colpo la svedese Anna Nordqvist e le coreane Sei Young Kim e Chae-Young Yoon (67, -5) e occupano l’11° posto con 68 (-4) Lexi Thompson, Stacy Lewis, la neozelandese Lydia Ko e la coreana So Yeon Ryu, numero uno mondiale.
Al 24° con 69 (-3) la thailandese Ariya Jutanugarn e la coreana In Gee Chun e al 38° con 70 (-2) la nipponica Haru Nomura. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
LA VIGILIA - La cinese Shanshan Feng difende il titolo nel Toto Japan Classic (3-5 novembre), uno dei tornei a invito che concludono la stagione del LPGA Tour in programma al Taiheyo Club (Minori Course) di Ibaraki in Giappone e al quale prendono parte 78 concorrenti di cui nessuna italiana.
Nel field le coreane So Yeon Ryu, leader mondiale, In Gee Chun e Sei Young Kim, le statunitensi Lexi Thompson, Stacy Lewis, Lizette Salas e Michelle Wie, la neozelandese Lydia Ko, la canadese Brooke M. Henderson, le giapponesi Haru Nomura e Momoko Ueda e le sorelle thailandesi Ariya e Moriya Jutanugarn. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
Andrea Pavan ha vinto con 272 (69 67 69 67, -16) colpi, ex aequo con il danese Jeff Winther (272 – 69 66 66 71) la prova dello Stage 2 della Qualifying School dell’European Tour disputata sul percorso del Panoramica Golf & Sport Resort (par 72), a Castellón in Spagna. L’azzurro ha avuto accesso alla finale insieme a Jacopo Vecchi Fossa, 19° con 281 (69 70 69 73, -7) nella gara che si è chiusa con un giorno di ritardo a causa del maltempo.
I due vincitori hanno sorpassato nel quarto turno il coreano Eunshin Park (274, -14), in vetta nei due centrali. Al quarto posto con 275 (-13) lo spagnolo Carlos Del Moral e l’inglese Mark Foster. E’ rimasto fuori Alessandro Grammatica, 44° con 286 (74 67 72 73, -2) e si è ritirato Cristiano Terragni.
Andrea Pavan ha recuperato con sei birdie e un bogey sull’ultima buca, che gli ha fatto perdere la leadership solitaria, per il 67 (-5) e Jeff Winther (71, -1) ha giocato in difesa con un birdie e 17 par.
Ha superato lo Stage 2 anche Enrico Di Nitto, 13° nella prova conclusasi ieri al Campo de Golf El Saler di Valencia. La finale, dove si assegneranno 25 "carte" per l’European Tour 2018, avrà luogo al Lumine Golf Club di Tarragona, sempre in Spagna, dall’11 al 16 novembre sulla distanza di 108 buche.
QUARTA GIORNATA - Sul tracciato del Campo de Golf El Saler (par 72), a Valencia, Enrico Di Nitto si è classificato 13° con 288 (67 72 75 72, par) colpi, entrando tra i 21 promossi mentre non ce l’ha fatta Joon Kim 39° con 295 (78 71 71 75, +7). Ha vinto l’argentino Ricardo Gonzalez (275 (67 68 71 69, -13), quattro titoli sull’European Tour, davanti allo scozzese Ewen Ferguson e all’inglese Laurie Canter.
Out gli altri sei italiani in gara. Al Las Colinas Golf & Country Club (par 71), di Alicante, Francesco Laportaì è terminato 30° con 282 (66 73 69 74, -2), Cesare Turchi 46° con 287 (70 71 76 71, +3) e Aron Zemer 58° con 291 (70 73 74 74, +7). Si è imposto il sudafricano Jacques Kruyswijk (267 – 61 67 72 67, -17) con un colpo di margine sul francese Antoine Rozner.
Sul percorso del Desert Springs Golf Club (par 72), ad Almería, ha avuto la meglio l’inglese Matthew Boldwin con 271 (64 67 69 71, -17), che ha preceduto l’austriaco Lukas Nemecz (272 (-16). In 34ª posizione con 283 (70 70 73 70, -5) Edoardo Raffaele Lipparelli, in 41ª con 285 (68 70 76 71,-3) Michele Ortolani e in 62ª con 291 (70 76 70 75, +3 Matteo Delpodio.
TERZA GIORNATA - Si conclude su quattro percorsi spagnoli lo Stage 2 della Qualifying School dell’European Tour, dove sono in zona qualifica Francesco Laporta ed Enrico Di Nitto.
Sul tracciato del Campo de Golf El Saler (par 72), a Valencia, Enrico Di Nitto è sceso dal nono al 20° posto con 216 (69 72 75, par) colpi, ma è rimasto in corsa, mentre Joon Kim, 41° con 220 (78 71 71, +4), ha recuperato ancora e ha chances di poter superare lo Stage 2. In vetta lo scozzese Ewen Ferguson (203 - 68 69 66, -13) ha sopravanzato l’argentino Ricardo Gonzalez (206, -10), quattro titoli sull’European Tour.
Al Las Colinas Golf & Country Club (par 71), di Alicante, Francesco Laporta è risalito dalla 24ª alla 15ª posizione con 208 (66 73 69, -5) e sono in 54ª con 217 (+4) Aron Zemmer (70 73 74) e Cesare Turchi (70 71 76). Il danese Joachim B. Hansen (200 - 64 69 67, -13) ha agganciato al comando il sudafricano Jacques Kruyswijk (200 - 61 67 72). A un colpo lo scozzese David Law.
Sul percorso del Desert Springs Golf Club (par 72), ad Almería, sono oltre i top 22, che andranno in finale, Edoardo Raffaele Lipparelli, 32° con 213 (70 70 73, -3), Michele Ortolani, 43° con 214 (68 70 76, -2), e Matteo Delpodio, 55° con 216 (70 76 70, par). Guida la graduatoria con 200 (64 67 69, -16) l’inglese Matthew Baldwin seguito dallo svedese Michael Jonzon (203, -13).
Il maltempo, infine, ha impedito l’effettuazione del terzo giro al Panoramica Golf & Sport Resort (par 72) di Castellón e la gara verrà posticipata di un giorno. Si riprenderà con Jacopo Vecchi Fossa, 28° con 139 (69 70, -5), Alessandro Grammatica, 45° con 141 (74 67, -3), e Cristiano Terragni, 51° con 143 (71 72, -1), e con il coreano Eunshin Park, leader con 130 (66 64, -14.)
Saranno 85 i concorrenti che supereranno lo Stage 2 (22 sul percorso del Desert Spirng e 21 sugli altri campi). Costoro si uniranno ai 71 ammessi di diritto alla finale che di disputerà al Lumine Golf Club di Tarragona, sempre in Spagna, dall’11 al 16 novembre sulla distanza di 108 buche.
SECONDA GIORNATA - Si sta svolgendo su quattro percorsi spagnoli lo Stage 2 della Qualifying School dell’European Tour, dove si sono mantenuti in buona classifica Enrico Di Nitto (9°), Andrea Pavan (13°) e Michele Ortolani (15°).
Sul tracciato del Campo de Golf El Saler (par 72), a Valencia, Enrico Di Nitto è nono con 141 (69 72, -3) colpi e ha recuperato qualcosa Joon Kim, 50° con 149 (78 71, +5). Al comando con 135 (-9) l’argentino Ricardo Gonzalez (67 68), quattro titoli nell’European Tour, l’australiano Matthew Millar (71 64) e l’inglese Steven Tiley (66 69).
Al Las Colinas Golf & Country Club (par 71), di Alicante, Francesco Laporta è scivolato dal nono al 24° posto con 139 (66 73, -3) colpi e sono più indietro Cesare Turchi, 41° con 141 (70 71, -1), e Aron Zemmer, 55° con 143 (70 73, +1). E’ rimasto in vetta con 128 (61 67, -14) il sudafricano Jacques Kruyswijk davanti al francese Antoine Rozner (130, -12) e al danese Joachim B. Hansen (133, -9).
Sul percorso del Desert Springs Golf Club (par 72), ad Almería, Michele Ortolani, 15° con 138 (68 70, -6), è in zona qualifica, mentre sono al momento fuori Edoardo Raffaele Lipparelli, 35° con 140 (70 70, -4), e Matteo Delpodio, 67° con 146 (70 76, +2). E’ passato a condurre l’austriaco Lukas Nemecz con 127 (64 63, -17) seguito dal dilettante spagnolo Adria Arnaus (128, -16), entrambi in evidenza quest’anno nell’Alps Tour.
Infine al Panoramica Golf & Sport Resort (par 72) di Castellón è salito dal 20° al 13° posto Andrea Pavan con 136 (69 67, -8). Debbono cercare di recuperare Jacopo Vecchi Fossa, 28° con 139 (69 70, -5), Alessandro Grammatica, 45° con 141 (74 67, -3), e Cristiano Terragni, 51° con 143 (71 72, -1). Ha preso il comando con 130 (66 64, -14) il coreano Eunshin Park, che precede il francese Franck Daux (132, -12).
Saranno 85 i concorrenti che supereranno lo Stage 2 (22 sul percorso del Desert Spirng e 21 sugli altri campi). Costoro si uniranno ai 71 ammessi di diritto alla finale che di disputerà al Lumine Golf Club di Tarragona, sempre in Spagna, dall’11 al 16 novembre sulla distanza di 108 buche.
PRIMA GIORNATA- E’ iniziato su quattro percorsi spagnoli lo Stage 2 della Qualifying School dell’European Tour, dove sono in buona classifica Enrico Di Nitto (6°), Francesco Laporta (9°) e Michele Ortolani (11°).
Sul tracciato del Campo de Golf El Saler (par 72), a Valencia, Enrico Di Nitto è al sesto posto con 69 (-3) colpi e Joon Kim al 66° con 78 (+6). E’ in vetta con 66 (-6) l’inglese Steven Tiley, che precede l’argentino Ricardo Gonzalez (67, -5), quattro titoli sull’European Tour.
Al Las Colinas Golf & Country Club (par 71), di Alicante, Francesco Laporta è nono con 66 (-5) colpi e sono a metà classifica Cesare Turchi e Aron Zemmer, 34.i con 70 (-1). Guida la graduatoria con 61 (-10) il sudafricano Jacques Kruyswijk davanti allo svedese Niclas Johansson (62, -9) e allo scozzese David Law (63, -8).
Sul percorso del Desert Springs Golf Club (par 72), ad Almería, Michele Ortolani, undicesimo, ha tenuto un buon passo con un 68 (-4) e sono in condizioni di entrare in zona qualifica Matteo Delpodio ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 35.i con 70 (-2). Leader con 62 (-10) il francese Amaury Rosaye, in evidenza quest’anno sull’Alps Tour, e a due colpi l’austriaco Lukas Nemecz e l’inglese Matthew Baldwin (64, -8).
Infine al Panoramica Golf & Sport Resort (par 72) di Castellón sono al vertice con 65 (-7) il finlandese Mikael Salminen e il transalpino Franck Daux con il minimo margine sul dilettante svedese Oliver Gillbert, sullo spagnolo Borja Virto, sull’inglese Jamie Howarth e sul coreano Eunshin Park (66, -6). In 20ª posizione con 69 (-3) Andrea Pavan e Jacopo Vecchi Fossa, in 43ª con 71 (-1) Cristiano Terragni e in 65ª con 74 (+2) Alessandro Grammatica.
In ogni gara saranno ammessi alla finale una ventina di concorrenti, ma il numero esatto verrà comunicato al termine del NBO Golf Classic Grand Final. Le ‘carte’ per il circuito maggiore saranno assegnate al Lumine Golf Club di Tarragona, sempre in Spagna, dall’11 al 16 novembre sulla distanza di 108 buche.
LA VIGILIA - Dodici giocatori italiani sono impegnati nella Stage 2 della Qualifying School dell’European Tour in programma dal 3 al 6 novembre su quattro percorsi spagnoli: il Desert Springs Golf Club ad Almería, il Campo de Golf El Saler a Valencia, il Las Colinas Golf & Country Club ad Alicante e il Panoramica Golf & Sport Resort a Castellón.
Matteo Delpodio, Edoardo Raffaele Lipparelli e Michele Ortolani giocheranno al Desert Springs GC, Enrico Di Nitto e Joon Kim al Campo de Golf El Saler, Francesco Laporta, Aron Zemmer e Cesare Turchi al Las Colinas G&CC e Alessandro Grammatica, Andrea Pavan, Cristiano Terragni e Jacopo Vecchi Fossa al Panoramica G&SR. In ciascuna gara saranno ammessi alla finale una ventina di concorrenti, ma il numero esatto sarà comunicato in corso d’opera.
La finale si svolgerà sulla distanza di 108 buche al Lumine Golf Club di Tarragona, sempre in Spagna, dall’11 al 16 novembre.
Prima vittoria dell’indiana Aditi Ashok nel Ladies European Tour, che si è imposta con 270 (67 66 68 69, -18) colpi nel Fatima Bint Mubarak Ladies Open, disputato al Saadiyat Beach Golf Club (par 72) di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi. In bassa classifica Diana Luna, 58ª con 290 (69 72 78 71, +2) e Lucrezia Colombotto Rosso, 59ª con 291 (72 71 76 72, +3).
Aditi Ashok, 19enne di Bangalore, professionista dal 2016, e quest’anno approdata al LPGA Tour, ha concluso con un parziale di 69 (-3), ma ha messo a rischio il titolo con un doppio bogey alla buca 17, dopo aver viaggiato spedita con sei birdie e un bogey. Ha comunque mantenuto un prezioso colpo di margine sull’inglese Georgia Hall (271, -17).
Al terzo posto con 272 (-16) la svedese Camilla Lennarth, al quarto con 273 (-15) Cheyenne Woods, nipote di Tiger Woods, e al quinto con 275 (-13) l’altra svedese Linda Wessberg.
Diana Luna ha concluso la sua gara con quattro birdie e tre bogey per un 71 (-1) e Lucrezia Colombotto Rosso con due birdie e due bogey per un 72 (par). Sono uscite al taglio Margherita Rigon, 61ª con 144 (73 71, par), Giulia Sergas, 97ª con 148 (77 71, +4), e Stefania Avanzo 106ª con 149 (73 76, +5). Si è ritirata Veronica Zorzi. Alla vincitrice è andato un assegno di 70.787 euro su un montepremi di 515.000 euro.
TERZO GIRO - Cambio della guardia in vetta al Fatima Bint Mubarak Ladies Open, evento del Ladies European Tour che si sta svolgendo al Saadiyat Beach Golf Club (par 72) di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi, dove la nuova leader è la giovanissima indiana Aditi Ashok (201 - 67 66 68, -15), quest’anno approdata al LPGA Tour. Sono al 57° posto con 219 (+3) Diana Luna (69 72 78) e Lucrezia Colombotto Rosso (72 71 76).
Si è portata al secondo posto con 203 (-13) Cheyenne Woods, nipote di Tiger Woods, ed è scivolata al terzo con 204 (-12) la sudafricana Lee Anne Pace, in vetta dopo un giro, affiancata dall’inglese Eleanor Givens. Al quinto con 205 (-11) la svedese Camilla Lennarth e l’inglese Georgia Hall e al settimo con 206 (-10) la finlandese Minea Blomqvist, la spagnola Luna Sobron, la thailandese Thidapa Suwannapura e le inglesi Felicity Johnson e Florentyna Parker.
Aditi Ashok, 19enne di Bangalore, professionista dal 2016, senza titoli nel LET, ha girato in 68 (-4) colpi con sette birdie e tre boey. Lucrezia Colombotto Rosso in 76 (+4) con due birdie e sei bogey e Diana Luna in 78 (+6) con quattro bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 515.000 euro.
SECONDO GIRO - La sudafricana Lee-Anne Pace è rimasta al comando con 132 (66 66, -12) colpi nel Fatima Bint Mubarak Ladies Open, evento del Ladies European Tour che si sta svolgendo al Saadiyat Beach Golf Club (par 72) di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi. Sono rimaste in gara Diana Luna, 35ª con 141 (69 72, -3), e Lucrezia Colombotto Rosso, 52ª con 143 (72 71, -1), mentre sono uscite al taglio Margherita Rigon, 61ª con 144 (73 71, par), Giulia Sergas, 97ª con 148 (77 71, +4), e Stefania Avanzo 106ª con 149 (73 76, +5). Si è ritirata Veronica Zorzi.
Lee-Anne Pace, 36enne di Paarl con un titolo nel LPGA Tour e nove nel LET, ha conservato la leadership raddoppiando il 66 (-6) iniziale con cinque birdie senza bogey, e mantenendo un colpo di vantaggio sulla giovanissima indiana Aditi Ashok (133, -11).
Al terzo posto con 135 (-9) la spagnola Luna Sobron, la svedese Camilla Lennarth e la statunitense Cheyenne Woods, nipote di Tiger Woods, al sesto con 136 (-8) le inglesi Florentyna Parker e Georgia Hall, la francese Celine Herbin e la svedese Linda Wessberg.
Diana Luna ha girato in 72 (par) colpi con tre birdie, un bogey e un doppio bogey e Lucrezia Colombotto Rosso in 71 (-1) con quattro birdie e tre bogey. Il montepremi è di 515.000 euro.
PRIMO GIRO - Buon inizio di Diana Luna, 14ª con 69 (-3) colpi, nel Fatima Bint Mubarak Ladies Open, evento del Ladies European Tour che si sta disputando al Saadiyat Beach Golf Club (par 72) di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi.
Al proscenio Lee-Anne Pace, leader con 66 (-6), una delle proette che frequentano abitualmente il LPGA Tour e tornata nel tour europeo per l’occasione. La sudafricana precede di misura la svedese Jenny Haglund, la norvegese Marianne Skarpnord, la gallese Amy Boulden, la tedesca Isi Gabsa, l’inglese Florentyna Parker e l’indiana Aditi Ashok (67, -5) e di due colpi le francesi Celine Herbin e Valentine Derrey, le inglesi Lauren Taylor e Felicity Johnson, l’olandese Anne Van Dam e la brasiliana Victoria Lovelady (68, -4).
In campo altre cinque italiane; Lucrezia Colombotto Rosso, 55ª con 72 (par), Margherita Rigon e Stefania Avanzo, 76.e con 73 (+1), Veronica Zorzi, 94ª con 74 (+2) e Giulia Sergas, 119ª con 77 (+5).
Lee-Anne Pace, 36enne di Paarl con un titolo nel LPGA Tour e nove nel LET, ha realizzato sette birdie e un bogey. Diana Luna ha segnato quattro birdie e un bogey e Lucrezia Colombotto Rosso due birdie e altrettanti bogey. Per Margherita Rigon e per Stefania Avanzo quattro birdie, tre bogey e un doppio bogey, per Veronica Zorzi due birdie e quattro bogey e per Giulia Sergas tre birdie, quattro bogey e due doppi bogey. Il montepremi è di 515.000 euro.
LA VIGILIA - Diana Luna, Margherita Rigon, Giulia Sergas, Veronica Zorzi, Stefania Avanzo e Lucrezia Colombotto Rosso partecipano al Fatima Bint Mubarak Ladies Open (1-4 novembre) evento del Ladies European Tour che si disputa al Saadiyat Beach Golf Club di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi.
Per l’occasione sono tornate in Europa proettes che esercitano la loro attività negli Stati Uniti, alcune nel LPGA Tour e altre nel Symetra Tour quali la scozzese Catriona Matthew, l’inglese Melissa Reid, le danesi Nanna Koerstz Madsen ed Emily Pedersen, la francese Celine Herbin, la sudafricana Lee-Anne Pace, l’indiana Aditi Ashoke e la cinese Xi Yu Lin. Il montepremi è di 515.000 euro.
Secondo successo consecutivo per l’inglese Justin Rose, campione olimpico, che si è imposto con 266 (69 68 64 65, -18) colpi nel Turkish Airlines Open, dopo aver vinto domenica scorsa il WGC HSBC Champions. Sul tracciato del Regnum Carya Golf & Spa Resort (par 71), ad Antalya in Turchia, nel sesto torneo delle Rolex Series e terz’ultimo dell’European Tour, sono terminati al 56° posto con 285 (+1) Edoardo Molinari (74 69 70 72) e Renato Paratore (75 71 69 70), e ha chiuso al 75° Nino Bertasio con 298 (75 74 78 71, +14).
Rose, in un finale ad altissimo livello tecnico, ha superato con un birdie sull’ultimo green il belga Nicolas Cosaerts e il sudafricano Dylan Frittelli (267, -17). Al quarto posto con 268 (-16) l’irlandese Padraig Harrington, al quinto con 269 (-15) il danese Thorbjorn Olesen, campione uscente, al sesto con 270 (-14) l’inglese Eddie Pepperell e il thailandese Kiradech Aphibarnrat, leader dopo tre giri con l’irlandese Shane Lowry, ottavo con 271 (-13). Mai in partita gli inglesi Tyrrell Hatton, vincitore dell’Open d’Italia, 16° con 274 (-10), e Tommy Fleetwood, 23° con 276 (-8), il tedesco Martin Kaymer, 30° con 279 (-5), e lo svedese Henrik Stenson, 35° con 280 (-4).
Justin Rose, 37enne nato a Johannesburg in Sudafrica, ha colto il settimo titolo nell’European Tour arricchendo un palmares che comprende, oltre all’oro olimpico, anche un major, due WGC, e cinque vittorie nel PGA Tour. Ha avuto ragione con un 65 (-6) frutto di sette birdie e di un bogey. Ha ricevuto un assegno di 985.495 euro su un montepremi di circa 6.020.000 euro (sette milioni di dollari).
Edoardo Molinari, partito dalla buca 11, ha iniziato e terminato con un doppio bogey e con in mezzo quattro birdie e un bogey per il 72 (+1). Per Renato Paratore 70 (-1) colpi con quattro birdie e tre bogey e per Nino Bertasio 71 (par) con quattro birdie, due bogey e un doppio bogey.
TERZO GIRO - Posizioni praticamente invariate per i tre azzurri impegnati nel Turkish Airlines Open, sesto torneo delle Rolex Series e terz’ultimo dell’European Tour, che si sta disputando sul tracciato del Regnum Carya Golf & Spa Resort (par 71), ad Antalya in Turchia: Edoardo Molinari è 50° con 213 (74 69 70, par) colpi, Renato Paratore 61° con 215 (75 71 69, +2) e Nino Bertasio 76° con 227 (75 74 78, +14).
Ha perso la leadership il belga Nicolas Colsaerts, terzo con 201 (-12) insieme all’irlandese Padraig Harrington e all’inglese Justin Rose, che l’ha lasciata all’irlandese Shane Lowry (199 - 68 66 65, -14) e al thailandese Kiradech Aphibarnrat (199 - 66 67 66). Al sesto posto con 202 (-11) il belga Thomas Pieters, al settimo con 203 (-10) il danese Thorbjorn Olesen, campione in carica, al 27° con 208 (-5) il tedesco Martin Kaymer e gli inglesi Tommy Fleetwood, numero uno della Race To Dubai, e Tyrrell Hatton, vincitore dell’Open d’Italia, e al 37° con 210 (-3) lo svedese Henrik Stenson.
Nessuno svarione sia per Shane Lowry, autore di un 65 (-6) con sei birdie, e per Kiradech Aphibarnrat, che si è disimpegnato con cinque birdie per il 66 (-5). Per Edoardo Molinari 70 (-1) colpi con quattro birdie e tre bogey, per Renato Paratore 69 (-2) con cinque birdie e tre bogey e per Nino Bertasio 78 (+7) con due birdie, sette bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 7.000.000 di dollari (circa 6.020.000 euro con prima moneta di 985.495 euro)
SECONDO GIRO - Edoardo Molinari, 52° con 143 (74 69, +1) colpi, Renato Paratore, 68° con 146 (75 71, +4), e Nino Bertasio, 74° con 149 (75 74, +7), sono rimasti in bassa classifica nel Turkish Airlines Open, sesto torneo delle Rolex Series e terz’ultimo dell’European Tour, che si sta disputando sul tracciato del Regnum Carya Golf & Spa Resort (par 71), ad Antalya in Turchia. Alla gara sono stati ammessi i primi 70 della Race To Dubai (ordine di merito), al netto delle defezioni, oltre a otto invitati dall’organizzazione.
E’ rimasto solitario in vetta il belga Nicolas Colsaerts (128 - 64 64, -14), che ha preso un buon margine sull’inglese Eddie Pepperell (132, -10), sul thailandese Kiradech Aphibarnrat (133, -9) e sul quartetto con 134 (-8) formato dagli inglesi Matthew Fitzpatrick e Matthew Southgate, dallo scozzese Stephen Gallacher e dall’irlandese Shane Lowry. Al 13° posto con 137 (-5) l’altro irlandese Padraig Harrington, il danese Thorbjorn Olesen, campione uscente, gli inglesi Justin Rose, medaglia d’oro olimpica, e Tyrrell Hatton, vincitore dell’Open d’Italia, al 38° con 141 (-1) l’inglese Tommy Fleetwood, numero uno della money list, al 46° con 142 (par) il tedesco Martin Kaymer e al 62° con 144 (+2) lo svedese Henrik Stenson.
Nicolas Colsaerts ha raddoppiato il 64 (-7) iniziale con sette birdie, senza bogey. Per Edoardo Molinari 69 (-2) colpi con quattro birdie e due bogey, per Renato Paratore 71 (par) con un birdie e un bogey e per Nino Bertasio 74 (+3) con un birdie, due bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 7.000.000 di dollari (circa 6.020.000 euro con prima moneta di 985.495 euro)
PRIMO GIRO - Partenza lenta per Edoardo Molinari, 65° con 74 (+3) colpi, per Nino Bertasio e Renato Paratore, 71.i con 75 (+4), nel Turkish Airlines Open, sesto torneo delle Rolex Series e terz’ultimo dell’European Tour, che si sta disputando sul tracciato del Regnum Carya Golf & Spa Resort (par 71), ad Antalya in Turchia. Alla gara sono stati ammessi i primi 70 della Race To Dubai (ordine di merito), al netto delle defezioni, oltre a otto invitati dall’organizzazione.
E’ al comando con 64 (-7) un terzetto composto dal belga Nicolas Cosaerts, dal sudafricano Haydn Porteous e dall’olandese Joost Luiten che hanno a ridosso l’argentino Andres Romero e l’irlandese Padraig Harrington (65, -6). Al sesto posto con 66 (-5) gli inglesi Ian Poulter ed Eddie Pepperell, il thailandese Kiradech Aphibarnrat e il francese Matthieu Pavon, al 10° con 67 (-4) l’inglese Tyrrell Hatton, vincitore dell’Open d’Italia, al 19° con 69 (-2) il danese Thorbjorn Olesen, campione uscente, e l’inglese Justin Rose, medaglia d’oro olimpica, al 42° con 71 (par) il tedesco Martin Kaymer e l’inglese Tommy Fleetwood, leader della money list, e al 59° con 73 (+2) lo svedese Henrik Stenson.
Per Edoardo Molinari tre bogey senza birdie, per Renato Paratore un birdie, tre bogey e un doppio bogey e per Nino Bertasio un birdie e cinque bogey. I tre azzurri per partecipare alla prossima gara (Nedbank Golf Challenge) debbono entrare tra i primi 64 della Race To Dubai. Renato Paratore (attualmente 65°) ha chances fino a un piazzamento al 52° posto, ma per avere sicurezza dovrà terminare almeno tra il 35° e il 40°. Edoardo Molinari (68° OM), ha il limite sulla 36ª piazza, ma senza certezze che prenderebbero invece corpo dalla 30ª in su. Infine Nino Bertasio (81° OM) deve inserirsi tra i primi dieci, ma non dipenderà dagli altri a partire dalla settima posizione. Il montepremi è di 7.000.000 di dollari (circa 6.020.000 euro con prima moneta di 985.495 euro).
LA VIGILIA - Edoardo Molinari, Renato Paratore e Nino Bertasio partecipano al Turkish Airlines Open (2-5 novembre), sesto torneo delle Rolex Series e terz’ultimo dell’European Tour, che si disputa sul tracciato del Regnum Carya Golf & Spa Resort, ad Antalya in Turchia. Alla gara sono stati ammessi i primi 70 della Race To Dubai (ordine di merito), al netto delle defezioni, oltre a otto invitati dall’organizzazione.
Difende il titolo il danese Thorbjorn Olesen in un contesto che comprende gli inglesi Tommy Fleetwood, leader della money list, Tyrrell Hatton, vincitore dell’Open d’Italia, Justin Rose, a segno domenica scorsa nel WGC HSBC Champions, Ian Poulter, lo svedese Henrik Stenson, il tedesco Martin Kaymer, il belga Thomas Pieters, lo spagnolo Pablo Larrazabal, l’austriaco Bernd Wiesberger. Tra i possibili protagonisti anche il sudafricano Haydn Porteous, gli statunitensi Peter Uihlein e Julian Suri, il thailandese Kiradech Aphibarnrat, il coreano Jeunghun Wang e il cinese Haotong Li.
I tre azzurri hanno un’occasione per entrare tra i primi 60 dell’ordine di merito, ammessi al DP World Tour (16-19 novembre) che chiuderà la stagione a Dubai, o almeno tra i primi 64 (insieme a otto invitati), che disputeranno il prossimo Nedbank Golf Challenge (9-12 novembre), e procurarsi un’altra opportunità.
Il torneo ha un montepremi di 7.000.000 di dollari (circa 6.020.000 euro con prima moneta di 985.495 euro) e per arrivare subito tra i top 60 Renato Paratore (65° nell’ordine di merito) matematicamente ha chances fino a un piazzamento al 52° posto, ma per avere sicurezza dovrà terminare almeno tra il 35° e il 40°. Edoardo Molinari (68° OM), ha il limite sulla 36ª piazza, ma senza certezze che prenderebbero invece corpo dalla 30ª in su. Infine Nino Bertasio (81° OM) deve entrare tra i primi dieci, ma non dipenderà dagli altri a partire dalla settima posizione.
Il torneo su Sky - Il Turkish Airlines Open viene teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 2 novembre e venerdì 3, dalle ore 10 alle ore 15 (Sky Sport 3 HD); sabato 5, dalle ore 10 alle ore 14 (Sky Sport 2 HD) e dalle 14 alle 15 (Sky Calcio 10); domenica 5, dalle ore 9,30 alle ore 14,30 (Sky Sport 2 HD). Commento di Silvio Grappasonni, Roberto Zappa e di Nicola Pomponi.
Lorenzo Gagli si è classificato al 19° posto con 284 (70 72 70 72, -4) colpi nel NBO Golf Classic Grand Final, ultima gara del Challenge Tour, e non è riuscito a entrate tri i primi 15 della Race To Oman (ordine di merito), che hanno ricevuto una ‘carta’ per l’European Tour 2018. Ha vinto con 273 (68 67 68 70, -15) il francese Clément Sordet, mentre il finlandese Tapio Pulkkanen si è imposto nella money list (E 210.799) per il simbolico titolo di "re" del Challenge Tour 2017. Sordet ha avuto ragione dello svedese Marcus Kinhult (275, -13), del sudafricano Erik Van Rooyen e dello spagnolo Scott Fernandez (276, -12), tutti approdati con il transalpino nel circuito maggiore. Al quinto posto con 278 (-10) lo svedese Jens Dantorp e il francese Thomas Linard e al settimo con 279 (-9) l’iberico Pedro Oriol e l’australiano Nick Cullen.
Non ha fatto una gran gara Pulkkanen, 35° con 290 (+2), ma la sua leadership nella Race To Oman non è stata mai in discussione. L’unico che ha provato a insidiarlo è stato Van Rooyen, ma avrebbe dovuto vincere per operare il sorpasso in extremis.
Clément Sordet, 24enne di Saint Martin d’Heres al quarto titolo sul circuito, ha concluso con quattro birdie e due bogey per il 70 (-2) che gli ha reso un assegno di 71.600 euro su un montepremi di 420.000 euro. Da ricordare la "hole in one" che ha realizzato nel secondo giro quando ha centrato direttamente da tee la buca 8, par 3 di 168 metri. Lorenzo Gagli ha girato nel 72 del par con quattro birdie e altrettanti bogey. Sarebbe dovuto terminare al massimo tra i primi cinque per avere speranze di cambiare tour, ma in realtà il toscano ha bruciato le sue possibilità nei precedenti due tornei (Foshan Open e Ras Al Khaimah) prima dei quali era 17° nella money list e dopo 24°. Ora potrà giocarsi ancora le sue chances nella finale della Qualifying School dell’European Tour (GC Tarragona, Spagna, 11-16 novembre)
Hanno avuto la ‘carta’ per l’European Tour, oltre a Pulkkanen, i 14 giocatori che lo hanno seguito nell’ordine di merito: Sordet, Van Rooyen, Aron Rai (Ing), Kinhult, Julien Guerrier (Fra), Oliver Farr (Gal), Ryan Evan (Ing), Chase Koepka (Usa), Oriol, Dantorp, Steven Brown (Ing), Adrien Saddier (Fra), Fernandez e Bradley Neil (Sco).
TERZO GIRO - Lorenzo Gagli è salito dal 24° al 19° posto con 212 (70 72 70, -4) colpi nel terzo giro del NBO Golf Classic Grand Final, ultima gara del Challenge Tour al termine della quale saranno assegnate ai primi 15 classificati della Race To Oman (money list) altrettante ‘carte’ per l’European Tour 2018. Il toscano si giocherà tutte le sue chance di risalire sul massimo circuito continentale nell’ultimo giro in cui dovrà almeno agganciarsi alla quinta posizione, che gli consentirebbe il passaggio con una serie di combinazioni favorevoli, perché dipenderebbe anche da quanto faranno gli altri, ma sarebbe invece al sicuro con il terzo.
Lotta serrata al vertice dove si è portato il francese Clément Sordet (203 - 68 67 68, -13), che deve mantenersi tra i top 15 (attualmente 11° nell’ ordine di merito), e con i quattro che lo seguono tesi a cercare la promozione, essendo fuori: il finlandese Oliver Lindell (41° OM), secondo con 204 (-12), l’argentino Estanislao Goya (23° OM), terzo con 205 (-11), il transalpino Thomas Linard (43° OM) e lo spagnolo Scott Fernandez (22° OM), quarti con 206 (-10). Il sesto posto, che occupano con 207 (-9), permetterebbe invece allo svedese Marcus Kinhult (10° OM) e al sudafricano Erik Van Rooyen (5° OM) di rimanere tra i 15.
Naviga sempre in retrovia il finlandese Tapio Pulkkanen, 42° con 223 (+7), leader della Race To Oman, ma ha molte probabilità di divenire il "re" del Challenge Tour 2017 perché dei sei giocatori che possono sorpassarlo, ma solo con un successo, l’unico che può ancora farlo è Van Rooyen, a quattro colpi dalla vetta, mentre sembrano troppi i sette che l’inglese Aaron Rai, nono con 210 (-6), dovrebbe recuperare a Sordet. Sono out, nella corsa su Pulkkanen, il francese Julien Guerrier e l’inglese Ryan Evans, 19,i come Gagli, il gallese Oliver Farr, 26° con 215 (-1), e lo statunitense Chase Koepka, 32° con 218 (+2). Tutti, comunque, hanno già la ‘carta’ in tasca.
Clément Sordet, 24enne di Saint Martin d’Heres con tre titoli sul circuito, è andato in vetta con cinque birdie e un bogey per il 68 (-4). Da ricordare la "hole in one" che ha realizzato nel secondo giro quando ha centrato direttamente da tee la buca 8, par 3 di 168 metri. Lorenzo Gagli ha girato in 70 (-2) con tre birdie e un bogey. Il montepremi è di 420.000 euro con le prime due monete (E 71.600 ed euro 47.000) che hanno dato chances di arrivare alla ‘carta’ anche all’ultimo dei 45 concorrenti (i primi della Race To Oman) ammessi all’evento, rimasti ora in 44 per il ritiro dello svedese Mikael Lundberg.
SECONDO GIRO - Lorenzo Gagli, 24° con 142 (70 72, -2) colpi, ha perso otto posizioni nel secondo giro del NBO Golf Classic Grand Final, ultima gara del Challenge Tour al termine della quale saranno assegnate ai primi 15 classificati della Race To Oman (ordine di merito) altrettante ‘carte’ per l’European Tour 2018. Sul percorso dell’Al Mouj Golf (par 72), a Muscat in Oman, è rimasto da solo al comando con 133 (67 66, -11) l’argentino Estanislao Goya, tallonato dal finlandese Oliver Lindell (134, -10). Al terzo posto con 135 (-9) i francesi Thomas Linard e Clément Sordet, al quinto con 136 (-8) il polacco Adrian Meronk e lo svedese Marcus Kinhult e al settimo con 137 (-7) l’australiano Nick Cullen, in vetta dopo un giro insieme a Goya, Meronk e allo svedese Oscar Lengden, scivolato al 10° con 139 (-5).
Il finlandese Tapio Pulkkanen, leader della money lst, è incappato in una giornataccia e con un 83 (+11) è finito in 44ª posizione con 154 (+10), ma al momento non corre il rischio di perdere la leadership, perché il secondo nella Race To Oman, il francese Julien Guerrier, è 26° con 143 (-1), e degli altri cinque giocatori che possono sorpassarlo hanno la miglior classifica l’inglese Aaron Rai e il gallese Oliver Farr decimi. Tutti, Guerrier compreso, possono avere partita vinta solo conquistando il titolo.
Estanislao Goya, 29enne di Cordoba con un successo nell’European Tour, datato 2009, e tre nel Challenge Tour, ha segnato otto birdie e due bogey per il parziale di 66 (-6). Lorenzo Gagli, 24° nell’ordine di merito, per accedere a una delle ‘carte’ può matematicamente classificarsi entro il quinto posto, ma dopo il terzo sarà soprattutto legato a quanto faranno gli altri. Ha girato in 72 (par) colpi iniziando male con due bogey, recuperando con tre birdie e poi perdendo il colpo di vantaggio sul par con due bogey e un birdie nelle ultime quattro buche. Il montepremi è di 420.000 euro con le prime due monete (E 71.600 ed euro 47.000) che possono far salire sul circuito maggiore anche l’ultimo dei 45 concorrenti (i primi della Race To Oman) ammessi all’evento, rimasti ora in 44 per il ritiro dello svedese Mikael Lundberg.
PRIMO GIRO - Lorenzo Gagli è al 16° posto con 70 (-2) colpi dopo il giro iniziale del NBO Golf Classic Grand Final, ultima gara del Challenge Tour al termine della quale saranno assegnate ai primi 15 classificati della Race To Oman (ordine di merito) altrettante ‘carte’ per l’European Tour 2018.
Sul percorso dell’Al Mouj Golf (par 72), a Muscat in Oman,è al comando con 67 (-5) un quartetto formato dal polacco Adrian Meronk, dall’australiano Nick Cullen, dall’argentino Estanislao Goya e dallo svedese Oscar Lengden, tutti giocatori al momento fuori dai top 15 della money list. In una graduatoria molto corta seguono con 68 (-4) i francesi Thomas Linard e Clément Sordet, gli inglesi James Heath e Aaron Rai, lo svedese Marcus Kinhult e il gallese Oliver Farr e occupano l’11° posto con 69 (-3) gli spagnoli Scott Fernandez e Pedro Oriol, lo scozzese Bradley Neil, l’inglese Ryan Evans e il finlandese Oliver Lindell.
Al momento non corre rischi la leadership nell’ordine di merito del finlandese Tapio Pulkkanen, 27° con 71 (-1) insieme al secondo, il transalpino Julien Guerrier, che per sorpassarlo ha solo un’opzione, vincere il torneo.
Adrian Meronk ed Estanislao Goya hanno fatto percorso netto con cinque birdie, senza bogey. Nick Cullen ha messo insieme un eagle, cinque birdie e due bogey e Oscar Lingden si è disimpegnato con sette birdie e due bogey. Lorenzo Gagli è stato impeccabile fino alla 15ª buca in cui si è trovato quattro colpi sotto par (quattro birdie), poi l’improvviso black out nelle ultime tre con due bogey. Il toscano, 24° nell’ordine di merito, matematicamente può accedere a una delle ‘carte’ classificandosi entro il quinto posto, ma dopo il terzo sarà soprattutto legato a quanto faranno gli altri. Il montepremi è di 420.000 euro con le prime due monete (E 71.600 ed euro 47.000) che possono far salire sul circuito maggiore anche l’ultimo dei 45 concorrenti (i primi della Race To Oman) ammessi all’evento.
LA VIGILIA - Sul percorso del Al Mouj Golf, a Muscat in Oman, si conclude il Challenge Tour con la disputa del NBO Golf Classic Grand Final (1-4 novembre) al termine del quale verranno assegnate ai primi 15 classificati della Race To Oman (money list) altrettante ‘carte’ per l’European Tour 2018.
Unico italiano in gara Lorenzo Gagli, 24° nell’ordine di merito, che matematicamente può accedere a una delle ‘carte’ classificandosi entro il quinto posto, ma dopo il terzo sarà soprattutto legato a quanto faranno gli altri. Sono in gara i top 45 dalla Race to Oman e le prime due monete del montepremi di 420.000 euro (E 71.600 ed euro 47.000) mettono in corsa per salire di circuito maggiore anche l’ultimo in graduatoria, il norvegese Jarand Ekeland Arnoy, che con uno dei due premi sarebbe promosso.
Nell’attuale classifica sono praticamente al sicuro da sorprese i primi dieci con il finlandese Tapio Pulkkanen, leader con 177.724 euro, che molto probabilmente diventerà il "re" del circuito 2017 avendo un consistente vantaggio sul francese Julien Guerrier (E 133.234), sull’inglese Aaron Rai (E 131.485), sul gallese Olive Farr (E 129,477), sul sudafricano Erik Van Rooyen (E 125.976), sull’inglese Ryan Evans (E 120.563) e sullo statunitense Chase Koepka (E 120.300), fratello di Brooks vincitore dell’ultimo US Open. In realtà ognuno degli inseguitori può arrivare in vetta vincendo, ma Pulkkanen può comunque respingerli con un secondo o anche con un terzo posto. Degli altri attualmente in zona ‘carta’, possono difendersi agevolmente anche con un discreto piazzamento l’inglese Steven Brown, nono, e il francese Adrien Saddier, lo svedese Marcus Kinhult e lo spagnolo Pedro Oriol che lo seguono. Sono a rischio, e chi è fuori punterà soprattutto su di loro per un sorpasso, il francese Clément Sordet, che ha quasi diecimila euro di vantaggio sul 16° (Bradley Neil), lo svedese Jens Dantorp, che ne ha circa settemila, il transalpino Robin Sciot-Siegrist e il tedesco Sebatsian Heisele, che ne hanno meno di tremila.
A 41 anni Ryan Armour è riuscito a vincere il primo torneo sul PGA Tour imponendosi con 269 (66 68 67 68, -19) colpi nel Sanderson Farms Championship disputato sul percorso del CC of Jackson (par 72), a Jackson nel Mississippi.
La gara si è svolta in concomitanza con il WGC-HSBC Champions, consentendo ai membri del PGA Tour esclusi dal grande giro del WGC di non rimanere inattivi per una settimana. Di diverso dai normali eventi in calendario solo il montepremi, più basso della media, discorso relativo poiché i 4.300.000 dollari in palio erano pur sempre una bella cifra, così come i 774.000 dollari che hanno gratificato Ryan Armour.
Ha mantenuto il secondo posto con 274 (-14) Chesson Hadley e sono terminati al terzo con 276 (-12) Jonathan Randolph e al quarto con 278 (-10) Smylie Kaufmam, Scott Strohmeyer e Brian Stuart. In settima posizione con 279 (-9) Jason Kokrak, Nicolas Lindheim e il canadese Benjamin Silverman.
Ryan Harmour, partito per il giro finale con cinque colpi di vantaggio su Chesson Hadley, non ha giocato al risparmio, ma ha tenuto alto il ritmo con un 68 (-4), dovuto a sei birdie e a due bogey che gli hanno consentito di mantenere invariato il margine su Hadley, stesso parziale con un eagle, quattro birdie e due bogey.
Armour, nativo di Akron (Ohio), nei precedenti 104 tornei a cui aveva preso parte sul circuito aveva ottenuto quale miglior risultato il quarto posto nell’OHL Classic at Mayakoba datato 2007.
TERZO GIRO - In concomitanza con il WGC-HSBC Champions si sta svolgendo il Sanderson Farms Championship, torneo che consente ai membri del PGA Tour esclusi dal grande giro del WGC di non rimanere inattivi per una settimana.
Sul percorso del CC of Jackson (par 72), a Jackson nel Mississippi, ha mantenuto il comando con 201 (66 68 67, -5) Ryan Armour, 41enne di Akron (Ohio), che se vorrà cogliere il primo titolo nel circuito dovrà gestire al meglio i cinque colpi di vantaggio su Chesson Hadley (206, -10), i sei su Scott Strohmeyer, Beau Hossler, Vaughn Taylor, sul canadese Benjamin Silverman e sull’irlandese Seamus Power (207, -9) e i sette su Brian Stuard (208, -8).
Come accade in questi casi montepremi ridotto rispetto alla media del circuito, ma 4.300.000 dollari sono pur sempre una bella cifra.
SECONDO GIRO - In concomitanza con il WGC-HSBC Champions si sta svolgendo il Sanderson Farms Championship, torneo che consente ai membri del PGA Tour esclusi dal grande giro del WGC di non rimanere inattivi per una settimana.
Sul percorso del CC of Jackson (par 72), a Jackson nel Mississippi, il secondo giro è stato sospeso per maltempo e nella classifica provvisoria è al comando con 134 (66 68, -10) colpi Ryan Armour, seguito con 135 (-9) dal sudafricano Tyrone Van Aswegen. Al terzo posto con 136 Vaughn Taylor, ma ha lo stesso "meno 8" anche l’irlandese Seamus Power che, con due buche da giocare, in teoria può raggiungere il leader. Al quinto posto con 137 (-7) Brian Stuard, Nicholas Lindheim, Wyndham Clark e l’australiano Aaron Baddeley.
Ryan Armour, 41enne di Akron (Ohio) senza successi in carriera, ha realizzato sei birdie e due bogey per il 68 (-4). Come accade in questi casi montepremi ridotto rispetto alla media del circuito, ma 4.300.000 dollari sono pur sempre una bella cifra.
PRIMO GIRO - In concomitanza con il WGC-HSBC Champions si sta svolgendo il Sanderson Farms Championship, torneo che consente ai membri del PGA Tour esclusi dal grande giro del WGC di non rimanere inattivi per una settimana.
Sul percorso del CC of Jackson (par 72), a Jackson nel Mississippi, guida la graduatoria con 66 (-6) colpi un quintetto composto da J. J. Spaun, Wyndham Clark, Ryan Armour, Andrew Landry e Conrad Shindler. Inseguono con 67 (-5) Derek Fathauer, Peter Malnati, Smylie Kaufman e Brian Stuard. In decima posizione con 68 (-4), Chesson Adley e il canadese David Hearn e in 32ª con 70 (-2) Hunter Mahan e l’argentino Angel Cabrera. Come accade in questi casi montepremi ridotto rispetto alla media del circuito, ma 4.300.000 dollari sono pur sempre una bella cifra.
LA VIGILIA - In concomitanza con il WGC-HSBC Champions il PGA Tour propone una gara che permette ai membri del circuito esclusi al grande giro di poter comunque gareggiare.
Sul percorso del CC of Jackson, a Jackson nel Mississippi, si svolge il Sanderson Farms Championship (26-29 ottobre) dove difende il titolo Cody Gribble. Nel field Chris Kirk, Patton Kizzire, Jason Kokrak, Hunter Mahan, John Rollins, Heath Slocum, Daniel Summerhays e tre vincitori di major, Davis Love III, il sudafricano Retief Goosen e l’argentino Angel Cabrera. Come accade in questi casi montepremi ridotto rispetto alla media del circuito, ma 4.300.000 dollari sono pur sempre una bella cifra.
Cristie Kerr (269 – 70 63 65 71, -15), mettendo a segno un chilometrico putt per il birdie sull’ultima buca, ha firmato il 20° titolo nel LPGA Tour imponendosi nel Sime Darby Malaysia, uno dei tornei a invito che concludono la stagione del LPGA Tour disputato sul percorso del TPC Kuala Lumpur (par 71), a Kuala Lumpur capitale della Malesia, senza giocatrici italiane in campo.
Cristie Kerr, 40enne di Miami (Florida) nel cui palmarés figurano anche di due major, leader dopo tre giri, ha contenuto la concorrenza con il 71 del par (quattro birdie, due bogey, un doppio bogey), regolando praticamente in volata Danielle Kang, Jacqui Concolino e la cinese Shanshan Feng (270, -14), che difendeva il titolo. In quinta posizione con 271 (-13) Nelly Korda, Stacy Lewis, la coreana Sung Hyun Park e la canadese Brooke M. Henderson, e in nona con 272 (-12) le coreane In Gee Chun e Sei Young Kim. Poco dietro la neozelandese Lydia Ko, undicesima con 273 (-11), che aveva iniziato il torneo al comando, la coreana So Yeon Ryu, leader mondiale, 13ª con 274 (+10), e la spagnola Carlota Ciganda, 17ª con 276 (-8). Alla vincitrice è andato un assegno di 270.000 dollari su un montepremi di 1.800.000 dollari.
TERZO GIRO - Cristie Kerr (198 – 70 63 65, -15) è la nuova leader del Sime Darby Malaysia, uno dei tornei a invito che concludono la stagione del LPGA Tour in svolgimento sul percorso del TPC Kuala Lumpur (par 71), a Kuala Lumpur capitale della Malesia, senza giocatrici italiane in campo.
Cristie Kerr, 40enne di Miami (Florida) con 19 titoli nel LPGA Tour comprensivi di due major, ha realizzato sette birdie e un bogey per il 65 (-6) che le ha dato la leadership con un colpo di margine sulla cinese Shanshan Feng (199, -14), campionessa in carica. Al terzo posto con 202 (-11) la coreana Sei Young Kim, al quarto con 203 (-10) Stacy Lewis e Jacqui Concolino, al sesto con 204 (-9) Danielle Kang, l’australiana Sarah Jane Smith e la coreana Sung Hyun Park e al nono con 205 (-8) la spagnola Carlota Ciganda, la svedese Madelene Sagstrom e la coreana So Yeon Ryu, numero uno mondiale.
Ha perso altre sei posizioni la neozelandese Lydiia Ko, 12ª con 206 (-7), poco dietro la canadese Brooke M. Henderson, 19ª con 207 (-6), e metà graduatoria per le sorelle Ariya e Moriya Jutanugarn, 35.e con 212 (-1). Il montepremi è di 1.800.000 dollari.
SECONDO GIRO - La neozelandese Lydia Ko (136 – 64 72, -6) ha ceduto ed è scivolata con un 72 (+1) dal primo al sesto posto nel Sime Darby Malaysia, uno dei tornei a invito che concludono la stagione del LPGA Tour in svolgimento sul percorso del TPC Kuala Lumpur (par 71), a Kuala Lumpur capitale della Malesia, senza giocatrici italiane in campo.
Nuova leader è la cinese Shanshan Feng (131 - 66 65, -11), che prova a bissare il successo dello scorso anno e che potrebbe trarre vantaggio da una classifica che si è allungata. Le seguono con 132 (-10) la svedese Madelene Sagstrom, rivelazione dell’anno, con 133 (-9) la collaudata veterana Cristie Kerr, con 134 (-8) la coreana Sei Young Kim e con 135 (-7) Danielle Kang. Affiancano Lydia Ko, tra le altre, Brittany Lincicome, la norvegese Suzann Pettersen e la spagnola Carlota Ciganda.
Al 15° posto con 137 (-5) Stacy Lewis e la thailandese Moriya Jutanugarn e al 23° con 139 (-3) la coreana So Yeon Ryu, numero uno del Rolex ranking, e la canadese Brooke M. Henderson. Non trova da tempo il passo che l’aveva portata sul trono mondiale la thailandese Ariya Jutanugarn, sorella minore di Moriya, 51ª con 144 (+2). Il montepremi è di 1.800.000 dollari.
PRIMO GIRO - La neozelandese Lydia Ko ha iniziato al comando con 64 (-7) colpi il Sime Darby Malaysia, uno dei tornei a invito che concludono la stagione del LPGA Tour in svolgimento sul percorso del TPC Kuala Lumpur (par 71), a Kuala Lumpur capitale della Malesia, senza giocatrici italiane in campo.
La ventenne nata a Seoul, ma cresciuta in Nuova Zelanda, che sembra stia tornando ai livelli di gioco che l’avevano portata sul trono mondiale, con sette birdie senza bogey ha lasciato a un colpo l’australiana Su Oh (65, -6) e a due la cinese Shanshan Feng, campionessa uscente, la sempre piò convincente svedese Madelene Sagstrom e la coreana Eun-Hee Ji, a segno domenica scorsa nel Taiwan Championship.
Al sesto posto con 67 (-4) la norvegese Suzann Pettersen e la taiwanese Candie Kung e tra le sette concorrenti all’ottavo con 68 (-3) la thailandese Moriya Jutanugarn e l’australiana Minjee Lee. Ritardo già sensibile per alcune candidate al titolo quali la canadese Brooke M. Henderson, 20ª con 70 (-1), Stacy Lewis, 32ª con 71 (par), la thailandese Ariya Jutanugarn, sorella di Moriya, e le coreane So Yeon Ryu, leader del Rolex ranking, e In-Gee Chun, 41.e con 72 (+1). Il montepremi è di 1.800.000 dollari
LA VIGILIA - Continua la serie di tornei a invito che concludono la stagione del LPGA Tour. Questa settimana si disputa il Sime Darby Malaysia (26-29 ottobre) sul percorso del TPC Kuala Lumpur, a Kuala Lumpur capitale della Malesia, senza giocatrici italiane in campo.
Difende il titolo la cinese Shanshan Feng, ma non le sarà facile ripetersi con un field di qualità che comprende le coreane So Yeon Ryu, leader mondiale, e In Gee Chun, la neozelandese Lydia Ko, le sorelle thailandesi Ariya e Moriya Jutanugarn, la canadese Brooke M. Henderson e le statunirensi Stacy Lewis e Michelle Wie. Da seguire anche la spagnola Carlota Ciganda, l’emergente svedese Madelene Sagstrom e la giapponese Haru Nomura. Il montepremi è di 1.800.000 dollari
Stefania Avanzo (75 73 81) e Laura Sedda (77 75 77) si sono classificate al 40° posto con 229 (+13) colpi nel Santander Golf Tour El Saler, ultimo torneo stagionale del LET Access, il secondo circuito femminile europeo, disputato sul percorso del Parador de El Saler (par 72), nei pressi di Valencia in Spagna.
Ha vinto con 210 (69 70 71, -6) colpi la svedese Emma Nilsson, che nel giro finale ha distaccato l’islandese Valdis Thora Jonsdottir (211, -5) con la quale condivideva la leadership dopo due giri. Al terzo posto con 215 (-1) la norvegese Tonje Daffinrud, al quarto con 218 (+2) la danese Puk Lyng Thomsen e la spagnola Maria Palacios e al sesto con 219 (+3) la finlandese Sanna Nuutinen e l’austriaca Nina Muehl. E’ uscita al taglio Lucrezia Colombotto Rosso, 54ª con 157 (75 82, +13).
L’inglese Meghan MacLaren si è imposta nell’ordine di merito con 21.985 euro davanti alla francese Valentine Derrey (E 14.967), all’austriaca Nina Muehl (E 13.956), alla spagnola Luna Sobron (E 13.818) e all’inglese Charlotte Thompson (13.764). Al 24° posto Stefania Avanzo (E 8.423), al 29° Lucrezia Colombotto Rosso (E 7.120), al 69° Laura Sedda (E 3.251), al 98° Margherita Rigon (E 1.603), al 99° Francesca Cuturi (E 1.490).
SECONDO GIRO - Stefania Avanzo è salita dal 27° al 19° posto con 148 (75 73, +4) colpi nel Santander Golf Tour El Saler, ultimo torneo stagionale del LET Access, il secondo circuito femminile europeo, che si sta svolgendo sul percorso del Parador de El Saler (par 72), nei pressi di Valencia in Spagna. E’ rimasta in gara Laura Sedda, 36ª on 152 (77 75, +8), mentre è uscita al taglio, caduto a 154 (+10), Lucrezia Colombotto Rosso, 54ª con 157 (75 82, +13).
La svedese Emma Nilsson (139 - 69 70, -5) ha agganciato in vetta alla classifica l’islandese Valdis Thora Jonsdottir (139 - 66 73) e la coppia precede di quattro colpi la finlandese Sanna Nuutinen e la francese Ines Lescudier (143, -1). Al quinto posto con 145 (+1) le norvegesi Madelene Stavnar e Tonje Daffinrud, le francesi Valentine Derrey e Anaelle Carnet, la spagnola Maria Palacios e l’inglese Sophie Keech. Il montepremi è di 35.000 euro.
PRIMO GIRO - Stefania Avanzo e Lucrezia Colombotto Rosso sono al 27° posto con 75 (+3) colpi dopo il primo giro del Santander Golf Tour El Saler, ultimo torneo stagionale del LET Access, il secondo circuito femminile europeo, che si sta svolgendo sul percorso del Parador de El Saler (par 72), nei pressi di Valencia in Spagna. Due colpi in più per Laura Sedda, 46ª con 77 (+5).
Guida la graduatoria con 66 (-6) l’islandese Valdis Thora Jonsdottir, che ha lasciato a tre colpi la svedese Emma Nilsson (69, -3), Al terzo posto con 70 (-2) le spagnole Maria Palacios e Luna Sobron e al quinto con 71(-1) la colombiana Laura Sanchez Zuluaga, la francese Ines Lescudier, l’austriaca Nina Muehl, la norvegese Madelene Stavnar, la svedese Sofia Ljungqvist e la dilettante tedesca Anastasia Mickan. Il montepremi è di 35.000 euro.
LA VIGILIA - Stefania Avanzo, Lucrezia Colombotto Rosso e Laura Sedda prendono parte al Santander Golf Tour El Saler (25-27 ottobre) in programma sul percorso del Parador de El Saler, nei pressi di Valencia in Spagna.
Tra le possibili protagoniste l’inglese Meghan MacLaren, leader irraggiungibile dell’ordine di merito, le francesi Valentine Derrey, seconda nella money list, Lucie André e Marion Duvernay, le finlandesi Sanna Nuutinen e Linda Henriksson, la scozzese Laura Murray, le svedesi Emma Westin ed Emma Nilsson, la belga Chloe Leurquin e la spagnola Luna Sobron. Il montepremi è di 35.000 euro.
Andrea Pavan è salito dal 31° al 19° posto con 280 (71 69 71 69, -8) colpi nel giro finale del Ras Al Khaimah 2017 Golf Challenge, ma non è bastato per accedere tra i primi 45 dell’ordine di merito che la prossima settimana disputeranno il NBO Grand Final (1-4 novembre, Al Mouj Golf, Oman) dove si contenderanno 15 ‘carte’ per l’European Tour 2018. Sul percorso del Al Hamra GC (par 72), a Ras Al Khaimah, negli Emirati Arabi Uniti, il romano ha chiuso al 66° posto nella money list e sono rimasti fuori anche Alessandro Tadini, 53° con 285 (69 72 72 72, -3) e 49° in OM, e Francesco Laporta, 61° con 289 (72 71 70 76, +1) e 48° in OM. E’ stato ammesso solo Lorenzo Gagli, 24° in OM, che in questa gara è uscito al taglio (87° con 149 - 73 76, +5), ma avrà modo di far valere le due qualità e la sua esperienza in Oman.
Ha vinto con 273 (71 69 65 68, -15) colpi lo svedese Jens Dantorp, che ha raggiunto con un birdie sull’ultima buca il polacco Adrian Meronk (273 – 70 66 70 67) e poi lo ha superato con un eagle alla prima buca supplementare. Con i 47.222 euro guadagnati (su un montepremi di 295.000 euro) il 28enne di Malmoe, al secondo titolo nel circuito, è balzato al 13° posto della Race To Oman e ha concerete speranze ora di accedere al circuito maggiore. In terza posizione con 274 (-14) il francese Clément Sordet e in quarta con 275 (-13) il nordirlandese Cormac Sharvin, il belga Christopher Mivis e il tedesco Marcel Schneider.
TERZO GIRO - Andrea Pavan è al 31° posto con 211 (71 69 71, -5) colpi e sono al 43° con 213 (-3) Alessandro Tadini (69 72 72) e Francesco Laporta (72 71 70) a un giro dal termine del Ras Al Khaimah 2017 Golf Challenge, penultimo torneo del Challenge Tour al termine del quale i primi 45 dell’ordine di merito saranno ammessi a disputare il NBO Grand Final (1-4 novembre, Al Mouj Golf, Oman) dove si contenderanno 15 ‘carte’ per l’European Tour 2018.
E’ rimasto da solo al comando con 204 (66 68 70, -12) lo statunitense Chase Koepka, fratello di Brooks vincitore dell’ultimo US Open, ma nel giro finale saranno in molti a competere per il titolo, che in pratica assicurerebbe quanto meno la presenza in Oman se non la promozione anticipata sull’European Tour. Hanno le maggiori chances, oltre a Koepka, anche il belga Christopher Mivis e lo svedese Jens Dantorp, secondi con 205 (-11), il polacco Adrian Meronk, gli inglesi Max Orrin e Garrick Porteous, il francese Clément Sordet e l’irlandese Gavin Moynihan, quarti con 206 (-10).
Chase Koepka, 23enne di West Palm Beach (Florida) senza successi nel tour, ma sesto nella money list e praticamente già sul circuito maggiore, ha mantenuto la leadership pur avendo rallentato con quattro birdie e due bogey per il 70 (-2). Andrea Pavan, che ha bisogno almeno di un quinto posto per andare in Oman, ha girato in 71 (-1) con sei birdie, tre bogey e un doppio bogey. Necessitano di un bel salto in classifica per entrare tra i 45 Francesco Laporta (attualmente 46°), che ha siglato un 70 (-2) con cinque birdie, un bogey e un doppio bogey, e Alessandro Tadini (47°), che ha viaggiato in par (72) con quattro birdie e quattro bogey. E’ uscito al taglio Lorenzo Gagli, 87° con 149 (73 76, +5), al momento l’unico italiano sicuro di giocare nel Grand Final. Il montepremi è di 295.000 euro dei quali 47.222 euro destinati al vincitore.
SECONDO GIRO - Chase Koepka (134 - 66 68, -10), fratello di Brooks, ha raggiunto l’olandese Jurrian Van der Vaart (134 - 64 70) in vetta alla classifica nel Ras Al Khaimah 2017 Golf Challenge, penultimo torneo del Challenge Tour al termine del quale i primi 45 dell’ordine di merito saranno ammessi a disputare il NBO Grand Final (1-4 novembre, Al Mouj Golf, Oman) dove si contenderanno 15 ‘carte’ per l’European Tour 2018. Ha recuperato Andrea Pavan, da 36° a 24° con 140 (71 69, -4), ha perso terreno Alessandro Tadini, da 14° a 36° con 141 (69 72, -3), è rimasto praticamente stabile Francesco Laporta, 48° con 143 (72 71, -1), ed è uscito al taglio Lorenzo Gagli, 87° con 149 (73 76, +5).
Il duo di testa precede il francese Julien Guerrier (135, -9) e un sestetto al quarto posto con 136 (-8) formato dal danese Jeff Winther, dal transalpino Adrien Saddier, dallo svedese Oscar Stark, dallo spagnolo Juan Sarasti, dal belga Christopher Mivis e dal polacco Adrian Meronk.
Chase Koepka, 23enne di West Palm Beach (Florida) senza successi nel tour, ma sesto nella money list e praticamente giù nell’European Tour, ha segnato cinque birdie e un bogey per il 68 (-4). Più lento Jurrian Van der Vaart, 32enne di Breukelen anch’egli a caccia del primo titolo, autore di un 70 (-2, con cinque birdie e tre bogey). E’ 96° nella Race To Oman e può entrare tra i 45 solo con piazzamento tra i primi due. Per Andrea Pavan 69 (-3) colpi con cinque birdie e un doppio bogey, per Alessandro Tadini 72 (par) con tre birdie e altrettanti bogey, per Francesco Laporta 71 (-1) con quattro birdie e tre bogey e per Gagli 76 (+4) con quattro bogey. Gagli, malgrado l’uscita anticipata, e al momento l’unico italiano sicuro di andare in Oman. Il montepremi è di 295.000 euro dei quali 47.222 euro destinati al vincitore.
PRIMO GIRO - Buona partenza di Alessandro Tadini, 14° con 69 (-3) colpi, nel Ras Al Khaimah 2017 Golf Challenge, penultimo torneo del Challenge Tour al termine del quale i primi 45 dell’ordine di merito saranno ammessi a disputare il NBO Grand Final (1-4 novembre, Al Mouj Golf, Oman) dove si contenderanno 15 ‘carte’ per l’European Tour 2018.
Sul percorso del Al Hamra GC (par 72), a Ras Al Khaimah, negli Emirati Arabi Uniti, Andrea Pavan è al 36° posto con 71 (-1), Francesco Laporta al 53° con 72 (par) e Lorenzo Gagli al 66° con 73 (+1).
Guida la graduatoria con 64 (-8) l’olandese Jurrian Van der Vaart, che precede di due colpi lo svedese Oscar Stark e lo statunitense Chase Koepka (66, -6) - fratello di Brooks vincitore dell’ultimo US Open - che, sesto nella money list, è già virtualmente sul circuito maggiore. In quarta posizione con 67 (-5) il francese Victor Perez e gli inglesi Steven Brown e Steven Tiley e in settima con 68 (-4) sette concorrenti tra i quali i transalpini Clément Sordet, Julien Guerrier e Victor Riu.
Jurrian Van der Vaart è filato via con un eagle e sei birdie, senza sbavature. Alessandro Tadini, 47° nella money list, ha bisogno di mantenere questo passo per essere certo di andare in Oman. Nel suo score cinque birdie e due bogey.
Debbono alzare i ritmi Andrea Pavan (cinque birdie, due bogey, un doppio bogey), che per proseguire la corsa ha bisogno di classificarsi entro i primi cinque, e Francesco Laporta (cinque birdie e altrettanti bogey), 46° nell’ordine di merito, che deve risalire di almeno una trentina di posizioni per avere certezze. Lorenzo Gagli (due birdie, tre bogey) andrà in Oman in ogni caso, ma se scende dall’attuale 19° posto nell’ordine di merito poi avrà vita molto complicata nel Grand Final. Il montepremi è di 295.000 euro dei quali 47.222 euro andranno al vincitore.
LA VIGILIA- Il Challenge Tour si trasferisce negli Emirati Arabi Uniti per la disputa del penultimo torneo stagionale, il Ras Al Khaimah 2017 Golf Challenge (25-28 ottobre) nel quale si definirà la griglia dei 45 concorrenti, i primi dell’ordine di merito, che andranno a contendersi le 15 ‘carte’ per l’European Tour 2018 la settimana prossima in Oman (NBO Grand Final, 1-4 novembre, Al Mouj Golf).
Sul percorso del Al Hamra GC, a Ras Al Khaimah, saranno in corsa quattro gli italiani: Lorenzo Gagli, 19° nella money list, Francesco Laporta (46°), Alessandro Tadini (47°) e Andrea Pavan (65°), con gli ultimi tre tesi a sfruttare l’ultima occasione e con Gagli che ha assoluta necessità di risalire di qualche gradino la graduatoria per aumentare le sue chances nell’ultimo atto.
Nel field quasi tutti i migliori del lotto con il finlandese Tapio Pulkkanen, leader della Race To Oman, il francese Julien Guerrier, (n. 3), il gallese Oliver Farr (n. 4) e il sudafricano Erik Van Rooyen (n. 5), già sicuri della promozione, che saranno comunque tra i favoriti.
Francesco Laporta e Alessandro Tadini dovranno cercar di superare quanto meno il transalpino Thomas Linard e il portoghese Ricardo Santos, che li precedono. Il quartetto è racchiuso nell’arco di 800 euro e quindi il sorpasso da parte dei due azzurri può avvenire anche senza piazzamenti di altissima classifica, avversari permettendo. Andrea Pavan, invece, può staccare il biglietto per l’Oman solo se entra tra i primi cinque.
Francesco Laporta, uscito dai primi 45 a causa del taglio subito nel Foshan Open la scorsa settimana, ha detto: "Mi gioco tutto in questa gara e avverto una certa pressione. Mi conforta, però, l’aver disputato una buona stagione. Sono partito senza nemmeno una categoria e l’obiettivo principale era quella di ottenerla piena per il 2018. Ci sono riuscito ed è già un successo. Conseguire un buon risultato in questa occasione e poter andare a disputare il Grand Final sarebbe fantastico, ma non voglio pensarci troppo. Devo solo concentrarmi sul gioco e vedere poi cosa accade. Ho fatto però un po’ di conti e con due piazzamenti entro il terzo posto mi ritroverei sull’European Tour". Il montepremi è di 295.000 euro dei quali 47.222 euro andranno al vincitore.
Francesco Molinari si è classificato al 46° posto con 291 (77 71 72 71, +3) colpi, recuperando 14 posizioni nel giro finale del WGC-HSBC Champions, il quarto e ultimo torneo stagionale del World Golf Championships disputato sul percorso dello Sheshan International GC (par 72), a Shanghai in Cina.
Con un incredibile rimonta si è imposto l’inglese Justin Rose (274 – 67 68 72 67, -14), risalito dal quarto posto, recuperando otto colpi a Dustin Johnson, leader mondiale. Questi si è lasciato sfuggire un titolo che sembrava praticamente acquisito dopo tre giri, grazie ai pesanti distacchi accusati dai primi avversari, Brooks Koepka (6 colpi), lo svedese Henrik Stenson (sette) e appunto Rose e Brian Harman (otto). Johnson, in giornata storta, ha segnato un 77 (+5) scendendo in seconda posizione (276, -12), che ha condiviso con Stenson e Koepka, mentre Harman è scivolato in ottava (281, -7), preceduto in quinta con 280 (-8) da Peter Uihlein, Kyle Stanley e dallo spagnolo Rafa Cabrera Bello.
Al nono posto con 282 (-6) l’inglese Matthew Fitzpatrick e l’austriaco Bernd Wiesberger, e all’11° con 283 (-5) l’australiano Jason Day, rivenuto dal 33° e affiancato dall’inglese Tyrrell Hatton, vincitore dell’Open d’Italia. Ma in partita il cinese Ashun Wu e l’inglese Tommy Fleetwood, numero uno della Race To Dubai, 20.i con 285 (-3), lo spagnolo Jon Rahm, 36° con 288 (par). l’australiano Adam Scott e il giapponese Hideki Matsuyama, campione uscente, 50.i con 292 (+4).
Justin Rose, 37enne inglese nato a Johannesburg in Sudafrica, ha conquistato il secondo titolo WGC, dopo il Cadillac Championship del 2012, arricchendo un palmarés che comprende l’oro Olimpico a Rio de Janeiro (2016), un major (US Open 2013), cinque titoli nel PGA Tour, sei nell’European Tour, uno nel Japan Tour e uno nel Sunshine Tour. Ha iniziato il turno finale con due birdie, ma prima del giro di boa è tornato in par con tre bogey contro un altro birdie. Poi il cambio di marcia con cinque birdie in sette buche per il 67 (-5) vincente. Per lui un congruo assegno di 1.660.000 dollari su un montepremi di 9.750.000 dollari (euro 1.399.804 su circa 8.400.000).
Sullo score di Francesco Molinari ha pesato il 77 (+5) d’apertura che, in pratica, l’ha tolto subito dall’alta classifica. Poi ha proseguito con punteggi attorno al par e ha concluso con un 71 (-1) in cui ha messo insieme due birdie e due bogey in uscita (partito dalla buca 10) e un terzo birdie nel rientro.
TERZO GIRO - Francesco Molinari, 60° con 220 (77 71 72, +4) colpi, è rimasto in bassa classifica nel WGC-HSBC Champions, il quarto e ultimo torneo stagionale del World Golf Championships che si conclude sul percorso dello Sheshan International GC (par 72), a Shanghai in Cina.
Ha messo una seria ipoteca sul titolo Dustin Johnson, leader mondiale, che con un 68 (-4) e il totale di 199 (68 63 68, -17) ha preso sei colpi di vantaggio su Brooks Koepka, rimasto al secondo posto con 205 (-11). È salito al terzo con 206 (-10) lo svedese Henrik Stenson, sono al quarto con 207 (-9) Brian Harman e l’inglese Justin Rose e al sesto con 208 (-8) Peter Uihlein, Kyle Stanley e lo spagnolo Rafa Cabrera Bello.
Anche se in buona graduatoria sono ormai fuori gioco Matt Kuchar e gli inglesi Matthew Fitzpatrick e Tyrrell Hatton, vincitore dell’Open d’Italia, noni con 209 (-7), l’altro inglese Tommy Fleetwood, numero uno della Race To Dubai, 15° con 211 (-5), e il cinese Ashun Wu, 21° con 212 (-4). Torneo nell’anonimato per l’australiano Jason Day e per l’iberico Jon Rahm, 33.i con 215 (-1), per Phil Mickelson, 45° con 217 (+1), e per il giapponese Hideki Matsuyama, campione uscente, stesso score di Molinari
Dustin Johnson, 33enne di Columbia (South Carolina), con 16 titoli nel PGA Tour comprensivi di un major (US Open, 2016), è partito con un bogey, compensato da quattro birdie nelle successive sette buche, poi altro errore, con un doppio bogey appena superato il giro di boa, recuperato con tre birdie per il 68. Francesco Molinari, che ha vinto la gara nel 2010 bttendo Lee Westwood, all’epoca numero uno al mondo, è partito dalla 10 tenendo un buon passo per 17 buche con quattro birdie e un bogey, risalendo fino alla 45ª piazza, ma un triplo bogey a chiudere (72, par) lo ha riportato indietro. Il montepremi è di 9.750.000 dollari (circa 8.300.000 euro con prima moneta di 1.399.804 euro)
SECONDO GIRO - Francesco Molinari, 66° con 148 (77 71, +4) colpi, ha recuperato nove posizioni nel secondo turno del WGC-HSBC Champions, il quarto e ultimo torneo stagionale del World Golf Championships che si sta svolgendo sul percorso dello Sheshan International GC (par 72), a Shanghai in Cina.
Con un gran giro in 63 (-9) colpi Dustin Johnson, leader mondiale, si è portato al comando con 131 (68 63, -13) e ha superato Brooks Koepka (132, -12), in vetta dopo 18 buche. Al terzo posto con 135 (-9) il thailandese Kiradech Aphibarnrat e l’inglese Justin Rose, al quinto con 136 (-8) Patrick Reed, al sesto con 137 (-7) Brian Harman, Matt Kuchar, lo svedese Henrik Stenson e l’inglese Matthew Fitzpatrick e al decimo con 138 (-6) lo spagnolo Rafa Cabrera Bello e l’inglese Tyrrell Hatton, vincitore dell’Open d’Italia.
Ha tenuto il cinese Ashun Wu, 12° con 139 (-5), e accusano ritardi maggiori l’inglese Tommy Fleetwood, numero uno della money list europea, 25° con 141 (-3), Phil Mickelson e l’australiano Jason Day, 38.i con 143 (-1). Fuori gioco nella corsa al titolo l’iberico Jon Rahm, 60° con 146 (+2), e il giapponese Hideki Matsuyama, campione in carica, stesso punteggio di Molinari.
Dustin Johnson, 33enne di Columbia (South Carolina), con 16 titoli nel circuito comprensivi di un major (US Open, 2016), ha realizzato due birdie in uscita, poi ha impresso una decisa accelerazione al suo gioco con sette birdie sulle ultime nove buche. Lo score di Francesco Molinari (71, -1) è maturato invece sulle otto buche iniziali con quattro birdie, un bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 9.750.000 dollari (circa 8.300.000 euro con prima moneta di 1.399.804 euro)
PRIMO GIRO - Falsa partenza di Francesco Molinari, 75° con 77 (+5) colpi, nel WGC-HSBC Champions, il quarto e ultimo torneo stagionale del World Golf Championships che si sta svolgendo sul percorso dello Sheshan International GC (par 72), a Shanghai in Cina.
Ha iniziato a gran ritmo lo statunitense Brooks Koepka, leader con 64 (-8), ma hanno tenuto un bel passo anche il malese Gavin Green e il thailandese Kiradech Aphibarnrat, secondi con 65 (-7). Al quarto posto con 66 (-6) l’americano Patrick Reed e il sudafricano Haydn Porteous e al sesto con 67 (-5) l’inglese Justin Rose, l’irlandese Paul Dunne, il cinese Ashun Wu e gli statunitensi Tony Finau e Matt Kuchar.
All’11° con 68 (-4) Dustin Johnson, numero uno mondiale, lo svedese Henrik Stenson, lo spagnolo Rafa Cabrera Bello e gli inglesi Matthew Fitzpatrick e Tyrrell Hatton e al 21° con 69 (-3) l’australiano Jason Day. Bassa classifica per l’iberico Jon Rahm, 48° con 72 (par), e per il giapponese Hideki Matsuyama, campione in carica, 67° con 74 (+2).
Brooks Koepka, vincitore dell’ultimo US Open, partito dalla buca 10, ha effettuato le prime nove con un parziale di 31 colpi (-5, con tre birdie e un eagle) ed è rientrato in 33 (-3, con quattro birdie e un bogey. Anche Francesco Molinari ha iniziato dalla stessa buca e ha viaggiato in par (due birdie e due bogey) fino al giro di boa, poi l’improvviso black out con un doppio bogey e tre bogey. Da ricordare che il torinese ha vinto questa gara nel 2010, battendo l’inglese Lee Westwood, all’epoca al vertice mondiale. Il montepremi è di 9.750.000 dollari (circa 8.300.000 euro con prima moneta di 1.399.804 euro)
LA VIGILIA - Francesco Molinari torna in campo nel WGC-HSBC Champions (26-29 ottobre), il quarto e ultimo torneo stagionale del World Golf Championships, il mini circuito mondiale, al quale sono stati ammessi 78 concorrenti. Sul percorso dello Sheshan International GC, a Shanghai in Cina, come di consueto in questi eventi, il field è di alta qualità, anche se c’è qualche defezione importante. Saranno infatti di scena Dustin Johnson, leader mondiale, il giapponese Hideki Matsuyama, numero 4, che difende il titolo, lo spagnolo Jon Rahm, numero cinque, l’australiano Jason Day, numero otto, e lo svedese Henrik Stenson, numero nove, insieme a tutti coloro che sono in graduatoria dall’11° al 20° posto, tra i quali lo statunitense Brooks Koepka (n. 11), lo svedese Alex Noren (n. 16), gli inglesi Justin Rose (n. 13), Tyrrell Hatton (n. 17) e Tommy Fleetwood (n. 19).
Assenti di peso Jordan Spieth (n. 2), Justin Thomas (n. 3), Rory McIlroy (n. 6), Rickie Fowler (n. 7) e Sergio Garcia, che con il successo nell’Andalucia Masters è risalito in decima posizione.
Come sempre previsioni difficili in questi casi, perché praticamente tutti i partecipanti sono in grado di vincere. Oltre ai citati vanno ricordati anche Phil Mickelson, Patrick Reed, l’australiano Adam Scott, il sudafricano Charl Schwartzel e lo spagnolo Rafa Cabrera Bello.
Francesco Molinari ha una buona occasione per guadagnare qualche posizione nel world ranking (attualmente 20°) e sicuramente sarà particolarmente motivato in una gara che ha vinto nel 2010, battendo l’inglese Lee Westwood, all’epoca al vertice mondiale. Il montepremi è di 9.750.000 dollari (circa 8.300.000 euro con prima moneta di 1.399.804 euro)
Diretta su Sky - Il WGC-HSBC Champions sarà teletrasmesso in diretta da Sky, sul canale Sky Sport 2 HD da giovedì 26 ottobre a domenica 29, dalle ore 6 alle ore 10.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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