La thailandese Ariya Jutanugarn ha vinto con 273 (68 71 67 67, -15) colpi il CME Group Tour Championship, ultima gara stagionale del LPGA Tour disputata sul percorso del Tiburón Golf Club (par 72), a Naples in Florida.
E’ stato anche l’evento conclusivo della Race To CME Group, che attraverso una classifica a punti ha assegnato un milione di euro alla prima, Lexi Thompson, che ha avuto ragione della concorrenza terminando la gara al secondo posto (274, -14) insieme a Jessica Korda. La Thompson (7.450 punti) ha superato la coreana Sung Hyun Park (p. 6.250), numero uno del circuito 2017 essendosi imposta nell’ordine di merito. Al terzo posto Ariya Jutanugarn (p. 5.900), alla quale era andato il jackpot lo scorso anno e che comunque si è sicuramente consolata del mancato bis con i 500.000 dollari di prima moneta del torneo su un montepremi di 2.500.000 dollari.
Nella gara hanno occupato il quarto posto con 273 (-13) la coreana Eun-Hee Ji e la svedese Pernilla Lindberg, e il sesto con 276 (-12) Michelle Wie e Sung Hyun Park.
Oltre a Lexi Thompson, leader della RTCG alla vigilia dell’evento, e a Sung Hyun Park (seconda), avevano possibilità di arrivare al milione di dollari con un successo, senza che le avversarie potessero rimediare, anche altre tre concorrenti, che però non sono mai entrate in competizione: Shanshan Feng (terza), dalla scorsa settimana nuova leader mondiale, 21ª con 281 (-7), la canadese Brooke M. Henderson, 25ª con 282 (-6), e la coreana So Yeon Ryu, 30ª con 283 (-5).
Ariya Jutanugarn, 22enne di Bangkok, ha siglato il sesto titolo nel circuito, secondo stagionale, arricchendo un palmares che comprende anche un major (British Open, 2016) e un successo nel Ladies European Tour. Nel giro finale ha avuto la meglio con sei birdie e un bogey per il 67 (-4) vincente.
TERZO GIRO - Carte completamente rimescolate a un giro dal termine del CME Group Tour Championship, ultima gara stagionale del LPGA Tour. Nell’occasione sul percorso del Tiburón Golf Club (par 72), a Naples in Florida, si conclude anche la Race To CME Group, che al termine del torneo designerà la vincitrice attraverso una classifica a punti, alla stregua della FedEx Cup del PGA Tour. Regolamento simile e una sola differenza: il montepremi nel circuito femminile statunitense è notevolmente inferiore e alla proette che avrà la meglio andrà un milione di dollari, contro i dieci milioni che si è assicurato quest’anno Justin Thomas prevalendo nella FedEx Cup.
Al comando si è formato un quartetto con 206 (-10) composto da Kim Kaufman, Michele Wie, dalla norvegese Suzann Pettersen e dalla thailandese Ariya Jutanugarn, vincitrice lo scorso anno della Race To CME Group e attualmente nona nella graduatoria. E’ scesa al quinto posto con 207 (-9) la coreana Sung Hyun Park (2ª RTCG), che è stata agganciata da Lexi Thompson (leader RTCG), la quale con questa classifica conquisterebbe il jackpot. Hanno lo stesso score della coppia e possono competere solo per il titolo nella gara Stacy Lewis, Austin Ernst, Jessica Korda, la francese Karine Icher e la svedese Pernilla Lindberg. Può sperare anche l’inglese Charley Hull, campionessa in carica e 12ª con 208 (-8).
Per la vittoria nella Race To CME Group sono ormai in corsa solo le tre citate, ma la Jutanugarn deve sperare in un secco cedimento delle altre due, mentre tra Thompson e Park può ancora accadere di tutto solo con poche posizioni di differenza. Sono invece out le altre tre concorrenti che avrebbero potuto conquistare il milione di dollari con una vittoria: la cinese Shanshan Feng (3ª RTCG), nuova numero uno al mondo, e la canadese Brooke M. Henderson (5ª RTCG), 23.e con 210 (-6), e la coreana So Yeon Ryu (4ª RTCG), 32ª con 211 (-5). Il montepremi del torneo è di 2.500.000 dollari.
SECONDO GIRO - Sul percorso del Tiburón Golf Club (par 72) a Naples in Florida, la coreana Sung Hyun Park è passata a condurre con 132 (67 65, -12) colpi nel CME Group Tour Championship, ultima gara stagionale del LPGA Tour. Nell’occasione si conclude anche la Race To CME Group, che al termine del torneo designerà la vincitrice attraverso una classifica a punti, alla stregua della FedEx Cup del PGA Tour. Regolamento simile e una sola differenza: il montepremi nel circuito femminile statunitense è notevolmente inferiore e alla proette che avrà la meglio andrà un milione di dollari, contro i dieci milioni che si è assicurato quest’anno Justin Thomas prevalendo nella FedEx Cup.
La leader ha lasciato a tre colpi la tedesca Caroline Masson e l’australiana Sarah Jane Smith (135, -9) e a quattro Nelly Korda e le svedesi Pernilla Lindberg e Madelene Sagstrom (136, -8).
Le prime cinque classificate nella Race To CME Group vincendo la gara hanno tutte la possibilità di assicurarsi il jackpot, indipendentemente dal risultato delle altre e, con questa classifica, s’imporrebbe Sung Hyun Park, attualmente seconda. Dopo una partenza lenta ha recuperato Lexi Thompson, la leader della RTCG, da 39ª a 12ª con 138 (-6), che sembra l’unica ancora in grado di contrastare la coreana, mentre accusano un ritardo già pesante la canadese Brooke M. Henderson (5ª RTCG), 25ª con 140 (-4), la cinese Shanshan Feng (3ª), appena salita sul trono mondiale, e la coreana So Yeon Ryu (4ª), 39.e con 143 (-1).
Tra le altre che hanno qualche chance di acquisire il milione di dollari, ma solo con un successo e dipendendo dalla posizione dalle giocatrici che le precedono nella RTCG, la neozelandese Lydia Ko ha lo stesso score di Lexi Thompson e la thailandese Ariya Jutanugarn, campionessa uscente della Race To CME Group è 17ª con 139 (+5). Il montepremi del torneo è di 2.500.000 dollari
PRIMO GIRO - Sul percorso del Tiburón Golf Club (par 72) a Naples in Florida, è iniziata ultima gara del LPGA Tour, il CME Group Tour Championship, dove sono in vetta con 66 (-6) colpi l’australiana Sarah Jane Smith e la taiwanese Peiyun Chen. Si conclude anche la Race To CME Group, che al termine del torneo designerà la vincitrice attraverso una classifica a punti, alla stregua della FedEx Cup del PGA Tour. Regolamento simile e una sola differenza: il montepremi nel circuito femminile statunitense è notevolmente inferiore e alla proette che avrà la meglio andrà un milione di dollari, contro i dieci milioni che si è assicurato quest’anno Justin Thomas prevalendo nella FedEx Cup.
La coppia di testa precede di un colpo la norvegese Suzann Pettersen, la francese Karine Icher, la neozelandese Lydia Ko, la spagnola Azahara Muñoz e la coreana Sung Hyun Park (67, -5). Quest’ultima, con tale classifica coquisterebbe il jackpot. Infatti è al secondo posto nella graduatoria della Race to CME Group, ma è parecchio lontana la leader Lexi Thompson, 36ª con 71 (-1). Stanno meglio la cinese Shanshan Feng (terza), nuova numero uno mondiale, e la canadese Brooke M. Henderson (quinta), 18.e con 70 (-2), stesso score dell’inglese Charlie Hull, campionessa in carica del torneo, mentre è più attardata la coreana So Yeon Ryu (quarta), 45ª con 72 (par).
Va ricordato che ognuna delle prime cinque nella graduatoria Race To CME Group può assicurarsi il milione di dollari con un successo, indipendentemente dalla posizione delle altre. Il resto delle concorrenti, anche in caso di vittoria, dovrà invece fare i conti con la posizione di chi le precede. Il montepremi della gara è di 2.500.000 dollari.
LA VIGILIA - Si conclude il LPGA Tour con la disputa del CME Group Tour Championship (16-19 novembre) sul percorso del Tiburón Golf Club a Naples in Florida. Termina anche la Race To CME Group, che designerà la vincitrice attraverso una classifica a punti che tiene conto di tutte le gare dell’anno, alla stregua della FedEx Cup del PGA Tour. Regolamento simile e una sola differenza: il montepremi nel circuito femminile statunitense è notevolmente inferiore e alla proette che avrà la meglio andrà un milione di dollari, contro i dieci milioni che si è assicurato quest’anno Justin Thomas prevalendo nella FedEx Cup.
Anche in questo caso prima della finale i punti sono stati resettati, mantenendo l’ordine di graduatoria, ma con un punteggio che permetterà a ognuna delle prime cinque classificate di assicurarsi il jackpot in caso di vittoria indipendentemente dal piazzamento delle altre. E’ in testa Lexi Thompson con 5.000 punti, seguita dalla coreana Sung Hyun Park (p. 4.750), dalla cinese Shanshan Feng (p. 4.500), nuova leader mondiale e prima della sua nazione (uomini compresi) a salire sul trono, dall’altra coreana So Yeon Ryu (p. 4.250) e della canadese Brooke M. Henderson (p. 4.000).
Tutte le altre concorrenti, anche in caso di titolo, dipenderanno dalla posizione da coloro che saranno più avanti in graduatoria, comprese Ariya Jutanugarn, nona con 2.400 punti, che si portò via il milione di dollari lo scorso anno, e la neozelandese Lydia Ko, 12 ª con 1.600 punti, che prevalse nel 2014 e 2015.
In campo 74 concorrenti, le prime 72 della classifica Race To CME Group e le vincitrici stagionali rimaste fuori graduatoria. Difende il titolo nel torneo, che ha un montepremi di 2.500.000 dollari, l’inglese Charley Hull, 48ª nella Race To CME Group con 140 punti e out nella corsa al jackpot.
La francese Celine Boutier (204 - 67 69 68, -12) ha dominato nel Sanya Ladies Open, terz’ultimo torneo del Ladies European Tour che si è disputato sul percorso del Yalong Bay Golf Club (par 72), ad Hainan Island in Cina.
Al comando sin dalle prime battute, ha lasciato a quattro colpi la coreana Solar Lee (208, -8) e a cinque l’islandese Valdis Thora Jonsdottir (209, -7), in crescita nelle ultime settimane. Al quarto posto con 210 (-6) le thailandesi Pannarat Thanapolboonyaras e Prima Thammaraks insieme ad Amanda Tan di Singapore e al settimo con 211 (-5) la spagnola Marta Sanz Barrio e altre quattro thailandesi, Thidapa Suwannapura, Kanphanitnan Muangkhumsakul, Pavarisa Yoktuan e Wichanee Meechai. Al 12° con 212 (-4) la loro connazionale Supamas Sangchan, che difendeva il titolo.
Celine Boutier, 24enne di Clamart, ha ottenuto il primo titolo nel LET al 12° torneo giocato. Ha subito impostato la sua carriera negli Stati Uniti prendendo parte quest’anno al Symetra Tour, vincendo due tornei e acquisendo la ‘carta’ per il LPGA Tour 2018 con il terzo posto nella money list. Nel giro finale ha avuto qualche incertezza con due bogey in partenza, poi ha rimesso le cose a posto con sei birdie nelle ultime dieci buche per il 68 (-4). Conclusa la stagione sul Symetra si è trasferita in Europa prendendo parte alle due precedenti gare, il Fatima Bint (11ª) e l’Indian Open (6ª). Per il titolo ha ricevuto un assegno di 45.000 euro su un montepremi è di 300.000 euro. All’evento non ha preso parte Sophie Sandolo, che era tra le iscritte
SECONDO GIRO - La francese Celine Boutier (136 - 67 69, -8) è rimasta da sola al comando nel Sanya Ladies Open, terz’ultimo torneo del Ladies European Tour che si sta disputando sul percorso del Yalong Bay Golf Club (par 72), ad Hainan Island in Cina.
Le contenderanno il titolo nella volata finale la sempre più sorprendente islandese Valdis Thora Jonsdottir, seconda con 137 (-7), la thailandese Prima Thammaraks, terza con 138 (-6), la coreana Solar Lee, la norvegese Madelene Stavnar e l’australiana Sarah Kemp, quarte con 139 (-5) e la thailandese Wichanee Meechai, settima con 140 (-4), in vetta con la Boutier dopo un turno.
Hanno qualche possibilità anche le undici concorrenti all’ottavo posto con 141 (-3) tra le quali si trova la thailandese Supamas Sangchan, campionessa uscente. Al torneo non ha preso parte Sophie Sandolo, che era tra le iscritte. Il montepremi è di 300.000 euro.
PRIMO GIRO - Sophie Sandolo, che era nel field, non ha preso parte al Sanya Ladies Open, terz’ultimo torneo del Ladies European Tour che si sta disputando sul percorso del Yalong Bay Golf Club (par 67, -5), ad Hainan Island in Cina.
Dopo il giro iniziale guidano la graduatoria con 67 (-5) colpi la francese Celine Boutier e la thailandese Wichanee Meechai, tallonate da ben nove concorrenti al terzo posto con 68 (-4): l’australiana Kristen Farmer, la sudafricana Lee-Anne Pace, la coreana Solar Lee, la cinese Yan-Hong Pan, la thailandese Prima Thammaraks, la spagnola Marta Sanz Barrio, l’islandese Valdis Thora Jonsdottir, la norvegese Marianne Skarpnord, e la statunitense Amelia Lewis. Al 22° con 71 (-1) la thailandese Supamas Sangchan, che difende il titolo, mentre rischiano il taglio le due giocatrici forse più attese, la francese Camille Chevarier, vincitrice la corsa settimana dell’Indian Open, e la cinese Xi Yu Lin, 61.e con 74 (+2). Il montepremi è di 300.000 euro.
LA VIGILIA - Sophie Sandolo prende parte al Sanya Ladies Open (17-19 novembre), terz’ultimo torneo del Ladies European Tour che si disputa sul percorso del Yalong Bay Golf Club, ad Hainan Island in Cina.
Particolarmente motivata la cinese Xi Yu Lin che sarà tra le possibili candidate al titolo insieme alla thailandese Supamas Sangchan, campionessa uscente, alle inglesi Holly Clyburn e Florentyna Parker, alla norvegese Marianne Skarpnord, alla scozzese Michele Thomson, all’olandese Anne Van Dam, all’indiana Vani Kapoor, alla francese Camille Chevalier, attesa alla prova dopo il successo della scorsa settimana nell’Indian Open, e alle sudafricane Lee-Anne Pace e Ashleigh Buhai, quest’ultima dallo scorso dicembre in gara con il cognome del marito dopo essersi fatta conoscere come Simon da nubile. Il montepremi è di 300.000 euro.
Lo spagnolo Jon Rahm (269 - 69 68 65 67, -19) ha vinto sul percorso del Jumeirah Golf Estates (par 72) a Dubai, il DP World Tour Championship Dubai, ottavo evento delle Rolex Series e torneo conclusivo dell’European Tour, e l’inglese Tommy Fleetwood, primo nella Race To Dubai (ordine di merito), si è fregiato del titolo di miglior giocatore del circuito continentale 2017. Si è classificato 17° Francesco Molinari con 276 (69 71 68 68, -12) colpi, autore di una buona prestazione.
Rahm, in un giro finale ricco di colpi di scena, ha superato di misura l’irlandese Shane Lowry e il thailandese Kiradech Aphibarnrat (270, -18). Al quarto posto con 271 (-17) i sudafricani Dylan Frittelli e Dean Burmester, lo spagnolo Sergio Garcia e l’inglese Justin Rose, che a metà turno sembrava destinato a fare doppietta nel torneo e nella Race To Dubai. Poi un inatteso black out con tre bogey in cinque buche ha dato via libera a Rahm, mentre l’altro inglese Tommy Fleetwood, 21° con 277 (-11) e autore di una gara sotto tono, ha potuto mantenere la leadership nell’ordine di merito quando ormai non ci sperava più.
Fleetwood (punti 5.420.530) ha preceduto nella money list Rose (p. 4.921.062) e Rahm (p. 4.602.281). Francesco Molinari è terminato nono (p. 2.282.706), quindi tra i top 100 Renato Paratore (73° - p. 580.503), Edoardo Molinari (74° - p. 565.741) e Nino Bertasio (82° - p. 466.411). Oltre Matteo Manassero (114° - p 333.947).
Nel torneo ottima la progressione di Sergio Garcia (risalito di nove posti con un 65, -7 di giornata), che in caso di successo avrebbe superato Fleetwood, ma ha reagito tardi dopo una partenza un po’ lenta. Sono stati costantemente nelle parti alte della graduatoria, ottenendo poi un buon piazzamento, l’inglese Tyrrell Hatton e lo statunitense Julian Suri, ottavi con 272 (-16), e gli altri due americani Patrick Reed e Peter Uihlein, decimi con 273 (-15). Nell’anonimato di media classifica i sudafricani Charl Schwartzel, 28° con 280 (-8), e Branden Grace, 31° con 281 (-7), e lo svedese Alex Noren, 45° con 285 (-3).
Jon Rahm, 23enne di Barrika, numero cinque mondiale, ha conquistato il secondo titolo nell’European Tour e il terzo stagionale (uno nel PGA Tour). E’ andato a segno con cinque birdie senza bogey per il 67 (-5) vincente e ha ricevuto un assegno di 1.175.051 euro su un montepremi 6.820.000 euro ($ 8.000.000). Molto lineare Francesco Molinari, che ha realizzato il secondo 68 (-4) di fila con cinque birdie e un bogey. La qualità del quo gioco è stata evidenziata dai due soli bogey in 72 buche, ma serviva qualche birdie in più, anche se 14 in una gara non sono sicuramente pochi.
TERZO GIRO - Justin Rose è al vertice con 201 (66 70 65, -11) colpi nel DP World Tour Championship Dubai, ottava prova delle Rolex Series e torneo conclusivo dell’European Tour al quale sono stati ammessi i primi 60 classificati nella Race To Dubai (ordine di merito) al netto dei rinunciatari, dove Francesco Molinari è rimasto al 22° posto con 208 (69 71 68, -8).
Sul percorso del Jumeirah Golf Estates (par 72) a Dubai, sarà un giro finale ad altissimo livello con Rose teso a cogliere la terza vittoria consecutiva che gli assicurerebbe anche il primo posto nella money list e con avversari molto agguerriti da contrare quali lo spagnolo Jon Rahm e il sudafricano Dylan Frittelli, secondi con 202 (-14), e soprattutto l’altro inglese Tommy Fleetwood, attuale leader della Race To Dubai, quarto con 203 (-13) insieme al sudafricano Dean Burmester. Fleetwood, se vorrà fregiarsi del titolo di miglior giocatore del tour continentale 2017, dovrà per forza di cose o sorpassare il connazionale oppure sperare che arrivi terzo con lui entro la settima piazza. E’ invece fuori gioco il terzo candidato, lo spagnolo Sergio Garcia, 13° con 206 (-10), che però aveva la sola opzione di vincere.
Sono in corsa per il successo nella gara anche i cinque giocatori in sesta posizione con 204 (-12): gli statunitensi Peter Uihlein e Julian Suri, l’irlandese Paul Dunne, il thailandese Kiradech Aphibarnrat e l’inglese Tyrrell Hatton, vincitore dell’Open d’Italia. Qualche chance anche per l’americano Patrick Reed e per lo svedese Alexander Bjork, 11.i con 205 (-11).
Ha ceduto nettamente l’inglese Matthew Fitzpatrick, campione uscente, in vetta dopo due turni e ora alla pari con Garcia, e stanno conducendo una gara nell’anonimato i sudafricani Charl Schwartzel, 28° con 209 (-7), e Branden Grace, 33° con 211 (-5), e lo svedese Alex Noren, 41° con 213 (-3).
Justin Rose, 37enne nato a Johannesburg in Sudafrica, proverà a siglare l’ottavo titolo nell’European Tour per un palmarés che comprende l’oro olimpico, un major, due vittorie nel WGC, e cinque nel PGA Tour. Ha girato in 65 colpi con sette birdie, senza bogey. Tommy Fleetwood ha tenuto lo stesso ritmo con otto birdie e un bogey, rimediando allo scatto dell’avversario con cinque birdie nelle ultime sei buche. Francesco Molinari sta giocando bene come sottolineano i quattro birdie per il 68 (-4) e il solo bogey segnato in tre giri.
Il montepremi è di circa 6.820.000 euro ($ 8.000.000) con prima moneta di 1.175.051 euro.
SECONDO GIRO - Matthew Fitzpatrick, campione uscente, ha preso il comando con 134 (67 67, -10) colpi nel DP World Tour Championship Dubai, ottava prova delle Rolex Series e torneo conclusivo dell’European Tour al quale sono stati ammessi i primi 60 classificati nella Race To Dubai (ordine di merito) al netto dei rinunciatari,, dove Francesco Molinari è 22° posto con 140 (69 71, -4).
Sul percorso del Jumeirah Golf Estates (par 72) a Dubai, Fitzpatrick precede il connazionale Tyrrell Hatton (135, -9) e ha perso una posizione l’inglese Justin Rose, terzo con 136 (-8) insieme al thailandese Kiradech Aphibarnrat e allo statunitense Julian Suri. E’ sceso al sesto posto con 137 (-7) l’americano Patrick Reed, in vetta dopo un turno, ha lo stesso score lo spagnolo Jon Rahm, è risalito dal 46° all’undicesimo con 138 (-6) l’inglese Tommy Fleetwood, leader della money list, e occupa il 15° con 139 (-5) l’iberico Sergio Garcia.
A metà classifica il sudafricano Charl Schwartzel e l’iberico Rafa Cabrera Bello, 30.i con 142 (-2), e l’altro sudafricano Brande Grace, 39° con 143 (-1), dal quale si attendeva qualcosa di più dopo il successo della scorsa settimana nel nel Nedbank Golf Challenge.
Con questa graduatoria Fleetwood manterrebbe il comando nella Race To Dubai davanti a Rose. In corsa per divenire il miglior giocatore del tour continentale 2017 anche Sergio Garcia, ma ha una sola opzione: vincere la gara.
Matthew Fitzpatrick, 23enne di Sheffield, uno dei giovani più interessanti delle ultime leve e con già quattro titoli nel circuito, l’ultimo quest’anno nell’European Masters, ha raddoppiato il 67 (-5) iniziale con un eagle, cinque birdie e due bogey. Francesco Molinari ha girato in 71 (-1) colpi con due birdie sulle prime nove buche e un bogey nel finale, l’unico in 36 buche..
Il montepremi è di circa 6.820.000 euro ($ 8.000.000) con prima moneta di 1.175.051 euro.
PRIMO GIRO - Francesco Molinari, 16° con 69 (-3) colpi, ha tenuto un buon ritmo nel primo giro del DP World Tour Championship Dubai, ottava prova delle Rolex Series e torneo conclusivo dell’European Tour, al quale sono stati ammessi i primi 60 classificati nella Race To Dubai (ordine di merito) al netto dei rinunciatari.
Sul percorso del Jumeirah Golf Estates (par 72) di Dubai ha preso il comando con 65 (-7) colpi lo statunitense Patrick Reed, che precede di misura l’australiano Scott Hend e l’inglese Justin Rose (66, -6). Al quarto posto con 67 (-5) il francese Alexander Levy, l’irlandese Paul Dunne, il neozelandese Ryan Fox, il paraguaiano Fabrizio Zanotti. lo svedese Alexander Bjork e l’inglese Matthew Fitzpatrick.
Con lo stesso score di Molinari anche lo spagnolo Jon Rahm e il thailandese Kiradech Aphibarnrat, hanno un colpo in più il sudafricano Charl Schwartzel e l’iberico Sergio Garcia, 21.i con 70 (-2), e sono in bassa classifica l’inglese Tyrrell Hatton, vincitore dell’Open d’Italia, e il sudafricano Branden Grace, a segno domenica scorsa nel Nedbank Golf Challenge, 40.i con 72 (par), l’inglese Tommy Fleetwood, leader della money list, e lo spagnolo Rafa Cabrera Bello, 46.i con 73 (+1). Con questa graduatoria Justin Rose supererebbe Tommy Fleetwood in vetta alla Race To Dubai. In corsa per divenire il miglior giocatore del tour continentale 2017 anche Sergio Garcia, ma ha una sola opzione: vincere la gara.
Patrick Reed ha realizzato sette birdie senza bogey e ha fatto percorso netto anche Francesco Molinari con un birdie nelle buche in uscita e due in quelle di rientro. Il montepremi è di circa 6.820.000 euro ($ 8.000.000) con prima moneta di 1.175.051 euro.
LA VIGILIA - Al Jumeirah Golf Estates di Dubai si conclude la stagione dell’European Tour con la disputa del DP World Tour Championship Dubai (16-19 novembre) al quale partecipano i primi 60 classificati nella Race To Dubai (ordine di merito) al netto dei rinunciatari. Unico italiano in gara Francesco Molinari, decimo in graduatoria, reduce dalla prova double face del Nedbank Golf Challenge in Sudafrica, dove è stato in corsa per una posizione di altissima classifica fino a tre buche dalla fine, quando ha perso sei colpi. Ha scritto su Twitter: "Ancora un po’ scioccato dal finale di domenica. La delusione è tanta per aver buttato via una rimonta che venerdì sera sembrava quasi impossibile. Si volta pagina a Dubai ed è l’occasione per rifarsi subito".
Il torinese potrà salire ulteriormente nella money list, mentre saranno in corsa solo tre giocatori per la leadership europea: l’inglese Tommy Fleetwood, in vetta alla Race To Dubai (E 4.235.977) e i due che lo seguono, il connazionale Justin Rose (E 3.979.250) e lo spagnolo Sergio Garcia (E 3.184.582). Rose diventa re d’Europa se vince o giunge secondo e con il terzo posto deve sperare che Fleetwood termini dopo il settimo. Limitatissime la chance di Garcia che si materializzerebbero solo con la vittoria e purché Fleetwood scivoli oltre la 12ª piazza e Rose dopo la terza.
In un field di altissima qualità tecnica saranno in molti a poter interferire nella lotta a tre sia alla luce di un titolo tra i più prestigiosi nel circuito, sia perché il torneo è l’ottavo e ultimo delle Rolex Series e offre una allettante prima moneta di 1.175.051 euro su un montepremi di circa 6.820.000 euro ($ 8.000.000). Ricordiamo, tra gli altri favoriti, gli iberici Jon Rahm e Rafa Cabrera Bello, gli inglesi Matthew Fitzpatrick, campione uscente, e Tyrrell Hatton, vincitore dell’Open d’Italia, il belga Thomas Pieters, i sudafricani Branden Grace e Charl Schwartzel e il thailandese Kiradech Aphibarnrat.
Quanto a Francesco Molinari ha le carte in regola per puntare al successo, purché non si distragga come nel finale in Sudafrica. Tra i 60 aventi diritto due sole defezioni, ma importanti: quelle del nordirlandese Rory McIlroy e dello svedese Henrik Stenson sostituti dagli inglesi Ian Poutrer e Paul Waring.
Il torneo su Sky - Il DP World Tour Championship Dubai verrà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 16 novembre e venerdì 17, dalle ore 9 alle ore 14 (Sky Sport 3 HD); sabato 18, dalle ore 8,30 alle ore 13 (Sky Sport 3 HD); domenica 19, dalle ore 8 alle ore 13,30 (Sky Sport 2 HD). Commento di Silvio Grappasonni, Roberto Zappa e di Nicola Pomponi
Mauro Bianco ha vinto con 144 (70 74, par) colpi il 29° Senior PGAI Championship, disputato sul percorso del Country Club Castelgandolfo (par 72) e riservato ai giocatori "over 50" dell’Associazione PGAI. Ha superato con un birdie alla seconda buca di spareggio Carlo Alberto Acutis (144 - 70 74), con il quale è stato al comando sin dalle prime battute. Si è classificato al terzo posto Costantino Rocca (149, +5), vincitore per tre volte del titolo, quindi al quarto con 151 (+7) Giorgio Merletti, al quinto con 152 (+8 Andrea Calcari e al sesto con 153 (+9) Antonio Severa e Alessandro Pissilli. E’ stata la terza volta nella stagione che il club laziale ha ospitato un evento dell’Associazione dopo il PGA Championship vinto da Kim Joon e il Doppio PGAI appannaggio di Emanuele Canonica e di Lorenzo Gagli.
Mauro Bianco, al secondo successo in cinque partecipazioni al campionato (il primo nel 2013), ha sostenuto un combattuto duello con Acutis, caratterizzato da qualche regalo che i due protagonisti si sono scambiati nel finale. "Siamo entrambi ormai poco abituati alla gara e alla fine la pressione si è sentita" ha detto Bianco, che poi sul colpo vincente ha aggiunto: "È stato Carlo Alberto a darmi la linea giusta puttando prima di me nella stessa direzione". Per lui una prima moneta di 4.000 euro su montepremi cresciuto quest’anno da 10,000 a 30.000 euro.
Nato a Sanremo, 55 anni, Mauro Bianco è cresciuto alla scuola del padre Mario che ha insegnato per oltre 40 anni presso il circolo degli Ulivi. Da amateur, tre titoli italiani (Cadetti 1977, Juniores 1980, Medal 1982) un Internazionale di Svizzera (1982), in azzurro ai campionati del mondo. Passato professionista e socio della PGA Italiana a 22 anni, ha giocato nel tour europeo per tre stagioni per poi insegnare (coach anche della nazionale) prima a Sanremo, poi a Bologna negli ultimi 23 anni. All’attivo anche due titoli nel Campionato Maestri della PGA Italiana. Compiuti i 50 anni, il pro ligure è tornato a competere full time nel tour continentale seniores (2014-2015). Accanto al golf, una grande passione per la cucina e interessi nella ristorazione a Bologna. Dal prossimo anno una lezione con lui si potrà prenotare al Riviera Golf di Rimini.
Il torneo si è giocato a coppie (un pro e un dilettante) sulla distanza di 36 buche con formula quattro palle la migliore e nelle due classifiche scratch e pareggiata si sono imposti rispettivamente Giorgio Merletti-Nicola Russo, con 137 colpi (69 68, -7), e Antonio Severa-Francesco Fracassi con 132 (68 64, -12).
PRIMO GIRO - Carlo Alberto Acutis e Mauro Bianco guidano con 70 (-2) colpi la classifica del 29° Senior PGAI Championship, in svolgimento sul percorso del Country Club Castelgandolfo (par 72). E’ la terza volta nella stagione che il circolo laziale ospita un evento dell’Associazione dopo il PGA Championship vinto da Kim Joon e il Doppio PGAI appannaggio di Emanuele Canonica e di Lorenzo Gagli.
La coppia di testa precede di quattro colpi Giorgio Merletti (74, +2) e di cinque Costantino Rocca, che ha già conquistato per tre volte il titolo, Andrea Calcari e Alessandro Pissilli (75, +3). Al settimo posto con 76 (+4) Antonio Severa e all’ottavo con 77 (+5) Stefano Betti e Carlo D’Anselmo. In ritardo Giuseppe Calì, 16° con 81 (+9).
Si gioca a coppie (un pro e un dilettante) sulla distanza di 36 buche con formula quattro palle la migliore e nelle due classifiche scratch e pareggiata conducono Mauro Bianco/Antonello Bisceglia rispettivamente con 67 (-5) e 65 (-7) colpi.
I due leader hanno giocato insieme in una giornata non facile con pioggia e vento a fasi alterne. Tre bogey e cinque birdie sullo score del ligure Mauro Bianco, che non ha avuto "particolari difficoltà tecniche, sorretto da un ottimo putter". Birdie e bogey in partenza per Carlo Alberto Acutis e poi un gioco molto costante. "Bellissimi i green" ha sottolineato il maestro che trova tempo per allenarsi con un obiettivo preciso: "Superare le prequalifiche per il Senior Open Championship 2018 a St. Andrews». Un torneo che ha già giocato tre volte.
Il montepremi del 29° Senior PGAI Championship è di 30.000 euro con prima moneta di 4.000 euro.
La francese Camille Chevalier ha vinto con 204 (68 68 67, -12) colpi l’Hero Women’s Indian Open, torneo del Ladies European Tour disputato sul percorso del DLF G&CC (par 72) a Gurgaon in India.
La 24enne di Marsiglia, passata professionista all’inizio dell’anno, ha ottenuto il primo titolo nel circuito sorpassando con due birdie sulle buche conclusive, nel contesto di un 67 (-5 con sei birdie e un bogey), la scozzese Michele Thomson (205, -11), che aveva iniziato da leader il giro finale. Al terzo posto con 208 (-8) la spagnola Carlota Ciganda, l’australiana Sarah Kemp e l’olandese Anne Van Dam e al sesto con 209 (-7) la ceca Clara Spilkova, l’indiana Vani Kapoor e la transalpina Celine Boutier. Al 13° con 212 (-4) l’altra indiana Aditi Ashok, molto seguita dagli appassionati di casa e che era la favorita del torneo insieme alla Ciganda.
E’ uscita al taglio Sophie Sandolo, unica italiana in gara, 80ª con 152 (74 78, +8) colpi. A Camille Chevalier è andato un assegno di 51.637 euro su un montepremi di 375.000 euro.
SECONDO GIRO - Sophie Sandolo, unica italiana in gara, 80ª con 152 (74 78, +8) colpi, è uscita al taglio nell’Hero Women’s Indian Open, torneo del Ladies European Tour che si sta svolgendo sul tracciato del DLF G&CC (par 72) a Gurgaon in India.
A un giro dal termine è passata a condurre con 134 (70 64, -10) la scozzese Michele Thomson, che si è fatta strada lo scorso anno nel LET Access, il secondo circuito femminile continentale. Per ottenere il primo titolo nel tour dovrà gestire al meglio i tre colpi di margine che vanta sulle francesi Celine Boutier e Camille Chevalier, sull’australiana Sara Kemp e sull’indiana Vani Kapoor (137, -7).
PRIMO GIRO - Sophie Sandolo, unica italiana in gara, è al 54° posto con 74 (+2) colpi nell’Hero Women’s Indian Open, torneo del Ladies European Tour che si sta svolgendo sul tracciato del DLF G&CC (par 72) a Gurgaon in India.
Guida la graduatoria con 67 (-5) la norvegese Marianne Skarpnord, 31enne di Sarpsborg con tre titoli nel LET, tra i quali un Ladies Italian Open (2009), e uno nel tour australiano. Con sei birdie e un bogey ha lasciato a un colpo l’inglese Liz Young e la francese Camille Chevalier (68, -4), e a due l’indiana Vani Kapoor, la ceca Klara Spilkova, l’inglese Meghan MacLaren, la thailandese Kanphanitnan Muangkhumsakul e le tedesche Olivia Cowan e Karolin Lampert. Al decimo con 70 (-2) la 19enne indiana Aditi Ashok, dal quale i fans di casa si attendono il bis del successo ottenuto la scorsa settimana nel Fatima Bint Open. Sophie Sandolo ha girato con quattro birdie, quattro bogey e un doppio bogey andando due colpi sopra par. Il montepremi è di 375.000 euro.
LA VIGILIA - Sophie Sandolo sarà l’unica italiana in campo nell’Hero Women’s Indian Open (10-12 novembre), torneo del Ladies European Tour in programma sul tracciato del DLF G&CC a Gurgaon in India.
Molto attesa alla prova l’indiana Aditi Ashok, 19 anni, in questa stagione approdata nel LPGA Tour e a segno per la prima volta in carriera la scorsa settimana nel Fatima Bint Open. Calamiterà l’attenzione anche la spagnola Carlota Ciganda, anche lei sul circuito americano, in un field che comprende l’inglese Florentyna Parker, la svedese Linda Wessberg, la norvegese Marianne Skarpnord, la francese Anne-Lise Caudal, la statunitense Beth Allen e le thailandesi Nontaya Srisawang e Titiya Plucksataporn. Il montepremi è di 375.000 euro.
Con una grande prova Andrea Pavan, secondo con 409 (65 68 71 73 67 65, -19) colpi, e Lorenzo Gagli, 18° con 414 (71 73 66 72 67 65, -14), hanno conquistato la ‘carta’ per l’European Tour 2018 alla Qualifying School, una maratona di 108 buche che si è svolta sui due percorsi del Lumine Golf Club (Lakes Course par 71, Hills Course, par 72), a Tarragona in Spagna.
Nella prossima stagione saranno ben sette i giocatori italiani sul circuito maggiore continentale, poiché i promossi si aggiungeranno a Francesco Molinari, Edoardo Molinari, Matteo Manassero, Renato Paratore e a Nino Bertasio. Ancora un successo, dunque, per il golf azzurro che cresce sempre più grazie anche a una struttura tecnica di assoluta qualità coordinata da Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2022 e Direttore Tecnico delle squadre nazionali FIG..
L’obiettivo dei sette azzurri sarà quello di proseguire nella strada intrapresa - cercando di portare lustro a tutto lo sport italiano - che li ha già visti grandi protagonisti quest’anno con i due successi nell’European Tour di Edoardo Molinari (Trophée Hassan II) e di Renato Paratore (Nordea Masters), con le ottime prestazioni di Francesco Molinari, tra l’altro secondo in un major (PGA Championship), e con altre quattro vittorie internazionali insieme a sette ottenute dai dilettanti. Lo stesso Francesco Molinari ha dato su Twitter il "bentornato" a Pavan e a Gagli, in precedenza già sul tour maggiore.
La gara è stata vinta dall’inglese Sam Horsfield con 401 (69 68 66 69 67 63, -27) e Pavan è stato affiancato dal sudafricano Jacques Kruyswijk, dallo svedese Pontus Widegren, dall’inglese Charlie Ford e dai danesi Anders Hansen e Jeff Winther. Hanno recuperato la ‘carta’ anche lo spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño, 12° con 412 (-16), sette titoli con due Open d’Italia, che l’aveva persa per tentare l’avventura nel PGA Tour e che ha avuto quale caddie l’altro pro iberico Alvaro Quiros, e il cileno Felipe Aguilar, 25° con 415 (-13), ultimo punteggio utile. In totale sono stati ammessi all’European Tour i primi 33 classificati, mentre gli altri avranno una ‘carta’ per il Challenge Tour 2018.
Andrea Pavan è stato sempre nelle prime posizioni e ha chiuso con un 65 (-6) sul Lakes Course con quattro birdie sulle prime nove buche e con la sequenza birdie-eagle a chiudere dopo l’unico bogey. Lorenzo Gagli ha effettuato una gara tutta in rimonta dopo l’inizio al 58° posto. E’ stato impeccabile nel momento decisivo, risalendo dal 43° anche lui con un 65 fatto di sei birdie. Da rilevare che nelle ultime 28 buche ha segnato ben undici birdie senza sbavature.
QUINTA GIORNATA - Andrea Pavan, decimo con 344 (65 68 71 73 67, -13) colpi, ha guadagnato una posizione a un giro dal termine nella finale della Qualifying School dell’European Tour che si sta svolgendo sui due percorsi del Lumine Golf Club (Lakes Course par 71, Hills Course, par 72), a Tarragona in Spagna.
E’ 43° con 349 (71 73 66 72 67, -8) Lorenzo Gagli, il quale inizierà il turno conclusivo con un ritardo di tre colpi dal 25° posto - quindi con ampie possibilità di recupero - l’ultimo che concede una delle ‘carte’ per l’European Tour 2018 assegnate al termine della gara ai primi 25 della graduatoria, mentre gli altri avranno una ‘carta’ per il Challenge Tour 2018.
E’ rimasto al vertice l’inglese Sam Horsfield (338 - 69 68 66 68 67, -19), che precede l’olandese Jeff Winther (341, -16). In terza posizione con 342 (-15) colpi lo svedese Kristoffer Broberg, lo scozzese Connor Syme e gli inglesi Matt Ford e Matthew Baldwin. E’ proseguita l’ascesa dello spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño, da 25° a decimo insieme a Pavan, L’iberico, molto seguito, vanta sette titoli nell’European Tour, compresi due Open d’Italia, che prova a rientrare nel circuito del vecchio continente dopo aver tentato senza fortuna l’avventura nel PGA Tour. Tra l’altro ha un caddie d’eccezione, il connazionale Alvaro Quiros, tornato quest’anno al successo nel Rocco Forte Open in Sicilia dopo un lungo periodo buio nel quale aveva perso la ‘carta’. E’ in rimonta anche il cileno Felipe Aguirar (due vittorie), che però è ancora fuori dalla zona che premia (26° con 347. -10).
Il quinto giro, e sarà così anche per il sesto, si è svolto sul Lakes Course. Sam Horsfield ha proseguito a gran ritmo con cinque birdie e un bogey per il 67 (-4). Andrea Pavan ha iniziato con un eagle imbucando il secondo colpo alla buca 6, poi ha proseguito con altri due birdie. Brusca franata alla 15ª con un doppio bogey e ottimo finale con due birdie. Anche per lui 67 colpi come per Lorenzo Gagli che ha rimediato al bogey quasi in avvio con cinque birdie.
Sono usciti al taglio dopo 72 buche Enrico Di Nitto, 94° con 287 (76 70 70 71, +1), e Jacopo Vecchi Fossa, 118° con 290 (67 71 75 77, +4).
QUARTO GIO - Andrea Pavan, undicesimo con 277 (65 68 71 73, -9) colpi, è rimasto in zona "carta" nella finale della Qualifying School dell’European Tour che si sta svolgendo sui due percorsi del Lumine Golf Club (Lakes Course par 71, Hills Course, par 72), a Tarragona in Spagna. Il taglio ha lasciato in gara anche Lorenzo Gagli, 50° con 282 (71 73 66 72, -4), mentre sono usciti Enrico Di Nitto, 94° con 287 (76 70 70 71, +1), e Jacopo Vecchi Fossa, 118° con 290 (67 71 75 77, +4).
E’ passato a condurre con 271 (69 68 66 68, -15) l’inglese Sam Horsfield davanti al connazionale Charlie Ford (272, -14). In terza posizione con 274 (-12) lo svedese Christofer Blomstrand e altri due inglesi, Ben Evans e Jonathan Thomson e in sesta con 275 (-11) il thailandese Jazz Janewattananond e lo scozzese Connor Syme.
E’ continuata la risalita dello spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño, da 34° a 25° con 279 (-7). L’iberico, molto seguito, vanta sette titoli nell’European Tour, compresi due Open d’Italia, che prova a rientrare nel circuito del vecchio continente dopo aver tentato senza fortuna l’avventura nel PGA Tour. Tra l’altro ha un caddie d’eccezione, il connazionale Alvaro Quiros, tornato quest’anno al successo nel Rocco Forte Open in Sicilia dopo un lungo periodo buio nel quale aveva perso anche la ‘carta’. Tra coloro che hanno avuto un buon passato sull’European Tour è rimasto in corsa il cileno Felipe Aguilar (due vittorie), 35° con 280 (-6), e sono andati fuori l’argentino Ricardo Gonzalez (quattro titoli), e l’australiano Richard Green (tre successi), 82.i con 286 (par).
Andrea Pavan ha segnato due birdie, due bogey e un doppio bogey per il 73 (+2, Lakes) e Lorenzo Gagli ha girato in 72 (par, Hills) con tre bogey in uscita e altrettanti birdie nel rientro. Per Enrico Di Nitto 71 (-1, Hills) colpi con quattro birdie e tre bogey e per Jacopo Vecchi Fossa 77 (+6, Lakes) con un birdie, cinque bogey e un doppio bogey.
Ancora due giri (36 buche) per i 74 concorrenti ancora in gara, poi i primi 25 in graduatoria e i pari merito al 25° posto riceveranno le ‘carte’ per accedere all’European Tour 2018, mentre gli altri avranno una "carta" per il Challenge Tour 2018.
TERZO GIRO - Andrea Pavan, quarto con 204 (65 68 71, -11), ha perso la leadership, ma è rimasto in alta classifica dopo il terzo giro della finale della Qualifying School dell’European Tour che si sta svolgendo sui due percorsi del Lumine Golf Club (Lakes Course par 71, Hills Course, par 72), a Tarragona in Spagna.
Ha recuperato 42 posizioni Lorenzo Gagli, 34° con 210 (71 73 66, -4), ha perso terreno Jacopo Vecchi Fossa, 58° con 213 (67 71 75, -2), e ha guadagnato qualcosa Enrico Di Nitto, 100° con 216 (76 70 70, +2).
Tre inglesi al proscenio, Laurie Canter, in vetta con 202 (71 64 67, -12), Sam Horsfield e Ben Evans, secondi con 203 (-12). Quinto con 206 (-9) il danese Jeff Winther.
Ha ogni giorno gran seguito lo spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño, da 49° a 34° con 211 (-4), che vanta sette titoli nell’European Tour compresi due Open d’Italia, il quale prova a rientrare nel circuito del vecchio continente dopo aver tentato senza fortuna l’avventura nel PGA Tour. Tra l’altro ha un caddie d’eccezione, il connazionale Alvaro Quiros, tornato quest’anno al successo nel Rocco Forte Open in Sicilia dopo un lungo periodo buio nel quale aveva perso anche la ‘carta’. Tra coloro che hanno avuto un buon passato nell’European Tour ha lo stesso score di Fernandez Castaño anche il cileno Felipe Aguilar (due titoli) e rischia di uscire anzitempo l’argentino Ricardo Gonzales (quattro vittorie), 68° con 213 (-2). La disparità del punteggio tra concorrenti che hanno lo stesso par è determinato dal fatto che è differente quello dei due campi in cui si gioca.
Andrea Pavan si è espresso con un 71 (-1) sull’Hills Course con due birdie e un doppio bogey in uscita e con due birdie e un bogey nel rientro. Per Lorenzo Gagli (66, -5 Lakes) colpi con sette birdie e due bogey, per Jacopo Vecchi Fossa 75 (+3, Hills) con un birdie, due bogey e un doppio bogey e per Enrico Di Nitto (70, -1 Lakes) con due birdie e un bogey.
Si gioca sulla distanza di 108 buche con taglio dopo 72 che lascerà in gara i primi 70 classificati e i pari merito al 70 posto. Costoro si contenderanno le 25 ‘carte’ in palio per il circuito maggiore 2018, con gli esclusi che avranno una ‘carta’ per il Challenge Tour 2018.
SECONDO GIRO - Andrea Pavan è al comando con 133 (65 68, -10) colpi, alla pari con l’inglese Tom Murray (70 63), dopo il secondo giro della finale della Qualifying School dell’European Tour che si sta svolgendo sui due percorsi del Lumine Golf Club (Lakes Course par 71, Hills Course, par 72), a Tarragona in Spagna, al termine della quale verranno assegnate ‘carte’ per il circuito 2018 ai primi 25 classificati e ai pari merito al 25° posto. E’ in ottima posizione Jacopo Vecchi Fossa, nono con 138 (67 71, -5), mentre sono oltre metà graduatoria Lorenzo Gagli, 76° con 144 (71 73, +1), ed Enrico Di Nitto, 112° con 146 (76 70, +3).
La coppia di testa precede di misura il danese Jeff Winther (134, -9) e di due colpi il francese Gary Stal, in vetta dopo un turno, gli inglesi Laurie Canter e Ben Evans (135, -8). Molto seguito lo spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño, 49° con 142 (-1), che non sembra aver ancora trovato il passo giusto. L’iberico vanta sette titoli nell’European Tour compresi due Open d’Italia, il quale prova a rientrare nel circuito del vecchio continente dopo aver tentato senza fortuna l’avventura nel PGA Tour. Tra l’altro ha un caddie d’eccezione, il connazionale Alvaro Quiros, tornato quest’anno al successo nel Rocco Forte Open in Sicilia dopo un lungo periodo buio nel quale aveva perso anche la ‘carta’.
Andrea Pavan ha realizzato un 68 (-4) con quattro birdie all’Hills Course e ha giocato le prime 36 buche segnando dieci birdie senza bogey. Per Jacopo Vecchi Fossa 71 (par, Lakes) con tre birdie, un bogey e un doppio bogey, per Lorenzo Gagli 73 (+1, Hills) con tre birdie e quattro bogey e per Enrico Di Nitto 70 (-1 Lakes) con quattro birdie e tre bogey.
Si gioca sulla distanza di 108 buche con taglio dopo 72 che lascerà in gara i primi 70 classificati e i pari merito al 70 posto. Costoro si contenderanno l’accesso al circuito maggiore, con gli esclusi che avranno una ‘carta’ per il Challenge Tour. In gara 156 concorrenti, 70 ammessi di diritto, tra i quali Gagli, e 86 provenienti dallo Stage 2.
PRIMO GIRO - Sui due percorsi del Lumine Golf Club (Lakes Course par 71, Hills Course, par 72), a Tarragona in Spagna, ottima partenza di Andrea Pavan, secondo con "meno 6" (71 al Lakes), e di Jacopo Vecchi Fossa, terzo con "meno 5" (72 all’Hills), nella finale della Qualifyiing School dell’European Tour al termine della quale verranno assegnate ‘carte’ per il circuito 2018 ai primi 25 classificati e ai pari merito al 25° posto. In gara altri due italiani: Lorenzo Gagli, 58° con il par (71 Lakes) ed Enrico Di Nitto, 131° con "+4" (76 Hills).
E’ in vetta con "meno 7" il francese Gary Stal (64 Lakes) e sono insieme a Vecchi Fossa l’inglese Oliver Wilson e i danesi Jeppe Huldahl e Jeff Winther. In campo alcuni concorrenti con un buon passato sull’European Tour come lo spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño, stesso score di Gagli, che vanta sette titoli compresi due Open d’Italia, il quale prova a rientrare nel vecchio continente dopo aver tentato senza fortuna l’avventura nel PGA Tour. Tra l’altro ha un caddie d’eccezione, il connazionale Alvaro Quiros, tornato quest’anno al successo nel Rocco Forte Open in Sicilia dopo un lungo periodo buio nel quale aveva perso anche la ‘carta’.
Medesima posizione di Gagli anche per l’argentino Ricardo Gonzales, quattro vittorie in carriera, e inizio difficile per l’australiano Richard Green, tre successi, 102° con "+2".
Si gioca sulla distanza di 108 buche con taglio dopo 72 che lascerà in gara i primi 70 classificati e i pari merito al 70 posto. Costoro si contenderanno l’accesso al circuito maggiore, con gli esclusi che avranno una ‘carta’ per il Challenge Tour. In gara 156 concorrenti, 70 ammessi di diritto, tra i quali Gagli, e 86 provenienti dallo Stage 2.
LA VIGILIA - Inizia sui due percorsi del Lumine Golf Club (Lakes Course, Hillòs Course), a Tarragona in Spagna, la finale della Qualifyiing School dell’European Tour al termine della quale verranno segnate ‘carte’ per il circuito 2018 ai primi 25 classificati e ai pari merito al 25° posto.
Vi prendono parte quattro giocatori italiani: Lorenzo Gagli, Andrea Pavan, Enrico Di Nitto e Jacopo Vecchi Fossa.
Si gioca sulla distanza di 108 buche con taglio dopo 72 che lascerà in gara i primi 70 classificati e i pari merito al 70 posto. Costoro si contenderanno l’accesso al circuito maggiore, con gli esclusi che avranno una ‘carta’ per il Challenge Tour. In gara 156 concorrenti, 70 ammessi di diritto, tra i quali Gagli, e 86 provenienti dallo Stage 2.
Tra i partecipanti giocatori che hanno avuto un passato sull’European Tour tra i quali il più qualificato è lo spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño, sette titoli compresi due Open d’Italia, che prova a tornare nel vecchio continente dopo aver tentato senza fortuna l’avventura nel PGA Tour. Nella circostanza avrà un caddie d’eccezione, il connazionale Alvaro Quiros, tornato quest’anno al successo nel Rocco Forte Open in Sicilia dopo un lungo periodo buio nel quale aveva perso anche la ‘carta’.
Vi saranno ancora due vincitori di Open d’Italia, il francese Julien Quesne e l’inglese Steve Webster, e di altri tornei quali l’iberico Alejandro Cañizares, il cileno Felipe Aguilar, gli svedesi Kristoffer Broberg, Michael Jonzon e Johan Edfors, gli inglesi Mark Foster, Oliver Wilson e Tom Lewis, l’argentino Ricardo Gonzalez e l’australiano Richard Green.
Patton Kizzire ha ottenuto con 265 (62 70 66 67, -19) colpi il primo successo nel PGA Tour imponendosi nell’OHL Classic at Mayakoba (PGA Tour), svoltosi sul percorso del El Camaleon GC (par 71), a Playa del Carmen in Messico.
Con una condotta di gara nel giro conclusivo in cui ha tenuto particolarmente in considerazione le indicazioni del leaderboard, Kizzire ha contenuto il tentativo di rimonta di Rickie Fowler, grande favorito del torneo e giunto secondo con un colpo di ritardo (266, -18). Al terzo posto con 269 (-15) il coreano Si Woo Kim, al quarto con 270 (-14) Charles Howell III e Martin Piller e al sesto con 271 (-13) Ryan Moore e Scott Brown.
Buon finale di Bryson DeChambeau, salito dalla 29ª alla 14ª posizione con 274 (-10), occupata anche dall’indiano Anirbarn Lahiri, e mai in evidenza Zach Johnson, 23° con 276 (-8), Pat Perez, che difendeva il titolo, il nordirlandese Graeme McDowell e il sudafricano Retief Goosen, 34.i con 278 (-6).
Patton Kizzire, 31enne di Montgomery (Alabama) da due stagione nel circuito e nel cui palmarés figuravano fino a oggi solo due successi nel Web.com Tour, ha realizzato quattro birdie sulle prime 11 buche, poi i è limitato a gestire il vantaggio con il par sulle altre sette per il 67 (-4) vincente, che gli ha fruttato un assegno di 1.278.000 dollari su un montepremi di 7.1200.000 dollari. Rickie Fowler ha avuto una partenza incerta con tre birdie e due bogey in sei buche. Nel rientro ha provato a recuperare, ma con altri tre birdie (67) è rimasto corto di un colpo.
TERZA GIORNATA - Gioco a singhiozzo nella terza giornata dell’OHL Classic at Mayakoba (PGA Tour), che si sta svolgendo sul percorso del El Camaleon GC (par 71), a Playa del Carmen in Messico. La pioggia ha costretto a una lunga sospensione, così che si è riusciti solo a terminare il secondo giro e con alcuni concorrenti che hanno giocato poche buche del terzo.
A metà torneo sono in vetta con 132 (-10) Patton Kizzire (62 70), Patrick Rodgers (67 65) e Rickie Fowler (65 67) seguiti a un colpo da Brian Gay, Brandon Harkins e da John Oda (133, -9). Al settimo posto con 134 (-8) Martin Piller e al 64° con 141 (-1) Pat Perez, che non ha più alcuna possibilità di difendere il titolo. Nell’ultima giornata si tenterà di completare la gara, tempo permettendo. Il montepremi è di 7.100.000 dollari.
SECONDA GIORNATA - Secondo giro sospeso nell’OHL Classic at Mayakoba (PGA Tour), che si sta svolgendo sul percorso del El Camaleon GC (par 71), a Playa del Carmen in Messico.
Nella classifica provvisoria è in vetta con "meno 11" dopo 15 buche Patrick Rodgers, che ha sorpassato Patton Kizzire, secondo con 132, ma ha lo stesso "meno 10" e la possibilità portarsi al comando Rickie Fowler, favorito d’obbligo del torneo, fermato anche lui alla buca 15. Al quarto posto con 133 (-9) Brian Gay e Brandon Harkins e al nono con 136 (-6) l’indiano Anirban Lahiri e il sudafricano Retief Goosen.
Tra ii concorrenti giunti in club house Bryson DeChambeau è 34° con 138 (-4), il nordirlandese Graeme McDowell 44° con 139 (-5), Zach Johnson 57° con 140 (-2) e Pat Perez, campione uscente, 69° con 141 (-1) e a un passo dal taglio. Il montepremi è di 7.100.000 dollari.
PRIMA GIORNATA - Rickie Fowler è al terzo posto con 65 (-6) colpi, alla pari con Brandon Harkins, nell’OHL Classic at Mayakoba (PGA Tour), che si sta svolgendo sul percorso del El Camaleon GC (par 71), a Playa del Carmen in Messico.
Fowler, favorito d’obbligo del torneo, è preceduto da Patton Kizzire, leader con 62 (-9), e da Vaughn Taylor, secondo con 64 (-7). Al quinto posto con 66 (-5) Austin Cook, Martin Piller, Keith Mitchell, il sudafricano Retief Goosen, l’argentino Fabian Gomez e il cinese Xinjun Zhang, all’11° con 67 (-4) Pat Perez, che difende il titolo, al 36° con 69 (-2) il nordirlandese Graeme McDowell, al 56° con 70 (-1) Zach Johnson e Bryson DeChambeau e al 90° con 72 (+1) Patrick Reed.
Patton Kizzire, 31enne di Motgomery (Alabama) dallo scorso anno sul circuito e con due titoli sul Web.com Tour, ha preso il comando con dieci birdie a fronte di un bogey. Il montepremi è di 7.100.000 dollari.
LA VIGILIA - Rickie Fowler sarà il giocatore di maggior carisma in campo nell’OHL Classic at Mayakoba (9-12 novembre), torneo del PGA Tour che avrà luogo sul percorso del El Camaleon GC, a Playa del Carmen in Messico.
Nel torneo disertato da quasi tutti i big, saranno nel field Pat Perez, che difende il titolo, Zach Johnson, Bryson DeChambeau, Patrick Reed, Gary Woodland, lo svedese David Lingmerth e il nordirlandese Graeme McDowell. Il montepremi è di 7.100.000 dollari.
Il sudafricano Branden Grace si è imposto con 277 (68 75 68 66, -14) colpi nel Nedbank Golf Challenge, svoltosi sul percorso del Gary Player GC (par 72), a Sun City in Sudafrica, dove Francesco Molinari si è classificato al 27° posto con 288 (73 75 65 75, par) dopo un inatteso cedimento nel finale. Al 55° con 295 (76 75 73 71, +7) Edoardo Molinari e al 60° con 298 (72 79 77 70, +10) Renato Paratore.
Nel settimo degli otto eventi delle Rolex Series e penultimo atto dell’European Tour, che ha designato i migliori 60 nell’ordine di merito ammessi al DP World Tour (Dubai, 16-19 novembre), dove Francesco Molinari sarà l’unico azzurro presente, Grace ha avuto ragione nel finale dello scozzese Scott Jamieson (278, -10), leader dopo tre turni, e del francese Victor Dubuisson (279, -9). In quarta posizione con 281 (-7) il cinese Haotong Li, in quinta con 282 (-6) il tedesco Martin Kaymer e in sesta con 283 (-5) il sudafricano Darren Fichardt e l’inglese Lee Westwood.
Mai in partita per il titolo l’inglese Matthew Fitzpatrick e il sudafricano Louis Oosthuizen, ottavi con 284 (-4), gli altri due inglesi Tommy Fleetwood, numero uno della money list, e Graeme Storm, decimi con 285 (-3), e il sudafricano Charl Schwartzel, 12° con 286 (-2). Deludenti il thailandese Kiradech Aphibarnrat, lo spagnolo Rafa Cabrera Bello e l’irlandese Padraig Harrington, 42.i con 292 (+4).
Branden Grace, 29enne di Pretoria ha siglato l’ottavo titolo nel tour con sei birdie, senza bogey, per il 66 (-6) vincente. Decisivo il birdie alla buca 16 con un putt di circa dieci metri. Per lui un assegno di 1.069.290 euro su un montepremi di 6.467.000 euro (7.500.000 dollari).
Francesco Molinari era al sesto posto dopo 15 buche condotte con cinque birdie e due bogey. Poi sono arrivati inattesi due tripli bogey. Alla 16ª ha sbagliato tre putt, tutti entro il metro, con il primo che era per il bogey, e alla 17ª ha probabilmente pagato il nervosismo dovuto alla disavventura. Edoardo Molinari ha segnato quattro birdie, un bogey e un doppio bogey per il 71 (-1) e Renato Paratore ha realizzato un eagle, tre birdie e altrettanti bogey per il 70 (-2).
TERZO GIRO - Francesco Molinari (213 - 73 75 65, -3) con una gran rimonta dal 43° al quinto posto, propiziata da un parziale di 65 (-7) colpi, miglior score del turno, sarà in corsa per il titolo nel giro finale del Nedbank Golf Challenge, in svolgimento sul percorso del Gary Player GC (par 72), a Sun City in Sudafrica. Sono rimasti in bassa classifica Edoardo Molinari, 59° con 224 (76 75 73, +8), e Renato Paratore, 66° con 228 (72 79 77, +12).
Nel settimo degli otto eventi delle Rolex Series e penultimo atto dell’European Tour, che designerà i migliori 60 nell’ordine di merito per la parata finale a Dubai, c’è stato un nuovo cambio della guardia in vetta alla classifica dove si è portato con 208 (68 73 67, -8) lo scozzese Scott Jamieson, che ha sopravanzato il francese Victor Dubuisson, secondo con 209 (-7) e leader dopo un turno. In terza posizione con 211 (-5) il sudafricano Branden Grace e il tedesco Martin Kaymer, mentre l’altro sudafricano Haydn Porteous affianca Molinari. Concorreranno per il successo, oltre ai giocatori citati tutti in grado di vincere, anche gli altri che seguono al settimo posto con 214 (-2): gli inglesi Tommy Fleetwood, leader della money list, Ross Fisher e Lee Westwood, i sudafricani Louis Oosthuizen e Charl Schwartzel, il francese Matthieu Pavon e lo scozzese David Drysdale. Ormai fuori gioco l’irlandese Padraig Harrington, 26° con 217 (+1), l’austriaco Bernd Wiesberger, 34° con 218 (+2) e al comando dopo 18 buche, il thailandese Kiradech Aphibarnrat, 49° con 221 (+5), e lo spagnolo Rafa Cabrera Bello, 52° con 222 (+6).
Scott Jamieson, 34enne di Glasgow con un titolo nel tour ottenuto proprio in Sudafrica (Mandela Championship, 2013), ha girato in 67 (-5) con cinque birdie senza bogey. Anche per Francesco Molinari nessuna sbavatura e score che ha iniziato a prendere corpo con tre birdie in uscita e poi completato con altri quattro nel rientro. Per Edoardo Molinari 73 (+1) colpi con tre birdie, due bogey e un doppio bogey e per Renato Paratore 77 (+5) con un birdie, due bogey e due doppi bogey. Il montepremi è di 7.500.000 dollari (circa 6.467.000 euro con prima moneta di 1.069.290 euro).
SECONDO GIRO - Il francese Victor Dubuisson (138 - 68 70, -6) è il nuovo leader del Nedbank Golf Challenge, in svolgimento sul percorso del Gary Player GC (par 72), a Sun City in Sudafrica, dove Francesco Molinari è al 43° posto con 148 (73 75, +4) colpi ed Edoardo Molinari (76 75) e Renato Paratore (72 79) al 60° con 151 (+7).
Nel settimo degli otto eventi delle Rolex Series e penultimo atto dell’European Tour, che designerà i migliori 60 nell’ordine di merito per la parata finale a Dubai, Dubuisson ha preso due colpi di margine sul sudafricano Darren Fichardt e sull’inglese Lee Westwood (140, -4). In quarta posizione con 141 (-3) lo svedese Alex Noren, campione uscente, lo scozzese Scott Jamieson e gli inglesi Tyrrell Hatton e Ross Fisher e in ottava con 142 (-2) il tedesco Martin Kaymer e il sudafricano Charl Schwartzel.
E’ scivolato dal primo al 17° posto con 144 (par) l’austriaco Bernd Wiesberger, penalizzato da un 77 (+5), dove ha la compagnia del sudafricano Louis Oosthuizen e accusano ritardi già importanti l’irlandese Padraig Harrington, 30° con 146 (+2), l’inglese Tommy Fleetwood, numero uno della money list, 37° con 147 (+3), il thailandese Kiradech Aphibarnrat, 48° con 149 (+5), e lo spagnolo Rafa Cabrera Bello, 53° con 150 (+6).
Victor Dubuisson, 27enne di Cannes con due vittorie nel tour, ma da tempo in ombra, ha girato in 70 (-2) con quattro birdie e due bogey. Per Francesco Molinari 75 (+3) colpi con due birdie e cinque bogey, stesso score per Edoardo Molinari con due birdie, tre bogey e un doppio bogey, e per Renato Paratore 79 (+7) colpi con un birdie e otto bogey. Il montepremi è di 7.500.000 dollari (circa 6.467.000 euro con prima moneta di 1.069.290 euro).
PRIMO GIRO - Renato Paratore 32° con 72 (par) colpi, Francesco Molinari 39° con 73 (+1) ed Edoardo Molinari 61° con 76 (+4) dopo il giro iniziale del Nedbank Golf Challenge, settimo degli otto eventi delle Rolex Series e penultimo atto dell’European Tour che designerà i migliori 60 nell’ordine di merito per la parata finale a Dubai.
Sul percorso del Gary Player GC (par 72), a Sun City in Sudafrica, dove sono in gara 72 concorrenti, guida la graduatoria con 67 (-5) l’austriaco Bernd Wiesberger davanti a un quartetto con 68 (-4) formato dal francese Victor Dubuisson, dallo scozzese Scott Jamieson, dallo statunitense Julian Suri e dal sudafricano Branden Grace. Al sesto posto con 69 (-3) lo svedese Alex Noren, campione in carica, l’inglese Graeme Storm, il giapponese Hideto Tanihara e il sudafricano Charl Schwartzel e, più indietro, l’inglese Tyrrell Hatton e il sudafricano Louis Oosthuizen, 22.i con 71 (-1), lo spagnolo Rafa Cabrera Bello, stesso score di Paratore, quindi l’inglese Tommy Fleetwood, leader della Race To Dubai, e il tedesco Martin Kaymer, 39,i come Francesco Molinari, e il thailandese Kiradech Aphibarnrat e l’irlandese Padraig Harrington, 46.i con 74 (+2).
Bernd Wiesberger, 32enne viennese con quattro titoli nel circuito, l’ultimo ad aprile, ha tenuto un’andatura altalenante, accusando tre bogey, ma con l’ultimo di otto birdie alla buca di 18 ha sorpassato in extremis il quartetto alle sue spalle.
Renato Paratore è partito con un bogey alla buca 10, ha recuperato prima del giro di boa con tre birdie e poi è tornato in par con due bogey nel rientro. Francesco Molinari , che ieri ha festeggiato i 35 anni, è stato quasi sempre in svantaggio di un colpo sul par, ma ha compensato tre bogey con altrettanti birdie e quando sembrava che potesse chiudere a livello, ha segnato un bogey sul 18° green. Giro da dimenticare per Edoardo Molinari con quattro bogey senza birdie. Il montepremi è di 7.500.000 dollari (circa 6.467.000 euro con prima moneta di 1.069.290 euro).
LA VIGILIA - Al Gary Player GC di Sun City, in Sudafrica, penultimo atto dell’European Tour, prima della parata finale a Dubai per i migliori 60 della money list. Si disputa il Nedbank Golf Challenge (9-12 novembre), settimo degli otto eventi delle Rolex Series con la partecipazione di Francesco Molinari, Edoardo Molinari e di Renato Paratore.
Difende il titolo lo svedese Alex Noren, nove titoli sul circuito e 16° e il più in alto dei giocatori in gara nel ranking mondiale. Numerosi gli avversari in grado di competere, come lui, per il successo tra i quali ricordiamo, oltre a Francesco Molinari, gli inglesi Tommy Fleetwood, Tyrrell Hatton, Ian Poulter, Matthew Fitzpatrick e Lee Westwood, l’austriaco Bernd Wiesberger, lo spagnolo Rafa Cabrera Bello, il belga Nicolas Cosaerts, gli irlandesi Shane Lowry e Padraig Harrington, i sudafricani Charl Schwartzel, Louis Oosthuizen e Dylan Frittelli, lo statunitense Peter Uihlein, il cinese Haotong Li e il thailandese Kiradech Aphibarnrat.
Francesco Molinari, che oggi festeggia i 35 anni, è nono nella Race To Dubai e, a parte l’obiettivo di vincere il torneo, può comunque migliorare la sua posizione, ma non puntare alla leadership che, a questo punto, è una questione tra Tommy Fleetwood, primo con 4.114.088 punti, e Justin Rose, secondo con 3.979.250 punti. Quest’ultimo, assente nell’occasione, darà un indubbio vantaggio al rivale, mentre gli spagnoli Sergio Garcia e Jon Rahm, terzo e quarto con un disavanzo attorno al milione di punti e anche loro rimasti a casa, hanno abbandonato ogni chance.
Proveranno invece ad inserirsi tra i 60 che andando al DP World Tour Championship (Jumeirah Golf, Dubai, 16-19 novembre) Renato Paratore, 69° nell’ordine di merito, ed Edoardo Molinari, 72°. Distano dalla 60ª piazza rispettivamente di circa 41.000 e 61.000 punti. Il romano avrà chances fino al 35° posto e il torinese fino al 25°, ma più saliranno e meno dipenderanno da quello che faranno anche gli altri. Il montepremi è di 7.500.000 dollari.
Il torneo su Sky - Il Nedbank Golf Challenge verrà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 9 novembre, dalle ore 8 alle ore 15 (Sky Sport 2 HD); venerdì 10 e sabato 11, dalle ore 9 alle ore 15 (Sky Sport 2 HD); domenica 12, dalle ore 9 alle ore 15 (Sky Sport Plus HD). Commento di Alessandro Lupi, Silvio Grappasonni e di Nicola Pomponi.
La cinese Shanshan Feng ha vinto con 279 (69 67 73 70, -9) colpi il Blue Bay LPGA, cogliendo il secondo successo consecutivo e l’ottavo in carriera nel LPGA Tour.
Sul percorso del Jian Lake Blue Bay Golf Club (par 72), ad Hainan Island in Cina, ha avuto ragione sul filo di lana della thailandese Moriya Jutanugarn (280, -8), che non è riuscita a sfruttare l’opportunità di siglare il suo primo titolo. Al terzo posto con 284 (-4) Megan Khang, Jessica Korda, la coreana Sung Hyun Park e la sudafricana Ashleigh Buhai, da nubile Simon e ora con il cognome del marito dopo il matrimonio celebrato nello scorso dicembre, e al settimo con 285 (-3) la tedesca Sandra Gal e le coreane Sun Young Yoo e Na Yeon Choi.
Non hanno mai trovato il passo giusto Michelle Wie e la thailandese Ariya Jutanugarn, ex numero uno mondiale e sorella minore di Moriya, 16.e con 288 (par), l’australiana Minjee Lee, che difendeva il titolo, 25
ª con 293 (+5), e la giapponese Haru Nomura e la svedese Anna Nordqvist, 42.e con 297 (+9).
Shanshan Feng, 28enne di Guangzhou nel cui palmares figurano anche un major, cinque vittorie nel Japan LPGA, al netto delle gare in combinata con il circuito americano, e sette nel Ladies European Tour, ha concluso la sua corsa vincente con un 70 (-2) dovuto a quattro birdie e a due bogey, mentre Moriya Jutanugarn ha realizzato lo stesso score con cinque birdie e tre bogey. Alla vincitrice è andato un assegno di 315.000 dollari su un montepremi di 2.100.000 dollari.
TERZO GIRO - La cinese Shanshan Feng è balzata in vetta con 209 (69 67 73, -7) colpi nel Blue Bay LPGA e ha l’opportunità di cogliere il secondo successo consecutivo dopo essersi assicurata la scorsa settimana il Japan Classic.
Sul percorso del Jian Lake Blue Bay Golf Club (par 72), ad Hainan Island in Cina, nel penultimo torneo stagionale del LPGA Tour, saranno in corsa per il titolo anche la thailandese Moriya Jutanugarn, seconda con 210 (-6) e ancora a secco di vittorie, la sudafricana Ashleigh Buhai, terza con 211 (-5), dopo essere stata leader nel secondo giro, le coreane Sung Hyun Park e Na Yeon Choi, quarte con 212 (-4), Jessica Korda, Lizette Salas e la coreana Jeong Eun Lee, seste con 213 (-3).
Poco probabile un recupero della thailandese Ariya Jutanugarn, sorella minore di Moriya, undicesima con 215 (-1), mentre non ha alcuna possibilità di difendere il titolo l’australiana Minjee Lee, 25
ª con 220 (+4). Più indietro la giapponese Haru Nomura, 29ª con 222 (+6), e la svedese Anna Nordqvist, 42ª con 224 (+8).
Shanshan Feng, 28enne di Guangzhou nel cui palmares figurano un major, sette i titoli nel LPGA Tour, cinque nel Japan LPGA, al netto delle gare in combinata con il circuito americano, e sette nel Ladies European Tour, ha girato in 73 (+1) colpi con tre birdie e quattro bogey.
Il montepremi è di 2.100.000 dollari.
SECONDO GIRO - La sudafricana Ashleigh Buhai (135 - 67 78, -9), che ha abbandonato il cognome da nubile di Simon dopo il matrimonio dello scorso dicembre, è passata a condurre nel Blue Bay LPGA penultimo torneo stagionale del LPGA Tour che si sta svolgendo sul percorso del Jian Lake Blue Bay Golf Club (par 72), di Hainan Island in Cina senza la partecipazione di giocatrici italiane.
Si è portata al secondo posto con 136 (-8) la cinese Shanshan Feng, reduce dal successo nel Japan Classic, è scesa dal primo al terzo con 139 (-5) la coreana Sun Young Yoo, occupa il quarto con 140 (-4) Lizette Salas, sono al quinto con 141 (-39 Nelly Korda, la thailandese Ariya Jutanugarn e la tedesca Sandra Gal e all’ottavo con 142 (-2) Moriya Jutanugarn, sorella maggiore di Ariya. In ritardo l’australiana Minjee Lee, 20ª con 144 (par), campionessa uscente, la giapponese Haru Nomura, 36ª con 148 (+4), e Michelle Wie e la svedese Anna Nordqvist, 42.e con 149 (+5).
Ashleigh Buhai, 28enne di Johnnesburg con due titoli nel Ladies European Tour e altrettanti nel circuito sudafricano, ha realizzato sei birdie e due bogey per il parziale di 68 (-4). Il montepremi è di 2.100.000 dollari.
PRIMO GIRO - La coreana Sun Young Yoo è al comando con 65 (-7) colpi dopo il giro iniziale del Blue Bay LPGA penultimo torneo stagionale del LPGA Tour che si sta svolgendo sul percorso del Jian Lake Blue Bay Golf Club (par 72), di Hainan Island in Cina.
La 30enne di Seoul, con due titoli nel circuito comprensivi di un major, ha realizzato sette birdie senza bogey staccando di un colpo la cinese Xiang Sui (66, -6). Al terzo posto con 67 (-5) Lizette Salas, le coreane Na Yeon Choi e Jeong Eun Lee, la svedese Pernilla Lindberg e le sudafricane Lee-Anne Pace e Ashleigh Buhai, quest’ultima meglio conosciuta come Simon e che ha assunto il cognome del marito dopo il matrimonio lo scorso dicembre.
Al 13° con 69 (-3) la cinese Shanshan Feng e le sorelle thailandesi Ariya e Moriya Jutanugarn, al 23° con 71 (-1) l’australiana Minjee Lee, campionessa uscente, e la giapponese Haru Nomura, al 42° con 73 (+1) Michelle Wie, al 49° con 74 (+2) la cinese Xi Yu Lin e al 64° con 76 (+4) la svedese Anna Nordqvist. Il montepremi è di 2.100.000 dollari.
LA VIGILIA - Al Jian Lake Blue Bay Golf Club, di Hainan Island in Cina, si disputa il Blue Bay LPGA (8-11 novembre), uno dei tornei a invito di fine stagione del LPGA Tour al quale prendono parte 81 giocatrici nessuna delle quali italiana.
Molte le big assenti, ma il field è lo stesso di qualità per la presenza dell’australiana Minjee Lee, che difende il titolo, delle statunitensi Lizette Salas e Michelle Wie, delle cinesi Shanshan Feng, vincitrice la scorsa settimana del Toto Japan Classic, e Xi Yu Lin e delle sorelle thailandesi Ariya e Moriya Jutanugarn. Da seguire anche le coreane Chella Choi e Na Yeon Choi, la giapponese Haru Nomura, la svedese Anna Nordqvist e l’inglese Melissa Reid. Il montepremi è di 2.100.000 dollari.
Patrick Cantlay, 25enne di Long Beach (California), ha ottenuto il primo titolo nel PGA Tour imponendosi con 275 (67 71 70 67, -9) colpi nello Shriners Hospitals for Children Open, disputato al TPC Summerlin (par 71) di Las Vegas in Nevada.
In un finale ricco di colpi di scena ha superato con un par alla seconda buca di spareggio il coreano Whee Kim (275 - 65 72 72 66) e il tedesco Alex Cejka (275 - 66 74 72 63) con i quali aveva terminato alla pari le 72 buche della gara.
Cantlay ha rischiato di buttare via il titolo con due bogey nelle due buche conclusive (67, -4 con 7 birdie e tre bogey), ma è stato graziato da Kim (66, -5 con sei birdie e un bogey), che ha segnato un bogey a chiudere, mentre Cejka ne ha approfittato per agganciarsi con il nono birdie di giornata (63, -8 macchiato da un bogey).
Fuori dallo spareggio per un colpo Patton Kizzire, Chesson Hadley e J.T. Poston (276, -8) e settima posizione con 277 (-7) per Bryson DeChambeau, Tom Hoge e Beau Hossler, quest’ultimo leader dopo tre turni insieme a J.J. Spaun, sceso in decima con 278 (-6), stesso score del nordirlandese Graeme McDowell.
Non hanno brillato l’inglese Luke Donald, 32° con 282 (-2), l’australiano Rod Pampling, che difendeva il titolo, 47° con 284 (par), e Bubba Watson, l’indiano Anirban Lahiri e il sudafricano Ernie Els, 51.i con 285 (+1). A Patrick Cantlay è andato un assegno di 1.224.000 dollari su un montepremi di 6.800.000 dollari.
TERZO GIRO - Beau Hossler (204 - 69 69 66, -9) ha raggiunto J.J. Spaun (204 - 66 65 73) in vetta alla classifica dello Shriners Hospitals for Children Open al TPC Summerlin (par 71) di Las Vegas in Nevada.
Segue a tre colpi Tony Finau (207, -6) e sono a quattro Tom Hoge, Gary Woodland, Chesson Hadley e Patrick Cantlay (208, -5). Al decimo posto con 210 (-3) Bryson DeChambeau, al 29° con 212 (-1) l’indiano Anibarn Lahiri e il nordirlandese Graeme McDowell e al 48° con 214 (+1) Bubba Watson, che ha evitato il taglio con l’ultimo punteggio utile e poi è risalito di 18 posizioni. Al 55° con 215 (+2) l’australiano Rod Pampling, campione uscente, e l’inglese Luke Donald. Il montepremi è di 6.800.000 dollari.
SECONDO GIRO - Anche il secondo giro dello Shriners Hospitals for Children Open al TPC Summerlin (par 71) di Las Vegas è stato sospeso, dopo i ritardi accumulati nel primo, con 28 concorrenti ancora in campo.
Nella classifica provvisoria è in vetta con 131 (66 65, -11) J.J. Spaun, che ha tre colpi di vantaggio su Kelly Kraft, fermato sul "meno 8" dopo 15 buche. In terza posizione con 135 (-7) Robert Garrigus, in quarta con 136 (-6) Patton Kizzire e l’australiano Aaron Baddeley ed è scivolato in sesta con 137 (-5) il coreano Whee Kim, leader dopo un turno. Poco dietro Bryson DeChambeau, 13° con 139 (-3), quindi al 22° posto con 140 (-2) il nordirlandese Graeme McDowell, al 35° con 141 (-1) l’indiano Anirban Lahiri, al 47° con 142 (par) l’inglese Luke Donald e sulla linea del taglio, 66.i con 143 (+1) Bubba Watson e l’australiano Rod Pampling, campione in carica senza più possibilità di riconfermarsi. Il montepremi è di 6.800.000 dollari.
PRIMO GIRO - Primo giro sospeso nello Shriners Hospitals for Children Open al TPC Summerlin (par 71) a Las Vegas dove 30 concorrenti sono stati fermati lungo il percorso. Nella classifica provvisoria è al comando con 65 (-6) il coreano Whee Kim, che precede di misura J.J. Spaun, Ryan Blaum, John Huh e il tedesco Alex Cejka (66), ma ha lo stesso "meno 5" anche Jimmy Stanger che ha tre buche a disposizione per agganciare o superare il leader.
Tra i nove concorrenti al settimo posto con 67 (-4) Bryson DeChambeau, Billy Horschel, Kevin Chappell e Jason Kokrak. Al 16° con 68 (-3) Chris Kirk, al 29° con 69 (-2) l’indiano Anirban Lahiti e al 43° con 70 (-1) l’australiano Rod Pampling, campione uscente, e il nordirlandese Graeme McDowell. Già un ritardo persante per Bubba Watson e per l’inglese Luke Donald, 82.i con 72 (+1). Il montepremi è di 6.800.000 dollari.
LA VIGILIA - Il PGA Tour si trasferisce in Nevada per lo Shriners Hospitals for Children Open (2-5 novembre\) ospitato sul percorso del TPC Summerlin a Las Vegas.
Difende il titolo l’australiano Rod Pampling, 48enne di Redcliffe con tre successi nel circuito e due nel tour di casa, in un field disertato dai giocatori più forti e che comprende Bubba Watson, Bryson DeChambeau, Billy Horschel, Chris Kirk, Ryan Moore, l’inglese Luke Donald, lo svedese David Lingmerth, il nordirlandese Graeme McDowell, lo scozzese Russell Knox, l’indiano Anirban Lahiri, il sudafricano Ernie Els e il fijiano Vijay Singh. Il montepremi è di 6.800.000 dollari.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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