Jessica Korda (263 - 66 62 68 67, -25) ha dominato con una corsa di testa nell’Honda Thailand, torneo del LPGA Tour svoltosi al Siam Country Club (Pattaya Old Course, par 72) a Chonburi in Thailandia.
Ha superato di quattro colpi Lexi Thompson, numero 4 mondiale, e la thailandese Moriya Jutanugarn (267, -21) e di sette l’australiana Minjee Lee (270, -18). Al quinto posto con 271 (-17) la cinese Shanshan Feng, leader del Rolex ranking, e l’altra thailandese Ariya Jutanugarn, sorella minore di Moriya, al settimo con 272 (-16) la canadese Brooke M. Henderson e al 14° con 276 (-12) la coreana Amy Yang, che difendeva il titolo. In ritardo maggiore la coreana Sung Hyun Park, numero due al mondo, 22ª con 278 (-10), la sua connazionale So Yeon Ryu, 26ª con 280 (-8), e la neozelandese Lydia Ko, 31ª con 282 (-6).
Jessica Korda, 25enne di Bradenton, figlia degli ex tennisti Petr Korda and Regina Rajchrtová, ha ottenuto il quinto titolo nel circuito concludendo la sua marcia con sei birdie e un bogey per il 67 (-5). Ha ricevuto un assegno di 240.000 dollari su un montepremi di 1.600.000 dollari.
TERZO GIRO - Jessica Korda (196 - 66 62 68, -20) ha continuato la sua corsa di testa nell’Honda Thailand, torneo del LPGA Tour in svolgimento al Siam Country Club (Pattaya Old Course, par 72) a Chonburi in Thailandia.
Ha mantenuto i quattro colpi di vantaggio sulla prima inseguitrice che ora è la thailandese Moriya Jutanugarn (200,-16) - sorella maggiore di Ariya quarta con 202 (-14) - "stella" di famiglia quando entrambe erano dilettanti. Al terzo posto con 201 (-15) colpi l’australiana Minjee Lee e al quinto con 203 (-13) Lexi Thompson, numero quattro mondiale. Al sesto con 204 (-12) Michelle Wie, Nelly Korda, sorella della leader, e la coreana Amy Yang, campionessa uscente, e al nono con 205 (-11) la cinese Shanshan Feng, numero uno del Rolex ranking, e la canadese Brooke M. Henderson.
Al 24° con 210 (-6) la coreana Sung Hyun Park, numero due, al 26° con 211 (-5) la sua connazionale So Yeon Ryu, numero tre, e al 35° con 214 (-2) la neozelandese Lydia Ko, la quale non riesce a ritrovare il passo che l’aveva portata ad essere sul trono mondiale fino a metà dello scorso anno, da cui è scesa dopo un infortunio a un occhio.
Jessica Korda, 25enne di Bradenton, figlia degli ex tennisti Petr Korda and Regina Rajchrtová, quattro titoli nel circuito, ha girato in 68 (-4) colpi con cinque birdie e un bogey. Il montepremi è di 1.600.000 dollari.
SECONDO GIRO - Jessica Korda è rimasta da sola al comando con 128 (66 62, -16) colpi nell’Honda Thailand, torneo del LPGA Tour in svolgimento al Siam Country Club (Pattaya Old Course, par 72) a Chonburi in Thailandia.
Ha distaccato di quattro colpi Brittany Lincicome (132, -12), di cinque l’australiana Minjee Lee (133, -11) e di sei Lexi Thompson (134, -10), numero 4 mondiale. In quinta posizione con 135 (-9) Michelle Wie, la thailandese Moriya Jutanugarn e la canadese Brooke M. Henderson e in ottava con 136 (-8) la coreana Amy Yang, che difende il titolo.
Ha recuperato la cinese Shanshan Feng, da 16ª a decima con 137 (-7), stesso score della thailandese Ariya Jutanugarn, sorella minore di Moriya, e non sembrano in grado di competere per il titolo la coreana Sung Hyun Park, numero due del Rolex ranking, 19ª con 140 (-4), la connazionale So Yeon Ryu, numero tre, 29ª con 142 (-2), e la neozelandese Lydia Ko, 32ª con 143 (-1) e ben lontana dalla condizione di forma che l’aveva portata fino allo scorso anno sul trono mondiale.
Jessica Korda, 25enne di Bradenton, figlia degli ex tennisti Petr Korda and Regina Rajchrtová, quattro titoli nel circuito, ha preso il largo con un eagle e otto birdie per il 62 (-10). Il montepremi è di 1.600.000 dollari.
PRIMO GIRO - Lexi Thompson, numero quattro mondiale, Jessica Korda, l’australiana Minjee Lee e la thailandese Moriya Jutanugarn sono al comando con 66 (-6) colpi nell’Honda Thailand, torneo del LPGA Tour iniziato al Siam Country Club (Pattaya Old Course, par 72) a Chonburi in Thailandia.
Al quinto posto con 67 (-5) Brittany Lincicome, Megan Khang, le coreane Sung Hyun Park, numero due del Rolex ranking, In Gee Chun e Amy Yang, campionessa uscente, e la canadese Brooke M. Henderson. All’11° con 68 (-4) la coreana So Yeon Ryu, numero tre, e la thailandese Ariya Jutanugarn, sorella minore di Moriya, e in leggero ritardo la neozelandese Lydia Ko e la cinese Shanshan Feng, leader del ranking, 16.e con 69 (-3). Non vi sono in gara giocatrici italiane. Il montepremi è di 1.600.000 dollari.
LA VIGILIA - Shanshan Feng, prima cinese a salire sul trono mondiale e attuale numero uno, riprende l’attività partecipando all’Honda Thailand (22-25 febbraio), torneo del LPGA Tour in programma al Siam Country Club (Pattaya Old Course) a Chonburi in Thailandia.
Saranno in campo anche le statunitensi Lexi Thompson, numero quattro del Rolex ranking, Stacy Lewis e Brittany Lincicome, le coreane Sung Hyun Park, numero due, So Yeon Ryu, numero tre, e Amy Yang, che difende il titolo, la thailandese Ariya Jutanugarn, la neozelandese Lydia Ko, la canadese Brooke M. Henderson e l’australiana Minjee Lee. Non vi sono in gara giocatrici italiane. Il montepremi è di 1.600.000 dollari.
Lucrezia Colombotto Rosso si è classificata 55ª con 299 (72 74 72 81, +11) colpi nel Ladies Classic Bonville (LET) disputato sul percorso del Bonville Golf Resort (par 72), a Bonville nel New South Wales in Australia.
Ha conseguito il secondo titolo nel circuito con 278 (70 68 67 73, -10) la francese Celine Boutier, 24enne di Clamart, alla quale è bastato un 73 (+1 con due birdie e tre bogey) per contenere il tentativo di recupero delle avversarie. Al secondo posto con 280 (-8) la statunitense Katie Burnett, al terzo con 281 (-7) l’islandese Valdis Thora Jonsdottir, al quarto con 282 (-6) la svedese Daniela Holmqvist, al quinto con 283 (-5) l’inglese Holly Clyburn e la danese Nanna Koerstz Madsen e al settimo con 284 (-4) l’australiana Rebecca Artis e l’americana Casey Danielson.
Lucrezia Colombotto Rosso, dopo essere stata a metà classifica nei primi giri, ha ceduto nel finale con un 81 (+9) dovuto a un birdie, sei bogey e a due doppi bogey. E’ uscita al taglio Laura Sedda, 120ª con 158 (81 77, +14).
TERZO GIRO - Lucrezia Colombotto Rosso, 24ª con 218 (72 74 72, +2), ha recuperato otto posizioni nel terzo giro del Ladies Classic Bonville (LET), che termina con la disputa del quarto sul percorso del Bonville Golf Resort (par 72), a Bonville nel New South Wales in Australia.
La francese Celine Boutier (205 - 70 68 67, -12) ha superato in classifica l’inglese Holly Clyburn (210,-6), leader per due turni. Al terzo posto con 211 (-5) la tedesca Olivia Cowan, l’islandese Valdis Thora Jonsdottir, la statunitense Katie Burnett e la svedese Daniela Holmqvist. al settimo con 212 (-4) l’australiana Hannah Green e all’ottavo con 213 (-3) l’altra australiana Rebecca Artis e la danese Nanna Koerstz Madsen.
Celine Boutier, 24enne di Clamart con un titolo nel circuito, ha operato il sorpasso con sei birdie e un bogey per il 67 (-5). Lucrezia Colombotto Rosso ha segnato quattro birdie, due bogey e un doppio bogey per il 72 del par. E’ uscita al taglio Laura Sedda, 120ª con 158 (81 77, +14). Il montepremi è di 350.000 dollari australiani.
SECONDO GIRO - Lucrezia Colombotto Rosso, 32ª con 146 (72 74, +2), è a metà classifica nel Ladies Classic Bonville, terza delle quattro gare australiane che aprono il calendario del Ladies European Tour. E’ invece uscita al taglio Laura Sedda, 120ª con 158 (81 77, +14).
E’ rimasta al vertice l’inglese Holly Clyburn (136 - 67 69, -8), la quale ha mantenuto i due colpi di vantaggio sulle prime inseguitrici che ora sono la francese Celine Boutier e la tedesca Olivia Cowan (138, -6). Al quarto posto con 139 (-5) l’islandese Valdis Thora Jonsdottir, al quinto con 140 (-4) la danese Nanna Koerstz Madsen e l’australiana Hannah Green e al settimo con 141 (-3) la svedese Daniela Holmqvist, la francese Ines Lescudier, l’iberica Maria Sanz Barrio e l’australiana Rebecca Artis.
Holly Clyburn, 27enne di Grimsby con un successo nel LET, ha rallentato il passo con un parziale di 69 (-3) frutto di sei birdie e tre bogey, ma praticamente non ha subito contraccolpi. Lucrezia Colombotto Rosso ha girato in 74 (+2) con due bogey senza birdie e Laura Sedda ha segnato tre birdie, sei bogey e un doppio bogey per il 77 (+5). Il montepremi è di 350.000 dollari australiani.
PRIMO GIRO - Buon inizio di Lucrezia Colombotto Rosso, 21ª con 72 (par) colpi, nel Ladies Classic Bonville, terza delle quattro gare australiane che aprono il calendario del Ladies European Tour. In ritardo, invece, Laura Sedda, 127ª con 81 (+9) e a rischio d taglio.
Sul percorso del Bonville Golf Resort (par 72), a Bonville nel New South Wales, conduce con 67 (-5) l’inglese Holly Clyburn con due colpi di vantaggio sulla spagnola Marta Sanz Barrio e sull’islandese Valdis Thora Jonsdottir. Al quarto posto con 70 (-2) alcune tra le favorite, la danese Nanna Koerstz Madsen, le australiane Hannah Green e Stephanie Na, la francese Celine Boutier e la cinese Xi Yu Lin, che hanno la compagnia della tedesca Olivia Cowan, della messicana Ana Menedez e dell’indiana Sharmila Nicollet. Un colpo in più per le inglesi Florentyna Parker e per Laura Davies, oltre ottanta titoli in giro per il mondo, 12.e con 71 (-1).
Holly Clyburn, 27enne di Grimsby con un successo nel LET, ha marciato spedita con cinque birdie, senza bogey. Lucrezia Colombotto Rosso ha tenuto il par con sei birdie, quattro bogey e un doppio bogey e Laura Sedda ha messo insieme due birdie, nove bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 350.000 dollari australiani.
LA VIGILIA - Laura Sedda e Lucrezia Colombotto Rosso prendono parte al Ladies Classic Bonville, terza delle quattro gare australiane che aprono la stagione del Ladies European Tour.
Sul percorso del Bonville Golf Resort, a Bonville nel New South Wales, il field comprende, tra le altre, le inglesi Laura Davies e Florentyna Parker, la spagnola Nuria Iturrios, le svedesi Camilla Lennarth e Caroline Hedwall, la danese Nanna Koerstz Madsen, la norvegese Marianne Skarpnord, le francesi Celine Boutier e Camille Chevalier, la cinese Xi Yu Lin, la statunitense Christina Kim e l’australiana Hannah Green.
Nel precedente Canberra Classic Laura Sedda si è classificata 57ª e Lucrezia Colombotto Rosso è uscita a taglio. Il montepremi è di 350.000 dollari australiani.
Justin Thomas (272 - 67 72 65 68, -8) ha vinto l’Honda Classic (PGA Tour), disputato sul difficile percorso del PGA National (par 70) a Palm Beach Gardens, in Florida, dove Tiger Woods si è classificato 12° con 280 (70 71 69 70, par) offrendo la miglior prova da quando è tornato in campo dopo il lungo stop.
Thomas ha superato con un birdie alla prima buca di spareggio Luke List (272 - 71 66 66 69) con il quale aveva terminato alla pari a gara. In terza posizione con 273 (-7) lo svedese Alex Noren e in quarta con 274 (-6) l’inglese Tommy Fleetwood, numero uno europeo 2017, entrambi in corsa per il titolo fino alle ultime battute. E’ risalito al 13° posto con 281 (+1), dopo un avvio lento, l’australiano Adam Scott, ha ceduto il sudafricano Louis Oosthuizen, 24° con 283 (+3), e sono andati in altalena gli spagnoli Rafa Cabrera Bello, 29° con 284 (+4), e Sergio Garcia, 33° con 285 (+5). Più defilato Jim Furyk, capitano statunitense alla prossima Ryder Cup (Francia, 28-30 settembre), 46° con 286 (+6), e ancora una volta deludente il nordirlandese Rory McIlroy, 59° con 289 (+9). Dopo due giri sono usciti al taglio, caduto a 145 (+5), Rickie Fowler, che difendeva il titolo, e il nordirlandese Graeme McDowell, 83.i con 147 (+7).
Justin Thomas, 25enne di Louisville (Kentucky), ha portato a otto i titoli nel circuito, comprensivi di un major, ed è salito dal quarto al terzo posto nel world ranking. Ha condotto il giro finale in 68 (-2) colpi con tre birdie e un bogey e nel playoff non ha sbagliato nulla, mentre la pallina di Luke List errava lungo il campo. Ha ricevuto un assegno di 1.188.000 dollari di un montepremi di 6.600.000 dollari.
Tiger Woods è partito forte con tre birdie in otto buche, avvicinandosi di molto alla vetta, poi però ha ceduto nel finale con due bogey e un doppio bogey contro un altro birdie (70, par). La sua prestazione ha indotto alcuni addetti ai lavori statunitensi a ipotizzare un suo ritorno alla vittoria in tempi non lontani. "Pensavo di giocare bene questa settimana e l'ho fatto davvero" ha detto Woods. "Il fisico mi sostiene, continuo a fare la ginnastica nel modo corretto, ma la cosa migliore è l’aver sempre controllato la palla anche su un campo così ventoso. Sono contento dei progressi e di essermi dato una possibilità arrivando a pochi colpi dai leader e pazienza se in un paio di giri ho accusato cali di rendimento sulle ultime buche".
TERZO GIRO - Tiger Woods, undicesimo con 210 (70 71 69, par) e ancora una volta convincente, ha recuperato altre tre posizioni nell’Honda Classic (PGA Tour), che termina sul difficile percorso del PGA National (par 70) a Palm Beach Gardens, in Florida.
E’ rimasto da solo in vetta Luke List (203 - 71 66 66, -3), ma è braccato da Justin Thomas, numero 4 mondiale, e da Webb Simpson, secondi con 204 (-6), e avrà per avversari nella corsa al suo primo titolo anche Jamie Lovemark, con cui condivideva la leadership dopo due turni, e l’inglese Tommy Fleetwood, numero uno europeo nel 2017, quarti con 205 (-5), e lo svedese Alex Noren, sesto con 206 (-4).
All’ottavo posto con 208 (-2) il sudafricano Louis Oosthuizen, e prestazioni molto altalenanti dell’australiano Adam Scott e di Jim Furyk, capitano statunitense alla prossima Ryder Cup (Francia, 28-30 settembre), 21.i con 212 (+2), e degli spagnoli Sergio Garcia, 38° con 214 (+4), e Rafa Cabrera Bello, 46° con 215 (+5). Continua a deludere Rory McIlroy, 63° con 217 (+7). Fuori al taglio Rickie Fowler, che difendeva il titolo, 83° con 147 (+7).
Luke List, 33enne di Seattle (Washington) con un titolo nel Web.com Tour. ha girato in 66 (-4) colpi con cinque birdie e un bogey.
Tiger Woods (69, -1 con tre birdie e due bogey) ha ottenuto lo score sul giro più basso da quando è rientrato. Ha colto nove fairway su 14, mai successo in precedenza in un turno, e tredici green su 18. "Ho una possibilità" ha detto riferendosi a una eventuale vittoria, anche se è a sette colpi dal leader, forse ripensando a un 62 in un ultimo giro di sei stagioni addietro. Comunque i tecnici americani sostengono che sia in grado di tornare al successo quest’anno. Il montepremi è di 6.600.000 dollari.
SECONDO GIRO - Tiger Woods è salito dal 21° al 14° posto con 141 (70 71, +1), portandosi a quattro colpi dalla vetta, nel secondo giro dell’Honda Classic (PGA Tour), che si sta svolgendo sul difficile percorso del PGA National (par 70) a Palm Beach Gardens, in Florida. Conducono con 137 (-3) Luke List (71 66) e Jamie Lovemark (68 69) con un colpo di margine su Webb Simpson, Russell Henley, sul sudafricano Rory Sabbatini e sull’inglese Tommy Fleetwood (138, -2), numero uno europeo nel 2017.
In settima posizione con 139 (-1) Justin Thomas, Daniel Berger, il belga Thomas Pieters e il sudafricano Louis Oosthuizen, in 24ª con 142 (+2) Jim Furyk, capitano statunitense alla prossima Ryder Cup (Francia, 28-30 settembre), e gli spagnoli Sergio Garcia e Rafa Cabrera Bello, in 49ª con 144 (+4) il nordirlandese Rory McIlroy e in 59ª con 145 (+5) l’australiano Adam Scott. Sono usciti al taglio, caduto a 145, Rickie Fowler, che difendeva il titolo, e il nordirlandese Graeme McDowell, 83.i con 147 (+7).
Luke List ha rimontato 35 posizioni con cinque birdie e un bogey per il 66 (-4), miglior score di giornata, e Jamie Lovemark si è difeso con quattro birdie e tre bogey per un parziale di 69 (-1).
Tiger Woods, che ha girato in 71 (+1), ha avuto un momento difficile alle buche 15 e 16. Sulla prima ha mandato la palla in acqua con relativo doppio bogey e sulla successiva ha preso tre putt. Ha reagito con un eccellente tee shot alla 17ª, la più difficile del campo (solo 9 birdie nel giro), con palla a quattro metri dal bersaglio per il birdie. Sulle prime nove aveva segnato due birdie e un bogey. "Sono veramente in partita" ha dichiarato. "Sto andando verso la condizione migliore. Colpisco la palla nel modo giusto e controllo le traiettorie". Il montepremi è di 6.600.000 dollari.
PRIMO GIRO - Tiger Woods, 21° con 70 (par) colpi, ha offerto una prova convincente nel primo giro nell’Honda Classic (PGA Tour), che si sta svolgendo al PGA National (par 70) di Palm Beach Gardens, in Florida, dove sono al comando con 66 (-4) Webb Simpson e lo svedese Alex Noren. Seguono al terzo posto con 67 (-3) Justin Thomas, Morgan Hoffmann, Daniel Berger, il sudafricano Louis Oosthuizen e il canadese Mackenzie Hughes e al sesto con 68 (-2) Dominic Bozzelli, Jamie Lovemark, Russell Henley e Ben Crane.
Sono al 12° con 69 (-3) Keegan Bradley e il belga Thomas Pieters, mentre il nordirlandese Graeme McDowell e lo spagnolo Rafa Cabrera Bello affiancano Woods. Al 36° con 71 (+1) Rickie Fowler, campione, uscente, e il sudafricano Dylan Frittelli e, con un ritardo maggiore, Jim Furyk, capitano USA alla prossima Ryder Cup (Francia, 28-30 settembre), il nordirlandese Rory McIlroy e l’iberico Sergio Garcia, 56.i con 72 (+2), e l’australiano Adam Scott, 69° con 73 (+3). Si è ritirato il tedesco Martin Kaymer.
Alex Noren e Webb Simpson hanno marciato di pari passo con cinque birdie e un bogey. Tiger Woods ha realizzato il par con tre birdie, un bogey e un doppio bogey, ma è sembrato un altro giocatore rispetto alla prestazione precedente nel Genesis Open in cui è uscito al taglio. Ha colto la metà dei fairway e dieci green su 18. "Ho colpito la palla nel modo giusto, ne ho sempre avuto il controllo - ha detto - e sono riuscito a venir fuori bene da situazioni difficili. Inoltre quando ho sbagliato l’ho fatto andando dalla parte giusta. Sono veramente contento della prestazione". Il montepremi è di 6.600.000 dollari.
LA VIGILIA - Rickie Fowler difende il titolo nell’Honda Classic (22-25 febbraio). torneo del PGA Tour in programma al PGA National di Palm Beach Gardens, in Florida, dove tornerà in campo Tiger Woods, dopo il taglio subito la scorsa settimana nel Genesis Open.
Nel field Justin Thomas, Patrick Reed, Keegan Bradley, i nordirlandesi Rory McIlroy e Graeme McDowell, lo spagnolo Sergio Garcia, il tedesco Martin Kaymer, gli inglesi Luke Donald e Tommy Fleetwood, l’australiano Adam Scott e i sudafricani Louis Oosthuizen e Dylan Frittelli.
Ci sarà anche Jim Furyk, il capitano USA di Ryder Cup, che ha nominato Tiger Woods vice capitano non escludendo, nelle dichiarazioni, che possa essere utilizzato anche sul campo qualora ritrovasse la condizione. Non che a Tiger servisse qualche stimolo particolare per cercare di tornare ai suoi livelli, comunque sicuramente sarà ancora più determinato nel suo percorso verso la forma migliore con tale obiettivo. Il montepremi è di 6.600.000 dollari.
Diretta su Sky - L’Honda Classic sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 22 febbraio, dalle ore 21 alle ore 24 (Sky Sport 2 HD); venerdì 23, dalle ore 21 alle ore 24 (Sky Sport 3 HD); sabato 24, dalle ore 21 alle ore 24 (Sky Sport 2 HD); domenica 25, dalle ore 21 alle ore 24 (Sky Sport 3 HD). Commento di Alessandro Lupi e di Roberto Zappa.
Jim Furyk, capitano della squadra statunitense per la prossima Ryder Cup, ha ufficializzato la nomina di Tiger Woods e di Steve Stricker quali vice capitani della selezione per la sfida contro il team europeo (guidato dal danese Thomas Bjorn), che si svolgerà dal 28 al 30 settembre sul percorso de Le Golf National, a Guyancourt, nei pressi di Parigi, in Francia.
Furyk lo ha annunciato nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella sede della PGA statunitense e, con la precedente nomina di Davis Love III, in tal modo ha ricomposto il team tecnico della precedente Ryder Cup, vinta nel 2016 in Minnesota dagli USA per 17-11, dove però il capitano era Love III.
Tiger Woods, prima della ratifica ufficiale, aveva dichiarato alla stampa: "Assistente? E perché no anche giocatore? Naturalmente dipenderà tutto da quando deciderà Furyk".
Il capitano è stato chiaro. "Vorrei fare la scelta migliore per Tiger e per la squadra. E' un nodo che scioglieremo strada facendo. Se Woods fosse utile come giocatore, noi vorremmo che scendesse in campo". In sostanza, per giocare in Francia, Tiger in questi mesi dovrà dare ampie garanzie di aver completamente recuperato, naturalmente con adeguati risultati.
Furyk ha poi detto in merito alla gara: "Vincere a Parigi sarà fondamentale. Avere il supporto di Love III, Stricker e Woods sarà importante non solo per me, ma per tutto il movimento americano. La loro conoscenza ed esperienza saranno risorse inestimabili per portare a casa il trofeo". Gli statunitensi vogliono conquistare la seconda vittoria consecutiva, dopo aver perso in otto delle ultime undici edizioni della Ryder Cup a partire dal 1995 e peraltro non vincono in Europa dal 1993 (The Belfry, Inghilterra, 15-13).
Tiger Woods (nella foto) è alla seconda esperienza come vice capitano e ha svolto la stessa funzione, insieme a Furyk e a Love III, anche nell’ultima Presidents Cup, vinta dagli americani (19-11) sull’International Team con la guida di Stricker. Come giocatore ha disputato sette Ryder Cup, la prima nel 1997 quando fu sconfitto nel singolo da Costantino Rocca, con gli Stati Uniti che hanno riportato il trofeo in una sola occasione (1999, Massachusetts, 14,5-13,5).
Federico Zucchetti ha ottenuto un ottimo terzo posto con 207 (69 70 68, -9) colpi nel Red Sea Little Venice Open, secondo torneo stagionale dell’Alps Tour disputato sul percorso del Sokhma Golf Club (Course A e Course B, par 72) ad Ataqah in Egitto. Bella prova anche di Andrea Saracino, sesto con 210 (71 70 69, -6), e in buona classifica Filippo Bergamaschi, 15° con 212 (74 68 70, -4), ed Enrico Di Nitto, 24° con 214 (70 74 70, -2).
Ha dominato il neo pro inglese Jack Singh Brar, che si è imposto con 201 (69 65 67, -15) colpi, cinque di margine sull’austriaco Bernard Neumayer (206, -10). In quarta posizione con 209 (-7) l’altro austriaco Michael Ludwing e lo spagnolo David Borda, mentre Saracino è stato affiancato dall’inglese Ben Wheeler.
Non hanno superato il taglio Carlo Casalegno e Michele Ortolani 54.i con 147 (+3, Leonardo Sbarigia e Guglielmo Bravetti 58.i con 148 (+4), Michele Cea 65° con 149 (+5), Manfredi Manica (am) 71° con 150 (+6), Andrea Cavallaro 80° con 151 (+7), Andrea Vercesi 82° con 152 (+8), e Andrea Picchio (am) 85° con 153 (+9).
A Singh Brar è andato un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro. Prossimo appuntamento per l’Alps Tour dal 28 febbraio al 2 marzo con il Golf Nazionale Open, sul tracciato del Golf Nazionale a Sutri.
SECONDO GIRO - Federico Zucchetti è salito dal sesto al quinto posto con 139 (69 70, -5) colpi a un giro dal termine del Red Sea Little Venice Open, secondo torneo stagionale dell’Alps Tour in svolgimento sul percorso del Sokhma Golf Club (Course A e Course B, par 72) ad Ataqah in Egitto. E’ in buona posizione Andrea Saracino, 16° con 141 (71 70), e hanno superato il taglio anche Filippo Bergamaschi, 21° con 142 (74 68, -2), ed Enrico Di Nitto, 35° con 144 (70 74, par).
Ha fatto il vuoto con un parziale di 65 (-7) e il totale di 134 (69 65, -10) il neo pro inglese Jack Singh Brar, con un bel passato da dilettante, che ha ben quattro colpi di margine sui connazionali Piers Berrington e Ben Wheeler e sul francese Paul Elissalde (138, -6). Zucchetti condivide la posizione con l’austriaco Michael Ludwig, con gli spagnoli Ivan Cantero e David Borda e con i transalpini Xavier Poncelet e Raphael Ginouves.
Non hanno superato il taglio Carlo Casalegno e Michele Ortolani 54.i con 147 (+3, Leonardo Sbarigia e Guglielmo Bravetti 58.i con 148 (+4), Michele Cea 65° con 149 (+5), Manfredi Manica (am) 71° con 150 (+6), Andrea Cavallaro 80° con 151 (+7), Andrea Vercesi 82° con 152 (+8), e Andrea Picchio (am) 85° con 153 (+9).
Il montepremi di 40.000 euro. Al vincitore andranno 5.800 euro. Prossimo appuntamento per l’Alps Tour dal 28 febbraio al 2 marzo con il Golf Nazionale Open, sul tracciato del Golf Nazionale a Sutri.
PRIMO GIRO - Federico Zucchetti è al sesto posto con 69 (-3) colpi nel Red Sea Little Venice Open, secondo torneo stagionale dell’Alps Tour iniziato sul percorso del Sokhma Golf Club (Course A e Course B) ad Ataqah in Egitto.
Sono al vertice con 67 (-5) lo svizzero Marc Dobias e il dilettante francese Antoine Moreau, che precedono di misura lo spagnolo Santiago Tarrio, l’inglese Piers Berrington e il transalpino Raphael Ginouves. Sono in buona posizione Enrico Di Nitto, 11° con 70 (-2), e Andrea Saracino, 20° con 71 (-1), mentre sono poco oltre la linea del taglio, ma possono recuperare, Filippo Bergamaschi, Guglielmo Bravetti, Leonardo Sbarigia e l’amateur Andrea Picchio, 57.i con 74 (+2), e Carlo Casalegno, 66° con 75 (+3).
Più difficile la situazione per Andrea Cavallaro e Manfredi Manica (am), 76.i con 76 (+4), Michele Ortolani e Andrea Vercesi, 85.i con 77 (+5), e per Michele Cea, vincitore la scorsa settimana dell’Ein Bay Open, 95° con 78 (+6).
Il torneo si disputa sulla distanza di 54 buche con un montepremi di 40.000 euro. Al vincitore andranno 5.800 euro. Prossimo appuntamento per l’Alps Tour dal 28 febbraio al 2 marzo con il Golf Nazionale Open, sul tracciato del Golf Nazionale a Sutri.
LA VIGILIA - Michele Cea, vincitore nell’Ein Bay Open, mercoledì scorso e Michele Ortolani, secondo classificato, proveranno a esprimersi nuovamente con una prestazione di alto livello nel Red Sea Little Venice Open (19-21 febbraio), secondo torneo stagionale dell’Alps Tour che si disputa anche questo al Sokhma Golf Club (Course A e Course B) ad Ataqah in Egitto.
Vi prenderanno parte anche gli altri undici italiani: Filippo Bergamaschi, Guglielmo Bravetti, Carlo Casalegno, Andrea Cavallaro, Enrico Di Nitto, Andrea Saracino, Leonardo Sbarigia, Andrea Vercesi, Federico Zucchetti e i dilettanti Manfredi Manica e Andrea Picchio.
Oltre a Cea e a Ortolani, possono inserirsi nella lotta in alta classifica Federico Zucchetti, Filippo Bergamaschi ed Enrico Di Nitto, l’austriaco Markus Habeler, gli inglesi Jack Singh Brar e Tom Shadbolt, lo spagnolo Ivan Cantero, i francesi Alexander Daydou e Xavier Poncelet, l’irlandese David Carey e lo scozzese Ewen Ferguson. Al via 104 giocatori in rappresentanza di 18 nazioni tra le quali Nuova Zelanda e Colombia. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro. Prossimo appuntamento per l’Alps Tour dal 28 febbraio al 2 marzo con il Golf Nazionale Open, sul tracciato del Golf Nazionale a Sutri.
Renato Paratore con un gran giro in 66 (-6) colpi, miglior score di giornata, e il totale di 273 (71 66 70 66, -15), ha ottenuto un brillante quarto posto, rimontando dal 23°, nel Commercial Bank Qatar Masters (European Tour) disputato sul percorso del Doha GC (par 72), nella capitale del Qatar, dove l’inglese Eddie Pepperell (270 - 65 69 66 70, -18) ha firmato il primo titolo nel circuito. Ottima prova anche di Andrea Pavan, 13° con 276 (68 69 67 72, -12), mentre hanno perso terreno nel finale Lorenzo Gagli, 34° con 279 (67 70 67 75, -9), ed Edoardo Molinari, 72° con 286 (66 74 70 76, -2).
Pepperell nel finale ha contenuto il ritorno del connazionale Oliver Fisher, secondo con 271 (-17), con cui era in vetta dopo tre giri, e dello svedese Marcus Kinhult, terzo con 272 (-16). Hanno affiancato Paratore gli spagnoli Pablo Larrazabal e Gonzalo Fernandez Castaño, vincitore di due Open d’Italia, e il francese Gregory Havret. All’ottavo posto con 274 (-14) il tedesco Sebastian Heisele e il sudafricano George Coetzee, al 28° con 278 (-10) il cinese Ashun Wu e al 53° con 282 (-6) il thailandese Thongchai Jaidee.
Eddie Pepperell, 27enne di Oxford, ha affrontato il giro conclusivo con molta accortezza e ha avuto ragione con tre birdie e un bogey per il 70 (-2). Ha ricevuto un assegno di 236.315 euro su un montepremi è di 1.420.000 euro.
Renato Paratore ha segnato due birdie e un bogey in uscita, poi ha condotto nove buche spettacolari con cinque birdie senza bogey replicando il 66 del secondo turno. Andrea Pavan, quarto alla partenza insieme a Gagli, ha tenuto con tre birdie e altrettanti bogey per il 72 del par. Tre bogey sulle prime nove buche hanno condizionato Lorenzo Gagli che ha terminato in 75 (+3) complessivamente con due birdie e cinque bogey. Per Edoardo Molinari 76 (+4) colpi con un birdie e cinque bogey. Out al taglio Matteo Manassero, 99° con 143 (70 73, -1), e Nino Bertasio, 121° con 146 (73 73, +2).
TERZO GIRO - Saranno in corsa per il titolo nel giro finale del Commercial Bank Qatar Masters (European Tour) Lorenzo Gagli (204 - 67 70 67, -12) e Andrea Pavan (204 - 68 69 67), che hanno rimontato dal 16° al quarto posto sul percorso del Doha GC (par 72), nella capitale del Qatar. Ha perso terreno Renato Paratore, da 16° a 23° con 207 (71 66 70, -9), ed è rimasto stabile Edoardo Molinari, 52° con 210 (66 74 70, -6).
Sono passati a condurre con 200 (-16) gli inglesi Oliver Fisher (66 69 65) ed Eddie Pepperell (65 69 66) seguiti dallo statunitense Sam Crocker (202, -14) e affiancano i due azzurri lo svedese Marcus Kinhult, il francese Gregory Havret e l’inglese David Horsey. Hanno possibilità di successo anche i sette concorrenti sulla nona piazza con 205 (-11) tra i quali l’inglese Chris Woods e gli spagnoli Pablo Larrazabal e Gonzalo Fernandez Castaño, vincitore di due Open d’Italia. Ha ceduto l’iberico Adrian Otaegui, leader dopo due giri e ora 16° con 206 (-10) dopo un 73 (+1) e sono in media classifica il cinese Ashun Wu e il thailandese Thongchai Jaidee, 43.i con 209 (-7).
Oliver Fisher, 29enne londinese con un titolo nel tour datato 2011, ha realizzato otto birdie e un bogey per il 65 (-7) ed Eddie Pepperell, 27enne di Oxford senza successi, lo ha agganciato in extremis con l’ultimo dei sette birdie, contro un bogey, per il 66 (-6). Lorenzo Gagli e Andrea Pavan hanno girato in 67 (-5), il primo con cinque bogey senza birdie e il romano con otto birdie e tre bogey. Stesso 70 (-2) per Renato Paratore, con quattro birdie e due bogey, e per Edoardo Molinari con cinque birdie e tre bogey. Out al taglio Matteo Manassero, 99° con 143 (70 73, -1), e Nino Bertasio, 121° con 146 (73 73, +2). Il montepremi è di 1.420.000 euro con prima moneta di 233.235 euro.
SECONDO GIRO - Renato Paratore ha operato un gran recupero dal 77° al 16° posto con 137 (71 66, -7) colpi, dopo un ottimo 66 (-6), nel Commercial Bank Qatar Masters (European Tour) in svolgimento al Doha GC (par 72), nella capitale del Qatar. Stesso 137 per Lorenzo Gagli (67 70) e per Andrea Pavan (68 69) e 53ª posizione per Edoardo Molinari con 140 (66 74, .4). Out al taglio Matteo Manassero, 99° con 143 /70 73, -1), e Nino Bertasio, 121° con 146 (73 73, +2).
E’ salito in vetta con 133 (67 66, -11) lo spagnolo Adrian Otaegui e lo seguono a un colpo il sudafricano Erik Van Rooyen, l’inglese Eddie Pepperell, il francese Gregory Havret e lo scozzese Stephen Gallacher (134, -10). Tra i concorrenti in sesta posizione con 135 (-9) l’iberico Pablo Larrazabal e in 11ª con 136 (-8) l’altro spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño. L’inglese Chris Wood è 16°, il cinese Ashun Wu 35° con 139 (-5) e il thailandese Thongchai Jaidee 53°. Fuori l’indiano Shubhankar Sharma, leader della money list, 79° con 141 (-3), e il coreano Jeunghun Wang, che difendeva il titolo, medesimo score di Manassero.
Adrian Otaegui, 25enne di San Sebastian con un titolo nel tour datato 2017, ha preso la leadership con sette birdie e un bogey per il 66. Renato Paratore, che come Lorenzo Gagli ha interrotto la striscia di quattro tagli consecutivi, ha trovato un bogey alla 6ª buca, ma ha reagito immediatamente con quattro birdie consecutivi ai quali se ne sono aggiunti altri tre. Gagli ha girato in 70 (-2) con quattro birdie e due bogey, Andrea Pavan in 69 (-3) con cinque birdie e due bogey ed Edoardo Molinari in 74 (+2) con un birdie e tre bogey. Per Matteo Manassero 73 (+1) colpi con tre birdie, due bogey e un doppio bogey e altrettanti per Nino Bertasio con cinque birdie, due bogey e due doppi bogey, uscito dopo 36 buche per la prima volta in stagione. Il montepremi è di 1.420.000 euro con prima moneta di 233.235 euro.
PRIMO GIRO - Ottima partenza di Edoardo Molinari, quarto con 66 (-6) colpi, Lorenzo Gagli, ottavo con 67 (-5), e di Andrea Pavan, 15° con 68 (-4), nel Commercial Bank Qatar Masters (European Tour) in svolgimento al Doha GC, nella capitale del Qatar. Tra metà e bassa classifica Matteo Manassero, 58° con 70 (-2), Renato Paratore, 77° con 71 (-1), e Nino Bertasio, 106° con 73 (+1). Al vertice con 65 (-5) il francese Gregory Havret e gli inglesi Eddie Pepperell e Aaron Rai. Precedono di un colpo il quartetto di Molinari, che comprende anche il tedesco Marcel Schneider, lo spagnolo Alvaro Quiros e l’inglese Oliver Fisher. Sono alla pari con Pavan il coreano Jeunghun Wang, che difende il titolo, e l’inglese Chris Wood, occupano il 40° posto con 69 (-3) il cinese Ashun Wu e l’indiano Shubhankar Sharma, leader della money list, e il thailandese Thongchai Jaidee affianca Manassero.
Edoardo Molinari dopo otto buche in par ha cambiato marcia con sette birdie e un bogey sulle rimanenti dieci. Bogey iniziale di Lorenzo Gagli e decisa reazione con sei birdie sulle successive 12 buche. Falsa partenza anche di Andrea Pavan e recupero con cinque birdie. Per Matteo Manassero cinque birdie e tre bogey, per Renato Paratore tre birdie e due bogey e un colpo sopra par per Nino Bertasio con quattro birdie e cinque bogey. Il montepremi è di 1.420.000 euro con prima moneta di 233.235 euro.
LA VIGILIA - Sei gli italiani in campo anche nel Commercial Bank Qatar Masters (22-25 febbraio), il torneo dell’European Tour che avrà luogo al Doha GC, nella capitale del Qatar, e al quale parteciperanno Edoardo Molinari, Matteo Manassero, Nino Bertasio, Renato Paratore, Andrea Pavan e Lorenzo Gagli. Difende il titolo il coreano Jeunghun Wang in un contesto che comprende gli inglesi Chris Wood e Andy Sullivan, il gallese Jamie Donaldson, lo svedese Robert Karlsson, lo spagnolo Pablo Larrazabal, i sudafricani Haydn Porteous e Richard Sterne, l’australiano Scott Hend e lo statunitense Julian Suri. Tra gli orientali riscuotono credito l’indiano Shubhankar Sharma, leader della money list, il thailandese Thongchai Jaidee, il cinese Ashun Wu e il giapponese Hideto Tanihara.
Cercano conferme Edoardo Molinari e Andrea Pavan dopo la bella prova in Oman (16.i) e intendono continuare la striscia positiva Nino Bertasio e Matteo Manassero, il primo sempre a premio in cinque gare e il secondo una sola volta fuori dopo 36 buche in altrettante. Proveranno invece a cambiare decisamente marcia Renato Paratore e Lorenzo Gagli, reduci da quattro tagli consecutivi. Il montepremi è di 1.420.000 euro con prima moneta di 233.235 euro.
Diretta su Sky - Il Commercial Bank Qatar Masters viene teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky, sul canale Sky Sport 2 HD, con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 22 febbraio e venerdì 23, dalle 7,30 alle ore 10,30 e dalle ore 12 alle ore 15; sabato 24 e domenica 25, dalle ore 10 alle ore 14,30. Commento Silvio Grappasonni e di Nicola Pomponi
L’Italia ha vinto il "Quadrangolare" femminile che si è disputato sul percorso del Costa Ballena Ocean Golf Club a Rota, nei pressi di Cadice in Spagna. Le azzurre hanno superato nel match decisivo la Germania per 5,5-3,5 ma hanno dimostrato una netta superiorità in tutto il torneo testimoniata dai due successi nelle precedenti giornate sulle forti formazioni di Spagna (5-4) e di Svezia (6,5-2,5).
E’ la terza vittoria in quattro giorni veramente da ricordare per il golf azzurro, che si unisce alle due dei professionisti Michele Cea (Ein Bay Open, Alps Tour) e Philip Geerts (RTQS #16 Killarney in Sudafrica).
La squadra italiana formata da Letizia Bagnoli, Caterina Don, Alessandra Fanali, Clara Manzalini, Alessia Nobilio, Emilie Alba Paltrinieri, Tasa Torbica e Anna Zanusso e assistita dai tecnici Enrico Trentin e Roberto Recchione e dal fisioterapista Luciano Bonici, anche nell’ultima decisiva gara contro la Germania, con cui era leader in classifica a pari punti, ha basato il suo successo su una certa superiorità nei foursomes mattutini (parziale di 2-1), confermata poi anche nei singoli pomeridiani (parziale 3,5-2,5).
I primi due punti sono arrivati da Clara Manzalini/Letizia Bagnoli (2/1 su Maike Schlender/Miriam Emmert) e da Emilie Alba Paltrinieri/Anna Zanusso (4/3 su Anni Eisenhut/Paula Kirner), mentre le tedesche hanno avuto la meglio con Carolin Kaufmann/Sarina Schmidt (1 up su Alessia Nobilio/Caterina Don). Nei singoli hanno dato la svolta decisiva Alessandra Fanali (4/3 su Miriam Emmert) e Tasa Torbica (4/3 su Sarina Schmidt), poi hanno completato il successo i pareggi di Clara Manzalini (con Maike Schlender), di Letizia Bagnoli (con Carolin Kauffman) e di Emilie Alba Paltrinieri (con Paula Kirner). Punto ininfluente delle avversarie con Anni Eisenhut (3/2 su Alessia Nobilio). Nell’altro match la Spagna ha confitto la Svezia per 6,5-2,5.
In torneo si è svolto con girone all’italiana, ossia ogni team ha affrontato gli altri tre, per questa classifica finale: Italia punti 6, Germania p. 4, Spagna. 2, Svezia p. zero.
La coreana Jin Young Ko (274 - 65 69 71 69, -14) ha dominato, dopo una corsa di testa, nell’ISPS Handa Women's Australian Open, il secondo torneo stagionale del LPGA Tour disputato, senza la presenza di giocatrici italiane, sul percorso del Kooyonga Golf Club (par 72), ad Adelaide in Australia.
La vincitrice ha preceduto la connazionale Hyejin Choi (277, -11) e tre australiane, Hannah Green, terza con 278 (-10), Katherine Kirk, quarta con 279 (-9), e Minjee Lee, quinta con 281 (-7) insieme a Marina Alex. In settima posizione con 282 (-6) Emma Talley, le coreane So Yeon Ryu, Jiyai Shin e Sun Young Yoo, l’inglese Charley Hull e la thailandese Ariya Jutanugarn. Mai in partita la neozelandese Lydia Ko, 19ª con 285 (-3), e la coreana Ha Na Jang, 27ª con 286 (-2), che difendeva il titolo.
Jin Young Ko, 22enne di Seoul, ha ottenuto il secondo successo nel circuito, dopo il primo conseguito lo scorso ottobre (Hana Bank Championship), in un palmares che comprende anche nove titoli conseguiti nel Korean LPGA Tour. Ha concluso la sua volata con un parziale di 69 (-3) colpi, frutto di cinque birdie e di due bogey. Ha percepito un assegno di 195.000 dollari su un montepremi di 1.300.000 dollari.
TERZO GIRO - La coreana Jin Young Ko (205 - 65 69 71, -11) ha proseguito la sua corsa di testa nell’ISPS Handa Women's Australian Open, il secondo torneo stagionale del LPGA Tour che si sta disputando, senza la presenza di giocatrici italiane, sul percorso del Kooyonga Golf Club (par 72), ad Adelaide in Australia.
La Ko ha allunato ancora e ora sono quattro i colpi di vantaggio sulla prima inseguitrice, l’australiana Hanna Green (209, -7). Al terzo posto con 210 (-6) le coreane Hyejin Choi e Sun Young Yoo, al quinto con 211 (-5) l’australiana Minjee Lee e la giapponese Nasa Hataoka e tra le proettes al settimo con 212 (-4) le coreane So Yeon Ryu e Jiyai Shin. Al 12° con 213 (-3) la neozelandese Lydia Ko e la thailandese Ariya Jutanugarn e al 31° con 216 (par) la cinese Xi Yu Lin e la coreana Ha Na Jang, che ha perso ogni chance di difendere il titolo.
Jin Young Ko, 22enne di Seoul, ha ottenuto il primo successo nel circuito lo scorso ottobre (Hana Bank Championship), che si è aggiunto ai nove conseguiti nel Korean LPGA Tour. Ha girato in 71 (-1) colpi con quattro birdie e tre bogey. Il montepremi è di 1.300.000 dollari.
SECONDO GIRO - La coreana Jin Young Ko (134 - 65 69, -10) ha allungato il passo nell’ISPS Handa Women's Australian Open, il secondo torneo stagionale del LPGA Tour che si sta disputando, senza la presenza di giocatrici italiane, sul percorso del Kooyonga Golf Club (par 72), ad Adelaide in Australia.
La leader ha portato a tre colpi il vantaggio su Emma Talley (137, - 7) e a quattro sulle connazionali Sun Young Yoo e Jiyai Shin (138, -6). E’ all’ottavo posto con 141 (-3) la coreana Ha Na Jang, campionessa in carica, affiancata dalla svedese Pernilla Lindberg, dall’inglese Olivia Cowan, dalla giapponese Haru Nomura e dalle sorelle thailandese Moriya e Ariya Jutanugarn. Al 14° con 142 (-2) l’australiana Minjee Lee, la cinese Xi Yu Lin e la neozelandese Lydia Ko e fuori al taglio, un po’ a sorpresa, la canadese Brooke M. Henderson, 81ª con 148 (-4) e ourtper un colpo.
Jin Young Ko, 22enne di Seoul, ha ottenuto il primo titolo nel circuito lo scorso ottobre (Hana Bank Championship), che si è aggiunto ai nove conseguiti nel Korean LPGA Tour. Ha preso il largo con cinque birdie e due bogey per il parziale di 69 (-3). Il montepremi è di 1.300.000 dollari.
PRIMO GIRO - Due coreane al proscenio, Jin Young Ko, leader con 65 (-7) colpi, e Jiyai Shin, seconda con 67 (-5), nel primo giro dell’ISPS Handa Women's Australian Open, il secondo torneo stagionale del LPGA Tour che si sta disputando, senza la presenza di giocatrici italiane, sul percorso del Kooyonga Golf Club (par 72), ad Adelaide in Australia.
Al terzo posto con 68 (-4) dieci concorrenti tra le quali la neozelandese Lydia Ko, la svedese Caroline Hedwall, l’inglese Jodi Ewart Shadoff e la spagnola Luna Sobron, al 13° con 69 (-3) le thailandesi Moriya e Ariya Jutanugarn e la coreana So Yeon Ryu, al 21° con 70 (-2) la giapponese Haru Nomura e al 46° con 72 (par) la canadese Brooke M. Henderson, l’australiana Minjee Lee, la cinese Xi Yu Lin e la coreana Ha Na Jang, che difende il titolo. Il montepremi è di 1.300.000 dollari.
LA VIGILIA - La coreana Ha Na Jang difende il titolo nell’ISPS Handa Women's Australian Open (15-18 febbraio), il secondo torneo stagionale del LPGA Tour che si disputa, senza la presenza di giocatrici italiane, sul percorso del Kooyonga Golf Club, ad Adelaide in Australia.
Molte delle big hanno dato forfait, ma il field è di buona qualità. Saranno, infatti, sul tee di partenza le altre due coreane So Yeon Ryu e Na Yeon Choi, la neozelandese Lydia Ko, ben determinata a ritrovare lo smalto che l’aveva portata sul trono mondiale prima di un problema all’occhio a metà dello scorso anno, l’australiana Minjee Lee, le thailandesi Ariya e Moriya Jutanugarn, la cinese Xi Yu Lin, la canadese Brooke M. Henderson, la statunitense Cristie Kerr e la scozzese Catriona Matthew, che sarà la capitana del team europeo alla prossima Solheim Cup nel 2019. Il montepremi è di 1.300.000 dollari.
L’olandese Joost Luiten ha vinto con 272 (72 66 66 68, -16) colpi il NBO Oman Open (European Tour) svoltosi sul percorso dell’Al Mouj Golf (par 72), a Muscat in Oman, dove hanno offerto una bella prova Edoardo Molinari (73 71 67 70) e Andrea Pavan (70 72 70 69), 16.i con 281 (-7). Tonico Matteo Manassero, 31° con 285 (68 71 71 75, -3) e a premio anche Nino Bertasio, 51° con 288 (70 72 74 72, par).
Luiten ha tenuto alto il ritmo con un 68 (-4), miglior punteggio di giornata realizzato anche da altri cinque concorrenti, e ha avuto ragione dell’inglese Chris Woods (274, -14) e del francese Julien Guerrier, terzo con 275 (-13), che lo affiancava in vetta dopo 54 buche insieme all’inglese Matthew Southgate, solo nono con 279 (-9). In quarta posizione lo statunitense Seungsu Han, lo spagnolo Jorge Campillo e il transalpino Alexander Levi e in 31ª, alla pari con Manassero, anche il danese Thomas Bjorn (510 gare sul tour), capitano europeo della compagine continentale alla prossima Ryder Cup in Francia (2018) e molto festeggiato per aver compiuto oggi 47 anni.
Joost Luiten, 32enne di Bleiswijk, ha siglato il sesto titolo nel circuito con sei birdie e due bogey e ha ricevuto un assegno di 233.235 euro su un montepremi di 1.420.000 euro.
Andrea Pavan ha recuperato sette posizioni con un parziale di 69 (-3, con quattro birdie e un bogey) ed Edoardo Molinari è rimasto stabile con un 70 (-2), dovuto a quattro birdie e a due bogey. Matteo Manassero ha rallentato nel finale con un 75 (+3, con un birdie, due bogey e un doppio bogey), dopo essere stato per tre turni in alta classifica, e per Nino Bertasio 72 (par) colpi con quattro birdie, due bogey e un doppio bogey. Non hanno superato il taglio per la quarta gara di fila Renato Paratore, 114° con 149 (73 76, +5), e Lorenzo Gagli, 121° con 150 (75 75, +6).
TERZO GIRO - Matteo Manassero è al 14° posto con 210 (68 71 71, -6) colpi dopo il terzo giro del NBO Oman Open (European Tour) sul percorso dell’Al Mouj Golf (par 72), a Muscat in Oman. Hanno guadagnato posizioni Edoardo Molinari, da 59° a 16° con 211 (73 71 67, -5), e Andrea Pavan, da 33° a 23° con 212 (70 72 70, -4), mentre ne ha perse sedici Nino Bertasio da 33° a 49° con 216 (70 72 74, par). Nuovo cambio al vertice dove si sono portati con 204 (-12) il francese Julien Guerrier (69 69 66), l’olandese Joost Luiten (72 66 66) e l’inglese Matthew Southgate (65 70 69). Seguono l’inglese Chris Wood (205, -11), lo spagnolo Adrian Otaegui (206, -10) e il transalpino Alexander Levy (207, -9). In corsa per il titolo anche l’inglese Andrew Johnston e il transalpino Matthieu Pavon, leader dopo due turni, settimi con 208 (-8)
Fluido il cammino di Joost Luiten con sette birdie e un bogey per il 66 (-6) e stesso score con un eagle, sei birdie e due bogey per Julien Guerrier. Più difficoltosa la strada di Matthew Southgate con sette birdie, due bogey e un doppio bogey (69, -3). Matteo Manassero è sceso un colpo sotto par (71) con tre birdie e due bogey ed Edoardo Molinari ha decisamente attaccato ottenendo un 67 (-5) con sei birdie e un bogey. Per Andrea Pavan 70 (-2) colpi con cinque birdie e tre bogey e per Nino Bertasio 74 (+2) con tre birdie e cinque bogey. Non hanno superato il taglio per la quarta gara di fila Renato Paratore, 114° con 149 (73 76, +5), e Lorenzo Gagli, 121° con 150 (75 75, +6).Il montepremi è di 1.420.000 euro.
SECONDO GIRO - Matteo Manassero, nono con 139 (68 71, -5) colpi, si è mantenuto in alta classifica nel NBO Oman Open (European Tour) sul percorso dell’Al Mouj Golf (par 72), a Muscat in Oman. Sono rimasti in corsa anche Andrea Pavan (70 72) e Nino Bertasio (70 72), 33.i con 142 (-2), ed Edoardo Molinari, 59° con 144 (73 71, par). Non hanno superato il taglio per la quarta gara di fila Renato Paratore, 114° con 149 (73 76, +5), e Lorenzo Gagli, 121° con 150 (75 75, +6).
E’ passato al comando con 133 (68 65, -11) il francese Matthieu Pavon che precede tre inglesi: Matthew Southgate, secondo con 135 (65 70, -9), Paul Waring e Chris Wood, terzi con 136 (-8). In quinta posizione con 137 (-7) l’olandese Daan Huizing e in sesta con 138 (-6) l’altro olandese Joost Luiten, lo svedese Marcus Kinhult e il transalpino Julien Guerrier. In ritardo il thailandese Thongchai Jaidee, 46° con 143 (-1).
Matthieu Pavon (nella foto), 25enne di Tolosa senza titoli nel tour, ha operato il sorpasso di Southgate e Waring, leader dopo un turno, con otto birdie e un bogey per il 65 (-7).
Matteo Manassero ha tenuto un passo altalenante, ma efficace con quattro birdie e tre bogey (71, -1). Per Andrea Pavan 72 (par) colpi con tre birdie e tre bogey e stesso score per Nino Bertasio con quattro birdie, due bogey e un doppio bogey. Edoardo Molinari è sceso di un colpo sotto il par (71) con cinque birdie, due bogey e un doppio bogey. Renato Paratore ha girato in 76 (+4) con quattro birdie, due bogey, un doppio bogey e un "9" alla buca 3 (par 5). Infine 75 (+3) colpi per Lorenzo Gagli con un birdie, due bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 1.420.000 euro.
PRIMO GIRO - Matteo Manassero è al sesto posto con 68 (-4) colpi nel NBO Oman Open (European Tour) iniziato sul percorso dell’Al Mouj Golf (par 72), a Muscat in Oman. Hanno tenuto un buon ritmo Andrea Pavan e Nino Bertasio, 23.i con 70 (-2), e sono un po’ attardati Renato Paratore ed Edoardo Molinari, 77.i con 73 (+1), e Lorenzo Gagli, 111° con 75 (+3). Guidano la graduatoria con 65 (-7) gli inglesi Paul Waring e Matthew Southgate, quest’ultimo autore di una "buca in uno", seguiti con 66 (-6) dall’olandese Daan Huizing e con 67 (-5) da altri due inglesi, Andy Sullivan e Callum Shinkwin, mentre Manassero ha la compagnia del francese Matthieu Pavon, del paraguaiano Fabrizio Zanotti, dell’australiano Sam Brazel, del gallese Oliver Farr e dell’inglese Jordan Smith
Due "buche in uno" - La giornata è stata caratterizzata da due "hole in one". Una realizzata, come detto, da Matthew Southgate che ha centrato direttamente dal tee la buca 5 (par 3, metri 137) utilizzando un ferro sette. Ha tratto meno vantaggio dalla stessa prodezza il tedesco Marcel Siem, solo 97° con 74 (+4), che ha ottenuto l’ace alla buca 13 (par 3, metri 156) anche lui con un ferro sette.
Gli italiani - Molto efficace Matteo Manassero, probabilmente anche caricato dall’ottima partenza con tre birdie consecutivi a cui sono seguiti altri tre birdie e due bogey. Di pari passo Nino Bertasio e Andrea Pavan, con quattro birdie e due bogey. Un colpo sopra par per Renato Paratore con quattro birdie e cinque bogey e per Edoardo Molinari con due birdie e tre bogey. Per Gagli tre birdie e sei bogey. Il montepremi è di 1.420.000 euro.
LA VIGILIA - L’European Tour continua il suo cammino in Oman per il NBO Oman Open (15-18 febbraio), un nuovo torneo in programma sul percorso dell’Al Mouj Golf, a Muscat. Il circuito maggiore fa tappa per la prima volta in Oman, che però negli ultimi tre anni ha ospitato il Gran Final del Challenge Tour.
Prendono parte alla gara Edoardo Molinari, Renato Paratore, Nino Bertasio, Matteo Manassero, Lorenzo Gagli e Andrea Pavan, ossia tutti i giocatori azzurri con ‘carta’ escluso Francesco Molinari impegnato nel Genesis Open (PGA Tour). Nel field gli inglesi Chris Wood, Andy Sullivan, il gallese Jamie Donaldson, il francese Alexander Levy, i sudafricani Haydn Porteous, Richard Sterne e Brandon Stone, il thailandese Thongchai Jaidee, il coreano Jeunghun Wang, il cinese Ashun Wu e gli indiani S.S.P. Chawrasia e Shubhankar Sharma, quest’ultimo rivelazione del circuito con due recenti vittorie nell’arco di due mesi. Da seguire lo spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño, che dopo sette titoli (compresi due Open d’Italia), e un’esperienza poco felice nel PGA Tour, è tornato nel tour continentale, ma ha dovuto superare a novembre la Qualifying School. Presenti anche i vincitori dei tre Grand Final: il portoghese Ricardo Gouveia, il tedesco Bernd Ritthammer e il transalpino Clément Sordet,
Degli azzurri il più tonico è Nino Bertasio, reduce dal quinto posto in Malesia preceduto da altre tre buone prestazioni, e sta crescendo Andrea Pavan, 15° la scorsa domenica a Perth. Altalenanti Matteo Manassero (tre volte a premio su quattro in media classifica) ed Edoardo Molinari (due su cinque), mentre devono cambiare decisamente passo sia Renato Paratore che Lorenzo Gagli, per tre tornei di fila fuori al taglio. Il montepremi è di 1.420.000 euro.
Philip Geerts ha vinto con 202 (67 67 68, -8) colpi il RTQS #16 Killarney, disputato al Killarney Country Club (par 72) a Johannesburg in Sudafrica. L’evento è nel calendario nel circuito IGT Race to QSchool che concede l'accesso alla finale della Qualifying School del Sunshine Tour (Randpark GC, Randburg, 13-17 marzo) ai primi dieci dell’ordine di merito. Geerts, terzo nella money list, si è praticamente assicurato il diritto di parteciparvi a due tornei dalla conclusione del tour.
L’azzurro, 24 anni, nato a Nairobi in Kenya da mamma italiana e padre belga, ha superato con un 68 (-2) conclusivo i sudafricani Kyle Lucas, leader dopo due turni, Roberto Lupini e l’amateur Ruhan Van Dijk (205, -5). In quinta posizione con 206 (-4) Hendrikus Stoop e in sesta con 207(-3) Jade Buitendag, Juan Langeveld e il canadese Steven Lecuyer.
Philip Geerts ha iniziato la gara al quinto posto, poi nella seconda frazione si è portato al secondo, insieme a Lupini, a un colpo da Lucas, per operare il sorpasso nel terzo, sul percorso ritenuto il più difficile del tour, con cinque birdie e tre bogey. Ha ricevuto un assegno di 9.000 rand.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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