"In famiglia c’è un solo golfista, mio nonno, e quando ero piccolo mi regalò un set di bastoni di plastica". Così Enrico Di Nitto ha iniziato il suo cammino nel mondo del golf, per gioco, come è giusto che sia per tutti i giovanissimi.
"Successivamente - racconta - presi le prime lezioni dal maestro Mario Napoleoni a Punta Ala, dove ci recavano d’estate con la famiglia. A undici anni mia madre mi ha portato al Parco di Roma e, sotto la guida di Pancrazio Venanzi, ho fatto i veri primi passi. Mi sono trovato a mio agio, sono stato coinvolto dal gioco, ma l’ho sempre interpretato insieme ad altri sport, il calcio, la scherma, l’atletica e la pallavolo, senza mai tralasciare la preparazione atletica".
Oggi, a 24 anni, sta facendo la sua strada nel mondo professionistico seguito dal maestro Filippo Del Piano, ma c’è stato un momento di svolta.
"Dopo l’ultimo anno di scuola, mi sono trovato a un bivio. Avrei voluto proseguire gli studi e poi intraprendere la carriera, ma al secondo anno di università ho capito che le due cose insieme non funzionavano. Nè in Italia esistono percorsi simili a quelli delle università americane. Il golf mi piaceva di più: era più facile allenarmi tutti i giorni piuttosto che rimanere sui libri per ore. Direi che la scelta è stata giusta".
Il Parco di Roma Golf Club si distingue per il suo vivaio e Di Nitto ha fatto parte di un team di ragazzi veramente di qualità.
"In realtà essere in un gruppo così è vantaggioso, perché ci si scambiano tante cose utili a tutti. Io ho visto relativamente poco Andrea Pavan, perché lui era più grande, ma sono stato molto a contatto con Renato Paratore. Sin da giovanissimo dava l’impressione di avere un passo diverso. Abbiamo effettuato numerose trasferte insieme con la nazionale azzurra, ci siamo divertiti e io ho cercato sempre di apprendere qualcosa da lui. Era un piacere vederlo anche nelle gare di approcci che facevano tra di noi. L’ho sempre considerato un fratello minore e abbiano instaurato un ottimo rapporto".
Il cambio di categoria alla fine del 2014, a 22 anni. Tardi, presto? In merito i pareri sono tanti, ma la risposta in realtà è molto soggettiva.
"Non credo esista un’età ottimale. Semmai ci sono degli esempi che non vanno seguiti, parlo in senso buono naturalmente, e mi riferisco a Tiger Woods, Jordan Spieth o anche a Matteo Manassero che hanno fatto il salto giovanissimi, perché sono giocatori pazzeschi, ma solo pochissimi hanno quelle qualità. Io mi ritengo uno normale e credo di aver scelto il momento opportuno, ossia quando mi sono sentito veramente pronto. In questo sport la fretta è una cattiva consigliera e non bisogna mai averne".
Nella carriera da dilettante sono arrivati buoni successi, ma l’ingresso al professionismo è stato dirompente con un titolo alla settima gara disputata.
"Sono entrato nell’Alps Tour con il piede giusto, tanto è che sin dall’inizio della stagione ho preso a girare attorno alla vittoria, però nel finale di gara mancava sempre qualcosa per agguantarla. Trovandomi più volte in quella situazione, ha capito come avrei dovuto gestirmi e nell’Alps Tour Colli Berici è andata bene. L’obiettivo a quel punto era di classificarmi tra i primi sei della money list per accedere al Challenge Tour, però la buona la condizione, dopo due o tre tornei, mi ha abbandonato e purtroppo il perché l’ho capito solo a fine anno. Mi sono classificato 12° nell’ordine di merito dell’Alps Tour, un piazzamento che mi ha lasciato un po’ deluso, pur nel contesto di una prima stagione dal professionista certamente soddisfacente e con il successo nella money list dell’Italian Pro Tour. Se debbo darmi un voto penso a un sette".
Ci sono stati anche due passaggi sul Challenge Tour. "Ci sono belle differenze, a iniziare dai campi, che sono migliori, ma ciò che mi ha impressionato di più è stata la professionalità dei giocatori. Posso però affermare che i primi dell’Alps Tour non hanno niente da invidiare loro. Ho compreso che per entrare almeno nei primi venti della classifica devi esprimerti ad ottimo livello. Io penso di essere sulla buona strada. In quest’ottica in inverno, insieme a Filippo Del Piano, abbiamo effettuato diversi cambiamenti nel mio gioco, lavorando in generale sulla tecnica, dal driver al putting, e in particolare sul gioco corto. Debbo migliorare nei colpi dai 70 ai venti metri dalla bandiera. Sono anche andato una settimana in America dal coach Kevin Smeltz".
Nel frattempo Di Nitto ha provato due volte a salire direttamente nell’European Tour attraverso la Qualifying School fermandosi in entrambe le occasioni allo Stage 2. "Sono eventi in cui la pressione è forte, o almeno è quello che ho provato io. Il primo anno ero ancora dilettante e, debbo ammetterlo, mi sentivo un po’ fuori luogo in quel contesto. L’anno passato sono arrivato carico al punto giusto, in buona forma, convinto, ma il putter non mi ha assistito".
C’è anche il fattore casualità. "In effetti nello Stage 2 il campo non lo puoi scegliere e quindi può capitartene uno che non si addice alle tue caratteristiche. Se dovessi dare delle percentuali direi che il caso incide per il 30% e la pressione per il 70%".
Il cammino passa anche attraverso le squadre nazionali, da quella dilettanti all’altra dei professionisti. "Essere inserito nel gruppo è sicuramente positivo. E’ vero che da pro ti gestisci da solo, però in quelle circostanze puoi confrontarti con altri giocatori che sono nel tour da anni e da loro apprendi parecchio".
Chari gli obiettivi." Fare ulteriore esperienza, in particolare sul Challenge Tour, e a fine anno salire di almeno un circuito"
Infine la vita di tutti i giorni quando non è in gara. "Vado al circolo e pratico la mattina. Qualche altra buca nel pomeriggio e palestra tre volte alla settimana. Mi prendo mezza giornata di riposo la domenica, poi nel pomeriggio torno di nuovo al club. Hobby? Per la verità la sera sono un po’ affaticato e ho poco tempo per dedicarmi ad altro".
LA CARRIERA
E’ nato a Roma il 26 dicembre 1992. Ha iniziato a giocare a golf a undici anni al Parco di Roma Golf Club. Messosi in mostra per le sue qualità, è entrato a far parte della nazionale azzurra. Ha vinto per due volte di fila il Gran Premio Vecchio Monastero a Varese (2014-2014). Nel 2013 è divenuto campione italiano Foursome con Renato Paratore. Nel 2014 ha fatto parte del team del suo circolo, che si è imposto nel Campionato Assoluto a squadre e in quello europeo. Ha chiuso la sua ultima stagione da amateur con il primo posto nell’ordine di merito italiano e offrendo una bella prova con il nono nel Campionato Nazionale Open.
E’ passato al professionismo il 19 dicembre 2014 dopo aver acquisito la ‘carta’ per l’Alps Tour con la sesta posizione nella finale della Qualifying School, a cui aveva avuto accesso con la vittoria nello Stage 1. Ha provato senza fortuna la via dell’European Tour: superato lo Stage 1 al CG Bogogno (17°), si è poi fermato allo Stage 2 in Spagna.
2015: appena all’ottava gara da professionista è andato a segno nell’Open Colli Berici. Un successo quasi annunciato dall’apprezzabile inizio di carriera con il nono posto nel Red Sea El Ein Bay Open, con l’11° nel Tunisian Golf Open, con il 14° nel Red Sea Little Venice Open e con il quinto, fuori circuito, nel Campionato Nazionale Open. Nella sua ottima prima annata sull’Alps Tour (18 tornei) ha siglato anche il quarto posto nell’Open Frassanelle e il quinto nel Memorial G. Bordoni e nell’Alps de Andalucia. Altri piazzamenti:, 12° Open International de Marcilly e Israel Masters. 15° Gosser Open, 25° Citadelle Trophy, 33° Servizitalia Open, 37° Alps de Las Castillas. In 12ª posizione nella money list. Ha disputato due gare nel Challenge Tour superando il taglio nello Swiss Challenge (48°). Come nella scorsa stagione, passato lo Stage1, non è riuscito ad accedere alla finale nello Stage2 della Qualifying School dell’European Tour. Ha vinto l’ordine di merito dell’Italian Pro Tour ed è terminato 13° in quello italiano.
Quest’anno ha iniziato la stagione con due ottime prestazioni in Egitto nel Ein Bay Open dove ha ottenuto il terzo posto e poi è andato nuovamente a un passo dalla vittoria nel Tunisian Golf Open, terminando secondo.
La Regione Emilia Romagna prende il suo nome dalla Via Emilia, l’antica strada romana che collega il mare Adriatico alle grandi pianure del nord, correndo da Rimini a Piacenza: un territorio adagiato tra gli Appennini, il Po e il mare Adriatico, che ha conservato intatto nel tempo un ricco patrimonio di tradizioni, costumi e storia
Le radici etrusche,celtiche, romane, longobarde e bizantine rendono unica, e al tempo stesso poliedrica, la fisionomia culturale di questa terra. Bologna, Ferrara,Ravenna e tutte le altre città d’arte della regione sono mete rinomate del turismo culturale, luoghi la cui storia si respira negli atrii dei palazzi signorili ed è raccontata dalle mura che definiscono la geometria delle città. Ma l’Emilia-Romagna è anche grande golf, eccellente gastronomia ed è la capitale dei motori.
Lungo le 14 Strade dei Vini e dei Sapori, gli amanti dell’enogastronomia trovano oltre mille tappe fra aziende agricole, cantine, caseifici, prosciuttifici, agriturismi, botteghe artigianali e lungo la Via Emilia gli appassionati di motorismo possono conoscere da vicino i più grandi miti nati in questa Terra di Motori, dalla Ferrari alla Ducati, dalla Lamborghini alla Maserati.
L’Emilia-Romagna è anche golf, tanto golf e di qualità, nell’ora e nei giorni che volete voi, su 25 magnifici percorsi da Campionato situati uno vicino all’altro, pronti ad accogliervi 365 giorni all’anno. Un solo green fee per 25 fantastici campi, tutti a pochi minuti di macchina, un percorso nuovo ogni giorno, una sfida interminabile ed affascinante.
I CAMPI DA GOLF
MATILDE DI CANOSSA GOLF
Nel cuore delle splendide Terre Matildiche, appena fuori dalla città, il Matilde di Canossa Golf è stato costruito nel 1987 nella spettacolare cornice di splendidi paesaggi, circondato da terre ricche di storia e tradizioni importanti. In questo suggestivo contesto, riportato agli antichi splendori, il circolo è sorto grazie al brillante connubio tra amore per la natura, passione per il golf e spirito di iniziativa dei soci promotori.
Il campo, progettato dall’architetto Marco Croze (18 buche, 6.200 metri, par 72, è caratterizzato da un’estrema varietà di configurazione, soprattutto grazie al torrente Quaresimo che lo attraversa per tutta la lunghezza. I dolci declini naturali e la vegetazione rendono il gioco tecnico ed avvincente oltre che estremamente divertente. Il percorso regala numerose e incantevoli viste panoramiche, offrendo un’esaltante sensazione di libertà, a pieno contatto con la natura.
GOLF DEL DUCATO
Il percorso La Rocca del Golf Del Ducato trova sede nel cuore della Food Valley dove golf e gastronomia si fondono in un magico connubio. Fondato nel 1985 ai margini del parco naturale dei Boschi di Carrega a soli 10 minuti da Parma si dipana tra boschi di querce e acacie, splendidi laghetti e in un territorio dolcemente collinare che da vita a uno straordinario parkland a 18 buche con panorami indimenticabili.
Il ristorante del club è molto famoso per i piatti della tradizione emiliana e per le specialità del territorio tra cui regnano sovrane due eccellenze alimentari a livello mondiale come il Parmigiano Reggiano e il Prosciutto di Parma. Prima Feudo dei Farnese ed in seguito dei Borbone la città di Parma offre il fascino esclusivo che si respira solamente dove storia e cultura hanno segnato lo scandire del tempo.
SALSOMAGGIORE GOLF & THERMAE
Disteso lungo le dolci colline salsesi e immerso in un paradiso naturale di 70 ettari, il Salsomaggiore Golf & Thermae è il luogo ideale per concedersi una pausa e immergersi in un’oasi di tranquillità, lontani dal rumore cittadino. Il circolo, passato nel 2011 sotto la gestione di International Golf Corporation, è stato completamente rinnovato e presenta oggi molte novità sia sotto il profilo del gioco che per quanto riguarda i servizi dedicati agli ospiti.
Il percorso con le sue 18 buche di campionato si snoda in una valle silenziosa e spettacolare, sia per la tecnica che per la bellezza del paesaggio. Fairway ondulati e green veloci permettono a giocatori di ogni livello di confrontarsi al meglio su un campo ulteriormente perfezionato e sotto la costante cura dei greenkeeper. Il golfista può avvalersi di servizi in grado di soddisfare qualsiasi esigenza: putting green, pitching green, una confortevole club house, piscina e solarium, ristorante, pro shop. I giocatori meno esperti possono inoltre migliorare la propria tecnica di gioco nel campo pratica, seguiti dai maestri Alberto Limonta e Norbert Aziaga. Tutti i servizi del Salsomaggiore Golf & Thermae sono all’insegna del massimo comfort e della modernità, ma senza stridere con la tradizione: come nel Ristorante del circolo, dove si propone una cucina variegata e di qualità, con ricette tipiche della tradizione parmigiana e nazionale, e una carta dei vini con un’ampia scelta di etichette, in un ambiente completamente rinnovato, intimo e accogliente nella sua semplicità.
GOLF CLUB CASTELL’ARQUATO
Nato nel 1991, il Golf Club Castell’Arquato sorge nel punto di congiunzione tra le verdi vallate piacentine e le colline parmigiane. E’ inserito in 64 ettari di verde, a 220 metri sopra il livello del mare. Dista poche decine di chilometri da Piacenza ed è a pochi minuti dal bellissimo borgo medievale di Castell’Arquato. Il percorso si snoda su 18 buche di campionato, incastonate in una verde e sinuosa vallata. E’ un percorso di pregio, disegnato da Cotton & Pennick, impegna e diverte tanto il giocatore più esperto quanto il principiante. Un’ampia e luminosa club house è a disposizione del golfista per brevi soste o per qualche ora di relax.
CROARA COUNTRY CLUB
Il Croara Country Club è situato ai confini nord-occidentali dell’Emilia, a pochi chilometri da Piacenza, in una zona collinare che risente positivamente del clima temperato della vicina Liguria. La felice posizione del percorso, per metà posto sui depositi alluvionali del fiume Trebbia e per l’altra metà adagiato sulle colline delle prime propaggini appenniniche, gli conferisce caratteristiche di continua varietà di panorami e di situazioni di gioco. Ne risultano così 18 buche molto tecniche, con fairway mediamente stretti, bordati da querce, castagni, pioppi, robinie e dall’affascinante scenario lungo il corso del fiume, sui quali si alternano colpi lunghi con altri particolarmente delicati. Il percorso è già stato consacrato da una manifestazione internazionale di alto livello quale il primo Open Femminile d’Italia.
GLI ALBERGHI
MATILDE DI CANOSSA GOLF, SPA & HOTEL RESORT
Nel meraviglioso contesto delle terre matildiche ha aperto nel 2009 il Matilde di Canossa Golf, Spa & Hotel Resort (4 stelle S), il primo resort golfistico della Regione Emilia-Romagna. Il Resort offre ai suoi ospiti un albergo di lusso, una Wellness Farm e un Borgo con residenze raffinate, dove abitare lontano dallo stress cittadino, ma circondati da servizi di prima categoria. Si tratta di un luogo unico che coniuga relax e benessere, sport e cultura.
L'aspetto esteriore del Borgo è riconducibile alla tradizione architettonica della collina reggiana in assoluto rispetto con l'ambiente naturale circostante. I bastioni, le recinzioni in muratura, le pavimentazioni in pietra di strade e piazze, contribuiscono a creare l'atmosfera tranquilla di un borgo tradizionale della campagna padana. Un angolo di paradiso, dove poter vivere momenti di tranquilla intimità, protetti da servizi continui di guardiania. All’interno del Resort sorge il Golf Club con 18 buche da campionato, una club house elegante e raffinata, un ristorante dove gustare le delizie della cucina tipica reggiana ed un Wine Bar per un pranzo veloce. Nelle vicinanze del Resort è possibile giocare su altri 5 campi da golf da campionato.
Pacchetto: 7 notti B&B + 5 green fee (Matilde, Ducato, Salsomaggiore, Croara e Castell’Arquato) Euro 576,00 (per persona in camera doppia)
BEST WESTERN HOTEL FARNESE
Best Western Hotel Farnese (4 stelle) è un rinomato 4 stelle nel quale modernità e tradizione si fondono con eleganza e passione in un pezzo di storia della città. La sua raffinata hall con i suoi arredi e complementi etnochic, le sue ampie vetrate che si aprono sul garden piscina, fanno pensare di essere in un luogo ideale per un soggiorno di qualità.
L’hotel, dotato di un ampio parcheggio, unico nella zona centrale di Parma dotato di piscina esterna, gode di una posizione strategica che lo fa essere il più vicino alle Fiere di Parma (5,0 Km), a pochi chilometri dall’aeroporto di Parma (2 Km), dalla stazione ferroviaria (1,3 Km), a soli 500mt dalla tangenziale nord (Uscita 7 Fiera-Via Baganzola) e dal centro storico (1,6 Km). All’eccellente servizio 4 stelle, si aggiunge la professionalità e la cordialità del personale dell’albergo che renderanno il soggiorno davvero piacevole facendovi sentire come a casa vostra. Che voi siate a Parma per lavoro o per una piacevole vacanza Best Western Hotel Farnese vi offrirà ogni comfort. L’hotel è situato a 18 km dal Golf Del Ducato, a 30 km dal Salsomaggiore Golf & Thermae e dal Matilde di Canossa Golf ed a 40 km dal Golf Club Castell’Arquato.
Pacchetto 7 notti B&B + 5 green fee (Matilde, Ducato, Salsomaggiore, Croara e Castell’Arquato) Euro 520,00 (per persona in camera doppia)
ANTICO BORGO DI TABIANO CASTELLO
L'Antico Borgo di Tabiano Castello è immerso in un'atmosfera suggestiva di relax e natura. Un hotel di charme in un antico borgo con castello nella provincia di Parma. L’antico borgo risale all’11° secolo ed è stato costruito su antiche rovine romane. Le ampie stanze ricavate in parte nella torre di guardia e nell’antica dimora storica offrono tutti i moderni comfort (tv a schermo piatto e internet veloce).
Da ogni finestra si gode una vista d’eccezione: le torri, le mura di cinta, gli ulivi e le alte piante secolari dell’ampio parco e poi l’Appennino tosco-emiliano e la pianura fino alle Alpi. Il ristorante L'Antico Caseificio offre una selezione di prodotti tipici e a km. zero. Il Centro Benessere è stato ricavato in una grotta naturale con sauna, bagno turco, vasca idromassaggio e possibilità di massaggi.
Pacchetto: 7 notti B&B + 5 green fee (Matilde, Ducato, Salsomaggiore, Croara e Castell’Arquato) Euro 690,00 (per persona in camera doppia)
HOTEL ROMAGNOSI
"Albergo Casa Romagnosi": edificio storico che vide i natali del Filosofo e giurista Gian Domenico Romagnosi, fu convertito in albergo alla fine dell’800. Completamente ristrutturato è stato inaugurato nel dicembre 2005 (4 stelle). La costruzione è collocata in zona centrale, di fronte al bellissimo Centro Benessere Termale "Berzieri" è a pochi passi dalle Terme L.Zoja. Unisce al fascino della storia la cura dei particolari,p er rendere il soggiorno rilassante e indimenticabile.
Le 39 camere sono dotate di TV satellitare, aria condizionata, cassaforte, frigo bar,prese fax e computer, phon. La cucina,particolarmente accurata, offre piatti italiani e internazionali, pur accondiscendendo alle richieste di regimi alimentari particolari. L’Albergo mette a disposizione dei propri ospiti, deposito per sacche da golf, city bike, salette per meeting e riunioni, posti auto riservati.
Pacchetto: 7 notti B&B + 5 green fee (Matilde, Ducato, Salsomaggiore, Croara e Castell’Arquato) Euro 610,00 (per persona in camera doppia)
Per informazioni, vendita e quotazione pacchetti turistici e prenotazioni alberghi e Tee Times:
Emilia Romagna Golf c/o Cervia Turismo
Via Evangelisti 4
48015 Cervia (Ravenna)
Tel.: 0544.916280 / 72424
Fax: 0544.972911
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Web site: www.emiliaromagnagolf.com
Primo titolo nell’Alps Tour per il 24enne francese Victor Perez vincitore con 201 colpi (66 67 68, -15) dell’Alps de Las Castillas al Club de Golf de Lerma (par 72) di Burgos in Spagna. Ha preceduto di due colpi il connazionale Fabien Marty e lo spagnolo Daniel Berna (203, -13) e di quattro il transalpino Maxime Radureau (205, -11).
Buone prove di Alessandro Grammatica, quinto con 206 (67 72 67, -10), Enrico Di Nitto, nono con 209 (67 70 72, -7), e di Nunzio Lombardi, 11° con 210 (71 66 73, -6), che sono stati sempre in alta classifica. A premio anche Corrado De Stefani, 18° con 212 (67 72 73, -4), Federico Maccario (72 72 70) e Leonardo Sbarigia (68 72 74), 29.i con 214 (-2), Aron Zemmer, 37° con 215 (72 72 71, -1), Joon Kim, 43° con 216 (70 71 75, par), e Gugliemo Bravetti, 45° con 217 (72 72 73, +1). A Perez è andato un assegno di 6.960 euro su un montepremi di 48.000 euro.
Non hanno superato il taglio, caduto a 144 (par): Lorenzo Magini e Rocco Sanjust, 53° con 145 (+1), fuori per un colpo, Valerio Pelliccia, 60° con 146 (+2), Gregory Molteni, Stefano Pitoni, Niccolò Quintarelli e Cristiano Terragni, 68.i con 147 (+3), Michele Ortolani, 82° con 148(+4), Federico Ranelletti, 92° con 150 (+6), Lorenzo Scotto e Andrea Bolognesi, 99.i con 151 (+7), e Federico Colombo, 115° con 155 (+11).
SECONDO GIRO - Nell’Alps de Las Castillas in Spagna francesi all’attacco con Victor Perez (133 - 66 67, -11) che precede Raphael Marguery (134, -10) e Fabien Marty, terzo con 135 (-9) colpi insieme all’iberico Daniel Berna.
Al Club de Golf de Lerma (par 72) di Burgos in corsa per il titolo Enrico Di Nitto (67 70) e Nunzio Lombardi (71 66), quinti con 137 (-7), e qualche chance per Corrado De Stefani (67 72) e Alessandro Grammatica (67 72), 11.i con 139 (-5). Dei 21 italiani al via sono rimasti in gara anche Leonardo Sbarigia, 17° con 140 (68 72, -4), Joon Kim, 22° con 141 (70 71, -3), Guglielmo Bravetti (72 72), Aron Zemmer (72 72) e Federico Maccario (72 72), 40.i con 144 (par).
Non hanno superato il taglio: Lorenzo Magini, 53° con 145 (+1), fuori per un colpo, Valerio Pelliccia, 60° con 146 (+2), Gregory Molteni, Stefano Pitoni, Niccolò Quintarelli e Cristiano Terragni, 68.i con 147 (+3), Michele Ortolani, 82° con 148(+4), Federico Ranelletti, 92° con 150 (+6), Lorenzo Scotto e Andrea Bolognesi, 99.i con 151 (+7), e Federico Colombo, 115° con 155 (+11). Il montepremi è di 48.000 euro.
PRIMO GIRO - L’iberico Daniel Osorio è al vertice con 64 (-8) colpi, seguito dal francese Fabien Marty (65, -7), nell’Alps de Las Castillas, al Club de Golf de Lerma (par 72) di Burgos in Spagna. T
ra gli italiani sono in alta classifica Alessandro Grammatica, Corrado De Stefani ed Enrico Di Nitto, uno dei favoriti, settimi con 67 (-5), Leonardo Sbarigia e Niccolò Quintarelli, forte dell’esperienza nel Challenge Tour, 18° con 68 (-4). Poco dietro Cristiano Terragni, 26° con 69 (-3), e Joon Kim, 37° con 70 (-2).
Sono oltre la linea del taglio Valerio Pelliccia, Nunzio Lombardi, Rocco Sanjust e Lorenzo Magini, 51° con 71 (-1), Aron Zemmer, Federico Maccario, Guglielmo Bravetti e Lorenzo Scotto, 75° con 72 (par), Gregory Molteni e Stefano Pitoni, due volte vincitore in stagione, 85.i con 73 (+1), Federico Ranelletti e Michele Ortolani, 98.i con 74 (+2), Andrea Bolognesi, 114° con 76 (+4), e Federico Colombo, 120° con 78 (+6). Il montepremi è di 48.000 euro.
LA VIGILIA - Saranno 24 i giocatori italiani nell’Alps de Las Castillas, tappa spagnola dell’Alps Tour in programma dal 21 al 23 luglio al Club de Golf de Lerma, nei pressi di Burgos.
Al via Stefano Pitoni, Federico Maccario, Enrico Di Nitto, Aron Zemmer, Gregory Molteni, Joon Kim, Corrado De Stefani, Lorenzo Scotto, Alessandro Grammatica, Michele Ortolani, Niccolò Quintarelli, Rocco Sanjust, Federico Colombo, Federico Ranelletti, Andrea Bolognesi, Cristiano Terragni, Nunzio Lombardi, Valerio Pelliccia, Lorenzo Sbarigia, Guglielmo Bravetti, Lorenzo Magini, Mattia Miloro, Giorgio De Filippi e Luca D’Andreamatteo.
Alcuni di loro hanno le carte in regola per recitare un ruolo da protagonista come Stefano Pitoni, reduce dalla vittoria nel St. Malo Open (secondo successo stagionale), Niccolò Quintarelli, forte dell’esperienza nel Challenge Tour dove gioca in questa stagione, Enrico Di Nitto, Federico Maccario e Aron Zemmer. Tra gli avversari, riflettori puntati sugli spagnoli Carlos Balmaseda, David Borda e David Morago, i francesi Leo Lespinasse, Franck Daux e Thomas Elissalde e gli inglesi Tom Shadbolt e Andrew Cooley. Il montepremi è di 48.000 euro.
Giulia Sergas è terminata 19ª con 215 (71 73 71,-1) colpi, palesando una crescita di condizione in vista di Rio 2016, nell’Aberdeen Asset Management Scottish Open (Ladies European Tour) disputato al Dundonald Links Scotland (par 72), di Gailes in Scozia. Ha colto il primo titolo nel circuito la 27enne francese di Marsiglia Isabelle Boineau con 205 (70 67 68, -11) colpi, che ha regolato la svedese Linda Wessberg (206, -10), la statunitense Beth Allen e la gallese Becky Morgan (207, -9).
Condotta piuttosto altalenante di Diana Luna, 34ª con 218 (72 75 71, +2), risalita di sei posizioni, e bassa classifica per Sophie Sandolo, 45ª con 222 (76 74 72, +6), e per Stefania Croce, 54ª con 224 (78 73 73, +8).
Isabelle Boineau ha avuto partita vinta su Linda Wessberg alla buca 17 dove ha operato il sorpasso quando il suo quinto birdie di giornata (68, -4 anche con un bogey) si è combinato con l’unico errore della svedese nel suo parziale di 69 (-3, un eagle, due birdie e il bogey decisivo). Quanto alla 42enne Becky Morgan, non le sono bastati i tre colpi di margine a un giro dal temine per ottenere il primo successo. La pressione ha fatto 73 (+1 con due birdie e tre bogey.
Giulia Sergas è rimasta al 19° posto, acquisito dopo il secondo turno. con quattro birdie e tre bogey per il 71 (-1). Stesso score per Diana Luna con tre birdie e due bogey, 72 (par) colpi per Sophie Sandolo con due birdie e altrettanti bogey e 73 per Stefania Croce con tre birdie e quattro bogey. Alla Boineau sono andati 75.000 euro su un montepremi di 500.000 euro.
TERZO GIRO - La gallese Becky Morgan (134, 68 66, -10) ha preso il largo nell’Aberdeen Asset Management Scottish Open (LET), che si conclude al Dundonald Links Scotland (par 72), di Gailes in Scozia. E’ rimasta in alta classifica Giulia Sergas, 19ª con 144 (71 73, par), che pur avendo perso sei posizioni sta mostrando una buona condizione in vista delle Olimpiadi di Rio 2016. E’ scesa dal 22° al 40° posto Diana Luna con 147 (72 75, +3) e hanno recuperato qualcosa Sophie Sandolo, 49ª con 150 (76 74, +6), e Stefania Croce, 57ª con 151 (78 73, +7).
Becky Morgan, 42enne di Abergavenny, nessun titolo in carriera, si è propiziata l’occasione per vincere con un eagle e quattro birdie per il 66 (-6) e senza aver segnato bogey in 36 buche. Affronterà le ultime 18 con tre colpi di margine sulla svedese Linda Wessberg e sulla francese Isabelle Boineau (137, -7) e con cinque sulla francese Gwladys Nocera e sulla statunitense Angel Yin (139, -5).
Giulia Sergas ha girato in 73 (+1) colpi con tre birdie, due bogey e un doppio bogey, Diana Luna in 75 (+3) con due birdie, tre bogey e un doppio bogey, Sophie Sandolo in 74 (+2) con un birdie e tre bogey e Stefania Croce in 73 con due birdie e tre bogey. Il montepremi è di 500.000 euro.
PRIMO GIRO - Buona partenza di Giulia Sergas, 13ª con 71 (-1) colpi, e di Diana Luna, 22ª con 72 (par), nell’Aberdeen Asset Management Scottish Open al Dundonald Links Scotland (par 72), di Gailes in Scozia.
Al proscenio la francese Gwladys Nocera (67, -5), e a un colpo l’inglese Hannah Burke, la gallese Becky Morgan e la danese Nanna Koerstz Madsen (68, -4), quest’ultima, come la leader e la Sergas, in rodaggio per Rio 2016. Al quinto posto con 69 (-3) l’australiana Sarah Kemp e la statunitense Angel Yin. Navigano attorno alla linea del taglio Sophie Sandolo, 57ª con 76 (+4), e Stefania Croce, 69ª con 78 (+6).
Gwladys Nocera ha infilato sei birdie contro un bogey e Giulia Sergas ha guadagnato un colpo al par con quattro birdie, un bogey e un doppio bogey. Per Diana Luna tre birdie e tre bogey, per Sophie Sandolo due birdie, quattro bogey e un doppio bogey e per Stefania Croce un birdie, cinque bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 500.000 euro.
LA VIGILIA - Il Ladies European Tour riparte dall’Aberdeen Asset Management Scottish Open (22-24 luglio) con la partecipazione di Giulia Sergas, Diana Luna, Stefania Croce e Sophie Sandolo.
Giulia Sergas potrà così saggiare il proprio stato di forma in vista dell’appuntamento di Rio. Al Dundonald Links Scotland, di Gailes in Scozia, in campo giocatrici di spessore, tra le quali, la spagnola Carlota Ciganda, la scozzese Catriona Matthew, la francese Gwladys Nocera e la danese Nanna Koerstz Madsen, anche loro nel torneo olimpico.
Da seguire pure le altre danesi Emily Pedersen e Malene Jorgensen, la transalpina Celine Herbin, la scozzese Kylie Walker e le statunitensi Beth Allen e Cheyenne Woods, nipote di Tiger Woods, ma tutte da verificare le loro condizioni un circuito che ha un calendario con pochi eventi. La prossima settimana si disputerà il Ricoh Women’s British Open (28-31 luglio, Woburn, Inghilterra), quarto major stagionale nel quale saranno ammesse solo alcune giocatrici del LET, poi prossimo appuntamento per tutte l’8 settembre per l’ISPS Handa European Masters. Il montepremi in Scozia sarà di 500.000 euro.
Lo svedese Alexander Bjork (270 - 67 65 69 69, -14) ha prevalso di misura sull’inglese Aaron Rai e sull’australiano Nick Cullen (271, -13) nel Le Vaudreuil Golf Challenge (Challenge Tour), sul percorso del Golf PGA France du Vaudreuil (par 71, in Francia. Al quarto posto con 272 (-12) il tedesco Sebastian Heisele e al quinto con 273 (-11) il francese Clément Sordet, l’inglese Matthew Nixon e lo scozzese Ross Kellett.
Bella rimonta finale di Lorenzo Gagli, da 20° a 11° con 277 (69 70 70 68, -7), e di Leonardo Motta, da 53° a 27° con 281 (68 72 74 67,-3). Hanno perso terreno Filippo Bergamaschi, da 11° a 35° con 282 (69 66 72 75, -2), e Francesco Laporta, da 15° a 44° con 284 (69 68 71 76, par) insieme ad Andrea Maestroni (68 70 76 70). Sette passi avanti di Marco Crespi, 38° con 283 (68 73 72 70, -1).
Alexander Bjork, 26enne di Vaxjo, ha ottenuto il primo titolo nel circuito prendendo vantaggio con un parziale di 69 (-2) frutto di quattro birdie e di due bogey che arrivati nel finale lo hanno messo a rischio, ma gli avversari non ne hanno saputo approfittare. Gagli ha girato in 68 (-3) con un eagle, tre birdie e due bogey; Motta in 67 (-4) con sei birdie e due bogey; Bergamaschi in 75 (+4) con tre birdie, cinque bogey un doppio bogey; Crespi in 70 (-1) con cinque birdie e quattro bogey; anche Maestroni in 70 con due birdie e un bogey e Laporta in 76 (+5) con un birdie e sei bogey.
A sorpresa non ha superato il taglio, caduto a 142 (par), Nicolò Ravano, 83° con 144 (70 74, +2), secondo la scorsa settimana. Out anche Matteo Delpodio, 108° con 146 ( 73 73, +4), Andrea Perrino (72 79) e Andrea Pavan (74 77), 141.i con 151 (+9), quest’ultimo a corto di ritmo dopo un mese di stop.
Alexander Bjork è stato gratificato con 33.600 euro sui 210.000 in palio.
TERZO GIRO - L’australiano Nick Cullen (199 - 66 66 67, -14) è il nuovo leader del Le Vaudreuil Golf Challenge (Challenge Tour), in svolgimento sul percorso del Golf PGA France du Vaudreuil (par 71), in Francia. Stabili Filippo Bergamaschi, 11° con 207 (69 66 72, -6), e Francesco Laporta, 15° con 208 (69 68 71, -5).
Corrono per il titolo, insieme a Cullen, lo scozzese Ross Kellett e lo svedese Alexander Bjork, secondi con 201 (-12), e il sudafricano Dylan Frittelli, quarto con 203 (-10).
Ha recuperato Lorenzo Gagli, da 26° a 20° con 209 (69 70 70, -4), e sono in retrovia Marco Crespi, 45° con 213 (68 73 72, par), Andrea Maestroni (68 70 76) e Leonardo Motta (68 72 74), 53.i con 214 (+1).
Nick Cullen, 32enne di Adelaide senza titoli nel circuito, ha preso il comando con un 67 (-4) frutto di cinque birdie e di un bogey. Filippo Bergamaschi (72) ha ceduto un colpo al par con quattro birdie, tre bogey e un doppio bogey e Francesco Laporta (71) è rimasto al livello con quattro birdie, due bogey e un doppio bogey. Per Lorenzo Gagli 70 (-1) colpi con quattro birdie e tre bogey, per Marco Crespi 72 con tre birdie e quattro bogey, per Andrea Maestroni 76 (+5) con tre bogey e un doppio bogey e per Leonardo Motta 74 (+3) con cinque birdie, sei bogey e un doppio bogey.
A sorpresa non ha superato il taglio, caduto a 142 (par), Nicolò Ravano, 83° con 144 (70 74, +2), secondo la scorsa settimana. Out anche Matteo Delpodio, 108° con 146 ( 73 73, +4), Andrea Perrino (72 79) e Andrea Pavan (74 77), 141.i con 151 (+9), quest’ultimo a corto di ritmo dopo un mese di stop. Il montepremi è di 210.000 euro (33.600 euro al vincitore).
SECONDO GIRO - Filippo Bergamaschi, 11° con 135 (69 66, -7), è in rimonta insieme a Francesco Laporta, 14° con 137 (69 68, -5), nel Le Vaudreuil Golf Challenge (Challenge Tour), sul percorso del Golf PGA France du Vaudreuil (par 71), in Francia. Al vertice con 130 (68 64, -12) il transalpino Clément Sordet, reduce dal successo in Spagna, tallonato dallo scozzese Ross Kellett (131, -11) e con il sudafricano Dylan Frittelli, il tedesco Sebastian Heisele, lo svedese Alexander Bjork e l’australiano Nick Cullen, terzi con 132 (-10).
Buon passo di Andrea Maestroni, 17° con 138 (68 70, -4), e di Lorenzo Gagli, 26° con 139 (69 70, -3), e subito dietro Leonardo Motta, 34° con 140 (68 72, -2), e Marco Crespi, 48° con 141 (68 73, -1).
Clément Sordet ha rimontato cinque posizioni con un 64 (-7) frutto di otto birdie con un bogey. Per Bergamaschi 66 (-5) colpi con sei birdie e un bogey, per Laporta 68 (-3) con quattro birdie e un bogey, per Maestroni e per Gagli 70 (-1) con tre birdie e due bogey per il primo e con quattro birdie, un bogey e un doppio bogey per il fiorentino. Motta ha girato in 72 (+1) con due birdie e tre bogey e Crespi in 73 (+2) con tre birdie e cinque bogey.
A sorpresa non ha superato il taglio, caduto a 142 (par), Nicolò Ravano, 83° con 144 (70 74, +2), secondo la scorsa settimana. Out anche Matteo Delpodio, 108° con 146 ( 73 73, +4), Andrea Perrino (72 79) e Andrea Pavan (74 77), 141.i con 151 (+9), quest’ultimo a corto di ritmo dopo un mese di stop. Il montepremi è di 210.000 euro (33.600 euro al vincitore).
PRIMO GIRO - Marco Crespi, Andrea Maestroni e Leonardo Motta al 21° posto con 68 (-3) colpi nel Le Vaudreuil Golf Challenge (Challenge Tour), sul percorso del Golf PGA France du Vaudreuil (par 71), in Francia, dove è al comando con 63 (-8) il tedesco Sebastian Heisele. A ridosso lo scozzese Ross Kellett (64, -7), il neozelandese Ryan Fox, l’olandese Wil Besseling e l’inglese Matthew Nixon (65, -6).
Hanno tenuto Filippo Bergamaschi, Lorenzo Gagli e Francesco Laporta, 32.i con 69 (-2), e non si è espresso ai livelli della scorsa settimana Nicolò Ravano, 50° con 70 (-1), che ha spazio per recuperare. Rischiano il taglio Andrea Perrino, 87° con 72 (+1), Matteo Delpodio, 103° con 73 (+2), e Andrea Pavan, 126° con 74(+3) che manca di ritmo dopo lo stop di un mese.
Sebastian Heisele, 28enne nato a Heemstede, in Olanda, ma tedesco a tutti gli effetti e teso a cancellare lo zero dalla casella delle vittorie, si è espresso con nove birdie e un bogey, Senza macchie lo score di Andrea Maestroni con tre birdie. Per Marco Crespi un birdie in più, ma con un bogey, e altalena per Leonardo Motta con sei birdie e tre bogey. Cammino parallelo di Filippo Bergamaschi e di Lorenzo Gagli con quattro birdie e due bogey e alti e bassi per Francesco Laporta con sei birdie, due bogey e un doppio bogey. Condotta prudente di Nicolò Ravano con tre birdie e due bogey e punteggi in passivo per Andrea Perrino (quattro birdie, tre bogey e un doppio bogey), per Matteo Delpodio (un birdie, tre bogey) e per Andrea Pavan sul cui 74 ha pesato un "8" a un par cinque con il resto del tracciato in par (tre birdie e tre bogey. Il montepremi è di 210.000 euro (33.600 euro al vincitore).
LA VIGILIA -Saranno dieci i giocatori italiani presenti al Le Vaudreuil Golf Challenge (Challenge Tour), sul tracciato del Golf PGA France du Vaudreuil, nella città francese da cui il torneo prende nome.
In gara Matteo Delpodio, Andrea Pavan, Lorenzo Gagli, Nicolò Ravano, Marco Crespi, Francesco Laporta, Andrea Perrino, Leonardo Motta, Filippo Bergamaschi e Andrea Maestroni.
Tra i più attesi Ravano, recordman sul giro nel circuito con il 59 (-12) ottenuto la settimana scorsa nel Challenge de España, e Pavan, al rientro dopo un mese di stop. Tra i candidati al titolo il francese Adrien Saddier, vincitore in Spagna, il tedesco Alexander Knappe, in neozelandese Ryan Fox e l’inglese Toby Tree. Il montepremi è di 210.000 euro.
Con un’ottima prestazione Nicolò Ravano è terminato il secondo posto con 263 colpi (69 59 68 67, -21) nel Fred Olsen Challenge de España (Challenge Tour) disputato al Tecina Golf (par 71) di La Gomera nelle Isole Canarie.
L’azzurro è stato superato dal francese Adrien Saddier (260 - 61 65 71 63, -24), che in una giornata di grazia sottolineata da un 63 (-8) ha rimontato dal sesto posto. Classificati al terzo con 264 (-20) lo spagnolo Carlos Del Moral, il sudafricano Dylan Frittelli, lo svedese Christofer Blomstrand e lo scozzese Ross Kellett, leader dopo tre giri. e al settimo con 265 (-19) l’iberico Juan Sarasti e l’inglese Toby Tree. Più indietro Matteo Delpodio, 38° con 270 (68 68 66 68, -14), e Alessandro Tadini, 65° con 278 (65 70 68 75, -6).
Adrien Saddier, 24enne di Annemasse, ha siglato il primo titolo nel circuito rendendosi irraggiungibile con un eagle e sette birdie, contro un solo bogey. Per lui 27.200 euro su un montepremi di 170.000 euro.
Nicolò Ravano ha ottenuto il suo miglior risultato sul Challenge Tour impreziosito anche da un prestigioso record: infatti ha condotto il secondo turno con uno straordinario score di 59 (-12) divenendo il secondo giocatore nella storia del circuito a infrangere il muro dei 60 colpi dopo il francese Adrien Mork, che aveva conseguito lo stesso risultato nel 2006 durante l’Agadir Moroccan Open.
Ravano è l’italiano che ha firmato il punteggio più basso sul giro. In precedenza aveva siglato un 60 (-11) Baldovino Dassù nel 1971 a Crans Sur Sierre in occasione dell’European Masters e il fiorentino è uno dei pochi giocatori che detiene il primato sulle 18 buche nell’European Tour, dove nessuno vanta un 59. Nell’ultimo turno il 31enne di Genova ha realizzato in 67 (-4) con cinque birdie e un bogey.
Per Delpodio 68 (-3) colpi con un eagle, quattro birdie e tre bogey; per Tadini 75 (+4) quattro birdie, sei bogey e un doppio bogey. Sono usciti al taglio, caduto a 136 (-6), Niccolò Quintarelli (68 72), Francesco Laporta (71 69) e Andrea Rota (71 69), 96.i con 140 (-2), e Michele Ortolani, 113° con 142 (68 74, par).
TERZO GIRO - Nicolò Ravano (196 - 69 59 68, -17), dopo l’exploit del secondo giro con lo straordinario 59 (-12), record assoluto per il Challenge Tour, ha mantenuto il terzo posto con un parziale di 68 (-3) e sarà in corsa per il titolo nel Fred Olsen Challenge de España, che si conclude al Tecina Golf (par 71) di La Gomera nelle Isole Canarie.
E’ tornato al comando con 193 (60 67 66, -20) lo scozzese Ross Kellett e si è portato al secondo posto l’inglese Sam Walker (195, -18), mentre hanno possibilità di competere per il successo anche lo statunitense John Hahn e l’inglese Charlie Ford, che affiancano Ravano, e il gruppo dei sette concorrenti al sesto posto con 197 (-16) tra i quali vi sono lo spagnolo Pedro Oriol, il tedesco Sebastian Heisele e il francese Adrien Saddier, che aveva rilevato al vertice Kellett dopo 36 buche.
Ha guadagnato quindici posizioni Matteo Delpodio, 42° con 202 (68 68 66, -11) e ne ha perse cinque Alessandro Tadini, 49° con 203 (65 70 68, -10).
Kellett, 28enne di Bellshill, si è procurato l’occasione di conquistare il primo titolo con sei birdie e un bogey per il 66 (-5) e Ravano gli ha concesso due colpi con quattro birdie e un bogey per il 68 (-3). Per Delpodio 66 colpi con cinque birdie senza bogey e per Tadini identico score di Ravano anche nei dettagli (quattro birdie e un bogey).
Sono usciti al taglio, caduto a 136 (-6), Niccolò Quintarelli (68 72), Francesco Laporta (71 69) e Andrea Rota (71 69), 96.i con 140 (-2), e Michele Ortolani, 113° con 142 (68 74, par). Il montepremi è di 170.000 euro dei quali 27.200 andranno al vincitore
SECONDO GIRO - E’ stata la grande giornata di Nicolò Ravano, autore di uno straordinario giro record in 59 (-12) colpi, primato assoluto per il Challenge Tour, che l’ha portato con un totale di 128 (69 59, -14) dal 73° al terzo posto nel Fred Olsen Challenge de España, al Tecina Golf (par 71) di La Gomera nelle Isole Canarie. Ravano è divenuto il secondo giocatore nella storia del circuito a infrangere il muro dei 60 colpi dopo il francese Adrien Mork, che aveva conseguito lo stesso risultato nel 2006 durante l’Agadir Moroccan Open. Entrambi i record sono maturati su un campo par 71. Il 31enne genovese, ha segnato dieci birdie e un eagle, ottenuto imbucando il secondo colpo a un par 4. In precedenza il suo miglior score era stato un "meno 8".
E’ l’italiano che ha firmato il punteggio più basso sul giro. In precedenza aveva realizzato un 60 (-11) Baldovino Dassù nel 1971 a Crans Sur Sierre in occasione dell’European Masters e il fiorentino è uno dei pochi giocatori che detiene il primato sulle 18 buche nell’European Tour, dove nessuno vanta un 59.
"E' stato davvero esaltante - ha detto il ligure al termine - firmare un 59. Oggi con il putter sono riuscito a imbucare come non mi era mai capitato prima, concretizzando tutte le occasioni da birdie. Un punteggio che mi rende orgoglioso e che mi dà lo slancio per le prossime 36 buche"
Nel torneo Ravano è alla pari con gli inglesi Charlie Ford e Steven Tiley e con lo spagnolo José Luis Adarraga, e il quartetto è preceduto in graduatoria dal francese Adrien Saddier, leader con 126 (61 65, -16), e dallo scozzese Ross Kellett, secondo con 127 (-15).
Hanno superato il taglio, caduto a 136 (-6), Alessandro Tadini, 44° con 135 (65 70, -7), e Matteo Delpodio, 56° con 136 (68 68). Sono usciti Niccolò Quintarelli (68 72), Francesco Laporta (71 69) e Andrea Rota (71 69), 96.i con 140 (-2), e Michele Ortolani, 113° con 142 (68 74, par).
Il montepremi è di 170.000 euro dei quali 27.200 andranno al vincitore
PRIMO GIRO - Alessandro Tadini, 13° con 65 (-6) colpi, ha tenuto fede alle aspettative portandosi in alta classifica nel Fred Olsen Challenge de España (Challenge Tour), al Tecina Golf (par 72) di La Gomera nelle Isole Canarie. Ha tenuto un passo da record, in un campo che ha concesso molto, lo scozzese Ross Kellett, che realizzato un 60 (-11, un eagle, 10 birdie, un bogey) punteggio rarissimo nei circuiti continentali. Non è stato da meno il francese Adrien Saddier, autore di un 61 (-10), e ha contenuto il distacco l’inglese Steven Tiley, terzo con un 63 (-8).Sono a metà classifica Matteo Delpodio, Niccolò Quintarelli e Michele Ortolani, 59.i con 68 (-3), e Nicolò Ravano, 73° con 69 (-2). Più indietro Andrea Rota e Francesco Laporta, 110.i con 71 (par). Il montepremi è di 170.000 euro dei quali 27.200 andranno al vincitore
LA VIGILIA - Il Challenge Tour si trasferisce nelle Isole Canarie, in Spagna, per la disputa del Fred Olsen Challenge de España (14-17 luglio) a La Gomera. Sette gli italiani presenti: Matteo Delpodio, Alessandro Tadini, Francesco Laporta, Niccolò Quintarelli, Nicolò Ravano, Andrea Rota e Michele Ortolani.
Molto motivati i giocatori iberici, che conteranno particolarmente su Pedro Oriol e su Carlos Del Moral, ma non avranno vita facile fra numerosi candidati al titolo, tra i quali ricordiamo il francese Damien Perrier, gli inglesi Matt Wallace, dominatore quest’anno nell’Alps Tour con cinque successi di fila, Tom Murray e Max Orrin, l’irlandese Ruaidhri McGee, l’austriaco Manuel Trappel, lo svedese Mikael Lundberg, che ha conosciuto giorni migliori nell’European Tour (tre titoli), il belga Hugues Joannes, il sudafricano Dean Burmester e lo statunitense John Hahn.
Hanno buone chance di competere almeno per l’alta classifica Alessandro Tadini e Francesco Laporta. Il montepremi è di 170.000 euro dei quali 27.200 andranno al vincitore.
La neozelandese Lydia Ko (270 - 68 66 67 69, -14), numero uno mondiale, ha vinto il Marathon Classic (LPGA Tour), sul tracciato dell’Highland Meadows Golf Club (par 71), a Sylvania nell’Ohio, superando alla quarta buca di spareggio la coreana Mirim Lee (270 - 66 70 69 65) e la thailandese Ariya Jutanugarn (270 - 67 69 66 68) con le quali aveva terminato alla pari le 72 buche della gara. Ha lasciato una bella impressione la dilettante azzurra Virginia Elena Carta che, piazzamento a parte (69ª con 292 - 71 69 77 75, +8), in questa sua prima esperienza nel circuito femminile più importante del mondo ha messo in mostra ottimi numeri.
E’ rimasta fuori dal playoff per un colpo la coreana Hyo Joo Kim, leader dopo tre turni e quarta con 271 (-13). Al quinto posto con 273 (-11) Stacy Lewis e al sesto con 274 (-10) Alison Lee e la spagnola Beatriz Recari. Prestazione sotto tono della canadese Brooke M. Henderson, numero due del Rolex Ranking, 38ª con 284 (par). E’ uscita al taglio Giulia Molinaro, 134ª con 154 (77 77, +12).
La 19enne Lydia Ko, alla quarta vittoria stagionale, ha portato a 14 i titoli nel tour, comprensivi di due major, in un palmares che annovera anche tre successi nel LET e uno nel Korean LPGA. Ha prevalso nel playoff, ma in realtà ha gettato al vento la gara Mirim Lee, che si è fatta raggiungere dalle sue due avversarie con un bogey sull’ultima buca. La Ko ha percepito un assegno di 225.000 dollari su un montepremi di 1.500.000 dollari.
Virginia Elena Carta è entrata nel field del torneo grazie al successo ottenuto a maggio nel NCAA Womens Medal Championship individuale, l’evento più prestigioso a livello di College.
TERZO GIRO . La dilettante azzurra Virginia Elena Carta, 68ª con 217 (71 69 77, +4), ha accusato una flessione nel terzo giro del Marathon Classic (LPGA Tour), sul tracciato dell’Highland Meadows Golf Club (par 71), a Sylvania nell’Ohio, dove è uscita al taglio Giulia Molinaro, 134ª con 154 (77 77, +12).
Con una volata in 64 (-7) colpi e lo score di 198 (66 68 64, -15) la coreana Hyo Joo Kim ha preso un buon margine su Alison Lee e sulla neozelandese Lydia Ko (201, -12), numero uno mondiale, che l’affiancava dopo due turni. In quarta posizione con 202 (-11) altre due pretendenti al titolo, Stacy Lewis e la thailandese Ariya Jutanugarn, mentre sono scemate le chances di Brittany Lang, vincitrice dell’US Womens Open, terzo major stagionale, 13ª con 207 (-6), e della giapponese Haru Nomura, 19ª con 208 (-5). Quasi rassegnata alla bassa classifica la canadese Brooke M. Henderson, numero due del Rolex ranking, 50ª con 214 (+1).
Hyo Joo Kim, ventuno anni, tre titoli nel circuito con un major, altri nove nel Korean LPGA Tour e uno nel Japan Tour, ha infilato sette birdie senza bogey, mentre desta qualche perplessità Lydia Ko (67, -4 quattro birdie) che nelle ultime gare non è riuscita a mantenere la leadership, una volta acquisita.
Virginia Elena Carta, 23ª dopo 36 buche e al debutto nel LPGA Tour, è entrata nel field del torneo grazie al successo ottenuto a maggio nel NCAA Womens Medal Championship individuale, l’evento più prestigioso a livello di College. Ha pagato inevitabilmente l’inesperienza (77, +6 con due birdie, quattro bogey e due doppi bogey), ma trarrà sicuramente ottimo profitto da questa apparizione nel circuito femminile più importante del mondo. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
SECONDO GIRO - La dilettante azzurra Virginia Elena Carta, 23ª con 140 (71 69, -2) colpi, grazie a un bel parziale di 69 (-2) ha guadagnato 24 posizioni nel secondo giro del Marathon Classic (LPGA Tour) in svolgimento sul tracciato dell’Highland Meadows Golf Club (par 71), a Sylvania nell’Ohio, e in cui non ha superato il taglio Giulia Molinaro, 134ª con 154 (77 77, +12).
Ha attaccato con decisione la neozelandese Lydia Ko, numero uno mondiale, che si è portata in vetta alla classifica con 134 (68 66, -8), affiancata dalla coreana Hyo Joo Kim (134 - 66 68). Seguono a un colpo Alison Lee e la coreana Ha Na Jang (135, -7) e a due Lee Lopez, la coreana Mirim Lee e la thailandese Ariya Jutanugarn (136, -6), All’ottavo posto con 137 (-5) la giapponese Haru Nomura, leader con Hyo Joo Kim e Mirim Lee dopo 18 buche. Ha lo stesso score della Carta la canadese Brooke M. Henderson, numero due del Rolex ranking, alla vigilia nel trio delle favorite con Ko e Jutanugarn.
Virginia Elena Carta, al debutto nel LPGA Tour ed entrata nel field grazie al successo ottenuto a maggio nel NCAA Womens Medal Championship individuale, l’evento più prestigioso a livello di College, sta tenendo ottimamente il confronto con le proette del circuito femminile più blasonato nel mondo. Dopo il 71 (par) di partenza si è migliorata di due colpi segnando tre birdie e un bogey. Giulia Molinaro, che difenderà insieme a Giulia Sergas i colori azzurri nel torneo olimpico a Rio 2016, ha replicato il 77 (+6) iniziale con tre bogey e un triplo bogey. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
PRIMO GIRO - La dilettante Virginia Elena Carta ha debuttato nel LPGA Tour con un 71 (par) e il 47° posto nel Marathon Classic in svolgimento sul tracciato dell’Highland Meadows Golf Club (par 71), a Sylvania nell’Ohio. Turno difficile, invece, per Giulia Molinaro, 131ª con 77 (+6).
In vetta con 66 (-5) colpi la giapponese Haru Nomura e le coreane Hyo Joo Kim e Mirim Lee, ma le tre più attese protagoniste sono subito dietro. La thailandese Ariya Jutanugarn, numero sette mondiale, è quarta con 67 (-4) insieme a Kelly Shon e alla francese Celine Herbin, mentre Lydia Ko, leader del Rolex ranking, e la canadese Brooke M. Henderson, numero due, sono settime con 68 (-3).
Virginia Elena Carta, ammessa alla gara grazie al successo ottenuto a maggio nel NCAA Womens Medal Championship individuale, l’evento più prestigioso a livello di College, si è disimpegnata con autorità tra le proette mantenendo calma e lucidità e fissando lo score con quattro birdie, due bogey e un doppio bogey. Giornata negativa per Giulia Molinaro, che difenderà insieme a Giulia Sergas i colori azzurri nel torneo olimpico a Rio 2016, autrice di un birdie e di sette bogey. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
LA VIGILIA - Giulia Molinaro, con il morale alle stelle per essersi conquistata un posto alle Olimpiadi, e la dilettante Virginia Elena Carta, entrata nel field grazie allo strepitoso successo ottenuto a maggio nel NCAA Womens Medal Championship, saranno sul tee di partenza del Marathon Classic (14-17 luglio), torneo del LPGA Tour che avrà luogo sul tracciato dell’Highland Meadows Golf Club, a Sylvania nell’Ohio.
Vi prendono parte Brittany Lang, che ha appena conquistato il suo primo major (US Womens Open), e tre grandi deluse di quel torneo: la svedese Anna Nordqvist, sconfitta nel play off, la neozelandese Lydia Ko, numero uno mondiale e messa fuori gioco nel giro finale, e la canadese Brooke M. Henderson, numero due, autrice di una prova piuttosto opaca.
Dunque tanta voglia di rivincita, ma anche parecchie concorrenti in grado dar loro un’altra delusione quali Stacy Lewis, Paula Creamer e Michelle Wie, le coreane Chella Choi, campionessa uscente, e Eun-Hee Ji e la giapponese Haru Nomura. La Molinaro proverà a confermare i progressi evidenziati nelle ultime uscite, mentre Virginia Elena Carta ha una ottima occasione per fare esperienza tra le proettes. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.
Lo svedese Henrik Stenson ha vinto con 264 colpi (68 65 68 63), venti sotto par punteggio record assoluto, l’Open Championship, il terzo major stagionale svoltosi sul tracciato del Royal Troon GC (par 71), a Troon in Scozia. Dopo uno dei duelli più belli nella storia del torneo, in cui entrambi i contendenti hanno espresso un golf stellare, Stenson, primo svedese a imporsi in un major, ha superato Phil Mickelson (267 - 63 69 70 65, -17). Si è classificato al 36° posto con 287 (69 71 73 74, +3) Francesco Molinari.
La giornata finale è vissuta sul testa a testa dei due grandi protagonisti, mentre per gli altri c’è stata solo lotta per la terza posizione acquisita, con distacco notevole, da J.B. Holmes (278, -6) davanti a Steve Stricker (279, -5). Con una impennata di classe il nordirlandese Rory McIlroy è salito con 280 (-4) al quinto posto, che magari non lo avrà ugualmente soddisfatto, insieme allo spagnolo Sergio Garcia e all’inglese Tyrrell Hatton. Al nono con 282 (-2) Dustin Johnson e al 12° con 283 (-1) Zach Johnson, campione uscente.
Mancati protagonisti e piuttosto deludenti l’australiano Jason Day, numero uno mondiale, 22° con 285 (+1) alla pari con l’inglese Justin Rose e con il thailandese Thongchai Jaidee, e Jordan Spieth, numero tre del world ranking, 30° con 286 (+2). E lo stesso si deve dire di Bubba Watson e di Rafael Cabrera Bello, 39.i con 288 (+4), dell’australiano Adam Scott e dell’inglese Luke Donald, 43.i con 289 (+5), dell’altro inglese Danny Willett, vincitore del Masters, 53° con 291 (+7), e del nordirlandese Graeme McDowell, 63° con 294 (+10).
Henrik Stenson, 40enne di Guthenburg, ha impreziosito con il major, che mancava, il suo palmares comprendente nove titoli nell’European Tour, tre nel PGA Tour, uno nel Sunshine Tour e uno nel WGC e ha ricevuto un assegno di 1.363.834 euro su un montepremi di 8.500.000 euro. Ha strappato il record del punteggio più basso a Tiger Woods, che l’aveva stabilito a St. Andrews nel 2000 con "meno 19" (269 colpi).
Lo svedese, avanti di un colpo al via del giro finale, è stato subito raggiunto da Phil Mickelson e a quel punto si è andati avanti a suon di giocate spettacolari con alterne fortune. La decisione tra la buca 14 e la 16 quando Stenson, che ha imbucato parecchi putt lunghi, ha preso due colpi di margine con tre birdie di fila, a cui Mickelson ne ha opposto solo uno. Un altro birdie a chiudere dello svedese ha portato il divario a tre colpi.
Per esprimere il livello espresso da entrambi anche i numeri: Stenson ha segnato 63 (-8) colpi con dieci birdie e due bogey. Mickelson ha risposto con un 65 (-6) con un eagle, quattro birdie e senza bogey che non è bastato per tornare al successo dopo tre anni e nella stessa gara che al momento ha fissato nel 2013 a 42 i titoli acquisiti (con cinque major).
Francesco Molinari, dopo due buoni giri iniziali, ha perso smalto e terreno. Ha concluso con un 74 (+3) determinato da due bogey e da un doppio bogey nelle ultime sette buche dopo un birdie sulle prime undici.
Sono usciti al taglio, caduto a 146 (+4), Matteo Manassero, 89° con 148 (70 78, +6), e il dilettante Stefano Mazzoli, 143° con 154 (76 78, +12).
TERZO GIRO - Lo svedese Henrik Stenson (201 - 68 65 68, -12) ha sorpassato Phil Mickelson (202 - 63 69 70, -11) nel terzo giro dell’Open Championship, il major in svolgimento sul percorso del Royal Troon GC (par 71), a Troon in Scozia, in cui i due hanno giocato insieme esprimendo il meglio del loro repertorio. Francesco Molinari, unico azzurro rimasto in gara, occupa la 18ª posizione con 213 colpi (69 71 73, par).
ll testa a testa tra Mickelson e Stenson, che ha caratterizzato il turno, sarà certamente la chiave di lettura anche del quarto, perché i due hanno un vantaggio sugli inseguitori praticamente incolmabile. Bill Haas (207, -6), terzo, è a sei colpi, e hanno distacchi maggiori l’inglese Andrew Johnson (208, -5) e J.B. Holmes (209, -4) che seguono. Al nono posto con 211 (-1) lo spagnolo Sergio Garcia e il sudafricano Charl Schwartzel e al 13° con 212 (-1) Zach Johnson, campione uscente, e Dustin Johnson, numero due mondiale, che dopo aver acquisito l’US Open, secondo major stagionale, sperava di portarsi via anche il terzo.
Francesco Molinari ha la bella compagnia del tedesco Martin Kaymer, del nordirlandese Rory McIlroy, numero quattro del world ranking, e dello spagnolo Miguel Angel Jimenez, e ha recuperato posizioni, anche se la sua prova non potrà evocare aggettivi importanti, l’australiano Jason Day, leader mondiale, 25° con 214 (+1), alla pari con il thailandese Thongchai Jaidee e con l’iberico Rafael Cabrera Bello. I fans di casa si attendevano di più da Justin Rose, 34° con 215 (+2), e da Luke Donald, 43° con 217 (+4), e non trarranno responsi positivi neanche Jordan Spieth, numero tre al mondo, Bubba Watson, l’australiano Adam Scott e il nordirlandese Graeme McDowell, 50.i con 218 (+5), e soprattutto l’inglese Danny Willett, vincitore del Masters, 65° con 220 (+7).
Henrik Stenson ha sopravanzato Phil Mickelson alla penultima buca quando un suo birdie si è combinato con un bogey dello statunitense, che ha concluso in (70, -1) con tre birdie e due bogey. Per Stenson 68 (-3) con cinque birdie e due bogey.
Francesco Molinari ha girato in 73 (+2) colpi, lo score più alto sui tre giri, perdendo tre posizioni. Ha iniziato con la sequenza bogey-birdie, poi ha incontrato altri due bogey che hanno fissato lo score, costretto più alla difensiva che all’attacco dalle condizioni di gioco piuttosto difficili.
Sono usciti al taglio, caduto a 146 (+4), Matteo Manassero, 89° con 148 (70 78, +6), e il dilettante Stefano Mazzoli, 143° con 154 (76 78, +12). Il montepremi è di 8.500.000 euro con prima moneta di 1.363.834.
SECONDO GIRO - Phil Mickelson ha mantenuto il comando con 132 (63 69, -10) colpi dell’Open Championship, il terzo major stagionale in svolgimento sul percorso del Royal Troon GC (par 71), a Troon in Scozia, dove Francesco Molinari è al 15° posto con 140 (69 71, -2) e sono usciti al taglio Matteo Manassero, 89° con 148 (70 78, +6), e il dilettante Stefano Mazzoli, 143° con 154 (76 78, +12).
In una giornata in cui i giocatori partiti nel pomeriggio sono stati penalizzati dalle condizioni meteo avverse hanno tenuto ancora banco gli statunitensi, ma ad inseguire Mickelson ora è lo svedese Henrik Stenson (133, -9). In terza posizione con 135 (-7) Keegan Bradley, insieme al danese Soren Kjeldsen, in quinta con 137 (-5) Zach Johnson, campione uscente, e in sesta con 138 (-4) altri due americani, Tony Finau e Bill Haas, agganciati dallo spagnolo Sergio Garcia e dal sudafricano Charl Schwartzel, che hanno rilanciato le loro ambizioni. Nel gruppetto anche l’inglese Andrew Johnston.
Il tedesco Martin Kaymer e lo spagnolo Rafael Cabrera Bello sono 11.i con 139 (-3), e Dustin Johnson, numero due mondiale, e il nordirlandese Rory McIlroy, numero quattro, che si è adeguatamente disimpegnato tra vento e pioggia (71, par), hanno lo stesso score di Molinari. Si sono ben difesi Rickie Fowler, 22° con 141 (-1), e l’australiano Adam Scott, 27° con 142 (par), mentre è stata sofferenza per l’australiano Jason Day, numero uno del World Ranking, 41° con 143 (+1), per l’inglese Justin Rose, 59° con 145 (+3) e soprattutto per Jordan Spieth, numero tre, per Bubba Watson, per l’inglese Danny Willett e per il nordirlandese Graeme McDowell, 68.i con 146 (+2), che hanno evitato il taglio con l’ultimo punteggio utile.
Non sono entrati tra gli 81 ammessi ai due giri finali: il sudafricano Ernie Els, 82° con 147 (+5), il fijiano Vijay Singh, 89° come Manassero, il giapponese Hideki Matsuyama, 110° con 150 (+8), l’inglese Paul Casey, 123° con 151 (+9), il sudafricano Louis Oosthuizen, 143° con 154 (+12), e autore di una "hole in one" nel primo turno (buca 14, par 3 di 163 metri), e il neozelandese Danny Lee, 147° con 155 (+13).
Phil Mickelson ha rallentato con un parziale di 69 (-2), nato da quattro birdie e da due bogey, gli unici al momento, e ha giocato anche un po’ meno bene, comunque è stato ugualmente efficace. Henrik Stenson ha recuperato dodici posizioni con un 65 (-6) nato da sette birdie e da un bogey. Francesco Molinari ha marciato in par (71, tre birdie e altrettanti bogey), con una buona partenza e difficoltà nelle ultime dieci buche. Un birdie in avvio sembrava una bella premessa per Matteo Manassero, ma subito la strada si è fatta in salita con tre bogey prima del giro di boa e con altri tre bogey e un doppio bogey nel rientro (78, +7).
Stefano Mazzoli doveva solo trarre profitto per la sua futura carriera dall’opportunità di potersi cimentare tra i migliori del mondo e, in tale ottica, l’obiettivo è stato centrato. Per lui un 78 a chiudere con tre birdie, quattro bogey e tre doppi bogey.Il montepremi è di 8.500.000 euro con prima moneta di 1.363.834.
PRIMO GIRO - Sinfonia statunitense nel giro d’apertura dell’Open Championship, il terzo major stagionale in svolgimento sul percorso del Royal Troon GC (par 71), a Troon in Scozia dove comanda Phil Mickelson con un ottimo 63 (-8) e con altri suoi otto connazionali nei primi undici. Occupa il 22° posto con (69, -2) Francesco Molinari, è al 35° con 70 (-1) Matteo Manassero e al 134° con 76 (+5) il dilettante Stefano Mazzoli.
Mickelson ha alle sue spalle Patrick Reed e il tedesco Martin Kaymer (66, -5), che sta cercando di opporsi agli americani, quindi Justin Thomas, Steve Stricker, Billy Horschel, Tony Finau, Keegan Bradley, e Zack Johnson, campione uscente, affiancati dal danese Soren Kieldsen e dall’inglese Andy Sullivan, quarti con 67 (-4).
Dei primi dieci della classifica mondiale lo svedese Henrik Stenson, 12° con 68 (-3), il nordirlandese Rory McIlroy, l’australiano Adam Scott e Rickie Fowler, stesso score di Molinari, hanno limitato i danni. Per gli altri la strada è già in salita, in particolare per l’australiano Jason Day, numero uno, 94° con 73 (+2) e per il quale di profila lo spettro del taglio. Stanno un po’ meglio il sudafricano Branden Grace e Bubba Watson, 35.i come Manassero, Dustin Johnson, numero due del World Ranking, Jordan Spieth, numero tre, e l’inglese Danny Willett, vincitore dell’ultimo Masters, 51.i con 71 (par).
La giornata praticamente senza vento ha in qualche maniera favorito i giocatori d’oltre Oceano e Phil Mickelson, vincitore del torneo nel 2013, ultimo dei suoi 42 titoli, si è espresso con brani di alta classe tradotti in otto birdie, senza bogey. Matteo Manassero ha guadagnato tre colpi al campo con la sequenza eagle-birdie (6ª e 7ª), ma nelle successive quattro buche è andato due sopra par con un doppio bogey e un triplo bogey. Ottimo, però, il recupero con tre birdie consecutivi nel finale. Francesco Molinari è partito con un doppio bogey, poi ha rimediato con cinque birdie contro un bogey. L’amateur Stefano Mazzoli, che sta facendo un’ottima esperienza per il suo futuro, ha segnato tre birdie, tre bogey, un doppio bogey e un triplo bogey.
Il montepremi è di 8.500.000 euro con prima moneta di 1.363.834.
Buca in uno - Il sudafricano Louis Oosthuizen (51°) ha realizzato una "hole in one" centrando direttamente dal tee la buca 14, par 3 di 163 metri. E’ la sua seconda prodezza quest’anno in un major: infatti aveva ottenuto un’ace nell’ultimo giro del Masters (buca 16, par 3, yards 181))
LA VIGILIA - Francesco Molinari, Matteo Manassero e il dilettante Stefano Mazzoli sono nel prestigioso field del 145° Open Championship (14-17 luglio), il terzo major stagionale, il più longevo nella storia del golf che ha attraversato tre secoli, in programma sul percorso del Royal Troon GC, a Troon in Scozia. In campo i primi dieci giocatori della classifica mondiale con il numero 2, Dustin Johnson, vincitore del precedente major, l’US Open, che in questa occasione riceve maggior credito nelle considerazioni della vigilia, rispetto all’australiano Jason Day, numero uno.
Naturalmente con tanta classe in campo avventurarsi in previsioni è arte piuttosto difficile, perché comunque possono compiere qualsiasi impresa gli altri otto che seguono nel world ranking, anche se non tutti al top: Jordan Spieth, il nordirlandese Rory McIlroy, Bubba Watson, lo svedese Henrik Stenson, Rickie Fowler, l’australiano Adam Scott, l’inglese Danny Willett, che ha al suo attivo il Masters, primo major dell’anno, e il sudafricano Branden Grace.
Quanto a condizione di forma suscitano perplessità Jason Day e Jordan Spieth, per i cedimenti accusati negli ultimi tempi assolutamente inusuali per loro. Forse è più in difficoltà Spieth, lontano alle performances che nel 2015 lo portarono ad acquisire due major. Nemmeno Rory McIlroy convince molto, ma quando parliamo di questi campioni è abbastanza normale che poi sul campo si racconti tutta un’altra storia.
I magnifici dieci non saranno i soli protagonisti, perché ci sono tanti altri in grado di contrastarli e tra costoro figurano anche Francesco Molinari, splendido nell’Open de France (2°), e Matteo Manassero, che si è guadagnato l’ingresso nel field allo Scottish Open (3°), dove si è espresso ai livelli che l’avevano portato a vittorie di gran peso. Ha le qualità per difendere il titolo Zach Johnson, e possono mirare all’alta classifica gli altri sui connazionali statunitensi: Phil Mickelson, che è arrivato con una settimana d’anticipo per fare rodaggio in Scozia e che ha ottenuto l’ultimo dei sui 42 titoli proprio in questo torneo (2013), Patrick Reed, Keegan Bradley e Jim Furyk. Tra gli europei sono attesi alla prova il tedesco Martin Kaymer, gli inglesi Justin Rose e Luke Donald, gli spagnoli Sergio Garcia e Rafael Cabrera Bello, quest’ultimo salito notevolmente di tono nell’ultimo anno, e il nordirlandese Graeme McDowell. Hanno chances anche i sudafricani Louis Oosthuizen e Charl Schwartzel, il giapponese Hideki Matsuyama e il thailandese Thongchai Jaidee. Non potranno probabilmente puntare al podio, ma daranno un tangibile contributo allo spettacolo, l’iberico Miguel Angel Jimenez, il sudafricano Ernie Els e l’irlandese Padraig Harrington.
Matteo Manassero disputa il secondo major stagionale, dopo l’US Open (46°) e per la sesta volta l’Open Championship dove la sua miglior prestazione è datata 2009 con il 13° posto nello status di dilettante. Francesco Molinari, che sta riavvicinandosi sensibilmente alle prime 50 posizioni della classifica mondiale (attualmente 56°), è al primo major dell’anno. Sarà al via per la nona volta, l’ottava di fila all’Open dove ha fornito tre belle prestazioni nel 2013 (9°), nel 2009 (13°) e nel 2014 (15°).
Stefano Mazzoli, vent’anni a dicembre e tesserato per il GC Monticello, ha ottenuto il posto nel field per aver vinto il Campionato Europeo Individuale. Segue le orme di Edoardo Molinari e Manassero, gli ultimi due azzurri ad aver partecipato alla gara da amateur. Ha già fatto molto per arrivarci e dovrà cercare soltanto di acquisire esperienza in una occasione molto rara per un dilettante di poter essere insieme a tanti grandi del golf.
Matteo Manassero partirà alle 10,20, ora locale, insieme all’americano Russell Henley e al giapponese Shugo Imahira. Alle 12,09 sarà la volta di Stefano Mazzoli con gli statunitensi John Daly e Ben Curtis, entrambi past winner del major, e Francesco Molinari prenderà il via alle ore 12,20 insieme all’americano Kevin Kisner e al coreano K.T. Kim
Il montepremi è di 8.500.000 euro con prima moneta di 1.363.834.
IL TORNEO SU SKY - L’Open Championship andrà in onda in diretta, in esclusiva e in alta definizione su Sky, canale Sky Sport 2 HD, con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 14 luglio e venerdì 15, dalle ore dalle 9.30 alle ore 21; sabato 16, dalle ore 11 alle ore 20,30; domenica 17, dalle ore 10 alle ore 20. Commento di Silvio Grappasonni, Nicola Pomponi, Donato Di Ponziano, Massimo Scarpa, Roberto Zappa e Alessandro Lupi.
Francesco Molinari non parteciperà ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. Al suo posto andrà Matteo Manassero, che è subentrato come prima riserva secondo il ranking olimpico stilato dall’International Golf Federation (IGF). Molinari ha spiegato le motivazioni della sua decisione (findamentale la paura per la zika) in un incontro con la stampa al Royal Troon GC, a Troon in Scozia, dove è impegnato per l’Open Championship, terzo major stagionale.
Matteo Manassero sarà dunque il quarto azzurro qualificato per Rio 2016 dopo Nino Bertasio, Giulia Molinaro e Giulia Sergas. Decisivo per Manassero il terzo posto della settimana scorsa nello Scottish Open, che gli ha permesso di scalare numerose posizioni nel ranking olimpico oltre a garantirsi l’accesso all’Open Championship.
MATTEO MANASSERO
Matteo Manassero è nato a Negrar (VR) il 19 aprile del 1993. Dopo aver conquistato alcuni titoli italiani, il primo all’età di dieci anni (tricolore Baby), è venuto prepotentemente alla ribalta nel 2009 vincendo Amateur Championship, un major per dilettanti disputato in Inghilterra e che mai era stato appannaggio di un sedicenne, primo di una lunga serie di record legati alla sua precocità. Il titolo gli ha dato l’opportunità di partecipare a un major, l’Open Championship, dove si è reso autore di una grande prestazione classificandosi 13° e conquistando la ‘silver medal’ riservata al miglior dilettante.
Nel 2010, sempre da amateur, ha disputato un altro major, il Masters, terminando 36° e divenendo il più giovane giocatore a prendere parte alla manifestazione (16 anni, 11 mesi, 21 giorni) e a superare il taglio. Ha poi fatto meglio nel 2013 il 14enne cinese Tianlang Guan.
E’ passato pro un mese dopo, a maggio, in occasione del BMW Italian Open (29°). Nella nuova categoria si è posto subito l’obiettivo di conquistare la ‘carta’ per l’European Tour avendo solamente la possibilità di giocare sette gare a invito. Ebbene lo ha centrato alla sesta e successivamente, a ottobre, ha colto il primo successo nel Castello Masters Costa Azahar, risultando il più giovane vincitore sul circuito a 17 anni e 188 giorni. Nell’occasione è entrato ufficialmente nell’European Tour e anche in questo caso con un primato tolto al compianto grandissimo campione spagnolo Severiano Ballesteros, membro nel 1974 all’età di 17 anni e 200 giorni. Sono seguite tre splendide stagioni in cui ha siglato un titolo in ciascuna di esse: Maybank Malaysian Open (2011), Barclays Singapore Open (2012) e BMW PGA Championship (2013) insieme a tanti piazzamenti di rilievo. Il successo nel BMW PGA Championship, in un torneo che viene equiparato a un major, è stato accompagnato ancora da un record: nessuno infatti, era mai riuscito a vincerlo alla sua età, appena 20 anni e 37 giorni. Nelle ultime due stagioni ha accusato una flessione, ma ora sta tornando alla ribalta e ne è testimonianza l’ottimo terzo posto nello Scottish Open.
Il 73° Open d’Italia, il primo dopo l’assegnazione della Ryder Cup 2022, si annuncia con tante novità che ne garantiranno l’alto profilo tecnico e qualitativo e che riguardano il montepremi, la partecipazione di giocatori di alto livello, e tutta una serie di attività, dedicate al pubblico, sia di appassionati che di neofiti, atte a coinvolgere famiglie e giovanissimi. Sarà un evento di grande impatto mediatico e promozionale e non è difficile prevedere un successo superiore a quello dello scorso anno nel quale le presenze furono cinquantamila.
Dopo la fortunata edizione 2015 si tornerà nuovamente al Golf Club Milano, nello splendido scenario del Parco di Monza. L’Open si svolgerà da giovedì 15 settembre a domenica 18, anticipato mercoledì 14 dalla tradizionale pro am.
La manifestazione sarà presentata nel corso di una conferenza stampa il 5 settembre alle ore 11,30 nella Villa Reale a Monza.
Il montepremi raddoppia - Il montepremi salirà da 1.500.000 euro a tre milioni di euro, con prima moneta di 500.000 euro, che già colloca la gara nella fascia medio alta dei tornei dell’European Tour. Dal prossimo anno saranno in palio sette milioni di euro e l’Open si posizionerà nella fascia superiore. Nel quadro del progetto Ryder Cup 2022 l’Open d’Italia manterrà tale montepremi fino al 2027.
Un field di alto profilo - A distanza di circa due mesi il field non è ancora completo, ma hanno già dato la loro adesione giocatori importanti non solo nel panorama europeo, che si confronteranno con tutti i migliori azzurri.
L’inglese Danny Willett, leader della money list dell’European Tour, è diventato una star internazionale lo scorso aprile quando si è imposto nel Masters, primo major stagionale e sarà un valore aggiunto per l’avvenimento, perché non è mai facile avere sul tee di partenza il Masters champion nello stesso anno in cui acquisisce il titolo.
Tornerà il tedesco Martin Kaymer, che di major ne ha firmati due. Nel 2015 arrivò a un passo dal successo, ma fu costretto a lasciar strada nel playoff allo svedese Rikard Karlberg, che si riproporrà con la speranza di un bis. Hanno dato la loro adesione anche gli spagnoli Miguel Angel Jimenez e Rafael Cabrera Bello, numero tre dell’ordine di merito, l’inglese Lee Westwood, l’estroso belga Nicolas Colsaerts e l’emergente coreano Byeong Hun An.
In casa azzurra Matteo Manassero, Francesco Molinari, Edoardo Molinari, Renato Paratore e Nino Bertasio hanno le carte in regola per disputare un Open d’avanguardia e magari anche di riportare a casa un titolo che manca dal 2006, quando s’impose Francesco Molinari. Ci saranno però altri italiani in grado di dare soddisfazione come Alessandro Tadini, Lorenzo Gagli, Marco Crespi, Francesco Laporta e Nicolò Ravano, per citarne alcuni.
Non solo golf - Non sarà solo golf, perché il Comitato Organizzatore, di cui è presidente Alessandro Rogato e direttore Barbara Zonchello, ha saputo ben interpretare la voglia di novità allestendo uno spettacolo nello spettacolo dedicato in particolar modo a famiglie e giovanissimi. Luogo di ritrovo per la vita fuori dal campo è il Villaggio Commerciale, con le sue ampie aree.
Tra le varie iniziative il "Family Open", con i genitori che potranno lasciare i loro figli in un’area attrezzata con personale qualificato e con istruttori del CONI. Servizio di baby sitter per i più piccini. Ventisette ragazzi dai 6 ai 14 anni prenderanno parte a una pro am loro riservata, sulle terze nove buche del percorso, insieme ai pro dell’European Tour e ad alcuni dilettanti azzurri.
I neofiti potranno avvicinarsi al golf in quattro apposite postazioni sotto la guida di maestri PGAI, mentre al Demo Days si potranno provare le nuove attrezzature di tutte le case produttrici. Al Villaggio dello Sport CONI, con stand di altre federazioni, bambini e adulti avranno l’opportunità di avvicinarsi alle diverse discipline.
Saranno riproposti gli Special Events, in cui gli spettatori verranno a contatto diretto con i loro beniamini interagendo con loro, mentre nel corso del torneo alcune iniziative saranno tese alla raccolta di fondi per il progetto scuola di ActionAid, Charity partner dell’Open d’Italia.
Nel Villaggio Commerciale il pubblico potrà usufruire di diverse realtà di Street Food e due aree ristoro saranno lungo il percorso. Il servizio di catering sarà a cura di "Da Vittorio", ristorante di Bergamo, Tre Stelle Michelin.
Ingresso gratuito - Il 73° Open d’Italia, fiore all’occhiello dell’Italian Pro Tour, si disputerà sulla distanza di 72 buche. Il taglio dopo 36 promuoverà agli ultimi due giri i primi 65 classificati dei 156 partenti, i pari merito al 65° posto e i dilettanti che rientreranno nel punteggio di ammissione.
Ingresso libero per il pubblico. Saranno inoltre a disposizione delle navette gratuite che partiranno per il campo dal centro di Milano, con ritorno la sera. Chi userà mezzi propri potrà lasciarli nei parcheggi all’interno dell’Autodromo.
Il percorso - Il Golf Club Milano ospiterà la gara per l’ottava volta, seconda consecutiva. Nel 2015 il tracciato, sul quale erano stati effettuati dei lavori compreso il rifacimento del green della buca 10, ha avuto elogi incondizionati da parte di tutti i partecipanti. Quest’anno è stata effettuata una nuova importante modifica: sono stati uniti i tee delle buche 12 e 18, che hanno permesso di aumentare la lunghezza di entrambe.
Accrediti Stampa – I giornalisti, fotografi e operatori che desiderano accreditarsi per il 73° Open d’Italia sono invitati a compilare il form d’iscrizione presente nel sito
www.openditaliagolf.eu nella sezione "area stampa". Le richieste di accredito dovranno pervenire entro domenica 11 settembre.
Web e Social Network – Tutte le informazioni relative al 73° Open d’Italia sono disponibili sul sito www.openditaliagolf.eu. Inoltre, sui profili facebook, twitter e instagram dell’Open d’Italia e della Federazione Italiana Golf news, aggiornamenti e curiosità scandiranno il countdown verso la massima manifestazione italiana.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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