Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

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Via al Castello Tolcinasco Open

La Pro Am Castello Tolcinasco Open, vinta dal team di Nunzio Lombardi insieme ai dilettanti Stefano Solarino, Chanhee Kim e Andrea Cavallaro con 28 colpi sotto par, ha fatto da prologo al Castello Tolcinasco Open (24-26 agosto), torneo in calendario nell’Alps Tour e nell’Italian Pro Tour e sesto evento del Progetto Ryder Cup 2022, che inizia sul tracciato del Golf Club Castello Tolcinasco a Pieve Emanuele (MI). Al via 138 concorrenti, compresi 71 italiani, dei quali 17 dilettanti, che competeranno sulla distanza di 54 buche per un montepremi di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro. Ingresso gratuito per il pubblico.

Nella Pro Am secondo posto con "meno 27" per Enrico Di Nitto, con Celso Lombardini, Stefano Cazzetta, Gianni Piva, al terzo, stesso score, il francese Thomas Elissalde con Carlo Ferrarini, Paul Bourne, Alain Barguirdjian, quindi con "-26" Aron Zemmer con Giovanni Broglio, Cesare Fogliazza, Pierangelo Venturelli, e con "-25" Andrea Bolognesi con l’ex calciatore Alessio Tacchinardi, Jacopo Randi Passanti, Andrea Balestra. L’Italian Pro Tour è supportato per tutta la stagione da qualificati sponsor quali Konica Minolta, Franco Bosi Argenti, Frosecchi e Legea. Charity partner: ActionAid. Media partner: Sky Sport. Il torneo, inoltre, ha il sostegno di Eurogolf Course e Billo.

Il field di ottima qualità - Sarà sicuramente un torneo di alto livello tecnico per la presenza di quasi tutti i migliori giocatori del circuito compresi i primi nove dell’ordine di merito, con l’esclusione dell’inglese Matt Wallace, leader della money list, che dopo aver vinto cinque tornei di fila, record assoluto, ora gioca nei tour superiori.

In un contesto in cui vi sono tanti pretendenti al successo con le qualità per ottenerlo, sono un gradino più in alto Stefano Pitoni, due titoli stagione, Enrico Di Nitto, quasi sempre tra i top ten, Federico Maccario e Aron Zemmer e giocatori esperti quali Gregory Molteni e Andrea Perrino e anche Niccolò Quintarelli, che frequenta il Challenge Tour. Tra gli stranieri da seguire i francesi Franck Daux (due vittorie quest’anno), Leo Lespinasse e Victor Perez (una ciascuno), e Fabien Marty, gli spagnoli Daniel Berna e David Morago, l’austriaco Robin Goger, gli inglesi Andrew Cooley e Tom Shadbolt. Per i dilettanti un’occasione per fare esperienza, ma alcuni possono ben disimpegnarsi come Jacopo Vecchi Fossa (Modena), due vittorie in gare internazionali, Alberto Castagnara (Lignano), Jacopo Guasconi (Zoate) e Andrea Cavallaro, Paolo Gariboldi e Francesco Santoni, che conoscono benissimo il percorso del proprio club.

Percorso impegnativo - Il Golf Club Castello Tolcinasco, inaugurato nel 1993, dispone di 27 buche che, combinate tra di loro, possono originare tre diversi percorsi da campionato. Il grande Arnold Palmer, nel progettarle, ha inteso creare tracciati in grado di rispondere alle esigenze di qualsiasi golfista indipendentemente dall’handicap. Suggestivo e praticamente unico l’ambiente con le buche che si dipanano attorno a un imponente Castello del XVI secolo e alla sua antica corte, A disposizione anche nove buche executive.

Web e social network - Tutte le informazioni riguardanti il Castello Tolcinasco Open sono consultabili dal sito

 

www.italianprotour.com. Inoltre, i profili facebook, twitter e instagram daranno aggiornamenti sul torneo con news, foto e video, quest’ultimi visibili anche dal canale YouTube "FederazioneGolf".

 

 

La Pro Am Castello Tolcinasco Open anticipa domani, martedì 23 agosto, il Castello Tolcinasco Open, gara in calendario nell’Alps Tour e con cui riprende il suo cammino, dopo la pausa estiva, l’Italian Pro Tour per un finale di stagione ricco di grandi tornei. Fiore all’occhiello del circuito il 73° Open d’Italia, in programma al GC Milano (15-18 settembre) con tre milioni di euro di montepremi.

Il Castello Tolcinasco Open (24-26 agosto) riporta il grande golf internazionale nel club di Pieve Emanuele (MI) dopo cinque edizioni dell’Open d’Italia (2004-2008), una nel 2006 vinta da Francesco Molinari.

La Pro Am - Saranno 21 i team formati da un professionista e da tre dilettanti che daranno vita alla Pro Am Castello Tolcinasco Open. Partenza alle ore 12 shotgun, ossia con le squadre che inizieranno simultaneamente da ogni buca del campo. Formula "par is your friend, use your pro", ossia per la classifica saranno conteggiati solo, birdie, eagles ed eventuali albatross, mentre ciascun amateur potrà chiedere al professionista di tirare un colpo per suo conto (una sola volta durante le 18 buche)

Field di qualità - Il torneo, sesto evento del Progetto Ryder Cup 2022, ha richiamato i migliori protagonisti dell’Alps Tour, compresi nove giocatori tra i top ten dell’ordine di merito e quasi tutti i vincitori stagionali. Si fanno preferire nelle previsioni della vigilia i francesi Franck Daux (due vittorie), Leo Lespinasse e Victor Perez (una ciascuno), lo spagnolo David Morago, l’austriaco Robin Goger e l’inglese Andrew Cooley. Tra gli italiani stanno attraversando un buon momento Stefano Pitoni (due titoli), Enrico Di Nitto, quasi sempre tra i top ten, Federico Maccario e Aron Zemmer, tutti in predicato di potersi assicurare una delle ‘carte’ per il Challenge Tour 2017, che spetteranno ai primi cinque classificati nella money list.

La gara si disputa sulla distanza di 54 buche con taglio dopo 36 che promuoverà all’ultimo turno i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro. Ingresso gratuito per il pubblico anche nel giorno della Pro Am.

Gli Sponsor – L’Italian Pro Tour è supportato per tutta la stagione da qualificati sponsor quali Konica Minolta, Franco Bosi Argenti, Frosecchi e Legea. Charity partner: ActionAid. Media partner: Sky Sport. Il torneo, inoltre, ha il sostegno di Eurogolf Course e Billo.

Progetto contro il fumo – Il Comitato Organizzatore Open Professionistici di Golf, coordinato da Alessandro Rogato (Presidente) e Barbara Zonchello (Direttore) aderisce al progetto "contro il fumo" lanciato dall’Alps Tour. Durante il torneo sarà quindi vietato fumare (comprese sigarette elettroniche e tabacco) sul percorso e nelle aree del driving range, del putting green e del chipping green.

Il percorso - Inaugurato nel 1993, il club dispone di 27 buche (che originano tre percorsi da campionato) e di nove buche executive. I tracciati si sviluppano intorno a un imponente Castello del XVI secolo e alla sua antica corte, che danno al circolo un’impronta inconfondibile. Progettate da Arnold Palmer, uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi, le buche garantiscono un gioco interessante a golfisti di qualsiasi handicap, ma nel contempo sono un ottimo test per i professionisti.

Web e social network - Tutte le informazioni riguardanti il Castello Tolcinasco Open sono consultabili dal sito www.italianprotour.com. Inoltre, i profili facebook, twitter e instagram daranno aggiornamenti sul torneo con news, foto e video, quest’ultimi visibili anche dal canale YouTube "FederazioneGolf".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LETAS: Wessberg in rimonta, Avanzo 35ª

Stefania Avanzo 35ª con 219 colpi (74 71 74, +3), Elisabetta Bertini 42ª con 221 (74 71 76, +5) e Lucrezia Colombotto Rosso 44ª con 222 (76 71 75, +6) nel Ladies Norwegian Open (LET Access) vinto da Linda Wessberg con 203 (69 70 64, -13).

La svedese, giocatrice del Ladies European Tour dove vanta tre titoli, ha partecipato alla gara per tenersi in allenamento e con un 64 (-8) finale ha avuto ragione della connazionale Jenny Haglund (206, -10) e dell’inglese Charlotte Thompson (208, -8). Al quarto posto con 209 (-7) l’austriaca Nina Muehl e al quinto con 211 (-5) Tonje Daffinrud.

 

SECONDO GIRO - Hanno superato il taglio le tre italiane in gara nel Ladies Norwegian Open (LET Access): Elisabetta Bertini (74 71) e Stefania Avanzo (74 71), 31.e con 145 (+1), e la dilettante Lurezia Colombotto Rosso, 42ª con 147 (76 71, +3).

Sul percorso dello Skjeberg Golf Club (par 72), a Borgenhaugen in Norvegia, si sono portate in vetta con 134 (-10) colpi, e presumibilmente si contenderanno tra di loro il titolo, l’inglese Charlotte Thompson (67 67) e l’austriaca Nina Muehl (69 65), che hanno lasciato a cinque colpi la svedese Linda Wessberg, la francese Alexandra Bonetti e l’amateur spagnola Silvia Bañon. Ha ceduto la dilettante svedese Elin Esborn, da leader a sesta con 140 (-4). Non ha preso parte al torneo Sophie Sandolo, che era tra le iscritte. Il montepremi è di 50.000 euro.

PRIMO GIRO -  La dilettante svedese Elin Esborn è al vertice con 65 (-7) colpi nel Ladies Norwegian Open allo Skjeberg Golf Club (par 72) di Borgenhaugen in Norvegia, torneo del LET Access, secondo circuito femminile europeo dove spesso le amateur hanno ragione delle proettes. A due colpi l’inglese Charlotte Thompson (67, -5), in bella evidenza ma non vincente nelle ultime apparizioni, e a tre le francesi Astrid Vayson de Pradenne e Alexandra Bonetti (68, -4).

Sono a metà classifica Stefania Avanzo ed Elisabetta Bertini, 40.e con 74 (+2) colpi, e si trova al 65° con 76 (+4), la dilettante azzurra Lucrezia Colombotto Rosso.

Non ha preso parte al torneo Sophie Sandolo, che era tra le iscritte. Il montepremi è di 50.000 euro.

LA VIGILIA - Ancora una escursione nel LET Access per Sophie Sandolo, che in un periodo di stasi del Ladies European Tour è salita in Norvegia per mantenersi in allenamento. Partecipa al Ladies Norwegian Open (18-20 agosto, 54 buche) allo Skjeberg Golf Club di Borgenhaugen con l’intento di riscattare l’uscita al taglio della scorsa settimana nel Drobak Open. Saranno in gara anche Elisabetta Bertini, Stefania Avanzo e la dilettante Lucrezia Colombotto Rosso, che è sul circuito praticamente da inizio stagione.

Tra le favorite  la svedese Emma Nilsson, le norvegesi Cecilie Lundgreen e Tonje Daffinrud, l’amateur spagnola Maria Parra, vincitrice due volte in stagione, e la connazionale Luna Sobron, anche lei dilettante e a segno quest’anno, la finlandese Sanna Nuutinen e la francese Marion Duvernay. Il montepremi è di 50.000 euro.

La classifica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Challenge: Dylan Frittelli ok, 16° Gagli

Il sudafricano Dylan Frittelli ha vinto con 268 colpi (71 65 66 66, -20) il Rolex Trophy, riservato a 42 concorrenti, quasi tutti i migliori del Challenge Tour, disputato sul percorso del Golf Club de Genève (par 72), a Ginevra in Svizzera. Ha concluso al 16° posto Lorenzo Gagli con 277 (70 70 68 69, -11), quindi al 31° Andrea Pavan con 284 (70 74 70 70, -4), e al 40° Alessandro Tadini con 299 (72 71 83 73, +11).

Dylan Frittelli, 26enne di Johannesburg, ha ottenuto il secondo titolo nel circuito, a distanza di tre anni dal primo, grazie a un 66 finale (-6, con un eagle, sei birdie, due bogey) con il quale ha messo in riga il neozelandese Ryan Fox e lo spagnolo Pep Angles (270, -18), il francese Romain Langasque (271, -17) e l’inglese Sam Walker (272, -16), vincitore la settimana scorsa del Finnish Challenge.

Lorenzo Gagli ha segnato 69 (-3) colpi con sei birdie e tre bogey, Andrea Pavan 70 (-2) con quattro birdie e due bogey e Alessandro Tadini 73 (+1) con quattro birdie e cinque bogey. Per Dylan Frittelli un assegno di 30.000 euro su un montepremi di 250.000 euro.

TERZO GIRO - Lorenzo Gagli, 11° con 208 colpi (70 70 68, -8), ha recuperato cinque posizioni nel  Rolex Trophy (Challenge Tour) sul percorso del Golf Club de Genève (par 72), a Ginevra in Svizzera. E’ passato a condurre lo spagnolo Pep Angles con 201 (66 68 67, -15), emerso dall’Alps Tour, che precede l’inglese Sam Walker e il sudafricano Dylan Frittelli (202, -14), il francese Romain Langasque, leader dell’ordine di merito e il neozelandese Ryan Fox (203, -13). Sostanzialmente stabile Andrea Pavan, 30° con 214 (70 74 70, -2), e cedimento di Alessandro Tadini, 40° con 226 (72 71 83, +10) dopo un 83 (+11).

Sette birdie e due bogey per il 67 (-5) di Pep Angles e cinque birdie e un bogey per il 68 (-4) di Lorenzo Gagli. Per Andrea Pavan 70 (-2) colpi con cinque birdie e tre bogey e per Alessandro Tadini, partito dalla buca 10,  due birdie e un bogey  in uscita e sei doppi bogey nel rientro. Il montepremi è di 250.000 euro dei quali 30.000 euro andranno al vincitore.

SECONDO GIRO - Il francese Romain Langasque (133 - 66 67, -11), leader dell’ordine di merito, e il tedesco Bernd Ritthammer (133 - 67 66) hanno raggiunto l’inglese Sam Walker (133 - 62 71), reduce dal successo della scorsa settimana nel Finnish Challenge, in vetta al Rolex Trophy (Challenge Tour). Su percorso del Golf Club de Genève (par 72), a Ginevra in Svizzera, dove competono solo 42 concorrenti, quasi tutti i primi della money list, Lorenzo Gagli è al 16° posto con 140 (70 70, -4), Alessandro Tadini al 30° con 143 (72 71, -1) e Andrea Pavan al 32° con 144 (70 74, par).

Il terzetto di testa è seguito a un colpo dal neozelandese Ryan Fox e dallo spagnolo Pep Angles (134, -10) e a tre dal francese Joel Stalter e dal sudafricano Dylan Frittelli (136, -8).

Lorenzo Gagli ha girato in 70 (.2) colpi con cinque birdie e tre bogey, Alessandro Tadini in 71 (-1) con due birdie e un bogey e Andrea Pavan in 74 (+2) con quattro birdie, altrettanti bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 250.000 euro dei quali 30.000 euro andranno al vincitore.

PRIMO GIRO - Lorenzo Gagli e Andrea Pavan sono al 12° posto con 70 (-2) colpi dopo il primo giro del Rolex Trophy, torneo del Challenge Tour che si sta svolgendo al Golf Club de Genève (par 72), a Ginevra in Svizzera, con la partecipazione di 42 concorrenti, quasi tutti i primi della money list. E’ al 31° con 72 (par) Alessandro Tadini.

In vetta alla classifica con 62 (-10 ) colpi  l’inglese Sam Walker, reduce dal successo della scorsa settimana nel Finnish Challenge, seguito a quattro colpi dallo spagnolo Pep Angles e del francese Romain Langasque (66,-6) .Il montepremi è di 250.000 euro dei quali 30.000 euro andranno al vincitore.

LA VIGILIA - Lorenzo Gagli, Andrea Pavan e Alessandro Tadini sono tra i 42 concorrenti ammessi al Rolex Trophy (17-20 agosto), torneo del Challenge Tour in programma al Golf Club de Genève, a Ginevra in Svizzera. Sono stati selezionati i migliori 37 della money list, a iniziare dal secondo, insieme ad altri cinque ammessi per invito tra i quali il francese Romain Langasque leader dello stesso ordine di merito.

Il transalpino sarà tra i favoriti insieme all’inglese Jordan L. Smith, allo svedese Alexander Bjork e ai tedeschi Bernd Ritthammer e Alexander Knappe, ma in realtà in un field così qualificato tutti possono giocarsi le loro chances. Tra gli italiani sta tornando in buona condizione Andrea Pavan che, sebbene ancora un po’ altalenante, ha ottenuto un bel settimo posto la scorsa settimana in Finlandia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Eurotour: Peterson una vera sorpresa

Renato Paratore (284 - 70 73 71 70, -4) ha ottenuto il 27° posto nel D+D REAL Czech Masters (European Tour) sul percorso dell’Albatross Golf Resort (par 72) a Praga, nella Repubblica Ceca.

Ha vinto a sorpresa lo statunitense Paul Peterson (273 - 72 70 64 67, -15) che nel giro finale ha sorpassato il belga Thomas Pieters (274, -14), leader dopo tre giri, campione uscente e quarto nella gara olimpica a Rio 2016. Reduce ai Giochi anche Nino Bertasio, 35° con 285 (72 71 69 73, -3), che ha perso qualche posizione nel finale, mentre ne ha guadagnate 25 Edoardo Molinari, 51° con 287 (70 73 75 69, -1). Più indietro Nicolò Ravano, 68° con 289 (73 72 73 71, +1).

Alle spalle dei due protagonisti della gara gli inglesi David Howell e Ryan Evans, terzi con 277 (-11), e Matthew Fitzpatrick, quinto con 278 (-10). Sesto con 279 (-9) l’americano David Lipsky.

Paul Peterson, 28 anni, ha fatto centro alla 23ª gara nel circuito con un 67 (-5) frutto di sette birdie e di due bogey. L’ultimo alla buca 18 con il quale ha contrato il tentativo in extremis di Thomas Pieters, che ha messo a segno sullo stesso green il terzo birdie  della giornata contro un bogey per il 70 (-2).

Anche per Renato Paratore 70 colpi con un eagle, tre birdie e tre bogey, per Nino Bertasio 73 (+1) con tre birdie e quattro bogey, per Edoardo Molinari 69 (-3) con un eagle, cinque birdie, due bogey e un doppio bogey e per Nicolò Ravano 71 (-1) con tre birdie e due bogey. Sono usciti al taglio Matteo Delpodio (75 73), Marco Crespi (76 72), Andrea Perrino (74 74) e Francesco Laporta (79 69), 102.i con 148 (+4).

A Peterson è andato un assegno di 166.660 euro su un montepremi di un milione di euro. 

TERZO GIRO - Nino Bertasio, 24° con 212 colpi (72 71 69, -4), ha recuperato nove posizioni nel D+D REAL Czech Masters (European Tour) sul percorso dell’Albatross Golf Resort (par 72) a Praga, nella Repubblica Ceca. Hanno invece perso terreno Renato Paratore. 44° con 214 (70 73 71, -2), Edoardo Molinari (70 73 75) e Nicolò Ravano (73 72 73), 76.i con 218 (+2).

E’ rimasto da solo in vetta con 204 colpi (67 67 70, -12) il belga Thomas Pieters, quarto nella gara olimpica, che inizierà il giro finale con due colpi di margine sullo statunitense Paul Peterson (206, -10), con tre sull’inglese Robert Rock e sul danese Jeff Winther (207, -9), leader dopo due turni insieme a Pieters, e con quattro sull’inglese Graeme Storm (208, -8).

Thomas Pieters, 24enne di Antwerp, due titoli nel circuito e campione uscente, ha messo insieme quattro birdie e due bogey per il 70 (-2) e Nino Bertasio ha realizzato un parziale di 69 (-3) con sei birdie, un bogey e un doppio bogey. Per Renato Paratore 71 (-1) colpi con quattro birdie e tre bogey, per Edoardo Molinari 75 (+3) con tre birdie, quattro bogey e un doppio bogey e per Nicolò Ravano 73 (+1) con un birdie e due bogey. Sono usciti al taglio Matteo Delpodio (75 73), Marco Crespi (76 72), Andrea Perrino (74 74) e Francesco Laporta (79 69), 102.i con 148 (+4) Il montepremi è di un milione di euro dei quali 166.660 andranno al vincitore.

SECONDO GIRO - Il danese Jeff Winther (134 - 68 66, -10) e il belga Thomas Pieters (134 - 67 67) guidano la classifica del D+D REAL Czech Masters (European Tour) sul percorso dell’Albatross Golf Resort (par 72) a Praga, nella Repubblica Ceca. Sono al 33° posto con 143 (-1) colpi Nino Bertasio (72 71), Renato Paratore (70 73) ed Edoardo Molinari (70 73) e occupa il 63° con 145 (73 72) Nicolò Ravano.

Il duo di testa ha ben quattro colpi di margine sugli inglesi Tommy Fleetwood, Matthew Fitzpatrick, David Howell e Steven Brown e sugli svedesi Robert Karlsson e Peter Hanson (138, -6).

Jeff Winther ha girato in 66 (-6) colpi con un eagle, cinque birdie e un bogey e Thomas Pieters, reduce dall’ottimo quarto posto alle Olimpiadi di Rio, in 67 (-5) con cinque birdie senza bogey.

Per Nino Bertasio 71 (-1) colpi con tre birdie e due bogey, per Renato Raratore 73 (+1) con quattro birdie e cinque bogey, per Edoardo Molinari stesso score con tre birdie, due bogey e un doppio bogey e per Nicolò Ravano 72 (par) con tre birdie e tre bogey. Si sono classificati al 102° posto con 148 (+4) e sono usciti al taglio Matteo Delpodio (75 73), Marco Crespi (76 72), Andrea Perrino (74 74) e Francesco Laporta (79 69). Il montepremi è di un milione di euro dei quali 166.660 andranno al vincitore.

PRIMO GIRO - Edoardo Molinari e Renato Paratore hanno concluso al 21° posto con 70 (-2) colpi il giro iniziale del  D+D REAL Czech Masters (European Tour) sul percorso dell’Albatross Golf Resort (par 72) a Praga, nella Repubblica Ceca. Ha tenuto Nino Bertasio, 47° con 72 (par), tornato subito in campo dopo l’esperienza olimpica.

Ha preso il comando nelle ultime battute con un 66 (-6) l’inglese Ryan Evans, che ha sorpassato lo svedese Peter Hanson e il belga Thomas Pieters (67, -5), che ha ottenuto un brillante quarto posto nel torneo di golf a Rio 2016. Sette concorrenti in quarta posizione con 68 (-4): gli scozzesi Craig Lee e Scott Jamieson, il danese Jeff Winther, gli inglesi Robert Coles e Graeme Storm, il gallese Bradley Dredge e lo svedese Robert Karlsson.

Sono oltre la linea del taglio Nicolò Ravano, 71° con 73 (+1), Andrea Perrino, 91° con 74 (+2), Matteo Delpodio, 116° con 75 (+3), Marco Crespi, 130° con 76 (+4), e Francesco Laporta, 151° con 79 (+7).

Evans è salito in vetta con sette birdie e un bogey.

Renato Paratore ha segnato sei birdie e quattro bogey, Edoardo Molinari cinque birdie e tre bogey e Nino Bertasio cinque birdie, tre bogey e un doppio bogey. In montepremi è di un milione di euro dei quali 166.660 andranno al vincitore.

LA VIGILIA - Nino Bertasio, appena terminate le Olimpiadi, torna subito in campo nell’European Tour prendendo parte al D+D REAL Czech Masters (17-20 agosto) sul percorso dell’Albatross Golf Resort a Praga, nella Repubblica Ceca. Altri sette gli italiani in campo: Edoardo Molinari, Renato Paratore, Marco Crespi, Andrea Perrino, Francesco Laporta, Nicolò Ravano e Matteo Delpodio.

Reduce da Rio, dove ha ottenuto un ottimo quarto posto, presente anche il belga Thomas Pieters in un field che comprende anche gli inglesi Lee Westwood, Matthew Fitzpatrick e Andy Sullivan, lo scozzese Marc Warren, il francese Gary Stal, il gallese Jamie Donaldson e il sudafricano Richard Sterne. Naturalmente atteso alla prova Nino Bertasio, che sta ottimamente comportandosi nel circuito, ma anche Edoardo Molinari, a premio per nove volte negli ultimi dieci tornei, e Renato Paratore che deve confermare i progressi palesati nelle recenti due uscite, dopo quattro tagli di fila. In montepremi è di un milione di euro dei quali 166.660 andranno al vincitore.

La classifica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Rio 2016: Inbee Park medaglia d'oro

La coreana Inbee Park (268 - 66 66 70 66, -16), numero cinque mondiale, è stata l’autentica dominatrice del torneo femminile di golf e ha conquistato una meritatissima medaglia d’oro all’Olympic Golf Course (par 71) nella Reserva de Marapendi a Rio de Janeiro. E’ stata una gara di altissimo livello nella quale le candidate al titolo si sono date battaglia sin dalle prime battute con previsioni praticamente rispettate. Infatti la medaglia d’argento è andata alla neozelandese Lydia Ko (273, -11), numero uno del Rolex Ranking, che con un birdie sul filo di lana l’ha strappata alla cinese Shanshan Feng (274, -10), lasciandole il bronzo.

Le azzurre sono rimaste quasi sempre in bassa classifica e nel giro finale Giulia Molinaro, 53ª con 300 colpi (78 78 74 70, +16) con un buon 70 (-1), ha sorpassato Giulia Sergas, 55ª con 302 (77 74 77 74, +18). Indipendentemente dal risultato resterà loro il gradevolissimo ricordo di aver preso parte a una manifestazione unica.

Sono state in lotta per una medaglia fino alle ultime battute la statunitense Stacy Lewis, la giapponese Haru Nomura e la coreana Hee Young Yang, quarte con 275 (-9), mentre la canadese Brooke M. Henderson (276, -8) numero tre mondiale, non è certo rimasta soddisfatta della settima posizione condivisa con altre due giovani di qualità quali l’australiana Minjee Lee e l’inglese Charlie Hull.

Inbee Park, leader dopo tre giri con due colpi di vantaggio su Lydia Ko e su Gerina Piller, ha praticamente messo un punto fermo sulla medaglia d’oro con quattro birdie sulle prime otto buche. Con le avversarie incapaci di produrre una reazione efficace il suo margine è arrivato fino a sei colpi e poi è rimasto fluttuante tra i quattro e i cinque perché nelle buche di rientro, con l’oro in tasca, si è concessa qualche distrazione. Tre birdie e due bogey hanno completato comunque un ottimo 66 (-5).

Dopo la gran rimonta del terzo turno è mancata alle attese Lydia Ko, che solo nelle battute conclusive è riuscita a rinvenire su Shanshan Feng. Determinanti i tre birdie nelle ultime cinque buche (69, -2 con quattro birdie e due bogey). Shanshan Feng si è proposta per l’argento con quattro birdie nella fase centrale, anticipati e seguiti da un bogey (69), ma le è mancata l’accelerazione necessaria nel momento topico.

Il percorso, anche se ridotto a 5.711 metri (6.516 metri per gli uomini), ha creato parecchie difficoltà alle concorrenti specie nei momenti in cui il vento ha superato i 40 kmh.

In campo, insieme alle azzurre, altri due italiani: gli arbitri Sveva Greco eDavide Lantos, che ha fatto parte del  Competition Committee.

"Hole in one" e giro record - La russa Maria Verchenova, 16ª con 280 (-4), ha avuto il suo momento di gloria quando ha realizzato una "hole in one" alla buca 4 (par 3, metri 142) nel contesto di un 62 (-9), nuovo record del campo. E’ stata la terza "buca in uno" dell’evento dopo quelle conseguite nel terzo turno da Lydia Ko e dalla coreana Xi Yu Lin, entrambe all’8ª (par 3, metri 141).

 

TERZO GIRO - Sono rimaste nelle posizioni di coda le due azzurre  Giulia Sergas, 54ª con 228 colpi (77 74 77, +15), e Giulia Molinaro, 57ª con 230 (78 78 74, +17), che non sono riuscite a trovare il passo giusto su un percorso piuttosto difficile, anche se ridotto a 5.711 metri (6.516 metri per gli uomini), e dove il vento è arrivato a spirare fino a 40 kmh.

Sebbene siano in quinta posizione con 208 (-5) difficilmente potranno rientrare nella corsa alle medaglie la britannica Charlie Hull e le coreane Hee Young Yang e In Gee Chun, perché sei colpi sono veramente tanti da recuperare. La giornata ha messo probabilmente fine anche alle speranze della canadese Brooke M. Henderson, numero tre al mondo, della statunitense Stacy Lewis, della norvegese Suzann Pettersen e della svedese Anna Nordqvist, ottave con 209 (-4). E’ stata costretta al ritiro la thailandese Ariya Jutanugarn, numero due del Rolex ranking, che al momento di usciredopo 14 buche aveva assommato un "+12".

Nella giornata c’è stata un’altra "buca in uno" realizzata dalla cinese Xi Yu Lin nel contesto di un 74 (+3) e il 46° posto (220, +7). Le donne hanno così pareggiato il conto con gli uomini che ne hanno ottenute due con l’inglese Justin Rose (buca 4), vincitore dell’oro, e con il sudafricano Jaco Van Zyl (buca 8).

Inbee Park, numero cinque della graduatoria mondiale, ha iniziato con tre birdie in cinque buche, poi è divenuta molto altalenante e rimesso in corsa le sue avversarie proseguendo con tre birdie e cinque bogey per il 70 (-1).Lydia Ko è partita a manetta e nelle prime nove buche ha aggiunto all’ace quattro birdie per un passaggio a metà percorso in 29 (-6). Nel rientro ha infilato nove par, ma il 65 è stato comunque lo score migliore del turno. Presumibile un suo nuovo attacco nel giro finale in cui sarà sicuramente la rivale più pericolosa per Inbee Park.Gerina Piller a un certo momento è arrivata ad affiancare in vetta la Park, ma il vento le ha fatto poi perdere la posizione. Per lei 68 (-3) colpi con cinque birdie e due bogey. Stesso score per Shanshan Feng con quattro birdie e un bogey.

Giulia Sergas ha lasciato tre colpi sulle prime quattro buche con un birdie, due bogey e un doppio bogey. Non si è più ripresa ed è arrivata a 77 (+6) colpi aggiungendo altri quattro bogey e un birdie.

Brutta partenza anche per Giulia Molinaro con un triplo bogey alla seconda buca. Resto del tracciato in par con tre birdie e tre bogey e 74(+3) colpi da aggiungere allo score.

SECONDO GIRO - Un birdie sull’ultima buca ha portato la coreana Inbee Park (132 - 66 66, -10), una delle grandi favorite, al vertice del torneo femminile di golf all’Olympic Golf Course (par 71) nella Reserva de Marapendi a Rio de Janeiro, dopo una giornata di gioco ad altissimo livello. Altre due protagoniste sono state la statunitense Stacy Lewis, seconda con 133 colpi (70 63, -9), autrice di un giro record in 63 (-8) e di un gran salto dalla 19ª piazza, e la canadese Brooke M. Henderson, numero tre al mondo, anche lei rinvenuta dalla medesima posizione con un 64 (-7) e terza con 134 (-8) insieme alla britannica Charley Hull.

Sono rimaste in bassa classifica le rappresentanti italiane, Giulia Sergas, 54ª con 151 (77 74, +9), e Giulia Molinaro, 57ª con 156 (78 78, +14).

Al proscenio anche la norvegese Marianne Skarpnord, vincitrice di un Open d’Italia femminile, la danese Nicole Broch Larsen e la taiwanese Candie Kung, quinte con 135 (-7), così come la neo pro indiana Aditi Ashok e l’australiana Minjee Lee, che sono state al comando per alcune buche, prima di scendere in ottava posizione con 136 (-6), dove si trova anche la thailandese Ariya Jutanugarn la quale ha perso la brillantezza del primo turno e il primato, esprimendosi nel 71 del par.

Non è decollata Lydia Ko e, a questo punto, è molto difficile che dal 22° posto dove è scesa dall’11° con 139 (-3) possa cullare sogni di medaglia, anche se con la sua grande classe tutto le è possibile.

Inbee Park, che non sembra avere problemi dopo l’infortunio che l’ha tenuta ferma praticamente fino alla vigilia dei Giochi Olimpici, ha iniziato un po’ lentamente con due birdie e un bogey nella prima metà del tracciato, poi ha operato il sorpasso nel finale con quattro birdie nel rientro, l’ultimo alla 18ª per il 66 (-5).

Spettacolare il giro di Stacy Lewis, che ha messo a segno ben undici birdie, contro un bogey e un doppio bogey. Cinque birdie nelle ultime sei buche, di cui quattro a chiudere, hanno rilanciato Brooke M. Henderson, che ha fatto percorso netto con altri due birdie in uscita.

Giulia Sergas è andata di tre colpi sopra par (74) con due birdie, tre bogey e un doppio bogey. Giulia Molinaro ha replicato il 78 (+7) del turno d’avvio con due birdie, cinque bogey e due doppi bogey.

ll percorso, ridotto a 5.711 metri (6.516 metri per gli uomini), in una bella giornata di sole e con poco vento, ha concesso qualcosa in più alle concorrenti, ma a produrre gli score bassi è stato soprattutto un gioco di caratura tecnica superiore.

PRIMO GIRO - Giulia Sergas, 51ª con 77 (+6), e Giulia Molinaro, 54ª con 78 (+7), dopo il primo giro del torneo olimpico di golf che si sta svolgendo all’Olympic Golf Course (par 71) nella Reserva de Marapendi a Rio de Janeiro. E’ al comando con 65 (-6) colpi la thailandese Ariya Jutanugarn, numero due mondiale e una delle più accreditate candidate al titolo, che ha espresso un gran gioco, così come le coreane Inbee Park e Sei Young Kim che la seguono a un colpo (66, -5). Tre outsiders al quarto posto con 67 (-4), la danese Nicole Broch Larsen, la taiwanese Candie Kung e la spagnola Carlota Ciganda.

Ha tenuto un buon passo la statunitense Lexi Thompson, settima con 68 (-3), e ha recuperato nel finale, dopo una partenza molto difficile la neozelandese Lydia Ko, numero uno del Rolex Ranking e grande favorita, undicesima con 69 (-2) insieme all’australiana Minjee Lee e alla giapponese Haru Nomura. Meno toniche, ma non lontane dalla vetta, la canadese Brooke M. Henderson, numero due al mondo, la cinese Shanshan Feng e l’americana Stacy Lewis, 19.e con 70 (-1).

Ariya Jutanugarn, 21anni a novembre, quattro titoli nel PGA Tour comprensivi di un major tutti conquistati quest’anno, ha iniziato il suo recupero nei riguardi di Inbee Park, che era partita molto prima di lei, con tre birdie, contro un bogey sulla prima metà del campo, poi si è portata a "meno 4" alla 14ª buca infilando nell’ordine due birdie, un doppio bogey e un eagle. A quel punto, con la Park in club house con sul "meno 5", ha operato il sorpasso con altri due birdie.

Inbee Park, che rientrava dopo un periodo difficile seguito a un infortunio che l’ha tenuta parecchio tempo ferma, e Sei Young Kim, hanno fatto percorso netto entrambe con cinque birdie senza bogey. Partenza ad handicap di Lydia Ko con due bogey di fila, poi il paziente recupero con tre birdie e un eagle, in mezzo un bogey.

E’ stata una giornata difficile per le azzurre, entrambe partite bene con un birdie. Giulia Sergas ha segnato a seguire un doppio bogey, poi è rimasta un colpo sopra par (bogey alla 5ª, birdie alla 6ª) fino alla buca 8 quando è iniziato un black out che ha portato dalla 9ª quattro bogey consecutivi, a cui se n’è aggiunto un altro alla 14ª. Giulia Molinaro è andata in altalena per quattro buche facendo seguire al birdie in avvio due bogey e un birdie, poi ha lasciato un colpo sulla 9ª. Rientro da dimenticare con un birdie, due bogey, un doppio bogey e un pesante "8" alla buca conclusiva, par 5.

Il percorso, sebbene ridotto a 5.711 metri (6.516 metri per gli uomini), si è dimostrato ancora una volta selettivo, anche se non c’è stato molto vento.

LA VIGILIA - Via al torneo femminile di golf a Rio 2016 dove l’Italia è rappresentata da Giulia Molinaro e da Giulia Sergas. All’Olympic Golf Course, nella Reserva de Marapendi in Barra da Tijuca, da domani, mercoledì 17 agosto, a sabato 20, si contenderanno l’oro olimpico quasi tutte le più forte proettes al mondo, nel field migliore che i criteri universali dell’Olympic Ranking potessero offrire. Facile prevedere un grande spettacolo tecnico e agonistico, come lo è stato nella gara maschile, perché non può essere diversamente quando sui fairway sfilano le prime otto giocatrici del world ranking e, in particolare, la neozelandese Lydia Ko, la thailandese Ariya Jutanugarn, la canadese Brooke M. Henderson, la statunitense Lexi Thompson e la coreana Inbee Park.

Lydia Ko, incontrastata numero uno con 14 titoli nel LPGA Tour e due major ad appena 19 anni, è al vertice nelle previsioni della vigilia, ma hanno le carte in regola per metterla in difficoltà le tre che la seguono nella graduatoria mondiale, altrettanto giovani. Avversaria più pericolosa per tutte è Inbee Park, 28 anni, 17 successi con ben sette major, ma è ferma da tempo per un infortunio e riprende proprio in questa occasione irrinunciabile per lei. Un’incognita, ma la Corea, unica nazione con quattro atlete, può sopperire con Sei Young Kim, In Gee Chun e con  Hee Young Yang. Della lunga lista di candidate alle medaglie ricordiamo l’americana Stacy Lewis, la cinese Shanshan Feng, la svedese Anna Nordqvist, la norvegese Suzann Pettersen, l’australiana Minjee Lee e la veterana scozzese Catriona Matthew.

Le azzurre - Giulia Molinaro e Giulia Sergas sono a Rio da qualche giorno. Hanno seguito gli ultimi due giri del torneo maschile per studiare attentamente il tracciato, anche alla luce delle situazioni di gioco dei loro colleghi. Sono rimaste entusiaste del contesto olimpico, dell’atmosfera particolare che inonda i Giochi, ma hanno poi posto massima concentrazione sul loro impegno. Hanno provato il campo e testato le condizioni di forma, ben determinate a dare il massimo in questo evento unico nel suo genere.

Il percorso - L’Olympic Golf Course, opera all’americano Gil Hanse, ha già rivelato nel torneo maschile le sue difficoltà e forse le proette potranno trarne qualche vantaggio. Decisive, comunque, le quattro buche dalla 11 alla 15, e il vento che tende a cambiare più volte direzione nel corso della giornata.

Alle Olimpiadi dopo 116 anni - Il golf femminile torna per la seconda volta alle Olimpiadi, poiché dopo Parigi 1900 non avvenne ammesso a St. Louis 1904. S’impose con 47 colpi l’americana Margaret Ives Abbott che, a causa della pessima organizzazione, non seppe mai di aver vinto. Scomparve nel 1955, ma solo nel 1990 attente ricerche storiche permisero di ricostruire programmi  e risultati di quelle Olimpiadi e le fu riconosciuto il successo postumo. Non avrebbe comunque preso l’oro olimpico, perché le medaglie furono assegnate solo dal 1904.

Le partenze - Inizio alle 12,30 italiane (7,30 brasiliane). Ore 13,08: Giulia Molinaro, Pornanong Phatlum (Tha), Caroline Masson (Ger); ore 15,47: Giulia Sergas, Xi Yu Lin (Cin), Noora Tamminen (Fin); ore 16,09: Lydia Ko, Anna Nordqvist, Charley Hull (GB)

La classifica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’azzurra Emilie Alba Paltrinieri ha letteralmente dominato nel prestigioso Girls British Open Amateur Championship, che ha vinto battendo in finale con un eloquente 4/3 l’inglese Isobel Wardle. Sul percorso del Royal St. David Golf Club (par 73) ad  Harlech, in Galles, la portacolori del GC Villa Condulmer, quindici anni a ottobre, non ha mai avuto tentennamenti in nessuno degli incontri di match play, uno solo dei quali portato fino alla 18ª buca, e ha firmato il sesto titolo individuale in campo internazionale degli azzurri in stagione.

Nel doppio turno giornaliero ha avuto ragione in semifinale della svedese Julia Engstrom (4/2), mentre è uscita l’altra grande protagonista azzurra Alessia Nobilio (2/1 dalla Wardle), che però ha completato il successo italiano. Entrambe hanno fatto parte della formazione Girls vincitrice del titolo europeo a luglio.

Emilie Alba Paltrinieri (149 - 74 75, +3) ha superato la qualificazione medal al 39° posto e ha fatto meglio Alessia Nobilio, 12ª con 145 (73 72, -1), ma complessivamente sono entrate tra le 64 ammesse agli incontri a eliminazione diretta dieci atlete italiane, delle quali alcune presenti al torneo a titolo personale.

Nella corsa verso la finale, prima degli ultimi due match, Emilie Alba Paltrinieri ha eliminato nell’ordine l’irlandese Valerie Clancy (4/3), l’inglese Annabel Bailey (2/1), la svedese Maja Stark (1 up) e la norvegese Madelene Stavnar (5/4). La Nobilio ha messo fuori gioco Giulia Zanusso (4/2), la francese Mathilde Claisse (4/2), la svedese Beatrice Wallin (4/3) e la spagnola Paula Neira (7/5).

In semifinale l’azzurra nata a Parigi ha messo ha regolato la Engstrom vincendo quattro buche di fila e poi contenendone la reazione. La finale, unica gara giocata sotto il sole mentre per tutto l’evento le condizioni meteo hanno messo a dura prova le partecipanti, c’è stato equilibrio per dieci buche poi la Paltrinieri è volata verso il titolo con un birdie alla 11

 

ª, un eagle alla 12ª e, a seguire, altri tre birdie. Complicata la semifinale della Nobilio, che si è comportata molto bene, ma non ha potuto contrare la Wardle autrice di ben sette birdie.

"Questo è un gruppo eccezionale - ha detto l’allenatore Alex Senoner, che ha accompagnato le azzurre insieme a Stefano Sardi - fatto di ragazze talentuose, seguite nei loro club da ottimi maestri. In nazionale poi possono fare la giusta esperienza, perché vengono chiamate sin da giovanissime agli stage e fatte partecipare a gare che hanno il loro peso nella formazione". In sostanza i metodi di lavoro dei tecnici azzurri, impostati con criteri innovativi e lungimiranti, stano portando successi importanti e già da vari anni. Quest’ultimo aspetto lo ha sottolineato pure Stefano Sardi, accompagnatore anche in occasione dei campionati europei.

Delle altre italiane in campo si è fermata gli ottavi Maria Vittoria Corbi battuta dalla danese

 

Sofie Kibsgaard Nielsen (3/1), dopo aver avuto la meglio in precedenzansulla sudafricana Ivanna Samu (5/4) e sulla tedesca Monika Hartl (alla 24ª)

Sono uscite nel secondo turno Caterina Don (2/1 da Lily-May Humpreys, Ing e 2/1 su Elisabeth Codet, Fra), Letizia Bagnoli (1 up da Beatrice Wallin, Sve e 1 up su Tiffany Arafi, Svi), Clara Manzalini (2/1 da Pi-Lillebi Hermansson, Sve e 5/3 su Arianna Scaletti) e Angelica Moresco (2/1 da Alexandra Forsterling, Ger e 7/5 su Mathilde Band Fredensborg, Dan). Un turno per Benedetta Moresco (4/3 da Marta Perez Sanmartin, Spa) , per Giulia Zanusso (4/2 da Alessia Nobilio) e per la citata Scaletti..

 

Dopo la qualificazione su 36 buche medal sono rimaste fuori: Anna Zanusso, 69ª con 153 (73 80, +7), Maeve Rossi, 77ª con 154 (73 81, +8), Tasa Torbica, 81ª con 155 (77 78, +9), Alessandra Fanali, 96ª con 157 (78 79, +11), Ludovica Busetto, 101ª con 158 (80 78, +12), Sara Berselli, 106ª con 159 (84 75, +13), e Carolina Caminoli, 139ª con 168 (81 87, +22).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La dilettante spagnola Maria Parra ha conquistato il secondo titolo stagionale e in carriera nel LET Access imponendosi con 202 colpi (66 71 65, -8) nel Drøbak Ladies Open, sul percorso Drobak Golf Club (par 70), a Drobak in Norvegia.

Concluso il torneo alla pari con l’inglese Charlotte Thompson (202 - 68 67 67, -8) l’ha poi superata con un birdie alla prima buca supplementare. In terza posizione l’austriaca Sarah Schober (203, -7), in quarta la finlandese Sanna Nuutinen e la danese Daisy Nielsen (205, -5) e in 30ª Elisabetta Bertini con 213 (70 69 74, +3).

Sono uscite al taglio Stefania Avanzo, 45ª con 144 (78 66, +4) e fuori per un colpo, la dilettante Lucrezia Colombotto Rosso, 76ª con 147 (78 69, +7), e Sophie Sandolo, 82ª con 148 (71 77, +8).

SECONDO GIRO - Elisabetta Bertini è salita dal 23° all’11° posto con 139 (70 79, -1) colpi, ma è rimasta l’unica italiana in gara nel Drøbak Ladies Open, torneo del LET Access - secondo circuito femminile continentale - che si sta svolgendo al Drobak Golf Club (par 70), a Drobak in Norvegia. Sono uscite al taglio Stefania Avanzo, 45ª con 144 (78 66, +4) e fuori per un colpo, la dilettante Lucrezia Colombotto Rosso, 76ª con 147 (78 69, +7), e Sophie Sandolo, 82ª con 148 (71 77, +8).

Cambio della guardia in vetta alla graduatoria dove si sono portate con 135 (-5) la danese Daisy Nielsen (67 68) e l’inglese Charlotte Thompson (68 67). In terza posizione con 136 (-4) l’austriaca Sarah Schober. Il montepremi è di 40.000 euro.

PRIMO GIRO - Trio al comando con 66 (-4) colpi composto dall’ungherese Csilla Lajtai-Rozsa, dalla finlandese Sanna Nuutinen e dalla dilettante spagnola Maria Parra, nel Drøbak Ladies Open, torneo del LET Access - secondo circuito femminile continentale - che si sta svolgendo al Drobak Golf Club (par 70), a Drobak in Norvegia. Al quarto posto con 67 (-3) la belga Manon De Roey, l’inglese Gabriella Conwley, la danese Daisy Nielsen, l’austriaca Sarah Schober e la norvegese Cecilie Lundgreen.

Ha girato in par Elisabetta Bertini, 23ª con 70, e con un colpo in più Sophie Sandolo, 39ª con 71 (+1), che sta evitando di rimanere ferma troppo a lungo in attesa che riprenda il Ladies European Tour. Difficilmente potranno evitare il taglio Stefania Avanzo e la dilettante Lucrezia Colombotto Rosso, 104.e con 78 (+8). Il montepremi è di 40.000 euro.

LA VIGILIA - Sophie Sandolo, per mantenersi in condizione essendo in pausa il Ladies European Tour, ha affrontato la trasferta in Norvegia per prendere parte al Drøbak Ladies Open(11-13 agosto, 54 buche), torneo del LET Access - secondo circuito femminile continentale - che avrà luogo sul percorso del Drobak Golf Club dove saranno in campo anche Stefania Avanzo, Elisabetta Bertini e la dilettante Lucrezia Colombotto Rosso, che vi giocano abitualmente. Da seguire, insieme alla Sandolo, la norvegese Cecilie Lundgreen, le spagnole Natalia Escuriola, Carolina Gonzalez Garcia e l’amateur Luna Sobron, l’olandese Anne Van Dam, la tedesca Karolin Lampert, la francese Marion Duvernay e la scozzese Michele Thomson. Il montepremi è di 40.000 euro

La classifica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Challenge: titolo a Walker, Pavan settimo

Con una decisa rimonta Andrea Pavan si è classificato al settimo posto con 277 colpi (70 69 72 66, -11), risalendo dal 20°, nel Vierumäki Finnish Challenge (Challenge Tour), sul tracciato al Vierumäki Resort (par 72) nella città da cui il circolo prende nome in Finlandia.

E’ tornato al successo dopo quattro anni l’inglese Sam Walker (273 - 68 68 69 68, -15), che ha lasciato a due colpi lo scozzese Scott Henry, l’olandese Darius Van Driel e i francesi Romain Langasque e Julien Guerrier (275, -13) e a tre lo svedese Bjorn Hellgren (276, -12).

Ha preso dodici posizioni Matteo Delpodio, 20° con 280 (70 69 69 72, -8), ed è terminato  59° con 287 (71 69 75 72, -1) il neo pro Michele Ortolani.

Sam Walker, 38enne di Birmingham e una carriera in altalena tra Challenge Tour e qualche stagione nel circuito maggiore con infiniti passaggi alla Qualifying School, ha ottenuto il quarto successo con un 68 (-4) conclusivo frutto di cinque birdie e di un bogey. Ha ricevuto un assegno di 28,800 euro su un montepremi di 180.000 euro.

Andrea Pavan ha realizzato un 66 (-6) con sette birdie e un bogey. Matteo Delpodio e Michele Ortolani hanno girato in 72 colpi con quattro birdie, due bogey e un doppio bogey ciascuno. Sono usciti al taglio, caduto a 142 (-2), Corrado De Stefani, 68° con 143 (72 71, -1), Niccolò Quintarelli, 117° con 147 (75 72, +3), e Filippo Bergamaschi, 142° con 152 (74 78, +8).

 

TERZO GIRO - Matteo Delpodio è salito dal 18° all’ottavo posto con 208 (70 69 69, -8) colpi a un giro dal termine del Vierumäki Finnish Challenge (Challenge Tour), sul tracciato al Vierumäki Resort (par 72) nella città da cui il circolo prende nome in Finlandia.

Conduce con 205 (68 68 69, -11) l’inglese Sam Walker, ma gli sono a ridosso con 206 (-10) il francese Romain Langasque e lo svedese Niklas Lemke. Chances di titolo per lo spagnolo Juan Sarasti, per gli svedesi Simon Forsstrom e Bjorn Hellgren e per il transalpino Julien Guerrier, ma sono in corsa anche Delpodio e l’olandese Darius Van Driel che lo affianca.

Ha perso due posizioni Andrea Pavan, 20° con 211 (70 69 72, -5), ed è sceso di 17 Michele Ortolani, 48° con 215 (71 69 75, -1). Sono usciti al taglio, caduto a 142 (-2), Corrado De Stefani, 68° con 143 (72 71, -1), Niccolò Quintarelli, 117° con 147 (75 72, +3), e Filippo Bergamaschi, 142° con 152 (74 78, +8). Il montepremi è di 180.000 euro dei quali 28.800 andranno al vincitore

SECONDO GIRO - Viaggiano di pari passo Matteo Delpodio e Andrea Pavan, da 39.i a 18.i con 139 (-5) e con gli stessi parziali (70 69), nel Vierumäki Finnish Challenge (Challenge Tour), sul tracciato al Vierumäki Resort (par 72) nella città da cui il circolo prende nome in Finlandia.

Al vertice con 135 (-9) il danese Daniel Lokke (69 66) e lo scozzese Scott Henry (66 69) e al terzo posto con 136 (-8) gli svedesi Bjorn Hellgren e Niklas Lemke, lo spagnolo Scott Fernandez, gli inglesi Sam Walker e William Harrold e il francese Jerome Lando Casanova, leader dopo un turno.

E’ a metà classifica Michele Ortolani, 31° con 140 (71 69, -4), e sono usciti al taglio, caduto a 142 (-2), Corrado De Stefani, 68° con 143 (72 71, -1), Niccolò Quintarelli, 117° con 147 (75 72, +3), e Filippo Bergamaschi, 142° con 152 (74 78, +8). Il montepremi è di 180.000 euro dei quali 28.800 andranno al vincitore.

PRIMO GIRO - Matteo Delpodio e Andrea Pavan hanno chiuso al 39° posto con 70 (-2) colpi il giro iniziale del Vierumäki Finnish Challenge (Challenge Tour), sul tracciato al Vierumäki Resort (par 72) nella città da cui il circolo prende nome in Finlandia.

Conduce con 65 (-7) il francese Jerome Lando Casanova con esiguo margine sullo scozzese Scott Henry, sul tedesco Marcel Schneider e sul danese Benjamin Poke (66, -6). Al quinto posto con 67 (-5) dieci concorrenti tra i quali lo spagnolo Alvaro Velasco, l’austriaco Martin Wiegele e il francese Romain Langasque. In ritardo gli altri quattro italiani: Michele Ortolani, 63° con 71 (-1), Corrado De Stefani, 77° con 72 (par), Filippo Bergamaschi, 117° con 74 (+2), e Niccolò Quintarelli, entrato nel field all’ultimo momento, 133° con 75 (+3). Il montepremi è di 180.000 euro dei quali 28.800 andranno al vincitore.

LA VIGILIA - Matteo Delpodio, Andrea Pavan, Filippo Bergamaschi, Corrado De Stefani e Michele Ortolani saranno impegnati in Finlandia nel Vierumäki Finnish Challenge (11-14 agosto), torneo del Challenge Tour in programma al Vierumäki Resort nella città da cui il circolo prende nome.

Numerose le defezioni tra i giocatori più forti del circuito, tuttavia il field è di buona qualità per la presenza, tra gli altri, degli svedesi Alexander Bjork e Simon Forsstrom, dei francesi Damien Perrier e Romain Langasque, dell’inglese Tom Murray, del sudafricano Dylan Frittelli e dei belgi Thomas Detry e Pierre Relecom, che alla vigilia sembrano i più attendibili candidati al titolo insieme a Pavan e a Delpodio. Il montepremi è di 180.000 euro dei quali 28.800 andranno al vincitore.

 

La classifica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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RIO 2016: Justin Rose medaglia d'oro

 

L’inglese  Justin Rose ha conquistato con 268 colpi (67 69 65 67, -16) la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici superando solo sull’ultima buca lo svedese Henrik Stenson, argento con 270 colpi (-14) dopo un giro finale di golf stellare con la partecipazione dello statunitense Matt Kuchar, bronzo con 271 (-13), autore di un 63 (-8) record del percorso eguagliato. All’Olympic Golf Course (par 71), nella Reserva de Marapendi in Barra da Tijuca a Rio de Janeiro, hanno recuperato alcune posizioni nel turno conclusivo Matteo Manassero, 27° con 282 (69 73 71 69, -2), e Nino Bertasio, 30° con 283 (72 72 71 68, -1).

Il trio a medaglia era nella lista dei favoriti alla vigilia e quindi non c’è stata sorpresa, anche se c’erano tanti altri concorrenti che potevano assicurarsi uno dei metalli. Pensiamo a Bubba Watson, penalizzato da una partenza lenta e poi, dopo essersi dato delle ottime speranze, è scivolato anche sulle 18 buche finali. Ottavo posto soltanto (277, -7), peraltro deludente come lo è stato per lo spagnolo Sergio Garcia, stesso score, mentre probabilmente ha dato, se non soddisfazione, quanto meno buone prospettive al 24enne argentino Emiliano Grillo, che li ha affiancati.

Stesso discorso per il belga Thomas Pieters, anch’egli 24enne, quarto con 275 (-9) dopo una vigorosa rimonta seguita a un terzo giro fallimentare. Per lui la quarta piazza olimpica, quella su cui nessuno vorrebbe finire, in effetti potrebbe essere l’inizio della consacrazione che qualcuno attende da tempo. Altri delusi, invece, sono certamente lo spagnolo Rafael Cabrera Bello, il thailandese Kiradech Aphibarnrat e, soprattutto, l’australiano Marcus Fraser, quinti con 276 (-8). Quest’ultimo ha stabilito il primato sul giro nella prima tornata (63), poi è stato in testa anche nel secondo turno e alla fine non è riuscito neanche a conservare la terza posizione che occupava dopo 54 buche. Altalenanti e mai in partita Patrick Reed, 11° con 278 (-6), il tedesco Martin Kaymer e il thailandese Thongchai Jaidee, 15.i con 279 (-5), l’irlandese Padraig Harrington, 21° con 281 (-3), l’inglese Danny Willett e l’americano Rickie Fowler, 37.i con 284 (par).

Dicevano golf stellare con Rose e Stenson che hanno dato spettacolo rincorrendosi a suon di birdie e di giocate di altissimo livello. Tre birdie ciascuno sulle prime cinque buche e un passaggio in 32 (-3) alla nona con l’inglese che nello score ha messo anche un bogey per farsi agganciare dal rivale alla 7ª e un birdie all’8ª per ritornare avanti. Alla 10ª Stenson con il quarto birdie ha raggiunto Rose, poi alla 13ª è passato avanti per un errore dell’inglese, ma alla 14ª  gli ha restituito il favore. Non è finita: altri fuochi d’artificio alla 15ª con birdie e leadership di Rose e ancora birdie di Stenson alla 16ª per il nuovo pareggio. Tregua alla 17ª e tutto demandato alla 18ª. Entrambi hanno eseguito un drive un po’ sbilenco, poi hanno guadagnato la pista e a quel punto Rose ha messo la palla a un metro dalla bandiera con il terzo colpo. Per Stenson, lontano dall’asta, è arrivata la notte e la delusione ha fatto anche bogey. Con il birdie Rose ha avuto la medaglia più pregiata succedendo idealmente al canadese George Lyon, oro a St. Louis 112 anni prima, nel lontano 1904. Grande prestazione di Kuchar con un eagle e sei birdie nel suo exploit e con una palla che gli ha negato il birdie alla 18ª fermandosi a un centimetro dal bersaglio. Fosse entrata avrebbe conteso l’argento a Stenson.

Matteo Manassero e Nino Bertasio si sono battuti con coraggio, senza mai mollare anche nei momenti più difficili. Il veronese ha pagato a caro prezzo due passaggi a vuoto sulle buche più difficili del campo, dalla 11 alla 15, dove ha lasciato quattro colpi nel secondo giro e altrettanti nel terzo. E’ stato abbastanza tonico nel turno di chiusura con un parziale di 69 (-2) con quattro birdie e due bogey. Abbastanza regolare il cammino di Nino Bertasio, i cui score sono andati a scendere dal 72 (+1) di partenza al 68 (-3) finale con cinque birdie e due bogey. Entrambi hanno descritto come incredibile l’esperienza dei dieci giorni vissuti a Rio e si sono augurati di poter esserci di nuovo tra quattro anni.

Da mercoledì 17 agosto torneo femminile - Da mercoledì 17 agosto a sabato 20 si disputerà il torneo femminile. Rappresenteranno l’Italia Giulia Molinaro e Giulia Sergas, che hanno seguito gli ultimi due giri della gara maschile studiando attentamente il campo, che inizieranno a provare da domani.

TERZO GIRO - Volata finale verso le medaglia ai Giochi Olimpici di golf, che si stanno svolgendo all’Olympic Golf Course (par 71), nella Reserva de Marapendi in Barra da Tijuca a Rio de Janeiro. La classifica è cambiata per l’attacco deciso dell’inglese Justin Rose, nuovo leader con 201 colpi (67 69 65, -12), e dello svedese Henrik Stenson, secondo con 202 (-11), che hanno sorpassato l’australiano Marcus Fraser, in vetta per due giri, e terzo con 204 (-9). Sono rimasti sostanzialmente nella stessa posizione Matteo Manassero, 33° con 213 (69 73 71, par), e Nino Bertasio, 39° con 215 (72 72 71, +2), entrambi autori di un 71 (par).

Tra i protagonisti della giornata gli statunitensi Bubba Watson e Rickie Fowler. Il primo ha rimontato dal 18° fino al quarto posto e con il parziale di 67 (-4) e il totale di 207 (-6) si è messo in corsa per una medaglia. Fowler ha segnato il miglior score del turno con un 64 (-7): dalla 50ª piazza era difficile poter pensare di proporsi per il podio, ma la 14ª con 210 (-3) è sicuramente più confacente alla sua caratura, ma non cancella due giri sotto tono. Hanno la stessa prospettiva di Watson anche lo svedese David Lingmerth e l’argentino Emiliano Grillo, che lo affiancano.

Possono puntare quanto meno al bronzo l’irlandese Padraig Harrington, Matt Kuchar, il francese Gregory Bourdy, lo spagnolo Rafael Cabrera Bello e il finlandese Mikko Ilonen, ottavi con 208 (-5), ma dovranno in primo luogo confidare su un cedimento di Fraser, in realtà è apparso un po’ provato dalla tensione.

Ha mollato di schianto il belga Thomas Pieters, da secondo a 14° insieme a Fowler e a Danny Willett, mentre da questa Olimpiade potranno solo trarre il piacere di avervi partecipato l’iberico Sergio Garcia, 22° con 211 (-2), il thailandese Thongchai Jaidee, 26° con 212 (-1), il venezuelano Jhonattan Vegas, 51° con 219 (+6), e l’indiano Anibarn Lahiri, 57° con 222 (+9).

Matteo Manassero ha condotto molto bene le prime dieci buche, puttando quasi sempre per il birdie e mettendone a segno due. Alla 11ª ha preso tre putt e, forse, nel desiderio di recuperare rapidamente, non ha avuto la lucidità giusta per superare almeno indenne le altre tre buche, insieme alla 11, più difficili del campo e sono arrivati tre bogey. Nel finale si è riportato in par con due birdie. Nino Bertasio alla 16ª era due colpi sotto par (tre birdie, un bogey), però li ha persi con due bogey a chiudere.

Le partenze - Ore 13,11 italiane: Nino Bertasio, il cinese Ashun Wu e il finlandese Roope Kakko; ore 13,44 Matteo Manassero, il danese Thorbjorn Olesen e il tedesco Alex Cejka; ore 15,28: Bubba Watson, David Lingmerth ed Emiliano Grillo; ore 15,39: Justin Rose, Henrik Stenson e Marcus Fraser.

SECONDO GIRO - Matteo Manassero, da 11° a 30° con 142 (69 73, par) colpi, e Nino Bertasio, da 34° a 44° con 144 (72 72, +2). hanno perso terreno nel secondo giro dei Giochi Olimpici di golf, che si stanno svolgendo all’Olympic Golf Course (par 71), nella Reserva de Marapendi in Barra da Tijuca a Rio de Janeiro.

Ha mantenuto il comando con 132 colpi (63 69, -10) l’australiano Marcus Fraser, ma ha rallentato ed è stato avvicinato dal belga Thomas Pieters (133, -9) e dallo svedese Henrik Stenson (134, -8). Hanno tenuto il ritmo dei primi anche il francese Gregory Bourdy e l’inglese Justin Rose, quarti con 136 (-6), lo spagnolo Rafael Cabrera Bello, il canadese Graham DeLaet, l’argentino Fabian Gomez e il neozelandese Danny Lee, sesti con 137 (-5). Ha fatto appello al suo orgoglio e ha rimontato 24 posizioni Bubba Watson, 18° con 140 (73 67, -2), che si è concesso qualche speranza di poter arrivare in zona medaglia con 36 buche avanti. Più difficile il compito per l’inglese Danny Willett e per il tedesco Martin Kaymer, 22.i con 141 (-1) e fuori gioco, invece, Rickie Fowler, 50° con 146 (+4).

Marcus Fraser, 38enne di Corowa con tre titoli sull’European Tour, ha iniziato bene con due birdie, ha portato il suo vantaggio fino a quattro colpi, ma nelle buche finali ha rallentato con due birdie e due bogey (69, -2) riaprendo le porte agli avversari. Particolare il giro di Thomas Pieters, iniziato e terminato con tre birdie di fila. In mezzo un altro birdie e due bogey per il 66 (-5). E’ partito forte Henrik Stenson con due birdie, poi però ha avuto qualche incertezza e sono arrivati altri quattro birdie, ma con tre bogey (68, -3).

Nove buche positive per Matteo Manassero (due birdie, un bogey), poi il black out improvviso tra la 11ª e 13ª dove ha perso quattro colpi (bogey-doppio bogey-bogey) determinanti per il 73 (+2) e un birdie a chiudere. E’ rimasto contrariato dal risultato, ma deciso a riscattarsi nel terzo turno, convinto di aver espresso un buon gioco e con lo score rovinato da un paio di disattenzioni.

Nino Bertasio ha avuto difficoltà in uscita a causa della pioggia, ma nel rientro ha recuperato uno dei due colpi lasciati al campo (72, +1 con tre birdie, due bogey e un doppio bogey).

La formula - Si gioca sulla distanza di 72 buche (18 al giorno) senza taglio, stroke play. In caso di conclusione con più giocatori al primo posto, per l’assegnazione delle medaglie si effettuerà un playoff su tre buche, con classifica per somma di colpi. Il vincitore della medaglia d’oro potrà partecipare a tutti i major del 2017.

 

PRIMO GIRO - Matteo Manassero è all’11° posto con 69 (-2) colpi dopo il primo giro dei Giochi Olimpici di golf, disputato all’Olympic Golf Course (par 71), nella Reserva de Marapendi in Barra da Tijuca a Rio de Janeiro. E’ a metà graduatoria Nino Bertasio, 34° con 72 (+1)

 

Ha tenuto un gran ritmo l’australiano Marcus Fraser, leader con 63 (-8) colpi, tre di vantaggio sullo svedese Henrik Stenson e sul canadese Graham DeLaet (66, -5). In quarta posizione con 67 (-4) il belga Thomas Pieters, il francese Gregory Bourdy, il tedesco Alex Cejka, l’inglese Justin Rose, autore di una "buca in uno", e lo spagnolo Rafael Cabrera Bello, in nona con 68 (-3) il coreano Byeong Hun An e il belga Nicolas Colsaerts. Sono alla pari con Manassero anche Matt Kuchar, l’berico Sergio Garcia, il tedesco Martin Kaymer e lo svedese David Lingmerth.

Hanno tenuto l’irlandese Padraig Harrington e il thailandese Thongchai Jaidee, 17° con 70 (-1), è andato a sprazzi l’inglese Danny Willett, 27° con 71 (par), e giornata di grande sofferenza, e forse Giochi già compromessi, per Bubba Watson, 42° con 73 (+2), e per Rickie Fowler, 56° con 75 (+4) sui sessanta concorrenti in gara.

Marcus Fraser, 38enne di Corowa con tre titoli sull’European Tour, è andato spedito con nove birdie contro un bogey.

Matteo Manassero ha perso subito un colpo per un bogey (2ª), ha rimediato rapidamente con un coppia di birdie (4ª e 5ª), ma è tornato in par con il secondo bogey (7ª). Nel rientro il suo rendimento è migliorato: ha guadagnato due colpi al par con birdie alla 10ª e alla 17ª e ha anche mancato un paio di occasioni da birdie. Ha messo in mostra un bel gioco in tutte le parti del campo, ha tirato sempre dalla parte giusta e il gioco corto è stato efficace. Ha avuto qualche difficoltà sui green a causa della loro velocità, ha preso un paio di volte tre putt, ma al termine il veronese è apparso piuttosto soddisfatto della prestazione e del risultato.

Nino Bertasio, dopo aver tenuto il par per dieci buche (un birdie e un bogey), ha avuto un improvviso black out con tre bogey (11ª, 13ª, 15ª), ma ha fatto appello alla sua grinta e nelle ultime due buche ha recuperato una quindicina di posizioni con due birdie. Ha pagato più due dovuto due colpi sbagliati, ma succede, tuttavia anche lui ha espresso un gioco di buona levatura.

La "buca in uno" di Justin Rose - Justin Rose ha richiamato l’attenzione del pubblico nelle prime cinque buche. Dopo due par, infatti, ha guadagnato quattro colpi nelle successive tre buche con due birdie e una "hole in one". La prodezza alla buca 4, par 3 di 191 yards, che ha centrato direttamente dal tee. Poi ha rallentato rimanendo sullo stesso "meno 4".

Partenze secondo giro - Nella seconda giornata le terne del primo rimarranno invariate, ma inizieranno a orari differenti rispetto alla prima. Ore 13,03 italiane: Nino Bertasio, Ashun Wu e Scott Hend; ore 14,36: Matteo Manassero, Padraig Harrington, Danny Lee; ore 13,25: Sergio Garcia, Patrick Reed, Emiliano Grillo; ore 14,03; Rickie Fowler, Justin Rose e Jhonattan Vegas; ore 14,14: Henrik Stenson, Thongchai Jaidee, Rafael Cabrera Bello; ore 16,09: Bubba Watson, Martin Kaymer e Anirban Lahiri

La formula - Si gioca sulla distanza di 72 buche (18 al giorno) senza taglio, stroke play. In caso di conclusione con più giocatori al primo posto, per l’assegnazione delle medaglie si effettuerà un playoff su tre buche, con classifica per somma di colpi. Il vincitore della medaglia d’oro potrà partecipare a tutti i major del 2017.

 

LA VIGILIA - Tutto pronto a Rio de Janeiro per la partenza degli atleti italiani ai Giochi Olimpici di golf. Da giovedì 11 agosto a domenica 14 si svolgerà all’Olympic Golf Course, nella Reserva de Marapendi in Barra da Tijuca il torneo maschile, con l’Italia rappresentata da Nino Bertasio e da Matteo Manassero. La settimana dopo, dal 17 al 20 agosto, si disputerà la gara femminile con le azzurre Giulia Molinaro e Giulia Sergas. Sessanta i concorrenti in entrambe le prove

 

Di fatto si è già in clima gara maschile, con i protagonisti che stanno provando il percorso e con la diramazione del tee time. Matteo Manassero nei primi due giri giocherà insieme all’irlandese Padraig Harrington, tre major nel palmares, e al neozelandese Danny Lee (ore 12,41 italiane l’avvio del primo turno). Nino Bertasio sarà in terna con il cinese Ashun Wu e con l’australiano Scott Hend (ore 15,03).

Il field - Il field, sebbene ci siano state defezioni, è di qualità e promette alta tecnica e spettacolo agonistico. Tre vincitori di major, Bubba Watson (due Masters), lo svedese Henrik Stenson (Open Championship) e l’inglese Danny Willett (Masters) insieme a Rickie Fowler, ossia i primi quattro dell’Olympic Ranking, sono anche i nomi più ricorrenti nell’accostamento alle medaglie, ma in realtà il torneo si presenta ricco di incognite per tutti a cominciare dal campo che "non favorisce un giocatore a scapito di un altro e in questo è molto olimpico" secondo il pensiero di Manassero. 

Elementi di primo piano anche altri due Major Champion, l’inglese Justin Rose e il tedesco Martin Kaymer, con lo spagnolo Sergio Garcia, Patrick Reed e Matt Kuchar, gli ultimi due completano il quartetto americano, ma nessuno dei nove citati ha le caratteristiche dell’uomo da battere. Inoltre l’universalità dell’Olimpiade ha mescolato notevolmente le carte in tavola, perché ha tolto altri concorrenti molto quotati, essendo terminata la capienza concessa alla nazione, favorendo l’ingresso di atleti che hanno tutte le caratteristiche per mandare all’aria ogni pronostico. Ci riferiamo al coreano Byeong Hun An, allo stesso Danny Lee, all’olandese Joost Luiten, allo spagnolo Rafael Cabrera Bello, allo svedese David Lingmerth, all’argentino Emiliano Grillo, ai thailandesi Thongchai Jaidee e Kiradech Aphibarnrat, all’indiano Anirban Lahiri, al cinese Ashun Wu e al venezuelano Jhonattan Vegas, tutti vincitori di tornei nei circuiti di competenza. Mine vaganti che magari i big, impegnati a controllarsi tra di loro, possono dimenticare o non prendere nella dovuta considerazione. O peggio, capaci di trovare quattro giorni di grazia, anche se la loro arma migliore non è la continuità in circostanze normali. Ma nell’Olimpiade nulla è normale.

A voler indicare un favorito si va di più su Bubba Watson che su Henrik Stenson, ma due fattori sono in parte contro lo statunitense: è arrivato in Brasile lunedì, dopo aver difeso il titolo, con poca convinzione e con la testa già a Rio, nel Travelers Championship (25°). Potrebbe pagare la stanchezza e il poco tempo a disposizione per fare conoscenza con il tracciato. L’altro elemento di rischio è proprio Stenson in forma straripante e con il morale alle stelle dopo il successo nel major britannico.

Fiducia azzurra - In casa azzurra c’è grande fiducia. Matteo Manassero, in notevole ripresa dopo un anno e mezzo in grigio, ha avuto un’ulteriore scossa dalla qualificazione a Rio 2016. Inoltre, da appassionato di tutte le discipline, sta vivendo intensamente questa sua partecipazione convinto che "l’Olimpiade sia la massima espressione dello sport". Ama il Villaggio dove si diverte molto, ma con la giusta attenzione a non perdere la concentrazione, perché il golf è sport e applicazione mentale insieme. Obiettivi? E’ lì "per giocarsi una medaglia", ma lo dice con assoluta convinzione e non come scontata dichiarazione della vigilia. E per uno che a vent’anni era 25° nella classifica mondiale e con quattro titoli del circuito continentale nel palmares, conquistati a suon di record, c’è poco da chiedersi se sia capace di farlo. Ha un bel gioco lungo, controllo della distanza, secondi colpi precisi e un ottimo gioco corto, ma soprattutto gli è tornata la fiducia e la capacità di divertirsi in campo.

Nino Bertasio si è guadagnato l’ingresso nell’Olympic Ranking con una serie di prodezze e con una progressione che sembrava impossibile per uno che quando nel 2014 è partito l’Olympic Ranking era nell’Alps Tour. In due anni è arrivato sull’European Tour, salto che pochissimi possono vantare, presentandosi in Brasile in grande condizione di forma, che peraltro l’ha sostenuto per quasi tutto l’anno, e con il morale altissimo. E’ molto tranquillo, non ha timori e ha un atteggiamento positivo lungo il percorso. Non ha un particolare punto di forza, ma gioca bene in ogni settore del campo: è potente da tee, preciso, usa attentamente i ferri e si difende bene nel gioco corto. L’Olympic Course gli piace, anche se lo giudica molto impegnativo perché le condizioni in alcuni momenti sono al limite.

Le altre partenze - Scelte con una certa attenzione le terne per favorire anche lo spettacolo televisivo. Giocheranno insieme Danny Willett, Matt Kuchar e il cinese Haotong Li (ore 14,03 italiane), Bubba Watson, Martin Kaymer e Anirban Lahiri (ore 14,14), Sergio Garcia, Patrick Reed ed Emiliano Grillo (ore 15,25), Rickie Fowler, Justin Rose e Jhonattan Vegas (ore 15,58), Henrik Stenson, Thongchai Jaidee e  Rafael Cabrera Bello (ore 16,09).

Il percorso  - Inaugurato lo scorso novembre, il tracciato olimpico è stato disegnato dall’architetto americano Gil Hanse seguendo gli attuali standard adeguati a un gioco di alto livello, ma anche concedendo possibilità di recupero. Piuttosto lungo (yards 7.128, par 71) è un percorso molto tecnico e vario, con fairway di media grandezza, green ondulati e alcuni dei quali piccoli, numerosi e insidiosi bunker e due laghi. Ha le prerogative dei links, essendo vicino al mare, dove sarà determinante il vento, spesso molto forte e instabile nella direzione. Comprende un lungo par 3 (14ª buca) , un par 4 di ben 514 yards (12ª), qualche par 4 raggiungibile con il primo colpo, due par 5 sulle 600 yards (1ª e 10ª) e altri due (5ª e 18ª) in cui, rischiando un po’, si può tentare di giungere in green con il secondo colpo.

La parte più difficile è nelle quattro buche dalla 11 alla 14, con il denominatore comune di un colpo al green molto complicato. In un tracciato dove gli alberi sono pochissimi, ce n’è uno alla buca 13 che entra in gioco nel tirare alla bandiera. Su tutte e quattro, per la loro posizione, si farà sentire in modo sensibile il vento. Le ultime tre buche sono considerate in teoria di recupero, ma puniscono al minimo errore. In sostanza sarà comunque premiata la precisione.

Il campo può ospitare 15.000 spettatori e dopo le Olimpiadi diventerà pubblico, il primo in Brasile, con l’obiettivo di favorire la diffusione del golf.

La formula - Stessa formula per entrambi i tornei: 72 buche (18 al giorno) senza taglio, stroke play. In caso di conclusione con più giocatori al primo posto, per l’assegnazione delle medaglie si effettuerà un playoff su tre buche, con classifica per somma di colpi.

I vincitori ammessi ai major 2017 -  - I vincitori delle Olimpiadi di golf saranno ammessi per un anno a tutti i major. Chi conquisterà la medaglia doro maschile avrà diritto a partecipare a Masters, Us Open, Open Championship e PGA Championship del 2017.

L'esenzione nei cinque major femminili per la campionessa olimpica comincerà dallEvian Championship del prossimo settembre e proseguirà nei quattro major successivi in programma nel 2017: ANA Inspiration,  Womens PGA Championship, US Womens Open e Womens British Open.

Il torneo sulla RAI - L'host broadcaster dei Giochi coprirà interamente le due gare golfistiche. Nelle prime tre giornate dalle ore 12,30 italiane alle ore 21,30 e nella quarta dalle ore 12 alle ore 21. Sul sito di Raisport ci sarà streaming integrale con la telecronaca di Maurizio Losa, mentre sui canali RAI (Rai 2, Raisport 1, Raisport 2) la trasmissione avverrà in alternativa con gli altri avvenimenti della giornata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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