Il francese Victor Veyret e la svizzera Rachel Rossel hanno vinto i Campionati Internazionali d’Italia che si sono disputati sui percorsi del Circolo Golf Is Molas (par 72) e del Golf Club Garlenda (par 72).
Nel torneo maschile, a Is Molas, Victor Veyret ha avuto la meglio con 274 colpi (68 68 70 68, -14) grazie a un giro finale in 68 (-4), che gli ha permesso di risalire dal secondo posto, approfittando del cedimento del connazionale Arthur Ameil-Planchin, leader dopo tre giri e quarto al traguardo con 280 (-8), dopo un 76 (+4), e impedendo a Guido Migliozzi, del Golf della Montecchia) (278 - 72 66 69 71, -10), e all’inglese Jack Yule, stesso score, di poterlo impensierire. Bella la prova di Migliozzi, ma lo sono state altrettanto anche quelle di Jacopo Vecchi Fossa (Modena, 74 70 69 67) e di Giacomo Fortini (CUS Ferrara, 71 68 73 68), quarti con 280 come Arthur Ameil-Planchin. Al settimo posto con 281 (-7) il tedesco Christian Braeunig, all’ottavo con 283 (-5) altri due tedeschi John Allen e Claudio Consul, all’11° con 285 (75 71 69 70, -3) Andrea Saracino (Parco di Roma) e al 14° con 286 (75 67 70 74, -2) Michele Cea (Parco di Roma).
Il torneo femminile, a Garlenda, iniziato con un giorno di ritardo per la pioggia, è stato ridotto da 72 a 54 buche. Rachel Rossel, preso il comando nel secondo giro, ha poi difeso la posizione e ha concluso vittoriosamente con 219 (75 69 75, +3), superando di un colpo il trio a 220 (+4) composto da Alessia Nobilio (Ambrosiano, 74 74 72), da Caterina Don (La Margherita, 69 76 75) e dalla tedesca Nina Lang, tutte brillanti protagoniste insieme alla svizzera.
Al quinto posto con 221 (+5) Barbara Borin (72 76 73) del Marco Simone, Federica Torre (75 72 74), di La Margherita, e la cinese Xiaolin Tian (69 76 76), che difende i colori del GC Ambrosiano, all’ottavo con 222 (74 76 72, +6) Carlotta Ricolfi (Sanremo) e al nono con 223 (+7) Clara Manzalini (Ambrosiano, 72 78 73), Letizia Bagnoli (Firenze, 74 76 73) e l’austriaca Lea Zeitler.
TERZA GIORNATA - Si concludono i Campionati Internazionali d’Italia che si stanno disputando sui percorsi del Circolo Golf Is Molas (par 72) e del Golf Club Garlenda (par 72), con alcuni azzurri in lotta per il titolo.
Nel torneo maschile, a Is Molas, ha continuato la sua corsa di testa il francese il francese Arthur Ameil-Planchin (204 - 67 67 70, -12), che nella volata finale avrà per antagonisti molto probabilmente soltanto il connazionale Victor Veyret, secondo con 206 (-10), e Guido Migliozzi (Montecchia), terzo con 207 (-9). Appare difficile, infatti, un recupero dell’inglese Jack Yule, quarto con 210 (-6,) e dell’olandese Vince Van Veen, quinto con 211 (-5), pur occupando una buona posizione di classifica. Al sesto posto con 212 (-4) Michele Cea (Parco di Roma), Giacomo Fortini (CUS Ferrara) e il danese Jacob Jorgensen, al nono con 213 (-3) Jacopo Vecchi Fossa (Modena), al 10° con 214 (-2) Riccardo Leo (Royal Park I Roveri) e al 16° con 215 (-1) Andrea Saracino (Parco di Roma). Il taglio ha lasciato in gara 64 concorrenti dei 131 al via.
Il torneo femminile, a Garlenda, iniziato con un giorno di ritardo per la pioggia, è stato ridotto da 72 a 54 buche, con taglio effettuato dopo due giri anziché tre. In cima alla graduatoria si è portata la svizzera Rachel Rossel con 144 (75 69, par) colpi, la quale ha sorpassato Caterina Don (La Margherita) e la cinese Xiaolin Tian, che difende i colori del GC Ambrosiano, ora seconde con 145 (+1).
In quarta posizione con 146 (+2) la tedesca Nina Lang, in quinta con 147 (+3) Federica Torre (La Margherita) e in sesta con 148 (+4) Alessia Nobilio (Ambrosiano), Barbara Borin (Marco Simone), Benedetta Moresco (Padova), la francese Charlotte Lafourcade, la danese Cecilie Brogger Nielsen e l’austriaca Lea Zeitler, tutte atlete in grado di competere per la vittoria. Sembrano fuori gioco, con sei colpi di ritardo, Carlotta Ricolfi (Sanremo), Letizia Bagnoli (Firenze), Giulia Zanusso (Ca’ Amata), Clara Manzalini (Ambrosiano) e Karla Camila Vigliotta (Milano), 12.e con 150 (+6). Hanno avuto accesso al giro finale 64 giocatrici su 123 al via.
PRIMA E SECONDA GIORNATA - Il maltempo ha inciso sullo svolgimento dei Campionati Internazionali d’Italia che si stanno disputando sui percorsi del Circolo Golf Is Molas (par 72) e del Golf Club Garlenda (par 72).
Nel torneo maschile, a Is Molas, nella seconda giornata si è riusciti a rimediare ai ritardi del primo giro, concluso in mattinata, e ora si viaggia regolarmente. E’ al comando il francese Arthur Ameil-Planchin con 134 colpi (67 67, -10), già leader dopo 18 buche, che precede il connazionale Victor Veyret (136, -8) e Guido Migliozzi (138, -6), rinvenuto dal 18° posto.
Al quarto con 139 (-5) Giacomo Fortini (Cus Ferrara), al quinto con 140 (-4) l’olandese Rasmus Neergaard-Petersen, il portoghese Afonso Girao e l’inglese Jack Yule, all’ottavo con 142 (-2) Michele Cea (Parco di Roma), Riccardo Leo (Royal Park I Roveri), l’inglese Matthew Fieldsend, l’olandese Vince Van Veen e il tedesco Claudio Consul e al 13° con 143 (-1) Carlo Casalegno (Royal Park I Roveri). L’evento è programmato su 72 buche con taglio dopo 54 che promuoverà all’ultimo turno i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto.
Il torneo femminile, a Garlenda, è iniziato con un giorno di ritardo per la pioggia ed è stato ridotto da 72 a 54 buche, con taglio dopo due giri anziché tre. Guidano la graduatoria con 69 (-3) Caterina Don (La Margherita) e la cinese Xiaolin Tian, che difende i colori del GC Ambrosiano. In terza posizione con 71 (-1) la ceca Frantiska Lunackova, in quarta con 72 (par) Clara Manzalini (Ambrosiano), Karla Camila Vigliotta (Milano), Barbara Borin (Marco Simone), Benedetta Moresco (Padova) e l’olandese Romy Meekers e in nona con 73 (+1) Maria Vittoria Corbi (Castelgandolfo), Giulia Zanusso (Ca’ Amata) e la tedesca Aline Krauter.
LA VIGILIA - Sui percorsi del Circolo Golf Is Molas e del Golf Club Garlenda si disputano i Campionati Internazionali d’Italia (17-20 marzo) maschili e femminili.
A Is Molas, nella gara maschile, numerosi azzurri di peso cercheranno di conquistare il titolo. Tra costoro Guido Migliozzi (Montecchia), che attraversa un bel periodo di forma, Michele Cea, nella foto, e Andrea Saracino (Parco di Roma), Jacopo Vecchi Fossa (Modena), Gianmaria Rean Trinchero (Monticello), Andrea Romano (Olgiata), Giacomo Fortini (Cus Ferrara), Riccardo Leo e Takayuki Matsui (Royal Park I Roveri) e Gianluca Bolla (Modena). In campo straniero hanno le carte in regola per contrastare gli italiani, tra gli altri, i francesi Ugo Coussaud, Victor Veyret e Grégoire Schoeb, il tedesco Max Bogel e il danese Rasmus Neergaard-Petersen.
Nel torneo femminile, sul tracciato del Golf Club Garlenda, scenderanno in campo buona parte delle migliori giocatrici italiane tra le quali citiamo Carlotta Ricolfi (Sanremo), Alessia Nobilio (Ambrosiano), Angelica Moresco (Padova), Barbara Borin (Marco Simone), Emilie Alba Paltrinieri (Villa Condulmer), Carolina Caminoli (Castelgandolgo), Greta Minetto (Milano), Carlotta Lanzi (Royal Park I Roveri) e Arianna Scaletti (Croara). Tra le straniere ricordiamo le austriache Isabella Holpfer e Lea Zeitler, le ceche Frantiska Lunackova e Hana Ryskova, le tedesche Anna Theresa Rottluff e Nina Lang, la francese Charlotte Lafourcade e la cinese Xiaolin Tian, tesserata per il GC Ambrosiano.
Entrambi gli eventi si svolgono sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 54 che lascerà in gara i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto.
Renato Paratore, 72° con 296 colpi (71 73 74 78, +8), ha concluso in retrovia l’Hero Indian Open, torneo in combinata tra European Tour e Asian Tour disputato sul percorso del Delhi Golf Club (par 72), a Nuova Delhi in India.
Profeta in patria il 38enne indiano di Calcutta S.S.P. Chawrasia (nella foto di Getty Images), che ha vinto la gara di casa con 273 (67 67 68 71, -15) superando di due colpi il connazionale Anirban Lahiri, vincitore della money list dell’Asian Tour 2015 e campione uscente, e il coreano Jeunghun Wang (275, -13). Al quarto posto con 276 (-12) il brasiliano Adilson Da Silva, da anni trapiantato nel Sunshine Tour sudafricano, e il filippino Angelo Cue, al sesto con 278 (-10) il francese Gregory Havret, lo statunitense Daniel Im, l’indiano Rashid Khan e N Thangaraja dello Sri Lanka e al decimo con 279 (-9) lo statunitense David Lipsky, l’indiano Shiv Kapur e il francese Julien Quesne (suo l’Open d’Italia 2013). Prestazioni altalenanti del sudafricano Jbe Kruger, 15° con 280 (-8), del filippino Antonio Lascuna, 31° con 284 (-4), di Mardan Mamat di Singapore, 37° con 285 (-3), e prove deludenti dello spagnolo Pablo Larrazabal, 51° con 288 (par), e del filippino Miguel Tabuena e di Siddikur Rahman del Bangladesh, 58.i con 289 (+1) ed entrambi con una buona quotazione sul circuito asiatico.
S.S.P. Chawrasia (dove S.S.P. sta per Shiv Shankar Prasad) ha conquistato il terzo titolo nell’European Tour, che si unisce a un altro ottenuto nell’Asian Tour, dove però gliene vengono accreditati quattro essendo quelli siglati sul circuito continentale organizzati in combinata. Nel turno finale ha tirato il freno a mano rischiando un po’, ma dopo un birdie e due bogey in dieci buche, ha ripreso il controllo con due birdie, praticamente decisivi (71, -1). Per lui un assegno di 246.589 euro su un montepremi di 1.500.000 euro
Renato Paratore ha terminato con un 78 (+6), sicuramente inatteso anche se nel contesto di una prestazione in bassa graduatoria, con quattro birdie, tre bogey, due doppi bogey e un triplo bogey. Resta comunque il fatto positivo di aver interrotto la sequenza di due tagli consecutivi. E’ uscito Edoardo Molinari, 81° con 146 (78 68, +2), al nono taglio di fila subito dopo quelli nei primi sette tornei disputati quest’anno e nell’ultimo del 2015.
TERZO GIRO - Renato Paratore, 68° con 218 colpi (71 73 74, +2), è rimasto in bassa classifica nell’Hero Indian Open, torneo in combinata tra European Tour e Asian Tour che si conclude sul tracciato del Delhi Golf Club (par 72), a Nuova Delhi in India.
Deciso attacco dei giocatori di casa in tre nelle prime quattro posizioni. Nuovo leader è S.S.P. Chawrasia con 202 (67 67 68, -14), che ha sorpassato l’australiano Terry Pilkadaris (204, -12), e sono al terzo posto con 206 (-10) Rashid Khan e Anirban Lahiri, campione uscente e rientrato in corsa per il titolo recuperando dal 14°. Un altro indiano, Rahil Gangjee è in quinta posizione con 207 (-9), affiancato dal francese Sebastien Gros, dal brasiliano Adilson Da Silva e del coreano Jeunghun Wang, e in nona con 208 (-8) è salito Arjun Atwal, primo indiano a giocare e a vincere nel PGA Tour. Con lo stesso score gli spagnoli Jorge Campillo e Alejandro Cañizares, il francese Julien Quesne e N Thangaraja dello Sri Lanka.
Possono solo sperare di migliorare la propria classifica l’australiano Scott Hend, lo statunitense David Lipsky, il filippino Angelo Que e Mardan Mamat di Singapore, 20.i con 211 (-5), il sudafricano Jbe Kruger, 28° con 212 (-4), e gli altri due filippini Antonio Lascuna, 34° con 213 (-3), e Miguel Tabuena, 45° con 215 (-1). Molto deludenti l’iberico Pablo Larrazabal, 62° con 217 (+1), e Siddikur Rahman del Bangladesh, abbastanza apprezzato nel circuito asiatico, 70° con 219 (+3).
S.S.P. Chawrasia (dove S.S.P. sta perShiv Shankar Prasad), 38enne di Calcutta con due titoli nell’European Tour e uno nell’Asian Tour, ha realizzato quattro birdie in uscita (68, -4) e poi si è limitato a una azione di controllo. Terry Pilkadaris è partito con il piede sbagliato, ha perso un colpo sulle prime nove buche (due birdie e tre bogey) e poi ha infilato nove par nel rientro (73, +1).
Un doppio bogey in apertura ha condizionato il giro di Renato Paratore, che poi si è portato dietro i due colpi sopra par realizzando due birdie e due bogey nelle rimanenti 17 buche (74, +2). E’ uscito al taglio Edoardo Molinari, 81° con 146 (78 68, +2), il nono consecutivo subito dopo quelli nei primi sette tornei disputati quest’anno e nell’ultimo del 2015. Il montepremi è di 1.500.000 euro dei quali 246.588 saranno appannaggio del vincitore.
SECONDO GIRO - Renato Paratore, 64° con 144 colpi (71 73, par), ha superato il taglio con l’ultimo punteggio utile nell’Hero Indian Open, torneo in combinata tra European Tour e Asian Tour in svolgimento sul tracciato del Delhi Golf Club (par 72), a Nuova Delhi in India. E’ rimasto fuori Edoardo Molinari, 81° con 146 (78 68, +2), malgrado un lodevole tentativo di rimonta.
Cambio della guardia in vetta dove si è portato con 131 (67 64, -13) l’australiano Terry Pilkadaris, che può contare su un margine di tre colpi nei riguardi dello spagnolo Nacho Elvira e dell’indiano S.S.P. Chawrasia (134, -10). Al quarto posto con 136 (-8) lo statunitense David Lipsky e l’inglese Ben Evans, al sesto con 137 (-7) l’indiano Rashid Khan e gli iberici Alejandro Cañizares e Jorge Campillo.
E’ già pesante il ritardo dell’indiano Anirban Lahiri, miglior giocatore dell’Asian Tour 2015 e campione uscente, 14° con 139 (-5), e ha lo stesso score lo statunitense Daniel Im, in vetta dopo un turno e retrocesso con un 74 (+2). Poco dietro il filippino Antonio Lascuna, 21° con 140 (-4), a metà graduatoria l’indiano Arjun Atwal, il filippino Angelo Que, il sudafricano Jbe Kruger e Mardan Mamat di Singapore, 30.i con 141 (-3), e in bassa il filippino Miguel Tabuena e Siddikur Rahman del Bangladesh, 44.i con 142 (-2), lo spagnolo Pablo Larrazabal e l’australiano Scott Hend, vincitore la scorsa settimana del Thailand Classic, 55.i con 143 (-1). Fuori gioco l’irlandese Padraig Harrington, 75° con 145 (+1) e out per un colpo.
Terry Pilkadaris, 43enne di Perth, ha giocato a lungo in Europa, specie nel Challenge Tour, senza ottenere titoli, mentre ne ha conseguiti tre sull’Asian Tour, ma tra il 2004 e il 2005. Nove birdie e un bogey per il suo 64 (-8), che l’ha fatto salire dalla quinta piazza.
Tanti brividi per Renato Paratore il quale nella prima parte del tracciato ha perso tre colpi (due birdie, un doppio bogey e un triplo bogey). La situazione è divenuta ancor più difficile con un bogey alla 11ª buca, ma con grande determinazione nelle successive sette ha trovato i tre birdie che gli servivano per rimanere in gara (73, +1).
Edoardo Molinari ha tentato di rimediare con grande orgoglio al 78 (+6) d’apertura e ha subito aggredito il campo segnando quattro birdie in otto buche. Una frenata con un bogey alla 12ª è praticamente stata determinante per la sua uscita, anche se ha continuato a lottare come dimostra il quinto birdie giunto poco dopo (68, -4). Per il torinese è il nono taglio consecutivo dopo quelli subiti nei primi sette tornei disputati quest’anno e nell’ultimo del 2015. Il montepremi è di 1.500.000 euro dei quali 246.588 saranno appannaggio del vincitore.
PRIMO GIRO - Lo statunitense Daniel Im è al vertice con 65 (-7) colpi nell’Hero Indian Open, torneo in combinata tra European Tour e Asian Tour in svolgimento sul tracciato del Delhi Golf Club (par 72), a Nuova Delhi in India, dove Renato Paratore è 40° con 71 (-1) ed Edoardo Molinari 130° con 78 (+8).
In una giornata dai punteggi abbastanza bassi, con 74 concorrenti entro il limite del par, Daniel Im precede di un colpo il thailandese Prom Meesawat e gli spagnoli Jorge Campillo e Nacho Elvira (66, -6) e di due gli indiani S.S.P. Chawrasia e Sanjay Kumar, il coreano Jeunghun Wang, l’australiano Terry Pilkadaris e il francese Raphael Jacquelin (67, -5).
Al decimo posto con 68 (-4) l’inglese Tommy Fleetwood e l’indiano Anirban Lahiri, campione uscente e vincitore dell’ordine di merito dell’Asian Tour 2015, al 16° on 69 (-3) l’americano David Lipsky e Siddikur Rahman del Bangladesh, al 24° con 70 (-2) l’indiano Arjun Atwal, i filippini Angelo Que e Miguel Tabuena, lo spagnolo Pablo Larrazabal e il transalpino Julien Quesne (suo l’Open d’Italia nel 2013). Hanno lo stesso score di Paratore anche l’irlandese Padraig Harrington, il filippino Antonio Lascuna e il sudafricano Jbe Kruger e sono in 54ª posizione con 72 (par), al momento l’ultima utile per superare il taglio, il thailandese Thaworn Wiratchant, l’australiano Scott Hend, reduce dal successo nel Thailand Classic, e Mardan Mamat di Singapore.
Daniel Im, 31enne di Wayne (New Jersey) approdato nel circuito maggiore grazie al terzo posto nella Qualifying School (stesso score del vincitore) dopo una bella stagione nel Challenge Tour con un successo (Swiss Challenge), ha realizzato sette birdie, senza bogey.
Entrambi gli azzurri hanno iniziato dalla buca 10. Renato Paratore ha avuto un ottimo avvio con due birdie ed è passato con un 34 (-2) alla nona, poi dopo un altro birdie le cose si sono complicate nelle ultime otto buche con tre bogey a fronte del quarto birdie.
Subito corsa in salita per Edoardo Molinari con due bogey in quattro buche e un doppio bogey prima del giro di boa, Tentativo di rimonta alla virata con due birdie, poi è passato dal "+2" al "+6" con un bogey e un triplo bogey a chiudere. Il torinese rischia il nono taglio consecutivo dopo quelli subiti nei sette tornei disputati quest’anno e nell’ultimo del 2015. Il montepremi è di 1.500.000 euro dei quali 246.588 saranno appannaggio del vincitore.
LA VIGILIA - Edoardo Molinari e Renato Paratore tornano in campo nell’Hero Indian Open (17-20 marzo), torneo in combinata tra European Tour e Asian Tour in programma sul tracciato del Delhi Golf Club, a Nuova Delhi in India.
Difende il titolo l’indiano Anirban Lahiri, primo nell’ordine di merito dell’Asian Tour 2015, e saranno nel field i connazionali Arjun Atwal, Jeev Milkha Singh, S.S.P. Chowrasia, Shiv Kapur e tanti altri giocatori orientali tra i quali i thailandesi Prom Meesawat, Prayad Marksaeng e Thaworn Wiratchant, i filippini Miguel Tabuena, Antonio Lascuna e Angelo Que il malese Danny Chia, Siddikur Rahman del Bangladesh e Mardan Mamat di Singapore.
Tra i non orientali prenderanno parte all’evento l’irlandese Padraig Harrington, l’australiano Scott Hend, reduce dal successo nel Thailand Classic, Brett Rumford e Marcus Fraser, l’inglese Tommy Fleetwood, i francesi Romain Wattel, Raphael Jacquelin e Julien Quesne, vincitore di un Open d’Italia (2013), lo spagnolo Pablo Larrazabal, l’olandese Joost Luiten, il sudafricano Jbe Kruger e gli statunitensi David Lipsky e Peter Uihlein.
Renato Paratore ha subito nel Thailand Classic il secondo taglio consecutivo e il quarto in otto gare stagionali e quindi deve superare questo momento di appannamento. Più complicata la situazione di Edoardo Molinari che si è fermato dopo 36 buche per otto tornei consecutivi, i sette disputati quest’anno sull’European Tour e l’ultimo giocato nel 2015. Il montepremi è di 1.500.000 euro dei quali 246.588 saranno appannaggio del vincitore.
Una vittoria per la selezione europea (21,5-10,5 maschile) e una per quella dell’Asia-Pacific (17-15 femminile) nel Bonallack & Patsy Hankins Trophies, doppio confronto disputato sul percorso del Vidago Palace Golf Club, a Vidago in Portogallo con la partecipazione di quattro giocatori azzurri: Luca Cianchetti, Stefano Mazzoli, Lucrezia Colombotto Rosso e Bianca Maria Fabrizio.
Nel Bonallack Trophy il team europeo, condotti dal francese Alexis Godillot, ha letteralmente dominato. Dopo aver concluso i doppi (cinque foursome e cinque fourball in ciascuna delle prime due giornate) ha esercitato una netta prevalenza anche nei dodici singoli conclusivi (parziale di 8-4). Hanno vinto Luca Cianchetti (1 up sul taiwanese Han-Ting Chiu) e Stefano Mazzoli (2/1 sul coreano Jae Kyeoung Lee) e hanno ottenuto gli altri sei punti lo spagnolo Mario Galiano (1 up sul taiwanese Chun-An Yu), lo svedese Robin Petersson (1 up sul coreano Sung Ho Yun), l’olandese Jeroen Krietemeijer (2/1 sul neozelandese Luke Toomey), l’inglese Ashton Turner (4/3 sull’indiano Aman Raj), l’irlandese Jack Hume (6/5 sul giapponese Toshiki Ishitoku) e il gallese David Boote (4/3 sull’indiano Samarth Dwivedi). Per gli orientali, condotti dall’australiano Matt Cutler, a segno il giapponese Takuni Kanaya (5/4 sullo scozzese Grant Forrest), l’australiano Brett Coletta (1 up sull’inglese Bradley Moore), Gregory Foo di Singapore (1 up sullo spagnolo Ivan Cantero) e l’australiano Zach Murray (4/3 sullo scozzese Jack McDonald).
Nei doppi gli azzurri hanno giocato in coppia nei foursome vincendo contro Aman Raj/Luke Toomey (3/2) e perdendo contro Jae Kyeoung Lee/Sung Ho Yun (3/2). Un solo fourball per ciascuno con Cianchetti vincitore insieme a Jack Hume (4/3 su Samarth Dwivvi/Gregory Foo) e con Mazzoli sconfitto in coppia con David Boote (2/1 da Han-Ting Chiu e Chun-An Yu).
Nel Patsy Hankins Trophy le europee, affidate all’inglese Elaine Ratcliffe, hanno iniziato i singoli in svantaggio di 9.5-10,5, dopo una bel recupero a seguito di un passivo iniziale di 3-7. Il sorpasso, però, non è avvenuto perché le orientali, dirette dalla neozelandese Lybby Steele, hanno esercitato una leggera superiorità (parziale di 6,5-5,5) sufficiente per vincere. Bianca Maria Fabrizio ha pareggiato con l’australiana Hanna Green e Lucrezia Colombotto Rosso è stata superata per 3/2 dalla neozelandese Wenyung Keh. Le vincitrici hanno fatto punti pieni con la giapponese Nasa Hataoka (3/2 sulla spagnola Luna Sobron), con la neozelandese Julianne Alvarez (5/4 sulla svizzera Gioia Carpinelli), con la thailandese Paphangkorn Tavatanakit (1 up sull’austriaca Emma Spitz) e con la nipponica Hina Aragaki (2 up sull’elvetica Albane Valenzuela). Pari tra la danese Puk Lyng Thomsen e Tiffany Chan di Hong Kong e tra la filippina Princess Mary Superal e la spagnola Maria Parra. Per le continentali successi della svedese Frida Kinhult (1 up sulla coreana Hye-Jin Choi), dell’inglese Meghan MacLaren (3/1 sulla coreana Hyunkyung Park), della tedesca Laura Funfstuck (1 up sula cinese Tian Qi) e della gallese Chloe Williams (6/5 sulla taiwanese Han-Hsuan Yu) .
Le azzurre hanno giocato insieme solo il primo foursome perdendo per 2/1 contro Julianne Alvarez/Wenyung Keh. Successivamente la Fabizio, una delle più positive in casa Europa, ha infilato tre successi insieme a Puk Lyng Thomsen: 2/1 su Princess Mary Superal/Han-Hsuan Yu nell’altro foursome e nei due fourball 1 up su Princess Mary Superal/Paphangkorn Tavatanakit e 4/3 su Julianne Alvarez/Wenyung Keh. La Colombotto Rosso, insieme ad Emma Spitz è stata sconfitta per 3/2 da Hannah Green/Han-Hsuan Yu (fourball) e ha pareggiato in coppia con Meghan MacLaren con Hina Aragaki /Nasa Hataoka (foursome).
SECONDA GIORNATA - Sul percorso portoghese del Vidago Palace Golf Club, a Vidago, anche la seconda giornata del Bonallack & Patsy Hankins Trophies è stata sospesa per oscurità. Il gioco è ripreso il mattino successivo per la conclusione del turno, prima dell’inizio dei dodici singoli conclusivi. Alla sfida tra le selezioni dell’Europa e dell’Asia-Pacific, sia maschili che femminili (squadre di 12 elementi), prendono parte quattro giocatori azzurri: Luca Cianchetti, Stefano Mazzoli, Lucrezia Colombotto Rosso e Bianca Maria Fabrizio.
Nel Bonallack Trophy il team europeo, affidato al francese Alexis Godillot, ha aumentato il vantaggio (13,5-6,5), mentre nel Patsy Hankins Trophy la squadra dell’Asia-Pacific, guidata dalla neozelandese Lybby Steele, ha visto ridursi il margine a un solo punto (10,5-9,5)
Nella gara maschile i foursome del mattino sono stati ancora favorevoli ai continentali (parziale 3,5-1,5) che si sono imposti con David Boote/Jake Hume (1 up su Han-Ting Chiu e Chun-An Yu), con Ivan Cantero/Mario Galiano (3/2 su Samarth Dwivevi/Aman Raj) e con Ashton Turner/Bradley Moore (1 up su Gregory Foo/Toshiki Ishitoku). Pari tra gli scozzesi Grant Forrest/Jack McDonald e gli australiani Brett Coletta/Zach Murray e punto pieno degli orientati, condotti dall’australiano Matt Cutler, concesso dai due azzurri Luca Cianchetti/Stefano Mazzoli (3/2 da Jae Kyeoung Lee/Sung Ho Yun).
Il vantaggio europeo si è incrementato di un altro punto nei fourball pomeridiani (parziale di 3/2) con i successi di Mario Galiano/Ivan Cantero (4/3 su Luke Toomey/Chun-An Yu), di Robin Petersson/Jeroen Krietemeijer (3/2 su Jae Kyeoung Lee/Sung Ho Yun) e di Luca Cianchetti/Jack Hume (4/3 su Gregory Foo/Samarth Dwivevi). Asiatici a segno con Toshiki Ishitoku/Takuni Kanaya (2/1 su Bradley Moore/Ashton Turner) e con Brett Coletta/Zach Murray (5/4 su Grant Forrest/Jack McDonald).
Nel torneo femminile le europee, guidate dall’inglese Elaine Ratcliffe, hanno iniziato la rimonta dai foursome (parziale di 3-2) con i due punti ottenuti da Luna Sobron/Emma Spitz (3/2 su Julianne Alvarez/Wenyung Keh) e da Bianca Maria Fabrizio/Puk Lyng Thomsen (1 up su Princess Mary Superall/Han-Hsuan Yu). Pari tra Albane Valenzuela/Maria Parra e Hye-Jin Choi/Hyunkyung Park e tra Meghan MacLaren/Lucrezia Colombotto Rosso e Hina Aragaki/Nasa Hataoka e punto asiatico con Hannah Green/Tiffany Chan (1 up su Frida Kinhult/Chloe Williams).
Nei fourball le continentali si sono messe in condizioni di potersela giocare nei singoli grazie alle vittorie di Luna Sobron/Emma Spitz (1 up su Hina Aragaki/Nasa Hataoka), di Meghan McLaren/Gioia Carpinelli (2/1 su Hannah Green/Tiffany Chan) e di Bianca Maria Fabrizio/Puk Lyng Thomsen (4/3 su Julianne Alvarez/Wenyung Keh). Per le orientali chiaro successo delle coreane Hye-Jin Choi e Hyunkyung Park (5/4 su Albane Valenzuela/Maria Parra) e pari tra Chloe Williams/Frida Kinhult e Princess Mary Superall/Han Hsuan Yu.
PRIMA GIORNATA - Sul percorso portoghese del Vidago Palace Golf Club, a Vidago la prima giornata di gara del Bonallack & Patsy Hankins Trophies è stata sospesa per oscurità e pertanto c’è stata una coda di buon mattino, per concludere i match interrotti, prima di dare il via alla seconda. Alla sfida tra le selezioni dell’Europa e dell’Asia-Pacific, sia maschili che femminili (squadre di 12 elementi), prendono parte quattro giocatori azzurri: Luca Cianchetti, Stefano Mazzoli, Lucrezia Colombotto Rosso e Bianca Maria Fabrizio.
Nel Bonallack Trophy il team europeo, affidato al francese Alexis Godillot, è in vantaggio per 7-3, mentre nel Patsy Hankins Trophy la squadra dell’Asia-Pacific, guidata dalla neozelandese Lybby Steele, è avanti a sua volta per 7-3.
Nella gara maschile dominio continentale con un secco 4-1 nei foursome del mattino dove Stefano Mazzoli/Luca Chianchetti hanno avuto la meglio per 3/2 su Aman Raj/Luke Toomey. Hanno contributo alla causa europea anche Grant Forrest/Jack McDonald (1 up su Brett Coletta/Zach Murray), Mario Galiano/Ivan Cantero (4/3 su Jae Kyeoung Lee/Sung Ho Yun) e Jack Hume Hume/David Boote (5/4 su Toshiki Ishitoku/Takuni Kanaya). Il punto per la squadra diretta dall’australiano Matt Cutler è stato conseguito dai taiwanesi Han-Ting Chiu e Chun-An Yu (1 up su Bradley Moore/Ashton Turner).
Nei fourball del pomeriggio ancora prevalenza europea con un 3-2. Si sono imposti Robin Petersson/Jeroen Krietemeijer (1 up su Brett Coletta/Zach Murray), Grant Forrest/Jack McDonald (1 up su Sung Ho Yun/Takumi Kanaya) e Ashton Turner/Bradley Moore (3/2 su Aman Raj/ Luke Toomey). Per gli orientati a segno Han-Ting Chiu/Chun-An Yu (2/1 su Stefano Mazzoli/David Boote) e Samarth Dwivedi/Gregory Foo (5/4 su Mario Galiano/Ivan Cantero).
Nel torneo femminile le orientali hanno preso netto margine (4-1) nei foursome dove la coppia azzurra Bianca Maria Fabrizio/Lucrezia Colombotto Rosso è stata superata dalle australiane Julianne Alvarez/Wenyung Keh. Il punto della formazione europea, affidata all’inglese Elaine Ratcliffe, è stato firmato dalla spagnola Maria Parra e dalla svizzera Albane Valezuela (1 up sulle coreane Hye-Jin Choi/ Hyunkyung Park). Altri tre punti asiatici ad opera di Hina Aragaki/Nasa Hataoka (3/2 su Frida Kinhult/Emma Spitz), di Tiffany Chan/Hannah Green (4/3 su Laura Funfstuck/Luna Sobron) e di Princess Mary Superal/Paphangkorn Tavatanakit (5/4 su Meghan MacLaren/Chloe Williams).
Nei fourball successi europei con Meghan MacLaren/Laura Funfstuck (5/4 su Julianne Alvarez/Tian Qi) e con Bianca Maria Fabrizio/Puk Lyng Thomsen (1 up su Princess Mary Superal/Paphangkorn Tavatanakit) e tre punti orientali con Hannah Green/Han-Hsuan Yu (3/2 su Emma Spitz/Lucrezia Colombotto Rosso), con Hyunkyung Park/Hina Aragaki (2/1 su Albane Valenzuela/Gioia Carpinelli) e con Hye-Jin Choi/Nasa Hataoka (1 up su Maria Parra/Luna Sobron).
Nella seconda giornata avranno luogo in entrambi i tornei nuovamente cinque match foursome al mattino e cinque fourball nel pomeriggio, quindi il gran finale con i dodici singoli.
LA VIGILIA - Sul percorso portoghese del Vidago Palace Golf Club, a Vidago, si disputa il Bonallack & Patsy Hankins Trophies (16-18 marzo), sfida tra le selezioni dell’Europa e dell’Asia-Pacific, sia maschili che femminili.
A prendere parte all’evento sono stati chiamati quattro giocatori azzurri: Luca Cianchetti, Stefano Mazzoli, Lucrezia Colombotto Rosso e Bianca Maria Fabrizio.
Nel Bonallack Trophy il team europeo, affidato al francese Alexis Godillot, oltre che dai due azzurri, è composto dal gallese David Boote, dagli spagnoli Mario Galiano e Ivan Cantero, dagli scozzesi Grant Forrest e Jack McDonald, dall’irlandese Jack Hume, dall’olandese Jeroen Krietemeijer, dagli inglesi Bradley Moore e Ashton Turner e dallo svedese Robin Petersson.
L’australiano Matt Cutler, capitano non giocatore dell’Asia-Pacific, opporrà i taiwanesi Han-Ting Chiu e Chun-An Yu, gli australiani Brett Coletta e Zach Murray, gli indiani Samarth Dwivevi e Aman Raj, i giapponesi Toshiki Ishitoku e Takuni Kanaya, i coreani Jae Kyeoung Lee e Sung Ho Yun, il neozelandese Luke Toomey e Gregory Foo di Singapore.
Nel Patsy Hankins Trophy la selezione continentale, guidata all’inglese Elaine Ratcliffe, insieme alle due italiane, schiererà le svizzere Gioia Carpinelli e Albane Valenzuela, la tedesca Laura Funfstuck, le spagnole Luna Sobron e Maria Parra, la svedese Frida Kinhult, l’inglese Meghan MacLaren, l’irlandese Olivia Mehaffey, la danese Puk Lyng Thomsen e l’austriaca Emma Spitz.
Sull’altro fronte la neozelandese Lybby Steele, capitana non giocatrice dell’Asia-Pacific, si affiderà alle neozelandesi Julianne Alvarez e Wenyung Keh, alle giapponesi Hina Aragaki e Nasa Hataoka, alle coreane Hye-Jin Choi e Hyunkyung Park, all’australiana Hannah Green, alla cinese Tian Qi, alla filippina Princess Mary Superal, alla thailandese Paphangkorn Tavatanakit, alla taiwanese Han-Hsuan Yu e a Tiffany Chan di Hong Kong.
Stessa formula per entrambi i tornei: nella prima e nella seconda giornata avranno luogo cinque match foursomes al mattino e cinque fourballs nel pomeriggio, quindi il gran finale con i dodici singoli.
L’Italia, e in particolare Italy Golf & More, erano quest’anno Partner Country della Rhein Golf 2016 e questo ha consentito all’offerta golfistico-turistica nazionale una visibilità e una esposizione tutta particolare che, oltre allo stand, ha compreso la copertina, una pagina pubblicitaria e tre pagine redazionali su Rhein Golf Magazine, la rivista della Fiera distribuita gratuitamente a tutti i visitatori, e la comunicazione della presenza italiana in ogni Newsletter, sulle pagine Facebook e in tutti i comunicati stampa diffusi dagli organizzatori della Fiera.
Erano presenti circa 250 espositori provenienti da Spagna, Austria, Turchia, Germania, Irlanda, Francia, Mauritius, Grecia, Scozia, Cipro, Repubblica Domenicana, Tunisia, Bulgaria e dallo stato americano del South Carolina, L’Italia era rappresentata, oltre che dalle otto Regioni del Progetto Italy Golf & More e dalla Federazione Italiana Golf, che ha ospitato l’offerta golf della Regione Piemonte (gruppo Lake Maggiore Golf Destination con Bogogno, Des Iles Borromees, Castelconturbia, Varese e Le Robinie, Golf Club Feudo d’Asti e pacchetto cumulativo dei campi di Verbania, Panorama ed Arona), anche dal consorzio Play Golf in Tuscany, da Golf Region Lake Garda, da Andreus Golf & Spa Resort, dalla Fattoria La Vialla, dal Ristorante La Terrazza, da Golf Padova Guesthouse e dalla Maserati,
Erano presenti i Tour Operator tedeschi Classic Golf Tours, Golf Extra e Master Golf Tours, il Tour Operator svedese Sunbirdie, le riviste specializzate Golf Time, Golf Journal, Golf Magazin e Golf Life, la rivista Die Zeit, i siti internet www.golfpost.de e www.time4golf.com
Nello stand italiano sono stati posti quattro altissimi banner riportanti il nuovo logo della Ryder Cup 2022 abbinato al logo della Federazione Italiana Golf e il logo di Italy Golf & More abbinato all’immagine colorata simbolo del progetto. In rappresentanza della Regione Piemonte era presente nel corner della FIG il direttore del Golf Club Castelconturbia, Giovanni Malcotti.
Come avevamo già riscontrato in occasione delle prime due uscite fieristiche della stagione si tratta di un momento decisamente propizio per promuovere all’estero i campi da golf italiani: l’effetto Ryder Cup 2022, unito alle difficoltà che stanno incontrando la Turchia e il Nord Africa e la ricerca di destinazioni vicine e sicure, sono tutti fattori decisamente positivi per l’Italia, che non è mai stata così richiesta dai golfisti individuali e dai Tour Operator internazionali.
Nei quattro giorni di fiera è stato distribuito il catalogo di Italy Golf & More che grazie alla presenza nel progetto della Federazione Italiana Golf, illustra l’intera offerta golfistico – turistica italiana con l’elenco dei 138 campi con almeno 18 buche abbinati alle principali attrazioni turistiche della nostra nazione.
I visitatori sono stati circa 12.000, principalmente nelle giornate di sabato e domenica, in linea con gli anni passati ed in rappresentanza di un target molto ben definito, sicuramente tutti golfisti dal potere d’acquisto piuttosto elevato.
Doppietta coreana, come nella passata edizione, nel World Ladies Championship, la versione femminile della World Cup, disputata al Mission Hills (Olazabal Course, par 72) di Shenzhen in Cina. Nella classifica individuale si è imposta con 279 (-9) colpi Jung Min Lee (69 74 70 66), la quale in quella a squadre (564, -12) è stata ben sostenuta dalla compagna Jin Young Ko, nona con 285 (71 69 72 73, -3). Lo scorso anno il titolo era stato appannaggio del duo Inbee Park, numero due mondiale, e So Yeon Ryu, giunta prima nell’individuale.
Dominio coreano, e più in generale delle orientali, che hanno occupato ben 17 dei primi 18 posti in graduatoria in un torneo avversato dal maltempo e che ha subito interruzioni e ritardi. Jung Min Lee, con una volata finale in 66 (-6) è risalita dalla decima piazza e ha avuto ragione delle connazionali Seung Hyun Lee, Han Sol Ji e Bo Kyung Kim, seconde con 280 (-8), di Ji Hyun Oh, quinta con 281 (-7), della thailandese Saraporn Chamchoi e della cinese Yu Liu, seste con 282 (-6). Unica infiltrata tra le 18 orientali la gallese Becky Morgan, nona insieme a Jin Young Ko. Al 19° posto con 288 (par) le australiane Stacey Keating e Sarah Kemp e la francese Celine Herbin, al 33° con 290 (+2) la danese Emily Pedersen e al 37° con 291 (+3) la transalpina Gwladys Nocera. L’unica italiana in gara, Margherita Rigon, 102ª con 155 colpi (79 76, +11), non ha superato il taglio.
Nella graduatoria a squadre la Corea ha concluso, come detto, con 564 (-12) colpi (140 143 142 139) superando largamente la Francia (Celine Herbin, Gwladys Nocera), seconda con 579 (+3) Seguono Taiwan (Tzu-Chi Lin, Ai-Chen Kuo) con 584 (+8), il Galles (Ami Boulden, Becky Morgan) con 586 (+10), l’Australia (Rebecca Artis, Sarah Kemp) con 587 (+11), l’Inghilterra (Hannah Burke, Florentyna Parker) con 591 (+15), la Cina 1 (Xi Yu Lin, Yanhong Pan) e la Danimarca (Emily Pedersen, Nicole Broch Larsen), con 592 (+16), la Svezia (Camilla Lennarth, Lina Boqvist) con 597 (+21), la Cina 2 (Ziqi Ye, Weiwei Zhang) e la Thailandia (Wichanee Meechai, Kusuma Meechai) con 600 (+24). Alla vincitrice è andato un assegno di 105.000 dollari sul montepremi per l’individuale di 700.000 dollari.
TERZO GIRO - Margherita Rigon, 102ª con 155 colpi (79 76, +11), è uscita al taglio nel World Ladies Championship, la versione femminile della World Cup, in svolgimento al Mission Hills (Olazabal Course, par 72) di Shenzhen in Cina. Il torneo, a causa del maltempo, procede a rilento e praticamente ci si è fermati a metà del terzo giro con tutte le 62 concorrenti rimaste in gara che debbono completarlo.
Nella classifica provvisoria individuale vi sono solo orientali nelle prime 14 posizioni. Conduce con "meno 7" dopo 9 buche la cinese Yu Liu che precede le coreane Ji Hyun Oh (stoppata alla 9ª) e Han Sol Ji (8ª) seconde con "meno 6", Seung Hyun Lee (8ª) e Jin Young Ko (7ª), quarte con "meno 5", Ji Young Park (12ª), Bo Kyung Kim (8ª) e la taiwanese Tzu-Chi Lin (9ª), seste con "meno 3". Prime delle non orientali l’australiana Stacey Keating (17ª) e l’inglese Florentina Parker (14ª), 15.e con "meno 1".
Nella graduatoria provvisoria a squadre in vetta con "meno 8" la Corea (Jin Young Ko, Jung Min Lee), campione uscente (ma con la coppia Inbee Park-So Yeon Ryu), quindi con "+1" la Francia, con "+3" Taiwan e con "+10" l’Inghilterra. Nei programmi si spera di concludere il terzo turno di buon mattino e far partire il quarto subito dopo in modo da avere tempo, salvo nuove perturbazioni, di giungere all’assegnazione dei titoli individuale e a squadre.
Sono in palio 800.000 dollari dei quali $ 700.000 per la gara individuale con prima moneta di 105.000 dollari.
SECONDO GIRO - Gioco sospeso per maltempo anche nel secondo giro del World Ladies Championship, la versione femminile della World Cup, in svolgimento al Mission Hills (Olazabal Course, par 72) di Shenzhen in Cina. Nella classifica provvisoria è rimasta al vertice con "meno 6" la 19enne coreana Han Sol Ji, frequentatrice del Korean LPGA Tour, la quale nelle tre sole buche giocate ha segnato due birdie. Difficilmente potrà evitare il taglio Margherita Rigon, 108ª con "+11", che ha perso quattro colpi in altrettante buche (due bogey e un doppio bogey) e che deve recuperarne almeno sei nelle 14 che le restano da compiere.
Seguono Han Sol Ji sette giocatrici asiatiche tutte giunte in club house: le connazionali Bo Kyung Kim, seconda con 139 (-5), Jin Young Ko, terza con 140 (-4), la taiwanese Tzu-Chi Lin, quarta con 141 (-3), e altre quattro coreane Ji Hyun Oh e Min Sung Kim, quinte con 142 (-2), Jung Min Lee e Min-Young Lee, settime con 143 (-1). Tra le altre che hanno concluso, la francese Valentine Derrey è 12ª con 144 (par), la danese Emily Pedersen 24ª con 146 (+2) e la transalpina Gwladys Nocera 53ª con 149 (+5).
Graduatoria provvisoria anche nella competizione a squadre dove la Corea (Jin Young Ko, Jung Min Lee), campione uscente (ma con la coppia Inbee Park-So Yeon Ryu), ha portato a sette i colpi di vantaggio sulla Francia (Gwladys Nocera, Celine Herbin). Sono in palio 800.000 dollari dei quali $ 700.000 per la gara individuale con prima moneta di 105.000 dollari.
PRIMO GIRO - Gioco sospeso per maltempo nella prima giornata del World Ladies Championship, la versione femminile della World Cup, ma situazione già complicata per Margherita Rigon, unica italiana in gara, 102ª con 79 (+7) colpi nella classifica provvisoria.
Al Mission Hills (Olazabal Course, par 72) di Shenzhen in Cina, ha completato il turno la coreana Han Sol Ji, leader con 68 (-4), ma alla ripresa del gioco potrà essere superata dalle tre giocatrici che la seguono con "meno 3": le connazionali Ji Hyun Oh, fermata alla buca 13, e Ye-Na Chung (stop all’8ª) e la francese Anne-Lise Caudal (12ª). Tra le concorrenti giunte in club house sono al nono posto con 71 (-1) la transalpina Celin Herbin e le coreane Ji Young Park e Seung Hyun Lee, al 14° con 72 (par) la cinese Yu Liu, la coreana Jeong Min Choe la ceca Klara Spilkova e al 33° con 74 (+2) le australiane Stacey Keating e Sarah Kemp.
Graduatoria provvisoria anche nella competizione a squadre dove la Corea (Jin Young Ko, Jung Min Lee), che difende il titolo conquistato lo scorso anno dal duo Inbee Park-So Yeon Ryu e che alla vigilia non riscuoteva molto credito, è prima con "meno 4" davanti a Cina 1 (Xi Yu Lin, Yanhong Pan) e a Taiwan (Tzu-Chi Lin, Ai-Chen Kuo) con "meno 1"
La 19enne Han Sol Ji, che gioca nel Korean LPGA Tour, si è disimpegnata con cinque birdie e un bogey e Margherita Rigon ha segnato sullo score tre birdie, quattro bogey e tre tripli bogey. Hanno concluso il turno 66 delle 126 concorrenti delle quali ben 51 hanno presentato punteggi tra il 75 (+3) e l’89 (+17). Sono in palio 800.000 dollari dei quali $ 700.000 per la gara individuale con prima moneta di 105.000 dollari.
LA VIGILIA - Al Mission Hills (Olazabal Course) di Shenzhen in Cina si disputa il World Ladies Championship (10-12 marzo), ossia la versione femminile della World Cup che sembra aver trovato una forma stabile dopo vari cambiamenti. Due le classifiche, a squadre (somma degli score delle due componenti il team) e individuale. Non ci sarà una compagine italiana, ma sarà in campo solo Margherita Rigon che gareggerà nell’individuale, mentre è rimasta fuori dal field Diana Luna, terza riserva.
Quindici le formazioni ammesse. La Cina. per regolamento, avrà due team (Cina 1: Xi Yu Lin, Yanhong Pan; Cina 2: Ziqi Ye, Weiwei Zhang) che competeranno contro Australia (Rebecca Artis, Sarah Kemp), Taiwan (Tzu-Chi Lin, Ai-Chen Kuo), Danimarca (Emily Pedersen, Nicole Broch Larsen), Inghilterra (Hannah Burke, Florentyna Parker), Finlandia (Ursula Wikstrom, Noora Tamminen), Francia (Gwladys Nocera, Celine Herbin), Corea (Jin Young Ko, Jung Min Lee), Malesia (Michelle Koh, Ainil Bakar), Scozia (Pamela Pretswell, Sally Watson), Sudafrica (Connie Chen, Nicole Garcia), Svezia (Camilla Lennarth, Lina Boqvist), Thailandia (Wichanee Meechai, Kusuma Meechai) e Galles (Ami Boulden, Becky Morgan).
Tra le favorite la Danimarca, l’Australia, la Francia, la Svezia e il Galles e la Cina 1. Poche chances di confermare il titolo per la Corea, che schiera una compagine molto più debole rispetto a quella formata nel 2015 da Inbee Park, numero due mondiale, e da So Yeon Ryu, che fecero doppietta con la seconda vincitrice del torneo.
Tra le altre partecipanti da ricordare la scozzese Kylie Walker, le francesi Valentine Derrey e Anne-Lise Caudal, la danese Nanna Koerstz Madsen e l’australiana Stacey Keating che possono dire la loro nell’individuale. Sono in palio 800.000 dollari dei quali $ 700.000 per la gara individuale con prima moneta di 105.000 dollari.
Il sudafricano Charl Schwartzel (277 - 71 70 69 67, -7) ha superato con un par alla prima buca di spareggio Bill Haas (277 - 71 67 67 72) e ha vinto il Valspar Championship (PGA Tour) sul percorso del Copperhead Course (par 71) all’Innisbrook Resort di Palm Harbour in Florida. Era in gara anche Francesco Molinari, 95° con 148 (71 77, +6), uscito al taglio dopo 36 buche.
Ryan Moore ha occupato la terza posizione con 279 (-5), Lee McCoy la quarta con 280 (-4), Charles Howell III e il canadese Graham DeLaet la quinta con 281 (-3). E’ risalito dal 16° al settimo posto con 282 (-2) il sudafricano Louis Oosthuizen, dove è stato affiancato da Patrick Reed, Scott Brown e da Steve Stricker, e si sono piazzati all’11° con 283 (-1) Matt Kuchar, il sudafricano Retief Goosen e lo svedese Henrik Stenson. Dopo una gran rincorsa che lo aveva portato nei due turni centrali dal 117° posto iniziale al nono, Jordan Spieth, numero uno mondiale e campione uscente, ha fatto passi indietro fino al 18° con 284 (76 68 67 73, par). Sono andati un po’ in altalena Jason Dufner e l’inglese Luke Donald, 22.i con 285 (+1), l’irlandese Padraig Harrington, 33° con 286 (+2), il sudafricano Branden Grace, 37° con 287 (+3), e il fijiano Vijay Singh, 64° con 292 (+8).
Schwartzel, ottavo dopo tre turni a cinque colpi da Haas, ha iniziato l’operazione recupero con due birdie in tre buche e al giro di boa si è trovato a un colpo da leader, che invece si è un po’ perso con tre bogey contro un solo birdie. Nelle cinque buche successive Haas ha guadagnato un colpo grazie a due birdie di fila, che si sono combinati con tre birdie e due bogey del sudafricano. Quando sembrava che con tre sole buche da giocare fosse tutto deciso, Haas ha ancora aperto una porta a Schwartzel con un bogey alla 16ª (in totale 72, +1 con tre birdie e quattro bogey) e il sudafricano non si è lasciato sfuggire l’occasione agganciandolo con un birdie alla 17ª (67, -4 con sei birdie e due bogey). Alla prima buca di spareggio Haas, forse un po’ deluso e comunque in giornata storta, ha sbagliato tutto e al suo avversario è bastato un par per conquistare il titolo e 1.098.000 dollari su un montepremi di 6.100.000 dollari.
Charl Schwartzel, 32 anni il prossimo agosto, nativo di Johannesburg, è al secondo successo in America dopo quello ottenuto nel Masters (2011). Grazie al major aveva avuto l’esenzione nel PGA Tour per cinque anni, che ora si è prolungata di altri due. Nel suo palmares anche dieci titoli nell’European Tour (otto conseguiti in Sudafrica, l’ultimo a febbraio nello Tshwane Open), uno nel Sunshine Tour (al netto delle gare in combinata), uno nell’Asian Tour e uno nell’Oneasia Tour.
Nella classifica mondiale si è portato dal 32° al 21° posto (p. 3,88). Invariata la situazione al vertice dove Jordan Spieth (p. 11,25) precede il nordirlandese Rory McIlroy (p. 9,65) e l’australiano Jason Day (p. 9,48). Ha perso una posizione Francesco Molinari (81° con p. 1,70), che da giovedì prossimo sarà tra i partecipanti all’Arnord Palmer Invitational (17-20 marzo, Bay Hills C&L, Orlando, Florida)
TERZO GIRO - Bill Haas è il nuovo leader con 205 colpi (71 67 67, -8) del Valspar Championship (PGA Tour) sul percorso del Copperhead Course (par 71) all’Innisbrook Resort di Palm Harbour in Florida, dove Francesco Molinari, 95° con 148 (71 77, +6), è uscito al taglio dopo 36 buche.
Haas, 34enne di Charlotte (North Carolina), ha realizzato il secondo 67 (-4, con cinque birdie e un bogey) consecutivo e si è messo in condizioni di conquistare il settimo titolo nel circuito, dove nel 2011 si impossessò del 10 milioni di dollari della FedEx Cup, potendo contare su un colpo di margine nei riguardi del canadese Graham DeLaet (206, -7), di tre su Charley Hoffman e Ryan Moore (208, -5), di quattro su Patrick Reed, Charles Howell III e su Steve Stricker (209, -4) e di cinque sul sudafricano Charl Schwartzel (210, -3).
Ha operato una gran rimonta Jordan Spieth, numero uno mondiale e campione uscente, da 43° a nono con 211 (76 68 67, -2) e che aveva iniziato dal 117° posto, ma sei colpi sembrano troppi da recuperare, sia pe lui, anche se ha tanta classe da poter compiere qualsiasi impresa, sia per lo svedese Henrik Stenson e per il sudafricano Retief Goosen che lo affiancano.
Navigano tra media e bassa classifica i sudafricani Louis Oosthuizen, 16° con 212 (-1), e Branden Grace, 30° con 214 (-2), Matt Kuchar, Jason Dufner e l’inglese Luke Donald, 39.i con 215 (-1), l’irlandese Padraig Harrington e il fijiano Vijay Singh, 47.i con 216 (par), e l’inglese Ian Poulter, 61° con 218 (+2). Il montepremi è di 6.100.000 dollari con prima moneta di 1.098.000 dollari.
SECONDO GIRO - Un rovinoso parziale di 77 (+6) colpi ha messo fuori gioco Francesco Molinari, 95° con 148 (71 77, +6), nel Valspar Championship (PGA Tour) sul percorso del Copperhead Course (par 71) all’Innisbrook Resort di Palm Harbour in Florida.
Avvicendamento in vetta dove ora sono con 137 (-5) Will MacKenzie (70 67) e Steve Stricker (71 66), che da tempo non indossava i panni del leader. Seguono con 138 (-4) Daniel Berger, Bill Haas e il canadese Graham DeLaet e con 139 (-3) il sudafricano Retief Goosen insieme ad altri cinque concorrenti.
Decisa reazione alla falsa partenza (76, +5) di Jordan Spieth, numero uno mondiale e campione uscente, risalito dal 117° al 43° posto con 144 (76 68, +2) grazie a un 68 (-3). E’ affiancato dal sudafricano Branden Grace e dall’inglese Luke Donald,
In posizione migliore Matt Kuchar, Patrick Reed, lo svedese Henrik Stenson e il sudafricano Charl Schwartzel, 43.i con 141 (-1), il sudafricano Louis Oosthuizen, 24° con 142 (par), e l’inglese Ian Poulter, 33° con 143 (+1). In coda l’irlandese Padraig Harrington e il fijiano Vijay Singh, 62.i con 145 (+3). Stessa sorte di Molinari anche per Keegan Bradley, al comando dopo un turno e affossato da un 79 (+8), per il tedesco Martin Kaymer e per il nordirlandese Graeme McDowell, 72.i con 146 (+4), e per il sudafricano Ernie Els, 129° con 152 (+10).
Steve Stricker, 49enne di Edgerton (Wisconsin) con dodici titoli nel palmares, l’ultimo ottenuto nel 2012, ha realizzato un eagle, mettendo a segno il secondo colpo dalla distanza di 150 yards alla buca 10 (par 4), quattro birdie e un bogey per il 66 (-5). Per Will MacKenzie, 42 anni, nativo di Greenville (North Carolina), due successi in carriera e a digiuno dal 2008, 67 (-4) colpi con cinque birdie e un bogey. Jordan Spieth ha evitato il secondo taglio stagionale risalendo con cinque birdie e due bogey.
Francesco Molinari ha confermato il suo momento negativo ed è uscito dalla partita con quattro bogey sulle prime dieci buche. A un birdie alla 13ª hanno fatto seguito un doppio bogey e un bogey in chiusura. Il montepremi è di 6.100.000 dollari con prima moneta di 1.098.000 dollari.
PRIMO GIRO - Keegan Bradley, Ken Duke e Charles Howell III guidano con 67 (-4) colpi la graduatoria del Valspar Championship (PGA Tour) sul percorso del Copperhead Course (par 71) all’Innisbrook Resort di Palm Harbour in Florida.
E’ in buona posizione Francesco Molinari, 25° con 71 (par), affiancato da Patrick Reed, Matt Kuchar, dallo svedese Henrik Stenson e dal sudafricano Charl Schwartzel, mentre ha lasciato perplessi la prestazione di Jordan Spieth, numero uno mondiale e campione uscente, 117° con 76 (+5), che rischia il taglio.
Il terzetto di testa è seguito con 68 (-3) da Chesson Hadley e con 69 (-2) da Charley Hoffman, Greg Yates e Chez Reavie. Tra i 17 concorrenti all’ottavo posto con 70 (-2) Webb Simpson, il tedesco Martin Kaymer e il sudafricano Retief Goosen. Al 46° con 72 (+1) l’inglese Ian Poulter e i sudafricani Branden Grace e Louis Oosthuizen e hanno lo stesso problema di Spieth anche l’irlandese Padraig Harrington e il nordirlandese Graeme McDowell, 83.i con 74 (+3), l’inglese Luke Donald e il fijiano Vijay Singh, 104.i con 75 (+4), e il sudafricano Ernie Els, 124° con 77 (+6).
Giro senza bogey e con quattro birdie per Ken Duke e per Charles Howell III, ma Keegan Bradley, anche se ne ha segnato unbogey, ha ottenuto lo stesso risultato con cinque birdie. Jordan Spieth, che è partito dalla 10ª, ha avuto un avvio disastroso con cinque bogey sulle prime sette buche, contro un solo birdie, poi ha trovato un altro bogey nel rientro.
Anche Francesco Molinari ha preso il via dallo stesso tee e a cavallo del giro di boa è andato di due colpi sopra par con due bogey di fila, quindi il recupero con due birdie nelle otto buche rimanenti.
Il montepremi è di 6.100.000 dollari con prima moneta di 1.098.000 dollari.
LA VIGILIA - Jordan Spieth, numero uno del world ranking, difende il titolo nel Valspar Championship (10-13 marzo) che avrà luogo sul percorso del Copperhead Course all’Innisbrook Resort di Palm Harbour in Florida.
Disputerà la sua sesta gara stagionale nel PGA Tour Francesco Molinari, che nelle precedenti cinque ha ottenuto quattro piazzamenti, dei quali il migliore è stato il 33° posto nel Sony Open, e non ha superato un taglio. L’azzurro non attraversa un buon momento di forma e sta anche lentamente scendendo nella classifica mondiale (80°), dove ha perso 14 posizioni da inizio anno, e naturalmente ha assoluta necessità di ritornare rapidamente entro i primi 50 se non vorrà saltare i tornei che contano. Nell’edizione precedente in questa gara si classificò 40°.
Lascia qualche dubbio sulla suacondizione anche Jordan Spieth, che probabilmente sta calibrandosi per arrivare al top in occasione del Masters (7-10 aprile, Augusta, Georgia) dove ha chiaramente l’obiettivo di bissare il successo del 2015.
Sono nel field, tra gli altri, Keegan Bradley, Patrick Reed, Jason Dufner, Bill Haas, Matt Kuchar, Hunter Mahan, Webb Simpson, il tedesco Martin Kaymer, lo svedese Henrik Stenson, il nordirlandese Graeme McDowell, l’irlandese Padraig Harrington, i sudafricani Ernie Els, Charl Schwartzel, Louis Oosthuizen, Retief Goosen e Branden Grace, gli inglesi Luke Donald e Ian Poulter e il fijiano Vijay Singh. Il montepremi è di 6.100.000 dollari con prima moneta di 1.098.000 dollari.
Il francese Romain Langasque e la spagnola Marta Perez hanno vinto i Campionati Internazionali di Spagna.
Nello Spanish International Amateur Championship "Copa S.M. El Rey", al Real Club de Golf de Sevilla (par 72) a Siviglia, Romain Langasque ha nettamente dominato nella finale contro l’inglese Scott Gregory (8/7) dopo aver estromesso in semifinale l’altro inglese James Walker al termine di un match molto tirato (19ª). Nell’altra semifinale Gregory ha battuto l’irlandese John-Ross Galbraith (2/1).
Si è fermato nei quarti Guido Migliozzi, sconfitto da Scott alla 19ª, dopo aver prevalso in precedenza contro l’austriaco Markus Maukner alla 20ª e contro lo scozzese Connor Syme per 3/1. E’ entrato nei match play anche Michele Cea, che ha dovuto lasciare via libera nel primo turno all’irlandese Dermot McElroy (2/1).
Migliozzi ha superato la qualifica su 36 buche medal terminando al terzo posto con 140 colpi (71 69, -4), insieme a Romain Langasque, e ha avuto il numero quattro sul tabellone. Si è imposto gallese Owen Edwards con 138 colpi (66 72, -6) davanti al francese Ugo Coussaud (139, -5). Settimo con 142 (72 68, -2) Michele Cea.
Non sono entrati tra i trentadue concorrenti ammessi alla seconda fase Jacopo Vecchi Fossa, 34° con 148 (75 73, +4) e out per un colpo, Giacomo Fortini, 69° con 151 (75 76, +7), Andrea Saracino, 76° con 152 (77 75, +8), Gianluca Bolla (79 76) e Luca Cianchetti (77 78), 93.i con 155 (+11), e Gianmaria Rean Trinchero, 102° con 157 (81 76, +13).
Nel Trofeo delle Nazioni successo con 279 colpi (146 133, -9) di Francia A (Romain Langasque, Ugo Coussaud, Grégoire Schoeb), che ha preceduto Galles A e Spagna A (285, -3), Austria A e Inghilterra A (287, -1). Al sesto posto con 288 (146 142, par) Italia A (Migliozzi, Saracino, Vecchi Fossa) e all’ottavo con 293 (148 145, +5) Italia B (Cea, Cianchetti, Fortini). Ha accompagnato il team l’allenatore Gianluca Baruffaldi.
Nello Spanish International Ladies Amateur Championship "Copa S.M. La Reina", sul tracciato del Golf Club Escorpion (par 72), a Bétera nei pressi di Valencia, Marta Perez ha avuto la meglio contro tre transalpine che avevano avuto accesso con lei alla semifinale. Prima ha battuto Pauline Roussin-Bouchard (3/2) e poi ha conquistato il titolo contro Chloe Salort dopo un acceso duello (1 up). La Salort aveva prevalso nell’altra semifinale contro la connazionale Anyssia Herbaut (2/1).
L’unica italiana che ha superato la qualifica è stata Emilie Alba Paltrinieri, uscita nel primo turno per mano della spagnola Maria Parra (7/6) vincitrice della fase medal con 142 colpi (72 70, -2). Alle sue spalle con 143 (-1) la tedesca Esther Henseleit, la francese Mathilda Cappeliez e l’iberica Ana Pelaez e con 144 (par) Pauline Roussin-Bouchard, l’olandese Roos Haarman e la slovena Ana Belac. La Paltrinieri ha occupato il 32° e ultimo posto utile con 151 colpi (76 75, +7) dopo uno spareggio tra undici concorrenti, di cui sette sono rimaste fuori.
Out al taglio Lucrezia Colombotto Rosso, 46ª con 153 (82 71, +9), Carlotta Ricolfi, 58ª con 156 (78 78, +12) e Carolina Caminoli, 91ª con 163 (82 81, +9).
Nel Trofeo delle Nazioni hanno dominato le spagnole con la squadra A (Maria Parra, Luna Sobron, Silvia Bañon) in prima posizione con 287 (146 141, -1) e il team B in seconda con 288 (par). In terza Olanda A (290, +2), in quarta Svezia A (291, +3), in quinta Francia A (292 (-4) e in nona con 300 (154 146, +12) l’Italia (Colombotto Rosso, Ricolfi, Paltrinieri). Ha accompagnato le azzurre l’allenatore Luigi Zappa.
L’australiano Scott Hend ha vinto con 270 (-18) colpi (68 64 70 68) il True Thailand Classic, torneo in combinata tra European Tour e Asian Tour disputato sul percorso del Black Mountain GC (par 72), a Hua Hin in Thailandia. Alla gara ha preso parte Renato Paratore, 85° con 144 (72 72, par) e rimasto fuori al taglio per due colpi di troppo.
In un finale avvincente Hend ha avuto ragione del thailandese Piya Swangarunporn (271 - 68 68 72 63, -17), rivenuto dal decimo posto con un 63 (-9, con un eagle e sette birdie), miglior score di giornata. Questi è arrivato in club house da leader alla pari con l’australiano che aveva lo stesso "meno 17", ma ancora a disposizione quattro buche. Hend ha sfruttato a suo favore la 17 con il quarto birdie in quattro passaggi (68, -4 con cinque birdie e un bogey) per prendere il colpo di vantaggio che poi ha difeso giocando con molta prudenza la 18 (par 5).
Al terzo posto con 273 (-15), ma mai in corsa per il titolo, il belga Thomas Pieters, al quarto con 274 (-14) lo statunitense Peter Uihlein, al quinto con 275 (-13), lo svedese Pelle Edberg che, dopo essersi proposto quale leader nel secondo giro, ha ripreso il suo abituale ruolo di piazzato, e al sesto con 276 (-12) l’olandese Joost Luiten.
Malgrado qualche problema si è tenuto in buona classifica il thailandese Thongchai Jaidee, 14° con 279 (-9), insieme ai connazionali Prom Meesawat e Prayad Marksaeng. Poco dietro l’americano David Lipsky, 19° con 280 (-8), e l’indiano Arjun Atwal, 25° con 281 (-7), primo della sua nazione a giocare e a vincere nel PGA Tour. Bassa graduatoria per il filippino Angelo Que, 40° con 283 (-5), per lo spagnolo Pablo Larrazabal, 45° con 284 (-4), per l’altro filippino Miguel Tabuena, 57° con 286 (-2), e per il giapponese Shingo Katayama, 67° con 292 (+4), 43 anni, 29 successi nel Japan Tour e qualche momento di notorietà in passato fuori dei confini nipponici, ammesso all’evento con un invito degli sponsor.
Scott Hend, 43enne di Townsville, ha ottenuto il secondo titolo nell’European Tour, dopo essersi imposto nell’Hong Kong Open (2014), che gli ha fruttato264.136 euro su un montepremi di 1.585.000 euro. Nel suo palmares anche sei vittorie nell’Asian Tour e altre cinque in circuiti diversi. Renato Paratore ha accusato il secondo taglio consecutivo e il quarto in otto gare stagionali.
TERZO GIRO - L’australiano Scott Hend (202 - 68 64 70, -14) è rimasto da solo al comando del True Thailand Classic, torneo in combinata tra European Tour e Asian Tour che si sta disputando sul percorso del Black Mountain GC (par 72), a Hua Hin in Thailandia, e dove Renato Paratore, unico italiano in gara, 85° con 144 (72 72, par), è rimasto fuori al taglio per due colpi di troppo.
Hend si è liberato della compagna dello svedese Pelle Edberg, ora terzo con 205 (-11) alla pari con il belga Thomas Pieters, mentre è salito in seconda posizione con 204 (-12) lo statunitense Peter Uihlein. In quinta con 206 (-10) il francese Benjamin Hebert, l’americano David Lipsky e il sudafricano Shaun Norris, in ottava con 207 (-9) lo scozzese Simon Yates e i thailandesi Prom Meesawat e Panuphol Pittayarat e in 11ª con 208 (-8) l’altro thailandese Thongchai Jaidee e l’olandese Joost Luiten.
Hanno poco da chiedere al torneo i filippini Angelo Que e Miguel Tabuena, 34.i con 212 (-4), entrambi con una buona quotazione nel circuito asiatico, il thailandese Prayad Marksaeng, 46° con 213 (-3), lo spagnolo Pablo Larrazabal, 52° con 214 (-2), e l’indiano Arjun Atwal, 57° con 215 (-1), primo della sua nazione a giocare e a vincere nel PGA Tour. Quasi in coda il giapponese Shingo Katayama, 69° con 218 (+2), 43 anni, 29 successi nel Japan Tour e qualche momento di notorietà in passato fuori dei confini nipponici, ammesso all’evento con un invito degli sponsor.
Scott Hend, 43enne di Townsville che ha ottenuto un titolo nell’European Tour (Hong Kong Open, 2014), sei nell’Asian Tour e altri cinque in circuiti diversi, non ha fatto grandi cose nel terzo giro, ma quattro birdie e due bogey per il 70 (-2) gli sono stati sufficienti per potersi presentare avanti a tutti alla partenza del turno conclusivo.
Paratore ha accusato il secondo taglio consecutivo e il quarto in otto gare stagionali. Il montepremi è di 1.585.000 euro dei quali 264.136 destinati al vincitore.
SECONDO GIRO - Due colpi di troppo sono costati a Renato Paratore, 85° con 144 (72 72, par), l’uscita al taglio nel True Thailand Classic, torneo in combinata tra European Tour e Asian Tour che si sta disputando sul percorso del Black Mountain GC (par 72), a Hua Hin in Thailandia.
Cambio della guardia in vetta alla classifica dove si sono portati con 132 (-12) l’australiano Scott Hend (68 64) e lo svedese Pelle Edberg (65 67) con un colpo di margine sul thailandese Panuphol Pittayarat (133, -11). In quarta posizione con 135 (-9) il gallese Rhys Davies, il sudafricano Shaun Norris, lo scozzese Simon Yates e gli statunitensi Peter Uihlein, leader dopo un turno, e David Lipsky, vincitore dell’ordine di merito dell’Asian Tour 2014, e tra i concorrenti in nona con 136 (-8) il francese Benjamin Hebert.
Si è mantenuto in alta graduatoria il thailandese Thongchai Jaidee, anche se non è al top fisico, 16° con 138 (-6) e affiancato dall’olandese Joost Luiten, quindi al 32° posto con 140 (-4) il filippino Miguel Tabuena, il thailandese Prayad Marksaeng e lo spagnolo Pablo Larrazabal, al 49° con 141 (-3) il filippino Angelo Que e l’indiano Arjun Atwal e al 63° con 142 (-2), ultimo punteggio utile per proseguire il torneo, il giapponese Shingo Katayama, 43 anni, 29 successi nel Japan Tour e qualche momento di notorietà in passato fuori dei confini nipponici. Out il thailandese Kiradech Aphibarnrat, 73° con 143 (-1), l’iberico Miguel Angel Jimenez, 106° con 145 (-1), e l’australiano Andrew Dodt, campione uscente, 120° con 146 (+2).
Scott Hend ha guadagnato tredici posizioni con un 64 (-8), miglior score di giornata (ottenuto anche da Hebert) con un eagle e sei birdie e Pelle Edberg ha replicato con un 67 (-5), frutto di sette birdie e di due bogey. Renato Paratore, che è partito dalla 10ª, ha segnato un birdie dopo quattro buche, poi è tornato in par nelle seconde nove con due bogey e un birdie (72). E’ il secondo taglio consecutivo che subisce e il quarto in otto gare stagionali. Il montepremi è di 1.585.000 euro dei quali 264.136 destinati al vincitore.
PRIMO GIRO - Renato Paratore, 81° con 72 (par), ha iniziato a metà classifica il True Thailand Classic, torneo in combinata tra European Tour e Asian Tour che si sta disputando sul percorso del Black Mountain GC (par 72), a Hua Hin in Thailandia.
Lo statunitense Peter Uihlein, che sta attraversando un buon momento di forma, ha preso il comando con 64 (-8) colpi seguito dallo svedese Pelle Edberg (65, -7), il quale si distingue per exploit estemporanei che però fino ad ora non sono mai approdati a un titolo. In terza posizione con 66 (-6) lo scozzese Scott Jamieson e lo spagnolo Javier Colomo, in quinta con 67 (-5) gli inglesi Gary Boyd e Robert Dinwiddie, il taiwanese Chi-hsien Hsieh, il gallese Rhys Davies, lo scozzese Simon Yates, il sudafricano Shaun Norris, i thailandesi Prayed Marksaeng e Pariya Junhasavasdikul e l’americano David Lipsky, vincitore dell’ordine di merito asiatico nel 2014.
Il filippino Angelo Que è al 14° posto con 68 (-4), e il thailandese Thongchai Jaidee, la cui presenza era in dubbio ma che poi ha deciso di partire, è al 27° con 69 (-3) insieme all’indiano Shiv Kapur. Al 41° con 70 (-2) l’olandese Joost Luiten e l’indiano Shiv Kapur, mentre Paratore è affiancato dall’iberico Pablo Larrazabal, dal filippino Miguel Tabuena e dal giapponese Shingo Katayama, 43 anni e 29 successi nel Japan Tour. Piuttosto deludenti l’australiano Andrew Dodt, campione uscente, 104° con 73 (+1), l’iberico Miguel Angel Jimenez, il thailandese Kiradech Aphibarnrat e il tedesco Marcel Siem, 124.i con 74 (+2).
Peter Uihlein ha infilato nove birdie con un bogey e ha segnato lo stesso numero di birdie anche Pelle Edberg, ma con due bogey. Avvio difficile per Renato Paratore con due bogey in quattro buche, poi una bella reazione con tre birdie nelle successive otto, ma nel finale ha perso il colpo guadagnato sul par con due bogey e un birdie. Il montepremi è di 1.585.000 euro dei quali 264.136 destinati al vincitore.
LA VIGILIA - Renato Paratore sarà l’unico giocatore italiano in campo nel True Thailand Classic (10-13 marzo), torneo in combinata tra European Tour e Asian Tour, che avrà luogo sul percorso del Black Mountain GC, a Hua Hin in Thailandia.
Preponderante la presenza di atleti asiatici tra i quali ricordiamo i thailandesi Kiradech Aphibarnrat, Thaworn Wiratchant e Prayad Marksaeng, i filippini Miguel Tabuena, Angelo Que e Antonio Lascuna, il malese Danny Chia, Mardan Mamat di Singapore e gli indiani Arjun Atwal e Shiv Kapur. Nel field anche gli spagnoli Miguel Angel Jimenez e Pablo Larrazabal, i francesi Raphael Jacquelin, Romain Wattel, Alexander Levy e Gregory Bourdy, il tedesco Marcel Siem, l’olandese Joost Luiten, l’australiano Andrew Dodt, che difende il titolo, lo statunitense David Lipsky, vincitore nel 2014 dell’ordine di merito dell’Asian Tour, e il giapponese Shingo Katayama, 43 anni e una vita nel Japan Tour dove ha ottenuto 29 titoli, il quale è stato gratificato di un invito.
Renato Paratore non ha superato il taglio nell’ultima uscita al Perth International in Australia e deve riprendere il suo cammino per entrare tra i primi 60 dell’ordine di merito, dove attualmente è 87° con quattro gare su sette disputate in cui è andato a moneta. Il montepremi è di 1.585.000 euro dei quali 264.136 destinati al vincitore.
Elisabetta Bertini si è classificata al 19° posto con 222 colpi (72 75 75, +6) e Francesca Cuturi al 21° con 223 (73 77 73, +7) nel Supersport Ladies Challenge, ottavo dei nove tornei in cui si articola il Sunshine Ladies Tour sudafricano disputato all’Huddle Park Golf Club (par 72) a Johannesburg.
Ha dominato con una corsa di testa Bertine Strauss (202 - 64 69 69, -14), che ha colto il secondo successo consecutivo dopo essersi imposta nel precedente
Sun International Ladies Challenge. Al secondo posto, distanziata di cinque colpi, la spagnola Maria Beautell (207, -9), al terzo con 208 (-8) Ashleigh Simon, al quarto con 209 (-7) la coreana Carrie Park e al quinto con 211 (-5) Melissa Eaton.
La Strauss, che ha intascato 28.000 rand su un montepremi di 200.000 rand, ha concluso la sua gara con un parziale di 69 (-3) dovuto a cinque birdie e a due bogey. Per la Bertini 75 (+3) colpi con due birdie, tre bogey e un doppio bogey, per la Cuturi 73 (+1) con sei birdie, cinque bogey e un doppio bogey.
Secondo successo in stagione e in carriera per la coreana Ha Na Jang, 24enne di Seoul, che ha fatto suo con 269 colpi (70 66 68 65, -19) l’HSBC Women's Champions, torneo a invito del LPGA Tour, con la partecipazione di 63 giocatrici di cui nessuna italiana, svoltosi sul tracciato del Serapong Course (par 72) al Sentosa Golf Club di Singapore.
Leader dopo tre giri, la Jang, che in precedenza aveva vinto il Coates Golf Championship, con un finale in 65 colpi (-7 con un eagle, sei birdie e un bogey) ha nettamente distaccato l’insidiosa thailandese Pornanong Phatlum (273, -15), che ha comunque tenuto un bel ritmo con un 68 (-4). In terza posizione con 277 (-11) la coreana Amy Yang, in quarta con 278 (-10) le sue connazionali Mirim Lee, Na Yeon Choi e Chella Choi, la thailandese Ariya Jutanugarn e la taiwanese Candie Kung e in nona con 279 (-9) Stacy Lewis e la norvegese Suzann Pettersen.
Non hanno risposto alle attese la cinese Shanshan Feng, 13ª con 280 (-8), Paula Creamer e la neozelandese Lydia Ko, numero uno mondiale, 15.e con 281 (-7), Lexi Thompson, numero tre, e l’australiana Karrie Webb, 19.e con 282 (-6), e la coreana Inbee Park, numero due del Rolex ranking e campionessa uscente, 30ª con 285 (-3). Alla vincitrice è andato un assegno di 225.000 dollari su un montepremi di 1.500.000 dollari.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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