Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

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Epson: Liti 12ª, A. Moresco 29ª

 

Savannah Vilaubi ha vinto il Copper Rock Championship con il punteggio di 201 (63 69 69, -15) colpi, superando dopo due buche di playoff le connazionali Jenny Coleman e Therese Warner. Nel torneo dell’Epson Tour buone prove di Roberta Liti, che si è classificata 12ª con 206 (67 70 69, -10), e dell’altra azzurra in gara, Angelica Moresco, 29ª con 210 (72 71 67, -6).

Sul percorso del Copper Rock Golf Course (par 72), a Hurricane nello Utah (par 72), la Vilaubi era partita molto bene stabilendo il record del campo nelle prime diciotto buche con uno score di 63 (-9). Record eguagliato poi nell’ultimo giro dall’australiana Su Oh che ha concluso quinta (203, -13), preceduta dalla canadese Alena Sharp, quarta con 202 (-14).

Nello spareggio con la Vilaubi le sue due connazionali Jenny Coleman (70 67 64) e Therese Warner (65 69 67) non sono riuscite a far meglio del bogey con cui la 29enne di Downey, ex studentessa dell’Università della California, ha firmato la prima vittoria sul circuito dopo il taglio subito al Casino Del Sol Golf Classic. Per lei un assegno da 34.500 dollari su un montepremi di 230.000 dollari.

Ancora nelle prime posizioni Roberta Liti, che iniziato bene la stagione classificandosi sempre tra il 10° e il 17° posto nei primi quattro eventi disputati, mentre sta crescendo il rendimento di Angelica Moresco al primo anno sull’Epson

 

 

LA VIGILIA - Roberta Liti e Angelica Moresco partecipano al Copper Rock Championship, quinto evento stagionale dell’Epson Tour, il secondo circuito femminile statunitense, che presenta un field di ottima qualità. Sul percorso del Copper Rock Golf Course, a Hurricane in Utah, saranno in campo dal 27 al 29 aprile (54 buche) quasi tutte le migliori proette del circuito comprese le prime dieci della Race For The Card (money list).

Tra di loro le prime quattro vincitrici stagionali: l’australiana Gabriela Ruffels (n. 1), Gigi Stol (n. 3), la cinese Miranda Wang (n. 5) e la francese Agathe Laisne (n. 6) che saranno tra le favorite insieme alla malese Natasha Andrea Oon (n. 2), a Kathleen Scavo (n. 4), alla coreana Min A Yoon (n. 7) e a Becca Huffer, Karen Chung e a Jillian Hollis che, nell’ordine, chiudono la top ten. Altre possibili protagoniste Kim Kaufman, la tedesca Sophie Hausmann, la paraguaiana Milagros Chavez, la spagnola Fatima Fernandez Cano e l’australiana Robyn Choi.

Difende l’unico titolo conquistato sul tour la 29enne filippina Dottie Ardina, nel cui palmarès figurano un successo sul WPGA Tour australiano e uno sul Thai LPGA Tour, ma che nelle prime tre gare disputate nell’anno non ha brillato, con un piazzamento in media classifica e due tagli subiti.

Roberta Liti e Angelica Moresco sono alla terza gara nel circuito 2023. Bell’inizio della prima con un decimo posto, un 16° e un 17°, mentre la Moresco, alle prime esperienze, è in crescendo di condizione. Dopo un taglio in avvio, si è classificata 38ª e 17ª. Il montepremi è di 230.000 dollari.

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Challenge Gouveia show, 7° Paratore

Il portoghese Ricardo Gouveia ha firmato il sesto titolo sul Challenge Tour vincendo con 269 (-19) colpi l’Abu Dhabi Challenge, dove il migliore tra gli italiani è stato Renato Paratore, settimo con 274 (-14).

Sul percorso dell’Abu Dhabi GC (par 72), nel torneo organizzato dal secondo circuito continentale in partnership con l’Emirates Golf Federation, Gouveia (71 66 66 66), 31enne di Lisbona, ha realizzato il secondo eagle di giornata alla buca 18 (dopo un altro eagle, quattro birdie e due bogey per il 66, -6 vincente) e ha evitato di essere portato al playoff dal sudafricano Wilco Nienaber, dallo spagnolo Ivan Cantero Gutierrez e dagli inglesi Joshua Grenville-Wood e Tom Lewis, secondi con 271 (-17), con quest’ultimo leader dopo tre round. Al sesto posto con 273 (-15) Benjamin Follett-Smith, dello Zimbabwe, e insieme a Paratore l’olandese Lars Van Meijel.

Paratore (74 67 67 66), che nel giro finale ha recuperato sette posizioni con un 66 (-6, sei birdie), si è reso autore di una bella rimonta dopo la difficile partenza con un 74 (+2) e il 97° posto che gli ha lasciato probabilmente qualche rimpianto. Sono risaliti in classifica Lorenzo Scalise, da 37° a 15° con 278 (-10), anche lui autore di un 66 (-6) con sei birdie senza bogey e nuovamente in evidenza in un avvio di stagione molto positivo, Filippo Celli, da 29° a 21° con 279 (-9), Matteo Manassero, da 44° a 27° con 280 (-8), e Stefano Mazzoli, da 49° a 32° con 281 (-7). Hanno perso terreno Andrea Pavan, 40° con 283 (-5), e Francesco Laporta, 59° con 287 (-1), e sono usciti al taglio Gregorio De Leo, 76° con 145 (+1), e Lorenzo Gagli, 138° con 152 (+8).

Il Challenge Tour rimarrà anche nella prossima settimana ad Abu Dhabi per l’UAE Challenge (4-7 maggio) prima di debuttare in Europa (B-NL Challenge Trophy, Olanda, 18-21 maggio).

 

LA VIGILIA - Il Challenge Tour, dopo un mese di sosta, riparte dagli Emirati Arabi Uniti con l’Abu Dhabi Challenge (27-30 aprile) sul percorso dell’Abu Dhabi GC. Al torneo, organizzato in partnership con l’Emirates Golf Federation, partecipano nove giocatori italiani: Renato Paratore, Francesco Laporta, Andrea Pavan, Lorenzo Scalise, Matteo Manassero, Lorenzo Gagli, Gregorio De Leo, Stefano Mazzoli e Filippo Celli.

In campo i primi cinque della Road To Mallorca (ordine di merito) di cui tre vincitori stagionali, il francese Ugo Coussaud, numero 1, e i sudafricani J.J. Senekal (n.2) e Dylan Mostert (n. 4). In gara anche lo svedese Adam Blommé (n. 3), il sudafricano Jaco Prinsloo (n.5) e altri due andati a segno nelle prime sei gare dell’anno (quattro in Sudafrica e due in India), Benjamin Follett-Smith dello Zimbabwe e l’indiano Om Prakash Chouhan.

Nel field vi sono in totale 19 concorrenti con successi sul DP World Tour, per complessivi 46, tra i quali ne hanno raccolti sette lo spagnolo Alvaro Quiros e cinque l’inglese David Howell, che con 711 partecipazioni sul circuito maggiore proverà, se ne avrà occasione, almeno a raggiungere il primatista, l’iberico Miguel Angel Jimenez con 720. E ancora con quattro titoli Matteo Manassero e Stephen Gallacher e con loro altri past winner quali il sudafricano Brandon Stone (tre), lo svedese Mikael Lundberg (tre) e il francese Gary Stal, che ha ottenuto la sua unica vittoria nel 2015 (Abu Dhabi HSBC Golf Championship) sul tracciato che ospita l’evento.

Tra gli italiani appare in buona condizione Lorenzo Scalise, che ha infilato tre top 5 consecutive, così come Pavan (due volte tra i primi dieci). Altalenanti Paratore, Laporta, Manassero, De Leo e Gagli, solo alla terza gara Mazzoli e al debutto sul circuito Celli, che a dicembre ha partecipato a un torneo del DP World Tour. Il montepremi è di 300.000 dollari (circa 270.000 euro)

Il Challenge Tour rimarrà anche nella prossima settimana ad Abu Dhabi per l’UAE Challenge (4-7 maggio) prima di debuttare in Europa (B-NL Challenge Trophy, Olanda, 18-21 maggio).

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MENA Tour: titolo a Cheung

Matthew Cheung ha vinto con 203 (69 67 67, -13) colpi il Royal Hua Hin Thailand Championship, torneo del MENA Tour disputato in Thailandia dove Michele Ortolani si è classificato 25° con 216 (72 73 71, par) e 33° Andrea Saracino 33° con 220 (76 72 72, par). Sul percorso del Royal Hua Hin Golf Club (par 72), a Hua Hin, il 26enne atleta di Hong Kong, secondi ha superato i thailandesi Thanyakon Khrongpha, Panuphol Pittayarat e Tanapat Pichaikool, secondi con con 207 (-9) e mai veramente in corsa per il titolo. Al quinto posto con 208 (-8) Taichi Kho, anche lui di Hong Kong, e al sesto con 209 (-7) l’inglese Ben Jones, che era stato leader nei primi due round, penalizzato da un 74 (+2).

Matthew Cheung ha iniziato a giocare a 8 anni e molto presto si è trasferito negli Stati Uniti, dove – prima di passare professionista nel 2018 – si è laureato alla Oklahoma City University in finanza.

Ha iniziato subito bene il giro finale mettendo a segno tre birdie consecutivi nelle prime quattro buche, a cui poi hanno fatto seguito un eagle, due birdie e due bogey per il 67 (-5) vincente. Per lui un assegno di 13.500 dollari su un montepremi di 75.000. Sono usciti al taglio Edoardo Raffaele Lipparelli, 63° con 150 (+6), e Federico Zucchetti, 81° con 154 (+10).

 

LA VIGILIA - Terza gara nel mese di aprile sul MENA Tour per Michele Ortolani, Andrea Saracino, Edoardo Raffaele Lipparelli e per Federico Zucchetti, che saranno al via del Royal Hua Hin Thailand Championship (25-27 aprile) sul percorso del Royal Hua Hin Golf Club, a Hua Hin in Thailandia.

Tra i favoriti tre vincitori di gare precedenti, tutti inglesi: Bailey Gill (Mena Tour Tournament 3), Ben Jones (Egyptian Swing 1) e Brandon Robinson Thompson (Egyptian Swing 2), insieme al thailandese Prom Meesawat, 38enne nato proprio a Hua Hin dove risiede, un buon passato con due titoli sull’Asian Tour, uno sull’Asian Development Tour e con presenze sui due circuiti europei, ma forse più noto per i playoff persi, sette su otto (4 sull’Asian Tour e uno su DP Worl Tour, Challenge Tour e OneAsia Tour).

Da seguire altri concorrenti che si sono messi in evidenza negli ultimi tempi, anche senza essere andati a segno, quali il coreano Wonjun Lee, il malese Galven Kendall Green. lo svedese Filip Lundell e i cechi Gordan Brixi e Filip Mrůzek. Con loro anche Andrea Saracino, secondo dopo playoff con Aron Zemmer nel MENA Tour Tournament 4 nello scorso dicembre. Il montepremi è di 75.000 dollari con prima moneta di 13.500 dollari.

 

Francesca Fiorellini ha trionfato, dopo una corsa di testa, nel Campionato Internazionale d’Italia Femminile disputato sul percorso del Circolo Golf Torino (par 72). L’azzurra ha concluso con 285 (67 70 77 71, -3), unica atleta scesa sotto par, lasciando a quattro colpi la tedesca Helen Briem, seconda con 289 (+1), che si era imposta lo scorso anno. Alle spalle delle due protagoniste con 290 (+2) la francese Ariane Klotz, Paris Appendino - che ha completato il successo azzurro insieme a Diana Maria Casartelli ottava con 293 (+5) - e le altre due transalpine Valentin Delon e Constance Fouillet. In settima posizione con 291 (+3) ancora una francese, Solène Balet, mentre la Casartelli è stata affiancata dalla finlandese Henni Mustonen. Buone prove anche di Giulia Scarcello e di Natalia Aparicio, 12.e con 296 (+8), di Francesca Pompa, 17ª con 299 (+11), e di Ginevra Coppa. 18ª con 300 (+12)

Successo doppio per le azzurre che si sono assicurate anche il Nations Trophy appannaggio con 428 (-4) colpi di Italia 1 (Fiorellini, Appendino, Coppa) davanti a Francia 1 (436, +4), Francia 2 (441, +9), Finlandia 2 (445, +13) e a Italia 2 (Pompa, Aparicio, Guia Vittoria Acutis) con 446 (+14).

Francesca Fiorellini è alla seconda vittoria stagionale, dopo quella nel Campionato Nazionale Femminile/Trofeo Giuseppe Silva (match play). E’ salita sul gradino più alto del podio nove anni dopo Alessandra Braida (2014), ultima italiana a riportare il trofeo. La 17enne romana, tesserata per l’Olgiata Golf Club, da tempo in maglia azzurra, vanta numerose vittorie tra le quali ricordiamo in campo internazionale quelle nel Portuguese International Ladies Amateur Championship (2022), nell’Annika Invitational Europe (2022), negli Internazionali di Francia U21/Esmond Trophy (2021), nel Girls Under 16 Open Championship (2019) e nell’English Girls U14 Open Amateur Championship (2018). Inoltre nel 2021 stata una delle artefici del trionfo europeo nella PING Junior Solheim Cup e del team dell’Europa Continentale nel Junior Vagliano Trophy. In campo nazionale si è fregiata anche dei titoli del Campionato Nazionale Femminile Medal/Trofeo Isa Goldschmid, (2022), del Campionato Nazionale Ragazze/Trofeo Marazza (2021-2022), del Campionato Nazionale Femminile/Trofeo Giuseppe Silva (2021) e del Tricolore Baby (2017).

 

LA VIGILIA - Il percorso del Circolo Golf Torino ospita dal 26 al 29 aprile il Campionato Internazionale d’Italia Femminile con la partecipazione di alcune tra le migliori giocatrici italiane ed europee. Tornerà a difendere il titolo conquistato nel 2022 la tedesca Helen Briem, in un contesto di 116 iscritte provenienti da dieci nazioni: Italia, Germania, Francia, Austria, Belgio, Svizzera, Polonia, Slovacchia, Finlandia e Repubblica Ceca. Il torneo si svolge sulla distanza di 72 buche stroke play con taglio dopo 54 che lascerà in gara le prime 60 classificate e la pari merito al 60° posto.

La Briem avrà numerose concorrenti in grado di impedirle il bis tra le quali diverse azzurre come Francesca Fiorellini, Paris Appendino, Francesca Pompa, Ginevra Coppa, Diana Maria Casartelli, Matilde Partele e Guia Vittoria Acutis, per citarne alcune, ma ve ne sono tante altre in grado di prendersi la scena. Tra le giocatrici straniere ricordiamo le francesi Constance Fouillett, Maylis Lamoure, Varaina Heck e Inès Archer, le svizzere Flavia Tamburlini e Sophia Sindersberger, la belga Louise Cuyvers e la ceca Klara Sionkova.

Le azzurre proveranno a imporsi in un torneo che non vincono dal 2014 (Alessandra Braida) e che negli ultimi anni è stato appannaggio di giocatrici che ora si stanno mettendo in evidenza nel mondo professionistico quali l’austriaca Emma Spitz  (2015, 2018) e le transalpine Pauline Roussin (2019) e Charlotte Liautier (2021).

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Il Major a Lilia Vu dopo playoff

E' Lilia Vu (68 69 73 68) la regina del The Chevron Championship. Il primo Major 2023 del golf femminile va all'americana che in Texas ha superato al play-off la connazionale Angel Yin (69 70 67 72) dopo che entrambe avevano chiuso le 72 buche regolamentari con un totale di 278 (-10) colpi davanti ad un'altra statunitense, Nelly Korda, terza con 279 (-9).

Al The Club at Carlton Woods (Jack Nicklaus Signature Course, par 72) di The Woodlands, con una rimonta show nell'ultimo round, dov'è risalita dalla undicesima posizione, la Vu ha firmato l'impresa. Al suo primo Major in carriera, la 25enne californiana nel giro conclusivo ha realizzato cinque birdie (sei con quello decisivo firmato allo spareggio), con un bogey.

Prima proette da Sherri Turner (1988) a vincere un Major dopo aver chiuso le prime 54 buche fuori dalla Top 10, ha festeggiato la prima vittoria in uno Slam. L'impresa gli ha fruttato 765.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 5.100.000. La Vu è diventata così la 19ª americana a conquistare il The Chevron Championship e la prima giocatrice del 2023 a celebrare più tornei (nel febbraio 2023 ha fatto suo l'Honda LPGA Thailand). 

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Superlega: "prima" di Talor Gooch

 

Prima vittoria in Superlega araba per Talor Gooch che in Australia ha vinto la gara individuale del LIV Golf Adelaide. L'americano ha dominato i primi due round e, nel terzo, ha controllato la gara riuscendo a superare, con uno score di 197 (62 62 73, -19) colpi, la concorrenza dell'indiano Anirban Lahiri, secondo con 200 (-16). Al Grange Golf Club (par 72), progettato dal Ceo della LIV Golf, Greg Norman, non è riuscita l'impresa a Cameron Smith. L'australiano, tra i favoriti della vigilia, ha chiuso la competizione con un totale di 201 (-15) piazzandosi, insieme a Patrick Reed, Cameron Tringale e Pat Perez, alle spalle di Gooch e Lahiri.

L'exploit ha permesso a Gooch, 31enne di Oklahoma, d'incassare 4.000.000 di dollari a fronte di un montepremi complessivo di 20.000.000. Dopo l'exploit nel 2017 sull'allora Web.com Tour (nel New Sentinel Open) e l'impresa sul PGA Tour al The RSM Classic del 2021, ancora una prima volta per Gooch, stavolta sul circuito separatista del green.

La competizione a squadre è andata invece al team "4 Aces GC" capitanato da Dustin Johnson, con Pat Perez, Patrick Reed e Peter Uihlein, che si è imposto con un totale di "-47" colpi davanti al "Range Goats GC" di Gooch, Bubba Watson, Harold Varner III e Thomas Pieters, al 2/o posto con "-46". Il quartetto vincente si è diviso tre milioni di dollari.

 

LA VIGILIA - Dopo aver messo paura ai big dei circuiti tradizionalisti durante il The Masters, le stelle della Superlega araba ripartono dall'Australia con il LIV Golf Adelaide. Dal 21 al 23 aprile al Grange Golf Club progettato da Greg Norman, Ceo della LIV Golf, c'è attesa per Brooks Koepka e Phil Mickelson. Entrambi sono reduci dal secondo posto al The Masters, con Koepka che ha recentemente vinto peraltro il LIV Golf Orlando, affermandosi (fino ad ora) come unico giocatore ad aver conquistato due gare individuali della Superlega araba.

Tra i concorrenti che inseguiranno il bersaglio grosso (la prima moneta, per la gara individuale, è di 4.000.000 di dollari) ecco pure gli americani Dustin Johnson e Patrick Reed. L'evento si disputerà sulla distanza di 54 buche (18 al giorno). Da una parte la competizione individuale, dall'altra quella a squadre.

C'è attesa inoltre per Cameron Smith che, con Marc Leishman, Matt Jones e Jediah Morgan sarà tra i beniamini del pubblico di casa. Qualche polemica, però, a pochi giorni dal via è stata mossa proprio dall'entourage di Smith. Per via del calendario della Superlega araba, che prevede molte meno gare (peraltro non riconosciute per quel che riguarda il ranking mondiale) rispetto a quelle inserite nel calendario del PGA Tour e del DP World Tour. Circostanza che non permette, a molti giocatori, di presentarsi in condizioni di forma non ottimali. Polemiche che hanno portato Smith a prendere posizione. "Non mi sono assolutamente pentito della mia decisione. Qui è tutto fantastico", le dichiarazioni dell'australiano.

L’australiano Lucas Herbert ha ottenuto il suo terzo titolo sul DP World Tour vincendo con 265 (67 63 68 67, -15) colpi  l’ISPS HANDA - Championship, organizzato in collaborazione con Japan Golf Tour a Omitama, in Giappone, nazione in cui il circuito europeo ha messo piede per la prima volta. Sul percorso del PGM Ishioka Golf Club (par 70), dove si è classificato al 23° posto con 274 (69 68 64 73, -6) Guido Migliozzi, unico italiano in gara, Herbert ha superato con un birdie alla seconda buca di spareggio il canadese Aaron Cockerill (64 69 64 68) con il quale aveva chiuso alla pari le 72 buche.

Il vincitore, 27enne di Bendico, nei cui palmarès figura  anche un successo sul PGA Tour, dove esercita buona parte della sua attività, era secondo dopo tre round a un colpo da Cockerill. Con un birdie e un eagle iniziali (67, -3, finale con altri due birdie contro due bogey) ha superato il canadese, che lo ha ripreso con un birdie alla 14ª buca (un 68, -2, per lui con quattro birdie e due bogey) e poi i due hanno proseguito insieme sino al playoff dove Herbert alla seconda buca supplementare, dopo aver messo la palla fuori pista con il driver, ha effettuato un ottimo colpo ponendola a tre metri dalla bandiera per il putt del successo. L’australiano è stato gratificato con un assegno di 310.208 euro su un montepremi di circa 1.820.000 euro (2.000.000 di dollari la cifra ufficiale).

Al terzo posto con 266 (-14) lo scozzese Calum Hill, al quarto con 267 (-13) il suo connazionale Grant Forrest e il giapponese Hiroshi Iwata e al sesto con 269 (-11) l’inglese Jordan Smith, il tedesco Yannik Paul e lo scozzese Robert MacIntyre, che ha rimontato 29 posizioni con un 64 (-6, sette birdie, un bogey), miglior score di giornata, e che tra due settimane sarà chiamato a difendere il titolo nel DS Automobiles 80° Open d’Italia (4-7 maggio) al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma).

Guido Migliozzi, alla settima gara stagionale, ha interrotto la serie negativa di quattro tagli consecutivi subiti reagendo a una falsa partenza (69°) per salire fino al nono posto nel terzo giro con un ottimo 64 (-6), passando per il 46°. Ha avuto qualche battuta a vuoto nel quarto con un 73 (+3, un birdie, due doppi bogey), unico suo punteggio parziale sopra par, ma ha dato segnali positivi verso il ritorno alla buona condizione che aveva accompagnato l’inizio d’anno con la vittoria nel Team dell’Europa Continentale in Hero Cup e il successivo 20° posto nell’Abu Dhabi HSBC Championship. Migliozzi sarà nuovamente in campo nel Korea Championship (27-30 aprile) in programma a Incheon.

 

TERZO GIRO - Guido Migliozzi è salito dal 46° al nono posto con 201 (69 68 64, -9) colpi e si è dato una chance per competere per il titolo nell'ISPS Handa-Championship, torneo del DP World Tour, organizzato in collaborazione con il Japan Golf Tour, che termina con la disputa del quarto giro sul tracciato del PGM Ishioka GC (par 70), a Omitama in Giappone.

Ha preso il comando con 197 (64 69 64, -13) il canadese Aaron Cockerill che precede di un colpo lo scozzese David Law e l’australiano Lucas Herbert (198, -12). In quarta posizione con 199 (-11) i giapponesi Takumi Kanaya e Rikuya Hoshino e lo scozzese Grant Forrest e in settima con 200 (-10) lo spagnolo Rafa Cabrera Bello e il thailandese Jazz Janewattananond. Il montepremi è di 200.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - In Giappone l'ISPS Handa-Championship sale di colpi e a metà gara passano da due a tre i leader del torneo del DP World Tour. A Omitama, con un totale di 130 (-10), lo scozzese Grant Forrest (68 62), l'australiano Lucas Herbert (67 63) e il thailandese Jazz Janewattananond (67 63) guidano la classifica con un colpo di vantaggio sul tedesco Maximilan Kieffer, 4° con 131 (-9).
Al PGM Ishioka GC (par 70), Guido Migliozzi è risalito dalla 69ª alla 4ª posizione con 137 (69 68, -3). Il vicentino ha chiuso il secondo round in 68 (-2) colpi, realizzando quattro birdie, con due bogey.

Tutti e tre i leader si sono resi protagonisti di una importante rimonta. Herbert e Janewattananond hanno recuperato 30 posizioni prendendosi la vetta, mentre Forrest, che ha siglato nove birdie con un bogey (suo il miglior giro della giornata) ne ha rimontate 48. E ora il "moving day" prima del gran finale. In un appuntamento che mette in palio 2.000.000 di dollari.

 

PRIMO GIRO - In Giappone il primo round dell'ISPS Handa - Championship ha sorriso all'inglese Andy Sullivan e al sudcoreano Yeongsu Kim, entrambi in testa alla classifica con uno score di 63 (-7) colpi. A Omitama, nel torneo del DP World Tour, inizio da dimenticare e finale da ricordare per Guido Migliozzi. Unico azzurro in gara, il vicentino è 69/o con 69 (-1). Quattro bogey e due birdie nelle prime nove buche giocate, quattro birdie (di cui tre nelle ultime cinque) e un bogey nelle seconde per il 26enne veneto.

Sul percorso del PGM Ishioka GC (par 70), Kim si è reso protagonista con una prova bogey free avvalorata da sette birdie contro gli otto realizzati da Sullivan che ha però sporcato la sua carta con un bogey alla buca 7 (par 4). Dietro di loro, 3/i con 64 (-6) e ad un solo colpo di distanza, ecco il canadese Aaron Cockerill, lo svedese Alexander Bjork e il sudafricano Deon Germishuys. Bagarre al 6/o posto con 65 (-5), condiviso da otto giocatori, tra questi anche i nipponici Keita Nakajima, Ryutaro Nagano e Yosuke Asaji. Mentre il danese Rasmus Hojgaard e lo scozzese Robert McIntyre, tra i favoriti della vigilia, occupano la 14/a piazza con 66 (-4

 

LA VIGILIA . Prima volta in Giappone per il DP World Tour, che riprende dopo un mese di stop. Al PGM Ishioka Golf Club di Omitama si gioca dal 20 al 23 aprile l’ISPS HANDA - Championship, organizzato in collaborazione con il Japan Tour, dove l’unico italiano in campo sarà Guido Migliozzi.

E’ il 17° evento (esclusi Major e WGC) della stagione 2022-2023 del circuito che fino ad ora non ha mai messo piede nel vecchio continente. Lo farà tra due settimane, dal 4 al 7 maggio, quando si disputerà il DS Automobiles 80° Open d’Italia al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma), sede della Ryder Cup 2023. Prima il passaggio in Corea per il Korea Championship (27-30 aprile) con Migliozzi ancora in campo.

Nel field, insieme ai giocatori del circuito europeo, vi saranno buona parte dei migliori atleti giapponesi tra i quali quattro dei primi cinque dell’ordine di merito: il leader Shugo Imahira, Taiga Semikawa (n. 2), Rikuya Hoshino (n. 3) e Ryo Ishikawa (n. 5), che ha giocato a lungo sul PGA Tour. Con loro il campione in carica Yuto Katsuragawa, tutti tra i favoriti.

Hanno le carte in regola per contrastarli  gli spagnoli Rafa Cabrera Bello, Jorge Campillo, Pablo Larrazabal e Adri Arnaus, il danese Rasmus Hojgaard, gli inglesi Paul Waring e Marcus Armitage, il tedesco Yannik Paul, lo scozzese Robert MacIntyre, che sarà chiamato a difendere il titolo nel DS Automobiles 80° Open d’Italia, il francese Antoine Rozner, i sudafricani Christiaan Bezuidenhout e Justin Walters, gli australiani Lucas Herbert e Brad Kennedy, 48enne con una carriera e tre titoli sul Japan Tour, e i cinesi Haotong Li e Ashun Wu. Al via, con vista sulla Ryder Cup 2023, i due vice capitani del Team Europe, il danese Thomas Bjorn e il belga Nicolas Colsaerts, mentre non sarà in corsa per il titolo, ma sicuramente delizierà gli spettatori con le sue giocate il grande campione sudafricano Ernie Els, 53enne di Johannesburg, 75 successi in giro per il mondo con quattro Major.

Migliozzi, alla settima presenza stagionale, è reduce da quattro tagli consecutivi subiti dopo un bell’inizio con la vittoria nel Team dell’Europa Continentale in Hero Cup e il successivo 20° posto nell’Abu Dhabi HSBC Championship. E’ naturalmente atteso a un cambio di passo. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.

Il torneo su Sky - L’ISPS HANDA - Championship sarà teletrasmesso in diretta da Sky sul canale Sky Sport Golf e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 20 aprile e venerdì 21, dalle ore 5 alle ore 10; sabato 22 e domenica 23, dalle ore 5 alle ore 9,30.  Commento di Alessandro Lupi, Roberto Zappa, Giovanni Dassù e di Michele Gallerani.

Gli statunitensi Davis Riley e Nick Hardy hanno vinto con 258 (64 66 63 65, -30) colpi lo Zurich Classic of New Orleans, unico torneo del PGA Tour che si disputa a coppie, alternando le formule fourball (primo e terzo round) e foursome (secondo e quarto).

Sul percorso del TPC Louisiana (par 72), ad Avondale nella Louisiana, si sono classificati al 23° posto con 270 (64 69 65 72, -18) Edoardo Molinari, uno dei vice capitani del Team Europe alla Ryder Cup 2023, e il capitano, l’inglese Luke Donald.

Riley, 26enne di Hattiesburg (Mississippi), alla 59ª presenza sul tour, e Hardy, 27enne di Northbrook (Illinois) alla 51ª, hanno siglato entrambi il primo successo sul circuito e lo hanno fatto stabilendo con 258 (-30) colpi il nuovo record del torneo. Il precedente di 259 (-29), score con cui avevano concluso la gara lo scorso anno, apparteneva ai campioni uscenti Patrick Cantlay (n. 4 mondiale) e Scottie Scheffler (n. 5), terminati al quarto posto con 262 (-26). A ciascuno dei vincitori è andato un assegno di 1.242.700 su un montepremi di 8.600.000 dollari.

Riley/Hardy hanno superato di due colpi i canadesi Nick Taylor/Adam Hadwin, secondi con 260 (-28), che con il 63 (-9) finale hanno eguagliato il punteggio più basso della gara sul foursome realizzato nel secondo turno da Cantlay/Scheffler. Al terzo posto con 261 (-27) Beau Hossler/Wyndham Clark, leader nei primi tre round, al quarto anche Taylor Moore/Matthew NeSmith e al sesto con 263 (-25) Keith Mitchell/Sungjae Im. All’11° con 267 (-21) Sam Burns e Billy Horschel con quest’ultimo che è uno degli undici giocatori capaci di fare la doppietta nelle 74 edizioni dell’evento (mai nessuna tripletta), ma il solo ad aver vinto sia nell’individuale che a coppie, formula adottata dal 2017.

Hanno preso parte al torneo anche Zach Johnson, il capitano del Team USA alla Ryder Cup 2023, in coppia con Steve Stricker, capitano vittorioso degli Stati Uniti nella sfida del 2021 e ora vice capitano, che sono usciti al taglio.

 

TERZO GIRO - Beau Hossler e Wyndham Clark hanno mantenuto la leadership con 190 (61 67 72, -26) colpi a un giro dal termine dello Zurich Classic of New Orleans, unico torneo del PGA Tour che si disputa a coppie, alternando le formule fourball (primo e terzo round) e foursome (secondo e quarto). Sono rimasti al 20° posto con 198 (64 69 65, -18) Edoardo Molinari, uno dei vice capitani del Team Europe alla Ryder Cup 2023, e il capitano, l’inglese Luke Donald.

Sul percorso del TPC Louisiana, ad Avondale nella Louisiana, hanno tenuto la scia dei due leader Mitchell/Im, secondi con 191 (-25), e hanno tre colpi di ritardo Hardy/Riley, NeSmith/Moore e Schwab/Norrman, terzi con 193 (-23) In sesta posizione con 194 (-22) O’Hair/Mattews e in settima con 195 (-21) Trainer/Ramey, English/Hoge e i fratelli Fitzpatrick. Hanno perso terreno, da quarti a 10.i con 196 (-20), Patrick Cantlay (n. 4 mondiale) e di Scottie Scheffler (n. 5), i favoriti alla vigilia. Il montepremi è di 8.600.000 dollari con prima moneta di 1.548.000.

 

SECONDO GIRO - Edoardo Molinari, uno dei vice capitani del Team Europe alla Ryder Cup 2023, e il capitano, l’inglese Luke Donald, hanno concluso al 20° posto con 133 (64 69, -11)) colpi il secondo giro dello Zurich Classic of New Orleans, unico torneo del PGA Tour che si disputa a coppie, alternando le formule fourball (primo e terzo round) e foursome (secondo e quarto).

Sul percorso del TPC Louisiana, ad Avondale nella Louisiana, nella 74ª edizione dell’evento, sono rimasti da soli al vertice con 128 (61 67, -16) Beau Hossler e Wyndham Clark seguiti a un colpo da Mitchell/Im e Ryder/Redman (129, -15). Grande rimonta di Patrick Cantlay (n. 4 mondiale) e di Scottie Scheffler (n. 5), i favoriti alla vigilia, che sono risaliti, dopo un 63 (-9) nel foursome, dal 56° al quarto posto con 130 (-14),. dove sono affiancati da Hardy/Riley, Trainer/Ramey, NeSmith/Moore e da O’Hair/Matthews. Il montepremi è di 8.600.000 dollari con prima moneta di 1.548.000.

 

PRIMO GIRO - Sul percorso del TPC Louisiana, ad Avondale nella Louisiana, nella 74ª edizione dell’evento, sono al comando con 61 (-11) Beau Hossler/Wyndham Clark e Sean O’Hair/Brandon Mattthews, seguiti a un colpo da List/Norlander, Mitchell/Im, i fratelli Fitzpatrick, Lipsky/Rai e Noh/Kim.

In notevole ritardo Patrick Cantlay, numero 4 mondiale, e Xander Schauffele, numero 5, grandi favoriti della gara e solo 56.i con 67 (-5). Hanno fatto meglio Zach Johnson, capitano del Team USA a Roma, e Steve Stricker, uno dei vice capitani, 43.i con 66 (-6). Il montepremi è di 8.600.000 dollari con prima moneta di 1.548.000.

 

LA VIGILIA - Ad Avondale in Louisiana è in programma dal 20 al 23 aprile lo Zurich Classic of New Orleans, unico torneo del PGA Tour che si disputa con formula a coppie, dove sarà in gara Edoardo Molinari, uno dei vice capitani del Team Europe alla Ryder Cup 2023, che giocherà insieme al capitano, l’inglese Luke Donald.

Sul percorso del TPC Louisiana, nella 74ª edizione dell’evento, nato nel 1938 e che fino al 2016 si è svolto con formula individuale, saranno in campo nove tra i primi 20 classificati nel World Ranking e difenderanno il titolo i due più in alto, Patrick Cantlay (n. 4) e Xander Schauffele (n. 5). Nel field di 160 concorrenti (80 squadre di due giocatori), che si affronteranno alternando formula fourball (primo e terzo round) e foursome (secondo e quarto), proveranno, tra gli altri, a impedire il bis ai due californiani Max Homa (n. 7)/Collin Morikawa (n. 13), i fratelli Matt Fitzpatrick (n. 8 e reduce dal successo nel precedente RBC Heritage) e Alex Fitzpatrick, Tom Kim (n.19)/Si Woo Kim, Sungjae Im (n. 17)/Keith Mitchell, Kurt Kitayama (n. 20)/Taylor Montgomery e Sam Burns (n. 12)/Billy Horschel. Quest’ultimo è un altro dei dieci past winner in gara e uno degli undici ad aver conseguito la doppietta dei quali solo quattro consecutiva: Byron Nelson (1945/1946), Bo Winninger (1962/1963), Tom Watson (1980/1981) e Carlos Franco (1999/2000), mentre nessuno ha fatto la tripletta. Gli altri sette in campo saliti sul gradino più alto del podio sono Ryan Palmer, Scott Piercy, Jonas Blixt, Brian Stuard, Seung-yul Noh, Jason Dufner e Nick Watney.

Donald e Molinari opereranno come concorrenti e attenti osservatori nell’ottica della sfida con gli Stati Uniti, cosa che farà peraltro anche Zach Johnson, il capitano USA che sarà in coppia con Steve Stricker, capitano vittorioso degli Stati Uniti nella sfida del 2021 e ora vice capitano. Tra i giocatori continentali che Donald e Molinari potranno visionare vi sono Thorbjorn Olesen/Nicolai Hojgaard, Matt Wallace/Callum Shinkwin e Victor Perez/Thomas Detry. Fuori discussione Matt Fitzpatrick, mentre l’occasione è buona per studiare anche la ‘concorrenza’. Il montepremi è di 8.600.000 dollari con prima moneta di 1.548.000.

Il torneo su Discovery Plus e su Eurosport 2 - Lo Zurich Classic of New Orleans andrà in onda in diretta su Discovery Plus e su Eurosport 2 ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 20 aprile e venerdì 21, alle ore 21 alle ore 24; sabato 22 e domenica 23, dalle ore 19 alle ore 24. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini.

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Ascanio Pacelli presidente PGAI

La PGA Italiana ha rinnovato le sue cariche istituzionali. L’Associazione che riunisce i professionisti di golf italiani si è espressa con 433 voti in totale (tra presenti all’assemblea, deleghe e voti online) a favore di un avvicendamento. Sarà dunque il pro romano Ascanio Pacelli a proseguire il lavoro svolto da Filippo Barbè, in Consiglio di PGA Italiana dal 2013, vice presidente dal 2016 e presidente dal 2019.

Romano, 49 anni, Ascanio Pacelli è professionista e socio di PGA Italiana dal 1997. Ha lavorato come insegnante in alcuni circoli laziali (Arco di Costantino Golf e Parco di Roma), giocando nello stesso periodo 50 gare tra Challenge e Alps Tour. Dal 2010 ha iniziato a seguire il progetto di Terre dei Consoli (Viterbo) e, con l’apertura del club l’anno successivo, ne ha assunto il ruolo di General Manager. Sotto la sua guida il circolo ha ospitato tornei del Challenge e dell’Alps Tour, oltre a campionati nazionali. Nel 2015 è stato eletto nel Board of Directors di CMAE, Club Managers Association of Europe, per un mandato di quattro anni. Ha fatto parte dell'Education Policy Board della stessa Associazione, di cui ha seguito l'iter formativo partecipando a quattro corsi per diventare Certified Club Manager (riconosciuto in tutto il mondo) nel 2017. È stato relatore alla Management World Conference di San Diego (2016) presentando il progetto Ryder Cup Roma 2023, e a San Francisco nel 2018. Dal settembre 2020 siede in Consiglio Federale in rappresentanza dei Tecnici Allenatori. Della sua carriera fanno parte anche esperienze televisive, radiofoniche e giornalistiche.

Queste le sue parole: « Sono ancora incredulo considerando che l’idea della candidatura è nata solo 50 giorni fa durante una telefonata con il collega Marco Durante. Sono stato fortunato per aver incontrato in questo percorso, breve ma intenso, persone che hanno creduto in me e che ringrazio. Rispetto agli altri dovrò cercare di conquistare la loro fiducia. Ci aspettano quattro anni importanti, vogliamo vedere crescere l’Associazione sulla base di quanto è stato fatto fino a oggi (anche nei tempi più impegnativi della pandemia), provando a percorrere anche nuove strade».

Il nuovo Consiglio Direttivo è composto da Paolo Battistini, Stefano Betti, Mauro Bianco, Monica Cosenza, Nicola Maestroni, Matia Maffiuletti, Alessandro Trillini e Andrea Zani.

 

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Ascanio Pacelli presidente PGAI

La PGA Italiana ha rinnovato le sue cariche istituzionali. L’Associazione che riunisce i professionisti di golf italiani si è espressa con 433 voti in totale (tra presenti all’assemblea, deleghe e voti online) a favore di un avvicendamento. Sarà dunque il pro romano Ascanio Pacelli a proseguire il lavoro svolto da Filippo Barbè, in Consiglio di PGA Italiana dal 2013, vice presidente dal 2016 e presidente dal 2019.

Romano, 49 anni, Ascanio Pacelli è professionista e socio di PGA Italiana dal 1997. Ha lavorato come insegnante in alcuni circoli laziali (Arco di Costantino Golf e Parco di Roma), giocando nello stesso periodo 50 gare tra Challenge e Alps Tour. Dal 2010 ha iniziato a seguire il progetto di Terre dei Consoli (Viterbo) e, con l’apertura del club l’anno successivo, ne ha assunto il ruolo di General Manager. Sotto la sua guida il circolo ha ospitato tornei del Challenge e dell’Alps Tour, oltre a campionati nazionali. Nel 2015 è stato eletto nel Board of Directors di CMAE, Club Managers Association of Europe, per un mandato di quattro anni. Ha fatto parte dell'Education Policy Board della stessa Associazione, di cui ha seguito l'iter formativo partecipando a quattro corsi per diventare Certified Club Manager (riconosciuto in tutto il mondo) nel 2017. È stato relatore alla Management World Conference di San Diego (2016) presentando il progetto Ryder Cup Roma 2023, e a San Francisco nel 2018. Dal settembre 2020 siede in Consiglio Federale in rappresentanza dei Tecnici Allenatori. Della sua carriera fanno parte anche esperienze televisive, radiofoniche e giornalistiche.

Queste le sue parole: « Sono ancora incredulo considerando che l’idea della candidatura è nata solo 50 giorni fa durante una telefonata con il collega Marco Durante. Sono stato fortunato per aver incontrato in questo percorso, breve ma intenso, persone che hanno creduto in me e che ringrazio. Rispetto agli altri dovrò cercare di conquistare la loro fiducia. Ci aspettano quattro anni importanti, vogliamo vedere crescere l’Associazione sulla base di quanto è stato fatto fino a oggi (anche nei tempi più impegnativi della pandemia), provando a percorrere anche nuove strade».

Il nuovo Consiglio Direttivo è composto da Paolo Battistini, Stefano Betti, Mauro Bianco, Monica Cosenza, Nicola Maestroni, Matia Maffiuletti, Alessandro Trillini e Andrea Zani.

 

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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