Nel'ultimo impegno stagionale vince Heather Linn, 17ª B. Moresco
L'Olanda al primo posto per aver vinto l'incontro diretto
L'Olanda al primo posto per aver vinto l'incontro diretto
Virginia Elena Carta ha offerto un’altra tonica prova sul Ladies European Tour classificandosi al sesto posto con 207 (68 71 68, -12) colpi nell’Aramco Team Series Presented by PIF - Shenzhen, il quarto dei cinque tornei targati Aramco - con graduatoria individuale e a squadre - disputato al Mission Hills Resort (World Cup Course, par 73) di Shenzhen, in Cina, vinto dalla francese Celine Boutier (200 - 66 68 66, -9). Fanali 15ª
Nel D+D Real Czech Challenge Aron Zemmer al 32° posto
Il sudafricano Jbe Kruger ha firmato il terzo titolo sull’Asian Tour. Ha vinto con 208 (68 71 69, -8) il Mercuries Taiwan Masters, disputato a Taiwan, dove l’autentico protagonista è stato il maltempo che ha impedito il regolare svolgimento del torneo, programmato su 72 buche e ridotto a 36. Sul percorso del Taiwan Golf & Country Club (par 72) a Tamsui, Kruger ha lasciato a due colpi il coreano Jeunghun Wang e il thailandese Pavit Tangkamolprasert. Out Mazzoli
Gli italiani a passo ridotto: Laporta,43° e Scalise 54°
Doppio successo della Corea del Sud a squadre e individuale
Ha conquistato il titolo trenta anni dopo il padre Massimo
La Federazione Italiana Golf tutta si stringe all’immenso dolore della famiglia e piange la scomparsa di un dirigente imprescindibile e di un uomo di assoluto spessore, dai grandi valori umani, un esempio per tutti. Punto di riferimento per tutto il movimento, con lungimiranza, visione, sapienza e tenacia ha guidato per 22 anni la Federazione Italiana Golf a partire dal 2002
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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