Nell'Abu Dhabi HSBC Championship termina al 19° posto Guido Migliozzi
Ventisette giocatori italiani (9 professionisti e 18 dilettanti) sono tra gli 85 concorrenti che hanno superato lo Stage 1 della Qualfying School dell’Alps Tour 2024, giunta alla 20ª edizione, e sono stati ammessi alla finale. Si è giocato sulla distanza di 36 buche su tre diversi circoli italiani con la partecipazione di 202 atleti. La finale si svolgerà dal 13 al 15 novembre sulla distanza di 54 buche
Lorenzo Scalise si è classificato all’ottavo posto con 272 (67 65 67 73, -12) colpi, sul percorso del Golf Las Pinaillas (par 71) ad Albacete in Spagna, e ha superato la Stage 2 della Qualifying School del DP World Tour, che si è disputata su quattro tornei in altrettanti percorsi spagnoli, e parteciperà alla finale (8-13 novembre, Infinitum Golf, Tarragona sempre in Spagna) dove si assegneranno le 20 ‘carte’ per il circuito maggiore 2025. Ad Albacete il torneo è stato vinto dal thailandese David Boriboonsub con 262 (67 67 60 68, -22)
In spagna sono state assegnate le venti “carte” per il DP Tour
Il canadese ha fatto corsa di testa nel BNI Indonesian Masters,
Riomnta nel giro finale e vince l’Aramco Team Series Presented by PIF
Il vincitore ha avuto la meglio grazie a un birdie sull’ultima buca
Ha vinto il circolo francese del Golf de St. Nom La Breteche
L’inglese ha conquistato il secondo titolo alla 248ª gara sul LET
Byeong Hun An ha vinto il Genesis Championship disputato in Corea
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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