Nell’Abu Dhabi HSBC Championship al 39° posto Matteo Manassero
In Francia del 2018 il capitano avrà a disposizione quattro wild card. Varia il sistema di punteggio
Ha vinto a sorpresa l’inglese Graeme Storm in spareggio su Rory McIlroy
L'azzurro fuori dal circuito dove era approdato nel 2016
Nella prossima edizione a Le Golf National in Francia
Ha colto il terzo titolo nel SBS Tournament of Champions
Alessandro Tadini, settimo con 277 colpi (69 71 66 71, -11), ha ottenuto un posto in finale nella Qualifying School Section B dell’Asian Tour, disputata sul percorso del Windsor Park&GC (par 72), a Bangkok in Thailandia. Non è entrato tra i 25 promossi Aron Zemmer, 43° con 285 (69 71 71 74, -3). Si è imposto con 268 (71 67 66 64, -20) il coreano Songgyu Yoo con ben quattro colpi di vantaggio
Dal CareerBuilder (19-22/1) al Tour Championship (21-24/9)
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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