Nel Barclays Kenya Open si è imposto l'inglese Aaron Rai
A maggio il torneo dell’European Tour con formula di gioco inedita che verrà disputato nei pressi di Londra
La svedese Anna Nordqvist ha portato a sette i titoli nel LPGA Tour vincendo con 263 colpi (67 67 61 68, -25) la Bank of Hope Founders Cup sul percorso del Wildfire Golf Club (par 72) al JW Marriott di Phoenix in Arizona. Ha concluso al 72° posto Giulia Molinaro (282 - 70 66 75 71, -6). La Nordqvist ha superato tutte avversarie di peso: Stacy Lewis, la thailandese Ariya Jutanugarn, numero due del Rolex ranking, e la coreana In Gee Chun
Al Bay Hill Club & Lodge di Orlando in Florida, vince Marc Leishman
Coreane padrone del World Ladies Championship, ossia la Coppa del Mondo femminile, dove in undici hanno occupato le prime dodici posizioni. Ha vinto Hae Rym Kim (205 - 68 67 70, -14) che ha superato alla seconda buca di spareggio Seon Woo Bae (205 - 69 67 69). Al terzo posto con 208 (-11) Min Sun Kim, Soyoung Lee l’inglese Georgia Hall, E’ uscita al taglio Diana Luna, 117ª con 159 (79 80, +13) colpi
Titoli all'olandese Romy Meekers e allo statunitense Sean Crocker
Si è imposto nel Dreamland Professional Classic in Egitto
Nello Sharjah Senior Golf Master batte al playoff Gary Marks
Il 30enne di Moose Jaw prevale per un bogey del rivale alla buca 18
Ottima prova anche di Edoardo Molinari terminato undicesimo
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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