Diciotto buche per coronare il sogno della prima vittoria nel torneo più speciale, quello di “casa”. Tutto in un solo round. Al Golf Club Margara (par 72) di Fubine Monferrato (Alessandria), le azzurre inseguono un successo storico al Ladies Italian Open presented by Regione Piemonte che, dopo il secondo giro, vede Roberta Liti (70 67), la 19enne amateur Carolina Melgrati (69 68) e la svizzera Morgane Metraux (67 70) al secondo posto, con uno score di 137 (-7), distanti un solo colpo dalla sudafricana Lee-Anne Pace, tra le favorite della vigilia e nuova ledaer con 136 (69 67, -8).
C’è tanta Italia nelle prime posizioni del leaderboard. La giovane dilettante Alessandra Fanali, grazie a una grande prova è ora 6/a con 139 (70 69, -5) – dietro anche alla sudafricana Casandra Alexander, 5/a con 138 (-6) – al fianco della inglese Meghan MacLaren, della danese Nicole Broch Estrup, della spagnola Nuria Iturrioz e della svizzera Kim Metraux (in testa al termine del primo giro con la sorella Morgane). In buona classifica anche Virginia Elena Carta, 11/a con 140 (70 70, -4), e Francesca Fiorellini, 13/a con 141 (72 69, -3). Più giovane giocatrice in campo, la Fiorellini - 16enne romana che vanta già un palmares da invidia – sta tenendo testa alle migliori giocatrici del Ladies European Tour (LET), il massimo circuito continentale femminile.
E ora il gran finale in Piemonte, Regione europea dello sport 2022, dove le italiane puntano l’impresa. In 25 edizioni, mai un’azzurra è riuscita a imporsi in questo evento (quattro, invece, i secondi posti).
Escalation azzurre, tre quelle nella Top 10: Liti e Melgrati per l’impresa, c’è anche la Fanali in corsa per il titolo. E che brave le amateur - Nel 2021 è stata la miglior italiana (settima) e ora Roberta Liti non solo punta a ripetersi, ma guarda ancora più in alto. La 26enne di Colle di Val d’Elsa (Siena), partita dalla buca 10, ha firmato un parziale bogey free chiuso in 67 (-5) colpi, con un eagle e tre birdie, risalendo dalla nona posizione. Ancora un exploit per la Melgrati, finora “best” amateur del torneo, da quarta a seconda con un giro in 68 (-4) avvalorato da cinque birdie e un bogey. Prova di carattere anche per Alessandra Fanali (al debutto nella competizione), da nona a sesta (per lei quattro birdie e un bogey) e che ha al suo fianco, come caddie, il collega Giulio Castagnara. La Carta è invece 11/a, tallonata da un grande talento qual è la Fiorellini (che ha firmato quattro birdie, con un bogey). Superano il taglio – nonostante un forte problema alla caviglia - anche Erika De Martini, 45/a con 147 (73 74, +3), e le dilettanti Caterina Don, 54/a con 148 (78 70, +4), e Benedetta Moresco, 58/a con 149 (72 77, +5).
Delle sei amateur ai nastri di partenza, sono dunque cinque quelle che giocheranno il round finale. Un risultato di prestigio per la FIG, per un movimento all’avanguardia. E’ invece uscita di scena Clara Manzalini, 67/a con 150 (76 74, +6). Fuori al taglio, tra le proette italiane ed entrambe con uno score di 155 (+11), Stefania Croce (78 77) e Martina Flori (80 75), 105/e.
Le dichiarazioni
Roberta Liti - “Sono contenta, ho giocato bene, colpo dopo colpo e con pazienza. Vincere il primo torneo da proette al Ladies Italian Open sarebbe sicuramente bellissimo ma ora non voglio pensarci. L’obiettivo è quello di scendere in campo e dare il meglio. Per il futuro il mio sogno è quello di giocare le Olimpiadi e chissà che non possa coronarlo a Parigi 2024”.
Carolina Melgrati – “Giocherò l’ultimo round senza pressioni. Il pubblico, le telecamere, sono per me motivo di stimolo e carica. Sarebbe bello diventare la prima azzurra a vincere il Ladies Italian Open, ci proverò con tutte le mie forze. Per il momento sono soddisfatta, peccato per l’ultimo putt non entrato per pochissimo”.
Alessandra Fanali – “C’è soddisfazione, specialmente per quanto espresso nelle prime nove buche. E’ bellissimo giocare in casa, davanti al pubblico italiano. In campo mi sono voluta godere queste sensazioni fantastiche. E’ vero, qui ho un caddie speciale con cui mi trovo bene. Ma in campo, lo batto sempre!”.
Formula di gioco e montepremi. L’ingresso è gratuito – Sono 66 le concorrenti che hanno superato il taglio e che, al Golf Club Margara, si contenderanno – nell’ultimo round – un montepremi di 200.000 euro (con prima moneta di 30.000). L’ingresso è gratuito.
Gli Sponsor e i Partner – Il Ladies Italian Open ha il supporto di Regione Piemonte (Presenting Partner Istituzionale); DS Automobiles (Main Partner); Fideuram (Official Bank); La Molisana (Official Sponsor); Kappa (Technical Supplier), Acqua San Benedetto (Official Supplier), Rinascente (Official Supplier), Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner). Susan G. Komen Italia (Charity Partner). Official advisor: Infront.
Komen Italia Charity Partner dell’evento – Al Golf Club Margara la prevenzione va in buca con l’Associazione Susan G.Komen Italia che scende in campo come Charity Partner dell’evento per la raccolta fondi a favore della lotta ai tumori del seno. Nella giornata finale del Ladies Italian Open presented by Regione Piemonte interverranno anche delle “Donne in rosa” che racconteranno la propria esperienza di vita, con il golf alleato determinante nel percorso di recupero psicofisico. Una partnership, quella tra FIG e Susan G. Komen Italia, che ha già dato avvio a una campagna di sensibilizzazione nell’ambito del Progetto “Golf è Donna”, iniziativa che coinvolge 66 circoli “Punti Rosa” per la crescita del movimento femminile e la promozione del progetto Golf for the Cure. La FIG ha affiancato Susan G. Komen Italia anche nelle ultime edizioni della “Race for the Cure”, con postazioni di prova dello swing all’interno del Villaggio della Salute allestito al Circo Massimo.
Al Golf Club Margara (par 72) di Fubine Monferrato (Alessandria), il Ladies Italian Open presented by Regione Piemonte è iniziato nel segno della svedese Sofie Bringner (un eagle, quattro birdie e un bogey) e delle sorelle Metraux, Morgane e Kim. Proette svizzere ma con origini italiane, dopo il primo round del torneo del Ladies European Tour (LET) guidano la classifica con uno score di 67 (-5) colpi al fianco della scandinava. Un grande avvio per le due elvetiche, che sognano la vittoria nella regione che ha dato i natali al nonno materno (nato a Borgomanero, in provincia di Novara).
Ottimo inizio in Piemonte pure per l’amateur Carolina Melgrati (miglior azzurra nelle prime 18 buche), quarta con 69 (-3) al fianco della ceca Tereza Melecka, della sudafricana Lee-Anne Pace (tra le favorite della vigilia e sesta nell’ordine di merito del LET), della inglese Meghan MacLaren e della spagnola Nuria Iturrioz (che già ha condotto al successo il suo team nella Regione Piemonte Pro-Am).
Quattro birdie (di cui tre consecutivi dalla buca 5 alla 7) e un bogey per la Melgrati, 19enne brianzola (partita dalla 10) che già nel 2021 si era distinta chiudendo la competizione al decimo posto. Nella Top 10 anche altre tre italiane: Virginia Elena Carta, Roberta Liti e l’amateur Alessandra Fanali (al debutto al Ladies Italian Open presented by Regione Piemonte) condividono la nona posizione con 70 (-2) al fianco di altre sei giocatrici.
Quattro azzurre nella Top 10: la migliore, dopo 18 buche, è la giovane amateur Melgrati – Alla seconda apparizione al Ladies Italian Open, la Melgrati continua a stupire. Tecnica, grinta e grandi colpi per la giovane lombarda che precede in classifica Carta (impeccabile da tee a green, qualche rimpianto per lei per via di diversi putt falliti), protagonista di una prova bogey free con due birdie, Liti (quattro birdie, di cui uno alla 18, e due bogey), miglior italiana nel 2021 (quando si classificò settima), e Fanali (cinque birdie e tre bogey), 21enne di Fiuggi.
Tra le migliori 30, entrambe 29/e con 72 (par), ecco anche altre due dilettanti: Benedetta Moresco (quarta quest’anno all’Augusta National Women’s Amateur) e Francesca Fiorellini (talento in erba). Poco più indietro, Erika De Martini, 37/a con 73 (+1) e condizionata da un problema alla caviglia destra dopo un ottimo inizio. Mentre Clara Manzalini è 73/a con 76 (+4) davanti a un’altra amateur, la piemontese Caterina Don che è 98/a con 78 (+6) al pari di Stefania Croce. E’ invece 111/a con 80 (+8), Martina Flori.
Le origini italiane, l’avvicendamento alle Olimpiadi di Tokyo, la laurea negli Usa e la fortuna di ritrovarsi in Piemonte: avvio da favola per le sorelle Metraux – Da una parte la 25enne Morgane (sei birdie, di cui quattro consecutivi, e un bogey), dall’altra la 27enne Kim (sette birdie e due bogey). Sono le sorelle Metraux, grandi protagoniste del round d’apertura del Ladies Italian Open presented by Regione Piemonte. Nate entrambe a Losanna, la prima ha cominciato a giocare a golf all’età di 10 anni, passione che a lungo è stata accompagnata da quella per il pianoforte. La seconda ha conosciuto il green a 12 anni. Entrambe professioniste dal 2018, si sono laureate in Business Management alla Florida University State. Morgan nel 2021, grazie all’affermazione sull’Epson Tour (all’epoca Symetra Tour) all’Island Resort Championship, ha ottenuto l’esenzione per giocare l’Amundi Evian Championship (uno dei cinque Major del golf femminile). Coronando il sogno di una vita, che l’ha portata però a una dolorosa rinuncia con la scelta di saltare le Olimpiadi di Tokyo. Che ha spalancato le porte dei Giochi alla sorella Kim dove si è classificata 54/a.
Che feeling con l’Italia. In Piemonte, al loro fianco, ci sono anche i genitori. La mamma, proprio come Kim, parla fluentemente la lingua italiana. Il Piemonte è nel loro cuore e, sembrerebbe, nel destino. E Morgan in questa Regione (nel 2017 e al Bogogno Golf Resort, in provincia di Novara) con il team dell’Europa Continentale (guidato da Anna Roscio, oggi Team Manager della Squadra Nazionale Femminile Dilettanti della FIG) ha giocato e vinto il Vagliano Trophy (in squadra con lei c’era, tra le altre, anche Virginia Elena Carta).
Le dichiarazioni
Morgane Metraux - “Non potrei essere davvero più felice per questo avvio di gara arrivato su un campo bellissimo e in un Paese, l’Italia, e in una Regione, il Piemonte, a cui sono davvero legata. E’ bello essere qui con tutta la mia famiglia e condividere il primato della classifica con mia sorella. Era da tempo che non giocavamo insieme un torneo. Tra noi c’è sempre stata una sana competizione che ci ha spinto reciprocamente a migliorarci. E’ vero, ho saltato Tokyo aprendo a lei la porta dei Giochi. Ma a Parigi 2024, voglio esserci”.
Kim Metraux – “Una grande partenza, su un percorso fantastico con dei green davvero belli. Così come bello è giocare un evento con mia sorella Morgan. Lei spesso è in azione negli Usa mentre io sto cercando di affermarmi in Europa. E’ bello essere entrambe in contention. Adesso però voglio godermi una bella pizza”.
Carolina Melgrati un anno dopo, ancora ai piani alti della classifica – “Un ottimo inizio, in campo mi sono divertita molto e giocare in casa, davanti al pubblico italiano, è qualcosa di indescrivibile. Sono contenta per i tre birdie di fila. ‘I miei riferimenti?’ Le proette italiane, le guardo sempre e da loro imparo molto”.
Formula di gioco e montepremi. L’ingresso è gratuito – Sono 125 le protagoniste che, al Golf Club Margara, si contendono un montepremi complessivo di 200.000 euro (con prima moneta di 30.000). L’evento si disputa sulla distanza di 54 buche con taglio dopo 36 che lascerà in gara le prime 60 classificate e le pari merito al 60° posto. E l’ingresso è gratuito.
Progetto “Golf è Donna”: al GC Margara la tavola rotonda “Golf, largo alle donne” - Durante il secondo round del Ladies Italian Open, alle ore 17:30, il Golf Club Margara ospiterà la tavola rotonda “Golf, largo alle donne! Viaggio alla scoperta del Golf al femminile”. Un meeting, visibile in diretta sulla pagina facebook della Federazione Italiana Golf, che porrà l’accento - attraverso pareri autorevoli di esponenti della FIG, del Ladies European Tour e del DP World Tour - sulla crescita del movimento femminile italiano e sul golf in rosa a 360 gradi. Ci sarà anche un focus tecnico con alcune delle proette italiane e alcune delle giovani azzurre della Squadra Nazionale Femminile Amateur.
Cinquant’anni speciali per il Golf Club Margara, eccellenza che ospiterà per la seconda volta l’Open d’Italia femminile – Un’eccellenza golfistica immersa nella natura tra colline, vigneti e le Alpi sullo sfondo. In Monferrato, patrimonio mondiale dell’umanità, sorge il Golf Club Margara, costruito nel 1970 e ultimato nel 1972. Due i campi di gara, entrambi di 18 buche. Il primo, “Percorso Glauco Lolli Ghetti” – in memoria del fondatore Glauco Lolli Ghetti, che fu un armatore e dirigente sportivo italiano, nominato Cavaliere del Lavoro nel 1973 -, è circondato da alberi ad alto fusto e permette di giocare tra querce, salici e aceri lungo i larghi fairway che si sviluppano tra le colline del Monferrato. Il secondo, “La Guazzetta”, presenta un’architettura più moderna e alterna buche più tecniche. Il Golf Club Margara è già stato il teatro di gara di ben 22 edizioni del Challenge Tour e quest’anno ospita per il secondo anno consecutivo il Ladies Italian Open presented by Regione Piemonte. Festeggiando al meglio i suoi primi 50 anni di storia.
Gli Sponsor e i Partner – Il Ladies Italian Open ha il supporto di Regione Piemonte (Presenting Partner Istituzionale); DS Automobiles (Main Partner); Fideuram (Official Bank); La Molisana (Official Sponsor); Kappa (Technical Supplier), Acqua San Benedetto (Official Supplier), Rinascente (Official Supplier), Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner). Susan G. Komen Italia (Charity Partner). Official advisor: Infront.
Komen Italia Charity Partner dell’evento – Al Golf Club Margara la prevenzione va in buca con l’Associazione Susan G.Komen Italia che scende in campo come Charity Partner dell’evento per la raccolta fondi a favore della lotta ai tumori del seno. Nella giornata finale del Ladies Italian Open presented by Regione Piemonte interverranno anche delle “Donne in rosa” che racconteranno la propria esperienza di vita, con il golf alleato determinante nel percorso di recupero psicofisico. Una partnership, quella tra FIG e Susan G. Komen Italia, che ha già dato avvio a una campagna di sensibilizzazione nell’ambito del Progetto “Golf è Donna”, iniziativa che coinvolge 66 circoli “Punti Rosa” per la crescita del movimento femminile e la promozione del progetto Golf for the Cure. La FIG ha affiancato Susan G. Komen Italia anche nelle ultime edizioni della “Race for the Cure”, con postazioni di prova dello swing all’interno del Villaggio della Salute allestito al Circo Massimo.
Un’attesa lunga un anno, finalmente finita. Per un torneo oltre il risultato, che vedrà le regine del golf continentale protagoniste. Al Golf Club Margara di Fubine Monferrato (Alessandria) è tutto pronto per il Ladies Italian Open presented by Regione Piemonte. Dal 2 al 4 giugno sarà sfida show con le azzurre – 11 quelle in gara – che inseguiranno uno storico successo. E proveranno a sfatare un tabù: mai, nelle prime 25 edizioni, un’italiana è riuscita a vincere (quattro invece i secondi posti) l’importante torneo di casa, inserito nel calendario del Ladies European Tour (LET). Servirà una vera impresa visto e considerato che nel field ci sono anche cinque tra le migliori dieci proette dell’ordine di merito del massimo circuito continentale femminile. In palio, oltre al titolo, un montepremi di 200.000 euro (con prima moneta di 30.000).
Ad aprire la competizione è stata invece la Regione Piemonte Pro-Am vinta dal team guidato dalla spagnola Nuria Iturrioz, con Mauro Squaiella, Matteo Ginatta e l’ex calciatore (tra le altre squadre, di Parma e Torino) Alessandro Rosina (grande appassionato del green), che s’è distinto realizzando anche una “hole in one” alla buca 15 (par 3, 166 metri).
E adesso si fa sul serio con la competizione che si prepara ad entrare nel vivo. Al Golf Club Margara, lo spettacolo è donna.
La Regione Piemonte Pro-Am al team della Iturrioz. In premiazione anche Franco Chimenti, Presidente della FIG - Con un totale di “-39” ad imporsi, nella Regione Piemonte Pro-Am, è stata la squadra della proette Iturrioz, che ha preceduto quella della finlandese Tiia Koivisto, con Emanuele Vannucci, Remo Raimondi e Lapo Nicola D’Amato, seconda con “-33”. Stesso score (“-33”) anche per la compagine guidata da Virginia Elena Carta, con Paolo Langè, Franco Aletti e Raffaella Brizzolara, terza in virtù di uno score peggiore nelle ultime nove buche. Quarta piazza con “-29” per il team di Lily May Humphreys, con Luca Degiovanni, Adolfo Courrier e Francesca Del Vecchio. Mentre quello guidato da Olivia Mehaffey, con Barbara Paglieri, Ada Petronio e Chiara Cornetti, ha chiuso al quinto posto con “-28”. L’evento, coinvolgente e all’insegna dell’inclusione sociale, ha visto in gara anche sei golfisti paralimpici: Alessandra Donati, Luisa Ceola, Paolo Fancelli, Lorenzo Bortolato, Roberto Granatiero e Gregorio Guglielminetti.
Alla cerimonia di premiazione, hanno partecipato: Franco Chimenti, Presidente della FIG; Vittoria Poggio; Assessore alla Cultura, al Turismo e al Commercio della Regione Piemonte; Maria Amelia Lolli Ghetti; Presidente del Golf Club Margara e Vicepresidente Vicario della FIG; Giuseppe Carlevaris, Presidente di VisitPiemonte; Alberto Treves de Bonfili, Consigliere FIG; Marta Maestroni, Segretario Generale della FIG; Roberto Cava, Presidente di Alexala; Alessandro Rogato, Direttore dell’Open d’Italia; Davide Lantos, Director of Tournament Operations del Ladies European Tour.
Le azzurre pronte alla sfida, 11 quelle in gara: sei proette e cinque amateur - Virginia Elena Carta (che nel 2021 ha fatto il suo debutto da professionista in questo torneo) e Roberta Liti (settima e miglior azzurra lo scorso anno, gioca principalmente negli Usa sull’Epson Tour) le big. Stefania Croce (per lei tanti anni sul LPGA Tour e un secondo posto in un Major, dopo un play-off con Juli Inkster nel LPGA Championship 2000), Erika De Martini e Martina Flori, le altre proette. E poi sei amateur dal sicuro avvenire che già hanno fatto parlare di loro in campo internazionale: Benedetta Moresco (quarta lo scorso aprile all’Augusta National Women’s Amateur), Carolina Melgrati (tra le sorprese del Ladies Italian Open nel 2021, quando si classificò decima), Francesca Fiorellini (talento in erba che quest’anno ha già conquistato il Portuguese International Ladies Amateur ed è stata tra le artefici del trionfo europeo alla PING Junior Solheim Cup e del team dell’Europa Continentale al Junior Vagliano Trophy nel 2021), Alessandra Fanali (che s’è appena laureata negli Usa), Caterina Don (piemontese, nel 2019 nella prima edizione dell’Augusta National Women’s Amateur s’è distinta quale miglior azzurra) e Clara Manzalini (per lei già alcune apparizioni sul LET Access). Per sette di loro (Flori, De Martini, Moresco, Fiorellini, Don, Fanali e Manzalini) sarà una prima volta speciale al Ladies Italian Open presented by Regione Piemonte.
Dalla Gustavsson a Lee-Anne Pace, quante big in campo – In Piemonte, regione europea dello sport 2022, scenderanno in campo anche cinque tra le migliori dieci attuali proette del circuito: la svedese Johanna Gustavsson (seconda), la sudafricana Lee-Anne Pace (sesta), la finlandese Tiia Koivisto (settima), l’inglese Meghan MacLaren (ottava) e la spagnola Ana Pelaez Trivino (nona). Non ci sarà invece la campionessa uscente, la francese Lucie Malchirand, costretta a saltare il Ladies Italian Open presented by Regione Piemonte per un infortunio alla schiena.
I tee times – La prima azzurra a scendere in campo sarà la Manzalini che partirà alle ore 9:03 dal tee della buca 1 e precederà la Don (9:14 dalla 1) e la Flori (9:14 dalla 10). Alle 9:47 toccherà alla De Martini (dalla 10), alle 9:58 alla Melgrati (sempre dalla 10), alle 13:10 alla Croce (dalla 1). Mentre alle 13:21 (dalla 10) è previsto il primo tee shot di Francesca Fiorellini. Quindi, alle 13:43 (dalla 1) spetterà alla Carta che anticiperà la Liti (13:54 dalla 1). Dunque, alle 14:16 si esibirà la Moresco (dalla 10), l’ultima azzurra a cominciare la gara sarà invece la Fanali (14:27 dalla 10).
Formula di gioco e montepremi. Ingresso gratuito – Saranno 126 le protagoniste che, al Golf Club Margara, si contenderanno un montepremi complessivo di 200.000 euro (con prima moneta di 30.000). L’evento si disputerà sulla distanza di 54 buche con taglio dopo 36 che lascerà in gara le prime 60 classificate e le pari merito al 60° posto. E l’ingresso sarà gratuito.
Cinquant’anni speciali per il Golf Club Margara, eccellenza che ospiterà per la seconda volta l’Open d’Italia femminile – Un’eccellenza golfistica immersa nella natura tra colline, vigneti e le Alpi sullo sfondo. In Monferrato, patrimonio mondiale dell’umanità, sorge il Golf Club Margara, costruito nel 1970 e ultimato nel 1972. Due i campi di gara, entrambi di 18 buche. Il primo, “Percorso Glauco Lolli Ghetti” – in memoria del fondatore Glauco Lolli Ghetti, che fu un armatore e dirigente sportivo italiano, nominato Cavaliere del Lavoro nel 1973 -, è circondato da alberi ad alto fusto e permette di giocare tra querce, salici e aceri lungo i larghi fairway che si sviluppano tra le colline del Monferrato. Il secondo, “La Guazzetta”, presenta un’architettura più moderna e alterna buche più tecniche. Il Golf Club Margara è già stato il teatro di gara di ben 22 edizioni del Challenge Tour e quest’anno ospiterà per il secondo anno consecutivo il Ladies Italian Open presented by Regione Piemonte. Festeggiando al meglio i suoi primi 50 anni di storia.
Gli Sponsor e i Partner – Il Ladies Italian Open ha il supporto di Regione Piemonte (Presenting Partner Istituzionale); DS Automobiles (Main Partner); Fideuram (Official Bank); La Molisana (Official Sponsor); Kappa (Technical Supplier), Acqua San Benedetto (Official Supplier), Rinascente (Official Supplier), Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner). Susan G. Komen Italia (Charity Partner). Official advisor: Infront.
Komen Italia Charity Partner dell’evento – Al Golf Club Margara la prevenzione va in buca con l’Associazione Susan G.Komen Italia che scende in campo come Charity Partner dell’evento per la raccolta fondi a favore della lotta ai tumori del seno. Nella giornata finale del Ladies Italian Open presented by Regione Piemonte interverranno anche delle “Donne in rosa” che racconteranno la propria esperienza di vita, con il golf alleato determinante nel percorso di recupero psicofisico. Una partnership, quella tra FIG e Susan G. Komen Italia, che ha già dato avvio a una campagna di sensibilizzazione nell’ambito del Progetto “Golf è Donna”, iniziativa che coinvolge 66 circoli “Punti Rosa” per la crescita del movimento femminile e la promozione del progetto Golf for the Cure. La FIG ha affiancato Susan G. Komen Italia anche nelle ultime edizioni della “Race for the Cure”, con postazioni di prova dello swing all’interno del Villaggio della Salute allestito al Circo Massimo.
Al Golf Club St. Leon-Rot, sui due tracciati del Course St. Leon e del Course Rot, (entrambi par 72) a pochi chilometri da Heidelberg. nel Baden-Württemberg, si è concluso l’International Amateur Championship of Germany, gara maschile e femminile, al quale hanno partecipato alcuni tra i migliori talenti del panorama europeo.
Nel torneo maschile ha dominato il tedesco Tim Wiedemeyer, che si è imposto con un totale di 196 (67 64 65, -20) colpi davanti al connazionale Carl Siemens e allo svedese Nils Svanberg, secondi con 207 (-9). Ottima prestazione di Pietro Guido Fenoglio, quarto con 209 (69 71 69, -7), e buona anche quella di Marco Florioli, 11° con 212 (69 71 72, -4). Così gli altri azzurri: Filippo Ponzano (75 67 74) ed Eugenio Bernardi (73 72 71) 23.i con 216 (par), Luca Memeo 40° con 218 (78 68 72, +2) e Michele Ferrero 80° con 229 (81 73 75, +13).
Nella Nations’ Cup, disputata su 36 buche, vittoria di Germania 1 con un totale di 270 (-18) davanti alla formazione di Italia1 (Marco Florioli, Pietro Guido Fenoglio, Filippo Ponzano), con 276 (-12) In undicesima posizione con 291 (+3) Italy 2 (Eugenio Bernardi, Luca Memeo, Michele Ferrero). Hanno accompagnato gli azzurri i tecnici federali Giovanni Gaudioso e Giorgio Grillo.
Nella gara femminile successo della francese Nastasia Nadaud con 201 (69 67 65, -15) che ha preceduto la ceca Denisa Vodickova, seconda con 206 (-10). La migliore delle sei azzurre è stata Francesca Pompa (fresca vincitrice del Campionato Nazionale Femminile/Trofeo Giuseppe Silva), 13ª con 215 (69 72 74, -1). Più attardate Giulia Bellini 20ª con 218 (72 73 73, +2), Paris Appendino 47ª con 222 (76 73 73, +6), Marta Spiazzi 60ª con 224 873 75 76, +8). Lorena Rossettin 91ª con 230 (81 70 79, +14), Charlotte Cattaneo 94ª con 231 (82 75 74, +15) e Matilde Partele 99ª con 234 (74 82 78, +18).
Nella Nations’ Cup ha vinto il team di Svezia 1 con 279 (-9),che ha preceduto Germania 1 con 284 (-4) e Inghilterra 1 con 285 (-3). Al nono posto con 292 (+4) Italia 1 (Marta Spiazzi, Paris Appendino, Lorena Rossettin) e all’11° con 294 (+6).Italia 2 (Giulia Bellini, Matilde Partele, Charlotte Cattaneo). Le azzurre sono state seguite dal tecnico federale Stefano Soffietti,
LA VIGILIA - In Germania è tutto pronto per l’International Amateur Championship of Germany, torneo giovanile maschile e femminile che si disputerà dal 2 al 4 giugno al Golf Club St. Leon-Rot sui due tracciati del Course St. Leon e del Course Rot, nel Baden-Württemberg, a pochi chilometri da Heidelberg. Saranno in totale dodici gli italiani in gara: sei ragazzi e altrettante ragazze.
Per l’evento in rosa, dove la spedizione azzurra sarà accompagnata dal tecnico federale Stefano Soffietti, sono state selezionate Paris Appendino, Giulia Bellini, Charlotte Cattaneo, Matilde Partele, Lorena Rossettin e Marta Spiazzi, che proveranno a centrare il titolo come avvenne nel 2019 con Emilie Alba Paltrinieri e nel 2014 con Virginia Elena Carta. Nel torneo maschile, invece, giocheranno Marco Florioli, Pietro Guido Fenoglio, Filippo Ponzano, Michele Ferrero, Eugenio Bernardi e Luca Memeo, che saranno supportati dai tecnici federali Giovanni Gaudioso e Giorgio Grillo.
La manifestazione si disputerà sulla distanza di 54 buche (18 al giorno) con la formula Stroke Play. I ragazzi disputeranno primo e terzo giro al Course St. Leon e il secondo al Course Rot e la ragazze primo e terzo al Course Rot e il secondo al Course St. Leon. Inoltre, si assegnerà anche la Nations Cup dopo il secondo round.
Lucrezia Colombotto Rosso si è classificata al 23° posto con 224 (82 69 73, +8) colpi nell’AMUNDI Czech Ladies Challenge (LET Access) e ha raccolto punti, non molti ma comunque preziosi, per la money list perché il suo obiettivo stagionale è tornare sul Ladies European Tour proprio attraverso questa graduatoria, dove ora è seconda. E’ il risultato è ancor più accettabile se pensiamo alla falsa partenza con un 82 (+10) e l’85° posto. Ha chiuso al 65° con 235 (80 77 78, +19) la dilettante Sara Berselli, mentre sono uscite al taglio le altre due amateur Caterina Tatti (84 75) e Alessia Fornara (84 75) entrambe 81.e con 159 (+15), un colpo oltre il limite di qualifica.
Ha letteralmente dominato la 16enne tedesca di Berlino Chiara Noja, che ha chiuso il conto con 204 (65 68 71, -12) colpi, nove di vantaggio sulla ceca Sara Kouskova (213, -3) e undici sull’austriaca Katharina Muehlbauer (215, -1). Sono state le unica giocatrici scese sotto par. Tre dilettanti ceche a ridosso delle prime: Jana Melichova e Patricie Mackova, quarte con 217 (+1), e Agata Vahalova, sesta con 218 (+2)..
La Noja ha ottenuto il primo titolo sul circuito praticamente passeggiando nel giro finale concluso in 71 (-1) colpi con cinque birdie e distrazioni che hanno assunto la forma di due bogey e un doppio bogey. Per leiil primo posto nell’ordine di merito e un assegno di 6.000 euro su un montepremi di 37.500 euro.
SECONDO GIRO - Lucrezia Colombotto Rosso ha effettuato un ottimo recupero salendo dall’85° al 33° posto con 151 (82 69, +7) colpi, grazie a un parziale di 69 (-3, quattro birdie, un bogey) seguito al pesantissimo 82 (+10) iniziale, e ora può sperare in un buon piazzamento nell’ultimo giro dell’AMUNDI Czech Ladies Challenge (LET Access), che si sta disputando al Prague City Golf (par 72) nella capitale della Repubblica Ceca.
Ha superato il taglio anche la dilettante Sara Berselli, 72ª con 157 (80 77, +13), mentre sono uscite le altre due amateur Caterina Tatti (84 75) e Alessia Fornara (84 75) entrambe 81.e con 159 (+15), un colpo oltre il limite di qualifica.
Sta letteralmente travolgendo le avversarie e ha ipotecato il primo successo sul circuito la 16enne tedesca di Berlino Chiara Noja, che con lo score di 133 (65 68, -11) e un parziale di giornata di 68 /-4, sei birdie, due bogey) ha preso ben dieci colpi di vantaggio sulla ceca Sara Kouskova (143, -1). Sono le uniche due concorrenti sotto par, seguite con 145 (+1) da due dilettanti ceche, Karolina Stara e Patricie Mackova. In quinta posizione con 146 (+2) altre due amateur di casa, Agata Vahalova e Jana Melichova, quindi la dilettante transalpina Louise Reau, l’austriaca Katharina Muehlbauer e l’inglese Gemma Clews. Il montepremi è di 37.500 euro.
PRIMO GIRO - Italiane in panne e tutte a grosso rischio di taglio nell’AMUNDI Czech Ladies Challenge (LET Access), che si sta disputando al Prague City Golf (par 72) nella capitale della Repubblica Ceca. La dilettante Sara Berselli è 70ª con 80 (+8) colpi, Lucrezia Colombotto Rosso è 86ª con 82 (+10) e le altre due amateur Alessia Fornara e Caterina Tatti occupano la 99ª piazza con 84 (+12).
Ha fatto il vuoto con un gran 65 (-7, sette birdie senza bogey) la tedesca Chiara Noja che ha sei colpi di vantaggio sulle due dilettanti ceche Dominika Burdova e Karolina Stara. Sono le uniche giocatrici scese sotto par. Al quarto posto con 72 (par) le inglesi Gemma Clews ed Emily Slater e al sesto l’austriaca Katharina Muehlbauer, la portoghese Leonor Bessa, la scozzese Jane Turner e l’amateur slovacca Michaela Vavrova. Il montepremi è di 37.500 euro.
LA VIGILIA - Lucrezia Colombotto Rosso e le dilettanti Caterina Tatti, Sara Berselli e Alessia Fornara prendono parte all’AMUNDI Czech Ladies Challenge (3-5 giugno), torneo del LET Access in programma al Prague City Golf nella capitale della Repubblica Ceca.
La Colombotto Rosso, che ha vinto la gara inaugurale del circuito (Terre Blanche Open) e che è giunta 23ª nel Flumserberg Ladies Open, cerca di entrare sul Ladies European Tour attraverso l’ordine di merito del circuito, impresa che le è già riuscita con il terzo posto nel 2019, e ha iniziato con il piede giusto visto che guida attualmente questa classifica.
L’azzurra è tra le favorite, ma avrà la forte concorrenza di chi la segue nella money list, le olandesi Lauren Holmey (am) e Zhen Bontan, la tedesca Chiara Noja e la svedese Anna Magnusson. Altre possibili protagoniste la finlandese Niina Liias, la francese Lucie Andrè, la svedese Emma Nilsson, la ceca Sara Kouskova, la svizzera Caroline Rominger e l’inglese Gemma Clews, per citarne alcune. Il montepremi è di 37.500 euro.
Fubine Monferrato (Alessandria) – Una nuova storia da scrivere, raccontare e vivere. Tutta al femminile. Un anno dopo l’ultima volta, al Golf Club Margara di Fubine Monferrato (Alessandria), torna il Ladies Italian Open presented by Regione Piemonte, in programma dal 2 al 4 giugno (l’evento sarà preceduto mercoledì 1° giugno da una Pro-Am all’insegna anche dell’inclusione sociale). Undici le italiane in campo (di cui 7 al debutto nella competizione) per la 26esima edizione di un torneo, inserito nel calendario del Ladies European Tour (LET), mai vinto dalle azzurre (quattro invece i secondi posti). Il torneo – inserito all’interno del progetto Ryder Cup 2023, con il supporto dell’Official Advisor della FIG, Infront – vedrà in campo 126 concorrenti e metterà in palio, oltre al titolo, un montepremi di 200.000 euro (con prima moneta di 30.000). Dopo l’Open d’Italia Disabili – Sanofi, ancora una manifestazione internazionale in Piemonte, Regione europea dello sport 2022. Dove la francese Lucie Malchirand non potrà difendere il titolo - per un infortunio alla schiena dell’ultima ora – conquistato lo scorso anno. Field comunque di livello, con in campo cinque tra le migliori dieci dell’ordine di merito del LET.
Sogno azzurre, in Piemonte inseguono l’impresa – Virginia Elena Carta (che nel 2021 ha fatto il suo debutto da professionista in questo torneo) e Roberta Liti (settima e miglior azzurra lo scorso anno, gioca principalmente negli Usa sull’Epson Tour) le big. Stefania Croce (per lei tanti anni sul LPGA Tour e un secondo posto in un Major, dopo un play-off con Juli Inkster nel LPGA Championship 2000), Erika De Martini e Martina Flori, le altre proette. E poi sei amateur dal sicuro avvenire che già hanno fatto parlare di loro in campo internazionale: Benedetta Moresco (quarta lo scorso aprile all’Augusta National Women’s Amateur), Carolina Melgrati (tra le sorprese del Ladies Italian Open nel 2021, quando si classificò decima), Francesca Fiorellini (talento in erba che quest’anno ha già conquistato il Portuguese International Ladies Amateur ed è stata tra le artefici del trionfo europeo alla PING Junior Solheim Cup e del team dell’Europa Continentale al Junior Vagliano Trophy nel 2021), Alessandra Fanali (che s’è appena laureata negli Usa), Caterina Don (piemontese, nel 2019 nella prima edizione dell’Augusta National Women’s Amateur s’è distinta quale miglior azzurra) e Clara Manzalini (per lei già alcune apparizioni sul LET Access). Per sette di loro (Flori, De Martini, Moresco, Fiorellini, Don, Fanali e Manzalini) sarà una prima volta speciale al Ladies Italian Open presented by Regione Piemonte.
Un infortunio ferma la Malchirand. Lee-Anne Pace la certezza, svedesi tra le favorite – E’ un’assenza pesante quella della Malchirand che 12 mesi fa fece sua la competizione (quando ancora era un’amateur) dopo un torneo da applausi. Tra le campionesse più attese ecco invece la sudafricana Lee-Anne Pace (vanta undici titoli sul LET e un exploit sul LPGA Tour), le svedesi Caroline Hedwall (sei affermazioni sul circuito), Johanna Gustavsson (seconda nell’ordine di merito del LET), Linnea Strom e Lisa Pettersson. Chance pure per le spagnole Ana Pelaez Trivino e Carmen Alonso. Curiosità: tra le iberiche in gara c’è attesa per Emma Cabrera-Bello, sorella di Rafa, tra i protagonisti del PGA Tour e del DP World Tour. Tra le inglesi, ambiscono a un risultato di prestigio Annabel Dimmock, Gabriella Cowley, Meghan MacLaren e Lily May Humphreys.
Per quel che riguarda l’ordine di merito, saranno in campo cinque tra le migliori dieci: con Gustavsson, Pace (sesta), MacLaren (ottava) e Trivino (nona), anche la finlandese Tiia Koivisto (settima).
Formula di gioco e montepremi. Ingresso gratuito – Saranno 126 le protagoniste che, al Golf Club Margara, si contenderanno un montepremi complessivo di 200.000 euro (con prima moneta di 30.000). L’evento si disputerà sulla distanza di 54 buche con taglio dopo 36 che lascerà in gara le prime 60 classificate e le pari merito al 60° posto. E l’ingresso sarà gratuito.
La Pro-Am, all’insegna dell’inclusione sociale, anticipa il grande show – Ad aprire la competizione sarà la Pro-Am che vedrà affrontarsi 26 team, ognuno composto da una proette e da tre dilettanti. Sul green scenderà in campo anche l’inclusione sociale, punto imprescindibile del Progetto Ryder Cup 2023. Sei i golfisti paralimpici che prenderanno parte alla Pro-Am: Alessandra Donati, Luisa Ceola e Paolo Fancelli giocheranno al fianco della svedese Strom. Mentre Lorenzo Bortolato, Roberto Granatiero e Gregorio Guglielminetti affiancheranno la spagnola Maria Hernandez.
Cinquant’anni speciali per il Golf Club Margara, eccellenza che ospiterà per la seconda volta l’Open d’Italia femminile – Un’eccellenza golfistica immersa nella natura tra colline, vigneti e le Alpi sullo sfondo. In Monferrato, patrimonio mondiale dell’umanità, sorge il Golf Club Margara, costruito nel 1970 e ultimato nel 1972. Due i campi di gara, entrambi di 18 buche. Il primo, “Percorso Glauco Lolli Ghetti” – in memoria del fondatore Glauco Lolli Ghetti, che fu un armatore e dirigente sportivo italiano, nominato Cavaliere del Lavoro nel 1973 -, è circondato da alberi ad alto fusto e permette di giocare tra querce, salici e aceri lungo i larghi fairway che si sviluppano tra le colline del Monferrato. Il secondo, “La Guazzetta”, presenta un’architettura più moderna e alterna buche più tecniche. Il Golf Club Margara è già stato il teatro di gara di ben 22 edizioni del Challenge Tour e quest’anno ospiterà per il secondo anno consecutivo il Ladies Italian Open presented by Regione Piemonte. Festeggiando al meglio i suoi primi 50 anni di storia.
Gli Sponsor e i Partner – Il Ladies Italian Open ha il supporto di Regione Piemonte (Presenting Partner Istituzionale); DS Automobiles (Main Partner); Fideuram (Official Bank); La Molisana (Official Sponsor); Kappa (Technical Supplier), Acqua San Benedetto (Official Supplier), Rinascente (Official Supplier), Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner). Susan G. Komen Italia (Charity Partner). Official advisor: Infront.
Komen Italia Charity Partner dell’evento – Al Golf Club Margara la prevenzione va in buca con l’Associazione Susan G.Komen Italia che scende in campo come Charity Partner dell’evento per la raccolta fondi a favore della lotta ai tumori del seno. Nella giornata finale del Ladies Italian Open presented by Regione Piemonte interverranno anche delle “Donne in rosa” che racconteranno la propria esperienza di vita, con il golf alleato determinante nel percorso di recupero psicofisico. Una partnership, quella tra FIG e Susan G. Komen Italia, che ha già dato avvio a una campagna di sensibilizzazione nell’ambito del Progetto “Golf è Donna”, iniziativa che coinvolge 66 circoli “Punti Rosa” per la crescita del movimento femminile e la promozione del progetto Golf for the Cure. La FIG ha affiancato Susan G. Komen Italia anche nelle ultime edizioni della “Race for the Cure”, con postazioni di prova dello swing all’interno del Villaggio della Salute allestito al Circo Massimo.
E' Minjee Lee la regina dello US Womens Open. Un successo da record per l'australiana che, al Pine Needles Lodge & Golf Club (par 71) di Southern Pines, nel North Carolina, s'è imposta con un totale di 271 (67 66 67 71, -13) colpi. Il successo (il secondo in un major dopo quello arrivato nel 2021 all'Amundi Evian Championship), le ha permesso di incassare 1.800.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 10.000.000 di dollari. Si tratta della vincita più alta di una proette nella storia del golf femminile in un singolo torneo.
"Sono senza parole, non posso crederci. Vincere lo US Womens Open è sempre stato il mio sogno da bambina e ora sono riuscita a realizzarlo. E' fantastico e questa rappresenta la vittoria più bella della mia carriera", la gioia della 25enne di Perth (ma con origini sudcoreane). In vetta fin dal secondo giro, ha dominato la scena superando di quattro colpi l'americana Mina Harigae, seconda con 275 (-9) davanti alla sudcoreana Hye Jin Choy, terza con 277 (-7). Mentre Jin Young Ko, numero 1 mondiale, s'è classificata quarta con 278 (-6) ed ha preceduto in classifica la neozelandese Lydia Ko, quinta con 279 (-5).
Per la Lee, che vive a Irving (Texas), si tratta dell'ottavo successo in carriera sul LPGA Tour. Ma nel suo palmares figurano anche due exploit sul LET e uno sul tour di casa quando era ancora dilettante (Victorian Open, 2014). In testa alla Race to CME Globe Points (la FedEx Cup al femminile) con questa affermazione si unisce a Jan Stephenson (1983) e a Kerry Webb (2000 e 2001) quale terza australiana a vincere lo US Womens Open.
TERZO GIRO - L’australiana Minjee Lee, numero quattro mondiale, ha girato in 67 (-4, cinque birdie, un bogey) colpi e con il totale di 200 (67 66 67, -13) ha dato una decisa scossa alla classifica allungandola notevolmente nell’US Womens Open, il secondo dei cinque major stagionali femminili in svolgimento al Pine Needles Lodge & Golf Club (par 71) di Southern Pines nel North Carolina.
La 26enne di Perth si è messa nelle condizioni di conquistare il secondo major in carriera e arricchire un palmarés che al momento comprende sette successi sul LPGA Tour, due sul LET e uno sul tour di casa quando era ancora dilettante (Victorian Open, 2014).
Minjee Lee ha distaccato di tre colpi Mina Harigae (203, -10), con la quale era al vertice dopo due giri, e di sei l’inglese Bronte Law, terza con 206 (-7), mentre ne ha sette di ritardo la coreana Jin Young Ko, leader del World Ranking, quarta con 207 (-6), affiancata dalla connazionale Hye-Jin Choi, dalla cinese Xiyu Lin, dalla neozelandese Lydia Ko, numero tre, e dalle svedesi Anna Nordqvist e l’amateur Ingrid Lindblad.
E’ rimasta al 14° posto con 209 (-4) Nelly Korda, numero due, alla prima gara dopo circa tre mesi a seguito dello stop forzato per un coagulo d sangue a un braccio, e due colpi in più per Lexi Thompson, 17ª con 211 (-2). In altalena la canadese Brooke M. Henderson, 20ª con 213 (par), la thailandese Atthaya Thitikul e la giapponese Nasa Hataoka, 31.e con 215 (+2). Super montepremi per una gara femminile che è di ben dieci milioni di dollari.
SECONDO GIRO - L’australiana Minjee Lee, numero 4 mondiale, ha segnato un 66 (-5, sei birdie, un bogey) nel secondo giro dell’US Womens Open, il secondo dei cinque major stagionali femminili in svolgimento al Pine Needles Lodge & Golf Club (par 71) di Southern Pines nel North Carolina, e con lo score di 133 (67 66, -9) ha agganciato in vetta Mina Harigae (133 - 64 69), che ha frenato con un parziale di 69 (-2. cinque birdie, tre bogey).
In terza posizione con 135 (-7) la coreana Hye-Jin Choi e la svedese Anna Nordqvist, 34enne di Eskilstuna che nei major spesso recita ruoli da protagonista e che ne ha vinti tre su nove titoli complessivi sul tour. E’ risalita dall’ottavo al quinto posto con 136 (-6) la coreana Jin Young Ko e questa non è una buona notizia per le altre candidate alla vittoria, perché la numero uno mondiale è una sorta d specialista nelle rimonte. Stesso punteggio per la brillante dilettante svedese Ingrid Lindblad
A ridosso la coreana Sei Young Kim e la thailandese Moriya Jutanugarn, settime con 137 (-5). Otto passi indietro di Lexi Thompson e quattro in avanti di Nelly Korda, numero due del Rolex Ranking e al rientro dopo lo stop di circa tre mesi per un coagulo di sangue a un braccio, entrambe 14.e con 139 (-2), e speranze azzerate di fregiarsi del titolo per altre big. Infatti la giapponese Nasa Hataoka è 36ª con 143 (+1), la thailandese Atthaya Thitikul, lo scorso anno regina assoluta del Ladies European Tour, è 52ª con 144 (+2), e la canadese Brooke M. Henderson 59ª con 145 (+3).
E’ rimasta solo una buona intenzione quella di replicare il successo conquistato lo scorso anno sotto bandiera filippina per Yuka Saso, tornata a difenderlo con passaporto giapponese,121ª con 151 (+9). Out anche la thailandese Ariya Jutanugarn anche se in una posizione migliore (90ª con 148, +6). Super montepremi per una gara femminile che è di ben dieci milioni di dollari.
PRIMO GIRO - Outsider al vertice e big sparse per la classifica dopo il primo giro dell’US Womens Open, il secondo major dei cinque stagionali femminili in svolgimento al Pine Needles Lodge & Golf Club (par 71) di Southern Pines nel North Carolina. Leader inattesa con 64 (-4) colpi, dovuti a nove birdie e a due bogey, è Mina Harigae, 32enne di Monterey (California), senza successi sul LPGA Tour, ma con sette titoli sui circuiti minori, tre nel Future Tour e quattro sul Cactus Tour. Ha un colpo di margine su un’altra sorpresa, la dilettante svedese Ingrid Lindblad, peraltro molto forte, ma difficile da pronosticare al secondo posto con 65 (-6) in un major.
La prima tra le big è l’australiana Minjee Lee, numero quattro mondiale, terza con 67 (-4) insieme a Ryann O’Toole e alla svedese Anna Nordqvist, quindi Lexi Thompson (n. 6) sesta con 68 (-3) e affiancata da Ally Ewing, e ottava con 69 (-2) la coreana Jin Young Ko, numero uno, insieme ad altre nove concorrenti compresa la connazionale Sei Young Kim (n. 10).
Ha tenuto Nelly Korda, numero due, 18ª con 70 (-1) e al rientro dopo circa tre mesi, fermata a inizio marzo per un coagulo di sangue a un braccio, e sono al 28° posto con 71 (par) la giapponese Nasa Hataoka (n. 7) e le thailandesi Atthaya Thititkul (n. 5) e Patty Tavatanakit. Più attardate la neozelandese Lydia Ko (n. 3) e la canadese Brooke M. Henderson, 47.e con 72 (+1), e oltre la linea del taglio, la thailandese Ariya Jutanugarn, 67ª con 73 (+2), e la filippina Yuka Saso, ora con passaporto giapponese, 113ª con 77 (+6), la cui difesa del titolo è ora inserita nella categoria miracoli.
Sempre super applaudita la leggenda svedese Annika Sorenstam, incontrastata regina del golf mondiale per oltre un decennio tra fine anni novanta il 2008 quando si è ritirata dopo aver collezionato 94 vittorie in giro per il mondo, 72 delle quali di LPGA Tour con 10 major. Poco conta che sia 86ª con 74 (+2). Stellare per una gara femminile il montepremi: ben dieci milioni di dollari.
LA VIGILIA - L’ha vinto con la nazionalità filippina e ora lo difende con quella giapponese presa nel 2022. E’ Yuka Saso, campionessa in carica dell’US Womens Open, il secondo major dei cinque stagionali femminili che si svolgerà dal 2 al 5 giugno al Pine Needles Lodge & Golf Club a Southern Pines nel North Carolina.
Nata a San Ildefonso, 20 anni il prossimo 30 giugno, Yuka Saso proverà a concedere il bis di quell’unico successo, preceduto da due vittorie sul Japan Tour, in una stagione in cui ha ottenuto sei top 20 (di cui due top ten) in dieci gare disputate.
Concorrenza spietata naturalmente perché avrà contro nove delle prime dieci del Rolex Ranking tra le quali vi sarà l’atteso ritorno di Nelly Korda, numero due mondiale, che non gioca da inizio marzo, fermata dopo tre eventi da un coagulo di sangue a un braccio. Difficile valutare il suo stato di forma, ma sarà certo bello rivederla sui green.
Favorita d’obbligo la coreana Jin Young Ko, numero uno, ma hanno tutte le carte in regola per prevalere coloro che la seguono, Korda a parte: la neozelandese Lydia Ko (n. 3), l’australiana Minjee Lee (n. 4), la thailandese Atthaya Thitikul (n. 5), Lexi Thompson (n. 6), la giapponese Nasa Hataoka (n. 7), battuta lo scorso anno dalla Saso dpo tre buche di playoff, e le coreane Hyo-Joo Kim (n. 9) e Sei Young Kim (n. 10). Assente la coreana Inbee Park (n. 8).
Comunque ci saranno tante altre che non lasceranno nulla di intentato per prevalere come Jennifer Kupcho, che ha vinto il primo major della serie (Chevron Championship), la canadese Brooke M. Henderson, la thailandese Ariya Jutanugarn (suo il major nel 2018), le coreane A Lim Kim e Jeongeun Lee6, rispettivamente a segno nel 2020 e nel 2019, e la francese Celine Boutier. Interessante anche seguire alcune emergenti quali la slovena Pia Babnik, la francese Pauline Roussin Bouchard e la svedese Maja Stark. Sarà l'ultima gara di Michelle Wie, che ha annunciato il ritiro. Da giovanissima sembrava avviata a una fulgida carruera, poi si è persa anche mal consigliata su certe scelte.
Difficile che possa prevalere, ma sarà sicuramente la più applaudita la svedese Annika Sorenstam, un’autentica leggenda del golf femminile, che torna sul campo dove ha vinto il secondo dei tre US Womens Open. La 51enne di Bro si è ritirata nel 2008 dopo essere stata indiscussa dominatrice della scena mondiale per oltre un decennio \e aver collezionato 94 vittorie in giro per il mondo, 72 delle quali di LPGA Tour con 10 major. Stellare per una gara femminile il montepremi: ben dieci milioni di dollari.
Non ha avuto bisogno di forzare, ma ne se è andato tranquillamente a spasso con il 72 del par e con il totale di 275 (70 68 65 72, -13) colpi Billy Horschel ha completato le formalità per vincere il The Memorial Tournament (PGA Tour), che appariva già abbondantemente suo dopo il terzo giro condotto con cinque colpi di vantaggio sui primi inseguitori.
Sul percorso del Muirfield Village Golf Club (par 72), realizzato da Jack Nicklaus a Dublin (Ohio), quello che non si attendeva, invece, era il crollo di Francesco Molinari, che quarto con sei colpi di ritardo da Horschel aveva possibilità minime di rimontare, ma era almeno lecito pensare almeno a un finale tra i top ten. Invece è arrivato un pesantissimo 78 (+6), che ha vanificato quanto di buono aveva fatto nei due giri centrali (da 34° a nono e poi a quarto) ed è scivolato al 26° posto con 287 (71 68 70 78, -1). Prime dodici buche da incubo con cinque bogey e un doppio bogey, poi due birdie e un altro bogey a chiudere una giornata da dimenticare. Una delle tante ricorrenti, purtroppo per lui.
Horschel ha lasciato a quattro colpi Aaron Wise (279, -9) e a sei il cileno Joaquin Niemann e Patrick Cantlay (281, -7). Quest’ultimo, campione uscente, è stato penalizzato da una falsa partenza (48°), ma poi ha fatto l’impossibile per recuperare, passando per la 17ª e la settima piazza. Vincitore anche nel 2019, non è riuscito a emulare Tiger Woods, unico che abbia vinto nello stesso anno (2001) sia nel The Players che nel The Memorial.
Al quinto posto con 282 (-6) Max Homa, il sempre più convincente Will Zalatoris, Denny McCarthy, Sahith Theegala e Daniel Berger, al decimo con 284 (-4) lo spagnolo Jon Rahm, numero due mondiale, che è risalito dal 35° nel contesto di una gara in grigio, e altrettanto in ombra sono rimasti Jordan Spieth e il nordirlandese Rory McIlroy, 18.i con 286, -2).
Billy Horschel, 35enne di Grant (Florida) ha portato a sette i successi comprensivi di un WGC (Dell Match Play 2021) sul tour dove in 293 partenze ha collezionato, vittorie comprese, anche 54 top ten, ma nel suo palmarés figurano pure un titolo sull’European Tour (al netto del WGC) e una in FedEx Cup (2014). Come detto ha girato in 72 (par) segnando un eagle alla buca 15, par 5 (il primo al The Memorial in 576 buche giocate nell’evento) un birdie e tre bogey. In precedenza aveva nello score un solo bogey nel turno d’apertura e tra quello e il secondo sono passate 49 buche senza. Ha arricchito il suo conto in banca di 2.160.000 dollari (su un montepremi di 12 milioni di dollari), è salito dalla 17ª all’undicesima posizione nel World ranking e dalla 30ª alla decima nella graduatoria della FedEx Cup.
TERZO GIRO - Continua la risalita di Francesco Molinari, quarto con 209 (71 68 70, -7) colpi al termine del terzo round del The Memorial Tournament (PGA Tour) al Muirfield Village Golf Club (par 72) di Dublin (Ohio) dove ha rimontato dalla nona, dopo aver iniziato dalla 34ª, grazie a un parziale di 70 (-2, quattro birdie, due bogey). Difficile dire se potrà correre per il titolo (ultimo suo successo sul PGA Tour nell’Arnold Palmer del 2019) perché rende sei colpi al nuovo leader, Billy Horchel (203 - 70 68 65, -13), che ha fatto il vuoto, ma dalla sua il torinese ha la statistica degli ultimi due tornei che si sono giocati sul circuito dove in entrambe le occasioni il vincitore aveva sette colpi di ritardo dopo 54 buche.
Horschel, 35enne di Grant (Florida), sei successi sul circuito compreso un WGC (Dell Match Play 2021) dove in 292 partenze ha collezionato anche 53 top ten e nel cui palmarés figurano pure una vittoria sull’European Tour (al netto del WGC) e una in FedEx Cup (2014), ha rimontato dalla quarta piazza con un 65 (-7, sette birdie) e non segna bogey da 44 buche, dopo l’unico del primo giro alla decima buca giocata (la prima del percorso). E’ la quinta volta che si trova al vertice dopo tre turni e in due delle precedenti quattro ha vinto.
Horschel partirà per il giro conclusivo con ben cinque colpi di vantaggio su Aaron Wise e sull’australiano Cameron Smith (208, -8), numero tre mondiale, al vertice per 36 buche, e con sei, oltre che su Molinari, anche su Daniel Berger e sul venezuelano Jhonattan Vegas. Non si arrende Patrick Cantlay, campione in carica e a segno anche nel 2019, da 17° a settimo con 210 (-6), che sta soprattutto pagando una falsa partenza (48°) e che a questo punto ha possibilità quasi nulle di concedere il bis e di emulare Tiger Woods, unico capace di imporsi nella stessa stagione (2001) al The Players e al The Memorial. Capitolo chiuso per il nordirlandese Rory McIlroy, 15° con 212 (-4), per Jordan Spieth, 19° con 213 (-3), e per lo spagnolo Jon Rahm (suo l’evento nel 2020), numero due del World Ranking, 35° con 215 (-1). Il montepremi è di dodici milioni di dollari con prima moneta di 2.160.000 dollari.
SECONDO GIRO - Francesco Molinari, finalmente almeno per un giro convincente, ha rimontato dal 34° al nono posto con 139 (71 68, -5) colpi, grazie a un 68 (-4), nel The Memorial Tournament, sul tracciato del Muirfield Village Golf Club (par 72), creazione di Jack Nicklaus, a Dublin nell’Ohio. L’azzurro, partito dalla buca 10, ha trovato un bogey, ma ha subito recuperato segnando tre birdie di fila sulle tre buche successive e poi completando lo score con altri due nel rientro nel contesto di una prestazione ottima in tutte le parti del campo e con nessun putt entro i tre metri sbagliato.
In tal modo si è portato a tre colpi dall’australiano Cameron Smith, numero tre mondiale, leader solitario con 136 (67 69, -8) e che in caso di successo emulerebbe Tiger Woods, unico capace di vincere nella stessa stagione (2001) il The Players e il The Memorial .Il 28enne di Brisbane, cinque titoli sul circuito in 164 presenze e 31 top ten, ha realizzato un parziale di 69 (-3, quattro birdie un bogey) che gli ha concesso un colpo di margine su Denny McCarthy e sul coreano K.H (Kyoung-Hoon) Lee (137, -7), quest’ultimo vincitore del recente AT&T Byron Nelson.
Lo seguono al quarto posto con 138 (-6) Billy Horschel, Luke List, Cameron Young, Davis Ryley e il venezuelano Jhonattan Vegas e affiancano Molinari il nordirlandese Rory McIlroy, Aaron Wise e Keith Mitchell. Sono risaliti dalla 48ª piazza Patrick Cantlay, campione in carica e a segno anche nel 2019, 17° con 141 (-3), e Jon Rahm (suo l’evento nel 2020), numero due del World Ranking, 24° con 142 (-2). Navigano senza gloria Xander Schauffele, 29° con 143 (-1), Jordan Spieth, Rickie Fowler e il norvegese Viktor Hovland, 39.i con 144 (par).
Sono usciti al taglio, caduto a 146 (+2), Collin Morikawa (148, +4), numero quattro al mondo, e Bryson DeChambeau (153, +9), quest’ultimo al rientro dopo un intervento al polso e fermo dallo scorso Masters. Il montepremi è di dodici milioni di dollari con prima moneta di 2.160.000 dollari.
“Buca in uno” di Adam Hadwin - Il canadese Adam Hadwin, 39° con 144, par), ha realizzato la prima “hole in one” della sua carriera sul tour in 2.863 par 3 giocati. Ha centrato con un solo colpo la buca 16 (par 3, yards 194) utilizzando un ferro 8. Oltre all’ace ha segnato un altro eagle, quattro birdie e quattro bogey per il parziale di 68 (-4).
PRIMO GIRO - Per la prima volta nella storia del torneo sei giocatori sono al vertice del The Memorial Tournament (PGA Tour) sul percorso del Muirfield Village Golf Club (par 72) disegnato da Jack Nicklaus a Dublin in Ohio. Guidano infatti con 67 (-5) colpi Davis Riley, Cameron Young, Luke List, il canadese Hughes Mackenzie, l’australiano Cameron Smith, numero tre mondiale, e il coreano K.H Lee con tutti che hanno segnato almeno un bogey.
Giro buono solo in parte per Francesco Molinari, 34° con 71 (-1), che dopo quindici buche condotte con cinque birdie e due bogey ha avuto un inatteso black out con due bogey alle buche 16 e 17 che gli hanno fatto perdere una possibile ottava posizione.
Il sestetto di testa è seguito da un quartetto con 67 (-4) formato da Will Zalatoris, sempre in grande spolvero, Sahith Theegala, Danny McCarthy e Wyndham Clark, mentre sono al 21° posto con 70 (-2) Jordan Spieth, Xander Schauffele, Rickie Fowler e il nordirlandese Rory McIlroy. Si trovano insieme a Molinari in numero quattro mondiale Collin Morikawa e il numero sette, il norvegese Viktor Hovland. e hanno un colpo in più, 48.i con 72 (par), Patrick Cantlay, campione in carica, e lo spagnolo Jon Rahm, numero due del World Ranking, vincitore nel 2020 e sfortunatissimo lo scorso anno quando a un passo dalla vittoria fu costretto ad abbandonare perché colpito dal Covid-19.
Giornata difficile per Bryson DeChambeau, rientrato dopo lo stop per un intervento al polso e fermo dal Masters, 96° con 76 (+4). E’ stato squalificato il giapponese Hideki Matsuyama perché stava utilizzando un bastone non conforme al regolamento essendovi state disegnate sulla faccia delle linee con vernice. Il montepremi è di dodici milioni di dollari con prima moneta di 2.160.000 dollari.
LA VIGILIA - Patrick Cantlay, numero sei mondiale, difende il titolo nel Memorial Tournament, una delle classiche del PGA Tour in programma sul percorso del Muirfield Village Golf Club, a Dublin nell’Ohio. Torna in campo Francesco Molinari in cerca di buone prestazioni in una stagione fino a questo momento deludente nella quale ha disputato tredici gare andando a premio in otto, con migliori prestazioni un sesto e un 17° posto e con le altre concluse dal 42° in giù. Nel bilancio quattro tagli e un ritiro. Poco, insomma, per un campione come lui che dopo il Masters perso nel 2019 non si è più ritrovato.
Defezioni importanti, ma anche tanti grandi giocatori nel field dove sono presenti 13 tra i primi 20 del World Ranking dei quali sette nella top ten (hanno dato forfait Scottie Scheffler n. 1, Justin Thomas n. 5 e Sam Burns n. 9). Buona occasione per lo spagnolo Jon Rahm (n. 2) per accorciare su Scheffler in una classifica in cui circa 2,5 punti di divario sono una distanza siderale. Hanno ovviamente l’aspirazione di portarsi via il prestigioso trofeo anche l’australiano Cameron Smith (n. 3), Collin Morikawa (n. 4), il norvegese Viktor Hovland (n. 7), il nordirlandese Rory McIlroy (n. 8), che di recente fa fuochi d’artificio all’inizio e poi si spegne, e Jordan Spieth (n. 10), che nelle ultime quattro gare ha ottenuto un titolo (RBC Heritage), un secondo e un settimo posto.
Senza dimenticare Cantlay, 30enne di Long Beach (California), a caccia dell’ottavo successo sul circuito.
Da seguire anche Will Zalatoris, che attraversa un buon momento, Xander Schauffele, Billy Horschel, il giapponese Hideki Matsuyama, l’inglese Matthew Fitzpatrick e il cileno Joaquin Niemann. Curiosità per il rientro di Bryson DeChambeau, che non gioca dal Masters, dove è uscito al taglio. Il montepremi è di 12.000.000 milioni di dollari.
Il torneo in diretta su Golf TV ed Eurosport 2 – Il The Memorial Tournament verrà trasmesso in diretta su Golf TV e su Eurosport 2 ai seguenti orari su entrambe le piattaforme:. giovedì 2 giugno e venerdì 3, dalle ore 20 alle ore 24;sabato 3 e domenica 5, dalle ore 18,30 alle ore 24. Commento tecnico di Nicola Pomponi, Silvio Grappasonni e di Isabella Calogero.
Nicolai Kristensen (66 71 63 66) si è aggiudicato il D+D REAL Czech Challenge, torneo del Challenge Tour che si è giocato sul percorso del Golf & Spa Kunětická Hora (par 70) a Dříteč (Repubblica Ceca). Il danese, 30 anni, ha battuto con un birdie alla prima buca di playoff il francese Ugo Coussaud (69 65 64 68), dopo che entrambi avevano chiuso le 72 buche regolamentari con uno score di 266 (-14) colpi. Da ricordare che il transalpino, leader dopo 54 buche, aveva segnato una “hole in one” (buca 4, par 3 di 182 yards) durante il terzo round. Kristensen, secondo sul tee di partenza, ha recuperato i due colpi di ritardo da Coussaud con un 68 (-4, quattro birdie) e il francese è riuscito quanto meno a giocarsi il playoff con un 70 (-2, tre birdie, un bogey).
Buona la prova di Lorenzo Scalise, nono con 272 (68 66 69 69, -8), al quale è probabilmente rimasto l’amaro in bocca per non essere riuscito a inserirsi nella corsa al titolo pur essendo quarto dopo tre giri. Al 41° posto con 278 (70 68 68 72, -2) Federico Maccario, l’altro italiano che ha superato il taglio.
In classifica terza piazza con 269 (-11) per lo svedese Oscar Lengden, quarta con 270 (-10) per il francese Clément Berardo e in quinta posizione con 271 (-9) l’inglese John Parry, l’olandese Lars Van Meijel, il gallese David Boote e lo spagnolo Alejandro Del Rey.
Fuori al taglio, caduto a 140 (par): Jacopo Vecchi Fossa, 75° con 142 (+2), Luca Cianchetti e Aron Zemmer, 80.i con 143 (+3), Matteo Manassero, 118° con 146 (+6), Filippo Bergamaschi, 130° con 148 (+8), Edoardo Raffaele Lipparelli, 134° con 149 (+9), Enrico Di Nitto, 143° con 151 (+11), e Riccardo Bregoli, 148° con 153 (+13). Al vincitore è andato un assegno di 41.600 euro su un montepremi di 260.000 euro.
TERZO GIRO - Lorenzo Scalise, tra i leader del secondo giro, è sceso al quarto posto con 203 (68 66 69, -7) colpi, ma sarà ugualmente in cora per il titolo nel D+D REAL Czech Challenge (Challenge Tour), che si conclude con la disputa del quarto round sul percorso del Golf & Spa Kunětická Hora (par 70) a Dříteč nella Repubblica Ceca. Non sarà della partita, ma ha guadagnato quattro posizioni l’altro italiano che ha superato il taglio, Federico Maccario, da 21° a 17° con 206 (70 68 68, -4).
E’ rimasto da solo in vetta con 198 (69 65 64, -12) il francese Ugo Coussaud, 29enne di Angouleme senza titoli sul circuito, che con un 64 (-6) dovuto a una “hole in one” (buca 4, par 3, yards 192), cinque birdie,e un bogey, ha tenuto a distanza due danesi, Nicolai Kristensen, secondo con 200 (-10) e autore con 63 (-7, nove birdie, due bogey) del miglior score di giornata, e Martin Simonsen, terzo con 202 (-8). Scalise ha la compagnia del gallese David Boote, che insieme a lui era al vertice con Coussaud dopo due turni, dello spagnolo Alejandro Del Rey e dell’inglese Ben Stone. Non si tireranno certamente indietro nell’inseguire la vittoria anche i cinque concorrenti all’ottavo posto con 204 (-6), anche se le loro chances sono abbastanza ridotte: lo scozzese Jack McDonald, l’iberico Javier Sainz, l’olandese Lars Van Meijel, il transalpino Clèment Berardo e lo svedese Oscar Lengden.
Scalise ha girato on 69 (-1) colpi con quattro birdie e tre bogey e Maccario in 68 (-2) con due birdie e sedici par. Fuori al taglio, caduto a 140 (par): Jacopo Vecchi Fossa, 75° con 142 (+2), Luca Cianchetti e Aron Zemmer, 80.i con 143 (+3), Matteo Manassero, 118° con 146 (+6), Filippo Bergamaschi, 130° con 148 (+8), Edoardo Raffaele Lipparelli, 134° con 149 (+9), Enrico Di Nitto, 143° con 151 (+11), e Riccardo Bregoli, 148° con 153 (+13). Il montepremi è di 260.000 euro.
SECONDO GIRO - Lorenzo Scalise ha effettuato il secondo giro del D+D REAL Czech Challenge (Challenge Tour) in 66 (-4, cinque brdie, un bogey) colpi e con il totale di 136 (68 66, -6) ha rimontato dalla dodicesima posizione e si è portato in vetta alla classifica alla pari con il francese Ugo Coussaud (69 65) e con il gallese David Boote (70 64).
Sul percorso del Golf & Spa Kunětická Hora (par 70) a Dříteč nella Repubblica Ceca si è ben comportato anche Federico Maccario, da 43° a 21°. con 138 (70 68, -2), mentre è stato un flop per gli altri otto italiani in campo tutti usciti al taglio, caduto a 140 (par): Jacopo Vecchi Fossa, 75° con 142 (+2), Luca Cianchetti e Aron Zemmer, 80.i con 143 (+3), Matteo Manassero, 118° con 146 (+6), Filippo Bergamaschi, 130° con 148 (+8), Edoardo Raffaele Lipparelli, 134° con 149 (+9), Enrico Di Nitto, 143° con 151 (+11), e Riccardo Bregoli, 148° con 153 (+13).
Il trio di testa precede di un colpo gli inglesi Mitch Waite e Ben Stow, quarti con 135 (-5), e sono al sesto posto con 136 (-4) l’olandese Lars Van Meijel, il francese Felix Mory. lo scozzese Bradley Neil e lo spagnolo Alejandro Del Rey. Il montepremi è di 260.000 euro.
PRIMO GIRO - Il danese Martin Simonsen, leader con 64 (-6) colpi, guida la classifica dopo il primo giro del D+D REAL Czech Challenge (Challenge Tour) sul percorso del Golf & Spa Kunětická Hora (par 70) a Dříteč. Il 30enne di Aalborg, senza successi sul circuito, si è ritagliato un giorno di gloria con sei birdie senza bogey, precedendo di misura il tedesco Jonas Kolbing (65, -5). Al terzo posto con 66 (-4) l’olandese Robbie Van West, lo spagnolo Javier Sainz, vincitore del precedente Scottish Challenge, e il danese Nicolai Kristensen. Tra i sei concorrenti sulla sesta piazza con 67 (-3) il belga Kristof Ulenaers e l’iberico Ivan Cantero Gutierrez.
Lorenzo Scalise, 12° con 68 (-2, cinque birdie, tre bogey), e Aron Zemmer, 24° con 69 (-1, cinque birdie, quattro bogey), sono stati i migliori tra i dieci italiani in gara. Un colpo in più per Jacopo Vecchi Fossa e per Federico Maccario, 43.i con 70 (par), e sono a rischio di taglio Luca Cianchetti, 66° con 71 (+1), Matteo Manassero, 86° con 72 (+2), Edoardo Raffaele Lipparelli e Filippo Bergamaschi, 106.i con 73 (+3), Enrico Di Nitto 145° con 77 (+7), e Riccardo Bregoli, 152° con 80 (+10). Il montepremi è di 260.000 euro.
LA VIGILIA - Il Challenge Tour si trasferisce nella Repubblica Ceca per il D+D REAL Czech Challenge (2-5 giugno) sul percorso del Golf & Spa Kunětická Hora a Dříteč. Nutrita la presenza italiana con ben dieci giocatori a iniziare dai primi quattro che si incontrano lungo l’ordine di merito: Matteo Manassero (33°), Lorenzo Scalise (49°), Aron Zemmer (73°) e Jacopo Vecchi Fossa (74°). Con loro anche Edoardo Raffaele Lipparelli, Filippo Bergamaschi, Luca Cianchetti, Riccardo Bregoli, Enrico Di Nitto e Federico Maccario.
Nel field tre vincitori stagionali, lo spagnolo Javier Sainz a segno nel precedente Scottish Challenge, il francese Clément Sordet e il ceco Mateusz Gradecki, quindi lo svizzero Jeremy Freiburghaus, il più in alto nella money list Road to Mallorca, quinto). E ancora gli inglesi Nathan Kimsey e Marco Penge, il neozelandese Daniel Hillier l’iberico Angel Hidalgo, i transalpini Edgar Catherine e Adrien Saddier, il norvegese Kristian Krogh Johannessen, lo svedese Mikael Lindberg e i sudafricani Tristen Strydom e Ruan Conradie. Il montepremi è di 260.000 euro.
Primo titolo sul DP World Tour per il finlandese Kalle Samooja che con un parziale di 64 (-8) colpi, miglior score del turno e nuovo record del campo, e con lo score di 282 (72 72 74 64, -6) è risalito dal 22° posto firmando il Porsche European Open sul tracciato del Green Eagle Golf Courses (par 72), ad Amburgo in Germania.
Ancora una bella prova di Edoardo Molinari, appena nominato vice capitano del team Europe per l’edizione della Ryder Cup 2023 a Roma, quinto con 286 (74 72 70 70, -2) dopo essere partito per il giro finale dall’undicesima piazza e autore di un 70 (-2) con tre birdie e un bogey. E’ la terza top ten stagionale per il torinese, tutte conseguite dal 1 maggio a oggi. E’ finito quasi in coda Andrea Pavan, 64° con 298 (69 76 74 79, +10), che aveva iniziato al quarto posto come nel precedente Dutch Open per poi scendere rapidamente. In Olanda aveva chiuso 51°.
Samooja, 34enne di Turku, ha realizzato otto birdie senza bogey e, clamorosa rimonta a parte, va rilevato che nei precedenti tre turni non era mai sceso sotto par e che in una carriera trascorsa alternativamente sui due maggiori circuiti continentali aveva ottenuto solo una vittoria sul Challenge Tour (Hainan Open 2018). Per lui anche la qualificazione per il prossimo US Open (16-19 giugno, Brookline, USA), terzo major stagionale, e un assegno di 297.500 euro su un montepremi di 1.750.000 euro..
In seconda posizione con 284 (-4) l’olandese Wil Besseling, in terza con 285 (-3) l’inglese Richard Mansell e il francese Victor Perez, a segno nel Dutch Open e leader dopo il terzo round dove aveva anche siglato una “hole in one” (buca 2, par 3, yards 217, ferro 6). Classificati insieme a Molinariil giapponese Masahiro Kawamura, lo svedese Joakim Lagergren, il tedesco Marcel Schneider e il sudafricano Brandon Stone. Non ha reso come nelle aspettative l’inglese Tommy Fleetwood, decimo con 287, -1), e difesa del titolo finita con un piazzamento al 64° posto, alla pari con Pavan, per l’altro inglese Marcus Armitage.
Sono usciti al taglio Renato Paratore, 74° con 149 (76 73, +5), Francesco Laporta, 99° con 151 (77 74, +7), e Guido Migliozzi, 132° con 157 (81 76, +13). Si è ritirato nel secondo giro Nino Bertasio per un infortunio a una mano ed è stato squalificato nel primo Lorenzo Gagli per una irregolarità commessa dal caddie, che ha utilizzato un green-reading book con più informazioni rispetto a quelle consentite dal 2022.
TERZO GIRO - Victor Perez ci riprova. Dopo il successo nel Dutch Open in Olanda, il secondo in carriera, il 29enne francese di Semeac, che si è imposto anche due volte sul Challenge Tour e una sull’Alps Tour, ora si è procurato l’occasione per firmare anche il Porsche European Open (DP World Tour). Infatti è salito al vertice con 211 (68 71 71, -5) colpi dopo un parziale di 71 (-1) realizzato anche ricorrendo agli effetti speciali di una “hole in one”, ottenuta centrando direttamente dal tee la buca 2, par 3 di 217 yards, e accompagnata da due birdie e da tre bogey. Sul percorso del Green Eagle Golf Courses (par 72), ad Amburgo in Germania, affronterà il giro finale con un colpo di vantaggio sul connazionale Julien Brun e sullo svedese Joakim Lagergren (212, .4), un margine esiguo, ma forse sufficiente visto il suo ottimo periodo di forma.
Ha rimontato Edoardo Molinari, da 33° a 11° con 216 (74 72 70, par), autore di un 70 (-2, quattro birdie, due bogey). Cinque colpi dal leader non sono proprio irrecuperabili, ma probabilmente ha troppi concorrenti avanti per sperare nell’impresa. E’ rimasto a metà classifica Andrea Pavan da 26° a 31° con 219 (69 76 74, +3), che dopo un ottimo inizio (quarto) si è perso come gli capita di sovente.
Parteciperanno sicuramente alla volata per il successo l’olandese Will Besseling e il cinese Haotong Li, quarti con 213 (-3), e il sudafricano Justin Walters, sesto con 214 (-2). Il discorso fatto per Molinari vale anche per l’inglese Tommy Fleetwood, che lo affianca dopo essere risalito dal 46° posto, mentre dopo aver retto nei primi due round ha ceduto di schianto l’altro inglese Marcus Armitage, che difende il titolo, da ottavo a 48° con 221 (+5) per un deleterio 78 (+6).
Sono usciti al taglio Renato Paratore, 74° con 149 (76 73, +5), Francesco Laporta, 99° con 151 (77 74, +7), e Guido Migliozzi, 132° con 157 (81 76, +13). Si è ritirato nel secondo giro Nino Bertasio per un infortunio a una mano ed è stato squalificato nel primo Lorenzo Gagli per una irregolarità commessa dal caddie.
Il Porsche European Open è l’ultimo dei quattro eventi, dopo British Masters, Soudal Open e Dutch Open, che permetteranno ai migliori dieci di una speciale classifica di staccare il pass per il prossimo US Open (16-19 giugno, Brookline, USA), terzo major stagionale. Il montepremi è di 1.750.000 euro.
SECONDO GIRO - In Germania, il secondo round del Porsche European Open non sorride agli azzurri. Ad Amburgo, nel torneo del DP World Tour, superano il taglio solo Andrea Pavan, che scivola però dalla quarta alla 26ª posizione con uno score di 145 (69 76, +1) colpi, ed Edoardo Molinari, 33* con 146 (74 72, +2). Sul tracciato del Green Eagle Golf Courses (par 72), il nuovo leader è l'inglese Jordan Smith che, con un round in 68 (-4) e un totale di 138 (70 68, -6) risale dieci posizioni e si prende la vetta. Dietro di lui il francese Victor Perez (reduce dal successo in Olanda al Dutch Open), secondo con 140 (-4) davanti al connazionale Julien Brun, allo svedese Joakim Lagergren (in testa dopo le 18 buche di apertura), e al danese Niklas Norgaard Moller, tutti terzi con 141 (-3). Tiene l’inglese Marcus Harmitage, ottavo con 143 (-1), che difende il titolo, e deludente Tommy Fleetwood, 46° con 147 (+3).
Niente da fare per gli altri italiani. Dopo la squalifica (al termine del primo round e in virtù di una leggerezza commessa dal proprio caddie) di Lorenzo Gagli, il bresciano Nino Bertasio è stato costretto a ritirarsi per un infortunio alla mano. Sono stati invece eliminati: Renato Paratore, 74° con 149 (76 73, +5), Francesco Laporta, 99° con 151 (77 74, +7), e Guido Migliozzi, 132° con 157 (81 76, +13).
Il Porsche European Open è l’ultimo dei quattro eventi, dopo British Masters, Soudal Open e Dutch Open, che permetteranno ai migliori dieci di una speciale classifica di staccare il pass per il prossimo US Open (16-19 giugno, Brookline, USA), terzo major stagionale. Il montepremi è di 1.750.000 euro.
PRIMO GIRO - Nuova partenza lanciata di Andrea Pavan, quarto con 69 (-3) colpi, nel Porsche European Open (DP World Tour) sul tracciato del Green Eagle Golf Course (par 72)s, ad Amburgo il Germania, ed è auspicabile che in questa occasione, al contrario di quanto accaduto nel precedente Dutch Open dove ha aperto nella stessa posizione, questa volta riesca a mantenersi quanto meno in alta classifica. Al vertice con 67 (-5) colpi il cinese Haotong Li, 26enne di Shanghai con due successi sul circuito, che ha segnato sei birdie e un bogey, e lo svedese Joakim Lagergren, 30enne di Stoccolma a segno due volte sul Challenge Tour, autore di un eagle, cinque birdie e due bogey.
Segue con 68 (-4) l’olandese Wil Besseling e affiancano Pavan lo spagnolo Adri Arnaus, l’altro olandese Daan Huizing e quattro francesi, Victor Perez, vincitore del Dutch Open, Julien Guerrier, Benjamin Hebert e Julien Brun. E’ in undicesima posizione con 70 (-2) l’inglese Marcus Armitage, che difende il titolo, e ha deluso il suo atteso connazionale Tommy Fleetwood, 72° con 75 (+3).
Degli altri italiani anticipa la linea del taglio Edoardo Molinari, appena nominato vice capitano del Team Europe nell’edizione romana della Ryder Cup (2023), 54° con 74 (+2, tre birdie, tre bogey, un doppio bogey) e sono oltre Renato Paratore, 90° con 76 (+4), Francesco Laporta, 103° con 77 (+5), Nino Bertasio, 117° con 78 (+6), e Guido Migliozzi, 147° con 81 (+9), irriconoscibile rispetto alla prestazione in Olanda. E’ stato squalificato Lorenzo Gagli.
Il Porsche European Open è l’ultimo dei quattro eventi, dopo British Masters, Soudal Open e Dutch Open, che permetteranno ai migliori dieci di una speciale classifica di staccare il pass per il prossimo US Open (16-19 giugno, Brookline, USA), terzo major stagionale. Il montepremi è di 1.750.000 euro.
LA VIGILIA - Sette gli italiani che prendono parte al Porsche European Open, il torneo del DP World Tour che avrà luogo dal 2 al 5 giugno sul tracciato del Green Eagle Golf Courses, ad Amburgo il Germania. Sono Guido Migliozzi, decimo nel precedente Dutch Open, Andrea Pavan, Francesco Laporta, Lorenzo Gagli, Nino Bertasio, Renato Paratore ed Edoardo Molinari,, appena nominato vice capitano del team Europe nella Ryder Cup 2023 a Roma dal capitano Henrik Stenson, che sarà anch’egli della partita.
Ad Amburgo difende l’unico titolo sul circuito (ne ha uno anche sul Challenge Tour), con poche possibilità di riuscirvi, l’inglese Marcus Armitage, nativo di Salford, 35 anni il prossimo 15 luglio. Con lui i connazionali past winner Richard McEvoy (2018) e Jordan Smith (2017) e Tommy Fleetwood in un field di buona qualità dove non poteva mancare Martin Kaymer, un idolo dei tedeschi anche se non più vincente.
In campo anche i francesi Antoine Rozner e Victor Perez, reduce dal successo nel Dutch Open, gli spagnoli Adri Arnaus, Pablo Larrazabal e Jorge Campillo, i danesi Torbjorn Olesen e i gemelli Nicolai e Rasmus Hojgaard, il finlandese Mikko Korhonen, il sudafricano Brandon Stone, il thailandese Kiradech Aphibarnrat, che continua a dimenarsi tra DP World Tour e PGA Tour senza trovare fissa dimora, e i cinesi Haotong Li e Ashun Wu.
Il Porsche European Open è l’ultimo dei quattro eventi, dopo British Masters, Soudal Open e Dutch Open, che permetteranno ai migliori dieci di una speciale classifica di staccare il pass per il prossimo US Open (16-19 giugno, Brookline, USA), terzo major stagionale. Il montepremi è di 1.750.000 euro.
Il torneo su GOLFTV e su Eurosport 2 – Il Porsche European Open verrà trasmesso in diretta su GOLFTV e su Eurosport 2. GOLFTV: giovedì 2 giugno e venerdì 3, dalle ore 13 alle 18; sabato 4 e domenica 5, dalle ore 13 alle 17,30. Eurosport 2: giovedì 2 e venerdì 3, dalle ore 14 alle ore 18; sabato 4, dalle ore 13 alle ore 17,30; domenica 5: differita dalle ore 24 alle ore 2. Commento di Maurizio Trezzi e di Giovanni Magni.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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