Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

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Epson Tour: domina Ssu-Chia Cheng

Secondo titolo sull’Epson Tour per Ssu-Chia Cheng, 24enne di Taiwan, che ha letteralmente dominato nell’Island Resort Championship concluso con 199 (68 64 67, -17) colpi, ben sei di vantaggio sulla coreana Jiwon Jeon (205, -11). Sul percorso dello Sweetgrass Golf Club (par 72), ad Harris nel Michigan, dove Roberta Liti 81ª con 144 (73 71, par) è uscita al taglio, sono terminate al terzo posto con 206 (-10) Haylee Harford, Emilee Hoffman, la svedese Michaela Finn e la filippina Clariss Guce e al settimo con 207 (-9) Lucy Li e la messicana Sofia Garcia.

Ssu-Chia Cheng ha avuto un’ottima carriera da dilettante in cui ha conseguito, oltre a vittorie di prestigio, anche la medaglia d’argento ai Giochi giovanili Olimpici in Cina nel 2014. Nel suo palmares, oltre ai due successi nell’Epson Tour (l’altro nel Casino Hotel Championship, 2019), figurano tre vittorie, quando era ancora amateur, su circuiti per proette: una sul Ladies European Tour (Xiamen Open, 2014) e due sul Ladies Asian Golf Tour (Chung Cheng Ladies Open 2013, Jing Du Ladies Open, 2014). Per la prodezza in Michigan ha percepito un assegno di 31.875 euro su un montepremi di 212.500 dollari.

 

SECONDO GIRO - Ha provato a recuperare, ma il 71 (-1, cinque birdie, quattro bogey) di giornata non è bastato a Roberta Liti, 81ª con 144 (73 71, par) colpi, per evitare il taglio nel nell’Island Resort Championship (Epson Tour) sul percorso dello Sweetgrass Golf Club (par 72), ad Harris nel Michigan.

E’ passata a condurre con 132 (68 64, -12) la taiwanese Ssu-Chia Cheng, che precede di misura Samantha Wagner (133, -11). Al terzo posto con 135 (-9), e comunque in grado di partecipare alla lotta per il successo Emilee Hoffman, la giapponese Moeka Nishihata, la coreana Jiwon Jeon, la neozelandese Amelia Garvey e la filippina Clariss Guce. Qualche chance anche per Lucy Li, sesta con 136 (-8). Il montepremi è di 212.500,00 dollari.

 

PRIMO GIRO - Strada in salita per Roberta Liti, 98ª con 73 (+1) colpi, nell’Island Resort Championship sul percorso dello Sweetgrass Golf Club (par 72), ad Harris nel Michigan dove rischia di uscire dopo 36 buche. Al vertice si trovano con 66 (-6) colpi Samantha Wagner, Kenzie Wright e la messicana Ana Paula Valdes che, in una classifica molto corta, sono tallonate da nove concorrenti con 67 (-5) tra le quali Emilee Hoffman, la coreana Jiwon Jeon e l’australiana Karis Davidson.

Roberta Liti ha segnato quattro birdie, tre bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 212.500,00 dollari.

 

LA VIGILIA - L’Epson Tour resta in Michigan per l’Island Resort Championship, torneo che si svolgerà ad Harris, sul percorso dello Sweetgrass Golf Club, dal 24 al 26 giugno. Tra le 156 atlete che parteciperanno all’evento, ci sarà anche Roberta Liti, alla ricerca di un risultato di prestigio sul secondo circuito statunitense femminile.

L’azzurra, però, dovrà vedersela non solo con la finlandese Kiira Riihijarvi, vincitrice la scorsa settimana all’Ann Arbor’s Road to the LPGA powered by the A2 Sports Commission e sesta nell’ordine di merito dell’Epson Tour, ma anche con altre sette tra le migliori dieci della ‘money list’: la leader statunitense Lucy Li, l’australiana Grace Kim (seconda), la coreana Kum-Kang Park (terza), la svedese Linnea Strom (quarta), l’americana Alexa Pano (quinta), la svedese Dani Holmqvist (settima e campionessa qui nel 2015) e l’australiana Gabriela Ruffels (decima).

Non potrà difendere il titolo, perché impegnata al KPMG Women’s PGA Championship (terzo major femminile del 2022), l’elvetica Morgane Metraux, quest’anno vincitrice del Ladies Italian Open presented by Regione Piemonte. L’evento si svolgerà sulla distanza di 54 buche con taglio dopo 36 che lascerà in gioco le migliori 60 classificate e le pari merito al 60° posto. Il montepremi in palio sarà di 212.500,00 dollari.

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PGA Tour: Schauffele all'ultimo respiro

Il Travelers Championship va a Xander Schauffele che negli Stati Uniti, con un totale di 261 (63 63 67 68, -19) colpi, festeggia il sesto titolo in carriera sul PGA Tour. A Cromwell, in Connecticut e sul percorso del TPC River Highlands (par 70), la medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo ha superato la concorrenza di James Tyree Poston (62 70 67 64) e di Sahith Theegala (67 65 64 67), entrambi secondi con 263 (-17).

Decisivo, il doppio bogey alla 18 di Theegala che ha spalancato le porte del successo al californiano Schauffele. Quarto posto con 265 (-15) per l'amateur Michael Thorbjornsen, alla terza apparizione sul circuito. Mentre Patrick Cantlay, secondo dopo il "moving day", è crollato nel round finale e chiuso la competizione al 13° posto con 270 (-10) al pari, tra gli altri, di Scottie Scheffler, numero 1 mondiale. Solo 19.i con 271 (-9), Rory McIlroy e Harris English, vincitore della competizione nel 2021.

Alla 134ª presenza sul PGA Tour, Schauffele è riuscito a celebrare il secondo titolo del 2022 sul massimo circuito statunitense dopo quello arrivato lo scorso aprile nello Zurich Classic, torneo a coppie vinto al fianco di Cantlay. L'exploit ha fruttato a Schauffele 1.494.000 dollari a fronte di un montepremi di 8.300.000. Consentendogli di passare dalla 15ª alla 11ª posizione del ranking mondiale e dalla 20ª all’ottava nella graduatoria della FedEx Cup.

 

TERZO GIRO - Xander Schauffele ha mantenuto il comando con 193 (63 63 67, -17) colpi nel Travelers Championship (PGA Tour) e al TPC River Highlands (par 70) di Cromwell, nel Connecticut, sarà molto probabilmente acceso duello finale con Patrick Cantlay, secondo con 194 (-16). Schauffele, oro olimpico a Tokyo 2020, ha rallentato, dopo i due 63 (-7) con un 67 (-3) dovuto a quattro birdie e all’unico bogey su tre giri in cui è incappato alla 49ª buca giocata. Cantlay ha mantenuto la seconda posizione, ma con un 63 (-7, sette birdie), miglior score di giornata, ha annullato quattro dei cinque colpi di svantaggio che accusava dopo il secondo round. I due hanno vinto in coppia lo Zurich Classic ad aprile.

Proveranno a inserirsi nel duello Sahith Theegala, terzo con 196 (-14), un rookie che sembra avere buone qualità, Kevin Kisner, quarto con 197 (-13), lo scozzese Martin Laird e il coreano K.H. Lee, quinti con 198 (-12), questi ultimi forse un po’ troppo lontani non tanto per i cinque colpi di ritardo, quanto per la qualità dei primi due. Improbabile, invece, che il dilettante Michael Thorbjornsen, 20enne di Wellesley (Massachusetts) invitato dallo sponsor, settimo con 199 (-11) possa divenire il primo amateur a imporsi sul PGA Tour dopo Phil Mickelson che compì l’impresa nel 1991 (Northern Telecom Open).

Rimonta tardiva di Scottie Scheffler, numero uno mondiale, da 24° a 11° con 200 (-10), stesso score che ha anche Harris English, campione in carica, e fisiologico crollo del nordirlandese Rory McIlroy, primo nel turno d’apertura, settimo nel secondo e ora 31° con 204 (-6). Un’altalena che sta divenendo ripetitiva e che dovrebbe farlo preoccupare, anche se recentemente ha vinto lo RBC Canadian Open. Sono usciti al taglio, caduto a 138 (-2), Sam Burns (140, par) e Jordan Spieth (141, +1). Il montepremi è di 8.300.000 dollari con prima moneta di 1.494.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Xander Schauffele ha infilato il secondo 63 (-7) consecutivo, con le stesse modalità del primo, sette birdie senza bogey (unico a non averne segnati), e con 126 (-14) colpi è volato in testa al Travelers Championship (PGA Tour), sul percorso del TPC River Highlands (par 70), a Cromwell, in Connecticut. I 126 colpi rappresentano lo score personale più basso sulle 36 buche del vincitore delle Olimpiadi a Tokio 2020, mentre i cinque colpi di vantaggio sugli inseguitori sono il gap più alto del torneo dopo due giri a iniziare dal 1984. Sono al secondo posto con 131 (-9) Kevin Kisner, Harris English, campione in carica, Nick Hardy, Patrick Cantlay e l’australiano Cameron Davis.

Dopo la partenza sprint ha ceduto, come ormai gli capita di frequente, il nordirlandese Rory McIlroy che con un 70 (par) in cui figura un quadruplo bogey, è scivolato nel gruppo al settimo posto con 132 (-8), dove ci sono, tra gli altri, anche J.T. Poston, con il quale condivideva la leadership dopo un round, Charles Howell III e il coreano K.H. Lee. Pochi passi in avanti di Scottie Scheffler, numero uno mondiale, da 30° a 24° con 135 (-5). Fuori al taglio, caduto a 138 (-2), Sam Burns (140, par) e Jordan Spieth (141, +1). Il montepremi è di 8.300.000 dollari con prima moneta di 1.494.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Negli Usa, grande avvio per Rory McIlroy al Travelers Championship (PGA Tour), torneo del PGA Tour. A Cromwell, in Connecticut, il numero 2 mondiale guida la classifica dopo un giro in 62 (-8) colpi fatto di otto birdie  senza bogey.

Sul percorso del TPC River Highlands (par 70), il nordirlandese McIlroy per la terza volta in questa stagione è in testa al leaderboard dopo le prime 18 buche, una partenza bruciante come gli è accaduto negli ultimi tempi (con altre in cui si è proposto nelle prime posizioni), salvo poi a raccogliere meno di quanto potesse aspettarsi. Con lui è leader anche J.T (James Tyree) Poston, anch’egli autore di otto birdie in un round pulito.

Buon ritmo pure per Xander Schauffele, medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo, terzo con 63 (-7) al pari dello scozzese Martin Laird. Tra i big, è in quinta posizione con 64 (-6) Patrick Cantlay. Stesso score per Charles Howell III e Webb Simpson. Mentre Harris English, campione in carica, è decimo con 66 (-4).
Partenza non esaltante per Scottie Scheffler. Lo statunitense, leader del world ranking, è 30° con 68 (-2) dopo un round con tre birdie e un bogey. Ha deluso Jordan Spieth, solo 148° con 75 (+5). Per il texano si tratta del suo punteggio più alto in 15 giri giocati al TPC River Highlands.

L’indiano Anibarn Lahiri ha condotto un giro con 18 par, cosa che non è molto frequente, e con il 70 è un colpo sopra la linea del taglio. In 504 giri sul circuito è la seconda volta che gli accade: la prima nel Tasters del 2015. Il montepremi è di 8.300.000 dollari con prima moneta di 1.494.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Dopo aver sfiorato l'ennesima impresa del suo 2022 fin qui super e dopo aver battuto il record di guadagni (12.896.849 dollari) in una sola stagione sul PGA Tour, Scottie Scheffler torna subito sul green. Il numero uno mondiale, reduce dal secondo posto allo US Open, sarà il campione più atteso del Travelers Championship, torneo del massimo circuito americano maschile in programma dal 23 al 26 giugno a Cromwell, in Connecticut.

Sul percorso del TPC River Highlands - dove in palio ci sarà un montepremi di 8.300.000 dollari - per quel che riguarda la Top 10 mondiale scenderanno in campo anche Rory McIlroy (secondo), Justin Thomas (n. 5), Patrick Cantlay (n. 6) e Sam Burns (n. 9).

Curiosità: cancellazione in extremis dal field per Brooks Koepka che ha scelto la LIV Golf, la Superlega araba. Dopo il successo del 2021, l'americano Harris English proverà a bissare l'impresa. Saranno invece assenti l'inglese Matthew Fitzpatrick, campione US Open, lo statunitense Will Zalatoris, secondo la scorsa settimana a Brookline nel terzo major maschile del 2022, e l'azzurro Francesco Molinari.

Il torneo su GOLFTV e su Eurosport 2 - Il Travelers Championship sarà trasmesso da GOLFTV e da Eurosport 2 ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 23 giugno e venerdì 24, dalle ore 21 alle ore 24; sabato 25 e domenica 26, dalle ore 19 alle ore 24. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini.

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LETAS: primo titolo per Kristalle Blum

Primo titolo sul LET Access per l’australiana Kristalle Blum che si è imposta con 211 (69 67 75, -5) colpi nel Golf Vlaanderen Letas Trophy sul percorso del Millenium Golf (par 72) a Beringen in Belgio.

Ha preceduto di un colpo la neozelandese Momoka Kobori, la francese Yvie Chaucheprat, la tedesca Chiara Noja e la dilettante belga Sophie Bert (212, -4). Al sesto posto con 213 (-3) la norvegese Julie Boysen Hillestad e l’altra amateur belga Savannah De Bock. Buona prestazione della dilettante Sara Berselli, 16ª con 218 (71 74 73, +2), e di Clara Manzalini, alla prima gara da proette, 24ª con 220 (75 71 74, +4). Più indietro Lucrezia Colombotto Rosso, 30ª con 222 (+6), ed Erika De Martini, 45ª con 226 (+10).

Sono uscite al taglio Martina Flori, 64ª con 155 (+11), e le dilettanti Alessia Fornara e Caterina Tatti, 73.e con 157 (+13). A Kristalle Blum è andato un assegno di 6.400 euro su un montepremi di 40.000 euro.

 

SECONDO GIRO - L’australiana Kristalle Blum (136 – 69 67, -8) ha sorpassato la francese Yvie Chaucheprat (137, -7) nel secondo giro del Golf Vlaanderen Letas Trophy (LET Access) sul percorso del Millenium Golf (par 72) a Beringen in Belgio. Al terzo posto con 140 (-4) la dilettante transalpina Nastasia Nadaud.

E’ scesa dal sesto al 17° posto l’amateur italiana Sara Berselli con 145 (71 74, +1), è rimasta in buona classifica Clara Manzalini, 20ª con 146 (75 71, +2), al debutto tra le proette, è salita dalla 67ª alla 33ª posizione Lucrezia Colombotto Rosso (78 70), e si trova in 38ª con 149 (76 73, +5) Erika De Martini. Sono uscite al taglio Martina Flori, 64ª con 155 (+11), e le dilettanti Alessia Fornara e Caterina Tatti, 73.e con 157 (+13). Il montepremi è di 40.000 euro dei quali 6.400 andranno alla vincitrice.

 

PRIMO GIRO - La dilettante Sara Berselli è nel folto gruppo di giocatrici al sesto posto con 71 (-1) colpi nel Golf Vlaanderen Letas Trophy (LET Access) sul percorso del Millenium Golf (par 72) a Beringen in Belgio. Guida la classifica con 66 (-6) la francese Yvie Chaucheprat che precede due dilettanti, la belga Savannah De Book e l’austriaca Isabella Holpfer e l’altra austriaca pro Kristalle Blum, seconde con 69 (-3). In quinta posizione con 70 (-2) un’altra amateur, l’olandese Judith Van Der Voort.

In media classifica le altre italiane: Clara Manzalini, al debutto come proette, 37ª con 75 (+3), Erika De Martini e Caterina Tatti (am), 45.e con 76 (+4), Lucrezia Colombotto Rosso e Alessia Fornata (am), 67.e con  78 (+6), e Martina Flori, 83ª con 81 (+9). Il montepremi è di 40.000 euro dei quali 6.400 andranno alla vincitrice,

 

LA VIGILIA - Il Golf Vlaanderen Letas Trophy quale settima gara del LET Access 2022. Il secondo circuito europeo femminile dalla Danimarca si sposta in Belgio dove, dal 23 al 25 giugno, saranno sette le azzurre in gara. Al Millenium Golf, con Lucrezia Colombotto Rosso (quinta nell’ordine di merito del LET Access e già vincitrice quest’anno del Terre Blanche Ladies Open), per quel che riguarda le proette italiane ci saranno anche Erika De Martini, Martina Flori e Clara Manzalini (alla prima gara da professionista). Tre le amateur azzurre: Alessia Fornara, Sara Berselli e Caterina Tatti.

Nel 2021 a imporsi fu l’inglese Lily May Humphreys quest’anno passata sul Ladies European Tour (LET). Nel field, tra le protagoniste più attese, la tedesca Chiara Noja (numero 1 dell’ordine di merito). Il montepremi è di 40.000 euro dei quali 6.400 andranno alla vincitrice,

L’inglese Alfie Plant ha vinto con 269 (65 67 69 68, -11) colpi il Blot Open de Bretagne (Challenge Tour) sul percorso del Golf Blue Green (par 70) a Pléneuf Val André in Francia, superando all'irlandese Ruaidhri McGee, secondo con 270 (-10) e leader insieme al britannico al termine del terzo round. Alle loro spalle lo spagnolo Borja Virto, terzo con 271 (-9), il tedesco Freddy Schott, quarto con 272 (-8), l’inglese David Dixon, quinto con 274 (-6), e il francese Udo Coussaud, sesto con 275 (-5).

Dei sei italiani che hanno partecipato all'evento, solo due sono giunti al traguardo: Matteo Manassero, 30° con 282 (71 71 69 71, +2), ed Enrico Di Nitto, 46° con 284 (69 73 72 70, +4). Il primo ha girato in 71 (+1) con quattro birdie e cinue bogey e il secondo in 70 (par) con quattro birdie e un “9” alla buca 7 (par 5).

Plant,  londinese, 30 anni il prossimo 6 luglio, ha firmato secondo successo sul circuito dopo quello ottenuto nel 2021 (Hopps Open de Provence) che gli ha fruttato un assegno di 40.000 euro su un montepremi di 250.000.

Sono usciti al taglio Aron Zemmer, 65° con 143 (68 75, +3), Filippo Bergamaschi, 100° con 148 (74 74, +8), Rocco Sanjust, 107° con 149 (74 75, +9), e Jacopo Vecchi Fossa, 128° con 153 (79 74, +13). Prossima tappa del Challenge Tour a Sutri (VT) per l’Italian Challenge Open, quarto appuntamento dell’Italian Pro Tour (il circuito di gare nazionali e internazionali della FIG) 2022 in programma dal 30 giugno al 3 luglio (con Pro-Am il 29 giugno) al Golf Nazionale.

 

TERZO GIRO - Matteo Manassero è risalito dal 54° al 25° posto con 211 (71 71 69, +1) colpi ed Enrico Di Nitto dal 54° al 48° con 214 (69 75 72, +4) nel Blot Open de Bretagne (Challenge Tour) che termina sul percorso del Golf Blue Green (par 70) a Pléneuf Val André in Francia, Nuovi leader con 201 (-9) sono l’inglese Alfie Plant (65 67 69) e l’irlandese Ruaidhri McGee (61 73 67), che era già stato in vetta dopo un turno, i quali hanno sorpassato il francese Robin Sciot-Siegrist. (203, -7), salito al vertice dopo due round. In corsa per il titolo anche lo spagnolo Borja Virto, quarto con 204 (-6), il transalpino Ugo Coussaud, il tedesco Freddy Schott, l’inglese David Dixon e il sudafricano Luke Jerling, quinti con 205 (-5).

Manassero ha realizzato un parziale di 69 (-1) colpi con due birdie e un bogey e Di Nitto ha segnato 72 (+2) colpi con due birdie, due bogey e un doppio bogey. Sono usciti al taglio Aron Zemmer, 65° con 143 (+3), Filippo Bergamaschi, 100° con 148 (+8), Rocco Sanjust, 107° con 149 (+9), e Jacopo Vecchi Fossa, 128° con 153 (+13). Il montepremi è di 250.000 euro.

 

SECONDO GIRO - Solamente Matteo Manassero (71 71) ed Enrico Di Nitto (69 73), peraltro 54.i con 142 (+2) colpi, ultimo punteggio utile per qualificarsi, hanno superato il taglio nel Blot Open de Bretagne (Challenge Tour) sul percorso del Golf Blue Green (par 70) a Pléneuf Val André in Francia, dove è passato a condurre con 131 (64 67, -9) il francese Robin Sciot-Siegrist.

In seconda posizione con 132 (-8) l’inglese Alfie Plant, sempre più convincente nelle ultime uscite, in terza con 133 (-7) lo spagnolo Borja Virto, in quarta con 134 (-6) il transalpino Jerome Lando Casanova e l’irlandese Ruaidhri McGee, leader dopo un turno. In sesta con 135 (-5) il sudafricano Jaco Prinsloo, il nordirlandese Dermot McElroy, l’iberico Ivan Cantero Gutierrez e lo svedese Jean Fahbring.

Sono usciti di scena Aron Zemmer, 65° con 143 (+3), Filippo Bergamaschi, 100° con 148 (+8), Rocco Sanjust, 107° con 149 (+9), e Jacopo Vecchi Fossa, 128° con 153 (+13). Il montepremi è di 250.000 euro.

 

PRIMO GIRO - Aron Zemmer 22° con 68 colpi (-2, quattro birdie, un doppio bogey)) ed Enrico DiNitto 35° con 69 (-1, quattro birdie, tre bogey): è quanto di meglio hanno saputo fare i giocatori italiani impegnati nel Blot Open de Bretagne (Challenge Tour) sul percorso del Golf Blue Green (par 70) a Pléneuf Val André in Francia.

E’ al vertice con un gran 61 (-9, due eagle, sette birdie, due bogey) Ruaidhri McGee, 31enne irlandese di Londonderry, nessun titolo sul circuito e giocatore complessivamente modesto, che ha preso un buon vantaggio di tre colpi sul quartetto inseguitore con 64 (-6) composto dal francese Robin Sciot-Siegrist, dallo spagnolo Borja Virto, dal sudafricano Bryce Easton e dal tedesco Alexander Knappe. In sesta posizione con 65 (-5) l’inglese Alfie Plant, che nell’ultimo periodo di è messo spesso in mostra, il francese Alexandre Daydou e il finlandese Matias Honkala.

Rischiano di uscire di scena dopo due giri Matteo Manassero, 74° con 71 (+1), Filippo Bergamaschi e Rocco Sanjust, 109.i con 74 (+4), e Jacopo Vecchi Fossa, 148° con 79 (+9). Il montepremi è di 250.000 euro.

 

LA VIGILIA - Il Challenge Tour fa tappa in Francia dove, dal 23 al 26 giugno, va in scena il Blot Open de Bretagne, appuntamento che anticipa lo spettacolo dell’Italian Challenge Open.

Al Golf Blue Green di Pléneuf Val André, nel comune del dipartimento delle Côtes-d’Armor nella regione della Bretagna, saranno sei gli azzurri in gara: Matteo Manassero (al rientro dopo un turno di riposo), Aron Zemmer, Jacopo Vecchi Fossa, Filippo Bergamaschi, Enrico Di Nitto e Rocco Sanjust. L’evento ha un montepremi di 250.000 euro.

Nel 2021 a imporsi fu il francese Julien Brun (impegnato quest’anno negli stessi giorni al BMW International Open sul DP World Tour), in un torneo vinto nel 2013 da Andrea Pavan (poi secondo nel 2017).

Il torneo precede appunto l’Italian Challenge Open, quarto appuntamento dell’Italian Pro Tour (il circuito di gare nazionali e internazionali della FIG) 2022 in programma dal 30 giugno al 3 luglio (con Pro-Am il 29 giugno) al Golf Nazionale di Sutri (Viterbo), la casa del golf italiano.

Primo titolo sull’Alps Tour per il 28enne irlandese di Cork Gary Hurley che ha fatto suo con 198 (67 64 67, -18) colpi l’Alps de Andalucia disputato al Valle Guadiana Links (par 72) di Ayamonte  in Spagna. Ha superato di quattro colpi il dilettante francese Julien Sale (202, -14), mentre hanno offerto una buona prestazione Andrea Romano (68 72 64) e Carlo Casalegno (70 66 68), terzi con 204 (-12) insieme al transalpino Matthieu Caron, e Gregorio De Leo, sesto con 205 (-11).

Sono andati a premi altri sette italiani: Edoardo Giletta e Giacomo Fortini, 12.i con 207 (-9), Andrea Saracino, 20° con 209 (-7), Manfredi Manica e Takayuki Matsui, 22.i con 210 (-6), Riccardo Bregoli, 26° con 211 (-5), e Jacopo Albertoni, 31° con 213 (-3). Il vincitore ha percepito un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro.

 

SECONDO GIRO - Ha ceduto Giacomo Fortini, da leader a 15° con 139 (66 73, -5), e italiani che si sono allontanati dall’alta classifica nell’Alps de Andalucia (Alps Tour) in svolgimento al Valle Guadiana Links (par 72) di Ayamonte  in Spagna. Tra i top ten c’è solamente Carlo Casalegno, sesto con 136 (70 66, -8), e sono appena fuori Takayuki Matsui e Gregorio De Leo, undicesimi con 138 (-6).

Sono in vetta con 131 (-13) l’olandese Davey Porsius (67 64) e l’irlandese Gary Hurley (67 64) seguiti con 135 (-9) dal francese Matthieu Caron, dallo spagnolo Jorge Maicas e dal dilettante francese Julien Sale. Insieme a Casalegno l’altro amateur transalpino Tom Vaillant, vincitore dei due eventi precedenti, e lo spagnolo Victor Casado.

Sono rimasti in corsa altri sei italiani: Manfredi Manica, che ha lo stesso punteggio di Fortini, Edoardo Giletta, Andrea Romano e Riccardo Bregoli, 21.i con 140 (-4), Andrea Saracino e Jacopo Albertoni, 37.i con 142 (-2). Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.

 

PRIMO GIRO - Al Valle Guadiana Links (par 72) di Ayamonte  in Spagna, Giacomo Fortini è al comando con 66 colpi (-6, sette birdie, un bogey) insieme allo spagnolo Sergio Parriego nell’Alps de Andalucia (Alps Tour). Altri tre italiani sono tra i top ten: Davide Buchi, terzo con 67 (-5), Andrea Romano ed Edoardo Giletta, decimi con 68 (-4). Buchi ha la compagnia degli irlandesi David Carey e Gary Hurley, degli iberici Jorge Maicas e Carlos Del Moral, dell’olandese Davey Porsius e dell’austriaco Uli Weinhandl.

Sono al 14° posto con 69 (-3) Manfredi Manica, Michele Cea, Takayuki Matsui e Gregorio De Leo, al 28° con 70 (-2) Carlo Casalegno e Stefano Mazzoli e al 44° con 71 (-1) Jacopo Albertoni, Riccardo Bregoli e Cristiano Terragni. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.

 

LA VIGILIA - L’Alps Tour resta in Spagna dove dal 23 al 26 giugno, si svolgerà l’Alps de Andalucia. Al Valle Guadiana Links di Ayamonte prenderanno parte alla gara i migliori attuali dieci giocatori dell’ordine di merito del terzo circuito europeo maschile. Tra questi, oltre al dilettante francese Tom Vaillant (primo e reduce da due successi consecutivi nell’Open de la Mirabelle d’Or e a nell’Aravell Golf Open e teso a un clamoroso tris), anche gli azzurri Gregorio De Leo e Stefano Mazzoli, rispettivamente al terzo e al quinto posto.

Centoquaranta i concorrenti, in rappresentanza di diciotto diverse nazioni, che si contenderanno il titolo e un montepremi di 40.000 euro (con prima moneta di 5.800). L’evento si disputerà sulla distanza di 54 buche, con taglio dopo 36. Oltre a De Leo e Mazzoli, per quel che riguarda gli italiani puntano in alto, tra gli altri, Giacomo Fortini, Andrea Saracino, Riccardo Bregoli, Andrea Romano, Jacopo Albertoni, Edoardo Giletta, Cristiano Terragni, Ludovico Addabbo, Michele Cea e Michele Ortolani.

Necessari un po’ di fatica e un playoff, ma il cinese Haotong Li è riuscito a ottenere il terzo titolo sul DP World Tour. Ha concluso il BMW International Open con 266 (62 67 67 70, -22) colpi, alla pari con il belga Thomas Pieters (266 – 69 64 66 67) e poi lo ha superato con un birdie alla prima buca di spareggio.

Sul percorso del Golfclub Munchen Eichenried (par 72), a Monaco di Baviera in Germania, Pieters con un 67 (-5, sette birdie, due bogey) e in particolare con un birdie sull’ultima buca ha raggiunto Li, al quale rendeva tre colpi dopo 54 buche e che ha stentato molto, chiudendo comunque con un 70 (-2, sei birdie, quattro bogey, ma la buca supplementare ha annullato la prodezza del belga. Haotong Li, che in precedenza si era imposto nel China Open (2016) e nel Dubai Desert Classic (2018), ha ricevuto un assegno di 340.000 euro su un montepremi di 2.000.000 di euro.

Tra gli italiani il migliore è stato ancora una volta Edoardo Molinari, salito dal 29° al 21° posto con 276 (71 69 67 69, -12), grazie a un parziale di 69 (-3, quattro birdie, un bogey), che ha sorpassato Francesco Laporta, 14° dopo tre turni e precipitato in 36ª posizione con un 74 (+2, tre birdie, tre bogey, un doppio bogey) per uno score di 279 (68 68 69 74, -9).

Fuori dal playoff per due colpi il neozelandese Ryan Fox, terzo con 268 (-20), quarto con 270 (-16) il finlandese Sami Valimaki e sulla quinta piazza con 271 (-17) lo spagnolo Pablo Larrazabal, il tedesco Nicolai Von Dellingshausen e il francese Romain Langasque. Un buon finale ha portato il sudafricano Louis Oosthuizen all’ottavo posto con 272 (-16), uno dei tre che dovevano fungere da “stelle” dell’evento, mentre hanno veleggiato nell’anonimato gli altri due, lo statunitense Billy Horschel, 26° con 277 (-11), e l’iberico Sergio Garcia, 46° con 280 (-8). Idolo di casa il tedesco Martin Kaymer, che ha terminato alla pari con Laporta. Non era tra i favoriti e non poteva esserlo, essendo a digiuno di vittorie dal 2014. Sono usciti al taglio: Nino Bertasio, 89° con 143 (72 71, -1), Andrea Pavan, 107° con 145 (72 73, +1), Lorenzo Gagli, 139° con 150 (74 76, +6), e Renato Paratore, 143° con 151 (69 82, +7).

 

TERZO GIRO - Sono saliti ancora Francesco Laporta, da 18° a 14° con 205 (68 68 69, -11), ed Edoardo Molinari, da 50° a 29° con 207 (71 69 67, -9) a un giro dal termine del BMW International Open (DP World Tour) che si sta svolgendo al Golfclub Munchen Eichenried (par 72) di Monaco di Baviera in Germania.

Ha allungato il passo il cinese Haotong Li, leader con 196 (62 67 67, -20) colpi, che potrà puntare al terzo titolo sul circuito (non vince dal 2018). Il 26enne di Shanghai ha girato in 67 (-5, un eagle, sei birdie, tre bogey) e inizierà il round conclusivo con tre colpi di margine sul belga Thomas Pieters (199, -17) e quattro sull’inglese Jordan Smith (200, -16). Hanno qualche chance di correre per il successo il neozelandese Ryan Fox e l’olandese Darius Van Driel, quarti con 201 (-15), e il francese Romain Langasque, sesto con 202 (-14). Sono risaliti in graduatoria, ma troppo tardi, lo statunitense Billy Horschel e il sudafricano Louis Oosthuizen, decimi con 204 (-12), mentre sono a metà graduatoria il tedesco Martin Kaymer, 38° con 208 (-8), e lo spagnolo Sergio Garcia, 45° con 209 (-7).

Laporta si è espresso con un parziale di 69 (-3) andando in altalena con un eagle, cinque birdie, un bogey e un triplo bogey e Molinari ha firmato un buon 67 (-5) con sette birdie e due bogey.

Sono usciti al taglio: Nino Bertasio, 89° con 143 (72 71, -1), Andrea Pavan, 107° con 145 (72 73, +1), Lorenzo Gagli, 139° con 150 (74 76, +6), e Renato Paratore, 143° con 151 (69 82, +7). Il montepremi è di 2.000.000 di euro.

 

SECONDO GIRO - Il cinese Haotong Li ha mantenuto il comando con 129 (62 67, -15) colpi nel BMW International Open (DP World Tour) al Golfclub Munchen Eichenried (par 72) di Monaco di Baviera in Germania, dove Francesco Laporta è salito dal 18° all’undicesimo posto con 136 (68 68, -8) ed Edoardo Molinari, da 71° a 50° con 140 (71 69, -4), è stato l’altro italiano rimasto in gara.

Haotong Li, 26enne di Shanghai, due titoli sul circuito, l’ultimo nel 2018, ha segnato un 67 (-5, un eagle, cinque birdie, due bogey) e ha mantenuto il colpo di vantaggio sul primo inseguitore, che ora con 130 (-14) è il neozelandese Ryan Fox. In terza posizione con 132 (-12) l’olandese Daan Huizing, in quarta con 133 (-11) il belga Thomas Pieters e l’inglese Jordan Smith e in sesta con 134 (-10) il tedesco Maximilian Kieffer.

Sono tutti al 37° posto con 139 (-5) i tre giocatori chiamati al recitare il ruolo di “stelle”: lo statunitense Billy Horschel, il sudafricano Louis Oosthuizen e lo spagnolo Sergio Garcia, che ha rimontato dal 110° con un 66 (-6). Ha perso 22 posizioni Martin Kaymer, l’idolo di casa che però non vince da una vita, da quarto a 26° con 138 (-6).

Laporta ha realizzato un 68 (-4) con cinque birdie e un bogey ed Edoardo Molinari ha segnato un parziale di 69 (-3) con un eagle, tre birdie e due bogey. Sono usciti al taglio: Nino Bertasio, 89° con 143 (72 71, -1), Andrea Pavan, 107° con 145 (72 73, +1), Lorenzo Gagli, 139° con 150 (74 76, +6), e l’incredibile Renato Paratore che dopo un score di 69 (-3) e la 29ª piazza è letteralmente saltato su un 82 (+10) finendo 143° con 151 (+7). Il montepremi è di 2.000.000 di euro.

 

PRIMO GIRO - Il cinese Haotong Li ha girato in 62 (-10) colpi e ha preso il comando nel BMW International Open (DP World Tour) al Golfclub Munchen Eichenried (par 72) di Monaco di Baviera in Germania. Il 26enne di Shanghai, due titoli sul circuito, l’ultimo nel 2018, ha realizzato due eagle e sei birdie e ha preso un colpo di vantaggio sull’olandese Daan Huizing (63, -9) e due sul tedesco Nicolai Von Dellingshausen (64, -8). Buone prove di Francesco Laporta, 18° con 68 (-4, un eagle, cinque birdie, tre bogey), e di Renato Paratore, 29° con 69 (-3, sei birdie, un bogey e un doppio bogey), mentre sono oltre la linea del taglio gli altri italiani in campo: Edoardo Molinari, 71° con 71 (-1), Nino Bertasio e Andrea Pavan, 89.i con 72 (par), e Lorenzo Gagli, 123° con 74 (+2).

Al quarto posto con 66 (-6) il danese Rasmus Hojgaard, il tedesco Martin Kaymer, idolo di casa, il francese Mike Lorenzo-Vera, il neozelandese Ryan Fox e i sudafricani Wilco Nienaber e Daniel Van Tonder. Sono in ritardo i tre giocatori più attesi: lo statunitense Billy Horschel e il sudafricano Louis Oosthuizen, 46.i con 70 (-2), e lo spagnolo Sergio Garcia, 110° con 73 (+1) e assolutamente deludente. Il montepremi è di 2.000.000 di euro.

 

LA VIGILIA - Il DP World Tour propone questa settimana il BMW International Open (23-26 giugno). Al Golfclub Munchen Eichenried di Monaco di Baviera, saranno sei gli azzurri in gara: Edoardo Molinari (vicecapitano del team Europe alla Ryder Cup 2023), Francesco Laporta, Renato Paratore, Nino Bertasio, Lorenzo Gagli e Andrea Pavan, vincitore nel 2019. Sarà invece assente il norvegese Viktor Hovland (numero 8 al mondo), campione uscente.

Tra i big della competizione l’americano Billy Horschel (14° nel world ranking), il sudafricano Louis Oosthuizen e lo spagnolo Sergio Garcia. L’evento metterà in palio 2.000.000 di euro. ma anche alcuni pass per giocare il The Open (quarto major del 2022), dal 14 al 17 luglio in Scozia. Al termine del torneo i primi cinque classificati, non altrimenti esenti, nella graduatoria dell’ordine di merito del DP World Tour, si qualificheranno per il grande appuntamento in programma all’Old Course di Saint Andrews.

Diretta su GOLFTV e su Eurosport 2 – Il BMW International Open verrà trasmesso in diretta su GOLFTV e su Eurosport 2. GOLFTV: giovedì 23 giugno e venerdì 24, dalle ore 12,30 alle ore 18; sabato 25 e domenica 26, dalle ore 13,30 alle ore 18. Eurosport 2: giovedì 23, venerdì 23 e sabato 25, dalle ore 14 alle ore 18; domenica 26, dalle ore 14,15 alle ore 18. Commento di Maurizio Trezzi e di Federico Colombo.

 

E’ In Gee Chun la nuova regina del KPMG Women’s PGA Championship, terzo major femminile del 2022. Al Congressional Country Club (par 72) di Bethesda, in Maryland, la sudcoreana con un totale di 283 (64 69 75 75, -5) colpi ha superato la concorrenza dell’australiana Minjee Lee e dell’americana Lexi Thompson, entrambe seconde con 284 (-4) dopo un finale sorprendente. E’ invece uscita al taglio Giulia Molinaro, 133ª con 153 (80 73, +9), in un appuntamento chiuso al terzo posto dalla veneta nel 2021.

In Gee Chun, 27enne di Seul, è stata in testa fin dal primo round ed ha chiuso il secondo con sei colpi di vantaggio nei confronti dell’americana Jennifer Kupcho e della neozelandese Lydia Ko. Poi, nel “moving day” come nelle ultime 18 buche, ha fatto registrare due parziali consecutivi in 75 (+3) colpi che ha rischiato di pagare a caro prezzo. Nell’ultimo giro, In Gee Chun ha iniziato le prime nove buche con quattro bogey (cinque quelli di giornata). Decisivo, ai fini della vittoria, il birdie (il secondo del round dopo quello realizzato alla 11) firmato alla 16. Con la sudcoreana agevolata anche da due bogey della Thompson rispettivamente alla terzultima e penultima buca della competizione.

Quarta posizione con 285 (-3) per la thailandese Atthaya Thitikul, che ha preceduto in classifica le sudcoreane Sei Young Kim, Hyo Joo Kim e Hye-Jin Choi, oltre all’australiana Hannah Green e alla giapponese Nasa Hataoka, tutte quinte con 287 (-1). Mentre Jin Young Ko, regina mondiale, non è andata oltre la 30ª posizione con 292 (+4). Stesso score per Nelly Korda, campionessa uscente.

L’exploit ha fruttato a In Gee Chun 1.350.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 9.000.000. Per lei si tratta della terza affermazione in un major, su quattro eventi vinti, dopo i trionfi nel 2015 allo US Women’s Open e nel 2016 al The Evian Championship. Nel suo palmarès anche l’impresa al LPGA KEB Hana Bank Championship nel 2018. Curiosità: al termine del torneo l’americana Thompson e la sudcoreana Hye-Jin Choi sono state multate per gioco lento.

 

TERZO GIRO - L’aria rarefatta dell’alta classifica ha creato numerosi problemi alla coreana In Gee Chun, tuttavia malgrado un 75 (+3, tre birdie, quattro bogey, un doppio bogey), con lo score di 208 (64 69 75, -8) è riuscita a mantenere la leadership nel Women’s PGA Championship, il terzo major stagionale femminile che si sta disputando al Congressional Country Club (par 72) di Bethesda nel Maryland.

C’è stato, naturalmente un effetto collaterale, perché i sei colpi di vantaggio sulle prime insegutrici si sono ridotti a tre, ma non sarà facile recuperarli per Lexi Thompson e per le coreane Hye-Jin Choi e Sei Young Kim, seconde con 211 (-5). Proveranno a inserirsi nella corsa al titolo anche l’australiana Hannah Green, quinta con 212 (-4), Jennifer Chang, Jennifer Kupcho, la thailandese Atthaya Thitikul e la canadese Brooke M. Henderson, seste con 213 (-3). Pur con la classe che le contraddistingue sembrano fuori gioco l’australiana Minjee Lee, decima con 214 (-2), la coreana Jin Young Ko, numero uno mondiale, e la neozelandese Lydia Ko, 12.e con 215 (-1), mentre lo sono irrimediabilmente Nelly Korda, numero due del Rolex Rannking e campionessa uscente, 29ª con 217 (+1), la coreana Inbee Park e la giapponese Nasa Hataoka, 35.e con 218 (+2). E’ uscita al taglio Giulia Molinaro, 133ª con 153 (80 73, +9), Il montepremi è di 9.000.000 di dollari, con un aumento di ben 4.500.000 rispetto allo scorso anno

 

SECONDO GIRO - La coreana In Gee Chun, con lo score di 133 (64 69, -11) colpi, ha preso decisamente il largo nel KPMG Women’s PGA Championship, il terzo major stagionale femminile che si sta disputando al Congressional Country Club (par 72) di Bethesda nel Maryland. E’ uscita al taglio Giulia Molinaro, 133ª con 153 (80 73, +9), ma era scontato dopo l’80 (+8) del round d’apertura. Lo scorso anno era giunta terza.

In Gee Chun, 28enne di Gunsan che si è praticamente defilata dal 2018, anno in cui ha ottenuto il terzo e ultimo titolo sul LPGA Tour, preceduto da due major, ha girato in 69 (-3) colpi, con cinque birdie e due bogey e ora ha ben sei lunghezze di vantaggio su Jennifer Kupcho (139, -5), reduce dal successo nel precedente Meijer LPGA Classic,  e sulla neozelandese Lydia Ko, risalita dalla 15ª piazza. A sette colpi, quarte con 140 (-4), Caroline Inglis, Jennifer Chang l’australiana Hannah Green, la canadese Brooke M. Henderson e la coreana Sei Young Kim.

In rimonta anche Lexi Thompson e l’australiana Minjee Lee, none con 141 (-3), due colpi in più per la giapponese Nasa Hataoka, 17ª con 143 (-1), e chances di titolo praticamente ridotte a zero o quasi per la coreana Jin Young Ko, numero uno del Rolex Ranking, 27ª con 144 (par), per la sua connazionale Inbee Park e per Nelly Korda, numero due mondiale e campionessa in carica, 41.e con 145 (+1), con quest’ultima che è precipitata dalla sesta posizione. Il montepremi è di 9.000.000 di dollari, con un aumento di ben 4.500.000 rispetto allo scorso anno

 

PRIMO GIRO - Inizio disastroso di Giulia Molinaro, 139ª con 80 colpi (+8, un birdie, nove bogey), nel KPMG Women’s PGA Championship, il terzo major stagionale femminile, dove è a un passo dal taglio, torneo in cui lo scorso anno si classificò terza. Sul percorso del Congressional Country Club (par 72) di Bethesda nel Maryland è emersa a sorpresa la coreana In Gee Chun, leader con 64 colpi (-8, nove birdie, un bogey). La 28enne di Gunsan è da tempo in ombra, dopo aver ottenuto tre titoli sul LPGA Tour, l’ultimo nel 2018 preceduto da due major, e ora ha l’occasione di riproporsi, anche se la meta è ancora lontana, potendo contare su ben cinque lunghezze di vantaggio sulla connazionale Hye-Jin Choi e sulla thailandese Pornanong Phatlum (69, -3), altra uscita dalla penombra.

In quarta posizione con 70 (2) Jennifer Chang e la sudafricana Paula Reto e in sesta nove concorrenti con 71 (-1) tra le quali Nelly Korda, numero due mondiale, campionessa in carica e rientrata alle gare dopo circa tre mesi di stop per un coagulo di sangue al braccio e apparsa subito in grande spolvero nel precedente Meijer LPGA Classic. dove ha ceduto al playoff a Jennifer Kuplcho che ha lo stesso score. Insieme alle due, anche altre candidate al successo quali la giapponese Nasa Hataoka, la coreana Sei Young Kim e la canadese Brooke M. Henderson.

Uno colpo in più, 15.e con 72 (par), per le coreane Jin Young Ko, leader del Rolex Ranking, e Inbee Park e per la neozelandese Lydia Ko e al 30° posto con 73 (+1) l’australiana Minjee Lee. Il montepremi è di 9.000.000 di dollari, con un aumento di ben 4.500.000 rispetto allo scorso anno

 

LA VIGILIA - Al KPMG Women’s PGA Championship per provare a ripetere la grande prestazione offerta nel 2021 quando si classificò terza ottenendo il suo miglior risultato in un torneo del Grande Slam. Giulia Molinaro, proette veneta, sarà tra le 156 protagoniste del terzo major femminile del 2022, in programma dal 23 al 26 giugno al Congressional Country Club di Bethesda nel Maryland. L’evento metterà in palio un montepremi di 9.000.000 di dollari, in aumento di 4.500.000 rispetto allo scorso anno. A difendere il titolo sarà l’americana Nelly Korda, seconda nel world ranking e runner up, la scorsa settimana, al Meijer LPGA Classic.

In gara vi saranno tutte le migliori proette al mondo, a partire dalla numero 1, la sudcoreana Jin Young Ko. Con lei altre undici vincitrici di almeno un evento sul LPGA Tour 2022: Marina Alex, Nasa Hataoka, Brooke M. Henderson, Eun-Hee Ji, Hyo Joo Kim, Lydia Ko, Nanna Koerstz Madsen, Jennifer Kupcho (che quest’anno ha già fatto suo il The Chevron Championship ed è reduce dall’exploit al Meijer LPGA Classic), Minjee Lee, Leona Maguire e Atthaya Thitikul.

Otto le past winner nel field. Oltre a Nelly Korda, anche Sei Young Kim (2020), Hannah Green (2019), Sung Hyun Park (2018), Brooke Henderson (2016), Inbee Park (2013, 2014, 2015) e Cristie Kerr (2010) e Anna Nordqvist (2009).

L’evento si disputerà sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 36 che lascerà in gara le prime 60 classificate e le pari merito al 60° posto. Nel 2000, Stefania Croce firmò il miglior risultato di un’azzurra nella storia della competizione classificandosi seconda – dopo il playoff – alle spalle di uno dei miti statunitensi, Juli Inkster.

Al Cocopa Resort Golf Club (Queen Course, par 72) di Tsu, in Giappone, l’Italia (Filippo Ponzano, 68 70 69, Eugenio Bernardi, 67 71 72, Pietro Guido Fenoglio, 71 74 74, Luca Memeo, 72 74 73) con un totale di 635 (-13) colpi chiude al quinto posto la Toyota Junior Golf World Cup (in considerazione venivano presi tre risultati giornalieri su quattro).

Successo per il Canada che, con uno score di 620 (-28), ha superato in volata i padroni di casa del Giappone, secondi con 622 (-26) davanti alla Svezia, al terzo posto con 624 (-24). Quarta piazza con 634 (-14) per il Sudafrica, sesta per il Messico con 637 (-11). Mentre in settima posizione con 645 (-3) s’è classificato il Cile.

Tra gli azzurri, seguiti dal capitanoe dall’allenatore federale Giorgio Grillo, nella competizione individuale ottima prova per Ponzano (per lui tre giri sempre sotto il par), secondo con 207 (68 70 69, -9) al pari dei giapponesi Minato Oshima e Riura Matsui e dietro solo allo svedese Albert Hansson, primo con 201 (-15). Decimo posto con 210 (67 71 72, -6) per Bernardi, 23/o con 219 (+3) per Memeo (72 74 73) e Fenoglio (71 74 74).

Nella gara femminile per team, il titolo è andato alla Spagna che con 417 (-15) colpi ha arginato la concorrenza del Giappone, al secondo posto con 424 (-8) davanti al Canada, terzo con 425 (-7).

 

SECONDO GIRO - In Giappone, al Cocopa Resort Golf Club (Queen Course, par 72) di Tsu, alla Toyota Junior Golf World Cup l’Italia (Filippo Ponzano 68 70, Eugenio Bernardi 67 71, Pietro Guido Fenoglio 71 74, Luca Memeo 72 74) nella competizione maschile (nella gara a squadre vengono presi in considerazione tre risultati giornalieri su quattro) è al quarto posto con 421 (-11) colpi.

A un giro dal termine, guida la classifica il Canada con uno score di 411 (-21) davanti alla Svezia e al Giappone, al secondo posto con 414 (-18). In quinta posizione con 422 (-10) ci sono invece Sudafrica (che difende il titolo) e Cile. Chiude la graduatoria il Messico, settimo con 426 (-6).

Gli azzurri – capitano Giovanni Bartoli, allenatore federale Giorgio Grillo –, che hanno chiuso il primo round in testa (al fianco del Giappone), restano a ridosso delle posizioni di vertice. Grande prova per il Canada, risalito dal terzo posto.

Nella gara individuale, Filippo Ponzano (68 70) ed Eugenio Bernardi (67 71) condividono la terza posizione con 138 (-6) e sono distanti due colpi dal canadese Cooper Humphreys, secondo con 136 (-8), e quattro dallo svedese Albert Hansson, in testa con 134 (-10). Pietro Guido Fenoglio è invece 23° con 145 (71 74, +1) davanti a Luca Memeo, 24° con 146 (72 74, +2).

Nell’evento femminile, la Spagna guida la graduatoria con 279 (-9) colpi davanti al Canada, secondo con 281 (-7), e al Giappone (che ha vinto quattro delle sette edizioni in rosa fin qui disputate della manifestazione), in terza posizione con 283 (-5). Più indietro la Colombia, che occupa la quarta piazza con 288 (par) e precede il Sudafrica, quinto con 290 (+2), e il Messico, sesto con 293 (+5). Non vi partecipa la formazione italiana.

 

PRIMO GIRO - Al Cocopa Resort Golf Club (Queen Course, par 72) di Tsu, grande inizio per l’Italia (Eugenio Bernardi 67, Filippo Ponzano 68, Pietro Guido Fenoglio 71 e Luca Memeo 72) che, alla Toyota Junior Golf World Cup, è in testa alla classifica con uno score di 206 (-10) colpi al fianco del Giappone (nella gara a squadre vengono presi in considerazione tre risultati giornalieri su quattro).

In Giappone, avvio show per gli azzurri (capitano Giovanni Bartoli, allenatore federale Giorgio Grillo), che guidano la classifica proprio al fianco dei padroni di casa nipponici (secondi nel 2019, anno dell’ultima edizione annullata poi per Covid-19 nel 2020 e nel 2021) e sono tallonati dal Canada, al terzo posto con 207 (-9) davanti alla Svezia, quarta con 208 (-8). Più distaccati, invece, Messico, Chile e Sudafrica (che difende il titolo), al quinto posto con 214 (-2).

Nella competizione femminile, il Canada è al comando con 141 (-3) e precede in classifica la Spagna, seconda con 143 (-1), e la Colombia, terza con 144 (par) al pari del Giappone. In ritardo il Messico, al quinto posto con 148 (+4) davanti al Sudafrica (150, +6).

Dal 1992 (anno della prima edizione), l’Italia non ha mai vinto la Toyota Junior World Cup. Competizione a cui hanno preso parte, in passato, campionissimi come, tra gli altri, Hideki Matsuyama, Jon Rahm, Henrik Stenson (capitano del team Europe alla Ryder Cup 2023 che si disputerà sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio, Roma), Justin Rose. Nel 2001, a guidare il Sudafrica al successo furono Louis Oosthuizen (vincitore del The Open nel 2010) e Charl Schwartzel (che ha fatto suo il The Masters nel 2011), altri campioni major.

 

LA VIGILIA - Alla Toyota Junior Golf World Cup, in programma dal 22 al 24 giugno al Cocopa Resort Club (Queen Course) di Tsu (capoluogo della prefettura di Mie), per inseguire un grande risultato. L’Italia punta in alto in Giappone dove nella gara maschile la spedizione azzurra, composta da Filippo Ponzano, Pietro Guido Fenoglio, Eugenio Bernardi e Luca Memeo – il capitano è Giovanni Bartoli, l’allenatore federale Giorgio Grillo – cercherà l’impresa. Il torneo, che si svolgerà sulla distanza di 54 buche (con classifica a squadre e individuale), vedrà in gara anche Canada, Cile, Giappone, Messico, Svezia e Sudafrica (campione in carica, ha conquistato l’evento riservato ai team nel 2019, anno dell’ultima edizione della competizione annullata per Covid-19 nel 2020 e nel 2021).

Per quel che riguarda il torneo maschile (nella gara a squadre verranno presi in considerazione tre risultati giornalieri su quattro), la prima edizione della Toyota Junior Golf World Cup si giocò nel 1992. In passato, hanno preso parte a questa manifestazione campionissimi come, tra gli altri, Hideki Matsuyama, Jon Rahm, Henrik Stenson (capitano del team Europe alla Ryder Cup 2023 che si disputerà sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio, Roma), Justin Rose. Nel 2001, a guidare il Sudafrica al successo furono Louis Oosthuizen (vincitore del The Open nel 2010) e Charl Schwartzel (che ha fatto suo il The Masters nel 2011), altri campioni major.

Da una parte la gara maschile, dall’altra quella femminile (assente l’Italia) la cui storia è cominciata invece nel 2014. Le squadre, in questo caso, saranno composte ognuna da tre giocatrici. Sei le selezioni presenti, tra queste proprio il Giappone che ha vinto (per quel che riguarda la classifica a squadre) la Toyota Junior Golf World Cup nel 2014, 2015, 2018 e 2019 (due invece gli exploit degli Stati Uniti, nel 2016 e nel 2017). Nella sfida per il titolo, il Giappone dovrà fare i conti con Canada, Colombia, Messico, Sudafrica e Spagna.

 

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Jessica Baker ha vinto il 119th Women’s Amateur Championship, uno dei tornei più prestigiosi a livello amatoriale che si è disputato in Inghilterra, al Golf Course Rd di Hunstanton e che ha visto tra le protagoniste anche molte italiane. La britannica si è imposta in finale davanti alla svedese Louise Rydqvist, sconfitta per 4&3. Grazie a questo exploit, l’inglese ha iscritto il proprio nome nell’albo d’oro del torneo succedendo a Louise Duncan, vincitrice nel 2021.

Il team azzurro, formato da sette atlete e accompagnato dal Commissario Tecnico della Squadra Nazionale Dilettanti Femminile Roberto Zappa, ha mostrato grandi qualità a partire sin dal primo giorno. Durante la fase di qualificazione Stroke Play, Emilie Alba Paltrinieri ha chiuso in vetta al leaderboard con 138 (69 69, -8) colpi insieme alla giapponese Ami Yamashita. Terza posizione con 139 (69 70, -7) per Alessandra Fanali, mentre Anna Zanusso si è piazzata quarta con 140 (73 67, -6). Anche Carolina Melgrati, 15/a con 144 (73 71, -2), e Letizia Bagnoli, 36/a con 147 (73 74, +1), sono riuscite a qualificarsi ai Match Play. Non hanno superato il taglio, invece, Alessia Nobilio e Benedetta Moresco.

Nel primo turno della fase finale è arrivato l’en plein azzurro con Zanusso che ha superato la scozzese Goadbly per 5&4, Bagnoli l’inglese Hall (1 Hole), Paltrinieri la svedese Fredrikkson (3&2), Melgrati la transalpina Salort (1 Hole) e la Fanali la spagnola Lopez Echevarria alla 19/a buca.

Ai sedicesimi di finale il cammino di Letizia Bagnoli si è interrotto dopo essere stata sconfitta dall’inglese Rebecca Earl (19th), così come Carolina Melgrati è stata eliminata da Amelia Jane Williamson per 3&2 e Anna Zanusso dalla francese Gala Dumez per 2&1. Emilie Alba Paltrinieri e Alessandra Fanali, invece, hanno superato il turno sconfiggendo rispettivamente la transalpina Vairana Heck (1 Hole) e la svedese Elsa Svensson (3&2).

Agli ottavi di finale, entrambe con il risultato di 2&1, Paltrinieri ha eliminato la britannica Amelia Jane Williamson e Fanali la messicana Isabella Fierro. Il loro cammino, però, si è interrotto ai quarti di finale: la scozzese Hannah Darling ha sconfitto per 2&1 Alessandra Fanali, mentre Emilie Alba Paltrinieri è stata battuta per 3&2 da Jessica Baker, che poi è andata a conquistare il titolo superando prima in semifinale proprio Hannah Darling (2&1) e nell’ultimo atto Louise Rydqvist.

 

LA VIGILIA - In Inghilterra, al Golf Course Rd di Hunstanton, dal 20 al 25 giugno andrà in scena il 119° Women’s Amateur Championship, uno dei tornei più prestigiosi a livello amatoriale al quale parteciperanno sette atlete italiane. Il team azzurro, accompagnato dal Commissario Tecnico della Squadra Nazionale Dilettanti Femminile Roberto Zappa, sarà formato da Letizia Bagnoli, Alessandra Fanali, Carolina Melgrati, Benedetta Moresco, Alessia Nobilio, Emilie Alba Paltrinieri e Anna Zanusso.

Saranno 144 le atlete che parteciperanno, provenienti da tutte le parti del mondo: dal Messico alla Finlandia, dall’Australia all’India. Il format del torneo prevede la qualificazione su 36 buche medal (18 al giorno), poi le prime 64 classificate accederanno ai match play i quali si svolgeranno sulla distanza di 18 buche.

Lo scorso anno a vincere fu Louise Duncan. Chi riuscirà a trionfare, potrà staccare il pass per partecipare all’AIG Women’s Open, allo US Women’s Open, al The Evian Championship e all’Augusta National Women’s Amateur Championship.

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Europeo Amateur trionfa Filippo Celli

Il The European Amateur Championship parla italiano. A Valencia, sul percorso del Parador Campo de Golf El Saler (par 72), Filippo Celli ha vinto con un totale di 280 (64 74 73 69, -8) colpi superando di misura il danese Rasmus Neergard-Petersen, secondo con 281 (-7). Nella Top 10 anche Pietro Bovari, 7/o con uno score di 285 (71 66 75 73, -3). Vittoria da sogno per il 21enne romano, che grazie a questa affermazione ha staccato il pass per giocare la 150/a edizione del The Open Championship, l’ultimo Major maschile del 2022 in programma sullo storico percorso dell’Old Course di St. Andrews (Scozia), dal 14 al 17 luglio.

Gli azzurri, accompagnati dagli Allenatori federali Alessandro Bandini e Marco Soffietti, sono stati tra i grandi protagonisti del campionato europeo individuale per dilettanti, con Celli subito in testa al termine del primo round, sorpassato nel secondo da Bovari. Poi, nel ‘moving day’, il romano Celli si è ripreso la vetta della classifica e grazie a un ultimo giro chiuso in 69 (-3) colpi, con cinque birdie e due bogey, è riuscito a trionfare. E’ il quarto successo per l’Italia in questo evento dopo quelli ottenuti da Massimo Scarpa nel 1992, da Stefano Mazzoli nel 2015 e da Luca Cianchetti (che riuscì a superare allo spareggio la concorrenza del norvegese Viktor Hovland, ora numero 8 al mondo) nel 2016. Filippo Celli, grazie a questo exploit, è riuscito ad iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro accanto a campioni di caratura mondiale come Sergio Garcia (campione nel 1995), Rory McIlroy (che nel 2006 si affermò in Italia al Golf Club Biella “Le Betulle”) e il danese Nicolai Hojgaard (2018), vincitore nel 2021 del DS Autmobiles 78° Open d’Italia.

Tra gli altri italiani in gara, Giovanni Manzoni si è piazzato 39/o con 292 (70 81 70 71, +4) e Lucas Nicolas Fallotico 64/o con 306 (75 77 70 84, +18). Mentre non hanno superato il taglio Flavio Michetti (223, +7) e Marco Florioli (225, +9).

 

LA VIGILIA - A Valencia, in Spagna, è tutto pronto per la 35ª edizione del The European Amateur Championship, in programma dal 22 al 25 giugno sul percorso del Parador Campo de Golf El Saler. Nel campionato europeo individuale per dilettanti saranno sei gli azzurri in gara: Pietro Bovari, Filippo Celli, Lucas Nicolas Fallotico, Marco Florioli, Giovanni Manzoni e Flavio Michetti. Al loro fianco, gli allenatori federali Alessandro Bandini e Marco Soffietti.

A contendersi il titolo, 144 concorrenti provenienti da 42 Paesi diversi. In un evento – con formula stroke play – che ha sempre visto gli azzurri tra i sicuri protagonisti. Sono infatti tre i successi italiani nella competizione, firmati da Massimo Scarpa nel 1992, da Stefano Mazzoli nel 2015 e da Luca Cianchetti (che riuscì a superare allo spareggio la concorrenza del norvegese Viktor Hovland, ora numero 8 al mondo) nel 2016. Con l’Italia che ha sfiorato il poker (e il tris di vittorie consecutive) nel 2017 quando Cianchetti e Scalise furono sconfitti al play-off dall’inglese Alfie Plant. Ed è proprio l’Inghilterra a vantare il record di exploit (cinque) nella storia della manifestazione che la prima volta si è giocata nel 1986 (con due interruzioni nel 1987 e nel 1989). Una sola vittoria, invece, per la Spagna targata Sergio Garcia nel 1995 davanti al pubblico di casa (al Real Club de Golf El Prat di Terrassa).

Nell’albo d’oro figurano altri campioni quali, tra gli altri, il nordirlandese Rory McIlroy (che nel 2006 si affermò in Italia al Golf Club Biella “Le Betulle”) e il danese Nicolai Hojgaard (2018), vincitore nel 2021 del DS Autmobiles 78° Open d’Italia.

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Primo piano

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    di Paratore: “Bisogna
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    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
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    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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