L’inglese Todd Clements ha letteralmente dominato nell’Irish Challenge, concluso con 269 (66 65 70 68, -19) colpi e disputato sul percorso del The K Club (par 72) a Straffan in Irlanda dove ha condotto una bella gara Matteo Manassero, quinto con 279 (69 69 72 69, -9), e non è stato da meno Stefano Mazzoli, 21° con 282 (65 70 73 74, -6), anche se ha pagato più del dovuto due errori nelle ultime tre buche.
Clements, 25 anni, ha conquistato il primo titolo sul circuito in una stagione con tre top ten, compreso un secondo posto nell’Empordà Challenge, terminando la sua prestazione con un parziale 68 (-4) fatto di un eagle e quattro birdie e con il lusso di due bogey nel finale a risultato ampiamente acquisito. Il titolo gli ha fruttato un assegno di 40.000 euro su un montepremi di 250.000 euro e gli ha permesso di mettere un’ipoteca sul passaggio nel DP Worl Tour 2023, a cui accederanno a fine anno i primi 20 nella Road To Mallorca (ordine di merito). dove è salito dal 19° al quarto posto.
Per gli altri c’è stata solo corsa per la seconda posizione in cui ha avuto la meglio il nordirlandese Tom McKibbin (275, -13) davanti all’irlandese John Murphy, terzo con 277 (-11), e all’inglese Harry Ellis, quarto con 278 (-10). Manassero ha avuto la compagnia di altri sei concorrenti tra i quali lo spagnolo Alejandro Del Rey, a segno la scorsa settimana nel Big Green Egg German Challenge, e il sudafricano Deon Germishuys
Manassero ha fatto un bel salto nella money list, salendo dalla da 53ª alla 41ª piazza ed entrando tra i top 45 che andranno a giocarsi le loro chances per salire nel circuito maggiore nel Grand Final dal 3 al 6 novembre a Mallorca, in Spagna. Ha chiuso il torneo realizzando quattro birdie e un bogey per il parziale di 69 (-3), mentre Mazzoli, dopo due birdie e due bogey in 15 buche, ha perso una posizione tra i top ten con la sequenza bogey-birdie-doppio bogey sulle ultime tre (74, +2).
Si è classificato 67° con 303 (73 69 81 80, +15) Enrico Di Nitto, mentre sono usciti al taglio caduto a 143 (-1), Edoardo Raffaele Lipparelli e Michele Cea, 75.i con 145 (+1), Aron Zemmer, 111° con 148 (+4), e Jacopo Vecchi Fossa, 146° con 155 (+11).
LA VIGILIA - Dalla Germania all’Irlanda. Il Challenge Tour entra nella fase calda, anche se dopo l’Irish Challenge, in programma dal 28 al 31 luglio al The K Club di Straffan, mancheranno ancora undici tornei alla conclusione. E’ accesa la competizione per conquistare una delle 20 “carte” per il DP World Tour, che saranno assegnate ai primi 20 classificati nella Road To Mallorca (ordine di merito). Tra i sette italiani in gara, al momento è in corsa Matteo Manassero, che però è al 53° posto della money list e dove risalire almeno fino al 45°, ossia l’ultimo che ammette al Grand Final (3-6 novembre, Mallorca, Spagna) dove sarà emesso il verdetto.
In campo anche Aron Zemmer, Jacopo Vecchi Fossa, Enrico Di Nitto, Edoardo Raffaele Lipparelli, Stefano Mazzoli e Michele Cea, tutti in grado di rimontare con una impresa, mentre sarà assente Lorenzo Scalise, attualmente 23° e quindi a tre passi dalla ‘carta’, che si è preso un turno di riposo per recuperare energie mentali e fisiche in vista del rush finale.
Saranno a caccia di punti per consolidare la loro posizione tredici dei primi venti dell’ordine di merito tra i quali ricordiamo alcuni vincitori stagionali: il norvegese Kristian Krogh Johannessen (n. 4), il francese Clément Sordet (n. 5), i danesi Martin Simonsen (n. 9) e Nicolai Kristensen (n. 14), il polacco Mateusz Gradecki (n. 6), l’inglese Nathan Kimsey (n. 11), il tedesco Alexander Knappe (n. 12) e gli spagnoli Javier Sainz (n. 19) e Alejandro Del Rey (n. 10), quest’ultimo a segno la scorsa settimana nel Big Green Egg German Challenge battendo al playoff Gradecki. Sembrano aver tirato i remi in barca lo svedese Jens Dantorp, il sudafricano Juan Carlo Ritchie e il danese Oliver Hundeboll, i primi tre della Road To Mallorca, che praticamente hanno la ‘carta’ in tasca e che stanno giocando già sul DP World Tour (saranno impegnati nell’Hero Open).
Mancherà anche l’olandese Daan Huizing, campione in carica, pure lui all’Hero Open, mentre ci saranno due past winner, l’iberico Emilio Quartero Blanco (2019) e il tedesco Bernd Ritthammer (2016). Il montepremi è di 250.000 euro dei quali 40.000 spetteranno al vincitore.
Un mirabolante 62 (-10) finale, lo score inarrivabile di 267 (69 68 68 62, -21) colpi e la giapponese Ayaka Furue ha messo le avversarie al tappeto nel Trust Golf Women's Scottish Open, il torneo organizzato da LPGA Tour e Ladies European Tour e che ha preceduto l’AIG Women’s Open (4-7 agosto, Muirfield, Scozia), quinto e ultimo major stagionale.
Al Dundonald Links (par 72) di Troon in Scozia, Ayaka Furue, 22enne di Kobe, ha segnato dieci birdie senza bogey e ha conquistato il primo titolo, che vale su entrambi i circuiti, anticipato da sette successi nel Ladies Japan Tour che, alla sua età, non sono poca cosa.
Nel round conclusivo Ayaka Furue ha rimontato dalla nona posizione annullando le aspettative delle due leader dopo tre round, la francese Celine Boutier, terminata seconda con 270 (-18), e la neozelandese Lydia Ko, numero quattro del Rolex Ranking, quinta con 272 (-16) alla pari con Alison Lee. In terza posizione con 271 (-17) Cheyenne Knight e la coreana Hyo Joo Kim e in settima con 273 (-15) la nipponica Nasa Hataoka.
Rimonta tardiva di Ryann O’Toole, da 41ª a 15ª con 277 (-11), dopo un 65 (-7), che ha difeso il titolo con poca fortuna, e responso non proprio lusinghiero in vista del major per l’australiana Minjee Lee, numero due mondiale, 27ª con 278 (-10), e soprattutto per la coreana Jin Young Ko, numero uno, 71ª con 291 (+3) e quasi in fondo alla classifica.
TERZO GIRO - La francese Celine Boutier ha accelerato con un 67 (-5, sei birdie, un bogey) e con lo score di 201 (65 69 67, -15) colpi ha raggiunto in vetta alla classifica del Trust Golf Women's Scottish Open la neozelandese Lydia Ko (201 – 65 65 71), numero quattro mondiale, che ha rallentato con un 71 (-1), frutto di quattro birdie e dei primi tre bogey nella sua prestazione.
Al Dundonald Links (par 72) di Troon in Scozia, nel torneo organizzato in collaborazione da LPGA Tour e Ladies European Tour e che precede l’AIG Women’s Open (4-7 agosto, Muirfield, Scozia), quinto e ultimo major stagionale femminile, saranno in corsa per il titolo anche la canadese Maude-Aimee Leblanc e la tedesca Leonie Harm, terze con 202 (-14), Lilia Vu e la coreana Eun-Hee Ji, quinte con 203 (-13), Cheyenne Knight e la thailandese Wichanee Meechai, settime con 204 (-12). Buone chances anche per il quartetto al nono posto con 205 (-11), che comprende la giapponese Nasa Hataoka.
Sono tagliate fuori l’australiana Minjee Lee, numero due del Rolex Ranking, da 25ª a 27ª con 210 (-6), Ryann O’Toole, campionessa in carica, da 25ª a 41ª con 212 (-4), e la coreana Jin Young Ko, leader mondiale, da 40ª a 61ª dopo un 74 (+2). Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.
SECONDO GIRO - Con un deciso attacco la neozelandese Lydia Ko si è portata al comando con 130 (65 65, -14) colpi nel Trust Golf Women's Scottish Open al Dundonald Links (par 72) di Troon in Scozia, torneo organizzato in collaborazione de LPGA Tour e Ladies European Tour e che precede l’AIG Women’s Open (4-7 agosto, Muirfield, Scozia), quinto e ultimo major stagionale femminile.
La leader, numero quattro mondiale, ha replicato il 65 (-7) iniziale mettendo insieme un eagle e cinque birdie per il secondo round di fila senza bogey, dopo i sette birdie del primo. Ha due colpi di ritardo Lilia Vu (132, -12) e ne accusa tre la coreana Eun-Hee Ji (133, -11).
In quarta posizione con 134 (-10) la thailandese Wichanee Meechai e la francese Celine Boutier e in sesta con 135 (-8) Alison Lee, la tedesca Leonie Harm e le coreane Hyo Joo Kim e Hye-Jin Choi, quest’ultima in vetta dopo un turno.
Ritardo già difficile da recuperare per la giapponese Nasa Hataoka, 16ª con 137 (-7), e difesa del titolo al limite dell’impossibile per Ryann O’Toole, 25ª con 139 (-5) alla pari con l’australiana Minjee Lee, numero due del Rolex Ranking. Praticamente fuori gioco, salvo miracoli, la coreana Jin Young Ko, numero uno, 40ª con 141 (-3), che sembra in un momento di scarsa condizione. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.
PRIMO GIRO - La coreana Hye-Jin Choi è al vertice con 64 colpi (-8, un eagle, sette birdie, un bogey) nel Trust Golf Women's Scottish Open al Dundonald Links (par 72) di Troon in Scozia. Nel torneo organizzato in collaborazione da LPGA Tour e Ladies European Tour, sono in seconda posizione con 65 (-7) Lilia Vu, la neozelandese Lydia Ko e la francese Celine Boutier e al quinto con 66 (-6) l’inglese Georgia Hall e la coreana Narin An. Tra le sette concorrenti al settimo posto con 67 (-5) l’australiana Minjee Lee e la coreana Hyo Joo Kim e la transalpina Pauline Roussin.
In lieve ritardo la campionessa in carica Ryann O’Toole, 14ª con 68 (-4) , affiancata dalla giapponese Nasa Hataoka, e più lontana la coreana Jin Young Ko, numero uno mondiale 32ª con 70 (-2). Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.
LA VIGILIA - Dall’Evian Championship, quarto major stagionale femminile disputato in Francia la scorsa settimana e vinto dalla canadese Brooke M. Henderson, al quinto e ultimo, l’AIG Women’s Open in Scozia (4-7 agosto), passando prima però per il Trust Golf Women's Scottish Open, in programma da 28 al 31 luglio al Dundonald Links di Troon sempre in Scozia.
Il torneo, organizzato in collaborazione da LPGA Tour e Ladies European Tour, avrà un field da grandi occasioni, perché le migliori giocatrici del mondo, che si erano date convegno a Evian-Les-Bains si sono trasferite in blocco a Troon, in attesa della successiva tappa a Muirfield.
In campo undici delle prime tredici classificate nel Rolex Ranking con la coreana Jin Young Ko, numero uno, che non raccoglie questa volta i favori del pronostico, poiché le ultime sue esibizioni non sono state all’altezza delle sue potenzialità. Neanche l’australiana Minjee Lee, numero due, ha fatto una bella figura in Francia, dove la sua difesa del titolo si è trasformata in una navigazione a fari spenti in bassa classifica. Questo discorso, però, non deve lasciar pensare che siano del tutto fuori gioco, perché hanno tanta classe da poter compiere in ogni momento qualsiasi impresa.
E’ un torneo con vista major e magari qualche atleta penserà soprattutto a mettere a punto il motore per quell’appuntamento, ma con in campo quasi tutta l’élite mondiale lo spettacolo sarà comunque assicurato. In particolare saranno da seguire la stessa Henderson (n. 10 del ranking), la neozelandese Lydia Ko (n. 4), la thailandese Atthaya Thitikul (n. 5), la giapponese Nasa Hataoka (n. 7), la coreana Hyo-Joo Kim (n. 8) e Jennifer Kupcho (n. 9), Avranno sicuramente da dire la loro anche le coreane In Gee Chun (n. 11), Sei Young Kim (n. 12) e Inbee Park (n. 13). Assenti Nelly Korda (n. 3) e Lexi Thompson (n. 6).
Difende l’unico titolo conseguito sul LPGA Tour Ryann O’Toole, 35enne di Agoura Hills (California) che dopo tre successi nel Futures Tour, tra maggio 2010 e aprile 2011 e l’ingresso prorompente nel Team USA di Solheim Cup nel 2011 ha poi mancato completamente le aspettative vivacchiando nell’anonimato, fatta eccezione per l’exploit dello scorso anno. Tra le past winner sarà in gara la thailandese Ariya Jutanugarn, anche lei poco brillante. Assente Giulia Molinaro, che era tra le riserve. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.
Tony Finau ha firmato il terzo successo in carriera, in 212 tornei disputati sul PGA Tour, imponendosi con 267 (67 68 65 67, -17) colpi nel 3M Open, sul percorso del TPC Twin Cities (par 71) a Blaine, in Minnesota. Partito per il giro finale al terzo posto, con cinque colpi di ritardo dal leader Scott Piercy, Finau, 32enne di Salt Lake City (Utah), ha operato la rimonta recuperando il numero più alto di colpi nella storia del torneo. Sei birdie e due bogey per lo score finale di 67 (-4) colpi che gli hanno assicurato un assegno di 1.350.000 dollari, su un montepremi di 7.500.000, il passaggio dalla 17ª alla 16ª posizione nel World Ranking e dalla 30ª alla 17ª nella graduatoria di FedEx Cup.
Finau ha superato il sudcoreano Sungjae Im e l'argentino Emiliano Grillo, secondi con 270 (-14), mentre Scott Piercy è finito al quarto posto con 271 (-13) alla pari con James Hahn e Tom Hoge. Al settimo con 274 (-10) Greyson Sigg e gli inglesi Danny Willett e Callum Tarren e al 16° con 277 (-7) Cameron Champ che difendeva il titolo.
Sul percorso del Royal Park I Roveri (par 72) di Fiano (Torino) si è concluso il World University Championship Golf, il Campionato Mondiale Universitario di golf. Nella gara maschile individuale ad imporsi è stato il sudcoreano Yubin Jang (66 70 71 66) davanti al giapponese Ryunosuke Furukawa (70 71 68 64) al playoff dopo che entrambi avevano chiuso con un totale di 273 (-15) colpi. Terzo posto e medaglia di bronzo per Giovanni Manzoni, che è salito sul podio con uno score di 275 (69 68 71 67, -13). Lucas Nicolas Fallotico si è piazzato 9/o con 281 (71 73 69 68, -7). In top 20 anche Gianmarco Manfredi, 15/o con 286 (69 74 72 71, -2).
In quella femminile dominio iberico, con la spagnola Carla Tejedo Mulet che ha vinto con 278 (63 75 71 69, -10) davanti alla connazionale Carolina Lopez-Chacarra Coto, seconda con 280 (71 68 67 74, -8). Ottimo terzo posto per Caterina Don con 285 (73 72 72 68, -3). L’azzurra, piemontese DOC, è sempre stata nelle prime posizioni del leaderboard e si è confermata anche nell’ultimo giro, conquistando il gradino più basso del podio. Tra le altre azzurre, Matilde Innocenti Angelini ha chiuso 23/a con 309 (78 76 75 80, +21), mentre Alice Gatti 26/a con 312 (77 77 79 79, +24). Hanno accompagnato gli atleti azzurri Matteo Delpodio, Direttore Tecnico delle Squadre Nazionali FIG; Mauro Nasciuti, capo della delegazione italiana; Gianluca Crespi, tecnico; e Angelo Orsillo della Segreteria organizzativa.
Nella competizione a squadre, l’Italia maschile si è piazzata in 3/a posizione con 554 (138 141 140 135, -22) dietro alla Corea del Sud (138 140 140 131), superata dal Giappone (138 139 138 134) in virtù del miglior punteggio fatto registrare nelle ultime 9 buche del quarto round (100 a 102), dopo che entrambe avevano chiuso con 549 (-27). Nel femminile la Spagna ha ottenuto il primo posto con uno score di 556 (134 141 138 143, -20). Seconda piazza per Taiwan con 584 (153 145 148 138, +8). L’Italia ha chiuso al 6/o posto con 592 (150 148 147 147, +16).
TERZO GIRO - Sul percorso del Royal Park I Roveri (par 72) di Fiano (Torino), prosegue il World University Championship Golf, il Campionato Mondiale Universitario di golf. Nella gara maschile individuale, a un giro dal termine, resta in testa con 207 (-9) il sudcoreano Yubin Jang (66 70 71), ma in compagnia dell’elvetico Maximilien Sturdza (71 68 68). Resta in piena corsa per la vittoria Giovanni Manzoni (69 68 71), terzo con 208 (-8) insieme al giapponese Kosuke Suzuki (69 69 70). In top ten anche Lucas Nicolas Fallotico, 9/o con 213 (71 73 69, -3), mentre Gianmarco Manfredi è 14/o con 215 (69 74 72, -1).
Nella competizione femminile individuale continua il dominio spagnolo, con Carolina Lopez-Chacarra Coto che si piazza in vetta al leaderboard con 206 (71 68 67, -10) davanti alla connazionale Carla Tejedo Mulet, 2/a con 209 (63 75 71, -7). Caterina Don risale un’altra posizione in classifica, ora è 3/a con 217 (73 72 72, +1) in compagnia dell’iberica Julia Lopez Ramirez (73 73 71). Accompagnano gli atleti azzurri Matteo Delpodio, Direttore Tecnico delle Squadre Nazionali FIG; Mauro Nasciuti, capo della delegazione italiana; Gianluca Crespi, tecnico; e Angelo Orsillo della Segreteria organizzativa.
Nella gara a squadre maschile resta in testa il Giappone con uno score di 415 (138 139 138, -17) davanti alla Corea del Sud, seconda con 418 (138 140 140, -14). L’Italia rimonta una posizione, ora è terza con 419 (138 141 140, -13). In quella femminile prosegue la corsa verso la vittoria del team spagnolo, leader con 413 (134 141 138, -19) davanti al Giappone, 2/o con 443 (150 146 147, +11). L’Italia è 4/a con 445 (150 148 147, +13), a un colpo di distanza dalla Repubblica Ceca, 3/a con 444 (149 147 148, +12).
SECONDO GIRO - Continua lo spettacolo sul percorso del Royal Park I Roveri (par 72) di Fiano (Torino), dove si sta svolgendo il World University Championship Golf, il Campionato Mondiale Universitario di golf. Azzurri protagonisti sia nel maschile che nel femminile: Giovanni Manzoni, infatti, è 2/o nella gara individuale con 137 (69 68, -7) colpi a un solo colpo di distanza dal leader sudcoreano Yubin Jang, in testa con 136 (66 70, -8). In top 20 anche Gianmarco Manfredi, 13/o con 143 (69 74, -1), e Lucas Nicolas Fallotico, 18/o con 144 (71 73, par).
Nella competizione in rosa, comanda la spagnola Carla Tejedo Mulet con 138 (63 75, -6) davanti alla connazionale Carolina Lopez-Chacarra Coto, seconda con 139 (-5). Caterina Don è 4/a con 145 (73 72, +1). Alice Gatti (77 77) e Matilde Innocenti Angelini (78 76) sono 18/e con 154 (+10). Accompagnano gli atleti azzurri Matteo Delpodio, Direttore Tecnico delle Squadre Nazionali FIG; Mauro Nasciuti, capo della delegazione italiana; Gianluca Crespi, tecnico; e Angelo Orsillo della Segreteria organizzativa.
Nella gara a squadra maschile, dopo essere stata in testa al termine del primo giro, l’Italia è scivolata al 4/o posto con 279 (138 141, -9). Al comando c’è il Giappone con 277 (138 139, -11) davanti alla Repubblica Ceca e a Taiwan, seconde con 278 (-10). In quella femminile, continua il domino della Spagna con 275 (134 141, -13) davanti alla Slovacchia, seconda con 293 (+5). Terzo posto per la Corea del Sud con 296 (+8). L’Italia è 5/a con 298 (150 148, +10).
PRIMO GIRO - Ottima partenza degli azzurri nel World University Championship Golf, il Campionato Mondiale Universitario di golf che si sta svolgendo sul percorso del Royal Park I Roveri (par 72) di Fiano (Torino). Infatti nel torneo maschile la squadra italiana è al comando con 138 (-6) colpi insieme alla Corea del Sud e al Giappone e in quello femminile le azzurre sono in quarta posizione con 150 (+6).
Italia (Giovanni Manzoni, Gianmarco Manfredi, Lucas Nicolas Fallotico), Corea del Sud e Giappone sono seguite con 139 (-5) dalla Spagna e con 142 (-2) dall’Irlanda e dalla Svizzera. Nella gara femminile ha fatto il vuoto la Spagna, leader con 134 (-10) colpi, quattordici di vantaggio sulla Slovacchia (148, +4) e quindici sulla Corea del Sud (149, +5). L’Italia (Caterina Don, Alice Gatti, Matilde Innocenti Angelini) è affiancata dal Giappone e precede la Malesia e Hong Komg, seste con 151 (+7).
Nell’individuale maschile Giovanni Manzoni e Gianmarco Manfredi occupano la quarta posizione con 69 (-3) colpi e Lucas Nicolas Fallotico è nono con 71 (-1). In vetta con 66 (-6) il coreano Yubin Jang, tallonato dallo spagnolo Pablo Ereño Perez (67, -5). Terzo l’irlandese Ryan Griffin (68, -4).
Nell’individuale femminile spagnole al primo posto con Carla Tejedo Mulet, autrice di un gran 63 (-9), al secondo con Carolina Lopez-Chacarra Coto (71, -1) e al quarto con Julia Lopez Ramirez (73, +1) affiancata da Caterina Don e dalla malese Maisara Saad. Al terzo la coreana Daeun Park (72, par), mentre occupano la 15ª piazza con 77 (+5) Alice Gatti e la 21ª con 78 (+6) Matilde Innocenti Angelini. Con gli azzurri: Matteo Delpodio, Direttore Tecnico delle Squadre Nazionali FIG; Mauro Nasciuti, capo della delegazione italiana; Gianluca Crespi, tecnico; e Angelo Orsillo della Segreteria organizzativa.
LA VIGILIA - L’Italia ospita per la quarta volta il World University Championship Golf, Campionato Mondiale Universitario di golf, giunto alla 18ª edizione, che avrà luogo sul percorso del Royal Park I Roveri di Fiano (Torino) dal 20 al 23 luglio. La squadra azzurra sarà composta da Giovanni Manzoni, Lucas Nicolas Fallotico, Gianmarco Manfredi, Caterina Don, Matilde Innocenti Angelini e Alice Gatti. Con loro: Matteo Delpodio, Direttore Tecnico delle Squadre Nazionali FIG; Mauro Nasciuti, capo della delegazione italiana; Gianluca Crespi, tecnico; e Angelo Orsillo della Segreteria organizzativa.
Il torneo si disputa con formula stroke play, sulla distanza di 72 buche con classifiche individuali e a squadre, sia maschile che femminile.
Saranno 20 le nazioni partecipanti per un totale di 138 tra atleti e official: Belgio, Canada, Repubblica Ceca, Spagna, Francia, Germania, Hong Kong (Cina), Irlanda, Italia, Giappone, Repubblica di Corea, Arabia Saudita, Malesia, Mongolia, Paesi Bassi, Sud Africa, San Marino, Svizzera, Slovacchia e Taiwan.
La gara è nata nel 1986 per volere di Primo Nebiolo, allora Presidente FISU e del Centro Universitario Sportivo Torinese, e le prime due edizioni si svolsero a Cagliari per poi ritornare in Italia, al Circolo Golf Torino, nel 2006. Ora la manifestazione sarà ospitata, come detto, dal Royal Park I Roveri già sede nel 2021 dell’Open d’Italia Disabili Sanofi e dell’European Ladies’ Amateur Championship, oltre che dell’Open d’Italia dal 2009 al 2012.
L’evento è stato incluso tra i tornei che contribuiscono a stabilire il World Amateur Golf Ranking e rientra nell’ambito delle manifestazioni internazionali organizzate dal Cus Torino che porteranno ai Giochi Mondiali Universitari Invernali 2025, insieme ai Campionati Mondiali Universitari di Ski Orienteering 2024.
Il Piemonte quest’anno ha già ospitato l’Open d’Italia Disabili – Sanofi, sempre al Royal Park I Roveri, e il Ladies Italian Open Presented By Regione Piemonte al Golf Club Margara di Fubine Monferrato (Alessandria), confermando ancora una volta la sua vocazione per la promozione turistico-golfistica.
L’Italia (Paris Appendino, Ginevra Coppa, Giovanni Binaghi, Biagio Andrea Gagliardi) ha ottenuto con 643 (214 219 210, -5) colpi un bel terzo posto nella 27ª edizione dell’European Young Masters, una classica nel panorama delle gare internazionali giovanili. Sul percorso del Linna Golf, a Harviala in Finlandia, gli azzurrini hanno relegato la Francia, stesso 643, in quarta posizione per gli score migliori scartati e per lo stesso motivo la Repubblica Ceca (639, -9) colpi ha avuto il titolo ai danni della Spagna, medesimo punteggio. In quinta posizione l’Olanda (645, -3) quindi Inghilterra (646, -2) e Irlanda (648, par). Per la classifica sono stati considerati tre risultati su quattro di ogni quartetto per ciascun giro.
Nella graduatoria individuale maschile successo con 208 (70 68 70, -8) dell’olandese Danny Kloeth, che ha lasciato a due colpi l’irlandese Jack Murphy e lo spagnolo Jorge Siyuan Hao (210, -6). Al quarto posto con 211 (-5) lo svedese Neo Berg e appaiati all’ottavo con 213 (-3) Giovanni Binaghi (70 74 69) e Biagio Andrea Gagliardi (70 73 70).
Nell’individuale femminile ha prevalso con 214 (72 72 70, -2) colpi l’islandese Perla Sol Sigurbrandsdottir, che ha superato di misura la ceca Kristina Lebova, la spagnola Anna Cañado e la portoghese Ines Belchior (215, -1). Al quinto posto con 217 (+1) le finlandesi Anastasia Hekkonen e June Weckman e al settimo con 218 (74 73 71, +2) Paris Appendino, che per alcune buche era salita al secondo. In 13ª posizione Ginevra Coppa con 222 (74 73 75, +6).
Hanno accompagnato gli azzurri Alberto Binaghi, Commissario Tecnico della Squadra Nazionale maschile, e il capitano Giovanni Bartoli.
LA VIGILIA - Torna l’European Young Masters, una classica tra le gare internazionali giovanili giunta alla 27ª edizione, a cui l’Italia partecipa con il quartetto composto da Paris Appendino, Ginevra Coppa, Giovanni Binaghi e Biagio Andrea Gagliardi, che avrà il supporto di Alberto Binaghi, Commissario Tecnico della Squadra Nazionale maschile, e del capitano Giovanni Bartoli.
Si gioca in Finlandia dal 21 al 23 luglio al Linna Golf Club di Harviala, sulla distanza di 54 buche con classifica individuale maschile e femminile e con graduatoria a squadre per la quale conteranno tre score dei quattro giornalieri di ogni quartetto.
Insieme a quella italiana saranno presenti le rappresentative di altre 29 nazioni: Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Inghilterra, Estonia, Finlandia, Francia, Ungheria, Islanda, Irlanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Scozia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina e Germania, che ha vinto il torneo a squadre negli ultimi tre anni.
L’Italia, nell’evento nato nel 1995, si è imposta nella classifica a squadre in quattro occasioni (1997, 1998, 2007 e 2012). Tre i successi nella graduatoria individuale maschile con Roberto Paolillo (1997), Matteo Manassero (2007) e con Renato Paratore (2012) e altrettanti in quella femminile con Barbara Paruscio (1995), Giulia Sergas (1996) e con Diana Luna (1998). Tra i vincitori da ricordare gli spagnoli Sergio Garcia, Rafa Cabrera Bello, Pablo Martin, Azahara Muñoz, Carlota Ciganda e la svedese Suzann Pettersen.
Savannah de Bock ha vinto con 269 (-19) colpi la 35ª edizione dell’European Ladies’ Amateur Championship, ossia il Campionato Europeo della categoria disputato al Golf de Saint‑Germain (par 72), a Saint-Germain-en-Laye in Francia. La 16enne belga (69 67 67 66), ritenuta golfista di grandi prospettive e che ha difeso i colori nazionali nel Campionato Europeo a squadre Girls, ha concluso la gara alla pari con Charlotte Heath (67 67 69 66), 20enne che ha fatto parte della compagine inglese agli Europei Ladies e che ha disputato la Curtis Cup, e poi l’ha superata alla quarta buca di playoff, dopo le prime tre terminate in parità.
Le azzurre sono state tra le protagoniste dell’evento, alternandosi nelle posizioni di alta classifica, e hanno concluso tra le top ten Alessandra Fanali, sesta con 276 (71 67 70 68, -12), e Carolina Melgrati, ottava con 277 (68 71 67 71, -11). Poco dietro Francesca Fiorellini e Anna Zanusso, 12.e con 279 (-9), e più lontane Alessia Nobilio, 23ª con 281 (-7), che ha avuto qualche incertezza nel secondo e nel quarto round, dopo essere stata al vertice nel primo, e Maria Vittoria Corbi, 41ª con 285 (-3).
Ha occupato la terza posizione con 271 (-17) la francese Ines Archer e si sono classificate quarte con 274 (-14) l’inglese Lottie Woad e la ceca Patricie Mackova, mentre la Fanali è stata affiancata dalla transalpina Justine Fournand. Sono uscite al taglio dopo 54 buche Valentina Albertazzi (223, +7), che ha preso parte al torneo a titolo personale come Maria Vittoria Corbi, ed Emilie Alba Paltrinieri (235, +19). Con le azzurre Roberto Zappa, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Femminile Dilettanti della FIG, e l’accompagnatrice Emanuela Baj.
TERZO GIRO - Sul percorso del Royal Park I Roveri (par 72) di Fiano (Torino), prosegue il World University Championship Golf, il Campionato Mondiale Universitario di golf. Nella gara maschile individuale, a un giro dal termine, resta in testa con 207 (-9) il sudcoreano Yubin Jang (66 70 71), ma in compagnia dell’elvetico Maximilien Sturdza (71 68 68). Resta in piena corsa per la vittoria Giovanni Manzoni (69 68 71), terzo con 208 (-8) insieme al giapponese Kosuke Suzuki (69 69 70). In top ten anche Lucas Nicolas Fallotico, 9/o con 213 (71 73 69, -3), mentre Gianmarco Manfredi è 14/o con 215 (69 74 72, -1).
Nella competizione femminile individuale continua il dominio spagnolo, con Carolina Lopez-Chacarra Coto che si piazza in vetta al leaderboard con 206 (71 68 67, -10) davanti alla connazionale Carla Tejedo Mulet, 2/a con 209 (63 75 71, -7). Caterina Don risale un’altra posizione in classifica, ora è 3/a con 217 (73 72 72, +1) in compagnia dell’iberica Julia Lopez Ramirez (73 73 71). Accompagnano gli atleti azzurri Matteo Delpodio, Direttore Tecnico delle Squadre Nazionali FIG; Mauro Nasciuti, capo della delegazione italiana; Gianluca Crespi, tecnico; e Angelo Orsillo della Segreteria organizzativa.
Nella gara a squadre maschile resta in testa il Giappone con uno score di 415 (138 139 138, -17) davanti alla Corea del Sud, seconda con 418 (138 140 140, -14). L’Italia rimonta una posizione, ora è terza con 419 (138 141 140, -13). In quella femminile prosegue la corsa verso la vittoria del team spagnolo, leader con 413 (134 141 138, -19) davanti al Giappone, 2/o con 443 (150 146 147, +11). L’Italia è 4/a con 445 (150 148 147, +13), a un colpo di distanza dalla Repubblica Ceca, 3/a con 444 (149 147 148, +12).
SECONDO GIRO - Sul percorso del Golf de Saint‑Germain (par 72), in Francia, si sta svolgendo la 35ª edizione dell’European Ladies’ Amateur Championship, ossia il Campionato Europeo della categoria. In testa al termine del secondo round c’è l’inglese Charlotte Heath con 134 (67 67, -10) colpi. Secondo posto per la spagnola Natalia Fiel con 135 (-9). Le azzurre, dopo un primo giro da protagoniste, rimangono nelle posizioni alte della classifica. Alessandra Fanali, grazie ad un giro in 67 (-5) colpi con sei birdie e un bogey, è riuscita a risalire 25 posizioni e ora è 7/a con 138 (71 67, -6). In top ten anche Alessia Nobilio (67 72), leader al termine delle prime 18 buche, Anna Zanusso (69 70) e Carolina Melgrati (68 71), tutte in 8/a posizione con 139 (-5). In top 20 un’altra italiana: Francesca Fiorellini, 18/a con 141 (73 68, -3).
Al torneo prendono parte 144 concorrenti in rappresentanza di 35 nazioni che si affrontano sulla distanza di 72 buche (18 al giorno), formula stroke play. Al termine del terzo round accederanno al quarto le prime 60 classificate e le pari merito al 60° posto. Con le azzurre Roberto Zappa, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Femminile Dilettanti della FIG, e l’accompagnatrice Emanuela Baj.
PRIMO GIRO - Alessia Nobilio leader con 67 (-5) colpi, Carolina Melgrati al terzo posto con 68 (-4) e Anna Zanusso al settimo con 69 (-3) è la sintesi dell’ottima partenza azzurra nella 35ª edizione dell’European Ladies’ Amateur Championship, ossia il Campionato Europeo della categoria che si sta svolgendo al Golf de Saint‑Germain (par 72), a Saint-Germain-en-Laye in Francia.
Alessia Nobilio ha realizzato sette birdie e due bogey e condivide la posizione con l’inglese Charlotte Heath (sette birdie, un doppio bogey), mentre Carolina Melgrati (sei birdie, due bogey) è affiancata dall’irlandese Beth Coulter, dall’inglese Euphemie Rhodes e dalla canadese Brigitte Thibault, ammessa nel field perché si tratta di un evento internazionale. Tra le concorrenti alla pari con Anna Zanusso (cinque birdie, due bogey) l’austriaca Emma Spitz e la spagnola Cayetana Fernandez Garcia-Poggio.
Nel torneo che ha subito uno stop per maltempo ha girato sotto par anche Alessandra Fanali, 32ª con 71 (-1), e ha concluso in par Maria Vittoria Corbi, 40ª con 72. Più indietro Francesca Fiorellini, 58ª con 73 (+1), Valentina Albertazzi, 110ª con 77 (+5), che partecipa a titolo personale come la Corbi, ed Emilie Alba Paltrinieri, 119ª con 78 (+6).
Al torneo prendono parte 144 concorrenti in rappresentanza di 35 nazioni che si affrontano sulla distanza di 72 buche (18 al giorno), formula stroke play. Al termine del terzo round accederanno al quarto le prime 60 classificate e le pari merito al 60° posto. Con le azzurre Roberto Zappa, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Femminile Dilettanti della FIG, e l’accompagnatrice Emanuela Baj.
LA VIGILIA - Al Golf de Saint‑Germain, in Francia, prende il via la 35ª edizione dell’European Ladies’ Amateur Championship, ossia il Campionato Europeo della categoria, in programma dal 20 al 23 luglio. Sei le azzurre in gara: Alessandra Fanali, Francesca Fiorellini, Carolina Melgrati, Alessia Nobilio, Emilie Alba Paltrinieri e Anna Zanusso. Saranno supportate da Roberto Zappa, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Femminile Dilettanti della FIG, e dalla accompagnatrice Emanuela Baj.
A Saint-Germain-en-Laye saliranno sul tee di partenza 144 concorrenti in rappresentanza di 35 nazioni che si affronteranno sulla distanza di 72 buche (18 al giorno), formula stroke play. Al termine del terzo round accederanno al quarto le prime 60 classificate e le pari merito al 60° posto.
Numerose le candidate al titolo in un contesto che comprende praticamente l’élite continentale e in cui le azzurre sono tutte in grado di competere ad alto livello. Da seguire la tedesca Paula Schulz-Hanssen, vincitrice nel 2020, le austriache Emma Spitz e Isabella Holpfer, le spagnole Cayetana e Blanca Fernandez-Garcia Poggio, la svedese Meja Ortengren, la francese Lilas Pinthier e l’inglese Euphemie Rhodes.
Molto agguerrito il team danese che punta in particolare sulle sorelle Cecilie Leth-Nissen e Amalie Leth-Nissen e su Natacha Høst Husted, rispettivamente a giugno prima e seconde a pari merito nello Smorum Ladies Open, evento del LET Access.
Non difenderà il titolo conquistato lo scorso anno al Royal Park I Roveri, la svedese Ingrid Lindblad e sarà assente anche Benedetta Moresco, entrambe impegnate in Francia nell’Amundi Evian Championship (21-24 luglio), il quarto major stagionale femminile. Al via, a titolo personale, Maria Vittoria Corbi e Valentina Albertazzi.
L’evento è nato nel 1986 e fu la tedesca Martina Koch a inaugurare l’albo d’oro, che poi concesse il bis (1990). Le azzurre lo hanno vinto quattro volte in uno straordinario quadriennio in cui si imposero di seguito Silvia Cavalleri (1996-1997), Giulia Sergas (1998) e Sophie Sandolo (1999). Hanno fatto doppietta anche la spagnola Carlota Ciganda (2004-2008) e la svedese Caroline Hedwall (2007-2009) e si sono fregiate del titolo, tra le altre, la tedesca Sophia Popov, vincitrice di un major (AIG Women’s Open, 2020), la belga Florence Descampe, a segno in un Ladies Italian Open (1990), la francese Celine Boutier, l’inglese Bronte Law e la svedese Maria Hjorth.
Gregorio De Leo ha vinto con un totale di 196 (64 68 64, -20) colpi il Roma Alps Open, quinto evento dell’Italian Pro Tour 2022, il circuito di gare nazionali e internazionali della FIG, che ha il supporto dell’official advisor Infront e che si è svolto sul percorso del Golf Club Parco de’ Medici (par 72). Grazie al successo in questo torneo, inserito anche nel calendario dell’Alps Tour, il 22enne di Biella ha ottenuto il terzo titolo stagionale sul circuito, conquistando così la "carta" per giocare il prossimo anno sul Challenge Tour.
Secondo dopo le prime 18 buche e terzo al termine del secondo round, grazie ad un ultimo giro in 64 (-8) colpi con sette birdie, un eagle e un bogey, De Leo si è andato a prendere il primo posto, che gli ha permesso di incassare un assegno di 5.800 euro su un montepremi complessivo di 40.000. Un'altra grande prova per l'azzurro, promessa del golf tricolore passato professionista lo scorso settembre in occasione del DS Automobiles 78° Open d’Italia, che ha dimostrato ancora una volta il suo talento, ribadendo la leadership nell'ordine di merito dell'Alps Tour. Il Roma Alps Open va ad aggiungersi così agli altri due tornei vinti da De Leo: il Memorial Giorgio Bordoni presented by Aon e l'Alps de Las Castillas.
Secondo posto per Stefano Mazzoli (67 69 63), condiviso insieme all'irlandese Gary Hurley (70 63 66) con 199 (-17). Un piazzamento fondamentale per il classe classe 1996, tornato nelle prime cinque posizioni (4/o) della 'money list' del circuito e in piena corsa per compiere anche lui il salto di categoria a due eventi dal termine della stagione (Castelconturbia Alps Open e Alps Tour Grand Final). In top ten altri tre italiani: l'amateur Julien Paltrinieri (64 66 72), leader al termine del secondo giro, 6/o insieme a Gianmaria Rean Trinchero (70 66 66) con 202 (-14), e Andrea Saracino, che ha chiuso in 9/a posizione con 203 (68 67 68, -13).
Le dichiarazioni - "Sono molto felice, riuscire a vincere tre gare nel 2022 sullo stesso circuito è incredibile ed averlo fatto nel primo anno da professionista mi rende orgoglioso. Il Challenge Tour è assicurato, ora valuterò che fare: sicuramente giocherò già qualche gara per fare esperienza, poi se andranno bene proveremo a fine anno a giocarci anche il posto per andare sul DP World Tour. Sarà un nuovo inizio e sarà tutto da vedere. Questa vittoria la dedico in primis al mio coach, perché stiamo facendo un percorso fantastico e senza di lui non sarei mai arrivato qui". Queste le parole di Gregorio De Leo al termine del Roma Alps Open.
I Partner – L’Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Fideuram (Official Bank); Kappa (Technical Supplier), Rinascente, Poste Assicura ed Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner). Sport Senza Frontiere Onlus (Social Partner). Official advisor: Infront.
Il prossimo appuntamento - L'Italian Pro Tour tornerà con il Castelconturbia Alps Open, penultima tappa dell’Alps Tour in programma dal 28 al 30 settembre con Pro-Am il 27 settembre sul percorso del Castelconturbia Golf Club di Agrate Conturbia (Novara)
Sul percorso del Penati Golf Resort, a Šajdíkove Humence in Slovacchia, si è svolta la 33ª edizione del St. Andrews Trophy, la tradizionale sfida biennale tra squadre di nove dilettanti che vede affrontarsi il team dell’Europa Continentale e quello della Gran Bretagna & Irlanda. L’evento si è concluso con il punteggio di 14,5-10,5 per il team Gran Bretagna & Irlanda, guidato dallo scozzese Stuart Wilson, che ha schierato gli irlandesi Matthew McClean, Robert Moran e Mark Power, lo scozzese Calum Scott e gli inglesi Archie Davies, John Gough, Arron Edwards-Hill, Sam Bairstow e Barclay Brown. Al team dell’Europa Continentale non è bastato l’apporto di Pietro Bovari, che è risultato uno dei migliori della sua squadra.
Nella giornata di giovedì, l’azzurro ha pareggiato il match foursome insieme al portoghese Daniel Da Costa Rodrigues contro Arron Edwards-Hill e Calum Scott, così come il singolo in cui ha affrontato Archie Davies. Il venerdì, sempre in compagnia del lusitano, ha perso per 1 Hole contro Sam Bairstow e Matthew McClean il match foursome, ma si è riscattato nel singolo battendo per 3&2 Matthew McClean.
Per il team Gran Bretagna & Irlanda si tratta della 27/a vittoria in questo evento.
LA VIGILIA - Pietro Bovari è nel team dell’Europa Continentale che affronta quello della Gran Bretagna & Irlanda nella 33ª edizione St. Andrews Trophy, la tradizionale sfida biennale tra squadre di nove dilettanti in programma dal 21 al 22 luglio sul percorso del Penati Golf Resort, a Šajdíkove Humence in Slovacchia.
Insieme all’azzurro saranno nella formazione diretta dallo svizzero Yves Hofstetter, i tedeschi Laurenz Schiergen e Anton Albers, il francese Martin Couvra, il portoghese Daniel Da Costa Rodrigues, lo spagnolo Luis Masaveu, l’austriaco Maximilian Steinlechner, lo svedese Adam Wallin e l’olandese Kiet Van der Weele.
La Gran Bretagna & Irlanda, affidata allo scozzese Stuart Wilson, schiererà gli irlandesi Matthew McClean, Robert Moran e Mark Power, lo scozzese Calum Scott e gli inglesi Archie Davies, John Gough, Arron Edwards-Hill, Sam Bairstow e Barclay Brown, gli ultimi due battuti da Filippo Celli al The Open, il quarto major stagionale maschile, dove ha conquistato la Silver Medal, l’ambito premio per il miglior dilettante.
Nelle due giornate di torneo al mattino si disputeranno quattro incontri foursome e nel pomeriggio otto singoli nella prima e nove nella seconda per in totale di 25 punti. Il bilancio è nettamente favorevole ai britannici che hanno conquistato 26 volte il trofeo (una con un pareggio nel 2016 da detentori) contro le sei dei continentali, che però si sono imposti in tre occasioni nelle ultime cinque sfide.
L’Europa Continentale detiene il titolo per il successo (15,5-9,5) firmato al Linna Golf in Finlandia nel 2018, al quale hanno contribuito in modo significativo
Lorenzo Scalise e Stefano Mazzoli, e avrà il vantaggio di poter mantenere il Trofeo in caso di parità. Nel 2020 l’evento non si è disputato per la pandemia.
L’inglese Dylan Shaw-Radford ha conquistato l’English Boys U18 Open Amateur Stroke Play Championship, evento più noto come “The Carris Trophy”, con un totale di 273 (70 65 71 67, -15) colpi davanti allo scozzese Niall Shiels Donegan, secondo con 276 (-12). Sul percorso del Silloth on Solway Golf Club (par 72), ottima prestazione di Filippo Ponzano (69 70 72 66) e di Marco Florioli (73 72 63 69) che hanno chiuso entrambi con 277 (-11), ma in virtù del miglior punteggio nell’ultimo giro Ponzano ha chiuso in terza posizione e Florioli in quarta. Tutti e due hanno ricevuto un premio individuale al termine del torneo. Inoltre, Marco Florioli ha battuto il course record nel terzo round grazie ad un giro in 63 (-9) colpi con un eagle, nove birdie, e un doppio bogey.
Tra gli altri azzurri in gara: Luca Memeo si è piazzato 37° con 294 (72 77 71 74, +6), Eugenio Bernardi 44° con 296 (75 74 72 75, +8) e Pietro Guido Fenoglio 50° con 298 (70 79 77 72, +10). Non hanno superato il taglio, Neri Checcucci, Tommaso Rossin, Michele Ferrero e Pietro Boeris. La squadra italiana è stata accompagnata dal Vice Commissario Tecnico della Squadra Nazionale Maschile Dilettanti Giovanni Gaudioso e dall’Allenatore Federale Giorgio Grillo.
Grazie a questo exploit, in un torneo nato nel 1935 e giunto alla 82ª edizione, Dylan Shaw-Radford ha iscritto il proprio nome nell’albo d’oro al fianco di grandi campioni come Justin Rose, Sandy Lyle, Peter Baker, David Gilford e Ken Brown.
LA VIGILIA - Otto giocatori azzurri saranno impegnati nell’English Boys U18 Open Amateur Stroke Play Championship, evento più noto come “The Carris Trophy”, in programma dal 19 al 22 luglio nella cittadina portuale di Silloth in Inghilterra. Sul percorso del Silloth on Solway Golf Club, difenderanno i colori italiani: Eugenio Bernardi, Pietro Boeris, Pietro Guido Fenoglio, Michele Ferrero, Marco Florioli, Luca Memeo, Filippo Ponzano e Tommaso Rossin. Con loro il Vice Commissario Tecnico della Squadra Nazionale Maschile Dilettanti Giovanni Gaudioso e l’Allenatore Federale Giorgio Grillo.
In campo 144 Boys in rappresentanza di undici nazioni – Inghilterra, Australia, Belgio, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Italia, Malesia, Olanda, Scozia e Svizzera – che competeranno sulla distanza di 72 buche stroke play. Dopo 36 accederanno ai due round finali i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto.
Il torneo, nato nel 1935 e giunto alla 82ª edizione, è stato vinto da un solo giocatore italiano, Andrea Romano, che ha compiuto l’impresa nel 2017, iscrivendo il proprio nome in un albo d’oro che comprende, tra gli altri, quelli di Justin Rose, Sandy Lyle, Peter Baker, David Gilford e Ken Brown.
Ancora una grande prova degli azzurri al Roma Alps Open, il quinto evento dell’Italian Pro Tour 2022, il circuito di gare nazionali e internazionali della FIG, che ha il supporto dell’official advisor Infront. L'evento, inserito anche nel calendario dell'Alps Tour, vede al comando a un giro dal termine l'amateur Julien Paltrinieri con 130 (64 66, -14) colpi davanti allo spagnolo Alex Esmatges (leader dopo il primo round), secondo con 131 (63 68, -13). In terza posizione con 132 (64 68, -12) c'è il numero uno dell'ordine di merito dell'Alps Tour Gregorio De Leo, alla ricerca di un piazzamento nei piani alti della classifica per mantenere la leadership nella 'money list' e avvicinare l’obiettivo di giocare sul Challenge Tour nella prossima stagione (il pass lo staccheranno i primi cinque classificati). L'ultimo round, in programma sabato 23 luglio sul percorso del Golf Club Parco de’ Medici (par 72), sarà tutto da vivere.
Oltre a Paltrinieri e De Leo, in top ten ci sono altri sei azzurri: Federico Livio (68 67), Andrea Saracino (68 67) e Cristiano Terragni (66 69) sono 6/i con 135 (-9), mentre Riccardo Bregoli (68 68), Gianmaria Rean Trinchero (70 66) e Stefano Mazzoli (67 69), condividono la 10/a posizione con 136 (-8). Con quest'ultimo che è in piena corsa per rientrare nelle prime cinque posizioni dell'ordine di merito dell'Alps Tour.
Le dichiarazioni – “Ho giocato bene. Ho fatto un po’ più fatica con i ferri sulle prime nove buche, ma il gioco corto c’era e soprattutto ho puttato bene. Se dovessi vincere? Andrei con i miei amici al ristorante a mangiare del buon sushi!”. Queste le parole dell'amateur Julien Paltrinieri al termine del secondo round.
Formula di gara e montepremi – Il Roma Alps Open si disputa sulla distanza di 54 buche, con taglio dopo 36 che ha lasciato in gara i primi 55 classificati. In palio un montepremi complessivo di 40.000 euro, con prima moneta di 5.800.
Il percorso – Realizzato nel 1990, il Golf Club Parco De’ Medici – disegnato dall’architetto Davide Mezzecane e tracciato dall’americano Peter Fazio – ha già ospitato manifestazioni internazionali di prestigio come, tra le altre, l’Open d’Italia femminile (con tre edizioni consecutive tra il 2005 e il 2007), il Campionato Mondiale per Golfisti non vedenti nel 2018, la Qualifying School dell’Alps Tour nel 2020 e il Roma Alps Letas Open nel 2021. Presenta un’area di 27 buche divise in tre percorsi: il Bianco, il Blu ed il Rosso protette da bunker tecnici e difficoltosi ostacoli d’acqua che richiedono concentrazione rendendo ancora più stimolante il gioco.
I Partner – L’Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Fideuram (Official Bank); Kappa (Technical Supplier), Rinascente, Poste Assicura ed Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner). Sport Senza Frontiere Onlus (Social Partner). Official advisor: Infront.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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