Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

 

Amalie Leth-Nissen e Caleb Surratt hanno vinto l’undicesima edizione del Junior Invitational. Il torneo giovanile, per Golfweek il più importante al mondo, si è disputato sul percorso del Sage Valley Golf Club, a Graniteville (South Carolina), negli Stati Uniti d’America. Tre gli azzurri che hanno partecipato all’evento: Francesca Fiorellini, che nella gara femminile ha chiuso al 13/o posto con 220 (70 77 73, +4) colpi, Riccardo Fantinelli e Marco Florioli, rispettivamente 22/o con 221 (75 69 77, +5) e 34/o con 228 (71 81 76, +12) in quella maschile.

Fondato nel 2011, per la prima volta nella storia il Junior Invitational ha visto partecipare anche le ragazze e ad avere la meglio è stata Amalie Leth-Nissen. La danese ha vinto alla prima buca di playoff davanti alla statunitense Bailey Shoemaker dopo aver pareggiato in extremis lo score di 211 (-5). Tra i maschi, invece, successo per Caleb Surratt. Il talento di Indian Trail (North Carolina) ha resistito alla rimonta di Luke Potter e, dopo che entrambi hanno chiuso con 202 (-14), si è aggiudicato il titolo grazie ad un par alla prima buca di spareggio. L’americano succede così nell’albo d’oro a Jackson Van Paris, vincitore nel 2020.

 

LA VIGILIA - Sul percorso del Sage Valley Golf Club, a Graniteville (South Carolina), negli Stati Uniti d’America, dal 17 al 19 marzo andrà in scena il Junior Invitational Sage Valley. Per Golfweek è il torneo giovanile più importante al mondo e quest’anno vedrà tra i protagonisti tre italiani: Francesca Fiorellini, Riccardo Fantinelli e Marco Florioli. Una grande soddisfazione per la Federazione Italiana Golf che, da sempre, punta sui suoi talenti per un futuro “green”, oltre che per i tre prospetti del golf azzurro che avranno l’opportunità per mettere in mostra le proprie qualità.

Fondato nel 2011, al Junior Invitational hanno partecipato campioni quali Viktor Hovland, Justin Thomas, Collin Morikawa, Joaquin Niemann (vincitore nel 2017), Scottie Scheffler (campione nel 2014 e oggi numero 5 nel world ranking) e Matthew Fitzpatrick. La novità per l’edizione del 2022 è l’inserimento della gara femminile, inizialmente prevista per il 2021 (anno in cui non si è disputato l’evento causa Covid). Entrambe le competizioni si giocheranno sulla distanza di 54 buche. Nel 2020 ad imporsi fu lo statunitense Jackson Van Paris.

Saranno 24 le atlete che parteciperanno alla gara in rosa e tra queste ci saranno alcune tra le migliori al mondo: Alexa Pano, Bailey Shoemaker, Kaitlyn Schroeder, Jacqueline Putrino e Anna Davis. Per la romana Francesca Fiorellini, già vincitrice quest’anno del Portuguese International Ladies Amateur, sarà un’occasione importante per mostrare il suo grande talento.

Nel torneo maschile, invece, saranno 36 i partecipanti. Tra questi, oltre ai due azzurri Florioli e Fantinelli, ci saranno due figli d’arte: Luke Poulter, figlio di Ian Poulter, e Daniel Choi, figlio di K.J. Choi. Con loro, ci saranno anche talenti quali Ben James, Caleb Surratt, Luke Clanton e Jonathan Griz.

 

 

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LET: trionfa Georgia Hall, 52ª Carta

Georgia Hall ha vinto l’Aramco Saudi Ladies International Presented By Public Investment Fund, secondo appuntamento stagionale del Ladies European Tour. In Arabia Saudita, sul percorso del Royal Greens Golf & Country Club di King Abdullah Economic City (par 72), la britannica si è imposta con il punteggio di 277 (69 69 68 71, -11) colpi davanti alla ceca Kristyna Napoleaova e alla svedese Johanna Gustavsson, seconde con 282 (-6). Virginia Elena Carta, unica azzurra in gara, ha chiuso in 52/a posizione. La 25enne nata a Milano, che nel 2021 s’è guadagnata la “carta” per giocare sia sul Ladies European Tour che sul Symetra Tour (il secondo circuito americano femminile), ha totalizzato uno score di 299 (75 76 75 73, +11).

Per Georgia Hall si tratta del secondo successo in carriera sul LET (cifra comprensiva di un major: il Ricoh Women’s British Open, vinto nell’agosto del 2018). Nel palmarès della classe 1996, anche un altro titolo sul LPGA Tour: il Cambia Portland Classic. Proprio al Saudi Ladies International, nel 2020 (primo anno in cui si svolse questo evento), la Hall si piazzò seconda alle spalle della danese Emily Kristine Pedersen dopo aver perso alla prima buca di playoff.

Grazie a questa vittoria, la nativa di Bournemouth succede nell’albo d’oro alla neozelandese Lydia Ko, vincitrice nel 2021, e incassa un assegno di 135.547,05 dollari su un montepremi complessivo di 1.000.000 di dollari.

 

TERZO GIRO - Georgia Hall è rimasta da sola al comando con 206 (69 69 68. -10) colpi. allungando decisamente il passo, nel Saudi Ladies International (Ladies European Tour) sul tracciato del Royal Greens Golf & Country Club (par 72) di King Abdullah Economic City in Arabia Saudita, dove è rimasta nelle retrovie Virginia Elena Carta, unica italiana in gara, 59ª  con 226 (75 76 75, +10) e autrice di un 75 (+3, tre birdie, quattro bogey, un doppio bogey).

Georgia Hall ha girato in 68 (-4, cinque birdie, un bogey) e ha preso cinque colpi di vantaggio sulla svedese Anna Nordqvist (211. -5) e sei sull’altra svedese Johanna Gustavvson e sulla ceca Kristyna Napoleaova (212, -4), quest’ultima leader dopo due round con la Hall.

Distacco difficile da recuperare per l’australiana Stephanie Kyriacou e per l’olandese Anne Van Dam, quinte con 213 (-3), e al limite dell’improbabile per la tedesca Chiara Noja, per la sudafricana Nicole Garcia, per la spagnola Carlota Ciganda e per l’inglese Cloe Frankish, settime con 214 (-2). Il montepremi è di un milione di dollari.

 

SECONDO GIRO - Virginia Elena Carta è scesa dal 37° al 55° posto con 151 (75 76, +7) colpi, e ha superato il taglio con l’ultimo punteggio utile nell’Aramco Saudi Ladies International, il torneo del Ladies European Tour che si sta svolgendo al Royal Greens Golf & Country Club (par 72) di King Abdullah Economic City in Arabia Saudita.

E’ rimasta al comando con 138 (69 69, -6) l’inglese Georgia Hall, ma è cambiata la sua compagna di viaggio che ora è la ceca Kristyna Napoleaova (138 - 71 66), mentre ha ceduto la tedesca Sophie Witt che l’affiancava dopo un round e ora nona con 144 (par) dopo un 75 (+5).

In terza posizione con 140 (-4) l’olandese Anne Van Dam, in quarta con 141 (-3) l’australiana Stephanie Kyriacou, in quinta con 142 (-2) la svedese Anna Nordqvist e in sesta con 143 (-1) la sudafricana Lee-Anne Pace, l’inglese Cloe Frankish e la gallese Chloe Williams.

Georgia Hall ha girato in 69 (-3) colpi con quattro birdie e un bogey, Kristyna Napoleaova l’ha raggiunta con un 66 (-6) fatto di un eagle e quattro birdie e Virginia Elena Carta ha segnano un 76 (+4) con due birdie, quattro bogey e un doppio bpgey. Il montepremi è di un milione di dollari.

 

PRIMO GIRO - Virginia Elena Carta, unica italiana in gara, ha iniziato al 37° posto con 75 (+3) colpi l’Aramco Saudi Ladies International, il torneo del Ladies European Tour che si sta giocando al Royal Greens Golf & Country Club (par 72) di King Abdullah Economic City in Arabia Saudita. Su un tracciato sicuramente impegnativo, dove solo dieci concorrenti sono scese sotto par, sono al vertice con 69 (-3) colpi la tedesca Sophie Witt e l’inglese Georgia Hall che precedono di misura la svedese Anna Nordqvist e le statunitensi Angel Yin e Lindsey Weaver-Wright.

In sesta posizione con 71 (-1) la francese Charlotte Liautier, la svedese Johanna Gustavvson, l’olandese Anna Van Dam, la tedesca Chiara Noja e la gallese Chloe Williams.

Sophie Witt ha segnato sei birdie e tre bogey, Georgia Hall sette birdie, due bogey e un doppio bogey e Virginia Elena Carta tre birdie, quattro bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di un milione di dollari.

 

LA VIGILIA - Secondo appuntamento stagionale per il Ladies European Tour che, un mese dopo l’ultima volta (Kenya Open), tornerà protagonista, dal 17 al 20 marzo, con l’Aramco Saudi Ladies International Presented By Public Investment Fund che si giocherà al Royal Greens Golf & Country Club di King Abdullah Economic City.

In un evento che vanterà un montepremi di 1.000.000 di dollari, c’è attesa per Virginia Elena Carta, unica proette italiana in gara. La 25enne nata a Milano, nel 2021 s’è guadagnata la “carta” per giocare sia sul Ladies European Tour che sul Symetra Tour (il secondo circuito americano femminile). Nella sua prima gara del 2022, s’è classificata 26/a al Kenya Open. Il torneo, arrivato alla terza edizione (il debutto c’è stato nel 2020 quando per la prima volta un evento del LET s’è disputato in Arabia Saudita), non vedrà in campo la neozelandese Lydia Ko che, nel 2021, riuscì a superare nettamente (con cinque colpi di distacco) la thailandese Atthaya Thitikul. L’unica past winner sul green sarà quindi la danese Emily Kristine Pedersen (suo l’evento nel 2020), che in carriera ha già collezionato cinque successi sul Ladies European Tour.

Dalla spagnola Carlota Ciganda alla svedese Anna Nordqvist passando per le inglesi Alice Hewson e Georgia Hall. Senza dimenticare la belga Manon De Roey, la sudafricana Lee-Anne Pace, la norvegese Marianne Skarpnord, l’australiana Stephanie Kyriacou, la slovena Pia Babnik e le francesi Lucie Malchirand (regina nel 2021 del Ladies Italian Open), Manon Gidali e Charlotte Liautier. Queste alcune delle protagoniste più attese della competizione. Spazio inoltre a una campionessa senza tempo come Laura Davies.

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DP Tour: titolo a Norris, Bertasio 25°

Shaun Norris ha vinto lo Steyn City Championship, torneo del DP World Tour organizzato in combinata con il Sunshine Tour che si è disputato in Sudafrica sul percorso del The Club at Steyn City (a pochi chilometri da Johannesburg), campo progettato da Jack Nicklaus. Il 39enne, nato e cresciuto proprio a Johannesburg, si è imposto con uno score di 263 (64 62 67 70, -25) davanti al connazionale Dean Burmester, secondo con 266 (-22).

Quattro gli italiani che hanno preso il via all'evento. Il migliore è stato Nino Bertasio, che ha chiuso in 25ª posizione con 275 (64 69 71 71, -13). Dopo aver terminato il primo round al secondo posto, il bresciano era settimo a metà gara e quattordicesimo al termine del "moving day". Nell'ultimo giro ha perso altro terreno realizzando tre birdie e due bogey. Andrea Pavan si è piazzato 40° con 278 (71 67 70 70, -10), Edoardo Molinari 71° con 284 (69 69 72 74, -4). Non ha superato il taglio Francesco Laporta, 75/o con 140 (68 72, -4).

Shaun Norris e Dean Burmester hanno dato vita a un autentico duello nell'ultimo round. La sfida si è decisa sul green della buca 17, quando Norris ha firmato un birdie e il suo avversario ha fatto registrare un doppio bogey. Per il sudafricano classe 1982 si tratta del primo successo in carriera sul DP World Tour e del terzo sul Sunshine Tour (circuito sul quale non vinceva dal 2011). In tutto, sono dieci i titoli nel suo palmarès considerando anche quelli ottenuti sull'Asian Tour e sul Japan Tour. Con questa vittoria, Norris incassa un assegno di 230.068 euro su un montepremi di 1.500.000 dollari (circa 1.357.100 euro)  e il trionfo è dedicato al fratello-caddie (Kyle) e alla figlia nata poche settimane fa.

 

TERZO GIRO - A Johannesburg, città nella quale è nato e cresciuto, Shaun Norris è vicino alla prima vittoria in carriera sul DP World Tour di golf. In Sudafrica, dove non si impone da 11 anni, con un totale di 193 (64 62 67, -23) colpi, Norris è rimasto al comando della classifica dello Steyn City Championship. Dopo il 'moving day' ha incrementato il proprio vantaggio che è ora di quattro colpi su Dean Burmester, da terzo a secondo con 197 (-19).

Sul percorso del The Club at Steyn City (par 72), è invece terzo con 198 (-18) il tedesco Matti Schmid.

Ha perso altro terreno, invece, Nino Bertasio. Il migliore fra gli azzurri, è scivolato dalla settima alla 14/a posizione con 204 (64 69 71, -12). Il bresciano ha realizzato quattro birdie, pagando a caro prezzo un bogey e un doppio bogey. E precede in graduatoria il romano Andrea Pavan, 43/o con 208 (71 67 70, -8). Mentre è 57/o con 210 (69 69 72, -6) il torinese Edoardo Molinari.

Norris - che nel palmarès vanta nove successi complessivi da professionista, tra Japan Tour, Asian Tour e Sunshine Tour - a Johannesburg insegue l'impresa da dedicare al fratello-caddie, Kyle, e alla sua bambina nata solo poche settimane addietro.

 

SECONDO GIRO - In Sudafrica, con un parziale di 69 (-3) su un totale di 133 (64 69, -11) colpi, Nino Bertasio è scivolato dalla seconda alla settima posizione dello Steyn City Championship di golf. A Johannesburg, nel torneo organizzato in combinata dal DP World Tour e dal Sunshine Tour, a metà gara è passato a condurre il sudafricano Shaun Norris, nuovo leader con 126 (64 62, -18). Sul percorso del The Club at Steyn City (par 72), Bertasio ha fatto registrare cinque birdie con due bogey ed è ora distante sette colpi dalla vetta. Il bresciano, il migliore tra gli azzurri, precede in graduatoria il torinese Edoardo Molinari (69 69) e il romano Andrea Pavan (71 67), entrambi 41/i con 138 (-6). Mentre è uscito al taglio il pugliese Francesco Laporta, 75/o con 140 (68 72, -4).

Prova super per Norris che insegue il successo in casa. Il 39enne di Johannesburg, numero 85 al mondo (e vincitore in carriera di sei gare sul Japan Tour, due sull'Asian Tour e due sul Sunshine Tour), ha giocato i primi due round senza commettere alcun errore. E dopo gli otto birdie realizzati nel giro d'apertura (chiuso al secondo posto), ne ha realizzati altrettanti nel secondo firmando però anche un eagle (miglior parziale di giornata, -10).

Sudafricani grandi protagonisti. Oltre a Norris (che con un 62, -10, ha firmato il miglior parziale di giornata), sono ai piani alti della classifica pure i suoi connazionali James Hart Du Preez (in testa al termine delle prime 18 buche), secondo con 129 (-15), e Dean Burmester, terzo con 131 (-13). In quarta posizione con 132 (-12), insieme ad Oliver Bekker, ci sono pure il danese Joachim Brandt Hansen e lo svedese Sebastian Soderberg.

 

PRIMO GIRO - In Sudafrica, grande inizio per Nino Bertasio che ha chiuso il primo giro dello Steyn City Championship di golf al secondo posto, con uno score di 64 (-8), ed è distante un solo colpo dalla vetta occupata da James Hart Du Preez, in testa con 63 (-9).

A Johannesburg, nel torneo organizzato in combinata dal DP World Tour e dal Sunshine Tour, Bertasio ha fatto registrare una prova bogey free, con otto birdie (quattro nelle prime nove buche e altrettanti nelle seconde). "Sono davvero contento, non venivo da un periodo di gioco brillante e invece l'allenamento finalmente sta dando i suoi frutti", le dichiarazioni di Bertasio. Il bresciano, sul percorso del The Club at Steyn City (par 72), condivide la seconda posizione con i sudafricani Jaco Ahlers e Shaun Norris.

Tra gli azzurri, avvio convincente anche per Francesco Laporta, 30/o con 68 (-4) e autore di sei birdie, con due bogey. Il pugliese precede in classifica il torinese Edoardo Molinari, 55/o con 69 (-3) davanti al romano Andrea Pavan, 95/o con 71 (-1).

A prendersi la ribalta, nelle 18 buche di apertura, oltre a Bertasio è stato il 26enne Du Preez. Il golfista di Pretoria, alto 210 centimetri per 117 chilogrammi, negli ultimi mesi s'è fatto conoscere per la sua potenza dal tee con palline che hanno raggiunto anche le 400 yards (365,7 metri). Neanche il californiano Bryson DeChambeau, fino ad ora, è riuscito a spingersi fino a questo punto. E ora Du Preez, numero 1.415 nel world ranking, vuole dimostrare il suo talento oltre la potenza.

Partito dalla 10, a Johannesburg ha siglato due eagle, con sette birdie e due bogey (arrivati però alla 8 e alla 9, le sue due ultime buche di giornata), che hanno macchiato una prova super.

 

LA VIGILIA - Per la seconda settimana consecutiva il DP World Tour resta in Sudafrica. Dal 17 al 20 marzo al The Club at Steyn City - campo progettato da Jack Nicklaus – andrà in scena lo Steyn City Championship, evento organizzato in combinata con il Sunshine Tour che garantirà un montepremi di 1.500.000 dollari. Quattro gli azzurri in gara: Francesco Laporta (18/o e miglior italiano la scorsa settimana al MyGolfLife Open), Edoardo Molinari, Nino Bertasio e Andrea Pavan.

Dopo essere tornato al successo (a distanza di 27 mesi dall’ultima volta) sul circuito, affermandosi nel MyGolfLife Open, lo spagnolo Pablo Larrazabal insegue un altro risultato di prestigio insieme ai connazionali Nacho Elvira e Jorge Campillo. Tra i sudafricani, puntano in alto Dean Burmester, Justin Harding, Daniel Van Tonder, Juan Carlo Ritchie, Jaco Prinsloo, George Coetzee e Hennie Du Plessis che, la scorsa settimana, è stato in testa al MyGolfLife Open nei primi tre round. Chance anche per il cinese Ashun Wu, lo scozzese Craig Howie e il tedesco Hurly Long.

La competizione in diretta su GOLFTV – Lo Steyn City Championship verrà trasmesso in diretta su GOLFTV. Nelle prime due giornate, giovedì 17 e venerdì 18, dalle ore 11,30 alle 16,30. Mentre il terzo e quarto round saranno trasmessi dalle ore 11,30 alle 16. Commento di Isabella Calogero, Maurizio Trezzi e di Federico Colombo

 

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PGA Tour: super Burns e flop di Molinari

In Florida, e per il secondo anno consecutivo, Sam Burns (64 67 67 69) ha vinto il Valspar Championship. All’Innisbrook Resort (Copperhead Course, par 71) di Palm Harbor, l’americano ha superato con un birdie, alla seconda buca supplementare, il connazionale Davis Riley (65 68 62 72), secondo dopo aver chiuso in testa il terzo round. Entrambi hanno terminato le 72 buche regolamentari con un totale di 267 (-17) colpi ma, a far la differenza, al play-off, è stata una magia – putt imbucato da 10 metri – del 25enne di Shreveport (Louisiana), che ha festeggiato il terzo successo in carriera sul PGA Tour ed è ora al decimo posto del ranking mondiale e al secondo nella FedEx Cup. Negli Usa, è finita dopo 36 buche la gara di Francesco Molinari. Il torinese, 141° con 152 (76 76, +10), per la prima volta nel 2022 è uscito al taglio.

Terzo al termine del “moving day”, Burns nel round finale con un parziale di 69 (-2), con tre birdie e un bogey (alla 17), è riuscito a portare la contesa al play-off complice anche un parziale sopra il par, chiuso in 72 (+1), di Riley. Che ha pagato a caro prezzo un triplo bogey alla buca 5 (par 5), chiusa in otto colpi. Con questa affermazione, Burns ha emulato Paul Casey che, nel 2018 come nel 2019 (nel 2020 la competizione non s’è giocata causa Covid), è riuscito a far suo l’appuntamento. Burns è inoltre il quarto giocatore a imporsi, per la seconda volta, al Valspar Championship. Prima di lui, oltre a Casey, c’erano riusciti il sudcoreano Kyung-Ju (K.J.) Choi (2002 e 2006) e il sudafricano Retief Goosen (2003 e 2009). L’exploit ha fruttato a Burns anche 1.404.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 7.800.000.

In Florida, il leaderboard nelle primissime posizioni ha parlato americano. Si sono classificati infatti terzi con 268 (-16), Justin Thomas (settimo nel world ranking) e Matthew NeSmith (in testa a metà gara). Quinta piazza con 270 (-14) per l’inglese Matthew Fitzpatrick e per un altro statunitense, Brian Harman. Settimo posto con 272 (-12) per cinque giocatori, tra questi due past winner: Adam Hadwin (campione nel 2017) e Kevin Streelman (a segno nel 2013). Niente da fare per il norvegese Viktor Hovland, 33° con 278 (-6), e il californiano Collin Morikawa, 68° con 285 (+1). Rispettivamente terzo e secondo nell'ordine di merito mondiale, hanno sprecato entrambi l'opportunità di spodestare dal trono lo spagnolo Jon Rahm (assente per l’occasione) che resta così il numero 1.

 

TERZO GIRO - In Florida, dopo il "moving day" è Davis Riley il nuovo leader del Valspar Championship. L'americano, con un parziale di 62 (-9) su un totale di 195 (65 68 62, -18) colpi, è risalito di cinque posizioni prendendosi la leadership. E a Palm Harbor, alla 25esima apparizione sul circuito, insegue il primo successo in carriera sul PGA Tour.

Professionista dal 2019, il 25enne di Hattiesburg (Mississippi) all'Innisbrook Resort (Copperhead Course, par 71), quando mancano 18 buche dal termine del torneo vanta due colpi di vantaggio sul connazionale Matthew NeSmith (in testa a metà gara), secondo con 197 (-16). Tra i big, occupa invece la 3/a posizione (198, -15) Justin Thomas (numero 8 mondiale). Stesso score per un altro statunitense, Sam Burns, che punta ad emulare quanto fatto dall'inglese Paul Casey, che conquistò il torneo nel 2018 come nel 2019 (nel 2020 l'evento non s'è giocato per Covid). Quinta piazza con 200 (-13) per il canadese Adam Hadwin, che ha fatto suo il Valspar Championship nel 2017. Sesta con 202 (-10), tra gli altri, per Xander Schauffele (medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo).

Nessuna chance di successo per Viktor Hovland. Il norvegese, numero tre del world ranking, è 34/o con 207 (-6). Prova da dimenticare per Collin Morikawa. Secondo al mondo, il californiano in Florida è attualmente 68/o con 212 (-1).

Grazie a un giro bogey free, con nove birdie, Riley ora può sognare l'impresa. Il suo score, 195 (-18), rappresenta il nuovo record di punteggio, dopo 54 buche, del Valspar Championship. E ora il "rookie" del PGA Tour vuole completare l'opera. Nonostante una concorrenza agguerrita, Thomas su tutti. E’ uscito al taglio dopo una prova assolutamente negativa, Francesco Molinari, 141/o con 152 (76 76, +10) colpi. Il montepremi è di 7.800.000 dollari con prima moneta di 1.404.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Prima uscita al taglio del 2022 per Francesco Molinari che in Florida esce di scena, dopo 36 buche, dal Valspar Championship di golf. All'Innisbrook Resort (Copperhead Course, par 71) di Palm Harbor, prova deludente per il torinese che ha chiuso il torneo al 141/o posto con uno score di 152 (76 76, +10). Ancora un parziale in 76 (+5) per il piemontese, che ha realizzato un solo birdie, con tre bogey bogey e un triplo bogey (alla buca 8, par 3).

Negli Usa, a guidare il leaderboard grazie a un parziale di 61 (-10), su un totale di 128 (67 61, -14), è l'americano Matthew NeSmith, risalito di undici posizioni e protagonista di un round sottolineato da otto birdie, con un eagle. Alla ricerca del suo primo titolo (alla 72esima apparizione) in carriera sul PGA Tour, il 28enne di North Augusta (South Carolina) ha eguagliato il miglior punteggio su 18 buche del Valspar Championship già firmato, nel 2012 e nel primo round, dall'irlandese Padraig Harrington (capitano del team Europe alla Ryder Cup del 2021 in Wisconsin). Unico golfista in campo a non aver realizzato ancora bogey nel torneo, NeSmith precede in classifica il canadese Adam Hadwin, secondo con 130 (-12) e vincitore della competizione nel 2017. Mentre in terza posizione con 131 (-11) ecco gli statunitensi Sam Burns (campione in carica) e Scott Stallings. E' invece quinto con 132 (-10), Justin Thomas (numero otto mondiale).

In ritardo gli altri big. Il californiano Collin Morikawa (secondo nel world ranking) è 39/o con 138 (-4) al pari, tra gli altri, di Dustin Johnson. Mentre è 50/o con 139 (-3) il norvegese Viktor Hovland (numero 3 al mondo). Stesso score per lo svedese Henrik Stenson, capitano del Vecchio Continente alla Ryder Cup 2023 di Roma.

 

PRIMO GIRO - In Florida, inizio difficile per Francesco Molinari che ha chiuso il primo round del Valspar Championship di golf con uno score di 76 (+5) ed è terzultimo al fianco di altri cinque giocatori. All'Innisbrook Resort (Copperhead Course, par 71) di Palm Harbor, il torinese - partito dalla buca 10 - nelle prime nove ha fatto registrare un bogey e un birdie. Poi, nelle seconde nove è inciampato in altri cinque bogey (di cui quattro consecutivi dalla 1 alla 4). Nel torneo del PGA Tour, prova sottotono per il piemontese che, nel suo sesto torneo del 2022, rischia la prima uscita al taglio.

Negli Usa, gli americani Sam Burns (campione in carica) e David Lipsky, con un totale di 64 (-7), condividono la leadership con il canadese Adam Hadwin (vincitore nel 2017) e il venezuelano Jhonattan Vegas. Mentre in quinta posizione, con 65 (-6), ci sono gli statunitensi Scott Stallings, Richy Werenski e Davis Riley, oltre al neozelandese Danny Lee. Tra i big, è invece nono con 66 (-5) l'americano Justin Thomas. Il numero otto mondiale precede in graduatoria il connazionale Dustin Johnson (decimo nel world ranking) che, alla 300esima apparizione sul PGA Tour, è 12/o con 67 (-4) al pari, tra gli altri, di Brooks Koepka.

 

LA VIGILIA - Ultima gara del 2022 in Florida per il PGA Tour che, dopo il The Players Championship da Ponte Vedra Beach si sposta a Palm Harbor, nella contea di Pinellas, per il Valspar Championship. All’Innisbrook Resort (Copperhead Course), dal 17 al 20 marzo tra i 144 concorrenti ci sarà anche Francesco Molinari, unico azzurro in gara. Il torinese, reduce dal 42/o posto al The Players, torna a giocare questo appuntamento sei anni dopo l’ultima volta. E si prepara ad affrontare anche cinque tra i migliori dieci giocatori al mondo: il californiano Collin Morikawa (secondo) e il norvegese Viktor Hovland (terzo), con entrambi che vogliono approfittare dell’assenza dello spagnolo Jon Rahm per puntare alla leadership mondiale. Tra i big ci saranno anche gli statunitensi Justin Thomas (ottavo), Xander Schauffele (nono) e Dustin Johnson (decimo).

Difende il titolo un altro americano, Sam Burns, che nel 2021 superò di tre colpi il connazionale Keegan Bradley. Nel field ci sono anche lo svedese Henrik Stenson, fresco della nomina a capitano del team Europe alla Ryder Cup 2023, e l’omologo americano Zach Johnson. Curiosità: in campo ci saranno poi i fratelli Fitzpatrick, Matthew e Alex, con quest’ultimo che ha ricevuto una esenzione per aver vinto il Valspar Intercollegiate.

L’evento metterà in palio 7.800.000 dollari e rappresenterà un’occasione importante per chi ancora non s’è garantito il pass per giocare, dal 7 al 10 aprile, il The Masters. Dopo il World Golf Championship-Dell Technologies Match Play (23-27 marzo ad Austin, in Texas), i migliori 50 al mondo (se non già qualificati) si garantiranno l’accesso per giocare ad Augusta (Georgia, Usa).

Il torneo in diretta su GOLFTV e su Eurosport 2 – Il Valspar Championship verrà trasmesso in diretta su GOLFTV e su Eurosport 2 ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 17 e venerdì 18 dalle ore 19 alle ore 23; sabato 19 e domenica 20 dalle 0re 18 alle ore 23. Commento di Alessandro Bellicini e di Giovani Magni

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Quadrangular: Italia al quarto posto

Il Quadrangular Match Boys 2022 è stato vinto dalla Germania con l’Italia al quarto e ultimo posto. Sul percorso del Golf de Cannes Mougins, in Francia, è andato in scena il torneo riservato agli atleti Under 18, che ha visto in campo Michele Ferrero, Eugenio Bernardi, Nicola Fontana, Pietro Guido Fenoglio, Luca Memeo e Giovanni Binaghi. La squadra azzurra, capitanata da Giovanni Bartoli e accompagnata dall’allenatore federale Giorgio Grillo, nella prima giornata di gara è stata sconfitta per 7-2 dai padroni di casa della Francia. Nei match foursome della mattina, solo il team composto da Fenoglio e Memeo è riuscito a conquistare la vittoria, mentre Binaghi/Ferrero e Fontana/Bernardi sono stati battuti. Nei match play singoli del pomeriggio, Ferrero ha vinto 5/3. e hanno perso Fenoglio (5/4), Fontana (2 up), Binaghi (1 up) , Memeo (4/3) e Bernardi (5/4).

Nella seconda giornata di gare, la Germania ha superato l’Italia per 6,5-2,5. L’unica vittoria nei match foursome della mattina è arrivata ancora dal duo Fenoglio e Memeo. Sconfitti, invece, Binaghi/Fontana e Bernardi/Ferrero. Nei match play del pomeriggio, Bernardi ha superato il suo avversario per 2-1, Fenoglio ha pareggiato, mentre Memeo (1 up), Binaghi (1 up), Fontana (3/1) e Ferrero (1 up) sono stati battuti..

L’ultimo giorno ha visto gli azzurri affrontare la Svezia. Binaghi e Ferrero hanno vinto il match foursome per 3/1, mentre Fenoglio/Memeo (3/2) e Fontana/Bernardi (1 up) non sono riusciti a sconfiggere i loro contendenti. Nei match play pomeridiani sono arrivate le vittorie di Binaghi (3/2), Memeo (4/2) e Fontana (2/1), ma Ferrero, Fenoglio e Bernardi sono stati battuti rispettivamente 5/4, 4/3 e 5/4. La Svezia ha così superato l’Italia con il punteggio di 5-4.

 

RISULTATI QUADRANGULAR

Francia-Italia 7-2

Germania-Svezia 5-4

Germania-Italia 6,5-2,5

Francia-Svezia 5-4

Svezia-Italia 5-4

Germania-Francia 6-3

Classifica finale: Germania p. 3; Francia p. 2; Svezia p. 1; Italia p. 0

 

LA VIGILIA - Sul percorso del Golf de Cannes Mougins, in Francia, è tutto pronto per il Quadrangular Match Boys 2022. Il torneo, riservato agli atleti Under 18, si svolgerà dal 16 al 18 marzo e vedrà impegnata l’Italia contro la nazionale transalpina, la Germania e la Svezia. La squadra azzurra, capitanata da Giovanni Bartoli e accompagnata dall’allenatore federale Giorgio Grillo, sarà formata da Michele Ferrero, Eugenio Bernardi, Nicola Fontana, Pietro Guido Fenoglio, Luca Memeo e Giovanni Binaghi.

La formula del torneo vedrà le formazioni sfidarsi in tre Foursome la mattina e in sei Matchplay singoli il pomeriggio. Mercoledì 17 marzo, l’Italia sfiderà i padroni di casa della Francia, mentre giovedì 17 la Germania. Mentre nell’ultimo giorno di gara, venerdì 18 marzo, gli azzurri affronteranno la Svezia.

 

Henrik Stenson capitanerà il team Europe alla Ryder Cup 2023 in programma dal 29 settembre al primo ottobre sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma). Un campione Major (ha vinto l’Open Championship nel 2016, diventando il primo svedese a sollevare al cielo la Claret Jug), nonché vicecampione olimpico (ha conquistato l’argento ai Giochi di Rio de Janeiro 2016), guiderà il Vecchio Continente nella più importante competizione di golf al mondo che, tra un anno e mezzo e per la prima volta nella sua storia, sarà protagonista in Italia. E’ questa la risposta della Ryder Cup Europe agli Stati Uniti che, lo scorso 28 febbraio, hanno annunciato Zach Johnson quale guida degli Usa.

Campione Major, medaglia d’argento ai Giochi di Rio de Janeiro 2016 e 5 Ryder Cup giocate. I traguardi e le imprese di Stenson - Nato a Goteborg il 5 aprile del 1976, Henrik Olof Stenson – primo svedese a ricoprire questo ruolo -  ha giocato in carriera cinque Ryder Cup (nel 2006, 2008, 2014, 2016 e 2018), vincendone tre e perdendone due. Poi, lo scorso settembre è stato tra gli assistenti dell’irlandese Padraig Harrington in Wisconsin (Usa). Attualmente 216/o nel ranking mondiale, Stenson nel 2013 s’è distinto quale primo golfista a vincere la FedEx Cup e la Race to Dubai (l’ordine di merito del DP World Tour, all’epoca European Tour) nello stesso anno.

Il golf preferito al calcio e al badminton. I primi swing in Svezia, da dilettante anche una vittoria in Italia - Al calcio e al badminton, Stenson ha preferito il golf, sport conosciuto grazie a un suo amico, Pontus Eriksson che, da giovanissimo, lo ha invitato a seguirlo in campo pratica. E allo scetticismo iniziale dei suoi genitori, che inizialmente pensavano che il suo interesse per il golf sarebbe svanito dopo poche settimane, ha risposto con una richiesta di attrezzatura per migliorare giocate e colpi. I primi swing al Gullbringa Golf & Country Club di Hålta, in Svezia. I primi round all’età di 12 anni, con giornate intere passate sui campi da golf. “Maratone” che convinsero anche il papà, Ingemar, ad approcciarsi al golf perché stufo di aspettarlo nel parcheggio del Golf Club. Dopo una ottima carriera da dilettante - in cui figura pure un successo in Italia, nel 1996, ai Campionati Internazionali al Circolo Golf Villa D’Este, in Lombardia - nell’autunno del 1998 è diventato professionista ottenendo un 14/o posto alla sua prima gara giocata in Argentina ricevendo quale premio, 2.000 dollari in contanti. Il resto è storia recente. Con Stenson che nel palmarès vanta anche un successo nel 2007 al WGC Match Play Championship. E ancora: lo svedese ha vinto nel 2009 il The Players Championship, tra i tornei più importanti del PGA Tour. Salvo poi, nel 2016 (anno per lui indimenticabile), conquistare il The Open (affermandosi quale primo golfista uomo svedese a vincere un Major) dopo un grande duello con Phil Mickelson, e un argento ai Giochi di Rio de Janeiro dov’è stato battuto solo dall’inglese Justin Rose.

Iceman, il suo soprannome – Stenson s’è guadagnato il soprannome di “Iceman” all’inizio della sua carriera per il comportamento calmo e glaciale in campo.

La famiglia, la sua vittoria più bella - Sposato, ha conosciuto Emma Löfgren (poi diventata sua moglie) tramite amici golfisti in comune. La Löfgren, cresciuta in una famiglia di sportivi nel nord della Svezia, da giovanissima era considerata una sciatrice di grande talento (lo sci è una delle passioni di Stenson) ma il golf è diventato poi il suo sport preferito. I due si sono incontrati alla University of South Carolina, dove lei s’è laureata in Public Relations & Media. I due si sono sposati nel dicembre del 2006 a Dubai, dove hanno vissuto fino al 2012, prima del trasferimento in America. La prima figlia, Lisa, è nata nel luglio 2007. In seguito è arrivato Karl (nel marzo 2010) che, con il papà-campione ha giocato anche alcuni eventi-esibizione quali, ad esempio, il PNC Championship. E poi, nell’ottobre del 2014, Alice. La famiglia, per Stenson, è la vittoria più bella.

Le dichiarazioni

Franco Chimenti - Presidente Federazione Italiana Golf: "Mi complimento con il board della Ryder Cup Europe per una scelta che condivido pienamente. Stenson, al quale auguro di riportare alla vittoria il Team Europe, è un giocatore di altissimo profilo ed è una persona di spessore. La sua lunga esperienza internazionale e il suo innegabile carisma lo rendono il capitano ideale per guidare l’Europa in un appuntamento così importante. L'Italia si prepara ad accogliere una competizione unica e sono sicuro che i due capitani vivranno un'esperienza indimenticabile, con Roma a far da cornice a un evento planetario".

Gian Paolo Montali, Direttore Generale Progetto Ryder Cup 2023: “La scelta di Henrik Stenson è fondamentale per tornare alla vittoria dopo la sconfitta in Wisconsin. Mi congratulo con lui e con il board della Ryder Cup Europe per la nomina come capitano in vista della Ryder Cup 2023 al Marco Simone Golf & Country Club. A Stenson spetterà il compito di creare il gioco di squadra. Il suo ruolo sarà importantissimo. Non vedo l’ora che arrivi in Italia, dove troverà la massima collaborazione per curare tutti i dettagli organizzativi che rappresentano un elemento di grande importanza per il successo, al pari del talento dei giocatori che scenderanno in campo".

Henrik Stenson, capitano Team Europe: “Fin da quando ero solo un bambino cullavo il sogno di diventare capitano del Team Europe alla Ryder Cup emulando leggende come, ad esempio, Severiano Ballesteros. Ora quel desiderio è diventato realtà. Sono onorato di ricoprire questo ruolo. Ci aspettano diciotto mesi in cui ci prepareremo al meglio. Abbiamo fame di vittoria e a Roma avremo il vantaggio di poter contare sulla spinta del nostro pubblico. La mia squadra sarà un mix tra esperienza e gioventù. Per quel che riguarda i criteri di selezione, verranno annunciati in seguito. Terrò in grande considerazione tutti i giocatori italiani, a partire da Francesco Molinari che, nel 2018 a Parigi è stato magnifico. Ho avuto altresì il piacere di giocare al Marco Simone Golf & Country nell’Open d’Italia del 2021 e ho trovato un campo fantastico”.

Guy Kinnings, Direttore Ryder Cup Europe: “Henrik ha tutte le qualità per essere un grande capitano. Ha un curriculum golfistico impressionante e gode del rispetto e dell’ammirazione di tutti i giocatori e di tutti gli appassionati del nostro sport. Ha uno spiccato senso dell’umorismo e sa abbinare l’ardore agonistico alla freddezza e al temperamento”.

Tre italiani al sesto posto con 207 (-9) colpi nelle Winter Series Terre dei Consoli, torneo dell’Alps Tour che si è disputato al Terre dei Consoli Golf Club (par 72) di Monterosi (Viterbo). Sono Stefano Mazzoli (67 68 72), che ha mantenuto la leadership nell’ordine di merito, Giacomo Fortini (66 70 71) e il dilettante Gianmarco Manfredi (68 70 69),

Ha vinto con 200 (67 69 64, -16) colpi il francese Adrien Pendaries (figlio d’arte, suo padre Marc ha giocato sui circuiti continentali) con largo margine sui connazionali Pierre Pineau e Julien Sale (am), secondi con 204 (-12). Al quarto posto con 205 (-11) lo spagnolo Jorge Maicas e l’olandese Lars Keunen e, insieme ai tre italiani, anche il portoghese Tomas Bessa Guimaraes e l’amateur transalpino Tom Vaillant. Ha ceduto l’altro dilettante francese Martin Couvra, leader dopo due round e terminato 11° con 208 (-8). Poco dietro Edoardo Raffaele Lipparelli, 14° con 209 (-7), Alessandro Nardini (am), 18° con 211 (-5), e Davide Buchi, 21° con 212 (-4). Al vincitore è andato un assegno di 5.075 euro su un montepremi di 35.000 euro.

 

SECONDO GIRO - Anche il secondo giro è stato sospeso nelle Winter Series Terre dei Consoli, torneo dell’Alps Tour che si sta svolgendo al Terre dei Consoli Golf Club (par 72) di Monterosi (Viterbo) e classifica provvisoria che potrà subire dei cambiamenti.

Infatti è guidata dal dilettante francese Martin Couvra con 133 (68 65, -11) colpi, ma ha la possibilità quanto meno di agganciarlo Stefano Mazzoli, secondo on “meno 8”, ma ancora con cinque buche da giocare. Stessa possibilità anche per il francese Adrien Pendaries che lo affianca, ma non sette buche avanti, mentre hanno un “meno 8”, però con 136 colpi perché sono giunti in club house Giacomo Fortini (66 70), l’iberico Manuel Elvira, l’irlandese Gary Hurley. e il transalpino Franck Daux, secondi anche loro in un sestetto che competerà per il titolo.

Sono in undicesima posizione con 138 (-6) Edoardo Raffaele Lipparelli e l’amateur Gianmarco Manfredi e può migliorarsi l’altro dilettante Alessandro Nardini 17° con “meno 5” fermato dopo 15 buche. Il montepremi è di 35.000 euro dei quali 5.075 euro andranno al vincitore.

 

PRIMO GIRO - Primo giro sospeso per oscurità nelle Winter Series Terre dei Consoli, torneo dell’Alps Tour che si sta svolgendo al Terre dei Consoli Golf Club di Monterosi (Viterbo). Infatti la nebbia mattutina ha dilazionato le partenze di oltre due ore e poi non c’è stata più luce sufficiente a sera per concludere il round.

Ancora una volta in evidenza Stefano Mazzoli, leader della money list e della gara con 67 (-5) colpi insieme allo spagnolo Manuel Elvira e ai francesi Pierre Pineau, Benjamin Kedochim e Adrien Pendaries. Seguono con 68 (-4) l’olandese Lars Keunen, i francesi Thomas Elissalde e Julien Sale e l’iberico Jacobo Pastor, ma hanno lo stesso “meno 4” tre giocatori che possono cambiare la graduatoria: Giacomo Fortini, fermato alla decima buca, l’irlandese Gary Hurley (14ª) e l’emateur transalpino Martin Couvra (11ª).

In buona classifica Manfredi Manica, 13° con 69, e stesso “meno 3” per Andrea Saracino (9ª) e per il dilettante Gianmarco Manfredi (16ª). Un colpo in più, 22.i con 70 (-2), Sebastiano Frau (am), Michele Ortolani e Filippo Bergamaschi e chances di risalire, anche loro 22.i con “meno 2” per Edoardo Raffaele Lipparelli, stoppato alla 12ª, e per Davide Buchi (ottava). Il montepremi è di 35.000 euro dei quali 5.075 euro andranno al vincitore.

 

LA VIGILIA - Dopo le prime tre gare del 2022 in Egitto, l’Alps Tour si sposta in Italia per le Winter Series Terre dei Consoli. Al Terre dei Consoli Golf Club di Monterosi (Viterbo), dal 16 al 18 marzo, saranno 132 i concorrenti (di cui 113 professionisti e 19 dilettanti) che si contenderanno il titolo, tra questi 51 italiani, di cui 11 amateur).

Occasione importante per gli azzurri, che inseguono il successo in casa, il secondo stagionale sul terzo circuito europeo maschile dopo quello firmato da Stefano Mazzoli in Egitto all’Ein Bay Open. Proprio Mazzoli, leader dell’ordine di merito dell’Alps Tour, sarà tra i protagonisti più attesi dell’evento. Da Luca Cianchetti a Filippo Bergamaschi, da Gregorio De Leo (decimo e miglior italiano al New Giza Open) a Edoardo Raffaele Lipparelli (numero 1 del circuito nel 2019). Questi e molti altri gli italiani in grado di poter far la differenza al Terre dei Consoli Golf Club. Dove saranno in campo tutti e tre i vincitori del 2022. Oltre a Mazzoli, nel field ecco pure l’amateur francese Oihan Guillamoundeguy e il portoghese Tomas Bessa Guimaraes, rispettivamente a segno nel Red Sea Little Venice Open e nel New Giza Open.

L’evento – che si disputerà nel circolo che lo scorso novembre ha ospitato la fase conclusiva delle Qualifying School e dove nel 2019 si giocò il Grand Final del circuito – metterà in palio 35.000 euro, di cui 5.075 andranno al vincitore. E precederà la seconda gara delle Winter Series che, dal 21 al 23 marzo, si giocherà al Golf Nazionale di Sutri (Viterbo), casa del golf italiano.

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Tiger Woods nella “Hall of Fame”

Tiger Woods è ufficialmente nella World Golf Hall of Fame. Ad introdurlo tra i "più grandi", con un discorso che ha strappato lacrime e sorrisi alla platea presente alla "Global Home del PGA Tour" a Ponte Vedra Beach, in Florida, è stata la figlia del californiano, Sam. Che nel suo dolce discorso, pieno di aneddoti personali circa la relazione col papà, ha detto: "Sei un combattente, hai sfidato le probabilità ogni volta. Dopo il tuo incidente dello scorso anno, non sapevamo se saresti tornato a casa con due gambe o meno. Ora non solo sei nella Hall of Fame, ma sei qui con le tue gambe. Te lo meriti, papà. Tra alti e bassi tu, io, Charlie (il figlio maschio di Tiger), Erika (Herman, la compagna di Woods, ndr) e nonna Kutilda saremo sempre una squadra".

Emozionato, dopo un discorso da applausi della figlia, Woods ha ripercorso la sua incredibile carriera. Parlando del tanto tempo trascorso sui campi da golf in gioventù, dei sacrifici dei suoi genitori con una menzione particolare al papà Earl, che non c'è più. Poi, ha anche raccontato che "il colore della mia pelle inizialmente non mi ha permesso di accedere nelle Club House di tanti circoli. Non è stato facile". Quindi, ha riservato un tributo a chi non lo ha mai lasciato solo, "genitori, mentori, amici incredibili che mi hanno supportato nei momenti più bui".

Da Serena Williams a Tom Brady, da Michael Phelps ad Annika Sorenstam e Jack Nicklaus, tanti i campioni dello sport e del golf che, in attesa del suo rientro sul green, attraverso video messaggi hanno celebrato Woods, nella World Golf Hall of Fame dopo una carriera da gigante. Con 15 titoli Major vinti, 82 successi (record condiviso con Sam Snead) sul PGA Tour e primati da leggenda nonostante i tanti scandali e i numerosi infortuni che mai gli hanno dato tregua.

Nanna Koerstz Madsen ha vinto con 262 (65 64 66 67, -26) colpi l’Honda LPGA Thailand disputato al Siam Country Club (Pattaya Old Course, par 72) di Chonburi in Thailandia riservato a sole 67 concorrenti, senza taglio, dove Giulia Molinaro si è classificata 40ª con 276 (71 72 66 67, -12).

Nanna Koerstz Madsen, 27enne di Smorum, è divenuta la prima danese a imporsi sul LPGA Tour e lo ha fatto superando con un eagle alla seconda buca di spareggio la cinese Xiyu Lin (262 - 64 66 66 66) con parecchi brividi. Infatti nelle ultime tre buche Xiyu Lin ha recuperato quattro colpi arrivando allo spareggio per due bogey della vincitrice (67 di giornata, -5, un eagle, sei birdie, tre bogey) e due birdie a chiudere della cinese (66, -6, sette birdie, un bogey).

La Koerstz Madsen, laureata alla University of Carolina, ottima carriera da dilettante e proette dal 2015, aveva in precedenza nel palmarès un titolo sul Ladies European Tour e tre sull’Epson Tour (ex Symetra Tour) dove ha iniziato la sua avventura americana. Ha disputato due Olimpiadi, a Rio 2016 (13ª) e a Tokio 2020 (nona) e ha fatto parte del Team Europe nella vittoriosa Solheim Cup del 2021. Ha ricevuto un assegno di 240.000 dollari (su un montepremi di 1.600.000 dollari) e ha portato i suoi guadagni stagionali a 280.593 dollari e complessivamente sul circuito a 1.722.145 dollari.

Malgrado un eagle sull’ultimo green (a cui ha aggiunto cinque birdie e due bogey per il 67, -5) non è riuscita a entrare nel playoff per un colpo la francese Celine Boutier, terza con 263 (-25). In quarta posizione con 265 (-23) e mai in corsa per il successo la coreana Amy Yang e la canadese Brooke M. Henderson, in sesta con 266 (-22) Jennifer Kupcho e la coreana Hyo Joo Kim, e in ottava con 268 (-20) Danielle Kang, la giapponese Hinako Shibuno, la coreana Jeongeun Lee6 (numero sul cognome per casi di omonimia) e la thailandese Atthaya Thitikul, che dopo essere stata la dominatrice incontrastata nel Ladies European Tour 2021, ora prova a farsi strada negli Stati Uniti.

Bel salto dal 34° al 12° posto con 269 (-19) della filippina Yuka Saso, da poco naturalizzata giapponese, autrice d un 62 (-10, un eagle, otto birdie), miglior parziale di giornata, e stesso score per la nipponica Nasa Hataoka. Al 19° con 270 (-18) la thailandese Patty Tavatanakit, al 21° con 271 (-17) l’australiana Su Oh, che è stata in vetta nei primi due round insieme alla Hataoka, e alla pari con la Molinaro l’altra thailandese Ariya Jutanugarn, ancora a corto di preparazione e incapace di difendere il titolo conseguito 2021.

Giulia Molinaro ha concluso la sua corsa con un 67 (-5) fatto di sei birdie e di un bogey. Ha siglato al momento il miglior risultato stagionale dopo un taglio e un 66° posto.

 

TERZO GIRO - La danese Nanna Koerstz Madsen, nuova leader dell’Honda LPGA Thailand con 195 (65 64 66, -21) colpi, prova a firmare il suo primo titolo sul LPGA Tour dove è approdata alla fine dello scorso anno grazie a una “carta” presa con il quarto posto nella money list dell’Epson Tour (ex Symetra Tour).

Nel torneo che si sta disputando al Siam Country Club (Pattaya Old Course, par 72) di Chonburi in Thailandia riservato a sole 67 concorrenti, senza taglio, Giulia Molinaro è risalita dal 58° al 41° posto con 209 (71 72 66, -7) grazie a un 66 (-6) fatto di sette birdie e di un bogey.

Un 66 ha anche favorito la rimonta dalla terza alla prima piazza di Nanna Koerstz Madsen, 27enne di Smorum, laureata alla University of Carolina e proette dal 2015, che ha segnato sei birdie senza bogey e che sulle 54 buche è incappata in un solo bogey nel round d’apertura contro 22 birdie. Nel suo palmarès figurano un titolo sul Ladies European Tour e tre sull’Epson Tour dove ha iniziato la sua avventura  americana.

Dovrà fare un giro finale molto tonico poiché il suo vantaggio è di appena un colpo sulla cinese Xiyu Lin e sulla forte francese Celine Boutier (196, -20), 28enne di Clamart, due successi sul LPGA Tour, tre sul LET, due sull’Epson Tour e tre in circuiti minori. Possono entrare in gioco anche la messicana Gaby Lopez, la canadese Brooke M. Henderson e la giapponese Nasa Hataoka, quarte con 198 (-18), con la nipponica che è stata al vertice nei primi due turni insieme all’australiana Su Oh, ora undicesima con 201 (-15).

Destinate solo a conquistare migliori posizioni in graduatoria Danielle Kang, 15ª con 202 (-14), le due thailandesi Atthaya Thitikul, reginetta del LET 2021, 18ª con 203 (-13), e Patty Tavatanakit, 26ª con 205 (-11), la filippina Yuka Saso, da poco naturalizzata giapponese, 34ª con 207 (-9), e l’altra thailandese Ariya Jutanugarn, 47ª con 210 (-6), che non è riuscita a difendere il titolo. Il montepremi è di 1.600.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Nell’Honda LPGA Thailand, torneo a invito del LPGA Tour riservato a 67 concorrenti e senza taglio, sono rimaste al comando con 128 (-16) colpi e stessi parziali (63 65) la giapponese Nasa Hataoka e l’australiana Su Oh, mentre si è defilata la loro compagna di viaggio del primo round, la tedesca Esther Henseleit, ora undicesima con 134 (-10) dopo un 71 (-1).

Al Siam Country Club (Pattaya Old Course, par 72) di Chonburi in Thailandia, naviga a fari spenti Giulia Molinaro, da 50ª a 58ª con 143 (71 72, -1) autrice di un 72 (par, tre birdie, tre bogey. E’ alla terzo evento stagionale dopo un taglio e un 66° posto.

Nasa Hataoka, 22enne di Kasama, con cinque titoli sul LPGA (e con quattro su quattro persi al playoff) e cinque sul Japan Tour, al netto di uno comune ai due circuiti, e Su (nome intero Su-Hyun) Oh, nativa di Busan (Corea del Sud) e a sette anni trasferita con la famiglia in Australia e naturalizzata. una vittoria sul LET e una sull’ALPG australiano, hanno condotto entrambe le 36 buche senza bogey. Hanno iniziato tutte e due con nove birdie, poi nel secondo turno la nipponica ha messo a segno altri sette birdie e la Oh si è disimpegnata con un eagle e cinque birdie.

In risalita dal quinto al terzo posto con 129 (-15) la francese Celine Boutier e la danese Nanna Koerstz Madsen, al quinto con 130 (-14) la cinese Xiyu Lin che ha fatto un passo indietro, al sesto con 132 (-12) Jennifer Kupcho e la canadese Brooke M. Henderson e all’ottavo con 133 (.11) Alison Lee, la spagnola Carlota Ciganda e l’australiana Minjee Lee.

Difficile un inserimento nella corsa alla vittoria per Danielle Kang, 15ª con 135 (-9), e sicuramente problematico per le thailandesi Atthaya Thitikul, regina del Ladies European Tour 2021, e Patty Tavatanakit, 30.e con 137 (-7), e per la filippina, da poco naturalizzata giapponese, Yuka Saso, 37ª con 138 (-6). Difesa del titolo praticamente già fallita per la thailandese Ariya Jutanugarn, malgrado un recupero dalla 63ª alla 48ª piazza con 140 (-4). Il montepremi è di 1.600.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Giulia Molinaro è al 50° posto con 71 (-1) colpi dopo il giro iniziale dell’Honda LPGA Thailand, torneo a invito del LPGA Tour, riservato a 67 concorrenti e senza taglio, che si sta svolgendo al Siam Country Club (Pattaya Old Course, par 72) di Chonburi in Thailandia. Sono al comando con 63 (-9), realizzato da tutte con nove birdie senza bogey, la giapponese Nasa Hataoka, 22enne di Kasama, con cinque titoli sul LPGA (e con quattro su quattro persi al playoff) e cinque sul Japan Tour, al netto di uno comune ai due circuiti, la tedesca Esther Henseleit, 23enne di Varel, due successi sul Lades European Tour e uno sul LET Access, e Su (nome intero Su-Hyun) Oh, nativa di Busan (Corea del Sud) e a sette anni trasferita con la famiglia in Australia e naturalizzata. una vittoria sul LET e una sull’ALPG australiano.

Al quarto posto con 64 (-8) la cinese Xiyu Lin e al quinto con 65 (-7) Jennifer Kupcho, Alison Lee, Lindsey Weaver-Wright, la francese Celine Boutier, la canadese Brooke M. Henderson e la danese Nanna Koerstz Madsen. Hanno ritardi già importanti Yuka Saso, filippina che da poco ha preso la nazionalità giapponese, 23ª con 68 (-4), l’australiana Minjee Lee, 34ª con 69 (-3), la thailandese Atthaya Thitikul, 42ª con 70 (-2), regina del LET 2021 e che spera ora di ripetere le prodezze nel tour americano, e la sua connazionale Ariya Jutanugarn, 63ª con 74 (+2), la cui difesa del titolo è iniziata decisamente in salita.

Giulia Molinaro, alla terza gara stagionale dopo un taglio e un 66° posto, ha segnato quattro birdie e tre bogey e condivide la posizione, tra le altre, con la thailandese Patty Tavatanakit, vincitrice lo scorso anno di un major, l’ANA Inspiration, quest’anno divenuto Chevron Championship (31 marzo-3 aprile) con ben cinque milioni di dollari quale montepremi. Più modesto, ma sicuramente buono, quello dell’evento in corso: 1.600.000 dollari.

 

LA VIGILIA . Dopo l’HSBC Women’s World Championship (vinto dalla numero 1 mondiale Jin Young Ko), il LPGA Tour resta in Thailandia dove, dal 10 al 13 marzo, andrà in scena la quindicesima edizione dell’Honda LPGA Thailand. Al Siam Country Club (Pattaya Old Course) di Chonburi, saranno 67 le giocatrici che si contenderanno un montepremi di 1.600.000 dollari. Tra loro anche Giulia Molinaro, alla sua terza gara del 2022.

A difendere il titolo sarà Ariya Jutanugarn che, nel maggio 2021, s’è affermata quale prima thailandese (sul LPGA Tour) a imporsi nel suo paese d’origine dopo un testa a testa con la connazionale Atthaya Thitikul, ora in cerca delle rivincita. Dieci le tailandesi in gara e con Ariya Jutanugarn ci sarà, tra le altre, la sorella Moriya. E ancora: Patty Tavatanakit (campionessa major, nel 2021 ha conquistato l’ANA Inspiration).

C’è attesa poi per l’americana Jessica Korda che, nel 2018, ha trionfato stabilendo il nuovo record della competizione (263, -25) sulla distanza di 72 buche. Nel field, inoltre, anche quattro tra le migliori dieci golfiste al mondo: l’australiana Minjee Lee (quarta), l’americana Danielle Kang (quinta), le giapponesi Yuka Saso (ottava e naturalizzata, è nata e cresciuta nelle filippine) e Nasa Hataoka (nona).

In Sudafrica, sul percorso del Pecanwood Golf & Country Club di Hartbeespoort (par 72), Pablo Larrazabal ha vinto con 266 (65 65 71 67, -22) colpi il MyGolfLife Open hosted by Pecanwood, evento organizzato in combinata con il Sunshine Tour. Lo spagnolo si è aggiudicato il titolo superando al playoff l'inglese Jordan Smith (68 65 68 65) e il connazionale Adri Arnaus (70 65 64 67) con i quali aveva chiuso alla pari l’evento.

Quattro gli azzurri che hanno partecipato al torneo: il migliore è stato Francesco Laporta, che si è piazzato 18° con 273 (67 67 73 66, -15). Il pugliese, grazie ad un ultimo giro da 66 (-6, otto birdie, due bogey) colpi, è riuscito a risalire 36 posizioni. In una prestazione complessiva degli azzurri che poteva essere sicuramente migliore, sono usciti al taglio Nino Bertasio, 81° con 139 (71 68, -5), Edoardo Molinari, 99° con 140 (69 71, -4), e Andrea Pavan, 110° con 141 (72 69, -3)

Un finale da brividi a Hartbeespoort (cittadina situata a circa 30 chilometri da Pretoria), con Pablo Larrazabal che ha perso un colpo alla 17 e si è fatto rimontare da Arnaus e da Smith. Al playoff Arnaus si è fermato alla prima buca dopo un bogey, mentre Larrazabal e Smith, autori di un birdie ciascuno, hanno proseguito la loro rincorsa al titolo. Il 38enne di Barcellona è riuscito a ripetersi anche alla seconda buca supplementare, mentre l’avversario ha realizzato un bogey. Per l'iberico classe 1983 si tratta del sesto successo in carriera sul DP World Tour e va ad aggiungersi ai trofei conquistati all'Open de France Alstom (2008), all'Abu Dhabi HSBC Golf Championship (2014), ai due BMW International Open (2011 e 2015) e all'Alfred Dunhill Championship (2019).

Pablo Larrazabal ha incassato un assegno di 231.765 euro su un montepremi complessivo di 1.374.000 euro (1.500.000 dollari.) Il DP World Tour resterà ancora in Sudafrica per un altro appuntamento organizzato in combinata con il Sunshine Tour: il Steyn City Championship, in programma dal 17 al 20 marzo sul percorso del The Club at Steyn City di Midrand, a pochi chilometri da Johannesburg.

 

TERZO GIRO - Anche Francesco Laporta, da 18° a 54° con 207 (67 67 73, -9) colpi, ha ceduto vistosamente a conferma di una spedizione azzurra in Sudafrica ai limiti del fallimento essendo gli altri tre italiani in campo già usciti al taglio.

Nel MyGolfLife Open, torneo organizzato in combinata tra DP World Tour (European Tour) e Sunshine Tour sull’arrendevole percorso del Pecanwood Golf & Country Club (par 72) di Hartbeespoort, nei pressi di Pretoria, ha mantenuto il comando con 197 (62 65 70, -19) il sudafricano Hennie Du Plessis, 25 anni, due successi sul circuito di casa, che ha comunque notevolmente alzato il ritmo con un 70 (-2) fatto di tre birdie e un bogey.

Sarà un confronto tra sudafricani e spagnoli perché a Du Plessis si opporranno il connazionale Richard Sterne e gli iberici Pablo Larrazabal e Nacho Elvira, secondi con 199 (-17). In corsa per il titolo anche altri due sudafricani, Darren Fichardt e Jbe Kruger, gli inglesi Ross Fisher e Jordan Smith e il francese Julien Brun, sesti con 201 (-15).

Laporta, dopo due 67 (-5), è stato penalizzato da un 73 (+1 al termine di un cammino difficoltoso con cinque birdie e sei bogey. Fuori al taglio Nino Bertasio, 81° con 139 (71 68, -5), Edoardo Molinari, 99° con 140 (69 71, -4), e Andrea Pavan, 110° con 141 (72 69, -3). Il montepremi è di 1.500.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Ancora un flop per i giocatori italiani impegnati nel DP World Tour (nome nuovo dell’European Tour). Infatti nel MyGolfLife Open solo Francesco Laporta, da 37° a 18° con 134 (67 67, -10) e peraltro in buona posizione, è rimasto in gara, mentre non sono sfuggiti al taglio Nino Bertasio, 81° con 139 (71 68, -5), Edoardo Molinari, 99° con 140 (69 71, -4), e Andrea Pavan, 110° con 141 (72 69, -3).

Sul percorso Pecanwood Golf & Country Club (par 72) di Hartbeespoort, nei pressi di Pretoria in Sudafrica, nell’evento organizzato in collaborazione tra DP Worl Tour e Syunshine Tour, al  vertice si fronteggiano giocatori di casa è spagnoli.

Il leader con 127 (62 65, -17) è il sudafricano Hennie Du Plessis seguito a un colpo dal connazionale Tristen Strydom e dagli iberici Pablo Larrazabal e Nacho Elvira (128, -16). Altro sudafricano in quinta posizione con 129 (-15), Richard Sterne, in sesta con 131 (-13) il canadese Aaron Cockerill e in settima con 132 (-12) il thailandese Jazz Janewattananond, gli inglesi Ross Fisher e Laurie Canter e i sudafricani JJ Senekal, Trevor Fisher jr e Brandon Stone.

Laporta ha realizzato il secondo 67 (-5) consecutivo con sei birdie e un bogey. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Francesco Laporta, 37° con 67 (-5) colpi, frutto di un eagle, sei birdie, di cui quattro consecutivi, e tre di bogey ha ottenuto lo score migliore tra i quattro italiani in gara nel MyGolfLife Open (DP World Tour, ex European Tour) che si sta svolgendo al Pecanwood Golf & Country Club (par 72) di Hartbeespoort, nei pressi di Pretoria in Sudafrica.

Un percorso molto accondiscendente dove si trovano al comando ben quattro giocatori con un 62, ossia dieci colpi sotto par: i sudafricani Tristen Strydom ed Hennie Du Plessis, lo spagnolo Nacho Elvira e l’inglese Ross Fisher. Distante di un colpo l’iberico Pablo Larrazabal (63, -9) e in sesta posizione con 64 (-8) il tedesco Nicolai Von Dellingshausen e i sudafricani Richard Sterne e JC Ritchie, quest’ultimo con due successi di fila in stagione sul Challenge Tour in tornei di casa (Cape Town Open e Jonsson Workweab Open).

Sono oltre la linea del taglio Edoardo Molinari, 75° con 69 (-3), Nino Bertasio, 116° con 71 (-1), e Andrea Pavan, 127° con 72 (par). Il montepremi è di di 1.500.000 dollari.

 

LA VIGILIA - La storia del DP World Tour (che ha sostituito nel nome l’European Tour) è cominciata lo scorso novembre proprio dal Sudafrica con il Joburg Open, torneo ridotto poi da 72 a 36 buche causa Covid. E dopo quattro gare consecutive negli Emirati Arabi Uniti, che hanno preceduto quella a Nairobi (Kenya Open), dal 10 al 13 marzo il DP World Tour riparte proprio dal Sudafrica con il MyGolfLife Open hosted by Pecanwood che si disputerà al Pecanwood Golf & Country Club di Hartbeespoort (cittadina situata a circa 30 chilometri da Pretoria), evento organizzato in combinata con il Sunshine Tour. Saranno quattro gli italiani in gara: con Francesco Laporta e Nino Bertasio, entrambi reduci dal 51° posto al Kenya Open, ci saranno anche Edoardo Molinari e Andrea Pavan. Non ha superato la prequalifica Philip Geerts.

Field di buon livello in Sudafrica. Tanti i giocatori locali che proveranno a imporsi. Tra questi Dean Burmester, Thriston Lawrence, Daniel Van Tonder, George Coetzee, Brandon Stone, Jaco Prinsloo, Justin Harding e Jaco Van Zyl. Riflettori puntati poi sul cinese Ashun Wu (che domenica scorsa ha ritrovato il successo, dopo oltre tre anni, affermandosi in Kenya), sull’austriaco Bernd Wiesberger (vincitore dell’Open d’Italia nel 2019), sull’inglese Richard Bland, sugli spagnoli Jorge Campillo, Adri Arnaus e Nacho Elvira, sul francese Antoine Rozner, sul tailandese Jazz Janewattananond e sul belga Thomas Detry. Il MyGolfLife Open ha un montepremi di 1.500.000 dollari.

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