Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

 

Cameron Smith vince in Florida il The Players Championship – tra i tornei più importante del PGA Tour – superando, con un totale di 275 (69 71 69 66, -13) colpi, la concorrenza dell’indiano Anirban Lahiri, secondo con 276 (-12), dopo un finale ricco di emozioni. Al TPC Sawgrass (Stadium Course, par 72) di Ponte Vedra Beach, s’è classificato 42/o con 286 (70 73 69 74, -2), Francesco Molinari. Unico azzurro in gara, il torinese nel terzo round è stato tra i protagonisti della competizione, sfiorando anche una ‘hole in one’ alla buca 17, ‘Island Green’, tra le più iconiche e difficili al mondo. A realizzare due buche in uno, nel “moving day”, sono stati invece Shane Lowry (13/o con 282, -6), che ha firmato un ace proprio alla 17 (par 3), e il norvegese Viktor Hovland (9/o con 281, -7), alla 8 (par 3).

Smith è il quinto australiano a vincere il The Players Championship, il primo dal 2016 (Jason Day). Ora numero sei al mondo, il successo ha fruttato al 28enne di Brisbane 3.600.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 20.000.000. Per lui si tratta del quinto successo in carriera sul PGA Tour, il secondo dopo quello arrivato a gennaio nel Sentry Tournament of Champions. Che è arrivato al termine di una “maratona” golfistica lunga cinque giorni, in cui il maltempo ha messo a dura prova i giocatori e gli organizzatori, costretti a sospendere a più riprese il gioco.

A imporsi è stato dunque Smith, con Lahiri tra i più convincenti. Mentre in 3/a posizione con 277 (-11) s’è classificato l’inglese Paul Casey. Tra i big, prova da dimenticare per Jon Rahm, 55/o con 290 (+2). Lo spagnolo, nel quarto round, ha chiuso la buca 4 (par 4), con un quintuplo bogey. Mai fino ad ora, nella sua carriera sul PGA Tour, lo spagnolo aveva concluso una buca in 9 colpi.

 

QUARTA GIORNATA - In Florida, Francesco Molinari è stato tra i grandi protagonisti del "moving day" (sospeso per l'arrivo dell'oscurità con nessuno tra i 71 giocatori che hanno superato il taglio che è riuscito ad ultimarlo) del The Players Championship. Al TPC Sawgrass (Stadium Course, par 72) di Ponte Vedra Beach, dopo 15 buche giocate del terzo round, il torinese è settimo, distante tre colpi dalla vetta occupata dall'indiano Anriban Lahiri.

In un evento clou del PGA Tour, che ha subito forti rallentamenti per maltempo, e che mette in palio 20.000.000 di dollari (di cui 3.600.000 andranno al vincitore), Molinari - così come gli altri concorrenti - è stato costretto agli straordinari. Prima ha giocato 17 buche del secondo giro, poi ha cominciato subito il terzo. Partito dalla 10, nelle prime nove ha realizzato quattro birdie (di cui tre consecutivi alla 11, 12 e 13), sfiorando una "hole in one" alla 17 dove, con un perfetto "tee shot", ha messo la palla a pochi centimetri dalla buca.

Quindi, ha siglato altri due birdie alla 2 e alla 6 (nel mezzo è arrivato un bogey alla 4), strappando gli applausi del pubblico presente. (per lui parziale di "-5" dopo 15). Chicco Molinari, che in questo appuntamento ha già ottenuto quattro Top 10 (classificandosi sesto nel 2014 come nel 2017, settimo nel 2016 e nono nel 2010), è ora ai piani alti della classifica con un totale di "-6".

Al vertice, sorprendentemente con uno score di "-9" dopo 11, c'è l'indiano Lahiri. Il 34enne di Pune, numero 322 al mondo, alla 154ª apparizione insegue il primo successo in carriera sul circuito. A tallonarlo, in seconda posizione con "-8" dopo 9, ora ci sono gli americani Tom Hoge e Harold Varner III.

Show ed emozioni in Florida, con l'irlandese Shane Lowry (vincitore nel 2019 del The Open), 11° con "-5" dopo 14, che ha realizzato (da 113 metri e con un wedge) la decima "hole in one" alla 17 nella storia del torneo, la prima dal 2019 (Ryan Moore nel primo round). Per lui si tratta della seconda “buca in uno” sul circuito dopo quella siglata nel 2016 al The Masters. Alle sue spalle c'è, tra gli altri, l'americano Justin Thomas (campione in carica), 18° con "-4" dopo 11, che punta a diventare il primo golfista a vincere consecutivamente il The Players Championship. In difficoltà Jon Rahm. Lo spagnolo, numero 1 mondiale, è 38° con "-2" alla 12. Stesso score per il norvegese Viktor Hovland, terzo nel world ranking, fermato alla 11ª.

 

TERZA GIORNATA - In Florida il The Players Championship, torneo clou del PGA Tour che mette in palio un montepremi record (20.000.000 di dollari), continua a procedere a rilento. A Ponte Vedra Beach dopo il maltempo che ha condizionato i primi due giorni, i big sono tornati sul green completando il round d'apertura. Sono però solo 48 quelli che hanno ultimato il secondo, contro i 27 che devono ancora iniziarlo. Tra questi (praticamente) anche Francesco Molinari. Unico azzurro in gara, momentaneamente 23° con 70 (-2), il torinese ha giocato solo una buca del secondo giro (chiudendola con un par).

Al TPC Sawgrass (Stadium Course, par 72) a guidare il leaderboard ecco l'americano Tom Hoge (66, -6), che ha giocato solo 18 buche, e l'inglese Tommy Fleetwood, ancora sul "-6" dopo tre "hole" del secondo giro. Ha guadagnato invece terreno Justin Thomas. L'americano, campione in carica (mai nessuno ha vinto consecutivamente il The Players), ha guadagnato 52 posizioni ed è ora 15° con 141 (73 68, -3). Stesso score per Bubba Watson che, come Thomas, è stato l'unico tra i protagonisti che hanno giocato 36 buche a far registrare, nel secondo round, una prova bogey free.

Con il torneo che non finirà prima di lunedì e per la prima volta nella sua storia rischia di essere ultimato nella giornata di martedì.

 

SECONDA GIORNATA - In Florida il maltempo ferma ancora il The Players Championship di golf che non si concluderà prima di lunedì 14 marzo. Il torneo più ricco del PGA Tour, che mette in palio 20.000.000 di dollari (di cui 3.600.000 andranno al vincitore), a Ponte Vedra Beach procede a singhiozzo tra temporali, pericolo di fulmini e un nuovo stop. Al TPC Sawgrass (Stadium Course, par 72), sono 47 - su un totale di 143 - i concorrenti che non hanno ancora completato le prime 18 buche su un totale di 72. Tra questi anche molti big quali, tra gli altri, gli americani Collin Morikawa (numero 2 mondiale, attualmente 80° nel torneo e sul par dopo 15 buche giocate) e Justin Thomas (33° e sul "-2" alla 15), campione in carica, oltre al nordirlandese Rory McIlroy (suo il torneo nel 2019), 97° con "+1" alla 16.

Ieri non è dunque sceso in campo Francesco Molinari che già aveva ultimato il suo primo giro con uno score di 70 (-2) colpi. Momentaneamente 33°, il torinese è alle spalle dello spagnolo Jon Rahm (leader del world ranking), 18° con 69 (-3). Tre, momentaneamente, i leader. Oltre a Tom Hoge e a Tommy Fleetwood, in testa con "-6" ma dopo 13 buche giocate c'è anche Brice Garnett.

E oggi i campioni proveranno a tornare sul green alle ore 11 locali (le 17 italiane), nonostante il maltempo che potrebbe non concedere nuovamente tregua. E così il The Players Championship non finirà prima di lunedì (era già accaduto nel 1974, 1976, 1981, 1983, 2000, 2001, 2005). E chissà che non possa andare avanti fino a martedì (circostanza mai accaduta prima).

 

PRIMA GIORNATA - In Florida, il primo round del The Players Championship di golf lo "vince" il maltempo. A Ponte Vedra Beach, il faraonico torneo del PGA Tour - che mette in palio un montepremi di 20.000.000 di dollari, di cui 3.600.000 andranno al vincitore - è prima iniziato con un'ora di ritardo. Poi, a causa delle difficili condizioni metereologiche (tra forte pioggia e pericolo di fulmini), è stato sospeso per quattro ore e quattordici minuti. Dunque, il gioco è ripreso prima di essere fermato nuovamente per l'arrivo dell'oscurità.

Tra quelli che sono partiti la mattina, hanno concluso il primo round 69 tra 72 concorrenti (ad eccezione di Hank Lebioda, Henrik Norland e Taylor Pendrith). Discorso diverso per quelli del pomeriggio, dove nessuno ha ultimato il giro, con 12 giocatori che non lo hanno neanche iniziato.

Al TPC Sawgrass (Stadium Course, par 72), buona prova per Francesco Molinari. Unico azzurro in gara, il torinese (che in questo appuntamento ha ottenuto quattro Top 10) è momentaneamente 19° con uno score di 70 (-2) colpi. Dopo un bogey alla buca 1, ha chiuso le prime nove con otto par. Quindi, nelle seconde nove ha cambiato marcia realizzando quattro birdie (di cui tre consecutivi dalla 15 alla 17) e pagando a caro prezzo un bogey alla 18. Uno dei protagonisti assoluti del primo atto (spezzettato) della competizione è stato l'inglese Tommy Fleetwood che, in coppia con Chicco Molinari, alla Ryder Cup 2018 di Parigi ha trascinato l'Europa al successo. Il britannico, con un parziale di 66 (-6), condivide la vetta della classifica con l'americano Tom Hoge. Fleetwood, 31enne di Southport che in 92 partenze non ha ottenuto neanche un successo sul PGA Tour, ha eguagliato il suo secondo score più basso in carriera al The Players Championship (solo nel 2019 era riuscito a far meglio con un 65) con sette birdie e un bogey. Cinque birdie, un eagle e un bogey per Hoge, 32enne di Statesville (North Carolina) che, lo scorso febbraio, ha festeggiato il primo exploit in carriera sul circuito facendo suo l'AT&T Pebble Beach Pro-Am.

Inizio convincente pure gli statunitensi Kramer Hickock e Keith Mitchell, terzi con 67 (-5) al pari del cileno Joaquin Niemann e dell'indiano Anirban Lahiri. Non ha deluso le attese lo spagnolo Jon Rahm. Il numero 1 mondiale è infatti 11° con 69 (-3) dopo un giro con 5 birdie e due bogey. Tutto da giocare il primo round di Collin Morikawa (secondo nel world ranking), 40° con "-1" e appena due buche ultimate, così come quello di Justin Thomas (campione in carica), 68° (par dopo due). E' stato invece costretto a ritirarsi all'ultimo momento, per un infortunio alla schiena, il giapponese Hideki Matsuyama (re del The Masters nel 2021).

 

LA VIGILIA - Francesco Molinari dal 10 al 13 marzo al TPC Sawgrass (Stadium Course) di Ponte Vedra Beach, in Florida, sarà tra i 144 protagonisti del The Players Championship, tra i tornei più importanti del PGA Tour che metterà in palio un montepremi record di 20.000.000 di dollari (in aumento di 5.000.000 rispetto al 2021 e di 10.000.000 dal 2014), di cui 3.600.000 andranno al vincitore. In campo ci saranno 47 tra i migliori 50 giocatori al mondo e 109 vincitori di almeno un torneo sul circuito (per un totale di 418 successi).

Al The Players Championship, Chicco Molinari ha già ottenuto quattro Top 10 classificandosi sesto nel 2014 come nel 2017, settimo nel 2016 e nono nel 2010. Unico azzurro in gara, il torinese giocherà i primi due round della competizione al fianco dello statunitense Cameron Champ e dell’australiano Matt Jones.

Nel field anche la più giovane Top 5 (tutti sotto i 30 anni) da quando è stato istituito il ranking mondiale (1986). Dallo spagnolo Jon Rahm (numero 1) al californiano Collin Morikawa (secondo), dal norvegese Viktor Hovland (terzo) agli americani Patrick Cantlay (quarto e miglior giocatore del PGA Tour nel 2021) e Scottie Scheffler (quinto), leader della FedEx Cup e reduce da due successi (i suoi primi in carriera sul circuito) negli ultimi 21 giorni arrivati rispettivamente al Phoenix Open e all’Arnold Palmer Invitational.

A completare la Top 10 ecco poi il nordirlandese Rory McIlroy (sesto e vincitore della competizione nel 2019), gli statunitensi Xander Schauffele (settimo e medaglia d’oro ai Giochi di Tokyo), Justin Thomas (ottavo e campione in carica, proverà a diventare il primo golfista a vincere consecutivamente la competizione), Dustin Johnson (nono), e l’australiano Cameron Smith (decimo).

Inaugurato nell’autunno del 1980, il TPC Sawgrass, costruito su 415 acri, è costato un dollaro. La buca 17 (par 3 di 125 metri) dello Stadium Course, nota come “Island Green”, è tra le più iconiche e complicate a livello mondiale.

Woods nella World Golf Hall of Fame – Per la prima volta dal 1994, al The Players Championship non ci saranno né Tiger Woods (da oggi nella World Golf Hall of Fame) né Phil Mickelson. Tiger ha vinto il torneo due volte, nel 2001 e nel 2013. Mickelson s’è imposto invece nel 2007. Con loro, tra gli assenti eccellenti, anche Bryson DeChambeau, Kevin Na e Rickie Fowler (suo l’evento nel 2015).

Il torneo in diretta su GOLFTV e su Eurosport 2 – Il The Players Championship verrà trasmesso in diretta su GOLFTV e su Eurosport 2 ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 10 marzo e venerdì 11, dalle ore 18 alle ore 24; sabato 12 e domenica 13, dalle ore 19 alle ore 24. Commento di Alessandro Bellicini, Nicola Pomponi e di Silvio Grappasonni.

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Epson: a segno Kum-Kang Park

Silvia Cavalleri si è classificata 59ª con 225 (74 74 77, +9) colpi nel Florida’s Natural Charity Classic, torneo inaugurale dell’Epson Tour 2022 (ex Symetra Tour) disputato sul percorso del Country Club of Winter Haven (par 72) nella città della Florida da cui il circolo prende nome. E’ uscita al taglio Roberta Liti, 72ª con 150 (77 73, +6).

Ha conseguito il secondo titolo in carriera con 207 (70 67 70, -9) la coreana Kum-Kang Park, 22 anni il prossimo 10 aprile, nativa di Seoul, entrata nel tour grazie al 51° posto nelle LPGA Q-Series del 2019 e che si è imposta nel 2021, da rookie, nel Murphy Ed Dorado.

Con un giro finale in 70 (-2, quattro birdie, due bogey) ha lasciato a due colpi Alena Uriell e la svedese Frida Kinhult (209, -7) e a tre la portoricana Maria Fernanda Torres, quarta con 210 (-6). Al quinto posto con 212 (-4) Haylee Harford, Sierra Brooks, la cinese Weiwei Zhang, la coreana Min-G Kim e la francese Pauline Roussin-Bouchard. Alla vincitrice è andato un assegno di 30.000 dollari su un montepremi di 200.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Silvia Cavalleri, 49ª con 148 (74 74, +4) colpi, ha superato il taglio nel Florida’s Natural Charity Classic, torneo inaugurale dell’Epson Tour 2022 (ex Symetra Tour) che si sta svolgendo sul percorso del Country Club of Winter Haven (par 72) nella città della Florida da cui il circolo prende nome. E’ uscita al taglio Roberta Liti, 72ª con 150 (77 73, +6).

Nuova leader con 137 (70 67, -7) colpi la coreana Kum-Kang Park, che precede di misura la connazionale Min-G Kim, in vetta dopo un turno, e la svedese Frida Kinhult (138, -6). In corsa per il titolo anche la portoricana Maria Fernanda Torres e la cinese Weiwei Zhang, quarte con 139 (-5), e chances, anche se ridotte, per Natalie Srinivasan, sesta con 141 (-3). Silvia Cavalleri ha segnato il secondo 74 (+2) consecutivo con un birdie, un bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 200.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Silvia Cavalleri al 47° posto con 74 (+2, un birdie, tre bogey) colpi, e Roberta Liti al 99° con 77 (+5, un birdie, due bogey, due doppi bogey) nel Florida’s Natural Charity Classic, torneo d’apertura dell’Epson Tour (ex Symetra Tour), nome nuovo ma sempre secondo circuito femminile statunitense, che si sta svolgendo sul percorso del Country Club of Winter Haven (par 72) nella città della Florida da cui il circolo prende nome.

Guida la graduatoria con 67 (-5, cinque birdie) colpi la coreana Min-G Kim davanti a Gabby Lemieux, all’indiana Nishtha Madan e alla svedese Frida Kinhult (68, -4). Al quinto posto con 69 (-3) la taiwanese Tiffany Chan e la cinese Weiwei Zhang e tra le undici giocatrici al settimo con 70 (-2) l’emergente francese Pauline Roussin-Bouchard, la cinese Yan Liu e la portoricana Maria Fernanda Torres. Il montepremi è di 200.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Il 2022 dell’Epson Tour (che ha sostituito nel nome il Symetra Tour), secondo circuito statunitense femminile, parte dalla Florida con il Florida’s Natural Charity Classic, in programma dal 4 al 6 marzo sul percorso del Country Club di Winter Haven. Dove saranno due le proette azzurre in campo: Silvia Cavalleri, prima italiana ad aver vinto (nel 2007) un torneo del LPGA Tour (il Corona Championship), e Roberta Liti (cinquantottesima nell’ordine di merito nel 2021).

Nel field, 132 le concorrenti che si contenderanno un montepremi di 200.000 dollari. L’evento, arrivato alla tredicesima edizione, torna protagonista due anni dopo l’ultima volta quando a imporsi fu l’americana Janie Jackson, stavolta assente. Tra le candidate al titolo ecco, tra le altre, la statunitensi Bailey Tardy, la tedesca Sophie Hausmann, la spagnola Marta Sanz Barrio, la messicana Alejandra Llaneza, la cinese Ruixin Liu, la slovena Ana Belac, l’inglese Meghan MacLaren, la francese Pauline Roussin-Bouchard e le svedesi Maja Stark, Frida Kinhult e Lisa Pettersson.

 

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PGA Tour: Ryan Brehm volata vincente

Un sogno che diventa realtà. Ryan Brehm, alla 68ª apparizione sul circuito, ha festeggiato a Rio Grande il primo successo in carriera sul PGA Tour conquistando, con un totale di 268 (66 67 68 67, -20) colpi, il Puerto Rico Open. Tra i golfisti più alti (193 centimetri) del PGA Tour, il 35enne di Mount Pleasant (Michigan) s'è reso protagonista di una vera impresa, addolcita dalla presenza al suo fianco e in campo, della moglie Chelsey. Era infatti dal 2013 (Patrick e Justin Reed al Wyndham Championship) che un golfista non riusciva a imporsi, con la moglie caddie, sul massimo circuito americano maschile.

In vetta fin dalla fine del secondo round, in Porto Rico e sul percorso del Grande Reserve GC (par 72), Brehm ha dominato la scena. Max McGreevy s'è infatti classificato secondo con 274 (-14), distante sei colpi dal suo connazionale. Il leaderboard, nelle primissime posizioni, ha parlato americano, con Brandon Wu e Tommy Gainey terzi con 275 (-13).

Con questa affermazione, Brehm è passato dalla 773ª alla 282ª posizione (0,64 punti) del ranking mondiale conquistando l'esenzione per giocare sul PGA Tour fino alla conclusione della stagione 2023-2024. Non solo: Brehm dal 10 al 13 marzo sarà tra i protagonisti del The Players Championship, torneo del PGA Tour in programma a Ponte Vedra Beach con un montepremi stellare di 20.000.000 di dollari.

All'ultimo respiro. In gara grazie a una "Minor medical extension", Brehm sapeva di essere con le spalle al muro. Con un risultato peggiore del terzo posto, sarebbe stato costretto a tornare a giocare sul Korn Ferry Tour, secondo circuito americano maschile. E invece eccolo qui, a celebrare il suo primo exploit sul PGA Tour (finora non aveva ottenuto neanche una Top 10), dopo un torneo da assoluto protagonista (è stato l'unico, insieme a Wu, ad aver fatto registrare tutti e quattro i round sotto i 70 colpi). Che gli ha permesso anche di incassare un assegno di 666.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 3.700.000.

 

TERZO GIRO - Ryan Brehm, leader con 201 (66 67 68, -15) colpi, ha allungato il passo nel “moving day” del Puerto Rico Open, il torneo del PGA Tour che si sta svolgendo in concomitanza con l’Arnold Palmer Invitational e nel quale sono impegnati i giocatori di seconda fascia esclusi dalla grande ribalta.  

Sul percorso del Grand Reserve Golf Club (par 72), a Rio Grande in Portorico, Brehm 35enne di Mount Plaisant (Michigan), 773° nel World ranking, alla 67ª presenza sul circuito dove non ha ottenuto titoli e piazzamenti tra i top ten, ha girato in 68 (-4) colpi con cinque birdie e un bogey e ha portato a tre i colpi di vantaggio su Michael Kim (204, -12).

Hanno possibilità di correre per il titolo, anche se in ritardo di quattro colpi, Max McGreevy, Tommy Gainey, Andrew Novak e Chad Ramey, terzi con 205 (-11), e ne hanno meno, ma non sono matematicamente tagliati fuori Brandon Wu, il dilettante Christopher Gotterup, l’inglese Callum Tarren e il thailandese Kiradech Aphibarnrat, settimi con 206 (-10). Il montepremi è di 3.700.000 euro (666.000 dollari al vincitore), notevolmente più basso rispetto alla media del circuito.

 

SECONDO GIRO - Nel festival degli sconosciuti in atto al Puerto Rico Open, il torneo del PGA Tour che si sta svolgendo in concomitanza con l’Arnold Palmer Invitational e nel quale sono impegnati i giocatori di seconda fascia e oltre esclusi da questo secondo evento, è emerso nel secondo round Ryan Brehm, leader con 133 (66 67, -11) colpi.

Sul percorso del Grand Reserve Golf Club (par 72), a Rio Grande in Portorico, il 35enne di Mount Plaisant (Michigan), 773° nel World ranking, alla 67ª presenza sul circuito dove non ha ottenuto titoli e piazzamenti tra i top ten, con due successi sul Korn Ferry Tour e tre nel Michigan Open, inserito in un tour minore, ha girato in 67 (-5) colpi con un eagle e tre birdie e ne ha preso uno di vantaggio su Max McGreevy, Michael Kim e sul giapponese Satoshi Kodaira (134, -10).

In quinta posizione con 135 (-9) l’inglese Callum Tarren e tra gli otto concorrenti in sesta con 136 (-8) il thailandese Kiradech Aphibarnrat e l’austriaco Matthias Schwab. Il montepremi è di 3.700.000 euro (666.000 dollari al vincitore), notevolmente più basso rispetto alla media del circuito che sta divenendo sempre più esagerata.

 

PRIMO GIRO - Festival degli sconosciuti o quasi nel Puerto Rico Open, il torneo del PGA Tour che si sta svolgendo in concomitanza con l’Arnold Palmer Invitational e nel quale sono impegnati i giocatori esclusi da questo secondo evento.

Sul percorso del Grand Reserve Golf Club (par 72), a Rio Grande in Portorico, sono al vertice con 65 (-7) colpi gli statunitensi Michael Kim (sette birdie senza bogey), 28enne nato a Seoul in Corea, 162 presenze sul tour e con un titolo nella stagione 2017/2018, e Chase Seiffert (otto birdie, un bogey), 30enne di Panama City (Florida), alla 58ª gara e senza successi. Seguono con 66 (-6) Ryan Brehm e con 67 (-5) il thailandese Kiradech Aphibarnrat e l’australiano Aaron Baddeley, uno che a inizio carriera dichiarò che avrebbe oscurato Tiger Woods e finito nel mucchio degli anonimi.

Tra gli otto concorrenti in sesta posizione con 68 (-4) l’australiano Greg Chalmers, l giapponese Satoshi Kodaira e Vaughn Taylor, uno che in questi tornei di secondo piano si fa quasi sempre vedere. Il montepremi è di 3.700.000 euro, notevolmente più basso rispetto alla media del circuito che sta divenendo sempre più esagerata.

 

LA VIGILIA - In concomitanza con l’Arnold Palmer Invitational il PGA Tour propone anche il Puerto Rico Open (3-6 marzo), un torneo minore con montepremi molto basso rispetto alla media esagerata del circuito (3.700.000 dollari) e con una partecipazione quanto meno di secondo livello, ma non potrebbe essere altrimenti.

Sul percorso del Grand Reserve Golf Club, a Rio Grande in Portorico, saranno in gara giocatori che a volte si mettono in evidenza in queste occasioni quali D.A Points, John Rollins, Vaughn Taylor, l’austriaco Matthias Schwab e lo spagnolo Rafa Cabrera Bello in un field che comprende anche giocatori di peso, ma ormai in disarmo, quali Bill Haas o l’inglese Luke Donald e promesse mai divenute poi realtà comel’australiano Aaron Baddeley, che nelle dichiarazioni a inizio carriera voleva oscurare Tiger Woods, o il colombiano Camilo Villegas, ormai 40enne, quattro titoli sul PGA Tour spalmati tra il 2008 e il 2014.

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Alps: il vento dice Bessa Guimaraes

Il vento ha deciso il risultato del New Giza Open, terzo torneo di fila dell’Alps Tour, che ha iniziato la stagione in Egitto, disputato sul percorso del New Giza Golf Club (par 72) a Il Cairo. Infatti le forti raffiche hanno impedito il gioco nella giornata finale e pertanto è stata dichiarata valida la classifica acquisita al termine del secondo round con il portoghese Tomas Bessa Guimaraes, 26 anni ad agosto, leader con 131 (66 65, -13) colpi che ha potuto festeggiare il primo titolo, dopo aver ottenuto due top ten nella scorsa stagione quella del suo debutto sul circuito. Al secondo posto con 132 (-12) lo spagnolo Joel Moscatel, in vetta dopo un turno, e il dilettante francese Julien Sale (132, -12) e al quarto con 133 (-11) l’irlandese Gary Hurley e il transalpino Franck Daux.

Il migliore degli italiani è stato Gregorio De Leo, decimo con 136 (67 69, -8) e alla seconda top ten su tre eventi, e si è ben comportato anche Stefano Mazzoli. 15° con 138 (-6), vincitore dell’Ein Bay Open che ha aperto il 2022 e che guida dell’ordine di merito. A premio anche Luca Cianchetti, Giacomo Fortini ed Edoardo Giletta, 26.i con 140 (-4), Andrea Romano e Cristiano Terragni, 38.i con 141 (-3). Al vincitore è andato un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro

 

SECONDO GIRO - Il portoghese Tomas Bessa Guimaraes ha preso il comando con 131 (66 65, -13) colpi nel New Giza Open, terzo torneo di fila che si sta disputando in Egitto, sul percorso del New Giza Golf Club (par 72) a Il Cairo. Inizierà il giro finale con un colpo in meno dello spagnolo Joel Moscatel, in vetta dopo un turno, e del dilettante francese Julien Sale (132, -12). In corsa per il titolo anche l’irlandese Gary Hurley e il transalpino Franck Daux, quarti con 133 (-11), e altri tre francesi, Edgar Catherine, sesto con 134 (-10), Nicolas Muller (am) e Benjamin Kedochim, settimi con 135 (-9) insieme all’inglese Jack Floydd.

Solo sette italiani sono rimasti in gara: Gregorio De Leo, decimo con 136 (67 69, -8), che offre sempre un buon rendimento così come Stefano Mazzoli, 15° con 138 (-6), vincitore dell’Ein Bay Open che ha aperto la stagione e leader dell’ordine di merito. Più indietro Luca Cianchetti, Giacomo Fortini ed Edoardo Giletta, 26.i con 140 (-4), Andrea Romano e Cristiano Terragni, 38.i con 141 (-3). Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.

 

PRIMO GIRO - Poca gloria per gli italiani nel primo giro del New Giza Open, terzo torneo di fila che si sta disputando in Egitto, sul percorso del New Giza Golf Club (par 72) a Il Cairo. Infatti ve ne sono solo due tra i primi 35 classificati, Gregorio De Leo, ottavo con 67 (-5), e Giacomo Fortini, 21° con 69 (-3). Leader con 63 (-9) colpi lo spagnolo Joel Moscatel con tre francesi alle costole, Clement Poletti, secondo con 64 (-8), Edgar Catherine e il dilettante Julien Sale, terzi con 65 (-7). In quinta posizione con 66 (-6) l’irlandese Jonathan Yates, il portoghese Tomas Bessa Guimaraes e l’altro amateur transalpino Nicolas Muller.

Sono appena prima della linea del taglio, 36.i con 70 (-2), otto italiani: Giulio Castagnara, Luca Cianchetti, Stefano Mazzoli, Federico Livio, Gianmaria Rean Trinchero, Carlo Casalegno, Andrea Saracino e Rocco Sanjust, Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.

 

PRIMO GIRO - Poca gloria per gli italiani nel primo giro del New Giza Open, terzo torneo di fila che si sta disputando in Egitto, sul percorso del New Giza Golf Club (par 72) a Il Cairo. Infatti ve ne sono solo due tra i primi 35 classificati, Gregorio De Leo, ottavo con 67 (-5), e Giacomo Fortini, 21° con 69 (-3). Leader con 63 (-9) colpi lo spagnolo Joel Moscatel con tre francesi alle costole, Clement Poletti, secondo con 64 (-8), Edgar Catherine e il dilettante Julien Sale, terzi con 65 (-7). In quinta posizione con 66 (-6) l’irlandese Jonathan Yates, il portoghese Tomas Bessa Guimaraes e l’altro amateur transalpino Nicolas Muller.

Sono appena prima della linea del taglio, 36.i con 70 (-2), otto italiani: Giulio Castagnara, Luca Cianchetti, Stefano Mazzoli, Federico Livio, Gianmaria Rean Trinchero, Carlo Casalegno, Andrea Saracino e Rocco Sanjust, Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.

 

LA VIGILIA - Terzo evento consecutivo in Egitto per l’Alps Tour che, da Suez, si sposta a Il Cairo per il New Giza Open, in programma dal 4 al 6 marzo sul percorso del New Giza Golf Club. A guidare la spedizione italiana (26 gli azzurri in gara) sarà Stefano Mazzoli, leader dell’ordine di merito e vincitore del primo appuntamento stagionale (l’Ein Bay Open) del terzo circuito europeo.

L’evento torna protagonista tre anni dopo l’ultima volta quando a imporsi fu il lombardo Lorenzo Scalise. In Egitto gli azzurri inseguono un altro risultato di prestigio e oltre a Mazzoli c’è attesa, tra gli altri, per Luca Cianchetti, Filippo Bergamaschi, Edoardo Raffaele Lipparelli (vincitore dell’ordine di merito nel 2019), Andrea Saracino, Gregorio De Leo, Andrea Romano, Ludovico Addabbo, Cristiano Terragni, Giacomo Fortini (reduce dal quinto posto al Red Sea Little Venice Open), Giulio Castagnara e Michele Ortolani.

Dopo aver dominato a sorpresa il Red Sea Little Venice Open (vinto con otto colpi di vantaggio sullo spagnolo Jorge Macais), il 19enne amateur francese Oihan Guillamoundeguy (secondo nella money list) ambisce a mettere nuovamente in mostra il suo talento. Tra i transalpini, riflettori puntati pure su Xavier Poncelet, Franck Medale, Pierre Pineau, Franck Daux e il dilettante Tom Vaillant. Nel field anche l’irlandese Conor Purcell e l’olandese Koen Kouwenaar, rispettivamente al terzo e al quarto posto dell’ordine di merito.

L’evento anticipa il Winter Series Terre dei Consoli che si giocherà dal 16 al 18 marzo al Terre dei Consoli Golf Club di Monterosi (Viterbo).

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Spanish International azzurri scoloriti

 

Sui percorsi del Sherry Golf Jerez a Jerez de la Frontera (Cadice) e del Real Club Pineda di Siviglia, è andato in scena lo Spanish International Amateur Championship, il torneo che ha visto protagonisti alcuni tra i migliori talenti del golf europeo.

Nella gara femminile, svoltasi a Siviglia, si è aggiudicata la “Copa S.M. la Reina” la madrilena Cayetana Fernandez Garcia-Poggio, che ha sconfitto in finale la tedesca Charlotte Back per 1 up. Tra le azzurre, l’unica a qualificarsi per la fase match play è stata Francesca Fiorellini (già vincitrice quest’anno del Portuguese International Ladies Amateur): la romana ha chiuso in terza posizione la fase medal con 140 (71 69, -4) colpi, ma nei trentaduesimi di finale si è dovuta arrendere per 2/1 alla francese Lena Tremouille. Le altre italiane Paris Appendino, Sophie Bierstorfer, Giulia Bellini, Charlotte Cattaneo e Rebecca Galasso, non sono rientrate tra le migliori 64 per accedere alla fase a eliminazione diretta.

Nella Nations’ Cup, vinta da Francia A con 282 (-6) colpi, le formazioni di Italia A e di Italia B j si sono piazzate rispettivamente 10° (292, +4) e 19° e ultima (311, +23). Hanno accompagnato il team l’allenatore federale Luigi Zappa ed Emanuela Baj.

Nel torneo maschile, invece, a imporsi è stato John Gough. Il britannico ha vinto la “Copa S.M. El Rey” travolgendo il norvegese Michael Alexander Mjaaseth per 6/5 succedendo così nell’albo d’oro a Lucas Nicolas Fallotico, vincitore dell’evento nel 2021.

Tra i ragazzi, supportati dall’allenatore federale Alain Vergari, hanno superato la fase stroke play Alessandro Frau, Riccardo Leo e Massimiliano Campigli, rispettivamente 38° (147, +3), 47° (148, +4) e 60° (150, +6). Fuori dai migliori 64, invece, Marco Florioli ed Elia Dallanegra. Nei match play Leo e Frau sono stati eliminati nei trentaduesimi di finale rispettivamente dallo spagnolo Masave Roncal (alla 19ª) e dal norvegese Rune Bokeid (3/2). Mentre Campigli, il migliore degli italiani, ha sconfitto lo svizzero Cedric Gugler per 3/2, poi nei sedicesimi il francese Ugo Malcor (1 up), ma agli ottavi di finale si è arreso contro il tedesco Yannik Malik alla prima buca di playoff. Il team di Spagna A si è imposto nella Nations’ Cup con 281 (-7). Italia A e Italia B hanno chiuso rispettivamente in 13ª e 15ª posizione con 297 (+9), stesso score, ma hanno fatto la differenza i punteggi scartati.

 

LA VIGILIA - E’ tutto pronto per lo Spanish International Amateur Championship, il torneo in programma da martedì 1 a domenica 6 marzo che si dividerà sui percorsi del Sherry Golf Jerez a Jerez de la Frontera (Cadice) e del Real Club Pineda di Siviglia, palcoscenici rispettivamente della gara maschile (Copa S.M. el Rey) e di quella femminile (Copa S.M. la Reina). Prenderanno parte all’appuntamento undici atleti italiani. La squadra in rosa, accompagnata dall’allenatore federale Luigi Zappa ed Emanuela Baj, sarà composta da Paris Appendino, Sophie Bierstorfer, Giulia Bellini, Charlotte Cattaneo, Francesca Fiorellini (fresca vincitrice al Portuguese International Ladies Amateur) e Rebecca Galasso. Tra i ragazzi, supportati dall’allenatore federale Alain Vergari, ci saranno Marco Florioli, Riccardo Leo, Elia Dallanegra, Massimiliano Campigli e Sebastiano Frau, che proveranno a succedere nell’albo d’oro a Lucas Nicolas Fallotico, vincitore dell’evento nel 2021 davanti al francese Paul Margolis. Le azzure, invece, proveranno nell’impresa di riportare il titolo in Italia che manca dal 1991, quando a vincere fu Caterina Quintarelli (Alessia Nobilio si è piazzata seconda nel 2017 e nel 2019). Nel field del “Ladies”, parteciperanno a titolo individuale Giulia Scarcello e Cristina Albertazzi.

Inizialmente, anche il torneo femminile doveva essere giocato a Cadice, sul percorso del Barceló Montecastillo Golf & Sports Resort, ma per motivi tecnici legati a lavori e miglioramenti effettuati sul campo, la Federazione Spagnola ha deciso di modificare la sede per garantire ai partecipanti le migliori condizioni di gioco possibili rimanendo in Andalusia, ma spostandosi a Siviglia.

La formula di gioco – L’evento si disputerà in due fasi: la prima con qualificazione su 36 buche stroke play. Guadagneranno l’accesso ai match play i migliori 64 classificati. Martedì 1 e mercoledì 2 marzo si giocheranno i round di qualifica, seguiti il giovedì dai trentaduesimi di finale. Venerdì 4 il programma prevede i sedicesimi e gli ottavi, mentre sabato 5 i quarti di finale e la semifinale. Domenica 6, invece, la finalissima che decreterà il vincitore. Oltre alla gara individuale, ci sarà anche la Nations’ Cup, che verrà assegnata al termine delle 36 buche di qualificazione.

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LPGA Tour: trionfa Jin Young Ko

Jin Young Ko ha vinto a Singapore l'HSBC Women's World Championship e e si è confermata regina del golf femminile. Alla sua prima gara del 2022, la sudcoreana - al Sentosa Golf Club, sul tracciato del Tanjong Course, par 72 - ha fatto subito centro e, con un totale di 271 (69 67 69 66, -17) colpi, superando la connazionale In Gee Chun (in testa dopo il "moving day") e l’australiana Minjee Lee, entrambe seconde con 273 (-15). Ha così festeggiato il 13° titolo (cifra comprensiva di due major) in carriera sul LPGA Tour in un palmarès che comprende anche 11 successi sul circuito coreano.. Per la 26enne di Seul è il sesto successo (nelle sue ultime dieci gare) sul massimo circuito americano in rosa negli ultimi otto mesi. Da luglio 2021 ad oggi, ha infatti vinto - nell'ordine - il Volunteers of America Classic, il Cambia Portland, la Founders Cup, il BMW Ladies Championship, il CME Group Tour Championship e, appunto, l'HSBC Women's World Championship.

"Sono orgogliosa di me, sto attraversando un periodo magico e sono davvero contenta". Queste le dichiarazioni, al termine della gara, della sudcoreana. Già in testa dopo 36 buche (insieme ad Amy Yang), ha chiuso il terzo giro in seconda posizione. Poi, nell'ultimo, con un parziale di 66 (-6), con sette birdie (di cui cinque realizzati nelle ultime sei buche) e un bogey, s'è resa protagonista di una grande rimonta ribadendo la sua leadership (siglando peraltro il 15° round consecutivo sotto i 70 colpi). Campionessa nel 2021 della Race to CME Globe (la FedEx Cup al femminile) e miglior proette del circuito, Jin Young Ko ha ricevuto un assegno di 255.000 dollari, su un montepremi di 1.700.000 dollari, che hanno portato il totale delle sue vincite sul circuito a 9.357.985 dollari.

Nel torneo sono terminate in quarta posizione con 274 (-14) la coreana Jeongeun Lee6 (numero nel cognome per casi di omonimia) e la thailandese Atthaya Thitikul, regina del Ladies European Tour 2021 e ora in cerca di gloria sul circuito americano, e in sesta con 275 (-13) la coreana Amy Yang, l’australiana Hannah Green e la canadese Brooke M. Henderson. Piuttosto altalenanti la giapponese Nasa Hataoka, 11ª con 278 (-10), l’altra coreana Inbee Park e la thailandese Ariya Jutanugarn, 17.e con 280 (-8), la neozelandese Ludia Ko, 23ª con 281 (-7), e la coreana Hyo Joo Kim, campionessa uscente, 26ª con 282 (-6).

Prossima tappa l’Honda Thailand (10-13 marzo), a Chonbury in Thailandia, altro evento a invito con 69 concorrenti tra le quali Giulia Molinaro, dove Ariya Jutanugarn difenderà il titolo.

 

TERZO GIRO - Cambio della guardia tra coreane al vertice del HSBC Women's World Championship dove si è portata con 204 (70 68 66, -12) In Gee Chun, peraltro da tempo piuttosto in ombra, ma con un buon passato fatto di tre titoli sul LPGA Tour, comprensivi di due major, dieci sul tour di casa e due sul LPGA of Japan Tour.

Nel torneo a invito (65 in gara) del LPGA Tour che si sta svolgendo al Sentosa Golf Club di Singapore, sul tracciato del Tanjong Course (par 72). In Gee Chun, 27enne di Gunsan, ha girato in 66 (-6) colpi con sei birdie senza bogey, fornendo una buona prestazione che però le ha garantito per il round finale soltanto un colpo di vantaggio sulle connazionali Jeongeun Lee6, numero sul cognome per casi di omonimia, e Jin Young Ko, leader mondiale.

Al quarto posto con 207 (-9) l’altra coreana Amy Yang, in vetta dopo un turno con Jin Young Ko, Danielle Kang e la thailandese Atthaya Thitikul, che dopo le prodezze sul Ladies European Tour dello scorso anno, ora prova a ripetersi sul circuito statunitense. In settima posizione con 208 (-8) e con poche possibilità di correre per il successo, la canadese Brooke M. Henderson e praticamente fuori gioco la giapponese Nasa Hataoka, pur se risalita dalla 36ª piazza, e l’australiana Minjee Lee, decime con 210 (-6).

Ancora in rodaggio la thailandese Ariya Jutanugarn, 15ª con 211 (-5), che dovrà difendere il titolo la prossima settimana nell’Honda Thailand (10-13 marzo). altro evento a invito con 69 concorrenti tra le quali Giulia Molinaro, e piuttosto altalenanti le coreane Inbee Park, numero sei mondiale, 24ª con 212 (-4), e Sei Young Kim, numero cinque, 37ª con 215 (-1). Il montepremi è di 1.700.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Due coreane al vertice con 136 (-8) colpi, entrambe autrici di un 67 (-5), dopo il secondo giro del HSBC Women's World Championship, torneo a invito del LPGA Tour riservato a 65 concorrenti: sono Jin Young Ko (cinque birdie), numero uno mondiale, e Amy Yang (sette birdie, due bogey), che hanno una lunghezza di margine su Megan Khang, sulla thailandese Atthaya Thitikul e sulla canadese Brooke M. Henderson.

Al Sentosa Golf Club di Singapore, sul tracciato del Tanjong Course (par 72), sono in sesta posizione con 138 (-6) Angel Yin, la thailandese Pajaree Anannarukarn e le coreane In Gee Chun e A Lim Kim, in decima con 139 (-5) Danielle Kang e la coreana Inbee Park e in 14ª con 140 (-4) l’australiana Minjee Lee e la thailandese Ariya Jutanugarn. E’ scesa dal primo al 21° posto con 141 (-3) la thailandese Patty Tavatanakit, penalizzata da un 74 (+2), e con ritardi maggiori la giapponese Nasa Hataoka, 36ª con 143 (-1), e la coreana Sei Young Kim, 54ª con 148 (+4). Il montepremi è di 1.700.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Patty Tavatanakit ha effettuato un primo giro in 67 (-5) colpi e ha preso il comando nel HSBC Women's World Championship, torneo a invito del LPGA Tour riservato a 65 concorrenti che sarà poi seguito dall’Honda Thailand (10-13 marzo) con in campo 70 giocatrici. Al Sentosa Golf Club di Singapore, sul tracciato del Tanjong Course (par 72), Paphangkorn Tavatanakit, nota come Patty che semplifica molto le cose a chi deve chiamarla, thailandese 22enne di Bangkok, con cinque birdie senza bogey ha dato un segnale preciso di voler acquisire il secondo titolo sul circuito, dopo aver iniziato nel 2021 con il botto. Infatti si è imposta in un major, l’ANA Inspiration, che quest’anno si chiamerà Chevron Championship (31 marzo- 3 aprile) e avrà il sostanzioso montepremi di cinque milioni di dollari.

La prodezza le ha però concesso un solo colpo di vantaggio su Danielle Kang e sulle coreane Inbee Park e A Lim Kim in una classifica molto corta con ben 14 proette in quinta posizione con 69 (-3) tra le quali la coreana Jin Young Kim, leader mondiale, la canadese Brooke M. Henderson e la neozelandese Lydia Ko.

Più distaccate l’australiana Minjee Lee, 29ª con 71 (-1), la giapponese Nasa Hataoka, la coreana Hyo Joo Kim, che difende il titolo, e la thailandese Ariya Jutanugarn, che lo difenderà invece nel prossimo Honda Thailand, 37.e con 72 (par), e la coreana Sei Young Kim, 49ª con 74 (+2). Il montepremi è di 1.700.000 dollari.

Primo titolo per il danese Oliver Hundebøll (267 - 68 67 66 66, -21) e buona prestazione di Lorenzo Scalise 14° con 273 (72 65 65 71, -15) nel Mangaung Open, torneo organizzato in combinata tra Challenge Tour e Sunshine Tour che si è svolto sui due percorsi del Bloemfontein Golf Club (par 72) e dello Schoeman Park Golf Club, (par 72) a Bloemfontein in Sudafrica, dove i 205 partenti per 36 buche si sono alternati sui due tracciati, mentre i 78 rimasti in corsa dopo il taglio hanno concluso sul Bloemfontein CC.

Il 22enne Hundebøll ha rimontato otto posizioni con un 66 (-6, sette birdie, un bogey) miglior score di giornata ottenuto anche dall’olandese Lars Van Meijel (pure per lui sette birdie, un bogey), che però è terminato decimo con 271 (-17).

Hundebøll deve comunque anche ringraziare il sudafricano Luke Jerling, che con un bogey sull’ultima buca ha buttato al vento la possibilità dello spareggio, terminando secondo con 268 (-20) insieme al connazionale Triston Strydom. Al quarto posto con 269 (-19) lo scozzese Craig Ross e lo spagnolo Scott Fernandez e al sesto con 270 (-18) gli inglesi John Parry e Jamie Rutherford e i sudafricani Keenan Davidse e Jbe Kruger.

In bassa classifica gli altri due italiani che sono giunti al traguardo, Jacopo Vecchi Fossa, 58° con 281 (65 70 72 74, -7), ed Enrico Di Nitto, 69° con 284 (70 68 72 74, -4). Scalise ha concluso con un 71 (-1) dovuto a quattro birdie e a tre bogey.

 

TERZO GIRO - Prosegue a fatica il Mangaung Open, torneo organizzato in combinata tra Challenge Tour e Sunshine Tour che si sta svolgendo sui due percorsi del Bloemfontein Golf Club (par 72) e dello Schoeman Park Golf Club, (par 72) a Bloemfontein in Sudafrica, dove anche il terzo giro è stato sospeso.

Nella classifica provvisoria è al vertice con “meno 19” lo scozzese Craig Ross, stoppato alla 16ª buca, braccato da giocatori di casa e spagnoli. Infatti sono al secondo posto con 198 (-18) l’iberico Scott Fernandez e il sudafricano Jbe Kruger, che ha realizzato un gran 61 (-11, un eagle, nove birdie), al quarto con “meno 17” il sudafricano Luke Jerling con cinque buche da giocare che possono far ribaltare la situazione, e al quinto con 200 (-16) i sudafricani Tristen Strydom e Louis Albertse insieme allo spagnolo Alejandro Del Rey che ha lo stesso “meno 16” con due buche davanti.

Sono rimasti in gara Lorenzo Scalise, 12° con 202 (-14), e in bassa classifica, Jacopo Vecchi Fossa, 46° con 207 (65 70 72, -9), ed Enrico Di Nitto, 55° con “meno 8” alla 12ª. Sono usciti al taglio Aron Zemmer (72 70) e Federico Maccario (71 71), 132.i con 142 (-2), e Philip Geerts, 193° con 147 (75 72, +3). Nei primi due giri i 205 partenti sono alternati sue due tracciato, poi il torneo si sta concludendo sul Bloemfontein Golf Club. Il montepremi è di 250.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Secondo giro sospeso nel Mangaung Open, torneo organizzato in combinata tra Challenge Tour e Sunshine Tour che si sta svolgendo sui due percorsi del Bloemfontein Golf Club (par 72) e dello Schoeman Park Golf Club, (par 72) a Bloemfontein in Sudafrica con la partecipazione di 215 concorrenti che si stanno alternando sui due tracciati.

Nella classifica provvisoria è al vertice il sudafricano Pieter Moolman con 131 (65 66, -13), colpi che ha segnato un eagle e quattro birdie per il 66 (-6 SC) di giornata e che sulle 36 buche non ha segnato bogey Lo seguono con 132 (-12) l’olandese Lars Van Meijel e con 133 (-11) il sudafricano Michael G. Palmer, l’inglese John Parry e il tedesco Nick Bachem, ma ha lo stesso “-11” anche l’altro sudafricano MJ Viljoen, che con 12 buche ancora da giocare potrebbe anche divenire il leader.

Dei cinque italiani in gara non è partito Philip Geerts, 193° con 75 (-3), mentre hanno giocato tre buche gli altri: Jacopo Vecchi Fossa 27° con “meno 7”, Enrico Di Nitto 102° con “meno 3”, Lorenzo Scalise e Federico Maccario 124.i con meno 2”. Il montepremi è di 250.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Jacopo Vecchi Fossa è al quarto posto con 65 (-7) colpi nella classifica provvisoria del Mangaung Open, torneo organizzato in combinata tra Challenge Tour e Sunshine Tour che si sta svolgendo sui due percorsi del Bloemfontein Golf Club (par 72) e dello Schoeman Park Golf Club, (par 72) a Bloemfontein in Sudafrica con la partecipazione di 215 concorrenti.

Al vertice un trio con 63 (- 9) colpi, score ottenuto da tutti e tre sul Bloemfontein GC, gli spagnoli Alejandro Del Rey (nove birdie) e Scott Fernandez (due eagle, sei birdie, due bogey) e il sudafricano Luke Jerling (un eagle, sette birdie) e a due lunghezze, oltre a Vecchi Fossa, ancora un sudafricano, Justin Walters, e un iberico, Emilio Quartero Blanco.

E’ sul limite del taglio Enrico Di Nitto, 60° con 70 (-2), e sono oltre Federico Maccario, 85° con 71 (-1), Lorenzo Scalise e Aron Zemmer, 127.i con 72 (par), e Philip Geerts, 196° con 75 (+3). Vecchi Fossa ha segnato nove birdie e due bogey al Bloemfontein GC. Il montepremi è di 250.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Il Challenge Tour resta in Sudafrica per il quarto di sette tornei organizzati in combinata con il Sunshine Tour: il Mangaung Open. L'evento, in programma dal 3 al 6 marzo, si disputerà sui percorsi del Bloemfontein Golf Club e del Schoeman Park Golf Club, a Bloemfontein, e vedrà impegnati sei italiani: Lorenzo Scalise e Aron Zemmer, reduci dal 38° e dal 53° posto ottenuto al Jonsson Workwear Open, Philip Geerts e Jacopo Vecchi Fossa, che proveranno invece a riscattarsi dopo il taglio non superato la scorsa settimana. A questi si aggiungono anche Enrico Di Nitto e Federico Maccario.

Il torneo mette in palio un montepremi complessivo di 250.000 dollari. Tutti gli occhi sono puntati su Juan Carlo Ritchie, reduce da due vittorie consecutive ottenute al Bain’s Whisky Cape Town Open e al Jonsson Workwear Open. Il sudafricano punta al tris di successi, ma dovrà vedersela con un field di qualità. Ricordiamo, tra gli altri giocatori in campo,il tedesco Alexander Knappe (vincitore del Dimension Data Pro-Am), il neozelandese Daniel Hillier, il francese Felix Mory, i belgi Kristof Ulenaers e Christopher Mivis, reduce da due secondi posti consecutivi, e il padrone di casa Wilco Nienaber, cresciuto proprio a Bloemfontein.

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DP Tour: quarto titolo per Ashun Wu

Ashun Wu ha conquistato il Magical Kenya Open, torneo del DP World Tour che si è disputato sul percorso del Muthaiga Golf Club (par 71), a Nairobi. Il cinese si è imposto con un totale di 268 (69 68 66 65, -16) colpi davanti al terzetto formato dal tedesco Hurly Long, dal sudafricano Thriston Lawrence e dal canadese Aaron Cockerill, (272, -12). In quinta posizione con 273 (-11) l’inglese David Horsey e in sesta con 274 (-10) l’altro inglese Daniel Gavins e il francese Matthieu Pavon In ottava con 275 (-9) lo scozzese Ewen Ferguson, leader dopo tre round, e in 42ª con 281 (-3) il sudafricano Justin Harding, che difendeva il titolo.

Cinque gli azzurri che hanno preso il via all'evento: il migliore è stato Lorenzo Gagli, vincitore di questa manifestazione nel 2018 sul Challenge Tour, che ha chiuso 34° con 279 (70 68 70 71, -5). Renato Paratore nell'ultimo round ha rimontato dodici posizioni e si è piazzato 40° con 280 (68 71 73 68, -4). Francesco Laporta (68 73 71 71) e Nino Bertasio (69 72 69 73), invece, si sono classificati 51.i con 283 (-1). Non ha superato il taglio Guido Migliozzi, che questo torneo lo vinse nel 2019, 110° con 147 (76 71, +5).

Per Ashun Wu si tratta del quarto successo in carriera sul DP World Tour. L'ultimo titolo lo ha ottenuto nel 2018 al KLM Open, mentre nel 2016 ha fatto suo il Lyoness Open e l'anno precedente il Volvo China Open. Il 36enne di Xiamen ha incassato un assegno di 297.500,00 euro su un montepremi di 1.750.000 euro.

Il DP World Tour resterà in Africa per altri due appuntamenti, ma dal Kenya si sposterà in Sudafrica: dal 10 al 13 marzo, a Hartbeespoort, andrà in scena il MyGolfLife Open, mentre dal 17 al 20 marzo a Johannesburg ci sarà il Steyn City Championship.

 

TERZO GIRO - Italiani tra media e bassa classifica a un giro dal termine del Magical Kenya Open (DP World Tour) sul percorso del Muthaiga Golf Club (par 71), a Nairobi in Kenya dove il nuovo leader con 199 (66 67 66, -14) e lo scozzese Ewen Ferguson, 25enne di Glasgow senza titoli nel circuito, autore di un 66 (-5) con un eagle, quattro birdie e un bogey.

In casa azzurra Lorenzo Gagli è sceso dal 16° al 24° posto con 208 (70 68 70, -5), Nino Bertasio è salito dal 51° al 39° con 210 (69 72 69, -3), Renato Paratore ha continuato la sua scivolata iniziata al nono e passata per il 27° per proseguire al 51° con 212 (68 71 73, -1) dove è affiancato da Francesco Laporta (68 73 71), che anche lui aveva chiuso il primo round sulla nona piazza.

Ferguson potrà provare a cancellare lo zero dalla casella delle vittorie partendo per il giro finale con quattro colpi di vantaggio sullo svedese Marcus Kinhult e sul cinese Ashun Wu (203, -10) e con cinque sul tedesco Matti Schmid, sull’inglese David Horsey e sugli spagnoli Jorge Campillo e Sebastian Garcia Rodriguez. Hanno sicuramente poche chances il belga Thomas Detry, il canadese Aaron Cockerill e il francese Matthieu Pavon ottavi con 205 (-8). E’ franato l’indiano Shubhankar Sharma, al vertice dopo 36 buche e ora 17° e fuori gioco con 207 (-6), dopo un rovinoso 75 (+4).

Gagli ha girato in 70 (-1) colpi con due birdie e un bogey, Bertasio in 69 (-2) con sei birdie, due bogey e un doppio bogey, Laporta in 71 (par) con due birdie e due bogey e Paratore in 73 (+2) con due birdie, due bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 1.750.000 euro.

 

SECONDO GIRO - Buona rimonta di Lorenzo Gagli, da 40° a 16° con 138 (70 68, -4) colpi, nel Magical Kenya Open (DP World Tour) sul percorso del Muthaiga Golf Club (par 71), a Nairobi in Kenya, dove è passato a condurre l’indiano Shubhankar Sharma (132 - 65 67, -10), Il 25enne di Jhansi, due titoli sul circuito e miglior “rookie” della stagione 2018, ha girato in 67 (-4) colpi con un eagle, quattro birdie e due bogey che gli hanno concesso un colpo di margine sullo scozzese Ewen Ferguson e sul giapponese Masahiro Kawamura (133, -9).

Al quarto posto con 135 (-7) il sudafricano Thriston Lawrence e al quinto con 136 (-6) il tedesco Hurly Long, il sudafricano Dean Burmester, lo spagnolo Angel Hidalgo, lo svedese Jesper Svensson e il dilettante keniano Njoroge Kibugu

Ha perso posizioni Renato Paratore, da nono a 27° con 139 (68 71, -3), e sono scesi al 51° posto con 141 (-1) Francesco Laporta (68 73), dal nono, e Nino Bertasio (69 72), dal 23°. Gagli ha segnato un 68 (-3) con quattro birdie e un bogey. E’ uscito al taglio Guido Milgiozzi, 110° con 147 (76 71, +5). Il montepremi è di 1.750.000 euro.

 

PRIMO GIRO - Bella partenza di Renato Paratore e di Francesco Laporta, noni con 68 (-3) colpi nel Magical Kenya Open (DP World Tour) sul percorso del Muthaiga Golf Club (par 71), a Nairobi in Kenya, dove sono in buona posizione anche Nino Bertasio, 23° con 69 (-2) e Lorenzo Gagli, 40° con 70 (-1), mentre è stato problematico l’avvio di Guido Migliozzi, 124° con 76 (+54).

Guida la graduatoria con 64 (-8) l’inglese Daniel Gavins, 30enne di Leeds, autore di nove birdie e di due bogey, che ha un colpo di margine sullo statunitense Johannes Veerman e sull’indiano Shubhankar Sharma (65, -6). In quarta posizione con 66 (-5) l’inglese Lee Slattery e lo scozzese Ewen Ferguson e in sesta con 67 (-4) il sudafricano Dean Burmester, l’olandese Wil Besseling e il giapponese Masahiro Kawamura.

Paratore ha segnato un eagle, tre birdie e due bogey, Laporta sei birdie, un bogey e un doppio bogey, Bertasio tre birdie e un bogey, Gagli cinque birdie e quattro bogey e Migliozzi quattro birdie, sette bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 1.750.000 euro.

 

LA VIGILIA - Dopo due settimane di pausa, il DP World Tour è pronto a ripartire dall'Africa con il Magical Kenya Open, torneo in programma dal 3 al 6 marzo sul percorso del Muthaiga Golf Club di Nairobi. Saranno cinque gli italiani in campo dopo le quattro gare consecutive giocate negli Emirati Arabi Uniti: Francesco Laporta, Nino Bertasio, Renato Paratore, Lorenzo Gagli e Guido Migliozzi.

Il Kenya Open si giocò per la prima volta nel 1967. La prima affermazione di un italiano nell’evento risale al 2007 quando, a firmare l’impresa, fu Edoardo Molinari (assente quest'anno) sul Challenge Tour. Poi, nel 2018, sempre sul secondo circuito continentale, Lorenzo Gagli riuscì a far sua la contesa indossando la “giacca rossa”, ora simbolo del torneo, istituita proprio in quell’anno. Dopo Gagli è stato Migliozzi a trionfare nel 2019, quando l’evento è entrato a far parte dell’European Tour, conquistando il primo titolo della sua carriera sul principale circuito continentale.

Occasione importante per gli azzurri, in un evento che garantisce un montepremi complessivo di 1.750.000 euro e saranno molti gli atleti che proveranno a rincorrere un risultato di prestigio. Nel field, infatti, presenti lo spagnolo Jorge Campillo, lo svedese Marcus Kinhult, lo statunitense Johannes Veerman, il danese Joachim B. Hansen e i sudafricani Dean Burmester, Daniel Van Tonder e Thriston Lawrence (vincitore a novembre dello Joburg Open, il primo torneo stagionale del DP World Tour). Difenderà il titolo Justin Harding, vincitore nel 2021, che cercherà di bissare l'impresa emulando quanto fatto, nel 1968 e nel 1969, dall'inglese Maurice Bembridge (campione pure nel 1979, un anno dopo l'affermazione di Severiano Ballesteros).

L’evento in diretta su GOLFTV – Il Magical Kenya Open verrà trasmesso in diretta su GOLFTV e su Eurosport 2. GOLFTV: giovedì 3 marzo e venerdì 4, dalle ore 11 alle ore 16; sabato 4 e domenica 6, dalle ore 11 alle ore 15. Eurosport 2:giovedì 3 e venerd’ 4, dalle ore 11,30 alle ore 15,30; sabato 6, differita dalle ore 17 alle ore 19,20; quarta giornata differita lunedì 7 marzo dalle ore 22 alle ore 24. Commento di Isabella Calogero, Federico Colombo e di Maurizio Trezzi.

Secondo successo nell’arco di tre settimane sul PGA Tour e in carriera di Scottie Scheffler, che si è imposto con 283 (70 73 68 72, -5) colpi nel prestigioso Arnold Palmer Invitational disputato sul tracciato del Bay Hill Club & Lodge (par 72), a Orlando in Florida.

Scheffler, 25enne di Ridgewood (New Jersey), con tale successo, che gli ha reso la bella cifra di 2.160.000 dollari su un montepremi di 12.000.000 di dollari, è salito dal sesto al quinto posto nel world ranking e al primo nella graduatoria della FedEx Cup, posizioni a cui non era mai arrivato in precedenza.

Ha disputato 73 gare sul circuito con i due successi (l’altro nel Phoenix Open) e con venti piazzamenti tra i top ten e ha eguagliato il giapponese Hideki Matsuyama. l’altro plurivincitore (due vittorie anche per lui) nell’attuale stagione 2021-2022. Gli è bastato il 72 del par nel giro finale (tre birdie, tre bogey) per avere ragione - con il punteggio totale più alto registrato sul tour da quando nel 2020 lo spagnolo Jon Rahm ha fatto suo il BMW Championshio con un “meno 4” (276 colpi) - di Billy Horschel, dell’inglese Tyrrell Hatton (a segno nel 2020) e del norvegese Viktor Hovland (284, -4). In quinta posizione con 285 (-3) Gary Woodland e Chris Kirk, che si è guadagnato l’ingresso nel field del prossimo Open Championship, e in settima con 286 (-2) Talor Gooch e l’australiano Lucas Herbert.

Hanno deluso il nordirlandese Rory McIlroy, 13° con 289 (-1), che si era imposto nel 2018 e che aveva iniziato l’evento al comando, e Jon Rahm, leader mondiale, 17° con 290 (+2) alla pari con Max Homa, autore nel terzo turno di una “hole in one” (buca 14, par 3, yards 163, wedge). Un colpo in più per Hideki Matsuyama, 20° con 291 (+3), e ancora prestazione in grigio dell’iberico Sergio Garcia, 38° con 294 (+6).

Prossimo evento il The Players Championship (10-13 marzo) al TPC Sawgrass di Ponte Vedra Beach in Florida con l’esagerato montepremi di 20 milioni di dollari e con la partecipazione di Francesco Molinari.

 

TERZO GIRO - In Florida, nel "moving day" dell'Arnold Palmer Invitational di golf, battuta di arresto per Viktor Hovland (numero 4 mondiale) che, complice un parziale di 75 (+3) su un totale di 210 (-6) colpi, scivola dal primo al terzo posto lasciando la leadership agli americani Billy Horschel (67 71 71) e Talor Gooch (69 68 72), entrambi in testa con 209 (-7).

Classifica corta ad Orlando dove guadagna 16 posizioni lo statunitense Scottie Scheffler (sesto nel world ranking), ora quarto con 211 (-5) davanti al connazionale Gary Woodland, quinto con 212 (-4). Perde terreno Rory McIlroy (vincitore del torneo nel 2018), da secondo a sesto (213, -3) al pari di un altro nordirlandese, Graeme McDowell. Stesso score pure per Chris Kirk, 36enne di Knoxville (Tennessee). Chiudono la Top 10, tutti noni con 214 (-2), il canadese Corey Conners, l'inglese Matthew Fitzpatrick e l'americano Russell Henley.

Show e spettacolo nell'evento "elevato" del PGA Tour (che mette in palio un montepremi di 12.000.000 di dollari) dove Max Homa, 17/o con 216 (par), ha realizzato la sua prima "hole in one" sul circuito. Il 31enne di Burbank (California), alla buca 14 (par 3) e da 163 yards (149 metri), ha fatto direttamente centro utilizzando un pitching wedge. L'americano condivide la 17/a posizione, tra gli altri, con Jon Rahm. Lo spagnolo, numero 1 mondiale, è distante sette colpi dalla vetta e le sue chance di vittoria sembrano essere davvero poche.

 

SECONDO GIRO - E' la nuova stella del golf europeo e nel 2023, alla Ryder Cup di Roma, potrebbe essere tra i golfisti di punta del Vecchio Continente. Continua a sorprendere, Viktor Hovland. In Florida, il 24enne norvegese di Oslo con un parziale chiuso in 66 (-6), su un totale di 135 (69 66, -9) colpi, è volato in testa alla classifica dell'Arnold Palmer Invitational, tra i tornei più prestigiosi del PGA Tour che mette in palio un montepremi di 12.000.000 di dollari con prima moneta di 2.160.000 dollari.  Sette birdie e un bogey per il numero 4 del world ranking che, a Orlando, precede in classifica un terzetto d'inseguitori  con 137 (-7), composto dal nordirlandese Rory McIlroy (leader dopo 18 buche e vincitore di questo evento nel 2018), dall'inglese Tyrrell Hatton (altro past winner di questo appuntamento, che ha fatto suo nel 2020) e dall'americano Talor Gooch.

Al Bay Hill Club & Lodge (par 72), Hovland (undicesimo dopo il primo round) alla 61esima apparizione insegue il quarto successo sul massimo circuito americano, il secondo della stagione 2021-2022 dopo quello arrivato lo scorso novembre in Messico al World Technology Championship at Mayakoba (che peraltro fu il suo primo torneo vinto sul PGA Tour nel febbraio 2020). Momento d'oro per il norvegese che nel 2021 s'è imposto anche nel DP World Tour al BMW International Open e poi, nel 2022, ha conquistato il Dubai Desert Classic (Rolex Series).

A metà gara, è in alta classifica anche lo statunitense Billy Horschel, quinto con 138 (-6). Ha recuperato 38 posizioni lo spagnolo Jon Rahm (numero 1 del ranking mondiale), da 51/o a 13/o con 142 (-2) grazie a un secondo giro chiuso in 70 (-2) con cinque birdie e tre bogey.

 

PRIMO GIRO - Un pantalone giallo con maglietta blu indossati da Ian Poulter a sostengo dell'Ucraina. E ancora: la leadership di Rory McIlroy e l'inizio non esaltante di Jon Rahm. In Florida, il primo round dell'Arnold Palmer Invitational di golf ha riservato solidarietà e spettacolo. Ad Orlando, a guidare il leaderboard nel torneo del PGA Tour c'è, con un totale di 65 (-7) colpi, il nordirlandese McIlroy.

Già vincitore dell'evento nel 2018, il 32enne di Holywood precede in classifica gli americani Beau Hossler, Billy Horschel e John Michael Spaun, tutti secondi con 67 (-5). Mentre in quinta posizione con 68 (-4), ci sono il nordirlandese Graeme McDowell, il sudcoreano Sungjae Im, l'inglese Ian Poulter - sul green al fianco del popolo ucraino - l'australiano Adam Scott e gli statunitensi Will Zalatoris e Charles Howell III. Mentre non è andato oltre la 51/a posizione con 72 (par) lo spagnolo Rahm, numero 1 mondiale. Stesso score per Zach Johnson, capitano degli Usa alla Ryder Cup 2023 di Roma.

Sei birdie, un eagle e un bogey per McIlroy che, per la seconda volta in carriera, guida l'Arnold Palmer - tra gli eventi clou del PGA Tour, che mette in palio 12.000.000 di dollari di montepremi - dopo le 18 buche di apertura.

 

LA VIGILIA - Il PGA Tour 2022 di golf si prepara ad entrare nella sua fase clou con appuntamenti di primissimo piano che anticipano i major. Si comincia con l'Arnold Palmer Invitational, torneo "elevato" del massimo circuito americano che, dal 3 al 6 marzo ad Orlando, in Florida, vedrà 120 concorrenti contendersi un montepremi di 12.000.000 di dollari. L'appuntamento precede il The Players Championship (10-13 marzo a Ponte Vedra Beach) che vanterà invece la "borsa" più alta di sempre per un torneo del PGA Tour (20.000.000 di dollari).

Uno show doppio, che si aprirà appunto con l'Arnold Palmer, gara dalla grande tradizione dedicata ad una leggenda del golf. All'appello mancheranno due attesi protagonisti: Francesco Molinari (che nel 2019 fece suo il torneo dopo aver realizzato una 'hole in one' nel primo giro), che tornerà in campo al The Players, e il californiano Bryson DeChambeau, campione uscente (out perché non ha ancora recuperato da un infortunio alla mano e all'anca che lo aveva costretto, settimane fa, a ritirarsi dal Saudi International, tappa dell'Asian Tour).

Al Bay Hill Club & Lodge, ci saranno però quattro tra i migliori dieci giocatori al mondo: lo spagnolo Jon Rahm (numero 1 del world ranking), il norvegese Viktor Hovland (quarto), il nordirlandese Rory McIlroy (quinto e re dell'Arnold Palmer nel 2018) e l'americano Scottie Scheffler (sesto). Tra i big più attesi anche il giapponese Hideki Matsuyama, leader della FedEx Cup. e l'inglese Tyrrell Hatton (suo il torneo nel 2020).

Simbolo della rassegna sarà l'ormai celebre "red cardigan", marchio di fabbrica di Arnold Palmer. Curiosità: nel field ci sono pure lo statunitense Zach Johnson (appena nominato capitano degli Usa alla Ryder Cup 2023) e lo svedese Henrik Stenson tra i favoriti (insieme all'inglese Luke Donald, assente ad Orlando) a guidare il team Europe tra poco più di un anno e mezzo al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma).

Non ci sarà ancora Tiger Woods (c'è attesa per il suo ritorno in campo), che ha vinto otto volte (record assoluto) l'Arnold Palmer Invitational, la prima nel 2000 e l'ultima nel 2013.

La gara in TV - L'Arnold Palmer Invitational sarà trasmesso da GOLFTV e da Eurosport 2 agli stessi orari su entrambe le piattaforme: giovedì 3 marzo e venerdì 4, dalle ore 20 alle ore 24; sabato 5 e domenica 6, dalle ore 18,30 alle ore 24. Commento di Nicola Pomponi, Alessandro Bellicini e di Matteo Delpodio.

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Ryder 2023: Zach Johnson capitano USA

(Da Ufficio stamoa Federgolf) - Sarà Zach Johnson a guidare il Team USA nella Ryder Cup che si disputerà in Italia al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma) dal 29 settembre all’1 ottobre 2023. La scelta è stata ufficializzata dalla PGA of America in una conferenza stampa a Palm Beach Gardens, in Florida. Cresce sempre di più l’attesa per la 44esima edizione della sfida Europa-Stati Uniti, che andrà in scena per la prima volta in Italia, terza nazione dell’Europa Continentale ad ospitare la più importante competizione golfistica a squadre dopo la Spagna (Valderrama) nel 1997 e dopo la Francia (Le Golf National) nel 2018.

 

Giocatore del Team Usa in cinque edizioni, è stato uno dei vicecapitani nel 2018 e nel 2021 - Zachary Harris “Zach” Johnson è il 30esimo capitano degli Stati Uniti dal 1927. La sua storia con la Ryder Cup è iniziata nel 2006, la prima di cinque edizioni che lo hanno visto protagonista da giocatore (4 sconfitte e una vittoria nel 2016). Nelle due ultime sfide - a Parigi nel 2018 e in Wisconsin nel 2021 - è stato tra i vicecapitani. Nato il 24 febbraio del 1976 a Iowa City (Usa), è cresciuto a Cedar Rapids. Figlio di un chiropratico, ha cominciato a giocare a golf all’età di 10 anni dopo aver provato altri sport quali il baseball, il basket e il calcio. Fratello maggiore di Dave e Julie Johnson, dopo essersi diplomato nel 1994 s’è iscritto alla Drake University di Des Moines (capitale dello Stato dell’Iowa) dove poi s’è laureato nel 1998 in Business Management/Marketing. Sposato, con tre figli, vive a St. Simons Island, in Georgia (Usa).

Professionista dal 1998, Johnson – attualmente numero 199 del world ranking - ha all’attivo 12 successi sul PGA Tour, tra cui il The Masters 2007 e il The Open 2015. Sesto giocatore – dopo Sam Snead, Jack Nicklaus, Nick Faldo, Seve Ballesteros e Tiger Woods – ad aver vinto un Major sia ad Augusta (Stati Uniti) che a St.Andrews (Scozia). Ha disputato la World Cup nel 2005 e vanta quattro presenze nella Presidents Cup (2007, 2009, 2013 e 2015). Inserito nella Iowa Golf Hall of Fame nel 2016, nel 2020 ha ricevuto il Payne Stewart Award in onore “del suo carattere, della sua sportività e della sua dedizione alle donazioni di beneficenza”.

 

“Il più grande onore della mia carriera”- “Accettare questo incarico, guidare la squadra degli Stati Uniti all'estero, dopo l’impresa dell'anno scorso a Whistling Straits, è semplicemente il più grande onore della mia carriera. Un’esperienza esaltante, sia per la mia famiglia che per me, ma al tempo stesso impegnativa, visto che non vinciamo in trasferta da tre decenni. Per riuscirci, dovremo battere una squadra europea che avrà tanto talento e motivazione dalla loro parte”. Queste le dichiarazioni del neo capitano alla presenza di Jim Richerson, Presidente della PGA of America, che ha definito Johnson “il punto di riferimento ideale per rappresentare gli Stati Uniti e i suoi oltre 28.000 golfisti professionisti”.

 

Steve Stricker, primo vicecapitano – Dopo aver firmato, da capitano, la vittoria con punteggio record, Steve Stricker è stato scelto da Johnson come vicecapitano (ruolo già ricoperto nel 2014, 2016 e 2018).

 

Criteri di qualificazione – Con la nomina di Johnson, la PGA of America, in accordo con il PGA Ryder Cup Committee, ha ufficializzato i criteri di qualificazione. I dodici top player che faranno parte del Team Usa a Roma per metà si qualificheranno attraverso i punti dell’apposito ranking e per l’altra metà verranno scelti da Zach Johnson. I giocatori potranno andare a caccia dei punti fino al 20 agosto 2023. Il BMW Championship 2023, secondo atto della FedEX Cup Playoff, sarà l’ultimo evento al termine del quale verranno decretati i sei giocatori qualificati. Gli altri sei componenti della squadra verranno selezionati dal Capitano dopo il Tour Championship 2023.

 

La squadra americana punta al bis – Dopo aver superato per 19 a 9 l’Europa lo scorso 21 settembre al Whistling Straits Golf Course di Kohler in Wisconsin (edizione posticipata di un anno a causa della pandemia, con slittamento al 2023 della Ryder Cup successiva), gli Stati Uniti proveranno a ripetersi anche a Roma. La compagine capitanata da Steve Stricker si è ripresa il trofeo con autorevolezza, tornando a vincere davanti al proprio pubblico, come accaduto sei anni fa in Minnesota. Un successo netto, con un passivo senza precedenti. Dal 1979 (da quando il confronto mette di fronte Usa e Vecchio Continente), infatti, nessuna delle due squadre era riuscita a imporsi sull’altra con un margine così ampio. Dopo il trionfo europeo di Parigi nel 2018 - con Francesco Molinari assoluto protagonista - la formazione americana cercherà una vittoria sul suolo europeo che manca dal 1993.

 

L’attesa dell’Italia per le stelle del golf – Con il countdown che segna 578 giorni alla Ryder Cup “italiana”, il cammino verso l’evento entra nel vivo. Il percorso di gioco del Marco Simone Golf & Country Club - 39°circolo nella storia della manifestazione ad accogliere la competizione – è stato completamente rinnovato e nell’ultima edizione dell’Open d’Italia dello scorso settembre ha entusiasmato tutti i campioni in gara. La Federazione Italiana Golf, guidata dal Presidente Franco Chimenti, prosegue nello sviluppo del Progetto Ryder Cup 2023 coordinato dal Direttore Generale Gian Paolo Montali. Con il supporto delle Istituzioni e in sinergia con il Board della Ryder Cup Europe e con il Marco Simone Golf & Country Club, l’obiettivo è lasciare una legacy tangibile a tutto il territorio. Un percorso di crescita, condiviso con l’official advisor Infront, che guarda a traguardi ambiziosi: rafforzare la vocazione turistica dell’Italia, sottolineare il carattere inclusivo della disciplina e aumentare il numero dei praticanti, che nel 2021 ha fatto registrare un aumento del 6%.

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

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    e il super maestro
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    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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