Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

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LPGA: Marina Alex beffa Jin Young Ko

Marina Alex h ottenuto il secondo titolo in carriera concludendo con 274 (70 68 70 77, -10) colpi il Palos Verdes Championship (LPGA Tour), sul tracciato del Palos Verdes Golf Club (par 71) nella città da cui il circolo prende nome nella contea di Los Angeles in California.

Una vera prodezza per la 31enne di Wayne (New Jersey), che aveva ottenuto il primo alloro nel 2018 (Portland Classic), perché è riuscita a superare la coreana Jin Young Ko, leader mondiale, che ha tentato di rimontare dal 12° posto, ma è rimasta corta di un colpo (275, -9) e che si è dovuta accontentare del secondo. Le due protagoniste hanno concluso entrambe con un 66 (-5) con sei birdie e un bogey per la vincitrice, che ha ricevuto un assegno di 225.000 dollari su un montepremi di 1.500.000 dollari, e con un eagle, quattro birdie e un bogey per la Ko.

Battuta anche la neozelandese Lydia Ko, terza con 276 (-8) alla pari con Megan Khang, e quinta piazza con 277 (-7) per Ryann O’Toole, Andrea Lee, Annie Park e per l’australiana Hannah Green in vetta nei due turni centrali.

Sono terminate 13.e con 279 (-5) Lexi Thompson, l’australiana Minjee Lee e la thailandese Atthaya Thitikul, risalita dalla 46ª posizione con un 65 (-6) e ha chiuso al 16° posto con 280 (-4) la coreana Inbee Park. E’ uscita al taglio Giulia Molinaro, 130ª con 152 (73 79, +10),

 

TERZO GIRO - L’australiana Hannah Green è rimasta al vertice con 205 (67 66 72, -8) colpi nel Palos Verdes Championship (LPGA Tour), sul tracciato del Palos Verdes Golf Club (par 71) nella città da cui il circolo prende nome nella contea di Los Angeles in California, dove Giulia Molinaro, 130ª con 152 (73 79, +10), è uscita al taglio dopo 36 buche.

Hannah Green, sebbene abbia girato in 72, un colpo sopra par (un eagle, due birdie, cinque bogey), è riuscita a mantenere un colpo di vantaggio sulla neozelandese Lydia Ko (206, -7), numero tre mondiale, ma avrà un giro finale molto complicato, perché in una classifica molto corta sono almeno 19 le concorrenti in grado di vincere, raccolte in quattro colpi.

Oltre alla Ko, vi sono altre quattro tra le top ten del Rolex Ranking, che hanno chance. In particolare le tre in terza posizione con 208 (-5), Lexi Thompson (n. 7), rinvenuta dalla 37ª con un 66 (-5, sei birdie, un bogey), miglior parziale del turno, l’australiana Minjee Lee (n. 4), e la coreana Inbee Park (n. 9), affiancate da Allisen Corpuz, Marina Alex, Andrea Lee, Annie Park, Megan Khang e la scozzese Gemma Dryburgh.  

Non è fuori nemmeno la coreana Jin Young Ko, numero uno, anche se scesa dal secondo al 12° posto con 209 (-4) dopo un 73 (+2), perché ha tanta classe da concedersi il lusso di poter fare miracoli. Condivide la piazza con altre sette giocatrici tra le quali l’australiana Sarah Kemp, autrice dell’altro 66 (-5, un eagle, quattro bridie, un bogey) di giornata. Nulla da fare, invece, per la thailandese Atthaya Thitikul (n. 5), dominatrice del LET 2021, 46ª con 214 (+1). Il montepremi è di 1.500.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - L’australiana Hannah Green ha realizzato un 66 (-5), miglior score di giornata, e con 133 (67 66, -9) colpi ha messo in fila tre delle prime quattro big mondiali, la coreana Jin Young Ko, numero uno, la neozelandese Lydia Ko, numero tre, e l’australiana Minjee Lee, numero quattro e leader dopo un turno, seconde con 136 (-6) alla pari con Megan Khang.

Nel Palos Verdes Championship (LPGA Tour), sul tracciato del Palos Verdes Golf Club (par 71) nella città da cui il circolo prende nome nella contea di Los Angeles in California, flop di Giulia Molinaro, 130ª con 152 (73 79, +10), uscita al taglio caduto a 144 (+2).

Hanna Green, 25enne di Perth, ha ottenuto due titoli in otto stagioni sul LPGA Tour, comprensivi di un major (KPMG PGA 2019) nelle uniche due occasioni precedente in cui è stata al vertice dopo 36 buche, tre nel 2017 sul Symetra Tour (ora Epson Tour ) e quattro sul circuito australiano, l’ultimo a febbraio nel TPS Murray River con quattro colpio di vantaggio, prima donna a imporsi in un evento misto in uno dei maggiori tour mondiali. Ha partecipato alle ultime Olimpiadi (quinta). Nel suo score sette birdie e due bogey in un round in cui ha colto 12 fairway si 14, undici green su 18 e ha usato il putter 25 volte<.

Sono in sesta posizione con 137 (-5) Annie Park, Jennifer Chang e la canadese Maude-Aimee Leblanc e si trova tra le cinque concorrenti in nona con 138 (-4) la coreana Inbee Park, numero nove del Rolex Ranking, risalita dalla 53ª con un 67 (-4, un eagle, tre birdie, un bogey). Fuori gioco le altre tre partecipanti tra le prime dieci della graduatoria mondiale, la thailandese Atthaya Thitikul (n. 5), 30ª con 141 (-3), Lexi Thompson (n. 7), 37ª con 142 (-2), alla pari con Jennifer Kupcho, mentre si è ritirata Danielle Kang (n. 10). Taglio fatale anche per la canadese Brooke M. Henderson, 97ª con 147 (+5), e per la thailandese Ariya Jutanugarn, 117ª con 149 (+7). Il montepremi è di 1.500.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Inizio ad alto livello nel Palos Verdes Championship (LPGA Tour), sul tracciato del Palos Verdes Golf Club di Palos Verdes Estates nella Contea di Los Angeles in California, dove è al vertice con 63 (-8) colpi l’australiana Minjee Lee, numero quattro mondiale e autrice di otto birdie senza bogey, inseguita con 64 (-7) dalla coreana Jin Young Ko, numero uno, che ha realizzato anche lei otto birdie (di cui sei di fila), ma non un bogey.

Difficoltà per Giulia Molinaro che dopo due promettenti birdie in avvio si è disunita e con tre bogey e un doppio bogey, a fronte di un solo altro birdie, ha chiuso al 97° posto con 73 (+2).

Hanno tenuto un bel ritmo e sono sulla scia delle due protagoniste di giornata Jennifer Chang, l’inglese Charley Hull e la thailandese Moriya Jutanugarn, terze con 65 (-6) e non sono state da meno la svizzera Albane Valenzuela e la scozzese Gemma Dryburgh, seste con 66 (-5).

Più ombre che luci per le altre cinque giocatrici nella top ten mondiale che sono in campo. Lexi Thompson, numero 7, e la neozelandese Lydia Ko, numero 3, sono 21.e con 69 (-2), Danielle Kang, numero 10, è 37ª con 70 (-1), la coreana Inbee Park (n. 9) e la thailandese Atthaya Thitikul (n. 5) occupano la 53ª piazza con 71 (par) insieme a Jennifer Kupcho, che sembra ancora poco concentrata dove aver vinto lo Chevron Championship, primo major stagionale, e all’altra thailandese Ariya Jutanugarn. Il montepremi è di 1.500.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Il massimo circuito americano femminile (LPGA Tour) resta in California dove, dal 28 aprile al 1° maggio, si disputerà il Palos Verdes Championship presented by Bank of America. Sul percorso del Palos Verdes Golf Club di Palos Verdes Estates (nella Contea di Los Angeles), tra le 145 concorrenti ci sarà anche Giulia Molinaro. Unica azzurra in gara, è reduce dal 63° posto al DIO Implant LA Open e sarà in cerca di posizioni migliori.

La proette veneta affronterà, tra le altre, sette tra le migliori dieci giocatrici al mondo: le sudcoreane Jin Young Ko (numero 1) e Inbee Park (nona), la neozelandese Lydia Ko (terza), l’australiana Minjee Lee (quarta), la thailandese Atthaya Thitikul (quinta), le americane Lexi Thompson (settima) e Danielle Kang (decima). Nel field, oltre alla Ko, alla Thitikul e alla Kang, ci sono altre tre “Rolex First-time winner” del 2022; l’irlandese Leona Maguire, la danese Nanna Koertsz Madsen e la statunitense Jennifer Kupcho (regina del The Chevron Championship, primo major dell’anno).

Esordio sul LPGA Tour per la 16enne Anna Davis (dilettante) che, dopo aver vinto l’Augusta National Women’s Amateur (ricevendo anche i complimenti di Tiger Woods), sarà in campo al fianco di tante big mondiali nella prima edizione del Palos Verdes Championship che avrà un montepremi di 1.500.000 dollari.

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PGA Tour: il ritorno di Jon Rahm

Jon Rahm completa l'opera e vince a Vallarta il Mexico Open. Alla 123ª apparizione in carriera sul PGA Tour, lo spagnolo ha festeggiato il settimo titolo (cifra comprensiva di un major, lo US Open 2021). Sul percorso del Vidanta Vallarta (par 71), il numero 2 mondiale con un totale di 267 (64 66 68 69, -17), ha superato di un colpo la concorrenza degli americani Brandon Wu, Kurt Kitayama (per entrambi si tratta del miglior risultato sul massimo circuito statunitense maschile) e Tony Finau (runner up per la nona volta sul PGA Tour), tutti secondi con 268 (-16). Quinta piazza con 269 (-15) per Davis Riley. Sesta (270, -14) per Aaron Wise, David Lipsky, Alex Smalley e Cameron Champ. Chiude la Top 10 un altro americano, Patrick Rodgers, decimo con 271 (-13).

Successo "wire-to-wire" per Rahm. In testa dal primo al quarto giro, il 27enne di Barrika nelle ultime 18 buche ha realizzato uno score di 69 (-2), con tre birdie e un bogey. L'exploit gli ha fruttato 1.314.000 dollari a fronte di un montepremi di 7.300.000.

0’Ancora una impresa per Rahm che, dal 2017, ha sempre vinto almeno un torneo all'anno sul PGA Tour. Dal 20 giugno 2021 (quando trionfò allo US Open), questo è però il primo sigillo di Rahm che, dopo un lungo dominio, nel 2022 ha perso la leadership mondiale. Ma l'iberico grazie a questa affermazione, è tornato a mettere nel mirino il primo posto, ancora però saldamente nelle mani di Scottie Scheffler.

 

TERZO GIRO - Lo spagnolo Jon Rahm (198 - 64 66 68, -15) numero due mondiale, ha proseguito la sua corsa di testa nel Mexico Open, sul percorso del Vidanta Vallarta (par 71) a Valarta in Messico. Ha rallentato con un 68 (-3, quattro birdie, un bogey), ma ha mantenuto i due colpi di vantaggio sui primi inseguitori che sono Cameron Champ e Kurt Kitayama (200 (-13).

In corsa per il titolo anche David Riley, Patrick Rodgers e Mate Lashley, quarti con 201 (-12), e Alex Smalley, settimo con 202 (-11). Hanno qualche chance, se non altro per motivi di matematica, Patrick Reed, Andrew Novak, Hank Lebioda, l’inglese Aaron Rai e il giapponese Satoshy Kodaira, ottavi con 203 (-10). Il montepremi è di 7.300.000 dollari con prima moneta di 1.314.000 dollari

 

SECONDO GIRO - Continua la grande prova di Jon Rahm al Mexico Open. A Vallarta, lin Messico, o spagnolo con un parziale di 66 (-5) su un totale di 130 (64 66, -12), è rimasto da solo in testa alla classifica del torneo del PGA Tour e, a metà gara, precede di due colpi l'americano Alex Smalley, secondo con 132 (-10). Sul percorso del Vidanta Vallarta (par 71), è bagarre al terzo posto (133, -9), occupato da sei statunitensi: Adam Long, Andrew Novak, Cameron Champ, Patrick Reed, Trey Mullinax e Brandon Hagy.

Otto birdie e tre bogey per Rahm. Il numero 2 mondiale, per la settima volta nella sua carriera e in 123 apparizioni sul circuito, è in testa a un torneo del PGA Tour dopo 36 buche.Finora, però, il 27enne di Barrika non è mai riuscito a convertire questo vantaggio (a metà gara) in vittoria. Alla undicesima presenza in stagione, la prima dal The Masters (dove s'è classificato 27°), nel 2022 ha già ottenuto quattro Top 10. Il montepremi è di 7.300.000 dollari con prima moneta di 1.314.000 dollari

 

PRIMO GIRO - Lo spagnolo Jon Rahm, numero 2 mondiale e unica star in campo a Vallarta, in Messico, dopo il primo round concluso con uno score di 64 (-7) colpi, dovuto a un eagle e a cinque birdie, è in vetta al Mexico Open insieme ad altri cinque giocatori, gli americani Jonathan Byrd, Brendon Todd, Trey Mullinax, Bryson Nimmer e Kurt Kitayama. Sul percorso del Vidanta Vallarta (par 71), nel torneo del PGA Tour, Rahm ha realizzato il suo 43” round bogey free sul circuito e per l'ottava volta ha fatto registrare un giro migliore o pari a 64 colpi.

Al settimo posto con 65 (-6) Scott Brown, Aaron Wise, Sahith Theegala e l’inglese Aaron Rai e tra i dieci concorrenti all’undicesimo con 66 (-5) Charles Howell III, il colombiano Sebastian Muñoz e il taiwanese C.T. Pan.
Un pizzico di gloria per lo statunitense Scott Gutschewski, 21” con 67 (-4), il quale ha firmato una "hole in one" alla buca 5 (par 3), utilizzando un ferro 7 da 164 yards. Per il 45enne di Omaha è la seconda “buca in uno” sul PGA Tour dopo quella siglata nel 2009 al Turing Stone Resort Championship. Il montepremi è di 7.300.000 dollari con prima moneta di 1.314.000 dollari

 

LA VIGILIA - Il PGA Tour dal 28 aprile al 1° maggio sarà protagonista con il Mexico Open a Vallarta in Messico. Il torneo, la cui storia è iniziata nel 1944, taglierà quest'anno il traguardo delle 62 edizioni. Per la prima volta nel calendario del massimo circuito americano maschile, vedrà tra i principali favoriti al titolo Jon Rahm. numero 2 mondiale, che torna in campo dopo la deludente prova al The Masters chiuso al 27° posto. Unico giocatore della Top 10 mondiale presente nel field del Mexico Open, avrà tra i principali avversari gli americani Gary Woodland, Patrick Reed e Kevin Na, ma anche i messicani Abraham Ancer e i fratelli Carlos e Alvaro Ortiz (che questo appuntamento lo ha vinto nel 2021 quando però faceva parte del circuito PGA Tour Latinoamérica).

L'evento si disputerà sul percorso del Vidanta Vallarta, progettato da Greg Norman (oggi Ceo della LIV Golf Investments, la Superlega araba del green), e avrà un montepremi di 7.300.000 dollari. Il vincitore (se non già qualificato) staccherà il pass per giocare il The Masters nel 2023. 

La gara su GOLFTV ed Eurosport 2 - Il Mexico Open sarà trasmesso da GOLFTV e da Eurosport 2 ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 28 aprile e venerdì 29, dalle ore 21,30 alle ore 0,30; sabato 30 aprile e domenica 1 maggio, dalle ore 19 alle ore 24. Commento di Maurizio Trezzi e di Giovanni Magni.

Adri Arnaus si è aggiudicato il Catalunya Championship, torneo del DP World Tour che si è svolto allo Stadium Course (par 72) del PGA Catalunya Golf and Wellness di Girona in Spagna. L’iberico (68 76 68 65) ha conquistato il titolo alla sesta buca di playoff davanti al sudafricano Oliver Bekker (66 72 67 72) dopo che entrambi avevano chiuso le 72 buche regolamentari con uno score di 277 (-11).

Due azzurri in Top 10: Edoardo Molinari, sesto con 280 (73 69 66 72, -8), e Lorenzo Gagli, nono con 282 (71 72 65 74, -6). Sia il torinese che il fiorentino avevano terminato il 'moving day' al terzo posto. Andrea Pavan si è piazzato 42° con 288 (71 72 71 74, par), e Guido Migliozzi 66° con 293 (72 73 74 74, +5). Non hanno superato il taglio, invece, Renato Paratore 86° con 148 /72 76, +4) e Francesco Laporta 112° con 150 (77 73, +6). Una buona prova per gli italiani in vista del Betfred British Masters, prossimo torneo del DP World Tour in programma dal 5 all'8 maggio che ha visto prima trionfare nel 2020 Renato Paratore e poi nel 2021 chiudere al secondo posto Guido Migliozzi.

Quella di Girona è stata un'autentica battaglia tra Adri Arnaus e Oliver Bekker. Proprio qui, nel 1972, si giocò il primo evento del principale circuito europeo maschile (l’Open di Spagna) vinto dall’iberico Antonio Garrido, che per l'occasione del 50° anniversario ha effettuato un colpo simbolico che ha dato il via al torneo. Bekker, sudafricano classe 1984, è stato in testa sin dal primo giro ma Arnaus, catalano di Barcellona, grazie ad un ultimo giro bogey free chiuso in 65 (-7) colpi ha recuperato 15 posizioni andandosi a giocare le possibilità di vittoria al playoff. Allo spareggio c'è stata perfetta parità per le prime cinque buche, giocate sulla 18 (par 4). Per la sesta (e decisiva) buca, i due protagonisti si sono spostati sulla 17, dove Arnaus ha trovato il par, mentre Bekker è inciampato in un bogey.

Per lo spagnolo classe 1994 si tratta del primo successo in carriera sul DP World Tour, che va ad aggiungersi al Ras Al Khaimah Challenge Tour Grand Final vinto nel 2018 e ai due tornei conquistati da amateur nel 2017 sull'Alps Tour: il Villaverde Open e l'Alps Tour Grand Final, entrambi giocati in Italia. Una vittoria sofferta per l'iberico, già battuto in due occasioni al playoff sul principale circuito europeo: nel 2021 all'Acciona Open de Espana da Rafa Cabrera-Bello e quest'anno al MyGolfLife Open da Pablo Larrazabal. Grazie a questo exploit, Adri (nome d’arte dall’originale Adria) Arnaus ha incassato un assegno di 322.614 euro su un montepremi di circa 1.895.000 (montepremi ufficiale 2.000.000 di dollari).

 

TERZO GIRO - A Girona in Spagna, grande rimonta di Edoardo Molinari (73 69 66) e di Lorenzo Gagli (71 72 65) che, dopo il "moving day" del Catalunya Championship occupano entrambi la terza posizione con uno score di 208 (-8). Ad un giro dal termine del torneo del DP World Tour, i due azzurri sono distanti tre colpi dalla vetta occupata dal sudafricano Oliver Bekker (205 - 68 72 67, -11).

Lo segue a due lunghezze l’inglese Laurie Canter (207, -9), leader dopo due turni, e sono al quinto posto cin 209 (-7) il polacco Adrian Meronk e il neozelandese Ryan Fox. Al settimo con 210 (-6) e anche loro in corsa per il titolo come chi li precede, l’inglese Richard McEvoy, il danese Jeff Whinter e gli spagnoli Ivan Cantero Gutierrez e Pablo Larrazabal.

Al PGA Catalunya Golf and Wellness (Stadium Course, par 72), il torinese Edoardo Molinari è risalito dalla 26ª posizione grazie a un giro bogey free chiuso in 66 (-6) colpi, con un eagle e quattro birdie. Ancora meglio ha fatto il fiorentino Gagli, che era 35° a metà gara. Il toscano ha realizzato un eagle e sei birdie, con un bogey (parziale di 65, -7). Passo in avanti pure del  romano Andrea Pavan, ora 28° con 214 (-2) e in ritardo il vicentino Guido Migliozzi, 65° con 219 (+3). Sono usciti al taglio il romano Renato Paratore, 86° con 148 (+4), e il pugliese Francesco Laporta, 112° con 150 (77 73, +6). Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.

 

SECONDO GIRO - In Spagna, a metà gara, è Laurie Canter il nuovo leader del Catalunya Championship. A Girona, nel torneo del DP World Tour, l'inglese con un totale di 137 (70 67, -7) guida la classifica con un solo colpo di vantaggio nei confronti del connazionale James Morrison e del sudafricano Oliver Bekker, entrambi secondi con 138 (-6).

Al PGA Catalunya Golf and Wellness (Stadium Course, par 72), tra gli azzurri guadagna terreno il torinese Edoardo Molinari, da 74° a 26° con 142 (73 69, -2) grazie a un secondo giro chiuso in 69 (-3), con cinque birdie e due bogey. Indietreggiano il romano Andrea Pavan (71 72) e il fiorentino Lorenzo Gagli (71 72), da 31° a 35° con 143 (-1). Rimpianti per il toscano.

Partito dalla buca 10, nelle prime sei giocate ha firmato due birdie e un eagle (alla 15). Poi, ha pagato a caro prezzo tre bogey e un doppio bogey, prima di trovare un altro birdie alla 7. Supera il taglio, seppur senza brillare, anche il vicentino Guido Migliozzi, 55° con 145 (72 73, +1). Mentre sono usciti di scena sia il romano Renato Paratore, 86° con 148 (+4), che il pugliese Francesco Laporta, 112° con 150 (77 73, +6).

A Girona, Canter - 32enne di Bath che s'è messo in mostra all'Open d'Italia 2020 dominando i primi tre round salvo poi chiudere al secondo posto alle spalle del connazionale Ross McGowan - insegue il primo successo in carriera sul DP World Tour. Il britannico, nel secondo giro ha siglato un eagle e quattro birdie, con un bogey. Ai piani alti della classifica, in un evento con 2.000.000 di dollari di montepremi, ci sono anche lo spagnolo Ivan Cantero Gutierrez, il danese Thomas Bjorn (capitano del team Europe alla Ryder Cup 2018 di Parigi), l'inglese Daniel Gavins, il neozelandese Ryan Fox e il francese Adrien Saddier, tutti quarti con 139 (-5). 

 

PRIMO GIRO - In Spagna, il primo round del Catalunya Championship - torneo del DP World Tour - ha visto i sudafricani Oliver Bekker e Darren Fichardt tra i protagonisti. A Girona, con uno score di 66 (-6), guidano il leaderboard insieme al danese Jeff Winther. Al PGA Catalunya Golf and Wellness (Stadium Course, par 72), avvio non esaltante per gli azzurri.

I migliori, nelle prime 18 buche giocate (su un totale di 72), sono stati il fiorentino Lorenzo Gagli e il romano Andrea Pavan, entrambi 31/i con 71 (-1). Dietro di loro, 51/i con 72 (par), ecco il capitolino Renato Paratore (per lui un birdie e un bogey, alla 18) e il vicentino Guido Migliozzi, protagonista di una gara dai due volti con quattro bogey (nelle prime 12 giocate) e altrettanti birdie (di cui tre arrivati nelle ultime quattro buche). In ritardo il torinese Edoardo Molinari, 74/o con 73 (+1), e il pugliese Francesco Laporta, solo 133/o con 77 (+5).

Classifica corta a Girona (dove 50 anni fa si giocò la prima gara del Dp World Tour, l'Open di Spagna), con il tedesco Sebastian Heisele, l'inglese James Morrison e il cinese Haotong Li tutti 4/i con 67 (-5), distanti un solo colpo dai leader.

 

LA VIGILIA - Il DP World Tour continua le sue celebrazioni per il 50° anno di storia e ritorna a Girona dove, nel 1972, si giocò il primo evento del circuito (l’Open di Spagna) vinto dall’iberico Antonio Garrido che si prepara ad effettuare un colpo simbolico che aprirà il Catalunya Championship in programma dal 28 aprile al 1° maggio allo Stadium Course del PGA Catalunya Golf and Wellness. Dove in campo ci saranno anche sei azzurri: Guido Migliozzi, Francesco Laporta, Edoardo Molinari (al rientro dopo un turno di stop), Renato Paratore, Andrea Pavan e Lorenzo Gagli (30° e miglior italiano la scorsa settimana a Tarragona in occasione dell’ISPS Handa Championship in Spain). Non potrà prender parte all’evento, perché alle prese con l’influenza, il bresciano Nino Bertasio.

La competizione, che metterà in palio 2.000.000 di dollari, vedrà tra i protagonisti più attesi Pablo Larrazábal. Il 38enne di Barcellona, reduce dal secondo exploit del 2022 (il settimo in carriera sul circuito e il primo in Spagna), è ora al quarto posto della “Race to Dubai”, l’ordine di merito del DP World Tour. Dopo due vittorie e altrettante Top 10 negli ultimi cinque tornei giocati (oltre alle affermazioni al “MyGolf Life Open” e all’ISPS Handa Championship si è classificato terzo al Ras Al Khaimah Classic e quinto al Commercial Bank Qatar Masters), l’iberico (passato dalla 109ª alla 68ª posizione nel world ranking, suo miglior piazzamento dal 2014) avrà tra i principali avversari nella corsa al titolo l’inglese Richard Bland, 48° al mondo.

Dopo il secondo posto a Tarragona, lo spagnolo Adrian Otaegui proverà a inseguire il quarto successo in carriera sul circuito, il primo dall’ottobre 2020 (Scottish Championship). Tra gli spagnoli, cercano la gloria in casa anche Adri Arnaus, Jorge Campillo, Nacho Elvira e Santiago Tarrio. Ma tra i pretendenti al titolo ecco inoltre i gemelli danesi Hojgaard, Rasmus e Nicolai (campione del DS Automobiles 78° Open d’Italia), gli scozzesi Scott Jamieson, David Law, Craig Howie e Connor Syme. E ancora: il canadese Aaron Cockerill, l’australiano Bernd Wiesberger, i sudafricani Daniel Van Tonder, Brandon Stone, Hennie Du Plessis e Richard Sterne, il cinese Haotong Li, i francesi Victor Perez e Antoine Rozner, il neozelandese Ryan Fox.

Il torneo in diretta su GOLFTV e su Eurosport 2 – Il Catalunya Championship verrà trasmesso in diretta su GOLFTV e su Eurosport 2. GOLFTV: giovedì 28 aprile e venerdì 29, dalle ore 14 alle ore 19; sabato 30, dalle ore 14 alle ore 18,30; domenica 1 maggio, dalle ore 13 alle ore 17,30. Eurosport 2: giovedì 28. dalle ore 17,30 alle ore 19; venerdì 29, dalle ore 17,45 alle ore 19; sabato 30, dalle ore 15 alle ore 18,30. domenica 1 maggio, dalle ore 24 alle ore 2,30. Commento di Alessandro Bellicini e di Federico Colombo.

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Internazionali: titoli a Ponzano e Briem

(DA UFFICIO STAMPA FEDERGOLF)

 

A Torino si sono conclusi i Campionati Internazionali d’Italia, che hanno regalato spettacolo sui percorsi del Circolo Golf Torino (par 72) e del Royal Park I Roveri (par 72), rispettivamente teatro della gara maschile e di quella femminile. Nella prima, ad imporsi è stato Filippo Ponzano con un totale di 284 (69 72 72 71, -4). L’azzurro, nato il 22 gennaio 2004 e tesserato proprio per il Circolo Golf Torino, già leader al termine del secondo round, ha mantenuto la vetta della classifica nel terzo e nel quarto giro, controllando sempre a distanza i suoi avversari. Secondo posto, con 287 (75 72 68 72, -1), per il francese Ugo Malcor. Miguel Orzi (74 79 68 69), Mattia Comotti (74 72 71 73) e Gianmarco Manfredi (72 72 76 70) si sono piazzati terzi con 290 (+2). Grazie a questa vittoria, ottenuta “in casa”, Filippo Ponzano succede nell’albo d’oro a Gregorio De Leo, vincitore nel 2021. Il 18enne piemontese si conferma uno tra i giovani più promettenti del settore dilettantistico azzurro visto che in passato si è già imposto, tra le altre gare, nel Croatian Junior Boys Under 16 (nel 2019) e nel Campionato Nazionale Ragazzi (nel 2021).

Nella competizione in rosa trionfo per Helen Briem. La tedesca ha trovato il successo grazie ad uno score di 285 (74 74 65 72, -3) con cinque colpi di vantaggio sull’olandese Anne-Sterre Den Dunnen, seconda con 290 (70 72 77 71, +2). In terza posizione con 291 (+3) le due svizzere Elena Moosman (71 74 77 69) ed Elena Colombo (70 77 70 74), nata e cresciuta in Italia ma naturalizzata elvetica. La migliore delle azzurre è stata Marta Spiazzi, quinta con 294 (74 74 76 70, +6). Perde terreno nel finale Francesca Fiorellini, leader al termine del secondo giro: la romana ha chiuso settima con 296 (72 70 75 79, +8). Un altro successo straniero in questo torneo dopo quelli ottenuti dalle francesi Pauline Roussin Bouchard (nel 2019) e Charlotte Liautier (nel 2021), nel 2020 l’evento fu annullato per Covid.

La Nation’s Trophy – Al termine del terzo giro, è stata assegnata la Nations’ Cup. Nel torneo maschile, a vincere è stato il team Italy 1 (Marco Florioli, Filippo Ponzano e Pietro Guido Fenoglio) con 432 davanti a Francia 2 (Louis Pilod, Adam Bresnu e Ugo Malcor), seconda con 437. Terza piazza, con 438, per il team Svizzera 1 (Marc Keller, Jonathan Gambely e Jean Leon Aeschlimann). Quarto posto per il team Italy 2 (Elia Dallanegra, Alessandro Nardini e Michele Ferrero) con 439. Secondo successo consecutivo per l’Italia dopo quello ottenuto nel 2021.

La Francia (Carla De Troia, Constance Fouille e Vairana Heck) ha conquistato il trofeo femminile con un totale di 437 con un colpo di vantaggio sul team Svizzera 1 (Elena Moosman, Elena Colombo e Yana Beeli), secondo con 438. In terza posizione, con 442, la Germania (Helen Briem e Tessa Kremer). Quarto il team Italy 1 (Francesca Fiorellini, Paris Appendino e Charlotte Cattaneo) con 443.

 

TERZO GIRO - A Torino continua lo show dei Campionati Internazionali d’Italia. Al Circolo Golf Torino (par 72), nel torneo maschile, a un giro dal termine rimane in vetta al leaderboard Filippo Ponzano con 213 (69 72 72, -3). L’azzurro, già in testa alla fine del secondo round, ha due colpi di vantaggio sul francese Ugo Malcor, secondo con 215 (75 72 68, -1). In terza posizione con 216 (par) Niccolò Agugiaro (75 72 69), Lodovico Gallavresi (69 74 73) e Andres Varley (72 71 73).

Nella gara femminile, in scena al Royal Park I Roveri (par 72), grande rimonta di Helen Briem, prima con uno score di 213 (74 74 65, -3). La tedesca, protagonista con un giro da 65 (-7) colpi (con otto birdie e un bogey), precede Francesca Fiorellini (72 70 75), leader al termine del secondo giro, e la naturalizzata svizzera (ma nata e cresciuta in Italia) Elena Colombo (70 77 70), seconde con 217 (+1). Anne-Sterre Den Dunnen, in testa insieme alla Fiorellini dopo 36 buche, occupa la quarta posizione con 219 (70 72 77, +3).

Nation’s Trophy – Al termine del terzo giro, è stata assegnata la Nations’ Cup. Nel torneo maschile, a vincere è il team Italy 1 (Marco Florioli, Filippo Ponzano e Pietro Guido Fenoglio) con 432 davanti a Francia 2 (Louis Pilod, Adam Bresnu e Ugo Malcor), seconda con 437. Terza piazza, con 438, per il team Svizzera 1 (Marc Keller, Jonathan Gambely e Jean Leon Aeschlimann). Quarto posto per il team Italy 2 (Elia Dallanegra, Alessandro Nardini e Michele Ferrero) con 439. Secondo successo consecutivo per l’Italia dopo quello ottenuto nel 2021.

La Francia (Carla De Troia, Constance Fouille e Vairana Heck) conquista il trofeo femminile con un totale di 437 con un colpo di vantaggio sul team Svizzera 1 (Elena Moosman, Elena Colombo e Yana Beeli), secondo con 438. In terza posizione, con 442, la Germania (Helen Briem e Tessa Kremer). Segue il team Italy 1 (Francesca Fiorellini, Paris Appendino e Charlotte Cattaneo), quarto con 443.

La formula – Entrambi i tornei, che si giocano con formula stroke play, si disputano sulla distanza di 72 buche (18 al giorno) con taglio dopo 54 che ha lasciato in gara i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto.

 

SECONDO GIRO / Prosegue lo spettacolo dei Campionati Internazionali d’Italia a Torino. Nel torneo maschile, in scena al Circolo Golf Torino (par 72), al termine del secondo giro Filippo Ponzano vola in testa con un totale di 141 (69 72, -3). In seconda posizione, con 142 (71 71, -2) segue lo svizzero Jean Leon Aeschlimann. Terzi, con uno score di 143 (-1), Riccardo Leo (72 71), Andres Varley (72 71) e Lodovico Gallavresi (69 74).

Nella gara femminile, al Royal Park I Roveri (par 72), grande exploit di Francesca Fiorellini (72 70) che risale dalla quarta alla prima posizione e guida il leaderboard con 142 (-2) insieme all’olandese Anne-Sterre Den Dunnen (70 72), già leader dopo le prime 18 buche. A tre colpi di distanza, con 145 (71 74, +1), l’elvetica Elena Moosman. In quarta posizione la naturalizzata svizzera (ma nata e cresciuta in Italia) Elena Colombo (70 77) e l’olandese Lauren Holmey (72 75) con 147 (+3).

La Nation’s Trophy – Al termine del secondo round, nell’evento maschile continua a comandare il Team Italy 1 (Marco Florioli, Filippo Ponzano e Pietro Guido Fenoglio) con 286 davanti alla Svizzera 1 (Marc Keller, Jonathan Gambely e Jean Leon Aeschlimann), seconda con 289, e il team Italy 2 (Elia Dallanegra, Alessandro Nardini e Michele Ferrero), terzo con 291.

In quello femminile guida l’Olanda (Anne-Sterre Den Dunnen e Lauren Holmey) con 289 davanti al team Svizzera 1 (Elena Moosmann, Elena Colombo e Yana Beeli) e al team Italy 1 (Francesca Fiorellini, Paris Appendino e Charlotte Cattaneo), secondi con uno score di 291.

La formula – Entrambi i tornei, che si giocano con formula stroke play, si disputano sulla distanza di 72 buche (18 al giorno) con taglio dopo 54 che lascerà in gara i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. La competizione mette in palio anche il titolo per la Nations’ Trophy (con l’Italia che nel 2021 riuscì a fare filotto imponendosi sia nella gara maschile che in quella femminile) alla quale prendono parte rappresentative nazionali di tre giocatori con un massimo di due squadre per ciascun Paese. Per la classifica sono validi due risultati su tre giornalieri.

 

PRIMO GIRO - I Campionati Internazionali d’Italia a Torino iniziano all’insegna dello spettacolo e nel segno degli azzurri, assoluti protagonisti nel primo round del torneo maschile. Al Circolo Golf Torino-La Mandria (par 72), in testa alla classifica con uno score di 68 (-4) colpi, ci sono Pietro Boeris e Massimiliano Campigli. Mentre in terza posizione con 69 (-3), ecco Lodovico Gallavresi, Filippo Ponzano, Michele Ferrero e Alessio Scaramastra. Stesso score anche per l’olandese Ché De Bake.

Già nel 2021 gli Internazionali d’Italia maschili si sono trasformati in un trionfo azzurro, col successo di Gregorio De Leo (passato poi al professionismo) e il secondo posto di Marco Florioli.

Nel torneo femminile, al Royal Park I Roveri (par 72), guidano il leaderboard con 70 (-2), l’olandese Anne-Sterre Den Dunnen e la naturalizzata svizzera (è nata e cresciuta in Italia) Elena Colombo. A tallonarle, in terza posizione con 71 (-1), c’è un’altra elvetica, Elena Moosmann, tra le favorite della vigilia. Buon avvio per Francesca Fiorelli. La romana, terza nel 2021, è ora quarta con 72 (par) al fianco della francese Heck Variana e della olandese Lauren Holmey.

Nation’s Trophy – Dopo il round d’apertura, nell’evento maschile il team Italy 2 (Elia Dallanegra, Alessandro Nardini e Michele Ferrero), il team Italy 1 (Marco Florioli, Filippo Ponzano e Pietro Guido Fenoglio) e la Svizzera 1 (Marc Keller, Jonathan Gambely e Jean Leon Aeschlimann) condividono il primato con un totale di 143 colpi.

In quello femminile la Svizzera 1 (Elena Moosmann, Elena Colombo e Yana Beeli) con uno score di 141 è davanti all’Olanda (Anne-Sterre Den Dunnen e Lauren Holmey), seconda con 142, e alla Francia (Carla De Troia, Constance Fouille e Vairana Heck), terza con 145.  Mentre il team Italy 1 (Francesca Fiorellini, Paris Appendino e Charlotte Cattaneo) è al quarto posto con 147.

La formula – Entrambi i tornei, che si giocano con formula stroke play, si disputano sulla distanza di 72 buche (18 al giorno) con taglio dopo 54 che lascerà in gara i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. La competizione mette in palio anche il titolo per la Nations’ Trophy (con l’Italia che nel 2021 riuscì a fare filotto imponendosi sia nella gara maschile che in quella femminile) alla quale prendono parte rappresentative nazionali di tre giocatori con un massimo di due squadre per ciascun Paese. Per la classifica saranno validi due risultati su tre giornalieri.

 

LA VIGILIA - Una doppia vetrina, che metterà in mostra tanti tra i migliori talenti del golf mondiale. Torna lo spettacolo dei Campionati Internazionali d’Italia, in programma a Torino dal 27 al 30 aprile. Da una parte lo show maschile al Circolo Golf Torino-La Mandria, dall’altra quello femminile al Royal Park I Roveri. Con i Campionati Internazionali d’Italia, lo spettacolo è garantito in uno dei tornei più attesi del calendario dilettantistico del 2022. Un appuntamento clou, con tante stelle del golf tricolore che, con il coordinamento del Settore Tecnico FIG e sotto lo sguardo degli allenatori federali, punteranno in alto.

Il torneo maschile. Nel 2021 fu trionfo azzurro – Al Circolo Golf Torino-La Mandria saranno 120 i concorrenti che si sfideranno per il titolo. In un evento che nel 2021 è stato caratterizzato da un trionfo tutto italiano. A dominare la scena, all’Acaya G&CC di Vernole (Lecce), fu Gregorio De Leo (passato al professionismo nel 2021 in occasione del DS Automobiles 78° Open d’Italia) che superò di sette colpi Marco Florioli. E ora Florioli, 17enne di Bergamo, sarà tra i protagonisti più attesi della competizione. Insieme a Filippo Ponzano, Riccardo Leo, Massimiliano Campigli, Elia Dallanegra, Filippo Ciuffoletti, Lorenzo Fior, Pietro Guido Fenoglio, Eugenio Bernardi, Alessandro Nardini, Tommaso Rossin, Michele Ferrero, Sebastiano Frau, Filippo Bagnoli, Luca Memeo, Pietro Boeris, Gianmarco Manfredi e Giovanni Binaghi.

Tra i concorrenti stranieri, i riflettori saranno puntati, tra gli altri, sugli arabi Faisal Salhab e Saud AlSharif, sui portoghesi Vasco Alves e Joao Miguel Pereira, oltre che sul francese Maxence Giboudot e sullo svizzero Marc Keller.

Da Olazabal a Stenson, quanti campioni nell’albo d’oro – Gli Internazionali d’Italia maschili – la cui storia è cominciata nel 1905 – sono stati vinti da grandi campioni del golf, non solo italiani. Tra questi anche lo spagnolo Josè Maria Olazabal (vincitore nel 1983 e nel 1985), due volte Masters Champion (1994 e 1999), e lo svedese Henrik Stenson (che fece suo il torneo nel 1996 sempre al Circolo Golf Villa D’Este di Montorfano, in provincia di Como), capitano del team Europe alla Ryder Cup 2023, in programma al Marco Simone Golf & Country Club.

La gara femminile. Le francesi inseguono il terzo successo consecutivo – Al Royal Park I Roveri saranno invece 111 le protagoniste, per un field di assoluto livello. Lo scorso anno le azzurre sfiorarono l’impresa con Carolina Melgrati (stavolta assente) e Francesca Fiorellini, rispettivamente seconda e terza (totalizzarono lo stesso score, con la Melgrati runner up in virtù delle migliori ultime 36 buche giocate) alle spalle della francese Charlotte Liautier. Che riuscì a imporsi a Roma al Golf Club Parco de’ Medici, due anni dopo la connazionale Pauline Roussin Bouchard (il torneo nel 2020 fu annullato per Covid). E proprio la romana Fiorellini (che quest’anno ha già fatto suo il Portuguese International Ladies Amateur), guiderà la spedizione italiana. Che vedrà tra le pretendenti al titolo, tra le altre, anche Matilde Partele, Charlotte Cattaneo, Elisa Galli, Francesca Pompa, Greta Minetto, Giulia Bellini, Lorena Rossettin, Marta Spiazzi, Eleonora Marabotti, Sophie Bierstorfer, Rebecca Galasso, Alessia Fornara, Giulia Scarcello, Laura Ruggeri, Sara Berselli, Federica Rossi e Ginevra Coppa. Grande la concorrenza per le azzurre, vista anche la presenza in campo della tedesca Helen Briem, delle svizzere Elena Moosmann ed Elena Colombo, della olandese Anne-Sterre Den Dunnen, della belga Savannah De Bock e delle francesi Arian Klotz, Vairana Heck e Costance Fouillet.

Otto anni dopo l’ultima volta (Alessandra Braida nel 2014), le azzurre inseguono l’impresa ai Campionati Internazionali d’Italia femminili. Vinti in passato da campionesse quali, tra le altre, la transalpina Céline Boutier (2010).

La formula – Entrambi i tornei, che si giocheranno con formula stroke play, si disputeranno sulla distanza di 72 buche (18 al giorno) con taglio dopo 54 che lascerà in gara i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. La competizione metterà in palio anche il titolo per la Nations’ Trophy (con l’Italia che nel 2021 riuscì a fare filotto imponendosi sia nella gara maschile che in quella femminile) alla quale prenderanno parte rappresentative nazionali di tre giocatori con un massimo di due squadre per ciascun Paese. Per la classifica saranno validi due risultati su tre giornalieri.

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Girls Under 16: azzurre sotto tono

 

In Inghilterra, sul percorso dell’Enville Golf Club (par 72), Grace Crawford con uno score di 220 (73 75 72, +4) ha vinto il Girls Under 16 Amateur Championship. Grande prova per la scozzese che ha superato di 4 colpi (224, +8) l’inglese Isla McDonald-O’Brien e la polacca Kinga Kusumierska.

Tra le azzurre – accompagnate dal tecnico federale Alex Senoner – la migliore è stata Ginevra Coppa, 25/a con 236 (81 78 77, +20) davanti a Matilde Partele, 30/a con 238 (84 75 79, +22). S’è classificata invece 39/a con 242 (86 79 77, +26), Paris Appendino. Mentre Matilde Gullaci ha chiuso la competizione al 72/o posto con 257 (89 85 83, +41). L’ultimo round ha regalato spettacolo in Inghilterra dove l’austriaca Maja Dultinger, 72/a al pari della Gullaci, ha realizzato una “hole in one” alla buca 14 (par 3).

Risultato di prestigio per la Crawford, nella quinta edizione di un evento vinto, nel 2019, dalla romana Francesca Fiorellini.

 

LA VIGILIA - Dal 22 al 24 aprile, sul percorso dell’Enville Golf Club, in Inghilterra, andrà in scena il Girls Under 16 Amateur Championship. Il torneo vedrà partecipare alcune tra le migliori atlete del panorama continentale e, tra queste, ci saranno quattro italiane: Paris Appendino, Ginevra Coppa, Matilde Gullaci e Matilde Partele. Il team azzurro sarà accompagnato dal tecnico federale Alex Senoner.

L’Italia cerca un risultato di prestigio dopo quello ottenuto da Francesca Fiorellini nel 2019, quando la romana s’impose con tre colpi di vantaggio sulla scozzese Carmen Griffiths. L’evento, nato nel 2018, si disputerà sulla distanza di 54 buche (18 al giorno) con la formula Stroke Play. Nel 2021 a vincere fu l’inglese Rosie Bee Kim.

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Internazionali di Francia Under 14

Louise Uma Landgraf e Oscar Couilleau hanno vinto in casa gli Internazionali di Francia Under 14 (French International Championship – Challenge Alexis Godillot).

Sul percorso del Golf de Chantilly (par 71) di Vineuil-Saint-Firmin, nel dipartimento dell’Oise della regione dell’Alta Francia, la gara femminile è andata alla Landgraf che, con un totale di 218 (76 70 72, +5) colpi, ha superato la connazionale Alice Kong, seconda con 222 (+9) davanti alla olandese Sofie Nooij, terza con 225 (+12).

Buona prova per le azzurre. Accompagnate dal tecnico federale Roberto Recchione, hanno ottenuto la Top 10 Diana Maria Casartelli, quinta con 227 (74 76 77, +14), e Guia Vittoria Acutis, settima con 229 (80 76 73, +16). Tra le migliore venti anche Giorgia Scortichini, sedicesima con 238 (79 79 80, +25), e Giulietta Bertero, 18/a con 239 (77 80 82, +26).

Nella gara maschile, Couilleau con uno score di 215 (76 69 70, +2) colpi ha battuto al fotofinish Ignacio Laulhe (Liechtenstein), runner up – con grandi rimpianti per via di un doppio bogey alla buca 17 e un bogey alla 18 del terzo e ultimo round – con 216 (+3). Terza piazza (217, +4) per un altro transalpino, Theophile Archer.

Tra gli italiani, Edoardo Spluga – così come la Casartelli nella prova femminile – s’è stanziato al quinto posto con 221 (73 73 75, +8). Top 20 per Giampaolo Gagliardi, 13/o con 227 (77 76 74, +14), e Giovanni Bernardi, 19/o con 231 (86 74 71, +18). Dietro di loro Paolo Perrino, 33/o con 235 (73 81 81, +22), ed Emanuele Galeppini, 37/o con 237 (81 75 81, +24).

Nella Nation’s Cup, l’Italia (Spluga, Perrino e Casartelli) s’è classificata invece terza. Ad imporsi è stata la Francia che, in casa, ha fatto bottino pieno.

 

LA VIGILIA - Sul percorso del Golf de Chantilly di Vineuil-Saint-Firmin, alle porte di Parigi, è tutto pronto per il French International Championship Under 14 – Challenge Alexis Godillot. Grande attesa per il team azzurro che nel 2021 fu protagonista con il successo di Ginevra Coppa nella competizione femminile, il terzo posto di Federico Randazzo nella gara maschile e la vittoria della squadra italiana nella Nations Cup. L’evento, che prevede anche quest’anno una gara maschile e una femminile, si disputerà dal 22 al 24 aprile e vedrà sfidarsi alcuni tra i migliori talenti del panorama europeo. Il torneo si giocherà con la formula stroke play sulla distanza di 54 buche (18 al giorno), con taglio dopo 36. Nella gara in rosa, si contenderanno il titolo le migliori 24 giocatrici e le pari merito al 24/o posto. Tra i maschi, invece, parteciperanno all’ultimo giro i migliori 48 concorrenti e i pari marito al 48/o posto.

Due le azzurre che parteciperanno alla competizione femminile: Guia Vittoria Acutis e Diana Maria Casartelli, accompagnate dal tecnico federale Roberto Recchione. Gli azzurri in gara saranno invece quattro: Simone Cavaliere, Giampaolo Gagliardi, Paolo Perrino ed Edoardo Spluga, accompagnati dal tecnico federale Giovanni Magni.

Si giocherà anche la Nations’ Cup e il team azzurro sarà composto da: Paolo Perrino, Edoardo Spluga e Diana Maria Casartelli.

Primo titolo per Dottie Ardina, 28enne filippina che si è imposta con 211 (73 73 65, -5) colpi nel Copper Rock Championship (Epson Tour) sul percorso del Copper Rock Golf Course (par 72) a Hurricane, nello stato dello Utah, dove non ha brillato Roberta Liti, terminata 48ª con 224 (75 76 73, +8).

Ardina ha operato una rimonta che sembrava impossibile dal sesto posto, avendo cinque colpi di ritardo dalla leader, la francese Emma Broze, ma sono stati decisivi un ottimo 65 (-7, sette birdie), miglior score di giornata, e il crollo della transalpina, settima con 216 (par) dopo un devastante 75 (+5).

Hanno concluso al secondo posto con 213 (-3) la spagnola Marta Sans Barrio e l’israeliana Laetitia Beck, al quarto con 214 (-2) la thailandese Jaravee Boonchant, l’inglese Anita Uwadia e la neozelandese Amelia Garvey e al settimo, insieme alla Broze, Becca Huffer, Sierra Brooks, Kathleen Scavo e la tedesca Sophie Hausmann. La vincitrice ha ricevuto un assegno di 30.000 euro su un montepremi di 200.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Roberta Liti, da 20ª a 43ª con 151 (75 76, +7 colpi, ha perso posizioni nel secondo round del Copper Rock Championship (EpsonTour) sul percorso del Copper Rock Golf Course (par 72) a Hurricane, nello stato dello Utah.

Nuova leader e la 27enne francese Emma Broze, laureata alla Oklahoma State University, che ha realizzato un 68 (-4), con quattro birdie senza bogey e che con un totale di 141 (73 68, -3) potrà iniziare il giro finale con due colpi di margine sulla neozelandese Amelia Garvey, sulla finlandese Kiira Riihijarvi e su Kim Kaufman, in vetta dopo un turno (143, -1). Si gioca in condizioni difficili: dopo il vento forte della prima giornata sono arrivati la pioggia e il freddo nella seconda, condizioni che potrebbero favorire la transalpina, cheha conseguito il suo primo e unico titolo per ora sul circuito nel Danielle Downey Credit Union Classic (2021), che fu ridotto a 36 buche per le intemperie.

Hanno chances, ma francamente non molte, di correre per il titolo l’israeliana Laetitia Beck, quinta con 145 (+1) e le sei concorrenti al sesto posto con 146 (+2) tra e quali la spagnola Marta Sanz Barrio e la filippina Dottie Ardina.

Roberta Liti ha girato in 76 (+4) colpi con quattro birdie, altrettanti bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 200.000 dollari con prima moneta di 30.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Roberta Liti, 20ª con 75 (+3) colpi, occupa una buona posizione in classifica, ma un improvviso black out sulle ultime tre buche del primo giro le hanno impedito di essere molto in alto nella classifica del Copper Rock Championship, dove il vento ha avuto una parte predominante sul percorso del Copper Rock Golf Course (par 72) da Hurricane, nello stato dello Utah, tanto che solo tre giocatrici hanno concluso sotto par.

Sono Kim Kauffman, leader con 70 (tre birdie, un bogey), la neozelandese Amelia Garvey e la finlandese Kiira Riihijarvi, seconde con 71 (-1). Al quarto posto con 72 (par) l’israeliana Laetitia Beck e al quinto con 73 (+1) un gruppo di nove concorrenti tra le quali Gigi Stoll, la filippina Dottie Ardina e la canadese Alena Sharp.

Roberta Liti con quattro birdie e due bogey sulle prime 15 buche poteva aspirare a concludere tra il primo e il secondo posto, ma sulle ultime tre sono arrivati di fila un doppio bogey e due bogey. Il montepremi  è di 200.000 dollari con prima moneta di 30.000 dollari.

 

LA VIGILIA - L’Epson Tour, il secondo circuito statunitense femminile, dal 21 al 23 aprile sarà protagonista ad Hurricane (Usa), nello Utah, per il Copper Rock Championship. Al Copper Rock Golf Course, saranno 120 le giocatrici che si contenderanno un montepremi di 200.000 dollari.

La Liti, 26enne di Colle di Val d’Elsa (Siena), negli ultimi due tornei disputati s’è classificata rispettivamente 64/a al Casino Del Sol Golf Classic e 11/a all’Ioa Championship (dopo essere stata anche in testa). A difendere il titolo sarà invece la statunitense Bailey Tardy. Nel field anche la sudcoreana Kum-Kang Park, attuale leader dell’ordine di merito. Si prepara invece a fare il suo esordio da professionista, dopo una brillante carriera da amateur, l’americana Alex Pano.

In occasione del The Masters, proprio all’Augusta National, Laura Restrepo ha ricevuto la proposta di matrimonio dal fidanzato di lunga data, Trevor Sluman (che ha giocato sul Korn Ferry Tour e quest’anno è protagonista sul PGA Tour Latinoamerica), nipote d’arte (lo zio Jeff ha disputato per 17 volte il The Masters vincendo sei volte sul PGA Tour). E ora la panamense sarà tra le proette più attese ad Avondale. Dove inseguiranno il successo anche la tedesca Sophia Hausmann, l’americana Lucy Li, la spagnola Marta Sanz Barrio, le svedesi Linnea Strom e Daniela Holmqvist, la messicana Alejandra Llaneza e la spagnola Ana Pelaez Trivino.

Ad Avondale (Louisiana, Usa), il duo californiano composto da Patrick Cantlay e da Xander Schauffele completa l'opera e vince, con un totale di 259 (59 68 60 72, -29) colpi (record della competizione, che dal 2017 si gioca a squadre), lo Zurich Classic of New Orleans.

Successo "wire-to-wire" per gli americani, in testa dal primo all'ultimo giro sul percorso del TPC Louisiana (par 72) dove Sam Burns e Billy Horschel (che ha vinto due volte l'evento, la prima a livello individuale nel 2013 e la seconda nel 2018 in tandem con Scott Piercy) si sono classificati secondi con 261 (-27) davanti ad altri due statunitensi, Doc Redman e Sam Ryder, terzi con 264 (-24). Per Cantlay, 30enne di Long Beach, è il settimo successo in carriera sul PGA Tour dov'è stato incoronato quale miglior giocatore del 2021 quando ha fatto sua anche la FedEx Cup.

Quinta affermazione per Schauffele, 28enne di San Diego e medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo. Il successo ha fruttato ai due statunitensi 2.398.700 dollari (1.199.350 ciascuno), a fronte di un montepremi di 8.300.000.
Dopo aver trionfato al The Masters, Scottie Scheffler (numero 1 del world ranking), ha chiuso la competizione, giocata al fianco di Ryan Palmer (campione nel 2019 con Jon Rahm), al 18° posto con 270 (-18). Dietro di loro, 21.i con 271 (-17), gli australiani Cameron Smith e Marc Leishman, campioni uscenti.

 

TERZO GIRO - Ad Avondale (Louisiana, Usa), con un parziale di 60 (-12) e un totale di 187 (59 68 60, -29) colpi, il duo composto da Patrick Cantlay e Xander Schauffele dopo il "moving day" (formula fourball) dello Zurich Classic of New Orleans - torneo a coppie del PGA Tour - ha ipotecato il titolo.

Al TPC Louisiana (par 72), i californiani hanno stabilito, dopo 54 buche, il primato della competizione che, dal 2017, si gioca a squadre. E a un giro dal termine hanno cinque colpi di vantaggio (il più ampio nella rassegna) sui sudafricani Garrick Higgo/Branden Grace, secondi con 192 (-24). Terzo posto con 193 (-23) per gli statunitensi Sam Burns/Billy Horschel, per gli australiani Jason Scrivener/Jason Day e per l'americano David Lipsky, in tandem con l'inglese Aaron Rai.

Nessuna chance di bissare l'exploit del 2021 per gli australiani Cameron Smith e Marc Leishman, 19.i con 199 (-17) al pari, tra gli altri, di Scottie Scheffler (numero 1 al mondo e vincitore quest'anno anche del The Masters) e Ryan Palmer (che questa competizione l'ha già fatta sua nel 2019 con lo spagnolo Jon Rahm).

E ora il quarto e decisivo round, con Cantaly (miglior giocatore del PGA Tour lo scorso anno, quando conquistò anche la FedEx Cup) e Schauffele (medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo), rispettivamente numero 4 e 12 del world ranking, che ad Avondale vogliono chiudere i conti e festeggiare l'impresa. Il montepremi è di 8.300.000 dollari dei quali 1.199.350 dollari andranno a ciascuno dei due vincitori.

 

SECONDO GIRO - Negli Usa, anche dopo il secondo round (che s'è giocato con formula foursome) dello Zurich Classic of New Orleans, torneo a coppie del PGA Tour, a guidare la classifica - con un totale di 127 (59 68, -17) colpi - c'è sempre il duo tutto californiano composto da Patrick Cantlay e Xander Schauffele, rispettivamente numero 4 e 12 del world ranking.

Ad Avondale (Louisiana), a metà gara i due americani sono tallonati dai connazionali Doc Redman/Sam Ryder, secondi con 128 (-16) al pari di un altro statunitense, David Lipsky, in tandem con l'inglese Aaron Rai. Al TPC Louisiana (par 72), rimontano gli australiani Cameron Smith/Marc Leishman. Campioni in carica, sono risaliti di 20 posizioni e ora occupano l'ottava piazza con uno score di 133 (-11). Più lontani il californiano Collin Morikawa e il norvegese Viktor Hovland, 22/i con 135 (-9).

Ancora più indietro gli americani Scottie Scheffler (numero 1 mondiale) e Ryan Palmer (che questa competizione, che si gioca a squadre dal 2017, l'ha vinta nel 2019 con lo spagnolo Jon Rahm), 29/i con 136 (-8) e distanti nove colpi dalla vetta. Stesso score per Jay Haas che, in coppia con il figlio Bill, taglia un traguardo storico. Alla 799/a partenza sul PGA Tour e all'età di 68 anni, quattro mesi e 20 giorni, grazie a questo risultato s'è affermato quale più anziano giocatore nella storia del circuito ad aver superato il taglio. Superando così il precedente primato di Sam Snead che, nel 1979 al FedEx St. Jude Championship, staccò il pass per la fase finale del torneo a 67 anni, due mesi e 23 giorni.

 

PRIMO GIRO - Ad Avondale, nello stato della Louisiana (Usa), avvio da record per il duo tutto americano composto da Patrick Cantlay e Xander Schauffele che, dopo il primo round dello Zurich Classic of New Orleans - torneo a coppie del PGA Tour - guidano la classifica con uno score di 59 (-13) colpi. Dal 2017, e quindi da quando l'evento si gioca a squadre, mai nessuna coppia che ha chiuso il round d'apertura (formula fourball) in testa è riuscita poi a festeggiare l'impresa.

Il duo Cantlay/Schauffele vuole dunque invertire questa tendenza, forte anche del fatto del primato, in un singolo round, stabilito al TPC Louisiana (par 72). Cantlay e Schauffele, rispettivamente numero 4 e 12 del world ranking, precedono in graduatoria i connazionali Matthew NeSmith/Taylor Moore, secondi con 60 (-12). Buon avvio pure per Aaron Rai/David Lipsky, Tommy Gainey/Robert Garrigus, Doc Redman/Sam Ryder, tutti terzi con 61 (-11). Scottie Scheffler (numero 1 mondiale e vincitore del The Masters), in tandem con Ryan Palmer (che questo appuntamento lo ha vinto nel 2019 con lo spagnolo Jon Rahm), è al 17° posto con 64 (-8). Sono invece 28.i con 65 (-7), gli australiani Cameron Smith/Marc Leishman, campioni uscenti. Stesso score anche per il californiano Collin Morikawa e il norvegese Viktor Hovland. Il montepremi è di 8.300.000 dollari dei quali 1.199.350 dollari andranno a ciascuno dei due vincitori.

 

LA VIGILIA - Ritorno da re per Scottie Scheffler nel PGA Tour. Dopo il trionfo al The Masters, che gli ha permesso di entrare nella élite del golf consolidando la sua leadership (è il numero 1 del world ranking), l'americano da domani al 24 aprile sarà tra i 160 protagonisti dello Zurich Classic of New Orleans, torneo a coppie in programma ad Avondale (Usa), nello stato della Louisiana. Dove saranno 80 le squadre (ognuna composta da due giocatori) che si contenderanno un montepremi di 8.300.000 dollari.

Ha vinto quattro delle ultime sei gare giocate e ora Scheffler inseguirà una nuova impresa al fianco del connazionale Ryan Palmer che questo evento lo ha già fatto suo nel 2019 in tandem con lo spagnolo Jon Rahm. Tra le squadre da battere ecco poi quella dei californiani Patrick Cantlay/Xander Schauffele.

Compagni anche di allenamento, occupano rispettivamente la quarta e la dodicesima posizione nel world ranking. Non solo: Cantlay (che è reduce dal secondo posto al RBC Heritage, dov'è stato superato al play-off da Jordan Spieth) nel 2021 è stato incoronato quale miglior giocatore del PGA Tour dopo aver vinto la FedEx Cup. Mentre Schauffele lo scorso anno ha conquistato la medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo. A difendere il titolo saranno invece gli australiani Cameron Smith/Marc Leishman (Smith ha trionfato in questo evento anche nel 2017, con Jonas Blixt).

Curiosità anche per il duo Collin Morikawa/Viktor Hovland, rispettivamente numero 2 e cinque al mondo. E ancora: per Sergio Garcia/Tommy Fleetwood, ma anche per Billy Horschel/Sam Burns. L'inglese Justin Rose (oro ai Giochi di Londra 2016) sarà affiancato dallo svedese Henrik Stenson, capitano del team Europe alla Ryder Cup 2023 di Roma.

Lo Zurich Classic of New Orleans s'è giocato per la prima volta nel 1938 quando a imporsi fu l'inglese Harry Cooper. Dal 2017 l'evento (cancellato nel 2020 per Covid) prevede un formato a squadre. E quest'anno il primo e il terzo round si disputeranno con formula "fourball", mentre il secondo e il quarto con formula "foursome".

IL TORNEO IN TV - Lo Zurich Classic of New Orleans sarà trasmesso da GOLFTV e da Eurosport2 ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 21 aprile e venerdì 22, dalle ore 21,30 alle ore 0,30; sabato 23 e domenica 24, dalle ore 19 alle ore 24. Commento di Maurizio Trezzi e di Alessandro Bellicini.

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Sunshine: decimo titolo per Jaco Ahlers

il 39enne Jaco Ahlers (266, -18) ha battuto al playoff Ockie Strydom e ha ottenuto il decimo titolo sul Sunshine Tour nello Stella Artois Players Championship (Sunshine Tour) al Dainfern CC (par 72) di Johannesburg in Sudafrica. Al terzo posto con 267 (-17) Tristen Strydom, Estiaan Conradie e JJ Senekal. Out al taglio Philip Geerts, 75° con 72 81, +1). Ahlers ha ricevuto 317.000 rand (quasi 18.800 euro) su un montepremi di 2.000.000 di rand (circa 125.000 euro)

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LET: MacLaren terzo titolo, Carta 33ª

L’inglese Meghan MacLaren ha vinto con 206 (67 70 69, -10) colpi l’Australian Women’s Classic - Bonville, torneo organizzato congiuntamente dal Ladies European Tour e dal WPGA Tour of Australasia al Bonville Golf Resort (par 72)  di Bonville in Australia e ridotto da 72 a 54 buche per i ritardi procurati dal maltempo. Ha ceduto nel finale Virginia Elena Carta, scesa dal settimo al 33° posto con 219 (+3) penalizzata da un 77 (+5, un birdie, quattro bogey, un doppio bogey) dopo due buoni giri entrambi in 71 (-1).

Meghan MacLaren, 27enne di Wellingboroug, ha portato a tre i successi sul LET a cui se ne aggiungono due sul LET Access, uno sull’Epson Tour (ex Symetra Tour) e uno sulle Rose Ladies Series. Ha concluso la gara con un parziale di 69 (-3) iniziando molto male con due bogey in sei buche e poi riprendendosi fino a realizzare cinque birdie sufficienti per prevalere di misura sulla tenace svedese Maja Stark, seconda con 207 (-9)  il cui tentativo di rimonta con un 67 (-5, sette birdie e un doppio bogey) è risultato corto di un colpo.

Al terzo posto con 209 (-7) l’inglese Hannah Burke, l’argentina Magdalena Simmermacher e la spagnola Carmen Alonso e al sesto con 210 (-6) due dilettanti australiane, Justice Bosio e Sarah Hammett. Alla vincitrice è andato un assegno di 36.000 euro su un montepremi di 240.000 euro.

 

TERZA GIORNATA - Virginia Elena Carta è salita dal 14° al settimo posto con 142 (71 71, -2) colpi nell’Australian Women’s Classic - Bonville, torneo organizzato congiuntamente dal Ladies European Tour e dal WPGA Tour of Australasia al Bonville Golf Resort (par 72)  di Bonville in Australia e che è stato ridotto da 72 a 54 buche a causa del maltempo. E’ rimasta al vertice con 137 (67 70, -7) l’inglese Meghan MacLaren che nel turno conclusivo avrà almeno altre dieci concorrenti in corsa con lei per il titolo.

E’ al secondo posto con 138 (-6) la spagnola Carmen Alonso, al terzo con 139 (-5) l’inglese Alice Hewson, a quarto con 140 (-2) la svedese Maja Stark e l’argentina Magdalena Simmermacher e al sesto con 141 (-3) la dilettante australiana Sarah Hammett. Hanno possibilità sia la Carta (che ha girato in 71, -1, con tre birdie e due bogeu) che coloro che la affiancano, la neozelandese Momoka Kobori, la gallese Becky Brewerton, l’altra amateur australiana Justice Bosio e Alexandra Swayne delle Isole Vergini. Il montepremi è di 240.000 euro.

 

SECONDA GIORNATA - Secondo giro sospeso per la pioggia nell’Australian Women’s Classic - Bonville, torneo organizzato congiuntamente dal Ladies European Tour e dal WPGA Tour of Australasia al Bonville Golf Resort (par 72)  di Bonville in Australia, ma Virginia Elena Carta nelle 12 buche giocate prima dello stop, con tre birdie contro due bogey ha fatto un bel salto, dal 14° al settimo posto con un “meno 2” totale dopo il 71 (-1) del round d’apertura.

E’ rimasta al vertice con “meno 8” l’inglese Meghan MacLaren, grazie a un “meno 3” di giornata con tre birdie senza bogey su 10 buche. La segue con “meno 7” la spagnola Carmen Alonso, fermata alla 16ª, e con “meno 4” dopo 10 buche l’inglese Alice Hewson. In quarta posizione con “meno 3” la svedese Maja Stark (12ª), l’argentina Magdalena Simmermacher (10ª) e la dilettante australiana Sarah Hammett (16ª). Il montepremi è di 240.000 euro.

 

PRIMA GIORNATA - Confortante partenza di Virginia Elena Carta, 14ª con 71 (-1) colpi, nell’Australian Women’s Classic, torneo organizzato congiuntamente dal Ladies European Tour e dal WPGA Tour of Australasia al Bonville Golf Resort (par 72)  di Bonville, sulla costa nord del New South Wales in Australia. L’azzurra ha segnato cinque birdie, due bogey e un doppio bogey.

Ha preso il comando con 67 (-5, cinque birdie senza bogey) una delle favorite, l’inglese Meghan MacLaren, 27enne di Wellingborough con sei successi in carriera, due sul LET, due sul LET Access, uno sull’Epson Tour (ex Symetra Tour) e uno sulle Rose Ladies Series.

Precede di un colpo la spagnola Carmen Alonso, l’australiana Stephanie Bunque e l’indiana Amandeep Drall (68, -4) e di due l’inglese Alice Hewson, la nordirlandese Olivia Mehaffey e la tedesca Franziska Friedrich, quinte con 69 (-3). Tra le giocatrici all’ottavo posto con 70 (-2) la svedese Maja Stark. Il montepremi è di 240.000 euro.

 

LA VIGILIA - Il Ladies European Tour dopo i due eventi “mixed” in Asia (organizzati in combinata con l’Asian Tour) sbarca in Australia per un evento organizzato insieme al WPGA Tour of Australasia dal 21 al 24 aprile, l’Australian Women’s Classic – Bonville.

Al Bonville Golf Resort di Bonville (sulla costa nord del New South Wales), saranno 108 le giocatrici che si contenderanno un montepremi di 240.000 euro, tra queste anche un’azzurra: Virginia Elena Carta. Alla quinta gara nel 2022, la 25enne nata a Milano ha fin qui collezionato un 18° posto al Joburg Ladies Open (in Sudafrica) quale miglior risultato stagionale. E in Australia inseguirà un risultato di prestigio.

Tante le pretendenti al titolo, tra queste le inglesi Lily May Humphreys, Meghan MacLaren e Alice Hewson, l’argentina Magdalena Simmermacher, la francese Lucie Malchirand (campionessa nel 2021 del Ladies Italian Open), la svedese Maja Stark (reduce dal secondo posto al Trust Golf Asian Mixes), la gallese Amy Boulden, la scozzese Gabrielle Macdonald e la tedesca Sarina Schmidt. Tra le proette australiane, puntano in alto Amy Walsh e Sarah Kemp. All’appello mancheranno invece tutte e tre le past winner del torneo: Stephanie Kyriacou (2020), Marianne Skarpnord (2019) e Celine Boutier (2018).

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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