Il Phoenix Open di golf va all'americano Scottie Scheffler che, in Arizona, supera con un birdie alla terza buca del play-off il connazionale Patrick Cantlay (miglior giocatore del PGA Tour 2021 e re, lo scorso anno, della FedEx Cup) e festeggia il primo titolo in carriera (alla 71esima apparizione) sul PGA Tour. A Scottsdale, nell'ultimo round della competizione, Francesco Molinari è risalito dalla 56/a alla 43/a posizione con un totale di 280 (70 69 73 68, -4) colpi, grazie a un parziale chiuso in 68 (-3), con cinque birdie e due bogey.
Dopo quella firmata nel "moving day" da Sam Ryder (23/o con 275, -9), ancora una 'hole in one'. A realizzarla, sempre alla buca 16 (par 3) del TPC Scottsdale (par 71), è stato il messicano Carlos Ortiz (33/o con 277, -7), al suo terzo 'ace' in carriera. Il 30enne di Guadalajara, con un ferro 9 e da 178 yard, ha fatto direttamente centro scatenando l'ovazione del pubblico. Era dal 1997 (Tiger Woods e Steve Stricker) che, alla 16 del TPC Scottsdale, non si facevano registrare due buche in uno nella stessa settimana. Ma c'è di più: prima delle prodezze di Ryder e Ortiz, l'ultimo a siglare una buca in uno su questa buca fu, nel 2015, Chicco Molinari.
Con un totale di 268 (68 71 62 67, -16), Scheffler ha battuto il numero 3 mondiale, Cantlay. Entrambi secondi alla fine del terzo round, si sono dati battaglia fino all'ultimo. Scheffler, 25enne di Ridgewood (New Jersey), alla 72esima buca regolamentare ha sprecato la chance per il birdie e così la sfida s'è decisa all'over time. Dove Scheffler (che all'ultima Ryder Cup ha battuto Jon Rahm, numero 1 mondiale, nel singolo) ha fatto sua la contesa. Tredicesimo vincitore nella storia del torneo, è passato così al quarto posto nella FedEx Cup (suo miglior piazzamento in carriera). Per lui anche un assegno di 1.476.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 8.200.000. Per lo statunitense si tratta appunto del primo sigillo sul circuito dopo i due exploit arrivati nel 2019 sul Korn Ferry Tour rispettivamente all'Evans Invitational e all'Hospital Championship.
Il leaderboard in Arizona parla americano. Dietro a Scheffler e Cantlay, al 3/o posto con 269 (-15) si sono classificati Sahith Theegala (in testa fino al termine del 'moving day'), Xander Schauffele (secondo nel 2021 e medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo) e Brooks Koepka (campione uscente). Sesta piazza (270, -14) per lo statunitense Billy Horschel e lo svedese Alex Noren. Ottava (271, -13), per il giapponese Hideki Matsuyama (sua la competizione nel 2016 e nel 2017) e Justin Thomas. Decimo posto (272, -12), tra gli altri, per Rahm, re del world ranking.
TERZO GIRO - Equilibrio, spettacolo e anche una "hole in one" nel "moving day" del Phoenix Open di golf che in Arizona vede sempre al comando, con uno score di 199 (66 64 69, -14) colpi, l'americano Sahith Theegala. In campo a Scottsdale grazie a una esenzione di uno sponsor, il 24enne di Orange - tallonato da Brooks Koepka, campione in carica e ora secondo con 200 (-13) - insegue il primo successo in carriera sul PGA Tour.
Negli Stati Uniti, perde terreno Francesco Molinari, da 44/o a 56/o con 212 (70 69 73, -1). Parziale di 73 (+2) per il torinese che ha realizzato tre birdie, con altrettanti bogey e un doppio bogey. Niente da fare per l'azzurro che, nel quarto e ultimo round, lotterà per ottenere il miglior piazzamento possibile.
Sul percorso del TPC Scottsdale (par 71), il pubblico non ha tradito le attese e s'è scatenato dopo la buca in uno realizzata dall'americano Sam Ryder, 29/o con 207 (-6). Il 32enne di Winter Park (Florida) alla buca 16 (par 3), la più iconica del campo di gara, da 124 yard e con wedge ha mandato in visibilio gli spettatori. L'ultimo a realizzare una 'hole in one' alla 16, era stato Chicco Molinari nel 2015. Scene di giubilo, percorso invaso da bicchieri di birra e festa grande al Phoenix Open.
Dove oltre a Theegala e Koepka corrono per il titolo pure gli americani Xander Schauffele (numero otto mondiale, medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo e secondo in questo appuntamento nel 2021), Patrick Cantlay (quarto nel world ranking e lo scorso anno miglior giocatore del circuito e re della FedEx Cup), Scottie Scheffler e Talor Gooch, tutti terzi con 201 (-12).
Chance pure per il giapponese Hideki Matsuyama (ultimo concorrente ad aver vinto consecutivamente il Phoenix Open, nel 2016 e nel 2017), settimo con 202 (-11) al pari di Tom Hoge, Max Homa, Alex Noren e Adam Hadwin. Mentre è tutta in salita, la strada verso il successo, per Jon Rahm. Lo spagnolo, numero 1 mondiale (peraltro s'è laureato in Arizona e risiede proprio a Scottsdale), è 20/o con 205 (-8), distante sei colpi dalla vetta. (ANSA). Equilibrio, spettacolo e anche una "hole in one" nel "moving day" del Phoenix Open di golf che in Arizona vede sempre al comando, con uno score di 199 (66 64 69, -14) colpi, l'americano Sahith Theegala.
In campo a Scottsdale grazie a una esenzione di uno sponsor, il 24enne di Orange - tallonato da Brooks Koepka, campione in carica e ora secondo con 200 (-13) - insegue il primo successo in carriera sul PGA Tour.
Negli Stati Uniti, perde terreno Francesco Molinari, da 44/o a 56/o con 212 (70 69 73, -1). Parziale di 73 (+2) per il torinese che ha realizzato tre birdie, con altrettanti bogey e un doppio bogey. Niente da fare per l'azzurro che, nel quarto e ultimo round, lotterà per ottenere il miglior piazzamento possibile.
Sul percorso del TPC Scottsdale (par 71), il pubblico non ha tradito le attese e s'è scatenato dopo la buca in uno realizzata dall'americano Sam Ryder, 29/o con 207 (-6). Il 32enne di Winter Park (Florida) alla buca 16 (par 3), la più iconica del campo di gara, da 124 yard e con wedge ha mandato in visibilio gli spettatori. L'ultimo a realizzare una 'hole in one' alla 16, era stato Chicco Molinari nel 2015. Scene di giubilo, percorso invaso da bicchieri di birra e festa grande al Phoenix Open.
Dove oltre a Theegala e Koepka corrono per il titolo pure gli americani Xander Schauffele (numero otto mondiale, medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo e secondo in questo appuntamento nel 2021), Patrick Cantlay (quarto nel world ranking e lo scorso anno miglior giocatore del circuito e re della FedEx Cup), Scottie Scheffler e Talor Gooch, tutti terzi con 201 (-12).
Chance pure per il giapponese Hideki Matsuyama (ultimo concorrente ad aver vinto consecutivamente il Phoenix Open, nel 2016 e nel 2017), settimo con 202 (-11) al pari di Tom Hoge, Max Homa, Alex Noren e Adam Hadwin. Mentre è tutta in salita, la strada verso il successo, per Jon Rahm. Lo spagnolo, numero 1 mondiale (peraltro s'è laureato in Arizona e risiede proprio a Scottsdale), è 20/o con 205 (-8), distante sei colpi dalla vetta.
SECONDO GIRO - In Arizona, ancora una prova dai due volti per Francesco Molinari che, al Phoenix Open, conserva il 44/o posto della classifica con uno score di 139 (70 69, -3) colpi. A Scottsdale, alla terza gara del 2022 (ha superato sempre il taglio), il torinese ha cominciato male il secondo round con due bogey alle buche 2 e 3, salvo poi rimediare con altrettanti birdie alla 4 e alla 6. Nelle seconde nove ancora un bogey (alla 13), prima di un ottimo finale di gara con tre birdie nelle ultime cinque giocate (alla 14 alla 15 e alla 18).
Sul TPC Scottsdale (par 71), nuovi alti e bassi per il piemontese, protagonista di un parziale chiuso in 69 (-2). A metà gara, Chicco Molinari è però distante nove colpi dalla vetta occupata sempre dall'americano Sahith Theegala. In campo grazie a una esenzione di uno sponsor il 24enne di Orange (California), con un totale di 130 (66 64, -12), precede in classifica i connazionali Brooks Koepka (campione uscente) e Xander Schauffele (medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo, ottavo nel ranking mondiale e runner up nel 2021), entrambi secondi con 132 (-10). Mentre in quarta posizione (133, -9) c'è un altro statunitense, Patrick Cantlay (quarto al mondo, re della FedEx Cup nel 2021 e miglior giocatore del PGA Tour lo scorso anno).
Più indietro il giapponese Hideki Matsuyama (ultimo concorrente ad aver vinto consecutivamente, nel 2016 e nel 2017 questa competizione), 13/o con 136 (-6) davanti al numero 1 mondiale, Jon Rahm, 23/o con 137 (-5). Stesso score dello spagnolo, tra gli altri, per Justin Thomas.
E ora il "moving day" prima del gran finale. Al Phoenix Open, Theegala sogna l'impresa in un evento che mette in palio 8.200.000 dollari. E' dal 2020 (Martin Laird allo Shriners Children's Open) che un golfista, sul massimo circuito americano maschile, non riesce a imporsi in un torneo dopo esservi entrato grazie a una esenzione di uno sponsor.
PRIMO GIRO - In Arizona il primo round del Phoenix Open di golf è stato sospeso per l'arrivo dell'oscurità con ancora otto giocatori chiamati ad ultimare le 18 buche di apertura. A Scottsdale, alti e bassi per Francesco Molinari, 44/o con 70 (-1). Partito dalla buca 10, il torinese ha cominciato con un bogey alla 11 salvo poi realizzare un eagle alla 13 (par 5). Mentre nelle seconde nove il piemontese ha siglato due birdie con altrettanti bogey. Al TPC Scottsdale (par 71) in testa alla classifica, a sorpresa, c'è l'americano Sahith Theegala, momentaneamente primo con "-7" dopo 16. Secondo posto (65, -6) per il sudcoreano Lee Kyoung-hoon, mentre in terza posizione (66, -5) ci sono gli americani Harry Higgs e Brooks Koepka (campione in carica e vincitore anche nel 2015), oltre al canadese Adam Hadwin. Sul "-5", dopo 17, c'è pure un altro statunitense: Scott Stallings.
Bagarre al settimo posto (67, -4) condiviso da 11 concorrenti, tra questi lo spagnolo Jon Rahm (numero 1 mondiale) e gli americani Patrick Cantlay (quarto nel world ranking, re della FedEx Cup e miglior giocatore del PGA Tour nel 2021), Xander Schauffele (medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo), Bubba Watson, Charley Hoffman, Stewart Cink, Kevin Kisner e Billy Horschel.
Più indietro il giapponese Hideki Matsuyama (l'ultimo ad aver conquistato consecutivamente il torneo nel 2016 e 2017), 18/o con 68 (-3). Stesso score per Gary Woodland (che ha fatto sua la competizione nel 2018). Seicentesima presenza sul PGA Tour dal sapore agrodolce per Charles Howell III, 121/o con 75 (+4).
LA VIGILIA - Il PGA Tour di golf torna protagonista con uno dei suoi appuntamenti più attesi: il Phoenix Open. Dal 10 al 13 febbraio a Scottsdale, in Arizona, sarà sfida show. Torna in campo, dopo un turno di riposo, Francesco Molinari (assente nel 2021). L'azzurro nel 2015 al TPC Scottsdale realizzò una "hole in one" alla 16 (par 3), buca iconica ribattezzata come "The Coliseum". Il torinese emulò le gesta di Tiger Woods che nel 1997 fece lo stesso, scatenando il tributo di migliaia di spettatori.
Chicco Molinari (al suo terzo appuntamento del 2022) al Phoenix Open affronterà, tra gli altri, sei tra i migliori dieci golfisti al mondo. Per quel che riguarda la Top 10 del ranking, scenderanno sul green lo spagnolo Jon Rahm (numero 1), il norvegese Viktor Hovland (terzo), gli americani Patrick Cantlay (quarto e "best player" del PGA Tour 2021), Justin Thomas (settimo) e Xander Schauffele (medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo), oltre al giapponese Hideki Matsuyama (decimo), l'ultimo ad aver vinto consecutivamente questo appuntamento nel 2016 e nel 2017. Difenderà il titolo lo statunitense Brooks Koepka (campione anche nel 2015) che, lo scorso anno, superò di un colpo Schauffele e il sudcoreano Kyoung-Hon Lee. L'evento metterà in palio un montepremi di 8.200.000 dollari.
Ma lo spettacolo verrà anticipato da una Pro-Am all'insegna anche delle celebrità. Da Michael Phelps ad Aaron Rodgers, da Josh Duhamel a Reggie Bush. Queste le star dello sport e dello spettacolo che parteciperanno allo show di apertura del Phoenix Open, "best tournament" del PGA Tour nel 2018 e nel 2019.
Il torneo in diretta su GOLFTV e su Eurosport 2 – Il Phoenix Open verrà trasmesso in diretta su GOLFTV e su Eurosport 2. Prima e seconda giornata: giovedì 10 e venerdì 11 febbraio dalle ore 21 alle ore 1 su GOLFTV. Terza e quarta giornata; sabato 12, dalle ore 19 alle ore 0,30) e domenica 13, dalle ore 19 alle ore 24, su GOLFTV e su Eurosport 2. Commento di Alessandro Bellicini e di Nicola Pomponi.
Tom Hoge ha vinto con 268 (63 69 68 68, -19) colpi l’AT&T Pebble Beach Pro-Am con Jordan Spieth, secondo con 270 (-17), che ha gettato alle ortiche un possibile successo sulle ultime buche.
Nel torneo del PGA Tour disputato con formula pro am (un pro, un amateur) a Pebble Beach in California, sui tre percorsi del Pebble Beach GL (par 72), dello Spyglass Hill GC (par 72) e del Monterey Peninsula CC (par 71) con ultimo giro svoltosi sul Pebble Beach GL, Tom Hoge, 32enne di Statesville (North Carolina), ha firmato il primo titolo in carriera alla 203ª partecipazione, che ora fa compagnia all’unica vittoria che aveva siglato nel 2011 sul Canadian Tour. Dopo una partenza che non prometteva nulla di buono con tre birdie, un bogey e un doppio bogey in otto buche, Hoge ha cambiato marcia e con quattro birdie, due decisivi alle buche 16 e 17, ha ottenuto il 68 (-4) che gli ha regalato un assegno di 1.566.000 dollari, su un montepremi di 8.700.000 dollari, e i salti dal 68° al 39° posto nel World Ranking (dove attualmente nessun italiano è tra i primi 100) e dal 12° al secondo nella FedEx Cup.
Spieth, vincitore dell’evento nel 2017, alla buca 13 aveva due colpi di vantaggio sul resto del gruppo, ma ha iniziato a sbagliare dalla 14 (par 5) dove ha salvato faticosamente il par, cosa che si è ripetuta sui due green successivi fino alla frittata con il bogey alla 17. In totale cinque birdie e due bogey per il parziale di 69 (-3) e per il 16° secondo posto in carriera. Di questo passo rischia di diventare un eccellente perdente, poco gradevole per il suo futuro, ma con risvolti positivi per il conto in banca perché, comunque, si è portato a casa 948.000 dollari.
In terza posizione con 271 (-16) Beau Hossler, in quarta con 272 (-15) Troy Merritt e Patrick Cantlay, numero quattro mondiale e favorito della vigilia, e in sesta con 273 (-14) Joel Dahmen, Andrew Putnam e l’inglese Matthew Fitzpatrick. Ha ceduto nel finale l’australiano Jason Day, da nono a 24° con 278 (-9) penalizzato da un 74 (+2). Alla vigilia è stato costretto al ritiro Daniel Berger, che avrebbe dovuto difendere il titolo.
TERZO GIRO - Volata finale che preannuncia emozioni forti con almeno 16 con concorrenti in grado di vincere nell'AT&T Pebble Beach Pro-Am, torneo del PGA Tour che si sta disputando con formula pro am (un pro, un amateur) a Pebble Beach in California, dove i 156 partecipanti, ora ridotti a 64 dopo il taglio nel terzo round, si sono alternati sui tre percorsi del Pebble Beach GL (par 72), dello Spyglass Hill GC (par 72) e del Monterey Peninsula CC (par 71).
Sono passati a condurre con 200 (-15) Beau Hossler (70 MP, 65 SH, 65 PB), Andrew Putnam (65 MP, 67 SH, 68 PB) e Tom Hoge (63 PB, 69 MP, 68 SH), che era in vetta dopo un turno, i quali precedono di un colpo Patrick Cantlay, numero quattro mondiale e favorito della vigilia, Joel Dahmen e Jordan Spieth (201, -14), quest’ultimo rinvenuto dal 38° posto con un 63 (-9), miglior score di giornata ottenuto sul Pebble Beach GL con un eagle, otto birdie e un bogey.
Ha ceduto l’irlandese Seamus Power, leader dopo 36 buche, e sceso al settimo posto con 202 (-13), che comunque ha ancora chances di riemergere, così come possono correre per il titolo anche Danny McCarthy e l’australiano Jason Day, ottavi con 204 (-11), e possono dire la loro anche i sette giocatori in decima posizione con 205 (-10) tra i quali si trovano l’inglese Matthew Fitzpatrick e i sudafricani Dylan Frittelli e Bo Van Pelt. Il montepremi è di 8.700.000 dollari con prima moneta di 1.566.000 dollari.
SECONDO GIRO - Cambio al vertice dell'AT&T Pebble Beach Pro-Am dove si è portato con “meno 16” l’irlandese Seamus Power, 34enne di Waterford, 118 gare sul PGA Tour con un titolo (Barbasol Championship, 2021) e 12 top ten. Il torneo si gioca con formula pro am (un pro e un amateur), con taglio dopo 54 buche, sui percorsi del Pebble Beach GL (par 72), dello Spyglass Hill GC (par 72) e del Monterey Peninsula CC (par 71) a Pebble Beach in California. La classifica fa riferimento al par perché sono differenti quelli dei tre tracciati.
Power ha realizzato con 128 colpi il suo score più basso su 36 buche ottenuto con un 64 sul Monterey Peninsula CC con otto birdie e senza bogey e con un 64 al Pebble Beach GL con dieci birdie e due bogey. Ha un vantaggio di cinque colpi su Andrew Putnam, su Tom Hoge, leader dopo un turno, e sul canadese Adam Svensson (meno 11) e di sei su Patrick Cantlay, numero 4 del World Ranking su cui si puntavano i favori della vigilia, Austin Smotherman e sull’austriaco Matthias Schwab (meno 10). Tra i giocatori in ottava posizione con “meno 9” l’australiano Jason Day e con un buon ritardo Jordan Spieth, 38° con “meno 5”. Il montepremi è di 8.700.000 dollari con prima moneta di 1.566.000 dollari.
PRIMO GIRO - Tom Hoge è al comando con “meno 9” dell'AT&T Pebble Beach Pro-Am, che si sta disputando con formula Pro Am (un pro e un dilettante) sui tre percorsi del Pebble Beach GL (par 72), dello Spyglass Hill GC (par 72) e del Monterey Peninsula CC (par 71) a Pebble Beach in California. La classifica fa riferimento al par perché sono differenti quelli dei tre tracciati.
Hoge che ha ottenuto un 63 al Pebble Beach CC, è seguito a un colpo dall’irlandese Seamus Power (meno 8). Sono a terzo posto con “meno 7” lo svedese Jonas Blixt e Austin Smotherman e al quinto con “meno 6” Andrew Putnam e Patrick Cantlay, numero 4 mondiale e favorito della gara. Tra i dieci concorrenti in settima posizione con “meno 5” Ryan Moore, Scott Stallings e Bill Haas e in 15ª con “meno 4” l’australiano Jason Day. Costretto al forfait alla vigilia Daniel Berger, che avrebbe dovuto difendere il titolo. Il montepremi è di 8.700.000 dollari con prima moneta di 1.566.000 dollari.
LA VIGILIA - Il PGA Tour di golf resta in California e da San Diego si trasferisce a Pebble Beach per l'AT&T Pebble Beach Pro-Am. L'evento, in programma dal 3 al 6 febbraio, metterà in palio un montepremi di 8.700.000 dollari. Ma il field non sarà quello delle grandi occasioni. Sono tanti infatti i big mondiali che questa settimana hanno scelto di giocare, a King Abdullah Economic City, il Saudi International, torneo di punta della nuova Superlega araba del "green" maschile.
E così in California i riflettori saranno puntati anche e soprattutto sull'americano Patrick Cantlay, numero 4 mondiale, miglior giocatore del circuito nel 2021 quando s'è imposto anche nella FedEx Cup. L'evento, che si disputerà appunto con formula pro-am (un professionista e un dilettante) vedrà però al fianco dei campioni del circuito anche molte celebrità. Ai 156 professionisti si aggiungeranno altrettanti dilettanti, con l'appuntamento che si giocherà su tre diversi percorsi: il Pebble Beach Golf Links, lo Spyglass Hill Golf Course e il Monterey Peninsula Country Club.
A difendere il titolo sarà l'americano Daniel Berger. Mentre non sarà della sfida, perché positivo al Covid-19, lo statunitense Will Zalatoris (secondo lo scorso aprile al The Masters), runner up la scorsa settimana al Farmers Insurance Open. Torna in campo l'inglese Matthew Fitzpatrick che proverà a recitare un ruolo da protagonista insieme all'australiano Jason Day, al texano Jordan Spieth e all'inglese Justin Rose.
Tra le celebrità ecco invece il pugile Canelo Alvarez (grande appassionato di golf) e poi gli attori Bill Murray, Ray Romano, Don Cheadle e Alfonso Ribeiro, oltre agli ex giocatori della NFL Steve Young, Larry Fitzgerald e Alex Smith. Spazio pure per l'ex calciatrice statunitense Mia Hamm e il figlio di Clint Eastwood, Scott.
La gara su GOLFTV e e su Eurosport2 - L'AT&T Pebble Beach Pro-Am sarà trasmesso in diretta su GOLFTV e su Eurosport2 con collegamenti su entrambe le piattaforme ai seguenti orari: giovedì 3 febbraio e venerdì 4, dalle ore 21 alle ore 24; sabato 5, dalle ore 19 alle ore 1; domenica 6, dalle ore 19 alle ore 0,30. Commento di Alessandro Bellicini e di Nicola Pomponi.
Leona Maguire ha vinto con 198 (66 65 67, -18) colpi il Drive On Championship svoltosi sul percorso del Crown Colony Golf & Country Club (par 72), a Fort Myers in Florida, dove Giulia Molinaro si è classificata 66ª con 214 (68 74 72, -2). Al secondo posto con 201 (-15) Lexi Thompson e al terzo con 202 (-14) Sarah Schmelzel.
Leona Maguire, 27enne di County Cavan, è la prima irlandese a imporsi sul LPGA Tour e lo ha fatto eguagliando il suo primato personale di colpi, con il 198, su 54 buche. E’ al primo titolo sul circuito (che le ha reso 225.000 dollari su un montepremi di 1.500.000 dollari), ma si era già posta in evidenza nel 2019 sull’Epson Tour (il nuovo nome del Symetra Tour) con due successi (Windsor Golf Classic e Symetra Classic).
"Non riesco a crederci, questa è una gioia che non dimenticherò mai. Sono davvero orgogliosa di come ho giocato" il commento dell’irlandese che ha chiuso la sua corsa con un 67 (-5) dovuto a sette birdie e a due bogey.
La Maguire vanta importanti record. Ha la più lunga sequenza di presenze quale leader della graduatoria mondiale amateur femminile con 135 settimane, mentre nella sua ottima carriera dilettantistica è stata quattro volte First-Team All American, tre volte ACC Player of the YEAR e due volte vincitore dell'ANNIKA Award mentre era alla Duke University. Da pro ha disputato la Solheim Cup 2021 nella vittoriosa squadra europea realizzando con 4,5 il punteggio più alto per una debuttante sia in relazione alla stessa Solheim Cup che alla Ryder Cup maschile.
Nel Drive On Championship hanno occupato la quarta piazza con 203 (-13) Stacy Lewis, Brittany Altomare, Marina Alex, in vetta nei primi due turni, nel secondo insieme alla vincitrice, la thailandese Patty Tavatanakit e la cinese Xiyu Lin. Non hanno brillato la canadese Brooke M. Henderson, 11ª con 205 (-11), Nelly Korda, numero due mondiale, 15ª con 206 (-10), la coreana Inbee Park, 30ª con 209 (-7), la giapponese Nasa Hataoka, 41ª con 211 (-5), che aveva fatto compagnia alla Alex nel round d’apertura, e la thailandese Ariya Jutanugarn, stesso punteggio della Molinaro. L’azzurra che aveva iniziato al 12° posto, ha ricevuto un assegno di 3.185 dollari.
SECONDO GIRO - Giulia Molinaro è retrocessa dal 12° al 45° posto con 142 (68 74, -2) colpi, stesso score di Nelly Korda, numero due mondiale, e della thailandese Ariya Jutanugarn, nel Drive On Championship (LPGA Tour) sul percorso del Crown Colony Golf & Country Club (par 72), a Fort Myers in Florida.
E’ rimasta al comando con 131 (65 66, -13) Marina Alex, ma è cambiata la sua compagna di viaggio che ora è l’irlandese Leona Maguire (131 - 66 65), mentre è crollata la giapponese Nasa Hataoka, che affiancava la Alex dopo 18 buche, 28ª con 140 (-4) dopo un 75 (+3).
Al terzo posto con 135 (-9) Brittany Altomare, Stacy Lewis e la svedese Linnea Johansson e al sesto con 136 (-8) Lexi Thompson, la thailandese Patty Tavatanakit e la coreana Jeongeun Lee6.
Possono ancora recuperare la canadese Brooke M. Henderson, 16ª con 138 (-6), e la coreana Inbee Park, 21ª con 139 (-5). Giulia Molinaro ha girato in 74 (+2) con tre birdie e cinque bogey. Il montepremi è di 1.500.000 dollari
PRIMO GIRO - Bell’inizio di Giulia Molinaro, 12ª con 68 colpi (-4, sei birdie, due bogey) nel Drive On Championship, torneo del LPGA Tour che si sta disputando sul percorso del Crown Colony Golf & Country Club, a Fort Myers in Florida. L’azzurra è a tre colpi dalla vetta, occupata con 65 (-7) da Marina Alex e dalla giapponese Nasa Hataoka.
Seguono con 66 (-6) la thailandese Patty Tavatanakit, la svedese Linnea Johansson e l’irlandese Leona Maguire e sono al sesto posto con 67 (-5) la canadese Maude-Aimee Leblanc, le inglesi Bronte Law e Charlie Hull, la svedese Madelene Sagstrom, la coreana Jeongeun Lee6 e la tedesca Caroline Masson. Primo giro in sofferenza per Austin Ernst, che difende il titolo, 34ª con 70 (-2), e per Nelly Korda, numero due mondiale, 63ª con 72 (par). Il montepremi è di 1.500.000 dollari
LA VIGILIA - Il 2022 di Giulia Molinaro è iniziato con una eliminazione al taglio arrivata al Gainbridge LPGA. E ora la proette veneta avrà subito la possibilità di riscattarsi. Dal 3 al 5 febbraio la 31enne di Camposampiero (Padova) potrà rifarsi al LPGA Drive On Championship, terzo appuntamento stagionale del massimo circuito femminile.
La gara si giocherà (sulla distanza di 54 buche) a Fort Myers, in Florida, sul percorso del Crown Colony Golf & Country Club. Il taglio, dopo 36 buche, lascerà in campo per il round finale le migliori 70 classificate e le pari merito al 70° posto. A difendere il titolo – in un appuntamento dal montepremi di 1.500.000 dollari – sarà l’americana Austin Ernst.
C’è attesa per Nelly Korda. Dopo il 20° posto al Gainbridge LPGA, la statunitense è scivolata dal primo al secondo posto del ranking mondiale femminile lasciando il trono alla sudcoreana Jin Young Ko (grande protagonista nel 2021 e ancora ferma in questo inizio di 2022). Per quel che riguarda la Top 10, in campo ci saranno poi altre quattro proette: la sudcoreana Inbee Park (quarta), la filippina Yuka Saso, naturalizzata giapponese (settima), la nipponica Nasa Hataoka (nona), e la canadese Brooke M. Henderson.
Chance di successo pure per le statunitensi Lexi Thompson, Jessica Korda, sorella maggiore di Nelly, e Jennifer Kupcho (seconda nel 2021). Ma anche per le tailandesi Patty Tavatanakit, Ariya e Moriya Jutanugarn, la francese Celine Boutier, la sudcoreana Jeongeun Lee6, l’irlandese Leona Maguire, la tedesca Sophia Popov e la messicana Gaby Lopez.
Lo statunitense Harold Varner III ha vinto con 267 (64 66 68 69, -13) colpi il PIF Saudi International powered by SoftBank Investment Advisers, torneo dell'Asian Tour e primo della Superlega Araba che si è disputato sul percorso del Royal Greens & Country Club (par 70), a King Abdullah Economic City (Arabia Saudita).
Matteo Manassero, unico italiano in gara e in testa al termine del primo round, ha chiuso in 28ª posizione con 279 (62 73 74 70, -1). Positiva la settimana del 28enne veneto che, nel primo giro (chiuso a 62, -8) ha dato segnali molto incoraggianti per il prosieguo della stagione. L'azzurro di Negrar (VR) si è lasciato alle spalle giocatori di primo piano come lo statunitense Patrick Reed, l’inglese Ian Poulter e lo spagnolo Rafa Cabrera Bello. Dopo un 2021 giocato a buoni livelli sul Challenge Tour, Manassero ha gettato le premesse per un 2022 da protagonista.
Un finale al cardiopalma quello a cui hanno assistito gli spettatori presenti in Arabia Saudita, perché fino a due buche dal termine, Harold Varner III era distante due colpi da Bubba Watson (leader grazie ad un birdie e un eagle alla 17ª e alla 18ª). Varner, 31enne di Akron (Ohio) è riuscito a rimontare firmando anch'egli un birdie e un eagle a chiudere, scavalcando così il suo connazionale. Per lui si tratta del secondo in carriera, il primo sull'Asian Tour che si unisce a quello sull’European Tour (ora DP World Tour) nell'Australian PGA Championship (2016).
Secondo posto, dunque, per Bubba Watson con 268 (-12). Terza piazza per lo spagnolo Adri Arnaus con 270 (-10). Quarti, con 271 (-9) l'inglese Steve Lewton e l'australiano Cameron Smith. Harold Varner III, che ha ricevuto un assegno di un milione di dollari su un montepremi di sei milioni di dollari, succede nell'albo d'oro a Dustin Johnson, vincitore nel 2021 (oltre che nel 2019). L'americano, ex numero uno al mondo, non è andato oltre l'ottavo posto con 273 (-7), stesso punteggio dell’inglese Tommy Fleetwood, del giapponese Ryosuke Kinoshita, del cileno Joaquin Niemann, del venezuelano Jhonattan Vegas e del messicano Abraham Ancer.
TERZO GIRO - In Arabia Saudita, sul percorso del Royal Greens & Country Club (par 70), a King Abdullah Economic City, Harold Varner III guida la classifica del PIF Saudi International powered by SoftBank Investment Advisers grazie a un giro con 68 (-2) colpi per uno score di 198 (64 66 68, -12). Lo statunitense, con un birdie all'ultima buca del 'moving day', ha staccato in vetta al leaderboard l’iberico Adri Arnaus, secondo con 199 (-11). Matteo Manassero, unico italiano in gara e in testa al termine del primo giro, non è riuscito a mantenere il ritmo dei migliori e con un giro chiuso in 74 (+4, un birdie, cinque bogey) scivola dalla nona alla 28ª posizione con 209 (62 73 74, -\).
Nel terzo evento dell’Asian Tour 2022 – che garantisce 5.000.000 di dollari di montepremi – la Top 10 è ricca di big: al terzo posto con 200 (-10) c'è l’inglese Tommy Fleetwood. Quarto con 202 (-8), l'australiano Cameron Smith, mentre dividono la quinta posizione con uno score di 203 (-7) il campione in carica Dustin Johnson (quinto nel world ranking e vincitore del Saudi International, oltre che nel 2021, anche nel 2019), Wade Hormsby e Ryosuke Kinoshita. In ottava piazza, con 204 (-6) lo spagnolo Pablo Larrazabal, il campione olimpico dei Giochi di Tokyo Xander Schauffele, Bubba Watson e Steve Lewton.
SECONDO GIRO - A King Abdullah Economic City, complice anche il forte vento, Matteo Manassero al PIF Saudi International powered by SoftBank Investment Advisers non riesce a ripetere la grande prova offerta nel primo round e, a metà gara, perde la leadership e scivola al nono posto della classifica con un totale di 135 (62 73, -5) colpi. Nel terzo evento dell’Asian Tour 2022 - che garantisce 5.000.000 di dollari di montepremi - i nuovi leader, con uno score di 130 (-10), sono l’americano Harold Varner III (64 66) e lo spagnolo Adri Arnaus (64 66).
Sul percorso del Royal Greens & Country Club (par 70), Manassero ha chiuso il secondo giro con un parziale di 73 (+3). Partito dalla buca 10, ha totalizzato quattro bogey (due nelle prime nove e altrettanti nelle seconde), con un birdie alla 7 (par 4). Poco preciso sul green, ha fallito diverse occasioni da birdie ma è rimasto ai piani alti della classifica ed è ora a cinque colpi dai leader. Al nono posto, insieme al 28enne veneto, ci sono anche gli americani Xander Schauffele (medaglia d’oro ai Giochi di Tokyo e ottavo nel world ranking) e Patrick Reed, oltre all’australiano Wade Ormsby e all’inglese Steve Lewton.
Buona prova per l’australiano Cameron Smith e l’americano Matthew Wolff, 3/i con 132 (-8). Tra i big condividono invece la 14/a posizione 136 (-4) l’inglese Tyrrell Hatton, lo spagnolo Pablo Larrazabal e gli statunitensi Phil Mickelson e Dustin Johnson (quinto nel world ranking e vincitore del Saudi International nel 2019 e nel 2021), campione in carica. E’ stato invece costretto a ritirarsi dalla competizione, per un infortunio alla mano sinistra e all’anca, il californiano Bryson DeChambeau.
PRIMO GIRO - Avvio da sogno per Matteo Manassero che, a King Abdullah Economic City in Arabia Saudita, con un parziale di 62 (-8) colpi ha chiuso il primo round del PIF Saudi International powered by SoftBank Investment Advisers da solo in testa alla classifica.
Nel terzo torneo dell’Asian Tour 2022, che mette in palio 5.000.000 di dollari (di cui 833.000 andranno al vincitore), il 28enne di Negrar (Verona) ha realizzato sei birdie nelle prime nove buche giocate per poi siglarne altri due nella seconda parte di gara. Non solo: Manassero ha sfiorato il suo miglior personale in un round (-9) e avvicinato il record, in un singolo giro, del Royal Greens & Country Club (par 70).
Dopo 18 buche l’atleta veneto ha due colpi di vantaggio su un quintetto d’inseguitori composto dall’inglese Sam Horsfield, dallo spagnolo Adri Arnaus, dal giapponese Ryosuke Kinoshita e dagli americani Bubba Watson e Harold Varner III, tutti secondi con 64 (-6). Mentre in settima posizione con 65 (-5) c’è, tra gli altri, Dustin Johnson (campione in carica). Lo statunitense, numero 5 del world ranking, ha vinto la prima edizione della competizione nel 2019, salvo poi concedere il bis nel 2021 dopo essersi classificato secondo nel 2020. Tra i favoriti della vigilia, insieme a Xander Schauffele (medaglia d’oro ai Giochi di Tokyo e ottavo nel world ranking), 23° con 67 (-3), e a Bryson DeChambeau (nono nell’ordine di merito mondiale), 85° con 73 (+3), è tra le grandi star dell’evento.
Il Saudi International vanta infatti un field di assoluto livello con in gara tre tra i migliori dieci golfisti del pianeta. E tra i concorrenti ci sono pure altri campioni come Patrick Reed, Cameron Smith e Tommy Fleetwood, tutti 13.i con 66 (-4), e Phil Mickelson, 23° con 67 (-3).
“E’ stato uno di quei giorni - ka detto Manassero - in cui tutto va per il meglio. Mi sono concesso molte chance da birdie e in campo stavo davvero bene. Dentro di me ho dimenticato che questo campo avesse un par 70 e forse è stato anche meglio così. La gara è ancora lunga e spero di continuare a fare bene. Cosa mi aspetto nel 2022’. Che possa essere un anno di trasformazione. Sono conscio che potranno esserci alti e bassi, ma dovrò continuare a lavorare sempre nel miglior modo possibile”.
Nel palmarès di Manassero figurano già due successi in Asia entrambi sull’European Tour, oggi DP World Tour. Il primo arrivato nel 2011 nel Malaysian Open, il secondo nel 2012 nel Barclays Singapore Open. Nel settembre del 2020, Manassero dopo oltre sette anni di digiuno ha ritrovato il successo nel Toscana Alps Open, torneo dell’Italian Pro Tour inserito anche nel calendario dell’Alps Tour (il terzo circuito europeo). Poi, nel 2021, è stato protagonista di un anno in crescendo (dove ha sfiorato più volte il successo) che gli ha permesso di guadagnarsi un posto per il Rolex Challenge Tour Grand Final, gara riservata ai migliori 45 giocatori del secondo circuito europeo maschile). Da sempre tra i grandi talenti del golf italiano, Manassero è però anche il più giovane vincitore del DP World Tour, grazie all’affermazione nel 2010 al Castellò Masters in Spagna (che ha fatto suo all’età di 17 anni, 6 mesi e 5 giorni). E ancora: il più giovane vincitore del BMW PGA Championship.
LA VIGILIA - Matteo Manassero da 3 al 6 febbraio a King Abdullah Economic City sarà tra i 120 protagonisti del PIF Saudi International powered by SoftBank Investment Advisers. Il 28enne di Negrar (Verona), dopo un 2021 in crescendo (che lo ha visto guadagnarsi un posto per il Rolex Challenge Tour Grand Final, gara riservata ai migliori 45 giocatori del secondo circuito europeo maschile), in Arabia Saudita sfiderà tanti campioni internazionali. Il Saudi International, terzo evento dell’Asian Tour 2022, garantirà un montepremi di 5.000.000 di dollari (di cui 833.000 andranno al vincitore) e vanterà un field super.
A difendere il titolo sarà l’americano Dustin Johnson (numero 5 al mondo). L’americano nel 2019 (quando si giocò la prima edizione del torneo) riuscì a imporsi superando la concorrenza di Tony Finau e di Justin Rose. Poi, nel 2020, si classificò secondo alle spalle di Graeme McDowell prima di tornare al successo nel 2021. Con lui in gara ci saranno anche altri due giocatori della Top 10 mondiale, i connazionali Xander Schauffele (medaglia d’oro ai Giochi di Tokyo) e Bryson DeChambeau, rispettivamente all’ottavo e al nono posto del world ranking.
Molti ancora i big che scenderanno in campo sul percorso del Royal Greens Golf & Country Club. Tra loro altri statunitensi quali il citato Tony Finau, Patrick Reed, Phil Mickelson, Kevin Na, Matthew Wolff e Jason Kokrak. l’australiano Cameron Smith, il messicano Abraham Ancer, gli inglesi Tyrrell Hatton, Tommy Fleetwood, Lee Westwood, Paul Casey e Ian Poulter, l’irlandese Shane Lowry, lo spagnolo Sergio Garcia e il belga Thomas Pieters.
Fa ricordare che Manassero in Asia nel 2011 conquistò il Malaysian Open prima di affermarsi nel 2012 al Barclays Singapore Open.
Il torneo in diretta tv su Sky - Il PIF Saudi International verrà trasmesso in diretta su Sky Sport Arena con la seguente programmazione: prima giornata, giovedì 3 febbraio dalle ore 9 alle 11 e dalle 12.30 alle 15.30; seconda giornata, venerdì 4 febbraio, dalle ore 9 alle 11 e dalle 12.30 alle 15.30; terza giornata, sabato 5 febbraio dalle ore 9.30 alle 14; quarta giornata, domenica 6 febbraio, dalle ore 9.30 alle 14.
Nell’Emirato di Ras Al Khaimah (EAU), sul percorso del Al Hamra Golf Club (par 72), Nicolai Hojgaard ha vinto il Ras Al Khaimah Championship con un totale di 264 (67 65 64 68, -24) colpi. Per il danese si tratta del secondo successo sul DP World Tour (European Tour) dopo quello ottenuto nel settembre 2021 al DS Automobiles 78° Open d’Italia.
Il migliore degli azzurri è stato Francesco Laporta, 21° con 277 (70 67 70 70, -11) colpi. Edoardo Molinari, 14° dopo il terzo round, è sceso in 27ª posizione con 278 (72 66 68 72, -10). Più indietro Lorenzo Gagli 48° con 282 (72 69 73 68, -6), Andrea Pavan 57° con 284 (72 69 69 74, -4) e Guido Migliozzi 67° con 286 (71 70 73 72, -2). Non hanno superato il taglio Nino Bertasio, 73° con 142 (71 71, -2), e Renato Paratore,126° con 152 (75 77, +8).
Secondo posto, a quattro colpi dal vincitore, per l'inglese Jordan Smith con 268 (-20), mentre al terzo con 271 (-17) si è piazzato il quartetto formato dal cinese Haotong Li, dall'austriaco Lukas Nemecz, dal francese Matthieu Pavon e dallo spagnolo Adrian Otaegui.
Questa vittoria ha fruttato a Nicolai Hojgaard 296.728 euro su un montepremi di 2.000.000 di dollari. Il danese, 20enne di Billund e gemello di Rasmus (fuori al taglio). ha rischiato di sprecare tutto il vantaggio accumulato realizzando un doppio bogey e un bogey (rispettivamente alla 9ª e alla 12ª buca), ma poi con dei colpi veramente notevoli (alla 14ª ha sfiorato un albatross e ottenuto un eagle) è riuscito a rialzare la testa e chiudere con due birdie consecutivi sugli ultimi due green. Ha detto al termine: "Sono molto felice, ho dovuto lottare per rimanere in gioco fino alla fine. Christian (il suo caddie) è stato eccezionale a motivarmi e a farmi mantenere alta la concentrazione su ogni colpo".
Il DP World Tour rimarrà per il prossimo appuntamento ancora Emirato di Ras Al Khaimah per il Ras al Khaimah Classic (10-13 febbraio) che si svolgerà anche questo sul percorso del Al Hamra Golf Club.
TERZO GIRO - Negli Emirati Arabi Uniti, sul percorso del Al Hamra Golf Club (par 72) nell’Emirato di Ras Al Khaimah, dopo un terzo giro chiuso in 64 (-8) per un totale di 196 (67 65 64, -20) colpi, il danese Nicolai Hojgaard sale in testa al leaderboard del Ras Al Khaimah Championship presented by Phoenix Capital.
Nel torneo del DP World Tour, con un montepremi di 2.000.000 di dollari, altra buona prova di Edoardo Molinari che, con 206 (72 66 68, -10), è risalito dalla 25ª alla 14ª posizione. Francesco Laporta, 15° all'inizio del 'moving day', è 23° con 207 (70 67 70, -9).
Gli altri azzurri – Tra gli altri italiani rimasti in gara (Nino Bertasio e Renato Paratore non hanno superato il taglio), Andrea Pavan è 41° con 210 (72 69 69, -6), mentre Lorenzo Gagli (72 69 73) e Guido Migliozzi (71 70 73) sono 65.i con 214 (-2).
Nicolai Hojgaard, che nel settembre 2021 ha vinto il DS Automobiles 78° Open d’Italia, è alla ricerca del secondo successo in carriera sul circuito. Il danese, fratello gemello di Rasmus (uscito al taglio), nel 'moving day' ha realizzato il 64 con un eagle, (grazie un approccio con alla finita direttamente in buca dal bunker alla buca 5) otto, birdie (di cui cinque nelle ultime sei buche) contro due bogey. Lo seguono lo scozzese David Law (199, -7) e il il finlandese Tapio Pulkkanen (200, -16) e il sudafricano Oliver Bekker (01, -15),
SECONDO GIRO - Negli Emirati Arabi Uniti, dopo un secondo round chiuso in 64 (-8) su un totale di 130 (66 64, -14) colpi, lo scozzese David Law è volato in testa alla classifica del Ras Al Khaimah Championship presented by Phoenix Capital.
Nel torneo del DP World Tour, che mette in palio 2.000.000 di dollari, bella rimonta di Francesco Laporta che, con uno score di 137 (70 67, -7), risale dalla 36/a alla 15/a posizione. Nell’Emirato di Ras Al Khaimah parziale di 67 (-5) per il pugliese, autore di sei birdie e un bogey. Buona prova pure per il torinese Edoardo Molinari, da 68/o a 25/o con 138 (72 66, -6) al termine di un giro sottolineato da un 66 (-6), con otto birdie e due bogey.
Sul percorso del Al Hamra Golf Club (par 72), accedono alla fase finale del torneo anche il vicentino Guido Migliozzi (71 70), il romano Andrea Pavan (72 69) e il fiorentino Lorenzo Gagli (72 69), tutti 52/i con 141 (-3). Non superano il taglio il bresciano Nino Bertasio, 73/o con 142 (71 71, -2), e il romano Renato Paratore, 126/o con 152 (75 77, +8).
David Law, 30enne di Aberdeen con un titolo sul circuito (arrivato in Australia nel 2019 al Vic Open), è stato protagonista di una grande prova. Terzo al termine delle 18 buche di apertura, è partito dalla buca 10 realizzando tre birdie e un eagle nelle prime nove buche. Poi, nelle seconde, è inciampato in un bogey alla 2 salvo chiudere alla grande con due birdie e un altro eagle. A metà gara lo scozzese ha due colpi di vantaggio su Nicolai Hojgaard, secondo con 132 (-12). Il danese, nel settembre 2021, ha trionfato al DS Automobiles 78° Open d’Italia e negli Emirati Arabi Uniti precede in graduatoria lo spagnolo Adrian Otaegui, 3/o con 134 (-10) e autore del miglior parziale di giornata (63, -9). Mentre condividono la 4/a posizione, con 135 (-9), il belga Thomas Detry, l’inglese Jordan Smith e i sudafricani Brandon Stone e Oliver Bekker. Hanno perso la leadership il tedesco Sebastian Heisele, ora 8/o con 136 (-8), e lo scozzese Scott Jamieson, 25/o come anche Edoardo Molinari.
PRIMO GIRO - Inizio tra il grigio e lo scuro per i sette italiani impegnati nel Ras Al Khaimah Championship, evento del DP World Tour (European Tour) iniziato sul percorso del Al Hamra Golf Club (par 72) nell’Emirato di Ras Al Khaimah negli Emirati Arabi Uniti, dove sono in vetta con 65 (-7) colpi il tedesco Sebastian Heisele e lo scozzese Scott Jamieson, che ha confermato il suo buon momento di forma, entrambi autori di sette birdie senza bogey.
Solo tre degli azzuzri anticipano la linea del taglio: Francesco Laporta, 36° con 70 (-2), Guido Migliozzi e Nino Bertasio, 44.i con 71 (-1). Dovranno recuperare per evitare l’uscita anticipata Edoardo Molinari, Andrea Pavan e Lorenzo Gagli, 68.i con 72), e Renato Paratore, 111° con 75 (+5).
La coppia di testa è seguita a un colpo dal belga Thomas Detry, dallo scozzese David Law, dal sudafricano Brandon Stone e della statunitense Johannes Veerman (66, -6). Al settimo posto con 67 (-5) l’inglese Matthew Southgate e il danese Nicolai Hojgaard e al 17° con 69 (-3) Rasmus Hojgaard, gemello di Nicolai, l’inglese Danny Willett e il francese Alexander Levy. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari,
LA VIGILIA - Il DP World Tour resta negli Emirati Arabi Uniti per il Ras Al Khaimah Championship. Dal 3 al 6 febbraio nell’Emirato di Ras Al Khaimah saranno sette gli azzurri in gara: Andrea Pavan (il migliore tra gli italiani nei primi due eventi delle Rolex Series 2022, l’Abu Dhabi HSBC Championship e il Dubai Desert Classic), Guido Migliozzi e Francesco Laporta (entrambi chiamati a riscattare le ultime due uscite al taglio), Edoardo Molinari e Nino Bertasio. Rientra in campo, dopo una settimana di stop, Renato Paratore, mentre Lorenzo Gagli si prepara a disputare il suo primo evento del 2022. La competizione si disputerà sul percorso del Al Hamra Golf Club e in palio ci sarà un montepremi di 2.000.000 di dollari.
Dai gemelli danesi Rasmus e Nicolai Hojgaard (vincitore quest’ultimo del DS Automobiles 78° Open d’Italia), all’inglese Danny Willett (suo il Masters nel 2016). Field di livello negli Emirati Arabi Uniti dove sono tanti i concorrenti in grado di recitare un ruolo da protagonisti. Oltre a quelli già citati ricordiamo il britannico Richard Bland (runner up al Dubai Desert Classic, in cui è stato sconfitto alla prima buca del play-off dal norvegese Viktor Hovland), l’austriaco Bernd Wiesberger, gli spagnoli Jorge Campillo e Adrian Otaegui, il cinese Haotong Li, il giapponese Masahiro Kawamura, il francese Alexander Levy e il danese Joachim Brandt Hansen. E’ ancora gli scozzesi Robert MacIntyre, Connor Syme e Scott Jamieson, oltre ai sudafricani Brandon Stone, Daniel Van Tonder e George Coetzee.
Il torneo in diretta su GOLFTV – Il Ras Al Khaimah Championship verrà trasmesso in diretta su GOLFTV. con collegamenti dalle ore 9 alle ore 14,30 da giovedì 3 febbraio a domenica 6. Non ci sarà commento, ma solo audio di ambiente.
Philip Geerts, 115° con 157 (80 77, +14) colpi ed è uscito al taglio, caduto a 145 (+1), nel Vodacom Origins of Golf Final (Sunshine Tour) al Gary Player (par 72) di Sun City in Sudafrica. Il titolo è andato a Martin Rohwer con 203 (66 67 70, -13) davanti a Tristen Strydom (205, -11). Terzi con 208 (-8) Wilco Nienaber, Luca Filippi e Freddy Schott. Al vincitore è andato un assegno di 158.500 rand (poco più di 9.000 euro) su un montepremi di un milione di rand (circa 58.000 euro).
Lydia Ko ha fatto corsa di testa e ha vinto con 274 (63 70 72 69, -14) colpi il Gainbridge LPGA at Boca Rio, secondo torneo stagionale del LPGA Tour dove Giulia Molinaro, 106ª con 150 (73 77, +6), è uscito al taglio. La Ko ha superato di misura Danielle Kang (275, -13), vincitrice del precedente Tournament of Champions e che l’aveva raggiunta nel secondo round per poi distaccarsi nel terzo.
Lydia Ko, attuale numero tre mondiale, ha ottenuto 17 titoli sul circuito (i primi due da amateur), comprensivi di due major, a cui si uniscono, al netto di quelli comuni a vari tour, quattro sul Ladies European Tour e uno nel ALPG australiano. Il 2 febbraio 2015, all’età di 17 anni, 9 mesi e 8 giorni, è divenuta numero uno mondiale, la più giovane in assoluto uomini compresi. E’ rimasta al vertice per 104 settimane, fino al 2017, lasciando dopo le prime 19 la leadership a Inbee Park per uno spazio di 19, coreana che è ritornata al vertice più tardi, nel 2018, arrivando a 106 settimane complessive.
Sul percorso del Boca Rio Golf Club (par 72) di Boca Raton in Florida, la Ko, 24enne nata a Go Bo-gyeong in Corea, poi naturalizzata neozelandese, ha concluso la sua corsa con un parziale di 69 (-3) con quattro birdie e un bogey. Per la prodezza ha ricevuto un assegno di 300.000 dollari su un montepremi di 2.000.000 di dollari.
Al terzo posto con 276 (-12) la filippina Yuka Saso e al quarto con 277 (-11) l’inglese Charley Hull e la francese Celine Boutier. Tutte e tre si sono avvicinate nel finale, ma in realtà non sono mai state in corsa per la vittoria. Subito dietro Lexi Thompson e la canadese Brooke M. Henderson, seste con 281 (-7), e ottave con 282 (-6) Stacy Lewis, la canadese Maude-Aimee Leblanc e la coreana Hey-Jin Choi. Deludente Nelly Korda, numero uno al mondo e campionessa uscente, solo 20ª con 286 (-2).
SECONDO GIRO - Danielle Kang (133 - 65 68, -11), numero otto mondiale, la scorsa settimana vincitrice del Tournament of Champions, ha raggiunto in vetta alla classifica nel Gainbridge LPGA at Boca Rio la neozelandese Lydia Ko (133 - 63 70), numero tre. Nel secondo torneo del LPGA Tour 2022, che si sta svolgendo al Boca Rio Golf Club (par 72) di Boca Raton in Florida, è uscita al taglio Giulia Molinaro, 106ª con 150 (73 77, +6), al debutto stagionale.
La coppia di testa ha preso il largo e precede di quattro lunghezze l’inglese Jodi Ewart Shadoff e la filippina Yuka Saso (137, -7), mentre sono al quinto posto con 138 (-6) le inglesi Charley Hull e Bronte Law, la giapponese Nasa Hataoka, l’indiana Aditi Ashok e la svizzera Morgane Metraux.
E’ rimasta praticamente stabile la canadese Brooke M. Henderson, da 11ª a 10ª con 139 (-5), e ha perso sei posizioni Nelly Korda, leader del Rolex Ranking e campionessa in carica, da 11ª a 17ª con 140 (-4), raggiunta da Lexi Thompson. Fuori gioco la coreana Inbee Park, 75ª con 146 (+2), un colpo oltre il limite di qualifica, e la thailandese Ariya Jutanugarn, 85ª con 147 (+3).
Danielle Kang ha girato in 68 (-4) colpi con cinque birdie e un bogey, Lydia Ko in 70 (-2) con quattro birdie e due bogey e Giulia Molinaro in 77 (+5) con cinque bogey. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari con prima moneta di 300.000 dollari.
PRIMO GIRO - Giulia Molinaro è all’81° posto con 73 (+1) colpi nel Gainbridge LPGA at Boca Rio sul percorso del Boca Rio Golf Club (par 72), a Boca Raton in Florida, gara del suo debuttto stagionale sul LPGA Tour. Ha preso il comando con 63 (-9) colpi la neozelandese Lydia Ko, numero tre mondiale, che con nove birdie senza bogey ha preso due colpi di margine su Danielle Kang (65, -7) In terza posizione con 66 (-6) l’indiana Aditi Ashok e in quarta con 67 (-5) Gerina Mendoza, la canadese Maude-Aimee Leblanc, le coreane Jeongeun Lee6 e Hye-Jin Choi, la giapponese Nasa Hataoka, la filippina Yuka Saso e l’inglese Charley Hull.
E’ subito dietro Nelly Korda, leader del Rolex Ranking e campionessa uscente, 11ª con 68 (-4) alla pari con la canadese Brooke M. Henderson, quindi al 30° posto con 70 (-2) Lexi Thompson, al 47° con 71 (-1) la coreana Inbee Park e giornata da dimenticare per la thailandese Ariya Jutanugarn, 103ª con 75 (+3).
Giulia Molinaro ha realizzato tre birdie e quattro bogey. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari con prima moneta di 300.000 dollari.
LA VIGILIA - Giulia Molinaro nel giugno del 2021 ha ottenuto il miglior risultato della sua carriera in un Major chiudendo al terzo posto il KPMG Women’s PGA Championship. Poi, ha rappresentato l’Italia del golf femminile (insieme a Lucrezia Colombotto Rosso) ai Giochi di Tokyo. Dopo una stagione da ricordare, la Molinaro è pronta a iniziare il suo 2022. La proette veneta dal 27 al 30 gennaio sarà tra le concorrenti del Gainbridge LPGA at Boca Rio, secondo evento stagionale del massimo circuito americano femminile.
Nelly Korda, regina del golf femminile, insegue il bis - A Boca Raton (nella Contea di Palm Beach), nella terza edizione della manifestazione, sarà l’americana Nelly Korda a difendere il titolo conquistato lo scorso anno. La regina del golf femminile la scorsa settimana ha chiuso al quarto posto (dopo aver chiuso in testa il terzo round) il Tournament of Champions vinto da un’altra statunitense, Danielle Kang (ottava nel ranking mondiale), ora a caccia di un altro grande risultato. In campo ci saranno altre campionesse della disciplina quali la neozelandese Lydia Ko (terza al mondo), la sudcoreana Inbee Park (quarta), la giapponese Nasa Hataoka (settima), la filippina Yuka Saso (nona) e la canadese Brooke Henderson (decima). Nel field ci sono dunque sette tra le più forti proette del pianeta. L’evento, che si gioca al Boca Rio Golf Club, mette in palio 2.000.000 di dollari, di cui 300.000 andranno alla vincitrice.
Viktor Hovland si è aggiudicato lo Slync.io Dubai Desert Classic, torneo del DP World Tour e secondo evento stagionale delle Rolex Series che si è giocato sul percorso dell'Emirates Golf Club (par 72), imponendosi con un birdie alla prima buca di playoff davanti all'inglese Richard Bland dopo che entrambi avevano chiuso con un totale di 276 (-12) colpi.
Buona prova di Andrea Pavan, il migliore degli italiani in gara. Reduce dal 25/o posto all'Abu Dhabi HSBC Championship, il romano si è piazzato 18/o con uno score di 283 (67 73 73 70, -5). Edoardo Molinari ha chiuso in 26/a posizione con 285 (70 72 71 72, -3), mentre Nino Bertasio ha ottenuto la 30/a piazza con un totale di 286 (70 70 76 70, -2). Non hanno superato il taglio, invece, Guido Migliozzi e Francesco Laporta, rispettivamente 97/o con 148 (+4) e 130/o con 158 (+14).
Viktor Hovland, grazie ad una grande rimonta nell'ultimo round, è riuscito a risalire dalla 13esima posizione ottenendo nelle ultime tre buche del percorso due birdie e un eagle. Alla prima buca di playoff (giocata sulla 18 dell'Emirates Golf Club), ha ottenuto il birdie decisivo (Bland ha firmato un par) che gli ha permesso di trovare il secondo successo in carriera sul principale circuito maschile europeo dopo quello ottenuto nel luglio 2021 al BMW International Open e di diventare il primo norvegese ad aggiudicarsi un torneo delle Rolex Series. Il classe 1997 incassa così un assegno da 1.219.756,780 euro su un montepremi complessivo di 8.000.000 di dollari e sale in testa al DP World Tour ranking scalzando dal primo posto il belga Thomas Pieters.
Terzo posto con un totale di 277 (-11) per Rory McIlroy: il nordirlandese, in testa per gran parte dell'ultimo round, alla 72esima buca è finito in acqua firmando il bogey che lo ha costretto a rinunciare allo spareggio.
TERZO GIRO - Negli Emirati Arabi Uniti il sudafricano Justin Harding, con un parziale di 71 (-1) su un totale di 204 (-12) colpi, dopo il "moving day" resta in testa alla classifica del Dubai Desert Classic e avvicina il terzo titolo in carriera sul DP World Tour (che quest'anno ha sostituito nel nome l'European Tour). Nel secondo torneo delle Rolex Series 2022, che mette in palio otto milioni di dollari, il 35enne di Somerset West - che in bacheca vanta anche due successi sull'Asian Tour e sette sul Sunshine Tour - precede in graduatoria il nordirlandese Rory McIlroy (ottavo nel world ranking), secondo con 206 (-10) e vincitore del Dubai Desert Classic nel 2009 e nel 2015. Mentre in 3/a posizione con 207 (-9) ecco l'inglese Tommy Fleetwood e il sudafricano Erik Van Rooyen.
Bagarre al quinto posto (208, -8) condiviso da sei giocatori, tra questi anche i britannici Paul Casey (campione uscente), Tyrrell Hatton e Richard Bland. Sul percorso dell'Emirates Golf Club (par 72) i migliori tra gli azzurri sono il romano Andrea Pavan (reduce dal 25/o posto all'Abu Dhabi HSBC Championship) e il torinese Edoardo Molinari, entrambi 23/i con 213 (-3). Mentre il bresciano Nino Bertasio è 45/o con 216 (par).
SECONDO GIRO - Passi avanti di Nino Bertasio, da 27° a 17° con 140 (70 70, -4) colpi, e indietro di Andrea Pavan, da terzo e anche lui 17° con 140 (67 73), e di Edoardo Molinari da 27° a 32° con 142 (70 72, -2) nel secondo giro del Dubai Desert Classic, il secondo torneo delle Rolex Series del DP World Tour 2022 in svolgimento all'Emirates Golf Club (par 72) di Dubai.
Nuovo leader il sudafricano Justin Harding (133 - 65 68, -11), 35enne di Somerset con due titoli sul circuito, autore di un 68 (-4, un eagle, quattro birdie, due bogey) che gli ha concesso due colpi di margine sull’inglese Tyrrell Hatton (135, -9) e tre sul paraguaiano Fabrizio Zanotti e sul sudafricano Erik Van Rooyen (136, -8).
Hanno recuperato posizioni il nordirlandese Rory McIlroy, numero otto mondiale, e il norvegese Viktor Hovland, numero cinque, quinti con 137 (-7) insieme al danese Joachim B. Hansen, in vetta dopo un turno, all’inglese Richard Bland e al polacco Adrian Meronk.
Hanno un colpo in più i tre inglesi Paul Casey, campione in carica, Tommy Fleetwood e Lee Westwood, decimi con 138 (-6), e sono in ritardo recuperabile lo statunitense Collin Morikawa, numero due del World Ranking, lo spagnolo Sergio Garcia e l’australiano Adam Scott, 25° con 141 (-3).
Bertasio ha girato in 70 (-2) colpi con quattro birdie e due bogey, Pavan in 73 (+1) con quattro birdie e cinque bogey e Molinari in 72 (par) con un cammino piuttosto articolato fatto di un eagle, tre birdie, tre bogey e doppio bogey. Sono usciti al taglio Guido Migliozzi, 97° con 148 (75 73, +4), e Francesco Laporta. 130° con 158 (79 79, +14). Il montepremi è di otto milioni di dollari.
PRIMO GIRO - Negli Emirati Arabi Uniti buon avvio per Andrea Pavan che, dopo il primo round del Dubai Desert Classic di golf - sospeso per l'arrivo dell'oscurità, con sei giocatori ancora in campo - è 3/o con uno score di 67 (-5) al pari, tra gli altri, dello spagnolo Sergio Garcia (vincitore nel 2017) e dell'inglese Tommy Fleetwood. Nel secondo torneo delle Rolex Series del DP World Tour 2022, che mette in palio 8.000.000 di dollari, Pavan (che è reduce dal 25/o posto ottenuto la scorsa settimana all'Abu Dhabi HSBC Championship) ha continuato a mostrare progressi realizzando sei birdie, con un bogey. Il 32enne romano (che vive negli Usa) è distante due colpi dalla vetta occupata da Joachim Brandt Hansen, da solo in testa con 65 (-7). Il danese precede in graduatoria il sudafricano Justin Harding, secondo con "-6" e ancora una buca del primo giro da ultimare.
Classifica corta sul percorso dell'Emirates Golf Club (par 72) dove al terzo posto ci sono pure lo spagnolo Pablo Larrazabal e il tailandese Thongchai Jaidee. Sul "-5" c'è anche il paraguaiano Fabrizio Zanotti, fermato dall'arrivo dell'oscurità alla buca 17. Avvio dai due volti per Collin Morikawa.
L'americano, numero 2 mondiale, è 9/o con 68 (-4) dopo un round tra alti e bassi. Partito dalla buca 10, il californiano ha realizzato sette birdie nelle prime undici buche giocate. Nel finale è arrivato però il black out, con tre bogey nelle ultime quattro. Stesso score, tra gli altri, per il norvegese Viktor Hovland, quinto nel world ranking.
Capitolo azzurri. Se Pavan è partito con il piede sull'acceleratore, anche Nino Bertasio ed Edoardo Molinari hanno convinto. Il bresciano e il torinese condividono infatti la 27/a piazza (70, -2) al pari dell'inglese Paul Casey, campione uscente. Nuova prestazione difficile per il vicentino Guido Migliozzi, 101/o con 75 (+3), e il pugliese Francesco Laporta, 127/o con 79 (+7)
LA VIGILIA - Dopo l’Abu Dhabi HSBC Championship, il Dp World Tour torna protagonista con lo Slync.io Dubai Desert Classic, in programma negli Emirati Arabi Uniti dal 27 al 30 gennaio. A Dubai, nel secondo torneo stagionale delle Rolex Series, che mette in palio 8.000.000 di dollari, saranno cinque gli azzurri in gara: Andrea Pavan (reduce dal 25/o posto ad Abu Dhabi), Guido Migliozzi, Francesco Laporta, Edoardo Molinari e Nino Bertasio (con questi ultimi quattro tutti desiderosi di riscattare l’uscita al taglio della scorsa settimana). L’evento, arrivato alla 33esima edizione, per la 31esima volta si giocherà sul percorso dell’Emirates Golf Club. In scena per la prima volta nel 1989 (quando a imporsi fu l’inglese Mark James), solo in due occasioni (nel 1999 e nel 2000) si disputò al Dubai Creek Golf & Yacht Club.
Casey difende il titolo, Morikawa cerca il riscatto – A Dubai difenderà il titolo Paul Casey. Reduce dal 16/o posto al Singapore Open (Asian Tour), il 44enne di Cheltenham (Inghilterra) lo scorso anno a Dubai ha festeggiato il quindicesimo titolo sul circuito (che nel 2022 ha cambiato nome passando da European Tour a Dp World Tour). L’ultimo giocatore ad imporsi consecutivamente nella competizione fu, nel 2014, lo scozzese Stephen Gallacher.
Field di grande livello negli Emirati Arabi Uniti dove saranno in gara anche tre tra i migliori dieci giocatori al mondo: l’americano Collin Morikawa (secondo nel world ranking), chiamato a riscattare il deludente risultato ottenuto ad Abu Dhabi (dove ha chiuso la competizione al 62/o posto). E ancora: il norvegese Viktor Hovland (quinto al mondo) e il nordirlandese Rory McIlroy (numero 8 che ha fatto suo questo evento nel 2009 e nel 2015). Tra i past winner in campo, oltre a Casey e McIlroy ecco, tra gli altri, pure l’australiano Lucas Herbert (2020), il cinese Haotong Li (2018), lo spagnolo Sergio Garcia (2017), l’inglese Danny Willett (2016) e Gallacher (2013 e 2014).
Dopo il successo all’Abu Dhabi HSBC Championship, il belga Thomas Pieters (passato dalla 69/a alla 31/a posizione nel world ranking) è tra i favoriti della vigilia. Puntano a recitare un ruolo da protagonisti pure gli inglesi Tyrrell Hatton, Tommy Fleetwood, Lee Westwood e Ian Poulter, oltre all’irlandese Shane Lowry, all’austriaco Bernd Wiesberger, al francese Victor Perez, allo spagnolo Rafa Cabrera Bello, ai gemelli danesi Rasmus e Nicolai Hojgaard (vincitore nel 2021 del DS Automobiles 78° Open d’Italia) e ai sudafricani Garrick Higgo, Brandon Stone e Justin Harding.
Il torneo su GOLFTV e su Eurosport 2 – Il Dubai Desert Classic verrà trasmesso in diretta su GOLFTV e su Eurosport 2 ai seguenti orari. GOLFTV: giovedì 27 gennaio e venerdì 28, alle ore 8,30 alle ore 14,30; sabato 29 e domenica 30, dalle ore 8 alle ore 14. Eurosport2: giovedì 27 gennaio, dalle ore 10.30 alle ore 14,30; venerdì 28, dalle ore 12,15 alle ore 14,30; domenica 30, terza giornata, differita dalle ore 7,50 alle ore 9,50; quarta giornata, differita dalle ore 23 alle ore 1. Commento di Isabella Calogero, Matteo Delpodio e di Federico Colombo.
Nella prima gara internazionale del 2022, l'Italgolf festeggia subito un grande successo. Francesca Fiorellini, infatti, ha vinto la 92esima edizione del Portuguese International Ladies Amateur, torneo che si è tenuto a Palmela, nel distretto di Setubal, sul percorso del Montado Golf Resort (par 72). L'atleta romana, protagonista nel 2021 con il successo al Campionato Nazionale Femminile/Trofeo Giuseppe Silva, al Campionato Nazionale Ragazze/Trofeo Silvio Marazza, agli Internazionali di Francia U21/Esmond Trophy e dopo essere stata una delle artefici del trionfo europeo alla PING Junior Solheim Cup e del team dell’Europa Continentale al Junior Vagliano Trophy, ha iniziato la nuova stagione nel migliore dei modi confermandosi sempre più una grande promessa del golf italiano.
La classe 2005 si è imposta con 279 (70 69 68 72, -9) colpi davanti alla francese Maylis Lamoure, seconda con 282 (-6), e alla tedesca Helen Briem, terza con 284 (-4). L'azzurra, terza dopo il primo giro, ha chiuso il secondo round in testa e da quel momento non ha più abbandonato la leadership, gestendo il vantaggio accumulato al termine del 'moving day' nell'ultimo e decisivo atto.
L'Italia, grazie all'exploit di Francesca Fiorellini, torna al successo in questa competizione: l'ultimo fu quello targato Alessia Nobilio nel 2020. L'azzurra succede nell'albo d'oro alla francese Lucie Malchirand che, nel 2021, vinse anche il Ladies Italian Open (prima di passare al professionismo).
Buona prova anche per Sophie Bierstorfer, che ha chiuso in 20/a posizione con un totale di 295 (70 77 73 75, +7). Rebecca Galasso (78 74 73 72) e Charlotte Cattaneo (77 72 74 74), invece, si sono piazzate 23/e con 297 (+9). Giulia Foresta, Giulia Bellini, Matilde Partele, Paris Appendino, Lorena Rossettin e Marta Spiazzi non hanno superato il taglio.
LA VIGILIA - E’ tutto pronto per la 92esima edizione del Portuguese International Ladies Amateur, il torneo che si terrà a Palmela, nel distretto di Setubal, sul percorso del Montado Golf Resort dal 26 al 29 gennaio. L’evento, al quale parteciperanno dieci atlete azzurre, si giocherà sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 54 che lascerà in gara le prime 40 classificate e le pari merito al 40° posto. Oltre alla gara individuale, ci sarà anche la Nations Cup, che verrà assegnata dopo tre giri (54 buche). A guidare la spedizione italiana in Portogallo sarà Roberto Zappa, Commissario Tecnico della Squadra Nazionali Dilettanti Femminile, supportato dall’allenatore federale Stefano Soffietti.
Di seguito l’elenco delle ragazze convocate: Giulia Foresta, Marta Spiazzi, Francesca Fiorellini, Paris Appendino, Matilde Partele, Charlotte Cattaneo, Giulia Bellini e Lorena Rossettin. A queste si aggiungono anche Sophie Bierstorfer e Rebecca Galasso, che però parteciperanno a titolo individuale.
Le azzurre proveranno a succedere nell’albo d’oro alla francese Lucie Malchirand che, nel 2021, ha vinto anche il Ladies Italian Open (prima di passare al professionismo), e ad imitare il trionfo ottenuto da Alessia Nobilio nel 2020, ultima italiana ad aggiudicarsi il trofeo.
La Spagna si è aggiudicata l’Octagonal Match 2022, il torneo che ha visto sfidarsi otto nazionali tra cui l’Italia. La manifestazione si è svolta a Cadice, sul percorso del Costa Ballena Ocean Golf Club, e i padroni di casa si sono imposti in finale contro i campioni in carica dell’Inghilterra. Il team azzurro, invece, formato da Elia Dallanegra, Pietro Fenoglio, Marco Florioli, Sebastiano Frau, Alessandro Nardini, Filippo Ponzano e capitanato da Giovanni Bartoli, accompagnato dall’allenatore federale Alessandro Bandini, si è piazzato al quinto posto dopo aver battuto per 6-3 l’Irlanda.
Nel girone di qualificazione, l’Italia è stata sconfitta nel primo incontro dalla Germania per 7-2. Nel secondo match, contro la Spagna, ha ottenuto un pareggio (4,5-4,5), mentre nell’ultima sfida eliminatoria si è imposta per 6-3 sul Portogallo.
Terzo posto per la Francia, che nella finale di consolazione ha vinto 6-3 con la Germania.
LA VIGILIA - Sul percorso del Costa Ballena Ocean Golf Club, a Cadice (Spagna), è tutto pronto per la quarta edizione dell’Octagonal Match, il torneo che vedrà sfidarsi otto nazionali tra cui l’Italia. Il team azzurro, formato da Elia Dallanegra, Pietro Fenoglio, Marco Florioli, Sebastiano Frau, Alessandro Nardini, Filippo Ponzano e capitanato da Giovanni Bartoli, accompagnato dall’allenatore federale Alessandro Bandini, affronterà Repubblica Ceca, Inghilterra, Irlanda, Germania, Olanda, Portogallo e il paese ospitante, la Spagna.
L’evento, che si disputerà dal 26 al 29 gennaio, prevede una quattro giorni di gare in cui le squadre saranno divise in due gironi da quattro e si sfideranno ogni giorno in tre match foursomes, seguiti da sei match individuali. L’Italia, vincitrice del torneo nel 2017, proverà a succedere nell’albo d’oro all’Inghilterra, che trionfò nel 2020.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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