Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

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LET: in trionfo Ciganda e Thitikul

La spagnola Carlota Ciganda profeta in patria e la giovanissima thailandese Atthaya Thitikul regina del Ladies European Tour 2021. Verdetti secondo le previsioni della vigilia nell’Andalucia Costa Del Sol Open De España, evento conclusivo della stagione disputato sul percorso del Los Naranjos Golf Club (par 72) a Marbella in Spagna.

Non c’erano ovviamente certezze nel pronosticare il successo della Ciganda, che ha realizzato uno score di 273 (70 66 70 67, -15) colpi, mentre non bisognava essere indovini per la Thitikul, che era già sicura del trono da parecchio tempo.

Carlota Ciganda, 31enne di Pamplona con due titoli sul LPGA Tour, dove esercita la sua attività, ha siglato il quinto sul LET, dove ha iniziato la carriera passando prima per il LET Access (un successo). Pur avendo tre colpi di margine dopo 54 buche, non ha abbassato il ritmo e con un 67 (-5, un eagle e tre birdie, senza bogey) si è imposta con quattro lunghezze sulla svedese Maja Stark (277, -11), una delle scoperte dell’anno, e con sette sulla stessa Thitikul (280, -8). Quest’ultima, 18enne di Ratchaburi, quattro vittorie sul circuito, due nel 2021 e le altre due in precedenza quando era ancora una dilettante, si era portata in seconda posizione a tre colpi dalla vincitrice, ma un 71 (-1) ha frustrato la sua ambizione di benedire la sua splendida corsa nella “Race to Costa del Sol” (ordine di merito, punti finali 3.591) con un successo. Per la Ciganda un assegno di 90.000 euro su un montepremi di 600.000 euro.

Le altre due iberiche che riscuotevano credito si sono piazzate subito dietro: Fatima Fernandez Cano, che è stata protagonista sul Symetra Tour (il secondo circuito americano), è terminata quarta con 281 (-7), e Nuria Iturrioz si è piazzata quinta con 283 (-5), realizzando con un 65 (-7, un eagle, sei bride, un bogey) il miglior parziale di giornata. Stesso score per l’australiana Stephanie Kyriacou, che con questa posizione ha tolto il terzo posto (p. 1.765) nella money list alla finlandese Sanna Nuutinen (36ª con 292, +4), quarta (p. 1.657), mentre ha conservato il secondo la slovena Pia Babnik (19ª con 288, par) con p. 1.953. Importanti i due piazzamenti alle spalle della Thitikul nella “Race to Costa del Sol” perché le prime tre hanno avuto un bonus. Quinta la tedesca Olivia Cowan, quindi Maja Stark, la norvegese Marianne Skarpnord, l’inglese Charley Hull, la svedese Anna Nordqvist e l’inglese Alice Hewson. Le prime cinque hanno acquisito il diritto a disputare le LPGA Q Series, ossia la finale della Qualifying School per entrare nel circuito americano 2022, naturalmente chi ne avrà voglia o bisogno. Le prime 60 hanno ricevuto la ‘carta’ piena per il LET 2022 e tra costoro non c’è Lucrezia Colombotto Rosso (109ª).

 

TERZO GIRO - La spagnola Carlota Ciganda ha mantenuto la leadership con 206 (70 66 70, -10) colpi nell’Andalucia Costa Del Sol Open De España, evento che chiude la stagione del Ladies European Tour, ma alle sue spalle si è portata, sia pure distaccata di tre colpi, la thailandese Atthaya Thitikul (209 - 72 70 67, -7), incontrastata dominatrice della stagione con due successi e la leadership nella “Race to Costa del Sol” (ordine di merito), dove non ha più rivali da settimane, ma sul quale vorrebbe mettere sopra la ciliegina finale.

Carlota Ciganda, 31enne di Pamplona con due titoli sul LPGA Tour, dove esercita la sua attività, quattro sul LET, dove ha iniziato passando prima per il LET Access (un successo), ha girato in 70 (-2) colpi con sei birdie e quattro bogey.

Atthaya Thitikul, 18enne di Ratchaburi, quattro vittorie sul circuito, due come detto nel 2021 e le altre due in precedenza quando era ancora una dilettante, ha iniziato al 13° posto, poi è salita all’ottavo e ora con un 67 (-4, sei birdie, due bogey), miglior score del turno, si è messa in corsa per rovinare la festa alla spagnola, che naturalmente tiene in maniera particolare a trionfare in casa, dove non gioca molto spesso.

Non sembrano avere molte possibilità di inserirsi nel duello annunciato le inseguitrici a iniziare dalla svedese Maja Stark, anche lei in evidenza durante l’anno, e la finlandese Ursula Wikstrom, terze con 211 (-5), così come l’iberica Fatima Fernandez Cano, quinta con 212 (-4), e l’australiana Whitney Hillier, sesta con 213 (-3).

Sono in ritardo la slovena Pia Babnik, numero due della money list, 23ª con 218 (+2), e la finlandese Sanna Nuutinen, numero tre, 45ª con 222 (+6), che comunque hanno l’obiettivo di mantenere la posizione perché alle prime tre della “Race to Costa del Sol” verrà elargito un bonus. Le prime cinque acquisiranno il diritto di disputare, se lo vorranno, le LPGA Q Series, ossia la finale della Qualifying School per entrare nel circuito americano 2022, mentre le prime 60 otterranno la ‘carta’ piena per il 2022 e tra costoro non vi sarà Lucrezia Colombotto Rosso (109ª). Il montepremi è di 600.000 euro.

 

SECONDO GIRO - Erano tra le due più accreditate favorite alla vigilia e non si sono smentite. Sono le spagnole Carlota Ciganda, leader con 136 (70 66, -8) colpi, e Fatima Fernandez Cano, seconda con 137 (-7), nell’Andalucia Costa Del Sol Open De España, evento che chiude la stagione del Ladies European Tour e la “Race to Costa del Sol” (ordine di merito) sul percorso del Los Naranjos Golf Club (par 72) a Marbella in Spagna.

Carlota Ciganda, 31enne di Pamplona con due titoli sul LPGA Tour, dove esercita la sua attività, quattro sul LET, dove ha iniziato passando prima per i LET Access (un successo), ha rimontato dal quarto posto con un 66 (-6), miglior score di giornata ottenuto con un eagle e quattro birdie senza bogey. Al terzo posto con 139 (-5) la francese Anne-Lise Caudal, al quarto con 140 (-4) la finlandese Ursula Wikstrom e al quinto con 141 (-3) l’inglese Cloe Frankish, l’iberica Ana Pelaez e la belga Manon De Roey.

E’ risalita di cinque posizioni la thailandese Atthaya Thitikul, ottava con 142 (-2), dominatrice della stagione e già vincitrice con largo anticipo della “Race to Costa del Sol”. Stesso score per la svedese Lina Boqvist, l’altra autrice di un 66 (-6), e in ritardo la finlandese Sanna Nuutinen, numero tre della money list, 22ª con 145 (+1), e la svovena Pia Babnik, 55ª con 150 (+6), terza, entrambe impegnate quanto meno a mantenere la posizione, poiché per le prime tre di questa classifica è previsto un “bonus”,. Le prime cinque acquisiranno il diritto di disputare, se lo vorranno, le LPGA Q Series, ossia la finale della Qualifying School per entrare nel circuito americano 2022, mentre le prime 60 otterranno la ‘carta’ piena per il 2022 e tra costoro non vi sarà Lucrezia Colombotto Rosso (109ª). Il montepremi è di 600.000 euro.

 

PRIMO GIRO - Terzetto al vertice dopo il primo giro dell’Andalucia Costa Del Sol Open De España, il torneo che chiude la stagione del Ladies European Tour e la “Race to Costa del Sol” (ordine di merito) sul percorso del Los Naranjos Golf Club (par 72) a Marbella in Spagna. Sono in vetta con 69 (-3) colpi la belga Manon De Roey (quattro birdie, un bogey), la francese Anne-Lise Caudal e la spagnola Fatima Fernandez Cano (per entrambe cinque birdie e due bogey), che precedono di misura l’altra attesa iberica, oltre alla Fernandez Cano, ossia Carlota Ciganda, la svedese Linda Wessberg, l’argentina Magdalena Simmermacher e l’inglese Hannah Burke (70, -2).

Tra le giocatrici all’ottavo posto con 71 (-1) la terza spagnola che punta alla vittoria nella gara, Nuria Iturrioz, affiancata dalla connazionale Ana Pelaez, dall’indiana Aditi Ashok, e dalle svedesi Isabella Deilert e Caroline Hedwall. Ha un leggero ritardo la thailandese Atthaya Thitikul, 13° con 72 (par), che sicuramente si imporrà nella “Race to Costa del Sol” e sono più indietro la finlandese Sanna Nuutinen, numero tre della money list, 22ª con 73 (+1), e la slovena Pia Babnik, numero due, 48ª con 76 (+4). Al termine dell’evento le prime tre dell’ordine di merito riceveranno un bonus e le prime cinque acquisiranno il diritto di disputare le LPGA Q Series, ossia la finale della Qualifying School per entrare nel circuito americano 2022. Infine le prime 60 otterranno la ‘carta’ piena per il 2022 e tra costoro non vi sarà Lucrezia Colombotto Rosso (109ª). Il montepremi è di 600.000 euro.

 

LA VIGILIA - Si conclude la stagione del Ladies Europea Tour con l’Andalucia Costa Del Sol Open De España (25-28 novembre), sul percorso del Los Naranjos Golf Club a Marbella in Spagna, al quale sono state ammesse 72 concorrenti tra le quali non vi sarà Lucrezia Colombotto Rosso.

Mancherà la suspense di sapere chi si assicurerà la “Race to Costa del Sol”, ossia l’ordine di merito, che da tempo è saldamente nelle mani della thailandese Atthaya Thitikul, 18enne di Ratchaburi, quattro titoli dul circuito, due in questa stagione e gli altri due in precedenza quando era ancora una dilettante,

Ci saranno comunque motivi di interesse ugualmente perché l’evento si preannuncia di alto livello, per la presenza delle migliori giocatrici del tour e, in particolare, di otto delle prime dieci della money list. Oltre alla leader saranno della partita le altre che la seguono, la slovena Pia Babnik, la finlandese Sanna Nuutinen, l’australiana Stephanie Kyriacou, la tedesca Olivia Cowan, la norvegese Marianne Skarpnord, la svedese Maja Stark e l’inglese Alice Hewson. Assenti l’inglese Charley Hull, numero sette, e la svedese Anna Nordqvist, numero nove. Saranno da assegnare la seconda e la terza posizione nell’ordine di merito, perché le prime tre avranno un bonus, mentre le prime cinque acquisiranno il diritto di disputare le LPGA Q Series, ossia la finale della Qualifying School per entrare nel circuito americano 2022. Infine le prime 60 otterranno la ‘carta’ piena per il 2022 e tra costoro non vi sarà Lucrezia Colombotto Rosso (109ª)

Oltre alle citate vanno ricordate le spagnole, che saranno particolarmente agguerrite, tra le quali spiccano Carlota Ciganda, Nuria Iturrioz, tre titoli sul tour, e Fatima Fernadez Cano, che ha disputato un’ottima stagione sul Symetra Tour, il secondo circuito statunitense. In campo anche la sudafricana Lee-Anne Pace, l’argentina Magdalena Simmermacher, le scozzesi Kelsey MacDonald e Catriona Mathhew e l’indiana Aditi Ashok. Il montepremi è di 600.000 euro.

Il debutto del DP World Tour, la nuova denominazione dell’European Tour, non poteva andare peggio di così. Infatti sul Joburg Open, organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour sul percorso del Randpark GC (par 71), a Johannesburg in Sudafrica, si sono riversate tutte le avversità possibili: si è iniziato con il maltempo e i relativi ritardi, poi la nuova variante del Covid 19 ha portato lo scompiglio e alcuni giocatori britannici sono tornati rapidamente in patria nella seconda giornata, anche quella ritardata dal maltempo, quindi, sempre a causa del Covid 19, si era deciso di ridurre l’evento a 54 buche, ma non è andata bene neanche questa. Infatti nella terza giornata, appena completato il secondo turno, si è scatenato di nuovo il maltempo con sospensione definitiva del torneo e classifica del secondo giro valida come esito finale.

Così ha vinto il 24enne sudafricano Thiston Lawrence con 130 (65 65, -12) colpi, al secondo successo sul Sunshine Tour - che gli conta anche per il circuito del vecchio continente - e una volta a segno anche nel Big Easy Tour, il secondo tour sudafricano. Ha ricevuto un assegno di 2.528.400 rand (poco più di 138.000 euro) su un montepremi di 17.500.000 rand, circa 980.000 euro.

Ha lasciato a quattro colpi il connazionale Zander Lombard (134, -8). In terza posizione con 135 (-7) un altro giocatore di casa, Shaun Norris, insieme all’inglese Ashley Chesters, in quinta con 136 (-6) lo spagnolo Angel Hidalgo e il francese Frederic Lacroix. Subito dietro altri quattro sudafricani: Hennie Du Plessis, settimo con 137 (-5), Keith Horne, Heinrich Bruiners e JC Ritchie (autore nel primo round di una “hole in one”, buca 17, par 3, yards 221, ferro 7) ottavi con 138 (-4) insieme al tedesco Yannik Paul.

Ha offerto una buona prova Lorenzo Scalise, 12° con 139 (67 72, -3), e ha concluso a metà classifica Renato Paratore, 32° con 141 (68 73, -1), mentre sono andati oltre la linea del taglio Lorenzo Gagli, 99° con 147 (74 73, +5), e Matteo Manassero, 114° con 150 (75 75, +8).

Altri effetti della variante “Omicron” del Covid 19 l’uscita di scena per questo anno del DP World Tour. Infatti si sarebbero dovute svolgere altre due gara in combintata con il Sunhine Tour, ma al prossimo South African Open Championship (2-5 dicembre a Sun City) avranno accesso solo i giocatori locali, mentre è stato cancellato l’Alfred Dunhill Championship che era in programma dal 9 al 12 dicembre a Malelane.

 

SECONDO GIRO SOSPESO - Giocatori in fuga dal Sudafrica, soprattutto britannici, e tornei del DP World Tour (nuova sigla dell’European Tour) in combinata con il Sunshine Tour, che si disputeranno a sola partecipazione locale (South African Championship - 2-5 dicembre a Sun City) o cancellati (Alfred Dunhill Championship che era in programma dal 9 al 12 dicembre a Malelane). E’ l’effetto della nuova e temuta variante del Covid 19 individuata proprio in Sudafrica e che, peraltro, sembra già arrivata in Europa, specificatamente in Belgio.

Verrà portato a termine, invece, il Joburg Open, anche questo organizzato insieme dai due tour, che si sta svolgendo tra notevoli difficoltà per il maltempo, tanto che dopo il primo round anche il secondo non è stato portato a termine sul percorso del Randpark GC (par 71), a Johannesburg, dove è rimasto da solo al comando il 24enne sudafricano Thiston Lawrence (130 - 65 65, -12), che ha raddoppiato il 65 (-6) iniziale con un eagle, cinque birdie e un bogey.

Anche se è retrocesso di otto posizioni, naviga in alta classifica Lorenzo Scalise, 12° con 139 (67 72, -3), mentre è scivolato a metà della graduatoria provvisoria Renato Paratore, 28° con 141 (68 73, -1), che ne ha perse diciassette. Uscirà probabilmente al taglio Lorenzo Gagli, 100° con “+5” che dovrebbe scendere almeno di quattro colpi sotto par nelle cinque buche che gli restano da giocare, mentre andrà fuori Matteo Manassero, 117° con 150 (75 75, +8).

Giornata favorevole ai concorrenti di casa con ben sette nei primi undici posti. Lawrence, che ha fatto il vuoto, è seguito a quattro colpi dal connazionale Zander Lombard (134, -8). Terzo con 135 (-7) l’inglese Ashley Chesters e quarto con 136 (-6) lo spagnolo Angel Hidalgo, ma il sudafricano Shuan Norris, che ha lo stesso meno 6” potrebbe risalire quanto meno fino alla seconda piazza con sei buche a disposizione. Subito dietro altri quattro sudafricani: Hennie Du Plessis, sesto con 137 (-5), Keith Horne, Heinrich Bruiners e JC Ritchie settimi con 138 (-4) insieme al tedesco Yannik Paul e al francese Frederic Lacroix, che però può migliorarsi perché fermato dopo 12 buche. Quanto a Juan Carlo Ritchie, che nel giro iniziale ha realizzato una “hole in one” (buca 17, par 3, yards 221, ferro 7), dalla quale ha ricavato poco (67°), oggi si è rilanciato con un 66 (-5).

Lorenzo Scalise ha girato in 72 (+1) con quattro birdie e cinque bogey e Paratore in 73 (+2) con quattro birdie, altrettanti bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 17.500.000 rand, circa 980.000 euro.

main Langasque e Julien Brun. il tedesco Marcel Siem, ormai nella fase finale della lunga carriera, il norvegese Espen Kofstad, lo scozzese Craig Howie, lo statunitense Julian Suri e il giapponese Masahiro Kawamura. Il montepremi è di 17.500.000 rand, circa 980.000 euro.

 

PRIMO GIRO - Primo round sospeso nel Joburg Open e classifica provvisoria suscettibile di cambiamenti anche importanti quando si concluderà domani in mattinata. Sul percorso del Randpark GC (par 71), a Johannesburg in Sudafrica, dove si sta svolgendo, in collaborazione con il Sunshine Tour, il primo torneo stagionale del DP World Tour, la nuova sigla dell’EuropeanTour, vi sono due leader, lo spagnolo Angel Hidalgo, che ha girato in 65 (-6) colpi, e il sudafricano Thriston Lawrence, che ha lo stesso “meno 6”, ma una buca da giocare per sorpassarlo. E’ in terza posizione con 66 (-5) l’inglese Ashley Chesters, che potrebbe essere agganciatato da Lorenzo Scalise e dal sudafricano Zander Lombard, attualmente in quarta posizione con “meno 4” e anche loro con una buca da chiudere. Non possono invece salire gli altri che sono con loro e che hanno terminato il turno con 67 (-4): gli iberici Pep Angles e Alfredo Garcia-Heredia, i sudafricani Hennie Du Plessis e Dylan Frittelli e il francese Frederic Lacroix.

Oltre a Scalise, ha offerto una buona prestazione anche Renato Paratore, undicesimo con 68 (-3), mentre sono andati decisamente male Lorenzo Gagli, 105° con 74 (+3), e Matteo Manassero, 133° con “+ 5” e fermato alla buca 17. Scalise ha segnato sei birdie e due bogey, Paratore sei birdie e tre bogey, Gagli un birdie e quattro bogey e Manassero un birdie, quattro bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 17.500.000 rand, circa 980.000 euro.

“Hole in one” di JC Ritchie -  Il sudafricano Juan Carlo Ritchie, 27enne di Standerton, otto titoli sul Sunshine Tour, quattro ottenuti al playoff, e di cui gli ultimi due (2020 e 2021) gli contano anche sul Challenge Tour, essendo state le due gare organizzate in combinata, ha realizzato la prima “hole in one” del DP World Tour mettendo a segno la palla con un ferro 7 dal tee della buca 17, par 3 di 221 yards. E’ stato un fiore in un giro piuttosto difficile in cui all’ace ha unito quattro birdie, quattro bogey e un triplo bogey per il 72 (+1) e il 67° posto.

 

LA VIGILIA - A soli quattro giorni dal termine della stagione 2021 scatta la nuova edizione del circuito continentale che cambia nome, da European Tour a DP World Tour, ma a parte il doveroso omaggio allo sponsor la zuppa è la stessa.

Si ricomincia dal Sudafrica, con organizzazione in combinata con il Sunshine Tour, con il Joburg Open (25-28 novembre), con buona parte dei migliori giocatori di casa, che in questo periodo rientrano quasi tutti in patria fino a dopo Natale, naturalmente favoriti, con qualche sparuto buon nome tra i continentali e una consistente percentuale di promossi dal Challenge Tour e di abituali frequentatori del secondo circuito continentale, a conferma che oltre al nome dello sponsor non è cambiato nulla.

Sul percorso del Randpark GC saranno in campo quattro italiani, Renato Paratore, Lorenzo Gagli, Lorenzo Scalise e Matteo Manassero che sperano di poter iniziare al meglio nell’immediato e poi di poter dar vita a una annata sicuramente migliore della precedente. E francamente non ci vorrebbe molto per arrivare all’obiettivo, visto come sono andate le cose nel 2021 dove c’è stato sicuramente qualche acuto, ma rimasto fine a se stesso, perché poi non c’è stata mai regolarità e continuità di rendimento, neanche da chi ha fatto meglio, e soprattutto con un zero nella casella delle vittorie, Challenge Tour compreso. Non ci sarà Philip Geerts, che ha mancato la qualifica.

Nel field del torneo, vinto per otto volte dai concorrenti di casa su tredici edizioni, i sudafricani

Dean Burmester, JC Ritchie, Brandon Stone, Justin Harding, Dylan Frittelli, James Kingston, Wilco Nienaber, secondo lo scorso anno in cui vinse il danese Joachim B. Hansen, nell’occasione assente, e i past winner Richard Sterne a segno nel 2008 e nel 2013, George Coetzee (2014), Haydn Porteous (2016) e Darren Fichardt (2017).

Tra gli altri, saranno in gara, gli inglesi Daniel Gavins e Matthew Jordan, i francesi Romain Langasque e Julien Brun. il tedesco Marcel Siem, ormai nella fase finale della lunga carriera, il norvegese Espen Kofstad, lo scozzese Craig Howie, lo statunitense Julian Suri e il giapponese Masahiro Kawamura. Il montepremi è di 17.500.000 rand, circa 980.000 euro.

Il torneo su GOLFTV - Il Joburg Open sarà trasmesso di GOLF TV con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 25 novembre e venerdì 26, dalle ore 11 alle ore 16; sabato 27 e domenica 28, dalle ore 11 alle ore 15,30. Commento di Alessandro Bellicini, Maurizio Trezzi e di Isabella Calogero.

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PGA Tour: primo centro di Talor Gooch

Talor Gooch ha tenuto alto il ritmo nel giro finale e con il parziale di 64 (-6) colpi, per un totale di 260 (64 65 67 64, -22), ha vinto il RSM Classic, torneo del PGA Tour disputato al Sea Island Resort di Saint Simons Island in Georgia, dove i concorrenti nei primi due giri si sono alternati sui due percorsi del Seaside Course (par 70) e del Plantation Course (par 72) e dove hanno concluso le ultime 36 buche sul primo.

Gooch, nativo di Midwest City (Oklahoma), ha firmato il primo titolo, per un palmarès dove figurava soltanto un successo sul Web.com Tour (News Sentinel Open, 2017), oggi Korn Ferry Tour, all’età di 30 anni e sette giorni e alla 104ª gara su circuito. Lo ha fatto con un round impeccabile fatto di sei birdie senza bogey, respingendo il tentativo di recupero del canadese Mackenzie Hughes, secondo con 263 (-19) dopo un 62 (-8, nove birdie, un bogey) e del colombiano Sebastian Muñoz, terzo con 264 (-18).

Gooch con i 260 colpi ha eguagliato lo score record dell’evento stabilito nel 2015 da Kevin Kisner, ha percepito un assegno di 1.296.000 dollari su un montepremi di 7.200.000 dollari, con i 500 punti acquisiti è passato per la prima volta al vertice della graduatoria della FedEx Cup ed è salito dal 52° al 33° posto del world ranking.

In quarta posizione con 267 (-15) l’australiano Cameron Smith, l’irlandese Seamus Power, Tom Hoge e Tyler McCumber, quest’ultimo autore di un 60 (-10, un eagle, otto birdie), suo miglior parziale personale sul giro dove non era mai sceso sotto i 65 colpi, con il quale ha eguagliato il primato del Seaside Course, segnato in precedenza da Tommy Gainey nel 2012 e da Muñoz nel primo round.

All’ottavo posto con 268 (-14) Webb Simpson, protagonista mancato, e Taylor Moore che ha siglato una “hole in one” nel secondo turno (buca 17, par 3, yards 179, ferro 8, Seaside Course), al 12° con 270 (-12) l’inglese Justin Rose, al 37° con 275 (-7) l’australiano Adam Scott, che appare nella fase discendente della sua carriera, e al 57° con 279 (-3) Scottie Scheffler. E’ uscito al taglio Robert Streb, 72° con 139 (-3) e out per un colpo, che difendeva il titolo.

 

TERZO GIRO - Talor Gooch, leader con 196 (64 65 67, -16) colpi, ha allungato il passo nel terzo giro del RSM Classic, torneo del PGA Tour che si sta svolgendo al Sea Island Resort di Saint Simons Island in Georgia, dove i concorrenti nei primi due giri si sono alternati sui due percorsi del Seaside Course (par 70) e del Plantation Course (par 72) e dove concluderanno le ultime 36 buche sul primo.

Gooch, 30enne di Midwest City (Oklahoma), un successo sul Web.com Tour (oggi Korn Ferry Tour) datato 2017 e alla 104ª gara su circuito, per avendo rallentato il ritmo con un 67 (-3, quattro birdie, un bogey), ha portato a tre i colpi di vantaggio sui primi inseguitori, il colombiano Sebastian Muñoz e l’irlandese Seamus Power (199, -13), e ora ha l’occasione per cancellare lo zero dalla casella delle vittorie sul tour.

Gooch si trova per la prima volta al vertice a un giro dal termine, ha eguagliato lo score personale più basso sulle 54 buche e quello relativo al vantaggio più alto dopo tre turni del torneo con una cabala piuttosto favorevole, perché coloro che lo avevano preceduto nell’impresa hanno poi tutti vinto: Kevin Kisner (2015), Austin Cook (2017) e Robert Streb (2020), campione in carica poco fortunato perché uscito al taglio. Altro punto a suo favore: cinque degli ultimi sei vincitori erano al vertice sul tee di partenza della quarta tornata.

Hanno possibilità di correre per il titolo anche Tom Hoge, quarto con 200 (-12), Scott Stallings, Luke List e il canadese Mackenzie Hughes, quinti con 201 (-11), e un po’ meno John Huh, Taylor Moore (autore di una “hole in one” nel secondo giro: buca 17, par 3, yards 179, ferro 8, Seaside Course), Webb Simpson, a dispetto di un vigoroso recupero dalla 30ª piazza, e l’inglese David Skinns, ottavi con 202 (-10). Fuori gioco l’altro inglese Justin Rose, 20° con 207 (-7), e deludenti l’australiano Adam Scott, 44° con 208 (-4), e Scottie Scheffler, da 30° a 63° con 211 (-1). Il montepremi è di 7.200.000 dollari con prima moneta di 1.296.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Talor Gooch, 30enne di Midwest City (Oklahoma), un titolo sul Web.com Tour (oggi Korn Ferry Tour) datato 2017 e alla 104ª gara su circuito, si trova per la prima volta solitario al vertice sul PGA Tour dopo esserlo stato in alta occasione in compagnia. Nel RSM Classic, torneo del PGA Tour che si sta svolgendo al Sea Island Resort di Saint Simons Island in Georgia, dove i concorrenti nei primi due giri si sono alternati sui due percorsi del Seaside Course (par 70) e del Plantation Course (par 72), ha guadagnato cinque posizioni con un 65 (-5, un eagle, quattro birdie, un bogey sul Seaside) e ha realizzato lo score di 129 (64 65, -13), il più basso personale sulle 36 buche.

Lo seguono con 130 (-12) John Huh e il colombiano Sebastian Muñoz, in vetta dopo un round, e con 131 (-11) Scott Stallings, il canadese Mackenzie Hughes e Taylor Moore, che si è reso autore di una “hole in one”, la prima in carriera. Ha infatti centrato dal tee, utilizzando un ferro 8, la buca 17 (par 3 di 179 yards) del Seaside Course, unendo all’ace quattro birdie e un bogey per il 65 (-5).

Ha recuperato l’inglese Justin Rose, da 34° a 15° con 135 (-7), sono e metà classifica Scottie Scheffler e Simpson Webb, 30.i con 136 (-5), e si trova in bassa l’australiano Adam Scott, 52° con 138 (.4), mentre è uscito al taglio Robert Streb, campione in carica, 72° con 139 (-3) e out per un colpo. Il montepremi è di 7.200.000 dollari con prima moneta di 1.296.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Il colombiano Sebastian Muñoz ha realizzato con 60 (-10) colpi  il miglior score personale sul giro e ha preso il comando nel RSM Classic, torneo del PGA Tour che si sta svolgendo al Sea Island Resort sui due percorsi del Seaside Course (par 70) e del Plantation Course (par 72) di Saint Simons Island in Georgia. La classifica fa riferimento al par essendo differente quello dei due tracciati.

Muñoz, 28enne di Bogotà, un titolo sul circuito datato 2019, uno sul Web.com Tour, ora Korn Ferry Tour, e due sul tour di casa, ha girato sul Seaside Course, eguagliandone il primato 18 buche, mettendo a segno un eagle e otto birdie e concedendosi tre colpi di margine su Scott Stallings, Chez Reavie, sul canadese Mackenzie Hughes, tutti con “meno 9” sul Plantation, e su Zach Johnson, che ha girato sul Seaside.

In sesta posizione con “meno 8” Talor Gooch (PC), Russell Henley (PC), il venezuelano Jhonattan Vegas (PC) e il canadese Corey Conners (SC). Tra gli undici concorrenti al decimo posto con “meno sette” Scottie Scheffler (SC), al 34° con “meno: 5” l’inglese Justin Rose (PC) e al 55° con “meno 4” Robert Streb (PC), che difende il titolo. Il montepremi è di 7.200.000 dollari con prima moneta di 1.296.000 dollari.

 

LA VIGILIA - A Saint Simons Island, in Georgia (Usa), dal 18 al 21 novembre va in scena l'RSM Classic, torneo del PGA Tour di golf. Al Sea Island Resort, per quel che riguarda la Top 10 del ranking mondiale, sarà in campo solo il sudafricano Louis Oosthuizen (nono). Assenti gli altri big più attesi per un field che comprende comunque giocatori di livello.
Da Scottie Scheffler (reduce dal secondo posto allo Houston Open) a Webb Simpson, da Harris English a Kevin Kisner (vincitore della competizione nel 2016 e runner up nel 2020).
Difenderà il titolo vinto nel novembre 2020 allo spareggio, e che ha interrotto un digiuno lungo sei anni, l'americano Robert Streb (che ha fatto sua la competizione anche nel 2015). Tra i past winner in gara ecco pure Tyler Duncan, Charles Howell III, Austin Cook, Chris Kirk e Ben Crane.
Puntano a recitare un ruolo da protagonisti - in una gara che vanta un montepremi di 7.200.000 dollari - anche il canadese Corey Conners, gli australiani Jason Day e Adam Scott, i cileni Joaquin Niemann e Mito Pereira, l'inglese Justin Rose (ex numero 1 al mondo) e il naturalizzato slovacco Rory Sabbatini (medaglia d'argento ai Giochi di Tokyo). Sarà invece assente Francesco Molinari.

Il torneo si GOLFTV ed Eurosport 2 - Il RSM Classic viene trasmesso su GOLFTV e su Eurosport 2 con collegamenti su entrambe le piattaforme ai seguenti orari: giovedì 18 novembre e venerdì 19, dalle ore 18 alle ore 21; sabato 20 e domenica 21, dalle ore 19 alle ore 22. Commento di Maurizio Trezzi e di Matteo Delpodio.

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LPGA: Jin Young Ko straripante

Straripante Jin Young Ko. Per il secondo anno consecutivo la 26enne coreana di Seoul (265 - 69 67 66 63, -23) ha vinto il CME Group Tour Championship, ultima gara della stagione 2021 del LPGA Tour disputata sul percorso del Tiburón Golf Club (par 7), a Naples in Florida, imponendosi nella "Race to CME Globe Champion” e intascando il congruo assegno di 1.500.000 dollari, su un montepremi di 5.000.000 di dollari. Lo ha fatto dopo una partenza lenta al 25° posto, passando per il nono e poi salendo al primo dopo tre turni insieme a Nelly Korda, alla partenza numero uno mondiale, alla francese Celine Boutier e alla giapponese Nasa Hataoka, distaccandole tutte con un 63 (-9) miglior score di giornata, frutto di nove birdie, senza bogey.

In tal modo ha portato a 12 i titoli sul LPGA Tour, comprensivi di due major, in un palmares che comprende anche undici successi sul circuito di casa, è tornata nuovamente numero uno mondiale e con 114 settimane totali di regno è seconda solo dietro alla svedese Annika Sorentsam, che lo fu per 158. Ha fatto il suo ingresso nel 2018 come membro del circuito e ha eguagliato subito un primato, quello di vincere alla sua prima gara impresa che era stata realizzata in precedenza solo una volta nel lontano 1951 da Beverly Hanson (Eastern Open). Quest’anno è stata nominata Rolex Player of the Year 2021, ma nel tempo ha vinto anche tutti gli altri premi più prestigiosi quali il Rolex Annika Major Award, il Vare Trophy e la money list. Nel 2019, poi, con la sequenza di 114 buche senza bogey ha stabilito la serie più lunga della storia di LPGA e PGA Tour battendo il filotto di 110 di Tiger Woods. Con il bottino attuale ha portato a 3.502.161 dollari i guadagni stagionali e a 9.102.985 dollari quelli totale sul circuito

Jin Young Ko ha superato di un colpo Nasa Hataoka (266, -22), di cinque Mina Harigae e Celine Boutier (270, -18) e di sei Nelly Korda, Megan Khang e l’australiana Minjee Lee (271, -17) con Lexi Thompson in ottava posizione con 272 (-16). In nona con 273 (-15) la neozelandese Lydia Ko (a cui è andato il Vare Trophy), in 15ª con 275 (-13) Danielle Kang, in 28ª con 279 (-9) la thailandese Ariya Jutanugarn e in 38ª con 282 (-6) la canadese Brooke M. Henderson.

 

TERZO GIRO - Fuochi d’artificio nel terzo giro del CME Group Tour Championship in cui le due grandi favorite, Nelly Korda (202 - 66 69 67, -14), numero uno mondiale, e la coreana Jin Yong Ko (202 - 69 67 66), numero due, hanno raggiunto in vetta la francese Celine Boutier (202 - 65 65 72), accompagnate dalla giapponese Nasa Hataoka (202 - 69 69 64), un terzo incomodo piuttosto pericoloso per tutti, rinvenuta dalla 19ª piazza con un 64 (-8) miglior score d giornata.

La nipponica ha segnato lo score più basso del turno con otto birdie, dei quali cinque a chiudere, senza bogey, Jin Young Ko è risalita alla nona posizione con un 66 (-6) dopo una partenza sprint con sette birdie di fila, seguiti da un bogey e da dieci par. Un paio di incertezze per Nelly Korda, ma egualmente efficace con un 67 (-5) fatto di un eagle, cinque birdie e due bogey, e un 72 del par (due birdie, due bogey) inatteso di Celine Boutier, dopo due 65 (-7) e il punteggio record del torneo di 130 (-14) sulle prime 36 buche.

Sul percorso del Tiburón Golf Club (par 7), a Naples in Florida, il quartetto non sarà in corsa da solo per imporsi nella "Race to CME Globe Champion”, ma hanno possibilità anche Mina Harigae e la messicana Gaby Lopez, quinte con 203 (-13), Lexi Thompson, l’irlandese Leona Maguire e la danese Nanna Koerstz Madsen, settime con 205 (-12), Megan Khang, l’australiana Minjee Lee e la coreana Jeongeun Lee6, decime con 205 (-11). Non ci sono chances invece per Danielle Kang, 14ª con 207 (-9), per la neozelandese Lydia Ko, 26ª con 209 (-7), e per la canadese Brooke M. Henderson e la thailandese Ariya Jutanugarn ,34.e con 211 (-5). Il montepremi è di cinque milioni di dollari con prima moneta di 1.500.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - La francese Celine Boutier ha raddoppiato il 65 (-7) iniziale e con 130 (-14) colpi si è portata al vertice del CME Group Tour Championship, la gara finale del LPGA Tour che si sta svolgendo sul percorso del Tiburón Golf Club (par 7) a Naples in Florida. La 28enne di Clamart con due titoli sul LPGA Tour, l’ultimo a ottobre (ShopRite Classic), tre sul Ladies European Tour, due sul Symetra Tour e due su circuiti minori, ha segnato otto birdie e un bogey e ha stabilito lo score più basso del torneo a metà gara superando il 132 che era stato realizzato dalla neozelandese Lydia Ko (2016), dal Lexi Thompson (2018) e dalle coreane Sung Hyun Park (2017) e Sei Young Kim (2019).

Celine Boutier ha dunque avanzato la sua candidatura a imporsi nella "Race to CME Globe Champion” che elargirà alla vincitrice la prima moneta di 1.500.000 dollari, su un montepremi di cinque milioni di dollari, e lo ha fatto prendendo quattro colpi di vantaggio su Mina Harigae, sulla messicana Gaby Lopez e sull’australiana Minjee Lee (134, -10). Ne accusa cinque di ritardo una delle due grandi favorite della vigilia, Nelly Korda, numero uno mondiale, quinta con 135 (-9), alla pari con l’inglese Georgia Hall e con le coreane Eun-Hee Ji e Jeongeun Lee6, che era in vetta dopo un turno. Ha recuperato con grande autorità l’altra favorita, la coreana Jin Young Ko, numero due del Rolex ranking, risalita dal 25° al nono posto con 136 (-8) e rilanciandosi nella corsa al titolo. Stesso score per Ally Ewing, Megan Khang e Lexi Thompson. Più attardate, ma ancora in grado di rimontare, Danielle Kang e Lydia Ko, 13.e con 137 (-7) e la giapponese Nasa Hataoka, 19ª con 138 (-6), mentre sono tagliate fuori la canadese Brooke M. Henderson, 39ª con 141 (-4), e la thailandese Ariya Jutanugarn, 45ª con 142 (-2).

 

PRIMO GIRO - Il primo squillo nel CME Group Tour Championship, la gara finale del LPGA Tour dove si compete per la prima moneta di 1.500.000 dollari su un montepremi di cinque milioni di dollari, è della coreana Jeongeun Lee6, il cui numero sul cognome è dovuto a casi di omonimia, che con un punteggio di 64 (-8, otto birdie) colpi, conduce sul percorso del Tiburón Golf Club (par 7) a Naples in Florida.

Malgrado l’exploit della 25enne con un titolo sul circuito, la classifica è comunque piuttosto corta con la connazionale Sei Young Kim, la francese Celine Boutier, Mina Harigae e Jennifer Kupcho seconde a un colpo (65, -7) I fari sono però puntati su Nelly Korda, leader mondiale, e sulla coreana Jin Young Ko, numero due e campionessa in carica, sulle quali si sono concentrate le attenzioni della vigilia in quanto grandi favorite nella conquista della "Race to CME Globe Champion”. Per ora Nelly Korda si è collocata al sesto posto con 66 (-6) insieme ad altre sette concorrenti tra le quali l’australiana Minjee Lee e la filippina Yuka Saso.

Si trova invece tre colpi più indietro, 25ª con 69 (-3), Jin Young Ko, alla pari con la neozelandese Lydia Ko e con la giapponese Nasa Hataoka. Ha fatto meglio Lexi Thompson, 14ª con 67 (-5), e decisamente peggio Danielle Kang, la canadese Brooke M. Henderson e la thailandese Ariya Jutanugarn, 44.e con 71 (-1). Non ha trovato posto tra le 60 ammesse all’evento Giulia Molinaro.

 

LA VIGILIA - A Naples, in Florida, le regine del golf femminile dal 18 al 21 novembre si sfidano nel CME Group Tour Championship, ultimo atto del LPGA Tour 2021. Sul percorso del Tiburón Golf Club saranno presenti praticamente tutte le migliori proette del massimo circuito americano.

Altissima la posta in palio: chi si aggiudicherà l'evento verrà infatti incoronata come "Race to CME Globe Champion", aggiudicandosi la versione al femminile della FedEx Cup, e riceverà un assegno di 1.500.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 5.000.000. Sarà sfida super tra Nelly Korda e Jin Young Ko (campionessa in carica), rispettivamente al primo e al secondo posto nel ranking mondiale. L'americana e la sudcoreana (che guida invece la Race to CME Globe proprio davanti alla statunitense) si contenderanno anche la nomina di giocatrice dell'anno sul LPGA Tour.

La Korda (medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo) in questa classifica a punti (al contrario di quanto succede per esempio sul PGA Tour dove sono i giocatori a scegliere il "player of the year") è in leggero vantaggio sulla 26enne di Seul ed è reduce dall'exploit al Pelican Women's Championship. Entrambe vantano quattro successi stagionali sul circuito dove sono state assolute protagoniste. Ma in Florida verrà assegnato pure un altro riconoscimento, il Vare Trophy riservato alla proette con la media punteggio più bassa in stagione. Una sfida nella sfida, con nove tra le migliori dieci al mondo in campo e past winner quali, tra le altre, Sei Young Kim (2019), Lexi Thompson (2018) e Lydia Ko (2014). Per un evento che si giocherà sulla distanza di 72 buche, senza taglio.

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Eurotour: Collin Morikawa si prende tutto

Collin Morikawa non ha fatto sconti: dopo tre giri del DP World Tour Championship era già sicuro di divenire il primo statunitense a imporsi della Race To Dubai, ossia l’ordine di merito dell’European Tour, ma non gli è bastato, Nel giro finale ha realizzato un 66 (-6)) con una marcia in più sulle ultime sette buche in cui ha messo a segno cinque dei sei birdie (senza bogey) di giornata e ha vinto la gara con 271 (68 68 69 66, -17) colpi.

Il 24enne di Los Angeles vanta cinque titoli sul PGA Tour, comprensivi di due major e di un WGC, e al netto di queste due eventi particolari, ne ha ora anche uno sull’European Tour, che però per il fatto che major e WGC vengono replicati sui maggiori circuiti del mondo gli conta come quarto.

Non sono andate benissimo le cose per i due italiani in gara, Guido Migliozzi che nel round finale è salito dal 47° al 37° posto con 283 (73 73 70 67, -5), e per Francesco Laporta, 46° con 287 (71 74 72 70, -1) su 53 concorrenti ammessi all’evento che ha chiuso l’European Tour 2021.

Sul percorso del Jumeirah Golf Estates (Fire Course, par 72), a Dubai negli Emirati Arabi, ha difeso generosamente il titolo acquisito in questo evento nello scorso anno, dopo quello del 2016, l’inglese Matthew Fitzpatrick, secondo con 274 (-14), che era uno dei giocatori che avrebbero potuto insidiare Morikawa a patto che avesse vinto e poi si fosse guardato indietro per vedere la posizione eventualmente acquisita dall’americano da cui dipendeva. Stesso score per lo svedese Alexander Bjork, quarta piazza con 275 (-13) per il danese Nicolai Hojgaard e per lo scozzese Rober MacIntyre e sesta con 276 (-12) per il sudafricano Dean Burmester, per l’inglese Ian Poulter e per il nordirlandese Rory McIlroy, leader dopo il terzo giro e che lo era stato anche nel primo, affondato da un 74 (+2).

L’unico giocatore che avrebbe potuto sorpassare Morikawa nella money list anche non vincendo era il connazionale Billy Horschel, terminato 32° con 282 (-6), e in affanno sin dalle prime buche. Gli altri concorrenti con possibilità di divenire “re d’Europa”, ma tutti alle condizioni di Fitzpatrick, si sono sparsi lungo la classifica senza mai essere efficaci: l’inglese Paul Casey nono con 277 (-11), l’altro inglese Tyrrell Hatton e l’australiano Min Woo Lee, 16.i con 279 (-9).

Migliozzi ha recuperato con un 67 (-5) dovuto a cinque birdie senza bogey e Laporta è rimasto praticamente stabile con un 70 (-2. cinque birdie, tre bogey). Morikawa ha ricevuto un assegno di tre milioni di dollari (2.640.975 euro) su un montepremi di nove milioni di dollari, il più alto nella storia della manifestazione.

 

TERZO GIRO - Il nordirlandese Rory McIlroy con 202 (65 70 67, -14) colpi si è riportato al comando, dove era già stato dopo il primo giro, nel moving day del DP World Tour Championship, torneo conclusivo dell’European Tour 2021 che si sta svolgendo sul percorso del Jumeirah Golf Estates (Fire Course, par 72), a Dubai negli Emirati Arabi. Continuano a rimanere in bassa classifica i due azzurri ammessi all’evento (53 partenti), Guido Migliozzi, 47° con 216 (73 73 70, par), e Francesco Laporta, 49° con 217 (71 74 72, -1).

McIlroy, che si è ripreso la leadership con un 67 (-5, sette birdie, due bogey) e che si è già imposto nel 2012 e nel 2015, ha comunque un solo colpo di margine sull’inglese Sam Horsfield (203, -13) e due sullo scozzese Robert MacIntyre e sullo svedese Alexander Bjork (204, -12).

E’ in quinta posizione con 205 (-11), ma probabilmente molto felice di esserlo, lo statunitense Collin Morikawa, leader della Race To Dubai (ordine di merito) e che praticamente è sicuro di mantenere la posizione e divenire il primo della sua nazione d compiere l’impresa di essere numero uno nel vecchio continente. Infatti è ormai tagliato fuori il connazionale Billy Horschel, 37° con 213 (-3) e unico che avrebbe potuto superalo anche senza necessariamente vincere, mentre sono fuori gli altri quattro che avrebbero potuto riuscirvi con un successo, ma comunque dipendendo poi dalla posizione occupata dallo stesso Morikawa (e da Horschel, qualora fosse rimasto in contesa). L’inglese Matthew Fitzpatrick, campione in carica del torneo e a segno anche nel 2016, è 13° con 208 (-8), gli altri due inglesi Paul Casey e Tyrrell Hatton cono 17.i con 209 (-7) e l’australiano Min Woo Lee è 21° con 210 (-6).

Guido Migliozzi ha girato in 70 (.-2) colpi con quattro birdie e due bogey e Francesco Laporta in 72 (par) con tre birdie e tre bogey. Il montepremi è di di 9.000.000 di dollari, il più alto nella storia della manifestazione.

 EDGA DUBAI FINALE: PERRINO QUINTO - Negli Emirati Arabi Uniti, a Dubai, è andato in scena l’EDGA Dubai Finale, evento riservato a otto tra i migliori golfisti diversamente abili nella classifica WR4GD che si è svolto con la formula Stroke Play sulla distanza di 36 buche. A vincere è stato l’irlandese Brendan Lawlor con un totale di 143 (70 73, -1) colpi davanti al canadese Kurtis Barkley, secondo con 147 (+3), e ai britannici Kipp Popert e Mike Brown, terzi con 150 (+6). Tommaso Perrino, unico azzurro in gara, ha chiuso con un buon 5/o posto e uno score di 152 (73 79, +8). Il livornese, Commissario Tecnico della Squadra Nazionale Paralimpica Maschile e Femminile della FIG, quest’anno è stato il trionfatore assoluto dell’Open d’Italia Disabili Sanofi Genzyme dove s’è confermato campione, conquistando anche il titolo italiano. Il toscano nel 2020 e nel 2021 ha giocato anche l’Open d’Italia al fianco dei migliori giocatori dell’European Tour, dimostrando l’inclusività del golf.

 

SECONDO GIRO - Ultima buca fatale per Rory McIlroy che con un doppio bogey ha perso la leadership scendendo al quarto posto con 135 (68 67, -9) colpi nel DP World Tour Championship, l’evento che conclude l’European Tour 2021. Sul percorso del Jumeirah Golf Estates (Fire Course, par 72), a Dubai negli Emirati Arabi, il nordirlandese ha ceduto il passo per un colpo a un terzetto con 134 (-10) formato dall’irlandese Shane Lowry (69 65), dallo statunitense John Catlin (69 65) e dall’inglese Sam Horsfield (68 66).

Notizie poco liete in casa azzurra, perché sono finiti in coda alla classifica Francesco Laporta, 46° con 145 (71 74, +1), e Guido Migliozzi, 49° con 146 (73 73, +2).

McIlroy è affiancato dallo svedese Alexander Bjork, mentre l’americano Collin Morikawa, sesto con 136 (-8) insieme al tedesco Martin Kaymer, non sembra avere rivali nella “Race To Dubai”, ossia l’ordine di merito, dove dovrebbe mantenere la leadership attuale.

Infatti dei cinque giocatori in corsa per il titolo di “re d’Europa” è in grave ritardo l’unico che potrebbe sorpassarlo anche senza vincere, ossia il connazionale Billy Horschel, secondo nella money list, che naviga in pieno affanno nelle retrovie, 43° con 144 (par), e che non appare in grado di recuperare otto colpi. Gli altri quattro hanno tutti bisogno di imporsi, ma dipendendo poi dalla posizione dello stesso Morikawa (e anche di Horschel se si riprendesse, magari con un miracolo). Sono al 13° posto con 139 (-5) gli inglesi Paul Casey e Matthew Fitzpatrick, è al 26° con 141 (-3) l’australiano Min Woo Lee e si trova al 38° con 143 (-1) l’altro inglese Tyrrell Hatton.

Hanno girato in 65 (-7) colpi Shane Lowry con un eagle e cinque birdie, e John Catlin con otto bridie e un bogey, in 66 (-6) Sam Horsfield con otto birdie e due bogey e in 70 (-2) Rory McIlroy con cinque birdie, un bogey e un doppio bogey. Per Laporta 74 (+2) colpi con due birdie e quattro bogey e per Migliozzi 73 (+1) con tre birdie, due bogey e un doppio bogey.

 

PRIMO GIRO - l nordirlandese Rory McIlroy è il leader con 65 (-7) colpi dopo il primo giro del DP World Tour Championship, quarto torneo delle Rolex Series e ultimo della stagione dell’European Tour che sul percorso del Jumeirah Golf Estates (Fire Course, par 72), a Dubai negli Emirati Arabi, designerà il “re” della stagione 2021 del circuito. In gara anche Francesco Laporta, 32° con 71 (-1), e Guido Migliozzi, 40° con 73 (+1), che non hanno chances di vincere la “Race To Dubai” (ordine di merito) dove sono rispettivamente 13° e 35°.

Non ha possibilità neanche McIlroy (20°), a segno in questo evento nel 2012 e nel 2015, che ha effettuato una partenza lampo con un eagle e quattro birdie sulle prime otto buche per poi rallentare con un bogey e due birdie, ma che ha comunque preso due colpi di margine sul danese Joachim B. Hansen, vincitore la scorsa settimana dell’AVIV Dubai Championship davanti a Laporta, sul sudafricano Christiaan Bezuidenhout e sul finlandese Tapio Pulkkanen (67, -5).

Dieci giocatori al quinto posto con 68 (-4) tra i quali lo statunitense Collin Morikawa, leader della money list, che con la classifica attuale avrebbe la corona del tour. Stesso score anche per lo scozzese Robert MacIntyre, per il tedesco Martin Kaymer e per lo spagnolo Sergio Garcia.

Vi sono solo altri cinque giocatori che possono ambire a superare Morikawa, ma al momento sono attardati: gli inglesi Tyrrell Hatton (n. 4), Matthew Fitzpatrick (n. 6) e Paul Casey (n. 7) occupano la 20ª piazza con 70 (-2), l’australiano Min Woo Lee (n. 5), 36° con 72 (par), e l’americano Billy Horschel, 45° con 74 (+2), apparso in grande affanno. Horschel è l’unico che con la vittoria andrebbe sul trono, mentre gli altri quattro anche con il successo dovranno poi fare i conti con la posizione dei due statunitensi. Laporta ha segnato quattro birdie e tre bogey e Migliozzi tre birdie e quattro bogey. Il montepremi è di di 9.000.000 di dollari, il più alto nella storia del torneo.

 

LA VIGILIA - L’attesa è finita. A Dubai è tutto pronto per il DP World Tour Championship, quarto torneo delle Rolex Series e quarantesimo ed ultimo appuntamento dell’European Tour 2021 in programma dal 18 al 21 novembre al Jumeirah Golf Estates (Fire Course). Negli Emirati Arabi Uniti, tra i 53 concorrenti in gara, ci saranno anche due azzurri: Guido Migliozzi e Francesco Laporta. In palio non solo un montepremi complessivo di 9.000.000 di dollari (il più alto nella storia della competizione), ma anche 12.000 punti della Race to Dubai (di cui 2.000 andranno al vincitore), l’ordine di merito del circuito. In campo tanti big del golf mondiale (anche se spiccano le assenze dello spagnolo Jon Rahm e del norvegese Viktor Hovland, rispettivamente al primo e al decimo posto del world ranking, nonché dell’inglese Justin Rose). Tra i grandi favoriti della vigilia ecco Collin Morikawa (secondo al mondo e leader della money list con 3.856,4 punti) e Billy Horschel (secondo nell’ordine di merito con 3.620,2), che puntano a diventare i primi giocatori americani a vincere la Race to Dubai. Impresa che può essere raggiunta solo da altri quattro concorrenti: gli inglesi Tyrrell Hatton, Matthew Fitzpatrick (che difende il titolo al DP World Tour Championship vinto pure nel 2016) e Paul Casey, oltre che dall’australiano Min Woo Lee. A questi ultimi servirà non solo un successo ma anche un passo falso di Morikawa (fresco della nomina di membro onorario dell’European Tour, che nel 2022 verrà sostituito dal DP World Tour, per il trionfo al The Open lo scorso luglio) e Horschel.

Il trofeo del DP World Tour Championship e la corona di nuovo numero 1 del golf continentale (riconoscimento conquistato nel 2020 da Lee Weestwood, quest’anno assente). La posta in palio a Dubai è altissima. E gli azzurri inseguono un risultato di prestigio negli Emirati Arabi Uniti. Il vicentino Migliozzi (95/o al mondo e 13/o nell’ordine di merito del circuito) è reduce dal 44/o posto al Dubai Championship. Torneo che ha visto il pugliese Laporta sfiorare l’impresa. Per il secondo anno consecutivo runner up, il 31enne di Castellana Grotte (Bari) ha ottenuto la quinta Top 10 del 2021 chiudendo alle spalle, per un solo colpo, di Joachim Brandt Hansen, tra i quattro danesi in campo questa settimana al DP World Tour Championship. Con lui ci saranno anche Jeff Winther e i gemelli Rasmus e Nicolai Hojgaard (vincitore quest’anno del DS Automobiles 78° Open d’Italia), i più giovani giocatori in campo a Dubai. Particolare attenzione andrà riservata alla rappresentanza danese visti i quattro successi negli ultimi dieci tornei raccolti da questi concorrenti in gara.

Oltre a Morikawa tanti i campioni Major nel field. Per quel che riguarda la Top 10 mondiale c’è infatti pure il nordirlandese Rory McIlroy che ha fatto suo il DP World Tour Championship nel 2012 e nel 2015. E ancora: lo spagnolo Sergio Garcia, l’americano Patrick Reed, l’irlandese Shane Lowry, l’inglese Danny Willett (a segno nel 2018) e il tedesco Martin Kaymer. Tra i favoriti ci sono inoltre pure il britannico Tommy Fleetwood, l’americano Will Zalatoris (secondo lo scorso aprile al The Masters e miglior “rookie” del PGA Tour 2020-2021), il messicano Abraham Ancer, l’austriaco Bernd Wiesberger (secondo al fianco di Laporta la scorsa settimana al Dubai Championship) e i sudafricani Justin Harding e Garrick Higgo.

Con l’EDGA Dubai Finale lo spettacolo è doppio. In campo anche Perrino – Negli Emirati Arabi Uniti dal 19 al 20 novembre andrà in scena anche l’EDGA Dubai Finale, evento su 36 buche (18 al giorno) riservato a otto tra i migliori golfisti diversamente abili nella classifica WR4GD. Tra questi c’è anche il livornese Tommaso Perrino (Commissario Tecnico della Squadra Nazionale Paralimpica Maschile e Femminile della FIG) che quest’anno è stato il trionfatore assoluto dell’Open d’Italia Disabili Sanofi Genzyme dove s’è confermato campione, conquistando anche il titolo italiano. Il toscano (che nel 2020 e nel 2021 ha giocato anche l’Open d’Italia al fianco dei migliori giocatori dell’European Tour, dimostrando l’inclusività del golf) a Dubai sfiderà ottimi concorrenti quali l’inglese Kipp Popert, l’irlandese Brendan Lawlor, l’americano Chris Biggins, il canadese Kurtis Barkley, il belga Adem Wahbi, il britannico Mike Browne e lo svedese Felix Norrman.

Il torneo n TV -  IL DP World Tour Championship viene trasmesso su GOLFTV e su Eurosport2 ai seguenti orari. GOLFTV: giovedì 18 novembre, venerdì 19 e sabato 20, dalle ore 8 alle ore 14; domenica 21, dalle ore 7,30 alle ore 13,30. Eurosport 2: giovedì 18 e venerdì 19, dalle ore 10 alle ore 14; sabato 20, dalle ore 10 alle ore 13; domenica 21, dalle ore 11,30 alle ore 14,30. Commento di Nicola Pomponi, Alessandro Bellicini e di Silvio Grappasonni.

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Sanofi in buca contro il mieloma

In trenta, tra persone con mieloma multiplo e loro caregiver, “armati” di palline, sacche e mazze da golf e guidati da Matteo Delpodio, Direttore Tecnico delle Nazionali della Federazione Italiana Golf, hanno vissuto oggi una giornata da golfisti. È l’evento educativo promosso da Sanofi, in partnership con la Federazione Italiana Golf e AIL, Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma, dedicato a persone affette da mieloma multiplo, un tumore del sangue che colpisce ogni anno, nel mondo, circa 138.000 pazienti[1], prevalentemente anziani (l’età media della diagnosi è 69 anni) con una maggiore incidenza negli uomini rispetto alle donne

L’iniziativa, intitolata “In buca contro il mieloma”, ha l’obiettivo di porre l’attenzione su questa patologia e offrire un supporto al benessere psicofisico dei pazienti.

“Spesso i pazienti affetti da mieloma multiplo, per le caratteristiche della patologia, tendono a vivere in maniera limitante l’attività fisica o sportiva,” ha dichiarato Giuseppe Toro, Vicepresidente Nazionale AIL – Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma. “Invece è possibile non rinunciare allo sport. Con questa iniziativa AIL sottolinea il beneficio che esiste tra attività fisica e lotta ai tumori del sangue, sia dal punto di vista strettamente fisico sia dal punto di vista psicologico. L’obiettivo di AIL è mettere in luce gli effetti positivi della pratica sportiva sui pazienti ematologici e quindi sul miglioramento della loro qualità di vita.”

A sostenerlo un recente studio pubblicato sul “British Medical Journal Supportive and Palliative Care”, che ha analizzato l’impatto dell’attività fisica su 112 pazienti con una diagnosi di mieloma multiplo ricevuta tra il 1999 e il 2009.

“Dallo studio è emerso che coloro che si dedicavano regolarmente a un’attività motoria mostravano un migliore stato di salute generale e avvertivano una minore sensazione di stanchezza rispetto alle persone sedentarie. Inoltre, i pazienti più attivi rispondevano meglio ai trattamenti rischiando meno effetti collaterali,” ha spiegato la dottoressa Maria Teresa Petrucci, Dirigente medico presso l’Ematologia dell’Azienda Policlinico Umberto I di Roma e membro del comitato scientifico di Fondazione GIMEMA.

I partecipanti, individuati grazie alla collaborazione di AIL Roma, hanno potuto conoscere e approfondire le tecniche del golf cimentandosi in tre diversi aspetti della pratica: gioco corto, gioco lungo e putting green vivendo un’esperienza unica sul campo che ospiterà la Ryder Cup 2023, lontano dai luoghi di cura e in un contesto di assoluta reciprocità.

“Abbiamo accolto con grande entusiasmo la proposta di partecipare all’evento” ha dichiarato Luisa Clausi Schettini, Direttore AIL Roma “Al centro dell’attività e dell’impegno di AIL Roma c’è il paziente e le sue esigenze. Con la nostra attività, grazie alle donazioni di sostenitori e aziende, cerchiamo di offrire risposte concrete mettendo a loro disposizione servizi di assistenza con l’obiettivo di sostenerlo nel complesso e, spesso, lungo percorso della malattia e di migliorarne la qualità di vita. Negli ultimi anni abbiamo seguito le indicazioni dell’AIL Nazionale nell’intraprendere un percorso di sensibilizzazione dei pazienti ematologici sul valore dell’attività fisica, quale componente importante nel percorso delle cure e, l’iniziativa di oggi, si inserisce in questo percorso come una importante opportunità.”

“La FIG, attraverso il Progetto Ryder Cup 2023, ha tra i suoi obiettivi prioritari l’inclusione sociale” ha commentato Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2023 della Federazione Italiana Golf. “L’organizzazione dell’Open d’Italia Disabili (giunto alla 21esima edizione), del Mondiale per golfisti non vedenti (ospitato in Italia nel 2018) e lo sviluppo di Golf4Autism - iniziativa che promuove lezioni personalizzate per bambini con spettro autistico – confermano l’impegno della FIG in direzione di uno sport che abbatte ogni barriera. In buca contro il mieloma è l’occasione per rilanciare un messaggio della forza inclusiva del green che può contribuire al benessere psico-fisico dei pazienti”.

Il mieloma multiplo è una malattia in continua crescita nel nostro Paese; grazie alla ricerca scientifica ci sono stati importanti progressi in termini di trattamento e di aumento della sopravvivenza. Per questo è sempre più importante essere attenti e contribuire al benessere e alla qualità di vita dei pazienti.

“Essere vicini a pazienti e caregiver può voler dire anche supportarli nell’abbattere pregiudizi e limiti rispetto ad esperienze e attività che la malattia può avere tolto loro,” ha dichiarato Fulvia Filippini, Direttore Public Affairs di Sanofi.  “In buca contro il mieloma offre la possibilità ai pazienti e familiari che vi partecipano, anche se per un breve periodo, di trovare un momento di svago, di normalità, di tornare a vivere la propria esistenza in pienezza. Un supporto concreto che siamo orgogliosi di fornire accanto al nostro impegno quotidiano nella ricerca scientifica e nello sviluppo di farmaci sempre più innovativi.”

 

[1] International Myeloma Foundation. Myeloma Action Month. http://mam.myeloma.org/educate/. Accessed January 2019. 2/6

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LPGA: il playoff dice Nelly Korda

Una vittoria per ribadire la sua leadership, a coronamento di un anno d'oro. Arrivata però col brivido. A Belleair, in Florida, Nelly Korda ha vinto con un birdie, alla prima buca supplementare, il Pelican Women's Championship, penultimo torneo del LPGA Tour 2021. L'americana ha superato la concorrenza della connazionale Lexi Thompson, della neozelandese Lydia Ko e della sudcoreana Jin Young Ko (campionessa uscente), tutte seconde dopo aver chiuso a pari merito, con uno score di 263 (-17), le 72 buche regolamentari. E pensare che la Korda (medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo), che aveva chiuso il "moving day" al comando della classifica insieme alla Thompson, ha rischiato di buttare al vento la vittoria. Ad un passo ormai dal titolo, la regina del golf femminile alla 71esima e penultima buca regolamentare (la 17esima di giornata) è inciampata in un triplo bogey pesantissimo. Immediato il riscatto con un birdie alla 18 e un'altra prodezza all'over time che le ha permesso di festeggiare la settima vittoria in carriera (cifra comprensiva di un Major) sul circuito.
Per la 23enne di Bradenton (Florida) si tratta del quarto successo stagionale. Prima di lei solo Jin Young Ko (sesta nel torneo e seconda nel world ranking), quest'anno, era riuscita in questa impresa. Ma c'è di più. Perché era dal 2012 (Stacy Lewis) che una giocatrice americana non riusciva a calare il poker di vittorie nella stessa stagione. E pensare che la Korda nel 2021 è salita nell'Olimpo sportivo grazie al trionfo alle Olimpiadi, celebrando un anno davvero d'oro.
Sul percorso del Pelican Golf Club (par 70) la Korda ha incassato un assegno di 262.500 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 1.750.000. Salgono così a 2.237.157 le vincite di quest'anno con quelle complessive che raggiungono la quota di 5.975.711.
Ha concluso la gara al 40/o posto con 275 (70 69 68 68, -5) colpi Giulia Molinaro, unica azzurra in campo.

 

TERZO GIRO - Giulia Molinaro, 52ª con 207 (70 69 68, -3) colpi, è rimasta praticamente stabile nel terzo giro del Pelican Women’s Championship (LPGA Tour) sul percorso del Pelican Golf Club (par 70), a Belleair in Florida, dove con un 63 (-7, otto birdie, un bogey), miglior parziale di giornata, Nelly Korda, leader mondiale, si è portata al vertice con 194 (65 66 63, -16). Ha agganciato Lexi Thompson (194 – 65 64 65), autrice di un 65 (-5, sei birdie, un bogey), in vetta dopo due turni insieme a Jennifer Kupcho, ora terza con 195 (-15).

In corsa per il titolo anche Christina Kim e la coreana Sei Young Kim, quarte con 196 (-14), la neozelandese Lydia Ko e la thailandese Patty Tavatanakit, seste con 197 (-13), e qualche chance anche per l’irlandese Leona Maguire, ottava con 198 (-12).

Sono fuori gioco, anche se tutte nella parte alta della classifica, la coreana Jin Young Ko, numero due del Rolex Ranking, la canadese Brooke M. Henderson e Jessica Korda, sorella maggiore di Nelly, 11.e con 201 (-9), Danielle Kang e la filippina Yuka Saso, 17.e con 202 (-8), la thailandese Ariya Jutanugarn e la giapponese Nasa Hataoka, 23.e con 203 (-7). Giulia Molinaro ha effettuato un cammino molto pulito con due birdie senza bogey per un 68 (-2). Il montepremi è di 1.750.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Giulia Molinaro, 54ª con 139 (70 69, -1) colpi, ha superato il taglio nel Pelican Women’s Championship (LPGA Tour) sul percorso del Pelican Golf Club (par 70) di Belleair in Florida. E’ il secondo consecutivo dopo la serie infinita di nove uscite consecurive a metà gara. Lo ha fatto con un parziale di 69 (-1, tre birdie, due bogey) seguito al 70 (par) iniziale.

Sono passate a condurre con 129 (-11) Lexi Thompson (65 64) e Jennifer Kupcho (65 64), entrambe autrici di un 64 (-6), la prima con otto birdie e due bogey e la seconda con sei birdie senza bogey. Seguono con 130 (-10) la taiwanese Wei-Ling Hsu e l’irlandese Leona Maguire, in vetta dopo un round. Al quinto posto con 131 (-9) Nelly Korda, leader mondiale, le coreane Sei Young Kim, numero quattro, e Mi Hyang Lee, la rediviva Christina Kim e la finlandese Matilda Castren, al decimo con 132 (-8) Danielle Kang e la filippina Yuka Saso e al 20° con 134 (-6) la coreana Jin Young Ko, numero due del Rolex ranking, risalita dal 23°. Più distanziate la giapponese Nasa Hataoka, 23ª con 135 (-5), la canadese Brooke M. Henderson, 29ª con 136 (-4), e la thailandese Ariya Jutanugarn, 36ª con 137 (-3). Il montepremi è di 1.750.000 dollari

 

PRIMO GIRO - Leona Magiuire, leader con 62 (-8) colpi e Giulia Molinaro 51ª con 70 (par) nel Pelican Women’s Championship (LPGA Tour) sul percorso del Pelican Golf Club (par 70) di Belleair il Florida.

L’irlandese, 26enne di County Cavan, due titoli sul Symetra Tour nel 2019, ha realizzato otto birdie senza bogey lasciando a due colpi al coreana Sei Young Kim (64, -6), numero quattro mondiale. Seguono con 65 (-5) Nelly Korda, leader del Rolex Ranking, Lauren Couglin, Danielle Kang, Jennifer Kupcho, Lexi Thompson, Christina Kim e la giapponese Nasa Hataoka. Ha già sei colpi di ritardo la coreana Jin Young Ko, numero due al mondo, 23ª con 68 (-2), insieme alla filippina Yuka Saso, mentre la thailandese Ariya Jutanugarn è 38ª con 69 (-1).

Giulia Molinaro ha segnato due birdie e due bogey. Il montepremi è di 1.750.000 dollari

E la penultima gara della stagione del LPGA Tour che si concluderà con il CME Group Tour Championshipin programma dal 18 al 21 novembre, al Tiburon Golf Club di Naples, in Florida.

 

LA VIGILIA - Dopo uno stop di due settimane il LPGA Tour torna protagonista in Florida con il Pelican Women’s Championship (11-14 novembre con montepremi di 1.750.000 dollari). Al Pelican Golf Club di Belleair sarà grande sfida nel penultimo appuntamento stagionale. Ed è pronto a rinnovarsi il duello tra l’americana Nelly Korda (tornata numero 1 al mondo lunedì scorso senza giocare) e Jin Young Ko (seconda nel world ranking), con la sudcoreana che sta vivendo uno straordinario momento di forma (per lei quattro successi sul LPGA Tour da luglio ad ottobre).

In campo ci saranno altre cinque (per un totale di sette) tra le dieci migliori giocatrici del pianeta. Con loro ecco pure un’altra sudcoreana, Sei Young Kim (quarta e campionessa in carica). E ancora: la neozelandese Lydia Ko (quinta e che torna sul LPGA Tour dopo il successo sul LET nel Saudi International), la filippina Yuka Saso (sesta), la giapponese Nasa Hataoka (ottava) e la canadese Brooke Mackenzie Henderson (decima). All’appello, per quel che riguarda la Top 10, mancheranno solo le sudcoreane Inbee Park (terza) e Hyo-Joo Kim (nona), oltre all’australiana Minjee Lee (settima).

In Florida opportunità pure per Giulia Molinaro (unica azzurra in campo) che, nell’ultima gara giocata (il BMW Ladies Championship), ha ottenuto un 75° posto. Il Pelican Women’s Championship sarà importante anche per la “Race to CME Globe”, la FedEx Cup al femminile che, attualmente, vede Jin Young Ko in testa alla classifica davanti proprio a Nelly Korda. Chiuderà la stagione del LPGA Tour 2021 il CME Group Tour Championship che si disputerà, dal 18 al 21 novembre, al Tiburon Golf Club di Naples, in Florida.

Non ce l’ha fatta Francesco Laporta a cogliere il suo primo titolo sull’European Tour. Nell’AVIV Dubai Championship un solo colpo lo ha separato dal vincitore, il danese Joachim B. Hansen che ha concluso con 265 (63 67 67 68, -23) colpi, un colpo meno dell’azzurro (266 – 66 64 67 69, -22), affiancato in seconda posizione dall’austriaco Bernd Wiesberger, che comunque nelle fasi finali non aveva più voce in capito essendo giunto in club house con notevole anticipo dopo un 65 (-7).

Sul percorso del Jumeirah Golf Estates (Fire Course, par 72) di Dubai, negli Emirati Aarabi, Hansen, 31enne d Hillerod ha colto il secondo titolo sul circuito, per un palmarès dove ne figurano anche due sul Challenge Tour, con un round finale in 68 (-4) con quattro birdie e in tutto il torneo ha segnato un solo bogey, alla 51ª buca giocata, contro 24 birdie.

Laporta non è stato da meno. Giro finale in 63 (-3) con tre birdie senza bogey e un eagle, 22 birdie e due bogey complessivi, ma soprattutto tante recriminazioni per come sono andate le cose nelle ultime tre buche con due episodi determinati. Un putt corto di qualche centimetro per il birdie alla 16ª, un errore che non si dovrebbe mai commettere specie quando si insegue, e un altro putt praticamente perfetto alla buca 18, di oltre dieci metri, con la palla che si è fermata sul lato della buca, a un centimetro dal birdie che sarebbe valso lo spareggio e che sarebbe stato più che meritato, perché cercato con determinazione dopo che il secondo colpo si era spento in un cespuglio. Comunque Laporta con la sua prova ha consolidato la posizione nella Race To Dubai (l’ordine di merito), passando dalla 45ª alla 35ª piazza e pertanto rimarrà nell’Emirato perché la prossima settimana, insieme a Guido Migliozzi, disputerà il DP World Tour Championship (18-21 novembre) che concluderà la stagione.

Hanno occupato il quarto posto con 268 (-20) il thailandese Jazz Janewattananond, l’australiano Min Woo Lee, fratello della proette Minjee Lee numero sette mondiale, il francese Antoine Rozner, che difendeva il titolo, e l’inglese Andy Sullivan. Al 13° con 270 (-18) l’inglese Tommy Fleetwood e il tedesco Martin Kaymer, al 17° Edoardo Molinari con 271 (69 66 67 69, -17), che ha perso sette posizioni, e al 44° con 275 (68 68 70 69, -3) Guido Migliozzi.

Anche per Molinari e Migliozzi uno score di giornata di 69 (-3) colpi con sei birdie e tre bogey per il torinese e con cinque birdie e due bogey per il veneto. Sono usciti al taglio Nino Bertasio, 70° con 140 (71 69, -4) e out per un colpo, e Renato Paratore, 110° con 148 (79 69, +4).

Ad Hansen è andato un assegno di 203.701 euro su un montepremi di quasi 1.295.000 euro (1.500.000 dollari). Per Laporta un premio di 104.163 euro.

 

TERZO GIRO - Ancora un’occasione per Francesco Laporta di vincere la prima gara sull’European Tour, al comando con 197 (66 64 67, -19) colpi, alla pari con il danese Joachim B. Hansen (197 - 63 67 67), a un giro dal termine dell’AVIV Dubai Championship, penultimo evento stagionale dell’European Tour che si sta svolgendo al Jumeirah Golf Estates (Fire Course, par 72) di Dubai. E non si possono negare neanche chances, sia pure ridotte, a Edoardo Molinari, che si è portato dal 17° al decimo posto con 202 (69 66 67, -14). E’ invece scivolato dal 25° al 40° Guido Migliozzi con 206 (68 68 70, -10.

Laporta e Hansen hanno marciato di pari passo con un 67 (-4) entrambi segnando sei birdie e un bogey, il secondo in 54 buche per l’azzurro, e il primo per il danese. Secondi dopo due round, hanno sorpassato il francese Antoine Rozner, campione in carica, ora terzo con 198 (-18). Saranno in cosa per il titolo anche il finlandese Kalle Samooja, quarto con 199 (-17), l’inglese Tommy Fleetwood e l’australiano Min Woo Lee, fratello della proette Minjee Lee numero sette mondiale. quinti con 200 (-16), l’austriaco Bernd Wiesberger, il thailandese Jazz Janewattananond e il tedesco Martin Kaymer, che non va a segno dal 2014, settimi con 201 (-15).

Ha siglato un 67 (-5) anche Molinari con otto birdie e un bogey e ha assommato 70 (-2) colpi Guido Migliozzi con cinque birdie e tre bogey. Sono usciti al taglio Nino Bertasio, 70° con 140 (71 69, -4) e out per un colpo, e Renato Paratore, 110° con 148 (79 69, +4). Il montepremi è di 1.500.000 dollari. (quasi 1.295.000 euro).

 

SECONDO GIRO - Francesco Laporta è salito dal sesto al secondo posto con 130 (66 64, -14) colpi nell’AVIV Dubai Championship, penultimo evento stagionale dell’European Tour che si sta svolgendo al Jumeirah Golf Estates (Fire Course, par 72) di Dubai. E’ passato a condurre con 129 (65 64, -15) il francese Antoine Rozner, campione in carica, che nell’ultima edizione ha superato proprio l’azzurro il quale sta confermando il suo momento di ottima forma e che è affiancato dal danese Joachim B. Hansen, in vetta dopo un turno.

In rimonta Edoardo Molinari, da 38° a 17° con 135 (69 66, -9), e praticamente stabile Guido Migliozzi, da 26° a 25° con 136 (68 68, -8). Sono usciti al taglio Nino Bertasio, 70° con 140 (71 69, -4) e out per un colpo, e Renato Paratore, 110° con 148 (79 69, +4).

Sono al quarto posto con 131 (-13) il finlandese Kalle Samooja, al quinto con 132 (-12) gli inglesi Paul Waring e Tommy Fleetwood e al settimo con 133 (-11) lo statunitense Sam Crocker, l’austriaco Bernd Wiesberger, il sudafricano Dean Burmester e il francese Robin Roussel.

Rozner e Laporta hanno realizzato entrambi un 64 (-8) con otto birdie senza bogey, miglior score di giornata ottenuto anche da Samooja, Roussel e dallo spagnolo Jorge Campillo, 17° con 135 (-9), Rozner e Hansen non hanno segnato bogey in 36 buche e Laporta uno. Per Molinari 66 (-6) colpi con sei birdie senza bogey e per Migliozzi 68 (-4) con cinque birdie e un bogey. Il montepremi è di 1.500.000 dollari. (quasi 1.295.000 euro).

 

PRIMO GIRO - Ottimo primo giro di Francesco Laporta, sesto con 66 (-6) colpi, nell’AVIV Dubai Championship, penultimo evento stagionale dell’European Tour che si sta svolgendo al Jumeirah Golf Estates (Fire Course, par 72) di Dubai, dove è al vertice con 63 (-9) il danese Joachim B. Hansen. In buona classifica Guido Migliozzi, 26° con 68 (-4), ed Edoardo Molinari, 38° con 69 (-3), mentre sono oltre la linea del taglio Nino Bertasio, 75° con 71 (-1), e Renato Paratore, 114° con 79 (+7), in evidente crisi di gioco.

Joachim B. Hansen, 31enne di Hillerod, un titolo sul circuito e due sul Challenge Tour, ha realizzato birdie sulla metà delle 18 buche, senza bogey, e ha lasciato a due colpi gli inglesi Paul Waring e Andy Sullivan, il sudafricano Dean Burmester e il francese Antoine Rozner, campione in carica. Hanno lo stesso score di Laporta anche gli inglesi Tommy Fleetwood e Callum Shinkwin e i sudafricani Zander Lombard e Darren Fichardt.

Laporta, lo scorso anno secondo in questa gara che aveva il nome di Golf in Dubai Championship, ha segnato un eagle, cinque birdie e un bogey, Migliozzi cinque birdie e un bogey e Molinari sette birdie e quattro bogey. Per Bertasio cinque birdie e quattro bogey e per Paratore tre birdie, cinque bogey, un doppio e un triplo bogey. Il montepremi è di 1.500.000 dollari. (quasi 1.295.000 euro).

 

LA VIGILIA - Comincia la volata finale dell’European Tour 2021 (che nel 2022 diventerà DP World Tour). Negli Emirati Arabi Uniti va in scena l’AVIV Dubai Championship (11-14 novembre), penultimo atto stagionale del circuito. Al Jumeirah Golf Estates (Fire Course) saranno cinque gli azzurri in gara: Guido Migliozzi (al rientro sull’Eurotour dopo la parentesi sul PGA Tour), Francesco Laporta (che lo scorso anno si classificò secondo in quello che all’epoca si chiamava Golf in Dubai Championship), Edoardo Molinari, Renato Paratore e Nino Bertasio.

Migliozzi è già certo di un posto nel DP World Tour Championship (18-21 novembre), evento che chiuderà la stagione e vedrà in gara i migliori cinquanta giocatori dell’ordine di merito dell’European Tour (il vicentino è attualmente 12°). Vogliono staccare il pass anche Laporta (che con il settimo posto la settimana scorsa al Portugal Masters è risalito dalla 51ª alla 46ª posizione della “money list”, ed Edoardo Molinari 61°. Discorso diverso per Bertasio (quinto la scorsa settimana in Portogallo) e Paratore, con il romano desideroso di riscattare l’uscita al taglio a Vilamoura.

Antoine Rozner proverà a bissare l’impresa firmata nel 2020 quando superò in volata Laporta, Matt Wallace, Andy Sullivan e Mike Lorenzo-Vera. Il francese è un’autentica bestia nera per gli azzurri. Visto che lo scorso marzo al Commercial Bank Qatar Masters ha avuto la meglio su Migliozzi, runner up al pari di Darren Fichardt e Gaganjeet Bhullar. Mentre nel 2019 ha affrontato allo spareggio Paratore e Rasmus Hojgaard nell’AfrAsia Bank Mauritius Open, con il titolo vinto poi dal danese grazie un eagle alla prima buca supplementare.

A Dubai godranno dei favori del pronostico gli inglesi Paul Casey e Tommy Fleetwood, ma anche i sudafricani Dean Burmester (che è reduce dall’exploit al SA PGA Championship sul Sunshine Tour) e Daniel Van Tonder, oltre allo spagnolo Rafa Cabrera Bello e all’austriaco Bernd Wiesberger. Il montepremi è di 1.500.000 dollari. (quasi 1.295.000 euro).

L’AVIV Dubai Championship in diretta su GOLFTV – L’AVIV Dubai Championship verrà trasmesso in diretta su GOLFTV con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 11 novembre e sabato 12, dalle ore 9 alle 14; sabeto 13 e domenica 14, dalle ore 9 alle ore 13,30. Commento di Maurizio Trezzi e di Federico Colombo.

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PGA Tour: Jason Kokrak, rimonta vincente

Con un giro finale in 65 (-5) colpi e lo score di 270 (68 71 66 65, -10) colpi Jason Kokrak ha messo tutti d’accordo imponendosi nell’Hewlett Packard Enterprise Houston Open (PGA Tour), sul percorso del Memorial Park Golf Course (par 70), a Houston in Texas.

Kokrak, statunitense nato a North Bay, nell’Ontario in Canada, ha siglato il terzo titolo a 36 anni, cinque mesi e 23 giorni e alla 260ª presenza sul circuito. Ha iniziato a vincere un po’ tardi, solo a ottobre del 2019, ma ora prova a recuperare il tempo perduto, tanto da aver colto tre centri il 25 mesi, gli ultimi due nell’anno solare 2021 ed entrambi in Texas (l’altro il Charles Schwab a maggio). Grazie a sei birdie, contro un bogey, ha rimontato dalla settima piazza, ha lasciato a due colpi Kevin Tway e Scottie Scheffler (272, -8), che aveva iniziato da leader la tornata finale, ha intascato un assegno di 1.350.000 dollari su un montepremi di 7.500.000 dllari, è salito dal 29° al 22° posto del ranking mondiale e dal 188° al settimo nella graduatoria della FedEx Cup.

In quarta posizione con 273 (-7) Kramer Hickok e in quinta con 274 (-6) Joel Dahmen e Martin Trainer. Non è bastata una “hole in one” a Matthew Wolff, secondo dopo tre round, per competere per il titolo, perché è scivolato all’11° posto con 276 (-4). All’ace, il primo della sua carriera, ottenuto con un ferro 9 alla buca 9, par tre di 187 yards, ha unito due birdie e sei bogey per un 72 (+2) un po’ inatteso. Prestazioni scialbe degli australiani Adam Scott e Jason Day, 54.i con 285 (+5), e di Patrick Reed, 61° con 287 (+7). Hanno però fatto di peggio Tony Finau (142, +2) e di Brooks Koepka (143, +3), che erano i più in alto nel World Ranking alla partenza, rispettivamente 12° e 15° e ora 13° e 16°, usciti al taglio caduto a 141 (+1).

Era in gara anche Francesco Molinari che si è ritirato. L’azzurro era stato fermato alla buca 14 nel secondo giro (sospeso per oscurità) quando era 112° con “+5” e avrebbe dovuto realizzare almeno uno score di quattro sotto par nel resto del tracciato non certo agevole. Comunque non ha ripreso il gioco e ha lasciato la competizione.

 

TERZO GIRO - Scottie Scheffler ha preso il comando con 203 (72 62 69, -7) colpi nel terzo giro dell’Hewlett Packard Enterprise Houston Open (PGA Tour), in cui Francesco Molinari si è ritirato. L’azzurro era stato fermato alla buca 14 nel secondo giro (sospeso per oscurità) quando era 112° con “+5” e avrebbe dovuto realizzare almeno uno score di quattro sotto par nel resto del tracciato non certo agevole. Comunque non ha ripreso il gioco e ha lasciato l’arena.

Sul percorso del Memorial Park Golf Course (par 70), a Houston in Texas, Scheffler, 25enne di Ridgewood (New Jersey), due successi sul Korn Ferry Tour nel 2019 che gli hanno poi dato il pass per il circuito maggiore dove al momento è alla 67ª gara, prima di iniziare il terzo round, di prima mattina ha completato il secondo e con un 62 (-8, nove birdie, un bogey) ha stabilito il nuovo record del tracciato. Quindi ha segnato nel terzo un parziale di 69 (-1, tre birdie, due bogey) sufficiente per la leadership, ma che non gli ha concesso un gran margine sugli inseguitori nella sua corsa verso il primo titolo.

Infatti sono a un colpo Matthew Wolff, che era in vetta dopo due turni, Kramer Hickok, Martin Trainer, Kevin Tway e il venezuelano Jhonattan Vegas (204, -6), il quale risiede proprio a Houston, e sono a due Russell Henley, Luke List e Jason Kokrak (205, -5). Hanno chances anche altri giocatori tra i quali ricordiamo l’australiano Marc Leishman, decimo con 206 (-4).

Prestazioni sotto tono di Patrick Reed, 34° con 210 (par), e degli australiani Adam Scott, 50° con 212 (+2), e Jason Day, 65° con 215 (+5). Del tutto insufficienti quelle di Tony Finau (142, +2) e di Brooks Koepka (143, +3), che erano i più in alto nel World Ranking, rispettivamente 12° e 15°, usciti al taglio caduto a 141 (+1). Il montepremi è di 7.500.000 dollari.  

 

SECONDO GIRO SOSPESO - Secondo giro sospeso, come il primo, nell’Hewlett Packard Enterprise Houston Open (PGA Tour), dove non arrivano buone notizie da Francesco Molinari, che è a un passo dal subire il secondo taglio consecutivo. Sul percorso del Memorial Park Golf Course (par 70), a Houston in Texas, nella classifica provvisoria infatti è 112° con “+5” dopo 14 buche giocate e nelle quattro che gli rimangono dovrebbe almeno scendere di quattro colpi sotto par per arrivare a quel “+1” che sembrerebbe il punteggio per rimanere in gara. Per lui, al momento, un “+3” di giornata con un birdie, due bordey e un doppio bogey.

E’ al vertice con 130 (65 65, -10) Martin Trainer, 30enne statunitense nato a Marsiglia in Francia, 82 presenze sul circuito dove ha ottenuto un titolo (Puerto Rico Open, 2019) per un palmarès che ne conta due anche sul Web.com Tour (ora Korn Ferry Tour). Ha raddoppiato il 65 (-5) iniziale con cinque birdie senza bogey e ha un colpo di vantaggio su Kevin Tway (131, -9) Può sparigliare tutto Adam Long, terzo con “-8” e ancora sette buche avanti prima di giungere  in club house con buone possibilità quanto meno di agganciare il leader.

Seguono Adam Long, quarto con 133 (-7), Kramer Hickok, Adam Schenk e Scottie Scheffler, quinti con 134 (-6). Al 14° posto con “meno 4” alla 12ª buca Matthew Wolff, al 20° con “meno 2” Patrick Reed, stoppato alla 13 ª, e a rischio di uscire Tony Finau, 57° con “+1”, il punteggio che dovrebbe qualificare, e che ha sei buche quanto meno per rimanere dove si trova. Andrà invece fuori Brooks Koepka, 93° con 143 (+3). Il montepremi è di 7.500.000 dollari.

 

PRIMO GIRO SOSPESO - Ancora difficoltà per Francesco Molinari, 101° con 72 (+2) colpi dopo il primo giro dell’Hewlett Packard Enterprise Houston Open (PGA Tour) dove rischia di subire il secondo taglio consecutivo dopo quello della scorsa settimana in Messico.

Sul percorso del Memorial Park Golf Course (par 70), di Houston in Texas, dove il turno non si è concluso prima per un ritardo sulle partenze di circa due ore e 30 minuti e poi per l’oscurità, guidano la classifica provvisoria con 65 (-5) Russell Henley (sei birdie, un bogey), Talor Gooch (sette birdie, due bogey) e l’australiano Marc Leishman (sei birdie, un bogey), ma ha lo stesso “meno 5” Luke List (un eagle, quattro birdie, un bogey) che ha tre buche da giocare e che può salire solitario in vetta.

Seguono con 66 (-4) Jason Dufner e con 67 (-3) Keith Mitchell e il canadese Ben Silverman, ma possono cambiare la graduatoria gli altri quattro concorrenti con “meno 3”: Adam Long e Martin Trainer, fermati alla buca 11, Wyndham Clark e il venezuelano Jhonattan Vegas, stoppati alla 13. Tra i venti giocatori al 12° posto con 68 (-2) Matthew Wolff e ritardo rimediabile per Tony Finau, 32° con 69 (-1), e per Patrick Reed, Brooks Koepka, per l’australiano Jason Day e per l’inglese Lee Westwood, 54.i con 70 (par).

Francesco Molinari ha segnato due birdie e quattro bogey. Il montepremi è di 7.500.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Il PGA Tour dal Messico si trasferisce in Texas per l’Hewlett Packard Enterprise Houston Open, in programma da giovedì 11 a domenica 14 novembre al Memorial Park Golf Course di Houston. Tra i 132 concorrenti ci sarà anche Francesco Molinari, unico azzurro in gara. Reduce dall’uscita al taglio in Messico al World Wide Technology Championship at Mayakoba, il piemontese insegue un risultato di prestigio. Quindicesimo nel 2020 il torinese, che lunedì scorso ha compiuto 39 anni, sfiderà venti tra i migliori cinquanta giocatori al mondo. Nel field mancheranno però quelli più attesi. E con loro anche il messicano Carlos Ortiz (secondo la scorsa settimana a Playa del Carmen), campione uscente, costretto a dare forfait all’ultimo per un infortunio alla spalla sinistra. Il 30enne di Guadalajara verrà sostituito dallo statunitense John Huh.

Tony Finau e Brooks Koepka (quinto lo scorso anno), rispettivamente all’undicesimo e al quindicesimo posto del ranking mondiale, guidano la folta spedizione americana. Composta anche da altri favoriti della vigilia come Scottie Scheffler, Patrick Reed, Matthew Wolff e Sam Burns (leader della FedEx Cup). Chance anche per l’inglese Tyrrell Hatton, il cileno Joaquin Niemann, il sudcoreano Sungjae Im e per l’irlandese Shane Lowry. Tra i past winner ecco invece, tra gli altri, Lanto Griffin (2019), Ian Poulter (2018), Russell Henley (2017), Jim Herman (2016) e Adam Scott (2007).

L’evento si giocherà appunto al Memorial Park Golf Course, considerato tra i quattro campi più impegnativi (major esclusi) del PGA Tour 2020-2021. E metterà in palio un montepremi di 7.500.000 dollari.

Il torneo in diretta su GOLFTV e su Eurosport 2 – L’Hewlett Packard Enterprise Houston Open verrà trasmesso in diretta su GOLFTV e su Eurosport 2 con collegamenti su entrambe le piattaforme ai seguenti orari: da giovedì 11 novembre a domenica 14, dalle ore 19 alle 22. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini.

Grandi novità per il golf a livello mondiale. Dal 2022 l’European Tour cambierà nome e si chiamerà DP World Tour. L’annuncio è arrivato nel corso di una conferenza stampa a Dubai alla presenza dei vertici del massimo circuito continentale maschile e del sultano Ahmed bin Sulayem, presidente e Ceo di DP World, multinazionale che opera nel settore del trasporto e della logistica con sede negli Emirati Arabi Uniti.

Il nuovo circuito prenderà il via il 25 novembre 2021 dal Sudafrica con il Joburg Open. E vanterà almeno 47 tornei in 27 paesi diversi con il montepremi complessivo degli eventi che supererà quota 200 milioni di dollari. Nessun appuntamento potrà avere un montepremi inferiore ai 2.000.000. Mentre saranno cinque (contro i quattro della stagione 2020-2021) i tornei delle Rolex Series: l’Abu Dhabi HSBC Championship, il Dubai Desert Classic, il Genesis Scottish Open, il BMW PGA Championship e il DP World Tour Championship. Ufficializzate anche le date del DS Automobiles 79° Open d’Italia, in programma dal 15 al 18 settembre 2022 sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma), teatro della Ryder Cup 2023.

Come già precedentemente annunciato, tre invece gli eventi organizzati in collaborazione con il PGA Tour: il Genesis Scottish Open, il Barbasol Championship e il Barracuda Championship.

Dal Sudafrica agli Emirati Arabi passando anche per gli Usa, il Giappone, il Belgio e l’Italia. Un giro per il mondo che comincerà il 25 novembre 2021 e si concluderà il 20 novembre 2022. Ecco il nuovo DP World Tour.

“Il DP World Tour segna una svolta sensazionale per il golf europeo, che vede allargare i propri confini, entrando in una dimensione mondiale. La crescita esponenziale del circuito di gare, anche da un punto di vista di appeal commerciale, conferma l'importanza assoluta di questo sport. In attesa della Ryder Cup in Italia, sono sicuro che i grandi campioni che si sfideranno nei tornei del DP World Tour in tutto il mondo faranno appassionare sempre più persone”. Queste le dichiarazioni di Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf.

“L’annuncio fatto da Keith Pelley è epocale e rappresenta una grande notizia per il movimento golfistico internazionale. Il passaggio da European Tour a DP World Tour porta tutti i tornei su una dimensione globale. Un tour mondiale che rientra in una strategia mirata per trovare nuove alleanze col PGA Tour. L'introduzione di nuove tappe in nazioni come Giappone e Stati Uniti darà infatti ancora più respiro internazionale a questo circuito”. Così Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2023.

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Primo piano

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    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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