Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

Una giornata sul green in famiglia all’insegna del divertimento, dell’aggregazione e della competizione, in totale sicurezza e nel rispetto delle vigenti normative anti Covid-19. Al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma), nella casa della Ryder Cup, l’Open Day, seconda tappa stagionale della Road to Rome 2023, ha conquistato tutti. Un regalo di Natale anticipato per i bambini che hanno provato per la prima volta a far volare la pallina e per i golfisti, professionisti e amateur, che hanno vissuto l’emozione di giocare sul percorso della prossima Ryder Cup nella Pro-Am Road to Rome 2023. Un’altra tappa importante nel cammino di avvicinamento verso la sfida tra Europa e Usa che vedrà l’Italia al centro del mondo del golf.

Da Villa Borghese al Marco Simone, a grandi passi verso la sfida Europa-Usa - Dopo il successo di “Golf in piazza”, evento della Road to Rome 2023 che lo scorso 30 ottobre ha trasformato Piazza di Siena (Villa Borghese) in un “green”, la Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’official advisor Infront e del Marco Simone Golf & Country Club, ha aperto le porte ai golfisti del domani con postazioni di prova gratuite sotto lo sguardo di tecnici qualificati. Un evento, alla presenza di Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2023, che ha confermato la forza inclusiva di una disciplina per tutte le età, dove i genitori possono sfidare sul green i propri figli.

Pro-Am Road to Rome 2023, successo del team di Lipparelli -  Nel “teatro” della 44esima edizione della Ryder Cup, che nel 2023 si disputerà per la prima volta nella sua storia in Italia, spazio anche alla competizione con la Pro-Am Road to Rome 2023. Sono state 20 le squadre (formate da un professionista e da tre dilettanti) che hanno dato spettacolo sul percorso già diventato un punto di riferimento a livello mondiale. Nella cerimonia di premiazione, applausi per il team vincitore (con -22) guidato dal professionista Edoardo Raffaele Lipparelli e dai dilettanti Luca Lombardozzi, Lorenzo Lombardozzi e Massimo Caputi. Secondo posto (-20) per la squadra di Enrico Di Nitto e degli amateur Tullio Di Rosa, Tommaso Scarfagna e Luca Perfili. In terza posizione (-18) il pro Alessandro Cardini insieme ai suoi compagni Simone Perfili, Riccardo Renghi e Alessio Mancini. Quarto (-17) il team capitanato da Gianluca Pietrobono e formato dai dilettanti Cesare Mancini, Andreina Pupa D’Angelo e Alessandro Fiorini. Quinta piazza per la squadra composta da Andrea Romano e dagli amateur Federico Carletti, Oliviero Giuntarelli e Paolo Giuntarelli. Una sfida - che ha visto la partecipazione anche di Giuseppe Incocciati, ex calciatore tra i protagonisti del Napoli di Maradona - nel segno dell’inclusione con un team composto da giocatori diversamente abili. Tommaso Perrino - primo paralimpico ad aver giocato l’Open d’Italia nel 2020 (in gara anche nel 2021) e vincitore dell’Open d’Italia Disabili Sanofi Genzyme 2021 - è sceso in campo con Alessandro Petrianni, Vittorio Cascino e Paolo Fancelli.

I Partner – Con la collaborazione di Infront (Official Advisor della FIG), l’Open Day ha avuto il supporto DS Automobiles (Main Partner); Fideuram (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Lindt Italia ed Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport e Il Giornale (Media Partner).

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Olesen è innocente, cadono le accuse

Thorbjorn Olesen è stato dichiarato non colpevole dall'Aldersgate House Nightingale Court di Londra. Il golfista danese, accusato di violenza sessuale nei confronti di una donna su un aereo da Nashville a Londra per fatti risalenti al luglio 2019, è stato scagionato.

Vincitore della Ryder Cup nel 2018 a Parigi, Olesen dopo la lettura della sentenza è scoppiato in lacrime. Per lui è la fine di un incubo. Cadono così le pesanti accuse rivolte di molestie, con il danese che ora potrà tornare a pensare solo al campo. Mettendosi alle spalle una vicenda dolorosa che ha destato stupore e che gli aveva provocato anche una sospensione da parte dell'European Tour (oggi DP World Tour), poi revocata.

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Dopo un anno torna Tiger Woods

Il mondo del golf è pronto a riabbracciare il suo campione più atteso. Adesso è ufficiale, Tiger Woods torna in campo. Il californiano, al fianco del figlio Charlie, sarà tra i protagonisti del PNC Championship, torneo in programma in Florida dal 16 al 19 dicembre. Al Ritz Carlton Golf Club di Orlando i riflettori saranno tutti puntati su "The Big Cat", pronto a rientrare sul green esattamente un anno dopo l'ultima volta.

 

Il PNC Championship 2020 fu l'ultimo appuntamento giocato da Woods e ora sarà anche quello dell'ennesima rinascita, da molti inattesa. Perché lo scorso febbraio il 45enne di Cypress è stato coinvolto in un grave incidente d'auto a Los Angeles. Il responso? Durissimo. Tibia e perone della gamba destra frantumate, con viti e perni applicate nella caviglia e nel piede. Sembrava la fine di una carriera strepitosa, vissuta a mille all'ora tra imprese sul campo, infortuni (cinque le operazioni alla schiena) e scandali oltre il green. Ma Woods ancora una volta, con le spalle al muro, ha dimostrato di essere un campione senza tempo. Che di mollare, proprio non ne vuole sapere.

 

A sorpresa, recentemente, ha postato su Twitter un video che lo ritraeva alle prese con i primi swing. Poi, nel torneo organizzato dalla sua fondazione, l'Hero World Challenge (PGA Tour), ha indossato per un allenamento la tipica maglia rossa simbolo delle sue vittorie più grandi. Colpi a ripetizione e la voglia di tornare sul green, "seppur part time".

Tant'è, l'attesa è ormai agli sgoccioli, e il PNC Championship sarà l'occasione per rivedere in azione Woods, al fianco del figlio Charlie. "Anche se è stato un anno lungo e impegnativo, sono entusiasta di chiuderlo gareggiando con lui. Non potrei essere più eccitato e orgoglioso". Con queste parole, sui propri profili social, Woods ha annunciato il suo ritorno. L'ennesimo, di un fuoriclasse che nel marzo 2022 entrerà nella World Golf Hall of Fame.

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QS LET: Martina Flori va in finale

Martina Flori, 67ª con 299 (74 72 75 78, +11) colpi, ha rallentato notevolmente nel giro finale, ma è riuscita a entrare tra le 75 concorrenti le quali hanno avuto il pass per accedere alla finale nella prequalifica della Qualifying School del Ladies European Tour che si è svolta al Real Golf La Manga Club, sui due percorsi del South Course (par 73) e del North Course (par 71), a Cartagena in Spagna.

Alla svedese 26enne Lisa Pettersson è bastato un giro in par, 73 sul South Course con tre birdie, un bogey e un doppio bogey, per vincere con 279 (67 70 69 73, -9) colpi dopo una corsa di testa. Ha preceduto la nigeriana Georgia Iziemgbe Oboh (280, -8), la nordirlandese Olivia Mehaffey (282, -6) e le spagnole Ana Pelaez e Paz Marfa Sans (283, -5). Al settimo posto con 284 (-4) altre due iberiche, Elena Hualde e Marta Sanz Barrio.

Martina Flori ha girato in 78 (+5) colpi sul South Course con due birdie e sette bogey. La finale si disputerà sullo stesso club dal 16 al 20 dicembre, Vi sono iscritte di diritto Lucrezia Colombotto Rosso e Virginia Elena Carta.

 

TERZO GIRO - La svedese Lisa Pettersson è rimasta al comando con “meno 9” (67 70 69) e la dilettante italiana Martina Flori è scesa dal 26° al 36° posto con “+6” (74 72 75), rimanendo però saldamente nella zona di classifica che promuove alla finale nella prequalifica della Qualifying School del Ladies European Tour che si sta disputando al Real Golf La Manga Club, sui due percorsi del South Course (par 73) e del North Course (par 71), a Cartagena in Spagna. La classifica fa riferimento al par essendo differente quello dei due tracciati.

La Pettersson, 26 anni, ha realizzato un parziale di 69 (-2) sul North Course con cinque birdie e tre bogey e ha conservato i tre colpi di vantaggio sulla prima inseguitrice, la nordirlandese Olivia Mehaffey (“meno 6). Seguono con “meno 5” la tedesca Sophie Witt, con “meno 4” la spagnola Camilla Hedberg e con “meno 3” la nigeriana Georgia Iziemgbe Oboh e le iberiche Paz Marta Sans e Marta Sanz Barrio. Martina Flori ha girato un 75 (+4) sul North Course con un birdie e cinque bogey.

Il torneo si svolge sulla distanza di 72 buche e al termine le prime 75 classificate e le pari merito al 75° posto accederanno alla finale che si disputerà sullo stesso club dal 16 al 20 dicembre e alla quale sono già iscritte di diritto Lucrezia Colombotto Rosso e Virginia Elena Carta.

 

SECONDO GIRO - La dilettante italiana Martina Flori è salita dal 56° al 26° posto con 146 (74 72, +2) colpi nel secondo giro della prequalifica della Qualifying School del Ladies European Tour che si sta disputando al Real Golf La Manga Club, sui due percorsi del South Course (par 73) e del North Course (par 71), a Cartagena in Spagna. L’azzurra ha girato in 72 (-1) colpi sul South Course con quattro birdie e tre bogey.

Ha allungato il passo la svedese Lisa Pettersson, che ha mantenuto la leadership con 137 (67 70, -7) colpi dopo un 70 (-3, quattro birdie e un bogey) sul South Course, che le ha permesso di portare da uno a tre i colpi di vantaggio sulle prime inseguitrici, le spagnole Elena Hualde e Marta Sanz Barrio (140, -4). Al quarto posto con 141 (-4) la nordirlandese Olivia Mehaffey, al quinto con 142 (-2) la norvegese Michelle Forsland e tra le sette concorrenti al sesto con 143 (-1) la gallese Amy Boulden e le iberiche Ana Pelaez e Camilla Hedberg.

Il torneo si svolge sulla distanza di 72 buche e al termine le prime 75 classificate e le pari merito al 75° posto accederanno alla finale che si disputerà sullo stesso club dal 16 al 20 dicembre e alla quale sono già iscritte di diritto Lucrezia Colombotto Rosso e Virginia Elena Carta.

 

PRIMO GIRO - La dilettante italiana Martina Flori ha iniziato al 56° posto con “+3” la prequalifica della Qualifying School del Ladies European Tour che si sta disputando al Real Golf La Manga Club, sui due percorsi del South Course (par 73) e del North Course (par 71), a Cartagena in Spagna. La classifica fa riferimento al par essendo differente quello dei due tracciati.

E’ al vertice la svedese Lisa Pettersson, con un “meno 4”, frutto di un 67 al North Course con cinque birdie e un bogey. Seguono con “meno 3” l’amateur francese Yvie Chaucheprat e con “meno 2” la ceca Tereza Melecka, la nordirlandese Olivia Mehaffey e la spagnola Elena Hualde. Tra le concorrenti al sesto posto con “meno 1” la gallese Amy Boulden e l’iberica Marta Sanz Barrio.

Martina Flori ha girato in 74 (+3) sul North Course con due birdie, tre bogey e un doppio bogey. La gara si svolge sulla distanza di 72 buche e al termine le prime 75 classificate e le pari merito al 75° posto accederanno alla finale che si disputerà sullo stesso percorso dal 16 al 20 dicembre e alla quale sono già iscritte di diritto Lucrezia Colombotto Rosso e Virginia Elena Carta.

 

LA VIGILIA - Al Real Golf La Manga Club inizia la prequalifica della Qualifying School del Ladies European Tour (9-12 dicembre), a Cartagena in Spagna, alla quale prende parte la dilettante azzurra Martina Flori.

La gara si svolge sulla distanza di 72 buche e al termine le prime 75 classificate e le pari merito al 75° posto accederanno alla finale che si disputerà sullo stesso percorso dal 16 al 20 dicembre e alla quale sono già iscritte di diritto Lucrezia Colombotto Rosso e Virginia Elena Carta. Si giocherà sui due tracciati del North Course (par 71) disegnato da Robert Dean Putman nel 1971 e sul South Course (par 73) realizzato dalla leggenda sudafricana Gary Player nel 2005.

Tra le concorrenti la malese Ainil Bakar, la gallese Amy Boulden, l’inglese Kiran Matharu, la ceca Tereza Melecka e le spagnole Marta Sanz Barrio e Patricia Sanz Barrio.

Al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma), nella casa della Ryder Cup, per una giornata di sport e festa a scoprire la magia del golf prima del Santo Natale. La “Road to Rome 2023”, marcia di avvicinamento verso la sfida tra Europa e Usa, torna protagonista sabato 11 dicembre con un doppio show.

Open Day al Marco Simone Golf & Country Club, aspettando la Ryder Cup - Da una parte una Pro-Am che vedrà dare spettacolo 20 squadre (ognuna composta da un professionista e tre dilettanti), dall’altra un Open Day aperto al pubblico (dalle ore 10:00 alle 15:30). A far da cornice, un percorso completamente rinnovato e già diventato un punto di riferimento a livello mondiale. Uno spettacolo nello spettacolo, gratuito e aperto a tutti (questo il link per accreditarsi, https://prova.federgolf.it/openday/, bisognerà però essere in possesso di green pass). Dove grandi e piccini si esibiranno, tra gioco corto e lungo, sotto la supervisione di maestri qualificati. Tra postazioni di prova che renderanno divertente e avvincente il secondo appuntamento del 2021 della “Road to Rome 2023”. Che ritorna dopo “Golf in piazza”, evento che lo scorso 30 ottobre ha colorato di sorrisi Piazza di Siena (Villa Borghese), trasformatasi per l’occasione in un “green”.

Già in passato il Marco Simone Golf & Country Club era stato protagonista di un Open Day coinvolgente. E ora la FIG, nel “teatro” della 44esima edizione della Ryder Cup, che nel 2023 si disputerà per la prima volta nella sua storia in Italia, vuole ribadire il messaggio di uno sport accessibile a tutti e dalla forza aggregante. Attraverso un evento che si rivolge alle famiglie e ai bambini, in completa sicurezza e nel rispetto dei protocolli anti Covid.

Pro-Am Road to Rome 2023, scende in campo l’inclusione – L’inclusione sociale, tra i punti imprescindibili del Progetto Ryder Cup 2023, scenderà in campo al Marco Simone Golf & Country Club. Sabato 11 dicembre, tra le 20 squadre che disputeranno la Pro-Am Road to Rome 2023, ci sarà un team composto anche da giocatori diversamente abili. A capitanarlo ecco Tommaso Perrino, primo paralimpico ad aver giocato l’Open d’Italia (nel 2020 come nel 2021) al fianco dei big dell’European Tour (oggi DP World Tour) e dominatore assoluto, lo scorso ottobre, dell’Open d’Italia Disabili Sanofi Genzyme. Al suo fianco ci saranno Alessandro Petrianni, Vittorio Cascino e Paolo Fancelli.

I Partner – Con la collaborazione di Infront (Official Advisor della FIG), l’Open Day ha il supporto DS Automobiles (Main Partner); Fideuram (Official Bank); Kappa (Technical Supplier); Lindt Italia ed Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport e Il Giornale (Media Partner).

Virginia Elena Carta ha terminato al 107° posto con 298 (78 74 76 70, +12) colpi la prima delle due sessioni in cui si articolano le LPGA Q-Series che portano all’accesso sul LPGA Tour 2022. E’ rimasta pertanto fuori dalle 74 concorrenti ammesse alla seconda sessione, che insieme alle altre entrate di diritto si contenderanno le 45 “carte” (piene per le prime 20) per il circuito della prossima stagione all’Highland Oaks Golf Course di Dothan, sempre in Alabama, dal 9 al 12 dicembre. La Carta avrà accesso al Symetra Tour, ma con una categoria più nominale che sostanziale. Potrà comunque puntare sul Ladies European Tour, essendo iscritta di diritto insieme a Lucrezia Colombotto Rosso, alla finale della Qualifying School che si terrà dal 16 al 20 dicembre (90 buche) sul percorso di La Manga in Spagna.

Si è imposta con 267 (69 67 66 65, -19) colpi la francese Pauline Roussin-Bouchard, che aveva già vinto lo Stage 2, la quale ha preceduto due coreane, Hye-Jin Choi, seconda con 269 (-17), e Na Rin An, terza con 272 (-14).

Al Magnolia Grove Golf Course, dove le 110 concorrenti si sono alternate sui due tracciati del Crossing Course (par 72) e del Falls Course (par 71), a Mobile in Alabama, hanno chiuso al quarto posto con 273 (-13) la thailandese Atthaya Thitikul, dominatrice del LET 2021 con due titoli e il successo nell’ordine di merito, e l’australiana Stephanie Kyriacou, terza nella money list, e al sesto con 274 (-12) la taiwanese Peiyun Chien, una vittoria quest’anno sul Symetra Tour. Al 24° con 280 (-6) la giapponese Hinako Shibuno, costretta a cercarsi una ‘carta’ pur avendo vinto un major (British Open, 2019). Virginia Elena Carta ha realizzato con 70 (-1, cinque birdie, quattro bogey) sul Falls Course l’unico score parziale sotto par.

 

TERZO GIRO - Il sogno americano di Virginia Elena Carta è terminato molto prima dell’alba, quando generalmente tutti si esauriscono. Infatti a un giro dal termine della prima delle due sessioni in cui si articolano le LPGA Q-Series che portano all’accesso sul LPGA Tour 2022, è 110ª e ultima in classifica con 228 (78 74 76, +13) colpi. Concludendo il torneo riceverà comunque una ‘carta’ per il Symetra Tour 2022, ma più nominale che reale, perché le possibilità di giocare saranno veramente minime e forse meno. Avrà comunque modo di puntare sul Ladies European Tour, essendo iscritta, peraltro di diritto insieme a Lucrezia Colombotto Rosso, alla finale della Qualifying School che si terrà dal 16 al 20 dicembre (90 buche) sul percorso di La Manga in Spagna.

Al Magnolia Grove Golf Course, dove le 110 concorrenti si alternano sui due tracciati del Crossing Course (par 72) e del Falls Course (par 71), a Mobile in Alabama, è passata a condurre con 202 (69 67 66, -12) la francese Pauline Roussin-Bouchard, a segno già nello Stage 2. Precede la coreana Hye-Jin Choi (203, -11), la taiwanese Peiyun Chien (un titolo in stagione sul Symetra Tour) e la thailandese Atthaya Thitikul (204, -10), dominatrice del LET (due successi e la leadership nell’ordine di merito). Al quinto posto con 205 (-9) la giapponese Ayaka Furue e la canadese Selena Costabile e al settimo con 206 (-8) le coreane Yaeeun Hong e Na Rin An. Tutte queste otto hanno giocato sul Falls Course. Ha recuperato la giapponese Hinako Shibuno, 25ª con 211 (-4), costretta a cercarsi una ‘carta’ pur avendo vinto un major (British Open, 2019). Virginia Elena Carta ha girato in 76 (+4) sul Crossing Course con due birdie, tre bogey e un triplo bogey.

Le prime 70 classificate accederanno alla seconda sessione delle LPGA Q-Series in programma all’Highland Oaks Golf Course di Dothan, sempre in Alabama, dal 9 al 12 dicembre. Al termine le prime 45 avranno la ‘carta’ per il massimo circuito.

 

SECONDO GIRO - Situazione più che difficile per Virginia Elena Carta nella prima sessione delle due delle LPGA-Q Series che portano all’accesso sul LPGA Tour 2022. Al Magnolia Grove Golf Course, dove le 110 concorrenti si alternano sui due tracciati del Crossing Course (par 72) e del Falls Course (par 71), a Mobile in Alabama, l’azzurra, ultima dopo un turno e ora 108ª con 152 (78 74, +9), è riuscita a recuperare solo due posizioni e si trova a otto colpi dalla linea del taglio delimitante le prime 70 che accederanno alla seconda e conclusiva fase in programma all’Highland Oaks Golf Course di Dothan, sempre in Alabama, dal 9 al 12 dicembre, in cui le prime 45 avranno la ‘carta’ per il massimo circuito.

In una classifica in continua ebollizione, dove le cose cambiano rapidamente, il miracolo sarebbe anche possibile, ma solo con due giri complessivamente tra otto e dieci sotto par. Qualora la Carta rimarrà fuori avrà la possibilità di giocare sul Symetra Tour, il secondo circuito femminile statunitense, ma in una categoria più nominale che effettiva.

In vetta alla graduatoria si sono portate con 134 (-9) la coreana Na Rin An (67 67) e la svedese Linnea Johansson (67 67), che precedono di misura l’altra coreana Hye-Jin Choi e la danese Emily Kristine Pedersen (135, -8). In quinta posizione con 136 (-7) Janie Jackson, la giapponese Ayaka Furue, la canadese Selena Costabile e la francese Pauline Roussin-Bouchard, che si è imposta nello Stage 2, in 12ª con 138 (-5) la thailandese Atthaya Thitikul, dominatrice della stagione 2021 del Ladies European Tour con due titoli e la leadership nell’ordine di merito, e un colpo oltre la linea delle eventuali promosse la giapponese Hinano Shibuno, 72ª con 145 (+1), nel cui palmarès figura un major (Bristih Open, 2019).

Virginia Elena Carta ha girato in 74 (+2) sul Crossing Course con due birdie e quattro bogey. L’azzurra avrà comunque la possibilità di provare a ottenere il pass per il LET 2022 essendo iscritta di diritto, insieme a Lucrezia Colombotto Rosso, alla finale della Qualifying School che si terrà dal 16 al 20 dicembre (90 buche) sul percorso di La Manga in Spagna.

 

PRIMO GIRO - Un disastro il primo giro di Virginia Elena Carta alle LPGA-Q Series, ossia alla finale della Qualifying School che porta alle ‘carte’ per il LPGA 2022 o, in seconda battuta, sul Symetra Tour 2022. Nella prima delle due sessioni di 72 buche in cui si articola l’intero evento e che si sta svolgendo al Magnolia Grove Golf Course, sui due tracciati del Crossing Course (par 72) e del Falls Course (par 71), a Mobile in Alabama, l’azzurra è 110ª ed ultima con un “+7” (78 sul Falls Course) dovuto a un eagle, sei birdie e a un doppio bogey e a questo punto le serve un miracolo per provare ad approdare alla seconda fase.

Nella classifica che fa riferimento al par, essendo diverso quello dei due tracciati, sono in vetta con “meno 6” la danese Emily Kristine Pedersen (65 FC), la messicana Alejandra Llaneza (66 CC) e la taiwanese Peiyun Chien (66, CC). Seguono con “meno 5” Haley Moore e Maddie McCrary con “meno 4” otto concorrenti tra le quali la canadese Maddie Szeryk, Haylee Harford e la coreana Na Rin An. Molto indietro la giapponese Hinano Shibuno, vincitrice di un major (British Open, 2019) 81ª con “+2” (73 FC).

Le promosse accederanno alla seconda fase in programma all’Highland Oaks Golf Course di Dothan, sempre in Alabama, dal 9 al 12 dicembre. Al termine le prime 45 riceveranno la ‘carta’ per il LPGA Tour 2022, piena per le prime 20 e con meno possibilità di gioco per le altre che comunque avranno via privilegiata sul Symetra Tour, dove in ogni caso finiranno tutte coloro che completeranno i quattro turni. “Carta” Symetra anche per chi non passerà a Mobile, ma di categoria più nominale che reale. Quando a Virginia Elena Carta, se le cose non andranno come sperato, avrà la possibilità di provare a ottenere il pass per il LET 2022 essendo iscritta di diritto, insieme a Lucrezia Colombotto Rosso, alla finale della Qualifying School che si terrà dal 16 al 20 dicembre (90 buche) sul percorso di La Manga in Spagna.

 

LA VIGILIA - Virginia Elena Carta prova a entrare nel LPGA Tour. Dopo aver superato i primi due Stage, ora prende parte alle LPGA-Q Series, ossia alla finale della Qualifying School che si disputa in due sessioni. La prima ha luogo al Magnolia Grove Golf Course (percorsi Crossing e Falls), a Mobile in Alabama, dal 2 al 5 dicembre, sulla distanza di 72 buche, con taglio a metà gara (il numero delle promosse verrà comunicato in corso d’opera).

Le qualificate passeranno alla seconda fase (altre 72 buche) in programma all’Highland Oaks Golf Course di Dothan, sempre in Alabama, da 9 al 12 dicembre. Al termine le prime 45 riceveranno la ‘carta’ per il LPGA Tour 2022, piena per le prime 20 e con meno possibilità di gioco per le altre che comunque avranno via privilegiata sul Symetra Tour, dove andranno tutte coloro che completeranno i quattro turni. “Carta” Symetra anche per chi non passerà a Mobile, ma di categoria da poche chances.

Virginia Elena Carta, che si è qualificata con il 19° posto nello Stage 1 e il 37° nello Stage 2, avrà da superare le difficoltà di disputare 144 buche per arrivare alla meta e un numero di avversarie piuttosto agguerrite e di livello. Nella prima fase saranno nel field, per citane alcune,

la thailandese Atthaya Thitikul, dominatrice del Ladies European Tour e vincitrice dell’ordine di merito, l’australiana Stephanie Kyriacou, numero tre, la finlandese Sanna Nuutinen, numero quattro, Bailey Tardy, la giapponese Hinako Shibuno, suo un major nel 2019 (British Open), la spagnola Nuria Iturrioz, la tedesca Olvia Cowan, la francese Paule Roussin-Bouchard, a segno nello Stage 2, la taiwanese Peyun Chien e la messicana Alejandra Llaneza.

 

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SA Open: vince Daniel Van Tonder

Daniel Van Tonder ha vinto con 272 (69 68 70 65, -16) colpi il South African Open Championship, la gara che tutti i giocatori sudafricani vorrebbero vincere e in cui il mitico Gary Player si è imposto per ben 13 volte. L’ultimo evento stagionale del Sunshine Tour era anche nel calendario del DP Wolrd Tour, sigla nuova dell’European Tour, ma la variante Omicron del Covid-19 ha fatto cambiare i piani e al torneo sono stati ammessi solo i giocatori membri del circuito.

Van Tonder, 30enne di Soweto, ha firmato l’ottavo titolo nel Sunshine Tour (con tre persi al playoff) per un palmarés che ne comprende anche uno sull’European Tour (Kenya Savannah Open a marzo scorso), grazie a un giro finale in 65 (-7) colpi, miglior score di giornata nato da otto birdie contro un bogey, con cui ha contenuto Oliver Bekker rimasto corto di un colpo (273, -15) dopo un bel duello e un ottimo 66 (-6, un eagle, cinque birdie, un bogey).

In terza posizione con 276 (-12) Hennie du Plessis, in quarta con 277 (-11) Dean Burmester, in quinta con 279 (-9) CJ du Plessis e in sesta con 280 (-6) Christiaan Bezuidenhout, che difendeva il titolo. E’ uscito al taglio, per l’ottava volta in 12 tornei a cui ha preso parte, Philip Geerts, 105° con 151 (75 76, +7).

A Van Tonder è andato un assegno di 1.278.303 rand (quasi 79.416 dollari) su un montepremi di 500.000 dollari (circa 8.033.000 dollari).

 

TERZO GIRO SOSPESO - Terzo giro sospeso per maltempo nel South African Open Championship (Sunshine Tour), che si sta svolgendo sul percorso del Gary Player Golf Club (par 72) a Sun City in Sudafrica e al quale sono stati ammessi, a causa della variante Omicron del Covid-19, solo i giocatori membri del circuito. L’evento in origine era stato organizzato in collaborazione con il DP World Tour, nuova sigla dell’European Tour.

Nella classifica provvisoria sono ai primi cinque posti, tutti fermati dopo 13 buche, Justin Harding, leader con “meno 11”, Daniel van Tonder e Oliver Bekker, secondi con “meno 10”, Hennie Du Plessis, quarto con “meno 9”, e Neil Schietekat, quinto con “meno 8”. E’ uscito al taglio, per l’ottava volta in 12 tornei a cui ha preso parte, Philip Geerts, 105° con 151 (75 76, +7) colpi

 

SECONDO GIRO - Philip Geerts, 105° con 151 (75 76, +7) colpi, è uscito al taglio nel South African Open Championship (Sunshine Tour), che si sta svolgendo sul percorso del Gary Player Golf Club (par 72) a Sun City in Sudafrica. E’ l’ottava volta che l’azzurro lascia la gara dopo 36 buche su 12 eventi disputati in stagione.

Nell’evento che tutti i giocatori sudafricani vorrebbero vincere e in cui il mitico Gary Player si è imposto per 13 volte è rimasto da solo al comando Oliver Bekker con 132 (65 67, -12), che precede di tre colpi Justin Harding e Neil Schietekat (135, -9). In quarta posizione con 137 (-7) Daniel van Tonder, Lyle Rowe ed Hennie du Plessis e in 30ª con 143 (-1) Christiaan Bezuindehout, che ormai ha poche possibilità di difendere il titolo. Il montepremi è di 500.000 dollari

 

PRIMO GIRO - Oliver Bekker e Neil Schietekat sono al vertice con 65 (-7) colpi nella 111ª edizione del South African Open Championship, il torneo del Sunshine Tour, che tutti i giocatori sudafricani vorrebbero vincere e che il mito Gary Player ha fatto suo ben 13 volte. L’evento, dopo la nuova variante Omicron sudafricana del Covid-19, è stato organizzato solo dal Sunshine Tour (non più in collaborazione con il DP World Tour) sul percorso del Gary Player Golf Club a Sun City in Sudafrica, è in forte ritardo Philip Geerts, 104° con 75 (+3, un birdie, quattro bogey), unico italiano in campo.

Oliver Bekker (un eagle, sette birdie, due bogey) e Neil Schietekat (un eagle, sei birdie, un bogey) hanno il minimo vantaggio su Bryce Easton e su Lyle Rowe (66, -6) e due colpi di margine su Hennie du Plessis, Albert Venter, Heinrich Bruiners, Hennie O’Kennedy e su Paul Boshoff (67, -5). Al 22° posto con 70 (-2) Christiaan Bezuindehout, che difende il titolo. Il montepremi è di 500.000 dollari

 

LA VIGILIA - A Sun City è tutto pronto per la 111ª edizione del South African Open Championship in programma, dal 2 al 5 dicembre, sul percorso del Gary Player Country Club. L’evento, dopo la nuova variante Omicron sudafricana, sarà organizzato solo dal Sunshine Tour (non più in collaborazione con il DP World Tour) e metterà in palio un montepremi di 500.000 dollari. Tra i 156 giocatori in gara ci sarà anche l’azzurro Philip Geerts, alla ricerca di un risultato di prestigio in un torneo dalla grande tradizione vinto per ben 13 volte da Gary Player, leggenda del golf sudafricano.

Difenderà il titolo vinto nel 2020 Christiaan Bezuidenhout, 27enne di Delmas, tra i tanti sudafricani in gara che vogliono il successo. “Vincere il South African Open Championship è il sogno di ogni golfista sudafricano e non solo”. Queste le dichiarazioni di Hennie Otto, tra i past winner della competizione (sua nel 2011) e campione, nel 2008 come nel 2014, dell’Open d’Italia.

Da Garrick Higgo a Dylan Frittelli – per entrambi un titolo in carriera sul PGA Tour – da Brandon Stone (vincitore nel 2016) a Thriston Lawrence (reduce dall’exploit al Joburg Open, evento ridotto a 36 buche sì a causa del maltempo ma anche per permettere ai tanti giocatori stranieri di rientrare in patria dopo la notizia circa la scoperta della nuova variante Covid in Sudafrica che ha portato a importanti restrizioni di viaggio in molti Paesi). Senza dimenticare Dean Burmester, George Coetzee e Justin Harding. Questi alcuni dei favoriti di una rassegna storica e da allerta rossa. Sono infatti quattro, attualmente, i giocatori costretti a saltare il torneo perché positivi al Covid: Darren Fichardt, Dylan Mostert, Teaghan Gauche e Siyanda Mwandla.

Super sorpresa finale nell'Hero World Challenge con il crollo di Collin Morikawa e il successo del norvegese Viktor Hovland, una soluzione del tutto impensabile o quasi a un giro dal termine dove Morikawa conduceva con cinque colpi di vantaggio e sembrava anche già seduto sul trono mondiale. Sul percorso dell’Albany Golf Course (par 72), sito in una comunità di resort di lusso nell’isola di New Providence alle Bahamas, nel torneo non ufficiale del PGA Tour organizzato dalla Fondazione di Tiger Woods, Hovland ha approfittato della defaillance del suo avversario e ha concluso con 270 (68 69 67 66, -18 colpi), uno di vantaggio su Scottie Scheffler (271, -17), mentre Morikawa è affondato sotto il peso di due doppi bogey e di un bogey sulle prime nove buche, a cui ha poi aggiunto due birdie e un altro bogey per un 76 (+4), fermandosi al quinto posto con 274 (-14) affiancato da Justin Thomas, autore con 64 (-8, un eagle, otto birdie, due bogey) del miglior score di giornata, e sopravanzato da Sam Burns e da Patrick Reed, terzi con 273 (-15). Tramontato il sogno della leadership mondiale ora Morikawa avrà tempo fino al 5 febbraio 2022 per prendersela ed emulare Tiger Woods, Rory McIlroy e Jordan Spieth capaci essere in testa al World Ranking prima dei 25 anni. Lui li compirà, infatti, il 6 febbraio.

Hovland, 24enne di Oslo, ha ottenuto la quinta vittoria complessiva in carriera, che gli conta solo sul palmarés, ma in nessun circuito poiché, come detto, il torneo non è ufficiale. Dunque restano tre i titoli sul PGA Tour, con il terzo ottenuto a novembre nel World Wide Technology Championship at Mayakoba in Messico, e uno sull’European Tour (BMW International Open, a giugno) in una stagione che lo ha visto trionfare tre volte. Il suo giro finale in 66 (-6) è stato piuttosto articolato e con momento decisivo alle buche 14, 15 e 16 in cui ha messo a segno in sequenza due eagle e un birdie dopo quattro birdie e un bogey precedenti, ma per dare un po’ di pepe ha messo tutto a rischio con due bogey a chiudere di cui Scheffler non ha saputo approfittare. Hovland è salito dal nono al settimo posto nel World Ranking e ha percepito un assegno di un milione di dollari su un montepremi di 3.500.000 dollari.

Ha ceduto anche Brooks Koepka, da secondo a nono con 277 (-11), e, tra i 20 concorrenti ammessi all’evento, hanno concluso agli ultimi tre posti il nordirlandese Rory McIlroy, 18° con 282 (-6), che era stato leader dopo un turno con Daniel Berger (7° con 275, -13) e con il messicano Abraham Ancer (14° con 280, -8), lo svedese Henrik Stenson, 19° con 289 (+1), che difendeva il titolo, e Jordan Spieth, 20° con 294 (+6). Gli ultimi due hanno ricevuto due colpi di penalità per aver utilizzato un’area di partenza sbagliata alla buca 9.

 

TERZO GIRO - Un ottimo giro in 64 (-8) colpi, miglior punteggio di giornata, uno score totale di 198 (68 66 64, -18) e Collin Morikawa ha ipotecato il titolo nell'Hero World Challenge e la leadership mondiale. Il torneo non ufficiale del PGA Tour è stato organizzato dalla Fondazione di Tiger Woods all’Albany Golf Course (par 72), sito in una comunità di resort di lusso nell’isola di New Providence alle Bahamas.

Morikawa, 24enne di Los Angeles (California), ha ottenuto cinque titoli sul circuito (oltre a 20 top ten) in 57 partecipazioni comprensivi di due major e di un WGC, e uno sull’European Tour - al netto di questi tre - dove quest’anno si è appena imposto nell’ordine di merito primo americano a riuscire nell’impresa. Con un eagle e sei birdie (senza bogey) ha preso cinque colpi di margine su Brooks Koepka (203, -13) e sei su Tony Finau, Sam Burns, Daniel Berger, Patrick Reed e sul norvegese Viktor Hovland (203. -12).

Morikawa, per la terza volta al vertice dopo 54, le prime due tramutate in un successo e in un secondo posto, se riuscirà a tagliare vittorioso il traguardo. diventerà numero uno mondiale, ai danni dello spagnolo Jon Rahm e si affiancherà Tiger Woods, Rory McIlroy e Jordan Spieth capaci essere in testa al World Ranking prima dei 25 anni. Sa già, però, che il suo regno sarà effimero perché in questo finale di anno, in cui non si giocherà, Rahm, per le stranezze relative alla compilazione della classifica, si riprenderà lo scettro e concluderà da leader assoluto il 2021.

Ammesso che possa ancora esservi lotta per il titolo, sarà comunque circoscritta ai sette concorrenti citati, mentre non hanno possibilità di rientrare, o quanto meno sono limitate al fantagolf, Scottie Scheffler, ottavo con 205 (-11), e Bryson DeChambeau, nono con 206 (-10), al quale la prima posizione dopo 36 buche ha portato ancora una volta male, per evitare il termine più appropriato di “sfiga” poco corretto nel politically golfistico. Intatti andrà a vuoto per la nona volta su altrettante occasioni.

Tra i venti concorrenti in campo non brilla Justin Thomas, 13° con 210 (-6), e chiudono la graduatoria il nordirlandese Rory McIlroy, 18° con 212 (-4), al vertice dopo un turno insieme a Daniel Berger e al messicano Abraham Ancer (16° con 211, -5), lo svedese Henrik Stenson, 19° con 217 (+1), campione uscente, e Jordan Spieth, 20° con 218 (+2). Il montepremi è di 3.500.000 dollari con prima moneta di un milione di dollari.

 

SECONDO GIRO - Scatto imperioso di Bryson DeChambeau che con un 64 (-8, dieci birdie, un doppio bogey), miglior parziale di giornata, e lo score di 133 (69 64, -11) colpi è volato dall’11° al primo posto nell'Hero World Challenge, torneo non ufficiale del PGA Tour organizzato dalla Fondazione di Tiger Woods all’Albany Golf Course (par 72), sito in una comunità di resort di lusso nell’isola di New Providence alle Bahamas.

DeChambeau, detto “The Scientist”, 28enne di Modesto (California), 133 presenze sul circuito con otto titoli comprensivi di un major e 35 top ten, vanta anche un successo (al netto del major stesso) sull’European Tour. I precedenti come leader dopo due giri non sono buoni: infatti si è trovato per otto volte il tale condizione e non ha mai vinto, circostanza che incoraggia ulteriormente Collin Morikawa, salito al settimo al secondo posto con 134 (-10), grazie a un 66 (-6, un eagle, sei birdie, due bogey), numero due mondiale, che punta a quel successo con cui si garantirebbe la leadership nel World Ranking ai danni dello spagnolo Jon Rahm.

Un primato comunque effimero, perché già sa che entro fine anno, pur senza giocare, l’iberico si riprenderebbe il trono per le autentiche alchimie che regolano la stesura di detta classifica. Per il 24enne Morikawa varrà comunque la pena di provarci, sia per la soddisfazione personale e per l’aumento oltre misura dell’autostima, sia perché emulerebbe Tiger Woods, Rory McIlroy e Jordan Spieth capaci di divenire numero uno mondiale prima dei 25 anni.

Morikawa è affiancato da Tony Finau e da Brooks Koepka, mentre è al quinto posto con 137 (-9) Daniel Berger, quello che ha pagato meno pegno dopo essere stato nel trio di testa al termine delle prime 18 buche. Infatti è andata peggio ai suoi due compagni di viaggio, il nordirlandese Rory McIlroy, ottavo con 137 (-7), e il messicano Abraham Ancer, 11° con 139 (-5) alla pari con Justin Thomas, Webb Simpson e Scottie Scheffler.

Ci sarà poca gloria per Xander Schauffele, 15° con 140 (-4), Jordan Spieth, 18° con 143 (-1), e per lo svedese Henrik Stenson, 20° e ultimo con 147 (+3), per il quale è ormai impossibile difendere il titolo. Il montepremi è di 3.500.000 dollari con prima montea di un milione di dollari.

 

PRIMO GIRO - Daniel Berger, il nordirlandese Rory McIloy e il messicano Abraham Ancer guidano la graduatoria con 66 (-6) colpi dopo il primo giro dell'Hero World Challenge, torneo non ufficiale del PGA Tour organizzato dalla Fondazione di Tiger Woods all’Albany Golf Course (par 72), sito in una comunità di resort di lusso nell’isola di New Providence alle Bahamas.

Berger (un eagle, sei birdie, due bogey), McIlroy (un eagle, sei birdie, un doppio bogey) e Ancer (sette birdie, un bogey) hanno un colpo di vantaggio su Justin Thomas, Brooks Koepka e su Webb Simpson (67, -5) e due su Collin Morikawa (68, -4), il numero due mondiale sul quale di concentra l’interesse perché con un successo diverrebbe il nuovo numero uno ai danni dello spagnolo Jon Rahm. Solo una soddisfazione momentanea, poiché entro la fine dell’anno, per le stranezze del World Ranking, comunque Rahm si riprenderà il trono anche senza giocare.

Insieme a Morikawa sono al settimo posto Tony Finau, Patrick Reed e il norvegese Victor Hovland. Più attardati Bryson DeChambeau, 11° con 69 (-3), Xander Schauffele, 13° con 70 (-2), Jordan Spieth, 14° con 71 (-1), e lo svedese Henrik Stenson, 19° con 72 (par), che difende il titolo. In campo 20 concorrenti che si contendono un montepremi di 3.500.000 dollari con prima moneta di un milione di dollari.

 

LA VIGILIA - Vincere per diventare il nuovo re del golf mondiale e dimostrare di essere l'erede di Woods, nel torneo organizzato proprio dalla fondazione di Tiger. All'Hero World Challenge, torneo non ufficiale del PGA Tour in programma alle Bahamas dal 2 al 5 dicembre, è questo il grande obiettivo di Collin Morikawa. Che può approfittare dell'assenza dello spagnolo Jon Rahm e affermarsi quale nuovo numero 1 del "green" maschile.

Ad Albany, sull'isola di New Providence, Morikawa punta a diventare il quarto giocatore - dopo Woods, Rory McIlroy e Jordan Spieth - a salire sul trono del world ranking prima dei 25 anni. Il 24enne di Los Angeles continua a macinare record e vittorie. Prima le imprese al PGA Championship (nell'agosto 2020) e al The Open (nel luglio 2021) che lo hanno reso il primo golfista nella storia a vincere due major al debutto. Poi, lo scorso novembre è diventato il primo americano a conquistare la "Race to Dubai" quale "best" player dell'European Tour (oggi DP World Tour). E ora vuole chiudere il cerchio, sulle orme di Woods e nel torneo di Tiger. Che è tornato a parlare annunciando che tornerà sì a giocare ma non più "full time".

L'Hero World Challenge sarà nuovamente protagonista due anni dopo l'ultima volta (la competizione nel 2020 non s'è giocata per Covid). Venti i giocatori in campo in un evento  che si disputerà sulla distanza di 72 buche, senza taglio e con un montepremi di 3.500.000 dollari (di cui 1.000.000 andrà al vincitore). Difenderà il titolo lo svedese Henrik Stenson, medaglia d'argento ai Giochi di Rio de Janeiro 2016, un contesto che comprende, tragli altri, Justin Thomas, Rory McIlroy, Xander Schauffele (oro alle Olimpiadi di Tokyo), Jordan Spieth (campione nel 2014) Bryson DeChambeau, Brooks Koepka e Justin Rose. Il torneo, giunto alla ventiduesima edizione, è stato vinto per cinque volte (record) da Woods, l’ultima nel 2011.

Il torneo su GOLFTV e Eurosport 2 - L’Hero World Challenge andrà in onda in diretta su GOLF TV e su Eurosport 2 con collegamenti ai seguenti orari. GOLFTV: giovedì 2 dicembre e venerdì 3, dalle ore 19,30 alle ore 22,30; sabato 4, dalle ore 18 alle ore 23; domenica 5, dalle ore 17 alle ore 22. Eurosport 2: solo domenica 5 dicembre, dalle ore 17 alle ore 22. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini.

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E’ deceduto Lee Elder

Lutto nel mondo del golf: è morto Lee Elder. Primo giocatore afroamericano ad aver giocato il The Masters (nel 1975), s'è spento all'età di 87 anni. Lo scorso aprile ad Augusta (Georgia, Usa), proprio in occasione del Masters Tournament, insieme a Jack Nicklaus e Gary Player ha aperto il torneo in qualità di "honorary starter".
Quattro successi sul PGA Tour, nato a Dallas il 14 luglio del 1934, ha perso il papà - ucciso in Germania durante la seconda guerra mondiale - e la mamma quando aveva solo nove anni. Tre anni dopo si trovò a spostarsi da un ghetto all'altro prima di essere mandato a Los Angeles, in California, per vivere con sua zia. S'è appassionato al "green" da giovanissimo, con la sua carriera che ha preso il via anche grazie ad una partita giocata con Joe Louis, pugile (e golfista) che ha indotto il suo maestro di golf, Ted Rhodes, a prenderlo sotto la sua ala protettiva.
Nel 1974 ottenne la sua prima vittoria sul PGA Tour al Montesanto Open, circostanza che gli valse il pass per giocare il Masters (partecipò al torneo anche dal 1977 al 1981) ricevendo perfino minacce di morte.

La norvegese Suzann Pettersen è stata nominata quale capitana del Team Europe alla Solheim Cup 2023 in programma in Spagna dal 22 al 24 settembre sul percorso del Finca Cortesín di Casares, nel cuore della Costa del Sol in Andalusia. L’evento precederà la 44ª edizione della Ryder Cup 2023 in scena, una settimana più tardi (dal 29 settembre al primo ottobre) e per la prima volta in Italia, al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma).

Nel 2019 a Gleneagles (in Scozia) ha realizzato il putt vincente, regalando alla spedizione continentale il successo. Dopo quell’incredibile finale la Pettersen, 40enne di Oslo, annunciò il ritiro. E ora avrà la grande opportunità di guidare il Vecchio Continente dopo nove apparizioni da giocatrice (la prima nel 2002, nel suo primo anno da “rookie” sul Ladies European Tour) e due da vice capitana (l’ultima nel settembre del 2021 a Toledo, negli Usa). “Sono davvero entusiasta di ricoprire questo ruolo che rappresenta il più grande riconoscimento della mia carriera. I miei grandi ricordi legati al golf riguardano proprio la Solheim Cup. Non vedo l’ora di mettermi al lavoro”. Queste le dichiarazioni della norvegese che succede alla scozzese Catriona Matthew, artefice degli ultimi due successi europei alla Solheim Cup.

Due volte campionessa Major (ha fatto suo il McDonald’s LPGA Championship nel 2007 e l’Evian Championship nel 2013), al netto i questi ha ottenuto tredici successi sul LPGA Tour e sei sul LET

“Siamo lieti del fatto che Suzann abbia accettato di ricoprire il ruolo di capitana per la Solheim Cup 2023. Per quasi 20 anni è stata il cuore e l’anima del team Europe in campo, dove ha conquistato 21 punti. Con la sua passione per la Solheim Cup, l’amore che nutre verso il golf e il grande carisma che la contraddistingue, sarà fonte d’ispirazione non solo per la squadra ma anche per i fan di tutto il mondo”. Così Alexandra Armas, Chief Executive del Ladies European Tour, ha voluto motivare la scelta ricaduta sulla Pettersen.

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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