Un birdie a metà strada e un bogey da paura di vincere sull’ultima buca sono bastati al danese Jeff Winther per confezionare il 70 (par) che ha portato il suo score a 265 (62 71 62 70, -15) colpi e vincere il Mallorca Golf Open, suo primo titolo sull’European Tour, sul percorso del Golf Santa Ponsa (par 70) a Maiorca nelle Isole Baleari in Spagna. Ha ottenuto un buon undicesimo posto Renato Paratore con 271 (68 71 64 68, -9) ed è salito dal 24° al 20° Nino Bertasio con 274 (65 73 67 69, -6).
Jeff Winther, 33enne di Gladsaxe con una carriera piuttosto scarsa di soddisfazioni fino ad oggi, ha superato di misura due spagnoli, Pep Angles e Jorge Campillo e lo svedese Sebastian Sorderberg secondi con 266 (-14). Winther aveva due colpi di vantaggio sul tee della buca 18 e, come detto, ne ha bruciato uno sbagliando un putt di circa un metro per il par sul green finale, ma per sua fortuna la palla sbordando non si è allontanata molto dalla buca e così, anche se sotto grande pressione, ha evitato la beffa del playoff a quattro. Al quinto posto con 268 (-2) l’inglese Laurie Canter e l’altro iberico Sebastian Garcia Rodriguez, cugino di Sergio Garcia.
Paratore ha mantenuto l’undicesima posizione acquisita dopo tre giri con un 68 (-2) dovuto a quattro birdie e a due bogey e Bertasio ha girato in 69 (-1) colpi con tre birdie e due bogey. E’ uscito al taglio per la 18ª volta su 27 tornei disputati in stagione Lorenzo Gagli, 110° con 149 (70 79, +9).
TERZO GIRO - Una bella rimonta di Renato Paratore, da 38° a undicesimo con 203 (68 71 64, -7) colpi, e passi avanti di Nino Bertasio, da 32° a 24° con 205 (65 73 67, -5), nel moving day del Mallorca Golf Open (European Tour), sul percorso del Golf Santa Ponsa (par 70) a Maiorca nelle Isole Baleari in Spagna.
Vi sono quattro spagnoli nelle prime otto posizioni, ma la leadership è del danese Jeff Winther, 33enne di Gladsaxe senza titoli sui due circuiti continentali, che, già sua dopo un turno, se l’è ripresa con un parziale di 62 (-8, otto birdie senza bogey), il secondo nella sua prestazione, per un totale di 195 (62 71 62, -15).
Ha due colpi di margine sull’iberico Jorge Campillo (197, -13), e tre sull’altro spagnolo Alvaro Quiros e sullo svedese Sebastian Soderberg (198, -12). Ancora un giocatore di casa sulla quinta piazza, Pep Angles con 199 (-11), e il suo connazionale Sebastian Garcia Rodriguez sesto con 200 (-10) insieme al tedesco Matti Schmid e al sudafricano Bryce Easton, che comandava dopo 36 buche.
Paratore ha espresso un giro pulito in 64 (-6) con sei birdie senza bogey e Bertasio ha realizzato un 67 (-3) con quattro birdie e un bogey. E’ uscito al taglio per la 18ª volta su 27 tornei disputati in stagione Lorenzo Gagli, 110° con 149 (70 79, +9). Il montepremi è di 1.000.000 di euro.
SECONDO GIRO - Secondo giro sospeso nel Mallorca Golf Open (European Tour), sul percorso del Golf Santa Ponsa (par 70) a Maiorca nelle Isole Baleari in Spagna, ma classifica provvisoria che non subirà mutamenti di rilievo quando i dieci concorrenti fermati lungo il tracciato dall’oscurità termineranno il round.
Tra costoro si trova il sudafricano Bryce Easton, leader con “meno 11” e una buca da giocare in tutta tranquillità. Infatti il 34enne du Durban, tre titoli sul Sunshine Tour e uno sul Big Easy Tour, il secondo circuito di casa, ha segnato cinque birdie e un bogey per il “meno 4” di giornata, dopo il 63 (-7) di partenza, e ha quattro lunghezze di margine sui primi inseguitori con 133 (-7), un danese, Jeff Winther, e tre spagnoli, Alvaro Quiros, Sebastian Garcia Rodriguez e Jorge Campillo. Al sesto posto con 134 (-6) l’inglese Laurie Canter, il tedesco Matti Schmid, il canadese Aaron Cockerill, il francese Jean-Baptiste Gonnet e lo svedese Sebastian Soderberg.
Ha disceso numerosi gradini della classifica Nino Bertasio, da ottavo a 32° con 138 (65 73, -2), che si è espresso con un 73 (+3, due birdie, cinque bogey), e ne ha saliti cinque Renato Paratore, da 43° a 38° con 139 (68 71, -1), che ha girato in 71 (+1, quattro birdie, cinque bogey). Uscirà al taglio per la 18ª volta su 27 tornei disputati in stagione Lorenzo Gagli, 110° con 149 (70 79, +9). Il montepremi è di 1.000.000 di euro.
PRIMO GIRO - Partenza veloce di Nino Bertasio, ottavo con 65 (-5) colpi, e più lenta di Renato Paratore, 43° con 68 (-2) e di Lorenzo Gagli, 66° con 70 (par), nel Mallorca Golf Open (European Tour), sul percorso del Golf Santa Ponsa (par 70) a Maiorca nelle Isole Baleari.
Ha preso il comando con 62 (-8, dieci birdie, due bogey) il danese Jeff Winther, 33enne di Gladsaxe senza titoli sui due circuiti continentali, che precede di misura lo svedese Niklas Lemke e il sudafricano Bryce Easton (63, -7). Al quarto posto con 64 (-6) gli spagnoli Alvaro Quiros e Jorge Campillo e i tedeschi Bernd Ritthammer e Matti Schmid.
Bertasio ha segnato sette birdie e due bogey, Paratore tre birdie e un bogey e Gagli tre birdie, un bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 1.000.000 di euro.
LA VIGILIA - L’European Tour si avvia alla conclusione con la disputa delle ultime quattro gare. La prossima è il Mallorca Golf Open (21-24 ottobre), sul percorso del Golf Santa Ponsa a Maiorca nelle Isole Baleari, terzo evento consecutivo in Spagna, poi seguiranno il Portugal Masters (4-7 novembre) e il doppio appuntamento a Dubai con il Dubai Championship (11-14 novembre) e con il DP World Tour Championship (18-21 novembre), gara delle Rolex Series che chiude la stagione dal montepremi di 9.000.000 di dollari e riservato ai migliori dell’ordine di merito.
A Maiorca saranno in gara tre italiani: Renato Paratore, che arriva da due buone prestazioni compreso il nono posto nell’Open de España dopo aver in precedenza subito quattro tagli di fila, Nino Bertasio, il miglior azzurro (15°) nell’Andalucia Masters, e Lorenzo Gagli, che viene da due piazzamenti in bassa classifica e che in stagione ha subito ben 17 tagli su 26 tornei a cui ha preso parte.
Il field risente dell’annata al crepuscolo con i big praticamente a zero o quasi. Saranno motivati gli spagnoli, a segno nell’ Open de España con Rafa Cabrera Bello, assente nell’occasione, e poi sconfitti in Andalucia dall’inglese Mattthew Fitzpatrick, anch’egli non iscritto. Hanno buone chances Adri Arnaus, Adrian Otaegui, Jorge Campillo e Alejandro Cañizares, che in un livello medio sanno ben districarsi, ma quando non ci sono veri punti di riferimento può accadere di tutto. Nessuna previsione, quindi, ma solo la citazione di alcuni che potrebbero recitare un ruolo da protagonisti: gli inglesi Ross McGowan, Oliver Fisher, Laurie Canter ed Eddie Pepperell, i francesi Romain Langasque e Robin Roussel, Il ceco Ondrej Lieser, il tedesco Marcel Siem, lo scozzese Connor Sime, il neozelandese Ryan Fox e i sudafricani Wilco Nienaber e Jacques Kruyswijk. Difficile pensare a un inserimento del tedesco Martin Kaymer, che non vince dal 2014 (US Open), anche se per lui sarebbe una bella occasione visto il quadro generale. Il montepremi è di 1.000.000 di euro.
Il torneo su GOLFTV e su Eurosport 2 - Il Mallorca Golf Open viene trasmesso su GOLFTV e su Eurosport 2 con collegamenti agli orari indicati. GOLFTV: giovedì 21 ottobre, venerdì 22 e sabato 23, dalle ore 13,30 alle ore 18,30; domenica 24, dalle ore 13 alle ore 17,30. Eurosport 2: giovedì 21 ottobre e venerdì 22, dalle ore 14,30 alle ore 18,30; sabato 23, dalle ore 16 alle ore 18; domenica 24, differita dalle ore 19,35 alle ore 21,35. Commento di Maurizio Trezzi e di Matteo Delpodio.
Come superare una delusione e mettere buone basi per la prossima stagione. Lo ha spiegato Stefano Mazzoli vincendo il 44° PGAI Championship, osia il Campionato di PGA Italiana disputato sul Golf del Ducato (par 72) di Parma. Lo ha fatto in modo autorevole con una corsa di testa terminata con 201 (68 65 68), ben quindici colpi sotto il par. Ha fatto il vuoto alle sue spalle lasciando a sei lunghezze il secondo classificato Edoardo Giletta (207, -9).
La delusione da superare? Aver da poco chiuso la stagione dell'AlpsTour appena fuori dai top cinque del ranking, che hanno ricevuto la “carta” piena per il Challenge Tour. Stessa cosa nel 2020. Ma il giocatore di Segrate, 24 anni, è decisamente resiliente, lavora duro e guarda avanti. «Giornata fantastica, volevo partire bene per giocare più rilassato fino alla fine e così è stato: ho segnato quattro birdie nelle prime nove buche, poi ho solo cercato di non fare errori», parole di Stefano Mazzoli, che più volte ha dimostrato di saper partire bene.
Indeciso tra sci e golf ha scelto quest'ultimo dopo aver vinto l'Europeo Boys a squadre e il titolo italiano Ragazzi nel 2014. Un anno dopo si è imposto nell’European Amateur Championship e nell'Orlando Amateur in Florida. Ha vinto nel primo anno di college (alla TexasChristian University) lo USF Olympic Intercollegiate e altre due gare nelle stagioni successive (Wexford Plantation Intercollegiate e Missouri Tiger Invitational). Chiusa la carriera da dilettante nel 2019, ha conquistato l'accesso all'Alps Tour vincendo subito il Red Sea Little Venice Open in Egitto. Appena diventato membro di PGA Italiana, ha fatto suo il campionato più importante dell'Associazione. Del suo team fanno parte Alberto Binaghi (per lo swing), Roberto Zappa (per il putt) e Giorgio De Pieri (per la preparazione fisica).
Edoardo Giletta, 23 anni, professionista da gennaio 2020, nato a Novara e cresciuto al Golf Club Biella Le Betulle, ha presentato un 67 (-5) finale che lo ha fatto risalire dalla sesta piazza.Ha disputato quattordici gare in stagione sull'Alps Tour concludendo al 29° posto nell'ordine di merito. Al terzo posto con 208 (-8) colpi Federico Maccario e Giulio Castagnara e al quinto con 209 (-7) Michele Ortolani e Andrea Perrino.
SECONDO GIRO - Cinque giocatori in sei colpi e solo un round da giocare al Golf del Ducato (par 72) di Parma per assegnare il titolo nel 44° PGAI Championship, ossia il Campionato della PGA Italiana. Alla fase finale del torneo, dopo i due giri disputati, sono stati ammessi i primi cinquanta classificati, con le prime posizioni ormai dichiarate per una corsa verso la vittoria che si annuncia aperta fino alla fine.
Da notare nel secondo turno la marcia del leader Stefano Mazzoli, che ha portato a due lunghezze il suo vantaggio con uno score di 133 (68 65, -11) colpi dopo un 65 (-7). Ha attaccato e si è avvicinato Andrea Maestroni, ora secondo con 135 (70-65, -9) e ha rimontato parecchie posizioni Gregory Molteni, anche per lui lo score migliore di giornata un 65 (-7) che lo ha rimesso in corsa (137 - 72 65, -7). Al quarto posto con 138 (-6) Giulio Castagnara e al quinto con 139 (-5) Gianmaria Rean Trinchero.
«Ho giocato ancora bene, a parte un solo brutto colpo alla 15, ho guadagnato nei par 5 e
ancora il putt poteva dami più soddisfazione per le tante occasioni che ho avuto. Come alla 11, un par 4 dove ho preso il green con il drive ma ho mancato l'eagle. Partire bene è stata la chiave di oggi, poi ho preso il ritmo giusto». Queste le considerazioni di Stefano Mazzoli, 24 anni, di Segrate, che è arrivato a Parma dopo aver mancato la qualificazione al Challenge Tour per un soffio e per la seconda volta. «Sono ancora un po' amareggiato per come sono rimasto fuori, fare bene qui è mentalmente importante per ripartire», ha detto. A proposito del campo, invece: «Partendo presto ho trovato green più bagnati ed è stato più facile controllare la palla negli approcci».
Nei top ten figurano ancora: Edoardo Giletta (70 70) e Federico Maccario (69 71), sesti con 140 (-4), Andrea Perrino (73 68), Jacopo Vecchi Fossa (73 68) e Alessandro Notaro (70 71), ottavi con 141 (-3). Al vincitore andranno 4.400 euro su un montepremi di 35.000 euro.
PRIMO GIRO - Al Golf del Ducato (pr 72) di Sala Baganza (Parma), dopo le prime diciotto buche del 44° PGAI Championship, il campionato della PGA Italiana, sono quindici i giocatori in quattro colpi nella parte alta del leaderboard. Tra questi, solo uno è già stato capace di vincere il torneo ed è Andrea Maestroni, due volte campione (Margara 2011 e Montecchia 2014), quarto con 70 (-2). Chi invece ha fatto meglio di tutti è Stefano Mazzoli, 68 il suo score, quattro colpi sotto il par. «Il mio gioco è stato molto solido da tee a green - ha detto - e ho sfruttato bene i par 5 portando a casa qualche birdie, ma alla fine non sono stati tanti rispetto alle occasioni: potevo fare meglio sui green, duri, veloci e con molte pendenze, sicuramente la parte più difficile del campo».
Il ventiquattrenne di Segrate ha alle spalle studi e tre vittorie negli Stati Uniti; professionista dal 2019, ha subito conquistato la carta per giocare l'Alps Tour e nel 2020 ha siglato il primo titolo da pro (Red Sea Little Venice Open). Non gli è per ora riuscito il passaggio al Challenge Tour, primo dei non qualificati per due anni di fila. Un colpo solo più indietro (69, -3) sono Federico Maccario e Takayuki Matsui e di due Emanuele Canonica, Edoardo Giletta, Giulio Castagnara, Andrea Maestroni e Alessandro Notaro (70, -2). Noni con 71 (-1) Alberto Campanile, Gianmaria Rean Trinchero, Lorenzo Magini, Nicola Maestroni, Alessandro Bianco, Federico Livio e Hakim Hassan.
Un tracciato, quello del Ducato, che non si lascia conquistare facilmente, che non premia la potenza, ma pretende doti tattiche e fantasia nell'affrontare un terreno sempre mosso, tra laghi e alberi piazzati ad arte. E poi green micidiali a fare la differenza. Domani secondo round e il taglio che lascerà in gara solo i migliori 50 per il round finale e per un montepremi di 30 mila euro.
LA VIGILIA - È il Golf del Ducato di Sala Baganza (Parma) a fare gli onori di casa per l’edizione numero 44 del PGAI Championship (20-22 ottobre), il più prestigioso evento dell’Associazione Italiana dei Professionisti di Golf. In gara 81 concorrenti che si affronteranno sulla distanza di 54 buche con taglio dopo 36 che promuoverà all’ultimo round i primi 50 e i pari merito al 50° posto. In paio 30.000 euro.
Cancellato nel 2020 per l’emergenza sanitaria, il campionato raccoglie per la prima volta la sfida di Parma e del Ducato, con le sue buche disegnate tra le colline ai margini dei Boschi di Carrega; a dettare la strategia sono querce, acacie e salici piangenti, che entrano in gioco così come l’acqua di alcuni laghi.
Difende il titolo Jacopo Vecchi Fossa. Il ventiseienne di Reggio Emilia aveva vinto all’Antognolla Golf di San Giovanni del Pantano (Perugia) nel 2019 tenendo la testa dall’inizio alla fine. A Parma arriva con un gioco più maturo dopo tante gare tra Challenge e Alps Tour e, soprattutto, da numero uno di quest’ultimo circuito appena concluso essendosi imposto nell’ordine di merito. Decisiva per questo traguardo la vittoria nel Golf Nazionale Open solo due settimane fa a Sutri (VT).
Parma Golf Experience - Una felice combinazione. Un circolo tradizionale con 18 buche, il Golf Club La Rocca di Sala Baganza nato nel 1985, e un piccolo impianto di Pitch & Putt alle porte della città, il Parma Golf & Country Club, votato alla promozione. Nel 2014 strade apparentemente diverse si sono incrociate dando vita al Golf del Ducato e a un sistema vincente. Con la regia di Alessandro Carrara, professionista di PGA Italiana, la promozione verso un pubblico nuovo (circa 180 gli iscritti ai corsi per principianti ogni anno) ha portato in sei stagioni al raddoppio del numero dei giocatori, oggi 660, che percorrono un cammino completo nell’ambito dello stesso circolo. Salso Golf, con le sue 18 buche a Salsomaggiore Terme, si è poi unito al gruppo in un unico brand, quello di Parma Golf Experience, che si apre anche ad attività di scoperta del territorio.
La dilettante francese Charlotte Liautier ha vinto con 216 (71 71 74, par) colpi, in condizioni difficili, il Santander Golf Tour Barcellona, ultima gara del LET Access - il secondo circuito femminile europeo - disputato al Real Club de Golf El Prat (par 72) a Terrassa in Spagna. E’ stata la quarta amateur a imporsi in stagione.
Ha effettuato una bella gara la dilettante italiana Erika De Martini, decima con 224 (73 75 76, +8), che nelle ultime quattro gare ha sempre superato il taglio, e ha chiuso a metà classifica l’altra amateur Martina Flori, 34ª con 230 (77 75 78, +14).
La Liautier, unica a girare in par, ha avuto ragione della tedesca Helen Briem, anche lei dilettante, e dell’inglese Rachael Goodall, seconde con 217 (+1), con quest’ultima che quale proettes ha incassato la prima moneta di 5.600 euro su un montepremi di 35.000 euro.
Al quarto posto con 221 (+5) la nigeriana Georgia Iziemgbe Oboh e la ceca Sideri Vanova e al sesto con 222 (+6) la svedese Sofie Bringner, la finlandese Emilia Tukiainen e la spagnola Mireia Prat.
Le prime sei classificate nell’ordine di merito hanno avuto la “carta” per il Ladies European Tour 2022. Al primo posto l’inglese Lily May Humphreys seguita dalla scozzese Gabrielle MacDonald, dalla russa Nina Pegova, da Rachael Goodall, Sofie Bringner e da Emilia Tukiainen.
SECONDO GIRO - La dilettante Erika De Martini, settima con 148 (73 75, +4) colpi, è rimasta in alta classifica nel Santander Golf Tour Barcellona, ultima gara del LET Access - il secondo circuito femminile europeo - che si sta svolgendo al Real Club de Golf El Prat (par 72) a Terrassa in Spagna, dove l’altra amateur italiana Martina Flori è salita dal 37° al 22° posto con 152 (77 75, +8).
E’ rimasta da sola in vetta con 142 (71 71, -2) colpi la dilettante francese Charlotte Liautier che inizierà il giro finale con due colpi di vantaggio su un quartetto con 144 (par) composto dalla spagnola Mireia Prat, dall’inglese Rachael Goodall, dalla finlandese Emilia Tukiainen e dalla tedesca Helen Briem. (am) Sesta con 147 (+3) la svedese Sofie Bringner. Il montepremi è di 35.000 euro.
PRIMO GIRO - Ottimo inizio di Erika De Martini nel Santander Golf Tour Barcellona, ultima gara del LET Access - il secondo circuito femminile europeo - che si sta svolgendo al Real Club de Golf El Prat a Terrassa (par 72).. La dilettante italiana è sesta con 73 (+1, quattro birdie, cinque bogey) colpi, mentre è a metà classifica l’alta amateur Martina Flori, 37ª con 77 (+5).
Sono al vertice con 71 (-1) due dilettanti, la spagnola Anna Canado e la francese Charlotte Liautier seguite con 72 (par) dalla ceca Sideri Vanova, dalla svedese Sofie Bringner e ancora un’amateur, la tedesca Helen Briem. Il montepremi è di 35.000 euro.
LA VIGILIA - Il LET Access – secondo circuito femminile europeo- si conclude con il Santander Golf Tour Barcellona, in programma dal 20 al 22 ottobre al Real Club de Golf El Prat a Terrassa (Barcellona). In campo anche due amateur azzurre: Erika De Martini e Martina Flori. La gara si disputerà su 54 buche e metterà in palio 35.000 euro di montepremi. Tappa decisiva per l’ordine di merito finale del circuito, con le prime cinque giocatrici che staccheranno il pass per giocare sul Ladies European Tour la prossima stagione.
Ad eccezione della russa Nina Pegova (terza in graduatoria) scenderanno in campo nove delle prime dieci giocatrici dell’ordine di merito, dove è in testa l’inglese Lily May Humpreys, classe 2002 che negli 11 tornei disputati si è messa in evidenza con una vittoria (Golf Flanders Letas Trophy) e sette top ten. Alle sue spalle, separate da una manciata di punti, la scozzese Gabrielle Macdonald, ventottenne con 2 vittorie (Allerum Open e Lavaux Ladies Open) e otto top ten.
Cercheranno di chiudere al meglio la stagione anche le due giovani dilettanti azzurre in gara. Erika De Martini, ventenne lombarda, ha disputato cinque gare sul LET Access nel 2021 e il 38° posto nel Flumserberg Ladies Open è stato il suo miglior risultato. Martina Flori, venticinquenne toscana è reduce dal Lavaux Ladies Open dove ha superato il taglio, classificandosi 51/a.
Ottima prova di Matteo Manassero che si è classificato terzo con 269 (66 70 63 70, -15) colpi, alla pari con il portoghese Ricardo Gouveia, nel Challenge Costa Brava (Challenge Tour) sul percorso dell’Empordà Golf (par 71), a Girona in Spagna, e che con i 13.000 euro guadagnati ha raggiunto in extremis l’obiettivo di qualificarsi per il Rolex Challenge Tour Grand Final. E’ la gara finale del circuito che avrà luogo dal 4 al 7 novembre al T Golf & Country Club di Maiorca, nelle Isole Baleari, dove saranno ammessi i primi 45 dell’ordine di merito, a scalare per eventuali defezioni, e al termine della quale si assegneranno ai primi venti, sempre dell’ordine di merito, le ‘carte’ per l’European Tour 2022. Manassero è salito dal 64° al 44° posto e molto probabilmente sarà della partita anche Lorenzo Scalise (46°).
Primo titolo nel Challenge Tour per il 23enne neozelandese Daniel Hillier (265 - 71 67 62 65, -19) che fino ad ora aveva ottenuto solo un primo posto in uno Stage 1 della Qualifying School dell’European Tour nel 2019. Partito per il round conclusivo al terzo posto con due colpi di ritardo da Gouveia e uno da Manassero, ha giocato insieme a loro e ha operato il sorpasso con un 65 (-6) fatto di nove birdie, dei quali quattro decisivi sulle seconde nove buche, e tre bogey accusati sulle prime in cui è stato un po’ balbettante. Manassero ha girato in 70 (-1, tre birdie e due bogey) e Gouveia, che vincendo sarebbe passato direttamente sul circuito maggiore poiché sarebbe stato il terzo titolo stagionale, in 71 (par, cinque birdie, cinque bogey). II due sono stati preceduti al secondo posto dal danese Marcus Helligkilde (266, -18) rinvenuto dal quarto con un 64 (-7, sette birdie), miglior parziale di giornata. In quinta posizione con 271 (-13) il tedesco Marcel Schneider, il sudafricano Hennie Du Plessis e il francese Frederic Lacroix.
In bassa classifica gli altri due italiani in gara: Lorenzo Scalise, 51° con 284 (66 74 72 70, par), che per effetto di questo piazzamento è scivolato dal 42 al 46° posto come detto della money list e che ora dovrà sperare che uno dei 45 che lo precedono decida di non fare il viaggio a Maiorca, e Filiippo Bergamaschi, 58° con 289 (66 75 72 76, +5). A Hillier è andato un assegno di 32.000 euro su un montepremi di 200.000 euro.
TERZO GIRO - Matteo Manassero, secondo con 199 (66 70 63, -14) colpi, correrà per il titolo nel giro finale del Challenge Costa Brava (Challenge Tour) sul percorso dell’Empordà Golf (par 71), a Girona in Spagna. L’azzurro ha un colpo di ritardo dal portoghese Ricardo Gouveia e uno di vantaggio sul neozelandese Daniel Hillier (200, -13). Hanno possibilità di inserirsi nella lotta a tre il danese Marcus Helligkilde, il sudafricano Hennie Du Plessis, il francese Frederic Lacroix, quarti con 202 (-11). Sono in bassa classifica Filippo Bergamaschi, 53° con 213 (66 75 72, par), e Lorenzo Scalise, 56° con 214 (68 74 72, +1).
Ricardo Gouveia, trentenne di Lisbona, ha girato in 66 (-5) colpi con sei birdie e un bogey. Vanta cinque titoli sul Challenge Tour dei quali due in questa stagione e ora punta al terzo per salire direttamente sull’European Tour, Matteo Manassero si è espresso con un ottimo 63 (-8) con otto birdie senza bogey, mentre il più basso lo ha realizzato Daniel Hillier con 62 (-9, un eagle, otto birdie e un bogey).
Bergamaschi e Scalise hanno realizzato un 72 (+1), il primo con tre birdie e due doppi bogey e il secondo con tre birdie e quattro bogey. Il montepremi è di 200.000 euro con prima moneta di 32.000 euro.
SECONDO GIRO - Anche il secondo giro del Challenge Costa Brava (Challenge Tour) non si è concluso e la classifica provvisoria avrà sicuramente cambiamenti importanti quando verrà portato a termine.
Sul percorso dell’Empordà Golf (par 71), a Girona in Spagna, è al vertice il portoghese Ricardo Gouveia con lo score di 132 (65 67, -10) colpi dopo un 67 (-4, cinque birdie e un bogey), ma la sua posizione non è sicuramente stabile. Infatti ha uno score di “meno 8” il francese Frederic Lacroix con sei buche da giocare e sono terzi con “meno 7” il norvegese Kristian Krogh Johannessen, fermato alla 13ª, e lo statunitense Chase Hanna arrivato fino alla 12ª. Tutti e tre, insomma, hanno la possibilità quanto meno di raggiungere il leader.
E’ in ottima posizione Matteo Manassero, quinto con 136 (66 70, -6), affiancato dal norvegese Bjorn Hellgren. Hanno perso terreno Filippo Bergamaschi, 27° con 141 (66 75, -1), che ha disceso la classifica di 24 gradini, e Lorenzo Scalise, 37° con 142 (68 74, par), che ha fatto venti passi indietro.
Manassero ha girato in 70 (-1) con un eagle, due birdie e tre bogey, Bergamaschi in 75 (+4) con un eagle, un birdie, quattro bogey e un triplo bogey e Scalise in 74 (+3) con tre birdie, quattro bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 200.000 euro con prima moneta di 32.000 euro.
PRIMO GIRO - Il francese Frederic Lacroix è il leader con 64 (-7, due eagle, quattro birdie, un bogey) colpi del Challenge Costa Brava, il secondo torneo del trittico che conclude il Challenge Tour in Spagna e che sarà seguito dal Rolex Challenge Tour Grand Final (4 al 7 novembre, Maiorca).
Si gioca all’Empordà Golf (par 71) di Girona dove il primo giro non è stato portato a conclusione e nella classifica provvisoria il transalpino precede di due colpi l’olandese Robbie Van West, lo svedese Pelle Edberg, il norvegese Kristian Krogh Johannessen, lo statunitense Chase Hanna e i danesi Niklas Norgaard Moller e Oliver Hundeboll (66, -5). Ha lo stesso “meno 5” anche Filippo Bergamaschi (cinque birdie senza bogey) che però è stato fermato alla 14ª buca e ne ha ancora quattro per migliorarsi o anche agganciare Lacroix.
In alta classifica anche gli altri due italiani in campo, Matteo Manassero, nono con “meno 4” anche lui dopo 14 buche (sei birdie, due bogey), e Loenzo Scalise, 14° con “meno 3” dopo 13 (quattro birdie, un bogey). Il montepremi è di 200.000 euro con prima moneta di 32.000 euro.
LA VIGILIA - Il Challenge Tour resta in Spagna con il Challenge Costa Brava (19-22 ottobre) sul percorso dell’Empordà Golf di Girona, stesso teatro di gioco dell’Empordà Challenge conclusosi domenica. È la seconda di tre gare in Spagna dove, dal 4 al 7 novembre, si disputerà il Rolex Challenge Tour Grand Final.
Tre gli azzurri in campo: Lorenzo, Scalise, Matteo Manassero e Filippo Bergamaschi. Scalise è al 42° posto della “Road to Mallorca” e dopo il taglio mancato nell’Empordà Challenge punta a rimanere tra i migliori 45 che a novembre si contenderanno le 20 “carte” per giocare, nel 2022, sull’European Tour. Manassero è 64° nell’ordine di merito del circuito e dopo il 28° posto di domenica scorsa sogna un risultato di prestigio a Girona per risalire la classifica.
Proverà a calare il bis il francese Julien Brun, reduce dal successo che l’ha proiettato al terzo posto dell’ordine di merito, che vede attualmente in testa lo spagnolo Santiago Tarrio, seguito dal portoghese Ricardo Gouveia. Il torneo mette in palio un montepremi di 200.000 euro.
Con un po’ di affanno nel turno conclusivo, dopo in primi tre in buona classifica, Virginia Elena Carta, 37ª con 285 (69 72 70 74, -3) colpi nello Stage 2 della Qualifying School del LPGA Tour,si è qualificata, sia pure con l’ultimo punteggio utile, per le Q-Series, ossia la fase finale in cui si assegneranno le ‘carte’ per la prossima stagione del massimo circuito femminile statuntense. Non ce l’ha fatta Roberta Liti, 96ª con 292 (74 79 68 71, +4).
Al Plantation Golf & Country Club, dove le partecipanti si sono alternati sui due tracciati del Bobcat Course e del Panther Course, entrambi par 72, a Venice in Florida, si è imposta la francese Pauline Roussin-Bouchard con 269 (67 70 67 65, -19) che ha lasciato a ben cinque colpi la dilettante cinese Xiaowen Yin (274, -14), a sei l’altra cinese Ruoning Yin, in vetta nei due turni centrali, e la coreana Hyo Joon Jang (275, -13), anche lei amateur, e a sette la statunitense Maddi Caldwell-Young (276, -12).
Virginia Elena Carta ha condotto l’ultimo round in 74 (+2) colpi, unico sopra par del suo score, con tre birdie, tre bogey e un doppio bogey sul Bobcat. Roberta Liti ha girato sul Panther in 71 (-1) con tre birdie e due bogey e sulla sua prova ha pesato enormemente il 79 (+7) del secondo giro.
Hanno avuto accesso alle Q-Series 47 concorrenti, mentre le altre che hanno concluso la gara avranno uno status per il Symetra Tour 2022. Le Q-Series si svolgeranno dal 29 novembre a 5 dicembre al Magnolia Grove (Falls Course e Crossings Course) di Mobile in Alabama e dal 6 dicembre al 12 dicembre all’Highland Oaks Golf Club (Highlands Course e Marshwood Corse) a Dothan, sempre in Alabama.
TERZO GIRO - Con una condotta molto regolare Virginia Elena Carta, 15ª con 211 (69 72 70, -5), è praticamente rimasta stabile e in una zona di classifica ottima per superare lo Stage 2 della Qualifying School del LPGA Tour, che conclude con la disputa dell’ultimo round al Plantation Golf & Country Club (Bobcat Course e Panther Course, entrambi par 72) di Venice in Florida. Molto difficile un passaggio alla fase finale di Roberta Liti, malgrado sia risalita dal 154° al 106° posto con 221 (74 79 68, +5), lontana sette colpi dalla zona di qualifica.
Saranno ammesse alle Q-Series, ossia alla fase in cui si assegneranno le ‘carte’ per il LPGA Tour 2022, le prime 45 classificate e le pari merito al 45° posto, mentre le altre riceveranno uno status per il Symetra Tour 2022. Le Q-Series impegneranno le giocatrici dal 29 novembre a 5 dicembre al Magnolia Grove (Falls Course e Crossings Course) di Mobile in Alabama e dal 6 dicembre al 12 dicembre all’Highland Oaks Golf Club (Highlands Course e Marshwood Corse) a Dothan, sempre in Alabama.
E’ rimasta al vertice la cinese Ruoning Yin (203 - 69 65 69, -13) seguita dalla francese Pauline Roussin-Bouchard (204, -12). Al terzo posto con 207 (-9) la malese Alyaa Abdulghany, la svedese Linn Grant, la statunitense Maddi Caldwell-Young e la dilettante cinese Xiaowen Yin.
Virginia Elena Carta ha realizzato quatto bridie e due bogey per il 70 (-2) sul Panther e Roberta Liti ha segnato quattro birdie senza bogey per il 68 (-4) sul Bobcat.
SECONDO GIRO - Virginia Elena Carta, da 10ª a 14ª con 141 (69 72, -3) colpi, è rimasta nella parte buona della classifica dopo il secondo giro dello Stage 2 della Qualifying School del LPGA Tour, che si sta svolgendo al Plantation Golf & Country Club (Bobcat Course e Panther Course, entrambi par 72) di Venice in Florida. E’ divenuta problematica la situazione di Roberta Liti, da 89ª a 154ª con 153 (74 79, +9), in un evento che promuoverà alle Q-Series, ossia alla fase finale della Qualifying School, le prime 45 classificate e le pari merito al 45° posto.
Ha preso il comando con 134 (69 65, -10) la cinese Ruoning Yin che precede di tre colpi le statunitensi Maddi Caldwell-Young e Gabby Lemieux e la francese Pauline Roussin-Bouchard (137, -7), che era al vertice dopo un turno. In quinta posizione con 138 (-6) la malese Alyaa Abdulghany, la transalpina Agathe Laisne, la dilettante danese Karen Fredgaard e la svedese Linn Grant. Virginia Elena Carta ha segnato due birdie e due bogey per il 72 del par sul Bobcat Course e Roberta Liti ha girato in 79 (+7) con un birdie, sei bogey e un doppio bogey sul Panther Course.
La gara si articola su 72 buche e coloro che non saranno ammesse alle Q-Series avranno uno status per il Symetra Tour 2022. Le Q-Series impegneranno le giocatrici dal 29 novembre a 5 dicembre al Magnolia Grove (Falls Course e Crossings Course) di Mobile in Alabama e dal 6 dicembre al 12 dicembre all’Highland Oaks Golf Club (Highlands Course e Marshwood Corse) a Dothan, sempre in Alabama.
PRIMO GIRO - Virginia Elena Carta è al decimo posto con 69 (-3) colpi e Roberta Lti all’89° con 74 (+2) dopo il giro iniziale dello Stage 2 della Qualifying School del LPGA Tour, che si sta svolgendo al Plantation Golf & Country Club (Bobcat Course e Panther Course, entrambi par 72) di Venice in Florida.
Guida la graduatoria con 67 (-5, cinque birdie al Panther) la francese Pauline Roussin-Bouchard seguita con 68 (-4) da sette concorrenti: Kaley In, Katherine Smith, Gabby Lemieux, la spagnola Maria Parra, la svedese Linn Grant, la svizzera Kim Metraux e la paraguaiana Milagros Chavez.
Virginia Elena Carta, ammessa al torneo per essere giunta 19ª nello Stage 1, ha girato sul Panther con cinque birdie e due bogey e Roberta Liti, entrata di diritto, ha segnato un birdie e tre bogey al Bobcat.
La gara si articola su 72 buche e coloro che non saranno ammesse alle Q-Series, ossia alla finale, avranno uno status per il Symetra Tour 2022. Le Q-Series impegneranno le giocatrici dal 29 novembre a 5 dicembre al Magnolia Grove (Falls Course e Crossings Course) di Mobile in Alabama e dal 6 dicembre al 12 dicembre all’Highland Oaks Golf Club (Highlands Course e Marshwood Corse) a Dothan, sempre in Alabama.
LA VIGILIA - Virginia Elena Carta e Roberta Liti partecipano allo Stage 2 della Qualifying School per l’ammissione a LPGA Tour 2022 che si svolge dal 21 al 24 ottobre al Plantation Golf & Country Club (Bobcat Course e Panther Course) di Venice in Florida. La Liti è stata ammessa di diritto, mentre la Carta è entrata nel field essendosi classificata 19ª nello Stage 1 disputato al Mission Hills Country Club (Dinah Shore Course e Pete Dye Course) di Rancho Mirage e allo Shadow Ridge Golf Club di Palm Desert in California.
La gara si articola su 72 buche e coloro che non saranno ammesse alle Q-Series, ossia alla finale, avranno uno status per il Symetra Tour 2022. Nel field Kim Kauffman, l’australiana Stephanie Na, la messicana Alejandra Llaneza, la svizzera Kim Metraux, le francesi Pauline Roussin-Bouchard e Agathe Laisne (am), la ceca Karolina Vickova e la svedese Maja Stark
Le Q-Series impegneranno le giocatrici dal 29 novembre a 5 dicembre al Magnolia Grove (Falls Course e Crossings Course) di Mobile in Alabama e dal 6 dicembre al 12 dicembre all’Highland Oaks Golf Club (Highlands Course e Marshwood Corse) a Dothan, sempre in Alabama.
Sarà il San Domenico Golf di Savelletri di Fasano (Brindisi) a fare da cornice al Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour e dell’Italian Pro Tour (il circuito di gare nazionali e internazionali della Federazione Italiana Golf) in programma dal 3 al 5 novembre 2021, con Pro-Am sabato 6. Il circolo pugliese accoglierà i campioni over 50 nell’ultima tappa europea prima dell'MCB Tour Championship – Mauritius, che chiuderà la stagione del Legends Tour a dicembre. Un appuntamento di prestigio, nell’ambito del Progetto Ryder Cup 2023, che punta a valorizzare il patrimonio storico e naturalistico del sud Italia enfatizzandone la vocazione turistica internazionale.
Nel field Rocca e il campione in carica Barry Lane – Tanti i fuoriclasse pronti a dare spettacolo in Puglia. Grande attesa per Costantino Rocca, icona del golf tricolore (con 5 titoli sull’European Tour e due sull’ex Senior Tour), primo italiano a disputare la Ryder Cup nel 1993, vittorioso con il Team Europe nelle edizioni del 1995 (con hole in one) e del 1997 dopo un duello appassionante in cui ha superato Tiger Woods. Tra gli azzurri, oltre ad Emanuele Canonica, tra i protagonisti del Legends Tour nel 2021, saranno sul tee di partenza anche Gianluca Pietrobono (miglior italiano nell’edizione 2019), Mauro Bianco, Michele Reale e Massimo Scarpa, Commissario Tecnico della Squadra Nazionale Professionisti FIG. Tra le stelle in campo, anche molti past winner come l'americano Clark Dennis, che ha conquistato due titoli consecutivi in Italia nel 2017 e nel 2018 e l'inglese Barry Lane che ha vinto l'ultima edizione dell'evento al Golf Club Udine nel 2019 (nel 2020 l’intero circuito del Legends Tour non si è disputato per l’emergenza sanitaria da Covid-19) dopo uno spareggio con il francese Marc Farry. E ancora: due Senior Italian Champions del calibro del gallese Stephen Dodd e dell’inglese Roger Chapman,il neozelandese Michael Campbell (che tra i suoi titoli può vantare lo U.S.Open del 2005) e il danese Anders Hansen, al debutto sul Legends Tour.
In campo in memoria di Sergio Melpignano - L'evento si giocherà in memoria di Sergio Melpignano, fondatore e forza trainante dello sviluppo di San Domenico Hotels e del turismo pugliese. Grazie alla sua intraprendenza visionaria e alla sua determinazione, Melpignano ha vissuto con ispirazione il suo sogno di una vita: portare il golf di alto livello in Puglia.
Il percorso di gioco - Dopo esser stato il teatro di gioco del Challenge Tour Grand Final nel 2005 e nel 2012, il San Domenico Golf scrive un’altra pagina importante della sua storia. Il percorso di gara, che si snoda lungo la suggestiva costa adriatica, metterà a dura prova i partecipanti che si sfideranno su fairway con ulivi centenari e scorci dell'antica città di Egnathia e bunker strategicamente progettati.
Phil Harrison, Chief Executive del Legends Tour, ha dichiarato: “Il San Domenico Golf è un luogo davvero straordinario e si adatta perfettamente alla nostra etica di far tappa in destinazioni di livello mondiale e mostrarle al mondo. Non vediamo l'ora di visitare la Puglia il prossimo mese per la tappa europea conclusiva della nostra stagione".
Gli sponsor - L’Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Sponsor); Fideuram (Official Bank); Kappa ed Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner). Official advisor: Infront.
Social Partner – Il circuito Italian Pro Tour sostiene Sport Senza Frontiere Onlus che da anni porta avanti un progetto di inclusione sociale attraverso il golf.
Tommaso Perrino cala il bis nell’Open d’Italia Disabili Sanofi Genzyme. Sul percorso del Royal Park I Roveri (par 72) di Fiano (Torino), il toscano - dopo il successo del 2019 (nel 2020 la gara non si è disputata per l’emergenza sanitaria da Covid-19) - si conferma il vincitore, con 148 (75 73 +4) colpi, della tappa italiana del circuito EDGA. Nella classifica “strokeplay medal” in seconda posizione, con 152 (+8), l’irlandese Cian Arthurs. Terzo il francese Hassan Chakboub con 160 (+16).
Nella graduatoria “strokeplay pareggiata” Riccardo Bianciardi, con 132 (67 65) conquista il primo posto davanti ad Andrea Plachesi, secondo con 133 (65 68). Terzo, con 138 (69 69), Giuseppe Bagnarelli, che precede Pietro Andrini (stesso score complessivo, ma un peggior punteggio nelle ultime nove buche del round finale).
Nel Campionato Italiano Disabili “strokeplay medal” è ancora Perrino a trionfare davanti a Riccardo Bianciardi. Nella classifica italiana “strokeplay pareggiata” primo posto per Andrea Plachesi, mentre nella graduatoria stableford tricolore il primo classificato è Rodolfo Cappellazzo con 81 punti (41 40) davanti a Paolo Fancelli, secondo con 75 punti (41 34).
Nella categoria stableford lo svizzero Miro Waldvogel chiude al primo posto con 81 punti (39 42) davanti a Rodolfo Cappellazzo, secondo con 81 punti (41 40) e Paolo Fancelli, terzo con 75 punti (41 34).
L’olandese Tineke Loogman si aggiudica il premio “Best Women Strokeplay Competition”, mentre il premio “Sensory Category” va all’austriaca Karin Becker, atleta ipovedente che ha chiuso la gara con 71 punti (39 32).
Inclusione e aggregazione protagonisti verso la Ryder Cup 2023 - L’Open d’Italia Disabili Sanofi Genzyme, giunto alla ventunesima edizione dopo lo stop del 2020, rappresenta un’altra tappa importante nel Progetto Ryder Cup 2023 della Federazione Italiana Golf. Un percorso che vede affiancati agonismo e inclusione sociale. Dai raduni tecnici per i giocatori della Squadra Nazionale Paralimpica a “Golf4Autism” (iniziativa che si rivolge ai bambini affetti da spettro autistico con lezioni personalizzate e corsi di formazione per i tecnici), stare sul green si dimostra uno straordinario strumento di aggregazione e fonte di benessere psicofisico.
La cerimonia di premiazione - Sorrisi e tanta soddisfazione da parte degli atleti che hanno ricevuto i trofei nelle rispettive categorie in una competizione che raccoglie sempre più adesioni.
Alla cerimonia di premiazione sono intervenuti: donna Allegra Agnelli, Presidente del Royal Park I Roveri; Marcello Cattani, Presidente e AD di Sanofi Italia; Tiziana Nasi, Presidente della Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici e Vicepresidente del Comitato Italiano Paralimpico; Ivo Ferriani, Membro del Cio e del comitato esecutivo del Cio; Alberto Treves de Bonfili, Consigliere della Federazione Italiana Golf; Matteo Delpodio, Direttore Tecnico delle Squadre Nazionali FIG; Marco Aquilino, Direttore del Royal Park I Roveri.
Lo sport per l’inclusione: al Royal Park I Roveri presente Andreea Mogos, schermitrice paralimpica argento a Tokyo- Non solo golf. A testimonianza dell’importanza dello sport come catalizzatore di energie positive per il mondo della disabilità, ha partecipato alla cerimonia di premiazione anche Andreea Mogos, atleta paralimpica della Squadra Nazionale Italiana di scherma, protagonista nel team del fioretto femminile che ha conquistato la medaglia d’argento ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 e la medaglia di bronzo a Rio 2016.
Le dichiarazioni
Marcello Cattani, Presidente e AD Sanofi Italia: “Sono molto felice di rinnovare il nostro supporto all’Open d’Italia Disabili. Come azienda sosteniamo da sempre lo sport e l’attività fisica come elementi fondanti di una vita piena e in salute. Lo sport è di certo l’ambito in cui si sono più velocemente abbattute le barriere che, talvolta, limitano le persone nel perseguire le proprie passioni. La nostra speranza è che la vita quotidiana, in tutti gli ambiti, possa somigliare sempre di più allo sport. Il nostro impegno concreto è rivolto a rendere gli ambienti scolastici, lavorativi e pubblici sempre più accessibili e a misura di ogni cittadino. Noi, nel nostro piccolo e anche con il sostegno a manifestazioni come questa, operiamo per abbattere molte barriere, anche culturali, che possono limitare la piena espressione degli individui, a favore di una migliore qualità di vita per tutti”.
L'auspicio del golf tra gli sport delle Paralimpiadi 2028 - Tiziana Nasi, Presidente della Federazione Sport Invernali Paralimpici e Vicepresidente del CIP e Ivo Ferriani, membro Cio e membro esecutivo Cio, non hanno dubbi: "Il golf merita di essere incluso tra gli sport paralimpici nel 2028 a Los Angeles". Per la Nasi "L'attenzione mediatica che ha conquistato il paralimpismo italiano grazie ai successi straordinari degli atleti azzurri a Tokyo può essere di buon auspicio affinchè anche i golfisti con disabilità riescano a coronare il proprio percorso sportivo con una partecipazione alle Paralimpiadi". Per Ferriani "La passione portata in campo dai partecipanti all'Open d'Italia Disabili è la dimostrazione di quanto il golf meriterebbe di far parte delle Paralimpiadi 2028 ai Giochi di Los Angeles. Da membro esecutivo del Cio, posso già anticipare che voterò a favore del golf come disciplina paralimpica".
Tommaso Perrino: “Gioia immensa. E ora sono pronto per l’Edga Dubai Finale”. Livornese, 37enne, Tommaso Perrino è un esempio di forza di volontà e passione incrollabile per il golf. La sua carriera vede limitarsi i suoi orizzonti quando nel 2001, prima un incidente stradale e poi una successiva infezione contratta in ospedale durante la riabilitazione gli hanno causato un’importante limitazione alla funzionalità di una gamba. Tommaso non si perde d’animo e riesce a diventare professionista nel 2007. La sua perseveranza viene premiata con la partecipazione, su invito del Presidente FIG Franco Chimenti, alle ultime due edizioni dell’Open d’Italia (European Tour). Una gioia immensa per il Commissario Tecnico della Squadra Nazionale Paralimpica FIG che gli dà ulteriore fiducia per competere ad alto livello nelle gare internazionali dell’Edga. “Sono felicissimo di aver vinto nuovamente un torneo così importante. Ora affronterò con ancora più fiducia l’Edga Dubai Finale di novembre, torneo in combinata European Tour-Edga dove avrò l’opportunità di giocare al fianco dei fuoriclasse del circuito europeo. Sto vivendo delle esperienze bellissime e spero che questi risultati possano spingere tante altre persone ad avvicinarsi a uno sport coinvolgente come il golf. Grazie all’impegno della FIG il movimento golfistico paralimpico sta crescendo giorno dopo giorno”.
Il percorso – Già teatro dell’Open d’Italia (European Tour) per quattro edizioni consecutive dal 2009 al 2012, il Royal Park I Roveri, che lo scorso luglio ha ospitato anche l’European Ladies’ Amateur Championship, ha fatto il suo debutto come sede di gioco della tappa italiana del circuito EDGA. Situato a soli 20 km dal centro di Torino, circondato dalle Alpi e immerso nella natura del Parco Regionale La Mandria, a pochi passi dalla Reggia di Venaria Reale, il circolo piemontese è stato fondato nel 1971 dalla famiglia Agnelli. La struttura offre due percorsi da 18 buche progettati da architetti di fama mondiale, Robert Trent Jones Sr. e Michael Hurdzan.
I partner – L’Open d’Italia Disabili, ospitato dal Royal Park I Roveri, ha avuto il supporto di Sanofi Genzyme (Title Sponsor) e la collaborazione dei Partner Istituzionali: EDGA (European Disabled Golf Association); CIP (Comitato Italiano Paralimpico); INAIL Superabile. Official Advisor: Infront.
É Tommaso Perrino il leader dell’Open d’Italia Disabili Sanofi Genzyme al termine del primo dei due giri sul percorso (par 72) del Royal Park I Roveri di Fiano (Torino). Nella tappa italiana dell’European Disabled Golf Association (EDGA) il campione in carica, che ha partecipato anche alle ultime due edizioni dell’Open d’Italia (European Tour), conduce la classifica “strokeplay medal” con 75 (+3) colpi, seguito in seconda posizione, con 77 (+5), dall’irlandese Cian Arthurs e dal francese Hassan Chakboub. Buon avvio di gara anche del giovane Vittorio Cascino, quarto con 82 (+10). Decima posizione, con 88 (+16), per Pierfederico Rocchetti vincitore di quattro titoli nazionali tra il 2014 e il 2019.
Nella classifica “strokeplay pareggiata” Andrea Plachesi, con 65 colpi, è in testa davanti a Riccardo Bianciardi, secondo con 67. Terzi, con 69, Luisa Ceola, Pietro Andrini, Edoardo Biagi, Giuseppe Bagnarelli e lo svizzero Emmanuel Berset. Nella categoria stableford Paolo Fancelli e Rodolfo Cappellazzo condividono la prima posizione con 41 punti. Terzi, con 39 punti, lo svizzero Miro Waldvogel e l’austriaca Karin Becker.
Stefano Palmieri: la mia seconda vita da non vedente sul green - Applausi per tutti i partecipanti, che portano in campo tenacia e passione, rafforzando il messaggio d’inclusione al centro del Progetto Ryder Cup 2023. Tra gli esempi di determinazione, Stefano Palmieri, atleta non vedente che ha concluso il primo round al 12° posto con 30 colpi. Palmieri, 49enne di Follonica che ha perso la vista a 30 anni in un incidente stradale, è stato supportato in campo da Stefano Bertola, tecnico federale del settore paralimpico FIG. “Ho iniziato a giocare a golf nel 2012. Questo sport è stato determinante per trasmettermi nuovi stimoli nella mia seconda vita. Indosso la maglia della nazionale con orgoglio e la mia più grande vittoria è aver dato coraggio ad altri non vedenti che hanno iniziato a giocare a golf sulla scia dei miei successi internazionali nei tornei blind” queste le dichiarazioni di Palmieri che punta al premio “sensory category” al Royal Park I Roveri.
Formula di gara – Il torneo si articola su due giri da 18 buche e mette in palio anche il titolo di campione italiano. Non disputata nel 2020 per l’emergenza sanitaria da Covid-19, la competizione è giunta alla ventunesima edizione ed è aperta a tutte le categorie di disabilità e a tutte le sei categorie di Golf handicap.
Il percorso di gioco – Già teatro dell’Open d’Italia (European Tour) per quattro edizioni consecutive dal 2009 al 2012, il Royal Park I Roveri, che lo scorso luglio ha ospitato anche l’European Ladies’ Amateur Championship, fa il suo debutto come sede di gioco della tappa italiana del circuito EDGA. Situato a soli 20 km dal centro di Torino, circondato dalle Alpi e immerso nella natura del Parco Regionale La Mandria, a pochi passi dalla Reggia di Venaria Reale, il circolo piemontese è stato fondato nel 1971 dalla famiglia Agnelli. La struttura offre due percorsi da 18 buche progettati da architetti di fama mondiale, Robert Trent Jones Sr. e Michael Hurdzan.
I partner – L’Open d’Italia Disabili, ospitato dal Royal Park I Roveri, ha il supporto di Sanofi Genzyme (Title Sponsor) e la collaborazione dei Partner Istituzionali: EDGA (European Disabled Golf Association); CIP (Comitato Italiano Paralimpico); INAIL Superabile. Official Advisor: Infront.
Rory McIlroy ha avuto la meglio con 263 (68 67 62 66, -25) colpi in un combattuto finale nella The CJ Cup (PGA Tour), sul percorso del The Summit Club (par 72) a Las Vegas nel Nevada, tornando dl successo dopo 23 mesi. Il 32enne nordirlandese di Holywood, che non saliva sul gradino più alto del podio dal novembre 2019 (WGC HSBC Champions), ha segnato nel round finale un eagle, cinque birdie e un bogey per il 66 (-6) che gli ha permesso di battere per un colpo Collin Morikawa (264 - 67 70 65 62, -14), numero tre mondiale, che ha rimontato dal 14° posto con un gran 62 (-10, un eagle, otto birdie) e che ha tentato l’impossibile mettendo a segno l’eagle sull’ultima buca. Impressionante lo score di entrambi negli ultimi due turni con in 128 (-16) per McIlroy e un 127 (-17) per Morikawa.
McIlroy, alla 14ª stagione sul circuito e alla 205ª gara, ha portato a 20 i successi sul tour comprensivi di quattro major e tre WGC e, al netto di questi ultimi, ne vanta altri sette sull’European Tour e uno sul circuito australiano, con sei presenze (quattro vittorie) nel team europeo di Ryder Cup. Ha ricevuto la prima moneta di 1.755.000 dollari su un montepremi di 9.750.000 dollari, è salito dalla 14ª all’ottava piazza nel World Ranking e si è portato sulla quarta nella FedEx Cup con i primi 500 punti conquistati. Con 263 (-25) ha stabilito il nuovo record del torneo in merito allo score complessivo ed è divenuto il 39° giocatore a tagliare il traguardo dei 20 successi occupando il 35° posto nella lista dei vittoriosi di tutti i tempi.
Ha ceduto Rickie Fowler, in campo grazie a un invito dello sponsor, leader dopo tre turni e terzo con 266 (-22), ma ha ottenuto il miglior risultato dal 2019 dopo un periodo non proprio esaltante. Insieme a lui è terminato Keith Mitchell, al vertice dopo 36 buche, quindi quarto posto con 267 (-21) per Talor Gooch, rinvenuto dalle retrovie anche lui con un 62, Aaron Wise, Sam Burns (in vetta alla classifica FedEx Cup) e per l’australiano Adam Scott e tra i concorrenti al nono con 268 (-20) il coreano Sungjae Im, reduce dalla vittoria nel precedente Shriners Children’s Open.
Si sono attestati al 18° con 270 (-18) Jordan Spieth, Justin Thomas, vincitore nel 2017 e nel 2019, Xander Schauffele e l’argentino Emiliano Grillo, che con un 61 (-11, due eagle, sette birdie) ha eguagliato il primato sul giro dell’evento stabilito nel turno d’apertura da Robert Streb. Sul saliscendi lo spagnolo Sergio Garcia, 25° con 271 (-17), e prestazioni quanto meno opache del sudafricano Louis Oosthuizen e di Brooks Koepka, vincitore nel 2018, 38.i con 273 (-15), di Dustin Johnson, numero due mondiale e il più alto nel ranking in campo, 45° con 274 (-14), di Jason Kokrak, 54° con 276 (-12), che difendeva il titolo, e del giapponese Hideki Matsuyama, 59° con 278 (-10).
TERZO GIRO - Si rivede Rickie Fowler, nuovo leader con 195 (66 66 63, -21) colpi nella The CJ Cup (PGA Tour) sul percorso del The Summit Club (par 72) a Las Vegas nel Nevada, ma giornata favorevole anche al nordirlandese Rory McIlroy, risalito dal 19° al secondo posto con 197 (-19), che si è procurato l’opportunità di portare venti i suoi titoli sul circuito.
Rick Yutaka Fowler, 33 anni il prossimo 13 dicembre, nativo di Murrieta (California), gode di una popolarità enormemente superiore ai suoi meriti e al suo palmares dove figurano appena cinque titoli, l’ultimo nel 2019 (Phoenix Open), e sta provando a riemergere da un periodo piuttosto grigio. Ha realizzato un 63 (-9) con nove birdie senza bogey al termine di un giro in cui, per la terza volta in carriera, ha colto tutti i diciotto green e con 195 ha stabilito il nuovo record del torneo su 54 buche. Parte per l’ottava volta al vertice nel round conclusivo con il buon ricordo che la volta precedente è stata proprio in occasione del Phoenix Open. Da ricordare che sta partecipando al torneo, riservato a 78 concorrenti, soltanto per aver ricevuto un invito dallo sponsor.
Rory McIlroy ha rimontato con un 62 (-10, un eagle, otto birdie), punteggio più basso di giornata a un colpo dal suo primato sul giro di 61 sul PGA Tour, che ha siglato per due volte.
Saranno in corsa per la vittoria pure Robert Streb, l’australiano Adam Scott e il messicano Abraham Ancer, l’altro autore di un 63 secondo score del turno, terzi con 198 (-18), Keith Mitchell, in vetta dopo due round e penalizzato da un 73 (+1), e l’inglese Tyrrell Hatton, sesti con 199 (-17).
Sono sparsi per la classifica e senza prospettive per il successo, ma sono tesi a migliorare la propria posizione per questioni…economiche, perché il ricco montepremi di 9.750.000 dollari è un eccellente motivatore. Possono inserirsi tra i top ten Collin Morikawa, numero tre mondiale, 14° con 202 (-14), e Jordan Spieth, 17° con 203 (-13) e che ha fatto quindici passi indietro per le solite amnesie che spesso gli mettono a soqquadro buone prestazioni.
Per gli altri, che comunque stanno offrendo prove sotto tono, obiettivi più modesti a iniziare da Sergio Garcia, 30° con 204 (-12), che continua a scendere dopo un buon avvio. Più indietro Brooks Koepka, vincitore dell’evento nel 2018, 36° con 205 (-11), Justin Thomas, a segno nel 2017 e nel 2019, e il sudafricano Louis Oosthuizen, 42° con 206 (-10), Xander Schauffele e Dustin Johnson, numero due del World Ranking, 46.i con 207 (-9), Jason Kokrak, 51° con 208 (-8), che non ha più possibilità di difendere il titolo, Patrick Reed e il giapponese Hideki Matsuyama, 64.i con 210 (-6).
SECONDO GIRO - Keith Mitchell a tempo di record nella The CJ Cup. Il 29enne di Chattanooga (Tennessee) al 126° evento sul PGA Tour e con un titolo in carriera (Honda Classic, 2019) è al comando con 126 (62 64, -18) colpi, score più basso dopo 36 buche nella storia del torneo e con cinque di margine, anche questo il più ampio negli annali a metà della gara.
Sul percorso del The Summit Club (par 72) a Las Vegas nel Nevada, Mitchell al 62 (-10) di partenza ha aggiunto un 64 (-8, un eagle, sette birdie, un bogey) tracciando un solco tra lui e Jordan Spieth, in crescita di rendimento, Harry Higgs, l’australiano Adam Scott e il coreano Seonghyeon Kim, secondi con 131 (-13). In risalita Rickie Fowler, che gioca con un invito dello sponsor, e l’inglese Tyrrell Hatton, sesti con 132 (-12), e in discesa Robert Streb, da leader con un colpo in meno di Mitchell a ottavo con 133 (-11) causa un 72 (par).
Tra i 78 concorrenti (non c’è taglio) sono nella parte mediana della graduatoria, ma senza chances di pensare al titolo salvo miracoli, il nordirlandese Rory McIlroy e lo spagnolo Sergio Garcia, 19.i con 135 (-9), Justin Thomas, che si è imposto per due volte nell’evento (2017 e 2019) e il giapponese Hideki Matsuyama, 28.i con 136 (-8), Collin Morikawa, numero tre mondiale, Patrick Reed, Brooks Koepka, a segno nel 2018, e il corerano Sungjae Im, reduce dal successo nel precedente Shriners Children’s Open, 35.i con 137 (-7),
Ancora più indietro Xander Schauffele e Tony Finau, 46.i con 138 (-6), e del tutto deludenti Dustin Johnson, numero due mondiale e il più alto in gara nel World Ranking, 55° con 140 (-4), il sudafricano Louis Oosthuizen, 63° con 41 (-3), e Jason Kokrak, che difende il titolo, 71° con 143 (-1), che quanto meno ha abbandonato l’ultima posizione. Il montepremi è di ben 9.750.000 dollari.
PRIMO GIRO - Outsider all’attacco nel primo giro della The CJ Cup (PGA Tour), sul tracciato del The Summit Club (par 72) a Las Vegas nel Nevada, e parecchi big sorpresi in un field di qualità e di soli 78 concorrenti richiamato dal considerevole montepremi (9.750.000 dollari).
E’ al vertice con 61 (-11) colpi, suo score personale su 18 buche più basso, Robert Streb, 34enne di Chickasha (Oklahoma) alla 240ª gara sul tour con due titoli (McGladrey Classic 2014, RSM Classic 2020) che ha segnato un eagle, dieci birdie e un bogey e per la seconda volta in carriera si trova al vertice dopo il turno iniziale. Lo segue Keith Mitchell con 62 (-10, dieci birdie) che ha eguagliato il suo primato sul giro.
In terza posizione con 64 (-8) Harry Higgs e in quarta con 65 (-7) Hudson Swafford, lo spagnolo Sergio Garcia e il norvegese Viktor Hovland. Un colpo in più per Jordan Spieth, Rickie Fowler e il giapponese Hideki Matsuyama, settimi con 66 (-6). Hanno tenuto Brooks Koepka e Collin Morikawa, numero tre mondiale, 15.i con 67 (-5), il coreano Sungjae Im, a segno nel precedente Shriners Children’s Open, e Tony Finau, 26.i con 68 (-4).
Numeri già poco favorevoli per Xander Schauffele e Justin Thomas, 39.i con 69 (-3), e per il sudafricano Louis Oosthuizen, 49° con 70 (-2), e assolutamente deficitari per Dustin Johnson, numero due e il più in alto in questo evento nel World Ranking, 73° con 74 (+2), e per Jason Kokrak, 78° e ultimo con 77 (+5), che difende il titolo.
LA VIGILIA - Piatto ricco fa field di prima scelta. Così buona parte dei big saranno al via della The CJ Cup (14-17 ottobre) ,sul tracciato del The Summit Club a Las Vegas nel Nevada, dove sono in palio ben 9.750.000 dollari per soli 78 giocatori dei quali 17 hanno disputato l’ultima Ryder Cup.
Nomi eccellenti sul tee di partenza a iniziare da sette dei primi dieci della classifica mondiale: Dustin Johnson, numero due, Collin Morikawa (n. 3), Xander Schauffele (n. 5), Justin Thomas (n. 6), vincitore del torneo nel 2017 e nel 2019, il sudafricano Louis Oosthuizen (n. 8), Brooks Koepka (n. 9), a segno nel 2018,e Tony Finau (n.10). Della top ten mancano solo lo spagnolo Jon Rahm, numero uno, impegnato in Spagna, Patrick Cantlay (n.4) e Bryson DeChambeau (n. 7)
Difende il titolo Jason Kokrak, 36ene statunitense nato a North Bay nell’Ontario in Canada, due titoli sul circuito, il secondo a maggio (Charles Schwab Challenge), in un contesto che comprende anche Jordan Spieth, Patrick Reed, Scottie Scheffler, Webb Simpson, Rickie Fowler, Max Homa, il nordirlandese Rory McIlroy, il giapponese Hideki Matsuyama, il messicano Abraham Ancer, gli australiani Adam Scott e Jason Day, lo spagnolo Sergio Garcia, l’inglese Justin Rose e il coreano Sungjae Im, reduce dal successo nel precedente Shriners Children’s Open,
Jacopo Vecchi Fossa numero uno dell’Alps Tour per la stagione 2021, lo spagnolo Victor Garcia Broto vincitore dell’Emilia-Romagna Alps Tour Grand Final e tre italiani con la “carta” per il Challenge Tour 2022 in due diverse categorie.
E’ il verdetto dell’ultima gara del circuito disputata al Modena Golf & Country Club (par 72) dove Victor Garcia Broto si è imposto con 203 (64 68 71, -13) colpi superando allo spareggio il magnifico amateur di casa Riccardo Bregoli (203 – 72 67 64) autore di una eccellente rimonta dal 29° posto con un 64 (-8), miglior parziale del round, coronata con un eagle sull’ultima buca, dopo un altro eagle in avvio, cinque birdie e un bogey, con cui ha raggiunto lo spagnolo (71, quattro birdie, tre bogey). Nel playoff, però, Bregoli ha mandato la palla in acqua e al suo avversario è stato sufficiente il par (contro un doppio bogey) per avere ragione, conquistare i 7.500 euro di prima moneta, inserirsi tra i primi della money list e conseguire una ‘carta’ piena categoria 13.
In terza posizione con 204 (-12) l’irlandese David Carey, in quarta con 205 (-11) Andrea Saracino e altri quattro italiani tra i top ten: Carlo Casalegno, quinto con 206 (-10), il sempreverde Alessandro Tadini, settimo con 207 (-9), Stefano Mazzoli e Jacopo Vecchi Fossa, decimi con 208 (-8).
Jacopo Vecchi Fossa, che dopo il successo nel precedente Golf Nazionale Alps Open era sicurto di essere il “re” dell’Alps Tour, ha concluso con 28.049 punti contro i 23.503 dello scozzese Ryan Lumsden. Dietro di loro nell’ordine gli iberici Angel Hidalgo Portillo e Garcia Broto e il francese Paul Elissalde che hanno avuto le cinque “carte” piene categoria 13. Tuttavia Portillo, che già è salito sul Challenge Tour essendosi imposto in un evento (German Challenge a settembre), ha lasciato un posto libero c andato al dilettante transalpino Paul Margolis, sesto. Ma c’è ancora un punto interrogativo. Infatti Margolis potrebbe rimanere nell’attuale status per la prossima annata e in tal caso la sua ‘carta’ andrebbe al connazionale Franck Medale, settimo. La risposta dell’amateur entro il 31 dicembre. Nel frattempo Medale, Stefano Mazzoli, il portoghese Vitor Londot Lopes, il transalpino Edgar Catherine e Gregorio De Leo hanno conseguito la ‘carta’ categoria 20 che offre meno occasioni di giocare. Qualora Margolis rinunciasse, Medale avrebbe la categoria 13 e l’attuale ‘carta’ di quest’ultimo andrebbe al 12°, ossia all’irlandese David Carey.
SECONDO GIRO - Nell’Emilia-Romagna Alps Tour Grand Final, che sul percorso del Modena Golf & Country Club (par 72) chiude la stagione dell’Alps Tour, ben sei italiani sono tra i top ten, ma il leader con 132 (64 68, -12) colpi è uno spagnolo, Victor Garcia Broto, che si è liberato della compagnia di Gregorio De Leo, ora quarto con 135 (64 71, -9), anch’egli in vetta dopo un turno.
Si gioca per il titolo, ma soprattutto per le ‘carte” valide per il Challenge Tour 2022, cinque piene (categoria 13) ai primi cinque dell’ordine di merito e altre cinque, altrettanto ambite (categoria 20 con meno possibilità di gioco) ai cinque che seguiranno.
Garcia Broto ha due colpi di vantaggio su Carlo Casalegno (134 – 68 66, -10) e sull’irlandese David Carey, tre su Alessandro Tadini (69 66), risalito dalla decima piazza per affiancare De Leo. Al sesto posto con 136 (-8) Andrea Saracino e l’irlandese Jonathan Yates e all’ottavo con 138 (-6) Stefano Mazzoli e Jacopo Vecchi Fossa, che grazie alla vittoria nel precedente Golf Nazionale Alps Open si è già assicurato la ‘carta’ e la prima posizione nell’ordine di merito.
Così gli altri italiani: il dilettante Riccardo Bregoli 13° con 139 (-5), Edoardo Giletta 25° con 142 (-2), Cristiano Terragni 29° con 144 (par), Luca Cianchetti 35° con 145 (+1), Ludovico Addabbo, Stefano Pitoni e Giacomo Fortini 36.i con 146 (+2) e l’amateur Davide Buchi 48° con 150 (+6).
PRIMO GRO - Italiani al proscenio nell’Emilia-Romagna Alps Tour Grand Final, ultima gara dell’Alps Tour, con Gregorio De Leo, leader con 64 (-8, un eagle, sei birdie) insieme allo spagnolo Victor Garcia Broto (due eagle, quattro birdie) e con Andrea Saracino terzo con 67 (-5) affiancato dall’irlandese David Carey e dal portoghese Vitor Londot Lopes.
Sul percorso del Modena Golf & Country Club (par 72) si gioca per il titolo, ma soprattutto per le ‘carte” valide per il Challenge Tour 2022, cinque piene (categoria 13) ai primi cinque dell’ordine di merito e altre cinque, altrettanto ambite (categoria 20 con meno possibilità di gioco) ai cinque che seguiranno. E De Leo, decimo, è in piena corsa per approdare alla categoria 13 considerando che saranno tanti i punti a disposizione a cominciare dai 9.500 (anche con un assegno di 7.500 euro) che spetteranno al vincitore. Hanno iniziato di buon passo anche Carlo Casalegno e Luca Cianchetti (11° OM) sesti con 68 (-4) alla pari con l’inglese Jack Floyd e con il dilettante francese Tom Vaillant, e Alessandro Tadini, decimo con 69 (-3).
Deve alzare il ritmo nelle 36 buche che mancano al termine Stefano Mazzoli (8° OM) per essere sicuro di approdare a una ‘carta’, al momento 19° con 70 (-2). Stesso score per Stefano Pitoni e un colpo in più per Jacopo Vecchi Fossa, 23° con 71 (-1), che grazie al successo nel precedente Golf Nazionale Alps Open, è già promosso e sarà comunque il numero uno del circuito per questa stagione. Altri sei gli italiani tra i 48 ammessi alla gara: l’amateur Riccardo Bregoli, 29° con 72 (par), Cristiano Terragni, 33° con 73 (+1), Giacomo Fortini, 36° con 74 (+2), Ludovico Addabbo ed Edoardo Giletta, 39.i con 75 (+3), e l’altro amateur Davide Buchi, 44° con 76 (+4).
LA VIGILIA - E’ il nuovo re dell’ordine di merito dell’Alps Tour e a Modena, dov’è nato e cresciuto, festeggerà l’impresa appena raggiunta. Nell’Emilia-Romagna Alps Tour Grand Final (14-16 ottobre), sul percorso del Modena Golf & Country Club, ultimo evento stagionale del terzo circuito europeo, Jacopo Vecchi Fossa celebrerà il traguardo tagliato grazie al successo arrivato a Sutri (Viterbo) nel Golf Nazionale Alps Open (torneo inserito anche nel calendario dell’Italian Pro Tour). Mentre saranno assenti lo scozzese Ryan Lumsden (anche lui già certo di un posto sul Challenge Tour) e lo spagnolo Angel Hidalgo Portillo, che ha liberato una delle cinque carte piene da assegnare (categoria 13) grazie all’exploit dello scorso settembre al Big Green German Challenge (Challenge Tour), che gli permetterà il prossimo anno di distinguersi sul secondo circuito europeo.
Rimangono dunque tre carte piene a disposizione (ce ne saranno poi altre cinque con categoria 20). E dopo Vecchi Fossa anche altri azzurri ambiscono a garantirsi la promozione sul Challenge Tour, tra questi Mazzoli (attualmente ottavo nell’ordine di merito), De Leo (decimo) e Cianchetti (dodicesimo).
Al Modena Golf & Country Club il vincitore dell’Emilia-Romagna Alps Tour Grand Final riceverà 9.500 punti (e un assegno di 7.500 euro), il secondo ne porterà a casa 6.000. Per gli azzurri sarà grande sfida con i francesi Paul Elissalde, Paul Margolis (amateur e attualmente quinto nella money list, che potrebbe passare al professionismo in caso di conquista della carta) Franck Medale, Edgar Catherine e Pierre Pineau. Ma anche con il portoghese Vitor Londot Lopes.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
(Cliccare sul titolo per continuare a leggere)
Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
(Cliccare sul titolo per continuare a leggere)