Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

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Jr Solheim Cup agli Stati Uniti

 

La selezione degli Stati Uniti ha superato il Team Europe per 13-11 nella decima edizione della Ping Junior Solheim Cup, sfida a livello giovanile svoltasi sul King’s Course di Gleneagles in Scozia e che ha anticipato, come di consueto, la Solheim Cup, giunta alla 16ª edizione, che vedrà affrontarsi dal 13 al 15 settembre le compagini di Europa e USA sempre a Gleneagle, ma sul Centenary Course.
E’ stato il sesto successo consecutivo della compagine a stelle e strisce, guidata da Mea Bea Portr-King, per un bilancio complessivo di 8 vittorie contro le due delle continentali.
Della formazione affidata a Mickey Walker hanno fatto parte Benedetta Moresco e Alessia Nobilio. La prima ha portato due punti alla squadra vincendo insieme alla francese Lucie Malchirand, il foursome della prima giornata per 4/3 contro Zoe Campos/Rose Zhang e il singolo della seconda contro Phoebe Brinker (3/2), mentre, sempre insieme alla transalpina, ha lasciato strada nel fourball a LucyLi/Christine Wang (2/1). Nessun punto per Alessia Nobilio. Nei doppi l’azzurra e la slovena Pia Babnik sono state superate nel foursome e nei fourball da Michaela Morard/Rachel Heck rispettivamente per 1 up e per 3/1. Nel singolo la Nobilio ha ceduto a Rose Zhang per 1 up.
Dopo il pari per 3-3 nella sessione di fourball della giornata inaugurale le statunitensi hanno preso il vantaggio decisivo con un parziale di 4,5-1,5 nei fouballs e hanno iniziato i singoli avanti per 7,5-4,5. In leggero favore delle europee i singoli, ma il parziale di 6,5-5,5 non è bastato per annullare il divario.

 

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Caterina Don esordio vincente

 


Caterina Don, che sta studiando alla University of Georgia, ha vinto il Minnesota Invitational, al suo esordio nelle gare di College statunitensi. Sul percorso del Prestwick Golf Club (par 72), a Woodbury nel Minnesota, si è imposta con 135 (66 69, -9) colpi, uno di margine su Natascia Andrea Oon (136, -8) e tre su Siranon Shoomee e Jensen Castle (138, -6). Al quinto posto con 139 (-5) Delaney Shah e al sesto con 141 (-3) Noelle Beijer.
Caterina Don, torinese, 18 anni compiuti, ha preso il comando con un 66 (-6, un eagle, quattro birdie) nel primo giro e poi nel secondo ha contenuto il ritorno delle avversarie con un parziale di 69 (-3, sei birdie, un bogey, un doppio bogey).
Azzurri: 25 vittorie in campo internazionale - In una annata che si sta colorando sempre più d’azzurro, la Don ha firmato la tredicesima vittoria in campo internazionale dei dilettanti italiani, di cui tre a squadre, a cui si aggiungono anche i dodici successi dei professionisti. Dopo il record delle 34 titoli del 2018, anche il 2019 sta dando grandi soddisfazioni confermando come l’Italia ormai disponga di un gruppo molto forte, compatto, che sa vincere a tutti i livelli e in tutte le fasce d’età nei circuiti più importanti e nei tornei più prestigiosi del mondo.
Don: tre ori a squadre con il team Girls - Si arricchisce sempre di più il curriculum della torinese che vanta due medaglie d’oro con la squadra Girls ai Campionati Europei a squadre (2016-2018), un argento (2017) e un bronzo (2018), e un titolo nel World Junior Girls Championship, ossia il campionato del mondo per la categoria, conseguito insieme a Emilie Alba Paltrinieri e ad Alessia Nobilio. Tra gli altri allori due titoli nazionali Ragazze Match Play. Nel 2019 ha partecipato all’Augusta National Women’s Amateur dove si è classificata 12ª, unica italiana ad aver avuto accesso al giro finale in cui per la prima volta le donne hanno giocato un torneo sul percorso dell’Augusta National, sede del Masters maschile.

 

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PGA Tour: prodezza di Joaquin Niemann

 

l cileno Joaquin Niemann ha siglato con 259 (65 62 68 64, -21) colpi il primo titolo sul PGA Tour imponendosi nel A Military Tribute at The Greenbrier, evento inaugurale della stagione 2019/2020 svoltosi sul percorso dell’Old White TPC (par 70), a White Sulphur Springs in West Virginia.

Niemann, 21 anni nel prossimo novembre, nativo di Santiago del Cile nel cui palmares figurano sei titoli in gare di circuiti sudamericani in cui da dilettante ha battuto per sei volte i professionisti,  è il primo giocatore della sua nazione a vincere sul circuito e il terzo non americano in 95 anni a ottenere un successo prima di compiere 21 anni.

Professionista dal 2018 ha concluso la sua 44 gara nel tour con un 64 (-6, otto birdie, due bogey) lasciando a sei colpi Tom Hoge (265, -15). Al terzo posto con 266 (-14) Brian Harman, Harris English, Nate Lashey e Richy Werenski e al settimo con 267 (-13) Scottie Scheffler, Robby Shelton e il colombiano Sebastina Munoz. Un buon decimo posto con 268 (-12) per l’emergente giovane norvegese Viktor Hovland e al 14° con 270 (-10)  Kevin Na, che difendeva il titolo. Niemann ha ricevuto un assegno di 1.350.000 dollari su un montepremi è di 7.500.000 dollari.

 

 

TERZO GIRO - Joaquin Niemann, guida la classifica del A Military Tribute at The Greenbrier con 195 (65 62 68, -15) e si è messo nelle condizioni di divenire il primo cileno a imporsi sul PGA Tour.

Sul percorso dell’Old White TPC (par 70), a White Sulphur Springs in West Virginia nel torneo che apre la stagione 2019/2020 del circuito, l’emergente Niemann, 21 anni da compiere, nativo di Santiago del Cile nel cui palmares figurano sei titoli in gare di circuiti sudamericani in cui da dilettante ha battuto per sei volte i professionisti, con tre birdie e un bogey per il 68 (-2), ha lasciato a due colpi Richy Werenski, Nate Lashley e Robby Shelton (197, -13). In corsa per il titolo anche Adam Long e Scottie Scheffler, quinti con 198 (-12), e chances per Joseph Bramlett e Harris English, settimi con 199 (-11). Piuttosto scarse le possibilità per il coreano Sung-jae Im, miglior rookie della stagione 2018-2019, nono con 200 (-10), e praticamente nulle per Kevin Na, 16° con 202 (-8), campione in carica. Il montepremi è di 7.500.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - ll rookie Robby Shelton è rimasto al vertice del A Military Tribute at The Greenbrier con 127 (62 65, -13) colpi, ma è stato raggiunto da Scottie Scheffler (65 62) e dal giovane cileno Joaquin Niemann (65 62).

Sul percorso dell’Old White TPC (par 70), a White Sulphur Springs in West Virginia nel torneo che apre la stagione 2019/2020 del PGA Tour, il protagonista assoluto è stato Kevin Chappell , 33enne californiano di Fresno con un titolo sul circuito, risalito dal 115° a quinto posto con 130 (-10) dopo uno spettacolare 59 (-11). E’ l’undicesimo giocatore nella storia del circuito a infrangere il muro dei 60 colpi, con Jim Furyk unico a farlo per due volte, e inoltre ha eguagliato il record dei birdie consecutivi realizzati, ben nove, stabilito da Mark Calcavecchia nel 2009 (RBC Canadian Open al Glen Abbey GC).

Il trio di testa è seguito a un colpo da Adam Long (128, -12), mentre sono al sesto posto con 131 (-9) Sam Ryder e l’australiano Cameron Smith. Non sembra avere più chances di difendere il titolo Kevin Na, 25° con 134 (-6), è poco oltre metà classifica la promessa norvegese Viktor  Hovland, 47° con 136, -4), mentre ha deluso Bruson DeChambeau, numero dieci mondiale, uscito al taglio con 138 (-2), due colpi oltre il limite di qualifica. Il montepremi è di 7.500.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Il rookie Robby Shelton ha sorpreso tutti con un primo giro in 62 (-8) colpi e conduce nel A Military Tribute at The Greenbrier, il torneo che apre la stagione 2019/2020 del PGA Tour sul percorso dell’Old White TPC (par 70), a White Sulphur Springs nel West Virginia.

Il 24enne di Mobile (Alabama), con 14 presenze sul circuito dove è approdato quest’anno, ha segnato nove birdie e un bogey prendendo due colpi di margine su Kevin Na, campione in carica, Scott Harrington, Mark Hubbard, Lanto Griffin e Zack Sucher. Tra i dieci concorrenti in settima posizione con 65 (-5) il giovane cileno Joaquin Niemann, mentre sono a metà classifica Bryson DeChambeau, numero dieci mondiale, 53° con (68, -9), stesso score dell’emergente norvegese Viktor Hovland, e Bubba Watson, 73° con 69 (-1) insieme a Zach Johnson. Il montepremi è di 7.500.000 dollari.

LA VIGILIA - Scatta la nuova stagione del PGA Tour 2019-2020 con il A Military Tribute at The Greenbrier (12-15 settembre) in programma all’Old White TPC di White Sulphur Springs nel West Virginia.

Calamita l’attenzione della vigilia Bryson DeChambeau, numero dieci mondiale e uno dei pochissimi big presenti in un field che comprende, tra gli altri, Bubba Watson, Bill Haas, Zach Johnson, Jimmy Walker e gli australiani Marc Leishman e Cameron Smith. Tra gli emergenti da seguire il norvegese Victor Hovland, il cileno Joaquin Niemann e l’austriaco Sepp Straka, che hanno una buona occasione per mettersi ancor più in evidenza dopo la buona annata precedente. Difende il titolo Kevin Na. Il montepremi è di 7.500.000 dollari.

Il torneo su GOLFTV - Il A Military Tribute at The Greenbrier viene teletrasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 12 settembre e venerdì 13, dalle ore 20 alle ore 24; sabato 14 e domenica 15, dalle ore 21 alle ore 24. Commento di Maurizio Trezzi e di Marco Durante.

 

 

 

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LETAS: Colombotto Rosso termina seconda

Ancora una bella prova di Lucrezia Colombotto Rosso che si è classificata seconda con 211 (67 71 73, -5), alla pari con la sudafricana My Leander e con la svedese Alice Hewson, nel WPGA International Challenge, la terzultima gara stagionale del LET Access, secondo circuito femminile europeo, svoltasi sul percorso dello Stoke by Nayland Hotel Golf & Spa (par 72), a Stoke By Nayland in Inghilterra.

L’azzurra, alla settima top ten stagionale e per la seconda volta runner up, è giunta a un colpo dalla vincitrice, la belga Manon De Roey (210 - 69 69 72, -6). Quest’ultima, avanti di una lunghezza dopo 17 buche, ha segnato un bogey sull’ultima (72, par, quattro birdie, due bogey, un doppio bogey), ma Lucrexzia Colombotto Rosso, anche lei vittima di un bogey sullo stesso green (73, +1, due birdie, tre bogey), ha perso l’occasione per portarla al playoff.

In quinta posizione con 212 (-4) l’inglese Cloe Frankish, in sesta con 213 (-3) la scozzese Laura Murray, in settima con 214 (-2) la finlandese Tiia Koivisto e in 43ª con 226 (78 71 77, +10) Stefania Avanzo.

SECONDO GIRO - Lucrezia Colombotto Rosso è rimasta al comando con 138 (67 71, -6) colpi, raggiunta dalla belga Manon de Roey (138 - 69 69), a un giro da termine del WPGA International Challenge, la terzultima gara stagionale del LET Access, secondo circuito femminile europeo, che si sta svolgendo sul percorso dello Stoke by Nayland Hotel Golf & Spa (par 72), a Stoke By Nayland in Inghilterra. Ha effettuato un bel recupero, evitando il taglio, Stefania Avanzo, da 74ª a 47ª con 149 (78 71, +5).

La coppia d testa precede di un colpo l’inglese Cloe Frankish (139, -5) e di tre la gallese Lydia Hall, la svedese My Leander e le inglesi Alice Hewson e Rachael Goodall (141, -3), quest’ultima in vetta dopo un turno con l’azzurra e autrice di una “hole in one” (buca 9, par 3, yards 176). In corsa per il titolo anche la finlandese Sanna Nuutinen, ottava con 142 (-2).

Manon De Roey ha raddoppiato il parziale di 69 (-3) iniziale con cinque birdie e due bogey e Lucrezia Colombotto Rosso ha girato in 71 (-1) con tre birdie e due bogey. Anche per Stefania Avanzo 71 colpi con cinque birdie e quattro bogey. Il montepremi è di 35.000 euro.

PRIMO GIRO - Lucrezia Colombotto Rosso, grazie a un ottimo giro in 67 (-5) colpi, è al vertice, alla pari con l’inglese Rachael Goodall, autrice di un “hole in one”, nel WPGA International Challenge, la terzultima gara stagionale del LET Access, secondo circuito femminile europeo, che si sta svolgendo sul percorso dello Stoke by Nayland Hotel Golf & Spa (par 72), a Stoke By Nayland in Inghilterra. E’ al 74° posto con 78 (+6) l’altra italiana Stefania Avanzo.

La coppia di testa è tallonata a un colpo dalla gallese Lydia Hall (68, -4) e ha due colpi di ritardo la belga Manon De Roey (69, -3). In quinta posizione con 70 (-2) le svedesi Annelie Sjoholm e My Leander, la spagnola Laura Gomez Ruiz e le inglesi Charlotte Thompson e Cloe Frankish.

Lucrezia Colombotto Rosso, a caccia del primo titolo sul circuito dove in questa stagione ha già ottenuto sei top ten, ha segnato sei birdie e un bogey. Rachael Goodall ha realizzato la “hole in one” centrando direttamente dal tee la buca 9 (par 3, yards 176), aggiungendo all’ace quattro birdie e un bogey per la leadership. Il montepremi è di 35.000 euro.

 

LA VIGILIA - Si avvia alla conclusione il LET Access, secondo circuito femminile europeo, che propone la terzultima tappa in Inghilterra dove si disputa il WPGA International Challenge (12-14 settembre, 54 buche) sul percorso dello Stoke by Nayland Hotel Golf & Spa, a Stoke By Nayland. In campo Lucrezia Colombotto Rosso e Stefania Avanzo, con la prima che prova a recitare un ruolo da protagonista in una stagione in cui ha collezionato sei top ten.

Avrà numerose avversarie di peso tra le quali ricordiamo le inglesi Rachel Goodall, Charlotte Thompson e Hayley Davis, le belghe Manon De Roey e Fanny Cnops, la finlandese Sanna Nuutinen, la gallese Lydia Hall, le spagnole Camilla Hedberg e Natalia Escuriola, la francese Lucie Andrè, la russa Nina Pegova e la ceca Katerina Vlasinova. Il montepremi è di 35.000 euro.

 

 

Francesco Laporta ha ottenuto un bel terzo posto con 277 (71 69 67 70, -11) colpi nel 57º Open de Portugal (Challenge Tour) disputato sul percorso del Morgado G&CC (par 72), a Portimao in Portogallo.

Ha siglato il primo titolo nel circuito il 26enne polacco, nato ad Amburgo in Germania, Adrian Meronk che ha concluso con 273 (67 72 68 66, -15) colpi, due di vantaggio sullo spagnolo Sebastian Garcia Rodriguez (275, -13), che per qualche buca era stato in vetta. Laporta è stato afiancato dall’austriaco Martin Wiegele e in quinta posizione con 278 (-10) il gallese Rhys Enoch, l’inglese Jack Senior, lo svedese Henric Sturehed e il nordirlandese Cormac Sharvin. A metà classica Stefano Mazzoli, 25° con 284 (71 72 71 70, -4), e più indietro Andrea  Saracino, 54° con 289 (74 70 71 74, +1).

Adrian Meronk, che ha ricevuto un assegno di 32.000 euro su un montepremi di 200.000 euro, ha avuto partita vinta con un eagle, cinqe birdie e un bogey per il 66 (-6). Francesco Laporta si è espresso con quattro birdie  e due bogey per il 70 (-2). Anche per Stefano Mazzoli 70 colpi con sei birdie e quattro  bogey e 74 (+2) per Andrea Saracino con un birdie, un bogey e un doppio bogey.

Sono usciti al taglio dopo 36 buche Lorenzo Scalise, 106° con 149 (71 78, +5), e Federico Maccario, 116° con 151 (79 72, +7).

 

 

TERZO GIRO - Francesco Laporta, quinto con 207 (71 69 67, -9), correrà per il titolo nel giro finale del 57º Open de Portugal (Challenge Tour) in svolgimento sul percorso del Morgado G&CC (par 72), a Portimao in Portogallo.

Al vertice un quartetto con 206 (-10) formato dall’inglese Richard Bland (68 68 70), dallo svedese Henric Sturehed (66 75 65), dal nordirlandese Cormac Sharvin (70 67 69) e dallo spagnolo Sebastian Garcia Rodriguez (73 64 69), cugino di Sergio Garcia che guida il KLM Open (European Tour), insieme a Callum Shinkwin. Al 36° posto con 214 (71 72 71, -2) Stefano Mazzoli e al 42° con 215 (74 70 71, -1) Andrea Saracino.

Francesco Laporta, salito dalla 13ª piazza con un 67 (-5, sette birdie, due bogey), è affiancato dal francese Mathieu Fenasse, dal gallese Rhys Enoch, in vetta dopo due turni, dal polacco Adrian Meronk e dall’inglese Jack Senior. Hanno chances di vittoria anche l’austriaco Martin Wiegele e il sudafricano Bryce Easton, decimi con 208 (-8).

Sono usciti al taglio dopo 36 buche Lorenzo Scalise, 106° con 149 (71 78, +5), e Federico Maccario, 116° con 151 (79 72, +7). Il montepremi è di 200.000 euro dei quali 32.000 euro andranno al vincitore.

 

SECONDO GIRO - Francesco Laporta è salito dal 24° al 13° posto con 140 (71 69, -4) colpi nel 57º Open de Portugal (Challenge Tour) in svolgimento sul percorso del Morgado G&CC (par 72), a Portimao in Portogallo, dove è al vertice con 135 (69 66, -9) il gallese Rhys Enoch. Sono a metà classifica Stefano Mazzoli, 34° con 143 (71 72, -1), e Andrea Saracino, 47° con 144 (74 70, par), autore di un buon recupero, mentre sono usciti al taglio Lorenzo Scalise, 106° con 149 (71 78, +5), e Federico Maccario, 116° con 151 (79 72, +7).

Rhys Enoch, 31 anni e vincitore quest’anno del D+D REAL Slovakia Challenge, suo unico titolo sul circuito,  precede di misura l’inglese Richard Bland (136, -8). In terza posizione con 137 (-7) il nordirlandese Cormac Sharvin, il francese Mathieu Fenasse, il sudafricano Bryce Easton e lo spagnolo Sebastian Garcia Rodriguez e in settima con 138 (-6) il canadese Aaron Cockerill. Il montepremi è di 200.000 euro dei quali 32.000 euro andranno al vincitore. 

 

PRIMO GIRO - Francesco Laporta, Lorenzo Scalise e Stefano Mazzoli sono al 24° posto con 71 (-1) colpi nel 57º Open de Portugal (Challenge Tour) in svolgimento sul percorso del Morgado G&CC (par 72), a Portimao in Portogallo, dove Andrea Saracino è 82° con 74 (+2), e Federico Maccario 141° con 79 (+7).

Leader è il 29enne svedese di Linkoping Henric Sturehed, senza titoli nel circuito, autore di un 66 (-6, otto birdie, due bgey). E’ inseguito con 67 (-5) dal canadese Aaron Cockerill, dal polacco Adrian Meronk e dal belga Christopher Mivis. A due lunghezze, quinti con 68 (-4), gli svedesi Simon Forsstrom e Joel Sjoholm, l’irlandese Ruaidhri McGee, l’inglese Richard Bland, il francese Jerome Lando Casanova e il tedesco Philipp Mejow.

Stesso passo di Francesco Laporta e di Lorenzo Scalise con due birdie e un bogey e per Stefano Mazzoli quattro birdie e tre bogey. Il montepremi è di 200.000 euro dei quali 32.000 euro andranno al vincitore.

 

LA VIGILIA - Francesco Laporta, Federico Maccario, Lorenzo Scalise, Stefano Mazzoli e Andrea Saracino partecipano al 57º Open de Portugal (12-15 settembre) in programma sul percorso del Morgado G&CC, a Portimao in Portogallo.

Tra i possibili protagonisti il tedesco Sebastian Heisele, vincitore domenica scorsa dell’Open de Bretagne, gli inglesi Dale Whitnell, Matthew Jordan, Ross McGowan e Jack Senior, i portoghesi Ricardo Santos e José-Filipe Lima, il gallese Rhys Enoch, lo spagnolo Sebastian Garcia Rodriguez e il norvegese Eirik Tage Johansen. Il montepremi è di 200.000 euro dei quali 32.000 euro andranno al vincitore.

 

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Solheim Cup: Europa batte USA (14,5-13,5)

 

Con una straordinaria rimonta negli ultimi tre match singoli il Team Europe ha conquistato la 16ª edizione della Solheim Cup, la sfida al femminile della Ryder Cup, battendo per 14,5 a 13,5 la compagine degli Stati Uniti sul percorso del Centenary Course di Gleneagles, in Scozia. Dopo nove match singoli le americane erano in vantaggio per 13,5 a 11,5 a mezzo punto dal riportare il trofeo, poiché in caso di parità sarebbe rimasto a loro quali detentrici. Poi l’incredibile. La svedese Anna Nordqvist ha battuto seccamente Morgan Pressel (4/3) e il miracolo lo hanno completato l’inglese Bronte Law, una delle debuttanti continentali, trasformando il pareggio alla buca 15 in un 2/1 e il tocco finale lo ha dato la veterana norvegese Suzann Pettersen, alla nona presenza nel torneo e gratificata di una wild card, che sull’ultima buca ha piantato una palla a un metro dalla bandiera per il birdie che Marina Alex non ha saputo contrare. E con l’1 up la Pettersen rimarrà negli annali come la giocatrice ha dato il punto decisivo alla sua formazione.

E’ stato un incontro sempre in grande equilibrio a iniziare dalle due giornate di doppi (8-8) e il responso al fotofinish è stato perfettamente in linea. Da sottolineare tra le ragazze condotte dalla scozzese Catriona Matthew le ottime prove dell’inglese Georgia Hall, della francese Celine Boutier, quattro vittorie ciascuna su quattro match, e di Charley Hull, due successi e due pari. Bene anche la spagnola Carlota Ciganda e lode, anche se sono state discontinue, per il trio che ha dato il contributo fondamentale alla rimonta.

Tra le americane, dirette da Juli Inkster, prima proette alla guida per tre volte della formazione a stelle e strisce e reduce da due successi consecutivi, sono rimaste imbattute le due sorelle Jessica e Nelly Korda, con tre vttorie e un pareggio, e ha meritato anche Brittany Altomare (2,5 punti su 4 partite), mentre sono state piuttosto alterne tutte le altre e ha deluso Lexi Thompson, con soli due mezzi punti.

Il bilancio rimane favorevole alle statunitensi con 10 vittorie contro le sei delle continentali, che comunque si stanno avvicinando e che hanno prevalso in tre delle ultime cinque sfide.

 

SECONDA GIORNATA - Il Team Europe e la compagine degli Stati Uniti sono in parità (8-8) dopo la seconda giornata della 16ª edizione della Solheim Cup, la sfida al femminile della Ryder Cup che si sta svolgendo sul tracciato del Centenary Course di Gleneagles, in Scozia. Il pari praticamente demanda tutto ai dodici match singoli per un finale che si annuncia combattuto ed entusiasmante, oltre che di ottimo livello tecnico, peraltro già messo in notevole evidenza da tutte le concorrenti nei doppi.

Nei foursome del mattino terminati sul 2-2 le europee, affidate alla scozzese Catriona Matthew, hanno ottenuto i due punti con Georgia Hall/Celine Boutier, che hanno prevalso per 3/2 su Lizette Salas/Ally McDonald, quest’ultima entrata in squadra in extremis per la defezione di Stacy Lewys, e con Charley Hull/Azahara Muñoz, veramente temibili per le avversarie (due vittorie un pari), che hanno prevalso su Megan Khang e Danielle Kang (4/3). Le statunitensi, condotte da Juli Inkster, prima proette alla guida per tre volte della formazione a stelle e strisce e reduce da due successi consecutivi nei precedenti incontri, hanno risposto con Morgan Pressel/Marina Alex (2/1 su Anne Van Dam/Anna Nordqvist) e con le sorelle Jessica e Nelly Korda (6/5 su Carlota Ciganda/Bronte Law), che hanno disputato insieme i due foursomes vincendoli entrambi con largo margine.

Nei fourball del pomeriggio (2,5-1,5 per gli USA) c’è stato grande equilibro con situazioni alterne e incontri che sono arrivati quasi tutti all’ultima buca. Il recupero americano ha iniziato a concretizzarsi con l’1 up in favore Brittany Altomare/Annie Park contro Suzann Pettersen/Anne Van Dam, che hanno portato il match in parità dove è rimasto dopo l’arrivo di Lexi Thompson/Marina Alex e di Jodi Ewart Shadoff/Caroline Masson, con quest’ultima che non ha imbucato il patt che avrebbe trasformato il pari in un successo continentale. Europa nuovamente avanti con il punto di Georgia Hall/Celine Boutier, che hanno siglato la terza vittoria su altrettanti incontri (2 up su Ally MacDonald/Angel Yin) e infine il pari definitivo delle statunitensi con Lizette Salas/Danielle Kang (2/1 su Carlota Ciganda/Azahara Muñoz).

Il torneo si conclude con la disputa dei dodici singoli. Viene assegnato un punto per la vittoria e mezzo a testa per il pareggio. In palio 28 punti complessi dei quali 16 già assegnati. In caso di parità il trofeo rimarrà alla compagine statunitense quale detentrice. Il bilancio dopo 15 edizioni della Solheim Cup è di dieci successi USA contro cinque per la selezione del vecchio continente.

PRIMA GIORNATA - ll Team Europe è in vantaggio per 4,5 a 3,5 sulla compagine degli Stati Uniti dopo la prima giornata della 16ª edizione della Solheim Cup, la sfida al femminile della Ryder Cup che si sta svolgendo sul tracciato del Centenary Course di Gleneagles, in Scozia. Il punto di vantaggio le continentali, affidate alla scozzese Catriona Matthew, lo hanno conquistato nei quattro incontri mattutini di foursome (2,5-1,5), mentre nei quattro fourball c’è stata parità (2-2).

La capitana del Team USA Juli Inkster, prima proette alla guida per tre volte della formazione a stelle e strisce e reduce da due successi consecutivi nei precedenti incontri, ha dovuto affrontare il problema di avere sei debuttanti, così che in qualche occasione l’inesperienza ha avuto sicuramente peso. Comunque nelle due occasioni in cui ha schierato una coppia di due neofite un mezzo punto lo ha ottenuto nel fourball con Brittany Altomare/Nelly Korda contro due delle migliori tra le europee, Charley Hull/Azahara Muñoz che invece hanno battuto nel foursome le altre due, Megan Khang/Annie Park (2/1).

Peraltro Nelly Korda è rimasta imbattuta perché quando è stata affiancata alla sorella Jessica ha ottenuto l’unico punto pieno americano nel foursome e con largo margine (6/4 su Jodi Ewart Shadoff/Caroline Masson). Tre le debuttanti  europee. Anne Van Dam ha dato una buona mano alla più esperta in campo, la norvegese Suzann Pettersen (4/2 FB su Danielle Kang/Lizette Salas) e Celine Boutier, insieme a Georgia Hall, ha messo fuori gioco Lexi Thompson/Brittany Altomare (2/1 FS). Due match e due pareggi per Bronte Law, insieme a Carlota Ciganda, contro Morgan Pressel/Marina Alex nel foursome e contro Lexi Thompson/Jessica Korda nel fourball. A sorpresa la netta sconfitta delle esperte svedesi Caroline Hedwall/Anna Nordqvist (7/5 FB da Angel Yin/Ally McDonald.

Il torneo si dipana in tre giornate con formula match play. Anche nella seconda si disputeranno quattro incontri con formula foursome e quattro con formula fourball e nella terza dodici singoli. Viene assegnato un punto per la vittoria e mezzo a testa per il pareggio. In palio 28 punti. In caso di parità il trofeo rimarrà alla compagine statunitense quale detentrice.  Il bilancio dopo 15 edizioni della Solheim Cup è di dieci successi USA contro cinque per la selezione del vecchio continente.

LA VIGILIA - Team Europe e Team USA saranno di fronte sul percorso del Centenary Course di Gleneagles, in Scozia, per la 16ª edizione della Solheim Cup (13-15 settembre), praticamente la sfida al femminile della Ryder Cup. La compagine continentale, affidata alla scozzese Catriona Matthew, ha sete di rivincita dopo le due sconfitte consecutive subite (14,5-13,5 in Germania nel 2015 e 16,5-11,5 nello Iowa nel 2017). Potrà approfittare del vantaggio del fattore campo e di avere il pubblico di casa amico, che ha il suo peso in questi confronti dove a volte l’etichetta tipica del golf non viene proprio seguita alla lettera con un tifo di stampo calcistico, ma avrà dalla sua probabilmente anche un elemento tecnico.

Il Team USA, diretto da Juli Inkster, prima proette alla guida per tre volte della formazione a stelle e strisce, ha avuto una vigilia un po’ inquieta per la defezione di Stacy Lewis, a cui la capitana aveva affidato una wild card per avere una giocatrice in più d’esperienza, insieme all’altra wild card Morgan Pressel, in una squadra che presentava ben cinque debuttanti. Ora sono diventate sei, perché la sostituita Ally McDonald, la prima delle non qualificate di diritto nell’apposita classifica, è anche lei alla prima apparizione. Effettivamente, in un evento in cui è importante fare gruppo e in cui conta anche il pregresso, sei proette al primo impatto con la Solheim Cup, e non tutte di prima fascia nel contesto del circuito americano, sembrano francamente troppe, anche se in tali eventi le previsioni della vigilia sono sempre molto aleatorie.

Questa la squadra a stelle e strisce: Lexi Thompson (3 presenze), Danielle Kang (1), Lizette Salas (3), Jessica Korda (1), Angel Yin (1), Morgan Pressel (5) e le sei debuttanti Nelly Korda, sorella di Jessica, Megan Khang, Marina Alex, Brittany Altromare, Annie Park e Ally McDonald.
Sicuramente più esperienza in casa continentale. Le classifiche hanno espresso una sola neofita, l’olandese Anne Van Dam, mentre ne ha chiamate due Catriona Matthew, con altrettante wild card, la francese Celine Boutier e l’inglese Bronte Law, mentre le altre due le ha affidate a una veterana di lungo corso nella sfida, la 38enne svedese Suzann Pettersen (8 presenze), e a Jodi Ewart Shadoff (2), inglese peraltro affidabile e con carriera sul LPGA Tour. A completare la squadra le spagnole Carlota Ciganda (3) e Azahara Muñoz (3), le svedesi Caroline Hedwall (3) e Anna Nordqvist (5), la tedesca Caroline Masson (3) e le inglesi Georgia Hall (1) e Charley Hull (3).

Il torneo si dipana in tre giornate con formula match play. Nelle prime due si disputeranno quattro incontri con formula foursome e quattro con formula fourball e nella terza dodici singoli. Sarà assegnato un punto per la vittoria e mezzo a testa per il pareggio. In palio 28 punti. In caso di parità il trofeo rimarrà alla compagine statunitense quale detentrice. Il bilancio dopo 15 edizioni della Solheim Cup è di dieci successi USA contro cinque per la selezione del vecchio continente.

 

 

 

Lo spagnolo Sergio Garcia è tornato al successo sull’European Tour imponendosi con 270 (68 67 66 69, -18) colpi nel KLM Open, evento tra i più longevi dell’European Tour che ha festeggiato nell’occasione il centenario sul percorso del The International (par 72) ad Amsterdam in Olanda. E’ terminato al 21° posto con 280 (70 71 69 70, -8), Edoardo Molinari, che ha risalito la graduatoria di nove gradini, e ha chiuso al 49° con 285 (71 68 77 69, -3) Nino Bertasio.

Sergio Garcia, 39enne di Castellon, un Masters nel 2017, ora con 15 titoli sull’European Tour e nove sul PGA Tour al netto del major, ha realizzato un parziale di 69 (-3, sette birdie, quattro bogey) e ha opposto classe ed esperienza contro la generosa prestazione del brillante diciottenne danese Nicolai Hojgaard, secondo ad appena un colpo (271, -17). Alle loro spalle nell’ordine gli inglesi Matt Wallace (273, -15), James Morrison (274, -14) e Callum Shinkwin (275, -13), quest’ultimo leader con Garcia dopo tre giri, e al sesto posto con 276 (-12) lo svedese Rikard Karlberg.

Ha fatto appello all’orgoglio lo statunitense Patrick Reed, che ha rimontato dalla 41ª al 15ª piazza con 279 (-9), ma ci si attendeva ben altro da lui, mentre è finita in bassa classifica la difesa del titolo del cinese Ashun Wu, 55° con 286 (-2)

Edoardo Molinari ha girato in 70 (-2) colpi con cinque birdie e tre bogey e Nino Bertasio ha segnato un parziale di 69 con sei birdie e tre bogey. Non hanno superato il taglio Lorenzo Gagli, 86° con 144 (71 73, par), e Matteo Manassero, 146° con 153 (78 75, +9), e si è ritirato nel primo giro Filippo Bergamaschi. Sergio Garcia ha percepito un assegno

 

TERZO GIRO - Sul percorso del The International (par 72) ad Amsterdam in Olanda, teatro del KLM Open, evento tra i più longevi dell’European Tour che festeggia il centenario, sono al vertice con 201 (-15) lo spagnolo Sergio Garcia (68 67 66), uno dei favoriti, e l’inglese Callum Shinkwin (66 69 66), già leader dopo un turno. Si è portato a metà classifica Edoardo Molinari, 30° con 210 (70 71 69, -6), mentre è sceso in bassa Nino Bertasio, 69° con 216 (71 68 77, par).

La coppia di testa affronterà il giro finale con due colpi di margine sul brillante diciottenne danese Nicolai Hojgaard (203, -13) e con tre sull’inglese James Morrison (204, -12). Sono al quinto posto con 205 (-11)  altri tre inglesi, Matt Wallace, Steven Brown e Matthew Southgate, è all’ottavo con 206 (-10) lo svedese Joakim Lagergren e si trova tra i concorrenti al nono con 207 (-9) il belga Thomas Pieters. Deludente la prestazione dello statunitense Patrick Reed, 41° con 211 (-5), anch’egli tra i più gettonati alla vigilia, e più indietro il cinese Ashun Wu, campione uscente, scivolato al 59° posto con 214 (-2), dopo una buona partenza.

Sergio Garcia, 39enne di Castellon, un Masters, 14 titoli sull’European Tour e nove sul PGA Tour al netto del major, ha realizzato un 66 (-6) con sei birdie senza bogey. Callum Shinkwin, 26enne di Watford in cerca del primo successo nel circuito, ha ottenuto lo stesso punteggio con sette birdie e un bogey. Per Edoardo Molinari 69 (-3) colpi con cinque birdie e due bogey e per Nino Bertasio 77 (+5) con un birdie e sei bogey. Non hanno superato il taglio Lorenzo Gagli, 86° con 144 (71 73, par), e Matteo Manassero, 146° con 153 (78 75, +9), e si è ritirato nel primo giro Filippo Bergamaschi. Il montepremi è di 2.000.000 di euro con prima moneta di 333.330 euro.

 

SECONDO GIRO - Lo scozzese Scott Jamieson guida con 133 (68 65, -11) colpi la graduatoria nel KLM Open, uno dei tornei più longevi dell’European Tour che si sta disputando sul percorso del The International (par 72) ad Amsterdam in Olanda. Ha recuperato 22 posizioni Nino Bertasio, 25° con 139 (71 68, -5), e ne ha perse venti Edoardo Molinari, 46° con 141 (70 71, -3), mentre non hanno superato il taglio Lorenzo Gagli, 86° con 144 (71 73, par), e Matteo Manassero, 146° con 153 (78 75, +9), e si è ritirato nel primo turno Filippo Bergamaschi.

Jamieson, 36enne di Glasgow con un titolo nel circuito datato 2013, con sette birdie senza bogey per il 65 (-7) ha preso due colpi di margine sullo spagnolo Sergio Garcia e sugli inglesi James Morrison, Matthew Southgate e Callum Shinkwin (135, -9), quest’ultimo leader dopo tre turni. In sesta posizione con 136 (-8) il danese Nicolai Hojgaard e l’inglese Sam Horsfield e in ottava con 137 (-7) il belga Thomas Pieters.

Oltre che per Sergio Garcia, c’era attesa per lo statunitense Patrick Reed e per il tedesco Martin Kaymer. Il primo ha lo stesso score di Molinari, così come il cinese Ashun Wu, che difende il titolo, mentre il secondo, malgrado un 66 (-6), è uscito al taglio, 75° con 143 (-1) penalizzato dal 77 (+5) iniziale.

Nino Bertasio è risalito con un bel parziale di 68 (-4) dovuto a quattro birdie senza bogey ed Edoardo Molinari ha girato in 71 (-1) con cinque birdie e quattro bogey. Il montepremi è di 2.000.000 di euro con prima moneta di 333.330 euro.

A 100 anni sul green con i campioni del KLM Open - A cento anni d’età Susan Hosang, nativa di Hilversum, è stata anche lei tra i protagonisti del KLM Open. Appassionata golfista, ha partecipato a un contest organizzato alla buca 13 e ha giocato a fianco dei campioni, peraltro affrontando Patrick Reed e Thomas Pieters. Naturalmente la scena è stata tutta per lei in un evento che, peraltro, sta festeggiando la centesima edizione.

PRIMO GIRO - L’inglese Callum Shinkwin ha girato in 66 (-6) colpi e ha preso il comando nel primo giro del KLM Open, uno dei tornei più longevi dell’European Tour che festeggia la 100ª edizione sul tracciato del The International (par 72) ad Amsterdam in Olanda. Edoardo Molinari, 26° con 70, -2), ha espresso il miglior score degli azzurri seguito da Lorenzo Gagli e da Nino Bertasio, 47.i con 71 (-1): E’ in ritardo Matteo Manassero, 139° con 78 (+6), e si è ritirato dopo nove buche Filippo Bergamaschi.

Callum Shinkwin, 26enne di Watford a caccia del primo successo nel circuito, ha messo insieme un eagle, cinque birdie e un bogey, che gli hanno permesso di prendere un minimo vantaggio su un folto gruppo composto dal malese Gavin Green, dallo svedese Per Langfors, dallo scozzese Marc Warren, dal danese Nicolai Hojgaard e dagli inglesi Chris Paisley, Matthew Southgate e Sam Horsfield (67, -5). E’ subito dietro lo spagnolo Sergio Garcia, nono con 68 (-4), uno dei tre più attesi protagonisti, mentre non hanno brillato gli altri due, lo statunitense Patrick Reed, 65° con 72 (par), e il tedesco Martin Kaymer, 133° con 77 (+5) e a un passo dal taglio. Buon ritmo, invece, del cinese Ashun Wu, 17° con 69 (-3), che difende il titolo.
Edoardo Molinari ha segnato un eagle, tre birdie e altrettanti bogey, Lorenzo Gagli cinque birdie e quattro bogey e Nino Bertasio tre birdie e due bogey. Il montepremi è di 2.000.000 di euro con prima moneta di 333.330 euro.

LA VIGILIA - Ashun Wu, 34enne cinese di Xiamen Fujian, difende il titolo, l’ultimo dei tre conquistati in carriera sull’European Tour, nel KLM Open (12-15 settembre), uno dei tornei più longevi del circuito che festeggia dal 100ª edizione sul tracciato del The International ad Amsterdam in Olanda. In campo il quintetto italiano composto da Edoardo Molinari, Lorenzo Gagli, Nino Bertasio, Matteo Manassero e da Filippo Bergamaschi in un contesto dove calamitano l’attenzione due Masters Champions, lo spagnolo Sergio Garcia (2017) e lo statunitense Patrick Reed (2018), e un ex leader mondiale, il tedesco Martin Kaymer.

Motivati, naturalmente, i giocatori di casa, con Joost Luiten e Wil Besseling che saranno gli elementi di punta, in un field che comprende anche gli inglesi Lee Westwood e Matt Wallace, i belgi Thomas Pieters e Thomas Detry, il finlandese Mikko Korhonen, lo svedese Sebastian Soderberg, il sudafricano Brandon Stone, l’argentino Andres Romero e altri due orientali, l’indiano S.S.P. Chawrasia e il coreano Jeunghun Wang. Per dare ancor più tono allo spettacolo ci saranno anche le giocate dell’irlandese Padraig Harrington, dello svedese Robert Karlsson e dello spagnolo José Maria Olazabal, magari non più vincenti, ma con tanta classe.
Per Ashun Wu la possibilità di imitare lo statunitense Bob Byman, ultimo a imporsi nel torneo in due anni consecutivi (1977-78), mentre cercano una maggior continuità Edoardo Molinari, Lorenzo Gagli e Nino Bertasio, che peraltro in stagione sono comunque anche arrivati tra i top ten, l’ultimo Gagli secondo nell’European Masters. Il montepremi è di 2.000.000 di euro con prima moneta di 333.330 euro.

Il torneo su GOLFTV - Il KLM Open viene teletrasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 12 settembre e venerdì 13, dalle ore 11,30 alle ore 13,30 e dalle ore 15,30 alle ore 18,30; sabato 14 e domenica 15, dalle ore 13 alle ore 17,30. Commento di Alessandro Bellicini, Nicola Pomponi e di Federico Colombo.

 

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Nobilio e Moresco alla Jr. Solheim Cup

 

Alessia Nobilio e Benedetta Moresco sono nel Team Europe che affronterà la formazione degli Stati Uniti nella Ping Junior Solheim Cup, la sfida a livello giovanile in programma nei giorni 10 e 11 settembre sul King’s Course di Gleneagles in Scozia. Anticiperà, come di consueto, la Solheim Cup, giunta alla 16ª edizione, che vedrà affrontarsi dal 13 al 15 settembre le selezioni di Europa e USA sempre a Gleneagle, ma sul Centenary Course.
Le due azzurre hanno conquistato il posto attraverso l’European Ranking insieme alla slovena Pia Babnik, alla francese Lucie Malchirand, all’inglese Mimi Rhodes e alla danese Anne Normann. La capitana Mickey Walker ha concesso le sue sei wild card, a completamento della compagine, alle inglesi Annabell Fuller e Lily May Humphreys, alla danese Amalie Leth-Nissen, alla francese Lilas Pintheir, alla scozzese Hannah Darling e alla tedesca Paula Schulz-Hansen.
La squadra statunitense, affidata a Mea Bea Portr-King, sarà composta da Rose Zhang, Alexa Pano, Zoe Antoinette Campos, Phoebe Brinker, Briana Chacon, Amanda Sambach, Sadie Eglemann, Michaela Morard, Brianna Navarrosa, Christine Wang, Lucy Li e Rachel Heck. Le ultime due hanno ricevuto le due wild card della capitana.
Nella prima giornata della gara si disputeranno sei foursome e altrettanti fourballs, poi nella seconda dodici singoli.
Il bilancio nelle nove edizioni dell’evento, iniziato nel 2002. è nettamente favorevole alle americane con sette vittorie e due sconfitte e che vengono da cinque successi consecutivi, l’ultimo nel 2017 al Des Moines GC nello Iowa (14,5-9,5)

 

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Sunshine: Geerts 5° nella Kings Cup

 

Philip Geerts si è reso protagonista di un’ottima prestazione classificandosi quinto nella Kings Cup, torneo del Sunshine Tour, il circuito sudafricano, disputato al Royal Swazi Spa Country Club (par 72) di Mbabane nello Swaziland. E’ la seconda volta consecutiva che l’azzurro termina tra i top ten dopo la decima piazza nel precedente Vodacom Origin Sishen.
Si è imposto con 197 (66 65 66, -19) colpi Jaco Ahlers, 37enne di Nelspruit, sette titoli sul circuito e una buona esperienza in Europa, che con un 66 (-6, sei birdie) ha avuto ragione di Daniel Greene, secondo con 200 (-16), di Alex Haindl e di Estiian Conradie, terzi con 201 (-15). Geerts ha avuto la compagnia di Neil Schietekat, Jaco Prinsloo e di Peetie van der Merwe. Al vincitore è anato un assegno di 158.500 rand (quasi 9.700 euro) su un montepremi di un milione di rand (circa 61.150 euro).
Philip Geerts, 26enne nato a Nairobi in Kenya, ma italiano a tutti gli effetti, è impegnato nel conservare la ‘carta’ per il Sunshine Tour del prossimo anno. Nel 2018 ha ottenuto un successo nell’IGT Challenge Tour, secondo circuito sudafricano, vincendo il RTQS Killarney.

 

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Alps: Carey batte Lipparelli al playoff

 

L’irlandese David Carey ha vinto con 191 (57 67 67, -13) colpi il Cervino Open, torneo in calendario nell’Italian Pro Tour Banca Generali Private e nell’Alps Tour, disputato a Cervinia, sul percorso del Golf Club Cervino (par 68), uno dei campi più alti d’Europa a 2.050 metri sul livello del mare. E’ stato raggiunto sull’ultima buca da Edoardo Raffaele Lipparelli (191 - 63 65 63), ma poi Carey ha avuto la meglio con un birdie alla prima buca di spareggio.
Come ormai avviene in quasi tutte le gare del circuito gli italiani sono stati grandi protagonisti, anche se è mancato il titolo (già cinque conquistati in stagione). Oltre a Lipparelli si sono fatti valere anche Enrico Di Nitto, da 11° a terzo con 194 (63 68 63, -10) alla pari con l’inglese Andrew Scrimshaw, e Federico Maccario, in corsa per il successo fino alle ultime buche e quinto con 195 (66 60 69, -9) affiancato dallo spagnolo Angel Hidalgo Portillo.
Una bella impresa l’ha compiuta Jacopo Albertoni, autore di un 61 (-7, otto birdie, un bogey), score più basso del turno, che l’ha proiettato dal 33ª alla nona piazza, con 197 (-7), miglior dilettante dell’evento. Stesso punteggio per Luca Cianchetti e dietro Michele Ortolani, 17° con 199 (-5), e Alessandro Grammatica, 21° con 200 (-4). Si è difeso con onore l’altro amateur Giacomo Fortini, 27° con 201 (-3), vincitore della scorsa edizione, che ha concluso insieme ad Alessandro Aloi e, comunque, note di merito anche per gli altri due dilettanti Andrea D’Agostino (39° con 204, par) e Davide Buchi (46° con 207, +3), che hanno superato il taglio.

Le interviste - David Carey, 23enne di Dublino, ha ottenuto il primo titolo nel circuito dove in due anni aveva raccolto solo quattro piazzamenti tra i top ten. Ha costruito la vittoria nel primo turno con un straordinario 57 (-11), record assoluto per l’Alps Tour, demolendo il precedente 59 siglato da Jean-Luc Burnier (Sestrieres Open, 2007), Michael Bush (Cervino Open, 2013) e da Julien Clement (Vigevano Open, 2016). Dopo aver condotto per 53 buche, Carey ha rischiato il sorpasso sull’ultima da Lipparelli, leader della money list ,ormai sicuro di salire il prossimo anno sul Challenge Tour e con tre vittorie nel 2019 (due sull’Alps Tour). Al birdie dell’azzurro (sei birdie e un bogey nel suo 63, -5) ha però risposto con un putt di tre metri per giocare il playoff, dopo un guardingo 67 (-1, due birdie, un bogey)
“Sono contento - ha detto - per essere divenuto il recordman sul giro del tour e ovviamente per il successo che dedico alla famiglia e al mio primo maestro purtroppo scomparso. Devo fare i complimenti a Lipparelli perché mi ha messo pressione per tutto il giorno. Era qualcosa che mi aspettavo, del resto è il numero uno e anche un grande combattente”. Per l’irlandese un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro.
Jacopo Albertoni, 20enne romano tesserato per il Marco Simone G&CC, ha dichiarato: “Sono molto soddisfatto dello score e del risultato. Da quando partecipo alla gare con i pro il mio gioco è di molto migliorato. Ora però dovrò conciliare golf e studio. Giusto tra due giorni ho un esame”.

Gli sponsor – L’Italian Pro Tour ha il supporto di Banca Generali Private (Title Sponsor), di BMW (Main Sponsor), e degli Official Supplier Kappa, Leaseplan, Dailies Total 1, Corriere dello Sport e Tuttosport. Official advisor: Infront.

Nono torneo dell’Italian Pro Tour Banca Generali Private - Il Cervino Open è stato il nono evento 2019 dell’Italian Pro Tour Banca Generali Private, il circuito di dieci gare nazionali e internazionali della FIG programmate in sette regioni diverse, dalla Valle d’Aosta alla Puglia attraversando Lombardia, Veneto, Abruzzo, Umbria e Lazio, in un cammino verso la Ryder Cup 2022 che coinvolge tutta la nazione.

Il percorso - Ha ricevuto elogi incondizionati, per preparazione e ottima tenuta, da tutti i protagonisti il tracciato del Golf Club Cervino, circolo che ha festeggiato nel 2015 i sessant'anni di vita e che ha avuto un notevole peso sul comprensorio nel richiamo del turismo golfistico, contribuendo inoltre alla promozione e alla diffusione di questo sport. Realizzato dall'architetto Donald Harradine all'inizio degli anni cinquanta, è stato uno dei primi quindici campi in Italia. Nel 2008 è stato ultimato l’ampliamento del percorso che può contare su 18 buche di elevata qualità tecnica, ma nel contempo offre al giocatore un panorama spettacolare al cospetto del maestoso Cervino, la montagna più fotografata del vecchio continente. 

 

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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