Lo statunitense Kurt Kitayama ha ottenuto il secondo successo stagionale e in carriera sull’European Tour, nell’arco di tre mesi, imponendosi con 281 (66 74 71 70, -7) colpi nell’Oman Open, sul percorso dell’Al Mouj Golf (par 72), a Muscat in Oman.
Il migliore tra gli azzurri è stato Andrea Pavan, 31° con 291 (71 75 76 69, +3), e sono andati a premio Filippo Bergamaschi, 40° con 292 (72 74 72 74, +4), Nino Bertasio (72 73 72 76) e Matteo Manassero (72 76 73 72), 45.i con 293 (+5), e Guido Migliozzi, 63° con 298 (73 73 73 79, +10).
Kurt Kitayama, 26enne di Chico (California), ha avuto partita vinta con un 70 (-2, quattro birdie, due bogey), rimontato dal sesto posto e superando gli avversari con due birdie in chiusura. Secondi a un colpo lo spagnolo Jorge Campillo, il francese Clément Sordet, il paraguaiano Fabrizio Zanotti e il tedesco Maximilian Kieffer (282, -6). Sesti con 283 (-5) lo svedese Peter Hanson, il belga Thomas Pieters e il danese Joachim B. Hansen.
Tra gli italiani ha rimontato 32 posizioni Andrea Pavan grazie a un parziale di 69 (-3) con quattro birdie e un bogey. Sono usciti al taglio dopo 36 buche: Edoardo Molinari (72 77) e Lorenzo Gagli (72 77), 72.i con 149 (+5), e Renato Paratore, 95° con 152 (73 79, +8). A Kurt Kitayama è andato un assegno di 256.247 euro su un montepremi di 1.540.000 euro.
TERZA GIORNATA - Gioco nuovamente sospeso nell’Oman Open (European Tour), sul percorso dell’Al Mouj Golf (par 72), a Muscat in Oman, dove non è stato portato a termine il terzo giro a causa dell’oscurità dopo i ritardi dovuti al vento. Nell classifica provvisoria è al comando con "meno 5" il tedesco Maximilian Keiffer, fermato dopo tre buche, seguito con "meno 4" dall’indiano Gaganjeet Bhullar (4ª buca), dal sudafricano Brandon Stone (4ª) e dal danese Joachim B. Hansen (3ª).
Sono rimasti in gara cinque degli otto giocatori italiani in campo: Filippo Bergamaschi (12ª) e Nino Bertasio (9ª), 26.i con "+1", Guido Migliozzi, 38° con "+3" (11ª), Matteo Manassero, 47° con "+4" (4ª), e Andrea Pavan, 67° con "+6" (11ª). Sono usciti al taglio dopo 36 buche: Edoardo Molinari (72 77) e Lorenzo Gagli (72 77), 72.i con 149 (+5), e Renato Paratore, 95° con 152 (73 79, +8). Il montepremi è di 1.750.000 dollari (circa 1.540.000 euro).
SECONDA GIORNATA - Il forte vento non ha permesso la disputa del secondo giro dell’Oman Open (European Tour) sul percorso dell’Al Mouj Golf (par 72), a Muscat in Oman. Il gioco è stato sospeso nella mattinata quando solo undici concorrenti avevano completato il turno tra i quali Filippo Bergamaschi, 83° con 146 (72 74, +2) colpi nella classifica provvisoria dove sono in vetta con "meno 6" il danese Joachim B. Hansen, fermato dopo 16 buche, e lo statunitense Kurt Kitayama, stoppato dopo 13. In terza posizione con 139 il tedesco Maximilian Kieffer e con lo stesso "meno 5" (67 giro iniziale), lo scozzese Scott Jamieson e il giapponese Yusaku Miyazato, rimasti al palo.
Non sono partiti Andrea Pavan, 31* con "meno 1" (71), Edoardo Molinari e Lorenzo Gagli, 44.i con il par (72), Renato Paratore e Guido Migliozzi, 65.i con "+1" (73). Stessa posizione e score per Matteo Manassero, dopo 11 buche, e per Nino Bertasio, dopo 14. Il montepremi è di 1.750.000 dollari (circa 1.540.000 euro).
PRIMA GIORNATA - Lo statunitense Kurt Kitayama è al vertice con 66 (-6) colpi nell’Oman Open (European Tour) sul percorso dell’Al Mouj Golf (par 72), a Muscat in Oman. Sono nella prima metà della graduatoria Andrea Pavan, 30° con 71 (-1), Edoardo Molinari, Lorenzo Gagli, Filippo Bergamaschi, Nino Bertasio e Matteo Manassero, 44.i con 72 (par), e appena oltre Renato Paratore e Guido Migliozzi, 76.i con 73 (+1).
Kitayama precede di misura lo scozzese Scott Jamieson e il giapponese Yusaku Miyazato (67, -5) e di due colpi i francesi Raphael Jacquelin, Adrien Saddier e Alexander Levy, il belga Thomas Pieters, l’inglese David Horsey, lo spagnolo Alejandro Cañizares e Scott Vincent dello Zimbabwe (68, -4). E’ 11° con 69 (-3) l’olandese Joost Luiten, campione in carica.
Kurt Kitayama, 26enne di Chico (California), che dopo aver iniziato la carriera sul PGA China Tour ha ottenuto il suo primo titolo sull’European Tour a dicembre (Mauritius Open) appena alla terza gara disputata dopo aver preso la ‘carta’ alla Qualifying School, ha segnato un eagle e quattro birdie senza bogey per la leadership. Andrea Pavan, partito dalla buca 10, dopo aver realizzato cinque birdie e un bogey, è stato penalizzato da un triplo bogey sul green finale. Tre concorrenti non hanno concluso il turno fermati per l’oscurità dopo 17 buche, ma non apporteranno variazioni alla classifica. Il montepremi è di 1.750.000 dollari (circa 1.540.000 euro).
LA VIGILIA - L’European Tour torna per il secondo anno consecutivo a Muscat in Oman per la disputa dell’Oman Open (28 febbraio-3 marzo). Sul percorso dell’Al Mouj Golf, disegnato dal grande campione australiano Greg Norman, saranno in campo tutti gli italiani con ‘carta’ ad eccezione di Francesco Molinari, a riposo questa settimana: Edoardo Molinari, Renato Paratore, Andrea Pavan, Nino Bertasio, Matteo Manassero, Lorenzo Gagli, Guido Migliozzi e Filippo Bergamaschi.
E’ una buona occasione per gli azzurri, tutti in grado di proporsi a buon livello, in una gara dove non ci sono punti di riferimento, ma che comunque presenza un field con giocatori di livello quali l’olandese Joost Luiten, campione in carica, l’inglese Chris Wood, il francese Alexander Levy, il belga Thomas Pieters, il sudafricano Brandon Stone, l’indiano Shubhankar Sharma, "rookie of the year" del tour 2018, il thailandese Thongchai Jaidee, il cinese Ashun Wu e il coreano Jeunghun Wang.
Riprendono dopo un periodo di assenza Paratore, Pavan, E. Molinari, Gagli e Bertasio, tutti a premio nella loro ultima uscita al Saudi International di inizio mese, mentre cercano il passo migliore Manassero, Bergamaschi e Migliozzi dopo le prove in Australia. Il montepremi è di 1.750.000 dollari (circa 1.540.000 euro).
Il torneo su GOLFTV - L’Oman Open va in onda in diretta e in esclusiva su GOLFTV, la nuova piattaforma di streaming realizzata da Discovery (per informazioni www.golf.tv/it) con i seguenti orari: giovedì 28 febbraio e venerdì 1 marzo, dalle ore 7,30 alle ore 9,30 e dalle ore 11 alle ore 14; sabato 2 e domenica 3, dalle ore 9 alle ore 13,30. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini..
Alessia Nobilio si è classificata al secondo posto nello Spanish International Ladies Amateur Championship “Copa S.M. La Reina”, disputato sul percorso dello Zaudìn Golf Club (par 71) di Tomares in Spagna, dove è stata superata in finale dalla francese Candice Mahe alla 21ª buca, la terza di spareggio.
L’azzurra è andata in vantaggio alla prima buca, ha raddoppiato alla nona, poi ha transalpina ha accorciato le distanze alla 12ª e ha raggiunto il pareggio proprio alla 18ª con un birdie nato da una palla a poco più di un metro dalla bandiera. Nelle prime due buche supplementari birdie per entrambe, poi l’azzurra ha mandato la palla in bunker e non è riuscita ad evitare il bogey e Candice Mahe ha avuto la meglio con il par al termine di un incontro di alto livello, che ha comunque evidenziato le grandi qualità della Nobilio, 17enne milanese tesserata per il GC Ambrosiano.
Le azzurre sono state, in ogni caso, grandi protagoniste: infatti hanno avuto Benedetta Moresco semifinalista (in un tabellone tiranno che l’ha messa di fronte alla Nobilio) e si sono imposte nella Nations Cup con il terzetto formato dalla stessa Nobilio, da Caterina Don e da Emilie Alba Paltrinieri.
Per giungere alla finale Candice Mahe ha superato nell’ordine le connazionali Yvie Chaucheprat (3/2) Lucie Malchirand (3/1), la slovena Pia Babnik (2/1) e in semifinale la scozzese Shannon McWilliam (3/2). Alessia Nobilio ha messo fuori gioco la spagnola Marta Garcia Llorca (3/2), la transalpina Alizee Vidal (5/4), la svedese Ingrid Lindblad (3/1) e in semifinale la Moresco (4/3). Quest’ultima ha vinto i primi tre match contro la francese Charlotte Liautier (3/2), la russa Nataliya Guseva (4/3) e la tedesca Paula Kirner (20ª). Sono uscite nel primo turno Virginia Bossi (2/1 da Alizee Vidal) e Caterina Don (1 up da Gala Dumez).
Nella qualificazione su 36 buche medal, vinta dalla francese Pauline Roussin Bouchard con 133 (69 64, -9) colpi, Caterina Don si è classificata seconda con 134 (65 69, -8) Alessia Nobilio nona con 140 (73 67, -2), Benedetta Moresco 22ª con 143 (77 66, +1) e Virginia Bossi 24ª con 144 (73 71, +2). Quinta Candice Mahe con 138 (-4) Sono uscite al taglio Emilie Alba Paltrinieri 35ª con 146 (+4), Anna Zanusso 57ª con 149 (+7) e Valentina Albertazzi 81ª con 153 (+11). Squalificata Maria Vittoria Corbi.
L’Italia A, come detto, ha conquistato con 273 (137 136, -11) colpi la Nations Cup precedendo Francia C (277, -7) e Francia B (283, -1). Al quarto posto con 284 (par) Francia A e al quinto con lo stesso score Italia B (Zanusso, Moresco, Bossi). Le azzurre sono state seguite dall’allenatore Luigi Zappa.
Nello Spanish International Amateur Championship “Copa S. M. El Rey”, sul tracciato del Las Colinas G&CC (par 71) ad Alicante, ha conquistato il titolo l’olandese Koen Kouwenaar che ha battuto in finale per 2/1 l’inglese Callum Farr. Adalberto Montini è uscito nel secondo turno di match play (3/1 dall’olandese Jerry Ji), dopo aversi imposto nel primo contro l’inglese Arrow Edwards-Hill (3/2). Montini aveva avuto accesso ai match play con la 18ª piazza (144 - 71 73, +2) nella qualificazione vinta dall’inglese Benjamin Jones (137 - 71 66, -5).
Non hanno superato il taglio Giacomo Fortini e Riccardo Bregoli, 44.i con 148 (+6), Filippo Celli, 63° con 150 (+8), Kevin Latchayya, 76° con 152 (+10), Andrea Romano e Davide Buchi, 81.i con 153 (+11), Massimiliano Campigli e Jacopo Albertoni, 93.i con 155 (+13), e Luca Pettinau, 105° con 158 (+16). Con il team azzurro il tecnico Giovanni Gaudioso.
QUARTA GIORNATA - Alessia Nobilio è in finale e si giocherà il titolo con la francese Candice Mahe nello Spanish International Ladies Amateur Championship "Copa S.M. La Reina", che si sta svolgendo allo Zaudìn Golf Club (par 71) di Tomares in Spagna. La milanese dopo aver sconfitto nei quarti la svedese Ingrid Lindblad (3/1) ha poi avuto ragione nella semifinale dell’altra brillante azzurra Benedetta Moresco (4/3), che aveva eliminato la tedesca Paula Kirner dopo un tiratissimo match chiuso alla 20ª buca, la seconda supplementare. Candice Mahe ha sconfitto nell’ordine la slovena Pia Babnik (2/1) e in semifinale la scozzese Shannon McWilliam (3/2).
Nei primi due turni la Nobilio ha avuto ragione della spagnola Marta Garcia Llorca (3/2) e della transalpina Alizee Vidal (5/4), che aveva messo fuori gioco Virginia Bossi (2/1). Benedetta Moresco ha battuto la francese Charlotte Liautier (3/2) e la russa Nataliya Guseva (4/3), mentre la quarta azzurra approdata ai match play, Caterina Don, ha perso contro la transalpina Gala Dumez (1 up) dopo un incontro d’apertura molto equilibrato e di gran livello.
Nella qualificazione su 36 buche medal, vinta dalla francese Pauline Roussin Bouchard con 133 (69 64, -9) colpi, Caterina Don si è classificata seconda con 134 (65 69, -8) Alessia Nobilio nona con 140 (73 67, -2), Benedetta Moresco 22ª con 143 (77 66, +1) e Virginia Bossi 24ª con 144 (73 71, +2). Quinta Mahe Candice con 138 (-4) Sono uscite al taglio Emilie Alba Paltrinieri 35ª con 146 (+4), Anna Zanusso 57ª con 149 (+7) e Valentina Albertazzi 81ª con 153 (+11). Squalificata Maria Vittoria Corbi.
L’Italia A (Nobilio, Don, Paltrinieri) ha conquistato con 273 (137 136, -11) colpi la Nations Cup precedendo Francia C (277, -7) e Francia B (283, -1). Al quarto posto con 284 (par) Francia A e al quinto con lo stesso score Italia B (Zanusso, Moresco, Bossi). Le azzurre sono seguite dall’allenatore Luigi Zappa.
Nello Spanish International Amateur Championship "Copa S. M. El Rey", sul tracciato del Las Colinas G&CC (par 71) ad Alicante, si batteranno per il titolo l’olandese Koen Kouwenaar (2/1 in semifinale sul connazionale Bob Geurts) e l’inglese Callum Farr (2/1 sullo spagnolo Alvaro Mueller-Baumgart Lucena). Adalberto Montini è uscito nel secondo turno di match play (3/1 dall’olandese Jerry Ji), dopo aversi imposto nel primo contro l’inglese Arrow Edwards-Hill (3/2). Montini aveva avuto accesso ai match play con la 18ª piazza (144 - 71 73, +2) nella qualificazione vinta dall’inglese Benjamin Jones (137 - 71 66, -5).
Non hanno superato il taglio Giacomo Fortini e Riccardo Bregoli, 44.i con 148 (+6), Filippo Celli, 63° con 150 (+8), Kevin Latchayya, 76° con 152 (+10), Andrea Romano e Davide Buchi, 81.i con 153 (+11), Massimiliano Campigli e Jacopo Albertoni, 93.i con 155 (+13), e Luca Pettinau, 105° con 158 (+16). Con il team azzurro il tecnico Giovanni Gaudioso.
TERZA GIORNATA - Alessia Nobilio e Benedetta Moresco sono approdate ai quarti di finale nello Spanish International Ladies Amateur Championship "Copa S.M. La Reina", che si sta svolgendo allo Zaudìn Golf Club (par 71) di Tomares in Spagna. La prima ha superato la spagnola Marta Garcia Llorca (3/2) e la francese Alizee Vidal (5/4), che aveva messo fuori gioco nel turno iniziale Virginia Bossi (2/1). Benedetta Moresco ha battuto la francese Charlotte Liautier e (3/2) e la russa Nataliya Guseva (4/3). La quarta azzurra in gara, Caterina Don, ha perso contro la transalpina Gala Dumez (1 up) dopo un incontro d’apertura molto equilibrato e di gran livello. Giornata coperta, senza vento la mattina e con vento a da otto a 10 miglia orarie nel pomeriggio.
Nella qualificazione su 36 buche medal, vinta dalla francese Pauline Roussin Bouchard con 133 (69 64, -9) colpi, Caterina Don si è classificata seconda con 134 (65 69, -8) Alessia Nobilio nona con 140 (73 67, -2), Benedetta Moresco 22ª con 143 (77 66, +1) e Virginia Bossi 24ª con 144 (73 71, +2). Sono uscite al taglio Emilie Alba Paltrinieri 35ª con 146 (+4), Anna Zanusso 57ª con 149 (+7) e Valentina Albertazzi 81ª con 153 (+11). Squalificata Maria Vittoria Corbi.
L’Italia A (Nobilio, Don, Paltrinieri) ha conquistato con 273 (137 136, -11) colpi la Nations Cup precedendo Francia C (277, -7) e Francia B (283, -1). Al quarto posto con 284 (par) Francia A e al quinto con lo stesso score Italia B (Zanusso, Moresco, Bossi). Le azzurre sono seguite dall’allenatore Luigi Zappa.
Nello Spanish International Amateur Championship "Copa S. M. El Rey", sul tracciato del Las Colinas G&CC (par 71) ad Alicante, Adalberto Montini, si è imposto contro l’inglese Arrow Edwards-Hill (3/2) e poi ha ceduto di fronte all’olandese Jerry Ji (3/1). Montini aveva avuto accesso ai match play con la 18ª piazza (144 - 71 73, +2) nella qualificazione vinta dall’inglese Benjamin Jones (137 - 71 66, -5).
Non hanno superato il taglio Giacomo Fortini e Riccardo Bregoli, 44.i con 148 (+6), Filippo Celli, 63° con 150 (+8), Kevin Latchayya, 76° con 152 (+10), Andrea Romano e Davide Buchi, 81.i con 153 (+11), Massimiliano Campigli e Jacopo Albertoni, 93.i con 155 (+13), e Luca Pettinau, 105° con 158 (+16). Con il team azzurro il tecnico Giovanni Gaudioso.
SECONDOA GIORNATA - Cinque italiani, quattro ragazze e un ragazzo, sono approdati ai match play negli Internazionali di Spagna. Nello Spanish International Ladies Amateur Championship "Copa S.M. La Reina", che si sta svolgendo allo Zaudìn Golf Club (par 71) di Tomares, Caterina Don si è classificata seconda con 134 (65 69, -8) colpi nella qualificazione su 36 buche medal. Sono entrate tra le 32 concorrenti ammesse ai match play anche Alessia Nobilio, nona con 140 (73 67, -2), Benedetta Moresco, 22ª con 143 (77 66, +1) e Virginia Bossi, 24ª con 144 (73 71, +2). Al primo posto la francese Pauline Roussin Bouchard con 133 (69 64, -9).
Sono uscite al taglio, caduto a 145 (+3), Emilie Alba Paltrinieri 35ª con 146 (+4), Anna Zanusso 57ª con 149 (+7) e Valentina Albertazzi 81ª con 153 (+11). Squalificata Maria Vittoria Corbi. Le azzurre sono seguite dall’allenatore Luigi Zappa.
Nations Cup all’Italia - Italia A (Nobilio, Don, Paltrinieri) ha vinto con 273 (137 136, -11) colpi la Nations Cup precedendo Francia C (277, -7) e Francia B (283, -1). Al quarto posto con 284 (par) Francia A e al quinto con lo stesso score Italia B (Zanusso, Moresco, Bossi).
Nello Spanish International Amateur Championship "Copa S. M. El Rey", sul tracciato del Las Colinas G&CC (par 71) ad Alicante, Adalberto Montini, 18° con 144 (71 73, +2), ha superato la qualificazione in cui si è imposto l’inglese Benjamin Jones (137 - 71 66, -5) davanti al connazionale Ben Hutchinson (138, -4). Non hanno superato il taglio, caduto a 147 (+5), Giacomo Fortini e Riccardo Bregoli, 44.i con 148 (+6), Filippo Celli, 63° con 150 (+8), Kevin Latchayya, 76° con 152 (+10), Andrea Romano e Davide Buchi, 81.i con 153 (+11), Massimiliano Campigli e Jacopo Albertoni, 93.i con 155 (+13), e Luca Pettinau, 105° con 158 (+16). Nella Nations Cup successo con 278 (-6) di Inghilterra A e in decima posizione con 296 (+12) Italia B (Fortini, Bregoli, Latchayya). Con il team azzurro il tecnico Giovanni Gaudioso.
PRIMA GIORNATA - Caterina Don è al comando con 65 (-6) colpi, alla pari con la finlandese Kerttu Hiltunen, dopo il primo dei due giri di qualifica dello Spanish International Ladies Amateur Championship "Copa S.M. La Reina", che si sta svolgendo allo Zaudìn Golf Club (par 71) di Tomares in Spagna.
La coppia è seguita dalla svizzera Elena Moosmann (67, -4), dalla spagnola Ana Amalia Pina Ortega e dalla francese Charlotte Liautier (68, -3). Al 21° posto con 72 (+1) Emilie Alba Paltrinieri, al 34° con 73 (+2) Alessia Nobilio, Maria Vittoria Corbi e Virginia Bossi, al 62° con 75 (+4) Valentina Albertazzi, al 79° con 77 (+6) Benedetta Moresco e al 94° con 81 (+10) Anna Zanusso. Le azzurre sono seguite dall’allenatore Luigi Zappa.
Nello Spanish International Amateur Championship "Copa S. M. El Rey", sul tracciato del Las Colinas G&CC (par 71) ad Alicante, il migliore tra gli italiani è stato Adalberto Montini 13° con 71 (par).
Guidano la graduatoria con 67 (-4) colpi l’iberico Eduard Rousaud Sabate e l’inglese Ben Hutchinson, che precedono l’austriaco Gerold Folk (68, -3). Al 53° posto con 74 (+3) Riccardo Bregoli, al 64° con 75 (+4) Filippo Celli, Andrea Romano, Massimiliano Campigli e Giacomo Fortini, all’89° con 76 (+5) Kevin Latchayya, al 96° con 77 (+6) Jacopo Albertoni e Luca Pettinau e al 104° con 78 (+6) Davide Buchi. Con il team azzurro il tecnico Giovanni Gaudioso.
Stessa formula per entrambi gli eventi: qualificazione su 36 buche medal e match play tra i primi 32 classificati.
LA VIGILIA - Undici giocatori azzurri, sette ragazzi e quattro ragazze, saranno impegnati negli Internazionali di Spagna in programma dal 27 febbraio al 3 marzo.
Nello Spanish International Amateur Championship "Copa S. M. El Rey", allo Zaudìn Golf Club
di Tomares, scenderanno in campo Jacopo Albertoni, Riccardo Bregoli, Massimiliano Campigli, Filippo Celli, Giacomo Fortini, Kevin Latchayya e Andrea Romano. Saranno accompagnati dal tecnico Giovanni Gaudioso.
Nello Spanish International Ladies Amateur Championship "Copa S.M. La Reina", sul percorso del Las Colinas G&CC ad Alicante, saranno in gara Caterina Don, Alessia Nobilio, Emilie Alba Paltrinieri e Anna Zanusso, seguite dall’allenatore Luigi Zappa.
Stessa formula per entrambi gli eventi: qualificazione su 36 buche medal e match play tra i primi 32 classificati.
Benjamin Wheeler ha vinto con 210 (68 73 69, -6) colpi il Red Sea Little Venice Open, secondo evento stagionale dell’Alps Tour disputato, come il primo, sul tracciato del Sokhma Golf Club, ricavato dai Course A e B (par 72), ad Ataqah in Egitto. Il 26enne inglese ha superato con un par alla prima buca di spareggio i due azzurri Enrico Di Nitto (210 - 65 77 68) e Federico Maccario (210 - 69 68 73), con i quali aveva concluso alla pari il torneo e che in realtà sono stati i veri protagonisti con il primo leader nel giro d’apertura e il secondo in vetta dopo 36 buche.
Decisive le ultime buche quando Wheeler e Di Nitto hanno agganciato con un birdie alla 17ª Maccario, che ha aperto loro la strada con un bogey alla 16ª. Il vincitore, al quale è andato un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro, ha terminato con un parziale di 69 (-3, sei birdie, un bogey, un doppio bogey), Di Nitto in 68 (-4, quattro birdie) e Maccario in 73 (+1, un birdie, due bogey). Non hanno preso parte per un colpo allo spareggio l’argentino Rafa Echenique, due titoli sul Challenge Tour in tempi lontani, e l’inglese Jack T. Clarkson, quarti con 211 (-5), e hanno occupato la sesta posizione con 212 (-4) lo svizzero Mathias Eggenberger e gli austriaci Felix Schulz e Lukas Nemecz.
Sono andati a premio altri otto italiani: Lorenzo Scalise, 17° con 216 (par), Stefano Pitoni ed Edoardo Raffaele Lipparelli, 22.i con 217 (+1), Giulio Castagnara, 30° con 218 (+2), Alessandro Grammatica, 33° con 219 (+3), Federico Zucchetti, 38° con 221 (+5), Michele Ortolani, 48° con 225 (+9), e Guglielmo Bravetti, 50° con 228 (+12).
Sono usciti al taglio, caduto a 148 (+4), Carlo Casalegno e Leonardo Sbarigia, 57.i con 150 (+6), Michele Cea e l’amateur Takayuki Matsui, 72.i con 152 (+8), Luca Cianchetti, 91° con 154 (+10), Giovanni Craviolo, 98° con 155 (+11), Andrea Cavallaro, 106° con 157 (+13), Ruggero Brandoli (am), 112° con 160 (+16), e Alessandro Aloi, 116° con 165 (+21).
SECONDO GIRO - Azzurri protagonisti nel Red Sea Little Venice Open, dove è salito al vertice Federico Maccario con 137 (69 68, -7) colpi dopo la leadership nel turno iniziale di Enrico Di Nitto, sceso al settimo posto con 142 (65 77, -2) e comunque rimasto in corsa per il successo.
Nel secondo evento stagionale dell’Alps Tour che si sta disputando, come il primo, sul tracciato del Sokhma Golf Club, ricavato dai Course A e B (par 72), ad Ataqah in Egitto, Maccario, 24enne nato a Nizza ma italiano a tutti gli effetti, proverà a conquistare il terzo titolo sul circuito dopo quelli ottenuti nell’Alps Tour Mont Garni (2015) e nel Citadelle Trophy (2016) potendo contare su tre colpi di vantaggio nei riguardi dell’inglese Jack T. Clarkson (140, -4) e quattro sull’austriaco Felix Schulz, sul portoghese Tomas Santos Silva, sullo svizzero Mathias Eggenberger e sull’inglese Benjamin Wheeler (141, -3).
E’ in buona posizione Edoardo Raffaele Lipparelli, 12° con 144 (71 73, par) e sono rimasti in gara anche Alessandro Grammatica, 20° con 145 (+1), Stefano Pitoni, Michele Ortolani e Giulio Castagnara, 27.i con 146 (+2), Lorenzo Scalise, Guglielmo Bravetti e Federico Zucchetti, 41.i con 148 (+4).
Sono usciti al taglio, caduto a 148, Carlo Casalegno e Leonardo Sbarigia, 57.i con 150 (+6), Michele Cea e l’amateur Takayuki Matsui, 72.i con 152 (+8), Luca Cianchetti, 91° con 154 (+10), Giovanni Craviolo, 98° con 155 (+11), Andrea Cavallaro, 106° con 157 (+13), Ruggero Brandoli (am), 112° con 160 (+16), e Alessandro Aloi, 116° con 165 (+21). Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.
PRIMO GIRO - Enrico Di Nitto è il leader con 65 (-7) colpi dopo il giro iniziale del Red Sea Little Venice Open, secondo evento stagionale dell’Alps Tour che si sta disputando, come il primo, sul tracciato del Sokhma Golf Club, ricavato dai Course A e B (par 72), ad Ataqah in Egitto.
Di Nitto, 26enne romano vincitore nel 2017 del Campionato Nazionale Open, con sette birdie senza bogey ha preso due colpi di vantaggio sull’irlandese Jonathan C. Yates (67, -5) e tre sull’olandese Lars Keunen, sul portoghese Tomas Santos Silva e sull’inglese Benjamin Wheeler (68, -4). E’ tra i top ten Federico Maccario, sesto con 69 (-3), sono in buona posizione Giulio Castagnara, Edoardo Raffaele Lipparelli e Michele Ortolani, 15.i con 71 (-1), ed entro la linea del taglio Alessandro Grammatica e Stefano Pitoni, 22.i con 72 (par), Guglielmo Bravetti, Leonardo Sbarigia e Federico Zucchetti, 32.i con 73 (+1). Sono oltre Andrea Cavallaro, 72° con 76 (+4), Luca Cianchetti, 83° con 77 (+5), Carlo Casalegno e Lorenzo Scalise, 98.i con 78 (+6), Michele Cea, Giovanni Craviolo e Takayuki Matsui (am), 106.i con 79 (+7), Ruggero Brandoli (am), 110° con 80 (+8), e Alessandro Aloi, 116° con 81 (+9). Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.
LA VIGILIA - Seconda tappa stagionale dell’Alps Tour che si disputa, come la prima, sui tracciati del Sokhma Golf Club (Course A e Course B) ad Ataqah in Egitto, dove è in programma il Red Sea Little Venice Open (25-27 febbraio) con la partecipazione di 119 concorrenti provenienti da 20 nazioni comprese Nuova Zelanda, Argentina, Canada e Colombia.
In campo 19 giocatori italiani: Alessandro Aloi, Guglielmo Bravetti, Carlo Casalegno, Giulio Castagnara, Andrea Cavallaro, Michele Cea, Luca Cianchetti, Giovanni Craviolo, Enrico Di Nitto, Alessandro Grammatica, Edoardo Raffaele Lipparelli, Federico Maccario, Michele Ortolani, Stefano Pitoni, Leonardo Sbarigia, Lorenzo Scalise, Federico Zucchetti e i dilettanti Ruggero Brandoli eTakayuki Matsui.
Tra i possibili protagonisti i francesi Frederic Lacroix, vincitore dell’Ein Bay Open, Teremoana Beaucoisin, Xavier Poncelet e Thomas Elissalde, l’olandese Lars Van Meijel, lo spagnolo Javier Ballesteros, l’austriaco Lukas Nemecz e l’irlandese David Carey. Tra gli italiani appaiono in buona condizione Federico Maccario, quarto nell’Ein Bay Open, Alessandro Grammatica, Lorenzo Scalise, Luca Cianchetti, Leonardo Sbarigia e Federico Zucchetti. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.
Steve Stricker sarà il capitano statunitense nella Ryder Cup 2020, 43ª e ultima edizione prima della sfida tra Europa e Stati Uniti che si terrà nel 2022 a Roma, presso il Marco Simone Golf & County Club. Lo ha ufficializzato Suzy Whaley, prima donna Presidente della PGA of America, nel corso di una conferenza stampa indetta a Milwaukee. Stricker, 29° capitano statunitense nella storia dell’evento, è stato preferito ad altri due candidati, Fred Couples e David Duval. La sua nomina è arrivata un mese dopo quella di Padraig Harrington, quale capitano dell’Europa.
Sete di rivincita - Al Whistling Straits di Haven nel Wisconsin (25-27 settembre) gli americani proveranno a cancellare la pesante sconfitta subita a Parigi (17,5-10,5), sotto la guida di Jim Furyk (con Stricker uno dei vice capitani), contro la formazione continentale affidata a Thomas Bjorn e trascinata da uno straordinario Francesco Molinari autore di due record: cinque successi in altrettante gare e quattro vittorie in doppio con Tommy Fleetwood, impresa mai riuscita in precedenza ai giocatori europei.
Le dichiarazioni - Stricker, 51 anni, è nato a Edgerton nel Wisconsin, a un centinaio di chilometri dal Whistling Straits. "Nel nostro Paese - ha dichiarato - non c’è onore più grande di essere nominato capitano della squadra di Ryder Cup e ringrazio il PGA Ryder Cup Committee che ha voluto darmi fiducia. Siamo rimasti delusi dal risultato di Parigi, ma sono sicuro che la sconfitta alimenterà la nostra voglia di prepararci al meglio per il 2020. Il talento dei giocatori europei è per noi uno stimolo in più, ma anche foriero di una grande sfida con una compagine guidata da un ottimo giocatore come Padraig Harrington. Noi saremo molto concentrati e sono certo che sarà una settimana memorabile davanti a un pubblico leale e appassionato". Primo atto dopo la nomina l’annuncio che Jim Furyk sarà uno dei vice capitani.
La carriera di Stricker - Steve Stricker, che è stato incluso nella Wisconsin State Golf Association Hall of Fame a dicembre 2007, ha ottenuto dodici titoli nell PGA Tour, comprensivi di un WGC (Match Play Championship, 2001), tre nel Champions Tour e altri undici in circuiti minori. E’ terminato dieci volte tra i top ten nei major con un secondo posto (PGA Championship, 1998). In 29 anni di carriera sul circuito ha guadagnato quasi 44 milioni di dollari. Ha disputato tre Ryder Cup (con una vittoria), ed è stato tre volte vice capitano. Ha diretto gli Stati Uniti nella Presidents Cup vinta nel 2017, evento a cui ha preso parte in quattro occasioni da giocatore, sempre riportando il trofeo. E con il team USA ha fatto sua anche la Dunhill Cup (1996). E’ stato per 250 settimane tra i primi dieci nel world ranking raggiungendo il secondo posto a settembre 2009.
Dustin Johnson ha dato spettacolo nel WGC-Mexico Championship, il primo dei quattro eventi stagionali del World Golf Championships, che ha vinto con 263 (64 67 66 66, -21) lasciando a cinque colpi Rory McIlroy (268, -16). Sul percorso Club de Golf Chapultepec (par 71) di Città del Messico Tiger Woods è terminato decimo con 276 (71 66 70 69, -8) e Francesco Molinari, al rientro dopo oltre un mese e mezzo e reduce da un’influenza, 17° con 278 (71 67 70 70, -6).
Preso il comando nel secondo giro, Johnson ha proseguito con estrema sicurezza senza concedere chances agli avversari come dicono anche i distacchi. Infatti Paul Casey, Ian Poulter e Kiradech Aphibarnrat, terzi con 273 (-11), hanno accusato ben dieci colpi di ritardo. Al sesto posto con 274 (-10) Patrick Cantlay, Sergio Garcia e Cameron Smith e al nono con 275 (-9) Justin Thomas, risalito dal 37° con un 62 (-9) eguagliando il suo stesso record del percorso che aveva stabilito lo scorso anno. Non si sono espressi secondo il loro potenziale Brooks Koepka, 27° con 281 (-3), Rickie Fowler, 36° con 283 (-1), Phil Mickelson, al 600° torneo sul circuito e campione uscente, 39° con 284 (par), Jon Rahm, 45° con 285 (+1), Jordan Spieth, 54° con 288 (+4), e Bryson DeChambeau, 56° con 290 (+6).
Johnson, sesto WGC - Dustin Johnson, 35enne di Columbia (South Carolina) al 20° titolo in carriera, con questo successo è salito al secondo posto nel ranking mondiale, alle spalle di Justin Rose per poco meno di un centesimo, con Thomas terzo e Koepka sceso dal secondo al quarto. Ha colto il sesto titolo nel WGC, secondo in una speciale graduatoria guidata da Tiger Woods con 18, e ha vinto tutti e quattro gli attuali con formula medal. Stesso record per Tiger Woods, ma lo ha ottenuto per essersi imposto nella World Cup (con David Duval nel 2000) quando è stata un evento del WGC dal 2000 al 2006 (al tempo i WGC medal erano tre). Le statistiche tengono conto solo dei WGC medal. Il vincitore, che ha ricevuto un assegno di 1.745.000 dollari su un montepremi di 10.250.000 dollari, ha concluso con un 66 (-5, sei birdie, un bogey).
Francesco Molinari, decimo nella graduatoria mondiale, ha tenuto un’andatura altalenante per tutta la gara, secondo giro a parte (67, -4), e ha segnato nel turno finale un 70 (-1) con quattro birdie e tre bogey. Tiger Woods, apparso un po’ affaticato nell’ultima tornata, ha realizzato un parziale di 69 (-2, tre birdie, un bogey).
TERZO GIRO - Francesco Molinari è rimasto al 13° posto con 208 (71 67 70, -5) colpi nel WGC-Mexico Championship dove Dustin Johnson, numero tre mondiale, ha girato in 66 (-5) e con lo score di 197 (64 67 66, -16) ha messo una seria ipoteca sul titolo portando a quattro colpi il vantaggio su Rory McIlroy (201, -12).
Nel primo dei quattro eventi stagionali del World Golf Championships che si sta svolgendo al Club de Golf Chapultepec (par 71) di Città del Messico, si è mantenuto tra i top ten Tiger Woods, da ottavo a nono con 207 (71 66 70, -6), lasciandosi la possibilità di raggiungere al terzo posto Sergio Garcia, Patrick Cantlay, Cameron Smith e Patrick Reed (204, -9), autore di un 64 (-7) miglior score di giornata. Xander Schauffele ha lo stesso punteggio di Molinari, Hideki Matuyama è 16° con 209 (-4) e navigano tra metà e bassa classifica Rickie Fowler, 30° con 212 (-1), Justin Thomas, 37° con 213 (par), Jon Rahm e Phil Mickelson, campione uscente e al 600° torneo sul circuito, 51.i con 216 (+3), e Bryson DeChambeau, 63° con 221 (+8).
Dustin Johnson, 35enne di Columbia (South Carolina), con 19 titoli nel circuito comprensivi di un major e cinque WGC, secondo giocatore con più successi in queste ultime gare dopo Tiger Woods (18), ha fissato con un eagle, cinque birdie e un doppio bogey il 66 per il decimo giro consecutivo sotto il 70 colpi. "Mi sento in ottima forma - ha detto - ma dovrò mantenere alta la guardia, poiché non è ancora finita".
Francesco Molinari è sceso di un colpo sotto par sulle prime nove buche, poi ha firmato il 70 (-1) con due birdie e due bogey nel rientro. Tiger Woods ha giocato abbastanza bene per 14 buche, con cinque birdie e due bogey, ma la sequenza doppio bogey-bogey gli ha negato la possibilità di agganciarsi al terzi in graduatoria. Ha reagito comunque con un altro birdie a chiudere per il 70. Il montepremi è di 10.250.000 dollari.
SECONDO GIRO - Francesco Molinari ha operato una bella rimonta salendo dal 25° al 13° posto con 138 (71 67, -4) colpi nel WGC-Mexico Championship dove Dustin Johnson, numero tre mondiale, è passato a condurre con 131 (64 67, -11) sorpassando Rory McIlroy (133, -9). Nel primo dei quattro eventi stagionali del World Golf Championships che si sta svolgendo al Club de Golf Chapultepec (par 71) di Città del Messico, in grande spolvero Tiger Woods passato dalla 25ª all’ottava posizione con 137 (71 66, -5) grazie a un 66 (-5), secondo suo miglior score stagionale sul giro.
Matt Kuchar affianca al secondo posto McIlroy, sono al quarto con 135 (-7) Sergio Garcia e Tommy Fleetwood e al sesto con 136 (-6) Ian Poulter e Cameron Smith. Ha perso terreno Justin Thomas, da terzo a 16° con 139 (-3) e sono ormai fuori gioco Hideki Matsuyama e Xander Schauffele, 28.i con 142 (par), Jon Rham, Rickie Fowler, che ha subito un colpo di penalità per un droppaggio sbagliato, Jordan Spieth e Phil Mickelson, campione uscente, 39° con 144 (+2). Quest’ultimo, al 600° torneo sul circuito, ha avuto una bella reazione, dopo il 79 (+8) iniziale, segnando un 65 (-6) punteggio più basso di giornata espresso anche da Fleetwood. In panne Bryson DeChambeau, 63° con 148 (+6).
Dustin Johnson, unico concorrente senza bogey dopo 36 buche, ha firmato un 67 (-4) con quattro birdie. Francesco Molinari ha avuto un avvio un po’ incerto con due bogey a cui ha alternato due birdie, poi ha cambiato passo dalla buca nove infilando cinque birdie contro il terzo bogey per il 67.
Tiger Woods ha girato in 66 (-5) colpi con sei birdie e un bogey. Ha colto undici fairway su 14 e 13 green su 18. "Non era caldo - ha detto - non c’era vento e la palla non volava più lontana del solito per l’altezza a cui stiamo giocando, quindi mi è stato più facile, al contrario di ieri, fare i calcoli giusti seguendo le mie sensazioni".
PRIMO GIRO - Francesco Molinari è al 25° posto con 71 (par) colpi, insieme a Tiger Woods e a Rickie Fowler, dopo il giro iniziale del WGC-Mexico Championship, il primo dei quattro eventi stagionali del World Golf Championships che si sta svolgendo al Club de Golf Chapultepec (par 71) di Città del Messico.
Subito all’attacco tre dei favoriti: Rory McIlroy, leader con 63 (-8), Dustin Johnson, numero tre mondiale, secondo con 64 (-7), e Justin Thomas, terzo con 66 (-5), alla pari con Matt Kuchar. Pur se undicesimi hanno già sei colpi di ritardo Sergio Garcia e Xander Schauffele (69, -2) e sono ancora più lontani Jon Rahm e Patrick Reed, 35.i con 72 (+1) e Brooks Koepka, numero due del World Ranking (assente il leader Justin Rose), 47° con 73 (+2). Giornata difficile per Bryson DeChambeau e Jordan Spieth, quest’ultimo sempre più in difficoltà, 58.i con 75 (+4), e 600ª gara piuttosto amara per Phil Mickelson 70° con 79 (+8) e già fuori gioco nella difesa del titolo.
Rory McIlroy, due quarti posti e un quinto in stagione, nelle 12 volte in cui è stato leader dopo un turno si è imposto in tre occasioni, mentre da quando è iniziato l’evento (1999) solo sei vincitori erano in vetta dopo 18 buche. E’ partito con un eagle e ha proseguito con sette birdie contro un bogey, mentre Dustin Johnson ha realizzato sette birdie senza errori.
Francesco Molinari, tornato in campo dopo oltre un mese e mezzo di riposo e l’influenza che gli ha impedito di partecipare al Genesis Open, ha segnato due birdie e due bogey in entrambe le metà del tracciato.
Tiger Woods si è gravato subito di un doppio bogey reagendo immediatamente con tre birdie di fila. Poi più difesa che attacco con due bogey e un birdie a completare lo score. "E’ stata proprio una brutta partenza ha detto - ma ero riuscito a rimettermi in linea con i tre birdie. Successivamente, però, a parte quello quasi al termine, non ho avuto occasione di segnare altri birdie e francamente non so spiegarmelo. C’è spazio tuttavia per recuperare". Il montepremi è di 10.250.000 dollari.
LA VIGILIA - Francesco Molinari torna in campo nel WGC-Mexico Championship (21-24 febbraio), il primo dei quattro eventi stagionali del World Golf Championships in programma al Club de Golf Chapultepec di Città del Messico che promette grande spettacolo essendo in campo praticamente l’élite mondiale di cui il torinese fa parte a pieno titolo, specie dopo il 2018 show. Tra i 72 partenti vi saranno 28 tra i primi 30 del World Ranking, assenti solo Justin Rose, numero uno, e Jason Day, numero undici.
Il forfait di Rose sarà certamente uno stimolo in più per Brooks Koepka, numero due, e per Dustin Johnson, numero tre, che avranno l’occasione quanto meno di accorciare le distanze, ma vi è grande attesa anche per Tiger Woods, per la prima volta impegnato al Golf de Chapultepec. Attualmente numero 13 nel ranking, vuole rientrare rapidamente tra i top ten, ma se avrà sistemato i problemi di putting palesati nel Genesis Open, può anche pensare a imporsi nel torneo per l’ottava volta e portare a 19 le vittorie nel WGC.
Campione in carica Phil Mickelson, alla gara numero 600 sul circuito e annunciato in gran forma dopo il 44° titolo in carriera siglato di due settimane addietro nell’AT&T Pebble Beach Pro Am. Nell’ampio numero di favoriti ricordiamo Justin Thomas, Bryson DeChambeau, John Rahm, Xander Schauffele e Rickie Fowler. Meno chances per Rory McIlroy, che ancora non ritrova il passo dei momenti migliori.
Francesco Molinari, che ha saltato il Genesis Open per una influenza, praticamente inizia in Messico la nuova stagione, anche se nel 2019 ha disputato a gennaio il Tournament of Champions alle Hawaii. "Cercherò di difendere nel modo migliore il successo nella Race to Dubai - ha detto il torinese - e più in generale di esprimermi sui livelli dello scorso anno a iniziare da questo evento in Messico. Penso che il modo migliore per raggiungere l’obiettivo sia cercare di lavorare dove ho ancora dei margini di crescita e ripetere le prestazioni della passata stagione, ma senza focalizzarmi troppo sui risultati". Nei primi due giri l’azzurro sarà in terna con Xander Schauffele e con Thorbjorn Olesen. Il montepremi è di 10.250.000 dollari.
Diretta su GOLFTV - Il WGC-Mexico Championship va in onda in diretta e in esclusiva su GOLFTV, la nuova piattaforma di streaming realizzata da Discovery (per maggiori informazioni www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 21 febbraio e venerdì 22, dalle ore 20 alle ore 1; sabato 23 e domenica 24, dalle ore 18 alle ore 24. Diretta su Eurosport 2: giovedì 21 dalle ore 23, venerdì 22, sabato 23 e domenica 24, dalle ore 22. Commento di Nicola Pomponi, Alessandro Bellicini e di Isabella Calogero
L’australiano Aaron Baddeley è il nuovo leader con 204 (70 68 66, -12) colpi del Puerto Rico Open, torneo del PGA Tour al quale prendono parte gli esclusi dal grande giro dei WGC, che si sta svolgendo al Coco Beach Golf & CC (par 72) di Rio Grande a Portorico.
Baddeley, 38enne di Lebanon che aveva suscitato grandi speranze al suo ingresso tra i pro poi tutto sommato deluse, con un parziale di 66 (-6) si è procurato la possibilità di portare a cinque i successi nel circuito, in un palmarés che comprende anche due titoli nell’European Tour e altrettanti nel PGA Tour of Australasia, ma dovrà essere molto accorto nel giro conclusivo poiché ha un solo colpo di margine su Nate Lashley (205, -11) e due su Martin Trainer (206, -10).
Chances anche per Joey Garber, Martin Piller, Wyndham Clark, Johnson Wagner e D.J. Trahan, settimi con 207 (-9). Solo 50° con 215 (-1) D.A. Points che difendeva il titolo.
Il torneo di differente dagli altri del circuito ha un montepremi di 3.000.000 milioni di dollari, piuttosto basso rispetto alla media.
SECONDO GIRO - Trio al vertice con 136 (-8) colpi dopo il secondo giro del Puerto Rico Open, torneo del PGA Tour al quale prendono parte gli esclusi dal grande giro dei WGC, che si sta svolgendo al Coco Beach Golf & CC (par 72) di Rio Grande a Portorico.
E’ composto da D.J. Trahan (69 67), Nate Lashley (68 68) e dal messicano Roberto Diaz (68 68), che precedono di misura Ben Crane, Martin Trainer e il canadese Roger Sloan (137, -7). Tra i cinque concorrenti la settimo posto con 138 (-6) Jonathan Byrd e l’australiano Aaron Baddeley e al 12° con 139 (-5) l’argentino Andres Romero, leader dopo un turno, e il sudafricano Charl Schwartzel, vincitore di un major e da parecchio tempo in difficoltà. Al 38° con 143 (-1) D.A. Points, campione in carica, che non ha più possibilità di difendere il titolo.
Il torneo di differente dagli altri del circuito ha un montepremi di 3.000.000 milioni di dollari, piuttosto basso rispetto alla media.
PRIMO GIRO - L’argentino Andres Romano guida la graduatoria con 66 (-6) colpi nel Puerto Rico Open, torneo del PGA Tour al quale prendono parte gli esclusi dal grande giro dei WGC.
Al Coco Beach Golf & CC (par 72) di Rio Grande a Portorico. Il leader è tallonato dall’austriaco Sepp Straka (67, -5) e in una classifica molto corta ci sono nove conrrenti al terzo posto con 68 (-4): Ben Crane, Ollie Schiederjans, Roberto Castro, Martin Piller, Jeoy Garber, Nate Lashley, Alex Kang e il canadese David Hearn e il messicano Roberto Diaz. Al 36° con 71 (-1) D.A. Points, campione in carica.
Andres Romero, 38enne con un titolo nel circuito, due sull’European Tour e uno su Challenge Tour, ha segnato sei birdie senza sbavature.
Il torneo di differente dagli altri del circuito ha un montepremi di 3.000.000 milioni di dollari, piuttosto basso rispetto alla media.
LA VIGILIA - I giocatori del PGA Tour esclusi dal grande giro del WGC hanno comunque l’opportunità di non fermarsi per una settimana, poiché il calendario prevede per loro il Puerto Rico Open (21-24 febbraio), che avrà luogo al Coco Beach Golf & CC di Rio Grande a Portorico. E’ un torneo che di differente dagli altri del circuito ha un montepremi di 3.000.000 milioni di dollari, piuttosto basso rispetto alla media, e magari anche una valenza tecnica inferiore, pure se non mancano buoni giocatori.
Sono nel field Chris Kirk, Heath Slocum, il nordirlandese Graeme McDowell, lo svedese David Lingmerth, l’argentino Andres Romero e il canadese David Hearn, insieme a Boo Weekley, che ha appena rivelato di aver vinto la sua battaglia contro il cancro. Vi sono anche alcuni vincitori di major al momento poco competitivi, come il sudafricano Charl Schwartzel, o nella parte declinante della carriera come i suoi connazionali Retief Goosen e Trevor Immelman, l’americano Todd Hamilton e l’argentino Angel Cabrera. Difende il titolo, l’ultimo dei tre conseguiti in carriera, D. A. Points (dove D.A. sta per Darren Andrew), 42enne di Pekin (Illinois).
La coreana Amy Yang (266 - 69 66 66 65, -22) ha vinto per la terza volta in cinque anni l’Honda LPGA Thailand, torneo del LPGA Tour riservato a 70 concorrenti, tra le quali nessuna italiana, disputato al Pattaya Old Course (par 72) del Siam Country Club, a Chonburi in Thailandia. Amy Yang, 29enne di Ilsan che si era già imposta nel 2015 e nel 2017, ha portato a quattro i titoli nel circuito superando in un acceso finale, grazie a un 65 (-7, nove birdie, due bogey), l’australiana Minjee Lee (267, -21), autrice di un 66 (-6, sei birdie senza bogey), con la quale condivideva la leadership dopo tre turni.
Al terzo posto con 268 (-20) la spagnola Carlota Ciganda, quindi altre due coreane, Jenny Shin, quarta con 271 (-17), ed Eun-Hee Ji, quinta con 272 (-16). Tra le concorrenti che andavano per la maggiore la canadese Brooke M. Henderson è giunta sesta con 273 (-15) e si sono sparse lungo la classifica le altre: la thailandese Ariya Jutanugarn, numero uno mondiale, 14ª con 278 (-10). la cinese Shanshan Feng, 15ª con 279 (-9), e la neozelandese Lydia Ko, 19ª con 280 (-8).
Ancora più indietro la coreana So Yeon Ryu, 29ª con 283 (-5), la sua connazionale In Gee Chun, 42ª con 285 (-3), Lexi Thompson, 48ª con 286 (-2), e la giapponese Nasa Hataoka, 63ª con 294 (+6). Alla vincitrice è andato un assegno di 240.000 dollari su un montepremi di 1.600.000 dollari.
TERZO GIRO - Ancora un cambio della guardia in vetta alla classifica del dell’Honda LPGA Thailand, torneo del LPGA Tour riservato a 70 concorrenti, tra le quali nessuna italiana, dove si sono portate con 201 (-15) la coreana Amy Yang (69 66 66) e l’australiana Minjee Lee (65 69 67).
Al Pattaya Old Course (par 72) del Siam Country Club, a Chonburi in Thailandia, competeranno per il titolo anche la coreana Jenny Shin, al comando dopo 36 buche e ora terza con 203 (-13), Nelly Korda, Austin Ernst e la coreana Eun-Hee Ji, quarte con 204 (-12). Hanno possibilità anche Danielle Kang, Lizette Salas, la canadese Brooke M. Henderson, la cinese Yu Liu e la spagnola Carlota Ciganda, settime con 205 (-11), mentre non hanno praticamente speranze Ariya Jutanugarn, numero uno mondiale, la sorella maggiore Moriya e la cinese Shanshan Feng, 13.e con 208 (--8) e la neozelandese Lydia Ko, 22ª con 211 (-5).
Bassa classifica per Lexy Thompson e la coreana So Yeon Ryu, 39.e con 214 (-2), per l’altra coreana In Gee Chun, 48ª con 215 (-1), e per la giapponese Nasa Hataoka, 60ª con 219 (+3). Il montepremi è di 1.600.000 dollari.
SECONDO GIRO - La coreana Jenny Shin è la nuova leader con 133 (65 68, -11) colpi dell’Honda LPGA Thailand, torneo del LPGA Tour riservato a 70 concorrenti, tra le quali nessuna italiana, in svolgimento al Pattaya Old Course (par 72) del Siam Country Club, a Chonburi in Thailandia.
La Shin, 26enne di Seoul con un titolo nel circuito datato 2016, grazie a un 68 (-4, cinque birdie e un bogey), ha un colpo di vantaggio su Lizette Salas, sull’australiana Minjee Lee e sulla coreana Eun-Hee Ji (134, -10), in vetta dopo un turno. A parte Minjee Lee, le altre favorite hanno un buon ritardo o sono già fuori dalla corsa al titolo. La canadese Brooke M. Henderson è 16ª con 139 (-5), la thailandese Ariya Jutanugarn, numero uno mondiale, e la neozelandese Lydia Ko 19.e con 140 (-4), la cinese Shanshan Feng e la coreana In Gee Chun 31.e con 142 (-2), Lexi Thompson e la coreana So Yeon Ryu 48.e con 145 (+1), e la giapponese Nasa Hataoka 57ª con 147 (+3). Il montepremi è di 1.600.000 dollari.
PRIMO GIRO - La thailandese Ariya Jutanugarn, numero uno mondiale e grande favorita, ha iniziato al decimo posto con 68 (-4) colpi l’Honda LPGA Thailand torneo del LPGA Tour riservato a 70 concorrenti, tra le quali nessuna italiana, in svolgimento al Pattaya Old Course (par 72) del Siam Country Club, a Chonburi in Thailandia.
E’ al comando con un ottimo 63 (-9) la coreana Eun-Hee Ji che precede la connazionale Jenny Shin, la statunitense Danielle Kang e l’australiana Minjee Lee (65, -7). Al quinto posto con 66 (-6) Jennifer Song e Lizette Salas, l’australiana Katherine Kirk e la canadese Brooke M. Henderson. e al 16° con 69 (-3) la coreana In Gee Chun. Accusano un ritardo già pesante alcune tra le favorite: la giapponese Nasa Hataoka e la neozelandese Lydia Ko, 52.e con 73 +1), Lexi Thompson e la coreana So Yeon Ryu, 60.e con 74 (+2).
Eun-Hee Ji, 33enne di Gapyeong con cinque titoli nel tour comprensivi di un major, ha segnato dieci birdie e un bogey. Ariya Jutanugarn, 23enne di Bangkok, otto successi nel circuito con uno in un major, ha avuto un cammino un po’ accidentato con un eagle, sei birdie, due bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 1.600.000 dollari.
LA VIGILIA - Il LPGA Tour propone un altro dei tornei a numero chiuso, riservato a 70 concorrenti, l’Honda LPGA Thailand (21-24 febbraio) in programma al Pattaya Old Course del Siam Country Club, a Chonburi in Thailandia.
Fari puntati sulla thailandese Ariya Jutanugarn, numero uno mondiale, idolo di casa e grande favorita, anche se non sta attraversando un gran momento, ma sempre in grado di cambiare passo in tempi brevissimi.
Nell’ottimo field possono ritagliarsi uno spazio da protagoniste le coreane In Gee Chun e So Yeon Ryu, la cinese Shanshan Feng, la giapponese Nasa Hataoka, la canadese Brooke M. Henderson, la neozelandese Lydia Ko, l’australiana Minjee Lee, le statunitensi Lexi Thompson, Lizette Salas e Michelle Wie e le inglesi Charley Hull e Jodi Ewart Shadoff. Il montepremi è di 1.600.000 dollari.
La norvegese Marianne Skarpnord è tornata al successo dopo sei anni. imponendosi con 280 (70 72 69 69, -8) colpi nel Pacific Bay Resort Australian Ladies Classic, siglando il quarto titolo in carriera. la 32enne di Sarpsborg, vincitrice di un Open d’Italia (2009), con un parziale di 69 (-3, sei birdie, tre bogey), ha superato la spagnola Nuria Iturrios e l’australiana Hannah Green (282, -6). Al quarto posto Daniela Holmqvist e la dilettante Doey Choi e al sesto con 285 (-3) le due svedesi Jenny Haglund e Madelene Sagstrom, leader dopo tre giri e crollata con un 75 (+3). Hanno concluso al nono con 287 (-1) le due danesi Nanna Koerstz Madsen e Nicole Broch Larsen, che riscuotevano buon credito alla vigilia.
Mariann Skarpnord è stata gratificata con un assegno di 32.923 euro su un montepremi di 310.000 euro.
TERZO GIRO - La svedese Madelene Sagstrom ha preso il comando con 210 (68 74 68, -6) colpi nel Pacific Bay Resort Australian Ladies Classic, secondo torneo stagionale del Ladies European Tour che si sta disputando sul percorso del Bonville Golf Resort (par 72), a Bonville in Australia.
La 26enne di Uppsala, che gioca sul LPGA Tour e che vanta tre titoli nel Symetra Tour statunitense, ha realizzato quattro birdie per il 68 (-4) che le ha permesso di distaccare di un colpo la norvegese Marianne Skarpnord, l’australiana Hannah Green e la spagnola Nuria Iturrios (211, -5), in vetta dopo due turni.
Si sta ottimamente comportando la dilettante australiana Doey Choi, quinta con 212 (-2) e leader dopo il giro iniziale, e sono in corsa per il titolo anche la francese Celine Herbin, sesta con 213 (-3), e le svedesi Daniela Holmqvist e Jenny Haglund, settime con 214 (-2). Non hanno molte possibilità le due attese danesi Nanna Koerstz Madsen, nona con 215 (-1) e Nicole Broch Larsen, decima con 216 (par), anche loro con passaggi sul LPGA Tour. Non vi sono italiane in gara. Il montepremi è di 350.000 dollari (circa 310.000 euro).
SECONDO GIRO - La spagnola Nuria Iturrios (136 - 69 67, -8) ha sorpassato la dilettante australiana Doey Choi (140, -4), distaccandola di quattro colpi, nel secondo giro del Pacific Bay Resort Australian Ladies Classic, secondo torneo stagionale del Ladies European Tour che si sta disputando sul percorso del Bonville Golf Resort (par 72), a Bonville in Australia.L’iberica ha girato in 67 (-5, con cinque birdie senza bogey) colpi e ha allungato di molto la classifica dove sono al terzo posto con 141 (-3) l’australiana Hannah Green e al quarto con 142 (-2) la norvegese Marianne Skarpnord e le tre svedesi Linnea Strom, Jenny Haglund e Madelene Sagstrom, che gioca sul LPGA Tour. Ottave con 143 (-1) la danese Nanna Koerstz Madsen e la spagnola Silvia Banon. Non vi sono italiane in gara. Il montepremi è di 350.000 dollari (circa 310.000 euro)
PRIMO GIRO - La dilettante australiana Doey Choi, leader con 66 (-6) colpi, è stata la protagonista nel primo giro del Pacific Bay Resort Australian Ladies Classic, secondo torneo stagionale del Ladies European Tour che si sta disputando sul percorso del Bonville Golf Resort (par 72), a Bonville in Australia. La Choi è inseguita a due colpi dalle svedesi Daniela Holmqvist e Madelene Sagstrom (68, -4), quest’ultima proette del LPGA Tour, e a tre dalla spagnola Nuria Iturrios, dalla svedese Jenny Haglund e dalle australiane Hannah Green e Whitney Hillier (69, -3). All’ottavo posto con 70 (-2) la norvegese Marianne Skarpnord e tra le quindici concorrenti al nono con 71 (-1) l’australiana Sarah Kemp e l’olandese Anne Van Dam.Doey Choi, 18enne tesserata per il Concord Golf Club di Sydney, e vincitrice del Queensland e South Australian Women’s Amateur, ha realizzato otto birdie e due bogey. Il montepremi è di 350.000 dollari (circa 310.000 euro).
LA VIGILIA - Secondo torneo stagionale del Ladies European Tour che dopo il primo disputato ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, fa ora tappa al Bonville Golf Resor, di Bonville in Australia, per il Pacific Bay Resort Australian Ladies Classic (21-24 febbraio) dove non vi saranno giocatrici italiani.Nel field le statunitensi Beth Allen, Amelia Lewis e Kim Kaufman, la cinese Xi Yu Lin, la sudafricana Ashleigh Buhai, da nubile Simon, l’australiana Sarah Kemp, la gallese Becky Morgan, le inglesi Florentyna Parker e Laura Davies, l’olandese Anne Van Dam, le svedesi Caroline Hedwall, Madelene Sagstrom e Linda Wessberg e le danesi Nicole Broch Larsen e Nanna Koerstz Madsen. Il montepremi è di 350.000 dollari (circa 310.000 euro).
Federico Maccario ha ottenuto un bel quarto posto con 206 (69 69 68, -10) colpi nell’Ein Bay Open, prima gara stagionale dell’Alps Tour disputata su due tracciati del Sokhma Golf Club (Course B e Course C, entrambi par 72) ad Ataqah in Egitto.
Ha vinto con 201 (66 67 68, -15) colpi, dopo una corsa di testa, il francese Frederic Lacroix con largo margine sullo spagnolo Manuel Elvira e sull’irlandese Jonathan C. Yates (205, -11), mentre Maccario è stato affiancato dal transalpino Teremoana Beaucousin e dall’iberico Sebastian Garcia Rodriguez.
In classifica altri nove italiani: Luca Cianchetti e Alessandro Grammatica, 12.i con 208 (-8), Federico Zucchetti e Leonardo Sbarigia, 18.i con 209 (-7), Edoardo Raffaele Lipparelli, Carlo Casalegno e Lorenzo Scalise, sceso dal terzo posto come Grammatica, 23.i con 210 (-6), Michele Cea, che difendeva il titolo, 32° con 211 (-5), ed Enrico Di Nitto, 38° con 213 (-3).
Sono usciti al taglio, caduto a 141 (-3), Giovanni Craviolo, 45° con 142 (-2), Michele Ortolani, Giulio Castagnara, Guglielmo Bravetti e Stefano Pitoni, 65.i con 144 (par), Andrea Cavallaro, 79° con 145 (+1), i due dilettanti Ruggero Brandoli, 92° con 147 (+3), e Takayuki Matsui, 109° con 153 (+9), e Alessandro Aloi, 112° con 154 (+10).
A Frederic Lacroix, 23 anni, al primo titolo nel circuito, è andato un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro.
SECONDO GIRO - Il francese Frederic Lacroix è rimasto al comando con 133 (66 67, -11) colpi, davanti al connazionale Teremoana Beaucousin (134, -10), nell’Ein Bay Open, prima gara stagionale dell’Alps Tour che si sta disputando su due tracciati del Sokhma Golf Club (Course B e Course C, entrambi par 72) ad Ataqah in Egitto.
Nel giro finale saranno in corsa per il titolo anche Lorenzo Scalise (68 67) e Alessandro Grammatica (70 65), terzi con 135 (-9) a due colpi dal leader. Chances anche per lo spagnolo Gonzalo Vicente Elena e per lo svizzero Mathias Eggenberger, quinti con 136 (-8). E’ in buona posizione Federico Maccario, 11° con 138 (69 69, -6) e sono rimasti in gara Enrico Di Nitto, Luca Cianchetti, Carlo Casalegno, Leonardo Sbarigia e Federico Zucchetti, 24.i con 140 (-4), Edoardo Raffaele Lipparelli e Michele Cea, che non ha più possibilità di difendere il titolo, 38.i con 141 (-3).
Sono usciti al taglio, caduto a 141, Giovanni Craviolo, 45° con 142 (-2), Michele Ortolani, Giulio Castagnara, Guglielmo Bravetti e Stefano Pitoni, 65.i con 144 (par), Andrea Cavallaro, 79° con 145 (+1), i due dilettanti Ruggero Brandoli, 92° con 147 (+3), e Takayuki Matsui, 109° con 153 (+9), e Alessandro Aloi, 112° con 154 (+10). Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.
PRIMO GIRO - Quartetto in vetta con 66 (-6) colpi nell’Ein Bay Open, prima gara stagionale dell’Alps Tour che si sta disputando su due tracciati del Sokhma Golf Club (Course B e Course C, entrambi par 72) ad Ataqah in Egitto: è formato dallo spagnolo Gonzalo Vicente Elena e dai francesi Frederic Lacroix, David Antonelli e Teremoana Beaucousin. Seguono con 67 (-5) l’austriaco Felix Schulz, l’iberico Javier Ballesteros e il transalpino Nicolas Platret.
Il migliore tra i 19 italiani in campo è stato Lorenzo Scalise, ottavo con 68 (-4), e sono in buona classifica anche Federico Maccario, Enrico Di Nitto, Leonardo Sbarigia e Giovanni Craviolo, 14.i con 69 (-3), Edoardo Raffaele Lipparelli, Stefano Pitoni, Alessandro Grammatica, Michele Ortolani, Luca Cianchetti e Michele Cea, che difende il titolo, 27.i con 70 (-2).
Sono sulla linea del taglio Carlo Casalegno,. Andrea Cavallaro e Federico Zucchetti, 45.i con 71 (-1), e si trovano oltre Giulio Castagnara, 62° con 72 (par), Guglielmo Bravetti, 89° con 74 (+2), l’amateur Ruggero Brandoli, 96° con 75 (+3), Alessandro Aloi, 103° con 76 (+4), e l’altro dilettante Takayuki Matsui, 109° con 77 (+5). Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.
LA VIGILIA - Michele Cea difende il titolo nell’Ein Bay Open (19-21 febbraio), prima gara stagionale dell’Alps Tour che si disputa sui tracciati del Sokhma Golf Club (Course B e Course C) ad Ataqah in Egitto.
Vi prendono parte altri 18 giocatori italiani: Alessandro Aloi, Ruggero Brandoli, Guglielmo Bravetti, Carlo Casalegno, Giulio Castagnara, Andrea Cavallaro, Luca Cianchetti, Giovanni Craviolo, Enrico Di Nitto, Alessandro Grammatica, Edoardo Raffaele Lipparelli, Federico Maccario, Michele Ortolani, Stefano Pitoni, Leonardo Sbarigia, Lorenzo Scalise, Federico Zucchetti e il dilettante Takayuki Matsui.
Tra i possibili protagonisti l’austriaco Lukas Nemecz, i francesi Thomas Elissalde, Julien Foret e Xavier Poncelet, l’irlandese Conor O’Rourke e l’olandese Lars Van Mejel. Tra gli italiani possono contare sull’esperienza, oltre a Cea, anche Enrico Di Nitto, Federico Maccario, Michele Ortolani (secondo lo scorso anno) e Alessandro Grammatica, ma tutti hanno la possibilità di poter ben figurare. Il montepremi è di 40.000 euro con prima moneta di 5.800 euro.
Si è aperta alle Fiere di Parma la seconda edizione del Travel Outdoor Fest, manifestazione dedicata al turismo attivo nella quale il golf si sta ritagliando uno spazio molto importante. Sin dalla prima delle tre giornate (conclusione domenica) si è delineato quello che sarà il successo dell’evento con una massiccia presenza di pubblico.
L’inaugurazione, alla quale ha preso parte Franco Chimenti, Vice Presidente Vicario del CONI e Presidente della Federazione Italiana Golf, è avvenuta in maniera particolare, con un Convegno dal tema "Turismo: come raccontare l’Appennino" seguito poi da quella che è stata definita "una chiacchierata su turismo e sport". Insieme a Chimenti sono intervenuti Antonio Cellie, CEO di Fiere di Parma; Francesca Tonini, direttore generale di APC (l’Associazione di produttori di Caravan e Camper); l’alpinista Francesco Cappellari; la vicepresidente della Federazione Ciclistica Italiana Daniela Isetti; l’allenatore e coach dello sci Alfredo Tradati; l’ex campione del mondo di ciclismo Francesco Moser; il professionista di golf Silvio Grappasonni e il giornalista Beppe Conti. Presente anche il Presidente di ENIT Giorgio Palmucci.
L’argomento turismo e la sua promozione, proposto dal Travel Outdoor Fest, è uno degli obiettivi fondamentali nel Progetto Ryder Cup 2022 come è stato sottolineato dal presidente Chimenti. "Ringrazio Stefano Frigeri, Presidente del Comitato Regionale FIG Emilia Romagna - ha detto - per l'impegno e la passione con le quali porta avanti numerose iniziative per promuovere il golf sul territorio. Sulla scia dell'effetto Ryder Cup, l'Italia sta diventando una delle mete preferite dai turisti golfisti e manifestazioni come Travel Outdoor Fest contribuiscono ad aumentare l'interesse sul Paese. Il prestigio internazionale del nostro movimento - trascinato dai successi di Francesco Molinari e degli altri azzurri - e la vasta offerta di impianti golfistici da nord a sud rappresentano elementi fortemente attrattivi per chi progetta un viaggio all'insegna del golf. Le bellezze paesaggistiche dell'Emilia Romagna, il clima, la posizione e il patrimonio naturalistico ed enogastronomico sono indubbiamente elementi in grado di destagionalizzare i flussi turistici dal Nord Europa e dagli Stati Uniti".
Fitofarmaci e campi da golf - Un altro argomento interessante è stato sviluppato nel Convegno
"PAN 2019/2024 Piano di azione Nazionale sull’uso dei fitofarmaci sui campi da golf" a cui ha partecipato Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2022. La FIG peraltro sta promuovendo iniziative e progetti in favore dell’ecosostenibilità.
Ha detto Gian Paolo Montali: "L’eco-sostenibilità e la corretta manutenzione dei campi da golf sono due aspetti di grande rilievo nel Progetto Ryder Cup 2022. Ringrazio tutti i componenti della Sezione Tappeti Erbosi della FIG per il prezioso lavoro che da anni viene portato avanti con grande professionalità. Nel percorso di avvicinamento alla Ryder Cup, la FIG si è impegnata a favorire il recupero di aree dismesse, trasformandole in campi da golf biocompatibili e accessibili a tutti. Attraverso queste iniziative, il Progetto Ryder Cup contribuisce così alla difesa del territorio e alla valorizzazione di tutto il Paese, da nord a sud, da un punto di vista del turismo golfistico. Promuovendo uno stile di vita basato sulla pratica sportiva e il rispetto della natura circostante, il golf ha un impatto positivo anche da un punto di vista sociale e rappresenta un prezioso alleato delle bellezze paesaggistiche della nostra nazione"
Golf protagonista- Il golf grande protagonista al Padiglione 8 interamente dedicato al "Parma Golf Show", che si rivolge ad appassionati e curiosi, siano professionisti o neofiti, per vivere una golf experience a 360°. Un grande evento indoor in cui si fondono esposizione di prodotti, gare, test, lezioni ed eventi collaterali. Già tanti visitatori hanno avuto l’opportunità di provare le novità 2019 dei principali marchi, ma soprattutto hanno fatto esperienza sul più grande driving range indoor che si sia mai visto in Italia (5.000 mq), il putting green e, novità assoluta di questo 2019, un vero bunker di sabbia. Esperti e neofiti hanno provato assistiti dai maestri della Parma Golf Academy che, con il patrocinio della PGA Italiana, si sono messi a disposizione dei visitatori.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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