Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

%AM, %10 %527 %2019 %11:%Feb

Eurotour: David Law, uomo a sorpresa

Lo scozzese David Law ha vinto a sorpresa con 270 (67 66 71 66, -18) colpi l’ISPS Handa Vic Open, torneo in collaborazione tra European Tour e PGA Tour of Australasia disputato sui due percorsi del 13th Beach Golf Links (Beach Course e Creek Course entrambi par 72), a Geelong, nello Stato del Victoria in Australia, in concomitanza con la versione femminile dell’evento.

Nel giro conclusivo svoltosi sul Beach Course, David Law, 28enne di Aberdeen, ha colto il suo primo titolo grazie a un eagle sull’ultima buca (66, -6 compresi sei birdie e due bogey) con il quale ha sorpassato gli australiani Brad Kennedy e Wade Ormsby (271, -17), quest’ultimo leader dopo tre turni, e ha ricevuto un assegno di 156.250 euro su un montepremi di 950.000 euro.

In quarta posizione con 272 (-16) il sudafricano Justin Harding, attualmente terzo nella money list del Sunshine Tour, e in quinta con 273 (-15) lo scozzese David Drysdale e gli altri due giocatori di casa Jason Scrivener e David Brandson.

David Law, nel cui curriculum figura anche un successo nel Challenge Tour (Scottish Challenge, 2018), ha dichiarato: "E' una gioia immensa  sono senza parole e non riesco a crederci". Poi il ricordo del figlio Freddie deceduto nel 2017: "Dalla sua scomparsa il golf è diventato secondario. E' stato un periodo terribile, con vita e prospettive cambiate".

Non hanno superato il taglio i tre italiani in campo: Filippo Bergamaschi, 81° con 140 (72 68, -4), out per un colpo, Matteo Manassero, 87° con 141 (69 72, -3), e Guido Migliozzi, 135° con 145 (69 76, +4).

 

TERZO GIRO - L’australiano Wade Ormsby, uno dei favoriti, ha preso il comando con 201 (65 66 70, -15) colpi nell’ISPS Handa Vic Open, torneo in collaborazione tra European Tour e PGA Tour of Australasia che si sta svolgendo sui due percorsi del 13th Beach Golf Links (Beach Course e Creek Course entrambi par 72), a Geelong, nello Stato del Victoria in Australia, in concomitanza con la versione femminile dell’evento.

Ormsby, 39enne di Adelaide con un solo titolo nel circuito, proverà a siglare il secondo potendo contare su un vantaggio di due colpi sul connazionale Matthew Stieger e sull’inglese Callum Shinkwin (203, -13) generato da un 70 (-2) ottenuto con un po’ di fatica sul Beach Course (teatro del terzo turno) dopo una partenza con un doppio bogey a cui ha rimediato poi con quattro birdie.

In corsa per il titolo anche il sudafricano Justin Harding, lo scozzese David Law e l’australiano Brad Kennedy, quarti con 204 (-12), il belga Nicolas Colsaerts, l’irlandese Paul Dunne e l’altro australiano David Brandson, settimi con 205 (-11). Hanno ceduto gli australiani Nick Flanagan e Jason Scrivener, scesi dalla prima alla decima piazza con 206 (-10), entrambi penalizzati da un 76 (+4).

Non hanno superato il taglio i tre italiani in campo: Filippo Bergamaschi, 81° con 140 (72 68, -4), out per un colpo, Matteo Manassero, 87° con 141 (69 72, -3), e Guido Migliozzi, 135° con 145 (69 76, +4). Il montepremi è di 1.500.000 dollari australiani (circa 950.000 euro).

SECONDO GIRO - L’australiano Jason Scrivener (130 - 64 66, -6) ha raggiunto il connazionale Nick Flanagan (130 - 62 68) in vetta alla graduatoria dell’ISPS Handa Vic Open, torneo in collaborazione tra European Tour e PGA Tour of Australasia che si sta svolgendo sui due percorsi del 13th Beach Golf Links (Beach Course e Creek Course entrambi par 72), a Geelong, nello Stato del Victoria in Australia, in concomitanza con la versione femminile dell’evento.

Non hanno superato il taglio i tre italiani in campo: Filippo Bergamaschi, 81° con 140 (72 68, -4), out per un colpo, Matteo Manassero, 87° con 141 (69 72, -3), e Guido Migliozzi, 135° con 145 (69 76, +4).

Guidano le danze i giocatori di casa. Infatti la coppia di testa è inseguita con 131 (-13) da Wade Ormsby e con 132 (-12) da Matt Jager e da Brad Kennedy. In sesta posizione con 133 (-11) il francese Clément Sordet, lo scozzese David Law e l’australiano Nick Cullen. Deludente James Nitties. 36enne di Melbourne, che dopo aver realizzato nove birdie consecutivi nel primo giro, eguagliando il record mondiale di Mark Calcavecchia stabilito nel Canadian Open (PGA Tour, 2009), è ora 44° con 138 (-6) penalizzato da un 74 (+2).

Jason Scrivener ha girato in 66 (-6) colpi con sei birdie, dopo gli otto turno iniziale, per 36 buche senza bogey. Nick Flanagan ha evitato il sorpasso con cinque birdie e un bogey per il 68 (-4). Entrambi si sono esibiti sul Beach Course dove Guido Migliozzi ha messo insieme due birdie e sei bogey per il 76 (+4). Sul Creek Course generoso, ma vano, tentativo di rimonta di Filippo Bergamaschi, con sette birdie e tre bogey per il 68 (-4) e due birdie e due bogey per Matteo Manassero per il 72 (par). Il montepremi è di 1.500.000 dollari australiani (circa 950.000 euro).

PRIMO GIRO - Matteo Manassero e Guido Migliozzi, 65.i con 69 (-3) colpi, sono a metà classifica e Filippo Bergamaschi, 127° con 72 (par) in bassa nell’ISPS Handa Vic Open, torneo in collaborazione tra European Tour e PGA Tour of Australasia che si sta svolgendo sui due percorsi del 13th Beach Golf Links (Beach Course e Creek Course entrambi par 72), a Geelong, nello Stato del Victoria in Australia.

Con un ottimo 62 (-10, due eagle, otto birdie, due bogey) sul Beach Course ha preso il comando l’australiano Nick Flanagan seguito con 64 (-8) in una graduatoria molto corta da sei concorrenti: i connazionali Jason Scrivener e James Nitties, il neozelandese James Anstiss, lo statunitense Kurt Kitayama, l’inglese Callum Shinkwin e il cileno Hugo Leon. In ottava posizione con 65 (-7) gli altri australiani Wade Ormsby e Lucas Herbert.

Matteo Manassero ha realizzato cinque birdie e due bogey sul Beach Course e Gudo Migliozzi sei birdie, un bogey e un doppio bogey sul Creek Course. Filippo Bergamaschi ha viaggiato in par con due birdie e due bogey sul Beach Course. Il montepremi è di 1.500.000 dollari australiani (circa 950.000 euro).

Il record di Nitties - James Nitties, 36enne di Melbourne, ha eguagliato il record mondiale relativo al numero di birdie realizzati consecutivamente. Ne ha messi in fila nove affiancando il suo nome a quello di Mark Calcavecchia, che aveva compiuto per primo l’impresa nel corso del Canadian Open (PGA Tour) del 2009. Nitties è partito dalla buca 10 con un birdie, ma il suo show è iniziato alla 15 ed è finito alla buca 5. In totale ha messo insieme 10 birdie, ma con un doppio bogey che gli ha impedito di affiancare in vetta Flanagan. "Sono senza parole - ha detto - è stato un round fantastico che non dimenticherò mai".

LA VIGILIA - L’European Tour fa tappa in Australia per la disputa dell’ISPS Handa Vic Open (7-10 febbraio) al 13th Beach Golf Links (Beach Course e Creek Course), a Geelong, nello Stato del Victoria, dove vi saranno tre azzurri: Matteo Manassero, Guido Migliozzi e Filippo Bergamaschi.

Sono in preponderanza, e naturalmente favoriti, i giocatori di casa, tra i quali hanno maggiori possibilità di prevalere Robert Allenby, Scott Hend, Richard Green, Wade Ormsby, Sam Brazel, Dimitrios Papadatos, Jason Scrivener e Marcus Fraser. Da seguire anche gli spagnoli  Adrian Otaegui e Jorge Campillo, gli inglesi Andrew Johnston e James Morrison, il sudafricano Thomas Aiken, lo statunitense Kurt Kitayama, il giapponese Ryo Ishikawa e il coreano Jeunghun Wang.

Guido Migliozzi e Filippo Bergamaschi, freschi di ‘carta’ conquistata alla Qualifying School, debuttano nel 2019, dopo le prime tre presenze poco fortunate nel tour in gare della nuova stagione svoltesi alla fine dello scorso anno. Matteo Manassero sarà alla quinta partecipazione, con le prime quattro terminate dopo 36 buche. In sostanza per tutti è tre è una buona opportunità per cambiare passo. Il montepremi è di 1.500.000 dollari australiani (circa 950.000 euro)

Contemporaneamente avrà luogo la versione femminile dell’ISPS Handa Vic Open, sotto l’egida del LPGA Tour, sempre al 13th Beach Golf Links e sugli stessi due percorsi (con misure differenti rispetto agli uomini) e con il medesimo montepremi. Non vi saranno giocatrici italiane.

ll torneo su GOLFTV - L’ISPS Handa Vic Open va in onda in diretta e in esclusiva su GOLFTV, la nuova piattaforma di streaming realizzata da Discovery (per maggiori informazioni www.golf.tv/it). Giovedì 7 febbraio e venerdì 8, dalle ore 5 alle ore 8; sabato 9, dalle ore 3 alle ore 9; domenica 10, dalle ore 2 alle ore 8. Diretta nelle quattro giornate su Eurosport 2. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo statunitense Dustin Johnson ha vinto con 261 (68 61 65 67, -19) colpi il Saudi International, primo torneo dell’European Tour che si è svolto in Arabia Saudita, dove Renato Paratore si è classificato 18° con 272 (65 74 65 68, -8). Poco dietro Nino Bertasio, 30° con 275 (70 70 64 71, -5), Edoardo Molinari (69 71 70 66) e Andrea Pavan (71 67 69 69), 34.i con 276 (-4), e Lorenzo Gagli, 44° con 278 (67 70 69 72, -2).

Sul percorso del Royal Greens G&CC (par 70), a King Abdullah Economic City, Dustin Johnson ha avuto ragione nel finale del tenace cinese Haotong Li (263, -17), che non ha potuto contrapporsi ai due birdie in chiusura del numero tre mondiale. Al terzo posto con 264 (-16) l’inglese Tom Lewis, al quarto con 265 (-15) l’australiano Min Woo Lee, al quinto con 266 (-14) il francese Alexander Levy e tra i cinque concorrenti al sesto con 269 (-11) Bryson DeChambeau. Deludente Brooks Koepka, numero due del World Ranking, 57° con 282 (+2), che non ha saputo approfittare dell’uscita al taglio dell’inglese Justin Rose, numero uno.

Dustin Johnson, 34enne di Columbia (South Carolina) con 19 titoli sul PGA Tour, comprensivi di un major e di cinque WGC, ha ottenuto il primo successo sull’European Tour (al netto di major e WGC) con un parziale di 67 (-3) frutto di cinque birdie e di due bogey. E’ stato gratificato con un assegno di 508.260 euro su un montepremi di 3.060.000 euro. Paratore ha segnato un 68 (-2) con cinque birdie e tre bogey, Bertasio un 71 (+1) con un birdie e due bogey. Un bel 66 (-4) per Molinari con sette birdie e tre bogey, uno score di 69 (-1) per Pavan con quattro birdie e tre bogey e di 72 (+2) per Gagli con quattro birdie e sei bogey. Non ha superato il taglio Matteo Manassero, 78° con 142 (+2).

TERZO GIRO - Il cinese Haotong Li con un ottimo 62 (-8) e lo score di 194 (67 65 62, -16) colpi ha raggiunto lo statunitense Dustin Johnson (194 - 68 61 65) al vertice del Saudi International, primo torneo dell’European Tour che si svolge in Arabia Saudita. Sul percorso del Royal Greens G&CC (par 70), a King Abdullah Economic City, sono risaliti al 15° posto con 204 (-6) Nino Bertasio (70 70 64), dal 58°, e Renato Paratore (65 74 65), dal 47°, hanno perso qualcosa Lorenzo Gagli, 27° con 206 (67 70 69, -4), e Andrea Pavan, 36° con 207 (71 67 69, -3), e si trova più indietro Edoardo Molinari, 52° con 210 (69 71 70, par).

Per il titolo sembrerebbe una corsa a due perché Li e Johnson hanno cinque colpi di vantaggio sull’inglese Tom Lewis (199, -11), anch’egli autore di un 62, miglior score di giornata, e sette sul francese Alexander Levy e sul neozelandese Ryan Fox (201, -9), tutti con scarse possibilità di riagganciarli. Fuori gioco l’americano Bryson DeChambeau, 15° come Bertasio e Paratore, e deludente Brooks Koepka, numero due mondiale, 61° con 213 (+3). Ha fatto peggio l’inglese Justin Rose, leader del world ranking, uscito al taglio dopo due giri insieme a Matteo Manassero, entrambi 78.i con 142 (+2).

Ben quattro eagle (tre su par 4), cosa piuttosto rara in un giro, per Haotong Li che ha completato lo score con due birdie e un doppio bogey. Per Dustin Johnson 65 (-6) colpi con sei birdie e un bogey.

Un bel 64 (-6) per Bertasio con sette birdie e un bogey, e altrettanto buono il 65 (-6) di Paratore con sette birdie e due bogey. Per Gagli 69 (-1) colpi con quattro birdie e tre bogey, stesso parziale per Pavan con cinque birdie, due bogey e un doppio bogey e 70 (par) per Molinari con due birdie e due bogey. Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 3.060.000 euro).

Garcia squalificato - E’ stato squalificato Sergio Garcia per aver infranto la regola 1.2a, ossia grave comportamento scorretto. "Rispetto la decisione" ha detto l’iberico. "Per frustrazione ho danneggiato un paio di green di cui mi scuso e ho informato i miei compagni che non accadrà più".

SECONDO GIRO - Lo statunitense Dustin Johnson, numero tre mondiale, con un giro capolavoro in 61 (-9) colpi e lo score di 129 (68 61, -11) ha preso il largo, rimontando dal 31° posto, nel Saudi International, primo torneo dell’European Tour che si svolge in Arabia Saudita. Sul percorso del Royal Greens G&CC (par 70), a King Abdullah Economic City, sono rimasti in gara cinque dei sei italiani in campo: Lorenzo Gagli, 18° con 137 (67 70, -3), Andrea Pavan, 33° con 138 (71 67, -2), Renato Paratore, 47° con 139 (65 74, -1), Edoardo Molinari (69 71) e Nino Bertasio (70 70), 58.i con 140 (par). Out Matteo Manassero, 78° con 142 (66 76, +2).

Il leader è seguito dal sudafricano Zander Lombard e dal cinese Haotong Li, secondi con 132 (-8), dal paraguaiano Fabrizio Zanotti e dall’australiano Scott Hend, quarti con 133 (-7). Ha rimontato anche Bryson DeChambeau, da 31° a 12° con 136 (-4), e sembrano già tagliati fuori lo spagnolo Sergio Garcia e l’americano Brooks Koepka, numero due del world ranking, 47.i come Paratore. A sorpresa non hanno superato il taglio l’inglese Justin Rose, numero uno al mondo, e lo svedese Henrik Stenson, stesso score di Manassero.

Dustin Johnson ha tenuto il ritmo altissimo con un eagle e sette birdie senza bogey. Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 3.060.000 euro).

 

PRIMO GIRO - Renato Paratore è al secondo posto con 65 (-5) colpi nel Saudi International, primo torneo dell’European Tour che si svolge in Arabia Saudita e dove è al comando con 63 (-7) il belga Thomas Pieters. Sul percorso del Royal Greens G&CC (par 70), a King Abdullah Economic City, hanno effettuato un bel giro anche Matteo Manassero, ottavo con 66 (-4), e Lorenzo Gagli, 16° con 67 (-3), e sono nella parte centrale della classifica Edoardo Molinari, 46° con 69 (-1), Nino Bertasio, 65° con 70 (par), e Andrea Pavan, 82° con 71 (+1).

Thomas Pieters, 26enne di Geel con tre titoli sul circuito, ha preso due colpi di vantaggio con sette birdie senza bogey su Paratore e sugli inglesi Alfie Plant e Ross Fisher, sull’australiano Jake McLeod e sui sudafricani Justin Harding e Zander Lombard. A fasi alterne i giocatori più attesi: lo svedese Henrik Stenson e gli statunitensi Bryson DeChambeau e Dustin Johnson, 31.i con 68 (-2), l’altro americano Brooks Koepka, numero due mondiale, e lo spagnolo Sergio Garcia, stesso score di Molinari, e l’inglese Justin Rose, leader del world ranking, alla pari con Bertasio.

Paratore ha realizzato sei birdie e un bogey, Manassero cinque birdie e un bogey e Gagli sei birdie, un bogey e un doppio bogey. Per Molinari quattro birdie e tre bogey, per Bertasio tre birdie e altrettanti bogey e per Pavan due birdie e tre bogey. Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 3.060.000 euro).

LA VIGILIA - L’European Tour approda per la prima volta in Arabia Saudita dove si svolge il Saudi International (31 gennaio-3 febbraio) sul percorso del Royal Greens G&CC a King Abdullah Economic City. Sei gli italiani in gara: Nino Bertasio, Lorenzo Gagli, Edoardo Molinari, Renato Paratore, Andrea Pavan e Matteo Manassero.

 Field delle grandi occasioni con quattro dei primi cinque giocatori del world ranking: l’inglese Justin Rose, vincitore la scorsa settimana del Farmers Open (PGA Tour) e numero uno mondiale, e gli statunitensi Brooks Koepka, numero due, Dustin Johnson, numero tre, e Bryson DeChambeau, numero cinque a segno nel Dubai Desert Classic. A contribuire all’ulteriore qualità dello spettacolo l’altro americano Patrick Reed, lo spagnolo Sergio Garcia, gli inglesi Ian Poulter, Matt Wallace e Lee Westwood, lo svedese Henrik Stenson, il danese Thorbjorn Olesen e i cinesi Hatong Li e Ashun Wu.

Nino Bertasio è l’unico azzurro andato fino ad ora sempre a premio, ma con tre presenze in bassa classifica, Lorenzo Gagli e Matteo Manassero debuttano nel 2019, Edoardo Molinari, Renato Paratore e Andrea Pavan debbono cancellare l’uscita al taglio di Dubai. Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 3.060.000 euro).

ll torneo su GOLFTV - Il Saudi International viene teletrasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, la nuova piattaforma di streaming realizzata da Discovery (per maggiori informazioni www.golf.tv/it). Prima giornata: giovedì 31 gennaio, dalle ore 8 alle ore 10 e dalle ore 12 alle ore 15 (diretta anche su Eurosport 2); seconda giornata: venerdì 1 febbraio, dalle ore 8 alle ore 10 (diretta anche su Eurosport 2) e dalle ore 12 alle ore 15; terza giornata, sabato 2, dalle ore 10 alle ore 14,30; domenica 3, dalle ore 10 alle ore 14,30 (diretta anche su Eurosport 2). Venerdì (dalle ore 0,45) e sabato (dalle ore 24) differita delle ultime due ore su Eurosport 2. Commento di Isabella Calogero e di Matteo Delpodio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

%PM, %04 %754 %2019 %17:%Feb

PGA Tour: quinto titolo per Rickie Fowler

Rickie Fowler, sia pure con un giro finale complicato in 74 (+3) colpi, ha vinto con 267 (64 65 64 74, -17) il Waste Management Phoenix Open, torneo del PGA Tour disputato al TPC Scottsdale (par 71), di Scottsdale in Arizona. Nel turno conclusivo ha sofferto molto per dodici buche in cui ha perso cinque colpi (un birdie, un bogey, un doppio e un triplo bogey) facendosi sorpassare dal sudafricano Branden Grace, poi con un birdie ha ristabilito la parità e infine alla buca 17 l’avversario (269, -15) gli ha dato via libera con un bogey, che si è combinato con il terzo birdie del 30enne di Murieta (California).

Fowler ha portato a cinque i titoli sul circuito per un palmarés che comprende anche due successi sull’European Tour, uno sull’Oneasia Tour e uno nel World Challenge. La vittoria gli ha reso un assegno di 1.278.000 dollari su un montepremi di 7.100.000 dollari e lo ha fatto salire dal 14° all’ottavo posto nel ranking mondiale, dove Justin Rose è rimasto leader e Francesco Molinari è decimo..

Al terzo posto con 270 (-14) Justin Thomas, che con un 72 (+1) ha interrotto la serie di giri consecutivi sotto par fermandosi a dodici per un totale di "meno 49". Al quarto con 272 (-12) Chez Reavie, Bubba Watson e Matt Kuchar, al decimo con 274 (-10) Xander Schauffele e lo spagnolo Jon Rahm e al 15° con 275 (-9) il giapponese Hideki Matsuyama. Dopo 36 buche sono rimasti fuori il tedesco Martin Kaymer , 83° con 143 (+1), e Phil Mickelson, stesso score, che non è riuscito a superare il taglio per la 500ª volta in carriera.

TERZO GIRO - Continua spedita la corsa di testa di Rickie Fowler (193 - 64 65 64, -20) nel Waste Management Phoenix Open, torneo del PGA Tour che si sta svolgendo al TPC Scottsdale (par 71),  di Scottsdale in Arizona, uno dei più attesi nel calendario e votato lo scorso anno come miglior evento del circuito.

Il leader precede di quattro colpi Matt Kuchar (197, -16) e di cinque Justin Thomas (198, -15) che con un parziale di 68 (-3) ha portato a dodici i giri consecutivi sotto par  per un totale di "meno 49". Al quarto posto con 200 (-13) e il sudafricano Branden Grace e il coreano Byeong Hun An, che sembrano tagliati fuori dalla corsa al titolo così come Gary Woodland, campione in carica, e Bubba Watson, sesti con 201 (-12). Prestazione senza acuti dello spagnolo Jon Rahm, 18° con 205 (-8), e di Xander Schuffele e del giapponese Hideki Matsuyama, 26.i con 206 (-7). Dopo 36 buche sono rimasti fuori il tedesco Martin Kaymer , 83° con 143 (+1), e Phil Mickelson, stesso score, che non è riuscito a superare il taglio per la 500ª volta in carriera.

Rickie Fowler, 30enne di Murieta (California), con quattro titoli sul circuito americano, due sull’European Tour, uno sull’Oneasia Tour e uno nel World Challenge, ha realizzato un 64 (-7) con otto bridie e un bogey. Il montepremi è di 7.100.000 dollari.

SECONDO GIRO - Rickie Fowler, con lo score di 129 (64 65, -13) colpi, è rimasto solitario al comando del Waste Management Phoenix Open, torneo del PGA Tour che si sta svolgendo al TPC Scottsdale (par 71),  di Scottsdale in Arizona, con un montepremi è di 7.100.000 dollari.

Lo seguono con 130 (-12) Justin Thomas, numero quattro mondiale, e con 131 (-11) Trey Mullinax e il sudafricano Branden Grace. Ha rimontato Matt Kuchar, quinto con 132 (-10) insieme all’australiano Cameron Smith, è rimasto stabile Bubba Watson, settimo con 133 (-3) alla pari con lo scozzese Martin Laird, e sono all’11° posto con 135 (-7) Gary Woodland, campione in carica, Harold Varner III, leader dopo un turno con Fowler e Thomas, e lo spagnolo Jon Rahm. Cammino con qualche difficoltà per il giapponese Hideki Matsuyama, 24° con 137 (-5), e per Xander Schauffele, 40° con 139 (-3), mentre l’83ª posizione con 143 (+1) ha messo fuori gioco il tedesco Martin Kaymer e Phil Mickelson, che non è riuscito a superare il taglio per la 500ª volta in carriera.

Rickie Fowler, 30enne di Murieta (California), con quattro titoli sul circuito americano, due sull’European Tour, uno sull’Oneasia Tour e uno nel World Challenge, ha girato in 65 (-6) colpi con sette birdie e un bogey, l’unico sulle prime 36 buche. Justin Thomas ha segnato un 66 (-5) con sei birdie e un bogey: è stato l’undicesimo giro consecutivo sotto par per un totale di "meno 46".

Buca in uno di Branden Grace - Il sudafricano Branden Grace ha realizzato una "hole in one" centrando direttamente dal tee la buca 7, par 3 di 194 yards utilizzando un ferro 8. Nel suo score anche un eagle, cinque birdie e un doppio bogey per il 64 (-7).

PRIMO GIRO - Justin Thomas, numero quattro mondiale, Rickie Fowler e Harold Varner III guidano la classifica con 64 (-7) colpi nel Waste Management Phoenix Open, torneo del PGA Tour che si sta svolgendo al TPC Scottsdale (par 71),  di Scottsdale in Arizona, uno dei più attesi nel calendario e votato lo scorso anno come miglior evento del circuito.

Il terzetto precede di una lunghezza J.T. Poston e lo scozzese Martin Laird (65, -6) e di due un quintetto che comprende Bubba Watson e l’inglese Tyrrell Hatton (66, -5). All’11° posto con 67 (-4) lo spagnolo Jon Rahm e Xander Schauffele, al 27° con 68 (-3) Gary Woodland, che difende il titolo, Phil Mickelson, che può passare per la 500ª volta il taglio su 596 tornei, e il giapponese Hideki Matsuyama e in ritardo il tedesco Martin Kaymer, 71° con 71 (par).

Nessun errore per Justin Thomas (sette birdie) e per Rickie Fowler (un eagle, cinque birdie) e un bogey per Harold Varner III, ma con otto birdie. Il montepremi è di 7.100.000 dollari.

PROLOGO - Gary Woodland difende il titolo nel Waste Management Phoenix Open (31 gennaio-3 febbraio), torneo del PGA Tour in programma al TPC Scottsdale,  di Scottsdale in Arizona, uno dei più attesi nel calendario e votato lo scorso anno come miglior evento del circuito.

Il field è di tutto rispetto anche se vi sarà uno solo tra i primi cinque del world Ranking, Justin Thomas (n. 4), essendo gli altri quattro impegnati nel Saudi International (Justin Rose, Brooks Koepka, Dustin Johnson e Bryson DeChambeau).

Parteciperanno anche Phil Mickelson, Rickie Fowler, Xander Schauffele, Tony Finau, Zach Johnson, Bubba Watson, Matt  Kuchar, lo spagnolo Jon Rahm, il tedesco Martin Kaymer, il giapponese Hideki Matsuyama e il sudafricano Charl Schwartzel. Noti personaggi, tra i quali Michael Phelps, prenderanno parte alla Pro Am, che lo scorso anno richiamò ben 110.000 spettatori. Il montepremi è di 7.100.000 dollari.

Diretta su GOLFTV - Il Waste Management Phoenix Open sarà teletrasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, la nuova piattaforma di streaming realizzata da Discovery (per maggiori informazioni www.golf.tv/it), con collegamento ai seguenti orari: giovedì 31 gennaio e venerdì 1 febbraio, dalle ore 21 alle ore 1; sabato 2  dalle ore 21 alle ore 24; domenica 3, dalle ore 21 alle ore 0,30. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

%PM, %28 %726 %2019 %16:%Gen

PGA Tour: Farmers Open a Rose, 20° Woods

Justin Rose ha rafforzato la sua leadership mondiale vincendo con 267 (63 66 69 69, -21) colpi il Farmers Insurance Open (PGA Tour) disputato sui percorsi del Torrey Pines GC (South Corse, North Course entrambi par 72), a San Diego in California. Buon finale di Tiger Woods, risalito dal 48° al 20° posto con 278 (70 70 71 67, -10).

Rose, 38enne inglese nato a Johannesburg in Sudafrica, ha superato Adam Scott, secondo con 269 (-19), Talor Gooch e Hideki Matsuyama, terzi con 272 (-16), Jason Day, che difendeva il titolo, Rory McIlroy e Jon Rahm, quinti con 274 (-14). Sempre lontani dalla vetta Tony Finau e Patrick Reed, 13.i con 277 (-11), Xander Schauffele, 25° con 279 (-9), e Jordan Spieth, 35° con 281 (-7).

Justin Rose ha portato a sette i titoli sul PGA Tour in un palmarés che comprende anche un major, due WGC, otto successi sull’European Tour, uno nel Japan Tour e uno nel Susnhine Tour. Ha iniziato male con tre bogey e un birdie nelle prime cinque buche, poi ha recuperato con cinque birdie per il parziale di 69 (-3) vincente. Per lui un assegno di 1.278.000 dollari su un montepremi di  7.100.000 dollari.

Tiger Woods ha segnato 67 (-5) colpi con sei birdie e un bogey. "Non è stata una settimana come mi aspettav - ha detto - ma è stato bello scrollarsi di dosso la ruggine e capire dove lavorare.. Ho bisogno in particolare di colpire la palla un po’ meglio con i ferri".

 

TERZO GIRO - Justin Rose, numero uno mondiale, ha mantenuto la leadership con 198 (63 65 69, -19) colpi nel Farmers Insurance Open (PGA Tour) che si sta disputando sui percorsi del Torrey Pines GC (South Corse, North Course entrambi par 72), a San Diego in California, dove è rimasto praticamente stabile Tiger Woods, 48° con 211 (70 70 71, -5).

Rose ha rallentato con un parziale di 69 (-3) sul South Course, scelto per i due turni conclusivi,, ma ha conservato ugualmente i tre colpi di margine sul secondo classificato, che ora è l’australiano Adam Scott (201, -15) rinvenuto con un 65 (-7). In terza posizione con 202 (-14) lo spagnolo Jon Rahm, in quarta con 203 (-13) il sorprendente dilettante Doug Ghim e in quinta con 204 (-12) Talor Gooch.

E’ sceso dal secondo al sesto posto con 205 (-11) il giapponese Hideki Matsuyama, affiancato dal nordirlandese Rory McIlroy, e sono fuori gioco Tony Finau, Patrick Reed e l’australiano Jason Day, campione in carica, 16.i con 207 (-9). Mai in partita Jordan Spieth e Xander Schauffele, 25.i con 209 (-7), e Rickie Fowler, 65° con 213 (-3).

Justin Rose è andato in altalena con un eagle, sei birdie, un bogey e due doppi bogey.

Tiger Woods, partito dalla buca dieci, ha iniziato con un bogey, ha recuperato con un birdie, poi ha segnato  due bogey nel rientro a cui ha rimediato con tre birdie nelle ultime cinque. "Nel finale - ha detto - le cose sono andate bene e ho effettuato ottimi tiri con i ferri. In generale mi sento a mio agio sui colpi, ma l’impatto non è così pulito come vorrei, mentre sui green non ho sfruttato alcune occasioni da birdie". Ha mancato solo quattro green e altrettanti fairway, ma ha avuto bisogno di 31 putt. E’ fuori dai top 25, cosa che gli è accaduta solo quattro volte nelle precedenti 17 partecipazioni. Il montepremi è di 7.100.000 dollari.

SECONDO GIRO - Justin Rose, numero uno mondiale, con un parziale di 66 (-6) e lo score di 129 (63 66, -15) colpi è passato a condurre nel Farmers Insurance Open (PGA Tour) che si sta disputando sui percorsi del Torrey Pines GC (South Corse, North Course entrambi par 72), a San Diego in California, dove Tiger Woods è 48° con 140 (70 70, -4).

L’inglese ha lasciato a tre colpi il giapponese Hideki Matsuyama (132, -12) e a cinque Ryan Palmer, Billy Horschel e lo spagnolo Jon Rahm (134, -10), in vetta dopo un turno. Ha rimontato 65 posizioni il nordirlandese Rory McIlroy e ne ha recuperate 44 l’australiano Adam Scott, entrambi al nono posto con 136 (-8), e ne ha perse 13 Jordan Spieth, 18° con 137 (-7). In media graduatoria Patrick Reed, Tony Finau e l’australiano Jason Day, campione in carica, 30.i con 138 (-6), Rickie Fowler e Xander Schauffele, 37.i con 139 (-5).

Justin Rose ha girato sul North Course con sette birdie e un bogey e ha eguagliato il punteggio più basso del torneo dopo 36 buche detenuto da Lennie Clements (1996) e da Tom Lehman (2005).

Tiger Woods sul North Course ha segnato il secondo 70 (-2) di fila con quattro birdie e due bogey risalendo la classifica di cinque gradini.

"Il gioco è stato buono da tee a green - ha detto - ma ho imbucato poco pur colpendo bene la palla con il putter. Poteva essere un giro da cinque o sei colpi sotto par, ma non si è materializzato". Il montepremi è di 7.100.000 dollari.

 

PRIMO GIRO  - Tiger Woods è al 53° posto con 70 (-2) colpi dopo il giro iniziale del Farmers Insurance Open (PGA Tour) che si sta disputando sui percorsi del Torrey Pines GC (South Corse, North Course entrambi par 72), a San Diego in California.

Woods accusa otto colpi di ritardo dallo spagnolo Jon Rahm, leader con 62 (-10), che precede di misura l’inglese Justin Rose, numero uno del world ranking, e il dilettante Doug Ghim (63, -9). Seguono con 64 (-8) il taiwanese C.T. Pan, con 65 (-7) Jordan Spieth e sono tra i nove concorrenti in sesta posizione con 66 (-6) il giapponese Hideki Matsuyama e il cileno Joaquin Niemann. Subito dietro l’australiano Jason Day, campione in carica, 15° con 67 (-5), due colpi in più per Xander Schauffele, Patrick Reed e Tony Finau, 41.i con 69 (-3), e con un buon ritardo il nordirlandese Rory McIlroy, 74° con 71 (-1), e Rickie Fowler, 118° con 73 (+1).

I primi tre in graduatoria hanno giocato sul North Course dove Jon Rahm ha realizzato due eagle, sette birdie e un bogey, Justin Rose non ha commesso errori assommando un eagle e sette birdie e Doug Ghim ha segnato un eagle, nove birdie e due bogey.

Tiger Woods è andato in altalena con cinque birdie e tre bogey sul South Course, sicuramente più difficile dell’altro campo, cogliendo la metà dei fairway e 12 green su 18. "Non è un punteggio da buttar via - ha detto - sul questo percorso, Non ho avuto il pieno controllo del gioco, soprattutto con i ferri. Spero che domani il problema si risolva". Il montepremi è di 7.100.000 dollari.

LA VIGILIA - Tiger Woods debutta nel 2019 partecipando al Farmers Insurance Open (24-27 gennaio) in programma a San Diego, in California, sul percorso del Torrey Pines GC (South Corse), un campo che gli è particolarmente favorevole, dove ha vinto otto volte, sette in questo evento, l’ultima nel 2013, e una in un major (US Open, 2008), Woods, che ha appena ricevuto il "Ben Hogan Award", ha vari obiettivi stagionali: rientrare tra i top 10 del world ranking (ora è 13°), imporsi in un major e raggiungere o sorpassare Sam Snead, recordman di successi sul circuito con 82, contro i suoi 80. E’ tra i favoriti, ma non avrà cammino facile, sia perché è reduce da quasi due mesi di riposo, sia per gli avversari che avrà di fronte, a iniziale dell’inglese Justin Rose, numero uno al mondo, che comunque non ha brillato la scorsa settimana. Nel field anche gli australiani Jason Day, che difende il titolo, e Adam Scott, gli statunitensi Patrick Reed, Rickie Fowler, Tony Finau, Xander Schauffele e Jordan Spieth, il nordirlandese Rory McIlroy, il giapponese Hideki Matsuyama, lo spagnolo Jon Rahm, a segno nel 2017, e lo svedese Alex Noren, lo scorso anno sconfitto nel playoff da Day. Il montepremi è di 7.100.000 dollari.

A Woods il "Ben Hogan Award"- La Golf Writers Association of America ha assegnato a Tiger Woods il "Ben Hogan Award", premio che riconosce i meriti di atleti che sono riusciti a tornare a grandi livelli sui campi da golf dopo aver subito gravi infortuni o handicap fisici. E’ stato riconosciuto a Woods di essersi riproposto come grande sorpresa nel 2018 con risultati significativi quali il sesto posto nell’Open Championship, il secondo nel PGA Championship, la vittoria (1876 giorni dopo l'ultima volta) nel Tour Championship  e infine la partecipazione alla Ryder Cup, anche se con quattro match persi su quattro (tre contro lo straordinario Francesco Molinari).

Il torneo su GOLFTV - Ilarmers Insurance Open viene teletrasmesso in esclusiva su GOLFTV, la nuova piattaforma di streaming realizzata da Discovery (per maggiori informazioni www.golf.tv/it), ai seguenti orari: giovedì 24 gennaio e venerdì 25 dalle ore 21 alle ore 1; sabato 26, dalle ore 21 alle ore 24; domenica 27, dalle ore 21 alle ore 0,30. Commento di Maurizio Trezzi, Isabella Calogero, Federico Colombo e Matteo Delpodio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo statunitense Bryson DeChambeau, numero cinque mondiale, ha dominato nel Dubai Desert Classic (European Tour) che ha vinto con 264 (66 66 68 64, -24) colpi sul percorso dell’Emirates Golf Club (par 72) di Dubai. In bassa classifica Nino Bertasio, 73° con 291 (68 71 78 74, +3).

DeChambeau, 25enne di Modesto (California) con cinque successi sul PGA Tour, ha ottenuto il primo sul circuito continentale con un finale show in 64 (-8, un eagle, sette birdie, un bogey) che gli ha permesso di lasciare a sette colpi l’inglese Matt Wallace (271, -17) e a otto, gli altri due inglesi Ian Poulter e Paul Waring, gli spagnoli Sergio Garcia e Alvaro Quiros e il cinese Haotong Li (272, -16), che difendeva il titolo. Al 13° posto con 274 (-14) il sudafricano Erne Els e al 16° con 275 (-13) l’inglese Tommy Fleetwood. Sono usciti al taglio Renato Paratore 84° con 143 (71 72, -1), Edoardo Molinari 119° con 147 (74 73, +3) e Andrea Pavan 129° con 150 (77  73, +6).

 

TERZO GIRO - Lo statunitense Bryson DeChambeau è rimasto da solo al comando con 200 (66 66 68, -16) colpi nel Dubai Desert Classic (European Tour) che si conclude sul percorso dell’Emirates Golf Club (par 72) di Dubai dove ha perso terreno Nino Bertasio, 71° con 217 (68 71 78, +1),

Il numero cinque mondiale è inseguito con un colpo di ritardo dal cinese Haotong Li (201, -15), che proverà a bissare il titolo conseguito lo scorso anno. Saranno in corsa per il successo anche l’inglese Matt Wallace e il campione sudafricano Ernie Els, terzi con 203 (-13), il danese Thorbjorn Olesen, lo spagnolo Alvaro Quiros, il finlandese Kalle Samooja e l’australiano Lucas Herbert, leader con DeChambeau dopo due turni, quinti con 204 (-12). Sono fuori gioco l’iberico Sergio Garcia e l’inglese Tommy Fleetwood, 12.i con 206 (-10), e si trovano in bassa classifica il tedesco Martin Kaymer, 38° con 210 (-6), e il thailandese Thongchai Jaidee, 51° con 211 (-5).

Bryson DeChambeau ha messo insieme sei birdie e due bogey per il 68 (-4) e Nino Bertasio ha ceduto con un 78 (+6, due birdie, quattro bogey, due doppi bogey). Sono usciti al taglio Renato Paratore 84° con 143 (71 72, -1), Edoardo Molinari 119° con 147 (74 73, +3) e Andrea Pavan 129° con 150 (77  73, +6).  Il montepremi è di 3.250.000 dollari (circa 2.860.000 euro).

SECONDO GIRO - Nino Bertasio, 40° con 139 (68 71, -5) colpi, è rimasto in gara nel Dubai Desert Classic (European Tour) in svolgimento sul percorso dell’Emirates Golf Club (par 72) di Dubai dove sono usciti al taglio Renato Paratore 84° con 143 (71 72, -1), Edoardo Molinari 119° con 147 (74 73, +3) e Andrea Pavan 129° con 150 (77  73, +6).

Sono al comando con 132 (-12) lo statunitense Bryson DeChambeau (66 66), numero cinque mondiale, e l’australiano Lucas Herbert (69 63) tallonati dallo spagnolo Alvaro Quiros e dal sudafricano Ernie Els (133, -11). Al quinto posto con 134 (-10) gli inglesi Matt Wallace e Callum Shinkwin, il francese Matthieu Pavon, l’australiano Jason Scrivener e il cinese Haotong Li, campione uscente, e al decimo con 135 (-9) l’inglese Matthew Fitzpatrick, leader dopo un turno. Possono ancora recuperare l’iberico Sergio Garcia, 14° con 136 (-8), il thailandese Thongchai Jaidee, 26° con 137 (-7), l’inglese Tommy Fleetwood e il tedesco Martin Kaymer, 29.i con 138 (-6). Out lo svedese Henrik Stenson, 72° con 142 (-2).

Bertasio, partito dalla buca 10, ha segnato quattro birdie in uscita, poi ha frenato con un bogey e un doppio bogey nel rientro per il 71 (-1). Per Paratore 72 (par) colpi con due birdie e due bogey e 73 (+1) sia per Molinari (due birdie, tre bogey) che per Pavan (tre birdie, quattro bogey). Il montepremi è di 3.250.000 dollari (circa 2.860.000 euro).

PRIMO GIRO - Nino Bertasio è al 19° posto con 68 (-4) colpi nel Dubai Desert Classic (European Tour) in svolgimento sul percorso dell’Emirates Golf Club (par 72) di Dubai dove Renato Paratore è 60° con 71 (-1), Edoardo Molinari 101° con 74 (+2) e Andrea Pavan 127° con 77 (+5).

In una classifica molto corta, con ben 18 concorrenti nell’arco di due colpi, è al vertice con 65 (-7, otto birdie, un bogey) l’inglese Matthew Fitzpatrick, 24enne di Sheffield con cinque titoli nel circuito, seguito con 66 (-6) da otto giocatori: lo statunitense Bryson DeChambeau, numero cinque mondiale, lo spagnolo Sergio Garcia, vincitore nel 2017, il thailandese Thongchai Jaidee, i francesi Romain Langasque e Matthieu Pavon, il finlandese Kalle Samooja, l’australiano Scott Hend e l’inglese Callum Shinkwin. Tra i nove in decima posizione con 67 (-5) il cinese Haotong Li, campione uscente, e gli inglesi Ian Poulter e Lee Westwood. L’altro inglese Tommy Fleetwood è alla pari con Bertasio, lo svedese Henrik Stenson è 44° con 70 (-2) e il tedesco Martin Kaymer ha lo stesso score di Paratore

Bertasio ha realizzato sei birdie e due bogey, Paratore tre birdie e due bogey, Molinari tre birdie, altrettanti bogey e un doppio bogey e Pavan tre bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 3.250.000 dollari (circa 2.860.000 euro). 

LA VIGILIA - L’European Tour rimane negli Emirati Arabi Uniti dove all’Emirates Golf Club di Dubai si disputa il Dubai Desert Classic (24-27 gennaio) in cui saranno in gara Edoardo Molinari, Renato Paratore, Nino Bertasio e Andrea Pavan.

Difende il titolo il cinese Haotong Li, 23enne di Shanghai con due successi nel circuito, in un contesto che comprende lo statunitense Bryson DeChambeau, numero cinque mondiale, e molti tra i migliori giocatori continentali tra i quali ricordiamo lo spagnolo Sergio Garcia vincitore nel 2017, gli inglesi Tommy Fleetwood, Tyrrell Hatton, Ian Poulter ed Eddie Pepperell, che ha appena ricevuto un invito per il Masters, il tedesco Martin Kaymer e lo svedese Henrik Stenson. Oltre a Li vi saranno altri orientali di peso quali il connazionale Ashun Wu, il coreano Byeong Hun An e il thailandese Thongchai Jaidee. Passerella anche per grandi campioni come Colin Montgomerie, Miguel Angel Jimenez, Thomas Bjorn, Ernie Els e José Maria Olazabal, che non sono tra i favoriti, ma sempre capaci di giocate di gran classe. 

Molinari, Paratore e Bertasio, tutti a premio nell’Abu Dhabi Championship la scorsa settimana, ma in bassa classifica, proveranno ad alzare i ritmi, mentre Andrea Pavan, appena rientrato dopo la pausa invernale, dovrà riscattare l’uscita al taglio. Il montepremi è di 3.250.000 dollari (circa 2.860.000 euro).

Diretta su GOLFTV - Il Dubai Desert Classic sarà teletrasmesso in esclusiva su GOLFTV, la nuova piattaforma di streaming realizzata da Discovery (per maggiori informazioni www.golf.tv/it). Questi gli orari: giovedì 24 gennaio, dalle ore 5 alle ore 10 e dalle ore 12,30 alle ore 14,30; venerdì 25, dalle ore 8,30 alle ore 14,30; sabato 26 e domenica 27, dalle ore 9,30 alle ore 14. Replica serale su Eurosport 2, dalla mezzanotte alle ore 2 delle ultime due ore della giornata. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

%PM, %21 %802 %2019 %18:%Gen

LPGA Tour: quinto centro di Eun-Hee Ji

La coreana Eun-Hee Ji, 33enne di Gapyeong, ha portato a cinque i titoli in carriera sul LPGA Tour, comprensivi di un major, imponendosi con 270 (65 69 66 70, -14) nel Diamond Resorts Tournament of Champions, primo evento della stagione 2019 del LPGA Tour, riservato a ventisei concorrenti vincitrici negli ultimi due anni, disputato al Four Season Golf & Sports Club, sul tracciato del Tranquilo Golf Course (par 71), a Orlando in Florida.

Con un giro finale in 70 colpi (-1, cinque birdie, quattro bogey) ha avuto ragione della connazionale Mirim Lee (272, -12) e di Nelly Korda (273, -11). Al quarto posto con 274 (-10) la thailandese Moriya Jutanugarn e la cinese Shanshan Feng, al sesto con 276 (-8) la canadese Brooke M. Henderson e Stacy Lewis, ritornata alle gare dopo aver dato alla luce Chesnee Lynn nello scorso ottobre, e all’ottavo con 277 (-7) la neozelandese Lydia Ko, in vetta con la vincitrice dopo 54 buche e crollata con un 77 (-6). Dopo una buona partenza ha preso ritmo la thailandese Ariya Jutanugarn, leader mondiale e sorella minore di Moriya, 18ª con 284 (par). Per Eun-Hee Ji un assegno di 180.000 dollari su un montepremi di 1.200.000 dollari.

TERZO GIRO - Cambio della guardia in vetta alla classifica del Diamond Resorts Tournament of Champions, primo evento della stagione 2019 del LPGA Tour, riservato a ventisei concorrenti vincitrici negli ultimi due anni, dove si sono portate con 200 (-13) colpi la neozelandese Lydia Ko (66 68 66) e la coreana Eun-Hee Ji (65 69 66).

E’ scesa dal primo al terzo posto con 201 (-12) la canadese Brooke M. Henderson, al quarto con 202 (-11) Nelly Korda, al quinto con 204 (-9) la coreana Mirim Lee e la cinese Shanshan Feng ed è risalita dal 17° all’ottavo con 206 (-7) Stacy Lewis ritornata alle gare dopo aver dato alla luce Chesnee Lynn nello scorso ottobre. Al 13° con 209 (-4) Lexi Thompson e la thailandese Ariya Jutanugarn, numero uno mondiale, scivolata dalla seconda piazza.

Entrambe le leader hanno ralizzato 66 (-5) colpi: Lydia Ko con cinque birdie senza bogey ed Eun-Hee Ji con sei birdie e un bogey. Il montepremi è di 1.200.000 dollari

SECONDO GIRO - La canadese Brooke M. Henderson  è rimasta solitaria al comando con 132 (65 67, -10) colpi nel Diamond Resorts Tournament of Champions, primo evento della stagione 2019 del LPGA Tour, riservato a ventisei concorrenti vincitrici negli ultimi due anni, che si sta svolgendo al Four Season Golf & Sports Club, sul tracciato del Tranquilo Golf Course (par 71), a Orlando in Florida.

E’ scivolata al secondo posto con 134 (-8) la coreana Eun-Hee Ji, che l’affiancava dopo un turno, agganciata dalla thailandese Ariya Jutanugarn, numero uno mondiale, e dalla neozelandese Lydia Ko. Al quinto posto con 135 (-7) l’altra coreana Mirim Lee e al sesto con 136 (-8) Lexi Thompson e Marina Alex. Hanno guadagnato sei posizioni la cinese Shanshan Feng e la thailandese Moriya Jutanugarn, sorella maggiore di Ariya, 17.e con 138 (-4) e ne ha perse 14 Stacy Lewis, 17ª con 140 (-2), ritornata alle gare dopo aver dato alla luce Chesnee Lynn lo scorso ottobre

Brooke M. Henderson, 21enne di Smiths Falls con sette titoli sul circuito comprensivi di un major, ha segnato quattro birdie senza bogey per il 67 (-4). Il montepremi è di 1.200.000 dollari.

PRIMO GIRO - La canadese Brooke M. Henderson e la coreana Eun-Hee Ji guidano con 66 (-6) colpi la graduatoria del Diamond Resorts Tournament of Champions, primo evento della stagione 2019 del LPGA Tour, riservato a ventisei concorrenti vincitrici nelle ultime due stagioni, che si sta svolgendo al Four Season Golf & Sports Club, sul tracciato del Tranquilo Golf Course (par 71), a Orlando in Florida.

La coppia di testa precede di un colpo la neozelandese Lydia Ko e Stacy Lewis (66, -6), quest’ultima al rientro dopo aver dato alla luce Chesnee Lynn lo scorso ottobre. In quinta posizione con 67 (-5) Lexi Thompson, la coreana Mirim Lee e la thailandese Ariya Jutanugarn, leader mondiale, in 17ª con 71 (par) la cinese Shanshan Feng e la thailandese Moriya Jutanugarn, sorella maggiore di Ariya, e solo in 22ª con 73 (+2) la giapponese Nasa Hataoka.

Brooke M. Henderson ha realizzato sette birdie e un bogey, mentre Eun-Hee Ji ha segnato sei birdie senza sbavature. Il montepremi è di 1.200.000 dollari.

LA VIGILIA - Inizia il LPGA Tour 2019 con il Diamond Resorts Tournament of Champions (17-20 gennaio), torneo riservato a ventisei concorrenti vincitrici nelle ultime due stagioni in programma al Four Season Golf & Sports Club, sul tracciato del Tranquilo Golf Course, a Orlando in Florida.

Nel field la thailandese Ariya Jutanugarn, numero uno mondiale. e la sorella maggiore Moriya, la cinese Shanshan Feng, la giapponese Nasa Hataoka, la canadese Brooke M. Henderson, la neozelandese Lydia Ko e le statunitensi Lexi Thompson e Stacy Lewis.

Quest’ultima, assente da luglio 2018, è al rientro dopo aver dato alla luce Chesnee Lynn lo scorso ottobre. Torneranno a breve anche la francese Karine Icher, la norvegese Suzann Pettersen e l’americana Gerina Piller anche loro neo mamme.

Stacy Lewis non ha potuto allenarsi per otto settimane dopo il parto. "Non mi aspetto molto da questo torneo - ha detto l’ex numero 1 mondiale - e, inoltre, debbo ritrovare il feeling con il mio corpo, che sento un po’ diverso.Ora dovrò conciliare allenamenti e famiglia, ma la priorità andrà sempre ai figli". Il montepremi è di 1.200.000 dollari.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

%PM, %21 %800 %2019 %18:%Gen

PGA Tour: Adam Long beffa Mickelson

Adam Long ha vinto a sorpresa, con 262 (63 71 63 65, -26) colpi il Desert Classic, torneo del PGA Tour disputato con formula Pro Am (un pro e un dilettante) sui tre percorsi del La Quinta CC (Stadium Course, Nicklaus Tournament Course e La Quinta CC, tutti par 72) nella città da cui il circolo prende nome in California.

Long, 31enne di New Orleans (Louisiana), approdato sul circuito con la 13ª poszione nella money list del Web.com Tour, ha ottenuto il suo primo titolo appena alla sesta gara disputata superando sull’ultima buca con il settimo birdie di giornata (65, -5) Phil Mickelson, in testa sin dal primo giro, e il canadese Adam Hadwin (263, -25). E’ stata la 15ª volta in 40 occasioni che Mickelson, 49enne di San Diego (California), non ha trasformato in vittoria la leadership dopo 54 buche. Ha concluso con un parziale di 69 (-3 con cinque birdie e due bogey) e non gli è bastato il 60 (-12) ottenuto nel primo turno, unico giocatore del PGA Tour ad averlo segnato per tre volte in carriera.

Al quarto posto con 264 (-24) Talor Gooch, al quinto con 266 (-22) Dominic Bozzelli e al sesto con 267 (-21) lo spagnolo Jon Rahm, che difendeva il titolo. Non ha brillato l’inglese Justin Rose, numero uno mondiale, 34° con 274 (-14), in cerca soprattutto della condizione dopo il periodo di riposo.

Ha fatto meglio il messicano José de Jesús Rodríguez, 28° con 273 (-15), salito alla ribalta per la sua storia. Infatti  è approdato sul PGA Tour, il suo grande sogno, dopo una vita difficile che per un periodo lo ha visto anche come clandestino negli Stati Uniti. Il successo ha reso ad Adam Long un assegno di 1.062.000 dollari su un montepremi di 5.900.000 dollari.

TERZO GIRO - Phil Mickelson (194 - 60 68 66, -22) ha continuato la sua corsa di testa nel Desert Classic, torneo del PGA Tour in svolgimento con formula Pro Am (un pro e un dilettante) sui tre percorsi del La Quinta CC (Stadium Course, Nicklaus Tournament Course e La Quinta CC, tutti par 72) nella città da cui il circolo prende nome in California.

Il mancino di San Diego, 49 anni, che ha tenuto alto il ritmo con un 66 (-6, sei birdie) e che complessivamente ha segnato un eagle, 22 birdie e un doppio bogey, ha l’occasione per cogliere il 44° titolo (cinque major) sul circuito potendo contare per il giro finale su due colpi di vantaggio nei riguardi del canadese Adam Hadwin (196, -20), tre su Adam Long (197, -19) e quattro su Steve Marino (198, -18). Mickelson si imposto per 25 volte nelle 39 occasioni in cui è stato leader dopo 54 buche.

Al quinto posto con 199 (-17) Patrick Cantlay e Michael Thompson e al settimo con 200 (-16) lo spagnolo Jon Rahm, che ha chances ridottissime di poter difendere il titolo. L’inglese Justin Rose, che rimarrà numero uno mondiale con qualsiasi piazzamento non essendo Brooks Koepha riuscito a vincere ad Abu Dhabi, è 29° con 204 (-12), mentre è rimasto al 46° posto con 206 (-10) il messicano José de Jesús Rodríguez salito alla ribalta per la sua storia. Infatti  è approdato sul PGA Tour, il suo grande sogno, dopo una vita difficile che per un periodo lo ha visto anche come clandestino negli Stati Uniti. Il montepremi è di 5.900.000 dollari.

SECONDO GIRO - Phil Mickelson ha tenuto un buon passo e con un 68 (-4) e lo score di 128 (60 68, -16) colpi è  rimasto al vertice del Desert Classic, torneo del PGA Tour in svolgimento con formula Pro Am (un pro e un dilettante) sui tre percorsi del La Quinta CC (Stadium Course, Nicklaus Tournament Course e La Quinta CC, tutti par 72) nella città da cui il circolo prende nome in California.

Mickelson, 49enne californiano di San Diego, 43 titoli sul circuito comprensivi di cinque major, al debutto nel 2019, ha segnato sul Nicklaus Tournament sei birdie e un doppio bogey, unica sbavatura su 36 buche, contenendo il recupero del brillante amateur australiano Curtis Luck (130, -14). Va ricordato che il leader nelle 32 precedenti occasioni in cui era al vertice dopo due giri ha vinto 17 volte.

Al terzo posto con 131 (-13) Steve Marino e il canadese Adam Hadwin e al quinto con 132 (-12) Wyndham Clark, Joey Garber e lo spagnolo Jon Rahm, campione in carica, e all’ottavo con 133 (-11) Patrick Cantlay, Sean O’Hair e il messicano Abraham Ancer.

Non decolla Justin Rose, numero uno al mondo, 28° con 136 (-8), e ha disceso la classifica di 28 gradini il messicano José de Jesús Rodríguez, 46° con 137 (-7), salito alla ribalta per la sua storia. E’ infatti riuscito a giocare da pro sul PGA Tour, il suo grande sogno, dopo una vita difficile che per un periodo lo ha visto anche come clandestino negli Stat Uniti. Il montepremi è di 5.900.000 dollari.

PRIMO GIRO - Giro spettacolare di Phil Mickelson, concluso in 60 (-12) colpi, nel Desert Classic, torneo del PGA Tour in programma con formula Pro Am (un pro e un dilettante) sui tre percorsi del La Quinta CC (Stadium Course, Nicklaus Tournament Course e La Quinta CC, tutti par 72) nella città da cui il circolo prende nome in California.

Il 49enne californiano di San Diego, 43 titoli sul circuito comprensivi di cinque major, al debutto nel 2019, ha realizzato un eagle e dieci birdie sul La Quinta CC, divenendo l’unico giocatore del PGA Tour ad aver siglato per tre volte uno score di 60 colpi o migliore. Si sono ottimamente comportati  Adam Long, secondo con 63 (-9), e il dilettante australiano Curtis Luck, terzo con 64 (-8). Al quarto posto con 65 (-7) Trey Mullinax, Wyndham Clark, il canadese Adam Adwin e lo scozzese Martin Laird, e tra i dieci concorrenti all’ottavo con 66 (-6) lo spagnolo Jon Rahm, campione in carica. Otto colpi di ritardo dal leader per l’inglese Justin Rose, numero uno mondiale, 31° con 68 (-4), mentre ha fatto meglio il messicano José de Jesús Rodríguez, 18° con 67 (-5), salito alla ribalta per la sua storia. E’ infatti riuscito a giocare da pro sul PGA Tour, il suo grande sogno, dopo una vita difficile che per un periodo lo ha visto anche come clandestino negli Stat Uniti. Il montepremi è di 5.900.000 dollari.

LA VIGILIA - Lo spagnolo Jon Rahm difende il titolo nel Desert Classic (17-20 gennaio), torneo del PGA Tour in programma con formula Pro An (un pro e un dilettante) sui tre percorsi del La Quinta CC (Stadium Course, Nicklaus Tournament Course e La Quinta CC) nella città che da cui il circolo prende nome in California. Si gioca sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 54, ossia quando tutti i concorrenti si saranno esibiti sui tre campi.

Nel field Justin Rose, che cercherà di mantenere la leadership mondiale dal presumibile attacco che gli porterà Brooks Koepka, numero due, impegnato nell’Abu Dhabi HSBC Championship (Eurotour), Phil Mickelson, al debutto nel 2019, Patrick Cantlay, Kevin Kisner, Zach Johnson, Patton Kizzire, il sudafricano Charl Schwartzel, il cileno Joaquin Niemann e l’inglese Danny Willett. Il montepremi è di 5.900.000 dollari.

Diretta su GOLFTV - Il Desert Classic verrà teletrasmesso in esclusiva su GOLFTV, la nuova piattaforma di streaming realizzata da Discovery (per maggiori informazioni www.golf.tv/it) ai seguenti orari: giovedì 17 gennaio, venerdì 18, sabato 19 e domenica 20, dalle ore 21 alle ore 1. Nelle prime due giornate copertura live gratuita sulla pagine Twitter e Faceboock di GOLFTV e di Europsort e su Eurosport.com a partire dalle ore 17,30. Commento di Maurizio Trezzi e di Federico Colombo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

%PM, %19 %796 %2019 %18:%Gen

Eurotour: Shane Lowry dopo quattro anni

L’irlandese Shane Lowry ha vinto con 270 (62 70 67 71, -18) colpi l’Abu Dhabi HSBC Championship, primo degli otto eventi delle Rolex Series dell’European Tour disputato all’Abu Dhabi GC (par 72) negli Emirati Arabi Uniti, dove Edoardo Molinari è terminato 49° con 284 (71 68 75 70, -4), Renato Paratore 54° con 285 (71 70 72 72, -3) e Nino Bertasio 71° con 292 (69 70 79 74, +4).

Lowry, 31enne di Mullingar, ha portato a quattro i titoli sul circuito, comprensivi di un WGC, a quasi quattro anni di distanza dal terzo dopo una corsa di testa e con un giro finale in 71 colpi (-1, cinque birdie, quattro bogey). Decisivo il birdie sull’ultima buca con cui ha preso il minimo margine sul sudafricano Richard Sterne (271, -17), Al terzo posto con 273 (-15) l’olandese Joost Luiten, quindi con 274 (-14) il sudafricano Louis Oosthuizen e con 275 (-13) il danese Soren Kjeldsen. Sulla nona piazza con 277 (-11) lo statunitense Brooks Koepka, numero due mondiale, mentre hanno recuperato 24 posizioni Dustin Johnson, numero 3, 16° con 279 (-9), e 18 il tedesco Martin Kaymer, 22° con 280 (-8). Sotto tono l’inglese Tommy Fleetwood, 42° con 283 (-5).

Edoardo Molinari, tornato a premio dopo tre tagli di fila, ha segnato quattro birdie e due bogey per il 70 (-2), Renato Paratore un eagle e due bogey per il 72 (par) e Nino Bertasio tre birdie, altrettanti bogey e un doppio bogey per il 74 (+2). È uscito al taglio Andrea Pavan, 119° con 148 (75 73, +4). A Lowry è andato un assegno di 1.024.195 euro su un montepremi di 6.148.220 euro ($ 7.000.000).

TERZO GIRO - L’irlandese Shane Lowry (199 - 62 70 67, -17) ha proseguito la sua corsa di testa nell’Abu Dhabi HSBC Championship, primo degli otto eventi delle Rolex Series dell’European Tour, con un montepremi di sette milioni di dollari, in svolgimento all’Abu Dhabi GC (par 72) negli Emirati Arabi Uniti, dove sono in retrovia Renato Paratore, 50° con 213 (71 70 72, -3), Edoardo Molinari, 58° con 214 (71 68 75, -2), e Nino Bertasio, 70° con 218 (69 70 79, +2).

Lowry, 31enne di Mullingar, con sette birdie e due bogey per il 67 (-5) ha portato a tre colpi il vantaggio sul sudafricano Richard Sterne (202, -14), a cinque sull’inglese Ian Poulter (204, -12) e a sei sullo spagnolo Pablo Larrazabal (205, -11) procurandosi in tal modo l’opportunità di tornare al successo dopo quasi quattro anni (nel palmarés tre titoli comprensivi di un WGC). Non ha molti margini di recupero lo statunitense Brooks Koepka, numero due mondiale, nono con 207 (-9), e sono fuori gioco il tedesco Martin Kaymer e l’americano Dustin Johnson, numero tre del world ranking, 40.i con 212 (-4), e l’inglese Tommy Fleetwood, stesso score di Paratore.

Cinque birdie e cinque bogey hanno fissato il 72 (par) di Renato Paratore. Edoardo Molinari ha messo insieme due birdie, tre bogey e un doppio bogey per il 75 (+3) e Nino Bertasio ha girato in 79 (+7) con un birdie, cinque bogey e un triplo bogey. È uscito al taglio Andrea Pavan, 119° con 148 (75 73, +4)

SECONDO GIRO - L’irlandese Shane Lowry ha mantenuto il comando con 132 (62 70, -12) colpi nell’Abu Dhabi HSBC Championship, primo degli otto eventi delle Rolex Series dell’European Tour, con un montepremi di sette milioni di dollari, in svolgimento all’Abu Dhabi GC (par 72) negli Emirati Arabi Uniti. Ha recuperato trenta posizioni Edoardo Molinari, 32° con 139 (71 68, -5) insieme a Nino Bertasio (139 - 69 70), ed è rimasto in gara anche Renato Paratore, 56° con 141 (71 70, -3), mentre è uscito al taglio Andrea Pavan, 119° con 148 (75 73, +4), al debutto stagionale e ancora bisognoso di rodaggio.

Lowry, 31enne di Mullingar, prova a tornare al successo, che gli manca dal 2015 dopo aver ottenuto tre titoli sul tour comprensivi di un WGC. Ha rallentato con quattro birdie e i primi due bogey della sua gara per un 70 (-2) e ha visto ridotto il suo vantaggio a un solo colpo sui sudafricani Louis Oosthuizen e Richard Sterne (133, -11). Al quarto posto con 134 (-10) l’inglese Lee Westwood, al 13° con 137 (-7) lo statunitense Brooks Koepka, numero due mondiale e teso a detronizzare il numero uno Justin Rose, e al 23° con 138 (-6) il tedesco Martin Kaymer. In ritardo gli altri due attesi protagonisti, oltre a Koepka, l’americano Dustin Johnson, numero tre del world ranking, 45° con 140 (-4), e l’inglese Tommy Fleetwood, vincitore delle ultime due edizioni del torneo, 56° come Paratore.

Edoardo Molinari divenuto papà per la seconda volta (la moglie Anna Roscio, coordinatrice delle squadre dilettanti femminili azzurre, ha dato alla luce Camilla), ha realizzato un 68 (-4) con cinque birdie di fila in uscita e un bogey nel rientro. Hanno segnato 70 (-2) colpi Nino Bertasio (quattro birdie, due bogey) e Renato Paratore (cinque birdie, un bogey, un doppio bogey) e ne ha assommati 73 (+1) Andrea Pavan (cinque birdie, tre bogey, un triplo bogey).

PRIMO GIRO - L’irlandese Shane Lowry è al vertice con un gran 62 (-10) nell’Abu Dhabi HSBC Championship, primo degli otto eventi delle Rolex Series dell’European Tour, con un montepremi di sette milioni di dollari, che si sta svolgendo all’Abu Dhabi GC (par 72) negli Emirati Arabi Uniti. Ha tenuto un buon passo Nino Bertasio, 22° con 69 (-3) colpi, sono a metà classifica Renato Paratore ed Edoardo Molinari, 62.i con 71 (-1), e in bassa Andrea Pavan, 117° con 75 (+3), al debutto stagionale.

Lowry, 31enne di Mullingar con tre titoli sul circuito comprensivi di un WGC, ma a secco dal 2015, ha realizzato dieci birdie senza bogey, eguagliando il record del tracciato stabilito dallo svedese Henrik Stenson (79° con 72, par) nel 2006 e lasciando a tre colpi i sudafricani Louis Oosthuizen e Richard Sterne, il francese Mike Lorenzo-Vera e lo spagnolo Pablo Larrazabal (65, -7). In sesta posizione con 66 (-6) gli inglesi Ian Poulter e Lee Westwood, lo svedese Alexander Bjork, il danese Soren Kjeldsen e il tedesco Martin Kaymer e subito dietro lo statunitense Brooks Koepka, numero 2 mondiale, 11° con 67 (-5), mentre hanno lo stesso score di Bertasio l’altro americano Dustin Johnson, numero tre, e l’inglese Tommy Fleetwood.

Bertasio ha segnato un eagle, tre birdie e due bogey, Paratore cinque birdie e quattro bogey, Molinari tre birdie e due bogey, Pavan quattro birdie, due bogey, un doppio e un triplo bogey.

LA VIGILIA - L’European Tour riprende da Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, con l’Abu Dhabi HSBC Championship (16-19 gennaio), primo degli otto eventi delle Rolex Series con un montepremi di sette milioni di dollari, e prima gara del 2019, ma sesta della nuova stagione iniziata lo scorso fine novembre. In campo all’Abu Dhabi GC quattro azzurri, Edoardo Molinari, Andrea Pavan, Renato Paratore e Nino Bertasio, in un field di ottima qualità.

Saranno sul tee di partenza gli statunitensi Brooks Koepka, numero due mondiale, e Dustin Johnson, numero tre, gli inglesi Tommy Fleetwood, vincitore delle ultime due edizioni del torneo, Tyrrell Hatton, Ian Poulter e Matt Wallace, lo svedese Henrik Stenson, il danese Thorbjorn Olesen, il tedesco Martin Kaymer e i sudafricani Louis Oosthuizen e Branden Grace. Qualificata la rappresentativa orientale con i thailandesi Kiradech Aphibarnrat e Thongchai Jaidee, i cinesi Haotong Li e Ashun Wu e il coreano Byeong Hun An.

E’ al debutto stagionale Andrea Pavan, mentre saranno alla seconda presenza Renato Paratore (19° Australian PGA) e Nino Bertasio (62° Hong Kong Open). Alla quinta Edoardo Molinari, in cerca del passo giusto dopo aver subito tre tagli di fila.

Il torneo su GOLFTV - L’Abu Dhabi HSBC Championship sarà teletrasmesso in esclusiva su GOLFTV, la nuova piattaforma di streaming realizzata da Discovery (per maggiori informazioni www.golf.tv/it) ai seguenti orari: mercoledì 16 gennaio, dalle ore 4,30 alle ore 9,30 e dalle ore 12 alle ore 14; giovedì 17 dalle ore 8 alle ore 14; venerdì 18 dalle ore 9 alle ore 14 e sabato 19, dalle ore 9,30 alle ore 14. Differita nelle quattro giornate su Eurosport 2 dalle ore 23. Nelle prime due giornate copertura live gratuita sulla pagine Twitter e Faceboock di GOLFTV e di Europsort e su Eurosport.com. Commento di Nicola Pomponi, Alessandro Bellicini e di Isabella Calogero.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

%PM, %12 %561 %2019 %12:%Gen

LET: secondo titolo per Charley Hull

L’inglese Charley Hull ha vinto con 208 (67 72 69, -8) colpi il Fatima Bint Mubarak Ladies Open, torneo inaugurale del Ladies European Tour 2019 disputato sul percorso del Saadiyat Beach Golf Club (par 72), ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti. senza giocatrici italiane in gara.

Con una corsa di testa Charley Hull ha preceduto di misura norvegese Marianne Skarpnord (209, -7) e di ben cinque colpi la svedese Caroline Hedwall, l’olandese Anne Van Dam, la danese Nicole Broch Larsen, la spagnola Luna Sobron e l’inglese Jodi Ewart Shadoff (213, -3). All’ottavo posto con 214 (-2) l’indiana Aditi Ahok, la svedese Jenny Haglung e la danese Nanna Koerstz Madsen  al 15° con 216 (par) Cheyenne Woods, nipote di Tiger Woods, e al 18° con 219 (+3) la scozzese Catriona Matthew, capitana europea per la prossima edizione della Solheim Cup (13-15 settembre).

Charley Hull, 22enne di Kattering che ha ottenuto il secondo titolo nel LET, per un palmarés che ne comprende anche uno nel LPGA Tour e tre Solheim Cup disputate, ha segnato quattro birdie e due bogey per parziale vincente di 69 (-2). Ha percepito un assegno di 38.115 euro su un montepremi è di 300.000 euro. 

SECONDO GIRO - L’inglese Charley Hull ha mantenuto il comando con 139 (67 72, -5) colpi nel secondo giro del Fatima Bint Mubarak Ladies Open, torneo inaugurale del Ladies European Tour 2019 che si sta disputando sul percorso del Saadiyat Beach Golf Club (par 72) ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti.

Si è portata al secondo colpo la connazionale Jodi Ewart Shadoff (140, -3), sono al terzo con 141 (-3) la norvegese Marianne Skarpnord, la svedese Cajsa Persson e la spagnola Luna Sobron e al sesto con 142 (-2) l’australiana Sarah Kemp e le danesi Nicole Broch Larsen e Nanna Koerstz Madsen. In ritardo la scozzese Catriona Matthew, capitana europea per la prossima edizione della Solheim Cup (13-15 settembre), 21ª con 147 (+3).

Charley Hull, 22enne di Kattering con un titolo nel LET, uno nel LPGA Tour e tre Solheim Cup disputate, ha segnato tre birdie e altrettanti bogey per il 72 del par. Non vi sono italiane in gara. Il montepremi è di 300.000 euro

PRIMO GIRO - L’inglese Charley Hull è al comando con 67 (-5) colpi dopo giro iniziale del Fatima Bint Mubarak Ladies Open, torneo inaugurale del Ladies European Tour 2019 che si sta disputando sul percorso del Saadiyat Beach Golf Club (par 72) ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti.

La Hull, 22enne di Kattering con un titolo nel LET, uno nel LPGA Tour e tre Solheim Cup disputate, ha realizzato cinque birdie senza bogey e ha lasciato due colpi la danese Nicole Broch Larsen e la spagnola Luna Sobron (69, -3).

Al quarto posto con 70 (-2) l’inglese Jodi Ewart Shadoff, l’australiana Rebecca Artis e la svedese Cajsa Persson, tra le sei concorrenti al settimo con 71 (-1) la svedese Caroline Hedwall e la norvegese Marianne Skarpnord e al 13° con 72 (par) l’australiana Sarah Kemp e l’olandese Anne Van Dam. Un colpo in più per la scozzese Catriona Matthew, capitana europea per la prossima edizione della Solheim Cup (13-15 settembre), 19ª con 73 (+1), e in ritardo l’indiana Aditi Ashok, 35ª con 76 (+4) sulle 54 concorrenti ammesse alla gara, tra le quali non figurano italiane. Il montepremi è di 300.000 euro

LA VIGILIA - Il Ladies European Tour inizia la nuova stagione da Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, con la disputa del Fatima Bint Mubarak Ladies Open (10-12 gennaio) al Saadiyat Beach Golf Club. Vi prendono parte 56 concorrenti tra le quali non vi sono giocatrici italiane.
Nel field le inglesi Charley Hull, Jodi Ewart Shadoff e Lydia Hall insieme alle veterane Laura Davies e Trish Johnson, la statunitense Beth Allen, la svedese Caroline Hedwall, l’indiana Aditi Ashok e la scozzese Catriona Matthew, capitana europea per la 16ª edizione della Solheim Cup. La sfida con la compagine statunitense, guidata per la terza volta consecuitiva da Juli Inkster, si terrà dal 13 al 15 settembre prossimi al Gleneagles Hotel di Auchterarder in Scozia. Da seguire anche l’olandese Anne Van Dam, le danesi Nanna Koerstz Madsen ed Emily Pedersen, la svedese Linda Wessberg e l’australiana Sarah Kemp.
Dopo questa gara il LET riprenderà a febbraio con il trittico australiano (Australian Classic, 21-24 febbraio, Canberra Classic, 1-3 marzo, NSW Open, 7-10 marzo). Il montepremi è di 300.000 euro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

%PM, %12 %556 %2019 %12:%Gen

PGA Tour: Kuchar, nona vittoria

Matt Kuchar ha ottenuto il nono successo sul PGA Tour, secondo stagionale, imponendosi con 258 (63 63 66 66, -22) colpi nel Sony Open in Hawaii disputato sul percorso del Waialae CC (par 70) a Honolulu nelle Isole Hawaii. Ha superato di quattro colpi Andrew Putnam (262, -18), rimasto al secondo posto per tutto il torneo.

In terza posizione con 263 (-17) Hudson Swafford, Chez Reavie, l’australiano Marc Leishman e il canadese Corey Conners e in settima Davis Love III, 54 anni, che ha mancato per un colpo il suo punteggio più basso in carriera sulle 72 buche nelle 762 gare sul tour a cui ha preso parte. Al decimo posto con 266 (-14) Bryson DeChambeau, al 13° con 267 (-13) Patrick Reed e Patton Kizzire, che difendeva il titolo, al 16° con 268 (-12) Justin Thomas e crollo finale del giapponese Hideki Matsuyama, da 18° a 51° con 274 (-6) dopo un 73 (+3).

Matt Kuchar, che il prossimo 21 gennaio festeggerà i 41 anni, oltre alle vittorie conseguite sul PGA Tour, comprensive di un WGC, è andato a segno una volta sul circuito australiano, una nella World Cup (2011 con Gary Woodland) e vanta quattro presenze in Ryder Cup. Ha concluso con sette birdie e tre bogey per il 66 (-4) e ha ricevuto un assegno di 1.152.000 dollari su un montepremi di 6.400.000.

TERZO GIRO - Matt Kuchar è rimasto al comando con 192 (63 63 66, -18) colpi nel Sony Open in Hawaii (PGA Tour), che si sta svolgendo sul percorso del Waialae CC (par 70) a Honolulu nelle Isole Hawaii, dove ha mantenuto la seconda posizione con 194 (-16) Andrew Putnam.

Sono in corsa per il titolo anche Keith Mitchell e Chez Reavie, terzi con 196 (-14), mentre sembra difficile un recupero di Bryson DeChambeau, salito dal 35° al quinto posto con 199 (-11) dopo un gran 63 (-7), miglior score del turno realizzato anche da Mitchell e dall’argentino Emiliano Grillo (18° con 201, -9). Hanno lo stesso punteggio di DeChambeau altri otto concorrenti tra i quali il 54enne campione Davis Love III e l’australiano Marc Leishman.

Sono fuori gioco il giapponese Hideki Matsuyama, 18° come Grillo, e Patton Kizzire, che difendeva il titolo, Patrick Reed e Justin Thomas, 21.i con 202 (-8). Quest’ultimo arrivando nono da solo o in posizione migliore salirebbe dal quarto al terzo posto del world ranking ai danni di Dustin Johnson.

Matt Kuchar, nativo di Winter Park (Florida), 41 anni il prossimo 21 gennaio, ha conseguito otto titoli sul PGA Tour (con un WGC), uno nel circuito australiano, una World Cup con Gary Woodland (2011) e vanta quattro presenze in Ryder Cup. Dopo i due 63 iniziali ha tenuto alta l’andatura con quattro birdie, senza bogey, per il 66 (-66). E ’l’ottava volta che si trova in vetta dopo 54 buche: nelle precedenti otto si è imposto in tre occasioni. Il montepremi di 6.400.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Matt Kuchar è il nuovo leader con 126 (63 63,-14) colpi del Sony Open in Hawaii (PGA Tour), che si sta svolgendo sul percorso del Waialae CC (par 70) a Honolulu nelle Isole Hawaii. Ha provato a tenerne il passo con buon esito Andrew Putnam, secondo con 127 (-13), mentre hanno perso distanza Chez Reavie e Stewart Cink (130, -10), terzi a quattro colpi. In quinta posizione con 131 (-9) Ted Potter Jr e l’australiano Marc Leishman e in 12ª con 134 (-6) Patrick Reed. Marciano di pari passo Justin Thomas e Patton Kizzire, campione in carica, 20.i con 135 (-5) insieme al canadese Adam Svensson, leader dopo un giro e la cui gloria è durata un solo giorno, penalizzato da un 74 (+4).

A metà classifica Bryson DeChambeau e il giapponese Hideki Matsuyama, 35.i con 136 (-4, mentre Jordan Spieth ha iniziato il 2019 nello stesso modo in cui aveva terminato il 2018, ossia uscendo al taglio come era accaduto nel Mayakoba Classic. Ha segnato un colpo di troppo (139, -1), malgrado il tentativo di recupero con un bel 66 (-4).

Matt Kuchar compirà 41 anni il prossimo 21 gennaio. Nativo di Winter Park (Florida) vanta otto titoli sul PGA Tour (con un WGC), uno nel circuito australiano, una World Cup vinta con Gary Woodland (2011) e quattro presenze in Ryder Cup. Ha realizzato il secondo 63 (-7) di fila con un eagle, sei birdie e un bogey. Il montepremi di 6.400.000 dollari.

PRIMO GIRO - Un rookie alla ribalta nel Sony Open in Hawaii (PGA Tour), che si sta svolgendo sul percorso del Waialae CC (par 70) a Honolulu nelle Isole Hawaii: è il 25enne canadese Adam Svensson, appena salito dal Web.com Tour, dove vanta l’unico titolo in carriera, che ha iniziato con un ottimo 61 (-9, un eagle, sette birdie) prendendo un colpo di vantaggio su Andrew Putnam (62, -8), e due su Matt Kuchar (63, -7).

In quarta posizione con 65 (-5) Chez Reavie, Hudson Swafford e il giapponese Shugo Imahira e in 17ª con 67 (-3) Patton Kizzire, campione in carica, e Justin Thomas. Ha tenuto Patrick Reed, 29° con 68 (-2), è stata una giornata poco propizia per Bryson DeChambeau, per il nipponico Hideki Matsuyama e per l’inglese Ian Poulter, 52.i con 69 (-1), e assolutamente difficile per l’australiano Adam Scott, 112° con 72 (+2), e per Jordan Spieth, 127° con 73 (+3), che rischia di iniziare il 2019 così come aveva terminato il 2018, ossia con un taglio (Mayakoba Classic). Il montepremi di 6.400.000 dollari.

LA VIGILIA - Il PGA Tour rimane nelle Isole Hawaii e si trasferisce a Honolulu per il Sony Open in Hawaii (10-13 gennaio), che avrà luogo al Waialae CC con un montepremi di 6.400.000 dollari.
Nel field spiccano i nomi di Justin Thomas, Jordan Spieth, al debutto nel 2019, Patrick Reed, Bryson DeChambeau, Bubba Watson, Keegan Bradley, Matt Kuchar, Zach Johnson, del giapponese Hideki Matsuyama, degli australiani Adam Scott e Marc Leishman e degli inglesi Paul Casey e Ian Poulter.
Difende il titolo Patton Kizzire, 33enne di Montogomery (Alabama), a segno due volte nel circuito, che lo scorso hanno superò con un par dopo sei buche di spareggio James Hahn, anch’egli in campo.
Diretta su GOLFTV - Il Sony Open in Hawaii viene teletrasmesso in esclusiva su GOLFTV, la nuova piattaforma di streaming realizzata da Discovery (per maggiori informazioni www.golf.tv/it), ai seguenti orari: notte tra giovedì 10 e venerdì 11 gennaio, notte tra venerdì 11 e sabato 12 e notte tra sabato 12 e domenica 13, dalle ore 1 alle ore 4,30; notte tra domenica 13 e lunedì 14, da mezzanotte alle ore 4. Commento di Nicola Pomponi e Alessandro Bellicini. Il programma si può rivedere su on demand.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pagina 203 di 291

Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Viaggi

Attualità

Cerca