Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

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Mickelson vince la sfida-show a Las Vegas

Phil Mickelson ha battuto Tiger Woods nel "The Match", che si è svolto allo Shadow Creek Golf Course di Las Vegas in Nevada, Lefty ha prevalso con un birdie alla quarta buca di spareggio, la 22ª giocata, mettendo a segno un putt di un paio di metri e ricevendo il premio di nove milioni di dollari, di cui parte andrà in beneficenza, e una cintura di diamanti.

"Mi godo questa che considero una rivincita - ha detto Mickelson, 48 anni, 43 successi nel PGA Tour con cinque major -  dopo tanti tornei persi contro il più grande giocatore di tutti i tempi. Ogni volta che incontrerò Tiger gli ricorderò questa sconfitta e indosserò a lungo la cintura".

L’incontro è durato 4 ore e 56 minuti per uno show con televisioni, microfoni, droni e scommesse, che si sono aggirate sugli 800.000 dollari. "E’ stata una bella sfida - ha dichiarato Woods, 80 titoli nel circuito comprensivi di 14 major e di 18 WGC - che è finita come non avrei voluto".

Dopo aver presentato l’evento come "il match del secolo" la stampa americana si è ricreduta esprimendo delusione per come si è svolto. l’ESPN non ha usato mezzi termini: "Gioco pessimo per un osceno ammontare di denaro". Non è stato da meno Charles Barkley, ex star della NBA: "Partita orribile", mentre gli appassionati hanno pesantemente criticato la scelta di teletrasmettere la gara a pagamento (19,99 dollari). C’è però chi parla già di rivincita.

Mickelson è andato in vantaggio alla seconda buca, Tiger ha pareggiato alla settima, è tornato subito 1 down, ma vincendo le buche 11 e 12 è passato avanti per l’unica volta. Mickelson lo ha rimandato sotto facendo sue le buche 13 e 15, Tiger ha rimediato alla 17, ma nulla ha potuto contro il birdie del suo avversario nel prolungamento.

 

LA VIGILIA - Tiger Woods contro Phil Mickelson. Il "match del secolo", come lo ha pomposamente definito la stampa americana, si svolgerà il 23 novembre allo Shadow Creek Golf Course di Las Vegas in Nevada. Un match play su 18 buche con un palio nove milioni di dollari da destinare in parte in beneficenza.

Di fronte i due giocatori più titolati del momento. Woods, 42 anni, con 80 vittorie nel PGA Tour comprensive di 14 major e di 18 eventi WGC, e Mickelson, 48 anni, con 43 successi nel circuito inclusi cinque major, entrambi tornati sul gradino più alto del podio nel 2018 dopo cinque anni di digiuno con Tiger, però, penalizzato dagli interventi alla schiena.

"Woods è il più grande giocatori di tutti tempi" ha detto Lefty nella conferenza stampa. Poi ha aggiunto: "Ho perso tanti major contro di lui è questa è una buona occasione per rifarmi". Quindi l’inizio anticipato della sfida scommettendo tra di loro 200.000 dollari che saranno intascati da chi farà il primo birdie.

L’incontro sarà visibile in pay per view al costo di 19,99 dollari e di sicuro sarà un autentico show: i due protagonisti microfonati, droni, fuochi d’artificio ed altro ancora, oltre al gioco sicuramente di livello superiore.

"Sarà" un’esperienza unica" ha dichiarato Woods che poi ha raccontato di aver staccato la spina, dopo la forte delusione in Ryder Cup, e di essersi dedicato per un mese a un lavoro teso a migliorare il gioco e la condizione.

 

 

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Eurotour: a segno Aaron Rai, 20° Gagli

 

 

 

 

 

L’inglese Aaron Rai ha conquistato il primo titolo nell’European Tour imponendosi con 263 (65 61 68 69, -17) colpi nell’Honma Hong Kong Open, evento inaugurale della stagione 2019 disputato sul percorso dell’Hong Kong GC (par 70), a Fanling. Buona prova di Lorenzo Gagli, 20° con 275 (72 67 66 70, -5), e più indietro Edoardo Molinari, 57° con 279 (71 69 70 69, -1), e Nino Bertasio, 62° con 280 (73 67 69 71, par).

Rai, 23enne inglese di Wolverhampton fino ad ora con tre titoli sul Challenge Tour, ha concluso la sua corsa di testa con parziale di 69 (-1, quattro birdie, tre bogey) mantenendo un colpo di margine sul connazionale Matthew Fitzpatrick (264, -16). Ben distanziati al terzo posto con 269 (-11) il francese Victor Perez e l’australiano Jason Scrivener, al quinto con 270 (-10) lo scozzese David Drysdale, e al sesto con 271 (-9) gli spagnoli Sergio Garcia e Rafa Cabrera Bello e l’indiano Shubhankar Sharma. Ha ceduto nel finale, come già accaduto in precedenti occasioni, l’inglese Tommy Fleetwood, da secondo a 14° con 273 (-7), e in panne lo statunitense Patrick Reed, 45° con 278 (-2).

Lorenzo Gagli, che ha tenuto un bel passo nei giri centrali, ha chiuso con quattro birdie, due bogey e un doppio bogey per il 70 del par. Per Edoardo Molinari 69 (-1) colpi con due birdie e un bogey e per Nino Bertasio 71 (+1) con quattro birdie, tre bogey e un doppio bogey. Ad Aaron Rai è andato un assegno di 292.343 euro su un montepremi di 1.750.000 euro.

 

TERZO GIRO - Lorenzo Gagli si è portato dal 44° al 20° posto con 205 (72 67 66, -5) colpi nell’Honma Hong Kong Open, evento inaugurale della stagione 2019 dell’European Tour in svolgimento sul percorso dell’Hong Kong GC (par 70), a Fanling, dove Nino Bertasio è 53° con 209 (73 67 69, -1) ed Edoardo Molinari 60° con 210 (71 69 70, par).

Ha allungato ancora il passo l’inglese Aaron Rai (194 - 65 61 68, -16) che ha sei colpi di vantaggio sui connazionali Tommy Fleetwood e Matthew Fitzpatrick (200, -10). Al quarto posto con 201 (-9) lo spagnolo Sergio Garcia, l’australiano Jason Scrivener e il coreano Hyowon Park e al settimo con 202 (-8) il thailandese Thongchai Jaidee e il francese Victor Perez. Lo statunitense Patrick Reed ha lo stesso score di Bertasio.

Aaron Rai ha segnato un 68 (-2) con quattro birdie e due boey, i primi su 54 buche. Lorenzo Gagli è rinvenuto con un 66 (-4) con cinque birdie e un bogey. Per Nino Bertasio 69 (-1) colpi con cinque birdie e quattro  bogey e per Edoardo Molinari 70 (par) con cinque birdie, tre bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari (circa 1.750.000 euro).

SECONDO GIRO - Lorenzo Gagli, 44° con 139 (72 67, -1) colpi, Edoardo Molinari (71 69) e Nino Bertasio (73 67), 55.i con 140 (par), sono rimasti in gara nell’Honma Hong Kong Open, evento inaugurale della stagione 2019 dell’European Tour in svolgimento sul percorso dell’Hong Kong GC (par 70), a Fanling.

E’ rimasto da solo al vertice con 126 (65 61, -14) Aaron Rai, 23enne inglese di Wolverhampton con tre titoli sul Challenge Tour, che ha preso il largo con un 61 (-9 con nove birdie) e che non ha realizzato bogey sulle prime 36 buche. Nella classifica che si è allungata lo seguono il coreano Hyowon Park (130, -10), l’inglese Matthew Fitzpatrick (132, -8) e lo statunitense Micah Lauren Shin (133, -7). Tra i sei concorrenti al quinto posto con 134 (-6) si trova l’inglese Tommy Fleetwood, uno dei tre grandi favoriti alla vigilia insieme allo spagnolo Sergio Garcia, 22° con 137 (-3), e all’americano Patrick Reed, da 113° con 55° con 140 grazie a un parziale di 65 (-5).

Marciando di pari passo con un 67 (-3), per entrambi frutto di quattro birdie e di un bogey, Lorenzo Gagli ha recuperato 28 posizioni e Nino Bertasio ne ha risalite 34. Per Edoardo Molinari un parziale di 69 (-1) con due birdie e un bogey. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari (circa 1.750.000 euro).

PRIMO GIRO - La nuova stagione dell’European Tour è partita con l’Hong Kong Open sul percorso dell’Hong Kong GC (par 70), a Fanling, dove sono a metà classifica Edoardo Molinari, 53° con 71 (+1) colpi, Lorenzo Gagli, 72° con 72 (+2), e Nino Bertasio, 89° con 73 (+3).

Al proscenio l’inglese Aaron Rai, l’australiano Jason Scrivener e il giapponese Yusaku Miyazato leader con 65 (-5) colpi, tallonati dallo statunitense Micah Lauren Shin, dall’emergente inglese Jack Singh Brar, dall’indiano Arjun Atwal (66, -4), dal thailandese Danthai Boonma e dal sudafricano Thomas Aiken (67, -3). Dei tre grandi favoriti l’inglese Tommy Fleetwood è 23° con 69 (-1), lo spagnolo Sergio Garcia 41° con 70 (par), mentre rischia il taglio l’americano Patrick Reed 113° con 75 (+5).

Nessuna sbavatura per Rai (un eagle, tre birdie) e per Scrivener (cinque birdie) e un bogey per Miyazato, compensato da sei birdie. Sopra par gli azzurri con un birdie e due bogey per Molinari, quattro birdie, due bogey e due doppi bogey per Gagli e tre birdie e sei bogey per Bertasio. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari (circa 1.750.000 euro),

LA VIGILIA - L’European Tour riparte subito per la nuova stagione 2019, come di consueto con anticipo sull’anno solare, appena una settimana dopo la conclusione della precedente a Dubai dove Francesco Molinari è salito sul tetto d’Europa imponendosi nella money list.

Si disputa l’Honma Hong Kong Open (22-25 novembre) sul percorso dell’Hong Kong GC, a Fanling, in cui saranno in gara Edoardo Molinari, Nino Bertasio e Lorenzo Gagli, quest’ultimo con la ‘carta’ conquistata sul Challenge Tour..

Tre le ‘stelle’ del torneo: lo statunitense Patrick Reed e l’inglese Tommy Fleetwood, secondo e terzo nella Race To Dubai, e lo spagnolo Sergio Garcia, che nella Ryder Cup ha stabilito il nuovo record di punti mai realizzati prima con 25,5.

Reed, peraltro, è stato il primo americano a terminare tra i top 5 della money list continentale e non ha nascosto i suoi propositi: "Vado in campo sempre per vincere e sarà lo stesso anche questa volta". Difende il titolo l’australiano Wade Ormsby, il cui rendimento nell’ultimo anno non autorizza a porlo tra i favoriti in un contesto che comprende, tra gli altri, l’inglese Matthew Fitzpatrick, gli iberici Rafa Cabrea Bello e il sempreverde Miguel Angel Jimenez, ben quattro volte vincitore dell’evento, il francese Victor Dubuisson, il danese Lucas Bjerregaard e i sudafricani Thomas Aiken e Haydn Porteous. Tra i numerosi orientali ricordiamo il thailandese Thongchai Jaidee, gli indiani Shubhankar Sharma e S.S.P. Chawrasia, il filippino Miguel Tabuena e il malese Nicholas Fung. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari (circa 1.750.000 euro),

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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World Cup: l'Italia si classifica sesta

L’Italia (Andrea Pavan/Renato Paratore), con una bella prestazione tutta in alta classifica, è terminata al sesto posto con 272 (65 71 66 70, -16) colpi, alla pari con la Corea (Si Woo Kim/Byeong Hun An), nella ISPS HANDA Melbourne World Cup of Golf, la Coppa del Mondo a squadre svoltasi al Metropolitan Golf Club (par 72) di Melbourne in Australia.

Ha vinto con 265 (63 71 63 68, -23) il Belgio di Thomas Pieters e Thomas Detry, capaci di portare il trofeo per la prima volta nella propria nazione. Preso il comando dopo due turni i due protagonisti hanno attaccato decisamente nel terzo e poi contenuto nel quarto, disputato con formula foursome, con autorità e con un 68 (-4) il ritorno dell’Australia (Marc Leishman/Cameron Smith) e del Messico (Abraham Ancer/Roberto Diaz) al secondo posto con 268 (-20). L’orgoglio ha spinto i campioni uscenti della Danimarca (Thorbjorn Olesen/Soren Kjeldsen) dall’11° al quarto con 271 (-17), stesso score del Canada, all’ottavo con 273 (-15) l’Inghilterra (Tyrrell Hatton/Ian Poulter) e piuttosto deludenti la Thailandia (Kiradech Aphibarnrat/Prom Meesawat), 14

ª con 278 (-10), gli Stati Uniti (Matt Kuchar/Kyle Stanley), 16.i con 279 (-9), e la Germania (Martin Kaymer/Maximilian Kieffer), in 26ª posizione con 290 (+2) su 28 nazioni in gara.

Nel giro finale Pavan e Paratore sono partiti con un bogey, ma hanno subito cambiato passo con tre birdie. Dopo il giro di boa, però, non sono riusciti ad alzare ulteriormente il ritmo e con un bogey e un birdie hanno chiuso in 70 (-2) colpi. Resta comunque una prova autorevole e da protagonisti.

 

TERZO GIRO - L’Italia (Andrea Pavan/Renato Paratore), continuando la sua ottima prestazione, è salita dal terzo al secondo posto con 202 (65 71 66, -14) a un giro dal termine della ISPS HANDA Melbourne World Cup of Golf, la Coppa del Mondo a squadre che si sta svolgendo al Metropolitan Golf Club (par 72) di Melbourne in Australia.

Con un gran 63 (-9), miglior score del terzo turno disputato con formula fourballs, è rimasto da solo al comando con 197 (63 71 63, -19) il Belgio (Thomas Pieters/Thomas Detry), che ha distaccato la Corea (Si Woo Kim/Byeong Hun An) ora alla pari con gli azzurri e con il Messico (Abraham Ancer/Roberto Diaz), in rimonta dal settimo posto.

Competeranno per il titolo, nella quarta frazione che si svolgerà con formula foursome, anche la Svezia (Alexander Bjork/Joakim Lagergren), l’Australia (Marc Leishman/Cameron Smith) e l’Inghilterra (Tyrrell Hatton/Ian Poulter), quinte con 203 (-13), mentre appare difficile un rientro di Canada, Irlanda e Scozia, ottave con 205 (-11). Non ha invece nessuna possibilità di ripetere il successo dello scorso anno la Danimarca (Thorbjorn Olesen/Soren Kjeldsen), 11ª con 206 (-10). In bassa classifica il team degli Stati Uniti, 20° con 211 (-5), la Thailandia, 21ª con 212 (-4), e la Germania di Martin Kaymer, 24ª con 217 (+1).

Pieters e Detry hanno ripetuto nel fourball il 63 del primo giro con un eagle e sette birdie, mentre in precedenza avevano messo a segno nove birdie, in entrambi i casi senza bogey. Pavan e Paratore hanno realizzato un 66 (-6) con nove birdie contro un bogey e un doppio bogey, mentre nel turno d’apertura i colpi erano stati 65 (-7) con sette birdie senza sbavature. Gli azzurri hanno l’opportunità di portare a due le vittorie azzurre nella World Cup: la prima è stata firmata nel 2009 da Francesco e da Edoardo Molinari. Il montepremi è di sette milioni di dollari. (Nella foto di Getty Images: Thomas Pieters e Thomas Detry).

 

SECONDO GIRO - L’Italia (Andrea Pavan/Renato Paratore) si è portata dal nono al terzo posto con 136 (65 71, -8) colpi nel secondo giro della ISPS HANDA Melbourne World Cup of Golf, la Coppa del Mondo a squadre che si sta svolgendo al Metropolitan Golf Club (par 72) di Melbourne in Australia, dove sono al comando con 134 (-10) la Corea (Si Woo Kim/Byeong Hun An - 62 72) e il Belgio (Thomas Pieters/Thomas Detry - 63 71).

In una giornata con vento e pioggia la compagine azzurra è stata una delle sole quattro formazioni a scendere sotto par (71, -1, quattro birdie, tre bogey) nella sessione foursome e condivide la terza piazza con Malesia (Gavin Green/Ben Leong), Inghilterra (Tyrrell Hatton/Ian Poulter) e India (Anirban Lahiri/Gaganjeet Bhullar). Ha recuperato il Messico (Abraham Ancer/Roberto Diaz), settimo con 137 (-7), grazie a un 70 (-2) miglior score del turno, ed è scivolata dal quarto al 12° posto con 140 (-4) la Danimarca (Thorbjorn Olesen/Soren Kjeldsen), dopo un 77 (+5),  che difende il titolo. Deludenti gli Stati Uniti e la Thailandia, 21.i con 145 (+1), e la Germania di Martin Kaymer, 25ª con 149 (+5).

Al torneo prendono parte 28 rappresentative nazionali che competono sulla distanza di 72 buche. Nel terzo giro si tornerà alla formula fourballs, adottata nel primo, e nel quarto sarà ancora foursome. L’Italia ha ottenuto il suo unico titolo nel 2009 con Francesco ed Edoardo Molinari. Il montepremi è di sette milioni di dollari.

PRIMO GIRO - L’Italia (Andrea Pavan/Renato Paratore), nona con 65 (-7) colpi, ha iniziato a buon ritmo la 59ª edizione della ISPS HANDA Melbourne World Cup of Golf, la Coppa del Mondo a squadre che si sta svolgendo al Metropolitan Golf Club (par 72).

Nel primo giro, disputato con formula fourballs, si sono portati al comando con 62 (-10) l’Inghilterra (Tyrrell Hatton/Ian Poulter), l’Australia (Marc Leishman/Cameron Smith) e la Corea (Si Woo Kim/Byeong Hun An), che in una classifica abbastanza corta precedono la Danimarca (Thorbjorn Olesen/Soren Kjeldsen), che difende il titolo, la Malesia e il Belgio (63, -9).

Seguono con 64 (-8) India e Irlanda, mentre gli azzurri sono affiancati da Svezia, Nuova Zelanda e Venezuela. Ritardo recuperabile per gli Stati Uniti, 23 volte vincitori dell’evento, che schierano Matt Kuchar e Kyle Stanley, 13.i con 66 (-6) come la Cina, e più indietro la Thailandia e la Scozia, 20.e con 67, -5), e la Germania, che si avvale di Martin Kaymer e Maximilian Kieffer, 23ª con 68 (-4). Nello score degli azzurri sette birdie senza bogey.

Al torneo prendono parte 28 rappresentative nazionali che competono sulla distanza di 72 buche con formula fourballs nella prima e nella terza giornata e foursome nella seconda e nella quarta. L’Italia ha ottenuto il suo unico titolo nel 2009 con Francesco ed Edoardo Molinari. Il montepremi è di sette milioni di dollari.

 LA VIGILIA - A distanza di quattro giorni dal trionfo di Francesco Molinari nella Race To Dubai, i giocatori azzurri sono chiamati a un altro importante appuntamento. A Melbourne, in Australia, si gioca infatti la 59ª edizione della ISPS HANDA Melbourne World Cup of Golf (22-25 novembre), la Coppa del Mondo a squadre che avrà luogo al Metropolitan Golf Club con l’Italia rappresentata da Andrea Pavan e da Renato Paratore.

Proprio Francesco Molinari e il fratello Edoardo hanno firmato l’unico successo azzurro in questa competizione nel 2009 in Cina e i due romani hanno sicuramente le carte in regola per poter quanto meno recitare nell’occasione un ruolo da protagonisti. Peraltro Pavan è stato autore di una stagione da sottolineare con un successo nell’European Tour e il 34° posto nell’ordine di merito, secondo azzurro nella graduatoria, e Paratore, seppure non ancora 22enne e anche lui con un titolo sul circuito, ha dato già ampie prove del suo talento e del suo valore.

Al torneo prendono parte 28 rappresentative nazionali che si batteranno sulla distanza di 72 buche con formula fourballs nella prima e nella terza giornata e foursome nella seconda e nella quarta.

Difende il titolo la Danimarca di Thorbjorn Olesen e di Soren Kjeldsen, che avrà tra le rivali più agguerrite le formazioni di Inghilterra (Tyrrell Hatton/Ian Poulter), Cina (Haotong Li/Ashun Wu), Corea (Si Woo Kim/Byeong Hun An), Australia (Marc Leishman/Cameron Smith) e Stati Uniti, che detengono il record di vittorie con 23 e che si affideranno a Matt Kuchar (vincitore nel 2011 con Gary Woodland) e a Kyle Stanley. Sicuramente gli americani sarebbero stati un grado di schierare almeno una decina di compagini più forti, un discorso ricorrente per le loro scelte, ma spesso coppie accolte con un certo scetticismo alla fine si sono rivelate imbattibili. Possibili outsiders la Germania (Martin Kaymer/Maximilian Kieffer), l’Irlanda (Shane Lowry/Paul Dunne), la Scozia (Russell Knox/Martin Laird), l’India (Anirban Lahiri/Gaganjeet Bhullar), la Finlandia (Mikko Korhonen/Mikko Ilonen) e la Thailandia (Kiradech Aphibarnrat/Prom Meesawat). Il montepremi è di sette milioni di dollari.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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"Golf in Piazza": successo a Milano

"Golf in Piazza" conquista Milano nella quarta tappa stagionale della "Road to Rome 2022". Più di 2.500 persone hanno respirato la magia del golf a Piazza Città di Lombardia, per l’occasione trasformata in un percorso di gioco, con l’undicesima buca posizionata all’interno del Belvedere del 39° piano di Palazzo Lombardia. Un’esperienza unica per tantissime famiglie e numerosissimi bambini che si sono cimentati gratuitamente con ferri e palline sotto lo sguardo di tecnici qualificati. "Golf in Piazza", evento organizzato dalla FIG con la collaborazione della Regione Lombardia e inLombardia, il brand di promozione turistica di Regione Lombardia, ha confermato un crescente interesse verso il golf. Tra i più incuriositi i giovani, il cui coinvolgimento è uno degli obiettivi centrali nel cammino verso la Ryder Cup 2022, che vedrà sfidarsi a Roma, presso il Marco Simone Golf & Country Club, i 12 migliori giocatori americani e 12 migliori giocatori europei.

Con la collaborazione del Comitato Regionale FIG Lombardia, rappresentato dal suo presidente Carlo Borghi, tutti i visitatori hanno ricevuto le indicazioni per iniziare a giocare a golf e nelle postazioni di Regione Lombardia e inLombardia sono stati distribuiti dei magazine turistici tematici, tra cui Golf Experience inLombardia che raccoglie tutti i campi da golf della regione. Inoltre, sono state fornite tutte le informazioni sul Passaporto turistico e sulla app gratuita inLombardia Pass, che consente di scoprire le attrazioni, le curiosità, le località e gli eventi della Lombardia dove è possibile fare check-in, condividendo l’esperienza con i propri amici sui social.

FIG e Fondazione Melanoma insieme per la prevenzione: Continua la sinergia tra FIG e la Fondazione Melanoma Onlus, impegnata nella lotta al melanoma, un tumore della pelle molto aggressivo. La Fondazione, diretta dal Prof. Paolo Ascierto, ha allestito un’area dedicata ai check-up gratuiti dove i dermatologi hanno fornito indicazioni sui corretti stili di vita da adottare come forma di prevenzione.

I partner: "Golf in Piazza" è stato organizzato dalla Federazione Italiana Golf con Regione Lombardia e inLombardia, il brand di promozione turistica di Regione Lombardia.

Con la collaborazione di Infront, Official Advisor della FIG, l'evento ha avuto il supporto di BMW (Main Sponsor); Kappa, Trenitalia, TRE, (Official Sponsor); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner).

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"Golf in Piazza" domenica a Milano

Il Progetto Ryder Cup 2022 punta in alto e con "Golf in Piazza" domenica 18 novembre offrirà a tutti l’esperienza unica di giocare dal Belvedere del 39° piano di Palazzo Lombardia a Milano.

La quarta tappa stagionale della "Road to Rome 2022" si rivolgerà in particolare ai giovani, colonna portante del movimento golfistico italiano grazie ai numerosi successi internazionali dei dilettanti che rappresentano una preziosa risorsa per tutto lo sport italiano.

La conferenza di presentazione di "Golf in Piazza", alla presenza di Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia; Martina Cambiaghi, Assessore allo Sport e Giovani della Regione Lombardia; Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2022 - moderata dal giornalista Marco Dal Fior – ha affrontato il tema del golf come sport aperto a tutti, portando in evidenza alcuni dei suoi valori fondanti come il rispetto delle regole e dell’avversario. In rappresentanza del movimento golfistico lombardo è intervenuto Carlo Borghi, Presidente del Comitato Regionale FIG Lombardia.

Come testimonial dell’evento "Golf in Piazza", hanno raccontato la propria esperienza sul green Lorenzo Scalise, 23enne di Vimercate, professionista dallo scorso settembre che con l’11°posto nell’Open d’Italia del 2015 al Golf Club Milano ha stabilito il miglior piazzamento di un amateur nella storia del torneo, e Alessia Nobilio, 17enne milanese ai vertici del ranking europeo dilettantistico, medaglia d’argento ai Giochi Olimpici Giovanili 2018, campionessa europea con il Team Girls e campionessa mondiale nella gara a squadre under 18 e fra le 12 componenti del Team Europe nella Junior Ryder Cup di Parigi insieme ad Emilie Alba Paltrinieri.

Le dichiarazioni

Attilio Fontana: "Golf in Piazza è una bellissima iniziativa su cui puntiamo molto per far capire al nostro Paese che il golf è uno sport di massa. Negli USA è così. Da appassionato e da praticante invito tutti i cittadini a provarlo".

Martina Cambiaghi: "Siamo contenti di aver dato il nostro contributo ad un evento nazionale così importante, in piazza Città di Lombardia. Il golf si abbina con la natura ma sa anche adattarsi a percorsi alternativi come quello che verrà allestito in Regione Lombardia. L'immagine del golf con sullo sfondo lo skyline di Regione Lombardia, farà il giro del mondo. Oggi da qui mandiamo un messaggio forte e chiaro: il golf non è uno sport d'elite, è aperto a tutti e non c'è luogo migliore dove provarlo per la prima volta, arrivando in metropolitana, direttamente nel cuore di Milano".

Gian Paolo Montali: "Grazie al Governatore Fontana e all’Assessore Cambiaghi per la sensibilità dimostrata nei confronti del nostro sport. Con "Golf in Piazza" vogliamo coinvolgere sempre di più i ragazzi e la presenza di due testimonial come Lorenzo Scalise e Alessia Nobilio sottolinea la nostra attenzione verso i giovani. La FIG ha investito sul settore dilettantistico con uno staff tecnico dedicato, garantendo un supporto a 360 gradi. Siamo orgogliosi dei risultati dei nostri azzurri nel 2018. Con 30 successi, di cui 11 dei professionisti, 14 dei dilettanti e cinque in gare a squadre, abbiamo stabilito il nuovo record stagionale. Voglio rimarcare in particolare la competitività dei nostri giovani dilettanti, che oltre ad essere ragazzi di grande integrità morale, danno prestigio a tutto lo sport italiano con trionfi internazionali di assoluto valore. Puntiamo a formare una nuova generazione di giocatori che possa rappresentare anche un esempio in chiave sociale, dimostrando che il golf è uno sport aperto a tutti. In quest’ottica la FIG ha dato vita a ben 513 tornei in Italia nel 2018 in ambito dilettantistico e giovanile per offrire a tutti la possibilità di gareggiare sul campo e fare nuove esperienze dal punto di vista tecnico e umano".

Carlo Borghi: "Dopo il successo del "Golf in Piazza" a Monza nel 2017 e sul Lungolago di Desenzano del Garda lo scorso maggio, sono felice che questa iniziativa possa essere replicata a Milano con la collaborazione della Regione Lombardia. È per me motivo di orgoglio rappresentare la regione italiana con il più alto numero di tesserati e il maggior numero di circoli. Un primato che ci stimola a far sempre meglio per convincere anche i più scettici che chi pratica questo sport si diverte tantissimo e nello stesso tempo impara il rispetto delle regole, lanciando così un messaggio sociale molto importante".

Alessia Nobilio: "Il golf rappresenta la mia passione e grazie alla Federazione Italiana Golf ho avuto l’opportunità di crescere dal punto di vista umano e agonistico, fino ad arrivare a disputare competizioni di assoluto prestigio come, tra le altre, le Olimpiadi giovanili a Buenos Aires e la Junior Ryder Cup a Parigi. In Francia c’era un seguito di pubblico impressionante e ho avuto la conferma che la Ryder Cup è una competizione unica per l’atmosfera e l’adrenalina che si respira. Sono convinta che manifestazioni come Golf in Piazza possano aiutare a cambiare la percezione di questo sport, aumentandone la popolarità".

Lorenzo Scalise: "Giocare a golf ti aiuta ad aprire la mente e ti consente di affrontare ogni situazione con l’esperienza maturata sul campo. Nel mio percorso da amateur, con il sostegno della FIG, ho giocato tornei molto importanti e grazie alla mia crescita tecnica avuto la possibilità di misurarmi negli USA dove parallelamente al percorso agonistico ho conseguito la laurea in Design dell’Ambiente alla University of Tennesse. Il golf mi ha dunque permesso di crearmi anche una strada lavorativa per il futuro. Ora però intendo concentrarmi unicamente sulla mia attività da professionista con il grande sogno di poter partecipare alla Ryder Cup del 2022 a Roma, presso il Marco Simone Golf & Country Club".

Il programma di "Golf in Piazza" a Milano: Una domenica all’insegna del golf fra musica, divertimento e animazione. Oltre al putting green al 39° piano del Belvedere di Palazzo Lombardia che consentirà di vivere un’esperienza di gioco unica, il 18 novembre dalle ore 10 alle ore 18 a Piazza Città di Lombardia le famiglie e tutti i cittadini potranno cimentarsi con ferri e palline anche attraverso le dieci zone di prova per sfide di abilità con il supporto di tecnici qualificati. Presso gli infopoint si potranno avere tutte le indicazioni per iniziare a giocare a golf e nelle postazioni di Regione Lombardia e inLombardia verranno distribuiti dei magazine turistici tematici, tra cui il magazine Golf Experience inLombardia che raccoglie tutti i campi da golf della regione. Inoltre, si potranno ricevere informazioni sul Passaporto turistico e sulla app gratuita inLombardia Pass, che consente di scoprire le attrazioni, le curiosità, le località e gli eventi della Lombardia dove è possibile fare check-in, condividendo l’esperienza con i propri amici sui social.

Sport e Prevenzione: La FIG ha creato una sinergia con la Fondazione Melanoma Onlus, diretta dal Prof. Paolo Ascierto, per evidenziare il ruolo sociale dello sport come veicolo di prevenzione nella lotta contro il melanoma, un tumore della pelle molto aggressivo. In quest’ottica, domenica 18 novembre a Piazza Città di Lombardia sarà possibile effettuare check-up dermatologici gratuiti all’interno di un’area dedicata.

I partner: "Golf in Piazza" è organizzato dalla Federazione Italiana Golf con Regione Lombardia e inLombardia, il brand di promozione turistica di Regione Lombardia.

Con la collaborazione di Infront, Official Advisor della FIG, l'evento ha il supporto di BMW (Main Sponsor); Kappa, Trenitalia, TRE, (Official Sponsor); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner).

 

 

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PGA Tour: Charles Howell III dopo11 anni

Charles Howell III si è imposto con 263 (64 64 68 67, -19) colpi nel RSM Classic (PGA Tour) che si è svolto sui due percorsi del Sea Island Resort (Seaside par 70 e Plantation par 72), a Sea Island in Georgia.

Charles Howell III, 39enne di Augusta con due titoli sul circuito, l’ultimo datato 2007, è tornato al successo dopo undici anni superando al playoff Patrick Rodgers (263 - 70 70 61 62), rinvenuto con un 62 (-8) dopo un 61 (-9) nel terzo giro. Howell III ha effettuato sul Seaside, dove si è disputato il quarto turno, una partenza da brividi con un bogey e un doppio bogey, ma è riuscito ad evitare il sorpasso con sei birdie per un parziale di 67 (-3). Poi con un altro birdie alla seconda buca supplementare ha riprovato la gioia di salire sul gradino più alto del podio e ha ricevuto un assegno di 1.152.000 dollari su un montepremi di 6.400.000 dollari.

E’ terminato al terzo posto con 264 (-18) Webb Simpson, quindi al quarto con 265 (-17) Ryan Blaum e Luke List e al sesto con 266 (-16) Cameron Champ. In settima posizione con 267 (-15) Zach Johnson e Kevin Kisner e in 11° con 268 (-14) Austin Cook, che difendeva il titolo, e il nordirlandese Graeme McDowell.

 

TERZO GIRO - Charles Howell III ha continuato la sua corsa di testa e con lo score di 196 (64 64 68, -16) colpi è rimasto leader del RSM Classic (PGA Tour) che si sta svolgendo sui due percorsi del Sea Island Resort (Seaside par 70 e Plantation par 72), a Sea Island in Georgia.

Nel terzo turno, disputato al Seaside, Charles Howell III, 39enne di Augusta con due titoli sul circuito, ha rallentato il ritmo con un 68 (-2 con cinque birdie e tre bogey), ma ha comunque la possibilità di tornare al successo dopo ben undici anni anche se i due concorrenti rimasti al secondo posto con 197 (-15), Cameron Champ e Jason Gore, hanno ridotto lo svantaggio da tre a un colpo.

Sono in corsa anche Webb Simpson e Ryan Blaum, quarti con 199 (-13), e Luke List, sesto con 200 (-12), ma hanno chances anche i concorrenti al settimo posto con 201 (-11) tra i quali si trova anche Zach Johnson. Probabilmente fuori gioco il nordirlandese Graeme McDowell, 11° con 202 (-11), e sicuramente Austin Cook, 22° con 204 (-8), campione uscente. Il montepremi è di 6.400.000 dollari.

SECONDO GIRO - Charles Howell III ha tenuto alto il ritmo e con lo score di 128 (64 64, -14) colpi ha mantenuto il comando nel RSM Classic (PGA Tour) che si sta svolgendo sui due percorsi del Sea Island Resort (Seaside par 70 e Plantation par 72), a Sea Island in Georgia.

Il leader ha portato a tre i colpi di vantaggio sui primi inseguitori, Jason Gore e Cameron Champ,  secondi con 131 (-11), e ne ha cinque su Nick Watney, quarto con 133 (-9), e sei su Ryan Blaum, Brian Harman e sul canadese David Hearn, quinti con 134 (-8). All’ottavo posto con 135 (-7) il nordirlandese Graeme McDowell, tra gli undici concorrenti al decimo con 136 (-6) Zach Johnson, Webb Simpson e il sudafricano Ernie Els e al 34° con 138 (-4) Davis Love III, 54enne campione con 21 successi sul circuito, comprensivi di un major, che non superava un taglio dal 2015.

E’ naufragato Austin Cook, campione uscente, sceso dalla seconda alla 49ª posizione con 139 (-3), ed è uscito al taglio, caduto a 140 (-2), Jim Furyk (142, par).

Charles Howell III, 39enne di Augusta con due titoli sul circuito, l’ultimo datato nel 2007, e quattro tornei persi al playoff, ha realizzato sei birdie per il 64 (-6) al Seaside e non ha segnato bogey in 36 buche. Il montepremi è di 6.400.000 dollari.

PRIMO GIRO - Sui due percorsi del Sea Island Resort (Seaside par 70 e Plantation par 72), a Sea Island in Georgia, si è svolto il primo giro del RSM Classic (PGA Tour), dove la classifica fa riferimento al par essendo differente quello dei due tracciati.

E’ al comando con "meno 8" (64 al Plantation con otto birdie) Charles Howell III, 39enne di Augusta con due titoli sul circuito, l’ultimo datato nel 2007, e quattro tornei persi al playoff, che precede di due colpi J.J. Spaun e Austin Cook, campione in carica (entrambi 66, -6 al Plantation).

Stesso percorso anche per gli altri dodici concorrenti che seguono: Davis Love III, Chase Wright e l’australiano Aaron Baddeley, quarti con "meno 5", e i nove in settima posizione con "meno 4" tra i quali Patton Kizzire, Brian Herman e Cameron Champ. Al 16° posto con "meno 3" il nordirlandese Graeme McDowell (67, Sea) e al 65° con il par Jim Furyk e Zach Johnson (70, Sea). Il montepremi è di 6.400.000 dollari.

LA VIGILIA - Il PGA Tour fa tappa in Georgia, sul percorso Seaside del Sea Island Resort a Sea Island, per la disputa del RSM Classic (15-18 novembre). Nel torneo, disertato da quasi tutti i big, difende il suo unico titolo il 27enne di Little Rock (Arkansas) Austin Cook, passato professionista nel 2014 dopo essersi laureato in Biologia all’Arkansas Univerity e aver passato un paio di anni sul Web.com Tour prima di approdare sul circuito maggiore nella stagione 2017/2018.

Nel field Jim Furyk, Zach Johnson, Cameron Champ, vincitore a ottobre del Sanderson Farm, Charles Howell III, Chris Kirk, Kevin Kisner, Patton Kizzire, Hunter Mahan, Webb Simpson, il sudafricano Ernie Els,il coreano Whee Kim, il nordirlandese Graeme McDowell e la giovane promessa cilena Joaquin Niemann. Il montepremi è di 6.400.000 dollari.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LPGA: A. Jutanugarn si prende il jackpot

 

 

 

 

La thailandese Ariya Jutanugarn, numero uno mondiale, vincitrice della money list e dominatrice della stagione, si è classificata quinta con 276 (70 71 69 66, -12) colpi nel CME Group Tour Championship, ultima gara in calendario del LPGA Tour, e si è aggiudicata il milione di dollari della Race to CME Globe, la versione al femminile della FexEx Cup, destinato alla vincitrice di una speciale classifica a punti.

Sul percorso del Tiburon Golf Club (par 72) a Naples in Florida, la gara è stata vinta da Lexi Thompson con 270 (65 67 68 70, -18) colpi, che aveva conquistato il jackpot lo scorso anno. Con quattro birdie e due bogey per il 70 (-2) ha portato a dieci i titoli sul circuito, comprensivi di un major, lasciando a quattro colpi Nelly Korda (274, -14) e a cinque Brittany Lincicome e la coreana So Yeon Ryu (275, -13).

Ariya Jutanugarn, giunta al torneo da leader della Race, è stata affiancata da Marina Alex, dalla spagnola Carlota Ciganda e dalla neozelandese Lydia Ko ed ha concluso al nono posto con 278 (-10) la giapponese Nasa Hataoka, una delle altre quattro contendenti in corsa per il successo nella Race. Più indietro le altre tre: la canadese Brooke M. Henderson, decima con 279 (-9), la coreana Sung Hyun Park, 15ª con 282 (-6), e l’australiana Minjee Lee, 37ª con 289 (+1).

TERZO GIRO - Lexi Thompson ha mantenuto il comando con 200 (65 67 68, -16) colpi nel CME Group Tour Championship, ultima gara stagionale del LPGA Tour che si sta svolgendo sul percorso del Tiburon Golf Club (par 72) a Naples in Florida. Nell’occasione si assegna anche il milione di dollari della Race to CME Globe, la versione al femminile della FexEx Cup, alla vincitrice di una speciale classifica a punti.

Lo scorso anno il jackpot lo conquistò proprio Lexi Thompson che in tale occasione non ha alcuna chance, ma ha ottime possibilità di vincere il torneo potendo contare, dopo aver girato con un 68 (-4, con cinque birdie e un bogey), su tre colpi di margine su Nelly Korda (203, -13) e sei sulla spagnola Carlota Ciganda (206, -10). In quarta posizione con 207 (-9) Marina Alex e la coreana So Yeon Ryu e in sesta con 208 (-8) Brittany Lincicome e la neozelandese Lydia Ko.

La thailandese Ariya Jutanugarn, numero uno mondiale e leader della Race to CME Globe, 12ª con 210 (-6), sente il profumo del jackpot essendo in posizione di privilegio rispetto alle altre quattro concorrenti che hanno, insieme a lei, le maggiori possibilità di assicurarserlo. Infatti la coreana Nasa Hataoka (quarta nella Race) ha lo stesso score, la canadese Brooke M. Henderson (terza) è 16ª con 211 (-5), la coreana Sung Hyun Park (quinta) è 22ª con 213 (-3) e l’australiana Minjee Lee (seconda) è 51ª con 219 (+3). Il montepremi è di 2.500.000 dollari. 

SECONDO GIRO - Lexi Thompson è passata a condurre con 132 (65 67, -12) colpi nel CME Group Tour Championship, ultima gara stagionale del LPGA Tour che si sta svolgendo sul percorso del Tiburon Golf Club (par 72) a Naples in Florida. Nell’occasione si assegna anche il milione di dollari della Race to CME Globe, la versione al femminile della FexEx Cup, alla vincitrice di una speciale classifica a punti.

Lo scorso anno il jackpot lo conquistò proprio Lexi Thompson che in tale occasione non ha alcuna chance, però se ne è procurate parecchie per imporsi nel torneo, poiché con cinque birdie senza bogey.per il 67 (-5) ha preso tre colpi di vantaggio su Brittany Lincicome e su Amy Olson (135, -9), quest’ultima in vetta dopo un turno, In quarta posizione con 136 (-8) Nelly Korda e Marina Alex e in sesta con 137 (-7) l’inglese Charley Hull, la spagnola Carlota Ciganda e la thailandese Pannarat Thanapolboonyaras.

Situazione tutta da delineare nella corsa alla Race To The Globe dove, al momento, non sembra correre rischi la thailandese Ariya Jutanugarn, leader della graduatoria e numero uno mondiale, 20ª con 141 (-3), anche se è preceduta dalla giapponese Nasa Hataoka (quarta Race), 13ª con 140 (-4) dopo uno scivolone dalla seconda piazza. Sono più indietro la canadese Brooke M. Henderson (terza), 25ª con 142 (-2), la coreana Sung Hyun Park, 37ª con 144 (par), e l’australiana Minjee Lee (seconda), 43ª con 145 (+1). Il montepremi è di 2.500.000 dollari.

PRIMO GIRO - Amy Olson guida la graduatoria con 63 (-9) colpi nel CME Group Tour Championship, ultima gara stagionale del LPGA Tour che si sta svolgendo sul percorso del Tiburon Golf Club (par 72) a Naples in Florida.

Nell’occasione si assegna anche il milione di dollari della Race to CME Globe, la versione al femminile della FexEx Cup, alla vincitrice di una speciale classifica a punti. Per il jackpot sono in corsa solo 12 delle 72 concorrenti in campo, ma le prime cinque della graduatoria hanno l’opportunità di assicurarselo imponendosi nella gara, mentre le sette che le seguono oltre che del successo hanno anche bisogno di una serie molto favorevole di concomitante relative ai piazzamenti di chi le precede.

La giapponese Nasa Hataoka, quarta nella Race, si è portata alle spalle della Olson con 64 (-8), insieme a Brittany Lincicome, e potrebbe anche con questa posizione avere ragione sulle altre quattro candidate che sono ben distaccate. La thailandese Ariya Jutanugarn, numero uno mondiale, e l’australiana Minjee Lee, nelle prime due posizioni della Race, sono 24.e con 70 (-2), la coreana Sung Hyun Park (quinta Race), è 35ª con 71 (-1), e la canadese Brooke M. Henderson (terza) è 56ª con 73 (+1).

Nel torneo sono al quarto posto con 65 (-7) Lexi Thompson, che conquistò il milione di dollari lo scorso anno, al quinto con 66 (-6) la spagnola Carlota Ciganda e al sesto con 67 (-5) Lindy Duncan e la thailandese Pannarat Thanapolboonyaras. Il montepremi è di 2.500.000 dollari.

LA VIGILIA - Si conclude la stagione del LPGA Tour 2018 con la disputa del CME Group Tour Championship (15-18 novembre) dove si assegna anche il milione di dollari della Race to CME Globe, la versione al femminile della FexEx Cup, alla vincitrice di una speciale classifica a punti.

Al torneo, che si svolge per il quinto anno consecutivo sul percorso del Tiburon Golf Club a Naples in Florida, sono state ammesse le prime 72 concorrenti di tale graduatoria che hanno raccolto punti nelle gare di tutta la stagione. Come per la FedEx Cup, anche in questo caso prima dell’evento finale i punti sono stati resettati e le prime cinque avranno tutte l’opportunità di assicurarsi il jackpot imponendosi nella gara. Infatti ognuna di loro ricevendo 3.500 punti per il titolo si renderebbe irraggiungibile per le altre quattro.

Hanno questa chance la thailandese Ariya Jutanugarn, numero uno mondiale, che partirà con 5.000 punti, quindi l’australiana Minjee Lee (p. 4.750), la canadese Brooke M. Henderson (p. 4.500), la giapponese Nasa Hataoka (p. 4.250) e la coreana Sung Hyun Park (p. 4.000). Le altre sette concorrenti che seguono hanno possibilità di prevalere nella Race to CME Group, ma a un loro successo deve anche corrispondere una serie molto favorevole di concomitante relative ai piazzamenti di chi le precede. Possono cullare tali speranze, nell’ordine dalla sesta piazza,  le coreane Sei Young Kim, Jin Young Ko e So Yeon Ryu, la thailandese Moriya Jutanugarn, sorella maggiore di Ariya, la neozelandese Lydia Ko, Marina Alex e la spagnola Carlota Ciganda.

Difende il titolo nel torneo Ariya Jutanugarn (Race Champion nel 2016) e saranno in gara anche le vincitrici delle altre edizioni passate: Lydia Ko (2014), Cristie Kerr (2015) e l’inglese Charley Hull (2016). Non ha chances puntare la milione di dollari Lexi Thompson, che lo conquistò l’anno scorso, mentre, come detto, ha qualche possibilità Lydia Ko, che ha fatto centro per due stagioni di fila (2014-2015).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Eurotour: Francesco Molinari re d'Europa

Francesco Molinari ha coronato la sua splendida stagione vincendo anche la Race To Dubai, ossia l’ordine di merito che designa il miglior giocatore dell’European Tour, colui che nel corso dell’anno è capace di unire vittorie di peso a una presenza regolare nelle parti alte della classifica. E’ il primo giocatore italiano a riuscire nell’impresa.

L’incoronazione nel DP World Tour Championship, ultimo evento stagionale dell’European Tour e delle Rolex Series, disputato al Jumeirah Golf Estates di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, dove gli è bastato classificarsi 26° con 282 (-6) colpi per aver ragione nel duello finale dell’inglese Tommy Fleetwood (16° con 278, -10). Successo dell’inglese Danny Willett (270, -18)) e buona prova di Andrea Pavan (22° con 281, -7).

Francesco Molinari, attuale numero sei al mondo, ha vinto sul continente il BMW PGA Campionship e un major, l’Open Championship, ma si è imposto anche nel PGA Tour in America (Quicken Loans National) e poi è stato l’assoluto protagonista nella Ryder Cup a Parigi offrendo un contributo determinante alla causa del team Europa.

Trentuno vittorie azzurre in campo internazionale - Molinari ha siglato la vittoria numero 31 degli azzurri in campo internazionale, primato assoluto, in un 2018 in cui professionisti e dilettanti italiani sono stati capaci di imporsi in tutto il mondo e negli eventi più prestigiosi.

Le dichiarazioni di Franco Chimenti - Franco Chimenti, Vice Presidente Vicario del CONI e Presidente della Federazione Italiana Golf, ha seguito l’azzurro a Dubai. "E’ un successo stellare - ha detto - di enorme valore e inimmaginabile. Sto assistendo e gioendo in diretta per il trionfo. Francesco, con il quale ho parlato, è raggiante per questa affermazione, che non è solo del golf, ma dell’intero movimento sportivo nazionale. Presto tornerà in Italia a godersi i riconoscimenti del CONI e di tutto lo sport italiano".

Chicco raggiante - Ha dichiarato Francesco Molinari: "Questo per me è un momento incredibile, ma ora avrò tempo per sedermi, rilassarmi e pensare a quanto accaduto in questi ultimi mesi. Quando questa mattina sul tee di partenza mi hanno presentato come vincitore dell’Open Championship e leader della Race To Dubai mi sembrava tutto quasi surreale. E’ più di quanto avessi mai immaginato di raggiungere. Ci sono tanti giocatori che ritengo più bravi di me i quali non sono ancora riusciti a vincere un major o la Race To Dubai: raggiungere tali obiettivi in una sola stagione è semplicemente qualcosa di eccezionale. E poi la Ryder Cup con i record a Parigi ottenuti con Tommy Fleetwood. Certo, giocarmi il successo per la money list proprio contro di lui non è stato facile, sia per il rapporto che abbiamo, sia perché è molto bravo e a un certo punto ho pensato anche che avrebbe potuto mettermi in difficoltà e spuntarla. E’ un ragazzo eccezionale, grande talento, più giovane di me e sono certo che avrà ancora tante altre opportunità".

Conferenza stampa di Francesco Molinari il 19 dicembre a Roma - Francesco Molinari sarà a disposizione dei giornalisti italiani in una conferenza stampa che si terrà il 19 dicembre a Roma presso lo Stadio Olimpico. Seguiranno maggiori dettagli. 

 

TERZO GIRO - Francesco Molinari, 28° con 211 (68 73 70, -5) colpi, è rimasto a metà classifica nel DP World Tour Championship, ultimo evento stagionale dell’European Tour e delle Rolex Series, che si sta svolgendo al Jumeirah Golf Estates (par 72) di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, ma la situazione gli è divenuta molto favorevole nella corsa alla Race To Dubai, che designa il miglior giocatore europeo 2018. Infatti ha ceduto nettamente l’inglese Tommy Fleetwood, sceso dal 10° al 24° posto con 210 (-6), dopo un 74 (+2), unico giocatore in contesa con il torinese per questo titolo e che, per operare il sorpasso, avrebbe bisogno di un successo, senz’altro problematico ora che si trova a otto colpi dai leader. Continua la buona prova di Andrea Pavan, 17° con 208 (69 69 70, -8).

Guidano la graduatoria con 202 (-14) lo statunitense Patrick Reed (69 66 67) e l’inglese Danny Willett (67 67 68), seguiti da altri tre inglesi, Jordan Smith, terzo con 203 (-13), Lee Westwood e Matt Wallace, quarti con 204 (-12), insieme al sudafricano Dean Burmester. Al nono posto con 206 (-10) gli spagnoli Sergio Garcia e Jon Rahm, campione uscente nella gara, lo svedese Henrik Stenson e l’indiano Shubhankar Sharma, al 13° con 207 (-9) il nordirlandese Rory McIlroy e al 32° con 212 (-4) l’americano Xander Shauffele.

Francesco Molinari ha iniziato con due birdie che sono stati subito vanificati da un doppio bogey, ma al termine il conto è tornato in attivo di due colpi sotto par (70) con altri quattro birdie e due bogey. Anche per Andrea Pavan un 70 con quattro birdie e due bogey. Il montepremi è di otto milioni di dollari.

SECONDO GIRO - Francesco Molinari, 27° con 141 (68 73, -3), è sceso a metà classifica nel DP World Tour Championship, ultima gara stagionale dell’European Tour e delle Rolex Series, che si sta svolgendo al Jumeirah Golf Estates (par 72) di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, dove ha ben tenuto Andrea Pavan, 13° con 138 (69 69, -6).

Al proscenio gli inglesi: Matt Wallace è in vetta con 133 (68 65, -11), Danny Willett e Jordan Smith lo seguono con 134 (-10), insieme allo spagnolo Adrian Otaegui. In quinta posizione con 135 (-9) lo statunitense Patrick Reed e in sesta con 136 (-8) l’inglese Tommy Fleetwood, risalito dalla decima. Fleetwood è il solo giocatore in lotta con Molinari per il successo nella Race To Dubai (ordine di merito), dove quest’ultimo è leader con oltre un milione di punti di margine sull’avversario. Con tale classifica avrebbe la meglio l’azzurro, perché Fleetwood ha una sola opzione: vincere la gara e sperare che il torinese si classifichi dopo il quinto posto.

Nel torneo il nordirlandese Rory McIlroy affianca Fleetwood e ha perso terreno lo spagnolo Jon Rahm, campione in carica, decimo con 137 (-7) insieme allo svedese Henrik Stenson. Sembrano già fuori gioco l’iberico Sergio Garcia, 17° con 139 (+5), e l’americano Xander Schauffele, 33° con 142 (-2).

Matt Wallace, 28enne di Hillingdon, quattro titoli in due anni di circuito di cui tre in stagione, ha realizzato sette birdie senza bogey. Un po’ altalenante il cammino di Andrea Pavan, ma efficace con sei birdie e tre bogey per il parziale di 69 (-3), mentre Francesco Molinari, che ha perso 22 posizioni, come già aveva fatto nel turno iniziale ha ben giocato nella prima parte con tre birdie e un bogey in 12 buche per poi cedere nel finale con tre bogey nel resto del tracciato (73, +1). Il montepremi è di otto milioni di dollari.

PRIMO GIRO - Francesco Molinari, quinto con 68 (-4) colpi, e Andrea Pavan, decimo con 69 (-3), hanno iniziato nel migliore dei modi il DP World Tour Championship, ultima gara stagionale dell’European Tour e delle Rolex Series, che si sta svolgendo al Jumeirah Golf Estates (par 72) di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, e dove conducono con 66 (-6) l’inglese Jordan Smith e lo spagnolo Adrian Otaegui.

Molinari, leader della Race To Dubai, ha un solo avversario nella corsa al titolo di miglior giocatore europeo, l’inglese Tommy Fleetwood che ha lo stesso score di Pavan. Per operare il sorpasso Fleetwood, a segno nella money list lo scorso anno, ha una sola opzione: vincere e sperare che il torinese si classifichi dopo il quinto posto.

La coppia di testa precede di misura l’inglese Danny Willett e lo spagnolo Jon Rahm (67, -5), che difende il titolo nella gara, e affiancano Molinari il belga Thomas Pieters, il cinese Hatong Li e gli inglesi Matt Wallace e Ross Fisher. Sono alla pari con Pavan anche il nordirlandese Rory McIlroy e lo statunitense Patrick Reed e accusano un ritardo recuperabile l’iberico Sergio Garcia, l’americano Xander Schauffele, lo svedese Henrik Stenson e l’inglese Tyrrell Hatton, 28.i con 71 (-1).

Francesco Molinari è stato impeccabile per 14 buche, condotte con sei birdie, poi ha commesso due inattesi errori sul green, prendendo per due volte tre putt con i relativi bogey. Andrea Pavan aveva iniziato male con un doppio bogey, ma si è ben ripreso scendendo di tre colpi sotto par con sei birdie contro un bogey. Il montepremi è di otto milioni di dollari.

 

LA VIGILIA - Francesco Molinari ha l’occasione per chiudere la stagione con una nuova grande impresa in un’annata già straordinaria nobilitata da tre successi: dopo essere divenuto il primo italiano a vincere un major (Open Championship) ha ora l’occasione di essere il primo azzurro a imporsi nella Race To Dubai, ossia l’ordine di merito che definisce il miglior giocatore dell’European Tour per il 2018. Sul percorso del Jumeirah Golf Estates, a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, si gioca l’ultima gara stagionale, il DP World Tour Championship, ottavo evento delle Rolex Series, con un montepremi di otto milioni di dollari, al quale sono stati ammessi i primi 60 classifica della money list, compreso Andrea Pavan (34°).

Francesco Molinari, leader della Race To Dubai (punti 4.709.921), avrà un solo avversario nella corsa per la leadership europea, l’inglese Tommy Fleetwood, vincitore di questa classifica nel 2017 e ora secondo (p. 3.684.755), mentre sono tagliati fuori tutti gli altri. Per riconfermarsi al vertice Fleetwood ha la sola opzione di vincere il torneo e poi sperare che Molinari si classifichi oltre il quinto posto. I due grandi protagonisti della Ryder Cup, che hanno stabilito insieme il nuovo record di quattro vittorie in doppio in altrettanti match disputati, dopo aver dato spettacolo a Parigi per la stessa causa saranno ora avversari e di sicuro non mancheranno di offrire altre emozioni agli appassionati.

Compito difficile quello dell’inglese, sia per le qualità di Molinari, sia per il contesto in cui dovrà cercare il successo. Tra gli ammessi di diritto hanno dato forfait solo Justin Rose, Paul Casey e Julian Suri, giocatori di peso, ma ci saranno gli americani Patrick Reed e Xander Schauffele, gli spagnoli Jon Rahm, a segno nella passata edizione, e Sergio Garcia, il nordirlandese Rory McIlroy, lo svedese Alex Noren, il danese Thorbjorn Olesen, gli inglesi Tyrrell Hatton, Matt Wallace e Lee Westwood, tornato al successo in Sudafrica dopo quattro anni di digiuno, il cinese Haotong Li e il thailandese Kiradech Aphibarnrat, ma praticamente tutti gli altri in campo sono in grado di poter aspirare a un titolo comunque prestigioso. Atteso a una bella prova Andrea Pavan, che ha giocato ad alti livelli per tutto l’anno conquistando anche la prima vittoria (D+D Real Czech Masters) e in ottima condizione anche in questo momento.

Ha detto Molinari – "E’ stata una stagione incredibile – ha detto Francesco Molinari alla viglia del torneo – resa ancora più magica dal successo in Ryder Cup. Adesso manca solo l’ultimo sforzo e spero di chiudere l’anno nel modo migliore. E’ una cosa fantastica trovarsi in questa posizione. Se me lo avessero detto lo scorso aprile non ci avrei mai creduto. Ho vissuto un anno da sogno e ancora non riesco a crederci. Vincere la Race to Dubai sarebbe il coronamento di una stagione unica".

"Io e Tommy Feetwood – ha aggiunto Molinari – abbiamo un rapporto davvero speciale. Lui è un fuoriclasse e avere, a una gara dal termine, la possibilità di vincere per il secondo anno consecutivo la Race to Dubai fa comprendere il suo grande talento. Mi consola sapere che se non dovessi riuscire a impormi sarà lui a farlo".

Il torneo su Sky - Il DP World Tour Championship Dubai va in onda in diretta, in esclusiva e in alta definizione su Sky, canale Sky Sport Golf, ai seguenti orari: giovedì 15 novembre, dalle ore 8 alle ore 14; venerdì 16, dalle ore 9 alle ore 14; sabato 17, dalle ore 8 alle ore 14; domenica 18, dalle ore 7,30 alle ore 13,30

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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QS: Migliozzi e Bergamaschi sull'Eurotour

Continua l’ottimo momento per il golf italiano che nella prossima stagione avrà altri due giocatori sull’European Tour. Infatti Guido MIgliozzi, 13° con 410 (70 65 72 66 68 69, -18), e Filippo Bergamaschi, 20° con 412 (67 69 69 68 73 66, -16), hanno ottenuto la ‘carta’ nella finale della Qualifying School, che si è svolta sui due percorsi del Lumine GC (Hills Course par 72, Lakes Course par 71) a Tarragona in Spagna.

Dopo le 108 buche del torneo si sono classificati al primo posto con 404 (-24) lo spagnolo Alejandro Cañizares e il sudafricano Zander Lombard, ma il primo avrà la priorità nelle iscrizioni avendo ottenuto uno score inferiore nel turno conclusivo (64, -7 contro 68, -3). In terza posizione con 405 )-23) il danese Jeff Winther e lo statunitense Kurt Kitayama e in quinta con 406 (-22) il francese Romain Langasque.

Dei 77 concorrenti che avevano superato il taglio dopo 72 buche, i primi 27 classificati hanno ottenuto la categoria 17 per il circuito maggiore, mentre gli altri riceveranno la categoria 22 per il Challenge Tour.

Nel giro finale, disputato sul Lakes Course, Guido Migliozzi è stato molto accorto, cercando di evitare i rischi e con tale tattica ha ottenuto con due birdie e 16 par il parziale di 69 (-2) che l’ha promosso. Una vera impresa quella di Filippo Bergamaschi che a nove buche dal termine era praticamente tagliato fuori dopo un birdie e un bogey. A quel punto ha cambiato marcia: si è rimesso in corsa con quattro birdie consecutivi ed è entrato tra i qualificati con il quinto a due buche dal traguardo (66, -5).

E’ uscito al taglio Matteo Manassero, 117° con 287 (70 68  76 73, +1).

 

QUINTO GIRO - Guido MIgliozzi è al 15° posto con 341 (70 65 72 66 68, -16) colpi a un giro dal termine della finale della Qualifying School dell’European Tour, che si sta svolgendo sui due percorsi del Lumine GC (Hills Course par 72, Lakes Course par 71) a Tarragona in Spagna. Ha perso terreno Filippo Bergamaschi, da 13° a 47° con 346 (67 69 69 68 73, -11)

Dopo il quinto turno effettuato sul Lakes Course sono al vertice con 336 (-21) colpi il sudafricano Zander Lombard, il francese Romain Langasque e lo statunitense Kurt Kitayama. Li seguono con 337 (-20) il danese Jeff Winther e lo svedese Anton Karlsson e con 338 (-19) il tedesco Bernd Ritthammer e il transalpino Clément Sordet.

Si gioca sulla distanza di 108 buche: i primi 25 classificati avranno la ‘carta’ per l’European Tour 2019 con la categoria 17, mentre gli altri che supereranno il taglio dopo 72 buche riceveranno la categoria 22 per il Challenge Tour.

Guido Migliozzi si è mantenuto in zona "carta" con cinque birdie e due bogey per il parziale di 68 (-3), mentre Filippo Bergamaschi è ora a quattro colpi dalla promozione dopo un 73 (+2) dovuto a un birdie, un bogey e a un doppio bogey. E’ uscito al taglio dopo 72 buche Matteo Manassero, 117° con 287 (70 68  76 73, +1).

QUARTO GIRO - Filippo Bergamaschi e Guido Migliozzi si sono portati al 13° posto con 273 (-13) colpi, in piena zona "carta" per il circuito continentale 2019, nel quarto giro della finale della Qualifying School dell’European Tour. che si sta svolgendo sui due percorsi del Lumine GC (Hills Course par 72, Lakes Course par 71), a Tarragona, in Spagna, dove è uscito al taglio Matteo Manassero, 117° con 287 (+1).

Ha mantenuto il comando con 266 (-20) l’inglese Daniel Gavins con un colpo di margine sul francese Clément Sordet (267, -19) e tre sullo spagnolo David Borda e sullo svedese Anton Karlsson (269, -17).

Si gioca sulla distanza di 108 buche: i primi 25 classificati avranno accesso all’European Tour 2019 con la categoria 17, mentre gli altri che supereranno il taglio dopo 72 buche riceveranno la categoria 22 per il Challenge Tour.

TERZO GIRO - Filippo Bergamaschi, 19° con "meno 10" è risalito di 14 posizioni nella finale della Qualifying School dell’European Tour. che si sta svolgendo sui due percorsi del Lumine GC (Hills Course par 72, Lakes Course par 71), a Tarragona, in Spagna. Lo score fa riferimento al par essendo differenti quelli dei due campi. Altri due italiani in gara: Guido Migliozzi, 37° con "meno 8", e Matteo Manassero, 108° con "meno 1".

Si è portato al comando con "-18" l’inglese Daniel Gavins, seguito con "meno 16" dallo spagnolo David Borda, dal francese Clément Sordet e dal tedesco Christian Braeunig e con "meno 15" dall’altro iberico Alejandro Cañizares.

I tre azzurri hanno giocato sull’Hills Course. Filippo Bergamaschi ha girato in 69 (-3) colpi con cinque birdie e due bogey. Guido Migliozzi è sceso di 19 posizioni con un 72 (par) frutto di tre birdie, un bogey e di un doppio bogey e Matteo Manassero ne ha perse 54 con due birdie e sei bogey per il 76 (+4).

Si gioca sulla distanza di 108 buche: i primi 25 classificati avranno accesso all’European Tour 2019 con la categoria 17, mentre gli altri che supereranno il taglio dopo 72 buche riceveranno la categoria 22 per il Challenge Tour.

SECONDO GIRO - Sui due percorsi del Lumine GC (Hills Course par 72, Lakes Course par 71), a Tarragona, in Spagna, si è svolto il secondo dei sei giri su cui si articola la finale della Qualifying School dell’European Tour. Ha rimontato ben 80 posizioni Guido Migliozzi, 18° con 135 (70 65, -8), è rimasto al 33° posto con 136 (67 69, -7) Filippo Bergamaschi ed è salito dal 76° al 54° con 138 (70 68, -5) Matteo Manassero. Si è portato al vertice con 127 (65 62, -16) lo spagnolo David Borda che precede di quattro colpi l’inglese Daniel Gavins e lo svedese Anton Karlsson (131, -12). Al quarto posto con 132 (-11) il tedesco Christian Braeunig, l’inglese Jamie Abbott, il sudafricano Zander Lombard e lo svedese Niklas Lemke.

Guido Migliozzi ha realizzato otto birdie e un bogey sull’Hills Course per il 65 (-7). Sullo stesso tracciato Filippo Bergamaschi ha messo insieme un eagle, tre birdie e due bogey per il parziale di 69 (-3) e Matteo Manassero ha girato in 68 (-3) sul Lakes Course con quattro birdie e un bogey.

Si gioca sulla distanza di 108 buche: i primi 25 classificati avranno accesso all’European Tour 2019 con la categoria 17, mentre gli altri che supereranno il taglio dopo 72 buche riceveranno la categoria 22 per il Challenge Tour.

PRIMO GIRO - Sui due percorsi del Lumine GC (Hills Course par 72, Lake Course par 71), a Tarragona, in Spagna, è iniziata la finale della Qualifying School dell’European Tour. La classifica fa riferimento al par essendo differenti quelli dei due campi. Tre gli italiani in campo. Filippo Bergamaschi, 33° con "meno 4" (67, LC), Matteo Manassero, 76° con "meno 2" (70, HC) e Guido Migliozzi, 98° con "meno 1" (70, LC).

Al vertice con "meno 9" il tedesco Max Schmitt e l’inglese Daniel Gavins (entrambi 62, LC). In terza posizione con "meno 8" il dilettante norvegese Kristoffer Reitam e on quarta con "meno 7" il sudafricano Zander Lombard e l’inglese Chris Hanson (64, LC), l’australiano Deyen Lawson, il tedesco Bernd Ritthammer e lo spagnolo David Borda (65, HC).

Matteo Manassero, vincitore di quattro tornei in nove stagioni sull’European Tour, è terminato 122° nell’ordine di merito ed è stato costretto alla sua prima Qualifying School, esaurita l’esenzione che aveva ricevuto dopo l’ultimo dei suoi successi, quello nel BMW PGA Championship (2013). Nel suo score quattro birdie e due bogey. Filippo Bergamaschi (quattro birdie senza bogey) ha effettuato la stagione precedente sul Challenge Tour e Guido Migliozzi (cinque birdie, due bogey e un doppio bogey) sull’Alps Tour, dove si è imposto in due occasioni.

Si gioca sulla distanza di 108 buche: i primi 25 classificati avranno accesso all’European Tour 2019 con la categoria 17, mentre gli altri che supereranno il taglio dopo 72 buche riceveranno la categoria 22 per il Challenge Tour.

LA VIGILIA - Matteo Manassero, ammesso di diritto, Filippo Bergamaschi e Guido Migliozzi, qualificati allo Stage 2, partecipano alla finale della Qualifying School dell’European Tour che si svolge sul percorso del Lumine GC a Tarragona, in Spagna, dal 10 al 15 novembre. Si gioca sulla distanza di 108 buche: i primi 25 classificati avranno accesso all’European Tour 2019 con la categoria 17, mentre gli altri che supereranno il taglio dopo 72 buche riceveranno la categoria 22 per il Challenge Tour.

Tra i concorrenti ve ne sono alcuni che, come Manassero, hanno perso la ‘carta’, pur avendo nel tempo ottenuto buoni risultati sul circuito tra i quali ricordiamo il cileno Felipe Aguilar, i francesi Gregory Bourdy e Gregory Havret (suo l’Open d’Italia 2001(, lo spagnolo Alejandro Cañizares, gli inglesi Simon Dyson e Oliver Wilson, l’australiano Richard Green e il danese Anders Hansen.  

Matteo Manassero, vincitore di quattro tornei in nove stagioni sull’European Tour, è terminato 122° nell’ordine di merito ed è stato costretto alla sua prima Qualifying School, esaurita l’esenzione che aveva ricevuto dopo l’ultimo dei suoi successi, quello nel BMW PGA Championship (2013). Filippo Bergamaschi ha effettuato la stagione precedente sul Challenge Tour e Guido Migliozzi sull’Alps Tour, dove si è imposto in due occasioni. Entrambi si sono procurati l’opportunità di accedere al circuito maggiore, il primo partendo dallo Stage 2 e Migliozzi dopo aver iniziato dallo Stage 1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LPGA: primo titolo per Gaby Lopez

 

La messicana Gaby Lopez (280 - 70 71 66 73, -8) ha ottenuto il primo successo sul LPGA Tour nel Blue Bay, penultimo torneo stagionale che si è svolto sul tracciato del Jian Lake Blue Bay Golf Club (par 72) ad Hainan Island in Cina, al quale hanno preso parte 81 concorrenti, nessuna italiana.

La vincitrice ha superato per un colpo la thailandese Ariya Jutanugarn (281, -7), numero uno mondiale, e di due la francese Celine Boutier (282, -6). Al quarto posto con 283 (-5) Danielle Kang e la coreana Sei Young Kim, al sesto con 285 (-3) Jennifer Song, al settimo con 286 (-2) la thailandese Moriya Jutanugarn, sorella maggiore di Ariya, e la coreana Sung Hyun Park, numero due del Rolex ranking, e al nono con 287 (-1) la cinese Shanshan Feng, campionessa uscente.

Maria Gabriela Lopez Butron, il suo nome intero, ha festeggiato nel migliore dei modi il 25° compleanno, caduto il 9 novembre, ossia nella terza giornata di gara in cui ha preso il comando grazie anche a una "hole in one" alla buca 17 (par 3, yards 181) utilizzando un ferro 7. E’ stata l’ottavo ace realizzato dalla proette cresciuta nel mito di Lorena Ochoa, la grande campionessa ritiratasi dalle scene nel 2010, a soli 29 anni, da leader mondiale (27 titoli nel LPGA Tour). che con le sue imprese ha dato un deciso sviluppo al golf messicano, specie femminile. Gaby Lopez ha concluso con un 73 (+1) dovuto a quattro birdie e a cinque bogey di cui due a chiudere che hanno messo a rischio il suo successo per il quale è stata gratificata con 315.000 dollari su un montepremi di 2.100.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - La messicana Gaby Lopez ha festeggiato nel modo migliore il suo 25° compleanno con una "hole in one" e la leadership nel Blue Bay, penultimo torneo stagionale del LPGA Tour che si sta svolgendo sul tracciato del Jian Lake Blue Bay Golf Club (par 72) ad Hainan Island in Cina, al quale prendono parte 81 concorrenti, nessuna italiana, che competono sulla distanza di 72 buche, senza taglio.

Gaby Lopez ha concluso con un parziale di 66 (-6) colpi e lo score di 207 (70 71 66, -9) che le ha permesso di sorpassare la thailandese Ariya Jutanugarn (208, -8), numero uno mondiale e leader dopo due turni, e probabilmente la gara terminerà con un testa a testa tre le due, poiché le coreane Sung Hyun Park, numero due del Rolex Ranking, e Sei Young Kim (212, -4), hanno cinque colpi di ritardo dalla vetta. Quinta con 213 (-3) Jennifer Song, sesta con 214 (-2) la coreana Chella Choi e fuori gioco la cinese Shanshan Feng, campionessa in carica, anche se è risalita dal 48° al 17° posto con 219 (+3).

Gaby Lopez ha realizzato la "hole in one" alla buca 17 (par 3, yards 181) utilizzando un ferro 7. All’ace ha unito sei birdie e due bogey. Il montepremi è di 2.100.000 dollari.

PRIMO GIRO - La thailandese Ariya Jutanugarn, numero uno mondiale, ha effettuato un deciso attacco e con un parziale di 68 (-4, sette birdie, tre bogey) colpi e il totale 137 (69 68, -7) si è portata al comando nel Blue Bay, penultimo torneo stagionale del LPGA Tour che si sta svolgendo sul tracciato del Jian Lake Blue Bay Golf Club (par 72) ad Hainan Island in Cina, al quale prendono parte 81 concorrenti, nessuna italiana, che competono sulla distanza di 72 buche, senza taglio.

Hanno un ritardo di quattro colpi Jennifer Song, la messicana Gaby Lopez e l’altra thailandese Moriya Jutanugarn (141, -3), sorella maggiore di Ariya, e di cinque la coreana Chella Choi (142, -2). Al sesto posto con 143 (-1) la francese Celine Boutier, la cinese Weiwei Zhang e la thailandese Thidapa Suwannapura, leader dopo un turno. Hanno recuperato posizioni Sung Hyun Park, numero due del Rolex Ranking, da 23ª a 13ª con 145 (+1), e la cinese Shanshan Feng, campionessa uscente, da 48ª a 22ª con 147 (+3). Il montepremi è di 2.100.000 dollari.

PRIMO GIRO - La thailandese Thidapa Suwannapura ha concluso al comando con 68 (-4) colpi il primo giro del Blue Bay, penultimo torneo stagionale del LPGA Tour che si sta svolgendo sul tracciato del Jian Lake Blue Bay Golf Club (par 72) ad Hainan Island in Cina, al quale prendono parte 81 concorrenti, nessuna italiana, che competono sulla distanza di 72 buche, senza taglio.

La leader precede di un colpo la connazionale Ariya Jutanugarn, numero uno mondiale, e la canadese Alena Sharp (69, -3) e sono al quarto posto con 70 (-2) Jennifer Song, la coreana Chella Choi, la messicana Gaby Lopez e le thailandesi Moriya Jutanugarn, sorella maggiore di Ariya, Benyapa Niphatsophon e Pannarat Thanapolboonyaras. In ritardo la coreana Sung Hyun Park, numero due del Rolex ranking, 23ª con 73 (+1), e la cinese Shanshan Feng, 48ª con 75 (+3), che difende il titolo.

Thidapa Suwannapura, 26enne di Bangkok, ha nel palmarés un titolo nel LPGA Tour, uno nel Ladies European Tour, uno nel Symetra Tour e cinque nel circuito di casa. Ha preso vantaggio con cinque birdie e un bogey. Il montepremi è di 2.100.000 dollari.

LA VIGILIA - Shanshan Feng difende il titolo nel Blue Bay (7-10 novembre), penultimo torneo stagionale del LPGA Tour che si svolge sul tracciato del Jian Lake Blue Bay Golf Club, ad Hainan Island in Cina, al quale prendono parte 81 concorrenti, nessuna italiana, che competono sulla distanza di 72 buche, senza taglio.

Nel field la thailandese Ariya Jutanugarn, leader mondiale, la sorella maggiore Moriya Jutanugarn e Thidapa Suwannapura, le coreane Sung Hyun Park, numero due del Rolex ranking, e Amy Yang, la taiwanese Wei-Ling Hsu, la statunitense Danielle Kang, l’indiana Aditi Ashok e la sudafricana Lee-Anne Pace. Il montepremi è di 2.100.000 dollari.

 

 

 

 

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Primo piano

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    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
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    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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