Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

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LET: domina Aditi Ashok, nona V. E. Carta

 

Inizio di buon auspicio per Virginia Elena Carta, nona con 295 (71 77 75 72, +3) nel Magical Kenya Ladies Open, il torneo che ha aperto il Ladies European Tour sul percorso del Vipingo Ridge (par 73), a Vipingo in Kenya, dove ha letteralmente dominato l’indiana Aditi Ashok (280 - 67 70 69 74, -12) dopo una corsa di testa. Buone prove, in chiave azzurra, anche di Clara Manzalini, 20ª con 297 (74 76 71 76, +5), e di Alessandra Fanali, alla sua sua prima gara dopo aver preso la ‘carta’ alla Qualifying School a dicembre, 38ª con 302 (76 76 76 74, +10).

Aditi Ashok, 24enne di Bangalore, proette dal 2016, è al quarto titolo sul LET, dove ha iniziato la carriera che ora sta svolgendo sul LPGA Tour. Ha chiarito subito le sue intenzioni con un 67 (-6) nel round iniziale, prendendo sei colpi di vantaggio sulle più immediate inseguitrici al secondo posto, tra le quali la Carta, che poi ha progressivamente aumentato fino a portarlo ai nove finali, pur avendo concluso con un 74 (+1, due birdie, tre bogey), unico score parziale sopra par.

Al secondo posto con 289 (-3) l’inglese Alice Hewson e la thailandese April Angurasaranee, al quarto con 290 (-2) l’australiana Gabriela Ruffels e al quinto con 292 (par) la giapponese Yuri Onishi e la finlandese Noora Komulainen.

Virginia Elena Carta, come detto in seconda posizione dopo il primo round, ha poi avuto un calo del due turni centrali per risalire nel finale con un 72 (-2, sei birdie, due bogey, un triplo bogey). Clara Manzalini è rimasta sempre in buona classifica e ha chiuso  con un 76 (+3, due birdie, un bogey, due doppi bogey). Per Alessandra Fanali in 74 (+1) con due birdie e tre bogey. Aditi Ashok ha ricevuto per la prodezza un assegno di 45.000 euro su un montepremi di 300.000 euro.

 

 

credit Mark Runnacles/LET

 

LA VIGILIA - Parte dal Kenya la stagione 2023 del Ladies European Tour con la disputa del Magical Kenya Ladies Open, primo dei 31 tornei in calendario che si gioca dal 2 al 5 febbraio sul percorso del Vipingo Ridge a Vipingo. Tre le azzurre le campo: Virginia Elena Carta, reduce da una buona stagione 2022 in cui è andata quasi sempre a premio, Clara Manzalini, che ha maturato una preziosa esperienza, e Alessandra Fanali, che ha conquistato la ‘carta’ alla Qualifying School dello scorso dicembre.

Difende il titolo la tedesca Esther Henseleit in un field sicuramente di buona levatura, anche se manca qualche big, che comprende, tra le altre, la belga Manon De Roey, l’indiana Aditi Ashok, la spagnola Ana Pelaez Trivino, la svedese Johanna Gustavsson, la slovena Pia Babnik, le ceche Sara Kouskova, vincitrice dell’ordine di merito del LET Access 2022, e Jana Melichova, la neozelandese Momoka Kobori e l’austriaca Emma Spitz. Il montepremi è di 300.000 euro.

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Asian: Abraham Ancer domina, Mazzoli 42°

Il messicano Abraham Ancer è stato il grande protagonista del PIF Saudi International che ha vinto con 261 (63 66 64 68, -19) colpi dopo una corsa di testa condotta con la continua presenza alle sue spalle del tenace statunitense Cameron Young, secondo con 263 (-17), che quanto a meriti non gli è stato da meno. Al torneo inaugurale dell’Asian Tour, svoltosi sul tracciato del Royal Greens Golf & Country Club (par 70) di King Abdullah Economic City, in Arabia Saudita, e nel cui field figuravano numerosi campioni, hanno preso parte due azzurri, Stefano Mazzoli, che si è classificato 42° con 276 (70 66 70 70, -4), e Filippo Celli, 92° con 144 (74 70, +4), uscito al taglio.

Ancer, 31enne nativo di McAllen in Texas, ma che ha conservato la nazionalità messicana, ha ottenuto il primo titolo sull’Asian Tour che fa compagnia all’unico successo in precedenza firmato su un WGC (FedEx St. Jude Invitational, 2021). Ha iniziato il round conclusivo con due colpi di margine su Young che ha mantenuto con un 68 (-2, tre birdie, un bogey) stesso score siglato anche dal suo avversario (sei birdie, due bogey, un doppio bogey). Ancer ha percepito un assegno di un milione di dollari su un montepremi di cinque milioni, mentre a Young sono andati 525.000 dollari.

Mai in corsa per il titolo gli altri, a iniziare dall’australiano Lucas Herbert, terzo con 265 (-15). In quarta posizione con 266 (-14) il thailandese Sadom Kaewkanjana, in quinta con 267 (-13) l’inglese Paul Casey e in sesta con 268 (-12) gli australiani Marc Leishman e Travis Smyth e il cileno Mito Pereira. Non hanno reso come speravano l’americano Patrick Reed, 25° con 273 (-7), lo spagnolo Sergio Garcia e il sudafricano Louis Oosthuzen, 28.i con 274 (-6), e gli statunitensi Brooks Koepka e Harold Varner III, che difendeva il titolo, 46.i con 277 (-3).

Stefano Mazzoli ha concluso la sua corsa con il terzo 70 (par) nel suo score dovuto a tre birdie e a tre bogey. E’ rimasto sempre nelle posizioni di centro classifica con miglior momento nel secondo giro dove con un 66 (-4) era salito al 19° posto. Per lui 27.625 dollari e sicuramente una bella esperienza.

 

TERZO GIRO - In Arabia Saudita, sull'Asian Tour, dopo 54 buche Abraham Ancer è ancora al comando, con 193 (63 66 64, -17) colpi nel PIF Saudi International. Al Royal Greens Golf & Country Club (par 70) di King Abdullah Economic City è sfida a due tra il messicano e l'americano Cameron Young, 2/o con 195 (-15). Più indietro l'altro statunitense Matthew Wolff, terzo  con 200 (-10) al pari dell'australiano Lucas Herbert e del thailandese Sadom Kaewkanjana, mentre l'azzurro Stefano Mazzoli è 31/o con 206 (70 66 70, -4) dopo un terzo giro in par.

 

SECONDO GIRO - In Arabia Saudita, nel PIF Saudi International, gara di apertura dell'Asian Tour 2023 che mette in palio 5 milioni di dollari, Abraham Ancer con un totale di 129 (63 66, -11) è rimasto al comando della classifica. Il messicano, al Royal Greens Golf & Country Club (par 70) di King Abdullah Economic City, precede di un colpo l'americano Cameron Young, secondo con 130 (-10) davanti al sudafricano Louis Oosthuizen, all'australiano Marc Leishmann e al thailandese Sadom Kaewkanjana, tutti terzi con 132 (-8).

Tra gli azzurri, ancora una buona prova per Stefano Mazzoli, risalito dalla 38ª alla 19ª posizione con 136 (70 66, -4). Il 26enne di Segrate, protagonista con un round in 66 (-4), è affiancato, tra gli altri, da Brooks Koepka. E' uscito al taglio Filippo Celli, 92° con 144 (74 70, +4), in un appuntamento che ha visto il forfait per infortunio di Dustin Johnson, ex numero 1 al mondo e vincitore nel 2019 e nel 2021. Il campione in carica, Harold Varner III è all’11° posto con 135 (-5).

 

PRIMO GIRO - In Arabia Saudita, nel PIF Saudi International, primo evento dell'Asian Tour 2023, gli azzurri Stefano Mazzoli (70, par) e Filippo Celli (74, +4) occupano rispettivamente la 38ª e la 100ª posizione. Al Royal Greens Golf & Country Club (par 70) di King Abdullah Economic City, il messicano Abraham Ancer guida la classifica con 63 (-7). A tallonarlo il colombiano Sebastian Munoz, secondo con 64 (-6) davanti a Cameron Young, Sergio Garcia e a Louis Oosthuizen, tutti terzi con 65 (-5).

 

LA VIGILIA - Stefano Mazzoli e Filippo Celli hanno una grande occasione per mettersi in mostra in uno dei tornei più importanti nell’Asian Tour 2023, il PIF Saudi International (2-5 febbraio), giunto alla quinta edizione, che avrà un montepremi di cinque milioni di dollari con prima moneta di un milione di dollari.

Sul percorso del Royal Greens Golf & Country Club di King Abdullah Economic City, in Arabia Saudita, nell’apertura del tour asiatico, i due azzurri competeranno in un field dove spiccano i nomi di alcuni campioni, tutti peraltro vincitori di major, quali gli statunitensi Dustin Johnson (a segno in questo torneo nel 2019 e nel 2021), Phil Mickelson, Bryson DeChambeau, Brooks Koepka e Patrick Reed, reduce dal secondo posto nel Dubai Desert Classic (DP World Tour), lo spagnolo Sergio Garcia, lo svedese Henrik Stenson, l’australiano Cameron Smith, attuale n. 4 del ranking mondiale, il sudafricano Louis Oosthuizen e il nordirlandese Graeme McDowell, altro past winner (2020). Il quarto vincitore è l’americano Harold Varner III, che difenderà il titolo conquistato nel 2022.

Una curiosità. Ci sarà l’esordio al professionismo di Faisal Salhab, 26 anni, e di Saud Al Sharif, 23 anni, il secondo e il terzo giocatore dell’Arabia Saudita che passano di categoria dopo il 36enne Othman Almulla.

 

Ottima prova di Andrea Pavan, quarto con 275 (-13), e di Renato Paratore, 14° con 277 (-11), autori di una grande rimonta nel Bain’s Whisky Cape Town Open. primo evento stagionale del Challenge Tour organizzato in collaborazione con il Sunshine Tour e disputato sul tracciato del Royal Cape Golf Club (par 72), a Città del Capo. Si è imposto con 273 (68 68 67 70, -15) Benjamin Follett-Smith, 28enne dello Zimbabwe, nei cui palmarès figurava sino ad ora un successo nello stesso evento (2019).

Follett-Smith con un giro conclusivo in 70 (-2, quattro birdie, due bogey) ha superato il sudafricano Jaco Van Zyl e il francese Ugo Coussaud, secondi con 274 (-14). Hanno affiancato Pavan l’inglese Alfie Plant e il sudafricano Martin Vorster e tra i sette concorrenti in settima posizione con 276 (-12)  i sudafricani Darren Fichardt, leader dopo tre turni con il vincitore, e Brandon Stone.

Andrea Pavan (72 71 67 65) ha iniziato dal 62° posto, passando dal 42° e dal 28° per poi giungere al quarto con un 65 (un eagle, sette birdie, di cui tre a chiudere e due bogey), miglior parziale di giornata. Paratore (73 71 65 68) è partito dall’80°, transitando per il 57° e il 18° e poi chiudendo la sua corsa con un 68 (-4, cinque birdie, un bogey). Altri quattro gli italiani in gara: Francesco Laporta, 57° con 286 (-2), Matteo Manassero, 60° con 287 (-1), Lorenzo Gagli, 72° con 294 (+6), e Lorenzo Scalise, 139° con 150 (+6), uscito al taglio. Al vincitore è andato un assegno di 50.899 euro su un montepremi di circa 324.000 euro (350.000 dollari la cifra ufficiale).

 

LA VIGILIA - Il Challenge Tour, per il quarto anno consecutivo, inizia la stagione in Sudafrica con la disputa del Bain’s Whisky Cape Town Open (2-5 febbraio), primo di quattro eventi consecutivi organizzati in collaborazione con il Sunshine Tour e in programma al Royal Cape Golf Club, a Città del Capo. Sei i giocatori italiani in campo, quasi tutti con una esperienza significativa sul circuito maggiore e in grado di recitare un ruolo da protagonisti: Renato Paratore, Francesco Laporta, Matteo Manassero, Lorenzo Gagli, Andrea Pavan e Lorenzo Scalise.

Il torneo, giunto alla 11ª edizione, solo nelle ultime tre disputate è entrato nel secondo tour continentale. Assente il vincitore dei due anni precedenti, il sudafricano JC Ritchie impegnato negli Emirati Arabi Uniti, saranno in gara, e tra i favoriti, sette past winner: gli altri sudafricani Jacques Kruyswijk, Brandon Stone, Jaco Ahlers e Jake Roos, a più riprese impegnati in Europa, lo svedese Anton Karlsson, il gallese Rhys Enoch e Benjamin Follett-Smith dello Zimbabwe. Il montepremi è di 350.000 dollari.

Daniel Gavins ha vinto con 271 (68 66 68 69, -17) colpi il Ras Al Khaimah Championship, ultima di un quartetto di gare negli Emirati Arabi Uniti disputata sul tracciato dell’Al Hamra GC (par 72), a Ras Al Khaimah, dove Edoardo Molinari è terminato 42° con 283 (66 72 73 72, -5).

Gavins, 31enne di Leeds, ha ottenuto il secondo titolo sul circuito, dopo il World Invitational del 2021, superando in un finale rocambolesco lo svedese Alexander Bjork, secondo con 272 (-16) insieme al sudafricano Zander Lombard. Infatti Gavins ha iniziato l’ultima buca con due colpi di vantaggio sul rivale, ma sull’ultima ha segnato un doppio bogey per il parziale di 69 (-3, compresi otto birdie e tre bogey). Bjork, però, non ha saputo approfittarne e con un bogey gli ha lasciato strada (68, -4, sei birdie, due bogey). Il tal modo è stato agganciato da Lombard, autore di un birdie alla 18 (72, par), al quale occorreva un eagle per andare al playoff. Gavins è stato gratificato con un assegno di 311.954 euro su un montepremi di circa 1.850.000 euro (2.000.000 di dollari la cifra ufficiale).

Al quarto posto con 273 (-15) il polacco Adrian Meronk e il danese Thorbjorn Olesen e al sesto con 274 (-14) il giapponese Rikuya Hoshino, lo spagnolo Adri Arnaus e il danese Rasmus Hojgaard, fratello gemello di Nicolai, 13° con 277 (-11), che difendeva il titolo.

Edoardo Molinari, al secondo posto dopo un round, ha poi perso terreno. Ha effettuato il giro conclusivo in 72 (par) colpi con tre birdie, un bogey e un doppio bogey. Vice capitano del Team Europe alla prossima Ryder Cup (29 settembre - 1 ottobre, Marco Simone Golf & Country Club, Guidonia Montecelio - Roma), in assenza del capitano Luke Donald, è stato attento osservatore insieme agli altri due vice capitani, il belga Nicolas Colsaerts, 48° con 284 (-4), e il danese Thomas Bjorn, 56° con 286 (-2). E’ uscito al taglio per il secondo evento consecutivo Guido Migliozzi, 100° con 145 (71 74, +1), dopo aver iniziato la stagione contribuendo al successo del team dell’Europa Continentale nella Hero Cup e il 20° posto nell’Abu Dhabi HSBC Championship.

 

TERZO GIRO - Negli Emirati Arabi Uniti, dopo un primo giro chiuso al secondo posto, Edoardo Molinari continua a perdere colpi e terreno. Al termine del terzo round del Ras Al Khaimah Championship, torneo del DP World Tour, il torinese è 37° con 211 (66 72 73, -5), distante undici colpi dalla vetta occupata ora dal sudafricano Zander Lombard, nuovo leader con 200 (69 68 63, -16). Già 1° a metà gara, nel "moving day" Edo Molinari, vicecapitano del team Europe alla Ryder Cup di Roma - in programma dal prossimo 29 settembre all'1 ottobre - ha pagato a caro prezzo un parziale chiuso in 73 (+1), caratterizzato da tre birdie e da quattro bogey.

Nell'Emirato di Ras Al Khaimah, sul percorso dell'Al Hamra GC (par 72), Lombard - 28enne di Pretoria e numero 247 al mondo - insegue il primo successo in carriera sul circuito dopo quello arrivato sul Sunshine Tour nel 2018 al Vodacom Origins of Golf at Zebula e le otto affermazioni tra il 2012 e il 2017 nell'IGT Pro Tour Wins. A 18 buche dal termine della competizione, che mette in palio 2 milioni di dollari, Lombard ha un solo colpo di vantaggio su Rasmus Hojgaard che sogna l'impresa in questo torneo un anno dopo quella firmata dal fratello Nicolai. Il danese, secondo con 201 (-15), precede l'inglese Daniel Gavins, terzo con 202 (-14) davanti al francese Matthieu Pavon, 4/o con 203 (-13).

 

SECONDO GIRO - Edoardo Molinari non riesce a ripetere la buona prova offerta nel primo round e, negli Emirati Arabi Uniti, a metà gara scivola dal secondo al 19° posto nel Ras Al Khaimah Championship, torneo del DP World Tour. Nell'Emirato di Ras Al Khaimah il torinese, con uno score di 138 (66 72, -6), è distante ora cinque colpi dalla vetta occupata, con 133 (-11), dal danese Rasmus Hojgaard (66 67), dallo scozzese David Law (69 64) e dal polacco Adrian Meronk (68 65).

Sul percorso dell'Al Hamra GC (par 72) è finita dopo 36 buche la gara di Guido Migliozzi, 100° con 145 (71 74, +1). E’ la seconda uscita al taglio consecutiva per il vicentino che insegue la qualificazione alla Ryder Cup di Roma, in programma dal prossimo 29 settembre all'1 ottobre sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club.

E' invece sceso dalla prima alla quarta posizione con 134 (-10) il giapponese Ryo Hisatsune, che ha la compagnia, tra gli altri, dell'olandese Wil Besseling e degli inglesi Daniel Gavins e Dale Whitnell, con quest'ultimo che, con un giro in 63 (-9), ha realizzato il miglior score della giornata con nove birdie.

 

PRIMO GIRO - Negli Emirati Arabi Uniti grande avvio di Edoardo Molinari che, dopo il primo round del Ras Al Khaimah Championship con uno score di 66 (-6) è secondo a due colpi dalla vetta occupata, con un totale di 64 (-8), dal giapponese Ryo Hisatsune. Nel torneo del DP World Tour è invece 53° con 71 (-1) Guido Migliozzi.

Sul percorso dell'Al Hamra GC (par 72) Molinari, vicecapitano del team Europe alla Ryder Cup 2023 di Roma, ha realizzato sette birdie, con un bogey. Il torinese condivide la seconda posizione con il danese Rasmus Hojgaard e l'inglese Matthew Baldwin.

Meglio di loro ha fatto solo il 20enne Hisatsune. Numero 210 al mondo, nelle prime nove buche giocate ha siglato sette birdie (di cui sei consecutivi nelle prime giocate). Poi, nelle seconde nove, ne ha firmati altri due, con un bogey a chiudere.

 

LA VIGILIA - A Ras Al Khaimah si conclude il quartetto di eventi del DP World Tour negli Emirati Arabi Uniti con il Ras Al Khaimah Championship (2-5 febbraio) sul percorso dell’Al Hamra GC. Due gli azzurri in campo: Guido Migliozzi, che ha partecipato ai precedenti tre tornei, ed Edoardo Molinari, che ha preso parte agli ultimi due. Il torinese, vice capitano del Team Europe alla prossima Ryder Cup, in assenza del capitano Luke Donald, sarà anche un attento osservatore insieme agli altri due vice capitani, il danese Thomas Bjorn e il belga Nicolas Colsaerts. Entrambi gli azzurri, che hanno alternato buone prove a pause, proveranno a riprendere il cammino interrotto dal taglio subito la scorsa settimana a Dubai.

Difende il titolo il danese Nicolai Hojgaard in un field che comprende il fratello Rasmus, il quale si sta riprendendo dopo un infortunio, il francese Victor Perez, vincitore dell’Abu Dhabi HSBC Championship, il neozelandese Ryan Fox, gli inglesi Callum Shinkwin, Eddie Pepperell e Dan Bradbury, gli spagnoli Adri Arnaus, Jorge Campillo e Rafa Cabrera Bello, il polacco Adrian Meronk e i sudafricani Thriston Lawrence e JC Ritchie. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.

Il torneo su Sky - Il Ras Al Kaimah Championship sarà trasmesso in diretta sui canali Sky e in streaming su NOW con collegamenti ai seguenti orari. Giovedì 2 febbraio, dalle ore 9,30 alle ore 14,30 su Sky Sport Golf e su NOW; venerdì 3, dalle ore 9,30 alle ore 14,30 su Sky Sport Golf, Sky Sport Uno e su NOW; sabato 4, dalle ore 9,30 alle ore 14 su Sky Sport Golf e su NOW e dalle ore 9,30 alle ore 13,30 su Sky Sport Uno; domenica 5, dalle ore 9,30 alle ore 14 su Sky Sport Golf e su NOW e dalle ore 9,30 alle ore 12,30 su Sky Sport Uno. Commento di Michele Gallerani, Alessandro Lupi, Silvio Grappasonni e di Roberto Zappa

Dopo quattro anni di digiuno, Justin Rose torna al successo e festeggia l'11° titolo in carriera sul PGA Tour. In California, con un totale di 269 (69 69 65 66, -18) colpi, l'inglese ha fatto suo l'AT&T Pebble Beach Pro-Am superando gli americani Brendon Todd e Brandon Wu, entrambi secondic on 272 (-15) davanti ai connazionali Denny McCarthy, Keith Mitchell e Peter Malnati, tutti quarti con 273 (-14).

Quella firmata da Rose a Pebble Beach è una vittoria importante anche in chiave Ryder Cup. Il britannico, ex numero 1 al mondo, non nasconde che il suo obiettivo stagionale è quello di giocare la sfida tra Europa e Usa in programma al Marco Simone Golf & Country Club di Roma dal prossimo 29 settembre all'1 ottobre.

“A Roma voglio esserci e non lo nascondo. Questo è un successo che mi dà molta fiducia", la soddisfazione di Rose, Ii cui exploit gli ha fruttato 1.620.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 9.000.000.

 

LA VIGILIA - Campioni e celebrità si preparano a scendere in campo in California per l'AT&T Pebble Beach Pro-Am, in programma dal 2 al 5 febbraio. L'evento vedrà alcuni big del golf, da Matt Fitzpatrick a Viktor Hovland, da Justin Rose a Jordan Spieth, giocare al fianco di personaggi dello sport, del cinema e dello spettacolo. A Pebble Beach, dopo aver annunciato il suo ritiro dal calcio giocato,

Gareth Bale è pronto a intraprendere una nuova carriera sul green. L'ex stella del Real Madrid, insieme a Pau Gasol sarà tra gli sportivi più attesi in gara. Con loro ci saranno, tra gli altri, Aaron Rodgers, Harris Barton, Josh Allen, Larry Fitzgerald. E ancora: l'attore Bill Murray, l'ex Miss America Kira Dixon.

Nella Contea di Monterey, vicino Carmel, l'americano Tom Hoge difenderà il titolo conquistato nel 2022. Tra i favoriti della vigilia ecco Jordan Spieth. Il texano ha vinto questo evento nel 2017, classificandosi secondo nel 2022 e terzo nel 2021. I riflettori saranno puntati inoltre su Fitzpatrick e Hovland, rispettivamente numero 9 e 10 al mondo. In un appuntamento che mette in palio 9 milioni di dollari.

Il torneo su Discovery Plus ed Eurosport 2 - L'AT&T Pebble Beach Pro-Am sarà teletrasmessa da Discovery Plus e da Eurosport 2 con collegamenti ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 2 febbraio e venerdì 3, dalle ore 21 alle ore 24; sabato 4, dalle ore 19 alle ore 1; domenica 5, dalle ore 19 alle ore 0,30. Commento di Nicola Pomponi, Alessandro Bellicini e di Isabella Calogero.

Nell’Egyptian Swing 1 @Madinaty Golf Club, primo torneo stagionale del MENA Tour, Enrico Di Nitto, 11° con 215 (73 71 71, +2) colpi, è stato il migliore tra i nove italiani in gara. Sul percorso del Madinaty Golf Club (par 71), a El Qahera El Gididaa in Egitto, in un evento disputato in condizioni meteorologiche difficili e con i due round iniziali sospesi, si è imposto con 205 (66 71 68, -8) l’inglese Ben Jones con un colpo di vantaggio sul connazionale Jack Floydd (206, -7). Si sono classificati al 19° posto con 217 (+4) Aron Zemmer, che a dicembre aveva vinto il MENA Tour Tournament 4, e Alessandro Tadini, e al 38° con 221 (+8) Michele Ortolani, Andrea Saracino e Federico Zucchetti.

Il 23enne Jones, che ha avuto una bravissima esperienza sui circuiti continentali nel 2021 (una gara sul DP World Tour e tre sul Challenge dove non ha lasciato traccia), ha prevalso sull’avversario, con il quale condivideva la leadership dopo 36 buche grazie a un gran finale. Infatti ha messo a segno cinque birdie nelle ultime sette buche (decisivo quello alla 17ª) dopo le prime undici in cui era andato due colpi sopra il par (due birdie, un bogey, un triplo bogey) lasciando momentaneamente strada a Floydd. Jones (parziale conclusivo di 68, -3) è stato gratificato con un assegno di 13.500 dollari su un montepremi di 75.000 dollari.

Al terzo posto con 209 (-4) l’altro inglese Curtis Knipes e il ceco Gordan Brixi e al quinto con 212 (-1) lo svedese Erik Jonasson, l’irlandese Paul McBride e l’inglese Jake Ayres. Sono usciti al taglio, caduto a 150 (+8), Michele Cea, 60° con 153 (+10), Edoardo Raffaele Lipparelli, 70° con 153 (+11), e Jacopo Vecchi Fossa, 79° con 154 (+12).

Dal 5 al 7 febbraio si replica con l’Egyptian Swing 2 @Madinaty Golf Club sul medesimo tracciato e con gli stessi nove italiani.

 

LA VIGILIA - Nove giocatori italiani prendono parte all’Egyptian Swing 1 @Madinaty Golf Club, il primo torneo stagionale del MENA Tour che si disputa al Madinaty Golf Club di El Qahera El Gididaa in Egitto. Saranno al via Aron Zemmer, Andrea Saracino, Alessandro Tadini, Enrico Di Nitto, Jacopo Vecchi Fossa, Michele Cea, Federico Zucchetti, Edoardo Raffaele Lipparelli e Michele Ortolani.

Il torneo si svolge dal 31 gennaio al 2 febbraio sulla distanza di 54 buche e con la partecipazione di 117 concorrenti. Particolarmente attesi alla prova Aron Zemmer e Andrea Saracino, assoluti protagonisti del MENA Tournament 4 che ai primi di dicembre ha concluso la stagione 2022 con il successo del primo, 32enne di Bolzano, dopo playoff con il 28enne romano.

Nel field gli irlandesi Paul McBride e Gavin Moynihan, lo scozzese Bradley Neil, i francesi Franck Daux e Adrien Bernadet, l’austriaco Uli Weinhandl e il ceco Gordan Brixi. Il montepremi è di 75.000 dollari con prima moneta di 13.500 dollari.

Dal 5 al 7 febbraio si replica con l’Egyptian Swing 2 @Madinaty Golf Club sul medesimo tracciato e con gli stessi nove italiani.

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DP Tour: McIlroy batte in volata Reed

Rory McIlroy, numero uno al mondo, ha vinto con 269 (66 70 65 68, -19) colpi l’Hero Dubai Desert Classic, seconda gara stagionale delle Rolex Series del DP World Tour 2023 disputata sul percorso dell’Emirates Golf Club (par 72) a Dubai negli Emirati Arabi Uniti. Ha prevalso dopo un acceso duello con lo statunitense Patrick Reed, secondo a un colpo (270, -18) e superato dal nordirlandese con due birdie a chiudere. McIlroy ha così firmato il primo successo in carriera nelle Rolex Series in un evento che aveva già fatto suo nel 2015 e nel 2009, quando 19enne conseguì la prima vittoria da professionista, ossia 13 anni e 363 giorni addietro.

Alle spalle dei due protagonisti l’australiano Lucas Herbert, terzo con 272 (-16) e a segno nel 2020, quindi al quarto posto con 273 (-15) l’inglese Callum Shinkwin, al quinto con 274 (-14) il francese Julien Brun e al sesto con 273 (-13) il belga Thomas Pieters e l’inglese Ian Poulter. Sono usciti al taglio i tre italiani in gara, Guido Migliozzi (73 70) ed Edoardo Molinari (74 69), 88.i con 143 (-1), e Francesco Molinari, 116° con 147 (72 75, +3).

Rory McIlroy, 33enne di Holywood, ha portato a 15 i successi sul circuito, comprensivi di quattro Major e di tre WGC, in un palmarès che comprende anche, al netto di Major e WGC, 16 vittorie sul PGA Tour. Inoltre si è anche imposto per tre volte nella FedEx Cup. Leader dopo tre round, ha avuto un avvio lento con due birdie sulle prime dodici buche, mentre Reed nello stesso tratto ha messo insieme un eagle e quattro birdie. Dopo un birdie e un bogey di entrambi in situazione di parità, McIlroy ha operato il sorpasso con un altro birdie alla 17. Reed, che giocava in una terna avanti al suo avversario, ha pareggiato il conto con il birdie alla 18, dove McIlroy ha rischiato di uscire di scena per un drive con la palla che si è fermata sul bordo di un lago. Ha però rimediato con un secondo colpo in sicurezza e infine ha concluso con il terzo a tre metri dalla buca e con il putt del quinto birdie di giornata e della vittoria (parziale di 68, -4). Primo centro nelle Rolex Series, come detto, dove si era classificato due volte secondo (BMW Championship, 2018 e 2022), e per lui un assegno di 1.530.000 dollari su un montepremi di 9.000.000 di dollari.

Patrick Reed, 32enne di San Antonio (Texas), nove titoli sul PGA Tour con un Major e due WGC, ha chiuso in 65 colpi (-7, un eagle, sei birdie, un bogey), secondo score di giornata dopo il 64 (-8, un eagle, sei birdie) dello svedese Henrik Stenson, terminato ottavo con 276 (-12) e vincitore della gara nel 2007.

 

QUARTA GIORNATA - Rory McIlroy sale in cattedra a Dubai e, al termine del terzo round, vola in testa all'Hero Desert Classic. Nel secondo torneo delle Rolex Series del DP World Tour 2023, il numero 1 mondiale con un giro in 65 (-7) su un totale di 201 (66 70 65, -15), a 18 buche dal termine della rassegna vanta tre colpi di vantaggio nei confronti degli inglesi Callum Shinkwin e Dan Bradbury, entrambi 2/i con 204 (-12). Risalito dalla 7/a posizione, McIlroy sul percorso dell'Emirates GC (par 72) ha realizzato otto birdie (di cui quattro consecutivi nelle prime buche giocate), con un bogey nel finale alla 18.

E ora il 33enne di Holywood, dopo i successi in questo evento nel 2009 e nel 2015, ha la possibilità di calare il tris ed emulare quanto fatto in passato da Ernie Els, l'unico giocatore ad aver vinto tre volte la competizione. Il settimo posto di Jon Rahm sul PGA Tour al Farmers Insurance Open, dove lo spagnolo ha fallito l'opportunità di festeggiare il terzo successo consecutivo e di tornare al primo posto nel ranking mondiale, sembra aver galvanizzato McIlroy che ora vuole ribadire la sua leadership e punta a farlo alla prima gara da lui giocata nel 2023.

Negli Emirati Arabi Uniti, dove ci sono in palio 9 milioni di dollari, è bagarre al 4/o posto occupato, con un totale di 205 (-11) colpi, da sette concorrenti. Tra loro ecco pure il francese Victor Perez, reduce dall'affermazione ad Abu Dhabi, l'americano Patrick Reed e l'inglese Ian Poulter, tra i volti della LIV Golf, la Superlega araba.

 

TERZA GIORNATA - Delusione azzurri a Dubai dove, dopo il secondo round dell'Hero Desert Classic, sono usciti al taglio Guido Migliozzi (73 70) ed Edoardo Molinari (74 69), entrambi 88/i con 143 (-1), ma anche Francesco Molinari, 116/o con 147 (72 75, +3). Si chiude qui, per i tre italiani, il secondo torneo delle Rolex Series del DP World Tour 2023 che, a metà gara, vede in testa con 134 (-10) il belga Thomas Pieters (67 67), l'inglese Richard Bland (67 67) e il sorprendente amateur statunitense Michael Thorbjornsen (70 64).

Sul percorso dell'Emirates GC (par 72), i tre leader sono tallonati dallo scozzese Connor Syme, dallo spagnolo Adri Arnaus e dallo svedese Marcus Kinhult, tutti 4/i con 135 (-9). Mentre condividono la 7/a posizione con 136 (-8), tra gli altri, l'americano Patrick Reed e Rory McIlroy, numero 1 mondiale. Il nordirlandese negli Emirati Arabi Uniti si gioca molto. Dopo aver vinto la competizione nel 2009 e nel 2015, punta il tris di successi per emulare il record di Ernie Els. Ma non solo: McIlroy deve difendere anche il trono mondiale dagli assalti dello spagnolo Jon Rahm che negli Usa ha chiuso il terzo giro del Farmers Insurance Open al secondo posto e punta a riprendersi il primato..

 

SECONDA GIORNATA - A Dubai si concluderà solo lunedì l'Hero Desert Classic, secondo torneo delle Rolex Series del DP World Tour 2023. Dopo il ritardo di sei ore per maltempo accumulato nella giornata di ieri, gli organizzatori hanno deciso che l'evento si giocherà sulla distanza di 72 buche, come da programma, ma si chiuderà un giorno dopo rispetto a quanto inizialmente previsto.

Negli Emirati Arabi Uniti, oggi si è prima concluso il primo round, poi, è cominciato il secondo che verrà ultimato domani dai protagonisti in gara. In testa alla classifica provvisoria, con "-8" rispettivamente dopo 3 e 4 buche giocate del secondo giro, ci sono gli inglesi Ian Poulter (ormai volto della Superlega araba) e Richard Bland. Dietro di loro, con "-7" dopo sette, lo spagnolo Angel Hidalgo. Nella parte alta della classifica, entrambi con "-6", Rory McIlroy e Patrick Reed. Il numero 1 mondiale e l'americano, che nei giorni scorsi sono finiti al centro di una polemica ribattezzata come "tee-gate", per uno scambio di mano negato dal nordirlandese che ha provocato un gesto di stizza dello statunitense, condividono la quarta posizione con il sudafricano Louis De Jager, che però ha già giocato due buche del secondo round.

Avvio non esaltante per gli azzurri, che rischiano l'uscita al taglio. Francesco Molinari è 79° in par dopo 5 buche del secondo giro che invece deve ancora cominciare Guido Migliozzi, 93° (+1). Più indietro Edoardo Molinari, 114° con "+3" e sei buche del secondo giro ultimate.

 

PRIMA GIORNATA - A Dubai il round d’apertura dell’Hero Desert Classic prima iniziato con sei ore di ritardo - causa maltempo e campo allagato - poi è stato sospeso per l'arrivo dell'oscurità. Il secondo torneo delle Rolex Series del DP World Tour 2023 ripartirà dunque domani, con un forte ritardo sulla tabella di marcia. Sono 66 i giocatori che non sono neanche scesi in campo e tra questi anche i fratelli Francesco ed Edoardo Molinari.

Negli Emirati Arabi Uniti, a proposito di azzurri, Guido Migliozzi ha giocato 11 buche e attualmente è sul "-1" dopo aver realizzato tre birdie, con due bogey. In testa alla classifica provvisoria c'è il belga Thomas Pieters, sul "-5" dopo 15.

Partenza ok per Tommy Fleetwood e Patrick Reed, entrambi sul "-4" rispettivamente dopo 15 e 16 buche, mentre è sul "-2", con ancora tre buche da ultimare, il nordirlandese Rory McIlroy, Il numero 1 al mondo ha già vinto la competizione due volte e quest'anno insegue il tris per emulare quanto fatto in passato da Er

 

LA VIGILIA- Il DP World Tour rimane negli Emirati Arabi Uniti per la disputa della seconda gara stagionale delle Rolex Series, l’Hero Dubai Desert Classic, giunto alla 34ª edizione, in programma dal 26 al 29 gennaio sul percorso dell’Emirates Golf Club a Dubai con un montepremi di 9.000.000 di dollari e prima moneta di 1.530.000 dollari. In campo Francesco Molinari e Guido Migliozzi, alla terza gara consecutiva, ed Edoardo Molinari alla seconda, tutti apparsi in ottima condizione.

Calamita l’attenzione Rory McIlroy, numero uno mondiale e al debutto nel 2023, che si è imposto due volte in questo evento (2009, 2015). Duplice il suo compito, perché oltre a provare a vincere il torneo sarà impegnato in un duello a distanza con lo spagnolo Jon Rahm, il quale giocherà sul PGA Tour (Farmers Insurance Open) ben deciso a togliergli lo scettro mondiale.

Nel field di qualità figurano lo statunitense Patrick Reed e il messicano Abraham Ancer, che hanno lasciato momentaneamente il circuito statunitense, gli inglesi Tommy Fleetwood, Tyrrell Hatton e Richard Bland, secondo nel 2022, l’irlandese Shane Lowry, gli spagnoli Jorge Campillo e Adrian Otaegui, i gemelli danesi Rasmus, che rientra dopo un infortunio, e Nicolai Hojgaard e il sudafricano Thriston Lawrence. E ancora quattro protagonisti del precedente Abu Dhabi HSBC Championship: il francese Victor Perez, vincitore, lo svedese Sebastian Soderberg e l’australiano Min Woo Lee, secondi, e l’irlandese Padraig Harrington, quarto.

Assente il norvegese Viktor Hovland, campione in carica, vi saranno, oltre a McIlroy, altri past winner: l’australiano Lucas Herbert (2020), gli spagnoli Rafa Cabrera Bello (2012) e Miguel Angel Jimenez (2010), 59 anni, giocatore con il maggior numero di presenze sul tour che porterà a quota 720, lo svedese Henrik Stenson (2007), il danese Thomas Bjorn (2001) e lo scozzese Stephen Gallacher, unico ad aver realizzato la doppietta consecutiva (2013, 2014). Nell’albo d’oro vi sono solo altri due plurivincitori, Tiger Woods (2006, 2008) e il sudafricano Ernie Els, recordman con una tripletta (1994, 2002, 2005).

Interessati osservatori, che comunque giocheranno, l’inglese Luke Donald, capitano del Team Europe alla prossima Ryder Cup (29 settembre – 1 ottobre, Marco Simone Golf & Country Club, Guidonia Montecelio – Roma) e i tre vice capitani, i citati Edoardo Molinari e Thomas Bjorn e il belga Nicolas Colsaerts.

Francesco Molinari e Guido Migliozzi hanno iniziato nel migliore dei modi il 2023, con un successo nell’Hero Cup da grandi protagonisti, in una gara in prospettiva Ryder Cup, e la bella prestazione ad Abu Dhabi, con il primo al quinto posto e il secondo al 20°, eccessivamente punito da qualche sbavatura nel round conclusivo. Naturalmente proveranno a ripetersi per dare sempre più corpo alle loro ambizioni di entrare nel Team Europe alla Ryder Cup 2023. Edoardo Molinari è apparso piuttosto tonico ad Abu Dhabi. In ogni caso lui nel Team Europe già ci sta.

Nei primi due giri Francesco Molinari giocherà con Tyrrell Hatton e Shane Lowry, Edoardo Molinari sarà in terna con lo svedese Ludvig Aberg e con il francese Matthieu Pavon e Guido Migliozzi avrà per compagni l’iberico Adri Arnaus e Stephen Gallacher.

Il torneo su Sky - L’Hero Dubai Desert Classic sarà teletrasmesso sui canali Sky e in streaming su NOW con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 26 gennaio e venerdì 27, dalle ore 8,30 alle ore 14,30 su Sky Sport Golf, Sky Sport Uno e NOW; sabato 28, dalle ore 8 alle ore 14 su Sky Sport Golf, Sky Sport Uno e NOW; domenica 26, dalle ore 8 alle ore 14 su Sky Sport Golf e NOW e dalle ore 8 alle ore 12,30 su Sky Sport Uno. Commento di Michele Gallerani, Silvio Grappasonni, Massimo Scarpa e di Andrea Sillitti.

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Portuguese: Fiorellini termina sesta

Francesca Fiorellini si è classificata sesta con 288 (par) colpi nel 93° Portuguese International Ladies Amateur Championship disputato sul percorso del Montado Golf Resort (par 72) a Palmela nel distretto di Setubal in Portogallo. Ha vinto con 283 (-5) colpi la spagnola Rocio Tejedo (72 72 69 70) che ha superato al playoff la connazionale Cayetana Fernandez (70 75 71 67). Il trionfo iberico è stato completato da Paula Martin Sampedro, terza con 284 (-4), e da Paula de Francisco Liaño, quarta con 286 (-2).

Francesca Fiorellini (77 68 68 75) , che difendeva il titolo conquistato lo scorso anno, ha iniziato dal 40° posto, poi è risalita nel secondo round al sesto e si è portata al comando nel terzo. Nel giro conclusivo, però non è riuscita a mantenere i ritmi dei due centrali chiudendo con un 75 (+3, un birdie, quattro bogey). Resta comunque la sua bella prestazione, sia tecnica che per tenacia.

E’ terminata al 26° posto con 299 (71 81 75 72, +11), dopo una gara a metà classifica, Ginevra Coppa con un giro finale in 72 (par, cinque birdie, tre bogey, un doppio bogey).

Nella Nations Cup successo della Spagna con 426 (-6) colpi seguita da Galles (432, par), Svezia 4 (433, +1) e dall’Italia 1 (Fiorellini, Appendino, Pompa) quarta con 435 (+3). Italia 2 (Partele, Coppa, Rossettin) ha chiuso con 454 (+22) e Italia 3 (Casartelli, Aparicio, Acutis) con 459 (+27).

Sono uscite al taglio dopo 54 buche Guia Vittoria Acutis,  Matilde Partele, Paris Appendino, Francesca Pompa, Natalia Aparicio, Lorena Rossettin e Diana Maria Casartelli. Hanno accompagnato le azzurre Roberto Zappa, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Femminile, e l’allenatore Stefano Soffietti.

 

 

LA VIGILIA - Francesca Fiorelllini difende il titolo nel 93° Portuguese International Ladies Amateur Championship dove faranno parte nel team azzurro anche Guia Vittoria Acutis, Natalia Aparicio, Paris Appendino, Diana Maria Casartelli, Ginevra Coppa, Matilde Partele, Francesca Pompa e Lorena Rossettin.

Il torneo è in programma dal 25 al 28 gennaio sul percorso del Montado Golf Resort, a Palmela nel distretto di Setubal in Portogallo, con la partecipazione di 90 ragazze e si svolgerà sulla distanza di 72 buche. Dopo 54 si assegnerà la Nations Cup (in gara compagini di rappresentative nazionali composte da due o tre elementi) e, nel contempo, il taglio ammetterà al round conclusivo le prime 40 classificate e le pari merito al 40° posto.

Nella passata edizione la Fiorellini, terza al termine del round d’apertura, ha preso il comando dopo il secondo e non ha più concesso nulla alle avversarie. Ha terminato la sua vittoriosa corsa con 279 (-9) colpi davanti alla francese Maylis Lamoure (282, -6) e alla tedesca Helen Briem (284,-4), firmando il terzo successo italiano in sei anni, preceduta sul gradino più alto del podio da Letizia Bagnoli nel 2017 e da Alessia Nobilio nel 2020. Tra le plurivincitrici da ricordare l’azzurra Rosa Vanda Bohus che ottenne cinque titoli tra il 1955 e il 1966. Il team italiano è accompagnato da Roberto Zappa, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Femminile, e dall’allenatore Stefano Soffietti.

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Octagonal Match: Italia sesta

L’Italia è stata superata dalla Francia per 5,5 a 3,5 e si è classificata al sesto posto nell’Octagonal Match 2023, disputato sul percorso del Costa Ballena Ocean Golf Club, a Rota nei pressi di Cadice, in Spagna. Il titolo è stato conquistato per la quarta volta in cinque edizioni dell’evento dalla Spagna che ha sconfitto in finale l’Olanda per 5 a 4.

Hanno fatto parte del team azzurro Giovanni Binaghi, Biagio Gagliardi, Michele Ferrero, Luca Memeo, Luca Cavalli e Bruno Frontero, che sono stati accompagni dal capitano Giovanni Bartoli e dagli allenatori Alessandro Bandini e Giorgio Grillo.

La gara si è svolta con le otto compagini partecipanti divise in gruppi di quattro, le quali nelle prime tre giornate si sono battute con girone all’italiana, ossia ognuna ha affrontato le altre tre. Nella quarta le prime due dei raggruppamenti si sono contese il titolo e le altre, a scendere, il terzo, il quinto e il settimo posto. I match si sono svolti con tre doppi al mattino e sei singoli nel pomeriggio. Nel girone rosso ha prevalso l’Olanda con 6 punti davanti a Inghilterra (p. 4), Italia (p. 2) e Portogallo (p. 0). Nel gruppo blu in prima posizione la Spagna (p. 6), quindi Irlanda (p. 4), Francia (p. 2) e Germania (p. 0).

Nella finale per il terzo posto l’Inghilterra ha avuto la meglio sull’Irlanda per 5 a 4, mentre in quella per il settimo la Germania ha sconfitto il Portogallo per 5,5 a 3,5.

Nel girone l’Italia ha ceduto all’Inghilterra per 6 a 3 e all’Olanda per 5,5 a 3.5, poi ha travolto il Portogallo per 8 a 1.

Il torneo è nato nel 2001 come “Quadrangolare”, formula che ha mantenuto fino al 2017, quando l’Italia ha prevalso per l’unica volta. Nei 16 eventi con quattro formazioni la Spagna è salita otto volte sul gradino più alto del podio, seguita dall’Inghilterra, che ha inaugurato l’albo d’oro nel 2001, con cinque allori, dalla Germania con due e dall’Italia con uno.

 

LA VIGIòLIA - In Spagna inizia la quinta edizione dell’Octagonal Match 2023 al quale prende parte l’Italia in un contesto che comprende le selezioni, composte da sei giocatori, di Inghilterra, Germania, Irlanda, Olanda, Portogallo, Francia e Spagna, che difende il titolo. Il torneo si svolge dal 25 al 28 gennaio sul percorso del Costa Ballena Ocean Golf Club, a Rota nei pressi di Cadice, dove difenderanno i colori azzurri Giovanni Binaghi, Biagio Gagliardi, Michele Ferrero, Luca Memeo, Luca Cavalli e Bruno Frontero. Accompagnano il team il capitano Giovanni Bartoli e gli allenatori Alessandro Bandini e Giorgio Grillo.

La formula - Le otto squadre partecipanti, divise per sorteggio in due gruppi (blu e rosso) di quattro, nelle prime tre giornate competono con girone all’italiana, ossia ognuna affronta le altre tre. Nella quarta le prime due dei raggruppamenti si contenderanno il titolo e le altre, a scendere, il terzo, il quinto e il settimo posto. I match si svolgeranno con tre doppi al mattino e sei singoli nel pomeriggio e a ogni compagine si assegnerà per ciascuno dei nove incontri un punto per il successo, mezzo per il pari e zero per la sconfitta. Per la classifica i team riceveranno due punti per la vittoria, uno per il pareggio e nessuno se battuti.

I gironi – L’Italia è stata inserita nel girone con Portogallo, Olanda e Inghilterra. L’altro è formato da Spagna, Germania, Irlanda e Francia. Questi gli incontri della prima giornata: Italia-Inghilterra; Olanda-Portogallo; Irlanda-Germania: Francia-Spagna.

La storia - Il torneo è nato nel 2001 come “Quadrangolare”, formula che ha mantenuto fino al 2017, quando l’Italia ha prevalso per l’unica volta. Dal 2018 le squadre in campo sono diventate otto e nelle quattro edizioni precedenti la Spagna ha conquistato tre titoli (2018, 2019, 2022) e uno è andato all’Inghilterra (2020), mentre nel 2021 c’è stato lo stop per la pandemia. Nei 16 eventi con quattro formazioni la Spagna è salita otto volte sul gradino più alto del podio, seguita dall’Inghilterra, che ha inaugurato l’albo d’oro nel 2001, con cinque allori, dalla Germania con due e dall’Italia con uno.

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PGA Tour: cede Jon Rahm, vince Max Homa

Il Farmers Insurance Open va a Max Homa che in California, dopo una rimonta nel round finale, ha festeggiato il sesto titolo in carriera (in 156 apparizioni) sul PGA Tour. A San Diego lo statunitense, con un ultimo giro in 66 (-6) su un totale di 275 (68 70 71 66, -13) colpi, ha superato la concorrenza di Keegan Bradley, 2/o con 277 (-11) davanti a Collin Morikawa, 3/o con 278 (-10).

Al Torrey Pines GC (South Course, par 72) non è riuscita l'impresa a Jon Rahm. Per lo spagnolo, 7/o con 280 (-8), è sfumata la possibilità di celebrare il terzo successo consecutivo sul circuito nonostante una rimonta che lo aveva visto risalire dalla 116/a posizione (al termine del round di apertura) alla 2/a (alla fine del "moving day").

L'impresa a San Diego è tutta di Homa che, risalito dalla 4/a posizione, ha recuperato cinque colpi e si è preso l'intera posta in palio. Ora al secondo posto nella FedEx Cup, il successo gli ha fruttato 1.566.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 8.700.000.

 

TERZA GIORNATA - In California, dopo una grande rimonta, Jon Rahm sogna la terza vittoria consecutiva sul PGA Tour per ritornare al primo posto nel ranking mondiale. A San Diego, al termine del "moving day" del Farmers Insurance Open, torneo che ha già vinto nel 2017 quando festeggiò il primo successo sul circuito, lo spagnolo è risalito dalla 14/a alla 2/a posizione con uno score di 206 (73 67 66, -10) e ora è a soli due colpi dall'americano Sam Ryder, sempre in testa con 204 (64 68 72, -12).

Continua a dare spettacolo il basco che, dopo aver chiuso il primo giro al 116/o posto. ha dato il via alla rimonta. Nel terzo round, ha realizzato un eagle e cinque birdie, con un bogey. Al Torrey Pines GC (South Course, par 72), dove nel 2021 ha celebrato la prima gemma in un Major, prendendosi lo US Open, il 28enne di Barrika punta l'ennesima impresa. Nelle ultime sei gare disputate tra PGA Tour e DP World Tour ne ha portate a casa quattro, con due Top 10. E ora ambisce a diventare il primo giocatore dal 2017 (Dustin Johnson) a vincere tre gare di fila sul massimo circuito americano maschile. Per spodestare dal trono Rory McIlroy, in questi giorni impegnato a Dubai sul DP World Tour, all'iberico (attualmente terzo al mondo) potrebbe bastare anche un secondo o terzo posto. Ma dovrà comunque aspettare il risultato di McIlroy negli Emirati Arabi Uniti, la cui gara si concluderà solo lunedì a causa dei ritardi dovuti al maltempo.

In California, Ryder vuole il primo acuto sul tour. Ma deve guardarsi le spalle da Rahm, implacabile, e da Tony Finau, 3/o con 208 (-8). In corsa per il titolo pure Sungjae Im e Collin Morikawa, entrambi 4/i con 209 (-7) al pari di Max Homa e Sahith Theegala. Non ha invece alcuna chance di bissare il successo dello scorso anno Luke List, solo 39/o con 215 (-1).

 

SECONDO GIRO . In California, dopo un primo round deludente, è arrivata la reazione di Jon Rahm. Lo spagnolo, nel secondo giro del Farmers Insurance Open, torneo del PGA Tour, con un parziale di 67 (-5) su un totale di 140 (73 67, -4) colpi, è risalito dalla 116ª alla 14ª posizione. A San Diego, il numero 3 mondiale - che è reduce da due successi consecutivi sul circuito - ha allungato così la striscia di tagli consecutivi superati (è arrivato ora a quota 22) cominciata nel 2021.

Al Torrey Pines GC, dove nel 2017 proprio al Farmers Insurance ha festeggiato il suo primo titolo sul PGA Tour e dove nel 2021 ha trionfato allo US Open, il basco ha realizzato un eagle e cinque birdie, con due bogey.
A metà gara, sembrerebbe aver preso il largo l'americano Sam Ryder, rimasto da solo in testa con uno score di 132 (64 68, -12) colpi, tre di vantaggio nei confronti del connazionale Brendan Steele, secondo con 135 (-9) davanti all'argentino Tano Goya, terzo con 137 (-7) e tra le sorprese della competizione.
Nella parte alta della classifica, decimo con 139 (-5), c'è anche il californiano Collin Morikawa, comunque molto distante dalla vetta. Più indietro Justin Thomas, 24° con 142 (-2). Stesso score per Luke List, che difende il titolo. 

 

PRIMO GIRO - A San Diego, in California, avvio da dimenticare per Jon Rahm. Lo spagnolo, numero 3 mondiale, ha chiuso il primo round del Farmers Insurance Open, torneo del PGA Tour, al 116° posto con uno score di 73 (+1) colpi. Dopo aver vinto quattro delle ultime sei gare giocate tra il massimo circuito statunitense maschile e il DP World Tour, l'iberico rischia l'eliminazione. In striscia positiva dal 2021, ha sempre superato il taglio nelle ultime 21 gare giocate sul circuito. A Torrey Pines, dove nel 2017 proprio al Farmers Insurance Open conquistò il primo titolo sul PGA Tour e dove nel 2021 festeggiò la prima impresa in un major prendendosi lo US Open, Rahm rischia di cadere sul più bello. Tre birdie, due bogey e un doppio bogey per il basco, chiamato ora alla reazione.

Negli Usa, al termine delle 18 buche di apertura, in testa alla classifica - con un totale di 64 (-8) - ci sono gli americani Sam Ryder e Brent Grant, oltre all'inglese Aaron Rai. A tallonarli ecco invece Brendan Steele, 4° con 65 (-7), mentre Luke List, che difende il titolo, è 12° con 67 (-5) al pari, tra gli altri, di Collin Morikawa. Più indietro Justin Thomas, 19° con 68 (-4). Stesso score per Will Zalatoris, anche lui tra i big della competizione che mette in palio 8.700.000 dollari.

 

LA VIGILIA . ornare numero 1 al mondo, vincere tre gare consecutive sul PGA Tour e confermarsi come giocatore più in forma del momento. Questi gli obiettivi di Jon Rahm che, dopo aver conquistato il The American Express, dal 25 al 28 gennaio sarà il big più atteso del Farmers Insurance Open, appuntamento del massimo circuito maschile americano - in programma a San Diego, in California - che lo spagnolo ha già fatto suo nel 2017 quando festeggiò il primo titolo sul PGA Tour. Ora il basco è arrivato a quota nove vittorie (le stesse di Severiano Ballesteros, che però vinse cinque Major mentre Rahm è a uno) e non sembra avere alcuna intenzione di fermare la sua corsa.

Quattro affermazioni e due Top 10 nelle ultime sei gare disputate tra PGA Tour e DP World Tour. Questo il ruolino di marcia di Rahm (terzo nel world ranking e al primo posto nella FedEx Cup) che, nelle prime due gare sul PGA Tour 2023, ha fatto bottino pieno imponendosi prima nel Sentry Tournament of Champions e poi al The American Express. E' dal 2017 (Dustin Johnson) che un giocatore non riesce a vincere tre gare consecutive sul massimo circuito americano (il record assoluto appartiene a Byron Nelson, con 11 gemme di fila nel 1945 mentre Tiger Woods nel 2006-2007 si fermò a sette).

Rahm ma non solo. Perché in California ci saranno nove tra i migliori venti al mondo, di cui cinque nella Top 10. Con lo spagnolo, tra i più attesi, ecco Xander Schauffele (sesto e runner up in questo evento nel 2021), Will Zalatoris (settimo e secondo nel torneo nel 2022), Collin Morikawa (ottavo) e Justin Thomas (nono). Attesa poi per Tony Finau (dodicesimo, in questa gara ha ottenuto negli anni quattro Top 10), Max Homa (sedicesimo), Sungjae Im (diciannovesimo) e Hideky Matsuyama (ventesimo). Mentre l'americano Luke List proverà a bissare il titolo celebrato lo scorso anno.

L'evento nei primi due round si disputerà su due differenti percorsi del Torrey Pines Golf Course (il North e il South, con quest'ultimo che sarà l'unico teatro di gara del terzo e quarto giro), dove Rahm nel 2021 vinse il suo primo Major, lo US Open. 

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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